Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel...

12
Gregorio Marchi - #744780 - TTC Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle Abstract Questo studio riprende e continua il lavoro svolto da Bogaert, Turkovich e Hafer (1993) dove è stato terminato. Le 226 modelle riprese nei paginoni centrali di Playboy dal 1990 al 2008 sono state valutate per quanto riguarda l’esplicitezza sessuale, oggettivazione ed età. Non sono stati notati particolari cambiamenti nel periodo preso in esame, tranne che per l’oggettivazione, che migliora da una situazione comunque bassa. L’età media delle modelle è di 23,2 anni e non si rilevano andamenti. I risultati sono discussi in relazione a quelli della ricerca precedente. Introduzione L’argomento principe del corso in Psicologia delle Influenze Sociali è stata la rappresentazione del corpo femminile nei media e i suoi effetti. Sono intervenuti numerosi ospiti di ambo i sessi per presentare a noi studenti storie, dati e immagini sulla Donna. Ognuno di loro ci ha raccontato le vicende secondo punti di vista e tagli diversi. Ico Gasparri ci ha esposto come ha maturato il suo pensiero sulla malarappresentazione della donna e le conseguenze sulla società raccontandoci di come ha girato per Milano negli anni con una macchina fotografica al collo. Elena Tebano ci ha fatto conoscere i mezzi con cui una storia diventa invisibile (al riguardo del lesbismo in Italia) e i mezzi con cui delle persone appassionate possono ritirarla a galla. Susanna Ripamonti ci ha raccontato la difficile duplice condizione di essere donna e carcerata in Italia. Donatella Martini ci ha mostrato una panoramica sulla situazione e le dinamiche della rappresentanza femminile nella politica. Valeria Palumbo ci ha “recitato” un’appassionante carrellata sulla situazione nel Maghreb e nel “medio oriente” e le diverse opportunità e speranze del “femminismo velato”. Durante una lezione in cui si discuteva dell’incontro con Gasparri e degli argomenti lì emersi mi venne in mente un articolo scientifico che lessi tempo fa al riguardo. Dato

description

Questo studio riprende e continua il lavoro svolto da Bogaert, Turkovich e Hafer (1993) dove è stato terminato. Le 226 modelle riprese nei paginoni centrali di Playboy dal 1990 al 2008 sono state valutate per quanto riguarda l’esplicitezza sessuale, oggettivazione ed età. Non sono stati notati particolari cambiamenti nel periodo preso in esame, tranne che per l’oggettivazione, che migliora da una situazione comunque bassa. L’età media delle modelle è di 23,2 anni e non si rilevano andamenti. I risultati sono discussi in relazione a quelli della ricerca precedente.

Transcript of Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel...

Page 1: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

Gregorio Marchi - #744780 - TTC

Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di

Playboy dal 1990 al 2008:

Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito,

Oggettivazione ed Età delle Modelle

Abstract

Questo studio riprende e continua il lavoro svolto da Bogaert, Turkovich e Hafer (1993) dove è stato

terminato. Le 226 modelle riprese nei paginoni centrali di Playboy dal 1990 al 2008 sono state valutate

per quanto riguarda l’esplicitezza sessuale, oggettivazione ed età. Non sono stati notati particolari

cambiamenti nel periodo preso in esame, tranne che per l’oggettivazione, che migliora da una situazione

comunque bassa. L’età media delle modelle è di 23,2 anni e non si rilevano andamenti. I risultati sono

discussi in relazione a quelli della ricerca precedente.

Introduzione

L’argomento principe del corso in Psicologia delle Influenze Sociali è stata la

rappresentazione del corpo femminile nei media e i suoi effetti. Sono intervenuti

numerosi ospiti di ambo i sessi per presentare a noi studenti storie, dati e immagini sulla

Donna. Ognuno di loro ci ha raccontato le vicende secondo punti di vista e tagli diversi.

Ico Gasparri ci ha esposto come ha maturato il suo pensiero sulla malarappresentazione

della donna e le conseguenze sulla società raccontandoci di come ha girato per Milano

negli anni con una macchina fotografica al collo. Elena Tebano ci ha fatto conoscere i

mezzi con cui una storia diventa invisibile (al riguardo del lesbismo in Italia) e i mezzi

con cui delle persone appassionate possono ritirarla a galla. Susanna Ripamonti ci ha

raccontato la difficile duplice condizione di essere donna e carcerata in Italia. Donatella

Martini ci ha mostrato una panoramica sulla situazione e le dinamiche della

rappresentanza femminile nella politica. Valeria Palumbo ci ha “recitato”

un’appassionante carrellata sulla situazione nel Maghreb e nel “medio oriente” e le

diverse opportunità e speranze del “femminismo velato”.

Durante una lezione in cui si discuteva dell’incontro con Gasparri e degli argomenti lì

emersi mi venne in mente un articolo scientifico che lessi tempo fa al riguardo. Dato

Page 2: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

l’interesse personale per le tematiche emerse (oggettivazione, sguardo oggettivante,

percezione modifica della percezione del sé) mi venne l’idea di portare avanti il lavoro

pratico interrotto dagli autori.

Premesse teoriche e concetti di base

Oggettivazione e oggettivazione sessuale

Le definizioni per i concetti di oggettivazione e oggettivazione sessuale sono lineari. Per

Sandra Bartky (1990) una donna è oggettivata quando le sue parti/funzioni peculiari sono

separate da essa, ovvero ella è ridotta ad un mero strumento. Scambiando le parti della

frase si ottiene anche un’altra definizione: si ha oggettivazione sessuale quando la donna è

rappresentata da una sua parte o funzione.

Catharine MacKinnon (1989) dice “le donne vivono nell’oggettivazione come i pesci

nell’acqua”, intendendo che per la donna l’oggettivazione oramai è talmente radicata da

sembrare ovvia, scontata, naturale. Riguardo alla pornografia, ella ne da una condanna

senza mezzi termini, definendola insieme ad Andrea Dworkin come “la subordinazione

visuale sessualmente esplicita della donna attraverso parole e figure(…)”. Inoltre il

rapporto fra rappresentazione e condizione femminili subordinate per le due studiose è

di tipo letteralmente causale, affermando “la pornografia contribuisce causalmente agli

atteggiamenti e comportamenti violenti e discriminatori che definiscono il trattamento e

lo status di metà della popolazione”.

Nel 1999 la filosofa Martha Nussbaum, approfondendo gli argomenti di MacKinnon,

enumera le sette dimensioni dell’oggettivazione:

1. Strumentalità.

Si “serve”, non si “è”.

2. Negazione dell’autonomia e dell’autodeterminazione.

Io decido ciò che tu puoi essere o non essere.

3. Inerzia.

L’attivazione per l’azione deve essere eteroposta.

4. Fungibilità.

L’essere interscambiabile con altri senza perdita di valore.

5. Violabilità.

Dato il fatto che non ci sono confini per giudicare l’integrità della persona, la si può fare a pezzi

senza troppe remore.

6. Proprietà da parte di terzi.

Si può essere venduti/scambiati.

Page 3: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

7. Negazione della soggettività.

Non ci si interessa all’esperienza e all’emotività singolare.

Non serve la presenza contemporanea di tutti i criteri per aver luogo all’oggettivazione,

ne bastano anche pochi.

Sempre Nussbaum, in linea con MacKinnon ma in contrasto con alcune femministe,

condanna la pornografia come strumento e motore di oggettivazione della donna.

Percezione del sé rimodulata dall’introiezione di modelli alieni: l’auto-oggettivazione.

L’auto-oggettivazione è il fenomeno che prende forma quando una persona vede, misura

e tara le percezioni su se stessa con la prospettiva di un osservatore terzo. Questo stato di

persistente sorveglianza del proprio corpo è causa di stati emotivi negativi e deleteri, tra i

tanti poniamo ansia e vergogna.

Architettando un semplice quanto elegante e geniale paradigma, Barbara Fredrickson ha

eseguito qualche esperimento per misurare le dinamiche e gli effetti di questo fenomeno:

i soggetti, tutte ragazze divise in due campioni, devono svolgere un semplice compito

sperimentale dopo essersi cambiati d’abito con degli indumenti forniti dagli

sperimentatori. Dopo l’intervista sarebbe stato loro servito del cibo. L’inserimento

dell’auto-oggettivazione in questo esperimento si ha nella differenza delle condizioni

sperimentali. Ad un gruppo viene consegnato un “casto” maglione, all’altro viene

consegnato un bikini. L’autostima di questi ultimi si è rivelata ovviamente più bassa,

hanno mangiato di meno, in linea con quanto “comandato” dai modelli imperanti, che

vuole la donna magra e tonica.

Un secondo esperimento, le cui condizioni sperimentali furono leggermente modificate,

mise in luce un altro effetto importante dell’auto-oggettivazione. Questa volta i campioni

erano composti da soggetti di ambo i sessi, e il compito sperimentale consisteva nel

risolvere degli esercizi di matematica. Risultò che le persone in bikini davano una

peggiore performance. Gli studiosi spiegarono questo effetto come l’effetto distraente

dell’auto-oggettivazione; in altre parole le risorse cognitive dei soggetti seminudi erano

distratte dai compiti matematici al pensare al proprio corpo. Questo effetto era maggiore

per i soggetti femminili, con un’incidenza comunque significativa anche per la

controparte maschile.

Un’altra illuminante quanto desolante ricerca fu svolta da Anne Becker (2004). Lo studio

riguardava gli effetti dei mass media sulla modifica della percezione del proprio corpo, in

altre parole l’introiezione di modelli alieni. L’autrice ha avuto modo di condurre il suo

Page 4: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

studio in un contesto particolare: le isole Fiji. Le donne di queste isole ai nostri occhi

appaiono robuste e dalle forme generose. Fino a qualche anno fa la frase “hai preso

peso!” era un complimento sincero e positivo da rivolgere a una persona. Negli anni ’90

però, gli abitanti dell’isola connobbero la televisione, in particolare la televisione

americana. Becker, già dopo soli tre anni di esposizione ai modelli “rigurgitati” dai

televisori, rilevo un aumento quasi esponenziale della presenza di persone, in particolare

donne, che avevano sviluppato disturbi alimentari. Un altro effetto negativo che la tv ha

portato con sé, per l’autrice, è stato l’abituare gli abitanti dell’isola a determinati

stereotipi, come diretta conseguenza al bombardamento massiccio di immagini

oggettivanti.

Inquadramento dell’articolo su cui la nostra ricerca si basa.

Lo studio di Bogaert, Turkovich e Hafer si svolge agli inizi degli anni ’90, per venire poi

pubblicato nel 1993. Gli autori svolgono il loro lavoro con la motivazione di voler

cambiare i metri di giudizio sui media a contenuto sessuale. Molti studi precedenti si

concentrano sulla quantità e la qualità della violenza verso la donna presente in questo

tipo di materiale. Si sente quindi la necessità, per gli autori, di ampliare lo sguardo e di

concentrarsi sugli aspetti fondamentali di questi media. Il primo aspetto fondamentale,

quello definitorio, riguarda la misurazione della dimensione dell’esplicitezza dei

contenuti, riportando alcuni andamenti e spiegazioni riguardo questo fenomeno negli

USA dei decenni precedenti allo studio. Il secondo aspetto fondamentale riguarda

l’oggettivazione della donna, sia istanziata nelle immagini delle modelle, sia

nell’immaginario collettivo. Un terzo aspetto studiato riguarda l’età delle modelle, il suo

andamento nel tempo e delle considerazioni riguardo la relazione con i cosiddetti canoni

di bellezza.

Metodo

Materiali

La rivista Playboy è stata scelta nello studio originale poiché è la rivista a contenuto

sessuale in circolazione da più tempo negli Stati Uniti (dal 1953) e il volume di vendita è

stato, mediamente, superiore a quello di riviste simili. Gli autori originali fanno inoltre

notare che in un paio di occasioni la tiratura superò addirittura quella del Time. (ABC

Audit Report, 1983; Editorial comes first, 1992).

Page 5: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

Le foto visionate per il presente studio sono state recuperate in formato digitale tramite i

circuiti P2P, mentre le date di nascita delle modelle sono state recuperate su Wikipedia.

Una veloce verifica nei database ufficiali ha confermato la validità dei materiali ritrovati.

Valutatori

La valutazione è stata condotta dall’autore della presente tesina. Per la natura della

consegna, non è stato ritenuto necessario l’assunzione di altri valutatori per

eventualmente mediare le valutazioni finali da più punti di vista.

Procedura

L’analisi di contenuto si è limitata alle versioni digitali dei cosiddetti “paginoni centrali”.

Essi consistono, nella quasi totalità dei casi, in una foto grande come tre pagine normali

raffiguranti la modella del mese, detta Playmate of the Month.

Gli autori giustificano la scelta di analizzare solo questa porzione della rivista per i

seguenti vantaggi:

• Il formato del “paginone centrale” è sempre stato costante. Per ciò utilizzarlo per

la ricerca ha ridotto i bias valutativi per un eventuale cambio di formato.

• Solitamente il “paginone centrale” riporta delle informazioni base sulla modella.

Nel nostro caso non è stato così, ma è bastata una veloce ricerca incrociata per

ricavare i dati necessari per il calcolo dell’età delle modelle.

• Il “paginone centrale” è sempre stato il punto di forza della rivista, spesso veniva

staccato per essere usato come poster, da qui la sua potenzialità d’impatto su una

massa importante di lettori.

Schema di valutazione

L’età delle modelle è stata calcolata sottraendo al mese d’apparizione la data di nascita.

Queste ultime sono state trovate in rete. Per questo si ha un errore di ±1 mese sugli anni

così calcolati, comunque trascurabile. Per esempio sul calcolo dell’età di una diciottenne

l’errore di un mese impatterebbe dello 0,46%. Per ovvi motivi di rapporto numerico tale

errore decresce con l’aumentare degli anni della modella.

Seguendo le procedure originarie ho registrato anche l’etnia (Bianca, Nera e Asiatica) e il

colore dei capelli (Biondo, Castano, Nero e Rosso).

L’esplicitezza sessuale è stata valutata con sette scale a tre misure riguardanti la nudità di

alcune parti o la posizione del corpo. Le scale sono: esplicitezza di seno, natiche, pelo

Page 6: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

pubico e genitali; la posizione del corpo, la posa delle mani rispetto al corpo e il grado di

apertura delle gambe.

L’oggettivazione è stata valutata con tre scale a tre misure. Le scale sono: visibilità degli

occhi, visibilità del viso e posa del corpo.

Le tabelle con i gradi dei criteri di valutazione e le relative percentuali si trovano in

appendice.

Risultati

In totale sono state valutate le modelle raffigurate su 226 foto. L’età media delle modelle

è di 23,2 anni (st.dev.=2,85). Le modelle di etnicità non bianca sono 13 (di cui 12

afroamericane e 1 asiatica). Il colore dei capelli più diffuso è il biondo (54, 87%), seguito

dal castano (26,99%), dal nero (11,95%) e dal rosso (5,31%). Queste ultime caratteristiche

non sono correlate a esplicitezza e oggettivazione, quindi non sono state oggetto di

ulteriori analisi.

Tutte le foto ritraggono una modella presa da un’angolazione. Ci sono alcuni casi degni

di nota che riportiamo per completezza: in due casi appaiono delle modelle gemelle, in

un caso le gemelle sono tre, in cinque casi le modelle appaiono con uno specchio, con la

potenzialità quindi di “raddoppiare” l’immagine della modella, aumentandone

inevitabilmente le valutazioni per quanto riguarda il grado di esplicitezza totale

dell’immagine.

Validità delle valutazioni

Il valutatore delle immagini è stato lo stesso autore del presente scritto. In caso di dubbi

procedurali il sottoscritto si è rivolto alla docente, in caso di dubbi cromatici riguardanti il

colore dei capelli invece, il sottoscritto si è rivolto al giudizio di altre persone.

Esplicitezza e oggettivazione nel tempo

Seguendo le procedure dell’analisi originale, le variabili con cui sono state misurate

esplicitezza e oggettivazione sono state trasformate in punteggi z. I risultati standardizzati

sono stati sommati in misure aggregate di esplicitezza e oggettivazione. Questi risultati

sono stati poi sottoposti ad analisi di regressione per verificare eventuali andamenti.

Per il periodo preso in analisi non sono stati rilevati cambiamenti importanti alle due

macro-variabili prese in studio. Analizzando i singoli criteri non sono stati rilevati

particolari trend. Due aspetti sull’esplicitezza notati dagli autori dell’articolo originale si

possono ritrovare anche nei materiali del nostro studio. Primo: raramente i genitali sono

Page 7: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

ripresi in maniera topica ed esplicita. L’esplicitezza delle foto deriva dal grado di

esplicitezza delle altre “parti erotiche” prese in esame. Secondo: anche nel materiale qui

analizzato si nota una “strategia d’equilibrio” ovvero se una parte diventa troppo esplicita

si mette di meno in mostra il resto, per esempio con capi di vestiario, ombre, pose

“coprenti” et cetera. Si giustifica il fatto con il fine di mantenere il valore medio di

esplicitezza non troppo elevato per mantenere lo stile softcore e della rivista.

I gradi di esplicitezza e oggettivazione non sono risultati correlati.

L’età media delle modelle è più alta (M = 23,2 st.dev.=2,85) di quella del periodo

analizzato nel lavoro precedente (M = 21,3). Non possiamo dire se in maniera

significativa data la mancanza di dati precisi nell’articolo originale, ma il nostro risultato è

in linea con l’andamento del decennio precedente, dove gli autori notano un

assestamento all’età rilevata dal nostro studio.

Abbiamo testato inoltre le relazioni fra età ed esplicitezza e fra età e oggettivazione

utilizzando correlazioni parziali, controllando la dimensione temporale. Nessuna delle

due relazioni è risultata significativa.

Un cambiamento lo possiamo notare per quanto riguarda l’oggettivazione, che migliora

da una situazione comunque positiva. Le modelle, nella loro interezza, erano già le

“regine” del paginone, non i loro singoli pezzi. Gli occhi sono quasi sempre

perfettamente visibili (si passa da un 82% dello studio precedente a un 98%), i visi pure

(da 90% a 96%). Le pose cambiano leggermente: si hanno meno pose frontali (da 71% a

65%), più laterali (da 19% a 27%) e meno posteriori (da 10% a 7,5%).

Si è notato, a partire dal 2001, l’apparizione di modelle totalmente depilate. L’andamento

rilevato tramite regressione lineare trova un coefficiente lineare r=0,714 (R2=0,51

sig=0,47).

0

2

4

6

8

10

90 92 94 96 98 00 02 04 06 08

ƒ

anno

frequenza modelle depilate per anno

presenza depilazione intima completa

Page 8: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

Discussione

I nostri risultati non dimostrano cambiamenti significativi di alcuna variabile, tranne che

per l’oggettivazione.

Per quanto riguarda l’esplicitezza si può spiegare con un effetto soffitto, citato dagli altri

autori, sia per quanto riguarda la nudità sia per quanto riguarda i canoni softcore della

rivista.

Il livello di oggettivazione, in linea con lo studio precedente, risulta basso. Si fa notare

che nella misura di oggettivazione si contano solo quelle caratteristiche di forte de-

personalizzazione, ovvero la mancanza di viso. Altre caratteristiche come atteggiamenti

seduttivi o “maliziosi”, manipolazione di particolari oggetti (anche a chiara simbologia

fallica come mazze, sigari et cetera), l’utilizzo di particolari scenografie, situazioni o capi di

vestiario non sono stati misurati.

Le modelle sono tutte giovani, la distribuzione dell’età è asimmetrica verso sinistra (vedi

grafico successivo), con pochi outlier verso l’alto: solo tre modelle sono ultra-trentenni.

L’età minima è di 18 anni per ovvi motivi legali.

Questi fatti ci fanno sostenere la spesso citata, anche dagli autori del paper originale,

relazione fra giovinezza e attrattività fisica, specialmente nelle donne (vedi Buss(1989) e

Cunningham (1986)). Mazur (1986) suggerisce che le donne spesso sentano una

pressione da parte dei media di adattare il proprio fisico a quello correntemente di moda.

Data questa considerazione, i nostri risultati e quelli degli autori del precedente lavoro,

non è sorprendente il fatto che molte donne sentano anche una pressione a sembrare e

ad agire in maniera “giovanile”.

Page 9: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

Fonti

Bibliografia primaria

• A. F. Bogaert, D. A. Turkovich, C. L. Hafer, (1993). “A Content Analysis of

"Playboy" Centrefolds from 1953 through 1990: Changes in Explicitness,

Objectification, and Model's Age.”, The Journal of Sex Research Vol. 30, No. 2, pp.

135-139.

Bibliografia secondaria

Pubblicazioni monografiche

• ABC audit report: Magazines. (1983). Schaumburg, IL, USA: Audit Bureau of

Circulations.

• S. Bartky, (1990). “ Femininity and Domination : Studies in the Phenomenology of

Oppression ”. New York, USA: Routledge.

• C. MacKinnon, (1989). “Toward A Feminist Theory of The State”. Cambridge,

Massachusetts, USA: Harvard.

• M. Nussbaum, (1999) “Sex and Social Justice”. Oxford, UK: Oxford University

Press.

Pubblicazioni scientifiche

• A. E. Becker, (2004). “Television, disordered eating, and young women in Fiji:

Negotiating body image and identity during rapid social change.”, Culture, Medicine

and Psychiatry, Vol. 28, n. 4, pp. 533-559.

• B. L. Fredrickson, (1998). “That swimsuit becomes you: Sex differences in self-

objectification, restrained eating, and math performance.”, Journal of Personality and

Social Psychology, Vol. 75, n. 1, pp.269-284.

• D. Buss, (1989). “Sex differences in human mate preferences: Evolutionary

hypotheses tested in 37 countries.”, Behavioral and Brain Sciences, Vol. 12, pp. 1-49.

• M. R. Cunningham, (1986). “Measuring the physical in physical attractiveness:

Quasi-experiments on the sociobiology of female facial beauty.”, Journal of

Personality and Social Psychology, Vol. 50, pp. 925-935.

• A. Mazur, (1986). “U.S. trends in feminine beauty and overadaptation.” The

Journal of Sex Research, Vol. 22, pp. 281-303.

Pubblicazioni non specializzate

• Editorial comes first. (1992, January 6). Advertising Age, 63, da copertina

frontale.

Page 10: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

Sitografia

• Playboy Playmate 1990-1999 http://it.wikipedia.org/wiki/Playboy_Playmate_1990-1999 consultato il 10/05/2012

• Playboy Playmate 2000-2009 http://it.wikipedia.org/wiki/Playboy_Playmate_2000-2009 consultato il 10/05/2012

• Directory ufficiale Playmates http://www.playboy.com/girls/playmates/directory/ consultato il 10/05/2012

Page 11: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

Appendice

Tabelle esaustive dei criteri di valutazione

CRITERIO Valore Valore Valore Valore Colore dei capelli Biondo Rosso Castano Nero

CRITERIO Valore Valore Valore

Etnicità Bianca Asiatica Nera

Grado Esplicitezza 1 2 3

Seno Coperto Parzialmente coperto Scoperto

Natiche Coperte Parzialmente coperte Scoperte

Pelo pubico Coperto Parzialmente coperto Scoperto

Genitali Coperti Parzialmente coperti Scoperti

Posizione del corpo In piedi Piegato Sdraiato

Posa della mano Libera Tocco sul corpo Tocco in punto erogeno

Apertura delle gambe Chiuse Parzialmente aperte Molto aperte

Grado Oggettivazione 1 2 3

Visibilità degli occhi Visibili Parzialmente visibili Non visibili

Visibilità del viso Visibile Parzialmente visibile Non visibile

Posa del corpo Frontale Laterale Posteriore

Page 12: Un’Analisi di Contenuto dei Paginoni Centrali di Playboy dal 1990 al 2008: Cambiamenti nel Contenuto Sessuale Esplicito, Oggettivazione ed Età delle Modelle

Tabelle percentuali

Etnicità Bianca Nera Asiatica

Percentuale 94,25% 5,31% 0,44%

Capelli Biondi Castani Neri Rossi

Percentuale 54,87% 26,99% 11,95% 5,31%

Grado Esplicitezza Non esplicita Parzialmente esplicita Esplicita

Seno 0,00% 11,50% 88,50%

Natiche 57,52% 29,65% 12,83%

Pelo pubico 14,16% 25,22% 60,62%

Genitali 76,11% 23,45% 0,44%

Posizione del corpo 64,60% 22,12% 13,27%

Posa delle mani 50,88% 44,25% 4,87%

Apertura delle gambe 67,26% 23,01% 9,73%

Grado Oggettivazione Visibile / posa frontale Parzialmente visibile

/ posa laterale Non visibile /posa posteriore

Chiarezza occhi 96,46% 3,54% 0,00%

Chiarezza viso 98,67% 1,33% 0,00%

Posa del corpo 65,04% 27,43% 7,52%