una dieta fuori stagione frenata bipartisan cambierà la ... · Dopo gli anni della crisi la...

8
Lunedì, 10 Ottobre 2016 www.corrierefiorentino.it UOMINI, AZIENDE, TERRITORI IMPRESE TOSCANA Il punto Sportelli e dipendenti, per le banche una dieta fuori stagione 2 La politica Effetto Bolkestein, sulle licenze a gara frenata bipartisan 2 L’intervista Carrozza e l’industria 4.0 «Questa rivoluzione cambierà la società» 7 Com’è social la mia valle Turismo sostenibile, agricoltura bio, e poi startup, formazione e innovazione Dopo gli anni della crisi la montagna pistoiese punta sull’impresa sociale per dare servizi a chi ne ha bisogno, creando profitti e trecento nuovi posti di lavoro Un asse pubblico-privato, modello Dynamo Camp. Ma servono investimenti Sanità e efficienza Io, salvato dall’ospedale orizzontale di Alessandro Petretto A nch’io, se pur più modestamente, come Amartja Sen, il premio Nobel per l’Economia, che questa estate ha visto salvare la moglie da un tempestivo e accurato intervento in un ospedale romano, ho una storia a lieto fine da raccontare sulla sanità toscana, magari per ricavarne anch’io una morale economica. Colpito, qualche settimana fa, da un episodio sincopatico in mare con principio di annegamento, vengo ricoverato di urgenza nel pronto soccorso del nuovo grande ospedale di Massa, costruito dalla regione Toscana con la formula del project financing. L’azione del pronto soccorso è veloce, quasi brutale, ma professionale ed efficace per le prime cure che mi salvano. Vengo poi trasferito al reparto di medicina generale sub- intensiva. L’ospedale è infatti concepito con la nuova organizzazione dei reparti per «intensità di cura», anziché per specializzazione medica. Pertanto in una stessa corsia vengono trattati casi diversi accomunati solo dal grado di complessità e urgenza delle prestazioni, per cui si ha medicina generale o specialistica con caratteristica intensiva, sub-intensiva e «semplice». Le stanze a quattro posti sono super tecnologiche, con letti altamente manovrabili, inseriti in vani che sembrano piccoli aerei, con monitor e collegamenti elettronici. continua a pagina 5 a pagina 3 Fatucchi Sguardi SE I CINQUE STELLE NON TIFANO PER BATI N on c’è bisogno di essere tifosi della Fiorentina per apprezzare Batistuta, gran centravanti e brava persona. Il Consiglio comunale, su proposta del sin- daco Dario Nardella, gli ha dato la citta- dinanza onoraria dopo tanti anni di ono- rato servizio con la maglia viola quando era più giovane. Batistuta faceva il suo mestiere di calciatore e stop, non c’è bi- sogno di mitizzazioni o eccessi di retori- ca, però non si capisce proprio il punto politico del M5S, non nuovo a sortite ge- niali, che s’è astenuto: «Troviamo assurdo che questa Amministrazione abbia scelto, il 19 luglio, di votare contro la cittadinan- za onoraria al Pm Antonino Di Matteo, figura di alto spessore, per poi darla ad un giocatore del calcio; senza nulla to- gliere a Gabriel Batistuta. L’astensione nasce, quindi, perché volevamo conferirla ad entrambi». Argomentazione interes- sante. Viene in mente quando al liceo c’era chi studiava e prendeva voti alti e chi non li otteneva e si lamentava, invo- cando una socializzazione del 5 e mezzo: se sono infelice io devi esserlo un po’ anche tu, altrimenti non vale. Il M5S di Firenze, quanto a sapienza politica, con- ferma ancora una volta di essere rimasto fermo ai tempi delle occupazioni studen- tesche. © RIPRODUZIONE RISERVATA di David Allegranti Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L.46/2004 art. 1, c1 DCB Milano. Non può essere distribuito separatamente dal Corriere della Sera Un’immagine dell’ultimo open day a Dynamo camp, il centro di Campo Tizzoro, sull’appennino Pistoiese che ospita ogni anno le vacanze nella natura di bambini e ragazzi lungodegenti

Transcript of una dieta fuori stagione frenata bipartisan cambierà la ... · Dopo gli anni della crisi la...

Lunedì, 10 Ottobre 2016 www.corrierefiorentino.it

UOMINI, AZIENDE, TERRITORI

IMPRESETOSCANA

Il puntoSportelli e dipendenti,per le banche una dieta fuori stagione

2

La politicaEffetto Bolkestein,sulle licenze a garafrenata bipartisan

2

L’intervistaCarrozza e l’industria 4.0«Questa rivoluzionecambierà la società»

7

Com’è social la mia valleTurismo sostenibile, agricoltura bio, e poi startup, formazione e innovazione

Dopo gli anni della crisi la montagna pistoiese punta sull’impresa socialeper dare servizi a chi ne ha bisogno, creando profitti e trecento nuovi posti di lavoro

Un asse pubblico-privato, modello Dynamo Camp. Ma servono investimenti

Sanità e efficienza

Io, salvatodall’ospedaleorizzontaledi Alessandro Petretto

Anch’io, se pur piùmodestamente,come AmartjaSen, il premioNobel per

l’Economia, che questa estate ha visto salvare la moglie da un tempestivo e accurato intervento in un ospedale romano, ho una storia a lieto fine da raccontare sulla sanità toscana, magari per ricavarne anch’io una morale economica.Colpito, qualche settimana fa, da un episodio sincopatico in mare con principio di annegamento, vengo ricoverato di urgenza nel pronto soccorso del nuovo grande ospedale di Massa, costruito dalla regione Toscana con la formula del project financing. L’azione del pronto soccorso è veloce, quasi brutale, ma professionale ed efficace per le prime cure che mi salvano. Vengo poi trasferito al reparto di medicina generale sub-intensiva. L’ospedale è infatti concepito con la nuova organizzazione dei reparti per «intensità di cura», anziché per specializzazione medica. Pertanto in una stessa corsia vengono trattati casi diversi accomunati solo dal grado di complessità e urgenza delle prestazioni, per cui si ha medicina generale o specialistica con caratteristica intensiva, sub-intensiva e «semplice». Le stanze a quattro posti sono super tecnologiche, con letti altamente manovrabili, inseriti in vani che sembrano piccoli aerei, con monitor e collegamenti elettronici.

continua a pagina 5 a pagina 3 Fatucchi

Sguardi

SE I CINQUE STELLENON TIFANO PER BATI

N on c’è bisogno di essere tifosi dellaFiorentina per apprezzare Batistuta,gran centravanti e brava persona. Il

Consiglio comunale, su proposta del sin-daco Dario Nardella, gli ha dato la citta-dinanza onoraria dopo tanti anni di ono-rato servizio con la maglia viola quando era più giovane. Batistuta faceva il suo mestiere di calciatore e stop, non c’è bi-sogno di mitizzazioni o eccessi di retori-ca, però non si capisce proprio il punto politico del M5S, non nuovo a sortite ge-niali, che s’è astenuto: «Troviamo assurdo

che questa Amministrazione abbia scelto, il 19 luglio, di votare contro la cittadinan-za onoraria al Pm Antonino Di Matteo, figura di alto spessore, per poi darla ad un giocatore del calcio; senza nulla to-gliere a Gabriel Batistuta. L’astensione nasce, quindi, perché volevamo conferirla ad entrambi». Argomentazione interes-sante. Viene in mente quando al liceo c’era chi studiava e prendeva voti alti e chi non li otteneva e si lamentava, invo-cando una socializzazione del 5 e mezzo: se sono infelice io devi esserlo un po’ anche tu, altrimenti non vale. Il M5S di Firenze, quanto a sapienza politica, con-ferma ancora una volta di essere rimasto fermo ai tempi delle occupazioni studen-tesche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di David Allegranti

Pos

te I

talia

ne S

ped.

in

A.P

. D

.L.

353/

2003

con

v. L

.46/

2004

art

. 1,

c1

DC

B M

ilano

. N

on p

uò e

sser

e di

strib

uito

sep

arat

amen

te d

al C

orrie

re d

ella

Ser

a

Un’immagine dell’ultimo open day a Dynamo camp, il centro di Campo Tizzoro, sull’appennino Pistoiese che ospita ogni anno le vacanze nella natura di bambini e ragazzi lungodegenti

FI

2 Lunedì 10 Ottobre 2016 Corriere Imprese

H a iniziato il premier Mat-teo Renzi da Cernobbio, il

3 settembre, a dire che in Italia ci sono troppe banche, troppe poltrone e anche trop-pi dipendenti. Un paio di settimane dopo è stato il governatore di Bankitalia Ma-rio Draghi, da Francoforte, a intonare lo stesso ritornello in chiave continentale: in Europa troppe banche, troppi sportelli e troppi dipendenti. Brividi lungo la schiena dei

328 mila lavoratori del siste-ma del credito italiano che, stando al presidente del Con-siglio, dovrebbero diventare circa la metà (150 mila) nel giro di un decennio: 15 mila in meno all’anno. I bassi tassi di interesse comprimono i margini di ricavo per le ban-che e l’innovazione tecnologi-ca scalza gli operatori dallo sportello per riversare i servi-zi nelle App dei cellulari. «Mia moglie Agnese le ope-

razioni le fa sullo smartpho-ne» chiosò a Cernobbio il presidente del Consiglio con un esempio familiare. Che per i sindacati merita come unica risposta «lo sciopero generale». E in Toscana, co-me va? Le banche sono sotto-poste ovunque alle stesse logiche, ma in Toscana sono più banche che altrove. Per-ché all’erosione dei margini di profitto e al dilagare delle nuove tecnologie va aggiunto

il peso specifico delle crisi che sono tutte in casa nostra: ci sono Montepaschi e Banca Etruria in attesa di una solu-zione, ma anche il riassetto della Popolare di Vicenza che a Prato conta circa mille di-pendenti. E infatti, secondo la Cgil «in Toscana il calo degli addetti in 5 anni è sta-to superiore alla media nazio-nale con il meno 12,12% (con-tro il meno 9%, ndr) e oggi si attesta su 24.157 unità. Dal

2008, inizio della crisi , il calo è di oltre il 22%. Cosa analoga si può dire per il calo degli sportelli (meno 11,65%) superiore di oltre due punti alla media nazionale». Se è vero che la crisi econo-mica e le trasformazioni epo-cali della produzione hanno portato esuberi per tutti, in Toscana la gestione disinvolta (e talvolta ben peggio) ci ha messo il carico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Piazza Affari

Intek Spa

B & C Speakers S.p.A.B & C Speakers S.p.A.

FrendyEnergyBioDue Spa

El.En. S.p.A.

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.

Borgosesia

Ergy Capital

CHL S.p.A.

Eukedos

Dada S.p.A.Settimanadal 3 ottobreal 7 ottobre

Banca Etruria

Salvatore Ferragamo S.p.A.

Piaggio & C. S.p.A.

Softec S.p.A.

Snai S.p.A.

Sesa

Rosss S.p.A.

Toscana Aeroporti S.p.A.

6,9657,057 7,037,05

0,170,18080,1833

0,16790,1737

4,3444,524,36 4,524,52

0,2850,2850,285 0,2850,285

19,9218,1818,35

19,2618,9

0,04990,04950,05 0,050,0499

0,02080,2100,0212 0,02140,0214

2,1342,0842,09 2,122,12

1,041,021 1,0121,025

0,3770,3730,38 0,37980,3798

0,19970,19680,2009 0,19880,1989

22,5322,8522,48 22,9723,02

15,0515,0515,06 15,1915,19

1,691,7141,705 1,7011,699

0,57850,5880,588 0,57900,5855

1,2631,191,175 1,2731,27

2,33

2,042,042,13

2,04

15,0214,9814,98 14,6615

SOSPESA

Brie

fing

La b

usso

la d

ella

set

timan

a

IL PUNTO

BANCHE, UNA DIETA FUORI STAGIONEdi Silvia Ognibene

AGRICOLTURATOKYO PUNTASUL TABACCOTOSCANO

I l tabacco toscano vola in Giappone, grazie all’accor-

do fra la Japan Tobacco In-ternational e il ministero delle Politiche agricole: Jti ha firmato un’intesa della durata di quattro anni (2017-2020) per l’acquisto di tabacco italiano che vale 160 milioni di euro e porta il totale degli investimenti del player giap-ponese a 620 milioni. L’obiettivo dell’accordo – analogo a quello firma-to nel set-tembre scor-so con Phi-lip Morris – è garantire maggiore stabili-tà alla filiera. La Toscana, storica produttrice delle va-rietà Virginia Bright e Ken-tucky, è tra le regioni mag-giormente impegnate nella coltivazione del tabacco con Campania, Umbria e Veneto: pesa per il 7% sulla produ-zione nazionale, con oltre 18 mila ettari coltivati e 5 mila tonnellate annue rac-colte.

R.E.© RIPRODUZIONE RISERVATA

VINOL’ULTIMA FRONTIERADEL CHIANTIIN SUDAMERICA

I l Chianti è ormai un mar-chio apprezzato in tutto il

mondo, ma il Consorzio del Vino Chianti cerca anche nuove strade. Così è partito il «Chianti Lovers LatAm Tour 2016», il primo tour del Consorzio in Sud Ameri-ca. Dopo i buoni risultati registrati lo scorso anno a Cuba in occasione della Fe-sta dell’Avana, il Consorzio ha deciso di insistere nel costruire nuovi rapporti commerciali e aumentare l’export. I vini faranno tappa a Cu-ba, con an-che due se-minari pro-fessionali dedicati agli operatori, sommelier e ristoratori, a Panama City, in Perù e Co-lombia. «Sono Paesi le cui economie sono in crescita come è in crescita l’interesse nei confronti del vino, in particolare quello italiano e toscano», sottolinea Giovanni Busi, presidente del Consor-zio del Vino Chianti.

Mauro Bonciani© RIPRODUZIONE RISERVATA

COMMERCIOLICENZE A GARA,LA FRENATAÈ BIPARTISAN

P areva ci fosse una sfre-nata «urgenza» di appli-

care la direttiva Bolkestein sulle concessioni di beni demaniali e aree pubbliche. Nuovi bandi per liberalizza-re l’uso degli «spazi pubbli-ci», mettendo in concorren-za nuovi privati. Abbiamo visto in realtà come si sia-no affermate già soluzioni «tampone» per lo status quo, come nel caso degli stabilimenti balneari. Ora potrebbe arrivarne una an-che per i banchi degli am-bulanti. Tema che ha porta-to già ad alcune leggi re-gionali «protezionistiche» a favore degli attuali titolari, oltre ad una intesa tra Anci e Regioni che, prevedendo un punteggio di «anziani-tà» per i banchi già attivi, avreb-be di fatto confermato lo stato at-tuale. Tra i pochi Comu-ni che non volevano applicare questa «an-zianità», al-meno per il centro stori-co, c’era Fi-renze con i suoi 4.200 banchi. Ma da Roma potrebbe arrivare uno stop ai bandi, che dovevano concludersi entro maggio 2017. Se fino-ra le proteste arrivavano dall‘opposizione, ora il fronte è bipartisan, con una fronda di deputati Pd che hanno chiesto al governo un «supplemento di dialo-go» con Comuni e Regioni, Evitando così un’applicazio-ne della Bolkestein, ai ban-chi, a macchia di leopardo. A confermare l’apertura del «dialogo», che però proba-bilmente si tradurrà in uno stop, è Lorenzo Becattini, deputato Pd. «Il governo si è attivato. Non un rinvio, ma un approfondimento tecnico per evitare che ogni territorio vada per contro proprio: molti Comuni si sono dichiarati in difficoltà, Roma ha 70 mila licenze» spiega Becattini. Che ag-giunge: «Per procrastinare i bandi ci vuole una norma». Ma se non ci fosse un atto governativo, da qui al 31 dicembre? «Nel Pd ci stia-mo ragionando. Va riaperto un confronto con l’Europa. E poi, si faranno gli atti parlamentari possibili».

Marzio Fatucchi© RIPRODUZIONE RISERVATA

milaSono gli spazi per i banchi che Firenze vorrebbe mettere a bando

4,2

Il gruppo Piaggio «festeggia» i buoni conti del primo semestre dell’anno chiuso con un utile netto di 18 milioni di euro (più 21,9% rispetto al primo semestre 2015) e 276.700 veicoli venduti contro i 269.600 dell’analogo periodo dello scorso anno. Conti premiati anche da un andamento nel complesso positivo del titolo nell’ultima settimana. E con la presentazione al salone internazionale

Intermot 2016 di Colonia di una pioggia di novità che riguardano sia Aprilia e Moto Guzzi, i marchi motociclistici del gruppo, sia Vespa che quest’anno festeggia i settanta anni. Esordio per Aprilia 125 Tuono e 125 RS, per la nuova Moto Guzzi Audace Carbon edizione speciale per i 95 anni del marchio e per a nuova Vespa GTS con il nuovo motore I-Get raffreddato a liquido nelle cilindrate 125 e 150.

HIGH TECHWEB ALLA VELOCITÀDELLA LUCE(DEL SEMAFORO)

N otizie sul traffico trasmes-se dalle luci dei semafori,

lampade che sostituiscono i router dei wifi con una navi-gazione 10 mila volte più ve-loce, auto che si scambiano informazioni sulla viabilità attraverso i fanali. La luce come veicolo di informazioni è il frutto della ricerca del VisiCoRe, laboratorio congiun-to dei dipartimenti di inge-gneria dell’informazione e di fisica e astronomia dell’Uni-versità di Firenze (con Cnr e Lens) che al Maker Faire 4.0 a Roma presenterà il primo prototipo. È il semaforo intel-ligente che comunica alle auto notizie sulla viabilità: «È un settore che sta riscuoten-do un grande successo e a Firenze siamo in prima linea» spiega Lorenzo Mucchi, coor-dinatore scientifico del labo-ratorio. I bit che «portano» informazioni sono recepiti dagli apparecchi a led o dalle fotocamere degli smartphone. Interessata anche Targetti che starebbe pensando a illumi-nazioni nei musei capaci di veicolare le informazioni sulle opere direttamente agli smar-tphone dei visitatori.

Gaetano Cervone© RIPRODUZIONE RISERVATA

SOLIDARIETÀDA FIRENZEUNA SCUOLA LAMPOPER AMATRICE

E nte Cassa di Risparmio diFirenze, Confederazione

Nazionale Misericordie e Unicoop stanziano 264 mila euro per la costruzione di una scuola antisismica a Cit-tareale, 450 abitanti a pochi chilometri da Amatrice. La scuola sarà pronta a fine mese e permetterà a 40 alunni di terminare le lezioninella tendopoli. L’istituto ha una superficie di 260 metri quadrati ed è collocato ac-canto al Centro operativo avanzato dei Vigili del fuoco. È divisa in due aule, una mensa-refettorio, una segre-teria, una sala riunioni, ser-vizi igienici ed è costruita con lastre di ossido di ma-gnesio e polistirene espanso, col tetto realizzato con iso-lanti in poliuretano. La scuo-la è realizzata con i fondi stanziati da Ente Crf e Uni-coop Firenze, mentre la Con-federazione delle Misericor-die segue la parte operativa con personale qualificato e stipulerà il contratto di ap-palto. Una volta costruita, la scuola sarà consegnata al Comune di Cittareale, che ne diventerà proprietario.

Jacopo Storni© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli studenti che saranno ospitatinella scuola diEnte Cassa, Misericordie e Unicoop

40

MERCATI

SOCIALERICERCA

POLITICA

ICONE

N

S

E W

FI

3Lunedì 10 Ottobre 2016Corriere Imprese

Sono due le gambe della Social valley. Creare una oasi da 12 mila ettari per agricoltura bio e turismo econosostenibi

le. E realizzare un campus di formazione (da quella di «base» a quella alta) per l’imprenditoria e l’innovazione sociale

IMPRESEA cura della redazionedel Corriere Fiorentino

Direttore responsabile:Paolo ErminiCaporedattore centrale:Carlo NicotraVice caporedattori:Alessio Gaggiolie Antonio Montanaro

Editoriale Fiorentina s.r.l.Presidente:Marco Bassilichi

Sede legale: Lungarno delle Grazie 2250122 FirenzeReg. Trib. di Firenze n. 5642del 22/02/2008Responsabile del trattamento dei dati (D.Lgs. 196/2003): Paolo Ermini

COMITATO SCIENTIFICOPaolo Barberisfondatore di Nana Bianca e Dada, consigliere per l’ innovazione della Presidenza del ConsiglioAndrea Di BenedettoPresidente del Polo tecnologico di NavacchioFabio FilocamoPresidente Harvard Alumni Italia,

CEO Dynamo Venture, Member of Board Principia SGRFabio PammolliProfessore di Economiae Management IMT Alti Studi LuccaAlessandro PetrettoProfessore Ordinario di Economia Pubblica Università degli Studidi Firenze

© Copyright Editoriale Fiorentina s.r.l.Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte diquesto quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali.Ogni violazione sarà perseguita a norma dilegge.

Stampa: RCS Produzioni S.p.A. Via Ciamarra 351/ 353 - 00169 Roma Tel. 06-68.82.8917Diffusione: m-dis Spa - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.2582.1

Pubblicità: Rcs MediaGroup S.p.A.Dir. Communication SolutionsVia Rizzoli, 8 - 20132 MilanoTel. 02.2584.1www.rcscommunicationsolutions.it

Pubblicità locale: SpeeD SocietàPubblicità Editoriale e Digitale S.p.A.Viale Giovine Italia, 1750122 FirenzeTel. 055.2499203

Poste Italiane S.p.A.Sped. in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, Art.1, c.1, DCB Milano

Supplemento gratuito al numero odierno del

Direttore responsabileLuciano Fontana

PRIMO PIANO

La valle delle sfide sociali(per sostituire l’industria)Formazione, start up e servizi innovativi: nella montagna pistoiese un progetto di impresa sociale per aiutare chi ha bisogno creando profitti e circa trecento nuovi posti di lavoroC’è un modello, Dynamo Camp, e il sostegno dei Comuni. Restano da trovare 24 milioni

L’idea12 mila ettari, che diventeràun centro di ospitalità diffusae di turismo eco-sociale, so-stenibile. Poi l’agricoltura bio.E ancora, un centro di forma-zione (da quella di base aquella «alta») per chi opera,investe, fa impresa sociale chediventa il volano «culturale»di incubatori per start up,piattaforme, soluzioni (anchehi-tech) sempre rivolte ai bi-

s o g n i , c r e -scenti, di «so-ciale».

La «socialv a l l e y » èun’idea natadall’esperien-za di DynamoCamp, il cen-tro di vacan-ze-soggiornoper bambini eragazzi lungo-degenti conmalattie gravie rare, natosulla scia diquelli realiz-

zati da Paul Newman, con lasua fondazione «A hole in thewall» negli Usa. Un luogo che,pur nel dolore, apre il cuore.Ma anche un modello orga-nizzativo atipico in Italia: unno-profit più nord Europeoche mediterraneo. Una vera«impresa sociale», a cui tanticontribuiscono col volontaria-to, che fa del fund raising(partito soprattutto rivolgen-

dosi a grandi aziende, ora il45% dei fondi arrivano dai pri-vati) una delle principali gam-be su cui si sostiene. Ecco, mase quel modello di efficienzaed efficacia fosse adottato perfar fare il salto al mondo delno profit, che è ricco anchenella montagna pistoiese? So-prattutto ora che, tra crisi eco-nomica, tagli dei fondi statalial sociale e prossimo arrivodell’industria 4.0 (che, si te-me, svuoterà le fabbriche) so-no soprattutto i servizi, la cul-tura e l’innovazione la «nuovafrontiera» dell’occupazione.Dall’intuizione di Enzo Manes(presidente e ad di Intek, edi-tore del Corriere Fiorentino),che ha spinto per l’arrivo diDynamo a Campo Tizzoro eadesso è destinato alla guidadella Fondazione Italia Socia-le, nasce l’idea della «socialvalley». A giugno scorso unaventina di realtà (associazioni,cooperative, imprese, circoli,fondazioni) di quel territoriohanno fondato un comitato. Aqueste (tra cui Wwf, Legam-biente, Coop Montagna Pisto-iese, Pubbliche assistenze, Ro-t a r y , m a a n c h e C n a ,Confagricoltura, l’associazionealbergatori) alcune si sono ag-giunte, altre lo faranno (pareinteressata anche la fondazio-ne Turati, realtà storica di as-sistenza e servizi), con il so-stegno dei Comuni di Abeto-ne, Cutigliano, Piteglio, San

Marcello Pistoiese. La Regioneè interessata, così come il Co-mune di Pistoia. Ma da dovepartire?

Primo nucleo, l’«oasi» di 12mila ettari. Alcuni dei proprie-tari della zona (in parte dellaex Smi, ora Kme, mentre alcu-ne delle aree sono ricollegabi-li alla famiglia Lazzi) si sonogià detti pronti ad aderire.Obiettivo: creare un soggettounico di gestione, declinandoi percorsi, i luoghi con unasegnaletica ad hoc, recuperan-do i sentieri già presenti. Un

luogo meraviglioso per chi loconosce, ma sono pochi.

C’è già l’esperienza delWwf, altri potrebbero aderirea questo progetto di turismoecosostenibile. Ma anche par-tecipativo: perché negli stessi12 mila ettari si vuole puntaresull’agricoltura bio. Semprecon l’obiettivo dell’efficienza d’impresa, ma «sociale», co-me ora è possibile con la nuo-va normativa: gli utili sarannoreimpiegati solo per finanzia-re il progetto o farne altri si-mili. E verranno usati ancheper realizzare la seconda gam-ba: un campus di formazioneper il terzo settore. Non servi-rà a «diventare buoni»: ma acapire come essere davvero ef-ficaci nel fare del bene.

Si parlerà di imprenditoria-lità sociale, a livelli diversi, daquella di base fino all’alta for-mazione. Non solo percorsiaccademici ma anche l’inte-grazione immediata con pro-getti di impresa, attraverso lacreazione di veri e propri in-cubatori. L’idea è riutilizzaregli spazi dismessi della parteindustriale ex Smi a CampoTizzoro.

Ci sono accordi in corso, dadefinire, tra gli altri con ilSant’Anna di Pisa. Si punta aoccuparsi di turismo ecososte-nibile ma anche di servizi diinnovazione sociosanitaria, fi-no a quelli legati al patrimo-nio culturale passando dal-l’abitare solidale. Ma si ipotiz-zano anche applicazioni prati-che, con centri di sviluppo perla telemedicina, piattaformedi «social sharing», cioè for-me di condivisione dei servizi(e di welfare).

Per fare tutto questo, però,c’è bisogno di risorse. Com-plessivamente si parla (da quialla definizione dell’ultimostep, ancora da avviare, quellodei servizi sociali, possibilesolo in collaborazione con glienti locali, Asl, Casa della Sa-lute e soprattutto la Regione)di circa 24 milioni di euro (18per il campus, 6 per il parco).Per partire, sarà necessario unfund raising a cui affiancare ifondi europei: ma nel busi-ness plan si ipotizza, fin dal-l’inizio «a regime» delle attivi-tà (dal terzo anno), un incassosuperiore ai costi, proprio perpermettere l’autofinanziamen-to del progetto complessivo.Una cifra intorno ai due milio-ni di euro l’anno. E, solo coni progetti «interni», senzapensare all’indotto, si può par-tire con 50 addetti, tra parco ecampus, 250 nell’indotto.

Un progetto ambizioso (maserve ricordare che la sola Dy-namo riesce a raccogliere ognianno oltre 4 milioni), soprat-tutto per la parte di start-up,data la mole di investimenti diavviamento richiesti; ma nonimpossibile, ne sono convintii promotori che avrebbero giàverificato l’interessamento dialcuni grandi gruppi e sono inattesa della costituzione delfondo legato alla FondazioneItalia sociale, nata dopo l’ap-provazione della riforma delTerzo settore.

@[email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Marzio Fatucchi

Il progetto è ambizioso. C’èun business plan ma è incontinuo aggiornamento,perché si stanno aggiun-gendo soggetti in corso

d’opera e la difficoltà di met-tere insieme tanti attori diver-si è grande anche quando lavisione è chiara. Ma la «socialvalley», nella montagna pisto-

iese, potrebbe davvero pren-dere il via. Un intero territorioche lavora insieme ad un pro-getto in cui l’esistente nonscompare, ma si integra con lenuove esperienze per far ri-partire un’economia sofferente(in provincia di Pistoia dal2008 al 2015 i disoccupati so-no cresciuti del 102%, passan-do da 27.400 a oltre 55.500).Da una parte un grande parco,

I passi inizialiAndrà istituito un soggetto unico per la gestione della oasi da 12 mila ettaricon percorsi definitie una segnaletica ad hoc

Nel comitatoTra i primi ad aderireci sono il Wwf, il Rotary, Legambiente m anche Cna, Confagricolturae l’associazione localedegli albergatori

I numeri

4+102%55.500

Abetone Cutigliano

Piteglio S. MarcelloPistoiese

COMUNI ADERENTI I DISOCCUPATI IN PROVINCIA DI PISTOIA

27.4002008 2015

Gli obiettivi

AgricolturaBio

Servizisocio-sanitari

TurismoEco-sociale

Una piccola ospite nelle scuderie di Dynamo camp, il campo che ospita giovani malati lungodegenti

FI

4 Lunedì 10 Ottobre 2016 Corriere Imprese

FI

5Lunedì 10 Ottobre 2016Corriere Imprese

cia dei medici vince, la dia-gnosi viene individuata e lasoluzione trovata.

I nuovi grandi ospedali, ela conseguente chiusura e ri-conversione dei piccoli, sonola più importante innovazio-ne infrastrutturale nell’areapubblica della Toscana negliultimi decenni. Possono es-sere motivo di vanto, anchese la loro costruzione è stataaccompagnata da polemichedi ogni tipo, alimentate so-prattutto dalla lievitazionedei costi. La grande dimen-sione degli ospedali destina-ti ad un ampio bacino di po-polazione, la specializzazio-ne per pazienti «acuti», i re-p a r t i o r g a n i z z a t i p e rintensità di cura, la separa-zione dei servizi ospedalieri«alberghieri», sono gli ele-menti caratterizzanti di que-ste strutture, e sono irrever-sibili perché connaturati allastessa costruzione, per cuieventuali riconversioni nonsaranno facilmente pratica-bili.

Ci daranno una sanità effi-ciente ed efficace e al passocoi tempi? La conclusionedel mio viaggio suggerirebbedi sì visto il livello di assi-stenza che ho ricevuto. Èquasi sicuro che non sareiuscito dalla parte giusta sefossi stato ricoverato nel tipi-co piccolo ospedale al mare.Tuttavia, il risultato dipende-rà molto dalla diffusione distrutture di secondo livellonel territorio circostante, peri trattamenti di lunga degen-za, la cura della non autosuf-ficienza, le attività ambulato-riali, i day-hospital, ecc. Sen-za questa azione comple-mentare e necessaria, di tipoprevalentemente assistenzia-le, c’è il rischio che i nuoviospedali diventino delle cat-tedrali nel deserto, che allalunga si deteriorano perchéingolfate da attività impro-prie.

Ad ogni modo, è semprepreferibile subire critiche peravere investito e innovatoche vivacchiare nello statusquo dell’immobilismo, al ri-paro da tutte le insidie chein un paese come il nostroderivano dalla creazione dinuove infrastrutture. Unavolta che in Toscana lo si èfatto e si è scelto di andareavanti con coraggio non sipuò che esserne lieti. Traqualche anno poi tireremo lefila.

Alessandro Petretto© RIPRODUZIONE RISERVATA

SANITÀ

Salvato dall’efficienzadell’ospedale orizzontaleLa qualità delle cure e dei servizi, la partnership con il privato:cosa funziona, e cosa c’è da migliorare, nel nuovo modello toscanoL’analisi dell’economista Alessandro Petretto. Dalla corsia di Massa

SEGUE DALLA PRIMA

Il ricambio dei pazienti ècontinuo, perché questo èun vero ospedale per trattarele fasi acute che non ammet-te lunga degenza e seguescrupolosamente il precettodell’appropriatezza codificatadelle prestazioni. I medici simuovono, in questo nuovomodello organizzativo basatosull’intensità di cura, conqualche disorientamento. Ènoto infatti che la classe me-dica ha visto con una certadiffidenza questa innovazio-ne (applicata in Toscana conle nuove strutture di Massa,appunto, Prato, Pistoia eLucca), lamentando anche dinon essere stata adeguata-mente ascoltata in merito.Ma i medici che si occupanodi me sembrano essersiadattati e tengono sotto con-trollo le disfunzioni. Sonoper lo più specializzati, percui il lavoro è necessaria-mente di equipe. Le diagnosivengono formulate e precisa-te in riunioni frequenti econsulti fra tutti i mediciche, sotto i diversi profili,trattano un caso. Nel sistematradizionale era il primariodi specialità che, affiancatodai suoi assistenti, esprimevaalla fine il giudizio. Un siste-ma decisionale di tipo oriz-zontale ha quindi soppianta-to uno verticale.

I medici che si occupanodi me svolgono anche moltepratiche burocratiche, se purin via telematica. La loro atti-vità segue protocolli abba-stanza rigidi svolti in succes-sione, codificati e precostitu-iti. In tal senso l’entrata in unospedale come questo equi-vale ad essere assunti da unnastro trasportatore che se-gue un preciso binario.

Il personale paramedico ènumeroso ma il lavoro èmolto intenso, per cui ci

vuole tutto. Ci sono da accu-dire i pazienti che stanno ve-ramente male e l’atteggia-mento del personale è digrande attenzione e com-prensione, frutto probabil-mente dei corsi di psicologiaimpartiti nelle facoltà infer-mieristiche. Non tutto sem-bra filare liscio con i turnima questo non inficia la curadei pazienti che è continua.

La qualità dei servizi ospe-dalieri, di tipo alberghiero,specie la ristorazione, è sod-disfacente, segno che anchela componente «privata»della partnership funziona.Soprattutto, essendo separa-ta e svolta da imprese speci-fiche, non ingolfa l’attivitàdei servizi di assistenza me-dica: nessuna infermiera è,allo stesso tempo, anche ca-meriera.

Dopo una settimana, lamia patologia presenta anco-ra alcuni elementi di incer-tezza, nei confronti dei qualiil gruppo dei medici non de-morde un attimo e non sot-tovaluta alcun segnale. Percui, entro in una successionedi complesse analisi ad altis-sima tecnologia, svolte in re-parti che sembrano le salemacchina delle grandi navida crociera. Alla fine la tena-

Style

Fido? Un lordal tuo polso

ScenariI nuovi ospedali ci daranno una sanità più efficiente? Forse sì, ma senza strutture di secondo livello rischianodi diventare cattedrali nel deserto

N oblesse oblige, con ironia. Chi ama giocare

con l’ora mantenendo sempre il giusto tono può

concedersi unadelle fantasiedella collezioneMagies d’Hiverdi Swatch. Comel’irriverente «Sir

dog», con un cane raffinato in abito da vero damerino. (L.A.)50 euro — Swatch, Piazza San Giovanni, 22/r Firenze

Il nuovo ospedale Apuano di Massa è tra i quattro nuovi ospedali costruiti in Toscana e basati sul modello dell’intensità di cura

FI

6 Lunedì 10 Ottobre 2016 Corriere Imprese

FI

7Lunedì 10 Ottobre 2016Corriere Imprese

«Sì ai robot, ma con etica»

INNOVAZIONE

Maria Chiara Carrozza e l’Industria 4.0

Le altre rivoluzioni industriali hanno cambiato il lavoro, questa la società

di Silvia Ognibene

Lui respira nell’aria co-smica, è un miracolo dielettronica, ma un cuoreumano ha. La sigla di UfoRobot, la prima serie

giapponese importata in Italiaalla fine degli anni 70, vinse ildisco d’oro. Ufo Robot, aveva uncuore umano. Era fantascienza,oggi è realtà. E la sfida princi-pale per l’Europa è proprioquella di dare un’anima ai ro-bot. Di questo, alla vigilia dellanuova rivoluzione industrialeche vedrà sempre più la presen-za delle macchine a contatto con l’uomo si occupa il pianonazionale Industria 4.0 del go-verno.

Maria Chiara Carrozza, par-lamentare del Pd, docente al-l’istituto di biorobotica dellaSant’Anna di Pisa. Quale saràil maggiore impatto dellaquarta rivoluzione industria-le?

zi e quindi alla vita dei cittadi-ni».

C’è forte timore per l’impat-to che l’avvento dei robot po-trà avere sui posti di lavoro. Èfondato?

Sì. Ci saranno conseguenzesulla tipologia e sull’organizza-zione della produzione, cam-bierà il modo di lavorare. L’im-patto potrà essere fortissimo e isindacati giustamente si preoc-cupano. La politica se n’è accor-ta per ultima.

E ora che può fare la politi-ca per mitigare questo impat-to?

Oltre ad un grande piano diinvestimenti, deve preoccuparsidi investire in educazione e for-mazione: l’unica risposta chepossiamo dare è un grande in-vestimento in istruzione. La rac-comandazione è che la pianifi-cazione per Industria 4.0 nonriguardi solo l’aspetto economi-co o industriale, ma includa an-che il ministero dell’Istruzione.

Cosa deve fare invece il legi-

Le regole I rapporti tra automi e persone vannodisciplinati chiaramenteAnche se ciò scateneràuna guerra industriale

Ha dettoslatore riguardo il rapportofra le macchine e gli esseriumani?

Le macchine entreranno nel-la società, ci aiuteranno nel la-voro e nella vita, prenderannodecisioni autonome, quindi do-vranno diventare «macchinemorali»: servono leggi che re-golino il rapporto con le perso-ne. Prima che una questione le-gislativa, c’è a monte un proble-ma morale al quale le normedevono conformarsi. Un conto èse una macchina lavora in unambiente professionalmentepreparato per gestirla, ad esem-pio in una sala operatoria o unacentrale nucleare, altro conto èse interagisce con persone«normali» nella vita quotidiana:per svolgere un servizio a favoredei cittadini comuni la macchi-na deve prendere delle decisio-ni ed è quindi fondamentaleche le prenda secondo la legge.Basta pensare alla macchinasenza pilota: se sbuca un pedo-ne, come decide di operare ilsistema? Frena o sterza? Devedecidere secondo una serie dipriorità, imposte secondo unaparticolare gerarchia morale.

A che punto siamo con illavoro necessario per dareuna morale alle macchine?

Il Parlamento e la Commis-sione europea stanno svilup-pando un sistema decisionaleper le macchine che sia accetta-bile ai fini dell’interazione conl’uomo. Alcune attività sonosotto la guida del commissarioeuropeo per l’agenda digitaleGunter Oettinger e il Parlamen-to europeo ha elaborato un do-cumento sulle leggi necessarieper permettere l’ingresso deirobot nella società: è un attopreparatorio aperto ai contribu-ti dei Paesi. Auspico che il cor-pus normativo sull’etica dei ro-bot sia comunitario e venga poiincluso nel piano italiano.

Nei piani nazionali per In-dustria 4.0 manca del tuttol’aspetto etico e normativo?

Sì. La Commissione sta cer-cando di coordinare le iniziativenazionali su questo tema peravere una risposta europea,condivisa fra gli Stati membri.Ma non sarà facile arrivare adun corpus normativo unico, so-prattutto perché si scateneràuna guerra industriale: le leggistabiliranno come i sistemi po-tranno essere andare sul merca-to e quali potranno essereesportabili e quali no.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nei piani nazionali su Industria 4.0 manca l’aspetto eticoIl Parlamento insieme alla Commissione europea stanno lavorando ad un sistema decisionale per le macchine che sia accettabile per l’interazione con l’uomo

Il piano

L’eccellenzaLa Scuola Superiore Sant’Anna è leader nella scrittura di leggi ad hoc: si chiama «RoboLaw»

L’occupazione L’incidenza sul mondo del lavoro può essere pesante, i sindacati si preoccupano. La politica se n’è accorta per ultima

«Le precedenti rivoluzioni in-dustriali hanno radicalmentecambiato il mondo della produ-zione, questa rivoluzionerà lanostra società: stiamo assisten-do a un progressivo ingressodei robot nella società. La pri-ma ondata della robotica ha in-teressato il manifatturiero, laseconda la chirurgia, la diagno-stica, lo spazio e il mondo sot-tomarino. Ora toccherà ai servi-

Maria Chiara Carrozza è docente all’Istituto di biorobotica della Sant’Anna e parlamentare del Pd

Un passo verso la mappa per navigare nel cervelloA Firenze i primi risultati della più grande sfida scientifica del secolo, finanziata dall’Ue

È tra le ricerche più ambi-ziose per la comunitàscientifica, con centinaia

di istituti coinvolti e più di unmiliardo di euro stanziati dal-la Commissione europea. Unprogetto decennale che se-gnerà per sempre la stradadella comprensione del cer-vello umano. L’obiettivo diHuman Brain Project (Hbp) èproprio questo: mappare mo-lecola per molecola, cellula per cellula la nostra materiagrigia; acquisire dati e misuresulle reti neurali; capirne neldettaglio il funzionamentoper disegnare una mappa contutte le connessioni e le fibredei neurotrasmettitori; realiz-

zare, infine, un supercompu-ter capace di simulare il fun-zionamento completo del no-stro cervello. Ci vorranno die-ci anni, due sono già passati eper la prima volta i ricercatorirenderanno pubblici i risultatiraggiunti fino ad oggi nel-l’evento eccezionale che mer-coledì si terrà a Firenze.

È il primo e unico OpenDay, ci saranno i principaliscienziati coinvolti in una ri-cerca che vede il Laboratorioeuropeo per la spettroscopianon lineare (Lens) dell’Univer-sità di Firenze in prima linea:«Abbiamo messo a punto si-stemi in grado di visualizzareun intero cervello di topolino

o pezzi di cervello umano conuna risoluzione un miliardodi volte superiore alla riso-nanza magnetica — spiegaFrancesco Pavone, direttoredel Lens — Questo ci permet-te di visualizzare ogni singolacellula, recepirne la posizio-ne, la propagazione dei se-gnali, la presenza di alcunemolecole piuttosto che altre».

È la fase più delicata dellaricerca. Capire per poi imita-re, interagire, aggiustare. Èqui la potenzialità enorme diun progetto con ricadute indiversi settori, a partire dallamedicina: «La mappatura ciconsente di studiare alcunepatologie che sono collegate

non solo allo squilibrio fun-zionale o chimico, ma anchead un posizionamento spazia-le anomalo delle cellule —sottolinea Pavone — La medi-cina ipotizza, ad esempio, chenel cervelletto di una personaautistica alcune cellule non si-

ano ordinate come in un sog-getto sano, per cui fare unafotografia dettagliata aiuta siaa caratterizzare una patologiama che ad intervenire farma-cologicamente in maniera ap-propriata». Si va dunque nel-l’ambito delle diagnosi preco-ci, nello studio di nuove tera-pie per contrastare le malattiedegenerative. Ma non è solol’ambito della medicina a po-terne beneficiare: «Capire co-me avviene l’elaborazione diun pensiero consentirà di svi-luppare computer neuromor-fici, che imitano cioè il fun-zionamento delle reti neurali,ma anche di “copiare” il mec-canismo che consente di ela-borare calcoli con un minimodispendio di energie».

Gaetano Cervone© RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Pavone, direttoredel Lens

Una simulazionedigitale dei collegamenti all’interno del cervello umano

FI

8 Lunedì 10 Ottobre 2016 Corriere Imprese