Una città per Vivaldi

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TORINO SETTEMBRE MUSICA PER LE OLIMPIADI DELLA CULTURA Una città per Vivaldi

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TORINOSETTEMBRE

MUSICAPER LE OLIMPIADI

DELLA CULTURA

Una città per Vivaldi

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Torino, Sala mostredella Biblioteca Nazionale Universitariapiazza Carlo Alberto 3

Torino musicale scrinium di VivaldiIl teatro vivaldiano nelle raccolte manoscritte dellaBiblioteca Nazionale Universitaria di Torino

15 febbraio - 3 giugno 2006lunedì, mercoledì, venerdì, sabato dalle 10 alle 13martedì, giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19Ingresso gratuitoInfo tel. 011.8101147

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Torino e Vivaldi: quando gli dèi (della musica)non distolgono il loro sguardo

«Es wenden die Herrscher / ihr segnendes Auge».No, non sempre gli dèi distolgono il loro occhiobenedicente, come canta Goethe nel Gesang derParzen. Almeno gli dèi della musica. Almeno daTorino. Un tesoro prezioso si conserva nelle stan-ze della Biblioteca Nazionale Universitaria creatada Vittorio Amedeo II nel 1723: la Raccolta MauroFoà, la Raccolta Renzo Giordano, la Raccolta Foà-Giordano, per un totale di 465 tomi in maggiorparte manoscritti. Un tesoro eccezionale, se si con-sidera che 27 di questi tomi contengono circa 450composizioni in gran parte autografe di AntonioVivaldi: 296 concerti, 20 opere teatrali, una sessan-tina di pagine di musica sacra, una trentina di can-tate profane.Ha davvero un che di miracoloso l’arrivo a Torinodi questo tesoro. Dall’Ospedale della Pietà, per lecui “putte” Vivaldi compose la maggior parte diquesti lavori, alla grandiosa biblioteca del senatoreveneziano Jacopo Soranzo, che li acquistò subitodopo la morte del compositore a Vienna. Agliarchivi del conte Giacomo Durazzo, influentediplomatico attivo a Torino, Vienna e Venezia, cheforse nel 1780 acquistò dagli eredi del Soranzo i 27tomi vivaldiani. Dal Canal Grande a Genova nellemani del nipote Girolamo Durazzo. Nel 1893 iltesoro viene diviso a metà tra i fratelli Marcello eFlavio Ignazio Durazzo. Nel 1927 e 1930 vienericomposto nell’alveo della massima biblioteca pie-montese per merito dell’agente di cambio RobertoFoà e dell’industriale Filippo Giordano, che nefanno dono allo Stato in memoria dei loro duefiglioletti morti prematuramente.Mauro Foà e Renzo Giordano, l’esile filo della vitadi due bimbi (1 e 4 anni) strappato dalle Parchecrudeli, ma restituito trasformato dagli dèi della mu-sica. Mercé il divino mecenatismo dei loro papà.

Angelo Chiarle

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Turin and Vivaldi: when the gods (of music) cannottear their gaze away

“Es wenden die Herrscher / ihr segnendes Auge”. No,the gods do not always tear their benedictory gazeaway as in Gesang der Parzen by Goethe. At least, notthe gods of music. Or at least, not their gaze fromTurin. For a precious treasure is to be found on theshelves of the National University Library which wasset up by Vittorio Amedeo II in 1723. The treasure inquestion consists of the Mauro Foà, Renzo Giordanoand Foà-Giordano Collections, a grand total of 465volumes most of which are in manuscript. A uniquetreasure, especially considering that 27 of these volumescontain around 450 of Antonio Vivaldi’s autographscores, including 296 concerti, 20 theatrical works,some sixty pages of sacred music and around thirtyprofane cantatas.There is something miraculous about the fact thatthese precious volumes of Vivaldi’s manuscriptsactually reached Turin. Vivaldi composed most of themusic contained in this collection for the “little cher-ubs” of the Ospedale della Pietà in Venice. Shortlyafter Vivaldi’s death in Vienna, the manuscripts werebought by Jacopo Soranzo, a Venetian senator, whoadded them to his magnificent library. They werethen bought from the Soranzo family, probablyaround 1780, by Count Giacomo Durazzo, an influen-tial diplomat who lived and worked in Turin, Viennaand Venice. Durazzo’s grandson Girolamo Durazzosubsequently took them to Genova. In 1893 thebrothers Marcello and Flavio Ignazio Durazzo splitthe collection in half. Finally, in 1927 and in 1930, thetwo halves of the collection were taken to Piedmont’sprincipal library where the exchange agent RobertoFoà and the industrialist Filippo Giordano reunitedthe collection and donated it to the State in memoryof their two sons Mauro Foà and Renzo Giordanowho had died at the tender ages of 1 and 4. Thusthese young lives so cruelly cut short by Fate weregiven a reincarnation by the gods of music, thanks tothe generous patronage of their loving fathers.

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Manoscritto autografo de “La Griselda”conservato presso la Biblioteca NazionaleUniversitaria di Torino, ms. Foà 36.Divieto di riproduzione

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Manoscritto autografo de “L’Olimpiade”conservato presso la Biblioteca NazionaleUniversitaria di Torino, ms. Foà 39.Divieto di riproduzione

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martedì 14 febbraio 2006ore 21

Conservatorio Giuseppe Verdi

La viola da gamba in concerto

Heinrich Ignaz Franz von Biber(1644-1704)

Battalia à 10per tre violini, quattro viole, due violoni e bassocontinuo

Sonata – Die liederliche Gesellschaftvon allerey HumorPresto – Der Mars – Presto – Aria (Andante)Die Schlacht – Lamento der VerwundtenMusquetirer: Adagio

Antonio Vivaldi(1678-1741)

Concerto in sol minore op. 3 n. 2 RV 578per due violini, violoncello “all’inglese”,archi e basso continuo

Adagio e spiccatoAllegroLarghettoAllegro

Concerto in la maggiore RV 546 per violino,violoncello “all’inglese”, archi e basso continuo

AllegroAndanteAllegro

Concerto in si minore op. 3 n. 10 RV 580per quattro violini, violoncello, archi e basso continuo

AllegroLargo – Larghetto – Adagio – Largo Allegro

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Concerto in re minore op. 3 n. 11 RV 565 per dueviolini, violoncello “all’inglese”, archi e basso continuo

Allegro – Adagio e spiccatoAllegroLargo e spiccatoAllegro

“Concerto funebre” in si bemolle maggiore RV 579per violino, oboe, salmoè, viole all’inglese, archie basso continuo

LargoAllegro poco pocoAdagio – Allegro

Concerto in do maggiore RV 555 per violino, dueflauti diritti, oboe, salmoè, due “violette all’inglese”,due trombe [violino in tromba marina],due clavicembali, archi e basso continuo

AllegroLargo e spiccatoAllegro

Le Concert des NationsManfredo Kraemer, concertinoAlessandro Piqué, oboeLorenzo Coppola, salmoèPierre Hamon, Sébastien Marq, flautiPablo Valetti, Riccardo Minasi, Mauro Lopes, violiniconcertantiJordi Savall, Philippe Pierlot, viole da gambaDavide Amodio, Santi Aubert, Fabrizio Zanella,Silvia Mondino, Paula Waisman, violini Angelo Bartoletti, Giovanni De Rosa, viole da braccioBruno Cocset, Maya Amrein, violoncelliXavier Puertas, contrabbasso Carlos García-Bernalt, clavicembalo e organoGuido Morini, clavicembaloEduardo Egüez, tiorba

Jordi Savall, direttore e viola da gamba

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venerdì 17 febbraio 2006ore 21

Conservatorio Giuseppe Verdi

Antonio Vivaldi(1678-1741)

Sinfonia in do maggiore RV 112 per archie basso continuo

AllegroAndantePresto

Concerto in si bemolle maggiore RV 501“La Notte” per fagotto, archi e basso continuo

LargoFantasmi. PrestoPresto – AdagioIl sonnoSorge l’Aurora. Allegro

Concerto in sol maggiore RV 545 per oboe,fagotto, archi e basso continuo

Andante moltoLargoAllegro molto

Concerto in sol minore “scritto per l’orchestra diDresda” RV 577 per due violini, due flauti diritti,due oboi, fagotto, archi e basso continuo

[senza indicazione di tempo]Largo non moltoAllegro

Concerto in mi minore RV 484 per fagotto, archie basso continuo

Allegro pocoAndanteAllegro

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Concerto in do maggiore RV 537 per due trombe,archi e basso continuo

AllegroLargo[senza indicazione di tempo]

Academia Montis RegalisAlessandro Tampieri (spalla),Hedwig Raffeiner,Paola Nervi,Daniela Godio, violini primiRaul Orellana,Ljiljana Mijatovic,Elisa Bestetti,Miki Takahashi, violini secondiLuigi Moccia,Elena Saccomandi, violeMarco Ceccato,Alessandro Palmeri, violoncelliRoberto Bevilacqua, contrabbassoFrancesco Romano, tiorbaPaolo Cherici, liutoAlessandro De Marchi,Anna Fontana, cembali

Alessandro De Marchi, direttoreLorenzo Cavasanti,Luisa Busca, flauti dirittiPaolo Grazzi,Andrea Mion, oboiGiorgio Mandolesi, fagottoGabriele Cassone, Luca Marzana, trombe

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giovedì 23 febbraio 2006ore 21

Conservatorio Giuseppe Verdi

Antonio Vivaldi(1678-1741)

Concerto in sol minore RV 154 per archie basso continuo

AllegroAdagioAllegro

In furore justissimae irae RV 626,mottetto in do minore per soprano,archi e basso continuo

In furore justissimae irae (Allegro)Miserationem Pater piissime (Recitativo)Tunc meus fletus evadet laetus (Largo) Alleluia (Allegro)

Stabat Mater RV 621,sequenza in fa minore per contralto,archi e basso continuo

Stabat Mater dolorosa (Largo)Cujus animam gementem (Adagissimo)O quam tristis (Andante)Quis est homo (Largo)Quis non posset (Adagissimo)Pro peccatis suae gentis (Andante)Eja Mater, fons amoris (Largo)Fac ut ardeat cor meum (Lento)Amen

Ostro picta, armata spina RV 642,introduzione al Gloria in re maggioreper soprano, archi e basso continuo

Ostro picta, armata spina (Aria. Allegro)Sic transit vana et brevis gloria mundi (Recitativo)Linguis favete (Aria. Allegro)

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Gloria RV 589 in re maggiore per soli,coro e orchestra

Gloria (Allegro)Et in terra pax hominibus (Andante)Laudamus te (Allegro)Gratias agimus tibi (Adagio)Propter magnam gloriam tuam (Allegro)Domine Deus, Rex caelestis (Largo)Domine Fili unigenite (Allegro)Domine Deus, Agnus Dei (Adagio)Qui tollis peccata mundi (Adagio)Qui sedes ad dexteram Patris (Allegro)Quoniam tu solus sanctus [Allegro]Cum Sancto Spiritu (Allegro)

Academia Montis RegalisAlessandro Tampieri (spalla),Hedwig Raffeiner,Paola Nervi,Daniela Godio, violini primiRaul Orellana,Ljiljana Mijatovic,Elisa Bestetti,Miki Takahashi, violini secondiLuigi Moccia,Elena Saccomandi, violeMarco Ceccato,Alessandro Palmeri, violoncelliRoberto Bevilacqua, contrabbassoJonathan Pia, trombaAndrea Mion, oboeFrançois de Rudder, fagottoFrancesco Romano, tiorbaPaolo Cherici, liutoAlessandro De Marchi,Anna Fontana, cembali

Alessandro De Marchi, direttoreCoro Filarmonico “Ruggero Maghini”Claudio Chiavazza, maestro del coroAnke Herrmann, Roberta Giua, sopraniSonia Prina, contralto

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In furore iustissimae irae

In furore iustissimae iraeTu divinitus facis potentem.

Quando potes me reum punireIpsum crimen te gerit clementem.

Miserationum Pater piissime,Parce mihi dolentiPeccatori languenti,O Jesu dulcissime.

Tunc meus fletusEvadet laetusDum pro te meumLanguescit cor.

Fac me plorare,Mi Jesu care,Et fletus laetumFovebit cor.

Alleluia.

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Stabat Mater

Stabat Mater dolorosa,Juxta crucem lacrimosaDum pendebat Filius.

Cujus animam gementemContristatam et dolentemPertransivit gladius.

O quam tristis et afflictaFuit illa benedictaMater Unigeniti,Quae moerebat et dolebatPia Mater, dum videbatNati poenas incliti.

Quis est homo, qui non fleretChristi Matrem si videretIn tanto supplicio?

Quis non posset contristariPiam Matrem contemplariDolentem cum Filio?

Pro peccatis suae gentisVidit Jesum in tormentisEt flagellis subditum.Vidit suum dulcem NatumMoriendo desolatum,Dum emisit spiritum.

Eja Mater, fons amorisMe sentire vim dolorisFac ut tecum lugeam.

Fac ut ardeat cor meumIn amando Christum DeumUt sibi complaceam.

Amen.

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Ostro picta, armata spina

Ostro picta, armata spina,Summo mane quae superbaFloruit pulchra, vaga rosa.Iam declinans vespertinaPallet, languet velut herba,Nec odora nec formosa.

Sic transit vana et brevis gloria mundi,Et quae originem suam traxit ex alto,Non fluxa sed aeterna,Et quae sanctorum est gloria divinaSemper crescit eundo.Virgo in matrem electaOmnipotentis Filii,Typus humilitatis,Dum hodie visitaturHumilis, pura et pia mage exaltatur.

Linguis favete,Omnes silete,Voces prophanae,Et tantum resonet:Pax in terra,Gloria in Coelo.Iam fausti dieiTam magnae reiCurrat festivitas,Laeta solemnitasAtque memoria.

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Gloria

Gloria in excelsis Deo

Et in terra pax hominibusBonae voluntatis.

Laudamus te, benedicimus te,Adoramus te, glorificamus te.

Gratias agimus tibi,

Propter magnam gloriam tuam.

Domine Deus, Rex caelestis,Deus Pater omnipotens,

Domine Fili unigenite, Jesu Christe.

Domine Deus, Agnus Dei,Filius Patris, Rex caelestis,Domine Fili unigenite,Qui tollis peccata mundi,Miserere nobis.

Qui tollis peccata mundi,Suscipe deprecationem nostram.

Qui sedes ad dexteram Patris,Miserere nobis.

Quoniam tu solus sanctus,Tu solus Dominus,Tu solus altissimus, Jesu Christe.

Cum Sancto Spiritu,In gloria Dei Patris, Amen.

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Biber e Vivaldi, la sfida (im)possibile della realtà

Ut pictura musica. Questo fu nel XVII secolo illasciapassare per la definitiva emancipazione del-la musica strumentale. Musica strumentale pura,senza testo da animare con le note? Sì, purchédi pittura musicale si tratti. «Nulla è bello se nonil vero», sentenzia Nicolas Boileau nell’Artpoétique del 1674. La vraysemblance è dunquel’unico criterio di accettabilità per una musicache aspiri all’autonomia dalla parola. La sfida èlanciata.In area tedesca il violinista boemo Heinrich IgnazFranz von Biber fu tra coloro che raccolsero que-sta sfida. Il suo talento strumentale straordinariogli consentì di scrivere pezzi straordinari. Con luiil “genere rappresentativo” attinge vertici assoluti.Le quindici Mysterien-Sonaten ispirate ad alcuneincisioni di vicende neotestamentarie, la Sonatarepresentativa che imita il canto degli uccelli, ilgracidare delle rane, il miagolio del gatto… Lasplendida Battalia del 1673 è, invece, un sontuo-so affresco sonoro che si diverte a pungere consarcasmo la boria dei militari, qui rappresentatida un manipolo di moschettieri ubriachi che, tracannonate e rulli di tamburi, inneggiano a Baccoe intonano sconnesse canzoni popolari multi-etniche.Anche per Antonio Vivaldi l’imitazione rappresentòun dogma estetico. Sono circa trenta i concerti “aprogramma” usciti dalla sua penna: Le quattro sta-gioni, Il gardellino, La tempesta di mare, La cac-cia… Affreschi sonori tutti splendidi e famosissimi.Due composizioni recano il titolo La Notte. Il Con-certo da camera RV 104, rielaborato nel Concertoper flauto RV 439, e il Concerto per fagotto RV 501.Cinque movimenti per descrivere il mistero e l’in-quietudine delle tenebre notturne (Largo), un’irru-zione elettrizzante di “fantasmi”, il torpore narco-tizzante del sonno, il vigore vitale che ritorna alsorgere dell’alba.

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Biber and Vivaldi: the (im)possible challenge ofimitating the world around us

Ut pictura musica (As with painting, so with music).In the 18th century this phrase inspired the quest forthe emancipation of instrumental music from vocalmusic: might it be possible to conceive of an instru-mental composition without a text to guide themusic? Why could a composition not be like a musi-cal painting? In 1674 in Art poétique Nicolas Boileauwrote “Nothing is beautiful if it is not true to life”.Thus, vraysemblance (“Likeness of truth”) wasconsidered the primary criterion for assessingwhether a piece of music might be considered trulyfree from dependence on a text. This was thechallenge that musicians set themselves.In Germany, the Bohemian violinist Heinrich IgnazFranz von Biber was one of those who took on thischallenge. His extraordinary talent on the violin ledhim to write some remarkable music and in hishands the idea of programme music reached one ofits pinnacles. His fifteen Mystery Sonatas were inspiredby engravings of scenes from the Gospels. In hisSonata representativa he imitated bird song, frogscroaking and cat mewing. His wonderful Battaliawritten in 1673 is a rich fresco in sound which sar-castically pokes fun at the swaggering bravado ofsoldiers, portraying a small group of drunkenmusketeers who, surrounded by cannon fire anddrum rolls, praise Bacchus and falteringly singsnatches from folk songs of various nationalities.Antonio Vivaldi too made use of imitation as a cen-tral feature of many of his works. There are aboutthirty concerti of his which are programmatic innature: Le quattro stagioni, Il gardellino, La tempestadi mare and La caccia are all beautiful, famousfrescos in music. There are two concerti which bearthe title La Notte (The Night): one is the Concerto dacamera RV 104 (later reworked to become Concertoper flauto RV 439) and the Concerto per fagotto RV501. This latter is a work in five movements whichdescribes the mystery and restlessness of night-time

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Musica rappresentativa è a modo suo il Concertofunebre RV 579, scritto forse per il funerale di unbenefattore della Pietà. Un lavoro straordinario nel-l’evocare un’atmosfera lugubre e misteriosa per viadell’uso della sordina, del timbro dello chalumeau(salmoè) e delle viole “all’inglese”. Un austero maquanto mai suggestivo memento mori.

I concerti di Vivaldi, un caleidoscopio inesauribiledi colori

All’interno della produzione vivaldiana il generedel concerto ricopre un ruolo di importanza sor-prendente. Su circa 790 numeri catalogati da PeterRyom (RV = Ryom-Verzeichnis) i concerti comple-ti e autentici sono 478. All’interno di essi si riscon-tra una varietà eccezionale: 329 sono concerti construmento solista, violino soprattutto, poi viola d’a-more, violoncello, mandolino, flauto traversiere ediritto, oboe, fagotto. Vivaldi, com’è noto, li scrive-va per le ragazze dell’orchestra dell’Ospedale dellaPietà, che erano rinomate per la loro bravura. «Nonc’è strumento, per grosso che sia, capace di spa-ventarle», annotava il président Charles De Brosses.In una celebre lettera dell’agosto 1739 sempre ilDe Brosses dice di aver sentito Vivaldi «vantarsi dipoter comporre un concerto, completo in tutte lesue parti, più rapidamente di quanto impieghe-rebbe un copista a trascriverlo». In effetti, per lui ilconcerto fu il laboratorio preferito per tutte le pro-prie sperimentazioni musicali in fatto di timbro edi colore, di dinamiche orchestrali, di linguag-gio tecnico-strumentale, di soluzioni armoni-che, di invenzione ritmica e melodica, di condotta

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shadows (Largo), features an electrifying incursionof “ghosts”, and portrays the heavy numbness ofsleep followed by the elan vital which returns withthe break of dawn.The Concerto funebre RV 579 was possibly writtenfor the funeral of one of the Ospedale della Pietà’sbenefactors. It too can be considered a piece of pro-gramme music, for it magically conjures up aprofound, heartbroken atmosphere through the useof mutes and the inclusion of instruments such asthe chalumeau and viole all’inglese, to create anexpressive and austere memento mori (“Rememberthat you are mortal”) in music.

Vivaldi’s concerti: an inexhaustible kaleidoscope ofcolours

The concerto form played a surprisingly importantpart in Vivaldi’s output. Of the 790 works cataloguedby Peter Ryom (RV = Ryom-Verzeichnis) there are478 concerti whose variety is extraordinary. Of these,329 are for a solo instrument, with particular empha-sis on the violin, but there are also concerti for theviola d’amore, the cello, the mandolin, the flute, therecorder, the oboe and the bassoon. It is a well-known fact that Vivaldi wrote these for the talentedgirls who played so skillfully in the orchestra of theOspedale della Pietà that the director of the institute,Charles De Brosses, wrote: “They are not afraid ofany instrument, no matter how big it is”.In a much-quoted letter written in August 1739, DeBrosses wrote that he had heard Vivaldi “boast thathe can write out a concerto complete in every partfaster that a copyist can transcribe it”. The concer-to form was his favourite medium for experimen-ting with timbre, colour, dynamics and instrumen-tal technique, as well as with new ideas inharmony, melody, rhythm, counterpoint andmusical structures, new ideas that were always wellreceived by his contemporaries. For example,

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contrappuntistica, di progettazione formale. La no-vità della sua musica fu subito colta e ampiamen-te apprezzata anche dai contemporanei. L’estro ar-monico op. 3, ad esempio, stampato ad Amster-dam nel 1711, fu una delle raccolte di composi-zioni strumentali che ebbe il maggiore influsso du-rante, almeno, la prima metà del XVIII secolo.Meravigliare, stupire e incantare: questi gli obiettivi diVivaldi, perseguiti con la genialità che tutti gli rico-nosciamo. Nella spettacolare op. 3, come nella purez-za contrappuntistica dei concerti per archi a quattroparti e continuo (qui RV 112 e 154); nel brillante vir-tuosismo dei concerti per un solo strumento solista,qui rappresentati da due dei 39 concerti per fagotto(RV 484 e 501), come nella variegatissima tavolozzatimbrica dei concerti “con molti Istromenti”. Una fan-tasmagoria inesauribile di colori strumentali. Fragran-za espressiva, grazia interiore, trasparenza e radiosità.Luce e gioia di vivere allo stato cristallino.

Vivaldi sacro, la sensualità sacralizzata dalla bel-lezza

La musica sacra è un capitolo della vasta operavivaldiana che conosciamo in misura molto incom-pleta. La produzione vocale sacra pervenutacicomprende una sessantina di lavori, 57 dei qualisono conservati alla Biblioteca Nazionale di Tori-no. Quelli però da lui effettivamente composti so-no sicuramente molti di più, se consideriamo chel’Incombenza affidatagli presso il Coro dell’Ospe-dale della Pietà nel 1713-19 e nel 1737-39 preve-deva annualmente la composizione di “due messee due vesperi nuovi”, “qualunque altra composi-tione li venisse ordinata” per la Settimana Santa eper i funerali, e almeno due mottetti al mese.Solo un piccola porzione dei mottetti composti daVivaldi è pervenuta fino a noi. Si tratta di dodici la-vori (RV 623-634): ad essi si possono idealmenteaggiungere altri otto lavori di struttura molto affine

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L’estro armonico op. 3 was printed in Amsterdamin 1711 and remained an extremely influentialwork throughout the first half of the 18th century.To astonish, dazzle and enchant were Vivaldi’sobjectives and we can all concur that he managedto do this brilliantly not only in the amazing op. 3,but also in the refined counterpoint of his concertifor strings and continuo (as in RV 112 and RV 154),in the scintillating virtuosity of the concerti forsolo instrument (as in RV 484 and RV 501, two ofhis 39 concerti for bassoon), or in the seeminglyinexhaustible kaleidoscope of instrumentalcolours which Vivaldi explored in the concerti“con molti Istromenti” (“with many instruments”),works which radiate tenderness, grace, lightnessand a captivating joie de vivre.

Vivaldi’s religious music: the hallowed sensuality ofbeauty

Vivaldi’s religious music is a lesser-known aspectof his musical output. About 60 compositions forvoice have survived and 57 of these are to befound in the National Library in Turin. He musthave written a huge number of religious works, forhis contracts with the Choir of the Ospedale dellaPietà for the periods between 1713 to 1719 and1737 to 1739 stipulated that he should composenot only “two new masses and two new vespers”every year but also “whatever other piece of musiche might be asked to write” for Holy Week andfunerals, as well as at least two new motets everymonth.Unfortunately, very few of these motets are still inexistence. Of these there are the twelve piecescatalogued as RV 623 to RV 634 and we might alsoinclude RV 635 to RV 642, eight other similar works

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denominati Introduzioni (RV 635-642). Il mottettoIn furore justissimae irae RV 626 risale agli anni delsoggiorno a Roma, dunque alla metà del decennio1720-30. Ostro picta, armata spina RV 642, invece,risale al decennio precedente, e fu scritto per la so-lennità della Visitazione della Vergine del 2 luglio,festa patronale della Pietà. Contenuto sacro e formaassolutamente profana di aria d’opera connotanoqueste due gemme musicali.Il Gloria RV 589 è una delle prime opere sacrescritte da Vivaldi, nel 1713 o 1714. Le strette rela-zioni tematiche con l’Introduzione RV 642 lascianoipotizzare un suo utilizzo per la stessa festivitàmariana di luglio. Si tratta di un’opera grandiosadivisa in dodici movimenti tra loro assai contra-stanti in quanto a tonalità, organico strumentale estile. È il tripudio della varietà, l’apoteosi della di-somogeneità come principio generatore di bellez-za. Un miracolo di trasfigurazione dell’edonismosonoro in spiritualità fervorosa.Lo Stabat Mater RV 621 è un’opera altrettanto su-perba. Della sequenza di Jacopone da Todi, Vivaldimette in musica la versione abbreviata utilizzata inoccasione delle due festività dei Sette Dolori dellaVergine (15 settembre e il venerdì precedente ilVenerdì Santo). È una partitura dominata da un’at-mosfera tenebrosa, priva di lucentezza. Una subli-me negazione di sé? Anche, ma soprattutto un ge-sto di sublime empatia con il dolore straziante del-la madre del Cristo in croce. L’omaggio commossodi un compositore capace tanto di irraggiare la lu-ce più adamantina quanto di scandagliare gli abis-si più inquietanti del dolore umano.

Angelo Chiarle

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entitled Introduzioni (Introductions). The motet Infurore justissimae irae RV 626 was written aroundthe middle of the 1720s, during the period he spentin Rome, whilst Ostro picta, armata spina RV 642was written in the previous decade. This latter workwas for the ceremony on July 2nd of the Visitation ofthe Virgin, Mary being the patron saint of theOspedale della Pietà. It is interesting how both thesemusical gems set their religious content within thevery profane musical structure of an operatic aria.The Gloria RV 589, written in 1713 or 1714, wasone of Vivaldi’s very first religious compositions.There is a close thematic relationship with theIntroduzione RV 642 which suggests that it toowas written for the July 2nd ceremony. It is a large-scale work in twelve quite contrasting movementswith many changes in tonality, instrumentation andstyle. It is a glorification of variation, the apotheosisof dissimilarity as a generative force for creatingbeauty and it is an astounding transformation ofmusical hedonism into spiritual fervour.The Stabat Mater RV 621 is an equally imposingpiece of music. Here, Vivaldi used the abbreviatedversion of the text by Jacopone da Todi which isused on 15th September and on the Friday precedingGood Friday, which in the religious calendar of theCatholic Church are the days marked to celebrateThe Seven Griefs of Mary. The prevailing mood ofthe music is dark and tenebrous, a mood which canbe interpreted as the sublime abnegation of the self.It is also a mood which expresses a very powerfulempathy with the sorrows of Mary, the mother,looking at her son, Christ, on the cross. It is a deeply-felt musical homage from a composer who could notonly fill his music with a sense of bright white light,but who could also plumb the most anguisheddepths of human suffering.

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Le Concert des Nations, fondato nel 1989 all’in-terno della Capella Reial de Catalunya, è la forma-zione più giovane tra quelle dirette dal maestroJordi Savall. Proponendosi con strumenti d’epoca,interprete di un repertorio orchestrale e sinfonicoche spazia dal barocco al romanticismo, Le Concertdes Nations riunisce giovani musicisti per la mag-gior parte originari di paesi latini, tutti altamentespecializzati nell’interpretazione con strumenti an-tichi. Il successo dei loro concerti presso le princi-pali città e festival ha reso Le Concert des Nationsuna delle migliori formazioni del settore. Incisionicome Canticum ad Beatam Virginem Mariam diCharpentier, Requiem di Mozart, Missa Bruxellensisdi von Biber e Farnace di Vivaldi e Francesco Cor-selli sono ormai punti di riferimento per la critica.Di Una Cosa Rara, opera di Vincente Martín y So-ler e Da Ponte, Le Concert des Nations e La CapellaReial de Catalunya hanno dato memorabili rappre-sentazioni. Straordinario successo di critica e pub-blico hanno riscosso L’Orfeo di Monteverdi, Il Bur-bero di Buon Cuore di Martín y Soler, il citato Far-nace e la Rappresentazione di Anima e di Corpo diEmilio de’ Cavalieri.Le Concert des Nations gode del patrocinio onori-fico della Commissione della Comunità Europea.

Unanimemente riconosciuto come uno dei maggioriinterpreti di musica antica, Jordi Savall, violista, di-rettore, pedagogo, ricercatore e creatore di uno stilepersonale inconfondibile, è uno dei principali prota-gonisti dell’attuale rivalorizzazione della musica stori-ca. Nato a Igualada (Barcellona) nel 1941, ha iniziatogli studi musicali all’età di sei anni e ha studiato vio-loncello al Conservatorio Superiore di Musica di Bar-cellona. Dedicatosi alla viola da gamba, ha completato

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Le Concert des Nations was created by Jordi Savallin 1989. It is the youngest of the groups which heconducts, and it is based around his already existinggroup La Capella Reial de Catalunya. It is an orchestraof period instruments which is able to perform theorchestral and symphonic repertoire from Baroqueto Romanticism. It is made up of young musicianswho originate mainly from Latin countries, witheach musician being a top-level specialist in playingancient instruments, and the impact of their concertsat major cities and festivals around the world havemade them one of the leading original periodinstrument groups of today. A large number of criticsagree that they have set new benchmarks withrecordings such as Charpentier’s Canticum adBeatam Virginem Mariam, Mozart’s Requiem,Biber’s Missa Bruxellensis and Vivaldi and FrancescoCorselli’s Farnace. Together, Le Concert des Nationsand La Capella Reial de Catalunya have given trulymemorable performances of Una Cosa Rara, anopera by Vincente Martín y Soler and Da Ponte.They also enchanted the public and received enthu-siastic press reviews with their performances ofMonteverdi’s L’Orfeo, Martín y Soler’s Il Burbero diBuon Cuore, the above-mentioned Farnace andEmilio de’ Cavalieri’s Rappresentazione di Anima edi Corpo. Le Concert des Nations receives thehonourary patronage of the European Union.

Jordi Savall is unanimously recognised as one ofthe major figures in the field of early music. Violplayer, conductor, teacher, researcher, he has crea-ted his own unique style and is one of the majorforces in the current revival of early music. He wasborn in Igualada (Barcellona) in 1941, began hismusical studies at the age of six and went on tocomplete his training at the Barcelona Conservatoryof Music, specialising in cello. Having discovered

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la sua formazione presso la Schola Cantorum diBasilea e a partire dal 1970 si è imposto presso lacritica come uno dei più grandi interpreti di questostrumento. Scopritore instancabile di opere dimenti-cate, ha creato diversi complessi che gli permettonodi interpretare un vasto repertorio che spazia dal Me-dioevo ai primi anni del XIX secolo: Hespèrion XX, LaCapella Reial de Catalunya e Le Concert des Nations. Con la sua partecipazione al film di Alain CorneauTutte le mattine del mondo (premio César per la mi-gliore colonna sonora), ha dimostrato che la musicaantica può interessare anche un pubblico semprepiù giovane e più vasto: ha realizzato anche le co-lonne sonore di Páiaro de la felicidad di Pilar Miró,Giovanna d’Arco di Jacques Rivette e Marquise diVera Belmont. Jordi Savall ha ricevuto numerosi riconoscimenti: re-centemente è stato insignito della Medaglia d’oro delParlament de Catalunya e del “Preis der DeutscheSchallplattenkritik 2003”, del Premio de Honor dallaFundació Jaume I e della Laurea Honoris Causa dal-l’Università Cattolica di Louvain in Belgio.

Nel 1994 la Fondazione Academia Montis Regalisdiede vita a Mondovì ai Corsi di Formazione Orche-strale Barocca e Classica, finalizzati a offrire a giova-ni musicisti italiani e stranieri la possibilità di fareesperienza nel campo della musica antica secondocriteri filologici e con l’utilizzo di strumenti originali.Nacque così l’orchestra Academia Montis Rega-lis, che da allora è stata regolarmente diretta daipiù importanti specialisti internazionali nel campodella musica antica: Ton Koopman, Jordi Savall,Christopher Hogwood, Reinhard Goebbel, ChiaraBanchini, Monica Huggett, Lucy van Dael. L’Orche-stra è divenuta oggi una realtà professionale tra lepiù apprezzate a livello nazionale e internazionale,con presenze regolari presso importanti istituzioni

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the viola da gamba, he attended the Schola Cantorumof Basel, and since the 1970s he has been hailedby the critics as one of the leading players of thisinstrument. He indefatigably hunts out forgottenmusic; and he has created ensembles which specialisein the performance of a huge repertoire coveringmedieval to early twentieth century music: HespèrionXX, La Capella Reial de Catalunya and Le Concert desNations. His score for Alain Corneau’s film Tutte lemattine del mondo was awarded the French filmindustry’s César for the best soundtrack, and thepopularity of this recording has proved that earlymusic can also appeal to the young and to a growingnumber of listeners. He has also provided sound-tracks for Pilar Miró’s Páiaro de la felicidad, JacquesRivette’s Joan of Arc and Vera Belmont’s Marquise.Jordi Savall has won numerous distinctions; themost recent include the Gold Medal from theCatalonian Parliament, the “Preis der DeutscheSchallplattenkritik 2003”, the Premio de Honor ofthe Fundació Jaume I, and a Laurea Honoris Causafrom the Louvain Catholic University in Belgium.

In Mondovì, in 1994, the Academia Montis RegalisFoundation set up an orchestral course for youngplayers who wanted to specialise in the study andperformance of baroque and classical music onperiod instruments. The high standard of studentsfrom Italy and abroad who attended this course ledto the creation of the Academia Montis Regalis,an orchestra which has since worked with andbeen conducted by the leading specialists in earlymusic: Ton Koopman, Jordi Savall, ChristopherHogwood, Reinhard Goebbel, Chiara Banchini,Monica Huggett and Lucy van Dael. The Academianow enjoys international recognition and hasappeared at leading festivals and concert halls suchas the Accademia Nazionale di Santa Cecilia in

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concertistiche e festival quali l’Accademia Naziona-le di Santa Cecilia di Roma, la rassegna Musica ePoesia a San Maurizio di Milano, gli Amici dellaMusica di Perugia, Firenze e Padova, la GOG diGenova, il Festival di Montreux, il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, il Teatro Regio di Torino.Da alcuni anni ha affidato il ruolo di direttore principa-le ad Alessandro De Marchi: con lui sta partecipando aun importante progetto (ideato e diretto da AlbertoBasso) che prevede l’incisione dei manoscritti vivaldia-ni conservati presso la Biblioteca Nazionale di Torino. Le attività della Fondazione Academia Montis Re-galis sono sostenute da Compagnia di San Paolo,Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fon-dazione CRT, Tenuta La Fiammenga.

Alessandro De Marchi, cembalista, organista e di-rettore, sin dai primi anni di studio ha mostrato unospiccato interesse per la musica antica e il jazz. Hastudiato organo e composizione a Santa Cecilia e cla-vicembalo, musica da camera e prassi esecutive an-tiche alla Schola Cantorum di Basilea. Fondamentaligli incontri con Jesper Christensen e René Jacobs.Dopo un periodo di apprendistato alla Staatsoperdi Berlino e al Festival di Salisburgo, dove è statoassistente tra gli altri di Abbado, Barenboim e Run-nicles, ha iniziato a dirigere regolarmente in nume-rosi importanti teatri europei.Fra le principali collaborazioni figurano la Staatso-per di Berlino (Il barbiere di Siviglia, L’isola disa-bitata, Il matrimonio segreto, L’arte della fuga, Pig-malion e Don Juan), il Théâtre de la Monnaie diBruxelles (Le nozze di Figaro, La Cenerentola, DonPasquale, Il re pastore), la Staatsoper di Amburgo

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Rome, the Musica e Poesia Festival of San Maurizioin Milan, the music associations “Amici dellaMusica” of Perugia, Florence and Padova, the GOGin Genova, the Montreux Festival, the Théâtre desChamps-Elysées in Paris and the Teatro Regio inTurin.For several years its principal conductor has beenAlessandro De Marchi. Under De Marchi theAcademia Montis Regalis has embarked on aproject created and directed by Alberto Basso torecord all the manuscript scores of Vivaldi’s musickept in the Turin National Library. The Academia’swork is sponsored by the San Paolo Bank of Turin,the Fondazione CRT Bank and the Tenuta LaFiammenga.

Alessandro De Marchi, harpsichordist, organistand conductor, became interested in early music andjazz at a very early age. He studied organ and com-position at Santa Cecilia in Rome, and harpsichord,chamber music and early music performance practiceat the Schola Cantorum of Basel. His meetings withJesper Christensen and René Jacobs in particular hada big impact on his musical development. After aperiod of apprenticeship at the Berlin Staatsoper andat the Salzburg Festival as assistant to Abbado,Barenboim and Runnicles, he started his career as aconductor working in Europe’s main opera houses.At the Berlin Staatsoper he has conducted Il barbie-re di Siviglia, L’isola disabitata, Il matrimonio segre-to, L’arte della fuga, Pigmalion and Don Juan, at theBrussels Théâtre de la Monnaie Le nozze di Figaro,La Cenerentola, Don Pasquale and Il re pastore, atthe Hamburg Staatsoper L’incoronazione di Poppea,

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(L’incoronazione di Poppea, Il ritorno di Ulisse inPatria, Don Giovanni), il Maggio Musicale Fioren-tino (Nox erat, Dido and Aeneas), il Teatro Regiodi Torino (L’italiana in Algeri). Nel 2005 ha diret-to L’Academia Montis Regalis ne L’Olimpiade di Vi-valdi per Torino Settembre Musica.

Il Coro Filarmonico “Ruggero Maghini” di To-rino si è costituito in seguito a una prima collabo-razione con l’Orchestra Sinfonica Nazionale dellaRai nel giugno 1995. È formato, in occasione diproduzioni sinfonico-corali, da cantanti professio-nisti selezionati attraverso specifiche audizioni e dacoristi provenienti da alcuni gruppi piemontesi piùvolte premiati in concorsi nazionali e internaziona-li. Il coro si intitola a Ruggero Maghini per ricor-dare una delle figure più significative della civiltàmusicale e corale della città di Torino.Oltre a diverse produzioni con l’Orchestra SinfonicaNazionale della Rai, con pagine di Busoni, Prokofiev,Liszt, Ravel, Grieg, Richard Strauss, Händel, Brahms,Mendelssohn, Berlioz, Bach, Schumann, Haydn eBeethoven, il coro ha collaborato a diversi stage e haeseguito concerti di musica moderna e contemporanea,tra cui figurano la Sinfonia di Salmi di Stravinskyeseguita con l’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole,il Te Deum di Arvo Pärt e la prima esecuzione diVom Tode Mariae del compositore torinese DanieleBertotto, sotto la direzione di Peter Erdei. Con il Coro Maghini collaborano il pianista ValterProtto e l’organista Maurizio Fornero, ed è direttosin dalla fondazione da Claudio Chiavazza.

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Il ritorno di Ulisse in Patria, Don Giovanni, at theFlorence Maggio Musicale Nox erat and Dido andAeneas, and at the Turin Teatro Regio L’italiana inAlgeri. In 2005 he conducted the Academia MontisRegalis in Vivaldi’s L’Olimpiade for the TorinoSettembre Musica Festival.

As the result of performances given with the RaiNational Symphony Orchestra, the Turin CoroFilarmonico “Ruggero Maghini” was created inJune 1995 to provide a choir for symphonic choralworks. Its members are selected by audition fromchoirs in Piedmont and are professional singerswho have distinguished themselves in national andinternational competitions. It is dedicated to thememory of Ruggero Maghini, a choral conductor,who made a significant contribution to the musicallife of Turin. The Coro Maghini has performed withthe Rai National Symphony Orchestra in works byBusoni, Prokofiev, Liszt, Ravel, Grieg, RichardStrauss, Händel, Brahms, Mendelssohn, Berlioz,Bach, Schumann, Haydn and Beethoven. It has alsotaken part in workshops and given concerts ofcontemporary music such as Stravinsky’s Symphonyof Psalms with the Orchestra Giovanile Italiana ofFiesole, Arvo Pärt’s Te Deum and the world premierconducted by Peter Erdei of Vom Tode Mariae bythe Turin composer Daniele Bertotto. The CoroMaghini has also worked with the pianist ValterProtto and the organist Maurizio Fornero andClaudio Chiavazza has been its conductor eversince its inception.

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Claudio Chiavazza si è diplomato in clarinetto,musica corale e direzione di coro presso ilConservatorio di Torino, dove è attualmente docen-te. Dopo gli studi svolti con Sergio Pasteris, si è per-fezionato in direzione corale e musicologia conAdone Zecchi, Fosco Corti, Giovanni Acciai, Andreavon Ramm, Piero Damilano e successivamente conPeter Erdei, presso l’Istituto Kodály di Kecskemét(Ungheria). Alterna all’insegnamento l’attività con-certistica in veste di direttore dell’ensemble “GliAffetti Musicali”, con cui ha realizzato diversi pro-getti di ricerca e prime incisioni di musiche inedi-te di Fergusio, Albini, Sigismondo D’India, Durantee Scarlatti. In qualità di direttore del Coro Filarmo-nico “Ruggero Maghini” di Torino ha collaborato piùvolte con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai econ direttori quali Rafael Frühbeck De Burgos, KirillPetrenko, Gerd Albrecht, Kristian Jarvi, GyörgyGyörivány Ráth, Serge Baudo, Simon Preston, JeffreyTate.

Nata in Ucraina, Anke Herrmann ha studiato allaHanns Eissler Hochschule di Berlino e ha presoparte alle masterclass di Elisabeth Schwarzkopf,Dietrich Fischer-Dieskau, Ruth Berghaus e BrigitteEisenfeld. Ancora studentessa viene invitata allaStaatsoper di Berlino dove sarà ospite fissa permolte stagioni. Fra le successive apparizioni in altriteatri ricordiamo Aminta ne L’Olimpiade al Théâtredes Champs-Elysées, Belinda in Dido and Aeneasal Maggio Musicale Fiorentino, Rosina nel Barbieredi Siviglia e la Regina della Notte nel Flauto Magi-co alla Nationale Reisopera Enschede, Nerea nellaDeidamia al Halle Händel-Festspiele.La collaborazione con René Jacobs darà l’avvio aun’intensa attività concertistica incentrata in spe-cial modo sul repertorio settecentesco, che la por-terà in pochi anni ad esibirsi in importanti festival

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Claudio Chiavazza received his diploma from theTurin Conservatory of Music where he studied clarinetand choral music as well as choral conducting withSergio Pasteris. He went to undertake further studiesin choral conducting and musicology with AdoneZecchi, Fosco Corti, Giovanni Acciai, Andrea vonRamm and Piero Damilano. He then went to theKodály Institute in Kecskemét, Hungary, to studywith Peter Erdei. He now alternates teaching withconducting the ensemble “Gli Affetti Musicali” withwhom he has realised various research projects andmade world premier recordings of unpublishedmusic by Fergusio, Albini, Sigismondo D’India,Durante and Scarlatti. As the conductor of the“Ruggero Maghini” Philharmonic Choir he hascollaborated many times with the Rai NationalSymphony Orchestra under conductors such asRafael Frühbeck De Burgos, Kirill Petrenko, GerdAlbrecht, Kristian Jarvi, György Györivány Ráth,Serge Baudo, Simon Preston and Jeffrey Tate.

Anke Herrmann was born in Ukraine and studiedat the Hanns Eissler Hochschule in Berlin. She hasattended masterclasses with Elisabeth Schwarzkopf,Dietrich Fischer-Dieskau, Ruth Berghaus and BrigitteEisenfeld. Whilst still a student she was invited to singfor the Berlin Staatsoper and remained with them formany seasons. She has sung many roles at otheropera houses including Aminta in L’Olimpiade at theThéâtre des Champs-Elysées, Belinda in Dido andAeneas at the Maggio Musicale Fiorentino, Rosina inIl Barbiere di Siviglia, the Queen of the Night in theMagic Flute at the Reisopera Enschede and Nerea inDeidamia at the Halle Händel-Festspiele.After meeting and working with René Jacobs shestarted an intense period of work, specialising in therepertoire of the 18th century, performing in manyinternational festivals, including the Innsbruck

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internazionali (Innsbruck Festwochen der altenMusik, Millennium Festival di Santiago deCompostela, Mostly Mozart) nonché in prestigiosesale quali il Concertgebouw di Amsterdam, ilTeatro Regio di Torino e La Fenice di Venezia.

Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza eil diploma di canto, Roberta Giua si è dedicata allostudio del repertorio sei-settecentesco e all’approfon-dimento della sua prassi esecutiva. Svolge attivitàconcertistica in ensemble diretti da specialisti delrepertorio antico, come Sergio Balestracci, OttavioDantone, Diego Fasolis e Dario Tabbia, con i quali hacantato per importanti festival e stagioni concertistiche:tra gli altri, Torino Settembre Musica e UnioneMusicale a Torino, Festival Monteverdi di Cremona,Cantar Lontano di Ancona, Festival dei Saraceni diMondovì, Aterforum di Ferrara, Rossini Opera Fe-stival di Pesaro, Osterfestspiele di Innsbruck, Festi-val Van der Vlaanderen di Bruges, SaarländischerRundfunk di Saarbrucken. Come solista ha collabo-rato con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai,l’Orchestra del Teatro Bellini di Catania, l’AccademiaBizantina, Milano Classica, Europa Galante, l’Acca-demia del Santo Spirito, ed è stata protagonista nellaRappresentazione di Anima e di Corpo di Emilio de’Cavalieri, nel Ballo delle Ingrate e nel Combattimentodi Tancredi e Clorinda di Monteverdi e nel Matri-monio segreto di Cimarosa.

Nata a Magenta, Sonia Prina all’età di tredicianni ha intrapreso gli studi musicali presso ilConservatorio di Milano e si è diplomata in trom-ba e canto.

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Festwochen der alten Musik, the Millennium Festivalin Santiago de Compostela and Mostly Mozart. Shehas also given concert performances in importantvenues such as the Concertgebouw in Amsterdam,the Teatro Regio in Turin and La Fenice in Venice.

After graduating in law and receiving her diploma insinging, Roberta Giua began to specialise in therepertoire and performance practice of 17th and 18th

century music. She has taken part in many perfor-mances of early music conducted by leading specialistssuch as Sergio Balestracci, Ottavio Dantone, DiegoFasolis and Dario Tabbia, performing in many impor-tant concerts and festivals including Torino SettembreMusica and Unione Musicale in Turin, the Monte-verdi Festival in Cremona, Cantar Lontano in Ancona,the Festival dei Saraceni in Mondovì, Aterforum inFerrara, the Rossini Opera Festival in Pesaro, theOsterfestspiele in Innsbruck, the Van der VlaanderenFestival in Bruges, and the Saarländischer Rundfunkin Saarbrucken. As a soloist she has performed withthe Rai National Symphony Orchestra, the TeatroBellini Orchestra in Catania, Accademia Bizantina,Milano Classica, Europa Galante, and the Accademiadel Santo Spirito. She has sung the leading role inEmilio de’ Cavalieri’s Rappresentazione di Anima e diCorpo, in Monteverdi’s Ballo delle Ingrate and Com-battimento di Tancredi e Clorinda and in Cimarosa’sMatrimonio segreto.

Born in Magenta, near Milan, Sonia Prina beganstudying music at the age of 13 at the Milan Con-servatory of Music where she subsequently graduat-ed with a degree in trumpet and singing.

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Nel 1997 sono iniziate le scritture per le stagionioperistiche e da subito si è dedicata con successoal repertorio rossiniano e barocco.Tra gli impegni di maggior rilievo degli ultimi annicitiamo: Rinaldo di Händel nel ruolo titolo alTeatro alla Scala sotto la direzione di OttavioDantone, Bradamante nell’Alcina e Cornelia nelGiulio Cesare sempre di Händel alla BayerischeStaatsoper diretta da Ivor Bolton, Cunegonda neLa principessa fedele di Scarlatti al Teatro Massimodi Palermo diretta da Fabio Biondi, Speranza eMessaggera nell’Orfeo di Monteverdi al Barbicandi Londra sotto la direzione di Emmanuelle Haïm.In ambito ottocentesco ricordiamo Rosina nelBarbiere di Siviglia al Teatro alla Scala, Isabellanell’Italiana in Algeri al Teatro Regio di Torino,Smeton in Anna Bolena al Teatro Donizetti diBergamo, sotto la direzione, tra gli altri, di Muti,Panni, Spivakov, Bertini, Chung.

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In 1997 she began to be offered important operaticroles and immediately made her mark in theRossini and Baroque repertoires.Her recent successes have included the title role inHändel’s Rinaldo conducted by Ottavio Dantone atthe Scala, Bradamante in Händel’s Alcina and Cor-nelia in Händel’s Giulio Cesare, both conducted byIvor Bolton at the Bavarian Staatsoper, Pompeo inVivaldi’s Farnace at the Madrid La Zarzuela OperaHouse, Cunegonda in Scarlatti’s La principessa fedeleconducted by Fabio Biondi at the Palermo TeatroMassimo, and Speranza and Messaggera in Monte-verdi’s Orfeo directed by Emmanuelle Haïm at theLondon Barbican. She has also performed roles fromthe 19th century repertoire including Rosina in Il Bar-biere di Siviglia at the Scala, Isabella in L’italiana inAlgeri at the Turin Teatro Regio and Smeton in AnnaBolena at the Bergamo Teatro Donizetti under manyconductors such as Muti, Panni, Spivakov, Bertini andChung.

Traduzioni a cura di Martin Mayes

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