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Un modello di analisi Statistisca per l’individuazione della aree di rigenerazione urbana, di...
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Un modello fuzzy di analisi statistica per
l’individuazione delle aree di rigenerazione
urbana
Francesco Selicato, Francesco Rotondo
Politecnico di Bari - Dipartimento di Architettura e Urbanistica
Paola PerchinunnoUniversità degli Studi di Bari - Dipartimento di Scienze Statistiche
Input 2010
Sesta Conferenza Nazionale in
Informatica e Pianificazione Urbana e Territoriale
Potenza, 13 – 15 Settembre 2010
Input 2010
Sesta Conferenza Nazionale in
Informatica e Pianificazione Urbana e Territoriale
Potenza, 13 – 15 Settembre 2010
La rigenerazione urbana è diventato uno dei temi dominanti delle
politiche in tutto il mondo occidentale
INTRODUZIONEINTRODUZIONE
Tale contributo parte dalla necessità di identificare, con un
procedimento scientificamente argomentabile, aree urbane da
riqualificare, caratterizzate da situazioni di povertà legate alle
abitazioni e alla loro dotazione di servizi, sulla base di dati statistici.
Individuazione delle aree bersaglio della rigenerazione urbana
nell’ambito delle politiche regionali e locali rivolte all’housing sociale
A tale risultato si perviene attraverso:
• la costruzione di un set di indicatori di disagio socio-abitativo in grado di
stimare la povertà urbana1;
• l’applicazione di un approccio fuzzy, al fine di superare la logica dicotomica
poveri/non poveri per passare a classificazioni di tipo “sfocato”2;
•la verifica dei risultati rispetto alle istanze degli abitanti
INTRODUZIONEINTRODUZIONE
1) TOWSEND P. (1979) GAILLY B. HAUSMAN P. (1984) MACK J. E LANSLEY S. (1985) DESAI M. E SHAH A. (1988) MUFFELS R. (1993)
2) ZADEH L.A. (1965) - DUBOIS D., PRADE H. (1980) - CERIOLI A., ZANI S. (1990) - CHELI B., LEMMI A. (1995)
• mancanza di servizi spesso associata alla scarsa qualità
edilizia di molte zone residenziali dei quartieri d’espansione;
•abbandono dei centri storici ( loro utilizzo per funzioni che ne
snaturano il carattere);
• l’emergenza ambientale di molte periferie urbane
determinata da varie forme di inquinamento, unitamente a
fenomeni di evidente mancanza di opportunità economiche e
di disgregazione sociale.
•E’ un problema multidimensionale e multiagente
1. ALCUNE QUESTIONI SULLA RIGENERAZIONE URBANA 1. ALCUNE QUESTIONI SULLA RIGENERAZIONE URBANA
• In un’epoca di crisi economica, in cui le risorse pubbliche
per le politiche di contrasto alla povertà e di riqualificazione
urbana sono sempre più scarse, le modalità di scelta delle
aree su cui concentrare queste esigue risorse e su cui
focalizzare l’attenzione degli investitori privati per moltiplicare
gli effetti dell’intervento pubblico, diviene una questione
fondamentale.
•Occorre, saper argomentare la scelta delle aree urbane su
cui indirizzare le politiche di rigenerazione urbana rendendo
trasparenti metodi e criteri di selezione tra le molteplici aree
periferiche potenzialmente candidabili.
1. ALCUNE QUESTIONI SULLA RIGENERAZIONE URBANA 1. ALCUNE QUESTIONI SULLA RIGENERAZIONE URBANA
La presenza di una svariata gamma di definizioni sul tema
della povertà comporta la necessità di ricorrere non più ad un
unico indicatore ma ad un gruppo di indicatori, utili per una
migliore descrizione delle condizioni di vita dei soggetti
Dalla fine degli anni ‘70 ad oggi numerosi studi sulla povertà
hanno dato origine ad una varietà di approcci in merito alla
definizione e costruzione di indicatori di disagio.
2. LA COSTRUZIONE DEGLI INDICI2. LA COSTRUZIONE DEGLI INDICI
Disagio socio abitativo
Tasso di disoccupazione
Indice di affollamento
Incidenza delle abitazioni in affitto
Incidenza delle abitazioni prive di impianto di riscaldamento
Gli indici sono stati calcolati in modo da far corrispondere a valori elevati
dell’indice un elevato livello di povertà. La fonte dei dati è il Censimento della
Popolazione e delle Abitazioni del 2001, Istat. Gli indici considerati sono:
2. LA COSTRUZIONE DEGLI INDICI2. LA COSTRUZIONE DEGLI INDICI
Lo sviluppo della teoria degli insiemi sfocati (o fuzzy) nasce dal
contributo primario di Zadeh (1965) e successivamente di Dubois e
Prade (1980) che definirono l’impianto metodologico.
L’utilizzo di metodologie sfocate nell’ambito degli studi sulla povertà
risale agli anni novanta (Cheli e Lemmi 1995), a partire dal metodo
Total Fuzzy and Relative (TFR) costruito sulla base di un primo
contributo di Cerioli e Zani del 1990.
3. L’APPROCCIO FUZZY3. L’APPROCCIO FUZZY
L’approccio sfocato TFR consiste nella definizione di una misura del grado
di appartenenza di un individuo all’insieme sfocato dei poveri, compreso
nell'intervallo tra 0 (se l’individuo non appartiene sicuramente all’insieme
dei poveri) e 1 (se appartiene sicuramente all’insieme dei poveri).
Se supponiamo di osservare K indicatori di povertà per ogni famiglia la
funzione di appartenenza della i-sima famiglia al sottoinsieme sfocato dei
poveri, può essere definita come media ponderata degli indicatori associati
alle variabili supplementari
niw
wxg
xf k
jj
k
jjji
i ,.....,1
).(
)(
1
1.
3. L’APPROCCIO TOTAL FUZZY AND RELATIVE3. L’APPROCCIO TOTAL FUZZY AND RELATIVE
4.ANALISI DEI RISULTATI4.ANALISI DEI RISULTATI
Fonte: elaborazione su dati Istat – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001
La Tavola seguente mostra il numero di sezioni di censimento, classificate a seconda del
valore fuzzy per tipologia di disagio sociale e abitativo del comune di Monopoli.
Condizioni di povertàValori
assolutiValori
percentuali
Non poveri (0,00-0,25) 78 45,3%
Scarsamente poveri (0,25-0,50) 55 32,0%
Abbastanza poveri (0,50-0,75) 22 12,8%
Sicuramente poveri (0,75-1,00) 17 9,9%
Totale 172 100,0%
Solo il 9,9% della popolazione residente nelle sezioni di censimento osservate presenta valori
fuzzy rappresentativi di situazioni di sicura povertà, contro un 45,3% che appartiene all’insieme
dei non poveri.
4.ANALISI DEI RISULTATI4.ANALISI DEI RISULTATI
Risulta, inoltre, interessante andare ad
analizzare nel dettaglio come si
distribuiscono le diverse condizioni di
povertà sull’intero territorio comunale
raggruppate all’interno di sei grandi
ambiti:
- urbano 1 (comprendente tutte le sezioni di censimento localizzate in città ad esclusione di
quelle comprese nella zona industriale);
- urbano2 (comprendente tutte le sezioni di censimento localizzate nella zona industriale);
- capitolo (principale zona turistica balneare);
- contrade 1, 2, 3 (comprendenti tutte le sezioni di censimento localizzate in tre gruppi di
differenti nuclei urbani distribuiti in campagna); agricolo (comprendente tutte le restanti
sezioni di censimento caratterizzate dalla presenza di poche abitazioni sparse e destinate
principalmente all’agricoltura).
4.ANALISI DEI RISULTATI – TFR4.ANALISI DEI RISULTATI – TFR
Appare evidente come le aree nelle quali si concentra un maggior numero di sezioni
appartenenti all’insieme sfocato dei sicuramente poveri sono le aree urbane (in particolare
l’area urbana 1).
Le contrade e l’area agricola risultano appartenenti prevalentemente all’insieme dei non
poveri anche in considerazione dei dati e degli indicatori utilizzati tutti relativi alla
popolazione e alle condizioni abitative (ad esempio l’indice di affollamento in campagna è
evidentemente molto basso).
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
agricolo
contrade 1
contrade 2
contrade 3
capitolo
urbano 1
urbano 2
Non poveri (0,00-0,25) Quasi poveri (0,25-0,50)Appena poveri (0,50-0,75) Sicuramente poveri (0,75-1,00)
5. LA RAPPRESENTAZIONE TERRITORIALE – IL CASO DI MONOPOLI5. LA RAPPRESENTAZIONE TERRITORIALE – IL CASO DI MONOPOLI
Andando a
rappresentare su
cartografia i dati
individuati, attraverso
un gradiente di colori
(massimo disagio
sociale con tonalità più
scure e minimo disagio
con tonalità più chiare),
si presenta una
situazione di immediata
lettura.
6. RIFLESSIONI CONCLUSIVE6. RIFLESSIONI CONCLUSIVE
La questione preliminare della identificazione delle soluzioni urbanistiche al
problema dei quartieri degradati da rigenerare, in un momento storico
caratterizzato da scarsità di risorse pubbliche da investire, attiene
l’individuazione delle aree caratterizzate da un maggior livello di povertà
urbana, in modo da orientare la scelta del decisore pubblico in modo
trasparente, argomentato ed oggettivo.
I metodi utilizzati possono costituire, quindi, un utile supporto alle politiche
abitative, evidenziando interessanti differenze territoriali sulla base delle
particolari indicazioni dettate dai singoli enti decisori.
RIFLESSIONI CONCLUSIVERIFLESSIONI CONCLUSIVE
La scelta delle aree “bersaglio” cui rivolgere le politiche di
rigenerazione urbana è effettuata a partire da una
valutazione comparativa tra le diverse aree del territorio
comunale che alcuni indicatori statistici indicano in stato di
povertà.
Questi indicatori coincidono nella gran parte dei casi con
quelli utilizzati in questo studio.
L’innovazione che l’approccio fuzzy qui presentato, porta alle
indagini utilizzate in questo tipo di piani urbanistici è la
possibilità di descrivere tutti questi indicatori in un solo
indice sintetico immediatamente comprensibile al decisore
politico ed amministrativo.
RIFLESSIONI CONCLUSIVERIFLESSIONI CONCLUSIVE
Se agli indicatori qui utilizzati si riuscisse ad integrare anche
altri parametri di disagio sociale e di degrado fisico come ad
esempio i sussidi di assistenza sociale erogati dal Comune
alle famiglie in difficoltà o le domande di sostegno al
pagamento dei fitti per soggetti particolarmente bisognosi,
questo tipo di indagine offrirebbe la base migliore per
guidare molte delle scelte effettuate dalle amministrazioni
pubbliche nel settore delle politiche urbane.
RIFLESSIONI CONCLUSIVERIFLESSIONI CONCLUSIVE
Inoltre, riuscire a rappresentare la distribuzione geografica
dell’indicatore fuzzy per sezioni di censimento di dimensione
sempre più vicina a quella degli isolati , rende subito
comprensibile la localizzazione delle principali necessità di
intervento di recupero e riqualificazione urbanistica.
Questa modalità di rappresentare la povertà consentirebbe al
decisore politico una scelta maggiormente ancorata alle
necessità rilevabili e non solo indirizzata da convenienze e
opportunità politiche.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!