Una lezione speciale

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Lezione con il prof.Cattabrini Lunedì 28 febbraio 2011

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Lezione con il prof.CattabriniLunedì 28 febbraio 2011

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Lunedì 28 febbraio è venuto in classe il prof. Cattabrini.Pensate è arrivato direttamente dall’Università di Firenze, dove insegna, per fare con noi una lezione di matematica un po’ speciale, ma anche per conoscerci, visto che sono più di due anni che insieme a lui lavoriamo per il Progetto Innovascuola Tecnocrea.

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E’ arrivato con uno strano strumento che noi non conoscevamo e ci ha chiesto di scoprire a cosa potesse servire.Qualcuno si è ricordato di averlo visto in mano al proprio nonno quando nell’orto pesa le verdure.Anche abbiamo pensato che servisse a pesare ed il professore ce lo ha confermato.Insomma era una specie di BILANCIA.

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Così abbiamo provato a vedere come funzionava.Non è stato facile.Quanti tentativi!Ha provato Leandro……

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…..poi i due Alessandri della nostra classe…Un rompicapo!Non era come usare la bilancia di casa dove metti gli oggetti e vedi subito il numero scritto.Anche noi mettevamo gli oggetti sul piatto, ma non capivamo da dove venisse fuori la misura. In modo particolare come sistemare quel “braccio” con gli oggetti che “saliva sempre su”.

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Il professore, allora, ci ha fatto una proposta: provare a disegnare lo strumento, osservarlo bene e poi fare le nostre ipotesi su come risolvere il problema.Per aiutarci ha usato la LIM dove abbiamo scoperto che si chiama STADERA, ha un piatto dove mettere gli oggetti collegato ad un braccio, il fusto, sul quale scorre un peso detto “romano” perché somiglia alla testa di un soldato dell’antica Roma.

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Le nostre ipotesi

1. Mettere gli oggetti sul piatto e tenere con la mano il braccio.

2. Mettere gli oggetti sul piatto e far scorrere il romano sul braccio.

3. Mettere gli oggetti sul piatto, far scorrere il romano fino a che piatto e braccio non stanno in equilibrio.

Le nostre verifiche1. Se lasciamo il braccio,

esso sale sale in alto ed il piatto scende; così non vediamo la misura.

2. Il braccio va troppo in basso o troppo in alto.

3. Il braccio ed il piatto stanno in equilibrio.

LA TERZA IPOTESI E’ QUELLA GIUSTAMA LA MISURA, QUAL’E’?

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Qualcuno si è accorto che sul braccio si trovavano delle “tacchettine numerate” che corrispondevano al punto esatto in cui braccio, bilancia e romano stavano in equilibrio. ECCO DOVE LEGGERE LA MISURA!!!La tacchetta più lunga corrispondeva ai Kg e quelle corte agli hg.Per stabilire la misura abbiamo fatto come con le lunghezze.

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TUTTI A VEDERE!!!!

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ALLA PROVA DEI FATTI.Dopo aver scoperto come si usa la stadera ci siamo divertiti a pesare gli oggetti della classe.Lo sapete che un astuccio pesa 1,2 kg?

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EQUILIBRIO PERFETTO!

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ALTRI TIPI DI BILANCE.

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NON E’ ANCORA FINITO!!!!!

IL PROFESSORE HA DECISO DI FARCI

MISURARE…….. LE PARTI DEL CORPO!!!!

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Abbiamo provato a pensare quanto potevamo essere alti e con il metro abbiamo verificato misurando l’altezza di ciascuno di noi.Dobbiamo dire che stavolta abbiamo risposto subito, anche perché lo scorso anno con la maestra avevamo misurato praticamente tutta la scuola, noi compresi!!!!

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Ma una cosa l’abbiamo scoperta.Provate a misurare la vostra altezza e la distanza che c’è tra le vostre braccia aperte!!Le misure sono praticamente identiche.SIAMO ALTI QUANTO SIAMO LARGHI!!!!!

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Il professore ci ha dato anche la lezione per casa: indovinare la misura delle parti del corpo (lunghezza delle braccia, gambe, dita…) e verificare misurando con il metro.

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CONCLUSIONIIn questa lezione abbiamo scoperto che:• misurare al tempo dei nonni con la stadera

era veramente difficile;• pesare è come misurare le lunghezze:

bisogna confrontare la caratteristica da misurare ( peso astuccio)con un campione adatto (il romano - chilogrammo) e vedere quante volte è contenuto;

• pesare significa “tenere in equilibrio”, nello strumento adatto, l’oggetto da misurare con il campione scelto;

• anche il peso degli oggetti ha le sue unità di misura.

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PROPOSTE

Imparare a conoscere le misure di peso con i multipli e sottomultipli e provare a pesare tutto!!!!