Un gigante di Santità - Parrocchia San Maurizio · Un Santo per te Parrocchia San Maurizio - Erba...

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Parrocchia San Maurizio - Erba - Un Santo per te Santa VERONICA GIULIANI (1660-1727) Monaca, mistica “Al terzo anno di noviziato, mentre pregavo davanti al Crocifisso dell’infermeria, Gesù mi parlò: - Mia Sposa, mi sono care le peni- tenze che fai per coloro che sono in mia disgrazia, perciò ti confer- mo per mezzana tra me e i peccatori, come tu brami -. Poi, staccando un braccio dalla croce, mi fece cenno che mi acco- stassi al suo costato. E mi trovai tra le braccia del Crocifisso. Quello che provai in quel punto non posso raccontarlo; avrei voluto star sempre nel suo santissimo costato!” (Santa Veronica) I grandi fenomeni mistici che riguardano la Santa hanno il loro cul- mine nell’impressione delle stigmate, avvenuta il 5 aprile del 1697, giorno di venerdì santo. Nell’ordine femminile francescano, Santa Veronica è l’unica stigmatizzata. Come per Francesco d’Assisi an- che per Veronica, l’Amore totalizzante per Gesù, la rendono una viva e vera immagine di Lui Crocifisso. Per questa Santa, infatti, amare significa fondersi con la persona amata e sperimentare nella sua carne l’Amore; e poiché la persona amata è Gesù Crocifisso, ella ne vuole condividere anche le pene. Le sue ultime parole, pronunciate prima di lasciare il mondo terre- no, riassumono un’esistenza vissuta in unione intima con Gesù, il suo Sposo divino: “Ho trovato l’Amore! Ditelo a tutte”. E’ questo il segreto delle mie gioie e delle mie sofferenze!” VERA ICONA di GESU’ CROCIFISSO Un gigante di Santità

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Page 1: Un gigante di Santità - Parrocchia San Maurizio · Un Santo per te Parrocchia San Maurizio - Erba - Santa VERONICA GIULIANI (1660-1727) Monaca, mistica “Al terzo anno di noviziato,

Parrocchia San Maurizio

- Erba -

Un Santo per te

Santa VERONICA

GIULIANI (1660-1727)

Monaca, mistica

“Al terzo anno di noviziato, mentre pregavo davanti al Crocifisso

dell’infermeria, Gesù mi parlò: - Mia Sposa, mi sono care le peni-

tenze che fai per coloro che sono in mia disgrazia, perciò ti confer-

mo per mezzana tra me e i peccatori, come tu brami -.

Poi, staccando un braccio dalla croce, mi fece cenno che mi acco-

stassi al suo costato. E mi trovai tra le braccia del Crocifisso.

Quello che provai in quel punto non posso raccontarlo; avrei voluto

star sempre nel suo santissimo costato!” (Santa Veronica) I grandi fenomeni mistici che riguardano la Santa hanno il loro cul-

mine nell’impressione delle stigmate, avvenuta il 5 aprile del 1697,

giorno di venerdì santo. Nell’ordine femminile francescano, Santa

Veronica è l’unica stigmatizzata. Come per Francesco d’Assisi an-

che per Veronica, l’Amore totalizzante per Gesù, la rendono una

viva e vera immagine di Lui Crocifisso.

Per questa Santa, infatti, amare significa fondersi con la persona

amata e sperimentare nella sua carne l’Amore; e poiché la persona

amata è Gesù Crocifisso, ella ne vuole condividere anche le pene. Le sue ultime parole, pronunciate prima di lasciare il mondo terre-

no, riassumono un’esistenza vissuta in unione intima con Gesù, il

suo Sposo divino: “Ho trovato l’Amore! Ditelo a tutte”.

E’ questo il segreto delle mie gioie e delle mie sofferenze!”

VERA ICONA

di GESU’ CROCIFISSO

Un gigante di Santità

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BIOGRAFIA

Orsola Giuliani nacque a Mercatello sul Me-tauro (Marche), il 27 dicembre 1660. Ultima di sette figlie (due delle quali morte in tenera età) fu battezzata il giorno seguente. Non c’è dubbio che la piccola Orsola sia un’anima pri-vilegiata fin dall’infanzia. Verso i tre o quattro anni le capitò un fatto insolito: mentre stava cogliendo i fiori nel giardino di casa le si avvicinò un Bambino che le disse:“Io sono il vero fiore!” e subito scom-pare. Questa apparizione la riempì di gioia, tanto da farla correre per tutta la casa per ritro-

vare quel Bambino, ma invano: il fanciullo era Gesù! L’incontro e quelle parole si impressero in modo indelebile nella sua mente, lasciandola svuotata di ogni altro interesse terreno, al punto che da quel momento in poi, la sua vita sarà una ricerca incessante dell’Amore. Ancor prima di ricevere la Prima Comunione, Orsola percepiva, per gra-zia straordinaria, un soave profumo che la madre e le sorelle emanavano al ritorno dalla Messa. Aveva per l’Eucaristia un amore profondo e pur così piccola già ne penetrava il mistero. A pochi anni di età, vedeva tante volte il Bambino Gesù nell’Ostia consacrata e col passare degli anni crebbe in lei la brama di fare la Prima Comunione; così supplicava Maria Santissima: “Datemi vostro Figlio nel cuore!... io sento che non posso stare senza di Lui!”. All’età di sei anni perse la mamma, la quale, poco prima di spirare chia-mò a sè le sue cinque figlie raccomandando loro di coltivare l’Amore Di-vino, e con il crocifisso in mano assegnò a ciascuna di esse una delle Pia-ghe del Salvatore. Riservò ad Orsola la piaga del Sacro Costato: disegno provvidenziale, infatti Orsola abiterà davvero nel Cuore di Gesù. L’altro aspetto rilevante della sua vita fu il grande amore per il sacrificio e per la sofferenza: “Bisogna soffrire”, ripeteva. Un giorno Gesù le apparve cro-cifisso e coperto di piaghe sanguinanti, così parlò a Veronica: “Tu sei la Mia sposa, la Mia associata nell’espiazione: la Croce ti attende”. Il tem-po passava e la chiamata divina si faceva sentire sempre più insistente-mente. Orsola era consapevole che il Salvatore la voleva tutta per sé, ma bisognava lottare per vincere l’opposizione del padre, molto affezionato alla sua “bambina”. Un giorno mentre sfogava la sua amarezza davanti ad un’immagine del Signore, Egli stesso le disse: “Sta’ posata, non dubi-tare; io voglio essere tuo Sposo, perché tu sei mia cara”. Così, a 17 anni entrò nel monastero delle Clarisse Cappuccine di Città di Castello (Perugia) mutando il nome di Orsola in Veronica, e da allora la sua vita la porterà a divenire sempre più una “vera icona” di Gesù Crocifisso.

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In monastero Veronica accettò di svolgere tutte le mansioni previste dall’appartenenza alla comunità religiosa: cuoca, dispensiera, infermiera, maestra delle novizie e infine badessa; e al tempo stesso si rivelò una mistica particolarmente legata a Gesù Redentore e alle sofferenze legate alla sua Passione. Questo fatto la portò a dover subire gli “attacchi” del demonio che si di-vertì a torturarla, ora gettandola dalle scale, ora picchiandola duramente, dopo aver assunto le sembianze proprie della Maestra delle novizie ... In conseguenza di eventi tanto inconsueti, Gesù scelse di dimostrarle una speciale vicinanza, un vincolo d’amore ineffabile, rendendola soggetto privilegiato di contemplazione mistica. Dopo che Gesù elevò Suor Veronica al suo mistico sposalizio, questa fu soddisfatta nella sua ardente brama di patire per Lui. “Sposo mio, mio caro bene, crocifiggetemi con Voi! Fatemi sentire le pene e i dolori dei vostri santi piedi e delle vostre sante mani ... Più non tardate! Passate da parte a parte questo mio cuore”.

Veronica sperimentò tutti i patimenti e gli ol-traggi della Passione di Cristo. Egli stesso tra-sferì sul suo capo la propria corona di spine, la cui impronta comparve realmente sulla testa e sulla fronte della donna; e tempo dopo, fatta avere a Veronica una visione della Vergine, che parlava con Lui pregandolo di agire perché la dolce sposa fosse partecipe della Crocifis-sione, fece comparire sulle mani, sui piedi e sul costato della sua serva, le sacre stigmate. Dio elargì incessantemente alla sua “diletta” innumerevoli grazie, doni, privilegi, visioni,

estasi, carismi (penetrazione dei cuori, guarigione, profezia). Padre Girolamo Bastianelli le chiese di porre per iscritto ciò che speri-mentava nelle sue unioni con Dio, così il 12 dicembre 1693 iniziò la sua più grande penitenza, ovvero rendere pubblico il suo rapporto d’amore con il Signore: 22.000 pagine raccolte in 22 libri di splendido diario, in-titolato “Tesoro nascosto”, tutto scritto per obbedienza, fino a quando la Madonna, tre mesi prima della morte, le dirà:“Fa’ punto!”. Le verifiche da parte del Sant’Uffizio non si fecero attendere. Per diversi anni Vero-nica fu sottoposta a continui esami, in un clima di sospetto e di sfiducia: venne segregata; tolto l’ufficio di maestra delle novizie; proibita ogni relazione con le altre suore; non fu ammessa all’ufficio in coro, né alla santa Messa; fu persino privata della Comunione e venne considerata folle, simulatrice e bugiarda. Medici esperti esaminarono e curarono le sue stigmate: dopo ogni medicazione le sue mani venivano avvolte da guanti muniti di sigilli, ma le ferite, invece di guarire, si ingrandivano ulteriormente.

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PREGHIERE

Veronica, provata nel crogiolo della sofferenza, seppe vivere la carità più eroica, senza perdere la gioia e la pace del cuore. A queste sofferenze univa penitenze, suffragi per le anime dei defunti e preghiere per la con-versione dei peccatori, per i bisogni della Chiesa, specialmente per i sa-cerdoti. Completamente riabilitata, le sorelle della comunità la vollero badessa. L’atto finale di questa sua crocifissione furono i 33 giorni di preparazione alla morte, che iniziarono il 6 giugno 1727 con sofferenze indicibili, al termine delle quali, si spense dopo aver ricevuto dal confes-sore l’obbedienza per morire: era il 9 luglio 1727. Nel suo cuore verginale, sottoposto ad autopsia, i medici descrissero la presenza di una piaga pro-fonda che lo attraversava da parte a parte (come il Cuore di Gesù trafitto dalla lancia). Questa pia-ga esisteva da trent’anni e contrariamente alle leggi della biologia, era sempre viva e da essa usciva un profumo estasiante. Ad un esame più accurato si videro persino scolpiti gli emblemi della passione, così come Veronica li aveva de-scritti e disegnati per ordine del confessore. Pio VII la beatificò nel 1804 e Gregorio XVI la canonizzò nel 1839. Il suo corpo è venerato sotto l’altare maggiore della chiesa delle Cappuc-cine in Città di Castello.

Crocifisso dell’infermeria

che parlò a S. Veronica

Monastero

“S.Veronica Giuliani”

- Città di Castello (Pg) -

PREGHIERA composta da Santa Veronica

Mio dolcissimo Sposo,

so che non sono efficaci le mie preghiere,

perciò prego Te

di offrire all’Eterno tuo Padre il tuo Cuore,

la tua santissima Passione, tutti i tuoi meriti.

Impetrami per mezzo di essi la conversione dei peccatori

e la grazia di amarti.

Così sia.

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CORONCINA DI SANTA VERONICA Per la recita si usa una comune corona del rosario.

Al posto del « Padre Nostro » si recita: - Eterno Padre, io ti offro il Preziosissimo Sangue e Acqua scaturiti dalla ferita del Sacratissimo Cuore del Tuo Figlio

- in espiazione dei nostri peccati e per le necessità di tutta la Santa Chiesa.

Al posto dell'«Ave Maria» si recita: - Aprimi il Tuo Cuore affinché io entri in Te da quella porta

e diventi una cosa sola con Te. Al posto del «Gloria al Padre» si recita:

- Dolce Cuore di Maria - sii la nostra Guida alla luce del Volto di Cristo.

Signore, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Padre del cielo che sei Dio,

Figlio Redentore del mondo che sei Dio, Spirito Santo Dio,

Santa Trinità unico Dio, Maria Santissima Immacolata, Maria SS.ma patrona dell’Ordine Francescano,

Serafico Padre San Francesco, Santa Madre Chiara,

Santa Veronica, Figlia dell’Eterno Padre, Sposa del Verbo Eterno,

Discepola dello Spirito Santo, Strumento della Misericordia di Dio,

Incendio d’amore per Dio e per i fratelli, Immagine autentica di Gesù,

Insignita delle piaghe di Gesù, Profumo delle ferite di Cristo, Figlia prediletta della Madonna,

Partecipe della Passione di Cristo,

LITANIE A SANTA VERONICA

Signore, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà abbi pietà di noi

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Prega per noi “

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Consolatrice del Sacro Cuore di Gesù, Esempio di fedeltà,

Custode della purezza, Abisso di umiltà,

Figlia della Santa Obbedienza, Specchio della Divina bellezza,

Ardore di zelo apostolico, Arricchita di doni eccelsi, Limpidezza della Santa Semplicità,

Gioia del cielo e della terra, Generatrice di predestinati al cielo,

Fiaccola ardente nella Chiesa di Dio, Martire di penitenza per amore,

Mediatrice di perdono, Maestra del silenzio, Vittima della Divina Giustizia,

Liberatrice delle anime del purgatorio, Dominatrice dell’inferno,

Detentrice della scienza dei Santi, Figlia docilissima di San Francesco e Santa Chiara,

Coronata di gloria, Nostra potente protettrice,

Prega per noi “

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Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, ascoltaci Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Prega per noi Santa Veronica, e saremo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo:

Signore Gesù Cristo, che hai decorato miraco-

losamente la santa vergine Veronica con le stigmate della tua passione, abbi compassione di noi e aiutaci a crocifiggere i nostri corpi per

raggiungere gli eterni gaudi. Tu che vivi e re-gni glorioso, con il Padre e lo Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli. Amen.

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PREGHIERA A SANTA VERONICA Gloriosa Santa Veronica, che sei stata confermata dall’Alto «figlia del Padre, sposa del Figlio e disce-pola dello Spirito Santo»; tu che ti sei tanto sacrifi-cata affinché il mondo possa dare la giusta gloria, lode e gratitudine alla Santissima Trinità, impetra, te ne supplichiamo, all’umanità intera, così ingrata e dimentica di Dio, un sincero pentimento, e strappa con i tuoi meriti le anime dalla via della perdizione,

perché credendo nella pietà e nel perdono di Dio, possano gustare, canta-re e lodare la Sua infinita Misericordia. Figlia della Santa Obbedienza, la cui vita e scritti Cristo volle che fossero conosciuti nel mondo per la conferma della fede, guarda benigna alla Santa Chiesa e allontana da essa il cancro delle false ideologie ed errate correnti teologiche, riportandola all’obbedienza e al rispetto per il Santo Padre e per il Catechismo ufficiale, supplicando il tuo Sposo e Si-gnore di avere misericordia di essa, dando lume a tanti pastori e fedeli, affinché si ravvedano e portino conforto al Sacro Cuore di Gesù, con la loro umile sottomissione e pacifica unione. Protettrice nostra, che pregavi per i bisogni del Santo Padre, chia-mandolo «Cristo in terra», difendi e proteggi, illumina e fortifica il Pon-tefice, i Vescovi e i Sacerdoti a lui uniti. Suscita, con il tesoro dei tuoi meriti, sante vocazioni religiose, e ferventi laici che custodiscano una profonda vita di preghiera, sacrificio, rifiuto dei piaceri mondani, fedeli alle promesse battesimali e che sappiano nutrirsi devotamente alla Mensa del Corpo di Cristo e della Sua Parola, amanti della purezza, umiltà, ca-stità, concordia, che siano veri figli, discepoli e apostoli di Maria, consa-crati totalmente a Lei, come tu lo fosti mirabilmente. Figlia e discepola di Maria, che hai compreso profondamente il suo ruolo di Madre e di Maestra nel cammino dell’anima verso il ritorno e l’unione con il suo Dio, intercedi presso il tuo Sposo divino, perché apra gli occhi del mondo alla verità sulla Santa Vergine, e affinché si attui la Consacrazione del mondo e di ogni singola persona al Cuore Immacolato e Addolorato di Maria. Amabile Santa Veronica, dal trono di gloria ove per la pienezza dei meriti sei stata sublimata, degnati di ascoltare le umili e ferventi preghie-re che, stretti dalla tribolazione, ti rivolgiamo. Lo Sposo divino che tanto hai amato e per il quale hai molto sofferto, ascolterà un solo palpito del tuo cuore che tante volte avvicinò al Suo. Tu che sei stata serva fedele, icona di Gesù crocifisso, partecipe alla sua Passione redentrice, presenta all’Eterno Padre le nostre necessità materiali e spirituali, e ottieni a noi, che confidiamo nella tua protezione e nella tua intercessione, e se è per il bene delle anime nostre, le grazie che fiduciosi imploriamo ... Gloria ...

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Leggiamo nel Diario di questa grande Santa che un giorno, mentre era in estasi, il Signore le fece vedere delle anime che riposavano nel Suo

Sacratissimo Cuore e abbia inteso che erano le anime di coloro che si sarebbero impegnate, nel futuro, a far conoscere al mondo la sua vita e

i suoi scritti. Beati allora quelli che si prodigheranno per divulgare la devozione verso questa anima eletta, perché così facendo, non procla-

meranno la sua gloria, ma la gloria di Colui al quale è piaciuto mo-strare, per mezzo di lei, la Sua maestà, potenza e grandezza, e la ma-gnificenza dei suoi doni, in modo unico ed esemplare.

Lode a Te, Signore, per i Tuoi Santi! E quanto sei grande, o Dio, nella tua figlia prediletta Veronica Giuliani.

A Te l’onore e la gloria, nei secoli. Amen.

Se nel Santo Padre Pio possiamo

riconoscere il “Cireneo” che aiuta la

Chiesa a portare ancora oggi la sua

croce, in Santa Veronica Giuliani

vediamo la “Veronica” della Via

Crucis, nella veste di vittima me-

diatrice, espiatrice e redentrice, per la salvezza delle anime e a conforto

del suo Sposo crocifisso. Per tali similitudini che accomuna-

no questi due grandi Santi, non

sembra difficile cogliere la grande devozione di Padre Pio verso Ve-

ronica Giuliani, cappuccina e stig-matizzata come lui, notando che il

suo affresco nella chiesa vecchia di Santa Maria delle Grazie si colloca

proprio a fianco del luogo preciso dove il padre ricevette le sante stigmate. Inoltre, l’immagine di Veronica rimase attaccata sulla porta della cella del padre, fino a molto tempo dopo la sua morte (notizia confermata da padre Paolino, cappuccino del Santuario Madonna

dello Splendore, Giulianova), e un quadro della santa era sempre da-

vanti agli occhi di padre Pio nell’antico refettorio del convento. San Padre Pio e Santa Veronica, pregate per noi.