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N. 4/2015 UN CAPITANO PER AMICO, FISCHIO D’INIZIO! Per il quarto anno consecutivo Marco Susanna e Alberto Calderoni portano nelle scuole lo sport pulito

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N. 4/2015

UN CAPITANOPER AMICO,FISCHIO D’INIZIO!

Per il quarto anno consecutivoMarco Susanna e Alberto Calderoniportano nelle scuole lo sport pulito

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Sono state delle settimane davvero intense per la no-stra squadra. Finalmente ora avranno una settimana per prendere fiato e allenarsi tutti assieme, cosa che i nostri Galletti non hanno potuto fare finora a causa del calendario proibitivo che abbiamo avuto.

Una serie infinita di partite, la maggior parte delle qua-li giocate in trasferta, che da fine Settembre ad oggi hanno messo alla prova la tenuta fisica e mentale della nostra squadra, costringendoci a scendere in campo ininterrottamente due volte a settimana .

I nostri biancorossi sono riusciti a superare questo pe-riodo alla grande. In certe partite sono inciampati, in altre sono caduti. Ma hanno rialzato la testa e ci han-no fatto sognare nella difficilissima trasferta di Parma, di fronte a 14.000 tifosi gialloblù, nella quale con un uomo in meno per un’intera frazione di gara, hanno sfiorato la vittoria.

Se i nostri ragazzi hanno superato questo calendario improponibile è certamente merito loro e dello staff che li allena. Loro ci mettono la determinazione, l’im-pegno, la concentrazione, dal lunedì alla domenica, senza mai fermarsi. I ragazzi dello staff, a partire dal mister Massimo Gadda, hanno fatto un ottimo lavoro negli ultimi mesi, nonostante le condizioni non fossero favorevoli. Sono convinto che se la squadra ha otte-nuto questi risultati, gran parte del merito va a loro, al loro metodo di lavoro, alle idee e alla mentalità che hanno radicato nei nostri giocatori.

Il F.C. Forlì non è però soltanto il campo da gioco. Mer-coledì scorso è ripartito per il quarto anno consecutivo il progetto “Un capitano per amico”, promosso dalla nostra società e organizzato dal Prof. Marco Susanna

e dallo storico capitano biancorosso Alberto Calderoni.

Si tratta di un’iniziativa molto importante, perché tra-smette ai ragazzi delle elementari, delle medie, delle superiori quei valori che sono cari anche alla nostra so-cietà e che cerchiamo di infondere ai nostri giocatori, dai più piccoli, fino ai più grandi. Sono gli stessi valori sui quali si sono unite insieme tutte le società sportive forlivesi il 26 settembre scorso, durante la Giornata del Fair Play “Io gioco pulito”.

Voglio dire grazie a Marco Susanna e ad Alberto Cal-deroni perché, nonostante tutto, mettono il loro tem-po e la loro passione a disposizione dei nostri piccoli concittadini, con l’aiuto e le testimonianze dei giocato-ri della nostra squadra.

Ci vediamo giovedì!

Il saluto del Presidente Stefano Fabbri

BRAVO FORLÌ, HAI SUPERATO LE DIFFICOLTÀ!Onore ai nostri giocatori e allo staff per gli ultimi risutati

Il Biancorosso nr.° 4/2015

Editore: PubliOneHanno Collaborato:Alberto Sartor, Gianluca Dall’Oro, Franco PardolesiFotografie: Riccardo FantiniComunicazione e Marketing: Agenzia PubliOne - Forlì - Milano

CEO: Loris ZanelliUfficio Stampa: Alberto Sartor - [email protected]à: Andrea Buccioli - [email protected]: GE.GRAF - Bertinoro

F.C. Forlì s.r.l. - Viale Roma 128/B 47121 Forlì (FC)

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Dopo 5 anni e mezzo torna al “Morgagni” il derby con la Ribel-le. L’ultima volta, l’8 maggio 2010, fu trionfale per i Galletti, che imponendosi 2-1 conquistarono la promozione in D. L’originale nome della Società di Castiglione di Ravenna nacque in modo pittoresco. Pare che alla fine degli anni ‘60, al termine di un torneo amatoriale, molti giocatori dell’allora “Castiglionese”, fondata nel 1927, vennero coinvolti in una mega rissa, a cau-sa della loro indole “ribelle”, subendo pesanti squalifiche. Con un moto d’orgoglio soprannominarono quindi la loro squadra Ribelle e nel 1967, con la rifondazione societaria, si decise di sostituirlo al precedente nome di “Castiglionese”. Dalla nascita il club adottò i colori bianco-blu, disputando solo campiona-ti di Prima Divisione e Seconda Categoria fino all’inizio degli anni ‘80 ,quando si registrò la prima storica impennata. Vinta la 2ª Categ., nel 1985 fece la doppietta Campionato e Cop-pa (1ª Categ.) che proiettò la Società in Promozione. Il nuovo millennio si aprì però con una doppia retrocessione in pochi anni ma la nuova dirigenza, capitanata dall’attuale Presidente

Marcello Missiroli, riuscì in una vera e propria scalata. Nel 2006 vittoria della 2ª Categoria e nel 2007/’08, a quasi vent’anni di distanza, nuova doppietta in Prima Categoria, sotto il marchio “Loops”. La Ribelle, non sazia, nella stagione successiva vinse anche la Promozione e dopo qualche stagione di assestamento in Eccellenza, nel 2013-’14 dominò il torneo a braccetto con la Sammaurese, battendola 1-0 nello spareggio del “Morga-gni” di Forlì, grazie al gol di Ensini al 117’. Raggiunta così per la prima volta nella sua storia la serie D, la stagione successi-va (quella scorsa) riuscì a salvarsi senza passare dai Play-Out, partendo dall’ultimo posto all’inizio del girone di ritorno, con una poderosa rimonta anche grazie alle prodezze di Nocciolini e Vesi, oggi al FORLÌ. L’attuale allenatore è mister Mauro Anto-nioli (ex-Bellaria), fra i giocatori di spicco invece: il portiere Alex Calderoni, Graziani, Rodriguez, gli ex forlivesi Bernacci e Poletti (squalificato), oltre a Lani, Zanzani e Albonetti, prodotti del vi-vaio biancorosso del Forlì.

Gianluca Dall’Oro

L’AVVERSARIO (domenica 1 novembre)

LND - STAGIONE 2015/16

A.P.D. RIBELLE CALCIO 1927

CLASSIFICA 10ª giornata PROSSIMO TURNO

PROSSIMI TURNI in CASA

12ª GG - DOMENICA 8 NOVEMBRE 2015 - H. 14:30

BELLARIA I.M. VILLAFRANCA V.

DELTA C. ROVIGO FORTIS JUVENTUS

IMOLESE CLODIENSE

LEGNAGO SALUS F.C. FORLÌ

LENTIGIONE RIBELLE

RAVENNA F.C.1913 MEZZOLARA

ROMAGNA C. CORREGGESE

SAMMAURESE U. ARZIGNANOCH.

SAN MARINO ALTOVICENTINO

V. CASTELFRANCO E. PARMA

13ª GG - DOMENICA 11 NOVEMBRE 2015 - H. 14:30

F.C. FORLÌ - LENTIGIONE

4ª GG - MERCOLEDÌ 18 NOVEMBRE 2015 - H. 14:30

F.C. FORLÌ - MEZZOLARA (RECUPERO)

15ª GG - DOMENICA 22 NOVEMBRE 2015 - H. 14:30

F.C. FORLÌ – V. CASTELFRANCO

26 PARMA

22 ALTOVICENTINO (-1 gara)

21 SAN MARINO

18 LENTIGIONE

17 F.C. FORLÌ (-1 gara)

17 IMOLESE

16 RIBELLE

15 LEGNAGO SALUS

14 DELTA C. ROVIGO

13 V. CASTELFRANCO E. (-1 gara)

13 U. ARZIGNANOCH.;

12 ROMAGNA C.

11 SAMMAURESE

10 RAVENNA F.C.1913

9 MEZZOLARA (-1 gara)

7 CORREGGESE

7 VILLAFRANCA V.

7 FORTIS JUVENTUS

6 BELLARIA I.M.

3 CLODIENSE

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MARCO BERNACCIL’Airone delle Vigne non ha bisogno di presentazioni, essendo forse l’attaccante di mag-gior prestigio del girone. Ex della gara ha lasciato al “Morgagni” un ricordo agrodolce, con la perla dell’assist decisivo col Porto Tolle. Pericoloso e sornione!

IVAN GRAZIANIL’attaccante, ex Santarcangelo, viene da 6 buone stagioni con 50 gol fra i Pro (in carriera 104) ed è ancora in grado di spostare gli equilibri (quest’anno 3 reti in 8 pres.). Rapace!

MANUEL RODRIGUEZFratello maggiore dell’Alejandro ex attaccante del Cesena e meno nobile come curri-culum dei compagni di reparto, è il più giovane e guizzante dei 3. Sfrutta al meglio il lavoro sporco dei compagni e negli spazi fa paura! Per lui quest’anno già 3 gol in 5 gare. Pungente!

IL DETTAGLIO

A.P.D. RIBELLE CALCIO 1927

VSAttenti a…

Gianluca Dall’Oro

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Mercoledì 28 Ottobre, nel Salone Comunale del Municipio di Forlì, si è svolto il primo incontro della stagione del progetto “Un Capitano per Amico”.L’iniziativa, che prende avvio per il quarto anno consecutivo, ha coinvolto 120 alunni della scuola media Maroncelli, accompagnati dal Dirigente scolastico Prof. Luigi Abbate, che sono stati ospitati nel Salone Comunale. Si tratta della scuola che ha aderito per prima al progetto, condividendone a tal punto i valori e le finalità da aver invitato anche le famiglie degli alunni che vorranno partecipare.

“Non è la prima iniziativa che ho curato per il F.C. Forlì”, racconta Marco Susanna, responsabile re-gionale dell’attività di base FIGC, “abbiamo promos-so anche dei progetti in occasione dei terremoti in Abruzzo e in Emilia”. “Forlì con l’Aquila”, volto ad aiutare le società sportive delle diverse discipline nel capoluogo abruzzese, ha portato la società a vince-re il premio Panathlon.

“Un Capitano per amico nacque da una frase pro-nunciata da Franco Pardolesi a me e ad Alberto Calderoni. Una di quelle frasi buttate lì, per caso, ma che poi ci ha fatto riflettere e ci ha portato a immaginare come poteva essere questo progetto”.

In tre anni sono state coinvolte trenta scuole, per un totale di 3600 alunni tra elementari, medie e supe-riori. “Il primo anno eravamo scettici sul fatto che le scuole potevano accoglierci, ora ci chiamano loro Non si parla solo di calcio, ma dello sport a tutto tondo, dei valori educativi, del gioco onesto e del fair play, parlandone sia con esempi positivi che ne-gativi”, spiega il professore.

Mercoledì infatti i ragazzi hanno guardato con at-tenzione i video che venivano di volta in volta pro-iettati, dai cartoni animati che valorizzano il lavoro di gruppo, alle immagini forti ed emotive di un’im-presa olimpica o di un atleta che arriva stremata al traguardo.

L’amministrazione comunale ha sempre dato il suo sostegno all’iniziativa, tanto che il Sindaco Davide Drei e l’assessore Lubiano Montaguti hanno par-tecipato al primo incontro. “Perché fate sport?” ha chiesto il primo cittadino agli studenti, ricordando loro che prima si fanno le regole e poi si gioca la partita. Infine ha rivolto un ringraziamento ai realiz-zatori della manifestazione e allo staff del F.C. Forlì “che ci rendono orgogliosi degli ultimi risultati e perché guardano al futuro e alle nuove generazioni facendoli avvicinare allo sport e al fair play”.

Anche quest’ anno è partita l’iniziativa sul gioco pulito e sul fair play, con protagonisti il Prof. Marco Susanna ed Alberto Calderoni

FUORI DAL CAMPO

QUARTO ANNO PER“UN CAPITANO PER AMICO”

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L’incontro è stato impreziosito dalla presenza di due giocatori del F.C. Forlì, Alessandro Giannelli e Luca Bergamaschi, che hanno risposto alle molte domande degli studenti.

Una giovane studentessa ha chiesto ai galletti cosa piace loro di più nello sport. “Amo vincere tutti in-sieme, e quando riesco a raggiungere degli obiet-tivi facendo sacrifici. Poi mi piace la possibilità di conoscere nuove persone che potrebbero diven-tare miei amici anche per tutta la vita” ha risposto Bergamaschi. “Per me lo sport è tutto” ha detto il giovane Alessandro Giannelli, “mi alzo al mattino e penso al calcio, vado a letto la sera e penso al calcio. È una cosa che si ha dentro, o ce l’hai o non ce l’hai”.

Grande protagonista fin dalla prima edizione, Alberto Calderoni nelle scuole è già un idolo, per-ché i bambini sentono parlare di lui dai genitori. “Il messaggio che cerchiamo di trasmettere, il fair play e il gioco pulito, comprende molte cose. Il contat-to con i ragazzi delle scuole mi arricchisce molto. Purtroppo oggi lo sport e il calcio sono lo specchio della nostra società. A tutti i livelli le persone fanno e subiscono cose brutte, a livello politico, sociale, sportivo”.

Capitano del Forlì per quattordici anni, cuore bian-corosso sul campo fino al 2008, ora tifoso dei gallet-ti; per onorarlo è stato fondato addirittura un club di tifosi: “non valuto ancora i singoli giocatori. Mi salta però all’occhio l’organizzazione della squadra, sanno cosa devono fare in campo. Massimo Gadda mi sembra in gamba”.

Quest’anno sono previsti già sette incontri a cadenza mensile, con le scuole medie Palmezzano, Zangheri, Maroncelli e le scuole elementari Dante Alighieri e

Diego Fabbri. Il progetto due anni fa è piaciuto a Gianni Rivera, presidente del settore giovanile e sco-lastico della FIGC, che lo ha portato in cinque diver-se metropoli e il F.C. Forlì è stato insignito della stella di bronzo al merito sportivo dal C.O.N.I.

Il prof. Susanna si augura che il progetto possa cre-scere ancora in futuro: “Il piccolo sogno nel cassetto è quello di coinvolgere sempre di più l’amministra-zione comunale, magari utilizzando sempre il salone del municipio, che è una sorta di sala dei cittadini. Mi piacerebbe portare i giocatori del Forlì nelle pale-stre a spiegare ai bambini cosa vuol dire sacrificarsi, cosa vuol dire fare un allenamento duro e a giocare con loro. Vorrei poi invitare le scuole a vedere gli allenamenti del Forlì e non solo le partite”.

I due promotori della manifestazione hanno poi sa-lutato gli studenti, certamente soddisfatti dell’espe-rienza: “Costruite la vostra opera d’arte”, è stato l’augurio di Marco Susanna, che ha paragonato in un video i dieci anni di lavori di Michelangelo nel-la Cappella Sistina all’impresa di Jury Chechi ad Atlanta nel 1996, anch’essa arrivata dopo dieci anni di sacrifici.

Ancora più toccante l’esortazione del capitano Calderoni, che ha poi firmato autografi e fatto foto coi ragazzi: “La vera sconfitta è la rinuncia. Prendete le sconfitte come spunto per impegnarvi ancora di più. Questa è la vera vittoria, e poi vi ripagherà”.

La mattinata si è conclusa con il saluto di Giovanni Brunelli, volto storico da più di mezzo secolo al Forlì, che ha intrattenuto gli studenti e i docenti presenti in sala.

Alberto Sartor

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I FESTEGGIAMENTI DOPO LA VITTORIAIN CAMPIONATO CON IL ROMAGNA CENTRO

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9(Foto Fantini)

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Forlì-Milan. È il racconto di una fiaba. È la storia di un bambino, poi diventato adolescente, che tutte le domeniche partiva da Castrocaro con il motoca-rozzino del ferro vecchio, con il babbo per andare a vedere la partita del Forlì. Quelli erano il mio cinema, la mia tv, la mia bici mai avuta. Il pallo-ne arrivato troppo tardi: una volta le famiglie erano quasi tutte povere. Il Forlì mi riempiva il cuore e la fantasia. La vita con me è stata generosissima. Mi ha regalato una famiglia straordinaria e mi ha regalato anche Forlì-Milan. La squadra della mia vita guidata da me. Affrontare i campioni d’Eu-ropa che un anno prima avevano battuto in finale il Barcellona 4-0. Capello non aveva fatto sconti: c’erano Baresi, Maldini, Tassotti, Costacurta, Savicevic... Avevamo battuto il Foggia e il Pia-cenza: mai successo nella storia del calcio italiano. Il Totocalcio pagò solo i dodici perchè nessuno aveva pronosticato la vittoria del Forlì.Ricordo che fin dal terzo giorno prima della partita la città fu invasa da cronisti italiani e stranieri per commentare l’avvenimento, i nostri allena-menti venivano ripresi dalle telecamere, i miei gio-catori inseguiti dai giornalisti per le interviste fra le più strane. Ma era tutto normale. Orlandi, che due anni prima giocava nel Castrocaro affrontava il Mi-lan! Chiesi a Capello di fermarsi sul 5-0, di non umiliare i miei ragazzi. Mi rispose: «Fai il furbo, so bene che vuoi batterci».Era un’utopia, ma aveva ragione. Non si poteva es-sere arrivati lì e non compiere l’ennesimo miracolo. Nello spogliatoio preparai la gara della vita: Babi-ni su Savicevic, a uomo; tutti gli altri dietro la palla e contropiede. Ma soprattutto la bava alla bocca, cani arrabbiati alla conquista del mondo. Non c’era un giocatore che non fosse convinto di vincere. La danza dell’indiano metropolitano prima di andare in campo, aspettando un calcio d’angolo o una punizione. Lì eravamo i migliori del mondo!A 10’ dalla fine del primo tempo eravamo sullo 0-0. Punizione dai 30 metri: chiamo lo schema, siamo

a un passo dall’apoteosi. Sette giocatori del Forlì nell’area del Milan, mai successo prima, Orlandi e Macerata, che mi sono portato dietro da una vita, dirigono le operazioni. I movimenti sono perfetti ad eccezione di un giocatore arrivato da poco che non esce dall’area portando fuori Tassotti: vuole fare gol lui ma Tassotti con la punta evita il gol di Macerata deviando in angolo. La fiaba finisce lì.Ho allenato ancora per diversi anni. Ho vinto cam-pionati, ho avuto tifoserie che mi hanno amato o odiato alla stessa maniera, ma nei miei ricordi quel-lo schema perfetto, a un passo dalla Storia è il più frequentato. Sono passati vent’anni e domenica ho ritrovato quei giocatori che mi hanno fatto questo regalo e ai quali sarò eternamente gra-to. Ho passato con loro un’ora, ma mi è bastata. Per esternare, dopo tanto, la mia infinita gratitudine.Ora spero che il Forlì si riscatti, dopo l’infame e ver-gognosa sentenza che l’ha relegato tra i dilettanti. Eravamo 30.000 a Cesena quella sera, eravamo tutti di Forlì! Torniamo tutti allo stadio e saremo più forti del Parma!

Franco Bonavita

LA NOSTRA STORIA

UN’IMPRESADA RACCONTARELo storico allenatore biancorosso ricorda la partita

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L’ANNIVERSARIO,VENT’ANNI DOPO!Nel prepartita di Romagna Centro, allo stadio Dino Manuzzi di Cesena, è stato celebrato il 20mo anni-versario del leggendario Forlì-Milan, valido per gli 8i di finale della Coppa Italia professionisti, giocata il 25 ottobre 1995. L’evento è stato organizzato, col patrocinio del Comune di Forlì, dal Club Forza Forlì. Nella foto da sinistra: Sara Samorì, Assessore allo Sport, Stefano Fabbri presidente del Forlì, Vladimiro Panzavolta presidente del Forlì nel 1995, l’allenatore del Forlì artefice della storica impresa Franco Bona-vita, Franco Pardolesi presidente Club Forza Forlì. I giocatori Andrea Orlandi, Marco Babini, Gianni Flamigi, Ivan Degli Innocenti, Dario Bettini, Sandro Macerata, l’ex presidente del Forlì Luciano Linari ai tempi accompagnatore della squadra, Franco Tur-chetta, Alberto Calderoni e Carlo Magnani. Agli in-

tervenuti sono state consegnate la rassegna stampa dei quotidiani pubblicati nel 1995 ed un DVD con tutti i servizi riguardanti le gare di Coppa Italia con Foggia, Piacenza e Milan. Nel dopo partita si sono uniti ai presenti anche gli ex biancorossi Roberto Rossi, allenatore del Romagna Centro, Marco Prati ed Emiliano Salvetti.

Franco Pardolesi

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Abbiamo parlato con Pellegrino Castellucci, Vice Presidente del F.C. Forlì.“Sono nel calcio Forlì dal 2007/2008, poco dopo la rinascita. Attualmente sono uno dei più vecchi del consiglio, insieme a Gurioli, che venne qui pri-ma di me”.Domani festeggerà un compleanno particolare: “La mia azienda di Forlì, Non Stop Moda, che lavora nel set-tore dell’abbigliamento femminile, compirà 28 anni il 2 Novembre”.Castellucci è approdato al Tullo Mor-gagni con una già lunga esperienza alle spalle: “Prima sono stato per 11 anni a Castrocaro, dove sono stato direttore generale per due anni, e poi presidente per altri nove. Io però sono forlivese, ho sempre avuto una grande passione per questa squadra, e pensavo di non dover andare fino a Castrocaro per dedicarmi al calcio. Già quando ero lì se-guivo questa squadra. È sempre stato il mio sogno, lo dicevo che un giorno sarei diventato dirigente del Forlì. Allora c’è stata l’occasione e sono entrato in società, sono stati bravissimi quel-li che mi hanno preceduto a riprendere in mano la situazione dopo il fallimento”.L’obiettivo della società è quello della promozione: “Adesso dobbiamo ricominciare dopo la batosta di questa estate e ten-tare la risalita. Noi ci stiamo impegnando per affrontare la Serie C in futuro. Non so se sarà quest’anno, il prossimo o quello dopo, ma speriamo di tornarci il prima possibile. È stata una bellissima esperienza che dà stimoli”. La sua opinione sullo staff del club è chiara: “Io faccio calcio dal 1991, da quando ero nel Villafranca. Dico che è difficile trovare uno staff del genere, con un allenatore così. Mi sembra che ab-

biamo azzeccato tutto. Sono persone entusiaste, che vogliono bene al Forlì e alla società. Anche chi c’era già nel-le stagioni passate, Simone Groppi, Stefano Dadina, sono così. Noi cer-chiamo, nel miglior modo possibile, di dargli tutto quello di cui hanno bisogno, anche se sanno quali sono le nostre capacità. Per la nostra ca-tegoria è un lusso avere uno staff del genere. Mi riferisco anche al prepara-tore atletico Massimo Sangiorgi, che conoscevo già quando era alla Spal”. Pellegrino si augura che possano ri-manere anche per le sfide future: “Il

salto tra la Lega Nazionale Dilettanti e la Lega Pro non è più così grande. Io mi auguro che l’allenatore e il resto dello staff riman-gano perché sono persone eccezionali. Io non ho trovato alcun difetto. E sono convinto che farebbero bene anche il Lega Pro”.Positivo anche il suo giudizio sui giocatori: “Abbiamo tanti gio-catori di categoria superiore. E abbiamo dei giovani che stanno crescendo e che sono veramente bravi. Questo allenatore non è legato al nome, sa chi mettere in gioco. La partita di campiona-to col Romagna Centro l’ha vinta lui con i cambi”.Sul suo futuro, le idee sono chiare: “Io spero di rimanere qui, ho sempre dato una mano per quello che ho potuto. A me si addice di più un ruolo tecnico, visto che ho fatto anche il diret-tore sportivo. Mi piace l’area tecnica, però non disdegno anche altri lavori quando ci sono da fare, io sono sempre disponibile. Ricordo tre anni fa, quando andammo in C, noi non eravamo assolutamente pronti, e tutta l’estate diedi una mano per siste-mare le cose ed essere pronti a inizio campionato”.

Alberto Sartor

INTERVISTA DELLA SETTIMANA

IL FORLÌ?L’ HO SEMPRE SOGNATO!Intervista a Castellucci, vice presidente del nostro club,che domani festeggia un compleanno particolare!

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Filippo Zanzani, 26 anni, mister dei Pulcini 2007.

Qual è stato il suo percorso di studi?Mi sono diplomato in ragioneria e poi ho conseguito la Laurea in Scienze Motorie presso l’Università di Bologna, sede di Rimini.

Da quanti anni è allenatore?Questo è il sesto anno che alleno. Il terzo al F.C. Forlì.

Dove ha iniziato la carriera?Ho iniziato alla Sammartinese, dove ho alle-nato i Primi Calci e i Pulcini. Poi sono stato due anni al Buscherini, allenando gli Esor-dienti e i Giovanissimi. Quest’anno al Forlì mi hanno affidato i Pulcini 2007.

Come si trova con questi ragazzi?Sono un bel gruppo, affiatati, predisposti all’apprendimento, c’è solo da migliorare.

Come state andando in campionato?Stiamo giocando contro le squadre dilettanti che hanno un anno in più e per adesso a prescindere dai risultati stiamo imparando come muoverci in campo e come giocare in squa-dra. Queste sono fondamentali per imparare a crescere e im-parare a giocare.

Sta bene qui al Forlì?Mi trovo bene, in particolare lo staff del settore giovanile è ottimo. Lavorando fin dai pulcini si possono produrre dei buoni risultati poi nelle fasi adolescenziali. È un peccato solo che che alcune squadre giovanili debbano giocare in gironi locali che non fanno per loro.

Come le sembra la prima squadra del Forlì?Mi piace Mister Gadda per come gioca, a prescindere dai

risultati è sempre un piacere vederli giocare. C’è solo da apprendere e credo siano un bel gruppo.È una squadra molto giovane e credo sia un vantaggio. La Lena Nazionale Dilettanti può essere un trampolino di lancio, in Lega Pro avrebbero fatto più fatica, invece così hanno la facoltà di emergere.

Che cosa serve per allenare come fa lei?Bisogna essere prima di tutto educatori, tra-smettere le regole di gruppo sia nel gioco che nello spogliatoio. Poi è necessario cono-scere i fondamentali tecnici, per farli vedere e saperli spiegare. In base alle diverse fasce di età ci sono obiettivi tecnici diversi, nelle fasce più giovani emerge molto l’individuo

nell’uno contro uno, poi invece ci si concentra di più sulla squadra. Penso che per allenare i più piccoli bisogna essere predisposti, magari non sarà più difficile che coi grandi, ma bisogna aver pazienza, conoscere le necessità, bisogna sem-pre impegnarsi ed essere elastici, ci vuole una giusta misura. I piccoli ti possono dare tanto.

Le piacerebbe allenare ragazzi di età maggiore?Non disprezzo l’idea di allenare una squadra maggiore, ma bisogna fare un passo alla volta.

Lei certamente conosce il progetto di Marco Susanna e Calderoni, le piace?Ho assistito diverse volte agli incontri di “Un Capitano per Amico”. Marco Susanna racconta il fair play ai bambini, ma fa in modo che si traduca anche ai grandi. L’educatore deve trasmettere al gruppo proprio questo. Se tutti lavorassero così sarebbe un beneficio per lo sport.

Alberto Sartor

SETTORE GIOVANILE

CONOSCIAMO…FILIPPO ZANZANIAlla scoperta dei giovani galletti

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Stefano Capellupo,centrocampista

Foto: Fantini

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