Un esempio concreto DI PIEGATURA “FLESSIBILE” · LAMIERA APRILE 2016 36 dal dire al fare ......

4
36 LAMIERA APRILE 2016 www.lamieranews.it dal dire al fare SIAMO ANDATI A VISITARE UN’AZIENDA CHE SI OCCUPA DI ARREDAMENTO INDUSTRIALE CHE, GRAZIE ALL’UTILIZZO DI PANNELLATRICI D’AVANGUARDIA, HA COMPLETAMENTE CAMBIATO IL SUO MODO DI PRODURRE, OTTENENDO OTTIMI RISULTATI. I l mondo delle pannellatrici ha avu- to una recente rapida espansione non solo a livello di nuove dichiara- zioni di intenti per la realizzazione di nuove macchine, ma anche di alcune nuove proposte sul mercato. Abbia- mo voluto renderci conto direttamente di tutto questo e abbiamo chiesto all’azienda Salvagnini, una delle più importanti produt- trici di queste macchine che ha sviluppa- to sin dalla fine degli anni 70, di portarci a vedere degli esempi concreti di applicazio- ne. Per inciso, possiamo dire che ricordia- mo ancora distintamente la descrizione di queste macchine che ci è stata fatta diret- tamente dall’ing. Guido Salvagnini nel 1978 quando, contemporaneamente, sviluppa- va i primi sistemi per taglio laser della la- miera basati sulla struttura meccanica delle Un esempio concreto DI PIEGATURA “FLESSIBILE” Antonio Vendramini punzonatrici: «La pannellatrice dovrà es- sere uno strumento di produzione intel- ligente che consente di produrre in mo- do flessibile e automatico pannelli senza riattrezzaggio o interventi dell’operato- re nel processo produttivo». Il primo caso applicativo delle pannellatrici P1 di Salva- gnini prescelto per questa analisi l’abbiamo trovato presso la società FAMI, importan- te produttore a livello mondiale di armadi e scaffalature metalliche per l’arredamen- to industriale. Vedremo prossimamente, su questa stessa rivista, i risultati di una visita a una società produttrice di macchine per l’industria alimentare, un settore comple- tamente diverso, e dall’insieme ricaveremo delle sensazioni operative sulla reale porta- ta applicativa di queste macchine ricavata da un’analisi così diversificata. Fig.1a,1b - Nella figura a sinistra uno “specchio” (parte frontale di un cassetto) ottenuto tramite una profilatrice con piegature solamente su due lati; a destra lo stesso componente realizzato tramite la pannellatrice P1 di Salvagnini con pieghe su quattro lati. (foto Lasertec)

Transcript of Un esempio concreto DI PIEGATURA “FLESSIBILE” · LAMIERA APRILE 2016 36 dal dire al fare ......

Page 1: Un esempio concreto DI PIEGATURA “FLESSIBILE” · LAMIERA APRILE 2016 36 dal dire al fare ... zabili con la piegatura manuale. Il gruppo di piega della pannellatrice P1 ha infatti

36 LAMIERA APR ILE 2016www.lamieranews.it

dal dire al faredal dire al fare

SIAMO ANDATI A VISITARE UN’AZIENDA CHE SI OCCUPA DI

ARREDAMENTO INDUSTRIALE CHE, GRAZIE ALL’UTILIZZO DI

PANNELLATRICI D’AVANGUARDIA, HA COMPLETAMENTE CAMBIATO

IL SUO MODO DI PRODURRE, OTTENENDO OTTIMI RISULTATI.

Il mondo delle pannellatrici ha avu-to una recente rapida espansione non solo a livello di nuove dichiara-zioni di intenti per la realizzazione di nuove macchine, ma anche di alcune nuove proposte sul mercato. Abbia-

mo voluto renderci conto direttamente di tutto questo e abbiamo chiesto all’azienda Salvagnini, una delle più importanti produt-trici di queste macchine che ha sviluppa-to sin dalla fine degli anni 70, di portarci a vedere degli esempi concreti di applicazio-ne. Per inciso, possiamo dire che ricordia-mo ancora distintamente la descrizione di queste macchine che ci è stata fatta diret-tamente dall’ing. Guido Salvagnini nel 1978 quando, contemporaneamente, sviluppa-va i primi sistemi per taglio laser della la-miera basati sulla struttura meccanica delle

Un esempio concreto DI PIEGATURA “FLESSIBILE”

Antonio Vendramini

punzonatrici: «La pannellatrice dovrà es-sere uno strumento di produzione intel-ligente che consente di produrre in mo-do flessibile e automatico pannelli senza riattrezzaggio o interventi dell’operato-re nel processo produttivo». Il primo caso applicativo delle pannellatrici P1 di Salva-gnini prescelto per questa analisi l’abbiamo trovato presso la società FAMI, importan-te produttore a livello mondiale di armadi e scaffalature metalliche per l’arredamen-to industriale. Vedremo prossimamente, su questa stessa rivista, i risultati di una visita a una società produttrice di macchine per l’industria alimentare, un settore comple-tamente diverso, e dall’insieme ricaveremo delle sensazioni operative sulla reale porta-ta applicativa di queste macchine ricavata da un’analisi così diversificata.

Fig.1a,1b - Nella figura a sinistra uno “specchio” (parte frontale di un cassetto)

ottenuto tramite una profilatrice con piegature solamente su due lati; a destra lo stesso

componente realizzato tramite la pannellatrice P1 di Salvagnini con pieghe su quattro lati.

(foto Lasertec)

[email protected] 36 17/03/16 09:39

Page 2: Un esempio concreto DI PIEGATURA “FLESSIBILE” · LAMIERA APRILE 2016 36 dal dire al fare ... zabili con la piegatura manuale. Il gruppo di piega della pannellatrice P1 ha infatti

37 APR ILE 2016 LAMIERA www.lamieranews.it

UNA REALTÀ CHE LAVORA 6500 TONNELLATE DI LAMIERA ALL’ANNOVisitiamo la sede dell’azienda a Rosà (Vi), pa-ese a sud di Bassano del Grappa in cui era lo-calizzata la prima fabbrica Fami, società fon-data nel 1929 da Mario Milani come officina meccanica per sviluppare attrezzature a sup-porto dell’industria produttiva. La prima per-sona che incontriamo nel grande stabilimento è Bruno Milani, nipote del fondatore. Abbia-mo subito l’impressione di una azienda molto seria, in cui è addirittura il precedente ammi-nistratore delegato che, in tuta, apre la porta ai visitatori. Poi, bonariamente, ci dice: «Ben-venuti in una azienda che, negli anni, ha contribuito a cambiare il modo di produr-re, movimentare e produrre». Sembrava uno slogan, ci siamo poi accorti che era la tra-duzione della realtà. Sulla porta ci affida al si-gnor Mario Bordignon, responsabile della pro-duzione della Divisione ferro dell’azienda. Il nostro interlocutore ci dice: «Dopo la re-alizzazione nei primi anni di artigiana-li banchi di lavoro per le prime industrie italiane, e dopo una parentesi a cavallo del secondo conflitto mondiale per realizzare supporti e contenitori (le famose “mano-vie”) per l’industria calzaturiera, l’azien-da è passata a costruire le prime gamme di carrelli, scaffalature, banchi di lavoro, ar-

madi e contenitori; il tutto il lamiera. Solo negli anni ‘70 abbiamo sviluppato conte-nitori in plastica che venivano abbinati o meno a quelli prodotti in lamiera. Nasceva così la Divisione plastica dell’azienda che ora ha sede nel centro di Rosà dove prima si era trasferita la società da Bassano del Grappa. Dopo gli anni ‘70 ci siamo quin-di specializzati nella realizzazione di mo-bili metallici, armadi e scaffalature in me-tallo, banchi di lavoro. Per costruire com-ponenti di qualità abbiamo dovuto diven-tare esperti nelle tecniche di lavorazione

della lamiera e in particolare della piega-tura che rappresentava la parte più quali-ficante della lavorazione. Solamente all’i-nizio degli anni 2000 l’azienda ha avvia-to un nuovo settore: la realizzazione di Ar-redo Furgoni con elementi esterni ed ester-ni in metallo e plastica». Attualmente la so-cietà ha 340 dipendenti nelle sedi di Rosà e ha costituito filiali in Cina, Polonia e Argentina, in cui produce per i mercati locali, ma opera-no anche come centri di subfornitura (special-mente in Cina) mettendo a disposizione le co-noscenze tecnologiche raggiunte. «Comples-sivamente la società ha 526 dipendenti e lavo-ra 6.500 tonnellate di lamiera/anno».

LA PIEGATURAPartendo da queste premesse e da questi da-ti, chiediamo al nostro interlocutore di parlar-ci delle operazioni di piegatura che vengono eseguite in azienda e come si è passati all’im-piego di una pannellatrice P1 di Salvagnini. Il Sig. Bordignon ci dice: «Sin dall’inizio della produzione abbiamo fatto uso dei più mo-derni strumenti di lavorazione al momen-to disponibili. Una delle massime che è pe-rò sempre stata in voga in azienda (e che è ancora presente nel catalogo illustrativo) è: «C’è sempre qualcosa in più da scopri-re». All’inizio degli anni 2000 ci siamo ac-corti che, nonostante la nostra realizzazio-ne di oltre 80.000 cassetti metallici/anno,

Fig.3 - Pannellatrice P1 prodotta da Salvagnini installata presso la società vicentina Fami, attiva nella produzione di arredi metallici industriali. (foto Lasertec)

Fig.2 - Visione della linea di produzione della pannellatrice P1 nello stabilimento Salvagnini di Sarego (Vi). Questa linea, basata sulla produzione snella, si svolge in sei stazioni che possono produrre fino a 80 unità/anno. (foto Salvagnini)

[email protected] 37 17/03/16 09:39

Page 3: Un esempio concreto DI PIEGATURA “FLESSIBILE” · LAMIERA APRILE 2016 36 dal dire al fare ... zabili con la piegatura manuale. Il gruppo di piega della pannellatrice P1 ha infatti

38 LAMIERA APR ILE 2016www.lamieranews.it

dal dire al faredal dire al fare

dovevamo migliorare la nostra tecnologia produttiva che era determinata dall’uso di profilatrici o piegatrici manuali, macchi-ne di scarsa precisione e con lunghi tempi di set-up. Avevamo molteplici necessità: ri-durre i costi di produzione (cosa che vole-va dire sostanzialmente ridurre quelli pro-priamente operativi e/o quelli di set-up), volevamo sviluppare una nuova serie di armadi metallici per interni (ad es. nego-zi, scuole, ETC.) con scorrimenti più pre-cisi e silenziosi, cosa che richiedeva una maggiore precisione nelle lavorazioni. Ab-biamo visto che dovevamo cambiare le mo-dalità di piegatura, andando verso una soluzione automatica e non più manua-le. In fabbrica avevamo già a disposizione una pannellatrice Salvagnini P4 installa-ta nel 2012 che però risultava non solo già impegnata, ma anche sovradimensiona-ta per eseguire pieghe su pannelli larghi 1 m. A fine 2012 Salvagnini ha presenta-to alla fiera Euroblech una pannellatrice entry level, adatta alle nostre richieste di-mensionali e operative, in grado di copri-re almeno il 60-70% delle nostre esigenze di piega. Abbiamo puntato su questa nuo-va macchina che poteva operare, in ma-niera automatica, su lamiere per lunghez-

ze fino a 1250 mm e altezze di piega fino a 127 mm e dava un’ampia libertà di piega. La pannellatrice P1 è stata installata a fi-ne 2014; nelle previsioni di acquisto dove-va operare 7 h/giorno, in realtà ora è ope-rativa 14 h/giorno».

CONFRONTI OPERATIVIPassiamo nella parte produttiva e cerchiamo di fare dei confronti operativi in termini di pro-duttività tra le lavorazioni precedenti e quelle date dall’utilizzo della nuova pannellatrice P1. È bene sottolineare che questi dati sono rica-vati dall’esperienza Fami e che possono costi-tuire una buona base di partenza per applica-zioni da parte di altre aziende, ma non posso-no essere semplicemente trasferite integral-mente. Dobbiamo ricordare che nella visita siamo accompagnati dal product manager di Salvagnini per il settore macchine Ing.Pieran-drea Bello.La prima cosa che chiediamo al nostro inter-locutore è quello di mostrarci un pannello pie-gato realizzato mediante profilatrice e un pez-zo corrispondente realizzato invece con la pannellatrice P1. Il Sig. Bordignon ci presenta due pezzi che rappresentano un componen-te denominato “specchio” che costituisce la parte frontale di un cassetto (vedasi le foto di

fig. 1) e ci dice: «Il primo, che abbiamo pre-so dagli scarti dato che ha un difetto sul-la piega inferiore, è stato fatto anni addie-tro con una profilatrice in cui, per evita-re tempi di lavorazione troppo lunghi, era possibile avere pieghe solamente su 2 lati. Il secondo è un nuovo componente realiz-zato con la pannellatrice P1, presenta in-vece pieghe su 4 lati, ottenute senza dove-re riattrezzare la macchina». Ingenuamen-te chiediamo cosa sarebbe stato necessario fare nel primo caso per attenere lo stesso ri-sultato prodotto dalla pannellatrice. L’Ing.Bel-lo ringrazia per la domanda che gli permet-te di concludere la spiegazione: «Sarebbe sta-to necessario far ripassare il componente nella profilatrice dopo averne cambiato i rulli, un’operazione lunga ore e di non fa-cile gestione per quanto riguarda la qua-lità del prodotto finale». Ringraziamo per il completamento che crediamo contribuisca a chiarire, almeno a livello intuitivo, le presta-zioni delle due macchine, e chiediamo di ave-re dati di confronto operativo nella realizza-zione di uno “specchio” con profilatrice, pres-so piega manuale e pannellatrice P1 con cari-co/scarico manuale. I dati della tabella 1 (ri-guardanti: precisione tipica ottenibile, pro-duttività tipica e tempi di set-up programma-zione compresa) costituiscono la risposta a questa domanda. Il signor Bordignon ci tiene a sottolineare che questi sono dati medi di la-vorazione e sono quindi indicativi.L’Ing.Bello commenta questi dati: «Ringrazia-mo la società Fami per averci dato questi va-lori di confronto che normalmente sono diffi-cili da avere. Ritengo che questi numeri non richiedano altre spiegazioni tanto sono evi-denti nel loro confronto. La pannellatrice P1 offre un’ampia possibilità di soluzioni di piega, ha un’elevata efficienza e non presenta pra-ticamente alcune necessità di riattrezzaggio, elemento questo sempre più importante at-tualmente con la contrazione dell’ampiezza del numero di pezzi in ogni lotto di produzio-ne». Ci rivengono in mente le parole che l’ing. Salvagnini ci aveva detto nel 1978 quando aveva iniziato a sviluppare le prime macchine pannellatrici e che abbiamo riportato nell’in-troduzione al presente articolo.

Fig.4 - Vista del gruppo degli utensili di piega della pannellatrice P1. Con questa originale configurazione, P1 produce con utensili unici un numero maggiore di parti di differente materiale e spessore, anche a kit e a lotto unitario, senza fermi macchina. (foto Lasertec)

[email protected] 38 17/03/16 09:39

Page 4: Un esempio concreto DI PIEGATURA “FLESSIBILE” · LAMIERA APRILE 2016 36 dal dire al fare ... zabili con la piegatura manuale. Il gruppo di piega della pannellatrice P1 ha infatti

39 APR ILE 2016 LAMIERA www.lamieranews.it

Bello così continua illustrando i vantaggi del-la pannellatrice P1: «P1 è la pannellatrice compatta della gamma Salvagnini; una macchina, come detto, di tipo entry level, dal ridotto ingombro e bassissimo consu-mo d’energia, che, grazie alla sua innova-tiva cinematica di piegatura brevettata, ha esteso il campo di applicazione della pan-nellatrice a produzioni finora non realiz-zabili con la piegatura manuale. Il gruppo di piega della pannellatrice P1 ha infatti maggiori gradi di libertà rispetto a tutte le altre pannellatrici potendo così realizzare delle tipologie di pieghe fattibili solo in P1. Per l’elevata produttività (fino a 2s a pie-ga), l’estrema precisione di ripetibilità e i costi contenuti, P1 rappresenta la soluzio-ne ideale per la produzione di pannelli di qualsiasi natura, di semplice profilo o con pieghe elaborate, al punto da proporsi co-me una valida alternativa alla piegatura tradizionale. P1 è il risultato della decen-nale esperienza Salvagnini nel processo di lavorazione della lamiera. Nata da una approfondita analisi del mercato, sempre più attento e sensibile alle tematiche eco-nomiche e ambientali, questa macchina è stata disegnata dopo un approfondito stu-dio di analisi FEM che, assieme all’utilizzo

delle tecnologie più innovative disponibi-li sul mercato, ha permesso di ottimizzarla nei minimi dettagli e di renderla comple-tamente elettrica». Ci agganciamo a quest’ultima affermazione a carattere promozionale fatta dal product manager Salvagnini e chiediamo al Sig. Bor-dignon se ci può dare una conferma pratica di tutto questo. La risposta è molto chiara: «La società Fami vuole operare in regime di assoluta sicurezza ma, se possibile, senza penalizzare troppo la produttività. Con le piegatrici manuali, per molte tipologie di piega il pestone verticale deve ridurre per sicurezza la velocità di discesa molto prima di quanto programmato e questo rallenta di molto la produttività del processo, senza au-mentarne le condizioni di sicurezza».Chiarito questo punto, lasciamo all’Ing.Bello la possibilità di concludere la sua presentazione promozionale: «Come detto prima, è la so-cietà Salvagnini a dover ringraziare Fa-mi per averle dato la possibilità ampia di il-lustrare le condizioni operative e i vantaggi derivanti dall’uso della sua pannellatrice P1. Questa macchina si presenta come una so-luzione innovativa per definizione cui è sta-ta dedicata un altrettanto innovativa linea di produzione lean in sei stazioni (fig. 3).

In questa linea all’avanguardia, le P1 avan-zano su un binario lungo sei differenti sta-zioni di allestimento e montaggio organiz-zate in modo tale da modulare reattiva-mente la capacità produttiva alle richie-ste del mercato. Questa linea è in grado di produrre fino a 80 unità P1 all’anno». Mentre continuiamo ad assistere alla piega-tura dello “specchio” del cassetto presenta-to nella fig. 1 vedendo che l’operatore, do-po aver posizionato la lamiera all’interno del-la macchina contro dei riferimenti meccanici, aspetta che la P1 in pochi secondi completi le pieghe previste, il Sig. Bordignon ci presenta due diversi componenti realizzati con la P1: lo sportello di un armadietto di lavoro (fig. 5) e il corpo di una valigetta portautensile (fig. 6) e ci dice: «Il primo componente precedente-mente veniva realizzato tramite le piega-trici manuali: per la complessità delle pie-ghe, era necessario utilizzare due unità, naturalmente con due operatori, che pro-ducevano 24 pezzi/h. Con la pannellatri-ce P1 la produttività sale a 52 pezzi/h, con l’addetto che, nei tempi ridotti in cui l’u-nità lavora, può fare altro. Un esempio di questo è dato dal secondo componente: an-che per questo erano necessarie due piega-trici manuali con due addetti, più un ad-detto ausiliario per eseguire la puntatura dei lembi superiori. Con la macchina P1 la produttività rimaneva inalterata (55 pezzi/h), ma con un solo addetto che, du-rante l’operatività della macchina, prov-vedeva alla puntatura del precedente pro-dotto lavorato in tempo mascherato». ■

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TAB. 1 CONFRONTO OPERATIVO PER LA REALIZZAZIONE DI UNO “SPECCHIO”

PRECISIONE PRODUTTIVITÀ TEMPI SET-UP

PROFILATRICE ± 0,5 mm 180 pezzi/h 240 min

PIEGATRICE MANUALE ± 0,2 mm* 20 pezzi/h 20 min

PANNELLATRICE P1 ± 0,05 mm 40 pezzi/h 5 min

* dipendente dall’esperienza dell’operatore

Fig.5 - Sportello di un armadietto di lavoro realizzato in Fami tramite la pannellatrice P1 con l’assistenza di un addetto per il carico/scarico dei pezzi. (foto Lasertec)

Fig.6 - Corpo di una valigetta portautensile realizzato in Fami tramite la pannellatrice P1 con l’assistenza di un solo addetto.

[email protected] 39 17/03/16 09:39