Una nuova estetica dimensionale - Tile Edizioni · 2016-07-04 · Il trend si rileva anche nella...

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Di fronte a proposte ceramiche sempre più orientate verso formati grandi o addi- rittura extra large, diventa interessante indagare i diversi campi del design alla ricerca di parallelismi e ricorrenze nei quali individuare una nuova estetica dimensio- nale. Ma partiamo dalla ceramica. Nella sua forma contemporanea essa interpreta l’e- sigenza della dilatazione spaziale pre- valentemente in due modi. Il primo è un livello fisico-geometrico, che si concretizza nell’ingigantire le misure dei singoli pezzi, attuando un cambio di pro- spettiva nella proposta: non più piastrelle ma lastre sempre più estese, grazie alla complicità della tecnologia che consente di assottigliare gli spessori ed estendere la superficie estetica. Il secondo è invece di matrice progettua- le, creando proposte coordinate che vestono lo spazio in modo sistemico e modulare. Il progetto complessivo è così coerente, flessibile e riveste ambienti diversi con numerose combinazioni. Ciò che accomuna entrambi i casi è la tendenza a realizzare un “effetto scatola” limitando al minimo la per- cezione delle cesure e puntando a creare l’illusione di una superficie continua e perfettamente integrata nell’architettura. Questa visione oggi è talmente acclarata che se una proposta ceramica articolata deve parlare del presente, automatica- mente deve avere delle forme importanti. Nello scenario dell’interior, a promuovere tale tendenza è stata la diffusione di rive- stimenti per così dire “scorrevoli”, nati come resine e microcementi, che con- sentono di uniformare lo spazio visivo di qualunque dimensione esso sia. Soprat- tutto per i contesti pubblici e commerciali, questi materiali si sono affermati poiché, oltre a consentire possibilità di personaliz- zazione pressoché infinite, presentano caratteristiche di uniformità assoluta, Mosaico+ 38 - Tile Italia 3/2016 Trends Pamela Albanese Tosilab (Fiorano, Italy) Una nuova estetica dimensionale

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Di fronte a proposte ceramiche sempre più orientate verso formati grandi o addi-rittura extra large, diventa interessante indagare i diversi campi del design alla ricerca di parallelismi e ricorrenze nei quali individuare una nuova estetica dimensio-nale. Ma partiamo dalla ceramica. Nella sua forma contemporanea essa interpreta l’e-sigenza della dilatazione spaziale pre-valentemente in due modi. Il primo è un livello fisico-geometrico, che si concretizza nell’ingigantire le misure dei singoli pezzi, attuando un cambio di pro-spettiva nella proposta: non più piastrelle ma lastre sempre più estese, grazie alla complicità della tecnologia che consente di assottigliare gli spessori ed estendere la superficie estetica. Il secondo è invece di matrice progettua-le, creando proposte coordinate che vestono lo spazio in modo sistemico e modulare. Il progetto complessivo è così coerente, flessibile e riveste ambienti

diversi con numerose combinazioni. Ciò che accomuna entrambi i casi è la tendenza a realizzare un “effetto scatola” limitando al minimo la per-cezione delle cesure e puntando a creare l’illusione di una superficie continua e perfettamente integrata nell’architettura. Questa visione oggi è talmente acclarata che se una proposta ceramica articolata deve parlare del presente, automatica-mente deve avere delle forme importanti.

Nello scenario dell’interior, a promuovere tale tendenza è stata la diffusione di rive-stimenti per così dire “scorrevoli”, nati come resine e microcementi, che con-sentono di uniformare lo spazio visivo di qualunque dimensione esso sia. Soprat-tutto per i contesti pubblici e commerciali, questi materiali si sono affermati poiché, oltre a consentire possibilità di personaliz-zazione pressoché infinite, presentano caratteristiche di uniformità assoluta,

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Pamela AlbaneseTosilab (Fiorano, Italy)

Una nuova estetica dimensionale

all’insegna di un’estetica della sottra-zione che tanto piace ai designer più minimal.Se dall’interno ci spostiamo sull’esterno, non mancano certo i casi di ricerca della superficie “ininterrotta” nell’architettu-ra. Nascono così vere sculture architetto-niche che tendono all’estensione omogenea. Christian de Portzamparc per la nuova boutique di Dior a Seoul ha re-alizzato delle immense pareti che simulano fluidità come se fossero fatte da tessuto di cotone bianco: dodici elementi concorrono a creare una figura che ricorda enormi petali di una forma dell’universo botanico. Ma l’attitudine ad amplificare con garbo i volumi conferendo loro un appeal con-temporaneo è evidente se si guarda anche ai campi attigui, come ad esempio i produttori di mosaico che tendono a comporre con le tesserine dei concept visivi sempre più estesi, dove la percezio-

ne delle singole parti si smarrisce nel progetto a favore della composizione finale (un esempio è la proposta Jungle Mosaico+). Per non parlare dell’articolato mondo dei wallpaper: dal glamour più squisitamente femminile al rigore di un’e-leganza d’impronta maschile, passando per il fascino delle atmosfere esotiche, il minimo comune denominatore è la ricerca del “maximum”. I motivi deco-rativi proposti attingono a contesti che offrono soggetti grandi, sempre più spesso in scala 1:1, come ad esempio intere foreste tropicali, giganti foliage, ma-xi-strisce e composizioni geometriche retrò, ma anche digressioni pop anni ’80: Elitis propone pois acquarellati in formato XXL sul tessuto Djinn. Per i devoti dello stile en plein air, la nuova tendenza dei parati è quella di far entrare ampi scorci di natura in casa proponendo delle repliche il più fedele possibile di materiali lapidei o lignei in misure generose.

Boutique Dior a Seoul

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Non c’è da stupirsi se si pensa che marmi e pietre autentiche non hanno mai riscosso così tanto successo quanto in questi ultimi anni, soprattutto quelli che presentano estetiche caratterizzate e che sovente vengono ricomposte “a macchia aperta”.

Le motivazioni che stanno dietro all’evolu-zione del gusto nel linguaggio dell’interior non sono le stesse che guidano la diffu-sione di tale trend negli altri contesti creativi, tuttavia le corrispondenze ci sono e sono più che evidenti. La prima su tutte è quella che deriva dal mondo della co-municazione e delle arti visive, facilmen-te identificabile in tre trend: la predilezione per le immagini al vivo, l’idea di grafiche all-over, i close up emozionali. Abolita l’idea di cornice, le immagini sono inserite sempre nella loro estensione migliore come se volessero sconfinare dai bordi, e

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le panoramiche sono diventate una delle tecniche predilette. Le grafiche all-over si estendono dentro e fuori l’elemento o lo spazio in cui dovreb-bero essere collocate, andando a inglobare con la loro prepotenza non solo il contenitore ma spesso anche il contenuto. Altri esempi li ritroviamo anche in alcune opere d’arte, come l’installazione di Jim Lambie nella galleria Patrick Seguin di Parigi, dove i segni macro che ricoprono intera-mente il pavimento funzionano come richiamo alle sculture appese a soffitto. Le nuove rappresentazioni visual abituano i nostri occhi a un senso quasi di straniamento che è ormai entrato a far parte della realtà. E dove non ci sono immagini anche i testi si adeguano prendendo il so-pravvento in termini di dimensioni: la “preponderanza del font” è ormai palese nelle headline che divengono enormi.Il trend si rileva anche nella moda. Dietro all’esigenza funzionale della comodità, si diffondono fogge

che hanno alla base forme ultrasoft: pantaloni extralarge, gonne come ampie ruote, cappotti eccessivi e maglioni dalle proporzioni generose. Il mondo anglosassone ha decretato questo cambio di prospettiva, come riporta Cinzia Felicetti direttrice di Marie Claire Maison, definendolo dalla beautification alla cosyfication (che tradotto potrebbe suonare “dalla ricerca della bellezza alla ricerca della comodità”), cui indub-biamente appartiene la volontà di in-spessire i tacchi delle scarpe femminili, che da un lato divengono più stabili e dall’altro offrono possibi-lità di personalizzazione finora inim-maginabili. Lo stesso vale per gli accessori: gli orecchini presentano estensioni inaudite, le collane sono architetture complesse e spesso piene, gli occhiali si ingrandiscono.

Come ben sappiamo, fashion e com-plementi di interior design spesso viaggiano di pari passo, e questo ci riporta alla casa. Nel panorama

possa restituire profondità di campo a involucri che a volte hanno dimensioni contenute. Per dirla in altri termini, è il desiderio inconscio di una contempora-neità alla ricerca di maggiore spazio vitale.

domestico i parametri dimensionali sono decisamente lievitati: le lampade diventano grandi, le poltrone e i divani sono decisamente oversize, gli specchi si ingigantiscono, i letti si presentano extra-comfort, le testate ostentano importanti

rivestimenti sontuosi, i lavelli dei bagni sono sempre più capienti e i soffioni delle docce sempre più estesi. È verosimile che il cambio di scala degli oggetti di casa si collochi nella volontà, purtroppo illusoria, di creare un “effetto espansione” che

Lapitec @Cersaie 2015 Ariostea @ FuoriSalone, Brera, 2016

Gigacer @ Cersaie 2015

Neolith @ Cersaie 2015

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la più completalinea di

attrezzatureper la posa

di lastreceramichedi grandeformato

attrezzatura

liVellamento

moVimentazione

tagliograzie alle guide “free-cut” è possi-bile eseguire tagli “a spacco” perfetti su lastre di lunghezza fino a 426 cm. inoltre, applicando sulle guide gli appositi gruppi di taglio con smer-igliatrice angolare “free-flex”, nes-sun taglio, anche il più difficile rap-presenta più un problema. “free-flex” consente di effettuare tagli (con disco diamantato) a 90° o con angolo Variabile tra 35° e 55° non solo su lastre sottili (da 3 a 6 mm), ma anche su materiali di spessore fino a 25 mm, siano essi in porcel-lanato o in pietra naturale.

per la moVimentazione i dispositiVi “t-moVe” ed “easy-moVe” offrono la soluzione ottimale per ogni tipo di esigenza, mentre i carrelli modulari della serie “cam” sono ideali sia per applicare comodamente l’adesiVo sul retro della lastra che per il trasporto.

il banco modulare “bm180” è stato inVece progettato per fornire un ef-ficiente piano di laVoro ed al contem-po essere facilmente trasportabile.

oltre a tutto ciò, abbiamo sViluppa-to altre attrezzature specifiche per l’installazione e la laVorazione di questi innoVatiVi materiali ceramici quali il frattazzo in gomma per es-pellere l’aria al di sotto della lastra e migliorare la presa dell’adesiVo, il dispositiVo accosta lastre “closer”, ed una linea di utensili diamantati per rifinire e lucidare i bordi e le coste dopo il taglio, per effettuare sagomature a mezzo toro nonché per eseguire fori.

a completare la gamma, il nostro sistema liVellante rls, dalla compro-Vata efficacia, è lo strumento ide-ale per eVitare disliVelli tra le lastre.

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dal 1974 innoVazioni per i

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