Un Serenity azzurro cielo L - gabriellafranchini.it fileL a sveglia questa mattina è suonata alle...

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L a sveglia questa mattina è suonata alle 4. Tempo di infilare un’ultima cosa in valigia, un paio di décolleté con tacco alto per la sera, perché non si sa mai e via, verso l’aero- porto di Bologna. Il volo è de- collato alle 7, direzione Parigi. Chi mi conosce sa bene quanto io detesti volare. Tutte le volte che allaccio la cintura è un tuf- fo al cuore, per non parlare di quando “finalmente” si decol- la… Un incubo. Più della paura, però può l’amore: quello per i viaggi. So che se voglio scoprire posti nuovi, l’unico modo per farlo è prendere l’aereo, visto che il teletrasporto purtroppo non è stato ancora inventato. Così mi accoccolo nel mio po- sto e cerco di controllarmi, con- centrandomi sull’ambiente che mi circonda. Osservo tutto, in particolare le hostess, che cam- minano avanti e indietro con una tranquillità olimpica, rega- lando sorrisi ai passeggeri. In- variabilmente mi dico: “Se esi- ste gente che ha scelto questo lavoro e vola ogni giorno, una sola tratta non potrà essere così pericolosa… Gabriella, smettila di angosciarti!”. Decido di provare a scrivere. Prendo l’i- Pad dalla borsa e il pensiero corre subito ai prossimi giorni: visiterò show room, seguirò le sfilate, conoscerò persone nuo- ve, assaporerò le ultime news della scena internazionale… Sono sicura che avrò l’opportu- nità di cogliere stimoli interes- santi per il negozio, per la mia professione e per me stessa. Uno su tutti: l’innegabile ele- ganza parigina. Adoro Parigi e le sue atmosfere malinconiche: i tetti blu tempestati di comi- gnoli, il cielo punteggiato di nu- vole scure, i mille tavolini fuori dai bar e dai ristoranti, i came- rieri con il grembiule lungo nei locali tradizionali. Mi piace se- dermi all’aperto e guardarmi intorno, concentrando l’atten- zione sulle persone che passa- no. Il gusto nel vestire della gente di questa città è impareg- giabile: non sono succubi della moda, ma la utilizzano in modo funzionale al loro stile, che è ri- cercato ma semplice. I parigini non esagerano mai: abbinano colori e capi di tendenza, senza mai soccombere al fascino di marchi e trend. Le donne sono naturalmente eleganti, sanno essere femminili senza ostenta- re né oltrepassare la linea del buon gusto. Di recente Giorgio Armani ha osservato in un’in- tervista rilasciata a Marie Clai- re: “Trovo che oggi ci sia una proposta che vuole essere a tutti i costi sexy e stravagante”. Io toglierei da questo discorso “a tutti i costi”: Io sono per lo stare più “schisci” come si dice. In altre parole: è giusto distin- guersi, ma non è detto che per riuscirci sia necessario o obbli- gatorio farsi notare. Capita spesso – in strada o nei locali – di vedere ragazze identiche: tutte con la stessa borsa, lo stesso paio di scarpe, gli stessi occhiali, addirittura con lo stes- so taglio di capelli, perché in quel preciso momento va così. Certo, per spiccare in questo mare di donne-fotocopia la scelta più immediata è esage- rare, ma dobbiamo chiederci se Un Serenity azzurro cielo sia anche quella vincente. Ecco, io credo di no. Esagerare con la moda è, a mio parere, solo un altro modo per omologarsi. Gli stilisti invece ci mettano a di- sposizione talmente tanti capi, e tanto vari, che tutti possono trasmettere la propria indivi- dualità – basta solo scegliere con oculatezza. Le donne pari- gine in questo sono maestre. Eleganti di giorno con pantaloni a sigaretta o a taglio uomo e un maglioncino di cachemire un po’ liso, un bomber militare o un maxi cappotto, con un paio di tacchi e un abitino la sera si trasformano in femme fatale: il massimo del buon gusto. Sono femminili sempre, sicure di sé, mai finte, ma raffinate nella loro semplicità. Sono certa che da loro imparerò qualcosa di nuovo anche questa volta, e spero proprio di poter già stu- diare come indosseranno le mille tonalità che ci offrono le collezioni primavera/estate 2016. Avremo infatti a disposi- zione tutto lo spettro dei colori: da un azzurro chiarissimo (che virerà al grigio) al rosso più in- tenso, passando per tutte le tin- te pastello più chic e ricercate. Il colore della stagione è sicura- mente il serenity, una sfumatu- ra tra il blu e l’azzurro chiaro che richiama il cielo d’estate. È un tono fresco e primaverile che, come dice il nome stesso, trasmette serenità. Proseguen- do nell’arco dei colori freddi, incontriamo il blu mare: molto intenso, misterioso come i fon- dali marini, è capace di conferi- re fascino, maestosità ed ele- ganza a qualsiasi look. Altrettanto raffinato il lilian grey, un neutro nato dall’incro- cio tra lilla e grigio, perfetto per stemperare e rendere sofistica- ti i colori più forti. Spostandoci verso i gialli troviamo poi il ver- de acqua: una tonalità delicata, pura e limpida, bellissima abbi- nata al grigio, ovviamente al bianco o al nero, ma anche al nude, mentre le più originali po- tranno accostarla ai colori fluo. Chi ama osare apprezzerà di certo il green flash, ovvero il verde acceso, tinta urbana e moderna adatta alla donna gio- cosa. L’accostamento più sem- plice è quello con le tonalità neutre, più attuale (ma anche più ardito) quello con i colori strong. Ed eccoci al buttercup ovvero il giallo sole, una tonali- tà che scalda, illumina e tra- smette felicità ed energia a chi la indossa e a chi la vede. È perfetta per la donna che ama essere protagonista, un po’ come l’arancione che, nella va- rietà peach echo, troviamo già da qualche tempo sulle passe- relle estive. Entrambi si abbina- no facilmente, rendendo l’insie- me vitaminico ma raffinato. Per rimanere sui toni caldi, impossi- bile non citare il pesca, corposo e allettante come il frutto al quale deve il nome, e il rosa quarzo, la tinta romantica per eccellenza, ideale per la donna dolce e piena di grazia, che na- sconde una personalità forte e determinata. Infine, eccoci arri- vati al principe dei colori, cioè il rosso. Le collezioni in arrivo ci stupiranno con la più esplosiva delle tonalità del tramonto. Sa- remo incoraggiate a osare, a ri- scoprire la nostra anima più passionale, a esplorare i nostri lati nascosti e a esibirli come ballerine impegnate nella più sensuale delle danze, il tango. Il rosso andrà mixato con sapien- za con i colori più soft della sta- gione: è meraviglioso con il bei- ge, il cammello, i neutri. Un consiglio: sotto un abito rosso evitate le scarpe con la zeppa, renderebbero l’insieme meno chic. Vi basterà scegliere acces- sori più minimal per ottenere invece una mise elegante e sensuale. Un altro colore base che saprà incantarci è il marro- ne, nella variante iced coffe, cioè caffè ghiacciato: femmini- le e ricercato, si presta ad abbi- namenti naturali e fini (mi ver- rebbe quasi da dire “parigini”) con il blu, il nero e il bianco. Due parole su questo colore base, tipico dell’estate. Quest’anno il white sarà più di un colore: sulle passerelle gli stilisti hanno sì fatto sfilare capi di un bianco candido, ma spes- so li hanno intesi come tele sul- le quali dipingere colore e anco- ra colore, sotto forma di grafismi, illustrazioni, fantasie, fiori, pois, aereoplanini… d’al- tro canto, l’abbinamento bian- co e nero rimane un punto fer- mo, che avrà in questo 2016 il sapore di un’eleganza di altri tempi. E per quanto riguarda i tessuti? I grandi classici sono pizzo sangallo, crochet, seta e cotone, che potrete abbinare con capi di pelle e suede per dare un tocco di carattere an- che alle mise più tradizionali. Il denim sarà ancora una volta un’ottima base: assisteremo al trionfo di tute, salopette, gonne, giacche e persino tailleur di je- ans! Prosegue poi il trend della lavorazione all’uncinetto, che avevamo già visto e (spero) in- dossato in inverno: io la adoro perché parla un linguaggio in- sieme antico e moderno, vale a dire immortale, tant’è che abiti e gonne all’uncinetto, soprattut- to bianchi, assomigliano più a sculture che a capi da indossa- re. l plissé sarà ancora sulla cresta dell’onda, anche nel tes- suto laminato. Le gonne a pie- ghe sono ormai ufficialmente ritornate in auge: se ne trove- ranno di tutte le lunghezze,alla caviglia, medie e corte (non cortissime) e di tutte le forme, adatte a ogni silhouette. Se devo buttarmi e indicare un capo di stagione, sarà proprio questo, la gonna: a corolla (un modello universale, che sta bene a tutte), a matita, a vita alta, bellissima e molto elegan- te o a portafoglio per una so- vrapposizione che dona un’allu- re chic e sensuale. Che poi sia a pieghe, all’uncinetto, bianca, nera, rossa o blu navy, poco conta: l’importante è che sia un modello adatto a voi, alla vostra fisicità e alla vostra personalità. Solo con una scelta oculata, in- fatti, potrete parlare di voi attra- verso il vostro look, risultando raffinate nella vostra semplici- tà, come le parigine. À bientôt! G. F.

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La sveglia questa mattina è suonata alle 4. Tempo di infilare un’ultima cosa in

valigia, un paio di décolleté con tacco alto per la sera, perché non si sa mai e via, verso l’aero-porto di Bologna. Il volo è de-collato alle 7, direzione Parigi. Chi mi conosce sa bene quanto io detesti volare. Tutte le volte che allaccio la cintura è un tuf-fo al cuore, per non parlare di quando “finalmente” si decol-la… Un incubo. Più della paura, però può l’amore: quello per i viaggi. So che se voglio scoprire posti nuovi, l’unico modo per farlo è prendere l’aereo, visto che il teletrasporto purtroppo non è stato ancora inventato. Così mi accoccolo nel mio po-sto e cerco di controllarmi, con-centrandomi sull’ambiente che mi circonda. Osservo tutto, in particolare le hostess, che cam-minano avanti e indietro con una tranquillità olimpica, rega-lando sorrisi ai passeggeri. In-variabilmente mi dico: “Se esi-ste gente che ha scelto questo lavoro e vola ogni giorno, una sola tratta non potrà essere così pericolosa… Gabriella, smettila di angosciarti!”. Decido di provare a scrivere. Prendo l’i-Pad dalla borsa e il pensiero corre subito ai prossimi giorni: visiterò show room, seguirò le sfilate, conoscerò persone nuo-ve, assaporerò le ultime news della scena internazionale… Sono sicura che avrò l’opportu-nità di cogliere stimoli interes-santi per il negozio, per la mia professione e per me stessa. Uno su tutti: l’innegabile ele-ganza parigina. Adoro Parigi e

le sue atmosfere malinconiche: i tetti blu tempestati di comi-gnoli, il cielo punteggiato di nu-vole scure, i mille tavolini fuori dai bar e dai ristoranti, i came-rieri con il grembiule lungo nei locali tradizionali. Mi piace se-dermi all’aperto e guardarmi intorno, concentrando l’atten-zione sulle persone che passa-no. Il gusto nel vestire della gente di questa città è impareg-giabile: non sono succubi della moda, ma la utilizzano in modo funzionale al loro stile, che è ri-cercato ma semplice. I parigini non esagerano mai: abbinano colori e capi di tendenza, senza mai soccombere al fascino di marchi e trend. Le donne sono naturalmente eleganti, sanno essere femminili senza ostenta-re né oltrepassare la linea del buon gusto. Di recente Giorgio Armani ha osservato in un’in-tervista rilasciata a Marie Clai-re: “Trovo che oggi ci sia una proposta che vuole essere a tutti i costi sexy e stravagante”. Io toglierei da questo discorso “a tutti i costi”: Io sono per lo stare più “schisci” come si dice. In altre parole: è giusto distin-guersi, ma non è detto che per riuscirci sia necessario o obbli-gatorio farsi notare. Capita spesso – in strada o nei locali – di vedere ragazze identiche: tutte con la stessa borsa, lo stesso paio di scarpe, gli stessi occhiali, addirittura con lo stes-so taglio di capelli, perché in quel preciso momento va così. Certo, per spiccare in questo mare di donne-fotocopia la scelta più immediata è esage-rare, ma dobbiamo chiederci se

Un Serenity azzurro cielosia anche quella vincente. Ecco, io credo di no. Esagerare con la moda è, a mio parere, solo un altro modo per omologarsi. Gli stilisti invece ci mettano a di-sposizione talmente tanti capi, e tanto vari, che tutti possono trasmettere la propria indivi-dualità – basta solo scegliere con oculatezza. Le donne pari-gine in questo sono maestre. Eleganti di giorno con pantaloni a sigaretta o a taglio uomo e un maglioncino di cachemire un po’ liso, un bomber militare o un maxi cappotto, con un paio di tacchi e un abitino la sera si trasformano in femme fatale: il massimo del buon gusto. Sono femminili sempre, sicure di sé, mai finte, ma raffinate nella loro semplicità. Sono certa che da loro imparerò qualcosa di nuovo anche questa volta, e spero proprio di poter già stu-diare come indosseranno le mille tonalità che ci offrono le collezioni primavera/estate 2016. Avremo infatti a disposi-zione tutto lo spettro dei colori: da un azzurro chiarissimo (che virerà al grigio) al rosso più in-tenso, passando per tutte le tin-te pastello più chic e ricercate. Il colore della stagione è sicura-mente il serenity, una sfumatu-ra tra il blu e l’azzurro chiaro che richiama il cielo d’estate. È un tono fresco e primaverile che, come dice il nome stesso, trasmette serenità. Proseguen-do nell’arco dei colori freddi, incontriamo il blu mare: molto intenso, misterioso come i fon-dali marini, è capace di conferi-re fascino, maestosità ed ele-ganza a qualsiasi look.

Font intestazione: DubielFont titolo: Dubiel Plain

Altrettanto raffinato il lilian grey, un neutro nato dall’incro-cio tra lilla e grigio, perfetto per stemperare e rendere sofistica-ti i colori più forti. Spostandoci verso i gialli troviamo poi il ver-de acqua: una tonalità delicata, pura e limpida, bellissima abbi-nata al grigio, ovviamente al bianco o al nero, ma anche al nude, mentre le più originali po-tranno accostarla ai colori fluo. Chi ama osare apprezzerà di certo il green flash, ovvero il verde acceso, tinta urbana e moderna adatta alla donna gio-cosa. L’accostamento più sem-plice è quello con le tonalità neutre, più attuale (ma anche più ardito) quello con i colori strong. Ed eccoci al buttercup ovvero il giallo sole, una tonali-tà che scalda, illumina e tra-smette felicità ed energia a chi la indossa e a chi la vede. È perfetta per la donna che ama essere protagonista, un po’ come l’arancione che, nella va-rietà peach echo, troviamo già da qualche tempo sulle passe-relle estive. Entrambi si abbina-no facilmente, rendendo l’insie-me vitaminico ma raffinato. Per rimanere sui toni caldi, impossi-bile non citare il pesca, corposo e allettante come il frutto al quale deve il nome, e il rosa quarzo, la tinta romantica per eccellenza, ideale per la donna dolce e piena di grazia, che na-sconde una personalità forte e determinata. Infine, eccoci arri-vati al principe dei colori, cioè il rosso. Le collezioni in arrivo ci stupiranno con la più esplosiva delle tonalità del tramonto. Sa-remo incoraggiate a osare, a ri-scoprire la nostra anima più passionale, a esplorare i nostri lati nascosti e a esibirli come ballerine impegnate nella più sensuale delle danze, il tango. Il rosso andrà mixato con sapien-za con i colori più soft della sta-gione: è meraviglioso con il bei-ge, il cammello, i neutri. Un consiglio: sotto un abito rosso evitate le scarpe con la zeppa, renderebbero l’insieme meno chic. Vi basterà scegliere acces-sori più minimal per ottenere invece una mise elegante e sensuale. Un altro colore base che saprà incantarci è il marro-ne, nella variante iced coffe, cioè caffè ghiacciato: femmini-le e ricercato, si presta ad abbi-namenti naturali e fini (mi ver-rebbe quasi da dire “parigini”) con il blu, il nero e il bianco. Due parole su questo colore base, tipico dell’estate. Quest’anno il white sarà più di

un colore: sulle passerelle gli stilisti hanno sì fatto sfilare capi di un bianco candido, ma spes-so li hanno intesi come tele sul-le quali dipingere colore e anco-ra colore, sotto forma di grafismi, illustrazioni, fantasie, fiori, pois, aereoplanini… d’al-tro canto, l’abbinamento bian-co e nero rimane un punto fer-mo, che avrà in questo 2016 il sapore di un’eleganza di altri tempi. E per quanto riguarda i tessuti? I grandi classici sono pizzo sangallo, crochet, seta e cotone, che potrete abbinare con capi di pelle e suede per dare un tocco di carattere an-che alle mise più tradizionali. Il denim sarà ancora una volta un’ottima base: assisteremo al trionfo di tute, salopette, gonne, giacche e persino tailleur di je-ans! Prosegue poi il trend della lavorazione all’uncinetto, che avevamo già visto e (spero) in-dossato in inverno: io la adoro perché parla un linguaggio in-sieme antico e moderno, vale a dire immortale, tant’è che abiti e gonne all’uncinetto, soprattut-

to bianchi, assomigliano più a sculture che a capi da indossa-re. l plissé sarà ancora sulla cresta dell’onda, anche nel tes-suto laminato. Le gonne a pie-ghe sono ormai ufficialmente ritornate in auge: se ne trove-ranno di tutte le lunghezze,alla caviglia, medie e corte (non cortissime) e di tutte le forme, adatte a ogni silhouette. Se devo buttarmi e indicare un capo di stagione, sarà proprio questo, la gonna: a corolla (un modello universale, che sta bene a tutte), a matita, a vita alta, bellissima e molto elegan-te o a portafoglio per una so-vrapposizione che dona un’allu-re chic e sensuale. Che poi sia a pieghe, all’uncinetto, bianca, nera, rossa o blu navy, poco conta: l’importante è che sia un modello adatto a voi, alla vostra fisicità e alla vostra personalità. Solo con una scelta oculata, in-fatti, potrete parlare di voi attra-verso il vostro look, risultando raffinate nella vostra semplici-tà, come le parigine. À bientôt!

G. F.