Una selezione di MEDAGLIE PAPALI · Basilica di San Pietro, Bart. 613a, Mod. 1065, R.Z. 172, Mis....

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31 Una selezione di MEDAGLIE PAPALI 101. Clemente VII, Giulio de Medici, (1523-1534), br., mm. 33 gr.17,11, vedi Mod. 272, riconio ottenuto con i coni originali di Giovanni Bernardi, con una frattura nel conio del R/ in alto, molto rara, bella patina color cuoio, SPL 600 102. Clemente VII, arg., mm. 42 gr. 44,45, medaglia di restituzio- ne coniata, di Girolamo Paladino, per l’elezione ed incorona- zione del Pontefice, riconio settecentesco, molto rara, frattura nel conio, vedi Mod. 287, SPL 1.000 103. Paolo III, Alessandro Farnese, (1534-1559), arg., mm. 31 gr. 14,05, R/ Gesù caccia i mercanti dal Tempio, attribuita a Valerio Belli, Mod. 306, rarissima, graffi al D/, MB 400 104. Giulio III, Giovanni Maria Ciocchi del Monte, (1550-1555), arg., mm. 25 gr. 5,65, riconio seicentesco di un’opera di Giangiacomo Bonzagni ed Alessandro Cesati, commemorante Giulio III, Mod. 381, rara, SPL 400 105. Paolo IV, Gian Pietro Carafa, (1555-1559), arg., mm. 30 gr. 11,07 R/ ROMA RESVRGENS, riconio Hamerani, Mod. 479, FDC 500

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Una selezione diMEDAGLIE PAPALI

101.Clemente VII, Giulio de Medici, (1523-1534), br., mm. 33 gr.17,11, vediMod. 272, riconio ottenuto con i coni originali di Giovanni Bernardi, con unafrattura nel conio del R/ in alto, molto rara, bella patina color cuoio, SPL 600

102.Clemente VII, arg., mm. 42 gr. 44,45, medaglia di restituzio-ne coniata, di Girolamo Paladino, per l’elezione ed incorona-zione del Pontefice, riconio settecentesco, molto rara, fratturanel conio, vedi Mod. 287, SPL 1.000

103.Paolo III, Alessandro Farnese, (1534-1559), arg., mm. 31 gr. 14,05, R/ Gesùcaccia i mercanti dal Tempio, attribuita a Valerio Belli, Mod. 306, rarissima, graffial D/, MB 400

104.Giulio III, Giovanni Maria Ciocchi del Monte, (1550-1555), arg., mm. 25 gr. 5,65, riconioseicentesco di un’opera di Giangiacomo Bonzagni ed Alessandro Cesati, commemorante GiulioIII, Mod. 381, rara, SPL 400

105.Paolo IV, Gian Pietro Carafa, (1555-1559), arg., mm. 30 gr. 11,07 R/ ROMARESVRGENS, riconio Hamerani, Mod. 479, FDC 500

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106.Pio IV, Gian Angelo de Medici, (1559-1565), br., mm. 31 gr. 21,18, R/PORTA PIA,Mod. 527, forata, molto rara, mBB 250

107.Gregorio XIII, Ugo Boncompagni, (1572-1585), br., mm. 36 gr. 18,67,Anno I, riconio ottenuto con due coni originali di Lorenzo Fragni, eseguitonel XIX secolo, per le provvidenze elargite dal Pontefice per le opere arti-stiche e urbanistiche in Roma, Mod. 750, rara, qFDC 180

111.Gregorio XIII, arg., mm. 30,5 gr. 16,75, di Gianfederico Bonzagni, R/ la stragedegli Ugonotti, bel riconio settecentesco, Mod. 683, qFDC 400

108.Gregorio XIII, br., riconio settecentesco, mm. 38 gr. 22,31, di Lo-renzo Fragni, R/ prospetto della Cappella Gregoriana, Mod. 791, Linc.740, R.Z. 128, qFDC 300

109.Gregorio XIII, br., riconio settecentesco, mm. 38 gr. 26,53, di Loren-zo Fragni, R/veduta dell’interno della Cappella Gregoriana, Mod. 793,Linc. 679, manca in R.Z., rara, mBB/SPL 250

110.Gregorio XIII, br., riconio ottocentesco, mm. 38 gr. 24,30, di Loren-zo Fragni, per l’arrivo a Roma di Principi cristiani giapponesi, Mod.797, Linc. 754, R.Z. 131, qFDC 120

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112.Gregorio XIII, br., mm. 40 gr. 31,90, 1580, di Lorenzo Fragni, perla costruzione del Ponte Gregoriano sul fiume Paglia, pressoAcquapendente, Modesti III 777, riconio eseguito nel XVI-XVII se-colo, utilizzando due coni originali del Fragni, vedi anche R.Z. 127,(busto a D/), rara, qFDC 500

La medaglia ricorda la costruzione del ponte sul fiume Paglia, pres-so Acquapendente, che Papa Gregorio XIII fece costruire nel 1580su progetto dell’architetto Fontana e che fu detto appunto PonteGregoriano.

113.Clemente VIII, Ippolito Aldobrandini, (1592-1605), br., mm. 38 gr.36,70, Anno IX 1601, R/ PAX ET SALVS A DOMINO, MDCI, R.Z. 163,bel riconio Mazio, qFDC 90

114.Leone XI, Alessandro de’ Medici, (1605), br., mm. 36,5 gr. 26,60, Anno I1605, di Giorgio Rancetti, R/ DE FORTI DVLCEDO, il leone ucciso daSansone dalla cui bocca esce uno sciame di api, R.Z. 167, Mis. 3, riconioMazio, SPL 70

115.Paolo V, Camillo Borghese, (1605-1621), br., mm. 37 gr. 32,90, AnnoVIIII, di Giacomo Antonio Moro, per il compimento della facciata dellaBasilica di San Pietro, Bart. 613a, Mod. 1065, R.Z. 172, Mis. 57, belriconio Hamerani, senza difetti, rara, FDC 300

Tra gli impegni di Paolo V vi fu quello di portare a termine i grandiosilavori per il compimento della Basilica di San Pietro. Quando Paolo Vvenne eletto era ancora in piedi un braccio della Basilica di epocacostantiniana e dinanzi ad esso alcune costruzioni risalenti all’impera-tore Adriano. Nel 1606 si cominciò la demolizione degli edifici.

116.Paolo V, br., mm. 38 gr. 21,90, un altro esemplare, piccola rottura diconio sul naso del Pontefice, bel riconio Hamerani, SPL 300

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117.Paolo V, br., mm. 40,5 gr. 39,0, Anno XVI, di Giacomo AntonioMoro, la Cappella Paolina al Quirinale, Bartolotti nota a pag. 16,Mis. 107, R.Z. 174, bel riconio Mazio di ottima qualità, FDC 160

Paolo V fece fare imponenti lavori di ampliamento e diammodernamento al Palazzo del Quirinale, scelto come dimora esti-va; tra questi anche la costruzione di una splendida cappella, chedoveva servire durante l’estate alle cerimonie solenni.La medaglia raffigura il portale di ingresso con sopra un bassori-lievo raffigurante la “Lavanda dei piedi”.

118.Paolo V, br., mm. 49 gr. 72,0, Anno XVI, di Gia-como Antonio Moro, la Cappella Paolina alQuirinale, Bart. nota a pag. 16, Mis. 108, R.Z.175, riconio Mazio, FDC 100

119.Gregorio XV, Alessandro Ludovisi, (1621-1623), br., mm. 35 gr. 25,10,Anno III, di Giacomo Antonio Moro, R/ QVINQVE BEATIS COELESTISHONORES, il Pontefice legge il decreto di canonizzazione di cinque nuoviSanti davanti a Cardinali seduti e chierici inginocchiati, R.Z. 181, Mis. 138,bel riconio Mazio, SPL 90

120.Urbano VIII, Maffeo Barberini, (1623-1644), br., mm. 39,5gr. 19,10, Anno III, di Gaspare Mola, per l’Anno Santo, Mis.176, R.Z. 186 var., Berni 131 var., (A III), rara, qSPL 200

121.Urbano VIII, br., mm. 40,5 gr. 24,14, Anno III 1625, di GaspareMola, per la chiusura della Porta Santa, Bart. 626, SPL 120

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122.Urbano VIII, br., mm. 42 gr. 25,57, Anno XIII, di GaspareMola, per la riedificazione della Chiesa di Santa Anastasia, Bart.636, Mis. 280, manca in R.Z., molto rara, qFDC 450

Questa medaglia ricorda i lavori di riedificazione della Chiesadi Santa Anastasia in Roma. Costruita tra il IV e V secolo, ven-ne trasformata e restaurata più volte nel corso del primo mil-lennio. Durante il medioevo il Papa vi celebrava la messa diNatale, ma già al tempo di Sisto IV era in rovina. La chiesaebbe una nuova facciata e nel mezzo del cornicione venne po-sta l’arma di Urbano VIII.

123.Urbano VIII, br., mm. 42,5 gr. 29,30, Anno XVI 1639, di GaspareMola, per i restauri alla Chiesa di San Caio, Mis. 310, R.Z. 208,Linc. 1012, vedi nota al Bartolotti, per lo spessore e per il peso lariteniamo d’epoca, mBB 250

La Chiesa di San Caio fu eretta nell’anno 290 dal Papa Caio sulluogo dove sorgeva la casa di Susanna figlia del presbitero Gabinioe parente dell’Imperatore, martirizzata durante la persecuzionedi Diocleziano. Sisto IV la restaurò nel 1475 dalle fondamenta;Carlo Maderno fu incaricato, per il disegno della facciata, nel1603. La medaglia si riferisce al compimento dei radicali restaurivoluti da Urbano VIII. (F. Bartolotti)

124.Urbano VIII, br., mm. 42 gr. 28,50, Anno XV, di Gaspare Mola,per la costruzione della villa di Castelgandolfo, Bart. 638 var.,Mis. 397, manca in R.Z., molto rara, SPL 400

Urbano VIII ritenendo necessaria una dimora estiva per il Ponte-fice, che fosse situata non troppo lontana da Roma, acquistò lavilla che il Monsignor Visconti possedeva all’entrata di CastelGandolfo ed incaricò l’architetto Carlo Maderno del progetto delpalazzo. I lavori della costruzione del palazzo pontificio furonoiniziati dal Maderno e proseguiti da Bartolomeo Buccioli eDomenico Castelli. Tutti i Pontefici successivi usarono questo pa-lazzo come residenza estiva, apportandovi variazioni eampliamenti.

125.Urbano VIII, br., mm. 45,5 gr. 32,99, Anno XVIII, diGaspare Morone, R/ le Ferriere di Monte Leone, Bart. 641,Mis. 335, conio originale, rara, qFDC 350

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126.Urbano VIII, br., mm. 46 gr. 50,0, Anno XIX, di Gaspare Morone, il palazzo dell’Annona a Porta Pia, a Roma, Bart. 642b, Mis. 342, (secondavariante), riconio, in astuccio originale della Real Zecca, FDC 100

Urbano VIII fece costruire dei nuovi magazzini (prima di lui anche Gregorio XIII e Paolo V avevano avuto a cuore il problema del rifornimentodel grano delle province e della sua conservazione) per il grano nei pressi di Porta Pia, che servivano a potenziare le riserve della città ed incaso di eventi bellici.

127.Innocenzo X, Giovanni Battista Pamphili, (1644-1655), br., mm. 36gr. 15,80, Anno IV, di Gaspare Morone, decorazione della BasilicaVaticana, Bart. 648, rara, mBB 180

In occasione dell’imminente Anno Santo, il Papa volle che la BasilicaVaticana fosse abbellita:ordinò che nelle cappelle laterali le colonnevenissero sostituite con trentadue colonne di marmo policromo e lecupole furono decorate con mosaici. Tra i lavori compiuti in questaoccasione anche il pavimento della navata centrale eseguito con unmosaico di marmo multicolore.

128.Innocenzo X, br., mm. 38 gr. 19,41, Anno V, di Gaspare Morone, perla chiusura della Porta Santa, manca in Bart., R.Z., Linc. e Berni, Mis.418 la riporta anacronistica, conio originale, qFDC 250

129.Innocenzo X, br., mm. 39 gr. 23,31, Anno VI, di Gaspare Morone,per l’Anno Santo, Mis. 424, Berni vedi 143, rara, SPL 180

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130.Innocenzo X, br., mm. 39 gr. 27,60, Anno VII, di Gaspare Morone,per la Pace di Westfalia, Bart. 651, Linc. 1118, manca in R.Z.,molto rara, qSPL 250

I Trattati di Westfalia posero fine alla “guerra dei 30 anni”. Ilprincipio “cuius regio, eius religio” stabilito dai Trattati provocòla condanna di Innocenzo X con la bolla “Zelo Domus Dei”(26.XI.1648).

131.Innocenzo X, br., mm. 39 gr. 29,10, Anno VII, di GaspareMorone, R/ veduta della fontana di piazza Navona, R.Z. 242,Mis. 465, riconio Hamerani, qFDC 90

Campeggiante al centro di una delle più celebri e antiche piazzedi Roma, la monumentale Fontana dei Quattro Fiumi venne rea-lizzata per volere di Papa Innocenzo X dagli allievi di Gian Lo-renzo Bernini che seguirono fedelmente i disegni del loro mae-stro. Nell’opera sono raffigurate le personificazioni dei quattromaggiori fiumi del mondo a rappresentare i rispettivi continenti:il Danubio, il Nilo, il Gange e il Rio della Plata.

132.Innocenzo X, br., mm. 39 gr. 26,90, Anno X, di Gaspare Morone,prospetto del Palazzo Capitolino, Linc. 1136, Venuti IX, manca inR.Z., qFDC 180

133.Alessandro VII, Fabio Chigi, (1655-1667), br., mm. 41 gr.22,30, Anno XII, di Gaspare Morone, prospetto della Chiesadi Sant’Andrea della Valle, Bart. 666/3, R.Z. 277, Linc. 1233,il Bartolotti la considera una emissione di tipo straordinario,qSPL 180La medaglia si riferisce all’ultimazione della facciata di que-sta chiesa assai cara ai romani, eseguita da Carlo Rainaldinel 1665, per ordine del nipote del Cardinale Peretti con lacollaborazione finanziaria del Pontefice. (F. Bartolotti)

134.Alessandro VII, br., mm. 41 gr. 24,70, Anno XII, di GaspareMorone, per la costruzione della facciata posteriore dell’Ospeda-le di Santo Spirito, verso la Lungara, Bart. 666/1, Mis. 634, man-ca in R.Z., rara, qSPL 100

L’Ospedale di Santo Spirito è la più antica istituzione ospedalieradella città. La sua costruzione risale al 727 per volere di Ina, redei Sassoni, che lo fece costruire per dare assistenza ai pellegrinidella sua nazione. Ricostruito una prima volta nel 1204 da PapaInnocenzo III, che lo affidò all’ordine di Santo Spirito, fu comple-tamente ricostruito da Sisto IV.L’ospedale, concepito come istituzione cittadina, completamenteautonomo e soggetto solamente all’autorità del Papa, era desti-nato alla cura degli infermi e dell’infanzia abbandonata, e il fun-zionamento era fissato dal più antico regolamento ospedalieroche si conosca: il Liber Regulae.

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135.Alessandro VII, br., mm. 43 gr. 28,0, Anno XIII, di GaspareMorone, prospetto della Chiesa di Santa Maria in Campitelli,manca in R.Z., Mis. 647, bel riconio senza difetti, SPL 160

La medaglia fu emessa per ricordare l’ultimazione della fac-ciata della Chiesa di S. Maria in Campitelli, realizzata su dise-gno dell’architetto romano Carlo Rainaldi. Fondata nell’alto-medioevo, la chiesa a cui deve il nome l’omonima piazza, fuinteramente ricostruita per volere del Papa Alessandro VII percelebrare la fine di una pestilenza costruendo una nuova e de-gna sede dove venerare un’icona della Vergine ritenuta mira-colosa. La nuova chiesa riunì infatti due titoli, Santa Maria inCampitelli, qui collocata in antico, e Santa Maria in Portico,dove era custodita l’immagine miracolosa.

136.Clemente IX, Giulio Rospigliosi, (1667-1669), br., mm. 32 gr. 17,60, AnnoI, opera anonima, per il Possesso Laterano, Mis. 680, Linc. 1251, R.Z. 284,originale, FDC 180

Quando un Papa veniva eletto, prendeva “possesso” simbolicamente dellacittà di Roma con la cerimonia detta Possessio. Si trattava di una cavalcatada San Pietro in Vaticano fino a San Giovanni in Laterano, dove il nuovoPontefice riceveva le chiavi d’oro e d’argento della basilica.Il corteo papale attraversava tutta Roma. Partiva da San Pietro, passandovicino a Piazza Navona arrivava al Campidoglio; quindi attraversava il ForoRomano, costeggiava a sinistra il Colosseo e arrivava a San Giovanni inLaterano.La cavalcata attraversava una zona con le testimonianze più importanti del-l’antica civiltà romana, tra il Campidoglio e il Colosseo. Per la Chiesa, infat-ti, le radici del Papato affondavano nella Roma imperiale, e la cavalcata delPossesso è la prova più evidente di questa convinzione.La cavalcata del Possesso papale era quindi una specie di trionfo sacro. Eccoperché il corteo passava davanti agli edifici della Roma antica, in particolareagli archi di trionfo, che avevano un grande valore simbolico: essi richiama-no immediatamente la continuità tra la Roma imperiale e la Roma dei papi,tra i trionfi antichi e i trionfi moderni.

137.Clemente IX, br., mm. 32 gr. 17,15, Anno II, di Alberto Hamerani, per la Pacedi Aquisgrana, Mis. 694, R.Z. 287, mSPL 150

La Pace di Aquisgrana, che sancì la fine della guerra in corso fra la Spagna ela Francia, venne sottoscritta il 2 maggio 1668.

138.Clemente IX, arg., mm. 34,5 gr. 19,09, Anno III, di Gaspare Morone, perle canonizzazioni del 1669, Bart. 669, molto rara, montata e portata, BB/qBB 350

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139.Clemente IX, br., mm. 41 gr. 30,2, Anno III, di Alberto Hamerani,per le canonizzazioni del 1669, R.Z. 292, Mis. 706, riconio Mazio,qFDC 80

140.Clemente IX, br., mm. 32 gr. 15,35, Anno III, opera anonima, R/ S. Pietro protet-tore della Chiesa, Mis. 716, Linc. 1278, manca in R.Z., rara, qFDC 150

141.Clemente IX, br., mm. 75 gr. 102,0, 1669, di Francesco Travani, per i restauri alla Basilica Liberiana, Mis. 709, Boerner 1421, bella fusioned’epoca, rara, SPL 500

142.Clemente X, Emilio Altieri, (1670-1676), br., mm. 40 gr. 38,35, AnnoI, di Alberto Hamerani, Cristo porge le chiavi a Pietro inginocchiato difronte a lui, R.Z. 300, Mis. 4, riconio Mazio, SPL 60

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143.Clemente X, br., mm. 41 gr. 32,88, Anno V, di Giovanni Hamerani,per l’Anno Santo, Berni 166, Linc. 1340, Mis. 58, manca in R.Z.,SPL 150

144.Clemente X, br., mm. 33 gr. 20,90, Anno VI, per l’apertura della Porta Santa,manca in R.Z. e Bart., Linc. 1360, Berni vedi 171, diametro diverso, rara,qFDC 250

145. Clemente X, br., mm. 41 gr. 28,40, Anno VI, di GiovanniBattista Guglielmada, R/ prospetto di Palazzo Altieri, R.Z. 321,Mis. 57, bel riconio Hamerani, rara, qFDC 120

Con Clemente X il palazzo di famiglia, la cui costruzione era ini-ziata nel 1650, venne ampliato e decorato con grande lusso. Au-tore di entrambi gli interventi fu l’architetto Giovanni Antonio DeRossi (1616-1695), appartenente a quella corrente stilistica ro-mana che si rifaceva ai modelli ed alle tipologie della precedentescuola manieristica.Il palazzo si affaccia su piazza del Gesù e via del Plebiscito e sitrova sul sito di un isolato composto da svariati edifici acquistatinel corso del ‘500 e del ‘600 dalla famiglia Altieri, abbattuti perfar posto alla grandiosa dimora. La prima fase della costruzione(1650-55) riguardò il fabbricato che si affaccia su piazza del Gesù,mentre la seconda (1674-76) portò all’ampliamento lungo via delPlebiscito, via degli Astalli e via del Gesù.

146.La Vergine Immacolata, br., mm. 42 gr. 24,87, di Ferdinand deSaint Urbain, R/ESAVRIENTES IMPLEVIT BONIS, SPL 100

147.Innocenzo XI, Benedetto Odescalchi, (1676-1689), br., mm. 38gr. 29,80, Anno I, di Giovanni Hamerani, per l’elezione e l’incoro-nazione, R.Z. 323, Mis. 91, riconio Mazio, SPL 120