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Maria Giubbarelli suor Maria del Carmine Maria Giubbarelli una lettera segreta scritti 1941-1997 An sa pèol* Non si può mandare un altro ad ascoltare per noi la Parola di Dio; non si può mandare un altro a confessarsi, a comunicarsi al nostro posto; non si può mandare un altro a servire i poveri; se ti preme incontrare Cristo, devi andarci tu. Sr. Maria Maria Giubbarelli nasce a Romanoro (Modena) il 22 agosto 1916. La sua vocazione religiosa si fa presto sentire, ma le neces- sità della famiglia la obbligano ad aspettare. Maria incontra don Mario Prandi presso la canonica di Ro- manoro, venuto a celebrare una festa della parrocchia. È affascinata ma anche un po’ preoccupata da un progetto di un prete che sembra riporre una fiducia perfino eccessiva nella Di- vina Provvidenza. Decide di fare una prova, per qualche giorno. Da quel momento, invece, la vita e la storia di Maria si accom- pagna alla vita e alla storia delle Case della Carità che prendono l’avvio nella prima casa di Fonta- naluccia, nel settembre del 1941. Don Mario la sceglie come guida del primo gruppo di suore e questo incarico l’accompagnerà per tutta la vita. Suor Maria rimane la gui- da sicura delle consorelle anche quando le case si aprono al mon- do in Madagascar, India, Brasile. Vive la sua impegnativa missione dalla prima Casa di Fontanaluccia, avendo l’opportunità di dedicarsi quotidianamente alle piccole cose a servizio dei suoi poveri. Muore, accompagnata dalle preghiere della sua Casa e dai Ro- sari recitati in tutte le Case sparse nel mondo, il 17 gennaio 2001. La sua salma riposa, ora, nel- la piccola cappella dell’Ospizio. È tornata vicino ai rumori della cucina, in perenne adorazione del Santissimo, e i suoi poveri posso- no visitarla in ogni momento della giornata. una lettera segreta che solo Lui sa leggere… scritti 1941-1997 *Da una testimonianza di d. E. Agostini in “Dio è amore” p. 93 . Edizioni San Lorenzo

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An sa pèol*

Non si può mandareun altroad ascoltare per noila Parola di Dio;non si può mandareun altro a confessarsi,a comunicarsial nostro posto;non si può mandareun altro a servire i poveri;se ti preme incontrare Cristo,devi andarci tu.

Sr. Maria

Maria Giubbarelli nasce a Romanoro (Modena) il 22 agosto 1916.

La sua vocazione religiosa si fa presto sentire, ma le neces-sità della famiglia la obbligano ad aspettare.

Maria incontra don Mario Prandi presso la canonica di Ro-manoro, venuto a celebrare una festa della parrocchia.

È affascinata ma anche un po’ preoccupata da un progetto di un prete che sembra riporre una fiducia perfino eccessiva nella Di-vina Provvidenza. Decide di fare una prova, per qualche giorno.

Da quel momento, invece, la vita e la storia di Maria si accom-pagna alla vita e alla storia delle Case della Carità che prendono l’avvio nella prima casa di Fonta-naluccia, nel settembre del 1941.

Don Mario la sceglie come guida del primo gruppo di suore e questo incarico l’accompagnerà per tutta la vita.

Suor Maria rimane la gui-da sicura delle consorelle anche quando le case si aprono al mon-do in Madagascar, India, Brasile. Vive la sua impegnativa missione dalla prima Casa di Fontanaluccia, avendo l’opportunità di dedicarsi quotidianamente alle piccole cose a servizio dei suoi poveri.

Muore, accompagnata dalle preghiere della sua Casa e dai Ro-sari recitati in tutte le Case sparse nel mondo, il 17 gennaio 2001.

La sua salma riposa, ora, nel-la piccola cappella dell’Ospizio. È tornata vicino ai rumori della cucina, in perenne adorazione del Santissimo, e i suoi poveri posso-no visitarla in ogni momento della giornata.

una lettera segretache solo Lui sa leggere…

scritti 1941-1997

*Da una testimonianza di d. E. Agostini in “Dio è amore” p. 93 .

Edizioni San Lorenzo

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© Congregazione Mariana delle Case della Carità

Visto, si approva per la stampa.Per la CURIA VESCOVILEdon Emilio LandiniReggio Emilia, luglio 2016

Maria GiubbarelliUna lettera segretache solo Lui sa leggere...scritti 1941 - 1997

La cronologia che accompagna le lettere e gli scritti è una sintesi di tre lavori precedenti: - la cronologia di eventi raccolti dal prof. Sandro Chesi nel suo libro “…dicevano: «È fuori di sé»”, don Mario Prandi e le Case della Carità, Diabasis, 2005;- una “Cronologia comparata integrata” stilata da don Davide Castagnetti FdC e dalla commissione per gli scritti di d. Mario;- la “Cronaca delle Carmelitane minori della Carità 1938 - 2002”, stilata dalle sorelle stesse.

Edizioni San Lorenzo

Finito di stampare nel mese di agosto 2016presso Grafitalia s.r.l. Reggio Emilia

In copertina: Suor Maria in sosta presso il fiume Faraony ad Ampasimanjeva durante il suo 1° viaggio in Madaga-scar (21 ottobre 1968 – 17 febbraio 1969). www.casadellacarita.it

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1956 - Una giovane sr. Maria ritratta con don Mario Prandi e la piccola Loredana di 4 anni sulla porta dell’Ospizio di Fontanaluccia.

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PREFAZIONE

Filippo Capotorto FdC

La provvidenza ci precede: con questa consapevolezza siamo invitati ad accogliere come Famiglia delle Case della Carità, il centenario della nascita di suor Maria e il Giubileo Straordinario della Misericordia e proporli all’attenzione di tutti. Infatti alcune parole che il Papa scrive nella bolla d’indizione sono una chiave interpretativa della vita di suor Maria presa nel suo insieme: “la misericordia nella Sacra Scrittura è la parola chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi. Egli non si limita ad affermare il suo amore, ma lo rende visibile e tangibile. L’amore, d’altronde, non po-trebbe mai essere parola astratta. Per sua stessa natura è vita concreta: intenzioni, atteggiamenti, comportamenti che si verificano nell’agire quotidiano. La misericordia di Dio è la sua responsabilità per noi. Lui si sente responsabile, cioè desidera il nostro bene e vuole vederci felici, colmi di gioia e sereni. È sulla stessa lunghezza d’onda che si deve orientare l’amore misericordioso dei cristiani.” (MV n.9)

Penso di poter dire che questa è la lunghezza d’onda su cui suor Maria è stata attratta dal Signore nel vivere le sue responsabilità di Carmelitana Minore della Carità. Chi ha avuto il dono di conoscere suor Maria sa come

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queste parole descrivono bene tratti ordinari della sua vita. Ecco perché questa “lunghezza d’onda” è la cornice ideale dentro cui leggere le lettere qui riportate e coglierne la ricchezza.

Un secondo pensiero per introdurre alla lettura è la consapevolezza che ‘dire suor Maria’ vuol dire parlare di don Mario e di come la provvidenza li ha messi l’uno sulla strada dell’altro. In particolare nel rapporto filiale a cui è stata chiamata suor Maria, troviamo una concretezza di relazione, fatta di incontri e di scontri, a cui guardare per approfondire cosa vuol dire essere figli di don Mario.

Un ultimo pensiero lo colgo dal titolo che è stato dato al libro: “ Una lettera segreta che solo Lui sa leggere”. Con questa frase, estrapolata da un bigliettino del 1986, sr Maria invitava sr M. Cristina a leggere la lunga lettera che le aveva scritto tramite il Signore.

L’augurio è che, anche attraverso questi scritti, sap-piamo accostarci alla vita di suor Maria come a una lunga lettera da leggere davanti al Signore per cogliere quello che solo Lui sa leggere e desidera rivelarci.

Auguro a tutti una buona lettura e ringrazio di cuore chi ha portato la fatica di questo lavoro per l’edificazione di tutti.

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INTRODUZIONE

lino paini

L’occasione di questa pubblicazione è il centesimo an-niversario della nascita di suor Maria Giubbarelli, una delle prime quattro suore, anzi, la prima ad assumere il ruolo di superiora delle suore Carmelitane minori della Carità.

Proprio in questo ruolo si è sviluppata la vita intera di suor Maria. La sua figura assume, quindi, un risalto particolare e specialissimo nella storia e nella spiritualità della Famiglia delle Case della Carità.

Per questo motivo, abbiamo pensato che fosse il caso di mettere in chiaro alcune faccende che la riguardano, per permettere - a coloro che si accingono a sfogliare le pagine di questo libro - di avere le idee più chiare.

1 - Suor Maria non sarebbe stata affatto felice, imma-ginando che le sue lettere, i suoi appunti e le sue piccole riflessioni scritte sarebbero state pubblicate. Per questo aveva dato l’incarico ad una suora di cui si fidava (suor Elisabetta) di bruciare tutte le sue carte. La povera suora ha ubbidito, trascinandosi, nel corso degli anni, un discreto e reiterato complesso di colpa.

Purtroppo – o fortunatamente – le sono sfuggite pa-

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recchie lettere scritte alla missione del Madagascar e le lettere private di suor Maria alle consorelle che sono state da loro gelosamente conservate.

Non sappiamo, con precisione, cosa sia stato bruciato per obbedienza, però sappiamo cosa è rimasto e – decisa-mente – non ci sembra roba da poco.

2 - A prescindere dalle fiamme dovute all’obbedienza, suor Maria non ha scritto moltissimo: preferiva affrontare i problemi di persona, fisicamente di fronte a quelli che li avevano o che li ritenevano tali. Le sue lettere sono – per così dire – obbligate. In gran parte sono dirette verso la missione del Madagascar, luogo decisamente difficoltoso da raggiungere per un colloquio personale, oppure verso consorelle ammalate o in crisi per qualche problema.

Suor Maria era ben consapevole di questa sua ritrosia alla parola scritta e, talvolta, provava a darsi qualche spi-ritosa giustificazione.

Sta di fatto che, quando decideva di prendere la penna, le sue parole scorrevano sul foglio con la semplicità e la determinazione di un amichevole colloquio privato.

3 - Il contenuto della pubblicazione ha il dichiarato scopo di raccogliere, in un unico volume, tutte le parole scritte di suor Maria e, una volta introdotto dal “Piccolo diario Ospizio S. Lucia”, si articola, per quanto possibile, seguendo una traccia cronologica. Troverete:

a. Il piccolo quaderno sulla vita della Casa nei primi anni, redatto dalle prime suore.

b. Inizia una cronologia degli avvenimenti delle Case della Carità, sempre intrecciati con la vita di sr. Maria, nel suo rilevante ruolo e nella sua schietta, sofferta e gioiosa

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maternità.c. Nell’avanzare delle date incontriamo man mano gli

scritti di sr. Maria; tra questi spiccano la lettera/relazione al canonico monsignor Baisi sui primi anni della Casa e la sintesi di spiritualità intitolata da lei “ Ima Summis…”

d. Pur non essendo uno scritto, è stata pure riportata la trascrizione dell’intervista rilasciata nel video “Una formula per la civiltà dell’Amore”.

e. A conclusione del volume, quel che può essere il bilancio di una vita, già apparso su “ Il Chiodo - testimo-nianze sull’Ospizio S. Lucia ” quale introduzione.

Gli scritti sono presentati all’interno di un flusso di dati cronologici che li contestualizzano: abbiamo tentato, per sintetizzare, una sorta di accompagnamento cronologico alle parole di suor Maria.

4 - Per quanto riguarda le lettere, alcune sono di da-tazione difficile, anzi, non è stato possibile, nemmeno dai riferimenti del testo, risalire con assoluta certezza alla data precisa. Troverete queste inserite verso il termine della cronologia.

5 - Questo libro colma una lacuna: sulla figura di suor Maria sono già uscite pubblicazioni a cura della Congre-gazione Mariana delle Case della Carità, ma, finora si è trattato di raccolte di memorie, ricordi o riflessioni di chi ha avuto il privilegio di conoscerla.

In queste pagine, invece, scorrono solo le parole di suor Maria, nelle sue lettere - più o meno “obbligate” - nelle relazioni o nei ricordi da lei stessa trascritti.

Abbiamo lasciato le sue parole così come le abbiamo trovate, eliminando solamente i riferimenti troppo personali

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o i particolari di scarso rilievo.

6 - Nei titoli delle lettere e nei riquadri a bordo pagina abbiamo selezionato ed evidenziato passaggi o aspetti che abbiamo ritenuto interessanti o meritevoli di riflessione.

7 - Nelle lettere alla missione - la maggior parte in-dirizzate a suor Margherita - Suor Maria fa un resoconto minuzioso di come vanno le cose in Italia, nella Famiglia tutta: come stanno le sorelle e i fratelli e come scorre la vita delle Case della Carità. Racconta sempre gioie e dolori, e questo condividere è per avere gli stessi sentimenti, per vivere la Carità. È vivere del medesimo Spirito, è fare un solo Corpo che è poi fare famiglia assieme, essere Chiesa. Il richiamo a San Paolo ai Romani 12 è evidentemente lo sfondo. La Carità vince la lontananza, tant’è che a suor Maria scappa detto: “Io sono con voi sempre”. Qui sem-bra anche rivelare quel suo vivere alla Presenza di Dio, quell’esserci di Dio che ci fa stare in comunione con tutti, vivendo già la comunione dei Santi. L’amore per i poveri traspare sempre, anche dai tanti nomi di coloro che sof-frono o che vanno in Cielo a prepararci un posto. Poi non manca il tocco di auto-ironia, con il richiamo all’attesa delle suore che don Mario cercava nei primi tempi per portare avanti la ‘baracca’. Nelle raccomandazioni finali c’è sempre ‘il volersi bene’. Suor Maria chiede di dire e di tradurre subito, alle sorelle malgasce che si stanno formando, il comandamento dell’Amore: Amatevi gli uni gli altri, da questo conosceranno che siete miei discepoli.

8 - Nelle lettere alle sorelle, in particolare quelle più personali, fa sentire sempre la sua tenerezza di madre, sorella

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maggiore, che vuole spingere verso la pienezza della vita consacrata. “La nostra è una vocazione all’Amore”: questo cerca di dire in vari modi. Non ha paura della debolezza umana e della povertà ma proprio per questo richiama all’affidarsi, mettersi nelle mani del Signore, dello Sposo. L’intonazione di queste pagine ci sembra mariana. Quel “sì” detto per sempre che è, come dice lei, la grande lettera segreta che Dio scrive nella nostra vita. Nelle lettere non manca mai il riferimento alla fede, in particolare quando alle sorelle ricorda don Mario, il padre. Possiamo intuire anche la sua fatica ad andargli dietro come discepola, ma anche il desiderio di fare la volontà di Dio. Nelle scelte concrete dà sempre il suo parere ma lascia a don Mario l’ultima parola. Qui appare in tutta evidenza l’opera di me-diazione che suor Maria ha fatto in tanti anni. Lei, sorella maggiore, ha aiutato le Carmelitane a seguire il percorso che don Mario assieme al vescovo Baroni ha indicato alla Famiglia: in particolare l’inizio delle missioni e l’apertura delle Case della Carità in Madagascar e India.

9 - Qualcuno potrebbe meravigliarsi di trovare, nelle sue lettere, ben pochi riferimenti all’ordine Carmelitano e alle sue tradizioni, che pure ben conosceva. Non c’è nulla di cui meravigliarsi. Chi ha avuto la fortuna di conoscerla sa come la pensava. È vero che il seguire una tradizione spirituale può dare sicurezza nel cammino ma, a chi la interrogava al riguardo, rispondeva con serenità che non bisogna legarsi troppo a tradizioni umane: la spiritualità più alta è l’assenza di ogni spiritualità: basta il Vangelo.

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1942 - Suor Maria del Carmine con una delle prime Ospiti.

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BIOGRAFIA

Maria Giubbarell i nasce a Romanoro il 22 agosto 1916.

Romanoro è un paese sulla riva destra del torrente Dolo, dove la valle si allarga, dopo le strettoie rocciose del Trac-ciolino. È un paese sparso in parecchi borghi che seguono i campi e le piccole proprietà contadine in una terra che sale in alto, verso lo spartiacque con la val Dragone.

La famiglia di suor Maria vive al Cerreto, una borgata non lontana dalla chiesa. Il padre fa il contadino, la madre lo aiuta nel lavoro dei campi e, nel frattempo, tira su una famiglia di cinque figli.

Maria è la più grande e comincia ben presto ad assu-mersi responsabilità adulte.

Quando ha appena 18 anni, sua madre muore e Maria di-venta, necessariamente, il punto di riferimento per tutti.

Assume il ruolo di padrona di casa in una famiglia contadina, prosegue l’opera della madre nel prendersi cura dei fratelli più piccoli, gestisce la piccola economia dome-stica in tempi in cui la povertà si misura ancora sulle cose indispensabili.

Maria accetta i doveri e le responsabilità con il carattere

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fermo di una vera madre.La vocazione religiosa si fa presto sentire, ma le neces-

sità della famiglia la obbligano ad aspettare. Finalmente, quando anche l’ultimo fratello è uscito dalla fanciullezza, comincia a verificare i possibili sbocchi della sua vocazione religiosa: visita conventi, avvicina ordini femminili, valuta attentamente e prende la sua decisione.

Torna a casa con l’elenco del corredo personale neces-sario per l’ordine individuato e prepara tutto con calma. Lo fa assieme al padre, da cui ha ottenuto il permesso, ora che i ragazzi sono grandi, di lasciare la famiglia per seguire Dio.

Proprio in quei giorni, però, entra in contatto con l’idea, ancora molto in embrione, delle Case della Carità.

Un incontro fortuito è il primo passo verso la scelta definitiva. Maria incontra don Mario Prandi presso la ca-nonica di Romanoro, assieme ad altri preti del vicariato venuti, come lui, a celebrare una festa della parrocchia.

Quel prete non fornisce elenchi di materiale, non dà indicazioni sul corredo personale: si limita a chiederle di abbracciare una vita assolutamente e completamente dedi-cata al Signore, nei poveri.

Maria è affascinata ma anche un po’ preoccupata da un progetto così poco strutturato e da un prete che sembra riporre una fiducia perfino eccessiva nella Divina Provvi-denza. Decide, comunque, di fare una prova, per qualche giorno.

Da quel momento, invece, la vita e la storia di Maria si accompagna alla vita e alla storia delle Case della Carità che prendono l’avvio nella prima casa di Fontanaluccia, nel settembre del 1941.

Maria è una delle prime tre suore della Famiglia delle

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Carmelitane Minori della Carità e, dal 16 luglio 1942, di-viene per tutti suor Maria.

Don Mario la sceglie come guida del primo gruppo di suore e questo incarico l’accompagnerà per tutta la vita.

I primi anni sono davvero una dura prova, sia per le terribili vicende della guerra, sia per problemi di salute che, purtroppo, la accompagneranno per tutta la vita.

Pian piano, col passare degli anni, l’idea delle Case della Carità si sviluppa e si definisce compiutamente. La Famiglia delle Carmelitane Minori della Carità riceve l’approvazione delle autorità ecclesiastiche e il piccolo germe originario comincia a dare frutti.

Il primo passo, in uscita dalla piccola realtà di Fontana-luccia, si compie con l’apertura della Casa di San Giovanni di Querciola, nel 1947.

Suor Maria vede allargarsi le sue responsabilità verso le consorelle di tutte le Case che, col passare del tempo, si aprono in Italia.

Verso la fine degli anni ’60 si concretizza anche l’an-sia missionaria del fondatore e si apre la prima missione diocesana del Madagascar, seguita – negli anni – da quelle in India e in Brasile.

Suor Maria rimane la guida sicura delle consorelle sparse nel mondo. Vive la sua impegnativa missione dalla prima Casa di Fontanaluccia, da dove continua a dirigere, consigliare, disporre per una Famiglia sempre più grande e numerosa, avendo l’opportunità di dedicarsi quotidianamente alle piccole cose a servizio dei suoi poveri.

Trova, necessariamente, il tempo di visitare le nuove realtà, alcune delle quali la trattengono lontano per mesi (Madagascar, India), ma si può dire che il suo posto di comando e di servizio lo senta e lo viva soprattutto a

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Fontanaluccia, dove, sempre, non vede l’ora di tornare.Vede crescere, col passare degli anni, la realtà della

Congregazione Mariana delle Case della Carità, nei vari aspetti e nelle articolazioni volute da don Mario.

Alla morte del fondatore, suor Maria diviene la più au-tentica testimone della spiritualità delle Case della Carità ed un segno evidente della continuità dell’originario progetto al servizio dei poveri.

Vive gli ultimi anni nell’Ospizio di Fontanaluccia, oggetto di frequenti visite da parte di membri della Con-gregazione o semplici curiosi alla ricerca delle radici delle Case della Carità.

Lascia, per motivi di salute, la guida delle consorelle ma, affettivamente e concretamente, continua ad esercitare il suo ruolo di madre dalla piccola cucina della prima Casa.

La malattia la costringe, negli ultimi mesi, a fermarsi. Dal letto, dove è immobilizzata dall’aggravarsi delle condizioni, riceve visite, continua a dispensare consigli e pareri alle consorelle e a chi si ostina a rivolgersi a lei come punto di riferimento insostituibile.

Muore, accompagnata dalle preghiere della sua Casa e dai Rosari recitati in tutte le Case sparse nel mondo, il 17 gennaio 2001.

La salma rimane nella sua camera all’Ospizio per due giorni, visitata dai suoi poveri, dalle consorelle, dai Fratelli della Carità e da quanti vogliono testimoniare la gratitudine per la sua vita tutta dedicata a Dio attraverso i poveri.

I funerali si svolgono a Reggio Emilia, nella basilica della Madonna della Ghiara. Tutta la diocesi si stringe, in un lungo momento di preghiera, attorno a lei e alla Famiglia della Congregazione Mariana della Case della Carità.

L’ultimo saluto avviene a Fontanaluccia, con una incre-

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dibile e commossa partecipazione di tanta povera gente cui suor Maria ha voluto bene.

La sua salma riposa, ora, nella piccola cappella dell’Ospi-zio, dove è stata traslata, dal cimitero di Fontanaluccia, nel marzo 2003.

Ora suor Maria riposa vicino ai rumori della cucina, in perenne adorazione del Santissimo Sacramento, e può essere visitata dai suoi poveri in ogni momento della giornata.

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Il frontespizio del Piccolo diario.

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Questo Piccolo Diario è stato ritrovato tra vecchie carte nel 70° anniversario dell’Ospizio Santa Lucia e ne racconta l’apertu-ra e i primi anni di vita. È stato scritto a più mani dalle prime ragazze che accolsero l’invito a far famiglia insieme ai poveri della parrocchia.

Alcune di loro, prima tra tutte Maria Giubbarelli, divennero poi le prime suore. Non sappiamo se questo prezioso documento è stato scritto anche dalla mano di suor Maria, ma certamente dalla sua vita.

Il Piccolo Diario ci conferma che all’inizio delle opere di Dio c’è sempre una grazia speciale, segno concreto dell’amore prevenien-te di colui che ci ha amato per primo, e continua a far sorgere dall’amore novità e frutti inaspettati. Sono pagine emozionanti. Si coglie la freschezza, la fede, la trepidazione e la gioia vissuta da don Mario, dalle prime Sorelle e dalla gente di Fontanaluccia davanti all’opera che Dio stava compiendo.

PICCOLO DIARIO OSPIZIO S.LUCIAFONTANALUCCIA (MO)

nota introduttiva

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Deo Gratias!26 - 27 Settembre 1941 XXGiornate bellissime, ... possiamo dire che l’estate ha voluto fermarsi forse un po’ più del consueto per rallegrarci con i suoi bei colori, il cielo azzurrissimo ed il sole splenden-te. Per noi che abbiamo nell’anima una grande gioia che aspettiamo un grande dono dal Signore, anche questo bel tempo è un incoraggiamento, ci apre il cuore alle più belle speranze....

Deo Gratias! 28-9-41 - XXLa S. Messa viene celebrata solennemente. Gesù scende in molti cuori. Finita la S. Messa si muove la processione con il simulacro di S. Lucia si cantano le invocazioni dei Santi Patroni della Parrocchia, giunti, entra il Parroco che benedice la Casa ed anche gli Ospiti che sono 4.S. Lucia dopo aver benedetta la folla viene posta nella piccola cappella. Il Dottor Marconi parla, commosso, ricor-da che la povera Casa che è stata benedetta pochi istanti prima è un altro Tempio dove Gesù espia, prega, dove noi lo possiamo servire amare come nella Chiesa dove Gesù

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abita Sacramentato. Poi la folla si riversa tutta in Casa e gli Ospiti sono messi a tavola, la colazione è arrivata pochi istanti prima, provvidenzialmente, pane latte e zucchero. Gli Ospiti mangiano e la gente comincia ad andarsene, commossa e ringraziando il Signore.La sera dormono i 4 Ospiti assistiti da Maria Giubbarelli e da Tazzioli Valentina.

29-9-41 /XIX/Gli ospiti non hanno dormito tanto bene qualcuno si è alzato diverse volte. Giunge subito al mattino Marastoni Carolina Presidente dell’Associazione di Azione Cattolica che si ferma per otto giorni.

Domenica 5 ottobre 1941 /XIX/Gli Ospiti non sono tanto calmi. Questa mattina la Mara-stoni Carolina se n’è andata, questa sera verrà a dormire la socia Ghini Almina, ma domani non può fermarsi.In Casa non si può ancora accendere il fuoco, causa del focolare non ancora ultimato.Noi abbiamo aggiustato alla meglio e acceso un bel fuo-co perché il tempo è umido e gli Ospiti ne risentono e piangono.

8 Ottobre - 1941Questa sera è arrivata una nuova Ospite. Noi ringraziamo la Provvidenza perché detta Ospite potrà sorvegliare un po’ gli altri e aiutare, ne abbiamo tanto bisogno!

15 Ottobre -41 -E’ arrivata un’altra Ospite in uno stato compassionevole .... Al primo vederla ci siamo un po’ ........ ma poi ci siamo

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subito ripresi pensando che anche Lei è Gesù.

30 Ottobre 1941 /XIX/In questo mese gli Ospiti non sono stati tanto calmi, in questo periodo sono stati sempre assistiti da G. M. e alla notte è venuta A. Ghini.Oggi nevica, l’inverno è venuto precocissimo, sicchè l’au-tunno non l’abbiamo neanche visto, perché siamo passati dall’Estate, all’Inverno.Maria G. dovrà andare a casa per qualche giorno, rimarrà qui Almina Ghini. Prima che la Maria parta andiamo dal Parroco Don M. P. ed esponiamo a Lui le nostre difficoltà sia materiali che Spirituali, egli ci aiuta, ci cambia qualche orario, ci incoraggia e noi domandiamo la Benedizione che egli ci impartisce - con grande gioia – da parte nostra.

I Settimana – Novembre - 1941La Maria non è ancora tornata.Il tempo è brutto, c’è sempre qualche po’ di neve, Almi-na qualche volta nel pomeriggio deve andare ad aiutare i suoi; le dispiace tanto, ma però non li lascia mai soli gli Ospiti.

23 - Novembre 1941 /XX/Gli Ospiti sono sempre non tanto calmi. Oggi poi un Ospite G.T. ha fatto una scenetta che ci farà stare un po’ in guardia per l’avvenire. La suddetta ha un carattere impercepibile.Con gran gioia di tutti arriva questa sera la Maria che ha dovuto rimanere a casa fino a questo tempo perché una sua sorella è stata fortemente ammalata.

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30 Novembre 1941Nonostante le difficoltà che in questo mese abbiamo in-contrato, per grazia del Signore, abbiamo mantenuto la calma e la serenità.Difatti il buon umore qualche volta prende proporzioni un po’ gigantesche......Questo succede quando noi ci divertiamo con loro, cioè con i nostri Ospiti.

I Dicembre 1941 /XX/È cominciato l’Avvento e noi siamo molto contente perché il R. Sig. Prevosto ci ha parlato di un Voto di Obbedienza che noi dovremmo fare a Sua E. Mons. Vescovo.Ci dicono che presto verrà un altro Ospite noi non sap-piamo se sia un bambino o una bambina, ma deve essere molto infelice e noi l’aspettiamo come Gesù Bambino.

15 - 12 - 41Una bella serata, fredda ma il cielo è sereno e trapuntato di stelle. Noi con grande gioia andiamo ad incontrare la piccola Ospite che verrà dalla città di Reggio E.E’ accompagnata dalla mamma e noi portiamo il lettino.Non vediamo l’ora di baciarle i piedini, proprio come i pastori di Betlem a Gesù Bambino.La piccola ci sgomenta un po’, ha quattro anni ma non è neanche capace di tenere eretto il capo. Ci raccomandiamo a S. Lucia ....

21 - 12 – 42- /XX/Dopo nove giorni di desiderata attesa, oggi hanno riportato qui nel suo posto il simulacro della cara S. Lucia.Noi dopo esserci sentiti in questi giorni un po’ orfani ab-

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biamo provato una grande gioia, fiduciosi che avrà parlato a Gesù di noi e che sarà disposta ad aiutarci in tutto, che ne sentiamo tanto, tanto il bisogno .....

30 Dicembre 1941 -Al termine di questo mese dobbiamo ringraziare tanto la Divina Provvidenza.Gli Ospiti sono stati abbastanza buoni, la piccola Luisa però non è ancora ambientata bene, speriamo che si abitui.Nella ricorrenza di queste feste c’è stato un vero plebiscito di carità da parte della gente, per la nostra Casa.Il Signore Nostro darà a tutti la giusta ricompensa.

2 Gennaio 1942 /XX/Arrivo di un nuovo Ospite; affetta da male epilettico (E C.).Noi ringraziamo il Signore e S. Lucia che continuano a mandare alla nostra povera Casa doni così preziosi, Gesù nella persona dei suoi sofferenti.

6 Gennaio 1942 /XX/In ogni nostro Ospite noi ci sforziamo di vedere Gesù, e a Gesù non va disgiunta la Croce. Oggi parlando con l’Ospite (E.C ) ci è sembrato che la sua Croce fosse per noi più spinosa di tutte le altre. Perché la detta Ospite è in piena facoltà di mente. Il suo stato morale è compassionevole e lascia molto desiderare ..... la poverina è molto in basso ....?. A tutto questo si aggiunge il suo stato fisico che ci fa molto pensare... la poverina teme di essere affetta dalla terribile malattia T.B.C.Per noi è stato un momento di sgomento, pensando alla nostra Casa che non ci permette di usare certi riguardi dovuti

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a certi casi. Il pensiero dei nostri piccoli ci fa tremare.Tutto questo è stato un attimo, come un temporale in estate, poi la serenità è tornata in noi. Abbiamo depositato tutto nelle mani di S. Lucia e lei penserà a dire le cose come sono a Gesù e accomodarle nel miglior modo possibile.

17 Gennaio 1942Oggi abbiamo avuto la visita del dottore, alcuni Ospiti sono un po’ indisposti. Il dottore ci assicura che presto saranno di nuovo in perfetta salute.Il dottore però non ha visitato l’Ospite (E C ) non l’abbia-mo creduto opportuno, per tante ragioni .... pensiamo che uno specialista di quelle malattie lì potrebbe intendersene molto più, ci auguriamo che questo succeda presto.

3 Febbraio 1942Questi giorni per noi sono giorni di attesa, per il 5 Febbraio aspettiamo il Dottor Marconi con due Rev.de Suore.Abbiamo pensato subito che il Dottor Marconi visiterà i nostri Ospiti, qualcuno è guarito, ma si è ammalata proprio in questi la piccola Maria. Poi riguardo alle Rev.de Suore sappiamo che verranno per visitare l’ambiente, e noi sia-mo contente. Spesso sentiamo il bisogno di avere qualche persona assennata che ci diriga ..... Però se le Rev.de Suore dovessero fermarsi per sempre ma ......... sentiamo che forse non siamo del tutto contente ......

10 Febbraio 1942Mai come queste sere abbiamo vista la necessità di avere con noi una persona matura, per diverse ragioni. Abbiamo qualche Ospite che ha molto bisogno di assistenza mora-le ........? Data la nostra età e la poca confidenza con il

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Reverendo D. M vi sono certe cose che restano morte e che forse sarebbe necessario dire, per aver noi, un buon suggerimento ed anche un consiglio sicuro. Fiduciose nell’aiuto Divino manteniamo la nostra calma e serenità il più che ci è possibile.

15 Febbraio 1942 /XX/Oggi qui abbiamo avuto tutto il giorno una gran con-fusione come succede quasi tutte le feste. Noi notiamo che tutto questo andirivieni non va troppo bene. Per più ragioni ....?.Prima di darci la benedizione col S.S. il M. R. Don Mario Prandi, ci parla, ci esorta a ringraziare sempre continua-mente il Buon Dio e di servire, rispettare gli Ospiti, di non farci oggetto di piccole risa per i loro difetti, ma di amarli, amarli, perché in loro amiamo, serviamo Gesù. Noi rimaniamo un po’ scosse, perché .......

24 - Febbraio 1942.Abbiamo quattro Ospiti ammalati con l’influenza. Alla notte specialmente le più piccole non dormono, si sen-tono male, e così noi pure dobbiamo vegliare. Di giorno dobbiamo più curali, e spesso ci manca anche il tempo tanto breve, per cinque minuti di meditazione, questo ci dispiace un po’.....

10-Marzo1942 - XXIl R. Don Prandi ha portato a Reggio Emilia per una vi-sita di controllo una nostra Ospite e precisamente (E C.) il risultato della visita è ottimo nessuna disposizione per la T.B.C. e potrà lavorare.Noi ringraziamo di gran cuore il Signore.

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L’Eccellenza Mon. Vescovo c’ha mandato la Sua Paterna Benedizione, che ci conforta tanto e ci spinge a lavorare e servire Gesù sempre più e sempre meglio.Da Reggio ci giunge pure un altro regalo prezioso, una bellissima statua di S. Giuseppe piccola ma tanto bella, questa sera dieci Marzo cominceremo la novena in comune. Da qualche tempo un terribile dubbio ci assale riguardo all’ultima Ospite arrivata alla nostra piccola Casa e ci fa trepidare. Oggi abbiamo dovuto parlare col Rev. Don Prandi, è stato un colpo terribile anche per lui, però ci ha esortato a dire sempre, ed ora più che mai – Deo Gratias! – anzi ha detto che andrà subito in Chiesa a recitare il Te Deum davanti a Gesù in Sacramento e noi da parte nostra faremo lo stesso e sempre - Avanti in Domino -

26 Marzo 1942 –La Divina Provvidenza ci assiste ....La Maria si recherà a casa per qualche giorno.Ha avuto due colloqui col Rev.do Don M sull’andamento della Casa passando in rassegna tutte le questioni dei sin-goli individui.I nostri Ospiti cominciano ad andare nel cortile e sono molto contenti, qualcuno che può và anche ad aiutare nei lavori dei campi le giovani che servono ed aiutano la nostra Casa.

25 Aprile 1942E’ arrivata una nuova Ospite una vecchina sui settant’an-ni.I nostri Ospiti sono tutti diversi uno dall’altro, noi pensia-mo e ce lo auguriamo di cuore che ognuno di loro sia un seme, che in avvenire si possano formare i vari reparti e

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così poterli curare meglio ed accoglierne tanti tanti.

13 Maggio 1942Da pochi giorni è arrivata una nuova Ospite, una ragazza che può lavorare, e lo fa, ma parla poco noi non riuscia-mo a capirla.In occasione dell’inizio dell’anno giubilare è venuto in Parrocchia il Proff. Marconi ha visitato la nostra Casa, si è intrattenuto cordialmente con gli Ospiti, ha visitato (E C ) e Maria G la prima ci ha molto rassicurato per la sua salute ma la Maria ha un forte indebolimento organico e dice che bisogna curarla.

19 - Maggio - 42Il 15 u-s è cominciata la novena dello Spirito Santo e noi abbiamo la grandissima gioia di farla qui in casa con Gesù nell’Eucarestia presente, vengono tutti o quasi tutti i bam-bini della scuola perché la facciamo a mezzogiorno.Maria G. è ammalata, febbre.... ecc qualche volta qui non si sa come fare perché ci sono i lavori in campagna.Tutte le mattine Gesù viene a confortarla con la Sua reale presenza, speriamo che comunicandosi a lei la conforti e la faccia guarire presto.Sia fatta sempre la Sua Volontà Adorabile.

23 Maggio 1942Domani è la Pentecoste.La Chiesa solennizza in modo meraviglioso questa festa e noi cercheremo di unirsi a Lei per domandare al Signore che domani lo Spirito d’Amore discenda su tutti gli uomini ed in modo speciale sui successori degli Apostoli, su tutti i Sacerdoti, su tutti coloro che sentono zelo apostolico

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ecc ecc e siano tutti trasformati infuocati dallo Spirito Santo. Abbiamo avvisato quattro giovani che frequentano ed aiutano la nostra Casa (sono un po’ le nostre speranze) perché questa notte vengano qui dove passeremo la notte in preghiera.Sarà certamente molto bello perché porteranno anche Gesù e qui nella nostra saletta che funziona da cappella (per adesso) a due per ogni ora ci daremo il cambio e così terremo compagnia a Lui e lo pregheremo che faccia Sue le nostre intenzioni e certamente il Suo Divin Padre lo esaudirà. Grazie Gesù per i tuoi innumerevoli doni!Come è grande quello che ci fai questa sera!

13 - Giugno - 1942Ieri sera Gesù è venuto in Casa nostra ed abbiamo fatto la Consacrazione al S. Cuore, il Rev.do Signor Prevosto ci ha parlato della Carità, noi siamo state molto contente.Con nostra grande sorpresa in questi giorni abbiamo sa-puto che fra pochi mesi se i Superiori lo prometteranno e se verrà qui qualche altra giovane, faremo una vestizione religiosa, sembra che ci diano un abito Carmelitano. Che grande gioia per noi! Ma intanto dobbiamo parlarne ai nostri genitori, e forse per ognuna di noi si presenteranno molte molte difficoltà.....Signore noi vogliamo fare solo la Tua Volontà, pensaci Tu .... Tu puoi tutto!.....

4 Luglio - 1942.I nostri Ospiti che ne sono in grado per salute ecc, ecc continuano ad andare aiutare qualcuno nei lavori dei campi e poi facciamo fare loro qualche commissione e forse sono un po’ troppo fuori.... Non sappiamo come fare......

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Qui durante il giorno ci rimane quasi sempre solo la Maria che non ha neanche tanta salute, anzi è malaticcia e nono-stante qualche Ospite aiuti c’è molto lavoro.I Superiori e specialmente l’Eccellentissimo Vescovo sem-brano contenti della nostra vestizione religiosa che se il Signore vorrà faremo per la festa del Carmine. La cara Madonnina penserà Lei ad aggiustare tutto perché abbiamo grandi difficoltà da parte delle nostre famiglie.Questa notizia non ha fatto tanto piacere ai nostri Ospiti, (quello che capiscono), perché dicono che quando saremo Suore diventeremo più serie ecc. ecc. pensano che dopo saranno più sorvegliati, forse tenuti più in Casa e questo le dispiace, invece noi non vediamo l’ora che questo suc-ceda.

Deo Gratias!17 Luglio - 1942*Abbiamo passato giorni che potremmo chiamare quasi terribili, se Gesù non ci avesse sostenuto......C’era stato detto di preparaci, di osservare almeno un po’ di silenzio ma la nostra Casa un porto di mare...Anche gli Ospiti sono molto agitati e noi abbiamo tanto da fare che forse li lasciamo un po’ soli. Abbiamo vegliato quasi tutta la per finire i nostri vestiti.Non sappiamo ancora se saremo in due o tre.Finalmente alle IX e mezza arriva la nostra consorella e così ci vestiremo in tre. La Chiesa è gremita di popolo già commosso per la cerimonia del tutto nuova.All’inizio cantano il Veni Creator.

* In realtà le vestizioni delle prime tre suore avvengono il 16 luglio, solennità della Madonna del Carmine; la data è quella della redazione del diario.

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16 luglio 1942 - Suor Gemma, suor Maria e suor Giuseppina, da sinistra nella foto, il giorno della vestizione con Ospiti e volontari.

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16 luglio 1942 - Suor Gemma, suor Maria e suor Giuseppina, da sinistra nella foto, il giorno della vestizione con la Catirona.

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Tre piccole della nostra Associazione bianco vestite tengono il nostro abito sulle braccia.I padrini sono per una il suo Parroco, per l’altra suo Padre e per l’altra suo fratello.Il nostro Parroco tiene un discorso dove spiega il perché di questa cerimonia nuova per la nostra Parrocchia, chiude con la domanda a noi se accettiamo ecc ecc il nostro sì e quello dei nostri padrini suona nel silenzio commosso ed è inteso anche dal popolo che ci segue con trepidazione. Segue la Benedizione del nostro abito e degli abitini del Carmine noi li indossiamo ed infine si canta un bellissimo Te Deum, quindi si incomincia la Santa Messa.Al Vangelo l’Assistente della G- M di Azione Cattolica della nostra Diocesi Don Ruggerini spiega la devozione e lo Spirito del Carmelo.Alla Comunione noi riceviamo Gesù ed offriamo a Lui tutte noi stesse ma specialmente la nostra volontà col voto di Obbedienza a Monsignor Vescovo. Grazie Signore! Come è grande la Tua potenza! Come veramente Tu sei Bontà infinita! Hai guardato alla bassezza delle tue ancelle ed hai voluto farle tutte Tue!Signore col cuore vicino al Tuo Cuore tutte tre ti preghia-mo: entra Tu o Gesù nelle nostre famiglie che abbiamo lasciato per seguire Te Rè d’Amore, entra e rimani perché non si faccia sera su di loro, noi eravamo nulla eppure aspettavano da noi il conforto, il sostegno ecc.Gesù mio rimani Tu con loro. Tu che sei Tutto! Tu che affanni e susciti, che afferri e che consoli, non li atterrare nò, ma suscita in loro un grande Amore per Te, innalzali e consolali come Tu solo che Sei Tutto puoi fare!«Te Deum».....

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29 luglio 1942Siamo molto contente, i nostri cari sono tutti buoni, e forse ringraziano il Signore che si è degnato di chiamarci. Osserviamo un po’ di orario, ma desideriamo avere una piccola regola, speriamo che ce la diano presto. Domenica è arrivata una nuova Ospite, una vecchietta abbandonata. Presto forse si aprirà un reparto per gli uomini, dobbiamo molto pregare perché ci sono molte difficoltà.Tra poco due di noi andranno a Reggio a ringraziare l’Ecc.za Monsignore Vescovo (se lo prometterà) poi Suor Maria del Carmine andrà a Castelnuovo Monti per curarsi e si fermerà un po’, l’altra porterà su da Reggio un’altra Ospite.

3 - Agosto - 1942La sera del 29 u.s ci venne detto che la mattina dopo dovevamo partire per Reggio E e quindi Suor Maria del Carmine avrebbe proseguito per Castelnovo Monti,difatti il 30 partimmo.Appena arrivate a Reggio il Rever.do (D P ) che ci accom-pagnava telefonò al Signor (C S ) per sapere se l’Ecc.mo Vescovo voleva o no riceverci. Sapemmo che ci riceveva volentieri e subito ci recammo in Vescovado, accompagnate da (D P ).L’Ecc.mo Vescovo ci ricevette molto paternamente. Sul primo vederci scherzò un po’ col nostro abito un po’ troppo monacale, disse che il velo così stretto ci terrà troppo caldo ecc ecc.Ci domandò di tutto, i nostri nomi, i nostri Ospiti; quanti sono ecc, ci raccontò una visita Sua al Cottolengo di Torino descrivendo un po’ il reparto dei Buoni Figli dove ebbe un po’ di sosta, e disse che ricorda ancora gli sguardi racca-priccianti di quei poveri, così disgraziati e ricorda ancora

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la serenità la dolcezza delle buone Suore che li assistono; si mostrò molto contento che questo succeda anche a Fon-tanaluccia. Ci parlò per pochi minuti della Carità, che cosa disse? Noi conserviamo nel cuore l’armonia divina di quelle parole ma non sappiamo come fare per scriverle; Iddio è Carità ecco, questo lo disse, e questo è tutto.

Lesse poi la lettera che le inviava a mezzo nostro il (Molt. Re.do D M), nella quale spiegava come noi eravamo andate per rinnovare il nostro voto di obbedienza ed a doman-dare la Benedizione per la nostra Casa. Parlandoci del voto disse che bisognava andare adagio in queste cose, di massima importanza, quando la nostra Congregazione sarà riconosciuta dalla Chiesa allora faremo i voti anche agli Eccellentissimi Vescovi.Questo per noi è un dispiacere e forse se Monsignor Vescovo non ci avesse incoraggiato dicendo che tutte le cose cominciano così come abbiamo fatto noi dicendo che il Signore certamente benedice i nostri sforzi ecc ecc ci saremmo lasciate prendere dallo scoraggiamento.Infine ci regalò una piccola corona del Rosario che l’ha aveva ricevuta dal S. Padre Pio XII.Poi disse di voler benedire tutti gli ammalati, quelli che li curano, tutti quelli che aiutano la Casa e benediceva anche noi due che in trepida attesa aspettavamo inginocchiate ai suoi piedi. Come sei Buono Gesù! Come fai ben riflettere i raggi della Tua bontà nei Tuoi Ministri!La sera di quel fortunato giorno Suor Maria del Carmine partiva per Castelnuovo Monti e l’altra pernottava in Casa del Signore (Can.co S.) ed il giorno dopo ripartiva da Reggio portando con lei un’altra Ospite della nostra piccola Casa, una povera fanciulla abbandonata.

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Sopra: l’Ospizio di Fontanaluccia nel 1941 nella sua forma originale. Sotto: con il primo amplia-mento già completato prima della riparazione del 1955.

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7 Agosto 1942Senza la Madre ci sentiamo tutti un po’ soli. Noi se comin-ciamo a pensare alle responsabilità tremiamo; ma ci affidiamo al Signore e diciamo a S. Lucia che ci pensi lei.In questi giorni gli Ospiti sono tutti agitati, quelli che ca-piscono vorrebbero andar fuori a passeggiare ecc, ecc ed anche gli altri non sono calmi per niente.Nei giorni passati abbiamo avuto qui con noi la Sig.na Maestra Ferrari (sulla quale qualche volta abbiamo fondato la bella speranza che possa diventare nostra consorella), però è ripartita e non tornerà tanto presto noi le abbiamo domandato di ricordarci al Signore perché abbiamo bisogno d’imparare a vivere da Suore.

18 Agosto 1942Cominciamo tutti ad adattarci alla mancanza della Madre (Però ci auguriamo che venga presto). In Casa va abbastan-za bene, abbiamo un Ospite che tenderebbe a scapparci e perciò dobbiamo sorvegliare diligentemente.Abbiamo finito la scorta di farina che avevamo e così ci siamo trovati un po’ scarsi a pane, (però questo per due giorni) ma la Divina Provvidenza che pensa agli uccelli dell’aria ed ai gigli dei campi pensa certamente anche a noi, perché nessuno di noi ha sofferto fame, neppure le Suore, proprio nessuno.Ieri è successo un piccolo incidente, noi naturalmente ab-biamo parlato col Rev.mo D. M. P. della nostra situazione ed egli non sappiamo perché ne ha parlato dall’ altare ....... in occasione di una festa nuziale, ha detto che erano dispo-sti a donare a noi tutti i dolci preparati per la circostanza qualvolta noi non avessimo niente.Questo ha fatto un po’ trepidare le due povere Suore che

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assistevano alla Messa ed anche alcuni Ospiti che non sapevano niente.I famigliari delle Suore allarmatissimi hanno fatto a gara per poter mandarci tutto quello che li è stato possibile. Questa mattina con grande gioia di tutti abbiamo fatto un bel po’ di pane.Proprio in questo momento è arrivato il Parroco di Ro-manoro con un bel po’ di frumento per la nostra Casa, il Signore ricompensi tutti.

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LETTERE

Con Cronologia

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1938 - Fontanaluccia

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22 agosto 1916 – Nasce a Romanoro (Frassinoro, MO) Maria Giubbarelli.31 ottobre 1938 – Don Mario è nominato economo spirituale di Fontanaluccia, parrocchia della Diocesi di Reggio E., in provincia di Modena; sale nella sua nuova parrocchia accompagnato dalle due sorelle Maria e Ida, che saranno al suo fianco fino alla morte. 5 febbraio 1939 – Don Mario è nominato prevosto di Fontanaluccia. Presa di posses- so solenne nella Festa di S. Agata patrona. Inizia la visita di tutta la Parroc- chia.2 marzo 1939 – Viene eletto Papa Eugenio Pacelli (PIO XII).anno 1940 – Missioni popolari a Fontanaluccia. Don Mario si reca dall’amico medico Pasquale Marconi per consigli su come assistere gli handicappati della sua parrocchia, iniziando a pensare ad un luogo (Ospizio) dove accoglierli.18 agosto 1940 – Il vescovo Edoardo Brettoni in visita pastorale a Fontanaluccia.Inizio gennaio 1941 – Lettera di don Mario alle suore di Palagano per venire a Fon- tanaluccia.12 gennaio 1941 – Si organizza in parrocchia la festa della famiglia con pranzo per 16 ultrasettantacinquenni.II Domenica di Febbraio 1941 – Parla dell’Ospizio alle donne della parrocchia.Primavera 1941 – Si inizia a sistemare la vecchia casa-osteria. Inizia la ricerca delle suore.5 giugno 41 – Incontro vicariale dei preti a Cervarolo. Il parroco di Romanoro indica Maria come possibile aiuto per l’assistenza.24 agosto 1941 – Don Mario vede per la prima volta Maria Giubbarelli a Gazzano.28 settembre 1941 – Si apre l’Ospizio con 4 Ospiti. Discorso del prof. Marconi. In casa: Giubbarelli Maria di Romanoro e Tazzioli Valentina (borgata Pere Stor-

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te, Fontanaluccia). Don Mario scrive il Primitivo Regolamento dell’Ospizio di S. Lucia (giuntoci in 2 versioni). Gennaio 1942 – Due suore francescane di Palagano invitate da d. Mario visitano l’Ospizio e lasciano poche speranze.Anno 1942 – Il Vescovo suggerisce a don Mario le “suore fatte in casa”.16 luglio 1942 – Vestizione tre suore: Suor Maria del Carmine (Maria Giubbarelli), Suor Gemma di S. Teresa di Gesù (Almina Ghini), Suor Giuseppina della Croce (Carolina Fontanini). D. Mario scrive il “sermone per la vestizione”. Don Mario decide che Suor Maria sia la sorella maggiore.Agosto - settembre 1942 – Suor Maria in ospedale a Castelnuovo Monti dal dott. Marconi. Durante la degenza, ne assiste la figlia Anna Maria, ammalata di TBC.8 settembre 1942 – Vestizione suor Lucia di S. Teresa d. Bambino Gesù (Cecilia Ghi- ni).Autunno 1942 – Suor Maria è nominata da don Mario superiora della comunità.1 ottobre 1942 – Don Dino Torreggiani tiene i Primi esercizi spirituali alle suore, in sacrestia della Chiesa.1 gennaio 1943 – Il vescovo Edoardo Brettoni permette una cappella col SS.mo Sacramento all’Ospizio.16 luglio 1943 – Madonna del Carmine: lunga importante lettera / memoriale di don Mario a Mons. Brettoni. “Memoriale sulle finalità della Casa della Carità – Castelnovo Monti 16 luglio 1943”.Anno 1944 – L’Ospedale partigiano della Repubblica di Montefiorino nella scuola di Fontanaluccia viene incendiato il 30 luglio. L’Ospizio diventa Ospedale. Accoglie senza distinzione partigiani, tedeschi, inglesi e dà aiuto ai rifugiati nei boschi.25 aprile 1945 – Finisce la guerra; si vuota l’Ospizio dei feriti.12 maggio 1946 – Entra in diocesi il nuovo vescovo Mons. Beniamino Socche.24 novembre 1947 – Apre la CdC di S. Giovanni di Querciola (RE), prima espansione. Parroco don Giovanni Reverberi. Partono suor Gemma e suor Giuseppina. Faranno per anni anche il servizio di maestre alla scuola materna.Ottobre 1948 – Ricovero di suor Maria all’ospedale Sant’Agostino di Modena (‘vitto e riposo’).Primavera 1949 – Don Mario manda (due volte per alcuni mesi) suor Maria, suor Elisabetta e suor Maddalena (ancora ragazza) ai Boschi di Saliceta (MO) ad accompagnare e far da mangiare agli operai della Cooperativa Edile di Fon- tanaluccia, chiamati là per lavori di bonifica. L’attenzione è quella di mante-

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nere vivo lo spirito di fede, l’unità delle famiglie e il senso della comunità cristiana.25 luglio 1949 – Consacrazione del riedificato santuario mariano di Pietravolta, par- rocchia di Fontanaluccia, col vescovo Beniamino Socche.Anni 1950-1951 – Mons. Baisi viene nominato dal vescovo supervisore delle Case. Le suore ancora con gli operai della coop. Edile, al Bosco della Saliceta.9 dicembre 1950 – Apre la Casa della Carità di Sassuolo con l’aiuto di Marazzi, industriale della ceramica del comprensiorio di Sassuolo.

18 agosto 1940 - Visita del vescovo Brettoni a Fontanaluccia. Davanti alla Canonica.

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Tra gli scritti abbiamo trovato questa relazione che sr Maria scrive al canonico mons. Baisi (la lettera è indirizzata a lui anche se poi non viene nominato).

È un racconto della vita dell’Ospizio a 10 anni dall’apertura.

All’apparenza è una descrizione scarna, ma ci sono dettagli importanti che ci fanno comprendere lo spirito delle origini. Sottolineiamo la ‘incoscienza’ della fede, l’essere di fatto una realtà che aiuta il parroco nell’evangelizzazione, l’essere una casa cresciuta in mezzo alla gente del paese, un profondo senso della Provvidenza, la dimensione del far famiglia coi poveri.

“Io non desidero altro che quello che faccio”: punto alto di questa relazione è il riconoscere una chiamata alla santità in questo stile di vita e di servizio al Signore e ai fratelli più poveri.

RELAZIONE CHE SUOR MARIA SCRIVE AL CANONICO MONS. BAISI

nota introduttiva

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Deo Gratias! Ospizio S. Lucia V.M. Fontanaluccia Modena

M.R. signor Canonico,dal quattro ottobre a oggi ho più volte pensato alla Sua

lettera e, dopo vari ragionamenti da sola a sola, convengo e ritengo giusto quanto Lei mi dice. Tutto quello che posso fare e dire è quanto segue: mettere per iscritto tutto quello che abbiamo fatto e facciamo tutt’ora. In povere parole l’esperienza dei nostri dieci anni di vita vissuta nell’Ospizio a contatto diretto della nostra buona gente. E poi penserà Lei a riordinare le cose, e dirci quello che va, e quello che non va. Fateci questa Carità per amore di Dio, e diteci come dobbiamo fare. Non basta dire a uno sei pazzo, se poi non facciamo nulla per farlo curare. E noi siamo tutti un po’ pazzi e per questo quasi incoscientemente sentiamo il bisogno di qualcuno che ci aiuti a capire quello che non riusciamo a capire, e a vedere quello che non riusciamo a vedere. Grazie per tutto quello che fa per noi, “il Signore lo rimeriti”, non dimentichi mai che siamo gente che abbi-sogna di molto compatimento e di molta Carità. Continui a sopportare con gioia la croce, e non si lamenti, e tanto meno non cerchi di liberarsene, potrebbe capitargliene una più pesante e forse anche meno meritoria. Mi accorgo di averle fatto una mezza predica, anche se questo non era il mio scopo. Volevo dirle che il Signore è con noi sempre molto, ma molto buono, pensi ci sopporta ancora. E credo che non sia neppure stanco di averci tra i piedi! Noi siamo sempre quelli che eravamo. Viviamo da incoscienti (in particolare la sottoscritta) maneggiando continuamente del materiale preziosis-simo e non facciamo nulla per aumentare il nostro

Viviamo da inco-scienti (in partico-lare la sottoscrit-ta) maneggiando continuamente del materiale prezio-sissimo.

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tesoro, temo che si stia diventando un po’ dei mestieranti della Carità. Preghi affinché riusciamo sempre a trovare Lui e dare Lui. Se per un giorno solo dimenticassimo questo sarebbe meglio chiudere baracca, perché da quel momento saremmo dei falsi, dei traditori, ecc. ecc. Don Mario non è ancora tornato dal suo viaggio a Catania, penso che al Suo arrivo abbia qualcosa di nuovo da dirci riguardo alla nostra sistemazione. Se Lei non viene presto a trovarci sarà mia premura il comunicarglielo. Stia molto tranquillo per Don Mario, io non vedo nulla di nuovo, e tanto meno di

allarmante; è fatto così.... e penso non muterà più. Sarebbe peccato che una mattana così bella dovesse tramutarsi nell’andazzo comune dei più. Che le pare? Mi accorgo che in questo momento sono più cattiva del solito, e allora basta. A nome di tutto l’Ospizio la ringrazio, pregandolo d’un particolare memento.

In Cristo obbligatissima Suor Maria

Deo Gratias! Ospizio S. Lucia V.M. Il 28-9-1941 venne aperto a Fontanaluccia la Casa della

Carità per soccorrere alcuni casi urgenti e pietosi della Parrocchia.

Per chi non lo sa l’Ospizio o Casa della Carità è un luogo di ricovero per poveri deficienti e minorati. Raccoglie tutti quei casi più disperati che per svariati motivi non han potuto trovare ricovero altrove e non possono essere trattenuti in famiglia, o perché non esiste, o perché non può provvedere. In breve tempo si è ampliato fino a raccogliere da 30 – 35 ricoverati prima del 1944. Ora sono più di cinquanta. Nel periodo bellico-partigiano l’Ospizio divenne centro di sussistenza per varie formazioni e centro ospedaliero per partigiani, militari, prigionieri e civili. Assistendo circa una

Sarebbe peccato che una mattana così bella dovesse tramutarsi nel-l’andazzo comune dei più.

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settantina di malati per un periodo di oltre sei (6) mesi. E da allora ha sempre continuato l’assistenza ai malati e poveri della parrocchia, comperando medicinali, provveden-do all’assistenza medica e prestando tutti quei servizi che sono necessari giorno e notte. L’Ospizio è sempre aperto a tutti e a tutte le ore: a pellegrini, poveri girovaghi, bimbi abbandonati. Anche questi non mancano e di solito non sono soli, ma a poca distanza c’è una mamma disgrazia-ta..... e in balia di tutti, e tutti brutalmente spuntano senza avere verso di loro nessun atto di Carità Cristiana. La Di-vina Provvidenza ha provveduto anche a queste, cercando di sistemarle, trovandole un lavoro adatto e in ambiente sano, e quando non si è potuto fare altro si sono tolti dal pericolo. Si è fin dall’inizio cercato di aiutare il Parroco nelle sue molteplici attività Parrocchiali: dottrina, Azione Cattolica, assistenza alle domestiche, segretariato ACLI, pulizia della chiesa, riordinamento della biancheria, una mensa per poveri operai, refezioni scolastiche, ecc. Siamo sinceri fino in fondo, per il Parroco di Fontanaluccia questa povera baracca non è un peso ma un aiuto. L’Ospizio ha molte porte d’entrata e altrettante di uscita e penso: non so se a torto o a ragione, che chiudendo quelle di uscita si abbiano a chiudere quelle d’entrata. L’ospizio non è una cosa che sia stata progettata, studiata ecc. no!.... È una cosa che noi abbiamo visto nascere e crescere giorno per giorno, cercando di vivere la medesima vita, sforzandoci di abbracciare e soccorrere tutte quelle attività che sono una conseguenza della Casa della Carità. La vita che si svolge ogni giorno all’Ospizio è pressappoco così:

Alzata alle cinque (5) e finisce alle 10 ½ di sera.Appena alzate: preghiere, meditazione, ufficio della

Madonna, S. Messa.

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Dopo alzata Ospiti: lavarli, vestirli, pettinarli, insom-ma fare loro tutte quelle cose che la Carità e la necessità esigono; preghiere (Ospiti), colazione: buona parte da im-boccare; riordinamento della casa servendoci di tutti quelli che sono capaci di fare qualche cosa.

Ore 11 S. Rosario (due parti) con loro. Ore 12 pranzo, quando si può si mangia con loro altrimenti sempre dopo. Pomeriggio: lavare, cucire, legna ecc. sempre con loro.

Alle ore 15 lettura spirituale in comune, alle 16 visita e vespro – solo suore – prima di cena ultima parte del S. rosario. 18 cena (qua varia secondo la stagione) dopo pre-ghiere Ospiti, di nuovo si lavora e ci si ricrea con loro. Alle 21 a letto tutti gli Ospiti. Terminato di sistemare le ultime cose e scambiate tra di noi le impressioni della giornata si va in Cappella per le preghiere della sera e l’esame. Circa le 10½ si va a letto, e qua si fa a turno a dormire nelle camerate più movimentate.

Le Suore tutte dormono nelle camere coi ricoverati e questa è una necessità; trattandosi di soggetti che abbiso-gnano di continua assistenza. In povere parole, cerchiamo di vivere un po’ la vita di famiglia con la nostra buona gente, mangiando con loro, ricreandoci con loro, i suoi dolori sono nostri, come pure le gioie.

Come funzioni cerchiamo di uniformarci il più pos-sibile alla vita parrocchiale. Confessioni ogni otto giorni, ritiro mensile, esercizi annui. Tra di noi ci comportiamo come buone sorelle, cercando di aiutarci il più possibile nel correggere i nostri difetti, e cerchiamo di essere una di buon esempio all’altra.

I nostri ammalati li trattiamo come membri di una medesima famiglia e cerchiamo di voler loro molto bene, anche se qualche volta è necessario fare la voce grossa, e

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loro non sempre capiscono questa forma strana di Carità. Curiamo i nostri ammalati unicamente perché essi sono per noi l’immagine vivente di Cristo sofferente – e poi perché Gesù ha detto chiaramente che ritiene fatto a se quello che si fa ai suoi poveri, e quindi per amore di Gesù Cristo si può fare anche questa vita che taluni ritengono impossibile – che forse questi poveri non sono nostri fratelli? Io non desidero altro che quello che faccio, pensando che questo è per me il posto voluto da Dio (perché qua venni per ubbidienza al mio direttore) e quindi: il posto migliore per la mia santificazione, alla quale tutti siamo chiamati.

L’abito per me è una cosa indifferente, lo conservo volentieri perché sono dieci anni che lo porto e poi mi ricorda lo spirito Carmelitano e questo mi aiuta a vivere più unita al Signore. Se però i superiori credono diversa-mente sono pronta a tutto senza rincrescimento. L’unico rincrescimento sarebbe quello di sapere che non facciamo la volontà dei superiori. Il giudizio dei superiori sarà la manifestazione per noi della volontà di Dio, qualunque esso sarà, Deo Gratias!

Per riguardo alle vocazioni, e allo sviluppo dell’Opera non abbiamo mai fatto progetti, abbiamo pregato, lasciando al Signore la cura di tutto.

Ogni anno per mano del confessore abbiamo sempre rinnovato i nostri voti, semplici e privati di castità, po-vertà, obbedienza. E così serene e contente cerchiamo ogni giorno di vivere più unite al Signore, servendoci dei fratelli più bisognosi per arrivare a Lui – e farlo amare da tutti – ma soprattutto, farlo Amare nei più poveri e nei più abbandonati tra i fratelli!

In Domino chiedo veniaSuor Maria

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Sopra, 1956 - Gruppo di suore con il vescovo Beniamino Socche. Sotto, Camposanto (MO), 1950 - Suor Elisabetta e (suor) Maddalena alla cucina da campo con gli operai della coop. Edile. Alle loro spalle si intravvede il capannone/baracca della coop. dove dormivano gli operai

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22 febbraio 1952 – Apertura della casa per anziani e malati dello Spettacolo Viag- giante a Scandicci (FI), con le Carmelitane minori che vi prestano servizio insieme ai Servi della Chiesa di don Torreggiani.1952 - 1953 – Suor Maria e suor Elisabetta con gli operai della Coop Edile a Strac- ciacappe di Roma. In seguito ancora Suor Maria e Carò vanno in Maremma per lo stesso servizio.3 novembre 1953 – Apre la CdC di Villa Cella con l’aiuto di Marazzi.Anno 1955 – Suor Francesca si occupa a Reggio città per alcuni anni della pulizia del dormitorio di Via dell’Abate e di far da mangiare ai poveri che lo frequentano. Durante il giorno sta presso la chiesa di S. Girolamo e la sera torna alla Casa della Carità di Cella.7 ottobre 1955 – Lettera al vescovo Socche per chiedere l’erezione canonica della Congregazione Mariana delle CdC.6 gennaio 1956 – Apertura della casa di riposo nella parrocchia di Rio Saliceto, da parte di due ragazze ancora novizie.11 febbraio 1956 – Emanato il decreto di approvazione della Congregazione Mariana delle CdC, dal vescovo Beniamino Socche.Anno 1956 – Si inaugurano lavori di ristrutturazione dell’Ospizio, finanziati dalla SEEE, società che gestisce la diga di Fontanaluccia.28 settembre 1956 – Primo Capitolo Generale (solo elettivo). A seguito dell’appro- vazione del vescovo alle suore è chiesto di condividere la vita della Casa con piena appartenenza alla Congregazione di ausiliari, volontari e collabo- ratori; c’è un più ampio respiro pastorale e diocesano. Don Mario fa votare ciascuna suora se andarsene o restare nella nuova conformazione. Viene data la possibilità alle suore di fare la Professione senza la vestizione. Si abbandona il grande velo per la cuffietta bianca. Le prime suore fanno i voti per tre anni, per la prima volta ufficialmente nelle mani del Vescovo.1956 ottobre – Tre suore a turno prestano servizio nella cucina del seminario minore a Cadelbosco Sopra (RE), probabilmente fino a giugno 1957.19 aprile 1958 – Apre la CdC di S. Girolamo “ammiraglia delle Case”. Questa Casa, legata alla chiesa di S. Girolamo e sede di don Mario per il tempo che trascorreva a Reggio, sarà coinvolta nelle Messe missionarie diocesane setti- manali, attività di Confraternita e sede per diversi anni di R.T.M.5 ottobre 1958 – Muore Papa Pio XII.28 ottobre 1958 – Eletto Papa Giovanni XXIII.21 novembre 1958 – Inizio della presenza delle sorelle a Montecchio, presso il pen- sionato “S. Giuseppe” iniziato da don Caraffi, che prende ora il nome di

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Casa della Carità S. Giuseppe.1 luglio 1959 – Apertura della CdC di Cavriago (RE).2 ottobre 1959 – 2° Capitolo Generale, elettivo. Argomenti: Casa della Preghiera; comunità maschile; aggregazione all’Ordine Carmelitano Scalzo (mai uffi- cializzata). Professione (senza vestizione) di Orlandini Mercede (la ‘Signori- na’). Per la prima volta voti perpetui in Famiglia, per otto suore: suor Ma- ria, suor Gemma, suor Giuseppina, suor Lucia, suor Teresa, suor Giovanna, suor Pia, suor Elisabetta.15 ottobre 1960 – Apertura della CdC di Vitriola (MO).17 maggio 1961 – Il neo-consacrato (1960) Arcivescovo di Tananarive Mons. Rakoto- malala in Italia per il Concilio, si reca a Fontanaluccia dai parenti di P. Dario SJ: vede la Casa della Carità e ne chiede una per la sua diocesi. Diniego del vescovo Socche alla richiesta di d. Mario di andare in Madagascar.4 novembre 1961 – Inaugurazione della CdC di Villa Argine (RE).24 novembre 1961 – Don Pietro Ganapini arriva a Tananarive come I° prete “Fidei Donum” di RE.3 ottobre 1962 – Capitolo Suore solo elettivo. Il Vescovo riconferma la fiducia e nomina don Agostini delegato vescovile.7 ottobre 1962 – Entrano due suore a “Casa nostra”, casa di accoglienza per bambi- ni orfani o con povere famiglie a Felina (RE). Il servizio continuerà fino al 15/6/1968.11 ottobre 1962 – Apertura del Concilio Vaticano II (2428 presenze)”Anno 1962 – Apertura della casa di riposo di Casalgrande (RE).3 giugno 1963 – Muore Papa Giovanni XXIII, “il Papa buono”.21 giugno 1963 – È eletto Papa Paolo VI.

27 settembre 1958 - Suor Maria, suor Giuseppina e suor Lu-cia (da sin.)

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AL VESCOVO 1963

“Desideriamo con tutto il cuore essere solamente per l’Eccellenza vostra motivo di consolazione”

Ospizio S. Lucia V.M. Fontanaluccia (Modena)*Deo Gratias!Ecc. Ill.ma e Rev.ma

Penso che il signor Prevosto abbia già provveduto in questi giorni a dare sue notizie dalla clinica S. Agostino di Modena – comunque ritengo sia mio dovere aggiungere anche da parte nostra una parola che possa tranquillizzare vostra Eccellenza di cui conosciamo la paterna sollecitudine e preoccupazione per noi – Vorrei assicurare, Vostra Eccellenza, che noi siamo molto tranquilli e sereni e come sempre abbandonati totalmente alla Volontà del Buon Dio; così come desidero rinnovare la nostra volontà di completa sottomissione e obbedienza ai desideri di Vostra Eccellenza. Esprimo il mio profon-do rincrescimento per le apprensioni e ansie di cui siamo involontariamente causa a Vostra Eccellenza mentre desideriamo con tutto il cuore essere solamente per l’Eccellenza Vostra motivo di consolazione. Confidiamo, che si tratti di nubi che passano e che il Signore permette per la Sua maggiore Gloria. In questo senso continuiamo a pregare insieme al nostro Padre.

Vorrei assicurare, Vostra Eccellen-za, che noi siamo molto tranquilli e sereni e come sem-pre abbandonati totalmente alla Volontà del Buon Dio.

* È solo una bozza, con alcune correzioni e note di don Mario, non firmata

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Colgo l’occasione anche per ricordarle che i lavori di Pietravolta per la Casa della preghiera (iniziati con benestare dell’Ecc. V.) stanno procedendo come Ella stesso avrà già visto nella Sua visita il mese scorso. […].

anno 1962 – Le suore accompagnano gli operai della coop. Edile di Fontanaluccia che lavorano presso l’Istituto Artigianelli a R.E.

Giugno 1962, Fontanaluccia - Il vescovo Beniamino e don Mario ai funerali dei tre operai della coop. Edile morti durante i lavori nel cantiere dell’Istituto Artigianelli di Reggio. Dietro loro Zita Ghini ed il figlio Carlo Asti parenti delle vittime; a sinistra si intravvede suor Maria.

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1961 - Suor Maria davanti all’Ospizio. Dietro, suor Eugenia.

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13 agosto 1963 – Lettera di sanzione canonica: don Mario, per obbedienza al Ve- scovo Socche, é estromesso dalla Famiglia fino al 1965. Il superiore nomina- to dal Vescovo è don Nino Deambri. Don Mario vive questo periodo nel silenzio e nell’obbedienza accogliendo pienamente la volontà di Dio. Suor Maria rimane la superiora e mantiene la stabilità in una situazione di fatica e sofferenza per tutti. Le vocazioni continuano ad arrivare e le Case ad essere aperte.31 maggio 1964 – Apertura della CdC di Fosdondo, Correggio (RE).16 gennaio 1965 – Muore Mons. Beniamino Socche.6 giugno 1965 – Ingresso in diocesi del nuovo vescovo Gilberto Baroni. Nel discorso di entrata saluta le Case della Carità come: “vanto della Chiesa reggiana”.13 luglio 1965 – Mons. Baroni riceve don Mario. Don Mario, con lettera ufficiale, viene reintegrato nelle sue funzioni, autorizzato ad andare in Madagascar, invitato a rilanciare i “Fratelli”.8 dicembre 1965 – Solenne chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II.1 ottobre 1966 – Il Vescovo in una lettera a d. Mario parla delle CdC come “frutto profetico del Concilio”.4 ottobre 1966 – Apertura della CdC a Corticella (BO).4 ottobre 1966 – Apertura della CdC a di Oliveto (BO).ottobre-dicembre 1966 – Suor Margherita è inviata con tre novizie all’orfanotrofio OMAM di Pievepelago (MO) in attesa del nuovo personale dopo la partenza delle suore dalla struttura.15 ottobre 1967 – Capitolo Generale solo elettivo.22 novembre 1967 – Partenza dell’équipe diocesana per la missione del Madagascar, 11 persone fra laici, sacerdoti e suore delle Carmelitane Minori: Suor Mar- gherita, suor Lucia e suor Bernardetta. Don Mario guida l’équipe come referente nominato dal vescovo Baroni.

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LM1968/5

“Sarà quello che Iddio vuole, voi fate tutto quello che potete e il resto siate fiduciosi e vedrete che fa Lui”

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia V.M. Fontanaluccia Carissime e carissimi tutti,

la lettera di Suor Margherita da Tananarive è stata una vera sorpresa. Che la Missione avesse bisogno anche di un budellino [appendicite, ndr] di Suor Margherita questo non l’avevo pensato – ma dal Signore bisogna aspettarsele tutte e essere pronte a tutto che a Lui la fantasia non manca. A voi tutti l’incarico di rimettere Suor Margherita in forma altrimenti ci fareste anche brutta figura. A questo proposito è successo un po’ un guaio: il biglietto del Sig. Prevosto che diceva di non parlare dell’intervento con nessuno è stato letto per ultimo e così in casa tutti lo sanno e quando una cosa è saputa da una comunità femminile nel giro di poco tempo lo sa tutta la Diocesi; allora io pregherei Suor Margherita di scriverlo ai suoi se non l’ha ancora fatto prima che lo imparino per vie traverse.

Grazie di tutte le vostre lettere le quali sono sempre molto care a tutti, tutti, come arrivano fanno il giro di tutti gli amici. A proposito di amici don Beppino si è rot-

Che la missione avesse bisogno an-che di un budellino di suor Margheri-ta questo non lo

avevo pensato – ma dal Signore bisogna aspettar-sele tutte e essere pronte a tutto che a Lui la fantasia non manca.

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to una spalla mentre tornava da Morsiano che era stato a ufficio – ora deve stare 50 giorni col gesso penso che se gli dite qualche Ave Maria gli fate piacere. Lui vi ricorda moltissimo. Noi siamo sempre con voi anche se tutti i giorni non mangiamo riso, ecc. ecc. come voi. Nelle nostre Case quasi in tutte serpeggia l’influenza mietendo qualche vittima fra i più anziani e malandati. Noi Suore potremmo essere più buone, speravo proprio che la Missione fosse il nostra toccasana, invece come prima o peggio di prima (questo riguarda la sottoscritta) e con questo chiedo aiuto a tutti, tutti.

Ho spedito una cassa al Dottorone e ho messo dentro anche la roba di don Voltolini – spero arrivi e arrivi tutta se l’esperimento va bene. Vi pregherei di fare una nota della roba che vi può servire così a tempo opportuno ve la spedisco – dico una nota per non mandare roba inutile. La Sig.na Miranda ha ricevuto la sua cassa? La roba c’era tutta? Mi manca il coraggio di dirvi: siate bravi, vogliatevi bene perché sento che lo siete già. Pregate per tutti – avete un mucchio di gente che vi segue e prega per voi. Auguri per la scuola, sarà quello che Iddio vuole, voi fate tutto quello che potete e il resto siate fiduciosi e vedrete che fa Lui.Con affetto vi abbraccio.

suor Maria

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LM1968/1

“Vorrei esserti vicina per aiutarti a portare la Croce e a dire grazie al Signore.”

Deo Gratias!Cara Suor Margherita,

grazie della tua, anche se le notizie non sono troppo buone umanamente parlando, viste però dal tetto in su dobbiamo essere convinti che va bene così e ringraziare sempre il Signore (quando si riesce). Quasi contempora-neamente a questa lettera ti spedisco un pacchetto di me-dicinali che tu col controllo del Padre (medico) prenderai e ti curerai scrupolosamente senza timore di essere ne’ un peso ne’ un inciampo.

Il nostro Padrone è un grande Signore e non ha paura di nulla. Se puoi cantalo spesso. Io vorrei prima di Pasqua andare a trovare i tuoi, desidero però sapere se tu gli hai scritto che sei stata operata. Io dopo tante visite, e tanta attesa, ho saputo questi giorni che basta che mi curi e tutto si risolve per il meglio (così dicono i medici). Sto bene e sono disposta a tutto purché Lui mi tenga per i capelli – altrimenti sono guai.

Le Suore non c’è male sia fisicamente che moralmente. C’è un po’ Suor Cecilia che è in preda a una sua crisetta – Suor Silvia è caduta e si è rotta un braccio ma roba da poco – è sempre però molto brava e Suor Giuseppina è contenta. I cambiamenti sono stati una cosa un po’ dura

Il nostro Padrone è un grande Signo-re e non ha paura di nulla. Se puoi cantalo spesso.

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1960 - Vita di casa all’Ospizio. Pranzo.

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per tutti – Suor Fra’ non si è sentita fisicamente di andare a Cella, ha chiesto di essere portata a Fontanaluccia – Ora vedremo dopo Pasqua. L’Ebe è andata a casa perché ha la mamma quasi inferma. La Maria Immovilli pace all’anima sua ha fatto crepare a Vitriola e ora anche Lei è a Fon-tanaluccia. Suor Alda questi giorni è dall’Angiolina che è stata operata di tonsille. Gli Ospiti non c’è male è morta la Silvia e con la Silvia anche la Giannina del Casone. Certo loro pregheranno per noi e sopra tutto per voi. Vorrei esserti vicina per aiutarti a portare la Croce e a dire grazie al Signore, ti raccomando cerca di superare la prova con gioia e serenità, recita spesso il Credo.

Con affetto ti abbraccio e bacio a nome di tutti, tut-ti.

suor Maria

15 giugno 1968 – Le suore lasciano ‘Casa nostra’ di Felina (RE).

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Maria Giubbarelli

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LM1968/4

“Il padre è un vulcano di cose belle.”

DEO GRATIAS! OSPIZIO SANTA LUCIA V.M.

Fontanaluccia 18 luglio 1968

Carissime Suore e tutti, grazie degli auguri e di tutte le cose belle che mi dite;

ma soprattutto grazie delle preghiere - queste continuate perché il bisogno non manca. Il Padre al suo ritorno (a pezzi e bocconi perché sempre via) ha raccontato in lungo e in largo di voi tutti. È inutile che vi chieda perdono se scrivo poco, ma sono sempre lì con voi e lo scrivere mi sembra quasi inutile e questo essere sempre con voi mi fa partecipare attivamente alle vostre gioie e dolori. Spero abbiate ricevuto i soldi [₤…] siamo stati un po’ lenti a spedirli non perché mancassero, ma solo per vedere se si riusciva a trovare una via più semplice. Abbiamo spedito (da Genova) nove colli di roba usata, unisco la nota grezza. L’abbiamo indirizzata all’Arcivescovo affinché sia più facile sdoganarla. Ora stiamo preparando altri colli e ci metteremo dentro gli stivali e tutto quello che avete chiesto - se ci sono altre cose che possono servirvi fatelo sapere subito. Stiamo cercando la stoffa per i vestiti, così suor Agostina può farli. Il giorno 8 c.m. è volata in cielo la Cristiana, un Angelo di più che prega per noi tutti che le abbiamo voluto tanto bene. La mamma ha detto di spedire tutto il

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suo corredino alle Missioni e di Battezzare una bimba col nome di Cristiana e poi darle la roba. Ieri 17 è morto il babbo di Padre Dario, pregate per lui e per i suoi. Oggi alle 19 ci sono i funerali. Il Signor Prevosto sta preparando o meglio cercando di mettere insieme un gruppo di gente da portare giù. Attualmente all’Ospizio c’è Piergiorgio e l’Augusta di Cella, stanno facendo il loro tirocinio. Per le Suore si è fatto il nome di Suor Augusta e di Suor Giuliana se questa si può escludere dalla scuola. Ci sono altri che stanno vedendo e chiedendo; pregate anche per tutti questi. Ora a casa c’è un po’ il deposito del reggimento. Suor Pia convalescente (da una broncopolmonite) Suor Cecilia per curare tutti i suoi mali e sta facendo un po’ la cura del sonno. Suor Nazzarena anche lei per rifarsi un po’, domani però parte per il mare e va in Sicilia. A proposito di mare c’è stata anche Suor Vincenza per i suoi mali e al ritorno si è fermata a Bologna al Rizzoli e hanno consigliato l’ope-razione; il posto ci sarà solo alla metà di gennaio, siamo quasi tutti d’accordo di tentare anche questa. Tutte le altre Suore non c’è male e tutte vi sono vicine, vicine. Questi giorni abbiamo combinato le date dei nostri Esercizi. Tutti e due i corsi nella prima quindicina di settembre: il 1°Corso lo tiene Mons. Mora, il 2° padre Nazzareno Capp.no. Il Padre è un vulcano di cose belle, purtroppo noi siamo un po’ lenti nel seguirlo e nel capirlo e Lui ci soffre e non poco. Sua Ecc.za il Vescovo è partito il giorno del Car-mine per il Brasile – sentiremo quando torna cosa ci dirà. Dimenticavo di dirvi che anche questa volta la cooperativa

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ha portato a Genova la roba che vi abbiamo spedito; se mandate un biglietto penso sia cosa buona – anche perché

non sarà l’ultima volta che si prestano. Grazie delle foto a nome di tutti. Quando verrò io spero che le macchine fotografiche non funzionino più. Pregate per tutti i Benefattori che sono tanti. Abbiamo qua un giovane che viene da Monteveglio, ha intenzione di fermarsi, ora si trova a Rio per un mese e presta

la sua opera alla casa di riposo e poi tornerà a casa. Non sto a farvi il sermoncino, questo lo lascio fare al Padre. Vi abbraccio tutti, tutti a nome di tutti.

Con affetto suor Maria

Grazie per le foto a nome di tutti. Quando verrò io spero che le mac-chine fotografiche non funzionino più.

1965 – Mons. Baroni in visita all’Ospizio.

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LM1968/3

“Invece noi siamo sempre più della povera gen-te.”

10 agosto 1968Deo Gratias!Ospedale S. Anna Castelnuovo Monti RE

Care Suore e carissimi tutti,vi scrivo dall’Ospedale di Castelnuovo Monti, sono qua

con la Giovanna (sorella di Padre Raffaele). Il giorno 7 è stata operata di appendicite, è stata una cosa acuta. Lei dice che altre volte aveva sofferto di disturbi appendicolari ma cose leggere. Ormai è fatta. Abbiamo trepidato il pri-mo giorno perché aveva la febbre molto alta e poi tutto è tornato normale. Quanto ho pensato a Suor Margherita in questi giorni. Oggi poi giorno di San Lorenzo l’ho portata a fare un giro fino in Cappella. Ora è qua che tenta di dormire.

È stata una fortuna che ci fosse Padre Dario così nei momenti più difficili ha fatto da interprete. La Giovanna vi saluta tutti e dice di avere avuto un po’ paura. Qui all’ospedale ci alterniamo io e Suor Daria la quale è al Tavernello presso la sig.na Mercede per riprendersi da una brutta influenza da virus – contratta a Sassuolo.

Ora però sta riprendendosi piano, piano. Io andrò a casa questa sera perché domani domenica c’è sempre gente

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che ha bisogno. Questa settimana era dedicata alla seconda spedizione di roba ma con la Giovanna all’Ospedale non è stato possibile – sarà la prossima.

Appena tutto è fatto vi mando la lista della roba così voi potrete avere un’idea di quello che vi manca.

Abbiamo trovato la roba di cotone leggera per i vestiti. Suor Agostina ne farà uno per ciascuna, per i veli bianchi penso che Suor Lucia possa farli. Vi dobbiamo mandare la stoffa o l’avete? Per la roba di Don Mario che avete dato a Don Augusto va bene. Noi penseremo a rifarla. I pantaloni di Francesco ci sono se li prendo penso di darli a Padre Ermenegildo come pure un pacchetto della sig.na Miranda che mi ha consegnato sua sorella. Non ricordo se vi ho detto nella mia precedente che abbiamo versato [£…] nel conto di un Padre Gesuita (mi sfugge il nome) che poi Lui a sua volta passerà voi.

A casa non c’è male, Suor Pia sta meglio l’ho portata al controllo e l’hanno trovata bene. Suor Nazzarena è al mare in Sicilia pregate tanto per Lei e per tutti. Le altre Suore non c’è male, l’Argia è sempre brava, anche l’Anna fa tutto quello che può ed è molto buona, l’Eva ha preso un periodo di aspettativa per provare. Lei proverà noi e noi proveremo Lei; ora si trova a Argine. La Clara invece ha sempre la mamma che sta poco bene. Vi mando una copia della lettera inviata a tutte le case (dopo gli ultimi due consigli) così anche voi siete aggiornate di quello che capita a casa – e così pregate con più lena. Per la scuola guida siamo contenti tutti che Suor Margherita e Suor

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Bernardetta prendano la patente.Il Signor Prevosto è sempre preso da tante cose e di

conseguenza è quasi sempre via da casa. Noi siamo un po’ la sua croce, perché vorrebbe vederci più entusiaste, più pronte, più aperte a tutte le Sue richieste. Invece noi siamo sempre più della povera gente e questo lo delude sempre più.

Abbiamo sentito il nastro (la bobina) grazie a tutti, tutti che ci avete procurato la gioia di stare due ore con voi. La sig.na Miranda è sempre carissima e non si smentisce mai – noi la ricordiamo tanto, sa sig.na che la Tina si è sposata il 5 c.m. a Genova – vede come ha fatto presto. A giorni spediremo anche la Sua roba.

Vogliatevi tanto, tanto bene solo da questo co-nosceranno che siamo Suoi Discepoli, se avremo Amore gli uni verso gli altri – e la nostra gioia sarà piena. Vorrei scrivere a Don Giovanni, a Mario e agli altri tutti ma non farei che ripetervi pregate e vogliatevi bene.

Riprendo questa lettera il g. 20 – è proprio vergogna ma è andata così, doveva essere partita invece è rimasta a casa. La Giovanna sta bene, direi meglio di prima.

Questa mattina è venuto Padre Boset con suo fratello (Don Mario non c’era), ha celebrato in Cappella, fatto colazione, portato vostre notizie e poi è partito con Padre Dario e un altro caro Padre francese per Firenze.

Padre Dario non sta bene, gli vengono forti puntate di febbre malariche. Speriamo bene.

Vogliatevi tanto, tanto bene solo da questo conosce-ranno che siamo Suoi Discepoli, se avremo Amore gli uni verso gli altri – e la nostra gioia sarà piena.

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Suor Nazzarena si è ammalata in Sicilia, a giorni forse andrò giù io. Pregate molto per Lei.

Il primo di settembre cominceremo gli Esercizi – Suor Gabriella e Suor Agostina sono a Cuneo dalle Suore di Padre Gasparino per un corso di Esercizi rientreranno in settimana. Nadir (Servo della Chiesa) e Piergiorgio sono a Ventoso anche loro per Esercizi. Come vedete vogliamo proprio fare a modo.

Saluti a tutti e tanti bacisuor Maria

1966 - Il card. Lercaro inaugura la CdC di Corticella, Bologna.

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LM1968/2

“In attesa che arrivi il medico mi è venuta voglia di intrattenermi con voi”

Deo Gratias! Montefiorino 30-8-68

Care suore e tutti,grazie degli auguri e sopra tutto grazie delle preghiere.

Sono qua al dispensario di Igiene Mentale con Lionel-lo e in attesa che arrivi il medico mi è venuta voglia di intrattenermi con voi. Per Lionello è un periodo un po’ brutto è agitato più del solito - ho pensato che un po’ di cura possa renderlo più tranquillo e sereno. Questi giorni è partita da Reggio la seconda spedizione di roba, questa l’abbiamo indirizzata a don Giovanni come capo equipe - come vedete dalla lista. In tutti i sacchi c’è qualche cosa di contrabbando (roba da poco) speriamo arrivi tutta - la prima è partita da Genova il 4 agosto - questa dovrebbe partire il 12 settembre se la nave non è già completa.

Per padre Ermenegildo manderò il pacchetto della sig.na Miranda e i pantaloni di Francesco e le maglie che ha fatto la sua mamma – le scarpe non so il n°.

Nella mia lettera precedente devo aver fatto una confu-sione di nomi (mi pare) invece di padre Betaz - devo aver messo padre Boset – con tutti questi gesuiti che passano e di tutti quelli che si sente parlare la mia fresca memoria è facile a invertire.

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Padre Mangiapane è ancora con noi, ha visitato quasi tutte le vostre famiglie – come uomo chiacchiera un po’ troppo ma in complesso è un bel tipo.

Padre Betaz ha portato anche la sua mamma, è una cara vecchietta – a giorni spediremo ancora soldi in Sicilia.

Finisco il mio biglietto da Pietravolta 2/9, siamo qua per i S. Esercizi siamo in 27 – il padre è Mons. Mora – è il primo giorno è per questo che ho continuato a scrivere (domani non lo farei).

Nella mia camera (la solita) ho la sig.na Mercede, la quale dorme tranquilla (sono le 14,30) quando si sveglia la faccio scrivere anche Lei.

Ieri è venuto all’Ospizio don Elia Bonini anni 95 l’abbiamo messo nello studio del dottorone, spe-riamo bene, pregate tanto e per tutti che il bisogno non manca.

Abbiamo pure istallato una lavatrice Rex da 15 kg in lavanderia; quasi, quasi ora potrei venire lì con voi anch’io. Se pregate forse vengo. Devo però convertirmi a Dio – altrimenti farei fallire la missione.

Vi abbraccio e bacio tutti Suor Maria.

Abbiamo pure installato una lavatrice Rex da 15 kg in lavande-ria; quasi, quasi ora potrei venire lì con voi anch’io. Se pregate forse vengo. Devo però convertirmi a Dio – altrimenti farei fallire la missione.

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LM1968/6

“Vivendo nella speranza delle 400* che verranno se noi ci crediamo sul serio”

Ascensione del SignoreDeo Gratias!Carissimi tutti,

questa volta scrivo da Fosdondo, sono qua con Suor Giovanna – la quale è sola dal 26 aprile.

Suor Rosaria ha accompagnato Don Livio per cure in Cecoslovacchia, là dovrebbero trovare il mago che fa il miracolo, speriamo bene. Noi continuiamo a pregare la Venerabile Vittoria con tanta fiducia e speranza. Quando riceverete questa mia saranno già rientrati i Malgasci dal loro giro in Italia; Don Gualdi vi potrà raccontare tante cose, ma soprattutto il caldo e il freddo che ha trovato fra noi.

Sarebbe stato nostro desiderio potervi mandare tante cose, ma la disponibilità di chi doveva portare era poca. Speriamo che il vestito di Suor Augusta vada bene, come pure l’orologio di Piergiorgio. Come mai Piergiorgio non scrive? Il dottorone come sta? Da lui non aspetto nessuna notizia; dopo il mio soggiorno a Madaga-

Don Gualdi vi potrà raccontare tante cose, ma so-prattutto il caldo e il freddo che ha trovato fra noi.

* Le ‘400’ si riferisce all’aneddoto del primo incontro di don Mario col neo-vescovo Baroni. Chiese quante sono le suore; gli rispose don Mario: “Quaranta”. Ribattè il vescovo: “Quaranta? Ce ne vorrebbero 400!”. Da allora nelle orazioni al rosario quotidiano si prega perché il Signore doni ‘400 suore’.

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scar, se mi fosse stato possibile fare un dialogo sereno con Lui, gli avrei voluto dire che anche questo rientra nei piani della Divina Provvidenza. Sono riuscita a vedere finalmente la sorella della sig.na Miranda e a darle il bacio che tenevo ancora in riserva e ben custodito. A Suor Lucia, Bernardetta e Giuliana raccomando di fare di tutto per vivere fino in fondo la loro consacrazione al Cristo.

I nostri Preti come stanno? Le ragazze, gli Ospiti, Padre Francois? A tutti mi raccomando di pregare per noi. Alla cronaca della mia precedente mi rimane da aggiungere che Suor Angela per un mese sarà a Pietravolta per cure e riposo, così ha stabilito il dottor Menziani; speriamo che il suo organismo reagisca alle cure. Suor Vincenza conti-nua benino, a giorni dovrà rientrare al Rizzoli per qualche giorno. Suor Nazzarena è al mare a Marina di Pietrasanta presso le Suore Carmelitane di Campo Bisenzio. Tutto il resto funziona come sempre vivendo nella speranza delle 400 che verranno se noi ci crediamo sul serio. Il 22 c.m. alla Madonna di Pietravolta ci sarà un ritiro per tutte le Suore tenuto da Don Landini, Rettore del Seminario.

È il mese della Madonna, e per questo mi è parso giusto che il Ritiro sia fatto lassù anche se costa più sacrificio. La casa della Preghiera funziona come può; io personalmente faccio molta fatica a crederci, però mi sforzo e chiedo al Signore di aiutarmi a crederci anche se non ci capisco nulla. Se credete datemi una mano in questo senso – e pregate per me.

Ho posto ogni mia speranza nella novena dello Spirito

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Santo. Nell’ottava di Pentecoste spero di riuscire a scrivere al

sig. Prevosto. Vorrei scrivergli solo cose che gli facessero piacere invece sento che non sarà possibile. Cercherò di lasciare che lo Spirito guidi Lui.

Saluti cari a tutti, tutti con affetto nel SignoreSuor Maria

PS unisco due foto di Suor Augusta che ho trovato e penso che lì potranno servirle.

21 ottobre 1968 – Primo viaggio di suor Maria in Madagascar. Rientra in Italia il 17 febbraio 1969.05 novembre 1968 – Apertura della Casa della Preghiera a Madonna di Pietravolta, nella Parrocchia di Fontanaluccia, da parte del noviziato (quattro ragazze) e suor Raffaella, che per un periodo sarà maestra delle novizie.15 gennaio 1969 – Le suore lasciano la casa di riposo di Rio Saliceto (RE).11 febbraio 1969 – Apertura della CdC a Cagnola (RE) e della prima CdC in Mada- gascar a Tongarivo (Antananarivo).09 luglio 1969 – Madagascar: le suore vanno ad Ampasimanjeva, dove ci sono già don Augusto Corradini, prete ‘Fidei donum’ della diocesi e due laici. Qui l’équipe italiana in ottobre rileva dai Gesuiti la ‘Fondation Medicale’ (Ospe- dale) di Ampasimanjeva, nella zona tropicale. Oltre ad assistere l’équipe e i servizi in ospedale, le suore accolgono i bambini abbandonati.

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1968 - Fototessera di suor Maria del passaporto per il 1° viaggio missionario in Madagascar.

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LM1969/3

“Carissimi tutti, dopo un ottimo viaggio eccomi a Fontanaluccia”

[È di fine febbraio 1979, rientrata dal primo viaggio in Madagascar il 17 febbraio 1979. ndr]

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia V.M. Fontanaluccia

Carissimi tutti,dopo un ottimo viaggio eccomi a Fontanaluccia. Sono

arrivata a Roma alle 7 e un quarto, dopo 1/2 ora di atte-sa è arrivato il sig. Prevosto e Lino. Abbiamo sbrigato a Roma quelle alcune cose e poi siamo partiti per Firenze dove abbiamo dormito tutti bene. Al mattino alle 7 e 48 partenza per Bologna, alla stazione c’era Suor Gemma e Don Abaldo. A Corticella Suore e Ospiti bene.

Suor Vincenza è ancora all’Ospedale, è molto serena e ha tanta speranza. Pregateci un po’ su. Da Corticella ho telefonato a Suor Angela a Oliveto, con Lei c’è Suor Anna di Monteveglio. Suor Domenica è a Sassuolo. A Bologna ho visto la mamma di Giuseppe la quale era un po’ in pensiero perché aveva sentito per radio i disastri successi a Madagascar per il mal tempo. E di lì con una macchina via di corsa a Montecchio al funerale di un fratello dell’Eva morto quasi improvvisamente. Incontro con le Suore di

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Montecchio, Cavriago, Cella e Villa Argine e poi dormito a Reggio. Il 21 incontro breve con Sua Ecc.za, devo tornarci con Don Mario. Ho visto il rag. Voltolini, Don Altana, la mamma di Francesco, tutti bene. Poi Sassuolo, a dormire a Casalgrande, il 22 a Fosdondo, a Rio da Goldoni - dite a Francesco che il tutto da Lui richiesto partirà a giorni (così mi hanno assicurato). E poi S. Giovanni, Felina, Ta-vernelle, Cagnola dove ho trovato Suor Paola e Suor Alda e poi Ospedale. Iotti mi aspettava per poi morire, come mi ha visto si è messo a piangere e mi ha chiesto di tutti, tutti, mi ha fatto tanta pena. All’ospedale ho trovato anche Don Paolo di Civago con una gamba rotta. E poi via a Fontanaluccia, alle 17 ero a casa, baci a non finire e lacrime di Lionello - 23 ho visto Padre Dario il quale sta bene e sembra parta il 16 marzo con Don Mario, quelli di Suor Lucia tutti bene, così è di quelli di Piergiorgio.

Alla Messa delle 11 e 30 predica di Don Antonio e saluto di tutti; pensate la mia gioia. A oggi 28 ho visto quelli di Suor Giuliana, Suor Margherita; spero nel giro di pochi giorni poter vedere tutti. Il 23 Iotti andava al Padre: povero e caro Iotti ha voluto essere sepolto a Fontanaluccia dove gli hanno voluto bene - pregate per Lui.

A Vitriola è morto il piccolo Pierino.A questa cronaca unisco alcune cose che non dovete

dimenticare: l’11 marzo Don Zanni arriva a Ivato alle ore 21 e 45 (ventuno e quarantacinque) fate di tutto perché qualcuno ci sia ad incontrarlo. Ho promesso a Lui che vi avrei scritto. A Padre Pitalis dite che non sono anco-

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ra riuscita a combinare nulla (ci sono stata e anche Don Mario) se proprio non si riuscirà con ACE mi rivolgerò a Padre Lanz.

A P. Ermenegildo dite di tranquillizzare il Pastore che i soldi sono già stati versati al figlio.

Non so ancora bene dove mi trovo se a Mada-gascar o in Italia?

Vi penso bene e vi ricordo tutti, tutti.

Con affetto suor Maria

PS) Non sono riuscita a vedere la sorella della sig.na Mi-randa perché è quasi sempre a Modena, spero di vederla a giorni.

Non so ancora bene dove mi trovo se a Madagascar o in Italia?

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Maria Giubbarelli

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CM1969/1

“I Salmi sono sempre una meraviglia per tutti i tempi e tutte le circostanze”

Nessun destinatario. Non è una lettera ma un appunto, a titolo personale o per don Mario

Deo Gratias! Casa della PreghieraSettimana dal 14 al 19 aprile 1969

Settimana tutta particolare. Don Paolo sta male. Suor Cecilia prende il volo.

Molte ore di Adorazione da parte mia.Recita di tutto l’Ufficio. I Salmi sono sempre una me-

raviglia per tutti i tempi e tutte le circostanze.Vedo per le Novizie la necessità di una persona (chia-

matela come volete) che stia con loro il più possibile. Loro con tutta buona volontà non riescono a controllarsi. Sarà la mancanza di Carità, di povertà e via dicendo – o una interpretazione troppo personale della Regola.

Quella che ha la volontà più forte è quella che più di tutte s’impone anche senza che Lei se ne accorga.

Alla fine dell’anno chi di noi potrà dare il Suo giudizio su di loro? Una settimana non basta per conoscere una persona, tanto più che loro si sentono osservate.

Una Maestra che stia con Loro quasi sempre potrà ogni mese dare al Consiglio il Suo rapporto e così tutte insieme studiare e vedere quello che si può fare per aiutarle.

suor Maria del Carmine

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LM1969/1

“È un mese che il Sig. prevosto è lì con voi, penso che tutto il Madagascar si sarà accorto della sua presenza, come del resto qua della sua mancanza”

Deo Gratias! Madonna di Pietravolta 16 aprile 1969

Cara Suor Margherita e tutti,abbiamo ricevuto la vostra lettera di Pasqua. Non

ho risposto subito perché la presenza del Padre è certamente più di una succosa lettera, le mie poi che il succo non sanno neppure cosa sia, vi lascio immaginare.

È un mese che il signor Prevosto è lì con voi, penso che tutto il Madagascar si sarà accorto della Sua presenza come del resto qua della Sua mancanza. E ora un po’ di notizie della nostra famiglia più o meno belle. Comincio dalle meno belle. E’ giusto che anche voi sappiate tutto quello che succede in casa anche se siete lontani, così gioirete e soffrirete con noi come dice San Paolo.

Suor Cecilia è decisa a lasciare la vita Religiosa. Sua Ecc.za il nostro Vescovo dopo aver sentito un po’ la Sua storia ha detto di lasciarla andare e di continuare a darle una mano. Ora stiamo preparandole un po’ di roba e poi sabato la porterò dalla sig.na Mercede al Tavernello e si

Non ho risposto subito perché la presenza del Pa-dre è certamente più di una succosa lettera, le mie poi che il succo non sanno neppure cosa sia, vi lascio immaginare.

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fermerà da Lei fintanto che non le avremo trovato un lavoro – povera Cecilia quanta pena mi fa – pregate per Lei. Suor Imelda è andata a casa a farsi operare di ernia, ora però sta bene, sono stata a trovarla e poi questi giorni ha scritto che continua bene. Suor Vincenza è di nuovo ricoverata al Rizzoli, tentano di farla camminare, sarà una cosa lunga ma fa sperare bene. Suor Nazzarena verso la fine di aprile andrà a Marina di Pietrasanta presso le Suore Carmelitane di Campo Bisenzio per un po’ di tempo, ha bisogno di aria marina e riposo.

Suor Chiara è qua per assistere Don Paolo che oltre alla gamba rotta ora sta proprio poco bene, non passa giorno che non abbia un collasso e il medico non riesce a trovare la causa. Lui ha tanta paura – non di morire ma di soffrire. A Scandicci nel posto di Suor Chiara c’è Suor Daria e a Felina Suor Agata, stanno bene. Così pure tutte le altre, compresa Suor Alda con la sua gamba, la quale aveva una piaga da diabete. Qua all’Ospizio è morta l’Agata, la nonna cieca, tutti gli altri non c’è male.

Don Elia porta il vanto, tutte le mattine alle 5:30 è alzato in attesa di poter celebrare – Lino ha dato un esa-me di greco, ha preso 28, ora sta preparandosi per darne un altro il 24 c.m. sempre di greco. Sta però preparando anche una commedia per la festa della mamma l’11 maggio. Penso che sarà una cosa interessante da vedere. I risultati penserà Lui a comunicarveli. La Lory non c’è malino a scuola, ora siamo in attesa della sentenza del tribunale dei minorenni se resterà con noi o se dovrà andare coi Suoi

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– Speriamo bene. Dite alla sig.na Miranda che ho spedito i soldi a Padre Dubois, la ricevuta la tengo presso di me, ho fatto un vaglia internazionale. Ho spedito a nome Suo e di Sua sorella. Le pinze che le ho mandato vanno bene? E i sacchi di roba sono arrivati? I pezzi di Francesco, sa qualche cosa? Sapete che dei pannelli che ho venduto ho preso [₤…] – Quanto li avevano pagati Don Giovanni o Don Gualdi?

Io sto facendo la mia settimana alla casa della preghie-ra, per poi cominciare il giro in tutte le case e fermarmi una settimana dappertutto, per dare modo a una Suora di venire a Pietravolta a fare la sua settimana e così rendermi conto di come vanno le cose. A Piergiorgio dite che la sua mamma sta bene, è serena; ieri è partito Luigi che era a casa in licenza. Marcolini di Frassinoro lo saluta tanto, ora è ricoverato al Ramazzini con Ghini. Pregate per i nostri ammalati che sono tanti anche se la gente è rimasta poca. Vogliatevi bene e pregate per tutti. Sua Ecc.za mi ha chiamato a Reggio quando ha ricevuto il programma per la venuta del Cardinale fra noi – Il Vescovo mi è sem-brato un po’ sorpreso – Comunque ha detto che scriverà a Don Mario. Si è raccomandato tanto di essere umili e disponibili nelle Sue mani – Io lo ripeto a voi siate umili e disponibili sempre.

E a Suor Margherita ripeto quello che mi ha detto il dottor Vicini - «Se non sta bene venga a casa prima che sia troppo tardi». Se però stai bene continua il tuo lavoro.

Ho telefonato alla Nanda, la quale mi ha detto che

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Maria Giubbarelli

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ti avrebbe scritto. Don Baisi non sono ancora riuscita a vederlo, l’ho sentito per telefono e mi sembrava in forma. Non abbiamo ancora visto ne’ Don Zanni ne’ le Suore di Palagano.

Salutatemi tutti, tutti Ospiti, ragazze, Amici, Max. Un particolare ricordo alla sig. Sacco e alle Suore di Buimalava per tutto quello che hanno fatto e fanno per noi – E a voi con affetto

suor Maria

PS) I parenti di Suor Lucia stanno bene – compreso Da-vino che fra non molto riprenderemo a casa – Lei però deve essere brava se vuole che il Signore ci aiuti. Aspet-to notizie da Suor Giuliana.

Deo Gratias!

1969 - Suor Maria e suor Margherita, in primo piano, in Madagascar.

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scritti 1941-1997

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1969 - Pagina olografa della lettera pubblicata nella pagina seguente.

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ESERCIZI CUNEO 1969

“Ho ringraziato parecchio il Signore di essere quella povera Suora che sono”

1969 Esercizi a Cuneo 15-22 agosto - M. AssuntaProfessione e vestizione di alcune sorelle. Tutto molto semplice.

I giorno - Molto stanca, quasi paura di non farcela.II g. - Tutta la giornata ribellione x mio Padre.III g.- La ribellione cessa - Sento di volergli bene.IV - Sento che solo Lui è mio Padre. Leggo le nostre

Regole.V - Non cambierei con nessun altro ne’ Padre, ne’

Regole.VI - Ho ringraziato parecchio il Signore di essere quella

povera Suora che sono.VII - Mi riprometto di studiare le Regole e viverle...

- La Pace - mi dà la capacità di giudizio. La Pentecoste non è un ricordo ma il richiamo di una realtà. Devo veri-ficare in che misura in me opera lo Spirito Santo.

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scritti 1941-1997

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LM1969/2

“Pregate perché faccia a modo. Mi è venuta vo-glia di convertirmi sul serio”

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia V.M.

Cara Suor Margherita e tutti, questa lettera doveva essere sfornata a Cuneo alla fine

degli Esercizi. Doveva essere una lettera collettiva fatta con Suor Imelde, Suor Giuseppina, Suor Agostina, Suor Caterina, Suor Elisabetta, per raccontare le nostre esperien-ze fatte in quel di Cuneo e poi non siamo riuscite perché la giornata era piena, piena e sempre silenzio stretto. Mi ero proposta di farlo a casa e se non arrivava oggi 29 il biglietto di Don Giovanni forse tiravo ancora avanti.

Oggi stesso ho cercato per telefono Don Mario (il quale sono più di venti giorni che non vedo) e l’ho trovato in S. Girolamo.

Gli ho letto la lettera, tutto bene, mi ha detto che avrebbe risposto subito Lui. Comunque per il [₤…] del dottor Giannetti dite pure di sì e mandateci a dire a chi dobbiamo darli che sarà nostra premura farlo subito. In fatto di versamenti sono precisa e veloce. Per Lindner scriverà il Sig. Prevosto e vi sarà preciso.

E ora ritorniamo a noi: sono umiliata di scrivere poco, ma voi mi conoscete e non mi condannate. Gli Esercizi

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Maria Giubbarelli

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Io ho fatto una scoperta molto bella sapete che la nostra famiglia è ancora la più bella di tutte, anche se noi siamo quello che siamo ..... E resterà sempre la più bella se noi sapremo restare sempre così.

di Cuneo sono stati belli, tema “l’Eucarestia” tutti centrati sulla Messa e l’Adorazione come continuazione della Messa. Eravamo un centinaio e più, preti, Suore, sposati, giovani e ragazze. Eravamo una bella assemblea. Io ho fatto una

scoperta molto bella sapete che la nostra famiglia è ancora la più bella di tutte anche se noi siamo quello che siamo …..

E resterà sempre la più bella se noi sapremo restare sempre così.

Sono rientrata il 23 e il 24 Sua Ecc.za il Vesco-vo ha fatto a Sassuolo la Cresima a cinque bambini (Domenico, Roberto, Francesco, Angelo e la Patrizia) alla Casa della Carità. Vi mando il discorso che ha fatto e potrete anche voi gustare un po’ di quella

festa e convincervi sempre più che siamo i più fortunati di tutti. In quella occasione ho visto il babbo e la mamma di Suor Giuliana stanno bene e sono sereni, si lamentano un po’ perché scrive un po’ poco Suor Giuliana.

E ora un po’ di cronaca. La Romana è tornata a casa, è stata tanto cara con tutti e dice proprio sul serio. Le Suore di Palagano vengono poi a Madagascar e chiedono di essere vostre Ospiti durante le vacanze e al loro arrivo fintanto che non saranno sistemate – anche questo è dono di Dio.

Il 10 settembre Don Dossetti terrà a Pietravolta gli Esercizi alle nostre Suore – pregate che lo Spirito Santo faccia bene quello che deve fare.

Suor Gemma è ritornata a Corticella dopo un mese

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di riposo all’Abetone (Dogana). Suor Alda continua poco bene è di nuovo ricoverata a Villa Verde, il suo diabete fa il matto – pregate per Lei e per tutti.

Suor Vincenza sembra vada benino, ora è a Casalgrande con Suor Imelde. Tutte le altre non c’è male, Suor Chiara è ancora qua con Don Paolo, il quale ha sempre il gesso e non sta tanto bene. In casa gli Ospiti vi ricordano tutti e ogni giorno pregano per voi.

La Lori questa settimana è a Sassuolo con la tata Rosa, Lino anche Lui è stato a Modena a fare il ragioniere. Ha dato le ferie alla Ornella. Sia lui che la Lori hanno detto di scrivere, ma sopra tutto hanno voglia di vedervi e parlano sempre di venire a trovarvi (fra qualche anno).

Questo mese abbiamo avuto un mucchio di gioventù per casa da non sapere come fare a sistemarli tutti. Speriamo abbiano portato via qualche cosa di buono.

Pregate perché faccia a modo, sapete che mi è venuta voglia di convertirmi sul serio, se mi converto io le cose vanno meglio anche per voi.

Un ricordo alla sig.na Miranda e sig. Sacco che ricordo con ammirazione.

A Piergiorgio scriverò grazie della sua lettera, a Fran-cesco bacio i piedi.

Al nostro Padre Don Giovanni e a Ganapini e Gualdi un riverente saluto, a tutti gli Ospiti e al Padre il mio ri-cordo e a voi un forte abbraccio

suor Maria

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1969 - Suor Maria ad Ampasimanjeva in Madagascar.

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CM1970/1

“E tu buona, buona lascialo fare Lui … e non avrai a pentirti”

Deo Gratias!Pietravolta 28 marzo 1970

Cara suor Concetta,ho sentito da suor Angela e dal tuo biglietto che non ti

trovi tanto bene. Questo mi dispiace molto, perché penso che anche alla tua salute non giovi molto. Ho però sentito ieri da una telefonata di Suor Roberta che l’Arciprete sta interessandosi per ottenerti il trasferimento, speriamo sia al più presto.

Intanto tu fa tesoro di tutto e vivi la tua Quaresima Missionaria in unione al Cristo sofferente. Tutte ti siamo vicine e preghiamo il Signore che ti sia largo di Grazie. E tu buona, buona lascialo fare Lui.… e non avrai a pentirti. Io sono ancora alla Casa della Preghiera. Domani sera (24) comincia un ritiro; faremo la notte Santa, tu certamente sarai al centro delle nostre preghiere assieme a tutti i nostri missionari. Ricordali anche tu. E quando hai voglia scrivi a loro che certamente gli fai piacere. Ieri è partito il fratello di Suor Daria per andare laggiù. Speriamo che tutto vada bene.

In questi giorni di Ritiro avremo anche il Padre con noi. Speriamo di non farlo tribolare. Certo che

In questi giorni di Ritiro avremo anche il Padre con noi. Speriamo di non farlo tribola-re. Certo che Lui ha una Fede che noi non abbiamo e forse proprio per questo tante volte ci sconcerta.

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Lui ha una Fede che noi non abbiamo e forse proprio per questo tante volte ci sconcerta. Chiediamo al Signore aumento di Fede – leggi e medita il Vangelo e le regole.

Con tanto affetto a nome di tutti ti abbraccio e ba-cio.

suor Maria

1970 - Suore, Ospiti e don Paolo Tazzioli, fratello di suor Chiara, davanti all’Ospizio. In alto a sin. suor Maria.

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CM1970/2

“Che bello se ci credessimo sul serio”

Deo Gratias!16 aprile 1970 Fontanaluccia

Cara Concetta,oggi abbiamo ricevuto la tua cara lettera, ti confesso

che era attesa. Io non ti ho scritto perché aspettavo di sapere se il vestito andava bene e poi speravo di venire a trovarti - questo però lo spero ancora. Suor Agostina ha già tagliato l’altro vestito e sarà subito pronto. Da Cella nulla di nuovo, tu sai che i sogni non sempre dicono il vero – Tu prega e pensa a guarire, lascia al Signore ogni preoccupazione. Leggi qualche pagina del Vangelo e cerca di farla tua. Cristo è Risorto, fra non molto ritorna al Padre per mandarci lo Spirito. Cerchiamo di crederci, solo se crederemo Lui verrà a noi. E se Lui viene poco importa essere sani o ammalati farà tutto Lui. Che bello se ci credessimo sul serio…

Prega che ci creda io, perché se ci credo io dopo ci credete anche tutte voi. Il 21-22 c’è un ritiro a Pietravolta tenuto dal Padre e il 25 e 26 a Monteveglio coi Servi della Chiesa. Prega anche per questo, ti manderemo gli appunti.

È tornato Francesco, i nostri tutti bene. Chissà che non venga anche Lui a trovarti? Proverò a sentire cosa ne

...lascia al Signo-re ogni preoccu-pazione. Leggi qualche pagina del Vangelo e cerca di farla tua. Cristo è Risorto, fra non molto ritorna al Padre per man-darci lo Spirito.

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pensa, prima il Padre e poi Lui. Le Suore non c’è male. A Pietravolta questo mese c’è Suor Elisabetta con le Novizie, c’è anche Suor Eugenia che non sta bene, le viene sempre la febbre e altri disturbi di ordine femminile, Lei però è tranquilla e serena. A nome di tutti ti abbraccio e bacio.

suor Maria

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LM1970/1

“Se non fate in tempo a Pregare prima, pregate dopo, pregate tanto”

Deo Gratias!Ospizio di S. Lucia V.M. 16 aprile 1970

Cara Suor Margherita e tutti, ho ricevuto il tuo telegramma e ieri quello di Don

Giovanni. Il signor Prevosto ha già consegnato al sig. Rako-tobe tutto il suo avere – tranquillizzate il Pastore e ditegli di pregare per noi. Ditegli pure che i Suoi Cari stanno bene. Fra le offerte di questo periodo ci sono [₤…] per S. Messe di suffragio per la povera Riciarda di Montecchio, fate in modo che siano celebrate – non è stato stabilito il numero – fate voi.

E poi ci sono [₤…] per Dino dalla sig. Ornella Andre-oli, se può ringrazi.

Per l’organo di Don Gualdi direi che è tutto a posto, quando sarà il momento di pagare pagheremo e poi man-deremo la fattura come l’altra volta. E ora basta con soldi e affari.

Da Francesco abbiamo sentito un po’ vostre notizie – dico un po’, perché bisogna tirargliele fuori le parole col rampino – ha detto che state tutti bene e questo è quello che conta.

Questa è la prima settimana che si è fermato a Fonta-

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…pregate affinché anche in questa prova sappia scor-gere la bontà di Dio e fare tesoro di tutto, tutto.

naluccia. Mi ha detto che si è proposto di stare con sua mamma più che può in questo periodo e poi vedrà. Noi qua stiamo bene, è morta una nonna, la Clerice di Casa Farioli, Suor Lucia e Piergiorgio sono tenuti a pregare per Lei, è morta serena e tranquilla.

I nostri vecchi ci credono ancora in Dio e nei Sacra-menti. E noi quanto ci crediamo? Cosa facciamo perché tutti li ricevano? Facciamo spesso qualche atto di Fede e

preghiamo tanto. Oggi ha scritto Suor Concetta, non c’è male, pre-

gate affinché anche in questa prova sappia scorgere la bontà di Dio e fare tesoro di tutto, tutto. Don Paolo è di nuovo all’Ospedale di Modena per la sua gamba, speriamo sia la volta buona, Suor Chiara è

con Lui.Alla Casa della Preghiera con le Novizie questo mese di

aprile c’è Suor Elisabetta. Il 21 e 22 ci sarà un ritiro tenuto dal Prevosto e il 25 e 26 a Monteveglio un altro ritiro per i Servi della Chiesa e le Suore della Casa della Carità.

Se non fate in tempo a Pregare prima, pregate dopo, pregate tanto affinché ognuno di noi sappia sempre dire di Sì – al Signore – in tutto e per tutto.

Suor Angela è ancora qua, ma verrà e farà tanto bene, se tutti noi l’aiuteremo con la Preghiera. Lino è a Bologna e la Loredana a Pietravolta non per fare la Novizia, ma per vedere se lassù studia un po’ di più. Tutti vi ricordano e vi salutano tanto, tanto.

Con affetto vi abbraccio e bacio suor Maria

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LM1970/2

“La mia Spiritualità si riduce a questo. Come ve-dete se non pregate per me sono guai grossi”

Deo Gratias!Madonna di Pietravolta

Cara Suor Margherita del S. Cuore e tutti,dopo la lunga lettera di Suor Cristina non mi resta che

parlare di affari. La mia Spiritualità si riduce a questo. Come vedete se non pregate per me sono guai grandi. Dunque, ci sono [₤…] per S. Messe da dire a suffragio del povero Iotti. Ho pagato l’ultimo organo e accludo piccola ricevuta, fatevi dare i soldi se ancora non ve li hanno dati.

Per la lavatrice ci siamo informati in lungo e in largo, anche presso la ditta Zanussi e poi tutto sommato, conviene che la prendiate lì – anche come spesa c’è poca differenza. Facendola partire di qua non garantiscono nulla, mentre prendendola li c’è un anno di garanzia.

Don Ambrogio mi ha mandato il biglietto di Don Giovanni e [₤…]. Per il resto la provvidenza provvederà. Sembra l’ora buona per Suor Angela, a Lei daremo i soldi, se nulla succede dovrebbe partire il 19 cm con le Suore di Palagano. Pregate molto per Lei affinché riesca a capire che tutto viene dal Signore e non dagli uomini. Prima di comperare la lavatrice rendetevi conto se avete abbastanza corrente. Prendete tutte le vostre misure però è bene che

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la prendiate. Ultima: scrivete a Don Orienti – Cagnola - una bella letterina per i suoi parrocchiani i quali si sono impegnati di dare tutti i mesi [₤…] per la nostra missione. Hanno cominciato il mese di aprile. Lui ci tiene e poi la cosa è molto bella. Cercate di scrivergli un po’ prestino.

Ho pure [₤…] per Padre Dario cercate di dargliele e ora basta.

Ringraziate Giovanna d’Arc x la bella letterina x Suor Angela, risponderò.

Cercate di essere uniti, perché solo se sapremo vivere l’uno x l’altro Cristo sarà con noi.

Con affetto vi abbraccio tutti Suor Maria

PS: vi raccomando pregate per Suor Angela e per tutti.

suor Maria.

24 aprile 1971 – In Madagascar primi voti di Sr. Jeanne d’Arc, prima suora malga- scia.

Cercate di essere uniti, perché solo se sapremo vive-re l’uno x l’altro Cristo sarà con noi. Con affetto, vi abbraccio tutti.

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1970 - Don Mario con suore e Ospiti davanti all’Ospizio. Seduto, in primo piano, don Giuseppe Gobetti, vice-parroco di Fontanaluccia e fratello di suor Giacinta.

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LM1971/1

“Vi penso tutte ripiene di gioia, perché questa è la vostra vocazione”

Deo Gratias!Madonna di Pietravolta 8 luglio 1971Carissime,

vi penso tutte ripiene di gioia perché questa è la Vo-stra vocazione. La festa dei S.S. Apostoli Pietro e Paolo quest’anno è stata per noi motivo di grande dolore e di gioia perché tutto è stato disposto da Lui. E’ venuta a portare in Cielo Suor Alda e Albino.

Suor Alda dopo cinque giorni di ricovero a Villa Ver-de, Albino improvvisamente – Due vuoti da riempire, due testimoni di più presso Dio.

È inutile che vi dica di pregare per loro, questo lo fate già certamente.

Vi notifico invece [₤…] di S. Messe per Suor Alda e [₤…] per Albino. Don Giovanni ne disporrà Lui come meglio crede.

Ieri è cominciata la novena alla Nostra Madre, alla Sua protezione affidiamo vivi e morti certi che saprà intercedere presso Suo Figlio secondo i bisogni di ognuno.

Suor Gabriella è tornata portando notizie di tutti, come pure la sig.na Miranda. Ho sentito con grande gioia che Suor Augusta sta bene. Sia ringraziato il Buon Dio – Io

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Vorrei dirgli di Amare nella gioia – questa è la no-stra vocazione.

personalmente andrei adagio a rimandarla ad Ampasimanjeva per ora. La fretta potrebbe farci trovare domani di fronte a cose incresciose.

Il prof. Coppo mi diceva che per guarire bene dall’epa-tite non bisogna avere fretta, anche quando si sta bene è sempre bene avere un po’ di riguardo e sopra tutto fare molto riposo. Mi pare che Suor Augusta non sia poi molto che sta bene. Voi li potete certamente dare un giudizio più positivo. Ma io vi ripeto non abbiate furia a rimandare definitivamente Suor Augusta all’Ospedale. Lei penso che sarà sempre brava e farà solo quello che la Comunità di lì decide.

Per le vicende della dott. Morelli penso che il sig. Pre-vosto vi abbia già scritto.

Per tutta la cronaca ho delegato Suor Cristina, Lei è una Suora per bene e fa tutto per bene. Vi ricordo tutte e tutti con tanto affetto – un ricordo particolare a Jeanne d’Arc e alle due Vittorie. Vorrei dirgli di Amare nella gioia – questa è la nostra vocazione.

In Xto suor Maria

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LM1971/2

“Fermati a Tongarivo tutto il tempo necessario perché tu possa riprenderti un po’”

Deo Gratias!Madonna di Pietravolta 12 novembre 1971Cara Suor Angela,

10-11-1969 - 10-11-1971: proprio questa mattina in Chiesa non so perché mi è venuto in mente che era l’anniversario del mio intervento e che tu fosti la mia fedele assistente. Il Signore forse voleva essere ringraziato. E così ho rivisto le “rose rosse” Nino, Suor Gemma, ma sopra tutto sono stata in tua compagnia per un po’ di tempo, e del povero dottor Cuoghi – (unisco il pezzetto di giornale) era quello che mi medicava e che io ti dicevo: – quello è il Santino del reparto –. Si vede che era proprio Santo perché ha fatto voglia anche al Signore e l’ha preso con sé. Prega un po’ anche tu. Da Piergiorgio ho avuto la tua lettera e tue notizie a viva voce da Lui. Giustamente tu dici che le parole non contano. Quello che conta è solo quello che il Buon Dio registrerà. Come stai? Ti sei riposata? Cerca di non tentare il Signore. Fermati a Tongarivo tutto il tempo necessario perché tu possa riprenderti un po’. Per venire a casa tieniti molto libera. Certo che Piergiorgio ha detto che tu sei quella che tieni su tutte le altre. Se fosse così la tua presenza li è ancora preziosa.

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Sai che circa un mese fa è venuto a Fontanaluccia tuo fratello Pietro con tutta la sua famiglia, ha dei bimbi belli, sono venuti alle castagne – naturalmente abbiamo parlato di te. Cerca di scrivere spesso alla tua mamma – Le mamme sono sempre mamme.

I nuovi partenti sono in attesa dei visti. Don Mario è sempre in moto, sembra che fra non molto si faccia il Capitolo, vi terremo informate, perché anche voi dovrete partecipare. C’è anche un po’ di contestazione, si vorrebbe tornare alle origini. Prega anche tu che si faccia solo, solo quello che Lui vuole. Saluti cari a tutti, tutti – Con affetto ti abbraccio

Suor Maria

C’è anche un po’ di contestazione, si vorrebbe tornare alle origini. Prega anche tu che si fac-cia solo, solo quello che Lui vuole.

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LM1971/3

“Abbiamo pregato e continuiamo a farlo, e a farlo fare dai nostri Ospiti”

DEO GRATIAS!S. Girolamo 24 novembre 1971

Cara Suor Margherita e tutti,la tua lettera ieri mattina e il tuo telegramma al po-

meriggio sono stati proprio una sorpresa. Mi sentivo poco tranquilla per la salute di Suor Angela, il mio sentire era un po’ vero. Abbiamo pregato e continuiamo a farlo, e a farlo fare dai nostri Ospiti. E poi ho telefonato alla mamma di Suor Angela, facendo finta di niente, chiedendole se volevano mandarle qualche cosa. C’era una cognata e mi ha detto che la mamma era in pensiero per una strana lettera che aveva scritto Suor Angela. Visto che già soffrivano io ho detto tutto. La mamma poi è venuta a portare una lettera e un pacchetto, le ho dato il tuo telegramma che ha portato con sé e è tornata a casa più serena. È una mamma di tanta fede - come tutte le mamme. Domani quando spedirete il telegramma confermando l’arrivo del nuovo gruppo mettete due parole in più e dite come sta Suor Angela e poi falla scrivere subito alla sua famiglia. Mi raccomando per Suor Augusta-non tentate il Signore. Tienila più che puoi lì con te, penso che non ti farebbe male con tutto quello che devi fare. Cerca di rovistare nelle valigie e dà a ognuno il

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suo, sopra tutto i due pacchettini delle Suore di Palagano. Il resto siamo tutti una buona famiglia. Ti unisco pure i documenti dei pacchi di padre Dario, pensa tu a farglieli avere, come pure quelli di Ampasimanjeva. Ti sono vici-na, vicina a te e a tutti. Ringrazia per me la Dottoressa Morelli per quello che ha fatto e farà per Suor Angela e per tutti. Dammi un bacio a Suor Angela - le scriverò da casa- (qua c’è troppa confusione) avrei desiderato poterla assistere, lei con me fu tanto cara.

Ti abbraccio assieme a tutti, tutti.

suor Maria

Anno 1972 – Parte per l’India fratel Romano, collaborando col PIME, in previsione di una CdC a Mumbai (Bombay).

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LM1972/1

“Con un po’ di Amore di Dio e di Buona Volontà tutto è possibile”

Deo Gratias!S. Girolamo 11 gennaio 1972Carissimi tutti,

viene Mario (Bubu) carico di notizie, di lettere e anche un po’ di roba, quella che è stata possibile dargli E’ un nostro fratello che viene per darvi una mano, ma sopra tutto per riceverla. Non abbiate timore aiutatelo, ditegli tutto, anche quello che dovrà fare.

È naturalmente un solitario, un contemplativo. È però disponibile, fate leva su questo.

Questi giorni ho avuto modo di vedere in giro alcune lettere di Giovanni, il quale è sempre molto in forma, e questo fa molto piacere a tutti, anche se tutti sanno che i

sacrifici non mancheranno. Ma con un po’ di Amore di Dio e di Buona Volontà tutto è possibile. Seguiamo pure passo - passo il miglioramento di Suor Angela e anche questo ci allarga il cuore. Mi raccomando molta calma nel riprendere le attività. Siamo contenti che Suor Augusta sia rimasta a Tongarivo. Il Signore non ha bisogno delle nostre braccia ma bensì della nostra disponibilità. Vi pare? Se noi siamo disponibili nelle sue mani certissimamente fa Lui in vece nostra.

Il Signore non ha bisogno delle nostre braccia ma bensì della nostra disponibilità. Vi pare? Se noi sia-mo disponibili nel-le sue mani certis-simamente fa Lui in vece nostra.

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...la nostra fami-glia è la più bella del mondo, perché Cristo Sofferente è sempre in mezzo a noi. Noi dovrem-mo essere sempre in Adorazione di questo grande Mistero che è la Sofferenza.

Chiedete al Signore ogni giorno che aumenti in tutti noi la Fede la Speranza e la Carità. Chiedo a Giovanni, Dimma, Valeria la carità di qualche suggerimento per la Campagna Missionaria, ora che vedono l’altra parte della medaglia. Mi raccomando rispondete prima di Pasqua. Ho sentito che sono arrivati i sacchi e i pacchi. Sono contenta per Suor Giuliana, che avrà potuto rallegrare la sua Mensa. È poi arrivato tutto? E in quali condizioni? Nei soldi che porta Bubu ci sono 5 (cinque) S. Messe da fare celebrare di suffragio. Dite a Jeanne d’Arc e alle due Vitto-rine che sono le nostre speranze e che gli vogliamo molto bene, anche se non sappiamo esprimerlo. E che la nostra famiglia è la più bella del mondo, per-ché Cristo Sofferente è sempre in mezzo a noi. Noi dovremmo essere sempre in Adorazione di questo grande Mistero che è la Sofferenza. Pregate molto per tutti noi.

Ieri sera sono venuti i genitori di Sr. Angela – sono sereni e stanno bene. Unisco pure un talloncino di un vaglia dei genitori del povero Antonio, sarebbe bene che Suor Angela scrivesse due righe.

Dite a Don Ganapini che sono stata da Del Rio, il conto non era ancora pronto perché doveva spedire ancora della roba. Siamo rimasti d’accordo che appena è pronto lo spedisce a Fontanaluccia. Sarà mia premura pagare e spedire a voi la fattura.

Questa mattina sono stata a trovare Don Baisi. Sta un po’ meglio è però ancora molto depresso. Mi ha pregato

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Maria Giubbarelli

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di salutarvi tanto, tanto tutti e di pregare per Lui. Mi ha promesso che quando sta bene viene a trovarvi

e io verrò con Lui. Vi piace? La cronaca di tutto l’ha fatta Suor Roberta e la sig.na Mercede che finalmente è tornata alla base.

Mando a Suor Margherita il quaderno degli appunti che la sig.na ha tutto ricopiato. Se poi non dovesse servire lo rimandate poi su – mando pure un libretto delle Regole comuni del dopo Concilio. In settimana faremo un Con-siglio per vedere se fare, o non fare il Capitolo e come farlo, se si fa.

Prego tutti di Pregare e di stare uniti. A Mario un particolare ricordo e un grazie per la Sua generosità verso tutti noi. Con tanto affetto vi abbraccio tutti.

suor Maria.

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scritti 1941-1997

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LM1972/2

“Vi pensiamo come il Buon Dio vuole, tutti – Così è di noi qua”

Ospizio S. Lucia V.M. 23 giugno 1972Deo Gratias!Cara Suor Margherita,

oggi a Pietravolta per il ritiro mensile c’era Suor Gem-ma. Mi ha detto che le ha scritto la Silvana e le chiede di spedirle un po’ di soldi che è rimasta al verde. Suor Gemma chiedeva a me come fare. Io so che ora non è possibile spedire soldi (almeno ci dicono). Non potresti tu anticipargliene un po’? Spero che Padre Zocco continui come sempre.

Suor Gemma mi ha lasciato un assegno in bianco – quando so quello che hai potuto fare a favore della Silvana lo carico. Ti notifico pure per Don Giovanni n° 45 S. Messe a suffragio di Tarabusi Giovanna e Albina.

Abbiamo scritto a Suor Bernardetta e sopra tutto Pre-ghiamo.

Vi pensiamo come il Buon Dio vuole, tutti – Così è di noi qua. Le Suore Jeanne e Laurence bene – oggi anche loro sono state al ritiro – e sono rimaste contente – girano un po’ in tutte le case e subito sono a suo agio. Domani le dirò di scrivere così ti racconteranno tutto di

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Maria Giubbarelli

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Loro. Spero che la Lori non abbia dato preoccupazioni e fatto tribolare.

Ora li pensiamo in India.La Franca è sempre in forma – sta girando un po’ anche

Lei, tanto per farsi conoscere un po’ a tutti.Ti abbraccio e unita a tutti, tutti

suor Maria

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scritti 1941-1997

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LM1972/3

“Mi raccomando: povera gente ma senza paure Dio è con noi”

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia V.M. FontanalucciaCara Suor Margherita e tutti,

me la sentivo che Bubu un po’ di confusione l’avreb-be fatta, la colpa è più nostra che sua. Potevamo avergli fatto una nota, o almeno avere scritto sulla macchina che era delle suore Orsoline di Verona che si trovano ad Am-batomainty (spero vada bene) e non nostra. Il Sacerdote che portò la macchina aveva portato anche una scatola di cioccolatini per gli Ospiti ma noi con tutto il nostro zelo, gli abbiamo promesso che li avremmo mandati alle Suore, ma proprio non abbiamo saputo dove infilarli e li abbiamo mangiati lungo il viaggio - fa le nostre scuse alle Suore per la macchina, la prossima volta cercheremo di fare le cose per bene. Io però ci credo poco e non ci spero più, è fuori dalle nostre Regole essere persone per bene-ti pare? Quel po’ di roba personale sciolta che si trovava nella valigia piccola era della Dimma. Spero che questa sia stata recuperata, l’essenziale è che tutto sia arrivato. Povero Bubu era carico come un somaro e ha fatto anche troppo. Digli che aspettiamo che si sia riposato e poi farà lo sforzo di scrivere due righe. C’è

...la prossima volta cercheremo di fare le cose per bene. Io però ci credo poco e non ci spero più, è fuori delle nostre Regole essere persone per bene - ti pare?

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Maria Giubbarelli

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Carlo che aspetta e tanti altri. Dopo potrà riposarsi anco-ra. Fategli scrivere ai suoi genitori. Ora ti notifico delle S. Messe, che Don Giovanni penserà poi lui a farle celebrare come meglio crede. Otto S. Messe per Fernanda Vandelli. [₤…] Messe Gregoriane per la defunta Dorina Vacondio [₤…] sorella della Gianna di Sassuolo- [₤…] per Messe in suffragio di Asti Irma morta all’Ospizio in questi giorni. Per fortuna la nostra gente crede ancora al valore della Messa. Preghiamo e ringraziamo Iddio. Siamo tutti dispiaciuti per Nadir. Digli che ora al centro c’è lui. Fagli i saluti di tutti, tutti. Piergiorgio ha detto che gli scriverà, come pure Don Augusto. Se questa è Grazia digli che faccia in modo che nulla vada perduto. Abbiamo visto le ultime diapositive molto belle, penso che per i familiari dei ragazzi sia stato il regalo più bello; anche per noi tutti è stata una gioia, gli Ospiti poi erano fuori di sé, la Iole, la Mariona ecc. riconoscevano tutti ed erano felici. Ieri è uscita la lettera Pastorale della Quaresima sulla Penitenza, cominceremo a meditarla, ma di Penitenza chi ne fa più da noi? Aiutateci anche voi a capire il valore del Sacrificio. La settimana scorsa abbiamo avuto un incontro con tutti i Parroci delle Case della Carità. Non sto a raccontarvi come è andata, vi arriverà la relazione così potrete capirci meglio. Certo che stiamo allontanandoci dal vero e genuino Spirito.

Al Vescovo di Fianara daremo il Serenase per sua ni-pote – è già pronto. Oggi Don Mario con Don Augusto sono andati a Roma a prenderlo, sosterà a Reggio 3 o 4 giorni.

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scritti 1941-1997

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La Quaresima Missionaria è cominciata con una notte Santa al Preziosissimo Sangue. Fate anche voi qualche pre-ghiera speciale perché il popolo di Dio capisca la Missione e senta che tutti siamo fratelli. Spero che l’influenza abbia finito di mietere. Ora sta cominciando da noi, speriamo bene. Nella lettera della Lory ho visto la firma di Suor Bernardetta, è venuta a riposare? E Suor Augusta è ancora stanca? Mi raccomando abbiate giudizio. Il povero Mons. Brettoni mi diceva tanti anni fa, ma vale sempre: dovete stare bene per servire gli altri. Se poi il Buon Dio vorrà mandarci delle tribolazioni liberissimo e noi disposte a tutto quello che vuole Lui. Da parte nostra però dobbiamo fare di tutto per stare bene. Le Croci che ci faccia-mo con le nostre mani (e le Suore sono abilissime nel fabbricarle) dobbiamo portarle da sole, e Dio voglia che non le facciamo portare anche agli altri. Mi raccomando: povera gente ma senza paure Dio è con noi. Fate spesso atti di fede e di umiltà e siate contente della vostra vocazione. Questo vale anche per i ragazzi i quali devono essere seminatori di gioia e amore. Vi abbraccio tutti, Suor Margherita, Suor Angela, Suor Giuliana, Jeanne d’Arc, Augusta, le due Vittorie, i Padri, Mario, Nadir, Giovanni, Bubu, Valeria, Dimma - e tutti gli Ospiti. Ho scritto i nomi perché mi fa bene.

Pregate per noi

suor Maria

Le croci che ci fac-ciamo con le nostre mani (e le Suore sono abilissime nel fabbricarle) dob-biamo portarle da sole, e Dio voglia che non le faccia-mo portare anche agli altri.

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8 dicembre 1974 - Suor Maria con a fianco suor Rosanna Zanni nel giorno della sua vestizione alla parrocchia di Villa Cella, RE.

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27 settembre 1972 – Inizio dei Fratelli della Carità, con la Santa messa celebrata da mons. Baroni nella cappella del vescovado.14 ottobre-5 novembre 1972 – IV Capitolo generale con questionario di raccolta proposte e soprattutto approfondimenti di don Mario. 23 febbraio 1973 – Viene chiesto a suor Raffaella di fare da mamma a cinque fratel- lini allontanati dai genitori, per non dividerli. Andrà ad abitare in un appar- tamento a Modena.

LM1973/1

“Cerchiamo di fare tesoro di tutto e di ringraziarlo sempre, sempre, perché tutto è Amore anche se la natura si ribella”

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia V.M. Fontanaluccia 27 marzo 1973Cara Suor Margherita e tutti,

da ieri sera 26 c.m. siamo un po’ tutti in pensiero per Marco, il quale ha scritto alla sua mamma che si trova ricoverato all’ospedale. Ti lascio pensare la sofferenza dell’Alice. Scrivi subito e dì le cose come sono.

Cerchiamo di fare tesoro di tutto e di ringraziarlo sempre, sempre, perché tutto è Amore anche se la natura si ribella.

Questa sera 27 sono passata da casa Poggioli a trovare i tuoi, li ho trovati bene, anche il babbo in forma, c’era anche Elia e la Romana pure bene.

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Ma anche Loro in pensiero perché non hanno ancora ricevuto un tuo scritto «nemmeno una cartolina» dice tuo babbo – scrivi spesso. Io gli ho detto che sarà andata perduta e che anche a noi hai scritto solo una volta – ma questo non toglie che loro ci soffrano. Mi raccomando il IV Comandamento per tutti.

La Curia mi ha mandato l’assegno per i nostri Preti Missionari. Se la cassa lo permette puoi anticipare, io li manderò per Emidio o Carlo – non so però ancora quando partiranno. Ho sentito per aria che forse viene il Padre. Vedremo!

Hai fatto scrivere al Maestro Santi di S. Paolo? Se avete qualche urgenza fallo sapere un po’ alla svelta così cerchiamo di provvedere. Sono arrivati i sacchi col for-maggio? Speriamo bene. Siamo stati contenti che abbiate comperato il frigo.

Suor Bernardetta ha finito coi denti? Ho qua i due libri che Suor Angela aveva cercato a Suor Rosa, non so se man-darli o tenerli per quando ritorna, vedrò. Dalle un bacio per me e dille che durante le S.S. 40 ore le scriverò.

Suor Raffaella è a Modena coi cinque bambini. Suor Naz-zarena a casa perché sua cognata ancora all’ospedale. Suor Teresa comincia piano, piano a camminare, tutte le altre non c’è male, è un momento un po’ di magra. Poca Fede – dico io. Tanto entusiasmo fra i giovani. Speriamo e Preghiamo che il Signore Benedica gli uni e abbia pietà delle altre. Il nostro Vescovo come saprete è stato operato di ernia strozzata – sembra che tutto vada bene. Pregate anche per Lui.

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Siamo in piena Quaresima Mis-sionaria, il nostro Padre è sempre in giro, noi quasi non lo conosciamo più. E ci stiamo anche un po’ male, pa-zienza!

Siamo in piena Quaresima Missionaria, il nostro Padre è sempre in giro, noi quasi non lo conosciamo più. E ci stiamo anche un po’ male, pazienza!

Siamo Spiritualmente molto vicino alle due Vit-torie e le seguiamo in questa fase di preparazione alla vestizione.

Digli a nome nostro che gli vogliamo tanto bene e che siamo una cosa sola «perché Iddio abita in noi, e il Suo Amore è perfetto in noi, perché ci ha dato il suo Spirito».

Pregate tanto anche per tutti noi che siamo qua in questa bolgia di pazzi che tutto ingoia. A tutto si pensa fuorché a Dio.

Salutami tutti, tutti e un bacio a Marco da Do-vindo e dalla Mariona e digli che Suor Emanuela sta preparando la Chiesa per le S.S 40 ore e che viene Padre Graziano.

Con affetto vi abbraccio tutti suor Maria

Pregate tanto an-che per tutti noi che siamo qua in questa bolgia di pazzi che tutto ingoia. A tutto si pensa fuorché a Dio.

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LM1973/2

“Certo che la Fede può tutto”

Ospizio S. Lucia V.M.Deo Gratias!Cara Suor Margherita e tutti di Tongarivo,

grazie di averci mandato le Suore – Sono arrivate in forma – cercheremo di fare del nostro meglio per man-tenerle.

I) Dammi un bacio alle due suorine e digli che le vogliamo tanto, tanto bene e cerchiamo ogni gior-no di convertirci per avvicinare le distanze. Pregate molto per tutti noi. Suor Angela ha scritto per tutti

e a noi rimane ben poco da dire. Ti unisco la fattura di Don Ganapini (tieni presente che [₤…] le ho già ricevute). I soldi dei nostri preti a Madagascar spero poterli dare a Emidio. Diversamente li spediremo coi nostri o li anticiperai tu. Venerdì è morto il babbo di Suor Agata; pregate per Lei è stata tanto brava – certo che la Fede può tutto.

Abbiate per Emidio tanta Carità e vogliategli bene. Lui ha dimostrato buona volontà.

Ora siamo tranquilli per Marco, anche la sua mamma è serena – certo che se non avesse potuto telefonare la cosa sarebbe stata triste perché le prime notizie sono arrivate con le Suore – tutto merito delle poste Italiane, o meglio delle nostre teste matte. Se le cose non vanno bene la

Cerchiamo ogni giorno di conver-tirci per avvicinare le distanze.

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colpa è un po’ anche nostra.A Suor Augusta faremo mettere a posto i denti sperando

che sia più fortunata di Suor Bernardetta.Vi abbraccio e bacio tutti, tutti a nome di tutti.

Suor Maria

21 novembre 1973 – Apertura della CdC di Novellara (RE). Don Mario fa il tentativo di mandare in una Casa una suora sola che faccia comunità con i laici che abitano o passano per Casa.13 dicembre 1973 – Apertura della CdC di Ambositra - Madagascar. Le CdC diventa- no centro di ritrovo per tutti i missionari italiani e non.5 gennaio 1974 – Apertura della CdC a Borgo Panigale (BO).Anno 1974 – Le suore lasciano la CdC di Oliveto (BO). – Alcune suore (con altri della Famiglia) partecipano a un corso di leprolo- gia a Fontilles in Spagna (si farà per alcuni anni).

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LM1974/2

“Chissà che non si stanchi il buon Dio e ci molli tutte le grazie che gli chiediamo”

Deo Gratias! Madonna di Pietravolta 27 febbraio 1974 Cara Suor Margherita e tutti,

ieri sono stata a Cavriago per salutare Don Paolo, è in forma e tutto felice di ripartire. Abbiamo caricato Lui di notizie e di pacchetti, ha detto che li prende tutti, speriamo. Mentre sono passata da S. Girolamo ho visto la Gianna (moglie di Elia) che aveva portato una punta di formag-gio; mi ha detto che stanno tutti bene. La vostra famiglia dell’Ospizio non c’è male; è morta la nonna Adalgisa pregate per Lei e per tutti. Le Suore non c’è male anche Suor Gemma non c’è malino, dico non c’è malino perché i disturbi di circolazione devono essere una cosa molto noiosa, ma Lei è tanto brava, ora è nella nuova casa di Borgo Panigale; ti unisco il foglio del giornale dove c’è la fotografia della casa, con Lei c’è Suor Roberta. Il nostro Vescovo dice che ci vuole Fede ma io sento che ne ho poca. Pregate anche voi tutti e chiedetela anche voi, chissà che non si stanchi il buon Dio e ci molli tutte le grazie che gli chiediamo.

Le Suore da Londra scrivono che stanno bene, spero però che scriveranno anche a voi.

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Mi sento vuota come una campa-na e senza idee, vorrei dirvi tante cose ma non so e non riesco. Mi limito a darvi un bacio a tutti, tutti Suore, fratelli, Pa-dri e Ospiti.

Suor Giuliana sta rimettendosi proprio bene e comin-cia a sentire la nostalgia della prossima partenza. Se avete bisogno di qualche cosa fatelo sapere subito. Spe-riamo che i ladri abbiano finito di farvi tribolare. Io sono a Pietravolta per la mia settimana, ieri è venuta un po’ di neve, ma roba da poco, va male per gli sciatori che continuano a implorarla. Mi sento vuota come una campana e senza idee, vorrei dirvi tante cose ma non so e non riesco. Mi limito a darvi un bacio a tutti, tutti Suore, fratelli, Padri e Ospiti.

Con tanto affetto

suor Maria

25 marzo 1974 – Apertura della CdC nella parrocchia della Madonna Pellegrina in Modena.

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Maria Giubbarelli

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1975 Ambositra, Madagascar - Da sinistra: in piedi due aspiranti, suor Lucia, suor Jeanne d’arc, un’aspirante ed una Ospite, suor Maria, Germaine ausiliaria permanente, l’attuale suor Henriette e un’altra aspirante; in ginocchio due Ospiti e suor Victoire.

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LM1974/1

“Dille che spero nella Resurrezione e lì tutte c’in-contreremo, se camminiamo sul medesimo binario dell’Amore”

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia 18 aprile 1974Cara Margherita,

vengono i nostri carichi di valige e di bagagli a non finire. Loro vi racconteranno di tutti e di tutto – sono così carichi che una lettera in più sarebbe un delitto scriverla. […] Vi spero tutti bene, noi qua abbiamo avuto tanta influenza, speriamo che non porti via nessuno. Suor Gemma va piano, piano, l’ho vista oggi che abbiamo fatto consiglio. Da Oliveto veniamo via i primi di giugno. Pregate che tutto serva per la Gloria di Dio. Sempre oggi abbiamo saputo che Romano è rimandato a casa – non gli hanno rilasciato il visa di lungo soggiorno. Ricordatelo al Signore che sappia accettare tutto e ritornare sereno.

Dammi un bacio a tutte, un particolare pensiero alle novizie e Suore – dille che spero nella Resurrezione e lì tutte c’incontreremo, se camminiamo sul medesimo binario dell’Amore.

Le distanze non contano, quello che conta è lo Spirito e in questo siamo (spero) sempre unite. Di a Marco che

…vengono i no-stri, Carichi di valigie e bagagli a non finire. Loro vi racconteranno di tutti e di tutto – sono così carichi che una lettera in più sarebbe un de-litto scriverla.

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le 40 ore sono riuscite bene come pure la settimana Santa. La Quaresima Missionaria ha fruttato più dell’anno scorso (abbiamo portato al Vescovo il giovedì Santo [₤…]). Ab-biamo però sentito la sua mancanza.

La squadra di Madre Elisabetta l’ho trovata, spero però che sia in qualche valigia perché non l’ho più vista in mezzo a tanta confusione di pacchi e valige.

È venuta la tua Giovanna e la Romana che sta proprio bene, lei desidera venire giù, io e anche don Mario le abbiamo detto di aspettare la Dottoressa Morelli quando tornerà su per un po’ di riposo, il tuo babbo bene come pure la mamma.

Ti abbraccio e bacio unita a tutti.suor Maria

Aprile 1975 – Secondo viaggio di suor Maria in Madagascar. Sarà presente ai voti di suor Angéle il 16 agosto.

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LM1975/2

“La nostra vita deve radicarsi in questo: Dio amato, cercato e servito e contemplato nei poveri”

Ambositra 30 maggio 1975Carissime di Fosdondo,

il tempo vola, sono quasi due mesi che sono a Madaga-scar e mi pare ieri. Penso e spero che suor Bernardetta vi abbia un po’ informato di tutti qua. E voi come va? Suor Agata è con voi? E il suo braccio? Quando avete un po’ di tempo se scrivete mi fate piacere, indirizzate a Tongarivo. Siamo in buone mani e in tutti i modi va sempre bene se sappiamo fare tesoro di tutto e di tutti.

La nostra vocazione è vocazione all’amore.La nostra vita deve radicarsi in questo: Dio amato,

cercato e servito e contemplato nei poveri.Quello che siamo, siamo, Lui lo sapeva e bene ci

conosce, ma ci ha scelte e ora tocca a noi con molta umiltà e semplicità servirlo e amarlo in tutti quelli che ci stanno vicini e sopra tutto fra noi.

Pregate molto, molto per tutti.Salutatemi quanti conosco, ossequi al Sig. Prevosto

e a voi con tanto affetto vi abbraccio e bacioSalutatemi i vostri cari famigliari.

Suor Maria

Quello che siamo, siamo, Lui lo sa-peva e bene ci cono-sce, ma ci ha scelte e ora tocca a noi con molta umiltà e semplicità servirlo e amarlo in tutti quelli che ci stanno vicini e sopra tutto fra noi.

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APPUNTI DI ESERCIZI SPIRITUALI

7 agosto 1975

Abbandono alla Divina Provvidenza.a) Credo che Dio mi è Padre e grande Padre? 1. Mi faccio piccola e umile perché Gesù mi faccia

conoscere il Padre? 2. Ho capito che debbo abbandonarmi tutto senza

riserva per servire (cioè per regnare) a Lui solo? 3. Quando sono presa da qualsiasi preoccupazione

ricorro con fiducia al Padre? “Con la vostra inquietudine credete forse di prolungare di un minuto la vostra esisten-za?” “Guardate i gigli del campo e gli uccelli dell’aria”.

b) Come mi comporto con Dio Padre ° Nella Lode? Nella S. Messa, nell’Orazione? ° Sto in ascolto quando mi parla la S. Scrittura?

Nelle .............................. nei consigli e negli esempi che ricevo da fratelli? So vedere i segni dei tempi? (non si muove foglia che Dio non voglia)

° Sono pronta alla chiamata del Padre? Mi esercito nel distacco da tutto, persone, cose, ambiente, ecct. Mi preparo alla morte?

c) Come osservo la Regola?La Casa della Carità è una dimostrazione palese a

chiunque della Divina Provvidenza?Se ho dei beni dalla mia famiglia ° Ho regolato il loro uso e usofrutto?

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° Ho provveduto per la mia morte? ° Ho cura e preoccupazione che nulla venga sciupato

di quanto la Provvidenza mi ha affidato? ° So vivere in parsimonia ed economia nel vitto,

nel vestito e nell’.................. ° So dolcemente avvezzare a questo anche i miei

poveri? ° Recito sempre bene il “Te Deum” e il “Deo gra-

tias” per ogni dono?d) Vedo nel Papa il Padre, il segno della paternità

Divina? ° Sento nel Vescovo il Padre della mia famiglia? ° Rispetto, venero, aiuto, copro, spingo, servo i

Sacerdoti? ° Come e quando prego per loro? ° Amo e servo la Chiesa? ° Ho imparato da Lei il Culto dei Poveri? La Li-

turgia dei Poveri? L’Adorazione di Cristo nei Poveri? ° Lavoro realmente per il Regno di Dio e la sua

giustizia?

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1975 - CdC di Tongarivo, Madagascar. Da destra suor Laurence, suor Maria, suor Victoire, suor Angèle con alle spalle don Giovanni Voltolini e, a fianco, la novizia Bao.

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LM1975/1

“Le cose che vi dirò sono un po’ vecchie ma per voi penso che sono nuove, come lo sono per me che non le ho ancora scritte”

Madonna di Pietravolta 10 settembre 1975Deo Gratias!

Cara Suor Margherita e tutti di Tongarivo,come vedete sono a Pietravolta per la mia settimana.

L’ho fatta volentieri anche per riposarmi un po’, da poi che sono rientrata ho sempre girato e mi sono stancata parecchio – Povera vecchia!.... e poi per scrivere a voi.Le cose che vi dirò sono un po’ vecchie ma per voi penso che saranno nuove, come lo sono per me che non le ho ancora scritte.

Al mio ritorno ho trovato tutti bene. Passati i primi due giorni mi sono messa in giro. Primo il Vescovo e poi Don Baisi i quali pregano molto per tutti e vi portano nel cuore.

Il Vescovo è un po’ preoccupato per Ampasimanjeva e ha voluto sapere un po’ il parere di tutti (Don Mario, Don Ganapini, Don Gualdi, Don Augusto, Carlo, Suor Maria e Giacinta). Ha incaricato Don Mario e Don Gualdi di fare una relazione e ha incaricato Don Augusto di scrivere a Don Paolo, chiedendo anche a Lui come vede la cosa e poi da tutto questo si trarranno le conclusioni, se rinnovare o

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no la convenzione. Ho fatto visita alla sig.na Morelli, la quale stava benino

e poi quando sembrava che tutto andasse per il meglio Lei ha scelto la parte migliore.

La mamma della Giulia l’ho trovata bene e serena; c’era anche il Padre e Lei se lo stava godendo tutto perché gli altri erano in montagna per una quindicina di giorni.

A Casa Poggioli ho trovato il babbo di Suor Marghe-rita bene, era in casa solo, mi ha detto che stanno tutti bene e si raccomanda a Suor Margherita di non stare in pensiero per Lui – era tutto contento perché era a casa anche Paolo (in quel momento era al fiume). La Romana lavora ed è contenta del suo lavoro e questo per Lui è motivo di tranquillità.

E poi ho fatto una corsa in tutte le case per un breve saluto, anche qua chi bene e chi meno bene – Di tutto però sia ringraziato il Signore che è sempre un Padre Buono

che ci sopporta e ci aiuta. E poi gli Esercizi dal 6 al 13. Li ho fatti anch’io,

li ha tenuti Don Mario è stato meraviglioso (come sa fare lui quando è in forma) tanto che Suor Elisabetta ha detto: «temo che Lei muoia, è troppo buono». E poi tutte le feste S. Maria, S. Rocco ecc… con tanta gente e tanta confusione.

Il 18 mattino Don Mario, Romano e Dumbo e due se-minaristi sono partiti pellegrini per Roma, senza un soldo in tasca, portando l’Ufficio e un po’ di roba personale. Sono arrivati felicemente a Roma il I settembre alle ore

Don Mario è stato meraviglioso (come sa fare lui quando è in forma) tanto che Suor Elisabet-ta ha detto: «temo che Lei muoia, è troppo buono».

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14; Don Mario in forma più di tutti.Il 18 sera inizia il II corso di Esercizi tenuto

dal Parroco di Anzola Bolognese – anche questo mi pare bene.

Sono arrivati i visti per l’India – Romano e Ga-briella – manca quello di Suor Letizia. Se questo ritarderà, con Suor Gabriella partirà una Suora con visto provvisorio, la partenza sembra fissata per i primi di novembre, pregate molto anche per questo.

Suor Giacinta ha fatto tutti gli esami: tutto molto bene, tolto i vermi (che ne ha di due o tre qualità). Per le vene il dottor Bertani consiglia l’intervento; è fissato per il 7 ottobre.

Suor Augusta è a Cavriago, è molto in forma, è alle prese con i libri e la scuola. Se tutto va bene dal 15 ottobre al 15 nov. la mandiamo in Spagna per il corso di leprologia con Suor Alberta e Renzo (un aspirante fratello). Questo se riesce a dare l’esame prima di tale data.

La Camilla si è già licenziata e aspetta di entrare (ora è a Cella), la Maura sta ritornando e se nulla succede rientra con la festa di S. Teresa. Pregate anche voi per le vocazioni e curate quelle che il Signore vi manda.

Povere noi se per nostra colpa dovesse perdersi della gente che il Signore ci manda.

Il 28-8 è morto Serafino. Ha sofferto molto, ma sempre sereno. Suor Gemma in questi giorni è all’Ospedale per i soliti esami, speriamo si tratti solo di cattiva circolazione – vi terrò informate. State tranquille e Pregate.

Il 18 mattino Don Mario, Ro-mano e Dumbo e due seminaristi sono partiti pelle-grini per Roma, senza un soldo in tasca, portando l’ufficio e un po’ di roba personale. Sono arrivati feli-cemente a Roma il I di settembre alle ore 14; Don Ma-rio in forma più di tutti.

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Maria Giubbarelli

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1976, Versova, Mumbai - Don Mario in India con suor Gabriella.

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Suor Ludovica in questi giorni ha avuto una crisi di cuore piuttosto grossa, sembra da mettere a riposo asso-luto: tutto è Grazia.

Suor Roberta si è ripresa molto bene. Ora si trova a Modena con Suor Raffaella. Suor Angela è qua con me, oggi però è andata dalla sua mamma e tornerà domani. Pregate molto per Lei perché nel riposo possa trovare anche la serenità.

Non sono riuscita a trovare la Nanda Artioli e la mamma di Manzone per telefono – proverò ancora. Dite a Mario che il suo orologio lo porterà Madre Gabriella.

E Aronne dove si trova? Vorrei scrivergli.Ricordatemi alle ragazze e a tutti e ditegli che le ri-

cordo e ringrazio per tutte le premure e attenzioni che hanno avuto per me e per tutti noi, a tutte un bacio e preghiere. Salutatemi i Padri della domenica e le Suore di nostra conoscenza.

Con tanto affetto suor Maria

NB) per Tamatave non sono ancora riuscita a parlare a fondo con Don Mario, ma mi pare che anche Lui sia d’accordo con noi.Grazie a Don Giovanni per tutto quello che fa.

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Maria Giubbarelli

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LM1976/2

“Spero proprio che il Signore mi converta”

Deo Gratias!M. di Pietravolta S. Lodovico 25 agosto 1976

Cara Suor Margherita,sto facendo gli Esercizi, il Padre predicatore è Don

Agostini. Spero proprio che il Signore mi converta. Sono tanti anni che spero, ma pazienza. Lasciamo fare a Lui che fa tutto bene… Don Agostini fa di tutto per portarci alla conversione del cuore, speria-mo che intervenga lo Spirito Santo e al posto di un cuore di sasso metta un cuore di carne… Pensa che bello. Prega un po’ anche tu per questo.

Mi è venuto in mente che Suor Lucia gli Esercizi potrebbe farli quando viene a casa, qua le occasioni non mancano mai (è per questo che ti ho scritto).

Ieri 24 dall’Ospizio mi hanno mandato la tua lettera – Deo Gratias! Che tutto è andato bene.

Il telegramma ci aveva lasciato un po’ male e poi di-cevamo: arrivata è arrivata il resto sarà come il Buon Dio vuole.

Speriamo che Suor Laurence stia benino e non abbia conseguenze. Ho piacere che i ragazzi siano in forma: Salvatore è molto buono, ha bisogno di essere aiutato, la stoffa c’è perché possa fare tanto bene. Ditegli di scrivere

Don Agostini fa di tutto per por-tarci alla conver-sione del cuore, speriamo che in-tervenga lo Spirito Santo e al posto di un cuore di sasso metta un cuore di carne... Pensa che bello. Prega un po’ anche tu per questo.

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spesso alla sua mamma. Per i soldi italiani li rimanderai e noi andremo via Padre San Filippo - Sicilia. Fammi sapere per quelli di Giuseppe Spurio come hai fatto, anche qua per il mio registro.

A Don Mario non ho ancora dato la lettera perché è a Marola con Fratelli e Servi per Esercizi. Salutami tutti, tutti e scrivi ancora – Per Suor Teresa Margherita spero di mandare le medicine.

Un bacio suor Maria

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Maria Giubbarelli

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1976 - Resciutta, suor Maria in Friuli per il terremoto.

Novembre 1975 – Partenza delle prime Carmelitane Minori, suor Gabriella e suor Rosanna, in India con fratel Romano. Lavoreranno all’inizio al lebbrosario del PIME delle missionarie dell’Immacolata a Versova, Mumbai.1975 – Documento di Medellin preparato per il CELAM.

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LM1976/1

“Fatemi la carità di mandarmi in pensione”*

Deo Gratias! Natività di Maria

Carissime, abbiamo il piacere di comunicarvi che anche quest’an-

no, il giorno di Santa Teresa (15 ottobre), ci ritroveremo tutte a Marola.

Inizieremo un po’ prima delle ore 9.Nella mattinata, che cominceremo con l’ufficio di lettura,

ci sarà un po’ di ritiro spirituale fino all’ora di pranzo.Nel primo pomeriggio faremo le elezioni per il rinnovo

del consiglio.In questo tempo che ci separa, preghiamo molto lo

Spirito Santo.Per la celebrazione del Sacrificio Eucaristico, che avrà

luogo circa alle ore 16, si spera nella presenza di Sua Ec-cellenza Monsignor Gilberto Baroni nostro Vescovo.

Alcune sorelle rinnoveranno i Voti.Informiamo inoltre che il ritiro mensile ci sarà il gior-

no 30 settembre alle ore 9 in San Girolamo e sarà tenuto dal Padre.

Preghiamo molto! È il mestiere delle Carmelitane.

* La lettera inizia con una circolare del Consiglio delle sorelle dattiloscritta.

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Maria Giubbarelli

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“Per il resto, fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio della pace e dell’amore sarà con voi” (2 Corinzi 13, 11)

Le sorelle del consiglio

Fine del testo dattiloscritto, in calce a penna suor Maria aggiunge:

Fontanaluccia, 8 settembre 1976Cara Suor Margherita,

sono per partire per il Friuli con alcuni operai della Cooperativa Edile (come ai bei tempi). Avrei dovuto scri-vervi una lettera un po’ più decente, ma per guadagnare tempo vi mando il ciclostilato. Per Nicola o Suor Lucia rimandate i vostri bigliettini coi nomi che lo Spirito Santo vi metterà sulla penna. Ricordatevi che io ho compiuto i 60 – fatemi la Carità di mandarmi in pensione. Pregate molto, molto.

Spero che tutto vada secondo il Cuore del Buon Dio.Pregate anche per i terremotati del Friuli. La

nostra Diocesi ha fatto il gemellaggio con una Par-rocchia delle più povere di quelle zone: Resciutta; fate in modo che questo nome vi divenga familiare presso il Signore.

La Domenica Belli, ex Suora Eugenia, è tornata in famiglia. Il consiglio aveva stabilito di rimanda-re di un po’ la sua vestizione e Lei non ha saputo

La nostra Diocesi ha fatto il gemel-laggio con una Parrocchia delle più povere di quel-le zone: Resciutta; fate in modo che questo nome vi divenga familiare presso il Signore.

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accettare. Anche di questo ringraziamo il Signore il quale dispone le cose per il nostro maggiore bene. Suor Rosaria è uscita dall’ospedale quasi guarita – ora si trova a Corti-cella – tutte le altre non c’è malino.

Penso spesso a tutti voi piccoli e grandi.La Curia mi ha mandato i soldi per i nostri Padri (set-

tembre e ottobre), spero di dare tutto a Don Giovanni. La Bianca ha consegnato la lettera e cartoline in questi giorni, fortuna non c’era nulla di urgente.

La Camilla, Suor Emanuela e Don Augusto sono in Spagna con Don Giovanni per il corso. Don Zanni è ri-entrato dall’India in questi giorni e dice che stanno bene e sono in forma. Un bacio a tutte, tutte, Preghiamo per le nuove Suorine.

Come sta Suor Lorenza e l’Henriette?

Con affetto suor Maria

Settembre 1976 – Suor Maria, suor Agostina, suor Elisabetta e suor Chiara (a turno) vanno per un periodo di qualche mese a Resciutta nel Friuli dopo il terre- moto.15 settembre 1976 – Apertura della CdC a Busana (RE).Anno 1977 – Ritorno di fiamma polemico delle amministrazioni locali nei confronti delle opere di assistenza cattolica. Riconosciuta la modernità dei metodi delle CdC alla luce dei dettami della Organizzazione Mondiale della Sani- tà (OMS), la polemica si smorza (vedi S. Chesi “Ed entrò in una casa”, ed. Nova et Vetera, 1984).

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LM1977/0

“Io sono sempre là che vengo con la penna”

Cara Suor Margherita e tutti,io sono sempre là che vengo con la penna. Il Signore

può, siete sempre in prima fila. Ho trepidato per Suor Giuliana. Dalla mamma di don Gualdi ho sentito che tut-to va bene. Sia ancora ringraziato il Signore che ci vuole

sempre tanto bene. Fortunati noi che siamo sempre fra i primi. Pregate per la Camilla che il 6 febbraio fa la vestizione, con Lei anche la Ines prende l’abito.

Vi abbraccio e bacio tutti, tutti.suor Maria

Fortunati noi che siamo sempre fra i primi.

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LM1977/1

“Speriamo solo tutto vada a lode e gloria del Buon Dio. Un giorno sapremo il perché di tante tribolazioni”

Deo Gratias!Madonna di Pietravolta 24 febbraio 1977

Carissima Suor Margherita e tutti di Tongarivo,sono in debito con voi tutti di una lettera che dovevo

avervi scritto per Suor Elisabetta di Palagano, ma Voi mi conoscete bene e spero nel vostro perdono. E ora a noi: prima di tutto dite a Don Giovanni che ci sono [₤…] di S. Messe da celebrare in suffragio della povera Ada e della mamma di Suor Angela – non c’è impegno di nume-ro, faccia Lui – S. Messe e Preghiere. La nostra Ada ha sofferto molto, aveva un tumore al polmone; la signora Angiolina è partita in poche ore – una trombosi. Anche il babbo di Suor Alberta è volato in cielo – così pure il Signor Mingucci.

Pregate per tutti, tutti, vivi e morti che sono tanti.Il 6 c.m. a Pieve Modolena una bellissima funzione per

la Camilla e la Ines. La Camilla era molto cara e disinvolta, a molti ha fatto ricordare Suor Giuliana per la sua serenità e semplicità. Ha tenuto il suo nome. La Ines sarà la nostra lampada vivente era un po’ commossa e con Lei un po’ tutti. Il 17 abbiamo avuto un ritiro a Reggio tenuto dal

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Padre il quale ufficialmente ha detto che prima di Pasqua parte per il Madagascar e poi per l’India.

Per la venuta delle Suore Malgascie in Italia fate voi. A me sembrerebbe bello che aspettassero il suo arrivo – Se il Padre ha scritto dando altre direttive tutto questo come non detto.

Suor Lucia dei kg ne ha messi insieme pochi – ora sta curandosi i denti – Il Prof. Lolli l’ha vista e ha detto che tutto è normale; è solo colpa dei 50 anni ma che tutto passera al più presto – Abbiamo fatto fare un esame com-pleto di sangue e siamo in attesa di sapere l’esito – che speriamo buono. Lei è molto disponibile a tutto. Ora farà gli Esercizi dal 9 al 17 marzo a Bologna e poi una setti-mana a Pietravolta e poi si deciderà se partire col Padre o con Manzone. Per ora Preghiamo.

Abbiamo trepidato per Suor Giuliana e ora ringraziamo Dio che è sempre Buono con i suoi Poveri.

Suor Augusta speriamo che sia in piedi. Ho parlato con Suor Raffaella di questo e Lei mi ha detto che anche a Cavriago era capitato una cosa del genere e che il dottor Donelli consigliò il busto e fu il toccasana - e poi Lei ricorderà. Coraggio Suor Augusta, è un segno che il Signore ti Ama, e poi ogni giorno che passa ci avviciniamo sempre di più a casa – per fortuna.

E Suor Giacinta, come vanno i suoi esami? Speriamo solo tutto vada a Gloria e a Lode del Buon Dio. Un giorno sapremo il perché di tante tribolazioni, vi siamo vicini a tutti, tutti. È cominciata la Quaresima Missionaria, offrite

Coraggio suor Augusta, è un se-gno che il Signore ti Ama, e poi ogni giorno che passa ci avviciniamo sem-pre più a casa – per fortuna.

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anche voi ogni vostra pena e tribolazione per questo. Suor Lucia il 4 marzo andrà a trovare Nicola ma sopra tutto a vedere la bimba che non ha ancora visto. Suor Grazia è a Sassuolo, perché Suor Emanuela è a Modena perché hanno diviso le case, le vecchiette sono passate in una casa più grande e la Graziella da sola non riusciva più. Penso che la Raffaella quando vi scriverà vi dirà tutto perché io sono poco informata, non sono ancora andata a trovarle.

La Curia ha mandato i soldi per i nostri Preti Missio-nari – Gennaio e Febbraio la solita cifra. Col Padre ha voglia di venire anche la Lory, io sarei contenta, così vede e chissà che il Signore non la voglia per se. Pregate anche per questo – perché serenamente e liberamente si renda disponibile al Signore. Vi abbraccio tutti Suore, novizia, (Suor Camilla manderà la foto alla Bao), Aspiranti e Ospiti e quanti passano per casa.

Con affetto suor Maria

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LM1977/2

“Pregate perché nessuno perda tempo”

Deo Gratias! Fontanaluccia 6 giugno 1977

Caro Don Mario e tutti, Vi pensiamo e Preghiamo molto per tutti voi, sopra

tutto per quelli che partiranno per Tamatave – anche se non sappiamo bene chi saranno, l’importante per noi è Pregare e cercare di rafforzare la nostra Fede anche se qualche momento non ci si capisce proprio nulla.

Il Signore è sempre stato molto Buono coi Suoi Poveri e anche questa volta son certa che non vor-rà fare brutta figura. E condurrà Lui le cose per il meglio.

Le Suore malgasce la loro prima visita l’hanno fatta al Vescovo e ora stanno girando un po’ per tutte le case. Oggi sono a Cagnola, stanno bene e sono serene, cercano di aiutare nelle case dove passano.

Noi stiamo guardando di fare qualche cosa per Suor Laurence, l’abbiamo iscritta al corso di leprologia della Spagna e poi cercheremo di fare del nostro meglio. Ci occorrerebbe il suo certificato di nascita (se è possibile). Se potete mandatelo o portatelo che è più sicuro. Sarebbe interessante sentire le sue impressioni, sopra tutto quelle di Suor Jeanne d’Arc. Speriamo di non farle perdere la

Il Signore è sempre stato molto Buono coi Suoi Poveri e anche questa volta son certa che non vorrà fare brutta figura. E condur-rà Lui le cose per il meglio.

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Fede.Tutte le notizie della Diocesi le vedrete dalla “Libertà”

[settimanale diocesano, ndr] che Don Paolo ha unito. In Parrocchia si sta preparando la I Comunione. Sabato 11 e domenica 12 ci sarà Don Amedeo Cantarelli per aiutare Don Giuseppe.

Del Vescovo di Fianarantsoa ancora nulla (almeno noi). In famiglia nostra, nulla da segnalare. Il 22 e il 23 a Pietra-volta fanno il Ritiro Suore e Fratelli. Lo terrà Padre Natale di Lagrimone. Pregate perché nessuno perda tempo.

Sono stata dal Vescovo per fargli vedere un modulo che dovevo caricare – Mi ha chiesto di tutti Voi – Spero che la Lory non dia preoccupazioni ma che si renda utile più che può.

La Franca in questi giorni è a Modena da Suor Ema-nuela, ha cominciato a girare un po’ per le case.

A Sassuolo è morto il dottor Ricci, pregate per Lui e per la sua famiglia. Lui che ha voluto tanto bene alla casa della Carità, certamente il Signore l’ha ricompensato regalmente.

Con tanto affetto saluto tutti gli amici e abbraccio tutti quelli di casa – Pregate tanto anche voi per noi.

In X.to suor Maria

12 giugno 1977 – Apertura della CdC di Tamatave - Madagascar.

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Maria Giubbarelli

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CM##/1

“Cara Suor Daria, questa mia ti sarà sorpresa – quasi sorprende anche me – ma passiamo oltre”

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia V. M. Fontanaluccia

Cara Suor Daria,questa mia ti sarà sorpresa – quasi sorprende anche

me – ma passiamo oltre. Per il bene delle nostre probande e di tutta la nostra Comunità, chiedo il tuo pensiero e il tuo giudizio sulle ragazze che sono passate da Fosdondo in questo periodo di probandato. Fallo serenamente e alla luce dello Spirito. La tua dovrebbe arrivare per la Pente-coste; chiedi anche a Suor Vincenza se le conosce. Pregate e fate pregare. Vi penso bene e in pace col Buon Dio e con tutti quelli che vi sono vicini.

Vi abbraccio suor Maria.

NB) il 7 giugno in S. Girolamo alle ore 9, ritiro di Padre Natale. Dillo a quelli che ti capitano.

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LM1977/3

“Guardate tutto per bene e cercate di fare del vostro meglio”

Fiumicino 2 settembre 1977

Cara Suor Margherita e tutti,viene Suor Jeanne e Don Paolo, vi diranno un po’ di

qua. La suora ha cercato di vedere un po’ tutti. È stata carina. Ha detto «Ci sono stata volentieri e parto volen-tieri». Per Suor Lorenza non state in pensiero, sarà stato un momento particolare quando l’ha vista Padre Navone. Non è affatto con una suora sola, ma a Sassuolo sono in tre – Suor Rosa, Suor Vincenza, Suor M. Grazia. Questa mattina doveva dare un piccolo esame di accertamento di coltura. Speriamo Bene. Sempre questa mattina con Suor Angela siamo state a Roma per poterla iscrivere a un corso x infermiere. Sembra che la prendano. Speriamo di riuscire. Dalla tua abbiamo sentito il danno che vi danno i signori ladri – speriamo che lo facciano solo perché hanno fame. Cercate di chiudere più che potete e poi sarà quello che Dio vuole. Nelle valigie ci deve essere una grande confu-sione, come pure nella posta. Guardate tutto per bene e cercate di fare del vostro meglio. Il giorno 6 c.m. viene a casa Sr. Gabriella dall’India perché il caldo la fa tribolare. Pregate anche per lei e per tutti. La Franca sempre molto bene – per ora non si parla di vestizione. C’è un po’ di

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Maria Giubbarelli

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crisi nei Fratelli della Carità pregate molto. Ha scritto Suor Bernardetta da Tamatave e sembra abbastanza in forma. Se avete bisogno di sacchi di roba fate sapere se dobbiamo indirizzarli a Tamatave. O come?

Vi abbraccio e bacio tuttisuor Maria

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LM1977/4

“Come siamo poveri e Lui come ci ama”

Ospizio S. Lucia Fontanaluccia 13 dicembre 1977Deo Gratias!

Cara Suor Margherita e tutti,io sono sempre in debito con voi – Il Signore però sa

tutto e questo è per me di molto conforto. Abbiamo se-guito con gioia tutti gli avvenimenti, l’entrata di Giorgina in Noviziato, la vestizione della Bao. Di tutto ringraziamo il Signore e Preghiamo per ottenere per noi e per tutti la Santa Perseveranza.

Il nostro Vescovo certamente vi avrà portato una carica d’entusiasmo e di Amore. Non poteva venire in un periodo più bello: dieci anni di missione, quante miserie, ma quanta Grazia e quanta Misericordia di Dio per averci chiamati. Anche noi qua abbiamo cantato il Te Deum. Come siamo poveri, e Lui come ci ama.

Qua come il Buon Dio vuole, in questo periodo abbia-mo trepidato parecchio per Suor Lodovica. E’ stata operata al cuore. È stata una cosa molto grossa, ora però sembra che vada benino. Pregate anche per Lei. Suor Laurence ha finito di studiare è tornata dalla Spagna molto contenta – ora vedremo se sarà il caso di farle fare un po’ di pratica in Ospedale o farla ripartire anche prima della fine del tempo stabilito. Dite anche Voi il vostro parere. Suor Ga-

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briella è molto brava, ma deve soffrire molto – cercate di scriverle anche voi – ora è a Cagnola con Suor Eugenia. Suor Paola è a Cavriago nel posto di Suor Agostina che è in India per un po’ di tempo per non lasciare Suor Letizia sola. Pregate e fate Pregare affinché tutti siano disponibili

alla Volontà di Dio. Lui ha molta fantasia e bisogna essere pronti a tutto.

La Franca sempre molto in gamba, sta facendo un po’ di Noviziato per tutte le case – La Lory ha ripreso a lavorare è molto contenta […].

La Curia regolarmente manda sempre i soldi per i no-stri Preti: tu Margherita te la vedrai poi con Padre Zocco quando la cassa è verde.

Pregate e fate di tutto per stare uniti e volervi molto bene. Mi sono proposta di scrivere a tutte le case – sarò brava!?...

Auguri di Sante feste a tutti, tutti con tanto af-fetto vi abbraccio

suor Maria

Mi sono proposta di scrivere a tutte le case – sarò bra-va!?

…bisogna essere pronti a tutto.

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LM1978/1

“Pregate molto e fate pregare”

Deo Gratias!28 gennaio 1978 Ospizio S. Lucia V. M. Fontanaluccia (Mo)

Cara Suor Margherita, questi giorni mi è giunta la tua del 6/1/ c.m. che por-

tava la bella foto della Bao – Ieri sera rovistando in mezzo a delle carte ho trovato l’unita lettera della sig.na Mercede che non è mai stata imbucata. Il Signore mi perdoni e la signorina Mercede, che forse aspetta la risposta.

Approfitto e ti unisco la lettera della Curia (anche questa è arrivata pochi giorni fa) così vedi come stanno le cose.

Suor Laurence forse parte il 24 febbraio con uno o due ragazzi. Vi saremo più precisi. Suor Giuliana è a Pietra-volta e sta bene. Dal 10 al 17 febbraio con Suor Laurence faranno gli Esercizi. Così ha promesso il signor Prevosto. A Corticella stanno preparando una spedizione di roba e intesteranno il tutto a Mario a Tamatave.

Vi saluto caramente tutti, tutti – Pregate molto e fate Pregare –

Con affetto suor Maria

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LM1978/2

“Sono a Pietravolta per due giorni (licenza premio) e approfitto per scrivere”

Deo Gratias! 12 aprile 1978

Cara Suor Margherita e tutti,sono a Pietravolta per due giorni (licenza premio) e

approfitto per scrivere. Potrei farlo anche da casa, ma ho così poca confidenza con la penna che quando scrivo mi ci vuole un po’ di calma. Suor Giuliana e Suor Cristina sono a Bologna per un corso di Esercizi – mandare solo la Giuliana mi dispiaceva un po’ – temevo che si trovasse male. Ora gli Esercizi sono parlati e movimentati e uno può trovarsi male se è un po’ timido. Non è ancora stato fissato il giorno della sua partenza ma penso che sarà nella prima quindicina di maggio.

Il Padre parte anche lui per l’India e poi per il Mada-gascar. Gli piacerebbe portarla con Lui e anche noi siamo tutti contenti. Di tutto questo nulla di sicuro perché deve sentire dalle varie agenzie ecc...

Dì a Don Giovanni che ci sono 50 (cinquanta) S. Messe di suffragio da celebrare faccia Lui [₤…]. Ho visto il suo articolo sulle case della Carità a Madagascar.

Gli faccio i miei complimenti anche se personalmente sono contraria a tutti gli articoli. Digli pure di non perdere d’occhio Sergio – a mio parere vuole seguito e spronato sempre, è buono ma senza iniziativa. Non sarebbe male

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Di tutto ringra-ziamo il Buon Dio. La comunità invecchia e questo è motivo di gioia e di dolore – di gio-ia perché andiamo a Casa – di do-lore perché abbia-mo sciupato tanto tempo e saremo trovati a mani vuote.

che anche le Suore facessero altrettanto – bisogna aiutarlo molto, molto senza paura.

Dopo la mia lettera a Suor Victoire non ho più saputo nulla, come va? Hai fatto bene a dire alla Franca di scrivere alla Georgine. La Franca fa molto bene ed è un buon aiuto in tutto; è Suora più delle Suore. E Suor Lorenza come sta? Qua tutti la ricordano. Dille che a Sassuolo è morta ieri la zia di Suor Rosa e che la Valeria tribola coi vermi e che preghi per tutti, tutti perché tutti le hanno voluto bene. Abbiamo avuto Suor Francesca all’Ospedale un mese, è stata operata di appendicite, ora sta facendo un po’ di convalescenza. Suor Chiara l’ha sostituita in S. Girolamo.

Suor Lodovica benino, sono sei mesi oggi che è sta-ta operata – di tutto ringraziamo il Buon Dio. La comunità invecchia e questo è motivo di gioia e di dolore – di gioia perché andiamo a Casa – di dolore perché abbiamo sciupato tanto tempo e saremo tro-vati a mani vuote.

Pregate molto per tutti quelli che ci aiutano. Suor Gabriella è sempre un po’ mal messa, anche se sta molto meglio.

Venerdì 21 c.m. andrò a sentire il Prof. , ci siamo rimessi al suo giudizio se farla ripartire o no. Pregate anche per questo, affinché Lei sappia vedere la volontà di Dio in quello che verrà deciso.

La Curia regolarmente manda i soldi per nostri Preti, a te il fare il resto. Dammi un bacio a tutte le Suore e un caro ricordo a tutti, tutti, ospiti e amici

con affetto suor Maria

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Maria Giubbarelli

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LM1978/3

“Suor Gemma viene a trovarvi e viene presto”

Deo Gratias!Roma 22 maggio 1978

Cara Suor Margherita e tutti quanti,viene la Giuliana. E’ in forma, anche se lasciare la

mamma è sempre molto doloroso. Preghiamo molto e la-sciamo fare al Buon Dio, Lui sa tutto.

Vi porterà un sacco di notizie, ma la più bella penso sia quella che Suor Gemma viene a trovarvi e viene presto. È una novità anche per il Padre, perché da Corticella sono venuti a parlarne dopo che Lui era partito. Noi qua siamo tutti contenti e penso che sarà contento anche Lui. Suor Gemma ha accolto la proposta con molta gioia e mi ha chiesto «quanto mi fermo?». Io le ho detto «se stai bene vedete poi voi laggiù».

Per Suor Saholy*, non so bene cosa dire, perché sem-bra che dei corsi per infermiere generiche non ne facciano più. Per fare il corso professionale ci vuole un attestato di scuola superiore e poi il corso è di tre anni. Non mi pare che sia il caso di tenerla in Italia tre anni. Sto sentendo a

* Questa Suor Saholy, come in tutte le lettere a seguire, non è la suora della Congra-gazione attualmente in Madagascar, ma una sua omonima, che poi lasciò la Famiglia delle Carmelitane Minori.

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Roma all’ufficio U.S.M.I. se ci sono ancora corsi generici in vista, e poi ve lo farò sapere. Intanto impari un po’ l’italiano e poi sarà quello che Dio vuole.

E Suor Vittoria non la mandate per un po’ di mesi? Fate voi come meglio credete. Suor Gabriella soffre molto, aiutatela anche voi con le vostre Preghiere. Il Prof ha detto che per ora non può partire. Suor Lodovica è sempre a Pietravolta e penso che ci starà ancora. Tutto il resto della comunità come Dio vuole.

La Livia ha tanto gradito la foto, che quasi piangeva di gioia (manda per Daniel [₤…])

Giuseppe Spurio mi ha portato ancora [₤…] da fare re-capitare alla famiglia della Teresa (come l’altra volta), dalla lettera di Don Gualdi ho tolto le [₤…] – dalle tu – speriamo che Zocco continua a farvi credito. La Curia regolarmente manda il suo sussidio per i Padri.

Il Vescovo mi ha un po’ rimproverato perché non ho fatto fare a Suor Giuliana tutti gli esami – stava tanto bene che proprio mi sono dimenticata. Lui ha detto: – Esercizi S. e tutti gli esami prima di partire cominciando dalla testa.

Spero proprio di non dimenticarmelo, datemi una mano anche voi a ricordarmelo quando venite a casa. Perdonami tutti i pocci che ho fatto. Pregate molto per tutti, tutti. Alla Giuliana l’incarico di abbracciare tutti.

Con affetto suor Maria

Saluti al Padre quando arriva.

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Maria Giubbarelli

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Pentecoste 1978 – Posa della prima pietra della CdC di Versova - Mumbai - India.26 agosto 1978 – È eletto papa Giovanni Paolo I.28 settenbre 1978 – Muore papa Giovanni Paolo I.16 ottobre 1978 – È papa Giovanni Paolo II.

LM1978/4

“Preghiamo e facciamo meglio che possiamo quello che dobbiamo fare”

Deo Gratias!5 dicembre 1978, Scandicci.

Cara suor Margherita e tutti di Tongarivo,vi scrivo da Scandicci. Sono arrivata qua ieri sera con

la Sandra (una delle sei) e suor Vincenza, per accompa-gnarla all’Istituto Ortopedico Toscano per una operazione all’anca. Siamo finiti a Firenze non so come. Sembra che qua ci sia un bravo prof. Certo è stato molto chiaro: l’uni-co vantaggio sarà quello di toglierle un po’ di male. Ora soffre moltissimo e più di dieci minuti non riesce a stare in piedi. La sorte di suor Vincenza sarà la carrozzella. E la nostra quale sarà? Lei è molto brava e ha uno spirito di sacrificio non comune – pregate per lei e per tutti il bisogno non manca. La tua lettera è arrivata il 15/11 dove dici che Adik e Domenico sono arrivati bene.

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Non mi pensate martire del lavoro, ma solo trascurata e pigra.

Domenico sarà un buon aiuto in casa e fuori, ha tutti i difetti dei veneti ma è anche molto disponibile e generoso e potrà aiutarvi. Tenetelo sotto anche come vita di pre-ghiera, chiamatelo tutte le volte che ci sono atti comuni. È anche un grande sentimentale e a volte bisogna tagliare corto. Adik lo conosco un po’ meno, ma mi pare che vada tenuto vicino e sollecitato in tutto quello che deve fare, l’incostanza è il suo forte. Domenico può aiutarvi anche in questo – vedrete poi voi e farete del vostro meglio. Mi pare che quando non ci sono ordini chiari e precisi a 10.000 km si possa agire dopo di aver pregato e essersi consigliati. Così pure per Suor Lucia: se Lei non si sente più di stare ad Ambositra, guardate insieme cosa si può fare e quali sono le ragioni per cui vuole essere rimossa. C’è anche Suor Gemma, sentite anche lei. Io andrei piano a metterla dai tubercolosi, se il Signore la vuole laggiù lo farà capire. Preghiamo e facciamo meglio che possiamo quello che dobbiamo fare.

Riprendo questa lettera il 16-12 alla Madonna di Pietravolta (non mi pensate martire del lavoro, ma solo trascurata e pigra).

Suor Vincenza non è ancora stata operata, forse la set-timana prossima. Spero che questa vi arrivi alla vigilia di Natale e porti a tutti, tutti i nostri auguri. Auguri secondo il cuore di Cristo, siamo suoi e per questo il Natale ci trovi nella gioia e nella pace con tutti.

Con tanto affetto vi abbracciosuor Maria

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LM1979/1

“Tutti bene e sono sereni, anche se le tribolazioni non mancano”

Deo Gratias! Ospizio S. Lucia V. M. 16 maggio 1979

Cara sr. Gemma,don Giovanni ha portato la tua e vostre notizie; di

tutto sia ringraziato il Signore. Ho parlato con Don Ma-rio per il tuo visa; abbiamo convenuto che tu lo rinnovi; e se è vero che stai meglio che quando eri a casa, cerca di approfittarne e chissà che passato un po’ di tempo tu non torni completamente ristabilita, sono convinta che è

questione di tempo. A casa puoi sempre tornare anche se hai rinnovato il visto. Sono stata a Corti-cella, ho visto una tua foto molto bella. Ho detto a Suor Alberta (che ha voglia di una superiora) di guardarla spesso. Tutti gli altri bene e sono sereni, anche se le tribolazioni non mancano. I tuoi pure bene (almeno quelli di Fontanaluccia).

La nostra famiglia un po’ come dappertutto, c’è chi bene e chi meno bene. In questo periodo è Suor Silvia che è stata all’Ospedale con una forma acuta di reumatismi, è uscita ieri, ma con un mese di riposo. Saranno le novizie – Pregate anche per queste. Sono state a casa un po’ di tempo e adesso cominceranno il Noviziato.

Sono stata a Cor-ticella, ho visto una tua foto molto bella. Ho detto a Suor Alberta (che ha voglia di una superiora) di guar-darla spesso.

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E lì come va? Le ragazze s’impegnano? Penso che tu possa aiutare Suor Margherita in tutte le sue cose. Per la venuta di Suor Augusta fate voi. Penso che la Bernardetta rientrerà in agosto. La Vittoria sta bene e mi sembra serena, ora è a Cagnola per i denti. Il babbo della Bernardetta non troppo bene, lei sempre più magra. Gli esami del sangue bene, speriamo finisca anche i denti. Lascio alla Signorina la cronaca di tutti e tutto.

Vi abbraccio e bacio tutti.

suor Maria

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Maria Giubbarelli

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LM1979/2

“Sono qua seduta in cappella a Pietravolta e il mio primo pensiero è per voi tutti”

Lettera incompleta, non ci è giunta la conclusione

Deo Gratias!Madonna di Pietravolta 4 luglio 1979

Carissime sorelle di Tongarivo,sono qua seduta in cappella a Pietravolta e il mio pri-

mo pensiero è per voi tutti. Ieri abbiamo fatto un breve consiglio a Sassuolo. Mancava il Padre perché è a Marola per i S. Esercizi, Suor Silvia che ancora non sta bene (oggi Suor Raffaella andrà con Lei dal Prof. per sentire cosa dice), Suor Concetta è al mare anche lei per salute, Suor Giuseppina per impegni di casa. E così eravamo solo in quattro. Si è stabilito che il giorno del Carmine entrano in Noviziato la Sandra, la Gloria e la Gianna. La Giovanna (quella di Modena) è rientrata in famiglia per un ripensa-mento. Le ragazze sono serene e tranquille. Speriamo che la Silvia guarisca presto e così potrà seguirle e aiutarle.

Siamo tutte d’accordo che una Suora che le segua ci vuole. Pregate anche voi per questo e fate Pregare. Scrivete a Suor Caterina che è Novellara – e fatele coraggio.

[…] Il Signore certamente l’aiuterà, ma anche noi

Il Signore certa-mente l’aiuterà, ma anche noi dobbiamo starle vicino.

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dobbiamo starle vicine.A San Giovanni Suor Elisabetta aspetta Suor Gemma.

Questo però avverrà quando Dio vuole e se sta bene stia ancora a Madagascar. Quando viene però è sempre la ben venuta. E Mario è poi partito per l’India?

Ho letto una lettera di Suor Saholy nella quale si sente che farebbe volentieri il corso da infermiera. Qua siamo in contatto con Roma e aspettiamo sempre qualche noti-zia, ma sembra che corsi per infermiere generiche non ne facciano più. Si spera in un corso professionale di 6 mesi (anziché di 3 anni), ci vuole però un certificato di scuola superiore. Potreste mandare una fotocopia dei diplomi che ha e poi farli vedere se sono riconosciuti e così vedere cosa si può fare. Suor Victoire è molto brava tiene il posto di una Suora a Cagnola, è stata a Roma con un pellegrinaggio di Fontanaluccia. È tornata contenta, mi pare che abbia visto anche un suo parente. Verrà a Fontanaluccia per la Novena del Carmine, così pure Suor Bernardetta, la qua-le ha tribolato per il papà sempre mal messo. Dovevano operarlo e poi all’ultimo momento hanno detto di no – l’ha riportato a casa, ma non sta bene. Preghiamo molto anche per questo.

Abbiamo fatto allungare il soggiorno della Victoire, così potrà rientrare con la Bernarda. Ad averci pensato prima poteva tornare con Gualdi, ma ormai è tardi e poi con Lei non sì è parlato di nulla e Lei è convinta che il suo ritorno sarà con la Bernardetta. Le faremo fare gli Esercizi.

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E Suor Augusta quando viene? E lì come fate? Speriamo che almeno tutte stiate bene. Il Signore sarà costretto a fare qualche miracolo se noi ci crediamo sul serio. Preghiamo e stiamo unite nel Signore. Disponiamoci con fede a celebrare la festa della nostra Madonna del Carmine. È la festa della madre e dei figli.

È morto...

1979.- Sr. Maria ai primi voti di suor Francine e suor Georgine con padre Manzo-ne SJ e suor Margherita.

E lì come fate? Speriamo che al-meno tutte stiate bene. Il Signore sarà costretto a fare qualche mi-racolo se noi ci crediamo sul se-rio. Preghiamo e stiamo unite nel Signore.

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LM1979/5

“Cerca di non affaticarti troppo, riposati, in povere parole cerca di voler bene anche a suor Gemma”

Deo Gratias! Madonna di Pietravolta 5 luglio 1979

Carissima Suor Gemma e tutti,sono a Pietravolta per la mia settimana, ieri ho scritto

a Tongarivo e oggi è arrivata Suor Bernardetta con una lettera di Suor Margherita nella quale dice che tu oggi (5) o domani parti con Suor Lorenza per Tamatave. Sono proprio contenta, perché ti penso bene e in forma e chi sa quanto bene potrai fare anche laggiù. E poi sono contenta per i ragazzi, le ragazze e per le Suore.

Cerca di non affaticarti troppo, riposati, in povere parole cerca di volere bene anche a Suor Gemma. Insegna però a tutti che quello che conta è l’Amore di Dio e di conseguenza l’amore ai nostri fratelli più piccoli.

Il giorno del Carmine entrano in Noviziato tre delle ragazze – Sandra, Gloria e Gianna – sono molto se-rene e brave. Pregate per loro affinché il Signore gli faccia dono del Suo Amore.

Suor Silvia va piano, piano a riprendersi e per un po’ saranno ancora senza una sorella maggiore tutta per loro. Andrà bene così se Lui ha permesso che Suor Silvia si

Insegna però a tutti che quello che conta è l’Amore di Dio e di conse-guenza l’amore ai nostri fratelli più piccoli.

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Maria Giubbarelli

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ammali. C’è Suor Elisabetta a S. Giovanni che ti aspetta e con Lei anche quelli che ancora ti conoscono. Tu cerca di stare bene e poi sarà quello che Dio vuole.

[…] A Corticella o meglio a Monteveglio bene, ho visto Suor Alberta al funerale di un fratello di Suor Rosa-ria. Pregate anche per Lei e per tutta la Sua famiglia così provata. È morta pure la moglie di Mario Posterli, se puoi scrivi anche a Lui.

Come vedi le tribolazioni non mancano a nessuno. Spe-ro che con Fede e Amore celebrerete la festa della nostra Mamma del Carmine. È festa particolare della famiglia.

Anche se siamo della povera gente, Lei però è una grande Madre che merita tutta la nostra tenerezza e il nostro amore. Anche il Papa Giovanni Paolo II è devoto alla Madonna del Carmine e porta sempre lo scapolare (l’ha detto Lui). Ti prego di salutarmi tanto Domenico e Roberto e digli che li ringrazio della

lettera e che spero di rispondere. Spero che ti saranno di grande aiuto. Salutami le ragazze di Bergamo e alle Suore il mio affetto, dì loro che gli voglio molto bene, anche se non riesco a comunicare con Loro come sarebbe mio desiderio. Con tanto affetto vi abbraccio tutti

suor Maria I tuoi stanno bene, li ho visti tutti, così pure la Zita e famiglia.

Anche se siamo della povera gen-te, Lei però è una grande Madre che merita tutta la no-stra tenerezza e il nostro amore.

Ottobre 1979 – Suor Maria in viaggio per la terza volta in Madagascar.

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LM1979/3

“Non darti pensiero di troppe cose. Lascia fare al Buon Dio che Lui sa”

Deo Gratias!15/11/79

Cara sr. Gemma [entrambe in Madagascar, ndr],viene fratel Piva. Mi dispiace di non mandarti il vestito.

L’ho saputo solo questa sera e così non è pronto. Come stai? Spero bene. Non darti pensiero di troppe cose. Lascia fare al Buon Dio che Lui sa. Martedì andrò ad Ambositra con o senza Suor Margherita. Qua sono un po’ poche. Vedremo di fare il tutto per il meglio. Dì a Domenico e Roberto di aiutare Piva nel suo lavoro. Lui è un po’ sco-raggiato, perché non c’è Mario, che è sempre ad Ambositra. Quando rientra penso che verrà anche per la lavatrice. Salutami la Lilly che non ho visto lunedì mattina così tutti gli altri, suore, ragazzi e Ospiti, dì a loro che preghino molto, molto. Quest’oggi è partito Antonio per l’India e poi Italia e Spagna. Per quello che riguarda la casa ti scrive Suor Margherita che conosce meglio le cose.

Vi abbraccio tutti

suor Maria

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LM1979/4

“Aiuta a pregare tutti”

Deo Gratias! Ambositra 21 novembre 1979 Cara sr. Gemma,

ho ricevuto la tua a Tongarivo. Ringrazio il Signore che tu ti sia ripresa. Per salire a Tananarive per la mia partenza fai liberamente come ti senti. Il Signore tiene conto di tutto e terrà conto certamente anche di questo sacrificio. Abbia-mo telefonato in Italia e Suor Concetta mi ha detto che Suor Augusta a partire aspetta il mio rientro. Le ho detto

di partire prima, ma faranno poi quello che il Padre gli dice. Sai che mi è venuta una bella idea – tutte le suore malgasce chiedono come abbiamo cominciato e il perché di questa famiglia – Mi pare sia giunto il momento di scrivere qualche cosa per loro – Tu potre-sti piano, piano fare qualche cosa. Andando a casa ne parlo con Don Mario (lui certamente è contentissimo) e poi mettere insieme il tutto e fare un piccolo libro e darglielo. La traduzione non è un problema, i Padri si prestano. Tu mettiti all’opera. Prendi quaderno e

penna e poi scrivi. Chissà che il Signore non ti abbia por-tato a Madagascar x questo! Salutami tutti, tutti. Un bacio alle Suore, dall’Italia gli scriverò. Qua tutti bene, è arrivata la sospirata acqua. Il pozzo è quasi finito, Mario è ancora qua, saliremo insieme a Tongarivo.

Saluti cari e un abbraccio, suor MariaAiuta a Pregare tutti.

Sai che mi è venu-ta una bella idea - tutte le suore malgasce chiedono come abbiamo co-minciato e il per-ché di questa fami-glia - Mi pare sia giunto il momento di scrivere qualche cosa per loro.

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LM1979/6

“Io sto preparando i bagagli per partire”

Deo Gratias!I domenica di avvento2 dicembre 1979 Tongarivo

Cara Suor Gemma,viene Mario – speriamo possa aggiustarvi la lavatrice.

Io sto preparando i bagagli per partire. E tu come stai? Il caldo si fa sentire? Cerca di essere prudente. Ieri abbiamo saputo (hanno telefonato da RE) che Suor Augusta arriva il 12 c. m. Sosterà alcuni giorni qua e poi verrà subito a Tamatave, così tu potrai salire a Tongarivo. A Pasqua quando Suor Giacinta verrà a casa, se tu ti senti mi sem-brerebbe buona cosa che tu andassi con Suor Lucia e Bao a Ampasimanjeva. La stagione in quel periodo è buona, così sarei più tranquilla. Lasciare sola Suor Lucia con Bao ho paura che si tiri troppo il collo, un po’ di freno non le fa male. Spero prima di partire di vedere Roberto e così avere le ultime notizie di Tamatave. Un ricordo per tutti, tutti. Fa Pregare molto il Buon Dio per tutte le nostre baracche.

Ti abbraccio e bacio suor Maria

Fa Pregare molto il Buon Dio per tutte le nostre ba-racche.

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Maria Giubbarelli

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1979, Tongarivo - Da sinistra in piedi: suor Giacinta, suor Bao Louise, suor Giuliana, suor Georgine, la novizia Henriette, suor Maria, suor Florine, la novizia Teresa; da sinistra sotto suor Margherita, la novizia Marie Paule e suor Angèle.

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LM1979/7

“Tenendo conto della mia vecchiaia”

Deo Gratias!Borgo Panigale

Carissime tutte,mi ero proposta di scrivervi una lunga lettera (in treno)

ma tenendo conto della mia vecchiaia, abbiamo deciso che a Roma viene suor Franca e la Bernardetta e io mi fermo a Firenze con Suor Vincenza, la quale sta benino e va alla visita di controllo. Speriamo sia l’ultima, o meglio, sarà quello che Dio vuole. Quindici giorni fa in India è stata operata suor Agostina […]. La Missione va pagata. Tutto è andato bene. Ringraziamo il buon Dio sempre e di tutto. Dite a Don Giovanni che ho un centinaio di S. Messe da fare celebrare (Zia Maria e altri defunti). Vi mando il ricordino di Don Paolo – Lui che ha fatto tanto bene a tutte o quasi. Pregate molto per tutti. Fate conto dei ragazzi, sono tutti e due molto buoni e vanno aiutati. […].

Vi abbraccio e baciosuor Maria

La Missione va pagata. Tutto è andato bene. Rin-graziamo il buon Dio sempre e di tutto.

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Maria Giubbarelli

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LM1980/1

“Ricordiamoci sempre che siamo le suore della Casa della Carità”

Deo Gratias!Fontanaluccia 18 aprile 1980

Cara Suor Augusta e tutte, ieri ho ricevuto la tua raccomandata coi diplomi della

Saholy, grazie anche per Lei. Questi giorni si trova a Roma con amici malgasci. Fa pregare anche per Lei affinché possa serenamente fare solo quello che vuole il Signore.

Suor Margherita prima di partire per Foggia (non ricordo per quali motivi) aveva telefonato a Suor Teresa Marghe-rita la quale le aveva detto che tu eri un po’ preoccupata per la salute di Suor Bernardetta, perché non stava ancora tanto bene. Dopo averci pregato e pensato su un po’, se voi tutti lo ritenete opportuno e Suor Gemma sta bene, potrebbe tornare a Tamatave lei per un po’ di tempo e la Bernarda a Tongarivo per vedere se si riprende meglio. Suor Gemma ho visto che faceva molto bene – ti ripeto

fate voi come pensate che sia meglio. Può darsi che quando arriva questa lettera Suor

Bernardetta sia già in forma e tutto sia risolto. Preghiamo e lasciamo al Signore ogni nostra pre-occupazione.

Per le novizie metti tutto nelle mani del Buon

Per le novizie met-ti tutto nelle mani del Buon Dio e della Madonna e prega molto – e poi tieni la vecchia strada.

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Dio e della Madonna e prega molto – e poi tieni la vec-chia strada.

Farò mettere due righe anche a Don Mario che ti sa-ranno di aiuto.

Speravo che la Valeria potesse partire presto e così dare a Suor Giacinta la possibilità di partire tranquilla, invece le cose sembra che vadano un po’ a rilento. Pazienza!

Dì a Don Gualdi di prepararle i documenti così almeno per la fine di maggio o i primi di giugno potrà venire a casa. Attendiamo la piccola Donatella, vi lascio pensare alla gioia dell’Elda e di Eugenio. Qua come Dio vuole.

Il Signore è sempre buono anche se ci fa un po’ tribolare. Preghiamo e chiediamo le 400 suore e numerosi fratelli.

Ricordiamoci sempre che siamo le Suore delle Case della Carità.

Saluti cari a tutti, tutti Ospiti, Novizie, Suore e Padri e a tutti i Tesori della Giuliana – con affetto vi abbraccio e bacio

suor Maria

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LM1980/2

“Pregate, state unite e vogliatevi molto bene, aiutatevi a vicenda per fare sempre meglio quello che fate”

Deo Gratias!Ospedale di Modena – 23 maggio 1980

Carissima Suor Gemma e tutti di Tongarivo, finalmente è arrivato il visto alla Valeria e parte subi-

to. Ieri sono stata a Roma a spedire le medaglie di Padre Zocco, dovrebbero arrivare con la Valeria. Speriamo.

E oggi sono qua all’ospedale con Suor Rosa – in questo momento è in camera d’operazione, le stanno togliendo una cisti al seno. Siamo abbastanza tranquilli, perché Lei è una produttrice di cisti e speriamo che anche questa sia una delle tante che derivano dal suo grasso. Tutti gli altri

come il Buon Dio vuole.Il 30 c. m. partirà per l’India (per un po’ di

tempo) Suor Alberta e Don Giuseppe di Corticella. A sostituire Suor Alberta andrà Suor Rosanna, la quale, quando Dio vorrà, andrà in India con visto permanente.

Pregate tanto anche per loro. Stanno aprendo la casa e organizzandosi per fare l’Adorazione Perpetua (questa è la volontà del nostro Vescovo). Le Novizie sono alla Madonna di Pietravolta per la novena dello

Le novizie sono alla Madonna di Pietravolta per la novena allo Spi-rito Santo. I Fra-telli lavorano alla Macchiaccia: è or-mai a buon punto. Come vedete di noia non si muore. E voi penso che fa-rete altrettanto.

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Spirito Santo. I Fratelli lavorano alla Macchiaccia: è ormai a buon punto. Come vedete di noia non si muore. E voi penso che farete altrettanto.

È molto tempo che non abbiamo vostre notizie: l’ultima a Suor Margherita (che io ho aperto) da Suor Bernardetta la quale dice che ora sta bene. – Di tutto ringraziamo il Signore –. E tutte voi Suore, novizie e Ospiti come state? Prego Suor Gemma di non preoccuparsi per Corticella perché tutto andrà come il Buon Dio vuole. Ho trovato tutti bene l’ultima volta che ci sono stata (una settimana fa). Non dimenticarti di scrivere. Potreste fare un picco-lo articolo anche per il bollettino parrocchiale. Farai poi come puoi. E Suor Giacinta quando viene? Mi raccomando avvertite. La Valeria vi racconterà tutto di qua.

Riprendo a scrivere oggi 25 festa di Pentecoste. Suor Rosa sta bene e sembra che tutto vada per il meglio. Anco-ra una volta il Signore ci ha dimostrato il Suo Amore. Le Novizie oggi sono qua e stanno bene e sono serene, non dimenticatele nelle vostre Preghiere e loro non dimenticano voi. Suor Saholy è a Busana. Ha scelto quella casa perché dice che è tranquilla – i primi di luglio comincerà un corso a Perugia, che dura fino a settembre. Non ha però ancora risolto i suoi problemi. Preghiamo e poi sarà quello che Lui vuole. Suor Margherita è ancora a Foggia tornerà i primi di giugno (fine scuola). Pregate, state unite e vogliatevi molto bene, aiutatevi a vicenda per fare sempre meglio quello che fate. Un ricordo particolare a Suor Augusta e alle novizie – non temere metti tutto nelle mani del Signore e della

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21 giugno 1980 – Apertura della prima CdC in India a Versova (Mumbai) con un mandato di adorazione eucaristica perenne. (Il 16 luglio inaugurazione so- lenne)15 ottobre 1980 – Le novizie fanno la professione per la prima volta nella Basilica della Madonna della Ghiara, a Reggio Emilia, non più a Fontanaluccia o alla CdC di S. Girolamo. – Inizia ‘Il Fermento’, giornalino di collegamento e formazione della Fami- glia. – Don Mario fa incontri fra le superiore delle Case e tra suore e fratelli. Fine 1980 - inizio 1981 – Due suore (suor Gabriella, suor Maria, e altre in sostitu- zione di suor Maria) prestano servizio di supplenza di tre mesi nella cucina del seminario di Carpi. – Tre Suore vanno per brevi periodi a S. Mango (Avellino) e Muro Lucano (Potenza) dopo il terremoto che ha colpito Basilicata e Campania.Anno 1981 – Lettera di don Mario “Pronti ad andare in Brasile” (27-1-1981). – Completamente ristrutturata la Macchiaccia, sede dei Fratelli della Carità. – A Mumbai il Primo Ministro dello Stato del Maharashtra offre all’acive- scovo Simon Pimenta e a Madre Teresa 30-40 acri da adibire ad un villag- gio per i lebbrosi. Madre Teresa scrive alla superiora della CdC di Verso- va se si può assumere il progetto: Madre Teresa impianterebbe tutto e poi lo consegnerebbe alle nostre suore; a Mumbai, incontra fratel Romano e le suore della Casa. Viene inviata una relazione a don Mario, che il 13- 16 aprile la incontra a Calcutta. Dopo un altro loro incontro a Roma, il vescovo Baroni blocca il progetto.

Madonna – e sarai la Maestra più in gamba. E l’orto della Giulia? Il dispensario della Lorenza?

Vi abbraccio e ricordo tutti, tutti.

suor Maria.

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1979 Ospizio di Fontanaluccia - In primo piano la Mucci (Anna Stagi) con a fianco suor Maria e suor Teresa.

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CM1981/1

“Questo lo sa il Signore”

Deo Gratias!Scandicci 15 marzo 1981

Cara Suor Raffaella,ho chiesto a Suor Letizia in questo momento se Don

Riccardo o meglio Suor Silvia le avevano dato una lettera per te circa il tuo rientro in Italia. Lei mi ha detto di no. Le cose stanno un po’ così: Suor Roberta fisicamente sta poco bene, anche se si è ripresa dal primo episodio (Ospedale). Sta proprio mettendocela tutta e non sappiamo quanto potrà durare. Questo lo sa il Signore. I ragazzi sono quello che sono, la scuola va come può, tu però sono cose che ben conosci. Don Ivo ha detto con Suor Letizia “mandatela su subito”. Con me non ha detto nulla; l’ho visto questa mattina in Chiesa (alla M. Pellegrina) è venuto a salutarmi quasi mi baciava la mano. Io, dopo averci pregato e sentito un po’ alcuni, sarei del parere che tu venissi a casa, finito il

tuo tempo. Parlatene anche voi e poi l’ultima parola è del Padre se passa per l’India – Non so cosa scrivo perché ho perso gli occhiali. Pregate molto, molto. Suor Letizia ti racconterà tutto e di tutti.

Salutami caramente la Vincenza, Luigi, Sante. Ti ab-braccio

suor Maria

Non so cosa scrivo perché ho perso gli occhiali. Pregate molto, molto.

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23 marzo 1981 – Primo Consiglio ‘storico’ a Tananarive delle Carmelitane Minori in Madagascar.13 maggio 1981 – In vista di una nuova CdC, a Gaiano (PR), inizia la presenza delle Carmelitane Minori con il noviziato (tre ragazze), abitando un po’ nella scuola materna e un po’ in canonica con i primi Ospiti.

LM1981/1

“Speriamo nel Signore e in Madre Teresa”

Deo Gratias!Sassuolo, 22 giungo 1981

Cara Suor Margherita e tutti, spero che sia la volta buona che riesco a scrivere due

righe. Non ho cose particolari da dire. Ora c’è il “Fermento” e la lettera comunitaria che portano tutte le notizie. Volevo solo dare qualche chiarificazione sulla roba del container. La lavatrice è per Tongarivo, dite un grazie alla Casa della Carità di Sassuolo perché l’hanno pagata loro – un paiolo di rame pure di Tongarivo – per la bella Madonna, ma-estra delle Novizie, un grazie alle Suore di Busana. Era stata regalata a Loro e Loro con tanta generosità hanno pensato di mandarla in Missione. Con Padre Navone fate come meglio credete.

Una cosa mi sembra importante volerle molto bene e stare a Lei molto vicini. C’era pure una porticina per il

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Tabernacolo della Chiesa di Padre Dario; spero l’abbiate trovata, se non l’avete trovata cercatela che c’è e poi fa-teglielo sapere. Per tutto il resto dividete da buoni fratelli come credete meglio. Pregate sempre per i benefattori vivi e defunti.

In questo momento mi telefonano da Reggio che è in arrivo Romano dall’India e il 24 c.m. parte per sei mesi Suor Elisabetta; vi lascio immaginare la sua gioia. Il 5 luglio ritornerà Suor Raffaella. I VISA per l’India sono un po’ un guaio – Speriamo nel Signore e in Madre Teresa.

Con affetto vi abbraccio e bacio tutti, tutti

suor Maria

Le mamme stanno bene di Margherita e Giuliana.

1 luglio 1981 – Apertura della Casa di Formazione dei Fratelli della Carità alla Mac- chiaccia, “Eremo”.14 novembre 1981 – Apertura della CdC di Bertinoro (FO).

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1980 - Suor Maria.

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LM1982/1

“Come vedete sono ancora viva e tiro avanti come il Signore vuole”

Madonna di Pietravolta 2 aprile 1982Deo Gratias!

Cara Suor Margherita, e tutticome vedete sono ancora viva e tiro avanti come il Si-

gnore vuole. Tutto quello che era andato fuori posto (bocca, etc) è tornato a posto. Io sono un po’ un cencino e faccio fatica a fare nulla. Di tutto cerco di ringraziare il Signore come posso.

La Comunità è un po’ in movimento per la par-tenza della Franca. Partirà il 15 c.m. per l’India e poi di lì passerà al Madagascar, speriamo non abbia problemi di salute e possa darvi una mano.

Suor Giuliana sta bene, così pure Suor Vittoria e Saholy – a proposito di Suor Saholy; […]. Passa un periodo molto sereno e tranquillo, studia anche troppo. Suor Raffaella ha ripreso a fare il cobalto speriamo solo nel Signore, dateci anche voi una mano.

Sembra che la settimana santa parta il container. Spe-riamo parta e arrivi presto e bene per dare un po’ di sollievo a tanti poverini. Dì a Don Giovanni che ci sono una trentina di S. Messe da fare celebrare. La Curia manda regolarmente i soldi per i nostri Preti.

Io sono un po’ un cencino e faccio fa-tica a fare nulla. Di tutto cerco di ringraziare il Si-gnore come posso.

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Ieri Don Giuseppe Gobetti mi ha portato [₤…] per le Suore del Madagascar – il donatore è stato suo fratello Luigi Gobetti – Marmirolo – mandategli un biglietto di ringraziamento.

Suor Giacinta è poi salita a Tongarivo per fermarsi un po’ nella Casa della Carità? Certo non le farebbe male.

E tutte le altre come stanno? Di Suor Gemma non sappiamo quasi nulla, ma la speriamo bene e in pace. Salutami tanto tutti, tutti e fa Pregare molto i nostri Poveri.

Ringrazia Padre Manzone per la sua bella lettera alla quale conto di rispondere, così pure a Don Giovanni.

Vi abbraccio tutti a nome di tutti.suor Maria

Salutami tanto tutti, tutti e fa Pregare molto i nostri Poveri

13 maggio 1982 – Apertura della CdC di Gaiano (PR).

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1982 - Suor Maria e Mariona nell’ambulatorio dell’Ospizio.

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1982 - Originale del biglietto pubblicato nella pagina seguente.

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CM1982/1

“Il Signore ti ha mostrato la Sua via”

Il Signore ti ha usato misericordia perché tu agivi sen-za saperlo - Oggi 3/7/82 il Signore ti ha mostrato la Sua via – perché tu cammini sempre davanti a Lui con cuore semplice. Sai dove devi rapportarti. I tuoi peccati saranno la tua salvezza. Cerca di essere misericordiosa con tutti. Non perdere tempo perché tutto è Suo.

Prega per tutta la Famiglia.

sr. Maria

Anno 1983 – Don Mario inizia a scrivere dell’ipotesi di fidanzati o coniugi “che domandassero di fare parte viva e integrale della vita della Casa”. A Perac- ca (TO) studia anche gli Istituti secolari per un nuovo Ramo.

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LM1983/1

“Speriamo molto nel Signore e nella buona volontà di tutti”

Deo Gratias!Fontanaluccia 2 ottobre 1983

Cara Suor Margherita e tutti,la Saholy prima di partire mi ha lasciato [₤…] che voi

piano piano quando potete dovete darglieli. Io i suoi li ho versati sul conto delle missioni del Madagascar così quan-do Padre Zocco batterà cassa sono pronti. Piergiorgio ha rimborsato quanto gli avevi prestato [₤…].

Vi penso bene come sento anche dalla tua. Noi qua siamo un po’ sotto sopra, ci sono vari sposta-menti e tu bene sai come sia facile piantare le radici anche se piove poco. Speriamo molto nel Signore e nella buona volontà di tutti. Non sto a farvi il qua-dro perché non è ancora completo: o ve lo porto o ve lo mando. Suor Raffaella tira sempre avanti e ogni giorno è grazia. Lei è molto serena e aspetta quello che il Signore disporrà.

Pregate molto anche voi per questo, e poi sempre Deo Gratias! Tutto il resto della comunità non c’è male, tolto come dicevo gli spostamenti. Per la Saholy sarà quello che Dio vuole; forse tornerà in Italia per fare la Suora laica, ha conosciuto una suora durante il corso. Io le ho detto

Noi qua siamo un po’ sotto sopra, ci sono vari sposta-menti e tu bene sai come sia facile piantare le radi-ci anche se piove poco.

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che le nostre case hanno sempre la porta aperta – se verrà dopo un po’ di tempo, se farà come ha fatto con noi. È un’anima che non sa trovare la pace.

Pregate molto, molto.Vi abbraccio tutti

suor Maria

Anno 1984 – Il periodo di noviziato in Italia, per volere del Vescovo Baroni, viene allungato a due anni. – Don Mario sente anche l’esigenza di un luogo separato dalle CdC per la formazione del noviziato (‘capsula spaziale’). Cercherà e troverà in quest’anno un appartamento in Via Gabbi a Reggio, dove le novizie co- minceranno a trascorrervi dei periodi.

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CM1984/1

“Continua sempre a mantenere i fiori freschi a Lui e Lui manterrà sempre fresca la sua piccola, piccola sposa”

Deo Gratias!Ospedale di Castelnuovo ne’ Monti 29 marzo 1984

Cara Suor Cristina e tutti dei nostri:vi porto tutti nel cuore ai piedi di Gesù, ma tu sei la

più piccola e la più lontana e in più studente, e questi sono tutti elementi che mi spingono a scriverti, mentre sono qua seduta vicino al letto di Suor Vincenza, che ha subito un intervento due ore fa […], prega molto per tutte le suore sane e ammalate, e poi per tutta la famiglia.

Si comincia a parlare del 50antesimo del Vecio, che verrà celebrato il 15 luglio, giorno della Sua ordinazione.

Domani 30/3 hanno inizio le S.S. 40 ore. Cerca quando puoi di fare anche tu qualche ora di adora-zione. Per ringraziare il Signore del dono della vo-cazione. Soprattutto della vocazione all’amore. A S. Teresina non mancano mai i fiori, quando sono un po’ appassiti dico: «la Cristina ci guardava sempre»; continua sempre a mantenere i fiori freschi a Lui e Lui manterrà sempre fresca la sua piccola, piccola sposa. Domanda al Signore che mandi Sante Vocazioni alla nostra famiglia e a tutta la Chiesa Santa di Dio.

Cerca quando puoi di fare anche tu qualche ora di adorazione. Per ringraziare il Signore del dono della vocazione. Soprattutto della vocazione all’amo-re.

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Pensa che bello se potessimo presentare al Padre per la Sua festa un bel mazzo di vocazioni. A tutta la Casa della Carità di Ambositra gli auguri Santi di Pasqua, un bacio a tutte le suore.

Come pure ad Ampasimanjeva. Ho visto da una tua lettera al “Fermento”, che per Pasqua andrai laggiù salutami tutti, tutti Suore, Ospiti ecc.

Riprendo questa mia a Bertinoro il 7/4, sono qua da tre giorni con Suor Pia e Suor Gloria. Domani andrò a Firenze per accompagnare Suor Elisabetta che parte per l’India per dare modo a Suor Agostina di venire alcuni mesi a casa. Prega tanto anche per l’India. Scrivi spesso ai tuoi, non farli stare il pensiero. Ti unisco un biglietto di una tua amica che per caso ho trovato dopo mesi nella posta; ringrazia e chiedi scusa.

Ti abbraccio e bacio unita a tutti e ti chiedo la carità di un ricordo al Signore.

In Cristo con affetto

Suor Maria.

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31 maggio 1982, Fontanaluccia - Don Mario con un gruppo dei primi Fratelli della Carità e par-rocchiani durante una Rogazione.

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LM1984/3

“Temo che lo rimandino come un limone spre-muto”

Deo Gratias!Madonna di Pietravolta

Cara Suor Margherita,è finita la confusione di tutte le feste del 50° del Padre

che sono riuscite benissimo grazie al Signore e alla nostra mamma celeste. La vita torna normale e mi sono ricordata (per fortuna) che la Saholy ha portato a Sassuolo [₤…] i primi di luglio per i suoi; io li ho versati subito nel conto Madagascar, tu farai il resto quando verranno a cercarli.

Così pure la sig. Ravalisou, che sono gli ultimi (come da biglietto di Spurio).

Se fatte per amore sono cose che il Signore gradirà anche queste.

Come state tutti? Il Noviziato è a buon punto? E tu quando vieni? Avevo promesso al Vescovo che ti avrei scritto per raccomandarti di non fare stancare troppo Don Luciano. Dillo anche a Don Giovanni che certamente è il programmatore – Parole del Vescovo: «temo che lo ri-mandino come un limone spremuto». Cerca tu di fare la moderatrice.

Cerca di avere un occhio particolare anche per Suor Cristina, è tanto piccola.

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Cerchiamo di Pre-gare molto e di sta-re unite - il diavo-lo non perde tempo e miete vittime e getta confusione in qualche anima un po’ debole.

Noi siamo un po’ come i terremotati, siamo accampati tutti a Pietravolta e si prevede che la cosa andrà per le lunghe*. Cerchiamo di Pregare molto e di stare unite - il diavolo non perde tem-po e miete vittime e getta confusione in qualche anima un po’ debole.

Ti abbraccio per tutte, con affetto

suor Maria

* Questo finale della lettera si riferisce ad un periodo durante la ristrutturazione dell’Ospi-zio nel quale tutti, Ospiti e suore, si sono trasferiti alla Casa di Preghiera di Pietravolta.

1984 Madagascar – Festa in Casa a Tongarivo!

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CM1984/2

“Mi raccomando fa la brava e prega”

Carissima*,con tanto ti ricordo e prego molto per voi. Mi racco-

mando fa la brava e prega. Saluta tutti, tutti. Con affetto ti abbraccio

suor Maria

PS) il 15 luglio ho visto tua mamma e babbo stanno benone e aspettavano una tua lettera, scrivi spesso.27 luglio 1984

8 settembre 1984 – Apertura del noviziato ‘S. Giuseppe’ in Madagascar a Manresa (Tananarive. Suor Laurence scrive delle “tre pietre” – i ‘Toko Telo’ - le Tre Mense).Anno 1985 – Stesura del “Manuale” della Congregazione Mariana.16 agosto 1985 – Apertura dell’Ospizio rinnovato.

* Destinataria sr. Maria Cristina Tibaldo in Madagascar

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Sopra: 1983 - Suor Maria con alcuni Ospiti nel vecchio Ospizio di Fantanaluccia. Sotto: 1984 - Don Mario firma la convenzione tra il comune di Frassinoro (MO) e l’Ospizio Santa Lucia nella canonica della parrocchia. A sinistra il sindaco Lino Paini e suor Maria. Alle spalle di don Prandi si intravvede Giovanni Donati “Je-sus”, di Camposanto, MO.

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LM1985/1

“Io invece sono più terra-terra”

Deo Gratias!Fontanaluccia 7 ottobre, Madonna del Rosario

Cara Suor Margherita e tutti,tutte le Suore giovani hanno dato notizie e si sono

prodigate nel fare cronaca. Io invece sono più terra-terra, ti dirò che avevo tirato fuori il passaporto per farlo rin-

novare e poi l’ho rimesso via. Vedremo come andrà a finire…. Il Padre sta riprendendosi piano, piano. Siamo vecchi e stiamo andando verso la casa del Padre. Pregate molto per tutti.

Come state Voi? Vi penso sempre e poveramen-te prego per voi e per le nuove Suore. Abbracciale tutte e tre per me e digli che chiedo al Signore che

le faccia tutte Sue e che le riempia del suo Amore. Anche qua fervono i preparativi per il 15. Vestizione

dell’Enrica, voti perpetui di Suor Franca e Sandra, voti per tre anni Suor Eleonora e per un anno Suor Teresa Cristina. Professione solenne 2 fratelli e 4 entrano in no-viziato. Pregate per tutti affinché il Signore ci riempia del Suo Amore.

La Saholy mi ha portato [₤…] per sua sorella, io li ho versati sul conto, tu ti metterai d’accordo con Padre Zocco come sempre. Ti mando pure due fotocopie dei soldi della

Il Padre sta ri-prendendosi pia-no, piano. Siamo vecchi e stiamo andando verso la casa del Padre. Pregate molto per tutti.

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Curia così potrai farla vedere ai nostri Preti Missionari. Don Giovanni mi aveva detto appena rientrato che le cose non erano chiare e che non erano mai stati notificati gli aumenti. Io ho sempre pensato che a queste comunicazioni pensasse l’ufficio Missionario. Tutta la documentazione precedente l’ho data a Don Giovanni. Saluta tutti, tutti e un bacio alle Suore.

suor Maria

16 agosto 1985 - Mons. Baroni taglia il nastro durante l’inaugurazione dell’Ospizio rinnovato, al suo fianco don Mario e a destra una bella espressione di suor Maria.

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CM1985/1

“Speriamo che lo Spirito Santo faccia Lui”

Carissime*, sono qua di passaggio da Suor Letizia, sono le 19 –

sarò a Fontanaluccia verso la ½ notte. Il consiglio di oggi ha lasciato tutto in sospeso. Speriamo che lo Spirito Santo faccia Lui. Con affetto vi abbraccio tutte e due, vi racco-mando di Pregare molto, molto x tutti. Vogliatevi molto bene e state unite. Un abbraccio alle due Novizie.

Con affettoSuor Maria

30 ottobre 1985

* alla Comunità indiana

1984 Fon-tanaluccia – Don Mario il giorno del suo 50° di sacerdozio accoglie sul-la porta della canonica, tra le ‘due Marie’: suor Maria e sua sorella Maria Prandi.

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LM1985/2

“Fortunati noi che siamo sempre tra i poveri”

Deo Gratias!Fontanaluccia 24/11/85 S. Prospero

Cara Suor Margherita e tutti,non mi sembra vero quello che ho sentito, solo ieri

quando Suor Silvia ha portato la lettera di Suor Margheri-ta, mi sono detta: è proprio vero che Suor Jeanne d’Arc è morta. Il nostro Vescovo ha detto: Coraggio sarà il Buon Seme che porta molto frutto se noi lo innaffieremo colle nostre Preghiere. Le vie del Signore non sono le nostre per fortuna. Dobbiamo stare sempre pronte colle lampade accese, Lui viene come un ladro di notte e fortunati quelli che troverà vigilanti. Suor Jeanne d’Arc è stata portata via. Lui l’aveva preparata nel na-scondimento e nella tribolazione, chissà quanto male ha sofferto e tutto in silenzio. Ha certamente raggiunto le altre nostre sorelle e tutti i nostri Ospiti di qua e di lì, che sono tanti ormai.

Beati loro che sono arrivati e noi arriveremo quando il Buon Dio vorrà.

Vi ho pensato tanto, tanto e pregato e avrei vo-luto essere lì con voi per piangere e ringraziare Lui che ci ha ritenuti degni di una prova così forte. In tutte le Case è stata celebrata una S. Messa di suffragio e giovedì 15 in S. Girolamo erano presenti tutti quelli che

Le vie del Signore non sono le nostre per fortuna.

Beati loro che sono arrivati e noi arri-veremo quando il Buon Dio vorrà.

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sono passati per Ambositra in questi anni e tutto il grup-po missionario. Abbiamo ricordato le Suore malgasce in particolare, per loro certamente sarà ancora più amara la perdita, volere o no la sentivano un po’ tutte la loro mamma. Speriamo e Preghiamo che dal Cielo continui a sorreggerle e a incoraggiarle come faceva quando era qua.

Pregate tanto anche voi per noi qua. Il Padre non c’è malino, tutto il resto della Comunità come Dio vuole. Il dieci dicembre riparte Suor Letizia per l’India. Sarebbe stato nostro desiderio che si fermasse anche tutto dicembre, ma Lei non è tranquilla a pensare Suor Agostina e Paola sole. Tutto considerato è bene che parta. Le altre due partiranno il 14 gennaio, vedremo come tappare i due buchi – aiuta-teci – Con tanto affetto vi abbraccio tutti.

suor Maria

NB) Ti mando fotocopia dei soldi della Curia x nostri Preti – Novembre e Dicembre – spero di averti notificati gli ultimi soldi della Saholy – del 15/10/85 [₤…].

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CM1986/1

“È l’unica cosa che conta nella vita, Amare, Amare e Lui solo”

Carissima Suor M. Cristina,ho tanta voglia di vederti, unita a tutte le altre. Come

stai? E tutti di casa? Dammi un bacio a tutti i bambini. Cerca d’innamorarti sempre più del Signore. È l’unica cosa che conta nella vita, Amare, Amare e Lui solo. Dillo anche alle Suore Malgasce e nella misura che puoi dagli una mano. Salutami tutti, tutti e se puoi scrivi.

Con affetto ti abbraccioSuor Maria

(10 gennaio 1986)

Cerca d’innamo-rarti sempre più del Signore.

25 gennaio 1986 – Apertura della Casa di noviziato nella parrocchia nativa di Don Mario, S. Teresa a RE.

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CM1986/3

“Una lettera segreta che solo Lui sa leggere”

Cara suor Cristina,spero che tu voglia leggere la lunga lettera che ti ho

scritta davanti al Signore; è una lettera segreta che solo Lui sa leggere. Ti riporto solo una frase. Fa o Si-gnore che io possa sempre dire: Eccomi per amarti sempre. La Lorenza è sempre in gamba. Prega molto per tutta la famiglia.

Ti abbraccio

Suor Maria

Fa o Signore che io possa sempre dire: Eccomi per amarti sempre.

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LM1986/1

“La gratitudine non è mai troppa”

Deo Gratias! 7 aprile 1986 solennità dell’Annunciazione del SignoreCara Suor Margherita e tutti

mi pare che venga Giorgio Predieri il quale vi porterà tutte le notizie di qua. Fa sempre piacere sentire qualche notizia fresca.

Siamo in pieno periodo Pasquale il Cristo Risorto porti a tutti nessuno escluso la Sua Pace e la Sua Gioia. Quella Pace e quella gioia che nessuno può toglierci.

Siamo in attesa di Suor Lucia e Suor Giuliana, se non avete ancora comunicato il giorno preciso fatelo sapere. Preghiamo molto per tutti.

Le novità della Comunità penso che arriveranno da Reggio con la lettera comunitaria. Ti mando la fotocopia del sussidio per i nostri Preti a Madagascar della Curia.

Don Aldo Orienti (parroco di Cagnola) mi ha fatto pervenire a ½ Loredana [₤…] a favore della missione a Madagascar. Penso che sia buona cosa che gli scriviate una letterina. La gratitudine non è mai troppa. Fate Pregare i vostri Ospiti per tutti i nostri benefattori che sono tanti.

Con tanto affetto vi ricordo e vi abbraccio tutti

suor Maria

… il Cristo Ri-sorto porti a tutti nessuno escluso la Sua Pace e la Sua Gioia. Quella Pace e quella gioia che nessuno può toglierci.

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Maria Giubbarelli

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LM1986/4

“Come vedi siamo sempre in mezzo a soldi e altri affari del genere”

Deo Gratias!16 aprile 1986

Cara Suor Margherita, il mio biglietto che doveva portare Giorgio è rimasto

a Sassuolo presso Suor Chiara – potevo distruggerlo ma Suor Rosa e Suor Agnese avevano messo i loro saluti e non sarebbe stato onesto non farli arrivare.

Ieri abbiamo fatto consiglio e sembra che sia stato stabilito che Suor Franca parta in giugno se questo sarà possibile. E ora qualche ringraziamento. Don Bruno Zanghieri Via Vingone 8 Scandicci (Firenze) mi ha dato un’offerta che io ho destinato per la missione del Madagascar. La Saholy mi ha fatto pervenire tramite Don Luciano Monari [₤…] per sua sorella – come vedi siamo sempre in mezzo a soldi e altri affari del genere.

Suor Raffaella sembra un po’ meglio, continuate a Pregare per tutti.

Ho sentito per telefono Suor Lucia (45 kg) e Suor Giuliana. Le ho sentite bene.

Con affetto vi abbraccio tutti

suor Maria

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scritti 1941-1997

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CM1986/2

“Io dico a tutte voi pregate tanto, tanto per tutti e vogliatevi molto bene”

Cara Suor Cristina e tutte,viene Suor Franca e se il Signore vi darà la possibili-

tà di vederla prima che vada ad Ampasimanjeva vi racconterà tutto di qua. Io dico a tutte voi pregate tanto, tanto per tutti e vogliatevi molto bene e abbiate sempre presente che in cielo abbiamo un Padre che ci ama sempre, anche quando noi ci dimentichiamo di Lui. Traducilo alle sorelle Malgasce.

Vi abbraccio e bacio tutti

Suor Maria(25 giugno 1986)

...abbiate sempre presente che in cielo abbiamo un Padre che ci ama sempre, anche quando noi ci dimentichiamo di Lui.

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Maria Giubbarelli

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CM1986/4

“O meglio cerchiamo”

Carissime tutte*,con tanto affetto nel Signore vi auguro ogni bene in

Lui. Spero nella prossima spedizione. Pregate tanto, tanto e vogliatevi tanto bene. Meditate la I lettera di S. Giovanni e cercate di metterla in pratica. O meglio cerchiamo.

Con affettoSuor. Maria

* alla Comunità indiana

1985 – Il ‘Vecio’ e la ‘Vecia’, come li chiamava la Mucci, che è in piedi a fianco di suor Maria.

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scritti 1941-1997

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LM1986/2

“Noi restiamo sempre della povera gente che vor-rebbe fare tante cose e poi non [fa] nulla”

Deo Gratias! 31 giugnoMadonna di Pietravolta

Carissima Suor Margherita e tutte di Tongarivo, Suor Franca vi porterà una ventata di qua e tante, tante

notizie belle e meno belle. Noi restiamo sempre della povera gente che vorrebbe fare tante cose e poi non [fa] nulla.

Ieri mi ero proposta di scrivere un po’ a tutte o meglio di fare scrivere alle Suore giovani (loro che sanno) e poi mi sono trovata che non ho fatto nulla di tutto quello che dovevo fare.

Ancora una volta vi chiedo scusa e mi raccomando alle vostre preghiere come raccomando tutta la nostra e vostra famiglia.

I – Unisco la fotocopia del contributo della diocesi ai nostri Preti a Madagascar

II – Piergiorgio Asti mi ha dato [₤…] per la Giovanna – ricavato di tovaglie vendute –

Con tanto affetto vi abbraccio e bacio tutte, tutte

suor Maria

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Maria Giubbarelli

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LM1986/3

“Siamo ancora stordite per la morte di Suor Raf-faella”

Deo Gratias!Fontanaluccia 18 luglio 1986

Cara Suor Margherita e tutte, siamo ancora stordite per la morte di Suor Raffaella

anche se da 5 anni si aspettava. Abbiamo però la certezza che dal Cielo continuerà

a volerci tanto bene e a darci una mano – A noi non resta che pregare e ringraziare il Signore.

Suor Vittoria è arrivata bene e molto in forma. Mandia-mo un po’ di Hidergina per Suor Augusta, con la speranza che le possa giovare. Per riempire la scatola abbiamo messo alcuni sedativi (speriamo di avere indovinato), pane di ogni giorno per le nostre case.

Suor Vittoria è a Pietravolta per una tre-giorni tenuta da Padre Manzone per un gruppo di ragazze (le speranze di domani).

Pregateci un po’ anche voi.Vi abbraccio tutte, tutte con tanto affetto e spero

ancora di vedervi.Pregate anche per me che sono vecchia

Suor Maria

A noi non resta che pregare e rin-graziare il Signo-re.

Pregate anche per me che sono vec-chia.

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scritti 1941-1997

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10 agosto 1986 – Don Mario parla a Laura Stefanelli di Sassuolo del progetto della semi-clausura.24 agosto 1986 – Don Mario è ricoverato in ospedale a Guastalla (RE), appena sa del tumore al pancreas con metastasi al fegato, chiede di celebrare una S. Messa di ringraziamento. Rientrato a Reggio, il 28 celebra ancora nella basilica della Madonna della Ghiara chiedendo di fare la volontà di Dio.8 settembre 1986 – Le suore che si preparano ai voti perpetui iniziano un mese di clausura: alcune presso le Serve di Maria a Montecchio (RE), altre presso la Comunità dei Figli di Dio, a Settignano (FI).7 ottobre 1986 – Viene inaugurata la Casa di Preghiera S. Giuseppe, dei Fratelli, ad Albinea (RE).10 ottobre 1986 – Morte di don Mario. Fine 1986 - inizio 1987 – Quarto viaggio di Sr. Maria in Madagascar e, proseguendo il viaggio, arriva in India per la prima volta il 19 gennaio.

CM1987/1

“Don Mario, dal cielo, ci aiuterà; anche questo era uno dei suoi desideri”

Deo Gratias!S. Agata 5 febbraio 1987 Fontanaluccia

Carissime Sorelle,con l’aiuto del Signore cerchiamo di renderci disponibili

alla volontà di Dio e professare la Nostra Fede in tutti i momenti della nostra vita.

Ho pregato e chiesto il permesso al Nostro Vescovo,

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Maria Giubbarelli

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ne ho parlato in consiglio ed ora chiedo a tutte voi, senza distinzioni, di manifestare con voto segreto e responsabile la scelta di una sorella che possa aiutarmi nel condurre la Nostra povera famiglia.

Il Signore ha sempre prediletto i poveri e con questa speranza cerchiamo di andare avanti.

Io ho compiuto 70 anni e i mali della vecchiaia cominciano a farsi sentire: la memoria comincia a tradirmi, per non parlare d’altro. Mi raccomando pregate e votate. Poi in busta chiusa portate la vostra

espressione di voto a Suor Silvia in S. Girolamo. Per le Santissime 40 ore, a Fontanaluccia, faremo lo spoglio. Tale giorno servirà anche da ritiro (27/3/87). Don Mario, dal cielo, ci aiuterà; anche questo era uno dei suoi desideri.

Il Signore, che conosce il cuore di tutti, mostrerà a quale delle nostre sorelle dobbiamo il nostro voto.

Con affetto e Fiducia

suor Maria del Carmine

…ora chiedo a tutte voi, senza distinzioni, di manifestare con voto segreto e re-sponsabile la scel-ta di una sorella che possa aiutarmi nel condurre la Nostra povera fa-miglia.

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scritti 1941-1997

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LM1987/1

“Al Signore vi ho ricordato e spero che Lui vi abbia fatto sentire il mio grazie”

Deo Gratias! Fontanaluccia 14 febbraio 1987

Carissime tutte,la riconoscenza è una grande virtù da me poco praticata

nei vostri confronti. Al Signore vi ho ricordato e spero che Lui vi abbia fatto sentire il mio grazie. Io continuo che non c’è male; le vertigini sembrano scomparse, continuo tutti i mercoledì a prendere le due pastiglie di Metakelfin.

A casa ho trovato tutti bene, Suor Concetta ha fatto molto bene il suo lavoro. Ieri è tornata Suor Imelda ac-compagnata da suo nipote il Sacerdote Don Giorgio, per il momento è a Borgo Panigale e poi conta di andare a Scandicci. Speriamo e preghiamo molto.

Il mio soggiorno in India è stato breve, un po’ perché ero una piaga come da voi. Ho trovato tutti bene, le due novizie sono serene e contente, il I ottobre giorno di S. Teresina faranno la loro vestizione.

Io ho promesso a loro (a Dio Piacendo) che sa-ranno presenti Suor Margherita e Romano (sempre che il Vescovo sia d’accordo), potrebbe essere una buona occasione anche per Don Emanuele per prendere i primi contatti con l’India. Qua si sta parlando di sistemare le nostre baracche

Il mio soggiorno in India è stato breve, un po’ per-ché ero una piaga come da voi.

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Maria Giubbarelli

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e a questo scopo ogni giorno a Sesta invochiamo lo Spirito Santo perché faccia luce a chi dovrà portare a termine la cosa. Ringraziate ancora Padre Manzone per tutto quello che fa per noi e sopra tutto per il bene che ci vuole - In-vochiamogli dal Signore la ricompensa.

Noi siamo sempre più della povera gente che spera solo nel Signore, altrimenti poveri noi.

Le mie bambine come stanno? La mia carcerata è an-cora viva? E tutti gli altri? Quando sono stata dal Vescovo mi ha chiesto di tutti, in particolare di Daniele e della

Giuliana - e si raccomanda di mangiare (alle suore) perché dovete curare gli altri.

Le vostre mamme stanno bene; le ho viste o sentite per telefono.

Abbiamo spedito a Padre Zocco i [₤…] per la casa di Fianarantsoa, i soldi per i carcerati sempre di Fia-narantsoa per tutto l’anno e [₤…] per Padre Dario.

Pier Luigi è ancora sospeso. Domani fanno consiglio i fratelli e decideranno per il meglio. Per Suor Lucia e Ro-sanna manderemo la stoffa e il modello per le 4 stole.

Stefano ha il controllo il 19 di questo mese: speriamo il bene e poi faremo per il meglio. Dovreste mandarmi la foto che ho lasciato lì da voi - quella con i due ragazzi di Ambositra - che Pascal e Massimino vogliono vederli. Abbiate pazienza e se la trovate speditela.

Vi telefoneremo quando sappiamo il giorno che parte Suor Lucia e Rosa. Se avete qualche urgenza telefonate che faremo di tutto per aiutarvi.

…(Il Vescovo) si raccomanda di mangiare (alle suore) perché dove-te curare gli altri.

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scritti 1941-1997

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Ho mandato la foto ai coniugi di Campagnola (per Suor Rosaria): sono stati contentissimi; erano commossi, dice Suor Rosaria, e le hanno chiesto se c’è qualche suora che viene in Italia e può portare la piccola. Noi gli abbiamo detto che non sappiamo nulla, se però Suor Margherita vuole scrivere sarà bene.

Saluti cari a tutti, tutti e a voi il mio grazie per tutto quello che con tanto amore avete fatto.

Con affetto suor Maria

1987 - Gruppo di famiglia della Casa della Carità di Tongarivo, Madagascar, con suor Maria, don Piergiorgio Gualdi, padre Gino Manzone SJ.

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Maria Giubbarelli

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LM1987/2

“Ti mando un biglietto un po’ telegrafico”

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia V. M.Fontanaluccia 12 maggio 1987

Cara Suor Margherita,ti mando un biglietto un po’ telegrafico – spero però

di scrivere quando Dio vorrà.I – I santini della visitazione e dell’agonia stiamo cer-

candoli.II – Per l’India Romano ha preso nota e sta tranquilla

che tutto andrà per il meglio.III – Per la cara Olidia, io vorrei (se è possibile) che

voi riusciste a trovare il modo di farla venire in Italia per cure… se questo non è possibile scrivi pure in Francia. Il cioccolato che porta Casarini una buona parte è anche Sua.

IV – Per quanto riguarda i tuoi, bene. Dobbiamo an-cora stabilire una formula che vada bene per tutti. Dormi in pace e se hai qualche cosa lascia alla tua mamma che se li goda.

Dì a Don Giovanni che ho 20 S. Messe [₤…].Con affetto vi abbraccio tutti. Pregate molto

suor Maria Ossequi e saluti cari a Padre Manzone e tutti

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scritti 1941-1997

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Gennaio 1987 - Suor Maria alla Casa del noviziato San Giuseppe a Manresa, Madagascar, con le future suore Saholy, Monique, Ernestine, Josephine, M. Goretti.

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Maria Giubbarelli

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1987 Tongarivo, Madagascar - Da sinistra in piedi: suor Madeleine, suor Giuliana, suor Marghe-rita, suor Maria, suor Cecile, suor Marie Ange, don Guido Agosti; da sinistra in ginocchio: suor Thérèse, suor Angèle, suor Augusta e suor Giacinta.

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scritti 1941-1997

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LM1987/3

“Vi porto tutti nel cuore grandi e piccoli”

Deo Gratias! Fontanaluccia 24 maggio 1987

Cara Suor Margherita e tutti, tutti,viene Giorgio e Lui vi porterà le notizie di casa nostra

e del nostro povero paese.Vi porto tutti nel cuore grandi e piccoli. Olidia vorrei

proprio averla qua con noi, ma sarà quello che il Signore vuole e cercherò di mettere a tacere il cuore e pazienza. Stiamo ultimando il mese di adorazione a Pietravolta è andata molto bene umanamente parlando – speria-mo che il sacco non sia forato … La commissione per la revisione delle regole sta lavorando forte, vorrebbe che tutto fosse finito per il 27 giugno o almeno per il Carmine.

Stanno orientandosi verso l’associazione, sembra la cosa più saggia. Lo Spirito Santo illumini tutti e tutte. La commissione è così composta Suor Concetta (mio aiu-to) Suor Teresa Cristina, Daniele, Romano, Don Landini e Don Lorenzo Ghizzoni. Il Vescovo dirà l’ultima parola. Ti unisco la raccomandata che ti riguarda. Delega chi credi più opportuno, fa tutto liberamente e sta in pace.

Pensa sempre alla tua mamma. Finalmente ho trovato i Santini. Per Tamatave mando il libro la “Visitazione” così

Stiamo ultimando il mese di adora-zione a Pietravol-ta è andata molto bene umanamente parlando – speria-mo che il sacco non sia forato …

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Maria Giubbarelli

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le suore possono leggerlo piano, piano e fare esercizio di italiano. La comunità non c’è male, Suor Alberta è final-mente a Cavriago e Suor Carmela a S. Giovanni in attesa di essere operata – devono toglierle la placca dalla gamba, le speranze non sono tante, speriamo bene.

Suor Bernardetta e Suor Cristina sono a casa, rientre-ranno in comunità in settimana. È entrata a fare parte della nostra famiglia la Paola Morini di Fosdondo. Preghiamo e ringraziamo il Buon Dio. Pregate molto e fate Pregare per tutte le nostre baracche che sono tante e tante.

Con affetto vi abbraccio Suore novizie probande e Ospiti

suor Maria

Ossequi a tutti i Padri, un grazie a P. Manzone

27 giugno 1987 – Ordinazione sacerdotale a Reggio Emilia di quattro fratelli prepa- rati da don Mario1 ottobre 1987 – Vestizione delle prime due suore indiane.

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LM1987/4

“Il giorno 8 festa dell’Immacolata entrano in no-viziato”

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia V.M. I domenica di Avvento

Cara Suor Margheritati avrà certamente sorpresa la venuta di Suor Caterina.

Ora ti dirò come sono andate le cose: lei da tempo ne aveva voglia, il 25° di consacrazione, la richiesta di suo fratello Gabriele e allora il Consiglio ha deciso di darle il lasciapassare.

Lei viene con un permesso di un mese, sarebbe suo desiderio fermarsi almeno tre mesi – vedrai poi tu cosa sarà possibile fare.

Suor M. Cristina è ancora a Parigi per un corso di francese. È stata un po’ colpa mia ma ho pensato che le può servire. Suor Gianna è stata operata di una cisti, ti dirà Suor Augusta.

Suor Henriette fa molto bene anche se qualche volta le viene un po’ di malinconia. Il corso di cucito avrà inizio dopo le feste – così ha modo d’imparare un po’ meglio la lingua – anche se parla benino. Il giorno 8 festa dell’Im-macolata entrano in noviziato Paolo Santini di S. Prospero di Correggio, Mimmo Turco di Corlo e Didier. Pregate molto per loro e per tutti.

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Maria Giubbarelli

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È morto ieri Ar-mando, il cieco di Gazzano. Ha fat-to una morte da invidiare.

Don Romano direi che fa tutto quello che può per fare il Superiore e il Parroco. Pregate molto anche per Lui che le Croci non gli mancano.

È morto ieri Armando, il cieco di Gazzano. Ha fatto una morte da invidiare. Tutti in casa hanno un po’ d’influenza, speriamo bene per i nostri vecchi.

A tutti, tutti auguro ogni bene nel Signore

suor Maria

1987 - Nel giardino della Casa della Carità di Versova a Mumbai, con novizie e probande. Da sini-stra in piedi: Bridget, suor Maria, Jenny, Lissy, Mary. Sedute: Elizabet, Julie, sr. Catherine, Goretti.

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CM1987/2

“Gioisci e sii orgogliosa”

Carissima Suor Agostina*,sono qua in cappella davanti al Signore. È notte di

Adorazione. Ho fatto una corsa per tutte le case e vi ho incontrato tutte una x una; mi sono vergognata alla tua presenza perché non ti ho ancora scritto dopo la morte del tuo caro babbo – dei motivi per scusarmi potrei trovarne ma non voglio farlo. Solo ti dico: gioisci e sii orgogliosa: tuo babbo è certamente in Paradiso con tutti i nostri cari. Pensa come sarà stato bello l’incontro con Don Mario. Suor Eugenia è stata molto brava – temevo un po’, invece ha insegnato a tutti. Pensa: è riuscita a fare una preghiera dei fedeli anche Lei nella S. Messa. Anche tua mamma è stata forte. La più sfatta era la Mimma – forse anche la più stanca. Non finire mai di ringraziare il Signore per averti dato un babbo come Pasquino. Cerca di seguire le sue orme. Abbiamo ricevuto le cartoline che avete spedito col vescovo - Grazie! Fate tesoro di tanta grazia. Lui è tornato stanco ma felice del suo viaggio, e poi leggerete la “Libertà” [settimanale diocesano, ndr.]. Preghiamo mol-to, molto e chiediamo al Signore la sua misericordia. Vi abbraccio tutte e pregate anche per me.

Con affetto suor MariaNB: A Suor Paola l’incarico della cronaca della comunità…

* Suor Eugenia e suor Agostina sono sorelle di sangue.

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LM1988/1

“Tu cosa mi suggerisci?”

Deo Gratias!

Cara Suor Margherita,viene Suor Maria Cristina, porterà tutte le nostre notizie

belle e meno belle. Oggi abbiamo finito le Santissime 40 ore. Sono riuscite bene – certo non è mancata la nostalgia del Vecchio – per Lui era sempre una grande gioia portare in trionfo il Signore.

Penso un po’ alla vostra tribolazione per la mancanza di Suor Giuliana. Non mi sono sentita d’insistere perché ho visto che anche a Lei man-cava il coraggio di lasciare la mamma – vedremo cosa sarà possibile fare andando avanti. Tu cosa mi

suggerisci? Devo parlare coi fratelli? A Lei manca un po’ di coraggio e questo mi frena un po’. Il Signore è molto chiaro e questo dovrebbe bastarci, ma la carne a volte ci tradisce. Suor Augusta in questi giorni è in America dal fratello. Suor Giacinta è qua con noi per due o tre giorni, il resto del tempo è quasi sempre dalla mamma la quale è ritornata una bambina di due anni. Mi sembra serena, è un po’ assente ma Don Giuseppe dice che è sempre stata così. Cosa facciamo? Ritorna con Suor Augusta al tempo stabilito?

Suor Henriette sembra che abbia cominciato la scuola

Oggi abbiamo fi-nito le Santissime 40 ore. Sono riu-scite bene – certo non è mancata la nostalgia del Vec-chio – per Lui era sempre una gran-de gioia portare in trionfo il Signore

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di taglio, dico sembra perché le partecipanti sono poche e non si sa se il corso continuerà.

Se riesco scrivo una letterina per Suor […] - Per favore leggi quello che Lei ha scritto e quello che io rispondo e se va bene dagliela altrimenti strappala.

Perdona il tutto. Con tanto affetto auguro a te e tutti una Santa Pasqua e alla Caterina un presto arrivederci

suor Maria

5-6 giugno 1988 – Giovanni Paolo II visita la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla e si ferma alla CdC di Cella. Il vescovo Gilberto presenta don Mario Prandi e don Dino Torreggiani come due avventurieri della Carità.

16 giugno 1988 - A Villa Cella il Papa firma la dona-zione di due nuove Case della Carità. Da sinistra: suor Maria, don Roma-no, il parroco don Agostino Varini e mons. Baroni.

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Maria Giubbarelli

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LM1988/2

“Sii serena, vivi nella gioia, gioia che ci viene dalla certezza che il Signore ci vuole bene”

Deo Gratias!1 luglio 1988Ospizio s. Lucia V.M. Fontanaluccia

Carissima Suor Angela, [in Madagascar, ndr],perdona se rispondo così in ritardo alla tua cara lettera.

Sono vecchia perdonami. Se ho ben capito ti rammarichi perché non sei molto aperta e in particolare con me.

È già un dono se sei arrivata a capire questo; vedrai che piano, piano riuscirai anche a diventare aperta se ti sforzerai. Cerca la verità sempre. Non so se ci incontre-remo ancora, ma se vuoi scrivimi, fallo sempre con molta semplicità – io cercherò di risponderti come posso. Sii serena, vivi nella gioia, gioia che ci viene dalla certezza

che il Signore ci vuole bene. Le nostre debolezze non devono essere un ostacolo per noi, perché la Sua misericordia è infinita.

Sai anche che abbiamo delle responsabilità nei confronti delle sorelle piccole; loro ci guardano.

Anche per loro dobbiamo cercare di vivere nella gioia più completa.

Prega per me sempre: anch’io ti ricordo al Signore. Salutami le novizie e tutti.

Ti abbraccio con affetto suor Maria

Le nostre debo-lezze non devono essere un ostacolo per noi, perché la Sua misericordia è infinita.

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4 ottobre 1988 – Apertura della Casa della Carità di S. Giovanni in Persiceto (BO).

LM1988/3

“Coraggio pure nel Signore”

Deo Gratias!Fontanaluccia 9 ottobre 1988

Cara Suor Margherita,i soldi della Saholy li ho recuperati e versati sul nostro

conto del Madagascar [₤…]. Ho pure versato (ricavati da una fiera missionaria) [₤…] per padre Dario e [₤…] per Don Riccardo.

Vi penso tutti bene. Don Romano è tornato entusiasta del Madagascar, un po’ meno dell’India. Preghiamo tanto.

Cura la tua cervicale. Speriamo bene per Suor Flori-ne.

La Margherita entra in noviziato il 15 c.m., non sta nella pelle. E con lei entra la Cristiana di Forlì.

Coraggio pure nel Signore. A tutti, tutti un forte ab-braccio

suor Maria

Ringrazia e saluta Padre Manzone per tutto il bene che ci vuole e per quello che fa per noi.

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Maria Giubbarelli

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CM1988/1

“Prega molto e fa pregare e poi vivi in pace che il Signore ti vuole molto bene”

Cara Suor Cristina,in questo tempo ti ho portato nel cuore perché avevo

intuito che il Signore ti stava tirando a lucido per prepararti a un posto di responsabilità. Non lasciarti prendere dalla paura, metti tutto nelle mani del Signore e della Madonna – e anche in quelle di don Riccardo. Il Signore ti parlerà per suo mezzo.

Prega molto e fa pregare e poi vivi in pace che il Si-gnore ti vuole molto bene. Tutti, chi prima, chi dopo il

Signore li fa passare attraverso queste tribolazioni. Salutami tutti e augura a tutti un Santo 1989. Sarai o meglio sarete contenti che il Vecchio ha ottenuto dal Signore la grazia che Suor Bernardetta rimanga a Madagascar. Dalle un bacio per me e dille che grazia

chiama grazia. Dì a don Riccardo che lo ricordo molto e quando troverò il coraggio gli scrivo.

Con affetto suor Maria.27 dicembre 1988

Tutti, chi prima, chi dopo il Signore li fa passare attra-verso queste tribo-lazioni.

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1991 - Tongarivo, Madagascar, la mondatura del riso.

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LM1988/4

“Questo Natale è stato diverso da tutti gli altri”

Deo Gratias! Fontanaluccia 29 dicembre 1988

Cara Suor Margherita, gli auguri sono già stati fatti la notte del Santo Natale

a tutti. Spero che anche voi abbiate fatto altrettanto.Questo Natale è stato diverso da tutti gli altri. Due

morti in casa: la Lilia alle ore 22 della Vigilia e Dovindo alle ore 10 del giorno di Natale. Abbiamo fatto i funerali il giorno di S. Stefano tutti e due insieme è stata una cosa molto bella e molto partecipata.

Dal cielo (speriamo) pregheranno per tutti.Altra notizia: abbiamo Giovanni Caselli da una diecina di

giorni all’ospedale di Montecchio per una pleurite. Sembra stia un po’ meglio. Certo che la cosa sarà molto lunga se non interviene il Vecchio di Lassù. Pregate anche voi per Lui e poi scrivetegli; indirizzatele a Fontanaluccia che noi le recapiteremo dove si trova. Stefano Dalle Donne non c’è malino. Sono tutti e due molto sereni.

Di tutto ringraziamo il Signore e se questi sono segni di benevolenza ben vengano.

La mamma di Suor Giuliana non c’è malino e così tutte le altre mamme.

Mi sto accorgendo che la mia lettera diventa un bol-

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scritti 1941-1997

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lettino medico e quindi basta.In queste vacanze abbiamo il Noviziato con noi e siamo

ben felici di averle – Pregate per tutti perché le tribolazioni non mancano.

Il Signore ha modi così strani per purificare le anime che se una si ferma a chiedersi il perché rischia di perdersi o almeno di perdere la Pace. Stiamo prepa-rando la roba per Fianarantsoa: calice etc… Saremo con voi il 1 gennaio.

Penso alla gioia di Don Ganapini e un po’ di tutti perché nasce una nuova creatura che porta con sé gioia e dolori. Dì alle Suore destinate di non avere paura, il Signore è con loro e Lui è sempre più grande di quello che possiamo sperare.

Saluta e ringrazia Padre Manzone di tutto quello che fa per noi.

A te e a tutti di casa il mio ricordo e il mio affetto.

Ti abbraccio suor Maria

Penso alla gioia di don Ganapini e un po’ di tutti perché nasce una nuova creatura che porta con sé gioia e dolori. Dì alle Suore destinate di non avere paura, il Signore è con loro e Lui è sem-pre più grande di quello che possia-mo sperare.

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Maria Giubbarelli

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1991 - Suor Maria in Madagascar con padre Dario Asti, gesuita originario di Fontanaluccia e, a destra, Lino Paini.

5 febbraio 1989 – Apertura della CdC di Ambanidia, Madagascar.11 febbraio 1989 – Apertura della Casa di Accoglienza a Cognento (MO) da parte dei Fratelli – Sarà in seguito Casa della Carità di Cognento.3 aprile 1989 – Apertura della CdC nella parrocchia di Maria Assunta in Castellarano (RE).16 aprile 1989 – Apertura della CdC di Fianarantsoa - Madagascar.27 maggio 1989 – Il Vescovo Baroni chiama la Famiglia delle CdC al servizio nella Chiesa dell’Adorazione di S. Giorgio (RE). L’anno seguente si uniranno alle suore una famiglia e un ausiliario di Fosdondo.29 giugno 1989 – Approvazione ‘ad experimentum’ per 5 anni da parte di Mons. Baroni dello Statuto delle Carmelitane Minori.3 settembre 1989 – Apertura della CdC di Montorso Vicentino (VI).Settembre 1989 – Entra in diocesi il nuovo vescovo Paolo Gibertini o.s.b.10 dicembre 1989 – Apertura della CdC nella parrocchia di S. Gregorio Magno alla Magliana (Roma).

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scritti 1941-1997

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CM1990/1

“Noi qua come il Signore vuole, e perciò bene”

Ospizio S. Lucia V.M.

Cara Suor Maria Cristina, e tutte le sorelle di Ambositra,come state? Vi penso bene – noi qua come il Signore

vuole, e perciò bene. Fate di tutto per crescere nell’amore del Signore è l’unica cosa che conta – il resto sono tutti palliativi. C’è anche la Madonna che bisogna tenerla buona e tutti i Santi; ma quello che conta sembra Lui e con la Sua Croce.

Quelli che la sanno lunga dicono che se non c’è la Croce non c’è il Cristo. Bello vero! Coraggio Suor Cristina e tutte le altre sorelle. Vogliatevi molto bene e aiutatevi a camminare per la via del bene, i poveri siano il vostro sostegno. Pregate anche. Tanti saluti per tutti. Chiedete al Signore di mandare operai nella sua vigna.

Con affetto vi abbraccio tutti suor Maria

– Fate conto di Pierino – (9 novembre 1990)

Fate di tutto per crescere nell’amore del Signore è l’uni-ca cosa che conta – il resto sono tutti palliativi.

1 aprile - 10 giugno 1990 – 1° Capitolo generale della CMdCdC dopo la morte di don Mario: intuizione della CdC; unità dei Rami; parrocchialità; formazione.

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Maria Giubbarelli

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CM##/5

“Sono qua davanti al Signore per la mia ora di Adorazione”

Deo Gratias!S. Cecilia – Cantate al Signore un canto nuovo -Cara Suor Cristina,

sono qua davanti al Signore per la mia ora di Adorazione, in quest’ora passate tutti, tutti, e ho parlato a Lui di tutti voi. Mi sembra di capire che questa sia la corrispondenza migliore e più accetta a Lui.

Questa volta per te non basta – il tuo Parroco di Durlo ha mandato [₤…] per te, sarà bene che tu scriva. Con S. Cecilia cerchiamo di cantare un canto nuovo al Signore con la nostra vita: dillo alle tue Suore e abbracciale x me. Il nostro deve essere un canto d’amore. Coraggio Suor Cristina e coraggio a tutte: la pienezza di questo canto sarà il Paradiso. Auguriamo a tutti, tutti Sante feste e un forte abbraccio

suor Maria

PS) dì a don Riccardo che è morto questa mattina 23-11 Fardo di Gazzano a una settimana di distanza da suo fratello Ilio. A Lui e tutti i fratelli e amici tanti auguri di Sante feste e un ricordo al Signore reciproco.La lettera della Benedetta è x tutti - La Vecchia

Con S. Ceci-lia cerchiamo di cantare un canto nuovo al Signore con la nostra vita : dillo alle tue Suo-re e abbracciale x me. Il nostro deve essere un canto d’amore.

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scritti 1941-1997

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CM##/8

“Questo ti basti”*

Cara Cristina,ti porto nel cuore e ti sono vicina. Questo ti basti.

Ti abbraccio suor Maria

Giugno 1991 – Quinto e ultimo viaggio di suor Maria in Madagascar. 28 settembre 1991 – 50° dell’Ospizio. Festa solenne e vestizioni a Fontanaluccia.

* 1990 circa. Biglietto provvidenziale arrivato non si sa come in un momento di grande tribolazione e fu di grande conforto.

Gennaio 1987 - Suor Maria e suor. M. Cristina alla casa del noviziato in Madaga-scar.

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Maria Giubbarelli

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CM1991/1

“Libere da ogni preoccupazione”

22 giugno 1991*

Fate a modo – siate sempre pronte a tutto nella gio-ia – Camminate verso la Santa Montagna libere da ogni preoccupazione, confidate solo in Lui.

Vi abbraccio – Suor Maria

* Cartolina spedita da Antananarivo, Madagascar, per suor Maria Giovanna e comu-nità della Casa della Carità di Cella, RE.

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scritti 1941-1997

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LM1991/1

“Spero che tu riesca a capire anche quello che non ho scritto”

Deo Gratias! Fontanaluccia 18 ottobre 1991San Luca

Cara suor Margherita, sarà una lettera di affari, anche perché don Mario* è

arrivato con un giorno di anticipo e mi ha trovata mancante. Perché dovevo aver già scritto, invece… no.

I) Ho bisogno di sapere da te quando conti che Suor Bernardetta rientri a Madagascar. Gli esami vanno bene. La sua famiglia è tribolata, Giovanni, come colonna della casa non si riprende molto. Non so bene quello che ha.

II) Le due Suore – Maria Elisabetta e Maria Teresa (dietro mio suggerimento) hanno pensato di passare a Padre Dario le offerte ricevute per la loro vestizione […]. Ho versato nel conto Madagascar [₤…], dite a P. Zocco di darglieli e a Dario di scrivere. Sempre a P. Zocco dite che ho ricevuto da San Pellegrino 700 S. Messe da far celebrare secondo le intenzioni di chi offre, pari a [₤…]. Don Romano prima di partire per l’India mi aveva detto che le Messe dovevano essere notificate a Zocco e non

* Don Mario Predieri dei Servi della Chiesa.

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Maria Giubbarelli

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giù ai nostri preti.III) C’è la mamma di Suor Giacinta che non sta bene.

Io ho chiesto a don Giuseppe se dobbiamo far rientrare la Suora. Lui ha detto: a noi farebbe molto piacere, però fate voi con tutta libertà. E mi ha passato un foglietto, don Giuseppe, dove descrive un po’ le condizioni della mamma. Col medico curante non sono riuscita a parlare – vedete voi. Io sono del parere che venga, se è possibile.

IV) Per Padre Navone Suor Cristina è dispiaciuta di non poter venire a dipingere S. Pietro perché non sta proprio bene. Se il Padre ottiene il miracolo si potrà vedere….

V) Suor Gianna per il momento non ha intenzioni di venire a Madagascar x fermarsi qualche mese. Qua fa un bel lavoro con le probande.

VI) x i corsi d’infermiera le modalità sono sempre le solite.

VII) Don Voltolini è contento che Suor Lorenza venga sostituita ad Ambositra con la moglie del custode. Passare parola a Romeo Antonio.

VIII) Per la statua di S. Carlo che d. Romano ha pro-messo per Fianarantsoa, appena sarà possibile arriverà.

Spero che tu riesca a capire anche quello che non ho scritto.

Per fortuna siamo ancora tutti vivi dopo la confusione del 50°.

Pregate molto, x tutti.Con affetto

suor Maria

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Cara suor Margherita,*ringrazia tutte le Suore, di tutte le case x tutte le

delicatezze che hanno avuto nei miei confronti.Volevo scrivere a tutti ma non so dove trovare il

tempo. Ricordo molto le novizie e prego per loro.

suor Maria.

Ringrazia tutte le Suore, di tutte le case x tutte le de-licatezze che han-no avuto nei miei confronti.

* Aggiunta con penna diversa

1991.- Suor Maria con suor Franca a Tongarivo, Madagascar.

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IMA SUMMIS IN SE RECONCILIAVIT*(Iscrizione nell’abside della chiesa di Fontanaluccia)

Non è una lettera. Suor Maria iniziò una prima bozza di questa sintesi della spiritualità da lei vissuta nell’eredità di don Prandi durante il viag gio in Madagascar del 1991. La sua redazione ultima però è posteriore ed è stata scritta dopo l’introduzione a “Il Chiodo” e prima dell’uscita de “Il Carret-to” nel 1992: testi entrambi che ne riportano alcuni echi.

“Innanzitutto occorre dire che lo spirito di DON MARIO nasce dall’altissima considerazione della gra-zia battesimale. Egli ha sempre vissuto con amore e timore il Mistero della SS. TRINITÀ.

Il primo piccolo regolamento del 1941 dice: “La grazia di Dio vivente nelle sue creature e la parola di Gesù: ‘quello che avrete fatto a questi piccoli lo avrete fatto a me’ ci porta a vivere questo mistero e a scoprire Dio in noi e nel prossimo”. In noi, prima di tutto, per togliere quello che contrasta con Dio.

Da sempre Don Mario ha voluto la sincerità a qualunque costo, la lealtà, la schiettezza, la limpidezza, la semplicità.

Scoprire Dio nel prossimo, specialmente nei più poveri, abbandonati, rifiutati, vuol dire amarli, servirli, farsi carico del cumulo della loro miseria, vivere con

* Ha riconcialiato in sé le cose infime con quelle eccelse (cfr. Col 1.20)”

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loro nella gioia di essere vicini a Dio. Scoprire la SS. Trinità nella vita vuol dire sapere

che l’Eterno Padre ha creato, il Verbo si è incarnato, lo Spirito Santo ha santificato e santifica la Chiesa e il mondo.

Il Verbo si fa uomo da Maria SS. , si fa Pane nei divini misteri e si nasconde nei poveri.

Per trasmettere a noi queste verità, che Don Mario sentiva fortissime nel suo animo, ha sempre cercato il modo più semplice, più facile, e ripetercelo continua-mente. Per questo, all’inizio della nostra vita religiosa, ci ha dato subito le intenzioni della settimana che sono il modo di vivere un mistero della Fede ogni giorno. - DOMENICA – giorno consacrato alla SS. TRINITÀ.

Lode e ringraziamento.- LUNEDÌ – giorno consacrato all’ETERNO PADRE. - MARTEDÌ – giorno consacrato al VERBO. - MERCOLEDÌ – giorno consacrato allo SPIRITO SANTO.- GIOVEDÌ – giorno consacrato all’EUCARESTIA.- VENERDÌ – giorno consacrato al SACRO CUORE DI

GESÙ. - SABATO – giorno consacrato a MARIA SANTISSlMA.

La DOMENICA viviamo i l mistero del la SS. TRINlTÀ con speciale riferimento alla Resurrezione di Gesù. Recitiamo l’inno ‘Te lodiamo”, il Credo simbolo atanasiano, le preghiere della Beata Elisabetta della

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Maria Giubbarelli

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Trinità e di S. Teresa di Gesù Bambino. Il mistero di Dio Padre è associato alle Missioni, la

diffusione del Santo Vangelo e la Divina Provvidenza. Questo Mistero ci dà la gioia di chiamare Dio Padre e ci fa sentire l’ansia che sia conosciuto in tutto il mondo.

Don Mario dice: “Mandate in Madagascar navi cariche di preghiere! Mandate vocazioni”.

Il LUNEDÌ è anche il giorno dedicato alla Divina Provvidenza.

Quanto è stato vero, per Don Mario, l’intervento della provvidenza, spirituale, materiale in tutti i sensi.Luca nel Vangelo dice: “Date e vi sarà dato, una buona misura, pigiata scossa e traboccante”. Così è stato per noi tutti e Don Mario dice che dovremo chiamare delle persone “a ovra” (ad opera) per aiutarci a ringraziare la Divina Provvidenza.

Il MARTEDÌ è il giorno consacrato al Verbo e all’impegno di vivere fino in fondo il Vangelo.

La parola di Dio, quella che la S. Chiesa ci prepara ogni giorno nella Liturgia e nell’Ufficio deve essere il nostro nutrimento, il nostro sostegno, la lampada ai nostri passi.

Il MERCOLEDÌ è dedicato al Divino Spirito che è Amore, fuoco, acqua viva. Da tutto questo saremo stimolati a vivere i consigli evangelici.

Il GIOVEDÌ è dedicato all’Eucarestia e alla S. Chiesa. Don Mario ha sempre voluto l’Eucarestia al

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centro di ogni Casa della Carità. Adorazione amorosa, cura scrupolosa della Cappella o della Chiesa. Devono esserci le cose più belle, i fiori e le luci, la musica. Bisogna portare gli Ospiti davanti all’Eucarestia, non importa se disturbano un po’, sono gli amici più cari di Gesù. In questo giorno la Preghiera deve essere fatta in modo particolarissimo per il Papa, i Vescovi, i Parroci. Don Mario ha vissuto nella Chiesa un amore grandissimo per il Papa e lo ha fatto capire a tutti in mille modi. Nel 1975 in occasione del Giubileo andò a piedi, da Fontanaluccia a Roma, con alcuni fratelli. Qualche anno dopo mandò quasi tutti gli Ospiti del-le Case della Carità a Roma, accompagnati da suore, fratelli, ausiliari, parenti. Furono ricevuti in udienza e fu una cosa indimenticabile per tutti.

L’amore per il Vescovo capo e Padre della Diocesi è sempre stato vivo in Don Mario. A noi ha sempre ripetuto: “Ubbidite al Vescovo, siate col Vescovo sempre, sempre”. Di questo ci ha dato un esempio impareggiabile.

Vuole le Missioni (quanto ha portato nel cuore questo assillo), ma le Missioni dovranno essere dio-cesane. Sarà uno scossone che forse rimetterà in piedi qualcuno, impiegherà energie, diraderà tenebre. Quello che si farà in Diocesi per le Missioni ritornerà a noi con luce di Fede.

Il VENERDÌ è il giorno dedicato al S. Cuore e alla riparazione dei peccati.

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Il SABATO è dedicato all’amore per Maria SS. del Carmelo e alla preghiera per le anime purganti. Lo spirito carmelitano Don Mario ce lo ha fatto conoscere molto presto, agli inizi della nostra famiglia.

Abbiamo conosciuto S. Teresa d’Avila, S. Teresa del Bambino Gesù la conoscevamo già. Abbiamo in-contrato la spiritualità di Suor Elisabetta della Trinità e di S. Giovanni della Croce.

Ma come poteva pensare che potessimo diventare Carmelitane (sia pure minori) così piene di lavoro giorno e notte? “Se pregate col vostro lavoro, se la-vorate con Cristo, per Cristo e in Cristo, non siete sempre in contemplazione?”

“Il vostro non è quindi un lavoro di assistenza ma un atto liturgico perché nel povero seguite Cristo. Certo dovrete pregare con la comunità, suore, ospiti, ausiliari, collaboratori?”.

Molta preghiera personale si può fare nella settimana di preghiera a Pietravolta e nei giorni dei S. Esercizi annuali, e nei ritiri mensili.

Per vivere la vita Carmelitana nell’attività ci vuole silenzio esteriore, quando è possibile, ma quello in-teriore bisogna studiarsi di raggiungerlo.

Per Maria SS. Don Mario ha sempre avuto un amore grande e tenero ma anche schietto e forte. Quante volte poneva delle condizioni, quasi in forma ricattatoria, perché la Madonna concedesse i favori che chiedeva lui.

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È la figlia prediletta dell’Eterno Padre, la Madre amorosa del Divino Figlio, la sposa incontaminata dello Spirito Santo. Gesù riceve da Maria quella meraviglio-sa vita che offrirà al Padre per i peccati del mondo. L’incarnazione è il primo mistero di Cristo.

Il “fiat” della Creazione viene continuato nel “fiat’” di Maria. E nasce Gesù in lei. Sarà completato dal “fiat” dell’agonia di Gesù.

Per onorare la Madonna, Don Mario, all’inizio della nostra famiglia, ci fa recitare il piccolo ufficio della Vergine in latino.

Ma la preghiera più raccomandata, più capita e più amata è il S. Rosario: la preghiera dei piccoli e dei poveri.

Ultimamente ha ideato un modo nuovo di reci-tarlo, coi misteri anche della vita pubblica di Gesù, Questi misteri sono Vangelo sbriciolato e reso alla portata di tutti noi; anche gli ammalati e gli Ospiti lo capiscono.

Don Mario ci dà l’esempio di recitare il S. Rosario utilizzando tutto il tempo disponibile. Nei frequenti viaggi, da solo, in gruppo, sempre.

Se stiamo uniti alla Madonna nascerà in noi Gesù, per mezzo dello Spirito Santo crescerà, e farà rivivere il suo mistero e il Padre dei Cieli si compiacerà di noi.

I fratelli della Carità sono stati tanto attesi, sospi-rati, cercati con dolore e mille difficoltà. Don Mario

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vuole fare rivivere un po’ la Spiritualità di S. Basilio: eremo e poveri. L’indirizzo è quello di S. Benedetto e di S. Giovanni della Croce.

La vita sarà informata al comandamento di Gesù “amatevi come io vi ho amato”.

È in pratica l’impegno di esercitare le quattordici opere di Misericordia.

Don Mario ci vuole tutti rivolti a Dio per la lode, per il ringraziamento, per l’Avvento del suo Regno.

Ma nello stesso tempo ci vuole attenti all’uomo, anche a quello non nato, a quello colpito dalle più impensabili malattie, a quello degradato e abbruttito dal vizio.

Il temperamento di Don Mario, forte e impetuoso, lo ha portato a volte a scontri più o meno aperti. Ma in lui è sempre stata vivissima la sincerità, l’acu-

tezza di vedere i problemi, il modo pronto di risolverli.

Infine ci ha sempre insegnato l’umiltà e la fiducia di coloro che sanno che, pur con tutte le difficoltà e le miserie, domani potranno ri-cominciare.

…ci ha sempre insegnato l’umiltà e la fiducia di co-loro che sanno che, pur con tutte le dif-ficoltà e le miserie, domani potranno ricominciare.

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CM1992/1

“Speriamo solo in Lui”

Caro Don Giuliano,come vedi la Mirella è più brava di me.Come stai? E la comunità come va? Speriamo di man-

darvi presto Suor Letizia. Ha quasi finito tutte le visite e i controlli. È stata molto docile a tutte le cure – Disponibile anche a restare a casa. (La sofferenza solo Dio la sa per-ché lei non ha mai dimostrato nulla, solo disponibilità alla volontà del buon Dio). Quando verrà (penso subito dopo Pasqua) fatene conto e teneteci informati. Noi qui come Dio vuole. Una buona parte della comunità (la più giovane) è impegnata per i lavori del congresso. Voi pregate per la buona riuscita. Suor Letizia vi porterà un po’ di materiale e poi a viva voce vi racconterà. In Asta direi che va benino Suor Imelda e la Giacoma (anche se ammalata) fanno del loro meglio – come poi facciamo tutti. Speriamo solo in Lui. La comunità di Vitriola oggi 9/4/92 è tornata nella vecchia casa, finalmente finita. Pregate per Suor Angela che non vada in confusione. La mamma di Suor Roberta è presso la C.d.C. di Sassuolo continua poco bene. Così pure la mamma di Suor Nazzarena (a casa sua). Pregate per tutte le mamme e per tutte le suore che dovrebbero essere delle mamme – purtroppo a volte siamo delle acide zitelle – povero mio sposo – o meglio povera me. Spero che nelle comunità di Versova e di Uttan zitelle non ce ne

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Maria Giubbarelli

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A parte tutto cer-chiamo di essere veramente pazzi di Amore.

siano. A parte tutto cerchiamo di essere veramente pazzi di Amore. Spero che a suo tempo Suor Sandra abbia ricevuto la mia – piena di errori, ma ancora più piena d’affetto.

Auguro a tutta la comunità una Santa Pasqua di Risur-rezione a Suore, ragazze, Ospiti, amici e Preti. Il Cristo risorto porti a tutti pace e serenità.

Con affetto suor Maria

1991 - Gallarate, sr. Maria al funerale di padre Donato, gesuita.

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CM1992/2

“Vorrei prepararmi a morire un po’ meno peg-gio”

Deo Gratias!1 luglio 1992Madonna di Pietravolta

Carissima Suor Sandra,sono qua davanti al Signore Esposto. Mi sono fatta un

regalo per il mio 50° di consacrazione. Ho chiesto di fare due corsi di Esercizi, il I coi fratelli il II con le Suore in agosto. Vorrei prepararmi a morire un po’ meno peggio. Mi trovo molto mancante di buone opere. Vi chiedo di aiutarmi con le vostre preghiere. Ti ripeto il tuo posto è quello che occupi. Abbandonati a Lui. Vedrai che ne saprà fare grandi cose.

Inizio 1992 – Viaggio in India di suor Maria con suor Silvia, presenti all’apertura della CdC di Uttan, Mumbai.2 febbraio 1992 – Inaugurazione della Casa di Uttan.22 aprile 1992 – Le suore lasciano la Casa di Riposo dello Spettacolo viaggiante di Scandicci (FI).16 luglio 1992 – A Fontanaluccia si celebra il 50° delle prime quattro suore Carmeli- tane Minori della Carità.

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Maria Giubbarelli

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Il Signore man-da i Suoi Angeli a fare quello che devi fare tu, se tu ci credi…

Cerca di volere molto bene alle tue sorelle, ai tuoi Ospiti, al tuo Parroco ecc…

Soprattutto a quelli che fai più fatica. Cerca che i tuoi rapporti con tutti siano limpidi e sereni. E avanti. Lascia che la Sandra strepiti ma tu va avanti e confida solo in Lui.

Abbi confidenza nel Signore. Nei momenti neri confidati con Don Giuliano e Lui saprà darti la medicina giusta.

Ho ricevuto una lunga lettera da Suor Letizia, spero di rispondere. Dille però di fare la brava, di non esporsi troppo al caldo e al lavoro.

E tu come stai fisicamente? Cerca anche tu di fare a modo, non stare al sole e riposati, il Signore manda i

Suoi Angeli a fare quello che devi fare tu, se tu ci credi.

Per Suor Agostina sarà quello che Lui vuole. Pregate anche per questo…

Noi all’Ospizio abbiamo da 15 giorni la Becchelli all’ospedale – ancora non sanno quello che ha. Se

non c’era la Becchelli non c’eravamo neppure noi – che ti pare?!

Sono tornate le ragazze? Gli Ospiti come stanno? Le Suore ti fanno tribolare? Spero proprio di sì. Così tu impari a non fare tribolare le tue consorelle o bianche o nere. A parte tutto fa a modo e prega.

Con tanto affetto a te e tutti.

In Xto suor Maria

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LM1992/1

“Voi intanto pregate e fate pregare e non dimen-tichiamo mai di ripetere che Dio è Buono”

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia Fontanaluccia

Cara Suor Margherita, vengono due lettere viventi e così sono dispensata

dallo scrivere.Devo però passare ai soldi.

I) I parenti di Suor Augusta mi hanno mandato [₤…], sarà bene che quando può dica qualche cosa (li ho versati nel conto).

II) Per Padre Dario i suoi parenti [₤…]; fatelo sapere a Padre Zocco così quando P. Dario passa da lui sa che i soldi ci sono.

III) Per suffragare il signor Guerra di Campolungo (suocero della Sonia) hanno dato [₤…].

Fate dire una diecina di S. Messe e il resto è carità.Io povera vecchia dovrei partire per l’India il 13/c.m.

e con me viene Suor Silvia. Mi pare buona cosa che an-che una Suora più giovane di me prenda visione un po’ di tutto.

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Maria Giubbarelli

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Anche in India non mancano i problemi. Se riuscirò a partire (1) vi scriverò di là – voi intanto pregate e fate pregare e non dimentichiamo mai di ripetere che Dio è Buono.

(1) Causa un po’ d’influenza.Salutami tutti, tutti Suore, Padri, novizie, probande e

Ospiti.Io ogni giorno vi ricordo al Signore e chiedo per ognu-

no tanta grazia

Con affetto suor Maria

1992 - Suor Maria con Ines novizia davanti all’Ospizio, 1992. (Cortesia ‘Famiglia Cristiana’).

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CM1993/0

“Semplice e umile”

Conservati sempre semplice e umile – e ringrazia sempre il Signore di tutto, tutto.

1 marzo 1993

suor Maria

* Santino dato a suor M. Cristina in occasione di un rientro in Madagascar dopo alcuni mesi di ‘congè’.

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Maria Giubbarelli

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LM1993/1

“Io sono sempre più vecchia e mi trascino dietro le cose a non finire”

Deo Gratias!21 febbraio 1993

Cara Suor Margherita e tutti,io sono sempre più vecchia e mi trascino dietro le cose

a non finire.

I) I primi di gennaio un nipote di Don Giuseppe – tra-mite il Don – mi ha fatto pervenire [₤…] per Giulio, che i bimbi del catechismo di Fellegara hanno ricavato dalla vendita di biscotti. Certamente Giulio sarà già al corrente di tutto. I soldi li ho versati nel c/c Madagascar, a voi non rimane che passare a Lui l’importo.

II) La Saholy (anche Lei un po’ di tempo fa) mi ha man-dato un assegno di [₤…] da dividere così; [₤…], [₤…].

Spero che Suor capirà tutto.

III) [₤…] per Sante Messe – secondo le intenzioni dell’offerente. Questi penso che vadano a Padre Zocco. Salutatelo tanto e ditegli sempre grazie.

La stoffa per i vestiti è della Valeria, speriamo arrivi e vada bene.

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scritti 1941-1997

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Qua come Dio vuole, ho l’impres-sione che ci manchi una buona dose di Umiltà e che vo-gliamo salvare il mondo senza ri-cordarci che Gesù Cristo l’ha Salva-to Lui e continua a Salvarlo tutti i giorni.

[…]. Suor Cristina vi sarà più precisa (la quale parte il 1° marzo).

Pregate molto e fate Pregare. Qua come Dio vuole, ho l’impressione che ci manchi una buona dose di Umiltà e che vogliamo salvare il mondo senza ricordarci che Gesù Cristo l’ha Salvato Lui e continua a Salvarlo tutti i giorni.

Con affetto vi abbraccio tutti, tutti

suor Maria

Saluti a Padre Manzone e ancora grazie di tut-to.

Fine marzo 1993 – Suor M. Carla va una settimana in Albania con don Luigi Gugliel- mi per verificare la possibilità di un progetto Caritas della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla in Albania.13 maggio 1993 – Apre la CdC di Ambalagony, Fianaransoa, Madagascar. È la prima casa dei Fratelli della Carità malgasci.

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Maria Giubbarelli

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CM1993/1

“il Signore è Buono sempre”

Madonna di Pietravolta 30 giugno 1993Deo Gratias!

Carissima [...],pensa che il Signore è Buono sempre anche se ti tratta

male. È male che vuole il tuo vero bene. È certamente vero tutto quello che tu dici. Io conosco una povera vecchia che queste cose le ha vissute tutte sulla propria pelle – e solo per una Grazia di Dio è sopravvissuta. Non capisci che il Signore ti vuole demolire completamente affinché tu gli lasci il passo? Fatti legare da don ... in Cappella o in un buco dove nessuno ti vede e poi rimani in ginocchio e ripeti all’infinito fino a perdere le forze che il Signore è Buono anche se ti bistratta facendoti passare per una notte buia e arida: Lui vuole solo che tu sia disponibile nelle Sue mani. Quando queste cose le avrai marce in testa ti sentirai libera e capace di cose grandi ma fatte con Lui. La tua lettera mi ha fatto piacere, anche se per te è stata una sofferenza.

Non l’ho letta in consiglio. L’ho presentata al Signore e Lui saprà consigliarti e rispondere a tutti i tuoi interro-gativi – purché tu ti metta in ascolto senza pregiudizi. Per quello che riguarda la tua vocazione sta in pace, è Lui che ha scelto te, a te spetta solo di lasciarti guidare.

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scritti 1941-1997

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La tua guida in questo caso è la volontà di Dio che ti viene manifestata dai superiori (anche se pezze da piedi) e da don ... che vive accanto a te. E poi ci sono le sorelle, gli avvenimenti, ecc….

E poi mettiti in ginocchio e ascolta cosa ti dice il Signore, sta attenta, Lui parla piano. Coraggio, il diavolo ci gioca, se lo lasci fare. Fa piuttosto il brac-cio di ferro (i muscoli non ti mancano) col Signore e costringilo a darti tutte quelle grazie che ti sono necessarie per essere una brava Suora e un’ottima sorella maggiore. Ti dico ancora coraggio. Aspetto tue notizie.

Ti voglio bene e prego per te e x tutti

suor Maria

…e poi mettiti in ginocchio e ascolta cosa ti dice il Si-gnore, sta attenta, Lui parla piano.

Luglio 1993 – Trasferimento provvisorio (che poi diventerà definitivo) della CdC della parrocchia della Madonna Pellegrina in Modena alla CdC in Vitriola.

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Maria Giubbarelli

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CM1994/4

“Mi raccomando a tutte: non accorciate il passo - lo Sposo è sempre lo Sposo”

Allegata alla lettera del Consiglio delle Suore del 13-12-1993 (ndr)

Carissime sorelle tutte,Mi è parso giusto accompagnare la lettera del Consiglio

con queste mie poche righe. Questo tempo è stato per me e penso, anche per alcune di voi, un tempo di tribolazione e sofferenze. Ho la ferma fiducia che anche questo sia servito per purificare le nostre anime. C’è realmente in noi C.M.d.C. l’amore di Dio? E di conseguenza l’amore per i fratelli? O qualche ..........[illeggibile, ndr].

Il tempo è del Signore come lo impegniamo? Questo esame vale per me, ma vale anche per voi. Gesù è morto in Croce per noi, è morto per amore. E noi cosa facciamo perché la nostra Famiglia abbia la Benedizione di Dio e vi regni l’amore? Mi raccomando a tutte: non accorciate il passo – lo Sposo è sempre

lo Sposo. Alle responsabili di zona chiedo di vigilare sulle Case loro affidate. Ogni mese una breve relazione scritta. Come avete potuto leggere suor Silvia ha chiesto di essere esonerata dall’impegno di aiuto. Io sono sempre più vecchia con tutte le conseguenze che ne derivano.....

Preghiamo e invochiamo lo Spirito Santo che ci conceda

Il tempo è del Si-gnore come lo im-pegniamo? Questo esame vale per me, ma vale anche per voi.

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scritti 1941-1997

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i suoi 7 santi doni e così, ripieni del Suo Spirito potremo essere delle Carmelitane minori della Carità come ci voleva Don Mario, nostro Padre: povere, umili, ma piene di Santo zelo per le cose del Signore e della sua Chiesa. Io credo e sono certa che il Signore ci aiuterà se noi, ogni giorno, ci convertiremo a Lui. La Madonna del Carmine ci protegga con il suo manto e i nostri Santi intercedano per noi.

Pregate molto, molto.Con affetto vi abbraccio

suor Maria del Carmine

17 gennaio 1994 S. Antonio Abate

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Maria Giubbarelli

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CM1994/1

“Nevica e fa molto freddo”

Cara Suor Cristina,sono le ore 17 di domenica. Nevica e fa molto freddo.

Con la neve è arrivato anche Giorgio Predieri per ripartire per Reggio dopo cena. Come state dopo il passaggio di Geralda*? Speriamo che il Buon Dio come Buon Padre provveda al più presto a soccorrere il suo popolo.

Saluti cari a tutti, tutti; perdona il poccio che ho fatto. Vi portiamo nel cuore e preghiamo per tutti voi.

Con affetto suor Maria(20 febbraio 1994)

24 aprile 1994 – Apre la CdC di Antsirabè, Madagascar. 1994 – Genocidio in Rwanda.

* È il nome di uno dei cicloni più forti tra quelli che periodicamente colpiscono la costa orientale del Madagascar, arrivato nel 1994.

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CM1994/3

“Ti voglio tanto, tanto bene, ma più di me te ne vuole il Buon Dio”

Deo Gratias!5 luglio 1994Madonna di Pietravolta

Carissima Suor Sandra,ti voglio tanto, tanto bene, ma più di me te ne vuole

il Buon Dio.È a lui che ho chiesto di venire a trovarti e darti un

po’ di aiuto.

Tu cerca di non perdere la serenità e la pace e la co-munione col Signore – poi va avanti tranquilla. Lui sa di che cosa siamo fatti.

Le spinte che senti nel tuo cuore fa in modo che ti portino a Lui, Lui è lo sposo – non temere – Riversa sui tuoi Ospiti quella pienezza di maternità che fai fatica a contenere.

La salita è faticosa come ogni mattina si fa fatica a ri-partire. Eppure dovrebbe essere sempre il primo giorno .

Una luna di miele che non finisce mai. Pensa che bello.

Renditi disponibile nelle mani del Buon Dio e di tutti e ti troverai contenta.

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Maria Giubbarelli

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Tutto questo però non toglie che non si faccia fatica, la natura rimane sempre e a volte si fa sentire con prepotenza.

Ti abbraccio con affetto.

suor Maria

NB) Questa è tua. La lettera comune la faccio fare a Suor Concetta che ha più dimestichezza con la penna.Pregate sono vecchia.

Tutto questo però non toglie che non si faccia fatica, la natura rimane sempre e a volte si fa sentire con pre-potenza.

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scritti 1941-1997

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* È la brutta copia della CM1994/3 (pagina precedente), con alcune diversità, spe-cialmente nel finale.

LM1994/1

“È a Lui che ho chiesto di venire a darti una mano nelle tue tribolazioni e di starti vicino”*

5/7/94 M. di Pietravolta – S. Esercizi

Carissima Suor Sandra,ti voglio tanto, tanto bene, ma più di me te ne vuole

il Signore. È a Lui che ho chiesto di venire a darti una mano nelle tue tribolazioni e di starti vicino.

Tu cerca di non perdere la pace e la Comunione con Lui e poi va avanti tranquilla. Il Signore sa di che cosa siamo fatti. Le spinte che senti nel tuo cuore fa in modo che ti portino a Lui, Lui è lo sposo non temere. Riversa sui tuoi Ospiti quella pienezza di maternità che fai fatica a contenere.

A salire la montagna si fa fatica, come si fa fatica a ripartire ogni mattina come se fosse il primo giorno. Noi consacrate al Signore dovremmo essere sempre in luna di miele – [1] Cerca sempre di essere disponibile nelle Mani del Buon Dio e di tutti e ti troverai contenta.

[1] questo però non toglie che non si faccia fatica, la natura rimane sempre e si fa sentire e con prepotenza.

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LM1994/2

“Coraggio pure, siamo sulla strada del ritorno a casa”

Deo Gratias!I domenica di avvento

Cara Suor Margherita e tutti, viene P. Dario e vi porterà tutte le notizie di Fontana-

luccia e dell’Ospizio.Suor Bernardetta ha fatto un po’ di cronaca della fa-

miglia; non ha detto che è morta questi giorni la mamma di Frà Stefano Dalle Donne. Pregate per loro e se potete scrivete a Lui.

Suor Paola è fedele alla sua settimana a Pieve San Vincenzo.

E voi come state?Le tribolazioni non mancano e questo è buon segno.

Coraggio pure, siamo sulla strada del ritorno a casa. Spe-riamo nella Bontà di Dio: Lui è Amore e quindi nulla da temere e poi i nostri Poveri ci daranno bene una mano e poi c’è Don Mario…………

Queste lettere hanno il compito di portare a tutti, tutti gli auguri di un Santo Natale. Un ricordo particolare a P. Manzone e un grazie per tutto quello che fa per noi. Il Signore lo ricompenserà. Così pure

a tutti gli altri.

Speriamo nella Bontà di Dio: Lui è Amore e quindi nulla da temere e poi i nostri Poveri ci daranno bene una mano e poi c’è Don Mario…

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scritti 1941-1997

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P. Dario mi ha lasciato [₤…] da versare sul nostro conto [₤…] e poi passarli a Padre Zocco per Lui – a te Suor Margherita o a Don Riccardo queste operazioni.

Mi dispiace che non possiamo mandarvi nulla, P. Dario ha tante cose sue e non vogliamo metterlo in difficoltà.

Pregate per tutti, tutti vi abbraccio con tanto affetto

suor Maria

Siamo in attesa di Don Romano e Suor Franca – rientrano il 30 c. m., S. Andrea

1 marzo 1995 – con tre Suore (delle quali una malgascia), due Fratelli della Carità (di cui uno è sacerdote) e una ragazza, ausiliaria di Fontanaluccia.

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Maria Giubbarelli

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COMPAGNI DI VIAGGIO

Articolo scritto in occasione del 50°di fondazione della Cooperativa Sociale di Fontanaluccia e pubblicato in “Per non dimenticare – Sintesi e testimonianze di un’esperienza cooperativa”, settembre 1995, pp. 81-82.

Penso proprio che nessuno debba offendersi, se dico che la prima creatura di don Mario, a Fontanaluccia, è stata l’Ospizio. È altrettanto giusto dire, però, che la seconda in ordine di tempo e di importanza è stata la cooperativa di S. Lucia.

Anzi, se ci pensiamo bene, l’idea originaria di entram-be era molto simile, per non dire la stessa. Per l’Ospizio si trattava di dare un aiuto, una casa e da mangiare a chi non aveva nessuno e non era in grado di cavarsela; per la cooperativa, il problema era creare lavoro ed aiutarsi a sopravvivere in un periodo in cui la fame era, anche da noi, qualcosa di vero e di serio.

In entrambi i casi, bisognava diventare capaci di avere fiducia negli altri e, soprattutto, nella Provvidenza. Credere che gli altri lavorano al nostro stesso progetto, appoggiarsi agli altri per ricevere forza, tutti insieme, essere capaci di dare, senza pensare al tornaconto immediato, anche nelle difficoltà e nei momenti di crisi, mettendosi sempre nelle mani di Dio attraverso la fede e la preghiera.

Sarà per questa specie di origine comune, ma io ho sempre vissuto e visto la storia della cooperativa come la

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scritti 1941-1997

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storia e la vita di una compagna di viaggio, o, se vogliamo, di una sorella minore.

D’altra parte, anche don Mario si è diviso fra noi: i suoi ritorni a casa passavano, molto spesso, dalla sede della cooperativa, dove si svolgevano dei consigli interminabili che, spesso, lo facevano arrivare in canonica alle due o alle tre di notte. Quanto tenesse alla cooperativa, è dimostrato anche da un fatto molto concreto che ha interessato noi suore: nei primi anni, quando il cantiere era anche una spe-cie di carovana o di accampamento, don Mario ha sempre voluto che ad accompagnare i suoi ragazzi fosse qualcuna di noi. Ma non si trattava solo di dar da mangiare o di tenere, come si dice, in ordine la baracca. Don Mario voleva molto di più: il nostro compito era molto più impegnativo e riguardava soprattutto il Signore.

Bisognava, prima di tutto, essere capaci di pregare in-sieme, evitare o contenere, spesso anche con la nostra sola presenza, momenti poco sereni nella comunità, ricordare sempre a tutti, con i nostri comportamenti quotidiani, lo spirito dell’Ospizio e della cooperativa: aver fiducia in Dio e negli altri.

Se ripenso alla mia esperienza di quegli anni, in giro per la Maremma con un pezzo di parrocchia, devo dire che provo un po’ di nostalgia; i rosari prima di cena, le fette di formaggio trasparenti, sulle quali si poteva anche scherzare, nonostante l’appetito, il rispetto per gli anzia-ni, sul lavoro e fuori, le Messe al campo e negli oratori di campagna, la convinzione di fare insieme qualcosa di

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buono per tutti. Ci sono anche ricordi dolorosi, soprattutto quelli che

riguardano i caduti sul lavoro o le disgrazie sui cantieri. Abbiamo però sepolto anche i nostri morti, soprattutto pregando e ricordandoci, anche in quelle tristi occasioni, di aver fiducia nella volontà di Dio.

Più forte dei ricordi c’è una speranza che non si deb-ba perdere mai questo spirito originario della cooperativa, quello degli anni difficili, delle vere difficoltà. Forse allora era veramente indispensabile stare uniti e darsi una mano. Oggi, spesso, si può avere l’impressione di poter fare da soli, che il mondo offra comunque tante possibilità. Se ci pensiamo bene, però, questo è molto pericoloso: l’egoismo, l’invidia, la voglia dei soldi, sono dei compagni di viaggio molto meno simpatici del volersi bene.

Ricordiamo i nostri morti che un giorno ritroveremo.

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INTERVISTA A SR. MARIA - LEURINI 1995

Trascrizione dell’intervista a suor Maria da un servizio video sulle Case della Carità a cura di Ercole Leurini fatto a Fontanaluccia (MO) nel 1995 dal titolo “Una formula per la civiltà dell’amore.”

- Come è nata la sua vocazione?

La mia vocazione penso che fosse già nata da prima di venire all’Ospizio; e poi qua si è andata maturando.

Così, come tutti gli atti di incoscienza fatti miei, ho fatto anche questo: son diventata suora… in attesa delle suore.

- Ecco, vuole spiegare il concetto di “suore fatte in casa”, come diceva don Prandi?

Beh, secondo me don Mario diceva “suore fatte in casa” perché eravamo proprio nate qua, sorte qua, dove si mangiava, si dormiva, senza regole, senza camere sepa-rate, senza tutte quelle cose che sono proprie degli ordini religiosi; noi non ne sapevamo neppure, quindi… come si faceva la minestra in casa, si facevano le suore in casa.

- Ecco, vuole ricordare la prima giornata trascorsa all’Ospizio 50 anni fa?

Sì, sì, la ricordo. Dunque, al mattino c’è stata l’apertura.

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Maria Giubbarelli

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Detta la Messa delle otto e mezza, sono venuti a benedi-re i locali, in piviale, acqua santa; e poi dopo, lacrime a non finire tra loro e il popolo che assisteva. E avevamo, avevano combinato la sera di rimandare a casa gli Ospiti perché non c’era niente in casa, niente. E invece dopo han detto “no, li teniamo”. Caso strano, che prima di andare a letto c’era tutto: a mezzogiorno ci han portato il pranzo, alla sera c’erano i letti da dormire.

Solo che verso sera è venuta su una nebbia, quei pomeriggi di malinconia. E son passate delle ragazze di Romanoro, che c’era un convegno a Gazzano dell’Azione Cattolica, e io ero sola qua con i miei Ospiti… con gli Ospiti, che poi conoscevo e non conoscevo, perché le altre ragazze erano andate a questo convegno.

Dico la verità: se non avessi promesso che restavo due o tre giorni, andavo a casa subito. Basta.

- Ecco, il bilancio di 50 anni della sua straordinaria esperienza.

Mi sembra sempre quel giorno. Per me è quel giorno: incosciente, non curante di niente, così, così.

- E un ricordo di don Prandi.

Molto, molto buono. Un uomo di grande fede e di grande abbandono alla Provvidenza. Pane al pane e vino al vino; proprio così.

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- Suor Maria, og gi abbiamo visto tanti ragazzi giovani come vo-lontari qua.

Sì, ne abbiamo, ce ne vengono, passano. Nell’arco di un anno ne passano parecchi, direi, molti.

- E quindi cosa dice ai giovani?

Allora, quando un giovane entra in casa la prima cosa che le dico è: guardati attorno; non guardare tutto quel che c’è da fare perché non si riesce; cerca di avvicinare questi poveri come avvicineresti Gesù nell’Eucarestia; e poi quello che fai fallo per amore, perché se c’è quello, c’è tutto.

E direi che dopo quest’esperienza tanti giovani son tornati a dirci, e tornano ancora oggi a dirci: sì, quello che ho trovato qua non lo abbiamo trovato altrove.

https://goo.gl/EcSqElhttp://goo.gl/kP61YV

Per vedere il video: a sinistra sul sito della Congregazionea destra direttamente su You Tube:

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Maria Giubbarelli

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Agosto 1995 – Partecipazione al progetto della Caritas Reggiana delle ‘Case Ama- horo’ in Rwanda (Case di Pace), con l’alternanza negli anni di quattro suore (di cui due malgasce) fino al 1997. Le ‘Case Amahoro’ erano nate inizial- mente per fare fronte all’emergenza dei tanti bambini dispersi o rimasti or- fani a causa del genocidio. Diventeranno, nel tempo, sempre più simili alle CdC alle quali, con personale locale, si ispirano.Settembre 1995 – due suore fonno comunità col vescovo di Piacenza Luciano Mona- ri, da poco entrato in diocesi, in vista dell’apertura della CdC in Vescovado.14 aprile 1996 – Apertura della CdC di Rui Barbosa - Bahia - Brasile.Anno 1996 – Per la prima volta le suore in preparazione ai voti perpetui sono accol- te in un Carmelo (Legnano-MI, poi Piacenza, Bologna, Sassuolo).Novembre 1996 – Primo Capitolo delle Carmelitane Minori dopo la morte di don Ma- rio: Spirito Carmelitano; Parola, minorità; vita fraterna; povertà; Poveri; for- mazione. – Suor Maria lascia l’incarico di superiora maggiore delle suore; suor Con- cetta le succede.14 settembre 1997 – Apre la CdC di Andoatapenaka, Madagascar.

CM1997/1

“È l’unica Casa che può fare questo”

[Non è una lettera, sono indicazioni di suor Maria alla Casa di Preghiera, 1997, ndr]

Povertà = tenere solo quello che serve. È l’unica Casa che può fare questo.

Non prendete ciò che vi portano le suore. Difendete-vi da questo. Fare con quello che si ha. Non consumare niente.

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scritti 1941-1997

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19 aprile 1998 – Apre la CdC di Piacenza, in vescovado, per la richiesta che il neo vescovo Luciano Monari fece il giorno stesso della sua consacrazione episco- pale.20 settembre 1998 – Entra in diocesi di Reggio Emilia-Guastalla il nuovo vescovo Adriano Caprioli.27 settembre 1998 – Apre la CdC di Mamangalam – Kerala - India.Novembre 1998 – 2° Capitolo Generale della CMdCdC: Tre Mense; Diocesanità.

1995 - Nicoletta, Cinzia, suor Maria, Brenna, Cristina dietro casa all’Ospizio.

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nota introduttiva alle lettere seguenti

Dei sette scritti che seguono non è stato possibile risalire in alcun modo alle date precise.

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scritti 1941-1997

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CM##/2

“Coraggio Concetta, ho la certezza che uscirai da questa prova temprata più nello Spirito che nel corpo”

Deo Gratias! Ospizio S. Lucia V.M.

Cara Concetta,grazie della tua lettera. «Fare la tua volontà o mio Dio

è la mia delizia» dice il salmo. Coraggio Concetta, ho la certezza che uscirai da questa prova temprata più nello Spirito che nel corpo. Del resto quel che conta è lo Spirito il corpo è destinato a morire; è nostro dovere fare tutto quello che è possibile anche per lui ma quello che conta è il resto. Domani a Fontanaluccia cominciamo le Santissime 40 – ore. Sono sempre giornate di Grazia.

Pregheremo anche per te e tu, nella misura che puoi, fa altrettanto per tutti noi.

Ricorda i Missionari e scrivi a loro. Questi giorni ha scritto Suor Margherita la quale come tutti è ansiosa di tue notizie. Il ritiro è riuscito bene, sempre presente il Padre. La cosa è sempre interessante anche se ci mette di fronte a delle realtà che qualche volta di-mentichiamo. Purtroppo abbiamo poca fede e manca fra noi lo Spirito di Unità che è tanto necessario. Prega anche tu e offri le tue tribolazioni a questo

Prega anche tu e offri le tue tribola-zioni a questo sco-po. Dì allo Spirito santo di unirci e di bruciarci col Suo Amore.

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scopo. Dì allo Spirito Santo di unirci e di bruciarci col Suo Amore.

Suor Angela partirà forse dopo Pasqua ma di preciso ancora nulla. Forse con Lei ne parte anche un’altra che ancora non si sa chi sia. Le nostre sorelle laggiù tribolano molto più di noi; noi abbiamo quello che loro non hanno e proprio per questo abbiamo convenuto che è bene che partano in due.

Qua siamo sepolti nella neve. Oggi qua a Pietravolta dovrebbero arrivare i Carmelitani a pranzo con un gruppo di Novizi, ma temiamo che il passo delle Radici sia chiu-so. Loro vengono per la neve, da parte nostra l’abbiamo preparata, ce ne saranno 80 cm.

Io spero prima di Pasqua o subito dopo farti visita. Ho scritto alla mia amica che se può venga a trovarti. Qua tutti ti ricordano e pregano per te. Con affetto ti abbraccio e bacio.

suor Maria

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CM##/3

“Il Capitolo è terminato con le sue assemblee ed i suoi incontri. Ora comincia il bello”

Ospizio S. Lucia FontanalucciaLunedì 25 giugnoXII settimana del tempo ordinario Carissime Sorelle,

il Vangelo di oggi comincia così: “Non giudicate e non sarete giudicati.” (Matteo 7,1-5 )

Il Capitolo è terminato con le sue assemblee ed i suoi incontri. Ora comincia il bello perché dobbiamo tra-durlo in pratica, volendoci più bene (Dio è amore), sapendoci perdonare, sapendo accoglierci con tutte le nostre miserie (che sono tante) e cercando di metterci all’ascolto e al passo degli altri, soprattutto delle sorelle più povere senza puntare il dito.

Don Mario dal cielo ci ottenga il dono della pace, dell’unità e dell’amore vicendevole che tanto desiderava.

Tornando alle cose da fare, come sempre dopo ogni Capitolo, dobbiamo ora rinnovare il Consiglio. Quello attuale, tra l’altro, è scaduto da circa un anno.

Troverete unita a questo biglietto la lettera dopo-consiglio e le schede da votare.

…tradurlo in pratica, volendoci più bene (Dio è amore), sapendoci perdonare, sapen-do accoglierci con tutte le nostre mi-serie (che sono tan-te) e cercando di metterci all’ascolto e al passo degli altri, soprattutto delle sorelle più povere senza pun-tare il dito.

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Ognuna si comporti secondo coscienza: se però volete un consiglio, per il bene di tutta la Famiglia, votate ele-menti giovani che portino forze nuove, fede e entusiasmo. Ascoltate comunque lo Spirito e non il cuore.

Questo piccolo biglietto doveva essere una lettera ben più articolata e piena di riflessioni; ma poi ci ho ripensa-to un po’ ed ho lasciato al Signore e ai nostri Santi ogni incarico.

La Madonna ottenga per noi dal Signore di amare Lui come L’ha amato Lei.

Con Affetto

suor Maria del Carmine

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scritti 1941-1997

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“A Suor Roberta però vorrei dire di essere molto serena e di ‘Fare il Vangelo’”

Deo Gratias!Ospizio S. Lucia V.M. Fontanaluccia (MO)

Cara Suor Roberta e Pia,Suor Alda a voce vi porterà gli auguri di tutti noi.A Suor Roberta però vorrei dirle di essere molto serena

e di “Fare il Vangelo”.Cerchiamo di essere delle Suore entusiaste, vivendo di

Speranza, anche nei momenti più desolati. Cerchiamo di comunicare intorno a noi questa Fede e questa Speranza.

Amiamo senza misura, questo è il tempo dell’amo-re.

Vi bacio e vi abbraccio tuttiArrivederci alla culla del Bambino

con affetto suor Maria

Amiamo senza misura, questo è il tempo dell’amore.

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Maria Giubbarelli

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1992 - Suor Maria all’Ospizio.

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scritti 1941-1997

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“Oppure chiudere bottega”

[non è una lettera, ndr]

Dobbiamo costringere il Signore a mandarci delle vo-cazioni. Questa costrizione avverrà solo se ognuna di noi vivrà la propria vocazione senza riserve – Oppure chiudere bottega. La nostra è una vocazione all’Amore. Dio ci ha amato per primo. Dobbiamo avere questa certezza che ci aiuta a vivere la nostra vocazione.

Il culto dei poveri – chi ci vede trattare i nostri poveri deve avvertire che non è un servizio comune quello che facciamo, ma che è qualche cosa che va al di là di quello che si vede.

È un atto di culto (Suor Lucia) è una continuazione della S. Messa e della Meditazione (Parola di Dio)

Non dobbiamo lasciare che il primo che entra nelle nostre case possa trastullarsi con le membra sofferenti di Cristo. È un compito nostro quello dei ser-vizi più delicati. La gente va preparata e aiutata prima di essere ammessa a gustare le intimità del Cristo. Se noi vivremo la nostra vocazione in tutta la sua pienezza non ci rimane più tempo per perdere tempo – in chiacchiere

Il culto dei poveri - chi ci vede trat-tare i nostri poveri deve avvertire che non è un servizio comune quello che facciamo, ma che è qualche cosa che va al di là di quel-lo che si vede.È un atto di cul-to.

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Maria Giubbarelli

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inutili, rimpianti etc.Cerchiamo di non essere gelose, ma aiutiamoci a vicenda,

sosteniamoci, le vecchie lasciano spazio alle giovani. Tutte hanno qualche cosa di buono da dire. Basta solo fare un po’ di silenzio e ascoltare cosa ci dice lo Spirito.

Quelli che vengono nelle nostre case dovrebbero tor-narsene via dicendo: «come si vogliono bene»

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Maria Giubbarelli

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“... e sempre avanti con Lui”

Cara Cristina,

vedi che scrivo nella lettera della tua mamma – bello vero?… Prego o meglio preghiamo per te e per tutti. Mi raccomando fai a modo e sempre avanti con Lui.

Con affetto ti abbraccio

suor Maria

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scritti 1941-1997

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CM##/9

“Vedi che bella compagnia?”

Cara suor Cristina,

vedi che bella compagnia? I tuoi sono venuti a trovare don Mario, il quale continua poco bene.

Pregate molto e saluti cari.

suor Maria

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Maria Giubbarelli

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LMX1

“Se la mia salute lo permette”

Cara suor Margherita e tutti,

[…] Stiamo facendo gli Esercizi c’è un Padre Domeni-cano – È’ innamorato della Sua vocazione e di Dio, pensa che bello.

La Vittoria e l’Angela sono serene – faranno tutti e due i corsi - l’altro corso lo fa Don Luciano – Se la mia salute lo permette potremo tornarci a vedere a Madagascar – Saluta tutti, tutti e Pregate molto, molto.

sr Maria

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scritti 1941-1997

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LMX2

“Ho trovato un foglio bianco e ritengo che sia quasi un peccato il non riempirlo”

Deo Gratias!Madonna di Pietravolta 14 S. Croce

Carissimi tutti,ho trovato un foglio bianco e ritengo che sia quasi un

peccato il non riempirlo. Ieri ho ricevuto la vostra lette-ra. E questa notte ho sognato che vi avevo portato pentole e pentoline e tende e tendine – invece era solo un sogno. Ora sono qua a Pietravolta per la chiusura degli Esercizi – sono stati Esercizi un po’ movimentati per lo stile ma penso che porteranno buon frutto lo stesso.

Ora piove e dobbiamo rinunciare alla bella gita del Casone.

Sono partite due macchine con la scuola “cantorum”, speriamo il bene. Si comincia a parlare del 28, anche quest’anno ci sarà il Vescovo. Pregate che tutto sia fatto a maggior Gloria di Dio e a salute delle nostre anime. Quando scrivete dite tutto quello che può servire un po’ di più, così cominciamo a preparare le valigie per quelli che partiranno. Con tanto affetto e con altrettanto bisogno di Preghiere.

Vi abbraccio tutti suor Maria

…ho sognato che vi avevo portato pentole e pentoline e tende e tendine – invece era solo un sogno.

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Maria Giubbarelli

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Giugno - luglio 1999 – Due Suore vanno in Albania per prestar servizio in un campo profughi di kosovari per 15 giorni.21 novembre 1999 – Apertura della CdC “B.V. della Ghiara” nella parrocchia di S. Giuseppe lavoratore, Reggio città: la Famiglia decide di aprire questa Casa con la presenza dei vari Rami della CMdCdC.28 maggio 2000 – Apre la CdC “Shanti Niwas” (‘Dimora di Pace’) dei Fratelli in In- dia, Malad Est, Mumbai.18 giugno 2000 – Apre la Casa di Preghiera di Itaosy, Tananarive, Madagascar.15 ottobre 2000 – Le suore lasciano la CdC di Montecchio (RE).17 gennaio 2001 – Muore Suor Maria del Carmine.

2000 - Suor Maria segnata dalla malat-tia

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Conclude questa raccolta di scritti l’introduzione al volume di testi-monianze “Il Chiodo” che è, a tutti gli ef fetti, il racconto della vita di suor Maria nella Casa della Carità, dalle origini fino alla morte di don Mario. L’occasione è stata il 50° anniversario dell’Ospizio, nel 1991. Fra le tante manifestazioni per la ricorrenza, si era pen-sato ad una pubblicazione che raccogliesse memorie e testimonianze di quei 50 anni. Suor Maria non poté esimersi, anche se ci provò, adducendo il suo impegno per una visita in Madagascar.

Purtroppo per lei, il comitato di redazione della pubblicazione, ed in particolare don Romano e suor Margherita, le affiancarono nel viag gio un ‘segretario verbalizzatore’ che raccogliesse i suoi pensieri. La cosa avvenne, non senza qualche difficoltà, nei ritagli di tempo delle sue giornate malgasce, così piene di incontri, di lavoro e di preghiera. Ne è uscito un resoconto straordinario del suo cammino di suora, dalle origini della sua vocazione fino alla maturità. Un cammino segnato, sempre e comunque, dalla fiducia in Dio e dall’abbandono nelle sue mani.

Tananarive, 10 giugno 91

Immagino siano indispensabili alcune precisazioni: prima di tutto sul luogo nel quale sto cominciando queste pagi-ne di introduzione alla pubblicazione per i 50 anni dell’

INTRODUZIONE A “IL CHIODO”, 1991

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ospizio di Fontanaluccia. Effettivamente, rispetto alla prima casa della Carità, a

Tananarive siamo proprio a testa in giù, e non solo dal punto di vista geografico. Comunque mi trovo qui, dopo molte insistenze mie, moltissime raccomandazioni a suor Margherita e, ovviamente, molte preoccupazioni di tutti. Non mie, evidentemente.

Qui mi trovo benissimo, anzi, mi sembra perfino bello ed appropriato che le memorie sull’ospizio comincino dalla casa della Carità di Tongarivo. Qui è molto, molto peggio che a Fontanaluccia nel ‘41; se poi pensiamo a quanto sono cambiate le condizioni dei nostri paesi in questi 50 anni, il paragone diventa addirittura improponibile.

C’è però una cosa che ci lega: dove ci sono i poveri c’è il Signore, e ci dovrebbe essere la casa della Carità. Qui i poveri ci sono, e sul serio, ma anche da noi non si scherza; magari è la povertà della non speranza, la povertà dell’egoismo, ma, tutto sommato, non saprei quale delle due sia peggiore. Comunque, ripeto, qui la povertà è più esplicita ed è anche più avvertibile la vicinanza del Signore, insomma mi sento proprio a casa mia.

Veniamo alla seconda precisazione: quelli che mi co-noscono un po’, possono immaginare quanto poco mi sia piaciuta questa idea dell’introduzione-racconto tutta mia. Devo comunque precisare che ho un po’ insistito per evitarla, ma poi mi hanno fatto fare alcune riflessioni che mi hanno quasi convinto. Quel “quasi” sta a sottolineare che, sotto-sotto, una piccola speranza che il progetto vada

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in fumo ancora la coltivo: insomma, adesso comincio, poi si vedrà.

Le riflessioni che mi hanno fatto fare sono sostanzial-mente due:

Sono, tutto sommato, l’unica ad aver avuto il privilegio di vivere nell’ospizio di Fontanaluccia da sempre, per tutti questi 50 anni.

Ormai ho un’età in cui, mi dicono, non dovrei più programmare, e, soprattutto muovermi, ma, al contrario, riposarmi un po’ e lasciare qualche memoria, prima che il tempo cominci a cancellare qualcuno dei molti ricordi di questi 50 anni.

Bene, fatti questi chiarimenti, possiamo cominciare. La prima volta che ho incontrato don Mario è stato

a Gazzano, per la festa della cintura, il 24 agosto 1941. Lui però già mi conosceva, attraverso il mio parroco, don Bartoli, che gli aveva già parlato, credo, delle mie intenzioni di dedicarmi al Signore.

Per la verità don Mario non mi fece un’impressione molto positiva, anzi, mi fece un po’ paura: mi sembrava che avesse troppe idee per la testa e non capivo quanto realizzabili. Ad ogni modo, mi fece conoscere l’Almina e mi disse di andare con lei a Fontanaluccia, dove sarebbe passato il vescovo, mons. Brettoni. Durante il viaggio, l’Almina mi portò a Casa Stefani a vedere le due sorelle Becchelli.

Mi colpì soprattutto la Catirona: piangeva come una disperata ed io le asciugai la faccia con il fazzoletto. Mi

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verrebbe da dire che l’attenzione per i poveri non me l’ha attaccata don Mario ma faceva già parte, fortunatamente, della mia spiritualità; ricordo, con commozione, di es-sermi rimessa in tasca quel fazzoletto, proprio come una reliquia.

Comunque quella giornata finì lì ed io tornai a Roma-noro, con mio fratello Massimo.

Il 12 settembre si tennero, a Reggio, gli esercizi spirituali per le giovani di Azione Cattolica. Andai anch’io e, tra le tante giovani del vicariato, incontrai la Carolina. Rimasi molto sorpresa quando mi disse che don Mario aveva già annunciato in chiesa che il 28 si sarebbe aperta la casa.

Anzi, mi disse. “Ha detto che ci sarete anche voi”. Mi disse proprio “voi”, sia perché allora si usava così,

sia perché la Carolina è sempre stata una ragazza educata e compita. La cosa che mi colpì molto, però, non fu l’edu-cazione della Carolina ma l’improvvisazione di quel prete che, senza neanche consultarmi, contava su di me.

Non dovetti aspettare molto, comunque, per essere consultata. Qualche giorno dopo, la terza domenica di set-tembre, festa dell’ Addolorata, si era celebrata, come ogni anno a Romanoro, una Messa solenne, con molti preti del vicariato. Dopo la Messa, io ero in casa, tranquillamente intenta alle mie faccende, quando venne una donna a dirmi che mi volevano in canonica. Mi avviai, pensando di dover incontrare don Mario, invece mi trovai di fronte a 5 o 6 preti del vicariato, che avevano appena finito di mangiare e stavano aspettando proprio me: l’arciprete, don Bartoli, don

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1992 - Santa Messa per il 50° delle prime quattro suore, Fontanaluccia.

Farioli, don Grazioli, don Guidetti. Fra di essi, ovviamente, don Mario, il quale, tranquillamente, davanti a tutti, mi disse che dovevo essere a Fontanaluccia il 26. Stavo, abbastanza confusamente, rispondendogli che bisognava sentire prima mio padre, ma lui continuò, elencandomi i nomi di quattro ragazze di Fontanaluccia che avrebbero dovuto essere con me nella casa: Carolina, Almina, Carò, Valentina. Quan-do arrivò ai consigli pratici per la mia partenza, che, in realtà, si riduceva a uno solo (“Portatevi una coperta per

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la notte”), la mia confusione, in un certo senso, diminuì, perché a quel prete diedero del matto, e con espressioni anche colorite, gli altri preti del vicariato.

Quando si calmò un momento la confusione, risposi che per qualche giorno si poteva provare. Sottolineai proprio “per qualche giorno” e vidi negli occhi degli altri preti un cenno di muta approvazione.

Andai a casa e dissi tutto a mio padre. Anche a lui parlai dei soliti pochi giorni. Non lo trovai contrariato, anzi mi parve sereno. Sapeva quello che avevo in testa e, tutto sommato, Fontanaluccia gli pareva una soluzione migliore, sia perché era una prova con una scadenza pre-cisa e ravvicinata, sia perché era vicina a Romanoro, sia, soprattutto perché la cosa sembrava, un po’ a tutti, così mal combinata che un eventuale fallimento avrebbe potuto mettere le cose a posto, definitivamente.

lo, comunque, preparai tutto: feci il pane che doveva bastare per qualche giorno, mi misi, come si dice, avanti con le faccende, e il 26 partii.

Arrivai a Fontanaluccia che suonava mezzogiorno. Andai in canonica, mangiai riso e ricotta con don Mario e le sue sorelle. Nel pomeriggio visitai la povera casa: c’era un mu-ratore, Borghi, e qualche ragazzino ad aiutarlo a sistemare almeno le cose più indispensabili.

La sera dormii in canonica, convinta che il 28 non si sarebbe aperto proprio un bel nulla. I poveri lavori pro-seguirono comunque, con molta miseria e molta improvvi-sazione, anche il 27. La sera arrivò da Castelnovo il dott.

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Marconi, che voleva essere presente all’inizio di una cosa che aveva, pure lui, fortemente voluto. Andai a dormire, quella sera, giù alla casa, su un materasso e con la mia coperta, e cominciai a pensare che qualche cosa, forse, sarebbe accaduto.

La mattina presto, prima della Messa, arrivarono gli Ospiti: la Catirona, l’Anna, la Rosalba e la Rina. Alle 8 e mezza andammo alla Messa. Don Mario spiegò cosa stava cominciando quel giorno, parlò dì Gesù nei poveri e di questo nuovo tabernacolo della parrocchia. La chiesa era stracolma e tutti piangevano. Tutto sommato, la più tran-quilla dovevo essere io: continuavo a ripetermi che era una prova per qualche giorno.

Dopo la Messa, in processione, portammo S. Lucia nella casa. La statua venne posta in una piccola nicchia che era stata preparata nell’ingresso. Lei divenne subito la nostra sorella maggiore, al punto che, quando venne riportata in chiesa per la prima volta, il 13 dicembre, io e l’Almina ci sentimmo sole. Dopo la processione, don Mario procedette alla benedizione dei locali. Si era però d’accordo che, finita questa breve cerimonia, avremmo rimandato tutti a casa loro, perché nell’ospizio ancora mancava tutto, dai letti alle pentole ai piatti oltre a quello da metterei dentro.

Per tutta la mattinata del 28, comunque, la casa fu un via-vai di gente che veniva a vedere e, soprattutto, a por-tare qualcosa. Ad un certo punto decidemmo di tenere gli Ospiti perché quasi tutto era pronto, anche per trascorrere la notte. A mezzogiorno portarono la minestra dalla cano-

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nica ed arrivò Ettore Posterli con delle trote. Nel primo pomeriggio la casa si vuotò.

C’era, a Gazzano, un incontro di Azione Cattolica. Verso sera si alzò una nebbia fittissima che mi fece venire un po’ di magone. Tornando da Gazzano, passarono a trovarmi le dirigenti di A.C. di Romanoro: se non avessi promesso alcuni giorni di disponibilità, non so come avrei fatto a non seguirle, quando se ne andarono. Comunque rimasi, e dormii, quella prima sera, con gli Ospiti e la Valentina.

I pochi giorni però passarono in fretta ed io decisi che era venuto il momento di tornare a casa. Ma non avevo alcuna intenzione di parlarne con don Mario: avevo paura che riuscisse, con le sue parole, a convincermi a riprovare. Avevo intenzione di fare semplicemente, da casa, un avviso telefonico alla posta, con il mio “no”. Nell’avviarmi verso il campanile sentii però aprirsi una finestra della canonica. Don Mario si affacciò ma non mi fece una delle sue sfu-riate; mi dedicò semplicemente una frase del vangelo: “Chi mette mano all’aratro e si volta indietro non è adatto per il regno di Dio” (Lc, 9-62).

Quella frase non mi fermò e, pur tra mille dubbi, tornai effettivamente a casa. Per tutto il giorno pensai ai poveri che avevo lasciato, chiedendomi chi avrebbe soffiato il naso alla Catirona. Due giorni dopo tornai a Fontanaluccia. La cosa stava ormai prendendo la piega che desiderava don Mario.

In ottobre dovetti tornare a casa perché mia sorella aveva preso la polmonite ma, dentro di me, sapevo vera-

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mente che l’unico motivo era quello. Infatti tornai, appena mia sorella si riprese.

Nella casa di Fontanaluccia la vita aveva ormai preso un suo ritmo regolare. Qualche difficoltà veniva dalle famiglie delle altre ragazze che, tra castagne, qualche problema di salute o altro, dovevano continuamente andare e venire. Finalmente venne la prima neve e arrivò, stabilmente, l’Almina. Di quel primo inverno di pace e di preghiera, ho ancora nelle orecchie e negli occhi le risate e la serenità

1992 - Bocca di Magra, felicità delle prime 4 suore al loro 50°.

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dell’Almina. Arrivarono anche altri Ospiti: una bimba di Reggio e due nonne da Cargedolo e Romanoro.

Don Mario insisteva con la preghiera e la ricerca, la ricerca di suore.

Veniva spesso a trovarci e ci esortava a confidare nel Signore sempre ed a riporre tutto in lui per mezzo della Madonna del Carmine.

L’inverno del 42 fu molto freddo e cadde molta neve ma noi eravamo felici con i nostri poveri. Quante notti di adorazione facemmo!

Veniva la gente di Fontanaluccia a pregare e a ringra-ziare il Signore delle sue meraviglie. E quanti rosari con i nostri Ospiti! La provvidenza è sempre stata grande. lo andavo ripetendo “Dio è amore” senza sapere, fino in fondo, cosa voleva dire.

Don Mario, ogni giorno, ci faceva notare le meraviglie che il Signore operava in mezzo a noi. Ci faceva coraggio, che credo però non ci mancasse, e ci aveva dato un pro-gramma di vita ed un orario che voleva fosse osservato scrupolosamente. Soprattutto desiderava che ogni cosa fosse fatta con amore, per il Signore e per i suoi poveri. Voleva inoltre che noi vivessimo con amore e timore il mistero della SS. Trinità; scoprire la Trinità nella vita vuol dire sapere che l’Eterno ha creato, il Verbo si è incarnato, lo Spirito ha santificato e santifica la Chiesa e il mondo.

Per trasmettere a noi queste verità, che don Mario sen-tiva fortissime nel suo animo, ha sempre cercato il modo più semplice, più facile e ce lo ripeteva continuamente.

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Per questo, fin dall’inizio della nostra comunità, ci ha dato subito le intenzioni della settimana, che sono il modo di vivere un mistero della fede ogni giorno:

Domenica - giorno consacrato alla SS. Trinità. Lodee ringraziamento.Lunedì - giorno consacrato all’Eterno Padre Martedì - giorno consacrato al Verbo Mercoledì - giorno consacrato allo Spirito Santo Giovedì - giorno consacrato all’Eucarestia Venerdì - giorno consacrato al Sacro Cuore di Gesù Sabato - giorno consacrato a Maria Santissima

Don Mario ha sempre voluto l’Eucarestia al centro della casa: adorazione amorosa, cura scrupolosa della cappella. Dovevano esserci le cose più belle, i fiori, la musica. Biso-gnava portare gli Ospiti davanti all’Eucarestia; non importa se disturbano un po’. Sono gli amici più cari di Gesù!

Un nostro cruccio, un nostro problema era questo: come potevamo pensare di affinare la nostra spiritualità, cosi piene di lavoro, giorno e notte? La risposta di don Mario era semplice e perentoria: “se pregate col vostro lavoro, se lavorate con Cristo, per Cristo, in Cristo non siete sempre in contemplazione? Il vostro non è un lavoro di assistenza ma un atto liturgico, perché nel povero segui-te Cristo. Certo, dovrete pregare con la comunità, Ospiti, ausiliari, collaboratori.”

Don Mario poi, da sempre, ha voluto in noi soprattutto

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la sincerità, a qualunque costo, la lealtà, la schiettezza, la semplicità. Era anche molto severo: non ammetteva perdite di tempo e discorsi inutili. Ci raccomandava anche di avere contatti con l’esterno solo per lo stretto necessario e se

1992 - Bocca di Magra festa per il 50° delle prime quattro suore.

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veniva qualcuno a farci perdere tempo, ci aveva insegnato a tenere occupato anche lui, in qualche modo, o a farlo pregare. La sua unica preoccupazione era che fossimo in pace fra di noi e abbandonate alla divina provvidenza, che d’altronde è sempre stata molto prodiga con noi anche nei momenti più difficili. Io, nella mia incoscienza, aspettavo sempre le suore che non venivano.

Venne invece la primavera e l’Almina venne richiamata a casa per i lavori dei campi. Veniva a dormire, giù all’ospizio, la Valentina, e la Carò. Il prevosto, poveretto, era sempre alla ricerca di suore ed io continuavo a preoccuparmi. Se ci ripenso, con un po’ di nostalgia, mi sembra ancora di stare ad aspettarle, perché mi insegnino a farla, finalmen-te, la suora. Mi sentivo e un po’ mi sento ancora molto in prestito, o, forse, no, visto che per me la suora è una persona che vive solo ed unicamente per il Signore e si consuma per i fratelli. Ad ogni modo, allora le suore non c’erano e don Mario continuava a cercarle.

Vennero le suore Francescane di Palagano, che don Mario aveva conosciuto nella sua attività di predicazione e direzione spirituale. Queste visite non produssero però alcun effetto: la loro attività era prevalentemente dedicata all’educazione e, comunque, presumo non avessero molta fiducia nel progetto. D’altra parte, come dar loro torto, visto che queste riflessioni erano, in parte, anche mie?

Chi tolse le castagne dal fuoco fu mons. Brettoni, il quale disse a don Mario: “Vai avanti, mettigli un vestito: “Questa storia del vestito che, detto cosi, potrebbe essere

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interpretato semplicemente una tuta, era invece estrema-mente importante per le nostre famiglie. Non riuscivano a capire, allora, che ci si poteva dedicare al Signore anche senza l’abito da religiose. In questo senso, il nostro primo vestito più che una tuta fu una specie di grimaldello, per scardinare le ultime resistenze.

Per la verità, queste per un po’ continuarono, anche se noi facevamo finta di niente.

Durante l’inverno morì la mamma di Carolina, dopo una lunga malattia che aveva impegnato un po’ tutta la fami-glia, e naturalmente anche lei, per l’assistenza. In giugno la Carolina si trasferì all’ospizio in pianta stabile e don Mario decise: alla Madonna del Carmine ci sarebbe stata la vestizione. Lo però non ci credevo ancora: per Almina e Cecilia c’erano dei problemi. Don Mario aspettò fino alla vigilia del 16 luglio, poi tentò l’assalto decisivo. Andò da Virginio, il babbo di Cecilia, e per poco non le prese; provò con la mamma dell’Almina che gli fece una scenata. Insomma, venne la sera del 15 senza nessuna buona notizia. La sera arrivò anche don Ruggerini, l’assistente diocesano dei giovani di A.C. Verso le 23 l’Almina andò a casa, senza sapere nulla di preciso per l’indomani.

La mattina dopo, all’Ave Maria, arrivò la Carolina; con-temporaneamente l’Almina tentò per l’ultima volta con sua madre. Lei le rispose: “Sai che non posso dirti di no”. Le fu sufficiente: fece di corsa il viazzone e ce la vedemmo arrivare in casa con il fiatone e le guance rosse.

Per la verità la mamma aveva detto anche qualcos’altro,

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cioè che non avrebbe più voluto vederla. Per fortuna però il problema fu risolto in giornata: prima di sera infatti arrivò un biglietto per suor Gemma e la sera lei poté riu-nirsi a tutta la famiglia per una cena in cui si festeggiava contemporaneamente la sua vestizione e l’ordinazione sacerdotale di suo cugino, don Paolo. Potete immaginare la nostra gioia!

Insomma, alla Messa parrocchiale delle otto e mezzo della Madonna del Carmine, noi tre ricevemmo il vestito tra la solita commozione generale. Cominciammo cosi, definitivamente e in divisa la nostra vita di comunità. Per suor Lucia dovemmo aspettare solo qualche mese: il suo desiderio di unirsi a noi nel servizio ai più poveri fu più forte di tutte le resistenze e l’8 settembre ci saremmo ri-trovate tutte quattro all’ospizio.

Uno o due giorni dopo la vestizione eravamo, io, suor Gemma e suor Giuseppina sedute vicino al focolare, su una vecchia cassapanca, nella cucina della nostra casa. Avevamo già cominciato a parlare, tra noi, di un “punto di riferimento”. Non sapevamo o non osavamo chiamarlo diversamente, ma, in parole povere, si trattava di scegliere fra noi quella che avrebbe avuto le maggiori responsabili-tà nella conduzione della casa e della comunità. Io stavo cercando di esprimere il mio parere personale ed il mio desiderio, indicando suor Gemma. Il nostro piccolo capitolo venne interrotto dall’arrivo di don Mario. Si sedette con noi e rivelò la sua scelta.

Io cominciai, in qualche modo, a far sentire le mie ra-

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gioni, ma don Mario volle che mi inginocchiassi e, davanti alle altre, mi disse: “Voi sarete la sorella maggiore”.

Non ho potuto fare a meno di ripensare ad una scena pressoché identica che avevo vissuto. Quando morì mia madre, io avevo 18 anni, la sera ci ritrovammo in casa ad-dolorati ed impauriti, il babbo, io ed i miei fratelli. Massimo piangeva sconsolato. Mio padre lo guardò serio e gli disse: “Non abbiate paura, Maria vi farà da mamma”.

In tutte due le occasioni quello che provai fu soprat-tutto paura: paura delle responsabilità, dei miei limiti. Le superai, credo, mettendomi al servizio del Signore: chi aveva scelto per me mi conosceva. Quello che dovevo fare io era semplicemente quello che mi si chiedeva. Mi inginocchiai e divenni così la sorella maggiore.

Purtroppo, e nonostante la nuova responsabilità, do-vetti lasciare ben presto la mia nuova casa, proprio pochi giorni dopo la vestizione: il motivo era la mia salute. In effetti ero, e sono, un disastro da tanti punti di vista e la salute non faceva, e non fa, eccezione. Accettai un ordine, più che un consiglio del dottor Marconi e venni spedita a Castelnovo Monti. Prima di andare all’ospedale, venni però accompagnata dal vescovo, mons. Brettoni, che mi ricevette e mi benedisse, assieme al neo-sacerdote di Fontanaluccia, don Paolo. Ricordo la curiosità del vescovo per l’abito delle nuove religiose della sua diocesi e ricordo anche la sua esclamazione:

“Troppo suora, troppo suora!”. Rimasi a Castelnovo, per cure, fino al 7 settembre, poi

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venni accompagnata da Marconi fino al ponte della Gover-nara, dove allora finiva la strada. Lì mi era venuta incontro suor Gemma. L’indomani assistemmo con gioia alla vesti-zione di suor Lucia, poi dovetti tornare in ospedale dove rimasi fino alla fine di settembre curata amorevolmente e facendo anche molta compagnia alla povera Annamaria,

1992.- Bocca di Magra, sr. M.Paola scherza con sr. Maria.

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figlia di Marconi, ammalata di tubercolosi. Finalmente potei tornare a casa e la nostra piccola

comunità riprese il suo cammino, al completo, fra molto lavoro e molta preghiera.

Si sentivano intanto i rumori della guerra. La nostra parrocchia aveva purtroppo avuto il primo morto già nel ‘40, sul fronte francese. Ora però le cose andavano sem-pre peggio: moltissimi erano i giovani sotto le armi e si respirava un’atmosfera di tensione e di paura. Giunse l’8 settembre ‘43 e tutti, anche noi, pensammo che fosse fi-nita. Purtroppo non era così e ce ne accorgemmo molto presto. In ottobre-novembre avemmo contatti con i primi gruppi partigiani.

Incontrai la Norma; insomma, don Mario e la nostra casa cominciarono a diventare un punto di riferimento per i ragazzi che avevano scelto la montagna. La nostra porta era comunque aperta a tutti.

Fu un periodo vissuto molto intensamente e, man mano che le reazioni tedesche di vennero più frequenti e più brutali, la nostra vita fu profondamente sconvolta. Dovem-mo anche traslocare gli Ospiti: la famiglia Gigli ci mise a disposizione l’osteria e lì trasferimmo i nostri, mentre l’ospizio assumeva sempre più l’aspetto di un ospedale da campo. Ci dividemmo i compiti: suor Giuseppina e suor Lucia erano con gli Ospiti, io e suor Gemma nell’ospeda-le, se vogliamo chiamarlo così. Per qualche tempo i feriti vennero portati alla scuola di Casa Cerbiani, poi alle Per-delle ma, ad un certo punto, l’ospizio rappresentò l’unico

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punto di riferimento. Verso mezzanotte, le due, le tre, comunque sempre a notte fonda, arrivava il carro dei feriti e purtroppo, spesso, dei morti. Qualcuno vegliava sempre. Spesso bisognava andare a raccogliere feriti nascosti alla meglio nei fossi. Ci sono stati momenti in cui all’ospizio c’erano 70-80 persone. Don Mario vigilava parecchio. C’è stata anche paura, penso, un po’ come in tutte le case in quegli anni disgraziati.

Un mattino, molto prima dell’alba, mi svegliai di so-prassalto, sentendo rumori di zoccoli di mulo poi grida e ordini in tedesco. Entrarono buttando giù la porta, più o meno nell’odierna cappella. Io riuscii, al buio, ad avvertire quelli che potevano muoversi, che si rifugiarono in solaio. Avvertii don Mario, anche lui ferito e ricoverato, che mi disse di stare calma e accendere la luce. I tedeschi saliro-no, urlando e chiedendo del pastore. Videro don Mario e, per fortuna, videro anche un tenente repubblichino, della divisione Monte Rosa. Fu lui che ci salvò. Disse di essere stato trovato ferito nel bosco, da alcune donne, e portato lì. Al contrario era stato ferito dai partigiani e sistemato all’ospedale, probabilmente prima di essere fucilato.

I tedeschi continuarono a guardare in giro. In una stanza c’erano i feriti più gravi: Arnaldino, cui era stata amputata una gamba, Gufo, cui dovevamo ancora estrarre una pallottola, ed altri.

I tedeschi mi chiesero cosa ci fosse lì dentro, io risposi “Malattie infettive”. Si ritrassero senza neppure guardare dalla porta. Rimasero in casa fino al pomeriggio; dovemmo

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anche dar loro da mangiare. Ci accorgemmo che qua e là, nelle stanze, in cucina, c’erano oggetti molto compromettenti: borracce inglesi, giubbotti militari: riuscimmo, in qualche modo, a nascondere tutto. Sono comunque ancora convinta che S. Lucia, quel giorno, chiuse molti occhi.

Nel pomeriggio i tedeschi se ne andarono. Fu, questo, un periodo molto duro e snervante ma

continuavamo a confidare nella Madonna e nella Provvi-denza. Ci furono anche momenti di gioia e di serenità, come quando nella nostra povera casa-ospedale, i medici improvvisarono una sala parto e una donna di Fontanaluc-cia, l’Edvige, diede alla luce un bel bambino.

Comunque, finalmente, la guerra finì. Noi portammo i feriti e gli ammalati al centro di raccolta e smistamento di Sassuolo. Avevamo avuto con noi anche dei feriti rus-si. Ricordo ancora, a Sassuolo, le loro lacrime e la loro preghiera: “Riportaci a casa, riportaci a casa!”. Volevano ritornare con me a Fontanaluccia perché pensavano che tornare in Russia poteva significare la morte per loro che, in fondo, erano scappati.

La fine della guerra non fu comunque la fine dei problemi per la nostra parrocchia. Ci furono ancora anni di grande povertà: il problema più serio era la mancanza di lavoro, soprattutto per i giovani. Don Mario era molto sensibile a questi temi e, sotto la sua guida, nell’ambiente dei giovani della parrocchia si costituì la cooperativa S. Lucia. Il primo lavoro fu la ricostruzione delle case di Cervarolo, bruciate dai tedeschi nel marzo del ‘44. Poi ci fu il lavoro al Bosco

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della Saliceta: era un lavoro da sterratori e taglia legna, ma don Mario inviò me e suor Elisabetta come addette alla cucina. Dovevamo dar da mangiare a circa 250 operai: un buon numero era di Fontanaluccia, ma la maggior parte veniva dal Polesine. Avevamo attrezzato una cucina da campo sotto un portico, ed aprimmo la nostra mensa.

Dopo il Bosco, ci furono i lavori dell’Ente Maremma. La nostra presenza nei cantieri di lavoro era espressa-

mente voluta da don Mario. Lui era molto contento delle possibilità di lavoro per la sua gente, ma era anche molto preoccupato. Non voleva che fossero soli e, soprattutto, voleva che anche sul lavoro ci fosse lo spirito di fede. Lui si è sempre preoccupato molto dei soldi, nel senso che, diceva, i soldi spesso rischiano di perdere la fede. Dunque: lavoro sì, soldi sì, ma non senza la fede.

Per questo eravamo con gli operai. Anche prima di queste “spedizioni”, don Mario mi

aveva fatto seguire con particolare attenzione le nostre ragazze che andavano a servizio a Lucca, a Genova, ma il momento più forte del nostro impegno nel mondo del lavoro fu la Maremma. Nei vari cantieri di quelle colline erano impiegati 40-50 operai e io e la Carò eravamo, al solito, in cucina.

Attorno a noi però si costituiva sempre una comunità di preghiera.

Venivano anche i pastori del luogo e contadini, anche da molto lontano, per la Messa che avevamo organizzato, al campo, grazie alla collaborazione di un parroco della

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zona. Facemmo al campo, anche una S. Lucia. Don Vinicio ci aveva mandato un disegno della Santa, su un cartone. Lo esponemmo e facemmo la nostra funzione, proprio come se fossimo a casa. A Natale tornammo per un breve periodo a Fontanaluccia, tutti quanti. Sembrava veramente una carovana di zingari, ma quanta serenità!

Arrivò il nuovo vescovo, mons. Socche, e con lui, la prima approvazione, il primo riconoscimento ufficiale della nostra famiglia, l’11 febbraio ‘56. La nostra casa di Fontana-luccia aveva avuto una prima sommaria ricostruzione, subito dopo la guerra, ma ormai cominciava ad aver bisogno di un restauro un po’ più sostanzioso, anche perché il numero

1992.- Bocca di Magra, festa per il 50° delle prime quattro suore.

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degli Ospiti era, nel frattempo molto aumentato. Ne stavamo appunto parlando, con don Mario, quando

arrivarono alcuni funzionari della S.E.E.E. che ci chiesero se per piacere, dissero proprio “per piacere”, lasciavamo fare qualcosa alla casa. Quel qualcosa fu una completa ristrutturazione ed un notevole ampliamento. Il tutto a totale carico della Provvidenza, rappresentata, nel caso, dall’Emiliana.

Gli anni passarono ancora, la famiglia e le case aumen-tavano. Ricordo soprattutto come giorni importanti e belli quelli dell’arrivo delle nuove ragazze.

Ci furono anche momenti meno sereni, ma don Mario continuò ad affidarsi al Signore nella preghiera e nell’ub-bidienza. Anche noi pregavamo molto e continuavamo ad aver fiducia nella Provvidenza.

Nel ‘65 arrivò il nuovo vescovo, mons, Baroni: il suo arrivo coincise con un periodo di ulteriore espansione della nostra famiglia e con l’apertura di nuove case, molte delle quali ben oltre la diocesi.

Don Mario cercava di darci una fisionomia giuridica un po’ più precisa ed accurata. Ebbe contatti con i Carmelitani ma il suo disegno, quello che effettivamente pensava per noi, non coincideva con la loro visione.

Don Mario, da sempre, più che una congregazione, voleva un organismo più aperto, un’associazione. I primi tentativi di realizzare questo progetto sono degli anni ‘60. È ancora di questo periodo la creazione del noviziato e della figura della maestra delle novizie. Riprendemmo così

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il nostro cammino di comunità, sempre con serenità, fidu-cia ed abbandono nel Signore, ma anche con quel minimo di organizzazione di cui la nostra cresciuta famiglia aveva bisogno.

È ancora in quegli anni che si è cominciato a parlare di missione. La parrocchia di Fontanaluccia, certo anche per opera di don Mario, è sempre stata molto sensibile al tema missionario. Le giovani di A.C. lavoravano molto per le PP.OO.MM.

Suor Lucia, ancor prima di diventare suora, era, in questo senso, in prima fila. Il suo desiderio della missione era così forte che, se ci ripenso, posso dire anche di averla fatta tribolare.

lo sono comunque dell’idea che col battesimo riceviamo tutti, indistintamente, il mandato di essere missionari. Co-munque sia, come dicevo, la parrocchia aveva solide tradi-zioni in questo senso. Tre religiosi di Fontanaluccia erano da anni in terra di missione: padre Stefani in Sierra Leone, suor Cavecchia in Argentina, padre Asti in Madagascar. Proprio dal Madagascar giunse la richiesta del provinciale dei gesuiti, padre Costa, per una nostra comunità laggiù.

Più tardi venne a Fontanaluccia mons. Rakotomalala, arcivescovo di Tananarive; incontrò la mamma di padre Dario, venne all’ospizio, parlò con don Mario e gli pro-pose, esplicitamente, di aprire una casa della Carità a Tananarive.

Si andò dal vescovo. Mons. Socche non ritenne maturo il tempo per una nostra esperienza, ma inviò due sacerdoti

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diocesani: don Ganapini e don Gualdi. Qualche anno più tardi mons. Baroni inviò in Mada-

gascar don Mario, accompagnato dal dott. Casini, con una specie di mandato esplorativo. La relazione su una possibile apertura delle case della Carità in Madagascar fu positiva. Si decise, in un consiglio carico di dubbi e di sofferen-za, la partenza. Mons. Baroni fu molto esplicito con noi: “Siamo nell’anno della fede; facciamo un atto provocatorio, prepariamoci e partiamo”.

Nel ‘67 partì la prima équipe di sacerdoti, suore e laici. L’11 febbraio ‘69 si aprì la casa di Tongarivo.

Furono mesi di sofferenza e di sacrifici ma anche di profonda gioia.

Fu estremamente duro inserirsi in un ambiente assoluta-mente nuovo per lingua, costumi, modi di vita. Ricevemmo però tutto l’aiuto possibile, ed anche di più, dalle altre comunità religiose già presenti in Madagascar. La nostra comunità aveva dunque aggiunto un nuovo piccolo punto di riferimento per i poveri e i diseredati. Perché questo occorre sottolineare: anche in missione, il nostro compito rimane uno solo, servire Cristo nei poveri. Forse è proprio per questo che è stato possibile superare tante difficoltà: lo spirito delle case è uno solo, a Tananarive come a Fon-tanaluccia, ad Ambositra come a S. Giovanni.

Alla missione del Madagascar si aggiunge quella dell’India, non meno sofferta e tribolata. Il primo viaggio esplorativo di don Mario, don Zanni e fratel Romano è avvenuto il 25.11.1972.

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La casa di Carità di Bombay apre i battenti il 24 giugno 1980, dedicata, come tutte le altre, ad un mistero del S. Rosario: l’agonia di Gesù.

Don Mario ha vissuto con fervore questo periodo ed ha avuto la fortuna di vedere presto sbocciare la prima voca-zione Malgascia della nostra famiglia, suor Jeanne d’Are.

Nel ‘72 – ‘73 ha cominciato a veder fiorire anche un altro ramo del nostro albero: i fratelli e le prime vocazioni sacerdotali.

Gli ultimi anni della sua vita sono stati, forse, i più operativi e fruttuosi.

Certamente non si è risparmiato ed ha proseguito,

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nonostante i primi seri problemi di salute, i suoi viaggi in missione e la sua attività di ricerca. Ha fatto in tempo a veder ristrutturata ed ampliata la nostra prima casa, che ha avuto la gioia di benedire, ancora una volta, con mons. Baroni, il 16 agosto ‘85.

Avrebbe tanto desiderato assistere all’ ordinazione sa-cerdotale dei quattro fratelli: Romano, Daniele, Giuliano, Luigi. Il Signore ha disposto diversamente e comunque don Mario ha accettato anche quest’ultima sofferenza con la stessa serenità con la quale ha affrontato l’incontro con il Signore.

Ha visto Fontanaluccia per l’ultima volta il 16 agosto ‘86, festa di S. Rocco. Poi il ricovero e la diagnosi del male incurabile.

Don Mario ha sopportato tutto con la serenità che dicevo. Ha voluto non risparmiarsi anche in questi ultimi mesi, lavorando alla stesura definitiva delle regole e al manuale della congregazione.

Poi si è aggravato ed ha trascorso gli ultimi giorni pre-parandosi all’incontro con Dio. L’ho visto spesso, anche se, ormai, non riuscivamo più a parlare molto.

L’ultima volta che l’ho visto, il giorno prima che moris-se, ormai non riusciva più a parlare. lo però ho parlato a lungo con lui, proprio come lui mi aveva insegnato a fare ai moribondi perché, diceva, fino all’ultimo hanno bisogno degli altri e sono perfettamente in grado di capire l’aiuto e l’affetto che abbiamo per loro. Gli usciva sangue dalla bocca, l’ho asciugato col fazzoletto, proprio come avevo

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fatto, tanti anni prima, alla Catirona. Anche quel fazzoletto l’ho rimesso in tasca come una

reliquia. L’ultima cosa che mi ha detto è stata: “Riportami a

casa”. Avrebbe tanto desiderato morire a Fontanaluccia. Non

abbiamo potuto esaudire questo desiderio perché i medici ce lo hanno praticamente impedito. L’ho però riportato a casa, da morto, ed è stato un ritorno lungo, pieno di canti e gente. Lo abbiamo messo, prima, nella chiesetta di Pietravolta.

Poi, la sera, la sua parrocchia è andata a prenderlo e lui ha rifatto, in mezzo a tanta gente, il suo ingresso nella chiesa alla quale ha tanto voluto bene, e nella quale ora è sepolto.

E siamo a oggi. Il nostro albero è ormai cresciuto, tanto che, ogni

giorno, devo ringraziare il Signore di aver fatto compiere, a noi povera gente, un cammino che neanche immaginava-mo. Credo però che le prime radici di questo albero, tutto sommato, siano nate quel 28 settembre di 50 anni fa.

Per quanto mi riguarda, posso dire che questi 50 anni sono passati molto in fretta. Tanto in fretta che mi sento esattamente come i primi giorni e, proprio come i primi giorni, io le suore le sto ancora aspettando.

Suor Maria

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INDICE

Prefazione – Filippo CapotortoIntroduzione – Lino PainiBiografia – Lino PainiPiccolo Diario Ospizio S. Lucia Fontanaluccia (1941-1942)Inizio Lettere con Cronologia1. Relazione a canonico ottobre 19512. al Vescovo 1963. “Desideriamo con tutto il cuore essere solamente per l’Eccellenza vostra motivo di consolazione”3. LM1968/5. “Sarà quello che Iddio vuole, voi fate tutto quello che potete e il resto siate fiduciosi e vedrete che fa Lui”4. LM1968/1. “Vorrei esserti vicina per aiutarti a portare la Croce e a dire grazie al Signo-re”5. LM1968/4. “Il padre è un vulcano di cose belle.”6. LM1968/3. “Invece noi siamo sempre più della povera gente.”7. LM1968/2. “In attesa che arrivi il medico mi è venuta voglia di intrattenermi con voi”8. LM1968/6. “Vivendo nella speranza delle 400 che verranno se noi ci crediamo sul serio”9. LM1969/3. “Carissimi tutti, dopo un ottimo viaggio eccomi a Fontanaluccia”10. CM1969/1. “I Salmi sono sempre una meraviglia per tutti i tempi e tutte le circostan-ze”11. LM1969/1. “È un mese che il Sig. prevosto è lì con voi, penso che tutto il Madagascar si sarà accorto della sua presenza, come del resto qua della sua mancanza”12. Esercizi Cuneo 1969. “Ho ringraziato parecchio il Signore di essere quella povera Suora che sono”13. LM1969/2. “Pregate perché faccia a modo. Mi è venuta voglia di convertirmi sul serio”14. CM1970/1. “E tu buona, buona lascialo fare Lui ... e non avrai a pentirti”15. CM1970/2. “Che bello se ci credessimo sul serio”16. LM1970/1. “Se non fate in tempo a pregare prima, pregate dopo, pregate tanto”17. LM1970/2. “La mia spiritualità si riduce a questo. Come vedete, se non pregate per me, sono guai grossi” 18. LM1971/1. “Vi penso tutte piene di gioia, perché questa è la vostra vocazione”19. LM1971/2. “Fermati a Tongarivo tutto il tempo necessario perché tu possa riprenderti un po’”20. LM1971/3. “Abbiamo pregato e continuiamo a farlo, e a farlo fare dai nostri Ospiti”21. LM1972/1. “Con un po’ di Amore di Dio e di Buona Volontà tutto è possibile”22. LM1972/2. “Vi pensiamo come il Buon Dio vuole, tutti – Così è di noi qua”23. LM1972/3. “Mi raccomando povera gente ma senza paure: Dio è con noi”

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24. LM1973/1. “Cerchiamo di fare tesoro di tutto e di ringraziarlo sempre, sempre, perché tutto è Amore anche se la natura si ribella”25. LM1973/2. “Certo che la Fede può tutto”26. LM1974/2. “Chissà che non si stanchi il buon Dio e ci molli tutte le grazie che gli chiediamo”27. LM1974/1. “Dille che spero nella Resurrezione e lì tutte l’incontreremo, se camminiamo sul medesimo binario dell’Amore”28. LM1975/2. “La nostra vita deve radicarsi in questo: Dio amato, cercato e servito e con-templato nei poveri”29. APPUNTI DI ESERCIZI SPIRITUALI. 7 agosto 197530. LM1975/1. “Le cose che vi dirò sono un po’ vecchie ma per voi penso che sono nuove, come lo sono per me che non le ho ancora scritte”31. LM1976/2. “Spero proprio che il Signore mi converta”32. LM1976/1. “Fatemi la carità di mandarmi in pensione”33. LM1977/0. “io sono sempre là che vengo con la penna”34. LM1977/1. “Speriamo solo tutto vada a lode e gloria del Buon Dio. Un giorno sapremo il perché di tante tribolazioni”35. LM1977/2. “Pregate perché nessuno perda tempo”36. CM##/1. “Cara Suor Daria, questa mia ti sarà sorpresa – quasi sorprende anche me – ma passiamo oltre”37. LM1977/3. “Guardate tutto per bene e cercate di fare del vostro meglio”38. LM1977/4. “Come siamo poveri e Lui come ci ama!”39. LM1978/1. “Pregate molto e fate pregare”40. LM1978/2. “Sono a Pietravolta per due giorni (licenza premio) e approfitto per scrive-re”41. LM1978/3. “Suor Gemma viene a trovarvi e viene presto”42. LM1978/4. “Preghiamo e facciamo meglio che possiamo quello che dobbiamo fare”43. LM1979/1. “Tutti bene e sono sereni, anche se le tribolazioni non mancano”44. LM1979/2. “Sono qua seduta in cappella a Pietravolta e il mio primo pensiero e per voi tutti”45. LM1979/5. “Cerca di non affaticarti troppo, riposati, in povere parole cerca di voler bene anche a suor Gemma”46. LM1979/3. “Non darti pensiero di troppe cose. Lascia fare al Buon Dio che Lui sa”47. LM1979/4. “Aiuta a pregare tutti48. LM1979/6. “Io sto preparando i bagagli per partire”49. LM1979/7. “Tenendo conto della mia vecchiaia”50. LM1980/1. “Ricordiamoci sempre che siamo le suore della Casa della Carità”51. LM1980/2. “Pregate, state unite e vogliatevi molto bene, aiutatevi a vicenda per fare sempre meglio quello che fate”52. CM1981/1. “Questo lo sa il Signore”53. LM1981/1. “Speriamo nel Signore e in Madre Teresa”

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54. LM1982/1. “Come vedete sono ancora viva e tiro avanti come il Signore vuole”55. CM1982/1. “Il Signore ti ha mostrato la Sua via”56. LM1983/1. “Speriamo molto nel Signore e nella buona volontà di tutti”57. CM1984/1. “Continua sempre a mantenere i fiori freschi a Lui e Lui manterrà sempre fresca la sua piccola, piccola sposa”58. LM1984/3. “Temo che lo rimandino come un limone spremuto”59. CM1984/2. “Mi raccomando fa la brava e prega”60. LM1985/1. “Io invece sono più terra-terra”61. CM1985/1. “Speriamo che lo Spirito Santo faccia Lui”62. LM1985/2. “Fortunati noi che siamo sempre tra i poveri”63. CM1986/1. “È l’unica cosa che conta nella vita, amare, amare e lui solo”64. CM1986/3. “Una lettera segreta che solo Lui sa leggere”65. LM1986/1. “La gratitudine non è mai troppa”66. LM1986/4. “Come vedi siamo sempre in mezzo a soldi e altri affari del genere”67. CM1986/2. “Io dico a tutte voi pregate tanto, tanto per tutti e vogliatevi molto bene”68. CM1986/4. “O meglio, cerchiamo”69. LM1986/2. “Noi restiamo sempre della povera gente che vorrebbe fare tante cose e poi non [fa] nulla”70. LM1986/3. “Siamo ancora stordite per la morte di suor Raffaella”71. CM1987/1. “Don Mario, dal cielo, ci aiuterà; anche questo era uno dei suoi desideri”72. LM1987/1. “Al Signore vi ho ricordato e spero che Lui vi abbia fatto sentire il mio grazie”73. LM1987/2. “Ti mando un biglietto un po’ telegrafico”74. LM1987/3. “Vi porto tutti nel cuore grandi e piccoli”75. LM1987/4. “Il giorno 8 festa dell’Immacolata entrano in noviziato”76. CM1987/2. “Gioisci e sii orgogliosa”77. LM1988/1. “Tu cosa mi suggerisci?”78. LM1988/2. “Sii serena vivi nella gioia, gioia che ci viene dalla certezza che il Signore ci vuole bene”79. LM1988/3. “Coraggio pure nel Signore”80. CM1988/1. “Prega molto e fa pregare e poi vivi in pace che il Signore ti vuole molto bene”81. LM1988/4. “Questo Natale è stato diverso da tutti gli altri”82. CM1990/1. “Noi qua come il Signore vuole, e perciò bene”83. CM##/5. “Sono qua davanti al Signore per la mia ora di Adorazione”84. CM##/8. “Questo ti basti”85. CM1991/1. “Libere da ogni preoccupazione”86. LM1991/1. “Spero che tu riesca a capire anche quello che non ho scritto”87. IMA SUMMIS IN SE RECONCILIAVIT88. CM1992/1. “Speriamo solo in Lui”89. CM1992/2. “Vorrei prepararmi a morire un po’ meno peggio”

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Page 320: una lettera segreta - WebDiocesi · È affascinata ma anche un po’ preoccupata da un prog etto di un prete he sembra riporc re una fiducia perfino eccessiva nella Di-vina Provvidenza.

scritti 1941-1997

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90. LM1992/1. “Voi intanto pregate e fate pregare e non dimentichiamo mai di ripetere che Dio è Buono91. CM1993/0. “Semplice e umile”92. LM1993/1. “Io sono sempre più vecchia e mi trascino dietro le cose a non finire”93. CM1993/1. “Il Signore è Buono sempre”94. CM1994/4. “Mi raccomando a tutte non accorciate il passo - lo Sposo è sempre lo Sposo”95. CM1994/1. “Nevica e fa molto freddo”96. CM1994/3. “Ti voglio tanto, tanto bene, ma più di me te ne vuole il Buon Dio”97. LM1994/1. “È a Lui che ho chiesto di venire a darti una mano nelle tue tribo-lazioni e di starti vicino”98. LM1994/2. “Coraggio pure, siamo sulla strada del ritorno a casa”99. COMPAGNI DI VIAGGIO. 1995.100. Intervista sr. Maria - Leurini 1995.101. CM1997/1. “È l’unica Casa che può fare questo”102. CM##/2. “Coraggio Concetta, ho la certezza che uscirai da questa prova temprata più nello Spirito che nel corpo”103. CM##/3. “Il Capitolo è terminato con le sue assemblee ed i suoi incontri. Ora comincia il bello”104. CM##/4. “A Suor Roberta però vorrei dire di essere molto serena e di “Fare il Vangelo”105. CM##/6. “Oppure chiudere bottega”106. CM##/7. “... e sempre avanti con Lui”107. CM##/9. “Vedi che bella compagnia?”108. LMX/1. “Se la mia salute lo permette”109. LMX/2. “Ho trovato un foglio bianco e ritengo che sia quasi un peccato il non riempirlo”110. Introduzione a “Il chiodo”, 1991.

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Page 321: una lettera segreta - WebDiocesi · È affascinata ma anche un po’ preoccupata da un prog etto di un prete he sembra riporc re una fiducia perfino eccessiva nella Di-vina Provvidenza.

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