Un ponte tra le persone ed i popoli - U.D.A. “DALL’ARTE… AL PROBLEMA” · 2015. 9. 29. ·...

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U.D.A. “DALL’ARTE… AL PROBLEMA” Scuola dell’Infanzia “Gianna Carboni Vidoni” Secchiano (RN) Referente Eleonora Celli [email protected]

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U.D.A.“DALL’ARTE… AL PROBLEMA”

Scuola dell’Infanzia “Gianna Carboni Vidoni”

Secchiano (RN)

Referente Eleonora [email protected]

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MAPPA CONCETTUALE

PROBLEMA

situazione problematica

non necessariamente numerica

VARIABILE NEL TEMPO

legata a

REALTÀ/BISOGNI

della vita quotidiana

NECESSITA DI UNA SOLUZIONE

avviare gradualmente all’uso del linguaggio e del ragionamento matematico come strumenti per l’interpretazione del reale.

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Fase 0Obiettivo: percepire le idee dei bambini sulla osservazione di un quadro

d’autore.

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

•Mostra la stampa del quadro di Van Gogh “I mangiatori di patate” e pone loro una serie di domande:

Cosa vedete?Quante persone ci sono?Chi sono?Dove sono?Cosa mangiano? Cosa fa la nonna?Cosa ha in mano la mamma?E il babbo?Che cibo sta tagliando il babbo?Quante sono le tazze sul tavolo?E le persone?Quindi sono tante quante le persone, cosa vuol dire?

•Osserva il quadro•Risponde liberamente, secondo le sue idee e la propria immaginazione•Ascolta i compagni e arricchisce le proprie osservazioni

Operazioni/Metodo: conversazione clinicaRaggruppamento alunni: lavoro gruppo classe, individuale

Mezzi e strumenti: immagine del quadro; trascrizione conversazione; spazio organizzato per il circle time; commento

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CHE COSA VEDETE?• Maria: un bastone e un signore e un altro signore. Sono cinque signori.• Bianca: vedo una fatina (indica la persona girata di schiena) e poi c’è una luce.• Yasmine: c’è un quadro, dei cucchiai e delle forchette e una finestra. Poi c’è un signore e una fatina.• Layra: vedo una tazza e una lanterna.• Martina: vedo una signora che sta mangiando con la forchetta e poi c’è una tazza e una teiera sopra la tavola e poi c’è un signore

che dorme. Le tazze sono cinque. E poi c’è anche quello che sembra un signore (a sinistra del quadro) e poi bevono il the. Poi la fatina non fa niente e solo accende la luce.

• Matteo: un signore e una casa e qui questa la nanna (indica la porta). Il vento da lei (sotto la mano della signora che versa ilthe/caffè). Qui c’è il vento (indica le finestre). C’è una signora, un nonno, un nonno e una nonna e una fatina. Poi la lampada. Un quadro, un orologio, la sedia, tutto… Poi “am” (indica il cibo), poi una tazza, tazza, tazza tazza tazza poi uno bere che qui mette poi questo i cucchiai. HO visto tutto io.

• Martino: vedo un orologio e un quadro in alto. Poi vedo quella lì, come una pentola col tubo (teiera). Vedo una sedia. • Yassir: vedo una cosa. Vedo qualcosa di vedere. Vedo di guardare. Guardo il disegno. C’è di fare il disegno. C’è la mamma e il papà

poi la sorella e il nonno della femmina e il nonno e il grande mio babbo. • Alessandro L: vedo il bicchiere e poi vedo la nonna, il nonno, poi vedo la pasta e poi vedo una lampadina, anche le sedie le vedo. E

poi basta. Ah, no, c’è anche il papà, e poi c’è anche la mamma. Sono in cinque persone. E poi il vetro vedo.• Francesco: Vedo la pasta che sono tondi un pochino, poi vedo la mamma, la nonna, papà, poi vedo i bicchieri che sono quattro.• Jacopo: ci sono degli uomini che sono cinque. Sono nella casa.• Benedetta: vedo una luce. Luca: (indica una persona) e c’è il tè.• Asia: fanno colazione loro. Sono dei signori. Sono i maschi e le femmine e sono cinque.• Pietro: vedo in alto dei cucchiai con in mezzo una forchetta e poi c’è un’altra dietro. Poi un orologio qua e poi un quadro un

pochino più sotto dell’orologio. Poi vedo una lampada e poi una finestra. E poi basta… nel centro… volevo prendere solo le cose piccole.

• Ludovica: vedo delle persone che stavano mangiando e parlando e anche guardavano da tutte le parti se arrivava qualcuno alla porta. Poi c’è la nonnina che stava mettendo giù il tè e ci sono quattro tazzine, cinque con quella che tiene il nonno.

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CHE COSA STANNO FACENDO?

Martina: stanno mangiandoAnita: e bevono l’acqua.Yassir: è a mangiare.Francesco: stanno mangiando.Jacopo: stanno facendo colazione.Benedetta: stanno sedutiLuca: non fanno niente.Pietro: quelle nel centro sono persone che stanno

mangiando

Martina: gli gnocchi!Martino: gli gnocchi si fanno con le patate.Yassir: stanno mangiando la pasta.Francesco: forse mangiano un dolce.Jacopo: mangiano la pasta e il caffè.Asia: mangiano gli gnocchi che si fanno con il sugo. E poi bevono anche il latte e anche il the.Pietro: non lo sto capendo perché sono dei robini tondi che stanno mangiando.Insegnante: vuoi provare a immaginare cosa potrebbero essere?Pietro: forse sono mashmellowMelissa: la pizza

CHE COSA STANNO MANGIANDO?

DOVE SONO?

MANGIANO E BASTA O SECONDO TE FANNO ALTRO?

Pietro: stanno bevendo del caffè, però non tutti lo bevono.Melissa: stanno mangiando e “bevere"

acqua

Michael: sono su una sediaYasmine: nella casaBenedetta: sono dentro una casaPietro: le persone sono a casa.

Melissa: in casa

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COME FATE AD ESSERE SICURI CHE SONO CINQUE?

Michael: lo vediamo dal foglioYassir: sono sei. Sono tutti.Francesco: sono cinque perché li conto

Chiedo a Yassir di decidere quanti sono: “Yassir, tu dici sei e anche tutti e Francy dice cinque perché li conta. Secondo te come puoi sapere quanti sono?” Li conta uno per uno fino a cinque e poi risponde “Sei!”

Michael: scuote la testa e dice “non sono quattro o sei… sono cinque”Yassir li conta fino a cinque e poi risponde “quattro”Francesco si alza per a Yassir spiegare (contando davanti a lui) che sono cinque persone.Pietro: sono tre più due.

QUANTE PERSONE SONO?

Yassir le conta e risponde “Quattro”.Alessandro: sono quattro le tazze sul tavolo, poi ne vedo una sulla mano. La tiene in mano il nonno.Francesco: allora sono cinque.Alessandro: dentro alle tazze mi sembra che c’è il caffè.Yasmine: quattro tazzine sono sul tavolo e una tazzina dal nonno.Pietro: forse il caffè c’è per chi lo vuole bere perché le tazze sono cinque. Il caffè è pronto per tutti.

Alessandro: sì. sono cinque i bicchieri. Allora tutti prendono il caffè e poi lo bevonoFrancesco: sì, cinque sonoLudovica: le persone sono 5 e le tazze anche, quindi il tè c’è per tutti.

C’È UN CAFFÈ PER OGNUNO?

SONO CINQUE O QUATTRO? Tutti: cinque

Michael: sono quattroYasmine: sono cinque Benedetta: sono cinquePietro: sono cinqueMelissa: cinque

QUANTE TAZZINE CI SONO?

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LA MAMMA HA QUALCOSA IN MANO?

Ale: ha la forchetta in manoYasmine: ha da mangiareFrancesco: ha la forchetta

Pietro: una forchetta

COSA FA LA NONNA?

Pietro: Sta spingendo la macchinetta per andare a fare il caffè.

Pietro: una tazza.

E IL NONNO?

Michael: il babbo ha in mano il caffèAle: no, quello che tiene il caffè è il nonno. Il babbo stava prendendo la pasta.

Pietro: niente

E IL BABBO?

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Fase 1Obiettivo: rielaborare personalmente il quadro di Van Gogh.

Operazioni/Metodo: osservazione silenziosa del quadro, attività grafica, verbalizzazioneRaggruppamento alunni: lavoro gruppo classe, individuale

Mezzi e strumenti: quadro, foglio, colori

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

•Mostra la stampa del quadro di Van Gogh “I mangiatori di patate”. •Chiede ai bambini di disegnare ciò che vedononel quadro.•Ascolta e raccoglie le verbalizzazioni dei bambini rispetto alle loro produzioni grafiche.

•Osserva il quadro•Esegue il disegno•Verbalizza•Ascolta i compagni e arricchisce le sue idee.

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Yasmine_5 anniCi sono le persone che erano cinque ed erano felici perché c’era da mangiare per tutti e anche il caffè…e la luce!

Pietro_4 anniSono tutte e cinque le persone: hanno in mano da una parte un mashmellow e dall’altra una tazza

Alessandro_5 anniSono tutti intorno al tavolo per mangiare e bere il caffè

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Ludovica_5 anniStavano mangiando perché avevano fame. Nessuno era senza mangiare e anche il tè c’era per tutti. E la nonna preparava il tè per tutti.

Yassir_5 anniCi sono tutti: le patate, il caffè, le persone, la candela e tutti che mangiano. Sono cinque.

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Fase 2Obiettivo: rappresentare situazioni suggerite dall’osservazione del quadro.

Operazioni/Metodo: attività di drammatizzazione, rievocazione dell’esperienza, verbalizzazioneRaggruppamento alunni: lavoro gruppo classe, role play

Mezzi e strumenti: baule dei travestimenti, oggetti dell’angolo cucina, pagnotte di pane

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

•Predispone gli strumenti necessari, acquistando il pane•Propone l’attività al gruppo•Osserva la drammatizzazione•Pone domande stimolo durante la drammatizzazione•Documenta l’attività

•Decide il proprio ruolo•Si traveste come crede per interpretare il personaggio•Procede nell’allestire la tavola collaborando col resto del gruppo•Avvia la drammatizzazione

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Fase 2: far vivere ai bambini la possibilità di azioni quotidiane e provare a sperimentarle e gestirle.

Prima della drammatizzazione i bambini suddividono i ruoli. Decidono cosa/chi vogliono rappresentare.

• Ludovica: io sono quella che fa il pane. Poi c’è la cuoca che la aiuta a fare il pane.

• Michael: io sono il babbo. Lui stava prendendo gli gnocchi.• Francesco: io sono il babbo che prende uno gnocco. • Yassir: io sono il nonno che prende da bere il caffè.• Alessandro: io faccio il nonno che sta bevendo il caffè.• Martina: io voglio fare la mamma che stava mangiando e che sta

guardando suo marito.• Yasmine: io sono la nonna che mette il caffè nei bicchieri.• Pietro: sono il babbo che sta toccando il mangiare.

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•Ludovica: all’inizio ci siamo travestiti e poi abbiamo messo la tovaglia e abbiamo apparecchiato•Francesco: come dei veri grandi.•Pietro: però avevamo dei problemi che non trovavamo la soluzione per come apparecchiare•Alessandro: perché non capivamo quanti eravamo. Stavamo mettendo le forchette che erano troppe e invece i coltelli non bastavano. •Michael: la Yasmine ha contato i bicchieri per iniziare a metterli giusti.•Yassir: e poi abbiamo contato…•Francesco: stavano anche contando i piatti.•Alessandro: e abbiamo anche contato le forchette. Però c’era un altro problema. Mancavano i coltelli•Michael: però la maestra ha suggerito di andarli a prendere nell’aula blu che ce li hanno prestati.•Ludovica: ce l’abbiamo fatta per ogni problema a risolvere d’apparecchiare.•Pietro: così dopo abbiamo fatto le cose che servivano per sederci e mangiare tutti insieme.

Attività di rievocazione dell’esperienza di drammatizzazione

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Fase 3Obiettivo: inventare una storia tenendo presente la situazione descritta nel

quadro.

Operazioni/Metodo: creazione condivisa di una storia collettiva e scelta condivisa del titoloRaggruppamento alunni: lavoro in gruppo, circle time

Mezzi e strumenti: quadro, computer per prendere nota dei contributi di ciascun bambino

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

•Ascolta i bambini •Trascrive le loro idee per la storia. •Viene a conoscenza dei sogni e delle paure del bambino

•Osserva il quadro•Inventa una storia•Esprime ed esterna il proprio vissuto interiore, in relazione al quadro stesso•Ascolta i compagni e arricchisce le proprie osservazioni

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La storia dei mangiatori di patate-di Pietro, Michael, Francesco, Yassir, Ludovica, Alessandro

C’era una volta dei mangiatori di patate che mangiavano le patate.Erano cinque persone che mangiavano tutti da un piatto molto grande perché c’erano tantignocchi e loro erano cinque. Avevano anche bevuto il caffè perché se no non avevano da bere.Erano un po’ poveri e non avevano i soldi per comprare i piatti e il cibo.

La nonna versava il caffè nelle tazzine così lo dava a tutti quando avevano sete. Si volevano moltobene e cercavano di essere felici anche se avevano poche cose.La mamma stava contando quanti gnocchi erano nel piatto perché così sapeva quanti sono epoteva darli a tutti da mangiare. Così nessuno resta senza mangiare. Mangiavano con la forchettaperché così potevano prendere uno gnocco alla volta e potevano mangiare tutti e anche gustarloper bene… e dicevano “Mmmm com’è buono!!!!”.

La signorina più giovane stava aspettando che la nonna aveva finito di versare il caffè perchéaveva sete. Invece il nonno aveva già preso la tazzina che era pronta per lui. Erano tutti non moltocontenti perché avevano poco da mangiare e se arrivava qualcuno che aveva il cibo lo potevanomangiare, ma se il cibo le persone che arrivano lo volevano era un guaio perché forse dopo nonbastava più per tutti. Però il nonno sembrava felice perché sapeva che se si spezza il cibo si puòdividere un po’ per uno e darlo a tutti.

Era una famiglia che erano buoni perché avevano poco da mangiare ma trovano una soluzione permangiare.

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Fase 4Obiettivo: continuare la storia ideando situazioni problematiche per

aggiungere, togliere, spartire.

Operazioni/Metodo: Ideazione di situazioni problematiche; drammatizzazione; verbalizzazione.Raggruppamento alunni: lavoro gruppo classe, role play, circle time

Mezzi e strumenti: quadro, foglio, colori

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

•Raccoglie le idee dei bambini trascrivendole.•Stimola la partecipazione di tutti con domande stimolo.

• Partecipa all’invenzione collettiva di una storia.• Inventa situazioni problema.• Rappresenta con unadrammatizzazione in gruppo la storia inventata.• Cerca soluzioni alle situazioni problema previste e non.

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Fase 5Obiettivo: prendere consapevolezza dell’intero lavoro svolto.

Operazioni/Metodo: meta cognizione; conversazione guidata; attività grafica.Raggruppamento alunni: lavoro gruppo classe, individuale

Mezzi e strumenti: cartelloni di classe, foto e video

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

•Mostra il materiale prodotto durante la realizzazione dell’U.D.A.: fotografie, video, cartelloni.•Ascolta la verbalizzazione dei bambini•Prende nota.

•Osserva le foto, i video e i cartelloni.•Riflette sull’intero percorso.•Riconosce l’esperienza: apprendimento realizzato, difficoltà incontrate.•Ascolta i compagni e arricchisce le proprie considerazioni, rispolverando anche memorie.

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Fase 6Obiettivo: verificare ciò che ogni allievo ha acquisito.

Operazioni/Metodo: situazione-problema riproposta su scheda; attività di ascolto; attività graficaRaggruppamento alunni: lavoro gruppo classe, individuale

Mezzi e strumenti: foglio, colori

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

•Consegna le schede •Presenta le situazioni problema

•Osservano la scheda•Ascolta la situazione problema illustrata e spiegata dall’insegnante•Risponde, secondo le sue idee e la propria immaginazione•Ascolta i compagni e arricchisce le proprie osservazioni