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Unioni civili e convivenze: tutti i benefici fiscali SERVIZIO CIVILE 2017 Un’opportunità per i giovani SEGGIOLINI AUTO Più sicurezza per i piccoli CASA ECOLOGICA Scopriamo l’aromaterapia SPESA In Italia sempre più biologica Sistema Centro Studi Castelli Maggio 2017 - Anno V - N. 5/2017 ISSN 2531-727X FAMIGLIA Periodico mensile • www.ratiofamiglia.it • Centro Studi Castelli S.r.l. MENSILE PER LA GESTIONE RESPONSABILE DELL’ECONOMIA QUOTIDIANA

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Unioni civili e convivenze: tutti i benefici fiscali

SERVIZIO CIVILE 2017Un’opportunità per i giovani

SEGGIOLINI AUTOPiù sicurezza per i piccoli

CASA ECOLOGICAScopriamo l’aromaterapia

SPESAIn Italia sempre più biologica

Sistema Centro Studi Castelli

Maggio 2017 - Anno V - N. 5/2017ISSN 2531-727X

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Altro

Attualità 4

Lavoro

Servizio Civile 2017: tutte le novità 7

Agevolazioni

Unioni e convivenze - Regole certe in ambito tributario ed economico 5

Pubblica Amministrazione

Bullismo - Un numero verde per dare sostegno 8

Banche e Finanza

I prodotti finanziari illiquidi 15

Diritti

L’angolo dell’Avvocato 9

Sommario - Maggio 2017

Case e immobili

Aromaterapia nella casa ecologica 13

Fisco e tasse

Benefici “prima casa”, le conferme dell’Agenzia 11

Salute e benessere

Attività fisica: supercompensazione e sovrallenamento 21

Tecnologia

Piccoli lavoretti per tutti - Ora si offrono on line 17

Auto

Seggiolini auto - Novità per la sicurezza dei più piccoli 19

Orto e giardinoI suoli anomali - Come correggere le difficoltà chimico-fisiche del terreno nell’orto e nel giardino 23

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Lunedì-venerdì ore 9:00/13:00-14:30/18:30

Sito Web: [email protected] Skype: servizioclientiratio

Chiuso per la stampa il 14.04.2017

Ambiente e turismo responsabile

La spesa biologica - Un mercato in grande crescita 28

Gradisca d’Isonzo (Friuli Venezia Giulia) - Borghi antichi d’Italia 30

Parco regionale dei Colli Euganei 31

Cucina

Il prezzemolo: erba aromatica tradizionale 25

Altro

Curiosità - Forse non sapevi che... 26

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Anche per il mese di maggio la redazione di Ratio Famiglia ha selezionato e approfondito alcune tematiche di grande attualità in questo periodo.Abbiamo scelto di parlarvi, pertanto, delle regole tributarie e delle agevolazioni previste per le coppie di fatto e unioni civili.Per i giovani: abbiamo illustrato le novità del Servizio Civile che ora prende un respiro più europeo, più versatile e diventa così un’opportunità di crescita interessante.Il servizio di assistenza e supporto alle famiglie e ai ragazzi vittime di bullismo: un feno-meno di cui si sente troppo spesso parlare e che è impensabile affrontare solo tra le mura domestiche.

Per la casa, oltre ad illustrarvi le conferme dell’Agenzia delle Entrate per benefici e sgravi, abbiamo pensato anche a noi cittadini consapevoli ed attenti all’ecologia: rendere una casa non solo pulita ma anche igienicamente sicura è una priorità che non può tralasciare l’im-patto ambientale.Sempre per i nostri lettori più attenti abbiamo pensato ad un approfondimento sul merca-to biologico: i numeri decisamente positivi in questo settore, infatti, dimostrano una reale attenzione dei consumatori per ciò che portano in tavola; una scelta di salute che spesso si dimostra anche eticamente corretta.

Continueremo nel numero di giugno sulla stessa linea: non solo vi illustreremo le novità del fisco online e del nuovo conto corrente base ma vi proporremo anche suggerimenti su una sana alimentazione, sulle agevolazioni per l’acquisto dell’auto e la guida per la giusta scelta dei serramenti per ottimizzarne la spesa.

Buona lettura.

Alessandra Cinquetti

Novità per le famiglie, i giovani e la casa

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12897] Centro Studi Castelli s.r.l. 3

Riproduzione vietata - Aggiornato al 14.04.2017

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AttualitàAltro

La Redazione

Molestie olfattive:attenzione agli odori dalla cucinaCon la sentenza 14467/2017 della Corte di Cassazione per la prima volta viene riconosciuto il reato di molestia olfattiva da inquadrare con il reato di getto pericoloso delle cose.Ogni anno le liti tra vicini legate agli odori domestici (e culinari) crescono in modo esponenziale e riguardano cause contro ristoranti e tavole calde ma anche contro privati.

Se si arriva al risarcimento nelle cause tra vicini il danno può aggirarsi tra gli € 1.000,00 e € 1.500,00. Se invece si tratta di un locale o di un ristorante la cifra cresce, e soprattutto i proprietari devono mettersi in regola con canne fumarie a norma e perfettamente funzionanti.Per arrivare al risarcimento bisogna confermare e provare l’esistenza del danno e quindi per quanto riguarda l’odore, confermare il disagio olfattivo. Ma quali sono le situazioni che più scatenano tensioni tra vicini? L’uso disinvolto delle parti comuni, i rumori provenienti da altri appartamenti (il ticchettio di scarpe, lo stereo a tutto volume, lo spostamento di mobili a tarda ora), gli animali domestici maleducati, l’innaffiatura di piante sul balcone, i danni prodotti da infiltrazioni, i fumi e i cattivi odori, il bucato gocciolante e perfino il disordine sul pianerottolo (magari la spazzatura parcheggiata in attesa di essere gettata nel cassonetto).Per quanto riguarda i cattivi odori, non è la cucina la prima causa, ma animali tenuti in casa o spazzatura abbandonata negli spazi comuni.

L’Italia dei consumi nel 2017

Un Paese che sta alla finestra e che spera nel futuro, ma stenta a metterne a fuoco i dettagli. È la fotografia dell’Italia 2017 scattata con il sondaggio di fine anno e le previsioni sui consumi 2017 redatto dall’Ufficio Studi dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori.Tante incognite, ma un chiodo fisso: gli italiani amano sperimentare e a dispetto di un Paese fermo sono più innovatori di quanto si potrebbe pensare: il 93% del campione intervistato nel sondaggio si dichiara incuriosito da nuovi prodotti e servizi. E così si scopre che gli italiani vorrebbero più di tutto un supermercato senza casse, che sfrutti il riconoscimento automatico, segue la casa domotica e persino fa la sua comparsa nella lista delle preferenze il maggiordomo virtuale.Nella top ten dei consumi in crescita la telefonia, gli acquisti tecnologici di computer e altri accessori, i servizi ricreativi.

L’occupazione aumenta in tutta Europa L’ultima indagine sull’occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa (Employment and Social Developments in Europe) mostra risultati incoraggianti. Sono stati creati circa 3 milioni di posti di lavoro e l’occupazione è aumentata con una diminuzione della povertà. A fine 2016, con 232 milioni di unità, il numero degli europei occupati è stato il più elevato mai registrato nella storia della Comunità europea. Il futuro del lavoro sta cambiando in un contesto di crescente digitalizzazione dell’economia, in particolare attraverso l’emergere di piattaforme digitali e dell’economia collaborativa, che offriranno nuove opportunità di lavoro, per lo più sotto forma di lavoro autonomo. Dal 2013 il numero dei giovani disoccupati è diminuito di 1,6 milioni di unità e quello dei giovani che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano di 900.000 unità.

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Riproduzione vietata - Aggiornato al 14.04.2017

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12895] Centro Studi Castelli s.r.l.

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Unioni e convivenze

L’inizio del 2017 ha visto il completamento dell’impianto normativo relativo alle convivenze di fatto e alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Per quest’ultime in particolare, a differenza di quanto previsto per le convivenze di fatto, è stato previsto un apposito strumento denominato Unione Civile che svolge la stessa funzione del matrimonio. Le coppie eterosessuali non vi possono accedere, ma possono scegliere di legittimare la propria convivenza attraverso una registrazione della stessa. In merito al profilo normativo generale, a parte qualche norma scritta ad hoc, il legi-slatore ha operato attraverso continui rimandi alle norme del Codice Civile sul matrimonio. Ciò deriva dal fatto che non sia stata scritta un’apposita normativa, ma sia invece stata scelta la via dell’applicazione e del richiamo alle norme sul matrimonio già esistenti, fatti salvi gli adattamenti e le modifiche operate necessaria-mente in ragione delle evidenti differenze tra i fenomeni di unione.

Aspetti tributari e fiscaliIn questa sede si andranno ad ana-lizzare i principali impatti di natura tributaria e contabile sulle nuove famiglie partendo dal presupposto che, con il chiaro intento di assicura-re la tutela dei diritti derivanti dalle unioni tra conviventi e persone del-lo stesso sesso, la Legge ha sancito l’applicabilità di tutte le disposizioni, ovunque ricorrano nelle norme che si riferiscono al matrimonio o che contengano le parole coniuge o co-niugi o termini equivalenti, a ognuna delle parti dell’unione. Ciò comporta pertanto anche ai fini fiscali la possibilità di fruire di bo-nus, istituti giuridici e altre opportu-nità previste per le coppie coniugate, come avvalersi della detrazione per coniuge a carico e degli sconti fisca-li per determinati oneri sostenuti nell’interesse del coniuge a carico. Per essere considerato a carico, la parte dell’unione deve possedere un reddito complessivo e compreso della parte reddituale assoggettata a cedolare secca non superiore a € 2.840,51. Estensibile alle parti è anche la disci-plina applicabile ai coniugi contito-lari di mutuo per l’acquisto dell’abi-tazione principale.

In caso di soggetto fiscalmente a ca-rico di un contribuente, la detrazio-ne spetta così a quest’ultimo per le quote di entrambi fino a un massimo di € 4.000,00. Lo stesso, in virtù della norma en-trata in vigore nel 2016, vale anche per la stipula di un contratto di lo-cazione finanziaria (leasing) su uni-tà abitative destinate ad abitazione principale. Molto importante anche la possibilità concessa a ciascuna parte di detrarre alcune spese soste-nute dall’altra parte a carico come le spese di recupero del patrimonio

edilizio, quelle per il risparmio ener-getico, il bonus mobili e i premi di assicurazione sulla vita.

La casaAllo stesso modo, alle convivenze e alle unioni civili viene estesa la fat-tispecie di abitazione principale, ovvero la dimora nella quale il con-tribuente o i suoi familiari dimorano abitualmente. Nel caso in cui ognuna delle parti dell’unione sia proprietaria di un’a-bitazione, a seguito dell’unione si perderà il diritto alla detrazione Ir-

Nicola Capucci

Regole certe in ambito tributarioed economico

Agevolazioni

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12812] Centro Studi Castelli s.r.l. 5

Riproduzione vietata - Aggiornato al 14.04.2017

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pef relativa all’unità immobiliare e l’esenzione prevista ai fini Imu e Tasi. Continuerà inoltre a essere ricono-sciuta esclusivamente al genitore naturale, adottivo o affidatario, la detrazione fiscale per i figli a carico.

Dichiarazione dei redditicongiuntaTra le opportunità riservate ai co-niugi e, di conseguenza, alle nuove famiglie, si segnala la possibilità di accedere alla presentazione della di-chiarazione dei redditi in forma con-giunta. Se entrambe le parti possiedono in-fatti solo redditi che possono essere indicati nel Modello 730 e almeno uno dei due può utilizzarlo, la com-pilazione del modello dichiarativo, oltre a essere più semplice, permet-te di ottenere il rimborso o la liqui-dazione delle imposte in capo a una sola delle due parti.

Le imprese familiariRisvolti molto importanti si hanno anche in ambito delle cosiddette Im-prese familiari, l’istituto che regola i rapporti che nascono in un’impresa quando un familiare dell’imprendi-tore presti la sua opera in maniera continuativa nella stessa impresa. Per effetto della piena equiparazione operata dalla legge alla persona dello stesso sesso unita civilmente all’im-prenditore, vengono estesi i diritti e le tutele riconosciute al coniuge partecipante all’impresa familiare. Viene quindi attribuita la parteci-pazione agli utili e agli incrementi dell’impresa familiare, che rimane giuridicamente una ditta individua-le, anche se con piena condivisione della gestione. Ciò soprattutto in relazione alla ces-sazione dell’impresa, vedendosi il coniuge riconosciuto il diritto di pre-lazione e il diritto di mantenimento.Diverso è invece il caso delle unioni di fatto, per le quali è stato previ-sto uno specifico articolo del Codi-ce Civile in successione agli articoli che disciplinano l’impresa familiare

(230-ter). Questa norma riconosce al convivente di fatto che presta sta-bilmente la propria opera all’interno dell’impresa dell’altro, una parte-cipazione agli utili dell’impresa fa-miliare e ai beni acquistati con essi, nonché agli incrementi dell’azienda, in rapporto al lavoro prestato. In questo ambito resta da chiarire se l’avvio di un’impresa familiare com-porti o meno una pubblicità del con-tratto di convivenza.

Rapporti patrimonialiUn provvedimento sicuramente de-stinato a rappresentare uno spar-tiacque normativo dal punto di vista della rilevanza sociale è la possibili-tà che avranno i conviventi di fatto di poter disciplinare i rapporti pa-trimoniali relativi alla loro vita in comune con la sottoscrizione di un contratto di convivenza. In particolare una coppia di convi-venti, registrata attraverso un atto pubblico o una scrittura privata au-tenticata, potrà stipulare un contrat-to attraverso il quale regolamentare il regime degli acquisti durante la convivenza e la contribuzione dei conviventi alle necessità della vita in comune.

Allo stesso modo si potranno disci-plinare diversi aspetti, quali le mo-dalità di partecipazione alle spese comuni, definendo gli obblighi di contribuzione reciproca nell’attività domestica o extradomestica, i cri-teri di attribuzione della proprietà dei beni acquistati nel corso della convivenza, potendo così definire una sorta di regime di comunione o separazione dei beni, le modalità di uso della casa adibita a comune resi-denza e così via. Potranno anche essere previste clau-sole relative al mantenimento, all’i-struzione e all’educazione dei figli. Si tratta pertanto di un accordo dal quale nascono obblighi e doveri di natura giuridica che, in caso di vio-lazione, legittimeranno il ricorso al giudice per ottenere quanto spetta a ciascuna parte del contratto.Quanto analizzato rappresenta una novità assoluta dal punto di vista civile e sociale e molte delle norme descritte saranno comunque ogget-to di integrazione e interpretazione. Ciò non toglie il fatto che l’impianto legislativo qui analizzato crei nuove opportunità dal punto di vista eco-nomico e fiscale che si presteranno a future riflessioni.

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RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12812] Centro Studi Castelli s.r.l.

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Servizio Civile 2017:tutte le novitàIl 10 Febbraio 2017 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto di riforma del Servizio Civile: un’occasione per tanti giovani di approcciarsi al mondo del lavoro in ambito sociale e di vedere riconosciuto il proprio impegno volontario.Quali sono le novità? Da quest’anno possiamo definire il Servizio Civile come modulare, universale ed Europeo.

ModulareLe ore di Servizio Civile dal 2017 scen-dono da 30 a 25 settimanali e potranno essere organizzate in base agli impegni extra volontariato dei ragazzi. Il perio-do di Servizio Civile va dagli 8 ai 12 mesi suddivisi per un massimo di 3 anni.

I giovani coinvolti dal Servizio Civile vengono definiti: operatori volontari del Servizio Civile universale. Una de-finizione che riconosce a tutti gli effetti il loro impegno sociale.

UniversaleUn importante aspetto riguarda il tar-get di riferimento: potranno presentare la domanda di ammissione al Servizio

Civile tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni, i ragazzi extracomunitari provvisti di regolare permesso di soggiorno. L’o-biettivo in questo caso è quello di creare un’occasione di inclusione e di condivi-sione di obiettivi comuni nel sociale e nel volontariato.

EuropeoDa quest’anno, per la prima volta, i gio-vani che si approcciano alla realtà del Servizio Civile avranno la possibilità di svolgere 3 mesi anche in uno dei Paesi Europei. Questa interessante novità ren-de il servizio di volontariato una grande opportunità per i giovani di approcciarsi al mondo del volontariato estero e vivere di più la realtà europea.

E per gli enti?Per tutti gli enti che ammetteranno ai progetti giovani in svantaggio sociale sarà predisposto un meccanismo di pre-mialità che riconoscerà un valore ag-giuntivo a questo impegno di inclusione dei soggetti con un disagio sociale. Per giovani che aderiscono al program-ma di servizio civile è previsto il ricono-scimento e la valorizzazione delle com-petenze acquisite durante il periodo di servizio, ad esempio attribuendo loro un titolo preferenziale per l’accesso ai bandi della Pubblica Amministrazione.

Per tutte le informazioni è possibile vi-sitare il sito www.serviziocivile.it.

Alessandra Cinquetti

Lavoro

Come aderire al Servizio Civile Universale

Chi puòpresentaredomanda

ð

Possono presentare domanda tutti i giovani che abbiano compiuto i 18 e non superato i 28 anni di età (28 anni e 364 giorni) e siano in possesso dei seguenti requisiti:- cittadini dell’Unione Europea;- cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti;- non avere condanne (anche non definitive) che prevedano almeno 1 anno di reclusione per danni

alla persona.

ð Potranno essere richiesti, da parte degli Enti, ulteriori specifici requisiti connessi all’attuazione dei singoli progetti.

A chi va inoltrata la domanda

ð La domanda va presentata direttamente all’ente proponente del servizio solo dopo la pubblicazione del relativo bando di selezione e nei termini previsti dallo stesso.

Documenti ð La domanda va redatta in carta semplice, secondo i modelli allegati ai bandi, e corredata di firma per esteso del richiedente e copia, non autenticata, di un documento di identità.

Numero di domande ð

È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di Servizio Civile Nazionale da scegliere tra i progetti inseriti nel bando nazionale o tra quelli inseriti nei bandi regio-nali e delle Provincie autonome.

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12722] Centro Studi Castelli s.r.l. 7

Riproduzione vietata - Aggiornato al 14.04.2017

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Bullismo

Bullismo: un’emergenza sociale a tutti gli effetti. Da alcuni anni a questa parte, sempre più famiglie con figli in età adole-scenziale devono fare i conti con questa piaga che ha ormai raggiunto livelli non più accettabili, tali da spingere il Ministero della Pubblica Istruzione ad istituire un numero verde a supporto di situazioni che in alcuni casi hanno portato le vittime di questi fenomeni a compiere gesti estremi e di autolesionismo, come purtroppo informano gli organi di stampa.

I numeri del problemaI numeri sono allarmanti, e a dir-lo sono gli organi preposti. Secondo Telefono Azzurro, un adolescente su cinque è ormai vittima di bullismo, e circa l’80% di questi fenomeni avviene in ambito scolastico. Paradossale per luoghi che dovrebbero invece tutelare bambini e ragazzi nell’età più fragile, dove il rischio è quello di creare dan-ni irreversibili per le vittime di questi episodi, e portarsi appresso per il re-sto della vita i segni delle vessazioni. Come detto, sempre più famiglie sono coinvolte in questi drammi, spesse volte venendo a conoscenza di quanto sta accadendo al proprio figlio quando ormai la situazione è compromessa o quasi. Anche perché la maggior parte dei ragazzi tendenzialmente fatica a comunicare tra le mura domestiche quanto sta accadendo, poca è la con-fidenza mentre il dramma continua a consumarli dentro fino a quando la bomba esplode con tutto il suo fragore.

Il numero verdeLa tendenza dei ragazzi è a chiudersi in se stessi, svogliatezza, un’amarezza che traspare ma non compare chiara-mente. Una piaga da arginare con il coinvol-gimento degli enti chiamati a tutelare i ragazzi, primo fra tutti il Ministero dell’Istruzione che ha istituito il nume-ro verde (800.669.696) dietro al qua-le le famiglie possono trovare consigli utili attraverso l’ausilio di psicologi, insegnanti e personale specializzato nel trattare episodi simili, che hanno

terreno fertile nella personalità della vittima designata.

Chi sono le vittime del bullismo?In genere persone fragili, rese ancor più tali da vessazioni di ogni tipo, co-stanti e quotidiane. Il primo della clas-se, oppure la ragazza più bella sempre al centro dell’attenzione possono cre-are invidie tali da scatenare la rabbia di coetanei che, con il loro comporta-mento, attuano su questi “privilegiati” una sorta di vendetta. Violenze dappri-ma psicologiche, attraverso comporta-menti di scherno e umiliazioni, attuate anche con l’ausilio di social network (cyberbullismo), fino ad arrivare a vere e proprie violenze fisiche.

Come intervenireOltre al numero verde per le famiglie, al quale ci si può rivolgere anche per

avere semplici consigli, dato che la prevenzione può fare molto contro questo fenomeno, negli ultimi tem-pi sono molti anche i libri scritti da esperti sull’argomento, veri e propri manuali ricchi di esempi che possono essere un valido supporto per genitori e insegnanti. Anche sul sito www.informagiovani-italia.com è possibile avere le informa-zioni adeguate per capire come tratta-re il fenomeno. Nello specifico stanno prendendo piede anche corsi mirati per genitori, insegnanti e operatori del sociale, ma anche incontri con gli stessi ragazzi. Informazioni al numero verde, oltre che da insegnanti e genito-ri, vengono richieste anche dalle stesse vittime del bullismo, un grido d’allar-me che non va sottovalutato ma ascol-tato.

Simone Manera

Un numero verde per dare sostegno

Pubblica Amministrazione

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Riproduzione vietata - Aggiornato al 14.04.2017

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12657] Centro Studi Castelli s.r.l.

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L’angolo dell’Avvocato a cura dell’Avv. Fernando Donato

Promemoria degli adempimenti in caso di successione

Diritti

Con la morte di una persona si apre la sua successione ereditaria attraverso la quale il patrimonio del defunto (costituito dall’attivo e dal passivo) passerà ai suoi eredi, che in breve tempo dovranno svolgere una serie di incombenze che vengono riepilogate qui di seguito:- entro 24 ore dal decesso dovrà

essere presentata la denuncia di morte presso l’ufficio dello Stato Civile del Comune e prima della sepoltura ci si dovrà rivolgere presso il predetto Ufficio per l’avvio delle pratiche cimiteriali;

- entro un anno dal decesso gli eredi dovranno presentare la dichiarazione di successione presso l’Agenzia delle Entrate; in presenza di più eredi la dichiarazione presentata da un erede è efficace per gli eredi ed i legatari.

La dichiarazione di successione non è necessaria nel caso si verifichino le seguenti condizioni:a) l’eredità sia devoluta al coniuge

ed ai parenti in linea retta del de cuius;

b) l’attivo ereditario abbia un valore non superiore ad € 25.822,84 e non comprenda beni immobili o diritti reali immobiliari.

La patente di guida dovrà essere riconsegnata alla Motorizzazione civile.Il passaporto ed il porto d’armi dovranno essere riconsegnati alla Questura; nel caso in cui il

defunto detenesse armi, gli eredi che non intendano procedere alla vendita o alla consegna di dette armi, dovranno richiedere alla Questura o alla competente Stazione dei Carabinieri il nulla osta per la detenzione.La carta d’identità, il certificato elettorale ed il libretto di pensione possono essere restituiti al Comune.

Per quanto concerne i contratti in essere del defunto:- nel caso fosse un dipendente, al

momento del decesso, si dovrà informare il datore di lavoro. Gli eredi avranno diritto alla liquidazione della retribuzione maturata, del trattamento di fine rapporto e di ogni altra spettanza dovutagli (tali diritti si prescrivono in 5 anni dall’apertura della successione);

- nel caso fosse pensionato, si dovrà informare l’Ente

pensionistico erogatore della pensione;

- se titolare di assicurazioni sulla vita, si dovrà informare l’istituto di riferimento al fine di attivare il procedimento di liquidazione previsto dalla polizza;

- utenze e contratti di locazione: i contratti proseguono con gli eredi;

- rapporti bancari: si dovrà informare l’istituto di credito al fine di restituire le carte di credito o di debito e gli assegni inutilizzati e richiedere la dichiarazione della Banca contenente l’elenco della attività e passività in essere alla data della morte;

- veicoli iscritti al PRA: i veicoli non devono essere inseriti nella dichiarazione di successione, ma è necessario modificare l’intestazione al PRA presso gli uffici dell’ACI.

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12791] Centro Studi Castelli s.r.l. 9

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La prescrizione dei debiti - quando si verifica l’estinzionedella prestazione cui è tenuto il debitore

È bene sapere che, secondo quanto previsto dall’art. 2934 del Codice Civile, tutti i diritti – con esclusione di quelli indisponibili o per i quali la legge preveda termini diversi – sono soggetti a prescrizione.

La prescrizione è un istituto giuridico che concerne gli effetti giuridici del trascorrere del tempo per cui se un diritto non viene esercitato entro il periodo previsto dalla legge, si estingue e non potrà più essere fatto valere.La prescrizione non può essere rilevata d’ufficio ma deve essere eccepita dal debitore, il quale deve rilevare il decorso del tempo previsto dalla legge e conseguentemente l’estinzione del diritto.

Pertanto laddove il debitore abbia pagato un debito già prescritto, non potrà più far valere la sua prescrizione.

I termini di prescrizione sono fissati in via ordinaria in dieci anni, salvo che siano fissati termini più brevi.

Rientrano tra le prescrizioni più brevi, inferiori a dieci anni, alcune categorie di debiti tra le quali citiamo:- i debiti verso l’INPS che si

prescrivono in cinque anni;- i debiti condominiali che si

prescrivono in cinque anni;- i debiti verso professionisti per

il compenso dell’opera prestata e per il rimborso delle spese correlative, che si prescrivono in tre anni;

- i debiti verso Equitalia scaturenti dalle cartelle esattoriali, i cui termini sono variabili e cambiano a seconda della natura del tributo;

- i debiti per il pagamento del premio assicurativo, che si prescrivono in un anno e quelli derivanti dal contratto di assicurazione (escluso quello sulla vita), che si prescrivono in due anni;

- le multe che si prescrivono in cinque anni.

Per calcolare la prescrizione devono essere considerati tutti i giorni, compresi quelli festivi, e nel calcolo non va ricompreso

il giorno iniziale, mentre se il giorno di scadenza coincide con un giorno festivo, il termine viene prorogato al primo giorno successivo non festivo.

Il termine di prescrizione decorre dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere.

La prescrizione può essere sospesa od interrotta per le cause generali previste dalla legge.

La prescrizione si interrompe con il compimento di un atto con il quale il debitore viene messo in mora o in conseguenza della notifica dell’atto con il quale viene iniziato un giudizio o della domanda proposta nel corso di un giudizio.

La conseguenza dell’interruzione è che, a partire dall’atto interruttivo, la prescrizione inizia a decorrere da capo.

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Benefici “prima casa”,le conferme dell’AgenziaIn un panorama fiscale pieno di imposte, deduzioni, detrazioni, benefici e chi più ne ha più ne metta, assume sempre più rilevanza il cosiddetto beneficio “prima casa”, atto a ridurre le imposte a carico del cittadino intenzionato a comprare un’abi-tazione. Il beneficio “prima casa” consiste in una riduzione delle imposte ipocatastali, di registro ed eventualmente sul valore aggiunto, per l’acquisto della casa da adibire come abitazione principale.

I requisitiÈ chiaro che lo Stato conceda tali be-nefici pena il rispetto di determinati requisiti, tra i più noti troviamo:- l’immobile acquistato non deve esse-

re di lusso (per verificare basta con-trollare la categoria catastale a cui appartiene);

- l’immobile deve essere nel Comune in cui l’acquirente lavora e/o trasferisce la residenza entro 18 mesi dall’acqui-sto;

- l’acquirente non deve essere già pro-prietario (anche in comunione con il coniuge) di abitazioni per cui gode già del beneficio;

- l’acquirente non deve essere già pro-prietario, o godere di altri diritti come usufrutto e uso (anche in comunione con il coniuge) di abitazioni ubicate nel Comune in cui si intende acqui-stare l’abitazione.

La sostituzione della “vecchia prima casa”È doveroso sottolineare che il beneficio “prima casa” non si lega all’abitazione per cui “viene utilizzato”; tanto è vero che lo stesso beneficio può essere ri-chiesto anche in caso di un nuovo ac-quisto di un immobile per la sostituzio-ne della casa utilizzata come abitazione principale. Risulta infatti possibile ri-chiedere l’agevolazione anche prima di cedere la “vecchia prima casa” a con-dizione che tale cessione avvenga entro un anno (art. 1, c. 4-bis).

L’agevolazione “prima casa” venne in-trodotta nel 1982 a seguito dell’istitu-zione di diversi benefici per promuo-vere l’acquisto di abitazioni. Nel corso degli anni è stata più volte oggetto di discussione e chiarita dall’Agenzia del-le Entrate con diverse circolari.

Di recente l’Agenzia delle Entrate ha chiarito, attraverso due circolari, alcuni dubbi interpretativi ancora irrisolti in tema di beneficio “prima casa”.

Attraverso la circolare del Giugno 2016 n. 27/E l’Agenzia delle Entrate chiari-sce come per rientrare nella casistica prevista dall’art. 4bis è necessario che la casa oggetto di cessione sia stata ac-quistata godendo dei vantaggi legati al “beneficio prima casa” stesso. La mancata cessione di tale abitazione dopo 1 anno causerebbe per il contri-buente la riliquidazione delle imposte in misura ordinaria più una soprattas-sa pari al 30% delle imposte stesse. Si tratterebbe quindi di un bel colpo per il contribuente costretto a far fronte ad un ingente spesa.

Il terreno di proprietàUn’altra questione irrisolta era rappre-sentata dal fatto che l’Agenzia delle En-trate non riconoscesse il beneficio per chi provvedeva a costruire una casa in un terreno già di proprietà.

Più precisamente l’Agenzia, attraverso una circolare del 2005, aveva sotto-lineato come per godere del beneficio in caso di “sostituzione” della prima casa era necessario che il contribuente, entro 1 anno, provvedesse all’acquisto di un terreno e alla realizzazione di un “fabbricato non di lusso da adibire ad abitazione principale, ritenendo suffi-ciente l’esistenza almeno di un rustico comprensivo delle mura perimetrali delle singole unità e che sia ultimata la copertura” .Solo grazie alla recente Risoluzione n. 13/E/2017 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che per l’ottenimento dei be-nefici “prima casa” non rappresenta un vincolo l’acquisto del terreno, ma è possibile anche la costruzione su un terreno già di proprietà del contribuen-te. Così facendo l’Agenzia si è finalmen-te allineata con l’orientamento della giurisprudenza in materia, la quale più volte, in controversie inerenti la costruzione su terreno già di proprie-tà, aveva dato ragione al contribuente creando una diversa confusione a pro-posito di beneficio “prima casa”.

Michele Tosadori

Fisco e tasse

Per approfondimentiCirc. Ag. Entrate 12.08.2005, n. 38/E

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12755] Centro Studi Castelli s.r.l. 11

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PROGETTO 1Beneficiario: Bruno Ri-cardo Fonseca Ribeiro nato il 15.06.1991 a São Luis (MA) Brasile. Contributo per paga-mento spese frequenza all’Università corso di Diritto.Importo: reali 600,00 al mese pari a € 200,00 al mese per 12 mesi.

PROGETTO2Beneficiario: Alberon da Silva Barbosa nato il 11.06.1980 a Imperatriz (MA) Brasile.Contributo per paga-mento spese frequenza all’Università corso di In-gegneria di produzione. Importo: reali 600,00 al mese pari a € 200,00 al mese per 12 mesi.

PROGETTO 3Beneficiario: April Gra-ce Mirasol, nata il 26.04.1997 nelle Filippi-ne.Contributo per paga-mento spese frequenza della Facoltà di Econo-mia e Contabilità.Importo: € 565,00 ogni trimestre (€ 2.260,00 an-nui) che comprendono tasse vitto e alloggio.

PROGETTO 4Beneficiario: Jennie Rosquites Etol, nata il 20.08.1993 nelle Filippi-ne.Contributo per paga-mento spese frequenza della Facoltà di Scienze

della Formazione.Importo: € 565,00 ogni trimestre (€ 2.260,00 an-nui) che comprendono tasse, vitto e alloggio.

PROGETTO 5Beneficiario Luzina Belle Casagda, nato il 14.10.1994 nelle Filippi-ne.Contributo per paga-mento spese frequenza della Facoltà Scienze In-fermieristiche.Importo: € 565,00 ogni trimestre (€ 2.260,00 an-nui) che comprendono tasse, vitto e alloggio.

PROGETTO 8Beneficiario: Crucifi-no Uballas, Jr., nato il 6.11.1997 nelle FIlippine, frequenta la Bachelor of Science in Information. Contributo per paga-mento spese frequenza della Facoltà di Informa-tica.Importo: € 565,00 ogni trimestre (€ 2.260,00 an-nui) che comprendono tasse, vitto e alloggio.

PROGETTO 10Beneficiario: Julio Reis Dos Santos Silva, nato il 6.01.1998 a Carolina (MA) Brasile.Contributo per paga-mento spese frequenza corso di Amministrazio-ne.Importo: reali 1.000,00 al mese pari a € 300,00 al mese per 12 mesi.

PROGETTO 12Beneficiario: Fernando Pereira Da Silva, nato il 5.9.1997 a Carolina (MA) Brasile.Contributo per paga-mento spese per univer-sità per corrispondenza corso di Scienze Moto-rie. Importo: reali 250 al mese pari a € 80,00 al mese per 12 mesi.

PROGETTO 13Beneficiario: Werlisson Alves De Castro Soares, nato il 31.8.1996 a Caro-lina (MA) Brasile.Contributo per paga-mento spese frequenza università corso di Am-ministrazione.Importo: reali 1.000,00 al

mese pari a € 300,00 al mese per 12 mesi.

Chiunque può contribu-ire per sostenere questi promettenti ragazzi e ragazze che potranno in futuro essere utili al pro-prio Paese. Il contributo a sostegno dei piccoli progetti può essere versato da una singola persona o da più persone per lo stes-so progetto, oppure può riguardare anche solo una parte e non l’intero importo necessario.Il contributo può essere versato tramite banca o posta indicando il pro-getto scelto.

COME AIUTARE LA FONDAZIONE PER LE OFFERTE E CONTRIBUTI

BA

NC

A

Bonifico presso: Credito Padano Banca di Credito Cooperativo S.C. Filiale di Castel Goffredo C/C: 8029(Codice IBAN: IT 89 F 08454 57550 000000008029)

oppure Unicredit Banca Filiale di Castel Goffredo c/c 101096404 (IBAN: IT-79-Y-0200857550000101096404)

PO

STA Versamento sul c/c postale 14866461

(IBAN: IT-74-S-0760111500000014866461

Il versamento va intestato a: Fondazione Senza Frontiere - Onlus, Via S. Apollonio n. 6 - 46042 Ca-stel Goffredo (MN), C.F. 90008460207.Per usufruire dei benefici fiscali è sufficiente con-servare la ricevuta di versamento e inserire l’impor-to nella dichiarazione annuale dei redditi.

I NOSTRI PICCOLI PROGETTIuna grande speranza per il futuro

Fondazione Senza Frontiere - OnlusVia S. Apollonio n. 6 - 46042 Castel Goffredo (MN) - Italia - Tel. (0039)0376/781314 - Fax (0039)0376/772672

Recapito Skype: anselmocastellifsf - www.senzafrontiere.com - e-mail: [email protected]

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SenzaFrontiere

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Sempre più spesso tra le notizie dei telegiornali, soprattutto nei periodi di scarsa piovosità, sono segnalate le misure ed i provvedimenti delle grandi città per tamponare i livelli di inquinamento allarmanti. Siamo giustamente preoccupati dell’inquinamento definito “outdoor”, cioè esterno (gas di scarico di auto, polveri sottili, ecc.) e non ci preoccupiamo di un inquinamento più subdolo e cioè quello “indoor” interno alle nostre case.

Sostanze chimiche in casaPurtroppo, oltre le esalazioni tossi-che dei materiali con cui viene spes-so costruita e tinteggiata la casa, as-semblati i mobili, tra cui tristemente conosciuta la formaldeide, abbiamo gli effluvi velenosi dei vari detersivi chimici che utilizziamo per pulire la nostra abitazione.Paradossalmente le abitazioni sono lucide come specchi, ma la Terra è “sporca” per colpa degli scarichi, sa-turi dei prodotti che usiamo per ren-dere asettico il nostro ambiente.

È stato stimato che nelle nostre case sono presenti una media di 15-20 flaconi diversi di detersivo contenenti fino a 300 sostanze chi-miche derivate dal petrolio e per-ciò pericolose per la salute.

Soprattutto gli animali ed i bambini pagano questo inquinamento dome-stico con l’aumento di allergie respi-ratorie e cutanee. I residui di questi detergenti chimi-ci, in alcuni casi anche cancerogeni, si depositano sui tessuti, rimangono nell’aria, sono sui pavimenti e su tut-te le superfici della casa e soprattut-to sulle stoviglie. La lavastoviglie utilizza grande quantità di acqua, ma non riuscirà mai a risciacquare completamente il detergente, il brillantante, l’anti-calcare; una piccola quantità non è dannosa per la salute, ma non è più

così se si moltiplica per 365 giorni per 20-30 anni. Purtroppo poi la quantità di flaconi dei detersivi usati in casa tende ad aumentare, perché la pubblicità ci suggerisce continua-mente prodotti diversificati per ogni specifico uso. È indispensabile eseguire delle mo-difiche e degli accorgimenti nelle abitazioni per renderle un luogo di “salutogenesi”, ossia dei luoghi salu-tari, riconoscendo che il nemico con cui abbiamo a che fare ogni giorno non è la sporcizia, ma l’inquinamen-to.

Le alternativePer iniziare possiamo cominciare a sostituire i detersivi chimici che comunemente usiamo con dei bio-

detergenti, altamente biodegradabi-li, con tensioattivi naturali (prodotti organici che sono capaci di modifica-re i legami tra le molecole dell’acqua per avere un maggiore effetto deter-gente ed emulsionante) ed enzimi per combattere lo sporco. Esistono detergenti molto concen-trati che vanno diluiti a seconda dell’uso coprendo tutte le esigenze delle varie superfici della casa, quin-di, anche se il costo iniziale è un po’ più alto rispetto a quelli che si acqui-stano al supermercato si ammortiz-za con la durata del prodotto e per la funzionalità multiuso dello stesso.Oppure si può optare per prodotti alternativi, di uso comune e molto economici come il bicarbonato, l’a-ceto, l’argilla, ecc.

Laura Savo

Case e immobili

Aromaterapia nella casa ecologica

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12760] Centro Studi Castelli s.r.l. 13

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Il bicarbonato di sodioÈ un sale ricavato da ceneri di alcuni tipi di alghe o di piante e da acque che sgorgano da rocce ricche di so-dio.

È una polvere non corrosiva, né ir-ritante e né tossica.

La caratteristica che lo rende utile per l’uso domestico è di avere una composizione chimica alcalina pH 9, quindi, in grado di contrastare i grassi (acidi). Ha anche proprietà assorbenti e de-odoranti tanto da essere utilizzato anche nel settore industriale per la depurazione dei fumi.Ecco perché è un valido aiuto per pulire il frigo sciolto in acqua in un dispenser spray.Anche l’acqua è un detergente natu-rale, perché quando è bollente rie-sce a sciogliere lo sporco formato da zuccheri, amidi e proteine.

Possiamo anche preparare una pa-sta per pulire i fornelli della cucina che non righerà l’acciaio, ma sgras-serà a fondo.

L’acetoUna funzionalità diversa ha l’aceto che ha un pH acido dovuto all’acido acetico che lo rende disincrostante, deodorante, disinfettante ed è anche un ottimo detergente.L’aceto è il prodotto della fermenta-zione acetica del vino, reazione at-traverso cui l’alcol etilico si trasfor-ma in acido acetico. Si consiglia di acquistare quello più economico negli scaffali del super-mercato, sia per il costo, sia perché spesso ha un più basso contenuto di acido acetico e quindi anche meno corrosivo sulle superfici.Anche in questo caso, come il bicar-bonato, un contenitore spray pronto all’occorrenza è comodo per trattare qualsiasi superficie, tranne il mar-mo.

L’argillaUn altro prodotto interessante per il

costo e la versatilità è l’argilla. Il suo pH è neutro ed ha innumere-voli proprietà:- detergente: in quanto è in grado di

emulsionare acqua, grassi e sporci-zia;

- deodorante: perché assorbe e trat-tiene sostanze maleodoranti;

- antitossica: per la sua azione batte-riostatica;

- anticalcare: perché riesce a rimuo-vere lo sporco per azione meccani-ca.

Quindi polvere detergente e deo-dorante per lavare lavelli, piani di cottura, pentole, frigoriferi, ecc.

Aggiungiamo gli oli essenzialiTutti i prodotti suddetti possono es-sere personalizzati con l’aggiunta di poche gocce di oli essenziali (oe).Gli oe sono un prodotto di estrazione vegetale con la caratteristica di esse-re fortemente profumati (l’intensità del profumo di una pianta è diretta-mente proporzionale al suo contenu-to di oe) e di avere una composizione chimica talmente completa e com-plessa da essere oggi oggetto di stu-dio come alternativa agli antibiotici.Quindi ogni prodotto che preparia-mo per le pulizie domestiche può diventare profumato ed allo stesso tempo realmente sanificante degli

ambienti grazie all’uso degli oli es-senziali.Gli oe sono costosi perché vengono lavorate delle grande quantità di ve-getale (es. 300 Kg di bucce di agrumi per 1 lt di oe) per poi ottenere solo delle piccole quantità di prodotto, ma anche in questo caso si utilizza-no poche gocce grazie alla loro forte concentrazione e quindi ammortiz-zabile.

Albero del tèConosciutissimo olio essenziale dell’albero del tè per il suo potere sa-nificante dell’ambiente, sono suffi-cienti 10 gocce in un litro di prodotto e poi può essere utilizzato su qualsi-asi superficie.Piuttosto che far odorare la nostra casa di candeggina, ammoniaca e detersivo dei piatti aromatizzato al limonene di sintesi (sostanza tossica derivata dal petrolio), profumiamo e disinfettiamo l’ambiente con l’uso delle essenze.

Nei prossimi articoli approfondire-mo usi e ricette per i singoli ambien-ti della casa.

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RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12760] Centro Studi Castelli s.r.l.

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I prodotti finanziari illiquidiI prodotti finanziari illiquidi sono quegli strumenti finanziari per i quali non esistono mercati di scambio con adeguati livelli di liquidità e di trasparenza, ossia quegli strumenti per i quali un investitore potrebbe incontrare dif-ficoltà o limitazioni alla vendita entro un periodo di tempo ragionevole e a condizioni di prezzo significative.

Detto in altri termini, sono quegli strumenti finanziari (azioni, ob-bligazioni, fondi comuni d’inve-stimento, derivati, polizze, ecc.) che una volta acquistati, potrebbe essere difficile rivendere, senza do-ver subire perdite significative le-gate alla mancanza di un mercato.

La CONSOB e le tutele previsteUna definizione così posta, tuttavia, non rende sempre univoca una clas-sificazione di uno strumento finan-ziario illiquido, in quanto non sono individuati parametri oggettivi che portano ad una classificazione auto-matica.La CONSOB fornisce solo alcuni esempi, non esaustivi, di alcuni stru-menti che debbono essere conside-rati illiquidi: le obbligazioni bancarie (se l’istituto bancario non prevede la quotazione su di un mercato secon-dario oppure regole per il riacquisto delle stesse), i derivati non quotati (OTC - over the counter), e le polizze assicurative a contenuto finanziario (che normalmente consentono co-munque di chiedere il riscatto nel corso della durata delle stesse). Questi esempi aiutano a capire che i risparmiatori in possesso di titoli illiquidi non sono una fetta trascu-rabile, e questo aspetto è confermato dall’attenzione posta dalla CONSOB (l’autorità di vigilanza competente in materia) che già nel 2009 ave-va emanato una comunicazione (Comunicazione n. DIN/9019104 del 2.03.2009) dal titolo “Il dovere

dell’intermediario di comportarsi con correttezza e trasparenza in sede di distribuzione di prodotti finanzia-ri illiquidi”, e anche più recentemen-te (comunicazione n. 0092492 del 18.10.2016) ha ribadito la sensibilità della distribuzione degli strumenti finanziari illiquidi, in una raccoman-dazione “sulla distribuzione degli strumenti finanziari tramite una sede di negoziazione multilaterale”.Anche la giurisprudenza è stata più volte chiamata a dirimere contro-versie in materia di titoli illiquidi. In particolare sono considerate di rilie-vo la decisione dell’Ombudsman del 23.07.2014 sul ricorso n. 1031/2013, che ha stabilito invalida la sottoscri-zione di azioni emesse da una banca che non ha provveduto a fornire al sottoscrittore le informazioni espli-citamente previste dalla CONSOB per i prodotti finanziari illiquidi, e la decisione dell’Ombudsman del

27.01.2016 sul ricorso n. 653/2015, che ha stabilito la responsabilità dei danni subiti dal sottoscrittore di ti-toli azionari illiquidi, non adegua-tamente informato circa la liquidità dell’investimento effettuato. La rilevanza del fenomeno è ulte-riormente confermata dagli artico-li di stampa che negli ultimi anni narrano di banche che hanno ven-duto titoli (azioni e/o obbligazioni) ad ignari risparmiatori, che si sono trovati a possedere dei titoli che non riuscivano a vendere, e che nel frat-tempo hanno subito un significativo deprezzamento.In teoria, sarebbe sufficiente che le banche e gli intermediari finanziari rispettassero i criteri generali pre-visti dall’articolo 21 del Testo Unico in materia di intermediazione finan-ziaria (T.U.F.), che prevede che nella prestazione dei servizi e delle attività di investimento le banche e gli altri

Roberto Franzoni

Banche e Finanza

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12658] Centro Studi Castelli s.r.l. 15

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intermediari finanziari devono com-portarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, per servire al meglio l’interesse dei clienti e per l’integri-tà dei mercati, e devono acquisire le informazioni necessarie dai clienti e operare in modo che essi siano sem-pre adeguatamente informati. Gli intermediari dovrebbero tutelare i clienti evitando di porre in essere sistemi di incentivazione per i propri dipendenti che siano contrapposti al miglior interesse dei clienti, e do-vrebbero fornire ai clienti informa-

zioni (trasparenza) sia prima dell’in-vestimento, sia una volta effettuato l’investimento.Il cliente dovrebbe essere anche informato di quanto dal lui sborsa-to sia riconducibile al valore dello strumento (fair value), e quanto sia riconducibile ad altri costi e com-missioni. L’intermediario, per consentire al cliente di apprezzare il profilo ri-schio/rendimento di un titolo illiqui-do, dovrebbe confrontare il prodotto offerto con un analogo prodotto pri-

vo di rischio (risk free).Per le operazioni che non prevedono la consulenza da parte dell’interme-diario, quest’ultimo deve garantire con particolare attenzione che il tito-lo illiquido sia appropriato al cliente (capacità del cliente di comprender-ne gli specifici profili di rischio), e nel caso in cui l’intermediario presti anche attività di consulenza, que-sto deve garantire l’adeguatezza del prodotto illiquido alle esigenze del cliente.

Come possiamo tutelarci di fronte ad un titolo illiquido?

1. ð

In linea teorica, in caso di contenzioso, un cliente che ha acquistato un titolo illiquido da un inter-mediario che non ha posto in essere quanto previsto dalla normativa di riferimento, dovrebbe essere abbastanza tutelato, in quanto il T.U.F. stabilisce che nei giudizi di risarcimento dei danni cagionati al cliente nello svolgimento dei servizi di investimento e di quelli accessori, spetti ai soggetti abilitati l’onere della prova di aver agito con la specifica diligenza richiesta.

Tuttavia la miglior tutela per un investitore è quella di non acquistare titoli illiquidi: è una scelta in linea di massima irrazionale quella di acquistare un titolo che sarà difficilmente cedibile, se non sopportando perdite significative.

2. ð

Anche di fronte ad un intermediario non ligio agli obblighi di correttezza e trasparenza, un cliente può tutelarsi acquistando titoli quotati su mercati regolamentati (Borsa) e con un elevato volume di scambi giornalieri (non tutti i titoli quotati in Borsa sono caratterizzati dallo stesso livello di liquidi-tà).

3. ð

Un’altra cautela, che può tutelare il risparmiatore dall’acquisto di titoli illiquidi e/o dall’acquisto di titoli più convenienti per l’emittente che per lui, è quella di non acquistare titoli da un intermediario che è anche emittente dei titoli stessi (a meno che lo stesso non preveda delle regole chiare per il riacquisto degli stessi).

4. ðUn risparmiatore dovrebbe diffidare anche dagli strumenti finanziari poco trasparenti (derivati OTC, titoli strutturati). Anche in questo caso potrebbero essere titoli illiquidi, e sicuramente più conve-nienti per l’intermediario che per il cliente.

5. ðInfine aiuta la regola sempre valida in materia di investimento: diversificare il portafoglio. Se acqui-stiamo titoli di diversi emittenti, diminuisce la probabilità di acquistare inconsapevolmente titoli illiquidi.

16

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RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12658] Centro Studi Castelli s.r.l.

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Piccoli lavoretti per tutti

Siamo tutti alla ricerca di modi per arrotondare lo stipendio, far quadrare i conti di casa o semplicemente avere più entrate per toglierci qualche sfizio in più.Sempre più connessi e digitali ecco che, anche per la ricerca e l’offerta di un lavoretto, la rete può darci una mano.

Caratteristiche del fenomenoNegli ultimi 2 anni sono nati e hanno visto una crescita esponenziale por-tali e app per l’offerta e lo scambio di lavoro.Ce n’è per tutti i gusti e per tutti i profili: casalinghe e colf, artigiani, manodopera, autisti, cuochi, profes-sionisti dei più svariati settori, mari-ti “in affitto”.Per promuoversi non serve necessa-riamente una specializzazione o un titolo di studio specifico: basta una buona idea, l’offerta di qualcosa di un po’ originale e il gioco è fatto!

In genere i portali di promozione di lavoretti hanno la funzione di geolocalizzazione per permetterci di trovare in breve tempo la per-sona di cui abbiamo bisogno e più vicina a noi. Alcuni assicurano ad-dirittura la risposta entro 24 ore.

Principali portaliNel nostro Paese i portali più fre-quentati da chi offre e cerca questo tipo di attività sono diversi, vediamo i principali.

CornerJObConta più di 2 milioni di utenti e in pochi passi permette di inserire il proprio profilo e candidarsi per un lavoro. Alle aziende consente di trovare in poco tempo tutti gli utenti disponi-bili che rispondono ai propri criteri e

contattare così collaboratori con cui possono comunicare direttamente tramite la chat messa a disposizione dal portale.

JobbyCome dice lo slogan questo portale offre connessione tra giovani, azien-de e privati, per lo scambio di lavoro temporaneo. La registrazione è rapida e consente di visualizzare subito le offerte di la-

voretti vicino a casa grazie alla geo-localizzazione. Buono anche il riepilogo delle candi-dature e lo stato di “valutazione” da parte dei soggetti che offrono i lavo-retti.

Altri portaliCi sono poi tanti portali dedicati a “professioni” specifiche come ba-danti, colf, maggiordomi, cuochi a domicilio, freelance, professionisti

Cristian Zuliani

Ora si offrono on line

Tecnologia

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12707] Centro Studi Castelli s.r.l. 17

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tagliata della variazione.• Archivio on line dei contratti collettivi integrali ed ulteriori informazioni aggiuntive.• Novità 2017: nuova modalità “navigabile“ di consultazione e di stampa del contratto, più semplice e flessibile.

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RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12707] Centro Studi Castelli s.r.l.

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Il 2017 ha portato importanti novità riguardo al trasporto dei bambini in auto. La legge in materia è stata modificata con l’obiettivo di aumentare la sicurezza dei più piccoli e di sensibilizzare i genitori, che troppo spesso sottovalutano la questione.

La leggeNello specifico, le novità relative all’articolo 172 del Codice della Stra-da (Uso delle cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta per bambini) ri-guardano l’omologazione ECE R44 (basata sul peso del bambino) e ECE R129 (basata sull’altezza) e si con-centrano essenzialmente sulle cosid-dette “alzatine”, cioè quei rialzi, sen-za schienale, utilizzati dai bambini più grandi che servono per portare il piccolo viaggiatore alla giusta altezza per permettere alla cintura di sicu-rezza di essere posizionata nel posto ideale, ovvero all’altezza di spalle e torace, senza coinvolgere il collo del bambino.

La novitàLe alzatine, con o senza braccioli, sono bandite dal 1.01.2017: tutti i

bambini con un’altezza inferiore ai 125 cm dovranno obbligatoriamen-te utilizzare un seggiolino auto con schienale. Questa, in sintesi, la novità princi-pale che riguarda la normativa ECE R44: il parametro di riferimento di-venta l’altezza e non più il peso. Ricordando che l’utilizzo dei seg-giolini è obbligatorio per bambini fino a 150 cm, a questo punto, come sottolineato da alcune associazioni di consumatori, è consigliabile uti-lizzare seggiolini con schienale fino a questa altezza perché molto più protettivi.

La fase 2In estate entrerà invece in vigore la fase 2 della normativa R129: la pri-ma fase aveva introdotto l’obbligato-rietà dell’utilizzo del Sistema Isofix

per seggiolini auto adatti a bambini fino a 105 cm di altezza. La seconda fase riguarda invece i seggiolini omologati per i bambini più grandicelli (sopra i 100 cm di altezza): in questo caso non sarà più obbligatorio l’utilizzo del sistema Isofix. I genitori potranno quindi decidere in autonomia se utilizzare gli aggan-ci Isofix (con le cinture di sicurezza) oppure solo le cinture. Inoltre tutte le alzatine (o booster) omologate secondo la R129-02 do-vranno essere dotate di schienale. Quelle prodotte fino al 31.12.2016 potranno essere commercializzate fino all’estate.

Chi possiede un’alzatina senza schienale, omologata entro fine 2016, potrà comunque continuare ad usarla anche se meno sicura ri-spetto a quelle con lo schienale.

Le multeCosa si rischia facendo viaggiare i bambini senza gli adeguati sistemi di sicurezza?Multa che va da € 80,00 a € 323,00 e sospensione della patente, che può andare dai 15 giorni ai 2 mesi, nel caso in cui si prendano multe per la stessa infrazione nell’arco di 2 anni.

Auto

Seggiolini autoNovità per la sicurezza dei più piccoli

Stefano Sedassari

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12744] Centro Studi Castelli s.r.l. 19

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Attività fisica: supercompensazione e sovrallenamentoQuale è il metodo migliore per ottimizzare un allenamento? La regola principale e fondamentale è una e sempre la stessa: rispettare il triangolo allenamento - alimentazione - riposo. Dopo un faticoso allenamento è essenziale non vanificare tutto lo sforzo mangiando in quantità industriale e non consentendo al muscolo stressato dall’attività fisica di riposare nella dovuta e corretta maniera.

Quindi, per poter usufruire al me-glio dei benefici apportati dall’eser-cizio fisico è fondamentale mangiare adeguatamente, cercando di arric-chirsi dei migliori principi nutritivi e riposare in modo da consentire al muscolo di rigenerarsi dai traumi creati (a livello di fibre) in modo da poter essere nuovamente pronti ad affrontare la successiva seduta di al-lenamento. Nel caso ciò non accadesse, ovvero se ci sottoponessimo al successivo allenamento con il muscolo stres-sato non sufficientemente riposato si rischierebbe di ottenere l’effetto contrario e indesiderato, ovvero al posto di migliorare si peggiora la si-tuazione, perdendo anche i benefici ottenuti nelle precedenti sessioni.

Il muscolo essendo troppo stressa-to e non avendo ottenuto il merita-to riposo, al posto di migliorare e incrementare, peggiora e decresce.

La super compensazionePer evitare tutto ciò, è necessario che entri in gioco la supercompensazio-ne, che è un modello teorico che spie-ga il processo di adattamento dell’or-ganismo ad un determinato stimolo allenante. Tale concetto si fonda sul-

lo stato di equilibrio dinamico, detto omeostasi, che regola tutte le attività del nostro corpo. Qualsiasi condizio-ne che perturba tale equilibrio viene immediatamente compensata, nel limite del possibile, da una reazione uguale e contraria tesa a riportare il sistema in equilibrio. Il processo di affaticamento indotto dall’esercizio fisico viene così compensato da una serie di reazioni, atte ad incremen-tare i processi rigenerativi anabolici. Tali reazioni possono essere inter-pretate come un sistema di difesa dell’organismo che tramite essa cer-ca di ricostruire l’equilibrio perduto.

La supercompensazione è la rispo-sta fisiologica alla rottura dell’o-meostasi da parte dello stimolo allenante; per non soccombere al ripresentarsi di un carico della medesima intensità, l’organismo innesca così tale processo che ha lo scopo di migliorare il livello pre-stativo originale.

Quali parametri considerareLe riserve metaboliche, il metaboli-smo e le varie strutture anatomiche sollecitate non tornano allo stato iniziale, ma per breve tempo lo su-perano collocandosi ad un valore leggermente superiore. La super-

compensazione si fonda sul proces-so di adattamento dell’organismo a carichi di lavoro progressivamente crescenti. L’esercizio fisico deve prendere in considerazione veri parametri quali intensità, durata, volume e frequen-za dello stimolo, obiettivi, metodi, contenuti e mezzi dell’allenamento per far si che la supercompensazione avvenga. L’impegno fisico deve rag-giungere o superare una soglia limite in modo da indurre uno stress fisico importante; solo gli stimoli di volu-me, intensità e frequenza adegua-ta alle capacità fisiche del soggetto stimolano la supercompensazione o l’adattamento.

Il sovrallenamentoMolta importanza è da prestare al recupero, perché se il carico di al-lenamento è eccessivo e non viene compensato da un adeguato periodo di riposo, si crea un pericoloso stato di sovrallenamento, con declino o ri-stagno prestativo. Il termine sovral-lenamento è stato introdotto per de-scrivere una serie di sintomi causati, sostanzialmente, da un alterato rap-porto tra allenamento e recupero.Il miglioramento della prestazione atletica dipende sostanzialmente da:- allenamento: causa uno stress

Stefano Bonandi

Salute e benessere

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12654] Centro Studi Castelli s.r.l. 21

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all’organismo e lo stimola ad adat-tarsi migliorando le proprie capaci-tà prestative;

- alimentazione: assicura i substrati energetici necessari durante l’alle-namento ed il recupero;

- riposo o recupero: insieme di mo-difiche fisiologiche che consentono all’organismo di ripristinare l’equi-librio psico-fisico alterato da una situazione di stress (da allenamen-to).

Basta solo che uno di questi tre ele-menti sia alterato per influenzare negativamente i risultati. Se que-ste carenze perdurano nel tempo si può entrare nella suddetta fase di sovrallenamento, con ristagno o involuzione della prestazione.

Le causeLe cause possono essere: allenamen-to eccessivo e inadeguato al proprio stile di vita; allenamenti eccessiva-mente standardizzati; sonno insuffi-ciente; stile di vita troppo stressan-te; competizioni troppo frequenti; problemi di salute; alimentazione inadeguata e/o sbilanciata; intos-sicazioni alimentari da eccesso di integratori; problemi psicologici (re-lazionali, familiari, sociali, lavorativi ecc.).

La prevenzioneLa prevenzione del superallenamen-to è molto importante in quanto è molto facile entrare in questa condi-zione e molto difficile uscirne. Le strategie per prevenirlo compren-dono:- Riposo adeguato: non concentra-

re numerosi allenamenti in pochi giorni; dormire almeno 7-8 ore a notte; migliorare la qualità del son-no; favorire il recupero con mas-saggi, creme o bagni di sali ed ac-qua calda.

- Approccio mentale positivo: accet-tare i propri limiti, affrontandoli con la convinzione che con impe-gno e forza di volontà si possono

superare.- Non allenarsi per un tempo ecces-

sivo.- Controllare periodicamente i pro-

pri livelli ematici.- Seguire una dieta equilibrata: as-

sumere i vari nutrienti nelle giuste proporzioni.

- Assumere integratori senza abu-sarne: l’utilizzo degli integratori può essere utile nel caso di ridotto apporto con la dieta o di consumo eccessivo durante l’attività fisica.

- Adattare l’allenamento al proprio stile di vita: chi conduce uno stile di vita particolarmente stressante, pieno di impegni e attività logoran-ti sia dal punto di vista fisico che mentale, non può pretendere di allenarsi come chi non lo conduce.

- Concedersi dei periodi di rigenera-zione: all’interno del proprio pro-gramma di allenamento prevedere una settimana di scarico al termine di ogni mesociclo, concedendosi un periodo di riposo caratterizzato dalla pratica di attività ludiche.

L’alimentazioneNon assumere abbastanza nutrienti compromette l’allenamento e il recu-pero, contribuendo la manifestazio-ne del sovrallenamento. Il consumo di sufficienti e sane fonti di carboi-drati, proteine e grassi è necessario

per mantenere il rendimento fisico giorno dopo giorno. Gli squilibri nutrizionali possono derivare da una ridotta assunzione di cibo e un dispendio energetico esagerato, por-tando ad un pesante deficit calorico. Nel caso in cui il dispendio energe-tico superi costantemente l’apporto calorico (deficit calorico) e il corpo non venga correttamente alimentato per sostenere l’attività fisica, può fa-cilmente verificarsi un affaticamento generale e il presentarsi di lesioni. Tutti questi accorgimenti sbagliati possono portare al catabolismo mu-scolare, che è il processo di smantel-lamento delle proteine dai muscoli allo scopo di produrre energia.Allenarsi è importante, ma fate mol-ta attenzione a tutti gli altri fattori che circondano tale attività.

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RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12654] Centro Studi Castelli s.r.l.

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I suoli anomali

Luca Masotto

Come correggere le difficoltà chimico-fisiche del terreno nell’orto e nel giardino

Orto e giardino

Che cos’è il suolo? Un semplice insieme di inerti o qualcosa di molto più complesso? Un terreno non è un sempli-ce insieme di particelle, sono molti i costituenti di questo “organismo vivente”: sabbia, limo, argilla, microorgani-smi, elementi della nutrizione e sostanza organica sono solo alcuni dei numerosi fattori che influenzano lo sviluppo dell’apparato radicale e, quindi, il rigoglio delle piante. Ecco perché, al pari di tutti gli organismi, anche il suolo si può “ammalare”. Si parla infatti di suolo anomalo nel momento in cui un terreno presenta difficoltà di carattere chimico, fisico o biologico tali da rendere difficoltosa la vita dei vegetali. Vediamo quali sono le principali “malattie” del suolo e come possiamo correre ai ripari.

Terreni tenaciUna delle più frequenti difficoltà che possiamo incontrare in orti e giardi-ni è quella dei terreni tenaci. Conosciuti anche come pesanti o ar-gillosi, la loro caratteristica è quella di essere particolarmente permalosi. Guai a lavorarli quando sono troppo umidi: si formerebbero evidenti li-sciature e le zolle assomiglierebbero a tanti mattoni; da asciutti, invece, diventano estremamente duri e ten-dono a crepacciare. In superficie, poi, si forma spesso una crosta compatta e resistente che impedisce alle piantine appena ger-minate di emergere, vanificando la semina. Come intervenire in questi casi? 1. In primo luogo è importante evita-

re di rovinare la struttura naturale del suolo: vangature e zappatu-re devono essere eseguite solo in condizioni di tempera (non quan-do il terreno è bagnato).

2. In secondo luogo, è importante ar-ricchire l’orto e il giardino con so-stanza organica (letame o compost di buona qualità), che favorisce lo sviluppo di una struttura solida e duratura. Questi accorgimenti permettono di ottenere buoni ri-sultati senza ricorrere a ingenti sabbiature: l’apporto di sabbia,

infatti, è pressoché ininfluente a meno che le quantità in gioco sia-no davvero rilevanti (spesso fuori dalla portata di un hobbista).

Terreni limosiAnche i terreni limosi sono un bel grattacapo, soprattutto per chi deve coltivare un orto a partire dal se-menzaio. Il limo è una classe di par-ticelle di dimensioni intermedie tra quelle dell’argilla e quelle della sab-bia. L’ideale si potrebbe pensare! E invece no: il limo è responsabile di molte delle difficoltà che spesso ci portano ad accusare unicamente l’argilla. Infatti le particelle limose sono di dimensioni troppo limitate per consentire un buon drenaggio e non hanno adeguate caratteristiche chimico-fisiche per aggregarsi in una struttura stabile. Il risultato è un terreno molto delica-to che si destruttura con grande fa-cilità e che forma croste superficiali ancora più temibili di quelle che si generano nei terreni argillosi. Qui l’apporto di sostanza organica è indispensabile sia per migliorare la struttura e la lavorabilità del suolo, sia per aumentarne la capacità di trattenere gli elementi della nutri-zione.

Terreni sabbiosiI suoli sabbiosi sembrerebbero quel-li più facilmente coltivabili. Questo è sicuramente vero se ci è possibile adottare alcuni accorgi-menti. 1. Il primo riguarda l’irrigazione: dal

momento che i terreni molto sciol-ti non sono in grado di trattenere l’umidità, dobbiamo avere l’accor-tezza di irrigare frequentemente ma con quantitativi ridotti per evi-tare inutili sprechi.

2. Un secondo accorgimento è quel-lo di concimare con regolarità in quanto la sabbia non dispone di una capacità di scambio ele-vata e, quindi, non permette agli elementi nutrivi di “aggrapparsi ai granelli”. L’optimum sarebbe quello di realizzare un impianto di fertirrigazione al fine di sommini-strare elementi nutritivi in modo costante direttamente con l’acqua di irrigazione. Certo non è sempli-cissimo gestire un sistema simile, tuttavia sul mercato si stanno af-facciando soluzioni alla portata di tutti.

Terreni acidi o alcaliniUn altro problema che spesso afflig-ge gli appassionati è relativo alla re-azione del terreno. Suoli acidi o suoli

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12859] Centro Studi Castelli s.r.l. 23

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alcalini possono incidere negativa-mente sulla produzione dell’orto o sulla bellezza delle piante ornamen-tali. La reazione (ossia il pH) influisce sulla capacità delle radici di assor-bire i vari elementi della nutrizione vegetale: alcuni di questi sono più biodisponibili a pH acidi, altri a pH alcalini. Tuttavia è raro che il pH possa raggiungere livelli tali da ri-chiedere interventi drastici. Molto spesso, infatti, è sufficiente prov-vedere a concimazioni aggiuntive – magari con l’aiuto di sostanze che-lanti – per assicurare alle piante il nutrimento necessario. È il caso tipico delle piante acidofile che (quasi) tutti abbiamo in giardino o sul terrazzo: i tipici ingiallimen-ti delle foglie sono sovente dovuti a mancanza di ferro che queste pian-te – camelie, ortensie, rododendri e azalee – non sono in grado di assor-bire se la reazione del suolo è alca-lina.

Terreni saliniI terreni salini non possono essere trascurati. Anche se di norma sono tipici di aree aride e semiaride non è da escludere che si possano rinveni-re anche nel nostro Paese.

A volte, possono derivare da gros-solani errori di concimazione: i fer-tilizzanti sono pur sempre sali e, se distribuiti in dosi elevate, possono provocare una salinizzazione del ter-reno. Può sembrare incredibile, ma anni addietro, a una cliente successe pro-prio questo: una concimazione ec-cessiva da parte di un giardiniere – a onore del vero in quel caso l’errore fu davvero eclatante – e il terreno dove si sarebbe dovuto realizzare un giardino di acidofile sembrava defi-nitivamente compromesso. In quel caso, dopo aver studiato le condizioni locali ed eseguito un’ana-lisi del suolo, si rimediò tramite una lisciviazione spinta ossia tramite irrigazioni ripetute e molto abbon-danti che, in un tempo relativamen-te breve, riportarono la salinità entro limiti accettabili.

La stanchezzaC’è infine una condizione negativa del terreno – che si potrebbe defi-nire fisiologica – conosciuta come stanchezza. Questa, di norma, si verifica dopo coltivazioni ripetute della stessa specie o di specie affini ossia stret-tamente imparentate dal punto di

vista botanico. Nel suolo si possono selezionare par-ticolari patogeni (funghi o batteri) oppure sostanze allelopatiche (ne-gative per lo sviluppo dei vegetali) o, ancora, si può assistere a un impove-rimento notevole degli elementi del-la nutrizione. Il risultato finale è una crescita stentata a causa di carenze o di malattie. Il rimedio è di tipo preventivo: la buona tecnica agronomica insegna infatti a mettere in atto ampie rota-zioni, evitando di ripetere la stessa coltivazione nei medesimi appezza-menti. In caso di stanchezza è utile apporta-re sostanza organica di buona quali-tà per riequilibrare la composizione della flora microbica e per ripristi-nare un livello minimo di elementi nutritivi.

Prevenzione e progettazineAbbiamo passato in rassegna le prin-cipali tipologie di terreni anomali, cercando di capire come è possibile porre rimedio alle più comuni diffi-coltà agropedologiche. Dobbiamo però ricordare che, come in altri ambiti, la progettazione svol-ge un ruolo fondamentale. Ad esclusione della stanchezza, è molto difficile, se non impossibile, correggere le anomalie di un terre-no dal momento che queste deriva-no dal substrato geologico dal quale il suolo si è sviluppato nel corso dei secoli. Cercare di modificare la costituzione di un terreno è un’impresa titanica; meglio quindi prevedere e prevenire le possibili difficoltà delle piante a crescere in un determinato ambien-te, evitando di introdurre specie ti-piche delle dune sabbiose in contesti argillosi o di incaponirsi con Pieris e Hamamelis in terreni spiccatamente alcalini.

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Il prezzemolo: erba aromatica tradizionale

Cucina

La pianta del prezzemolo, il cui nome scientifico è Petroselinum hortense, appartiene alla famiglia delle Ombrellifere ed è una pianta erbacea molto apprezzata e conosciuta per le sue proprietà aromatiche e terapeutiche.

Usi nella storiaAi tempi di Virgilio i gladiatori lo man-giavano prima di ogni competizione e si portavano nell’arena un ramoscello come talismano. Il prezzemolo era famoso per il suo va-lore “magico” e simbolico. Dioscoride, medico ufficiale dell’esercito romano, lo usava come diuretico, antinfiamma-torio e antisettico per i soldati conva-lescenti. Sempre ai tempi degli antichi Romani, veniva usato insieme ad altre erbe, per aromatizzare il vino. Nel Medioevo il ”vino al prezzemolo” era un rimedio universale, era com-posto da: vino, prezzemolo, miele e aceto. In cucina si iniziò poi ad usare il prezzemolo insieme all’aglio, per insa-porire le carni e i pesci.

La piantaIl prezzemolo è originario del Sud Eu-ropa, spontaneo nei prati e boschi di

pianura e naturalizzato in molte zone. Le sue foglie hanno colore verde bril-lante, sono lisce e dal margine triango-lare frastagliato, hanno un tipico pro-fumo, amarognolo e pungente, di erba fresca. Una volta germinato, si svilup-pa molto e può essere più volte tagliato per essere utilizzato. Viene usato per la preparazione di salse e condimenti per il pesce o per altre pietanze. Le verdure trifolate si preparano così: patate, zucchine, melanzane o funghi affettati sottili, come si fa col tartufo, e cucinati con olio, aglio e prezzemolo. In questo modo acquistano un sapore unico e sono sempre molto appetito-se. Il prezzemolo andrebbe aggiunto al termine della cottura per esaltare il massimo del suo aroma.

ProprietàEsercita un’azione diuretica, e regola gli zuccheri nel sangue. È molto ricco di vitamina C, per cui è

un ottimo antiossidante, disinfettante e antifiammatorio, contiene vitamina B12, che aiuta il normale sviluppo del-le cellule ed è importante per la pre-venzione delle malattie degenerative. Contiene calcio, magnesio e iodio, che aiuta la ghiandola tiroide a funzionare correttamente. É un ottimo rimedio contro la stan-chezza cronica e l’anemia e un valido aiuto contro reumatismi, gotta e infe-zioni urinarie. I suoi oli essenziali regolarizzano il ci-clo mestruale e prevengono la caduta dei capelli. Le foglie alleviano le punture di api e vespe. Contiene flavonoidi che contra-stano artrosi e artrite. Come per tutte le piante usate fresche, le foglie devono essere verde brillante e senza parti ingiallite. Può essere anche congelato mettendo in freezer le sue foglie in sacchetti di plastica.

Maria Rosa Macchiella

Questa gustosa salsa viene usata per accompagnare carne, formaggi, uova e pesce.

Ingredienti Preparazione

• 120 g di prezzemolo• 5 o 6 cucchiai di olio extra

vergine• 4 filetti di acciughe• 1 uovo sodo• 1 spicchio d’aglio • 1 cucchiaio di capperi

(facoltativo)• 2 cucchiai di aceto bianco• 80 g di pane raffermo• 1 pizzico di sale

• Dopo aver pulito e lavato il prezzemolo, aggiungere l’aglio e tritarlo con il robot da cucina.

• Aggiungere al prezzemolo e aglio tritati, i filetti d’acciuga, il pane raffermo spezzet-tato o grattugiato, i capperi e il sale, tritare il tutto.

• Mettere l’uovo sodo e tritare di nuovo, aggiungere l’olio e l’aceto e azionare un’ultima volta il robot per amalgamare tutti gli ingredienti.

• Con un cucchiaio riempire i vasetti con la salsa verde al prezzemolo e aggiungere un filo d’olio in superficie per la conservazione.

• I vasetti di salsa verde al prezzemolo si possono tenere in frigo e, una volta aperti, durano alcuni giorni, ma è bene coprire la superficie della salsina con l’olio. Si pos-sono anche mettere direttamente nel freezer e tirarli fuori alcune ore prima dell’uso.

La ricetta - Salsa verde al prezzemolo

RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12862] Centro Studi Castelli s.r.l. 25

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La Redazione

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La spesa biologica

La filiera “biologica” non rallenta la sua crescita. Si credeva che la crisi economica e le difficoltà che stanno vivendo molte famiglie italiane avessero potuto penalizzare gli acquisti “bio”, invece i dati di una recente ricerca voluta dall’Ice (Istituto commercio estero) e curata da Nomisma, confermano che il settore gode ancora di buona salute. E il “Made in Italy” piace sempre di più anche all’estero.

I datiCrescono di oltre il 7% i terreni colti-vati in modo biologico; gli operatoridel comparto ma soprattutto le ven-dite rispetto all’anno precedente.Non è solo il mercato interno ad ot-tenere ottimi risultati:l’export cresce rispetto al 2008.

La quota di famiglie italiane chenegli ultimi 12 mesi ha acquistatoalmeno una volta un prodotto ali-mentare biologico sale dal 69% del2015 al 74% del 2016.

Questo significa che in Italia più di 7 famiglie su 10 (circa 18 milioni di nuclei familiari) hanno acquistato una volta nell’ultimo anno almeno un prodotto biologico.

Assieme al numero di famiglie ac-quirenti, cresce la spesa destinata al bio che rappresenta il 3,1% del totale della spesa alimentare.Chi prova bio si affeziona facilmente:- il 90% dei consumatori ha iniziato

ad acquistare questi prodotti alme-no 2/3 anni fa;

- il 25% ne consuma con grande re-golarità (ogni giorno o quasi) o al-meno una volta alla settimana.

L’identikitdel consumatore bioDiversi sono i fattori che incidono sulla propensione all’acquisto di prodotti a marchio biologico: prima di tutto un elevato titolo di studio da parte di chi fa la spesa, poi il reddito con le famiglie con entrate mensili familiari medio-alte che comprano bio di più rispetto alle famiglie con

redditi medio-bassi. Anche le abitudini alimentari in-fluenzano la propensione al biolo-gico: nelle famiglie in cui ci sono vegetariani o vegani il tasso di pene-trazione sale così come se qualcuno in famiglia presenta disturbi o ma-lattie che impongono grande atten-zione alla dieta.

Il carrello della spesa bioNei primi dieci alimenti acquistati, l’ortofrutta fresca occupa la prima posizione a seguire l’olio extra ver-gine d’oliva, uova, miele, confetture e marmellate, formaggi freschi, yo-gurt/burro, riso e pasta.La motivazione che spinge la mag-gioranza dei consumatori ad acqui-stare cibo biologico è la sicurezza: si ritiene che questi alimenti siano più sicuri per la salute. Anche il rispetto dell’ambiente e tu-tela della biodiversità e un maggior controllo sono tra le motivazioni che spingono i consumatori a rivolgersi a questo tipo di prodotti.

Cosa si scegliequando si compra bio?Il primo criterio di scelta dei prodot-ti alimentari a marchio biologico è l’origine:- il 32% sceglie in base alla prove-

nienza italiana del prodotto;- il 14% in base all’ulteriore presenza

di un marchio DOP-IGP (Denomi-nazione di origine protetta - geo-grafica).

La marca è il secondo motivo della

Roberto Giulietti

Ambiente e turismo responsabile

Un mercato in grande crescita

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RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12768] Centro Studi Castelli s.r.l.

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scelta, mentre il fattore convenienza incide in maniera secondaria rispet-to ai primi due.Tra i canali di acquisto per la spesa di prodotti biologici prevale la gran-de distribuzione. Il supermercato viene privilegiato principalmente per la “comodità” e per la convenienza dei prezzi.I negozi specializzati vengono scelti dalle famiglie soprattutto per l’am-piezza della gamma di prodotti bio.

Il bio Made in Italy all’esteroMa l’interesse per il bio è forte anchefuori dai confini nazionali, lo dimo-strano i dati di Nomisma sul consu-matore di due mercati esteri: USA e Canada.Nel Paese a “stelle e strisce” la quota di famiglie che negli ultimi 12 mesi ha acquistato in almeno un’occasio-ne un prodotto alimentare biologico è dell’81%, superiore a quella del Ca-

nada, dove il tasso è del 76%.Anche il bio Made in Italy riscuote successo nei due mercati con il 10% dei consumatori in America e il 5% in Canada, che ha provato almeno una volta i nostri prodotti biologici.Il bio italiano ha un’ottima reputa-zione ma il potenziale è ancora ine-spresso.

In particolare, per i consumatori americani, l’Italia è il primo nella classifica dei Paesi che producono i prodotti alimentari biologici di mi-gliore qualità.

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Gradisca d’Isonzo(Friuli Venezia Giulia)

Ambiente e turismo responsabile

Alessandro PonzoniBorghi antichi d’ItaliaIl toponimo Gradisca deriva dallo sloveno gradišce che significa “luo-go fortificato”. Il borgo s’affaccia alla storia nel 1176, quando il suo nome compare per la prima volta in un documento, noto come il più antico rotolo censuale del Capitolo di Aquileia. In epoca medievale il territorio gradiscano, probabilmente già abitato in età romana e longobarda, si trovava in balia degli scontri tra i Patriarchi di Aqui-leia ed i Conti di Gorizia, finché, nel 1420, la Repubblica di Venezia occupò tutto il Friuli. La storia di Gradisca è però legata a doppio filo con l’impero austriaco degli Asburgo. Questi, nel corso del 1500, riescono a scacciare i veneti e a diventare i nuovi amministratori del territorio di Gradisca fino al termine della Prima guerra Mondiale. Nel periodo asburgico Gradisca diventa capoluogo della Contea Principesca e nel centro storico sono sorti eleganti residenze nobiliari, edifici pubblici come la Loggia dei Mercanti, il Monte di Pietà e Palazzo Torriani. Con lo scoppio del primo conflitto mondiale, Gradisca viene a trovarsi proprio a ridosso del fronte posto sulle alture carsiche, oltre il fiume Isonzo. Gli accordi di pace hanno poi stabilito l’annessione di Gradisca all’Italia. Tra i monumenti più significati bisogna ricordare le mura venete studiate da Leonardo da Vinci. All’interno si trova il castello, il cui nucleo principale è rappresentato dal palazzo del Capitano. Sono da visitare il duomo dalla bella facciata barocca e la chiesa dell’Addolorata, costruita alla fine del quattrocento.

Carta d’identità

Comune: Gradisca d’Isonzo Provincia: GoriziaRegione: Friuli Venezia GiuliaAbitanti: n. 6497

Come arrivare

In autoAutostrada A34, uscita Gradisca d’Isonzo

In trenoLinea Trieste-Udine, stazioni di Sagrado o Gorizia

In aereoAeroporto Trieste Ronchi dei Legionari

Informazioni

Ufficio IAT informazioni e Accoglienza TuristicaPro Loco tel. 0481 960624www.prolocogradisca.it www.comune.gradisca-d-isonzo.go.it

Monumenti e Luoghi d’interesse

Fortezza

Duomo dei Santi Pietro e Paolo

Loggia dei mercanti

Cinta muraria

Palazzo Torriani

Casa dei provveditori veneti

Cosa mangiare

Salumi e i formaggi, e tra i primi la jota: una sostanziosa zuppa a base di fagioli, patate, cotenne, costine di maiale affumicate e crauti. Tra i classici della cucina isontina ci sono il goulasch, le trippe, il baccalà e, nella stagione fredda, il cotechino (che qui si chiama “musetto”) servito con le rape acide. I dolci a Gradisca rivestono un ruolo importante e, su tutti, lo strudel di mele e lagubana. Quest’ultima contiene in un involucro di pasta una farcitura a base di noci, zibibbo, uvetta, pinoli, cioccolato, e viene servita a fette irrorata con grappa.

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RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12584] Centro Studi Castelli s.r.l.

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RATIO FAMIGLIA [n. 5/2017 • 12685] Centro Studi Castelli s.r.l. 31

Paesaggi generosi e antichi veneti. Il parco dei Colli Euganei è un agglomerato di storia e natura che comprende 15 Comuni e si estende per 18.694 ettari. Al suo interno sono presenti i maggiori rilievi collinari della pianura Padana che si ergono isolati a sud-ovest di Padova. Il Monte Venda, il picco più alto, riesce a toccare la quota di 600 metri di altitudine.

La particolare ubicazione e la gene-si vulcanica, i diversi orizzonti cli-matici, la presenza attiva dell’uomo fin dai tempi più remoti, rendono il Parco unico per le sue ricchezze na-turali, paesaggistiche, ambientali, culturali ed artistiche. Nel parco si possono osservare le antiche testi-monianze del passaggio dei veneti, dalla preistoria sino all’età roma-na. Durante il Medioevo, nei Colli, per la loro posizione dominante, si diffusero un gran numero di corti, pievi e fortificazioni. Ma è dall’inizio del 1400 che nel territorio inizia la costruzione delle splendide dimore volute dalla nobiltà veneziana: basta citare i nomi di Valsanzibio, Luvi-gliano e Valnogaredo.Da Napoleone fino ai nostri giorni due sono stati i fattori predominanti:

la costante crescita demografica e lo sfruttamento del territorio su scala industriale ed estrattiva. Il parco ha iniziato ad essere tutelato a partire dagli anni ’70 del 1900, ma l’istitu-zione del parco regionale è stata at-tuata nel 1989. Scorci e paesaggi dei Colli Euganei sono stati decantati da molti scrit-tori e poeti, a partire da uno dei massimi esponenti della letteratura italiana: Francesco Petrarca. Pro-prio quest’ultimo decise, nel corso del 1300, di stabilirsi nel Comune di Arquà che oggi, infatti, ha preso il nome di Arquà Petrarca. Tra gli scrittori celebri che hanno elogiato il territorio, figurano poeti dell’antica Roma come Marco Valerio Marziale e Claudio Claudiano, gli italiani Ugo

Foscolo, Dino Buzzati e Giorgio Bas-sani, e infine l’inglese Percy Bysshe Shelley.

FaunaL’ambiente faunistico dei Colli Eu-ganei è abbastanza diversificato ri-spetto alla pianura circostante. Tra i mammiferi carnivori sono comuni donnole, faine, volpi e tassi; tra gli insettivori è facile trovare ricci, talpe e toporagni. Importati dall’uomo e infestanti sono cinghiali e daini. All’interno del Parco sono state se-gnalate oltre 120 specie di uccelli tra stanziali, migratrici e di passag-gio. Ecco una lista dei più frequen-ti: beccaccia, tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, scricciolo, pettiros-so, regolo, verdone, cinciarella. Tra i

Parco regionale dei Colli Euganei

Ambiente e turismo responsabile

Alessandro Ponzoni

Carta d’identità

Parco regionale dei Colli Euganei

Superficie a terra: 18.694 ha

Regione: Veneto

Province: Padova

Comuni: Abano Terme, Arquà Pe-trarca, Baone, Battaglia Terme, Cervarese S.Croce, Cinto Euganeo, Este, Galzignano Terme, Lozzo Atestino, Monselice, Montegrotto Terme, Rovolon, Teolo, Torreglia, Vo’

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rapaci diurni è facile avvistare spar-vieri e poiane, mentre tra i notturni gufi, civette, barbagianni e allocchi. Infine non mancano i rettili comuni, come lucertole, ramarri e orbettini e sporadicamente è stato avvistato il colubro di Esculapio. Le zone umide ospitano raganelle, rane, rospi e sa-lamandre.

FloraPer la sua posizione geografica, l’o-rigine geologica dei terreni e l’isola-mento da altri gruppi montuosi, la flora è sorprendentemente diversifi-cata. Infatti, a stretto contatto, con-vivono specie a carattere montano con altre comuni dei climi più caldi. L’ambiente euganeo è caratterizza-to da una “pseudomacchia” medi-terranea, con piante a basso fusto e sempreverdi come corbezzolo, erica, arborea, cisto, leccio, ginestra, tere-binto ed asparago pungente. Inoltre è possibile trovare, in zone circo-scritte, il fico d’india nano originario dell’America centrale. Nei versanti di origine vulcanica si sviluppano numerosi castagneti, ma sono presenti anche piante come il maggiociondolo, il fior d’arancio, il sorbo montano, il faggio e la betulla. Il bosco di quercia occupa i terreni poco profondi, asciutti e ben riscal-dati con una boscaglia mista fatta di carpine nero, orniello, albero di Giu-da, ciavardello e bagolaro. Nella zona meridionale dei colli e sulle ondulazioni calcaree, sono dif-fusi molti prati aridi derivati dall’ab-bandono dei pascoli e dei campi col-tivati. In questi stessi campi è anche diffusa la boscaglia di robinia, una pianta infestante ed estranea alla flora europea, originaria della costa est del nord America.

Contatti

Parco regionaledei Colli Euganei

Indirizzo:Via Rana Ca’ Mori, 8 35042 Este (PD)

Telefono: 0429/632911

Fax: 0429/601368

E-mail: [email protected]

Web: www.parcocollieuganei.com

Come arrivare

In auto

Da Venezia: - A4 fino a Padova, uscita

Padova ovest.

Da Padova: - A13 per Bologna, uscita

Terme Euganee. Da Milano: - A4, uscite Grisignano

di Zocco, direzione Vicenza.

In treno Linee:- Venezia-Bologna- Padova-Monselice-

Mantova

In aereo Aeroporto di:- Venezia- Verona- Treviso- Bologna

Punti d’interesseIl Buso della Casara - Valnogaredo

Parco archeologicosul Colle della Rocca - Monselice

Castello di San Martino della Vaneza

Cinta muraria del castello marchionale di Este

Castello di Valbona

Il Catajo

Villa Emo CortusoMaldura alla Rivella

Villa Selvatico Sartori

Giardino storico di Villa Barbarigo Pizzoni Arde-mani

Villa Vescovi

Villa Mantua Benavides

Ruderi del monastero degli olivetani sul Monte Venda

Abbazia di Praglia

Eremo di S. Maria Annunziata del Monte Rua

Cava Bomba - Cinto Euganeo

Cava di Riolite Colonnare - Monte Cinto, Cinto Euganeo

Rocca Pendice - Teolo

Monte Ceva - Battaglia Terme, Montegrotto Terme

Maronari del Venda - Monte Venda, Cinto Euganeo

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