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Comunità Cristiana settembre 2013
UN SETTEMBRE A COLORI
Sogno che ricominci il nuovo anno pastorale nella nostra Comunità Pastorale
in Vimercate e Burago con lo stesso entusiasmo di alcuni bambini quando
ricominciano la scuola e riempiono l’astuccio di matite colorate, quelle matite
che colorano la copertina del nostro informatore.
Una comunità, in questi momenti più che mai, che ci chiede bruciante
passione, instancabile desiderio, fantasia creatrice, come scrivevo
sull’informatore di giugno: “Mi sento di chiedere a tutti, laici e sacerdoti, una
vera dichiarazione d’amore alla comunità pastorale! Chi più l’amerà
concretamente, pazientemente, con apertura di cuore, con intelligenza e
creatività, più la farà crescere e fiorire”. …più la farà a colori, più la farà
come uno splendido arcobaleno, segno dell’amore, dell’alleanza di Dio con gli
uomini, segno di una terra che si tiene stretta al cielo.
Papa Francesco ha ripetuto più volte in questi mesi una decisa e decisiva
affermazione di S. Francesco d’Assisi: “Signore, rinnova la tua Chiesa e
comincia da me” e ha ricordato anche la risposta di madre Teresa di Calcutta a
un giornalista che le chiedeva cosa non andasse e cosa ci fosse da cambiare
nella Chiesa di oggi: “Me e lei!”. Con la consapevolezza che la Chiesa è
grande se ognuno di noi è grande, che è in
ciascuno di noi che la Chiesa è bella, si va a
ricominciare … a colori!
Così scriveva Marc Chagall, pittore che mi ha
sempre affascinato:
Sono tuo figlio in terra e cammino con fatica.
Tu m’hai riempito le mani di colori, di pennelli
ed io non so come dipingerti ...
Forse sarai Tu a fare che il mio quadro si
illumini
(Marc Chagall)
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Perché anche il nostro quotidiano si illumini e si riempia della presenza, della
forza, della tenerezza, della consolazione del nostro Dio, mi permetto di
suggerirvi alcuni colori con cui far brillare il nostro vivere come cristiani.
IL COLORE DELLA PAROLA
Il cristiano è “fatto”, costruito, colorato dalla Parola di Dio … Così diceva papa
Giovanni Paolo I:
La Parola di Dio non si accontenta di essere capita,
di essere posseduta da voi:
vuole essa possedere voi, vuole essa entrare nella vostra testa,
e una volta dentro vuole fare il pilota.
Pilotare e dirigere tutta la vostra vita, in un certo senso.
Non vuole essere il “solito” invito a leggere la Bibbia, ma un potente richiamo
a lasciarci segnare, sedurre, scandalizzare, cambiare, liberare da quelle pagine
scritte per noi.
Lo ha capito e ce lo rivela quello splendido scrittore che è Erri De Luca - a suo
dire non un ateo, ma uno che non crede - che ha
fatto mirabilmente della Bibbia la sua ostinazione e
la sua intimità:
Trovi ognuno i fogli scritti per lui nel libro dei libri
rinnovando l’antica sorpresa che egli stesso,
da alcune di quelle pagine, è stato trovato.
Salgo le sue pagine ad ogni risveglio,
spengo su di esse la luce,
e percorro come i campi che sono fermi eppure
mutano a passi di stagione.
Propongo a tutti, adulti e giovani,
un appuntamento imperdibile: la Lectio Divina un martedì sera al mese
per metterci alla scuola della Parola di Dio.
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IL COLORE DELLA PREGHIERA
La preghiera racconta il nostro rapporto con Dio. Noi siamo ciò che preghiamo
perché la preghiera ci cambia, ci illumina, ci trasfigura. Cambia i nostri occhi,
cambia il nostro cuore, cambia il nostro modo di guardare le persone, di
guardare la vita. Ognuno di noi diventa ciò che contempla, prega, ama.
Il grado della nostra fede è il grado della nostra preghiera;
la forza della nostra speranza
è la forza della nostra preghiera;
il calore della nostra carità
è il calore della nostra preghiera.
Né più né meno.
(Carlo Carretto, Lettere dal deserto)
Pregare è dare del tempo a Dio, pregare è dare del tu a Dio,
pregare a volte è una lotta corpo a corpo con Dio, pregare è penetrare nel
mistero della vita, pregare è ricevere forza.
Non pregare per avere vita facile, prega per essere forte.
Non pregare perché il tuo compito sia pari alle tue forze,
prega perché le tue forze siano pari al tuo compito.
Allora l’opera tua non sarà un miracolo ma tu stesso sarai un miracolo.
E ogni giorno ti meraviglierai di te stesso
e della grande energia che è entrata in te.
Propongo anche qui un altro appuntamento imperdibile per adulti e giovani:
ogni primo venerdì del mese la Messa contemplativa, dove “gustare” con
calma la “Cena del Signore”.
IL COLORE DELL’AUDACIA
Spero che l’audacia di papa Francesco alla Giornata Mondiale della Gioventù
in Brasile sia contagiosa … risentiamo alcune sue parole rivolte ai giovani:
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La fede in Gesù Cristo non è uno scherzo, è una cosa molto seria. È
uno scandalo che Dio sia venuto a farsi uno di noi. È uno scandalo
che sia morto su una croce. Che cosa dobbiamo fare, Padre? Guarda,
leggi le Beatitudini che ti faranno bene. Se vuoi sapere che cosa devi
fare concretamente leggi Matteo capitolo 25, che è il protocollo con il
quale verremo giudicati. Con queste due cose avete il Piano d’azione:
le Beatitudini e Matteo 25. Non avete bisogno di leggere altro.
Desidero dirvi ciò che spero come conseguenza della Giornata della
Gioventù: spero che ci sia chiasso… casino. Qui a Rio ci sarà
chiasso, ci sarà casino. Però io voglio che vi facciate sentire nelle
diocesi, voglio che si esca fuori, voglio che la Chiesa esca per le
strade, voglio che ci difendiamo da tutto ciò che è mondanità,
immobilismo, da ciò che è comodità, da ciò che è clericalismo, da
tutto quello che è l’essere chiusi in noi stessi. Le parrocchie, le scuole,
le istituzioni sono fatte per uscire fuori…
Sogno un’audacia così per tutti noi! Sogno giovani così nella nostra comunità
pastorale, giovani abitati dallo spirito evangelico e da splendidi desideri, sogni,
progetti.
“Avete il pennello, avete i colori,
dipingete voi il paradiso, e poi entrateci!"
(Nikos Kazantzakis): è l’augurio che
faccio a ciascuno, ognuno con la sua
splendida sfumatura.
DON MIRKO BELLORA
www.donmirkobellora.it
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APPUNTAMENTI COMUNITÀ PASTORALE
MESSA CONTEMPLATIVA
VENERDÌ ore 21 in santuario
preparata dalle varie parrocchie
4 ottobre (4° anniversario comunità pastorale)
8 novembre - (preparata da S. Stefano)
6 dicembre - (preparata da Ruginello)
7 febbraio - (preparata da S. Maurizio)
7 marzo - (preparata da Burago)
9 maggio - (preparata da Velasca)
6 giugno - (preparata da Oreno)
LECTIO DIVINA
MARTEDI ore 21 nelle varie parrocchie
22 ottobre a S. Maurizio
12 novembre a Oreno
3 dicembre a Burago
4 febbraio a Ruginello
4 marzo a Velasca
13 maggio a S. Stefano
Guida: don Luigi Galli
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Seveso, 7 luglio 2013
Ai fedeli della parrocchia di S. Maurizio in Vimercate.
Carissimi fedeli,
vengo a comunicarvi che l’Arcivescovo ha nominato don Giuseppe Massaro parroco della parrocchia “Dio Trinità d’Amore” in Vimodrone, a partire dal prossimo 1° settembre.
Sono cosciente che questa è una notizia che provoca dolore
nei vostri cuori, perché tutti riconosciamo e apprezziamo il servizio da lui svolto con generosità, fedeltà e passione apostolica
presso la vostra parrocchia e l’intera Comunità pastorale di
Vimercate. D’altra parte i bisogni della nostra Chiesa diocesana sono
tali che il vescovo deve provvedere alla nomina dei nuovi parroci, e la scelta di don Giuseppe è certamente segno di stima e di
fiducia nei suoi confronti. In queste settimane stiamo cercando per san Maurizio un
prete che continuando il lavoro svolto da don Giuseppe sia punto di riferimento per la vostra parrocchia, e insieme al presbiterio
della Comunità pastorale di Vimercate con Burago continui la collaborazione all’edificazione della Chiesa che vive su questo
territorio. Auguriamo a don Giuseppe di tutto cuore un buon cammino
insieme alla sua nuova comunità mentre gli assicuriamo la nostra preghiera.
Questa circostanza diventi per tutti noi occasione per invocare con fiducia il dono di nuove vocazioni sacerdotali.
Abbiamo un bisogno enorme di preti che siano santi e dediti al bene del popolo di Dio.
Augurandovi un sereno periodo estivo vi saluto con affetto e stima e invoco su tutti la benedizione del Signore.
p. Patrizio Garascia
vicario episcopale
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DON GIUSEPPE MASSARO NOMINATO PARROCO
Settembre è il mese dei nuovi inizi, anche nella Chiesa. Perché in alcune
comunità è mese di cambiamenti, di partenze, di distacchi. È così anche per la
nostra comunità pastorale: don Giuseppe Massaro è stato nominato parroco. Da
San Maurizio in Vimercate è stato chiamato alla parrocchia Dio Trinità
d’Amore in Vimodrone.
Caro don Giuseppe,
l’annuncio evangelico
ti chiama oggi su
strade nuove, ti chiama
ad essere “nomade” …
è forse questa la vera
“povertà” di un
sacerdote: quella di
essere sempre pronto a
nuove strade, nuovi
incontri, nuove
comunità, con tanta
fiducia e gioia nel
cuore per ciò e per chi
lo aspetta ma anche
con tanta nostalgia e
sofferenza per ciò e per
chi lascia ...
Un viaggio è un gioco di valigie, di sacchi, di borse. Biancheria
profumata di fresco e ben stirata, messa in ordine, quasi numerata per
i giorni da spendere. Biancheria ammucchiata, sporca, disordinata,
affaticata di sudore misto a profumi, essenze o lezzo: memorie di
emozioni o delusioni.
Valigie fatte o disfatte: attese, speranze, ricordi, bilanci. L’acqua
deterge ogni cosa e riconsegna il bagaglio all’antico stato, pronto per
la nuova impresa.
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Il cuore è diverso, altra cosa: non si lava facilmente. Cresce e si
gonfia nutrito dal viaggio e somma a strati le sue pareti come tacche
della storia, metro e misura dell’anima, che l’una sull’altra
combaciano quasi a confondersi, a bilanciarsi, a mescolare i ricordi
che all’improvviso riaffiorano precisi, come gioia o dolore, sconfitte o
vittorie, stimolati da un inaspettato suono, da un particolare
retrogusto, eccitati dall’odore della terra o dal contatto di un oggetto.
Forse per questo il viaggiatore conserva reperti, per provocare il
cuore …
(E. De Luca - G. Matino, Mestieri all’aria aperta, Feltrinelli)
Il cuore è diverso … perché alcuni “viaggi” non sono tanto semplici, perché
per alcuni viaggi è difficile essere pronti.
Il cuore è diverso … perché si nutre di relazioni, affetti, progetti, sogni,
tenerezza, dolcezza, consolazione, gratitudine, perché prova malinconia,
tristezza.
So che è così anche per te don Giuseppe e per la comunità di S. Maurizio.
(Parrocchia Trinità d’amore –Vimodrone)
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Caro don Giuseppe, ti auguro di cuore un buon cammino!
Fare il parroco è un dono grande e insieme un compito grande: si è chiamati a
uno sguardo "strabico": a ciascuno e a tutti, al vicino e al lontano, all'oggi e al
domani ... ma è proprio una bella "sfida"! Come ben sai!
La presenza, l’amicizia del Signore Gesù ti accompagni. Nuove relazioni e
amicizie, nuovi progetti e sogni colorino questa nuova stagione di vita e di vita
ecclesiale che ti si spalanca davanti.
Rubo qualche parola a quel famoso vescovo e pastore, dom Helder Camara, per
farti i miei più caldi e affettuosi auguri per questo tuo nuovo cammino
nell'annunciare la gioia del Vangelo e nell'accompagnare i fratelli:
Beato chi si sente eternamente in viaggio
e in ogni viaggio, in ogni prossimo
vede un compagno desiderato.
Un buon camminatore si preoccupa
dei compagni scoraggiati e stanchi
Intuisce il momento In cui cominciano a disperare.
Li prende dove li trova. Li ascolta.
Con intelligenza e delicatezza,
soprattutto con amore,
ridà coraggio e gusto per il cammino.
Davvero auguri, don Giuseppe! Per tutti i tuoi sogni più belli e grandi. E che la
tua vita sia “e-vangelo”: una buona, gioiosa, bella notizia per chi ti conoscerà e
incontrerà!
don Mirko
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Con gli occhi di un bambino
In questi mesi d’estate diverse famiglie nella nostra città hanno visto l’esecuzione dello
sfratto dalla loro abitazione causata dalla morosità. Sono episodi che fanno seguito a quelli
avvenuti nei primi mesi dell’anno a cui se ne aggiungeranno altri previsti nei prossimi
mesi.
Dietro a formule burocratiche c’è la vita di intere famiglie ed è difficile per noi sfuggire ad
un sentimento di tristezza perché sono storie conosciute, sono volti di padri e madri e dei
loro figli.
Ed è davanti agli occhi dei bambini che insieme ai loro genitori vedono e non sempre
comprendono quanto sta accadendo, che alla mente ed al cuore affiorano le parole
lapidarie di Gesù “Chi scandalizza uno di questi piccoli è meglio per lui che gli si metta
una macina da asino al collo e venga gettato a mare”(Mc 9,42) e ancora "Guardatevi dal
disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono
sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli" (Mt 18,10).
Se la povertà è sempre uno scandalo, la povertà di un bambino è un urlo per le nostre
coscienze. L’onda lunga della crisi, la mancanza di lavoro per lunghi periodi, oltre
all’impossibilità di provvedere alle normali necessità della vita quotidiana (mangiare,
vestirsi, studiare…) stanno causando anche la perdita della casa.
I dati ISTAT sulla povertà minorile dicono che nel nostro Paese il 7% dei minori
(723.000) vivono in condizioni di povertà assoluta. E’ una realtà che dal nostro
osservatorio del centro d’ascolto tocchiamo con mano e denunciamo da anni.
Ma la crisi non è la spiegazione di tutto. Dal 2004 ad oggi il Fondo Nazionale per le
politiche sociali creato nel 2000 e destinato a sostegno delle famiglie attraverso erogazioni
e servizi è passato da 1 miliardo e 884 milioni ai 43 milioni del 2012.
Nel 2013 il Fondo non è ancora stato finanziato. Nel frattempo i minori in condizioni di
povertà assoluta sono quasi raddoppiati. Ma “la misura della grandezza di una società è
data dal modo con cui tratta chi è più bisognoso (Papa Francesco, Rio de Janeiro 2013).
C’è quindi una responsabilità precisa della politica che ha peggiorato le condizioni di vita
delle famiglie più esposte al rischio povertà anche quando la crisi non era ancora
scoppiata.
In questi anni tutto il vasto mondo del volontariato sociale ha svolto un prezioso ruolo di
supplenza, moltiplicando gli sforzi, ma senza un cambio di rotta di chi ha la responsabilità
di contrastare la povertà sarà sempre più difficile rispondere a chi bussa per chiedere aiuto.
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Ma in questi mesi qualcosa è accaduto di prezioso: due famiglie hanno messo a
disposizione due appartamenti alla Fondazione S. Carlo che, attraverso l’Associazione
Progetto Ospitalità, gestisce nel nostro decanato una decina di alloggi da destinare a fasce
deboli della popolazione. E in questi appartamenti sono state accolte temporaneamente 2
famiglie che hanno subito lo sfratto.
Altre famiglie si sono impegnate a versare una quota mensile da destinare ad un fondo per
sostenere con un piccolo aiuto mensile chi non ce la fa a pagare gli onerosi affitti del
mercato immobiliare.
In questo nostro Paese, così ossessionato dai costi e così poco capace di coltivare la vita, in
cui tutti siamo esposti al rischio di mangiarci ogni giorno un pezzetto di anima, sono questi
i gesti che portano un po’ d’aria fresca e aprono alla speranza, gesti confortati ancora una
volta dalle parole del Santo Padre che ci invita a mettere al centro della nostra vita Dio:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi
dico in verità che non perderà la sua ricompensa» (Mc 9,41), “Dio dal cielo si china sui
figli dell’uomo per vedere se c’è un uomo saggio che cerca Dio” (Sal 53,3).
Pinuccia, Centro d’Ascolto Caritas
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Festa di S. MARIA MADDALENA
8 Settembre 2013
Da SABATO 7 a DOMENICA 15
Sarà aperta la PESCA di BENEFICENZA
Programma Festa Patronale
da lunedì 02 a venerdì 06 … settembre
ore 8.30 lodi ore 18.00 vespri
mercoledì o4 ore 20.30 S. Messa per tutti i cari defunti della nostra
parrocchia.
Sabato 07 – ore 16,30 S. Confessioni
Ore 19.oo cena in oratorio
Ore 21,00 rappresentazione teatrale dialettale
Domenica 8 – ore 10,30 – S. Messa Solenne – al termine benedizione mezzi
di trasporto (auto – moto – biciclette – passeggini ecc.)
in piazza Giordano Bruno a seguire aperitivo paesano in Corte Grande
ore 15.00 esposizione oggettistica hbbystica in via De Amicis e giochi pe tutti
i bambini
ore 18,00 sfilata “la storia di Velasca attraverso gli abiti da sposa”
ore 19,00 apertura cucina in Oratorio
ore 21,00 serata danzante con gruppo “San Gerolamo”,
Lunedi 9 – ore 20,30 processione per le vie del paese
Al termine in oratoriogara di torte paesane con assaggio premiazione e
brindisi.
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Comunità Cristiana settembre 2013
SABATO 31 AGOSTO
Ore 18.00
MESSA VIGLIARE s. messa MAPELLI EZIO e RIPAMONTI GIOVANNA
DOMENICA 1 SETTEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
I dopo IL MARTIRIO di Giovanni Battista s. messa TOMASINO RINO s. messa GALBUSSERA ETTORE, GINO, PIERINO, GIUSEPPE ed ERMINIA
LUNEDI’ 2 SETTEMBRE
Ore 9.00
FERIA s. messa PEREGO GIOVSNNI e CEREDA MARIA, figli e figlie, SUOR MARIA GIOVANNA
MARTEDI’ 3 SETTEMBRE
Ore 9.00
S. GREGORIO MAGNO, papa e dottore della Chiesa s. messa BENDOTTI ANGELA e Fam. MAJ
MERCOLEDI’ 4 SETTEMBRE
Ore 20.30
FERIA s. messa - BAROZZI ANGELO e familiari / CONSONNI CARLO, MAGGIONI PIERINA e familiari / GIANCARLO, FIORINA, PIERINA / BETTINO SUGLIANI
GIOVEDI’ 5 SETTEMBRE
Ore 9.00
BEATA TERESA DI CALCUTTA vergine s. messa
VENERDI’ 6 SETTEMBRE
Ore 9.00
FERIA s. messa GIBIN MARIO, MARIA, CAROLINA
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SABATO 7 SETTEMBRE
Ore 18.00
MESSA VIGLIARE s. messa Fam. MARINI e BOSIO
DOMENICA 8 SETTEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
II dopo IL MARTIRIO di Giovanni Battista s. messa BONFANTI EMILIA e GALBUSERA FERDINANDO / GALBUSERA GIUSEPPE e familiari s. messa Famiglia ANTONINI / BONALDI CATERINA e STEFANO
LUNEDI’ 9 SETTEMBRE
Ore 9.00
FERIA s. messa
MARTEDI’ 10 SETTEMBRE
Ore 9.00
BEATO GIOVANNI MAZZUCCONI s. messa
MERCOLEDI’ 11 SETTEMBRE
Ore 20.30
FERIA messa Famiglie ALARI e BOSIO / GHESA MARIA e Fam. COSSOLINI / BELLINI LEONARDO
GIOVEDI’ 12 SETTEMBRE
Ore 9.00
S. NOME della B. V. MARIA
s. messa ZAMBELLO e GIACOBBE
VENERDI’ 13 SETTEMBRE
Ore 9.00
S. GIOVANNI CRISOSTOMO vescovo e dottore s.messa
SABATO 14 SETTEMBRE
Ore 18.00
MESSA VIGILIARE s. messa MAGNI ELIA e MAGGIONI AMELIA / MANDELLI AMBROGIO/ BARSOTTI VITTORA
DOMENICA 15 SETTEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
III dopo IL MARTIRIO DI Giovanni Battista s. messa MAGNI LUIGI e LUIGIA / GALBUSSERA ALFONSO e CESARINA s.messa MAGNI NATALE e ZAPPA CAROLINA / MEREGALLI FRANCESCO e FARINA CAROLINA
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LUNEDI’ 16 SETTEMBRE
Ore 9.00
SS. CORNELIO e CIPRIANO, martiri s. messa PANCERI LEONARDO
MARTEDI’ 17 SETTEMBRE
Ore 9.00
S. SATIRO s. messa MANZATO ELIO, RICCARDO e LAURA
MERCOLEDI’ 18 SETTEMBRE
Ore 20.30
S. EUSTORGIO I, vescovo s. messa / BIONDO PIETRO, MAZZITELLO ITALO, MAZZITELLI CATERINA, COLACCHIO SILVIA
GIOVEDI’ 19 SETTEMBRE
Ore 9.00
FERIA s. messa MAGNI PAOLINO e SANDRINA
VENERDI’ 20 SETTEMBRE
Ore 9.00
S. ANDREA KIM TAEGON e compagni, martiri
s. messa
SABATO 21 SETTEMBRE
Ore 18.00
MESSA VIGLIARE s. messa LINO DE CLEMENTE / SUGLIANI, MAJ e CORBETTA ADRIANA
DOMENICA 22 SETTEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
IV dopo IL MARTIRIO di Giovanni Battista s. messa MEREGALLI NATALE, MARIA e SILVANA, famiglia MEREGALLI e GALBUSERA s. messa CESANA CARLOTTA, PEREGO GERARDO e fam.
LUNEDI’ 23 SETTEMBRE
Ore 9.00
S. PIO da PETRALCINA s. messa – per i Giovani
MARTEDI’ 24 SETTEMBRE
Ore 9.00
S. TECLA, vergine e martire s. messa ROSSINI PAOLO e ZIVILONGHI MARIA, figli e figlie, cognati e generi
MERCOLEDI’ 25 SETTEMBRE
Ore 20.30
S. ANATALO e tutti i Santi vescovi milanesi s. messa CASPANI CARLO e REGINA / BAROZZI PIETRO e MEREGALLI GIUSEPPINA
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GIOVEDI’ 26 SETTEMBRE
Ore 9.00
FERIA s. messa RUGGIERO CATERINA / COLOMBO FERRUCCIO e CAROLINA, COLOMBO VITTORIO e MARIA
VENERDI’ 27 SETTEMBRE
Ore 9.00
S. VINCENZO de’ PAOLI, sacerdote s. messa ELIO, GIUSEPPE
SABATO 28 SETTEMBRE
Ore 18.00
MESSA VIGILIARE s. messa BRAMBLLA ANTONIO, LUIGIA, ANGELO e Sorelle / PILOTTI ANGELO
DOMENICA 29 SETTEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
V dopo IL MATRIRIO di Giovanni Battista s. messa GALBUSERA GALDINO, ROSSINI VITTORIA e BETTINESCHI GIUSEPPE, LAZZARONI MARIA s. messa CORBETTA ANGELO
LUNEDI’ 30 SETTEMBRE
Ore 9.00
S. GIROLAMO, sacerdote e dottore s. messa DON AGOSTINO
MARTEDI’ 1 OTTOBRE
Ore 9.00
S. TERESA di Gesù Bambino, vergine e dottore s. messa TOMASINO RINO
MERCOLEDI’ 2 OTTOBRE
Ore 20.30
SS. ANGELI CUSTODI s. messa GIANCARLO, FIORINA, BATTISTA/ BIONDO PIETRO, MAZZITELLO ITALO, MAZZITELLI CATERINA, COLACCHIO SILVIA
GIOVEDI’ 3 OTTOBRE
Ore 9.00
BEATO LUIGI TALAMONI, sacerdote s. messa COLOMBO ANGELO e BONFANTI MARIA
VENERDI’ 4 OTTOBRE
Ore 9.00
S. FRANCESCO D’ASSISI, patrono d’Italia s. messa BONALUMI PIERINA e famiglia ALARI / BETTINO SUGLIANI
SABATO 5 OTTOBRE
Ore 18.00
MESSA VIGLIARE s. messa COLOMBO ERNESTO, LINO, UMBERTO
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DOMENICA 6 OTTOBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
VI dopo IL MARTIRIO di Giovanni Battista s. messa PAROLINI MASSIMO e DALLA VILLA FEDERICO s. messa BENDOTTI ANGELA e Fam. MAJ
Per richieste di intenzioni per S. Messe e per eventuali correzioni di trascrizione
rivolgersi a Don Franco Da un velaschese contento!
16 Luglio 2013
Ciao a tutti,
terza lettera dal Brasile.
Sono molto in ritardo col dare mie notizie, vi chiedo scusa, questo è dovuto un po’ alla
mia pigrizia nello scrivere e un po’ al susseguirsi di avvenimenti che hanno riempito le
giornate.
Prima di tutto ringrazio le Amiche che hanno organizzato la serata del 18 Maggio “via
skype” Vimercate - São José dos Basílios, le persone che hanno partecipato e Angelo
Meroni che ha reso possibile il collegamento. Mi ha fatto molto piacere rivedere volti
conosciuti e sentire le loro voci.
Anche se oramai sono passati alcuni mesi non posso non parlarvi del Festejo di São José
che si è svolto dal 22 Aprile al 1 Maggio che sarebbe la festa del santo patrono del paese.
E’ stato molto complesso, incominciando dalla preparazione: invito ai sacerdoti per le
celebrazioni, formazione delle varie equipe di lavoro, creazione del libretto dei canti (che
poi viene usato tutto l’anno) e
dell’invito per la popolazione (con
riportato il tema scelto per il festejo,
il programma religioso e il
programma sociale), organizzazione
della lotteria (premi, biglietti),
striscione col tema del festejo per
l’esterno della chiesa e un cartellone
per l’interno. Per parecchie sere c’e
stata la riunione del gruppo liturgia
per la preparazione delle
celebrazioni, ogni sera c’era un
sottotema al tema centrale, la scelta e
la realizzazione di alcuni simboli per
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ogni messa (come quello dell’anno della fede, diviso in 4 parti, una bussola, un cuore, una
mappa).
La cosa meno piacevole è stata che tutte le mattine alle 5 c’era l’alvorada che durava 30/45
minuti e consisteva nell’annunciare alla gente il programma della sera, la lettura del
Vangelo del giorno e musica dagli altoparlanti della chiesa. Praticamente era come avere
lo stereo a tutto volume in camera. Io ho anche avuto la bella idea di scaricare da internet
il suono delle campane di Vimercate, da usare prima della celebrazione della messa in
alternanza ai canti, e che è stato usato anche alle 5 di mattina!
Il festejo è iniziato la sera del 21 di Aprile, dove tutta la comunità si è riunita nella chiesa
matrice per portare in processione la statua di S. Josè in una chiesa poco distante in Rua do
Abilio e terminare con la celebrazione della Parola. La mattina dopo alle 6 siamo andati a
riprendere la statua e dopo un breve tragitto, per informare la popolazione dell’inizio del
festejo, riportarla nella chiesa matrice. Alle 6 di sera si è svolta la via crucis rappresentata
dai giovani, che era stata rimandata x la pioggia prima di Pasqua, conclusa con la messa di
apertura del festejo.
Nei giorni successivi c’è stata ogni sera la celebrazione della messa con preti diversi e in
seguito, nel cortile del centro, un mercatino, la vendita di “mingau de miglio”, “caldo de
macaxeira” e “misto quente”, preparati dai gruppi di lavoro, la pescheria x i bambini, il
leilão che consiste in un’asta con torte o piccoli oggetti donati e riacquistati dalla gente e
l’ultima sera l’estrazione dei premi della lotteria.
Il tutto è stato molto impegnativo e faticoso, ma i risultati sono stati buoni per l’affluenza
della gente, per il contenuto delle liturgie e per l’incasso complessivo che è servito a
coprire il debito dell’acquisto dell’apparecchio per il suono della chiesa matrice.
Sul bollettino mensile della comunità Francilene ha scritto, a proposito del festejo, un
pezzo carino, ve ne scrivo una parte tradotta: “In questo anno la Chiesa cattolica sta
vivendo un tempo chiamato Anno della Fede, non potevamo allontanarci da questa realtà
in quanto l'Anno della fede è l'occasione per rinnovare la grazia di poter annunciare con
gioia che, in Gesù Cristo, tutte le persone incontrano la propria dignità e la vera libertà.
Con São José operario siamo chiamati a riscoprire e alimentare la fede in suo Figlio Gesù.
Questo è stato il tema che ha guidato la festa di S. josé, nel periodo dal 22 aprile al 1
maggio, ogni sera abbiamo riflettuto sulla fede a partire da una realtà concreta, al fine di
risvegliare in noi che senza la fede non possiamo fare niente è lei che ci muove, ci fa
credere che tutto è possibile, perché la fede è fiducia in qualcosa che va oltre le nostre
capacità. Come cattolici siamo privilegiati perché abbiamo molti modi per crescere nella
fede, la Parola di Dio, i sacramenti, la liturgia della Parola, la Liturgia eucaristica, i circoli
biblici ... Quest'anno il nostro Festejo ha avuto un nuovo volto, una nuova gioia, la gioia e
il volto del giovane che vive ed è presente nella comunità, che sogna e vuole rendere
concreto quello che sogna. Ai giovani la nostra gratitudine per la partecipazione e
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l’allegria propria dei giovani, la chiesa ha bisogno di tutti voi.” Io ho avuto la fortuna e la
felicità di vedere nascere dal nulla il gruppo giovani, ho assistito alla loro prima riunione,
erano un gruppo di 10 ragazzi che tentavano di fare gruppo, ora sono un gruppo di più di
50 ragazzi che si ritrovano settimanalmente, organizzano serate ed incontri, alcuni stanno
partecipando al catecumenato per ricevere il battesimo, altri si sono inseriti nei vari gruppi
liturgia, catechismo, la maggior parte partecipa alla messa del sabato sera.
A piccoli gruppi alternandosi ci accompagnano nelle comunità per le visite e la
celebrazione della messa, questo dopo che, la congregazione delle suore che ha
accompagnato la vita religiosa di São José per 25 anni ha deciso di chiudere la casa e fare
le valigie, costringendo don Daniele, me e
Francilene a rivedere i nostri piani di lavoro e
a coinvolgere di più i giovani.
Fra le varie cose, i giovani, hanno animato la
messa di Pentecoste, creato dei bellissimi
tappeti nelle strade del paese per il passaggio
della processione del Corpus Christi, si è
svolto il primo ritiro spirituale dei giovani ed
ora sono iniziati gli incontri pregiornata GMG
itineranti in varie comunità che si
concluderanno sabato 27 con una camminata
per le vie del paese e la veglia nel salone del
centro comunitario.
Si è anche svolta in São José la prima
Assemblea parrocchiale “autonoma” (gli altri
anni ci si univa a Dom Pedro). È iniziata il
venerdi sera e si è conclusa la domenica,
abbiamo invitato una relatrice che ci ha
illustrato il tema della Liturgia alternando
momenti di lezione a momenti di preghiera e
di lavoro di gruppo.
Ci sono in programma delle nuove idee e dei
cambiamenti ma se vi dico tutto adesso, cosa
scrivo nella prossima lettera?
Concludo con una frase di papa Francesco:
“Se vogliamo seguire Cristo da vicino, non possiamo cercare una vita comoda e tranquilla.
Sarà una vita impegnativa, ma piena di gioia”.
Um abraço Rossana
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ANNO PASTORALE ORATORIANO 2013-14
«A TUTTO CAMPO» I contenuti della proposta
L'icona evangelica: La parabola del buon grano
L'editoriale: Il Vangelo dell'umano «A tutto
campo»
Il logo e lo slogan: «A tutto campo»
Accettiamo la sfida e facciamo del mondo il nostro campo! Buttiamo giù ogni
muro che ci separa dalle altre persone, che non ci fa stare in mezzo a tutte le
situazioni della vita, e impariamo a condividere con gli altri quello che
abbiamo di più prezioso: la nostra fede convinta nel Signore Gesù, nel Figlio di
Dio fatto uomo, morto e risorto.
«A TUTTO CAMPO» è lo slogan dell’anno oratoriano 2013-2014: tutto il
bene che è stato seminato nel mondo non ci sarà estraneo, desterà il nostro
interesse e noi apporteremo il tesoro prezioso che abbiamo ricevuto, ci
metteremo del nostro perché il mondo sia migliore e le relazioni fra le persone
autentiche e vere.
Noi crediamo che l’incontro con Gesù sia la vera «chiave» che apre a una vita
piena e felice, a una vita buona che di per sé esce allo scoperto in tutta la sua
bellezza e che può continuamente «crescere e portare frutto». La nostra fede ci
spinge a farci annunciatori fedeli di questo messaggio, che è «di salvezza».
Noi sappiamo che si può incontrare il Signore nei modi più disparati, ma
sappiamo anche che la nostra testimonianza èla via d’accesso più evidente per
accogliere il dono della fede. Noi pensiamo che anche i ragazzi dei nostri
oratori possano essere dei testimoni del Vangelo e degli annunciatori che
percorrono le strade del mondo, del loro mondo, con una forza, una luce e una
coerenza che non hanno eguali.
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Comunità Cristiana settembre 2013
A loro chiederemo quest’anno di essere dei discepoli di Gesù risorto «A
TUTTO CAMPO», cioè completi e coerenti, perché siamo certi che nelle loro
classi, nelle loro case, con i genitori, i fratelli e gli amici, agli allenamenti come
nel tempo libero, la loro presenza può essere un segno luminoso dell’amore di
Dio, quell’amore che si dimostra con il dono di sé per il bene di tutti,
sforzandosi di imitare in tutto il Signore Gesù.
È lui il Figlio dell’uomo che è venuto a seminare nel mondo quel «buon seme»
che, nonostante le fragilità e le prove, continua a «crescere e fare frutto» senza
lasciarsi soffocare dal male. Il «buon seme» disseminato nel mondo diventa
grano splendente, quando non perde la sua natura, anzi fa di tutto per maturare,
aggrappandosi con fiducia alla sua origine.
L’icona evangelicache abbiamo scelto per l’anno oratoriano è la parabola del
buon grano che si trova nel Vangelo di Matteo al capitolo 13 (cfr. Mt 13, 1-
2.24-30.36-43).
I «pilastri» e la scoperta Ad ogni ragazzo si chiederà innanzitutto di esercitarsi nell’incontro con il
Signore, secondo i «pilastri» della vita comunitaria: i sacramenti e una
preghiera costante che faccia parte della vita di ciascuno come un «faro» che
guida e rafforza ogni scelta; le occasioni di vita bella e buona, intensa e allegra,
in compagnia di una comunità che educa attraverso l’oratorio; l’ascolto della
Parola, spiegata in modo semplice e affascinante, perché venga colta e
attualizzata tutti i giorni; la carità, la prossimità e il servizio che plasmano così
tanto il cuore dei più giovani da formarlo per il futuro.
Se «il campo è il mondo» e i nostri sono ragazzi sapranno vivere «A TUTTO
CAMPO», potranno scoprire che in ogni esperienza umana, in ogni relazione
sincera c’è il segno della presenza di Dio e della sua bontà. Ogni situazione,
ogni momento, siano anche negativi, hanno una loro ricchezza che serve per
crescere, se non li si affronta da soli e se si è capaci di leggere la realtà con
l’intelligenza e con il cuore. Aiuteremo i ragazzi a investigare il mondo,
soprattutto il loro mondo, a scoprire che è pieno di bontà, anche se spesso
risulta nascosta. Dalla bellezza che l’umanità porta con sé, ogni ragazzo potrà
maturare nelle sue convinzioni, nella capacità di giudizio e di discernimento ed
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essere una persona buona, una «bella persona», ma soprattutto una persona
autentica, libera e felice.
Nessun ragazzo che abita nel nostro territorio può esserci estraneo o
indifferente. Il disegno che Dio ha scritto su di lui ci responsabilizza, ci scuote
e ci impegna a un accompagnamento discreto ma efficace che lo porti a
scoprire la sua vocazione e a maturare le sue scelte con libertà e coerenza.
Un oratorio «A TUTTO CAMPO»
L’iniziativa pastorale, che il nostro Arcivescovo ha definito «Il campo è il
mondo – vie da percorrere incontro all’umano», chiede a ogni credente, dal
più piccolo al più grande, di «riconoscere che lo Spirito ci sta provocando a
una più decisa comunicazione di Gesù Cristo come Evangelo dell’umano».
Traduciamo tutto ciò che comporta questa iniziativa con lo slogan «A TUTTO
CAMPO». Ci metteremo in ascolto di quanto ci verrà consegnato nella lettera
pastorale il prossimo settembre e cercheremo di attualizzarlo nella vita dei
nostri oratori.
Intanto, consapevolmente, assumiamo l’impegno a correre più speditamente
verso quella nuova umanità che sono le giovani generazioni, imparando dalle
loro esperienze di vita, utilizzando il loro linguaggio, interpretando i loro
bisogni e i loro desideri, anche quelli inespressi, e proponendo, con simpatia e
leggerezza, l’incontro con il Signore Gesù, come strada per crescere e
realizzare una vita buona e felice.
Il nostro impegno è per una corsa «A TUTTO CAMPO» che intercetti genitori,
nonni, insegnanti, allenatori, educatori perché insieme ci si prenda a cuore della
crescita di ciascun ragazzo valorizzando le sue potenzialità, le sue ricchezze e
inclinazioni e perché, per quanto ci è possibile, possa ascoltare e accogliere
l’annuncio del Vangelo.
Nessun ragazzo che abita nel nostro territorio può esserci estraneo o
indifferente. Il disegno che Dio ha scritto su di lui ci responsabilizza, ci scuote
e ci impegna per un accompagnamento discreto ma efficace che lo porti a
scoprire la sua vocazione e a maturare le sue scelte con libertà e coerenza.
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«A TUTTO CAMPO» su un doppio binario La proposta «A TUTTO CAMPO» si snoda su un doppio binario. Da un lato
impegna la vita dei ragazzi perché possano accogliere la proposta di diventare
subito dei testimoni del Vangelo là dove si trovano, disposti anche a correre
controcorrente e a portare una cultura nuova nei loro ambienti di vita.
Dall’altro, «A TUTTO CAMPO» provoca l’oratorio a mettere in moto tutte le
sue risorse ed energie e a scoprirne delle nuove affinché i ragazzi possano
essere accompagnati ad una crescita integrale in cui fede e vita non siano
antagoniste ma si rischiarino a vicenda armoniosamente.
Il buono che vince nel mondo
Un doppio sguardo sarà quello che punterà a mettere in moto nei ragazzi tutto
il bene che hanno dentro. Una prima attenzione consisterà nel valorizzare ogni
aspetto della loro vita. Studieremo le loro caratteristiche e li incoraggeremo a
proseguire nel cammino quando esso aderisce al Vangelo e, nell’umiltà di chi
si pone – in quanto educatore – più come testimone che come maestro,
dimostreremo anche che ci sono peccati che occorre riconoscere, senza
fuggirne, senza lasciarsi prendere dal panico o scoraggiarsi. Ci sono situazioni
che intaccano la vita e la felicità anche dei fanciulli, dei ragazzi, di
preadolescenti e adolescenti. Con loro possono essere svelate e chiamate con il
loro nome per dimostrare che il danno che possono causare può essere limitato
e risultare meno grave di quanto sembri (cfr. Icona evangelica).
Una seconda attenzione prenderà la forma del dare valore a tutto il bene che c’è
nel mondo. Considerando il mondo non come qualcosa di lontano, ma come
tutto ciò che entra in dialogo diretto con i ragazzi. Il buono che c’è nella
cultura, nella vita sociale quando è solidale e rispondente ai bisogni, nella
libertà di agire e di pensare, nelle relazioni personali quando sono autentiche e
sincere, nelle forme di diversità in genere come opportunità per un dialogo
arricchente ma anche per un consolidamento della propria identità. Il seme
buono gettato nel mondo intercetta tutto il mondo e questo può suscitare
interesse, passione, coinvolgimento, studio e ricerca.
«Sopra tutte queste cose rivestitevi della carità» (Col 3, 14) «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il
seme buono sono i figli del Regno»(Mt 13, 37-38). La spiegazione che il
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Signore Gesù dà alla parabola del buon grano ci responsabilizza tutti perché ci
immette in una prospettiva nuova, dove al centro non c’è l’oratorio o le
strutture ecclesiali ma una comunità che si sparge – quasi si scioglie come il
sale – nel mondo intero e che ha la sua casa non in un ambiente preciso, ma in
tutti gli ambienti.
Essere «figli del Regno» significa per i ragazzi esercitarsi nella bontà. Non si è
buoni o cattivi così, solo per indole. Non si può lasciare l’esercizio della bontà
alla spontaneità e all’emotività del momento. Occorre educare alla costanza del
bene, come si educa ad una continua lotta, senza paura delle cadute o delle
incapacità dei singoli, ma indicando a ciascuno la strada maestra di ogni
discepolo del Signore: la via della carità.
L’educazione in oratorio, quest’anno in particolare, può essere sostanzialmente
educazione all’amore, cioè alla carità, che si realizza in opere più che in
parole, in gesti concreti, in scelte di vicinanza e condivisione da compiere
anche con fatica, ma che non si fermano di fronte alle difficoltà, alle sconfitte o
alle cadute. Mettiamo al di sopra di tutto la carità, che è anche «carità pastorale
e educativa» da parte dei presbiteri, delle consacrate, dei responsabili e
educatori, e il nostro stile educativo e le nostre proposte non potranno che
essere «A TUTTO CAMPO».
«Buoni cristiani e onesti cittadini» Formare «buoni cristiani e onesti cittadini» era l’obiettivo dell’oratorio di san
Giovanni Bosco. Per il padre e maestro della gioventù i due termini non erano
in contraddizione perché erano la sintesi di un’attenzione educativa a 360°.
L’amore paterno che dimostrava di avere nei confronti dei più giovani
provocava in lui un totale interesse per tutto quello che occorreva al bene dei
ragazzi. Li vedeva in difficoltà perché erano poveri e senza istruzione, perché
erano indifesi di fronte alla complessità della società e alle scelte per il futuro.
Per questo la sua passione educativa si è orientata perché i suoi ragazzi
potessero studiare, imparare un lavoro, vivere nella società non solo
onestamente ma anche con la capacità di promuovere il bene comune. In tutto
ciò, sapeva che, per dare un senso alle loro azioni e una direzione alla loro
esistenza, c’era bisogno del Vangelo. Ricordiamo il trinomio della suo sistema
educativo: ragione, religione, amorevolezza. Questo stile è significativamente
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oratoriano. Farne memoria può servire all’oratorio di oggi per strutturarsi «A
TUTTO CAMPO» reinventandosi se necessario per stimolare nei ragazzi,
soprattutto nei preadolescenti e adolescenti un nuovo senso critico, una
passione per tutto ciò che è umano e un senso forte del servizio come
condizione per una vita dal sapore evangelico.
«A TUTTO CAMPO» negli ambiti di vita Prendersi a cuore i ragazzi in tutta la loro umanità significa accompagnarli con
discrezione e rispetto fornendo loro le chiavi di lettura per interpretare le azioni
di ogni giorno là dove quotidianamente si trovano a vivere.
La vita dei ragazzi è un intreccio di semplicità e complessità.
Stare dentro gli ambiti di vita dei ragazzi significa «stare accanto…» per tirar
fuori tutto il bene che hanno nel cuore, per sorreggerli nei momenti difficili ma
anche per lasciare che possano imparare dai loro errori, per orientare le loro
energie e vigilare su possibili dispersioni e suggerire con umiltà uno stile che
possa poi tradursi nella vita quotidiana.
Il criterio di questo accompagnamento è sempre la ricchezza del Vangelo e
l’imitazione dell’unico Maestro che è il Signore. La saggezza della comunità
educante dell’oratorio consiste nel proporsi come «ponte» fra la proposta di
una educazione cristiana integrale e chiunque abbia un ruolo educativo nei
confronti di ogni ragazzo, perché insieme si possa dialogare e costituire una
«cura» non ossessiva ma propositiva per la sua crescita.
Quali ambiti? Gli ambiti in cui la comunità educante dell’oratorio è chiamata a esserci sono:
la famiglia e gli amici
la scuola e gli impegni di studio
lo sport e il tempo libero
la città e il territorio
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la comunità cristiana (parrocchia e oratorio).
Ai ragazzi non smetteremo di proporre la vita bella dell’oratorio con la sua
animazione, i giochi, la creatività e attività di ogni genere (a 360°). Ma il
nostro impegno principale consisterà nel prenderci a cuore tutta la loro
esistenza. Apriremo, dunque, un dialogo costante con i genitori e ci sforzeremo
di sostenerli nel loro difficile compito educativo. Ma faremo di più! Ci starà a
cuore il tempo dei ragazzi perché sia investito nell’amore e nel servizio ma
anche nel sano divertimento, nelle amicizie sincere fra i coetanei, nel gioco di
gruppo, in attività che mettano in moto la creatività e l’espressività di ciascuno.
Ci sforzeremo di abbattere il muro della solitudine che patiscono tanti ragazzi,
soli in casa, senza nessuno con cui giocare e condividere il tempo libero.
Susciteremo l’interesse per ogni cosa e saremo una fonte che genera la
passione per la vita in tutte le sue espressioni.
«A TUTTO CAMPO» cioè insieme Una iniziativa pastorale di tale portata comporta il coinvolgimento massimo di
tutta la comunità educante presente in oratorio ma non solo, significa ricercare
l’aiuto e il servizio di altre persone, di giovani che, per i loro studi, hanno delle
competenze in ambito pedagogico e culturale, di genitori che si prestino nel
prendersi a cuore l’educazione di altri figli oltre ai propri, di membri della
comunità che operino attivamente nel mondo del volontariato o della carità…
Ma perché gli oratori si muovano «A TUTTO CAMPO», è utile che ci sia
un’alleanza fra diversi oratori perché si condividano le forze e le attenzioni
verso i ragazzi e le loro famiglie, ma anche si promuova insieme una apertura
verso tutto il loro mondo.
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Quattro Giorni Catechisti sul primo annuncio
“Sorpresi dalla Parola” è il tema dell’iniziativa in programma nelle sette
Zone pastorali e rivolta a presbiteri, religiosi, religiose, diaconi, catechisti,
operatori di pastorale battesimale, educatori e insegnanti
«Affronteremo un tema fondamentale e cruciale nel percorso dell’Iniziazione cristiana -
spiega don Antonio Costabile, responsabile del Servizio per la Catechesi -. I vescovi
lombardi nella lettera La sfida della fede: il primo annuncio (2009) ci ricordano che “il
primo annuncio non sta solo all’inizio cronologico, ma è il centro vitale dell’esistenza
cristiana”. La Buona Notizia e in special modo il cuore dell’annuncio cristiano contiene,
come in nuce, il magma incandescente del primo annuncio. Più che rinvigorire la fede di
adulti e bambini siamo chiamati come Chiesa a generare nella fede e accompagnare con
molta sollecitudine la crescita di ciascuno in un cammino integrale di vita cristiana. È un
compito affascinante e impegnativo per le nostre comunità cristiane, chiamate a lasciarsi
rinnovare dalla Buona Notizia per essere Vangelo vivo per chiunque incontrano nel loro
cammino».
La Quattro Giorni offre un respiro diocesano per la formazione dei catechisti ed educatori,
con cicli di quattro incontri in diverse sedi a livello di Zona pastorale. È prevista inoltre
una ripresa nelle parrocchie, nelle Comunità pastorali e nei Decanati a partire
primariamente dal documento guida delle “Linee diocesane”, ma soprattutto in vista della
configurazione più precisa della “Comunità educante” a servizio dei ragazzi e dei genitori
dell’iniziazione cristiana.
Come immaginare la “Comunità educante”? «Ciascuna parrocchia o Comunità pastorale - si legge nelle
“Linee diocesane” - dovrà partire dalla sua concreta situazione, valorizzando le persone che già stanno
operando e pian piano allargando il gruppo. In linea generale si dovrà pensare alle figure che di fatto
intervengono nell’educazione dei bambini e dei ragazzi all’interno della vita parrocchiale o in stretto
rapporto con essa: il sacerdote, il diacono, la consacrata, una o più coppie di sposi-genitori, gli insegnanti
e in particolare gli insegnanti di religione cattolica, gli educatori in oratorio, gli allenatori sportivi e,
naturalmente, i catechisti. Sarà molto importante lavorare insieme: la forza di questa azione educativa
consiste infatti nella capacità di operare concordemente a favore dei bambini e dei ragazzi, creando per
loro un ambito di vita sano, umanamente attraente, in cui si riconosce la presenza del Signore Risorto».
La struttura tradizionale che dà concretezza a questa configurazione della “Comunità educante” è
l’oratorio, ma anche «i metodi e la vivacità di associazioni e movimenti ecclesiali, orientati a una vera
comunione, offrono preziose energie e risorse significative che devono essere valorizzate».
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BATTESIMO – IL DONO PIU’ BELLO 10 febbraio Manzato Federico di Manzato Ivana 2 Marzo Merli Letizia di Massimo e Pilar 16 Giugno Germinara Mattia di Mario e Annalisa
SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE
Perego Gerardo – 29 Gennaio Sugliani Bettino – 4 Febbraio Bellini Leonardo – 15 Febbraio Canevali Elisabetta – 29 Marzo Barozzi Pietro - 5 Aprile Motta Esteriana - 3 Maggio Parrinello Giacomo - 20 Maggio Galbussera Erminio Ado - 29 Luglio