un cane per sorridere

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pet therapy

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Natura a Cavallo

s o m m a r i o

Gruppo redazionaleItalo D’Incà

Roberto D’IncàFederico D’Incà

Laura VidalinoFranco Dal Dura

Edoardo Dal Borgo

Segreteriadi redazione

Natura a Cavalloc/o D’Incà Italovia Pialdier, 86

32028 Trichiana (BL)tel. 0437/ 554673

StampaGrafiche Leone - PD

Progetto graficoDe Poli & Cometto

Ponte nelle Alpi (BL)

FotografiaZanfron

Natura a Cavallo

Presentazione italo D’inCà

Presentazione FranCo Dal Dura

CurriCulum FranCo

Presentazione Dal Borgo

Presentazione FeDeriCo

CurriCulun elisa e elena

Cos’è Pet theraPy

Progetti sviluPPati naC eleonora e ClauDio

Progetto un Cane Per sorriDere aFFiDamento

Progetto giulia

Progetto martina

Progetto marCo

Progetto luisa

Progetto 1 ulss

Progetto 2 ulss

Progetto 3 ulss

esPerienza CollaBoratriCe

nuCleo CinoFilo Da soCCorso

museo Di natura a Cavallo

Progetti Futuri

lista nomi ringraziamenti

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Credo che un sogno abbia il colore blu del cielo, credo che abbia il verde del prato di montagna in giugno ricco di fiori, credo che abbia il sor-riso dei bambini che giocano liberi, credo che abbia la liber-tà delle ali della farfalla, credo che abbia la felicità degli oc-chi di mia madre nel ricevere un fiore da mio padre.

Credo in questa idea e nell’aiuto di tante persone per poterla realizzare.

Ci sono uomini e donne che nell’incon-trare un disabile si soffermano a pensare alle diversità. Io credo che anche l’indivi-duo con le difficoltà più grandi guardi la persona per così dire abile e la consideri disabile perché non capisce, non capisce l’intero mondo di emozioni e di sentimen-ti che stanno dietro ad uno sguardo o ad un cenno della mano. Forse amico mio ti sembrerà strano, ma gli animali capiscono i gesti e interpretano i segni molto più de-gli uomini, hanno la chiave, la chiave che apre la porta dei pensieri e delle emozioni non dette ma solo provate.Amico mio perdona questi miei pensieri ed emozioni che mi accompagnano spesso al mattino nel dormiveglia, quando forse

sono più vicini i sogni e la realtà. Quello per cui scrivo è veramente un sogno. Io mi chiamo Italo D’Incà e sono il Presiden-te dell’associazione “Natura a Cavallo”, un gruppo di amici appassionati del cavallo e della riscoperta degli antichi valori, nel rispetto della natura e vicini al mondo del sociale, quello dei piccoli progetti e dei piccoli passi, che vive nell’ombra e che cerca di realizzare dei sogni.Da dieci anni, Franco, Edoardo, io e tante altre persone stiamo portando avanti un programma in favore delle persone disa-bili attraverso l’utilizzo della Pet-Therapy, una tecnica particolare attraverso la quale, con l’aiuto degli animali, nel nostro caso del cane, cerchiamo di migliorare la qualità della vita di queste persone.

Ti posso assicurare che in questi anni i no-stri ragazzi hanno fatto dei progressi inim-maginabili, hanno aumentato la loro auto-stima, il loro orgoglio e la gioia di vivere e sorridono, sorridono come mai avevano sorriso prima, un sorriso che ci ha fatto ca-pire che il nostro lavoro deve continuare.

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Amico mio in questi ultimi anni con l’aiu-to di tantissimi amici abbiamo realizzato la Palestra per la Pet-Therapy di “Natura a Cavallo”. Questa struttura è stata realizza-ta trasformando e bonificando un vecchio capannone nel quale abbiamo tutto il ne-cessario per gestire la crescita dei nostri ragazzi mediante la Pet-Therapy, attività riabilitativo-educativa di appoggio (ricono-sciuta dal Ministero della Sanità) con l’au-silio di animali domestici e la formazione di tecnici e operatori che saranno impegnati con soggetti portatori di disabilità. L’impegno è stato enorme e oggi stiamo raccogliendo i frutti di questo duro lavoro. Un’opera così importante e difficile da re-alizzare mi ha permesso di comprendere quanto l’odierna Società dimentichi qual-siasi principio morale di generosità, di ac-coglienza e di aiuto reciproco. E, soprat-tutto, mi ha permesso di capire che Noi non siamo questa Società.

Noi amici di “Natura a Cavallo”, Noi cittadi-ni, Noi enti, Noi aziende, Noi fondazioni che abbiamo collaborato con impegno e con lavoro a portare a termine quest’impresa, Noi siamo la Società fondata sull’Amore verso il prossimo e il più debole.Io Italo D’Incà, Presidente di “Natura a Ca-vallo”, ringrazio, a nome di tutte le persone che utilizzeranno questa struttura, tutti gli Amici che insieme a me, con fatica e ge-nerosità, hanno desiderato regalare que-sto sorriso.

Finalmente la nostra palestra è pronta.è pronta per realizzare i sogni.

Italo D’IncàPresidente Natura a Cavallo

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Donare un sorrisoè donare se stessi

Il cane ha sem-pre fatto parte della mia vita.

A volte mi chiedo cosa possa avere di tanto straordinario per aver condiziona-to molte delle mie scelte e come questa passione mi abbia portato, nel corso degli anni, ad esplorare sempre di più il mondo cinofilo fino a diventare allevatore, adde-stratore, istruttore cinofilo della Protezione Civile ma, soprattutto, ad essere impegna-to nella Pet-Therapy.

Vedo ancora il sorriso di Italo quando, molti anni fa, gli proposi l’idea di gestire attività di Pet-Therapy con l’Associazione Natura a Cavallo. Era un bel pomeriggio di sole, ci incontrammo a Trichiana presso il Centro Natura a Cavallo; in Italia, a quei tempi, la Pet-Therapy era praticamente sconosciuta.In quel periodo avevo partecipato ad alcu-ni corsi di formazione relativi a questi ar-gomenti e seguivo con interesse le iniziati-ve ed i progetti che riguardavano l’utilizzo dei cani nella Pet-Therapy, meglio definita “AAA/T” (Attività e Terapie Assistite con Animali). Ricordo ancora con quanto entusiasmo Italo abbia accettato la mia proposta e

con quanta determinazione e tenacia mi abbia aiutato in questi anni.La fortuna ha voluto che, oltre a lui, incon-trassi anche il dottor Edoardo Dal Borgo. Da allora è stato un susseguirsi di espe-rienze che un libro non basterebbe a rac-contare.

I primi progetti ci hanno fatto capire che la strada intrapresa era quella giusta e per questo motivo, sicuramente, dobbiamo ringraziare Claudio.Claudio è una persona con tanta voglia di fare e di rendersi utile con chiunque, ma la sua esuberanza lo rende a volte di difficile gestione e lascia nell’interlocutore l’idea di un grande mondo interiore che, a causa delle lesioni a livello celebrale e dell’assen-za del linguaggio, risulta spesso inacces-sibile.

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Penso ancora al suo sorriso quando vede-va Quintina, uno dei miei cani.Non è stato un incontro facile il loro: Clau-dio aveva timore nell’interagire con il cane e, pur possedendone uno, non aveva mai dimostrato alcun interesse e tantomeno ne cercava il contatto. Quintina, nonostan-te fosse un vulcano di energia, riusciva ad attendere paziente il momento in cui lui avrebbe deciso di avvicinarsi. Erano attratti l’uno dall’altra, ma Claudio aveva bisogno di tempo. Del suo tempo. Un periodo carico di emozioni interiori che ha donato il contatto. Un gesto che ha aperto in Claudio un nuovo mondo. Un mondo fatto di sguardi reciproci, di intese non verbali, di fiducia, di gioia, quello che può essere chiamato: il rapporto uomo cane.

Da questa fantastica esperienza è nato successivamente il progetto “Un Cane per Sorridere”, un titolo che racchiude tutti i significati che hanno caratterizzato i per-corsi individuali svolti. Ricordo i sorrisi di tutti i bambini e i ragazzi che hanno frequentato la nostra palestra, sono impressi nel mio cuore e in loro trovo l’entusiasmo per affrontare i traguardi più difficili.

La soddisfazione che ti invade quando raggiungi un sorriso insperato o un con-tatto ritenuto impossibile non può essere spiegata. Va vissuta. Per questo oggi, dal più profondo del cuore, ringrazio quan-ti hanno collaborato con me per rendere possibile tutto ciò.

Franco Dal DuraResponsabile Pet-Therapy

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Curriculum cinofiloFranco Dal Dura

Cariche e Abilitazioni Protezione Civile A.N.A.

• Istruttore Unità Cinofile da Soccorso Protezione Civile A.N.A. Sezione di Belluno dal 2005

• Unità Cinofila da Soccorso Protezione Civile A.N.A. (Attitudinale Superficie conse-guita il 3/12/2005)

Altre Cariche

• Responsabile nazionale Pet-Therapy Associazione Natura a Cavallo dal 2003

• Responsabile del progetto “Un Cane per Sorridere” (affidamento di un cane ad un disabile psicofisico) dal 2003

• Allevatore razza Boxer con affisso “Dei Monti Del Sole” riconosciuto E.N.C.I. F.C.I. dal 1996

• Delegato alla Selezione del Boxer -Gruppo Veneto Centrale- Boxer Club Italia

• Delegato all’ Allevamento del Boxer- Zona 3 (Triveneto) Boxer Club Italia

Relatore presso:

• Università di Padova “Esperienze di applicazione pratica nella Pet-Therapy” Pa-dova 2004

• Università di Padova “Lo stress del cane nella Pet-Therapy” Padova 2004

• Scuola Agraria di Feltre (incontri divulgativi inerenti l’utilizzo del cane nella Pet-Therapy) Feltre 2005

• Convegni inerenti la Pet-Therapy presso Boxer Club Italia

• La Pet-Therapy –Vignui di Feltre 2009

• Dall!attivita assistita alla Pet-Therapy, convegno organizzato dalla regione Veneto-ULSS Treviso 16/4/2010

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Progetti svolti di Pet-Therapy:

• Attività Assistita con Animali presso la Casa Circondariale di Belluno anno 2006

• Attività e Terapie Assistite con Animali in via continuativa dal 2003 presso:

- COMUNITÀ DI DISABILI - ASSOCIAZIONI DI PERSONE DIVERSAMENTE ABILI - U.L.S.S. - SCUOLE DELL’INFANZIA - SCUOLE DELL’OBBLIGO

• Con vari specialisti (psicopedagogisti, psicologi ecc) in via continuativa dal 2003 in Attività e Terapia Assistita con Animali

• Attività educative con Animali, finalizzate alla conoscenza del cane, presso le scuole dell’infanzia e dell’obbligo dal 2004

Franco Dal DuraResponsabile Pet-Therapy

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Pet Therapy a Belluno

L’utilità di un corretto, piacevole e non coercitivo rapporto uo-mo-animale domestico era già stata scoperta dagli antichi gre-ci e romani e, al tal proposito, esistono precise testimonianze storiografiche e letterarie.Per un approccio scientifico bi-sogna invece attendere il 1953, quando uno psichiatra infanti-le americano, Levinson, scoprì casualmente come il suo cane lo potesse aiutare ad entrare in relazione con un bambino auti-stico con il quale non riusciva a stabilire alcun tipo di comunica-zione.

Da allora si sono succedute continue spe-rimentazioni scientifiche, prima negli Usa poi nel Nord Europa e recentemente an-che in Italia, su quella che viene corretta-mente definita come una co-terapia, cioè non una terapia sostitutiva ma un qualco-sa che facilita , aiuta ed affianca la medi-cina ufficiale.Si consideri anche che negli stessi anni, la ricerca scientifica aveva dimostrato chiaramente come la psiche avesse dei precisi collegamenti non solo con il tono dell’umore e le competenze sociali, ma

anche con ambiti quali la pressione arte-riosa e il sistema immunitario.Contando anche su un decreto del Mini-stero della Salute (decreto Sirchia), che sanciva tutti questi aspetti, nel 2003 ab-biamo iniziato ad operare anche a Belluno con il fondamentale, continuo aiuto ed ap-poggio dell’Associazione Natura a Cavallo specie nella figura del suo Presidente Italo D’Incà.Procedendo a piccoli passi, per non creare false aspettative e non cadere nell’ennesi-ma moda transitoria, si sono inizialmente

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coinvolti due giovani diversabili in un percorso che era più educativo che terapeutico.Il successo dell’esperienza ha portato ad estendere l’intervento a ragazzi e bambini, a coinvolgere Associazioni e Cooperative Sociali nonché l’Ulss di Belluno con la quale è iniziata una proficua e costruttiva collaborazione che continua tuttora.L’attività nel frattempo si è formalizzata diven-tando più scientifica. Un progetto regionale pionieristico del Csv di Belluno ufficializzava la Pet Therapy a Belluno e, coinvolgendo in modo innovativo le classi scolastiche dei bam-bini in difficoltà nello spirito, abbiamo dimo-strato il sensibile miglioramento che il bambino diversabile poteva raggiungere quando, con fierezza, riusciva a manifestare ai compagni una competenza attitudinale a lavorare con il cane, capacità che gli altri studenti della classe non possedevano.Negli anni, l’equipe si è poi allargata coinvol-gendo le educatrici del Centro Diurno e del Servizio Integrazione Scolastica nonché la fi-gura del Medico Veterinario, fondamentale per un approccio scientifico.Al miglioramento dell’autostima e del tono dell’umore si sono poi aggiunti obiettivi che riguardavano l’ampliamento del repertorio co-municativo (in soggetti anche gravemente com-promessi), il mantenimento delle abilità moto-rie residue in soggetti anziani, il miglioramento della motricità e dell’autocontrollo in bambini e ragazzi con deficit d’attenzione e iperattività.Tutto questo ha permesso al gruppo di lavoro di partecipare a pieno titolo al progetto innovativo di rete Net-Pet Therapy della Regione Veneto che per prima in Italia ha sancito e disciplinato l’attività con una vera e propria legge.

Dal Borgo dott. EdoardoPsicopedagogistaPedagogista Clinico

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il Gruppo di Lavoro

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da sinistraElisa ZanardoElena TormenEdoardo Dal BorgoItalo D’IncàFranco Dal DuraFederico D’INcà

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Una Nuova Società

Perché divide-re le persone in abili e disabili e come posso capire chi è il disabile?

Ad oggi mi risulta difficile comprendere questa distinzione.Molti uomini che non sono bravi giocatori di calcio credono di essere meno abili (e quindi disabili) di un altro uomo che gioca bene al calcio.

Abilità?

No, non si chiama abilità. Si chiama pro-babilità di avere alla nascita una mescolan-za di geni con qualità calcistiche. Questo significa allora che siamo semplicemente il frutto di eventi probabilistici ed i più for-tunati giocano a calcio come Pelè, gli sfor-tunati giocano meno bene a calcio, quelli davvero sfortunati nascono con lesioni ce-rebrali.

E se un domani a nessuno piacesse più il calcio? Nella nostra società resterebbero solo gli sfortunati e quelli davvero sfortu-nati.

Nessun fortunato ?

Non credo, gli sfortunati si riterrebbero for-tunati e quelli davvero sfortunati sarebbero i nuovi sfortunati. Forse a questo punto, in una società che decide di non idolatrare un calciatore, gli uomini e le donne fortu-nati capiranno il valore della vita. Capiranno questo valore comparando la propria esistenza con l’esistenza di una persona sfortunata. Capiranno che non devono guardare un

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obiettivo irraggiungibile da altri imposto, ma possono voltarsi e toccare l’ultimo.Capiranno che molte delle loro paure non esistono e che molti dei loro comportamenti sono totalmente irresponsabili.Capiranno il valore dell’aiuto e della solidarietà verso il prossimo.L’uomo e la donna fortunati capiranno che l’uomo e la donna sfortunati devono essere aiutati perché tra loro non ci sono differenze. L’ultimo finalmente sarà il primo e chi aiuterà l’ultimo sarà la stella di questa nuova società.

Credo sia questo motivo che mi spinge ad aiutare Ita-lo, Franco ed Edoardo. La speranza di creare una so-cietà dove, con l’aiuto delle persone fortunate, nessu-no si sentirà più sfortunato.

Federico D’IncàCollaboratore di Natura a Cavallo Pet-Therapy

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Elisa, Elenae la Pet-Therapy

A Lui non importa se sei bianco o nero, di destra o di sinistra, se la società ti ha emarginato o elevato, se sei ricco a povero…è sempre pronto a sostenerti, a starti vicino. Puoi legarlo, rinchiu-derlo, dedicargli sono 10 minuti al giorno, ma Lui non si arrabbierà mai con te.

Quale uomo sarebbe in grado di fare altrettanto? Nessuno credo.

Solo chi lo ha provato può capire piena-mente la fedeltà di un cane, tutto quello che riesce a trasmetterti solo con uno sguardo e lo scodinzolio della coda. Spes-so si sente dire “gli manca solo la parola”, però anche senza quella le due specie, uomo e cane, riescono a capirsi benissi-mo da più di 10.000 anni.

Grazie a questa sviluppata comunicazio-ne non verbale, la voglia di interagire e l’allegria che riesce a trasmettere, siamo convinte che un cane, opportunamente educato, può dare molto nella veste di co-terapeuta. Questa convinzione ci ha portato a informarci sempre di più, tramite corsi e convegni, riguardo al mondo della Pet-Therapy.

Ci presentiamo, siamo Elisa Tormen e Elena Zanardo.

La nostra è un unica pre-sentazione perché i nostri interessi sono nati insieme tra i banchi dell’Università e sono proseguiti nella fre-quentazione dei medesimi convegni, corsi e tirocini in materia di Pet Therapy e Cinofilia, di cui citiamo i più importanti:

• tirocinio di 6 mesi presso il centro cino-filo “Lupo nero” di Daniela Castellani a Udine;

• corso “Coadiutori dell’animale sociale: il conduttore cinofilo” presso l’ULSS n° 4 a Montecchio Precalcino (VI);

• corso “Attività e Terapie Assistite con la collaborazione dei cani” svolto presso la struttura di San Patrignano a Pergine Valsugana (TN);

• a settembre 2011 concluderemo il no-stro percorso per divenire Educatrici Cinofile Professioniste presso l’Istituto Nazionale per lo Studio del Comporta-mento Animale (I.N.S.C.A.) a Vicenza.

Elisa, Elena e la Pet-Therapy

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Elisa Tormen ha conseguito la Laurea Triennale in “Scienze della pro-duzione animale” presso l’Università de-gli Studi di Udine nel febbraio del 2008, nell’aprile del 2011 la Laurea Specialistica in “Scienze Animali” presso la facoltà di Veterinaria della suddetta Università di-scutendo la tesi dal titolo: Benessere dei cani co-terapeuti presso la Comunità di San Patrignano.

Elena Zanardo ha consegui-to la Laurea Triennale in “Scienze e Tec-nologie Animali” presso la facoltà di Medi-cina Veterinaria dell’Università degli Studi di Padova nel marzo del 2008, nel gennaio 2011 la Laurea Specialistica in “Scienze Animali” presso la facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi di Udine dove ha discusso la tesi dal titolo: La gestione dei cani nella Pet Therapy a San Patrignano.

Elena ZanardoElisa Tormen Collaboratrici Natura a Cavallo Pet-Therapy

Elisa, Elena e la Pet-Therapy

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Cos’è la Pet-Therapy

Alla base della Pet-Therapy sta la rivalu-tazione degli aspetti positivi del rapporto uomo-animale, al fine di apportare un mi-glioramento della vita dell’uomo. Etimo-logicamente il termine deriva dalla parola pet che indica “l’animale preferito”, usata anche nel verbo to pet, ovvero “carezza-re, tenersi caro” e dalla parola greca the-rapeuo che indica “chi aiuta con onore”. Si deduce quindi che, per Pet-Therapy, si intende una co-terapia dolce che si basa sulla relazione uomo-animale in grado di generare benessere.

Attualmente la comune definizione è stata ridefinita con il termine “Animal Assisted Activities and Therapy” (AAA/T), distin-guendo le Attività e le Terapie assistite con Animali. Le Attività sono di tipo educativo, ricreativo e ludico, e non sono quindi tera-peutiche. Esse non prevedono una raccol-ta dati, ma si limitano ad interventi spora-dici, molto spesso sostenuti da volontari, che possiedono un valore considerevole perché, rispetto alle Terapie, sono facil-mente attuabili e riscontrano un numero di applicazioni maggiori. Quando invece parliamo di Terapie, intendiamo l’insieme di attività terapeutiche con un fine e con almeno un obiettivo chiaro e manifesto. A differenza delle Attività, che si rivolgono prevalentemente a gruppi di persone, le Terapie spesso sono individuali e ciò com-porta una lievitazione degli impegni e dei costi.

è bene precisare che le AAA/T sono delle co-terapie e non delle terapie alternative,

che non sono universalmente adattabili né tantomeno possono essere applicate a tutte le persone, non compiono miraco-li ma, semplicemente, cercano di portare supporto sociale, psicologico ed emo-zionale a persone disposte ad accettarlo anche da parte degli animali, creando un feeling che può essere quasi definito “ma-gia”.

La storiaè di facile intuizione capire che il rapporto uomo-animali non è una scoperta recente, ma che essa risale già all’era paleolitica. Nel 450 a.c., Ulisse raccontava che dal suo ritorno ad Itaca l’unico a riconoscerlo fu il suo cane Argo e basta pensare agli Egizi per ricordarci dell’importanza che ve-niva attribuita agli animali.

Se vogliamo datare le basi della terapia facilitata dagli animali, dobbiamo arrivare fino al 1792 quando William Tuke in Gran Bretagna incoraggiava i suoi pazienti con disturbi psichiatrici a prendersi cura di ani-mali intuendone i benefici. Dopo di lui, nel 1867 in Germania all’Istituto Betel Hospi-tal, vennero inseriti degli animali nei pro-grammi terapeutici per pazienti epilettici e nel 1919 negli Usa i cani aiutavano nella cura di pazienti affetti da gravi forme di depressione e schizofrenia, soprattutto in seguito ad eventi traumatici derivati dalla partecipazione alla Prima Guerra Mondia-le.La Pet-Therapy nasce ufficialmente solo

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nel 1961 con Boris Levinson, neuropsichiatra infantile, che presentò le prime teorie riguar-do i benefici che gli animali domestici apportavano nella cura dei disturbi della psiche, de-scritte nel suo libro “Il cane come co-terapeuta”. La sua prima esperienza a riguardo risale al 1953, quando, per distrazione, dimentica di far uscire dal suo studio Jingles, il suo cane da compagnia. All’arrivo di un bambino autistico, Jingles gli corre incontro scodinzolando e inducendolo a giocare con lui, e in quel momento qualcosa si “sblocca” nel bambino che nelle sedute successiva chiede di ritornare per Jingles.

Da qui seguirono numerose esperienze in tutto il mondo, in cui l’animale, soprattutto il cane, diventa un collaboratore nel raggiungimento di obiettivi precedentemente pianificati. In altri termini, la Pet-Therapy non sostituisce alcuna terapia o tecnica riabilitativa, ponen-dosi piuttosto come un potente strumento per facilitare quanto il riabilitatore o l’educatore si prefiggono di ottenere dall’utente interessato.

Gli stessi obiettivi si potrebbero raggiungere senza l’animale, ma la sua intelligenza, la sua sensibilità e la sua preparazione ne permettono il raggiungimento:

• in minor tempo• con minor fatica, sia per l’operatore che per il paziente• con una maggiore soddisfazione motivazionale e quindi con un relativo apprendimento

più significativo

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Natura a Cavallo e la Pet-TherapyNei progetti di Pet-Therapy, la nostra as-sociazione collabora con cani apposita-mente educati allo scopo dell’intervento che andranno a svolgere, cani che sono istruiti e condotti secondo le normative adottate da molte associazioni nazionali ed internazionali coinvolte in questo tipo di attività.Il nostro impegno ci ha portati a realizzare numerosi progetti per un totale ad oggi di 2.000 ore di interventi.

Di seguito elenchiamo sinteticamente le attività svolte:

• progetto: “UN CANE PER SORRIDE-RE”, affidamento di un cane ad un sog-getto diversamente-abile

• realizzazione progetti di Pet-Therapy e attività (A.A.A./T) con bambini, anziani e persone diversamente-abili

• realizzazione progetti di Pet-Therapy e attività (A.A.A./T.) presso le U.L.S.S. presenti nel territorio bellunese

• progetti di Attività Assistita con Animali presso la Casa Circondariale di Belluno

• attività di Agility-Dog rivolta ad utenti diversamente-abili

• attività di educazione cinofila per bam-bini e ragazzi, presso Scuole dell’infan-zia e Scuole dell’obbligo, finalizzata alla conoscenza e al rispetto degli esseri viventi, nonché alla prevenzione di ag-gressioni

Riconoscimenti legisla-tivi della Pet-TherapyPer dare maggiore valenza a questa disci-plina di seguito riportiamo i riconoscimenti legislativi che gli sono stati attribuiti.

1981 DELTA SOCIETYNasce negli Stati Uniti ed è un’associazio-ne che studia l’interazione uomo-animale e gli effetti terapeutici legati alla compa-gnia degli animali. Nel 1999, M. Fredrickson ed espone i suoi protocolli in un Convegno organizzato dal-la Comunità di San Patrignano. I metodi di

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lavoro suggeriti dalla DELTA S. vengono applicati in Italia da un’associazione presente ad oggi nel nostro Paese: l’AIUCA.

2002 CARTA MODENAQuesto documento nasce in Italia dalla necessità di for-nire delle basi legislative per questa nuova disciplina e rappresenta la carta dei valori e dei principi della Pet-Relationship.Di seguito elenchiamo i principali articoli.

Titolo 4. Le prassiSi ribadisce l’importanza dell’adeguatezza delle compe-tenze professionali rispetto alle caratteristiche dell’uten-za.Art. 18. Definizione dell’équipe progettualeNella fase progettuale e nella fase di monitoraggio è necessaria la presenza di un’équipe costituita da figure qualificate con documentate esperienze e con un Cur-riculum di competenza specifica; a ciò si aggiungono le figure specialistiche di riferimento relative al progetto.

Art. 19. Definizione del team prescrittivoNell’ambito dell’équipe devono essere sempre presen-

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ti alcune figure professionali definite nel team prescrittivo, comprendenti:• psicologo• medico veterinario zooiatra• medico veterinario o biologo con for-

mazione ed esperienza nelle scienze comportamentali applicate

• operatore tecnico con specifica prepa-razione nell’interazione con la specie di riferimento

Alcune delle competenze professionali so-pra citate possono anche essere assunte da un’unica persona se rispondente agli specifici requisiti richiesti. Si raccomanda comunque di allargare il team a quante più possibili figure professionali per poter cogliere e sviluppare tutte le potenzialità dell’intervento.

Art. 20. Criteri di validazione per i pro-getti di ricercaNell’ambito della ricerca si ritiene indispen-sabile applicare criteri di controllo e valida-zione riconosciuti dalla comunità scientifica nell’ambito delle scienze comportamentali applicate, nella ricerca psicosociale o nella scienza biomedica.Art. 21. Criteri proceduraliNella definizione dei progetti di intervento si ribadisce:• l’importanza di potersi avvalere del

contributo specifico e contingente di ciascun operatore

• la necessità di definire delle aree pro-tocollari di intervento che consentano la riproducibilità dell’esperienza anche con l’obiettivo di definire delle linee gui-da riferite alle specifiche esigenze dei fruitori

• la centralità del benessere del fruitore• rispetto degli obiettivi del progetto• l’importanza di un bilanciamento tra

l’iniziativa e le capacità professionali e personali degli operatori e le prassi me-todologiche accreditate

Art. 22. Istituzione della commissioneSi provvede ad istituire una commissione che si faccia carico di attuare e promuo-vere i principi ispiratori della carta attraver-so:• una banca dati sulle ricerche, evidenze,

protocolli relativi a progetti operativi• la consulenza tecnico-informativa a

chiunque ne faccia richiesta• la definizione di linee guida relative ai

campi di applicazione• la raccolta delle notifiche dei progetti di

ricerca con verifica della corrisponden-za ai principi della carta e successiva certificazione su richiesta degli interes-sati (Enti e/o professionisti erogatori dei servizi)

Art. 23. Carta dei ServiziCi si impegna alla costituzione di una Car-ta dei Servizi che renda espliciti i requisiti minimi e i processi di qualità totale nell’ero-gazione del servizio.

2003 ACCORDO STATO-REGIONIDefinisce finalità e scopi della Pet-Therapy, legittimando anche l’uso degli animali, i programmi di ricerca e la sperimentazione2005 LEGGE REGIONALE n. 3 del 3 Gennaio 2005 “Disposizioni sul-le terapie complementari (terapia del sorriso e Pet-Therapy)”. Con la suddetta legge, la Regione Veneto

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intende promuovere la conoscenza, lo studio e l’utiliz-zo di nuovi trattamenti di supporto e integrazione delle cure clinico-terapeutiche. Tra queste rientra appunto la terapia assistita dagli animali.

2005 PARERE COMITATO NAZIONALE DI BIO-ETICA “Problemi bioetici relativi all’impiego di animali in attività correlate alla salute e al benessere umani”. Con questo documento, il Comitato Nazionale di Bio-etica si raccomanda che “vengano sostenute ricerche volte ad individuare i reali benefici per la salute ed il benessere umani, […] e che queste ricerche, che fanno uso di tecniche di addestramento cosiddette “gentili” non devono nel contempo alterare il benessere degli animali, ma rappresentino un miglioramento della loro qualità di vita”

LINEE GUIDA REGIONALI IN MATERIA DI PET-THERAPYSi sviluppano in Veneto successivamente alla Legge Regionale 3/2005 per indirizzare e valorizzare i cen-tri che si occupano di Pet-Tharapy in Regione. A tale scopo, grazie alla Delibera della Giunta Regionale del Veneto il 30 dicembre 2008, nasce anche il progetto denominato “Net-Pet-Therapy - Una Rete sinergica nel Veneto” atto a “promuovere le possibili applicazioni della Pet-Therapy e per conoscere i contesti nei quali si possono utilizzare queste terapie complementari in ambito medico”.

2010 MANUALE OPERATIVO REGIONALE (MOR)Documento che ha “l’obiettivo di offrire gli strumenti operativi per una Pet-Therapy di qualità, in particolare, affrontando punti fondamentali quali: interdisciplinarie-tà, pianificazione degli interventi, monitoraggio costan-te della salute umana e animale, benessere nelle inte-razioni uomo-animali”.

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Progetti sviluppati dall’associazione Natura a Cavallo “Un cane per sorridere”

I progetti sviluppati sono orientati a verificare le possibilità terapeutiche, riabilitative ed educative ottenibili con la disabilità intellettiva e motoria attraverso la mediazione del cane nel contesto della Pet-Therapy. Il cane, come animale sociale facilmen-te educabile, offre una elasticità di comportamenti e di relazioni ottimali atti al supporto di deficit sensoriali.

Le finalità dei progettiTutti i progetti vengono realizzati prefissan-dosi degli obiettivi che si vuole realizzare, specifici caso per caso, riassumibili nei seguenti punti:

• educare un cane di proprietà dell’uten-te in modo da essere il più possibile adeguato alle capacità dello stesso, compatibilmente con la loro tipologia di deficit e coerentemente al progetto educativo, senza mai dimenticarsi del benessere dell’animale

• verificare la possibilità di predisporre cani educati che sappiano interagire con i livelli cognitivi, relazionali, comu-nicativi, affettivi, emotivi, motori degli utenti al fine di stimolare in modo co-struttivo l’evoluzione educativa della persona

• sperimentare la possibilità che il cane possa diventare supporto ed elemento motivante all’attività quotidiana, anche come ausilio all’autonomia personale

• verificare la possibilità di una presa in carico di un cane educato da parte del-la famiglia dell’utente

StrumentiPer la ricerca vengono utilizzati i seguenti metodi: • osservazione partecipata• fotografie • diario/relazione

Il diario/relazione è un supporto particolar-mente utile per poter comprendere i mi-glioramenti o gli eventuali errori in modo da poter mantenere o modificare le sedu-te future e per questo viene compilato ad ogni incontro. I parametri sui quali si pone attenzione sono:

• stato emotivo: si pone interesse al cambiamento che gli utenti manife-stano quando sono a contatto con il cane (la motivazione all’attività ricade sull’aspetto emotivo generando cam-biamenti nell’umore, nell’attenzione e nella partecipazione)

• livello motorio: si osservano princi-palmente i miglioramenti nel movimen-to, nel tono muscolare, dell’intenziona-lità nella ricerca di senso

• aspetto affettivo: l’accettazione e la disponibilità si combinano con l’ester-nazione di effusioni che in seguito si ripercuotono migliorando il tono quoti-diano dell’umore

• livello di comunicazione (sia verba-le che gestuale): la specifica relazione con l’animale sprona ad una autonoma ricerca qualitativa e quantitativa nello spettro comunicativo

• aspetto cognitivo di presa in cari-co di una consegna: tempi di lavoro, livelli di attenzione e sequenze operati-ve

• disponibilità alla relazione e all’at-tività

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Progetti sviluppati dall’associazione Natura a Cavallo “Un cane per sorridere”

• coinvolgimento della famiglia

L’équipeL’équipe è composta da:• psicopedagogista• educatore cinofilo• veterinario• educatore• personale della struttura che l’utente frequenta

Compito dell’équipe è quello di progettare interventi indi-viduali di Pet-Therapy, valutare i risultati raggiunti, proget-tare azioni future in base a quest’ultimi, decidere le azio-ni che il cane può operare per restare coerente al lavoro educativo, sempre rispettando le specifiche competenze e professionalità dei vari componenti dell’équipe.

Di seguito verranno descritti i più importanti progetti svol-tesi all’interno del Centro:

EleonoraEleonora è una ragazza di 25 anni affetta da tetrapare-si spastica dalla nascita. La deambulazione è assente, gli arti superiori le consentono un movimento limitato a pugno chiuso per l’arto sinistro, mentre per l’arto destro consentono una mobilità superiore che consente l’uso di un joystick per carrozzina elettrica.Gli obiettivi principali di questa terapia, che è stata attuata per diversi mesi, sono stati quelli di stimolare Eleonora nel-la sua autonomia personale soprattutto per aumentare la sua capacità di usare la carrozzina e creare interesse per l’attività cinofila, considerato che ama molto gli animali.Inoltre sono stati inseriti dieci obiettivi tecnici che la coin-volgevano anche in attività quotidiane come spazzolare il proprio cane, passeggiare con lui e, non per ultimo, quello di alimentarlo personalmente, routines che prima veniva-no svolte dai familiari.Già dai primi incontri si è riscontrato un alto interesse per la nuova attività e i genitori sono stati validi supporti per la verifica di quanto realizzato.

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Gli incontri sono stati effettuati con caden-za settimanale con una durata di un’ora. La prima parte è stata dedicata all’educa-zione del cane di Eleonora, un meticcio di piccole dimensioni di nome Bosco, che ha dimostrato buone qualità di addestrabilità e si è affezionato maggiormente alla sua conduttrice. Ciò lo rendeva evidente so-prattutto quando si accomodava sul ripia-no della carrozzina per farsi trasportare dalla sua fedele amica.Gli incontri prevedevano inizialmente l’ese-cuzione dei comandi base di educazione cinofila come il seduto, il terra ed il resta, ottenendo buoni risultati che nei mesi suc-cessivi si sono consolidati.Inoltre, Eleonora durante l’attività doveva verificare sistematicamente dove si trovava il proprio cane, richiamandolo verbalmen-te ogni qualvolta questo si distraeva ed utilizzando per questo un apposito guin-zaglio, coadiuvandosi, per quanto possi-bile, con il movimento del corpo. Il cane ha imparato dopo poche lezioni a eseguire una condotta al fianco sinistro di Eleono-ra seguendola in un percorso a slalom su terreno erboso, con dei paletti distanziati in maniera irregolare; questa attività l’ha portata ad avere una padronanza sempre più elevata nel manovrare la carrozzina.Alla fine di ogni lezione, quando il cane era sistemato sul ripiano anteriore della car-rozzina, Eleonora per riportarlo alla vettura dei genitori riusciva a percorrere un tragit-to mantenendo la distanza di pochi centi-metri dagli ostacoli urbani incontrati lungo il percorso.La seconda fase dell’incontro è stata dedi-cata al lavoro con due cani di razza Boxer, appositamente educati e impiegati in altre attività di Pet-Therapy, di nome Quintina e Vittorio che si sono alternati a seconda

delle preferenze di Eleonora. è stata scelta questa particolare razza in quanto possiede una soglia del dolore maggiore rispetto alle normali razze impiegate in terapie (come Labrador o Golden) ed in quanto Eleonora non risultava sempre in grado di controllare la propria forza durante le normali azioni di accudimento dei cani. Quindi, per tutelare il benessere dell’animale si è ritenuto conso-no agire come descritto.Venivano ripetuti i comandi base anzidetti e i cani venivano premiati al compimento di ogni esercizio con delle crocchette o con il lancio della pallina, gioco molto gradito e quindi fonte di grande gioia per i cani. Per gratificare ulteriormente l’attività sono stati inseriti alcuni esercizi utilizzando degli osta-coli di Agility-Dog, disciplina cinofila che piaceva particolarmente ad Eleonora.Durante lo svolgimento della lezione si era stabilito un contatto fisico molto importan-te con i cani, un crescendo di effusioni che culminava con l’abbraccio di Eleonora al cane tra un susseguirsi di risate e leccate.Questa attività, come prima accennato, si è sviluppata sulla base di dieci obiettivi, illu-strati di seguito.

1. Riuscire a muoversi con la carrozzi-na elettrica e nel contempo tenere con la sinistra un guinzaglio

Metodologia. Eleonora è stata sostenuta in questa azione di motricità piuttosto ela-borata, la quale richiedeva il contempora-neo uso di entrambe le mani, fornendole un adeguato guinzaglio ed aiutandola affinché questo le scivolasse di mano il meno pos-sibile.Criterio di verifica. Eleonora dovrà riuscire a muoversi con la carrozzina elettrica e con il cane nella sinistra per almeno 4-5 minuti.

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Verifica obiettivo. Obiettivo raggiunto.Si sottolinea il fatto che i tempi possono essere accorciati se si fornisce al paziente un adeguato guinzaglio.

2. Riuscire a trattenere il cane anche quando que-sto è distratto

Metodologia. Eleonora è stata sollecitata a richiamare regolarmente il cane e a verificare dove fisicamente esso si trovava, in modo da non trovarsi impreparata in caso di strattonamento improvviso.

Criterio di verifica. Eleonora dovrà riuscire a trattenere il proprio cane anche nel caso in cui questo strattonasse improvvisamente (è concesso un errore ogni 4 strattona-menti).

Verifica obiettivo. Obiettivo raggiunto. Con un guinzaglio adeguato e mantenendo costante una certa attenzione, Eleonora riesce ad evitare movimenti improvvisi dell’animale.

3. Riuscire a lanciare la pallina all’animale

Metodologia. Eleonora è stata aiutata ad arretrare la spalla e il braccio destro, in modo da lanciare il più lonta-no possibile la palla da addestramento.

Criterio di verifica. Eleonora dovrà essere in grado di lanciare la pallina senza che questa le cada addosso.

Verifica obiettivo. Obiettivo raggiunto. Se collocata in modo corretto, Eleonora riesce a non per-dere la pallina e a darle una spinta sufficiente in modo che questa non le cada addosso.

4. Spazzolare regolarmente il proprio cane

Metodologia. Con controlli irregolari a campione, a Eleo-nora è stata ricordata l’importanza di uno spazzolamento il più possibile quotidiano.

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Criterio di verifica. Eleonora dovrà spaz-zolare il proprio cane almeno 3 volte la set-timana.

Verifica obiettivo. L’obiettivo è stato par-zialmente raggiunto.è stato necessario con continuo controllo a campione fino al raggiungimento di una automatizzazione dell’attività.

5. Alimentare regolarmente il proprio cane

Metodologia. Con controlli irregolari tele-fonici a campione, è stato ricordato a Ele-onora l’importanza di una alimentazione quotidiana del cane

Criterio di verifica. Eleonora dovrà ali-mentar il proprio cane almeno 3 volte la settimana.

Verifica obiettivo. L’obiettivo può rite-nersi raggiunto pur essendo utile, come per il precedente, un consolidamento del-lo stesso attraverso controlli telefonici a campione.

6. Fare regolarmente passeggiare il proprio cane

Metodologia. Con controlli irregolari a campione, è stato ricordato a Eleono-ra l’importanza di portare a passeggio il cane.

Criterio di verifica. Eleonora dovrà por-tare il proprio cane in passeggiata almeno due volte alla settimana.

Verifica obiettivo. Obiettivo raggiunto compatibilmente con le esigenze settima-

nali. è comunque da ritenersi utile effet-tuare dei controlli a campione.

7. Riuscire ad alimentare un cane con delle croquette

Metodologia. Eleonora si è esercitata regolarmente nell’afferrare una croquette con la mano destra per poi porla al cane evitando che cada e vada persa.

Criterio verifica. Eleonora riuscirà a dare una croquette al cane utilizzando la mano destra con una media di quattro tentativi riusciti su cinque.

Verifica obiettivo. Obiettivo pienamente raggiunto.

8. Riuscire, accompagnando il pro-prio cane, a seguire un percorso a slalom in modo corretto

Metodologia. Durante ogni incontro, Ele-onora dovrà esercitarsi a percorrere un percorso a slalom definito da una decina di paletti distanziati in maniera adeguata e disposti non in modo lineare. è stata utiliz-zata la tecnica dell’apprendimento senza errori (in modo che non si fissino risposte errate ) e del modellamento (imitazione di un modello).

Criterio di verifica. Eleonora dovrà esse-re in grado di compiere un percorso a sla-lom grazie a una decina di paletti disposti anche non in linea, accompagnando cor-rettamente il cane e senza compiere degli errori.

Verifica obiettivo. Obiettivo raggiunto.Possibilità di potenziamenti e ampliamenti.

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9. Verificare regolarmente, chiamandolo, che il suo cane la segua correttamente

Metodologia. Eleonora è stata stimolata a verificare pe-riodicamente dove si trovava il suo cane anche, per quan-to le fosse possibile, muovendosi con il corpo.

Criterio di verifica. Eleonora, accompagnando il proprio cane in un dato esercizio, doveva chiamarlo regolarmen-te, senza il bisogno di essere sollecitata.

Verifica obiettivo. Obiettivo pienamente raggiunto.Eleonora così facendo ha appreso l’abitudine a chiamare regolarmente il suo cane, nonché a cercarlo, per quanto possibile, con lo sguardo.

10. Compilare regolarmente, mediante l’utilizzo del programma Word, le proprie impressioni prova-te dopo le sedute

Metodologia. Eleonora, alla fine di ogni incontro, dovrà dettare almeno due frasi originali riguardanti l’attività svol-ta. Queste verranno poi copiate al computer, stampate e raccolte in un quaderno ad anelli per avere un preciso diario dell’attività da poter rivedere con sistematicità.

Criterio di verifica. Eleonora dovrà aver predisposto al computer un documento per ogni incontro .

Verifica obiettivo. Obiettivo pienamente raggiunto.

ClaudioClaudio è una persona di 34 anni, cerebroleso con insuf-ficienza mentale medio-grave senza alcuna competenza scolastica neanche minima. La deambulazione e i movi-menti grossomotori sono presenti, mentre è completa-mente assente il linguaggio, sostituito da vocalizzazioni solo in minima parte comprensibili. Le abilità finimotorie sono presenti ma fortemente deficitarie.Il soggetto si presenta volenteroso, sempre con voglia di

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fare e di rendersi utile con chiunque, ma la sua esuberanza lo rende a volte di diffici-le gestione e lascia nell’interlocutore l’idea di un grande mondo interiore che però, mancando il linguaggio, risulta spesso inaccessibile.

Questo progetto è stato suddiviso in due fasi:La prima fase aveva i seguenti obiettivi:

• accettazione da parte del soggetto di partecipare all’attività. Claudio veni-va invitato dalla madre a partecipare a questi incontri verificando la sua reazio-ne. In caso negativo si cercava di inco-raggiarlo senza però mai forzarlo nelle sue decisioni;

• avere un contatto fisico con l’anima-le. L’educatore cinofilo, con gradualità adeguata, stimolava Claudio ad avvici-narsi all’animale cercando di stabilire un “feeling” tra i due;

• accompagnare il cane con l’aiuto dell’istruttore cinofilo. Sempre con gra-dualità, l’educatore cinofilo spingeva Claudio ad accompagnare il cane con il doppio guinzaglio facendogli apprezza-re il piacere dell’attività;

• eseguire almeno un esercizio proposto dall’istruttore cinofilo. L’educatore cino-filo cercava di indurre in Claudio l’inte-resse a svolgere almeno un esercizio con l’animale;

I primi quattro obiettivi descritti sono stati raggiunti dopo pochi incontri, nonostante fossero considerati impegnativi, in quanto l’utente aveva timore nell’interagire con i cani, pur possedendone uno, con il quale, però, non aveva mai dimostrato alcun inte-resse e tanto meno ne cercava il contatto.Il progetto quindi, avendo raggiunto gli

scopi per cui era stato formulato, in breve tempo è stato modificato andando a co-stituire la seconda fase. Gli obiettivi della suddetta fase erano:

• essere in grado di accompagnare un cane e di seguire un percorso a slalom vario in cui sono presenti degli ostacoli messi a distanza standard. Con gra-dualità ed evitando momenti vuoti si conduceva Claudio ad una padronan-za più completa di percorsi sempre più elaborati

• mantenere l’attenzione al compito pro-posto dall’istruttore cinofilo nonostante la presenza di fattori distraenti. Claudio veniva gradualmente abituato a riporta-re l’attenzione sul compito nonostante la presenza (a volte presentata intenzio-nalmente) di fattori distraenti

• accettare di avere un contatto fisico con diversi cani. Claudio veniva avvicinato a diversi animali in modo da giungere al superamento di qualsiasi paura o fobia nei confronti degli stessi

• accarezzare due differenti animali se-guendo le indicazioni. Regolarmente, durante gli incontri settimanali, Claudio veniva invitato ad accarezzare il cane

• spazzolare in modo completo un cane. Regolarmente, durante gli incontri setti-manali, Claudio si esercitava a spazzo-lare il cane con cui opera

• gratificare un animale con dei boccon-cini attenendosi alle indicazioni. Su indi-cazione dell’educatore cinofilo Claudio imparava a fornire al cane una croc-chetta alla volta come rinforzo alimenta-re per un compito svolto correttamente

• lanciare una pallina in modo vario e diverso, imitando l’istruttore cinofilo facendo attenzione alla reazione del

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cane e accompagnando l’azione con verbalizzazioni. L’educatore cinofilo esercitava regolarmente Claudio a lanciare la palla in modo vario, diversificato, pertinen-te, ponendo attenzione alla reazione dell’animale e ac-compagnando l’azione con verbalizzazioni.

L’aspetto che ha gratificato maggiormente è stato l’inte-ressamento da parte dell’utente all’attività, il quale ha ma-nifestato a suo modo la volontà e la voglia di partecipa-zione, preparando il giorno prima l’abbigliamento che gli sarebbe servito per l’incontro. Inoltre il contatto fisico con i cani è stato straordinario poiché nei momenti di pausa la “coppia” si concedeva ad abbracci e leccate.I genitori sono stati un supporto importante all’attività in quanto preparavano un album che conteneva le foto dei momenti più significativi che l’utente mostrava orgogliosa-mente ad amici e conoscenti. Sono inoltre rimasti stupiti dal supporto emozionale che i cani hanno saputo dare a loro figlio, segnalando una maggiore serenità quotidiana ed una riduzione molto significativa delle crisi epilettiche di cui è spesso soggetto.Uno degli aspetti più straordinari dell’esperienza è stato capire che il cane, essendo un forte stimolo emoziona-le, forniva un canale di comunicazione e di relazione tra l’istruttore cinofilo e l’utente, aprendo così una modalità diversa di comunicazione.L’utente si è dimostrato altamente motivato e partecipe al punto che, dopo una fase di mantenimento degli obiettivi raggiunti, si è passati alla formulazione di un progetto di secondo livello più ampio e finalizzato alla consegna di un animale attraverso dei passaggi intermedi sui quali si sta operando attualmente.In particolare l’utente insieme con il responsabile del set-tore Pet-Therapy di Natura a Cavallo ha operato per il raggiungimento dei seguenti obiettivi che elenchiamo in maniera sintetica:

• mantenimento di quanto finora raggiunto• condotta autonoma del cane con e senza guinzaglio• richiamo del cane libero• cura e gestione autonoma del cane• attività di agility dog

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Eleonora e Fiammetta

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Progetto“Un Cane per Sorridere”

“Un cane per sorridere” è il nome del progetto di Natura a Cavallo che da molti anni vede quest’Associazione impegnata nelle attività di Pet-Therapy.

Questo progetto, unico nel suo genere, è da molti anni motivo di orgoglio per l’as-sociazione Natura a Caval-lo. In pratica, si tratta di un percorso che ha previsto l’affidamento, con succes-so, di un cane apposita-mente educato a Claudio, un ragazzo diversamente abile.

Il programma, sperimentale a livello na-zionale ed unico in ambito provinciale, ha seguito le indicazioni scientifiche nazionali ed internazionali sulla Pet-Therapy, inse-rendosi pienamente nel progetto di vita di questa persona (Progetto Educativo Indi-vidualizzato) e godendo del pieno appog-gio della famiglia.

Gli scopi primari sono stati quelli di for-nire un supporto emozionale ed affettivo all’utente in quanto Claudio è riuscito ad

interagire autonomamente con il cane in diversi momenti della giornata senza la presenza costante dei genitori. La stessa famiglia ha tratto giovamento da tale ini-ziativa.

La preparazione dell’animale ha previsto un’educazione che lo ha reso in grado di svolgere i classici comandi semplici: la condotta al guinzaglio, il seduto, il terra, il resta, il richiamo ed altri ancora. Tutti questi insegnamenti venivano eseguiti con il comando gestuale visto che a Claudio manca la capacità verbale.

Oltre a questo tipo di preparazione è sta-to di fondamentale importanza fornire al cane una corretta socializzazione così da sapersi adattare a qualsiasi nuova situa-zione.

Per fare ciò, il cane è stato condotto, sia da parte dell’utente che da parte dell’istrutto-re cinofilo, in ambienti diversi (supermerca-ti, edicole, luoghi affollati) così da potergli far vivere esperienze diverse in modo da evitare reazioni indesiderate (paura, sotto-missione, fuga, eccessiva esuberanza).

Il progetto specifico di Pet-Therapy si è sviluppato nell’arco di 24 mesi articolati in due incontri settimanali di circa un’ora cia-scuno presso l’abitazione di Claudio. Que-sto approccio ha avuto come obiettivo la formazione della “coppia cane-utente” an-

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che nel contesto famigliare dando così la possibilità di analizzare i comportamenti di entrambi, evitando traumi all’animale ed assicurando il successo del pro-cesso.Inizialmente, il progetto è stato ideato per la consegna di un cane adulto, quindi già addestrato, in quanto, nelle primissime fasi della Pet-Therapy, si era osserva-to che l’utente mostrava orgogliosamente le acquisite capacità cinofile nell’eseguire specifici esercizi quali: percorsi, salti, condotta al guinzaglio. Pertanto, si è ri-tenuto che questo fosse l’elemento fondamentale per creare un rapporto tra cane ed utente.

Successivamente, quando l’utente è stato lasciato li-bero di interagire con il cane in maniera personale e autonoma, è stato riscontrato che non erano deter-minanti (anche se molto importanti) le abilità del cane, ma che era soprattutto il rapporto affettivo instauratosi tra i due a portare stimolo e benessere, creando così in Claudio il desiderio di possedere un cane proprio. E’ nata perciò l’idea di un percorso con un cucciolo ed è stato quindi consegnato un Golden Retriever di nome Jack.

Fin dal primo incontro c’è stata quell’ intesa che è alla base del rapporto uomo-cane, i due hanno formato un rapporto unico ed esclusivo. Claudio si è sentito responsabile nei confronti di Jack e per certi versi c’è stato un notevole cambiamento nella propria autono-mia. Ha superato infatti alcune paure riuscendo così ad esprimere atteggiamenti del proprio essere ritenuti fino ad allora impensabili secondo alcune diagnosi ed ha dimostrato con i suoi sorrisi la grande gioia di avere accanto a sé un amico fedele come Jack.

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Claudio e Jack

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Progetto GIULIA

Descrizione soggetto.Bambina molto intelligente, acuta e viva-ce. Insofferente alla Scuola Materna, dove non stava mai ferma, esplode come pro-blema in prima elementare per la sua inca-pacità di rimanere attenta e concentrata, per l’immensa confusione del banco e la difficoltà a relazionare correttamente con le coetanee dalle quali viene rifiutata per la sua esuberanza mascolina .La bambina è

Verifica degli obiettivi.Giulia raggiunge gli obiettivi ipotizzati po-tendo anche contare su una sua spicca-ta capacità intuitiva. Fatica a mantenere l’auto-controllo e a reprimere l’impulsività, ma il rilevare come questo comporti una disattenzione dell’animale la porta a sfor-zarsi nel migliorare queste sue caratteristi-che. A casa accetta con meno difficoltà compiti ripetitivi come lo scrivere, ha meno momenti di “esplosioni incontrollate” e non

intuitiva ed in qualche modo impara a leg-gere e scrivere, ma non tollera l’esercizio regolare di lettura e, soprattutto, di scrittu-ra, indispensabili per acquisire le compe-tenze di base.Prontamente segnalata è stata inviata al Servizio di Neuropsichiatria dove le viene diagnosticato un deficit d’attenzione con iperattività (ADHD). I n seconda elementa-re inizia un ciclo di Pet Therapy.

entra più in opposizione con la madre o con chi l’aiuta nei compiti.A scuola molti miglioramenti sono proba-bilmente dovuti al supporto di un intervento farmacologico, ma nei momenti casalinghi extrascolastici (dove non c’è somministra-zione di Metilfenidato), i miglioramenti ri-scontrati dalla famiglia sono dovuti ad una maturazione della ragazza, in cui si ritiene abbiano avuto un particolare ruolo gli in-contri di Pet Therapy.

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Obiettivi per Giulia.La Pet Therapy viene utilizzata nel caso di Giulia per : • controllare l’impulsività che la contraddistingue, aumentando i tempi di attesa• tollerare le frustrazioni senza scomporsi• riuscire a tollerare per un tempo sempre più lungo esercizi ripetitivi• migliorare l’autocontrollo nella condotta con l’animale (che esegue correttamen-

te i comandi di Giulia se espressi secondo il criterio definito per l’esercizio)• assumere una postura ed un modo di muoversi più fluidi ed eleganti

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Progetto MARTINA

Risultati raggiunti.L’obiettivo motorio è stato raggiunto. E’ auspicabile che un’attività di questo tipo, considerando il rischio degenerativo, pos-sa continuare negli anni con l’utilizzo di un animale proprio con il quale stabilire uno stretto legame relazionale.Positiva l’esperienza del diario affiancata al lavoro di “incanalare” Martina corretta-mente nelle conversazioni. In questo modo

Descrizione soggetto.Ragazza con insufficienza mentale medio-lieve e problemi motori dovuti a postumi di una paralisi cerebrale infantile (può muo-versi autonomamente con ausilio di aiuto esterno oppure attraverso l’utilizzo di una carrozzina). Periodicamente presenta crisi epilettiche e nella conversazione tende, se

abbiamo permesso a Martina di esprimere il proprio pensiero senza però degenerare psicologicamente.La competenza acquisita con la Pet The-rapy ha concesso la possibilità di attuare uno specifico progetto presso la Scuola Media Inferiore di Martina che sarebbe in-teressante continuare anche a livello delle Superiori.

non guidata, a confondere realtà e fanta-sia.Ha frequentato diversi cicli di Pet The-rapy. Al momento iniziale dell’intervento con questo tipo di terapia era inserita nel-la Scuola Media Inferiore mentre ora fre-quenta la Scuola Media Superiore.

Novembre 2010,Dal Borgo dott. Edoardo

Obiettivi per Martina.La Pet Therapy viene utilizzata nel caso di Martina per :• mantenere le competenze motorie: coordinazione e tonicità muscolare, in

modo da affiancare il lavoro della fisioterapista del Centro di Neuropsichiatria con un’attività motivante quale il condurre il cane

• offrirle la possibilità di un’esperienza costruttiva e sana in cui i parametri della realtà erano ben definiti. In questo senso era richiesto a Martina di descrivere in un diario l’esperienza vissuta, favorendo la componente sana del suo pensiero

• fornire a Martina una competenza che potesse in seguito spendere in ambito sociale, in modo da aiutarla ad uscire da una situazione di isolamento

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Progetto MARCO

Descrizione soggetto.Marco presenta capacità cognitive di fa-scia bassa, grave deficit d’attenzione con iperattività, serie problematiche in classe (fughe, disturbi alle lezioni, ecc) dove è se-guito da un insegnante di sostegno.In quinta elementare accanto a queste dif-ficoltà, il Centro di Neuropsichiatria di San Donà riscontra anche una depressione infantile per la quale inizia un trattamen-

Risultati ottenuti.Marco rivela, nonostante le sue difficoltà, una spiccata competenza nella gestione dell’animale stupendo tutti per la sua pre-disposizione cinofila.Il riuscire in qualcosa ha sicuramente delle ricadute al punto che, alla visita neurop-sichiatrica al termine del ciclo di interven-ti, si osserva un miglioramento nel tono

to farmacologico urgente da affiancare a quello per il deficit d’attenzione /iperatti-vità. La situazione scolastica, specie nel passaggio alla Scuola Media, risulta disa-strosa sia come profitto (a livello della se-conda classe) che come comportamento essendo pressoché impossibile riuscire a tenerlo in classe per più di una mezzora.In questo momento molto difficile si pro-pone un intervento di Pet Therapy

dell’umore tanto da poter portare ad una sostanziale riduzione del farmaco. Marco infatti è apparso meno catatonico, parte-cipa, parla e reagisce iniziando a trasferire questi atteggiamenti a scuola dove, pur mantenendosi problematico il profitto, ac-cetta di rimanere in classe per quasi tutta la mattina.

Novembre 2010,Dal Borgo dott. Edoardo

Obiettivi per Marco.La Pet Therapy viene utilizzata nel caso di Marco per : • migliorare la tolleranza alle frustrazioni, ed i tempi di concentrazione• mantenere il controllo dell’impulsività con una riflessione esplicitata prima

dell’azione, contando sul suo interesse per i cani, nel riuscire in qualcosa di po-sitivo in modo da agire costruttivamente sull’autostima (bassissima) auspicando un’eliminazione o perlomeno una riduzione dell’intervento farmacologico

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Progetto LUISA

Verifica degli obiettivi.Nell’interazione con gli animali, Luisa ha esplicitato nei confronti di persone non ap-partenenti al nucleo famigliare una serie di comportamenti non verbali che preceden-temente non mostrava,. La sua mimica si è resa meno statuaria e più ricca e, con il passare degli incontri, è diventato sem-

Descrizione soggetto.Bambina Down di livello cognitivo grave. Pronuncia solo singole parole stentate, non ha un controllo sfinterico completo, è spesso inespressiva e accetta solo con

pre più comprensibile capire il suo stato d’animo ad esempio quando era contenta (sorriso o simile) o contrariata (faccia cupa, abbassamento degli occhi, ecc.). In molte situazioni, almeno un 40%, alla mimica si accompagnava una espressione verbale in forma anche decisa.

grosse difficoltà il contatto (anche il sem-plice darle la mano) specie con estranei. Al momento dell’intervento di Pet Therapy ha sette anni, ma sta frequentando l’ulti-mo anno di Scuola Materna

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Obiettivi per Luisa.La Pet Therapy viene utilizzata nel caso di Luisa per : • aumentare la comunicazione verbale• potenziare canali comunicativi non verbali intelligibili anche da estranei

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Pet-Therapy per Ospiti del Centro Diurno

Equipe di lavoro• veterinario• psicopedagogista clinico• educatore professionale• conduttore cinofilo -Franco Dal Dura

Animali coinvolti• cani Labrador e Golden Retriever

Target• adulti con disabilità grave e gravissima

N° di partecipanti• coinvolti nell’approccio con l’animale

n.16 • utenti che si relazionano attivamente

con il cane n. 6• utenti che assistono all’attività n. 2• utenti coinvolti occasionalmente n. 3

Finalità• benessere psicofisico• socializzazione

Tempo• attività iniziata nel 2006 attualmente

ancora in corso

Metodologia• n.1 incontro settimanale di tre ore

Strumenti di valutazione• griglie di osservazione• foto e video • incontri di equipe• diario

Il Centro Diurno per persone disabili psico-fisiche di Cusighe è una struttura a carattere semiresidenziale dell’ULSS n. 1 di Belluno. E’ un centro a forte valenza educativo assistenziale poiché destinato ad un utenza con disabilità grave e gravis-sima a livello fisico, intellettivo e relaziona-le. Ospita attualmente 18 utenti adulti.

Dall’anno 2006, presso il Centro Diurno si sta svolgendo un’attività di Pet-Therapy, con l’ausilio di un cane, condotta da un istruttore cinofilo coadiuvato da un supervisore psicopedagogista. Agli incon-tri ha preso parte sempre una educatrice del Centro Diurno con l’obiettivo di super-visionare e documentare l’attività attraver-so la registrazione tramite diario di bordo, foto e/o video, grazie alle quali è stato ela-borato un dvd in modo da poter monitora-re i percorsi svolti dagli utenti ed i loro pro-gressi. Il dvd può essere utilizzato anche come materiale di studio e di condivisione del lavoro svolto. Al momento, questo ma-teriale è l’unico strumento che documenta l’attività di Pet-Therapy con disabili gravi e gravissimi in provincia.

Nella fase iniziale, la terapia è sta-ta principalmente incentrata in un’attività assistita individuale, che ha coinvolto tutti gli utenti con l’obiettivo di far conoscere l’attività, l’animale, il conduttore cinofilo ed il supervisore. Si è cercato anche di indi-viduare le persone che più dimostrasse-ro inclinazione, interesse e aperture verso questo tipo di attività.

In seguito, sono stati stilati i progetti

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Natura a Cavallo

di Pet-Therapy per sei utenti, con sempli-ci obiettivi trasversali che comprendevano sia l’apprendimento di abilità cinofile che il rinforzo di abilità personali e comporta-mentali.Inoltre, non viene mai trascurata la propo-sta dell’attività anche ad altri utenti. Alcuni di loro assistono agli incontri vivendo que-sto come momento di relazione e scambio di emozioni.

Gli obiettivi della Pet-Therapy hanno valen-za trasversale e possono riguardare tanto l’apprendimento di abilità cinofile, quanto la mobilità, le abilità personali e comporta-mentali, il piano affettivo relazionale.Obiettivi relativi alle capacità cinofile: capacità di condurre correttamente il cane, riuscire a lanciare la pallina all’animale, sa-per spazzolare il cane, accarezzarlo, saper indicare le varie parti del corpo.

Obiettivi a carattere motorio: saper eseguire i movimenti (secondo le modalità possibili alla persona) idonei alla conduzio-ne del cane, rispettandone tempi e ritmi azione/riposo.Obiettivi a carattere cognitivo: arric-chimento lessicale, capacità di rispettare i turni e ritmi dell’azione, capacità di pren-dersi carico di una consegna.Obiettivi a carattere affettivo relazio-nale: capacità di entrare in relazione con l’animale, aumento di autostima.

Nel corso degli anni, si è assistito ad una specificazione dell’offerta che è passata da un attività assistita offerta a più Ospi-ti nel 2006 a veri e propri progetti di Pet-Therapy che hanno coinvolto un numero limitato di Ospiti, individuati per caratteri-stiche e obiettivi con lo scopo di favorirne lo sviluppo personale.

Regione del VenetoAzienda U.L.S.S. n. 1

Sede legale: via Feltre, n. 57 – 32100 – BELLUNOCentralino: 0437 516111 - Fax: 0437 27717 - Web: www.ulss.belluno.it

Unità Operativa Disabili Adulti

Centro Diurno Disabili Adulti GG Via Sala, 35 Cusighe

32100 Belluno

Dall’osservazione diretta, dai dati rilevati e dallo scambio tra i conduttori dell’attività si è riscontrato il gradimento dell’attività da parte di Ospiti, familiari e operatori tanto da far si che diventasse un’offerta del Servizio prorogata negli anni.

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Progetto Pet Therapy per minori certificati ai sensi della l. 104/92.

Equipe di lavoro• veterinario• psicopedagogista clinico• educatore professionale• conduttore cinofilo -Franco Dal Dura

Pet• cani Labrador e Golden Retriever

Target• minori dai tre ai diciotto anni con cer-

tificazione di disabilità con prevalente aspetto comportamentale.

Numero totale partecipanti• 5 minori certificati e loro compagni di

classe , selezionati in base a criteri sta-biliti dall’equipe di lavoro.

Obiettivi• realizzazione di una condizione di be-

nessere psicofisico attraverso progetti educativi personalizzati in orario para -extra-scolastico

• promozione nella classe di appartenen-za di un’immagine positiva del bambi-no come detentore di competenze e promotore di opportunità

• valutazione del bambino in una situa-zione di lavoro con il cane ai fini di un intervento più approfondito

Metodologia• cinque incontri settimanali di un’ora,

svolti con ogni singolo ragazzo c/o la struttura dell’associazione “ Natura a Cavallo”

• due incontri di un’ora circa presso le scuole di appartenenza di ogni singolo ragazzo

Tempistica• i percorsi intrapresi con i singoli ragazzi

hanno avuto inizio nell’aprile 2009 e si sono conclusi il 31 maggio 2010

Strumenti di valutazione• griglie di osservazione di ogni singolo

intervento• video registrazione degli interventi• discussione in equipe

Prassi operativa di ogni singola sedutaIn base agli obiettivi posti per ogni singo-lo utente, le sedute con il cane vengono costruite sulle seguenti attività con una durata variabile dai dieci ai venti minuti ognuna• condotta: breve tragitto in palestra o

passeggiata all’aperto, il cane è con-dotto con il guinzaglio doppio o singolo dall’utente coadiuvato dal conduttore cinofilo

• accudimento: il cane è spazzolato e accarezzato dall’utente

• rilassamento: cane e utente si sdraiano

RELAZIONE FINALE

Partecipanti

NOME PATOLOGIA ANNO DINASCITA

O.Instabilità psicomotoria, ritardo del linguaggio in un quadro globale di ritardo in via di approfondimento

2002

S. Sindrome post-traumatica da stress 1996

S. Sindrome non specificata daalterazione globale dello sviluppo 1998

C.Disturbo del linguaggio, ritardo

mentale lieve e moderata disabilità sociale

2002

Z. Disturbo del comportamento su lieve insufficienza mentale 1998

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Natura a Cavallo

Progetto Pet Therapy per minori certificati ai sensi della l. 104/92.

vicini (la zona di contatto é variabile da utente a utente)

• gioco del “cerca” o del “riporto” gesti-to dall’utente, quando possibile, con il cane utilizzando la pallina

• addestramento: è una fase più evolu-ta in cui l’utente propone al cane degli esercizi quali il “ terra – resta” e percor-si attrezzati per agility, molto di effetto ai fini di un rimando con i compagni di classe

Strumenti di valutazioneOgni seduta è stata monitorata attraver-

so una griglia di osservazione elabo-rata dallo psicopedagogista e tarata dall’equipe di lavoro che ha permesso di compilare sistematicamente le sche-de richieste dalla Regione ai fini di ri-cerca per qualificare le attività con gli animali esistenti sul territorio.

Questo strumento consta di tre parti:• parte I: in essa sono indicati i dati del

soggetto e le sue condizioni psicofisi-che, il nome del compilatore, data, ora-rio di inizio e di fine attività, cane-istrut-tore cinofilo e veterinario presenti oltre alle varie attività effettuate con tempi, giudizio finale e commenti.

• parte II: contiene la legenda di spiega-zioni

• parte III: descrive invece in modo og-gettivo, distinguendo tra aspetti positivi e negativi, i comportamenti dell’ utente che il compilatore evidenzia segnando con un trattino

La scientificità dell’intervento è garantita anche, quando possibile, dalla presenza di un secondo compilatore e dalla verifica del grado di concordanza che dovrebbe essere almeno del 70% con i dati del pri-mo

Le discordanze (dati che non coincidono tra il rilevatore A ed il rivelatore B) sono utili per una revisione della scheda verso una sempre maggiore oggettività descrittiva, eliminando il piu’ possibile eventuali ambi-guità con descrizioni interpretabili sogget-tivamente.La scheda di rilevazione utilizzata per le sedute di Pet-Therapy all’ULSS n.1 di Bel-luno è uno strumento di rilevamento dina-mico che si modifica in base ad indicazio-ni, e/o discordanze riscontrate.

ConclusioniIl progetto di Pet-Therapy rivolto a minori, certificato ai fini della L.104/92, promos-so dal S.I.S.S. U.L.S.S.n.1 BL iniziato nell’aprile 2009, ha portato a termine cin-que percorsi riabilitativi.Rispetto all’obiettivo principale di tale pro-getto, cioè il dare un ruolo competente e positivo nella relazione con il cane ai ra-gazzi fruitori di questa iniziativa da ripor-tare ai compagni di classe, i risultati sono stati decisamente incoraggianti e sostenu-ti anche dagli apprezzamenti della Scuola, delle famiglie e del servizio di N.P.I.Per quanto riguarda gli obiettivi individuali tarati su ogni singolo ragazzo, possiamo dire che i cani hanno avuto sicuramente un forte ruolo di stimolo positivo motivante ed emotivamente coinvolgente.I risultati registrati attraverso le schede di rilevazione mettono in luce come, per quattro dei ragazzi interessati, i compor-tamenti problema si siano sostanzialmen-te ridotti dalla prima all’ultima seduta. Per uno solo di essi non è stato così.

Regione del VenetoAzienda U.L.S.S. n. 1

Sede legale: via Feltre, n. 57 – 32100 – BELLUNOCentralino: 0437 516111 - Fax: 0437 27717 - Web: www.ulss.belluno.it

Unità Operativa Infanzia Adolescenza FamigliaServizio Integrazione Scolastico Sociale

Via Sala, 35 – BLTel: 0437/943110 - Fax: 0437/291004

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Progetto Pet Therapy per minori certificati ai sensi della l. 104/92.

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Punti di forza nell’andamento del lavoro sono risultati sicuramente il lavoro d’equi-pe, la rilevazione con schede di monito-raggio e la collaborazione delle famiglie e le scuole coinvolte.Criticità: è risultato molto pesante video ri-prendere tutte le sedute sia per l’impegno di risorse umane a danno della rilevazione attraverso griglie di osservazione, sia per i non adeguati strumenti tecnici a disposi-zione del servizio.

RELAZIONE FINALE

NOME

INIZIO ATTIVITÀ FINE ATTIVITÀ

Comportamenti negativi

Comportamenti positivi

Comportamenti negativi

Comportamenti positivi

O. 20 19 21 25

S. 14 30 12 32

S. 8 14 13 36

C. 27 30 32 20

Z. 7 19 7 25

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Natura a CavalloRegione del Veneto

Azienda U.L.S.S. n. 1Sede legale: via Feltre, n. 57 – 32100 – BELLUNO

Centralino: 0437 516111 - Fax: 0437 27717 - Web: www.ulss.belluno.it

Unità Operativa Infanzia Adolescenza FamigliaServizio Integrazione Scolastico Sociale

Via Sala, 35 – BLTel: 0437/943110 - Fax: 0437/291004

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Attività Assistite dagli Animali (A.A.A.) con il cane e A.A.T. con il cane come co-terapeuta

Il presente progetto è orientato a speri-mentare l’efficacia della Pet-Therapy con ragazzi affetti da disabilità intellettiva medio e medio-grave, affetti da diverse patologie che frequentano il Servizio Integrazione Sociale Scolastica – Distretto N.1 Cadore U.L.S.S.n.1- Belluno, referente del proget-to dott.ssa De Noni Katharina.

L’animale è uno strumento terapeutico nel momento in cui diventa tramite per stimo-lare la persona in quelle aree che richie-dono riabilitazione, riattivazione e accre-scimento; è un facilitatore sociale e/o un catalizzatore di risposte.Il partner non umano è in grado di migliora-re la disposizione emozionale dell’individuo permettendogli di entrare in relazione con maggior facilità con il mondo circostante e l’alterità. L’animale costituisce uno stimo-lo nuovo e permette un contatto ed una comunicazione non convenzionale fatta di gesti, carezze, sguardi. Esso accetta sen-za riserve il rapporto con l’alterità, non co-nosce e non riconosce la disabilità.

Il ProgettoIl progetto si sviluppa in due fasi fra loro

propedeutiche• Fase I: A.A.A. con il cane• Fase II: T.A.A. con il cane come cotera-

peuta

Le finalità• Evidenziare abilità cognitive, motorie,

relazionali e affettive, prima poco mani-feste

• Arricchire l’esperienza senso percettiva – motoria

• Entrare in relazione con l’alterità tramite vie sensoriali abitualmente poco stimo-late

• Fare richieste e dedicarsi al loro soddi-sfacimento

• Stimolare il movimento attivo e passi-vo

FASE I: “A.A.A. con l’ausilio del cane”Le attività assistite dagli animali (AAA) sono costituite da interventi di tipo educativo, ri-creativo e/o terapeutico che hanno l’obiet-tivo di migliorare la qualità della vita.Cani, gatti, conigli, caprette, se utilizzati secondo precisi protocolli metodologici, possono essere di grande aiuto, per chi non riesce a comunicare con la realtà che lo circonda o presenta disabilità di diverso genere o grado.

Utenti coinvolti: sei ragazzi in età evolu-tiva con disabilità anche plurima afferenti al Servizio Integrazione Scolastica Sociale e frequentanti la scuola dell’obbligo:

Progetto SPerimentazione

Partecipanti

NOME PATOLOGIA ANNO DINASCITA

S. Disturbo spettro autistico 1997

B. Trisomia parziale del cromosoma 3 Epilessia 1997

G. Sindrome di down 1999

Si. Sindrome di down 1998

M. Ritardo cognitivo (stenosi craniale)Problemi di linguaggio 1998

Sa. Ritardo medio 1995

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Natura a Cavallo

Attività Assistite dagli Animali (A.A.A.) con il cane e A.A.T. con il cane come co-terapeuta

Nel procedere alla stesura di un program-ma di T.A.A., individualizzato per ogni ra-gazzo disabile, si esegue una prassi ope-rativa:1) si valuta il rapporto che ha l’individuo

con i cani proponendogli una seduta di A.A.A. (preceduta da un incontro preparatorio ed uno di rielaborazione dell’esperienza) e si registrano i com-portamenti dei soggetti coinvolti trami-te l’ausilio di una scheda di osservazio-ne che va a valutare le diverse fasi di contatto, condotta e ccadimento.

2) si scelgono gli utenti che meglio hanno risposto alla presenza del cane.

Obiettivo generale: capire per qua-le utente è proficuo avviare un percorso T.A.A.Obiettivo specifico: dare l’opportunità a questi ragazzi di vivere un’esperienza di A.A.A.Piano delle attività: tre incontri della du-rata di due ore Operatori coinvolti:”: un Operatore So-cio Sanitario (OSS), un Educatore pro-fessionale formato in A.A.A. e T.A.A., un conduttore cinofilo, un biologo formato in Pet-Therapy e un veterinario (valutazione del benessere animale).

Programmazione:1° incontro: conoscenza del cane senza la presenza dell’animale, ma con l’ausilio d’immagini e foto.Attività svolta dall’educatore professionale e dal biologo: • visione di brevi video al fine di analizza-

re le diverse parti del corpo del cane• colorare alcuni disegni di cani per con-

solidare le conoscenze acquisite• visione di alcune foto dei due cani che

i ragazzi incontreranno mentre stanno effettuando A.A.A. con alcuni studenti

• istruzioni di come avvicinarsi ad un cane sconosciuto: simulazione con l’aiuto degli operatori (Uso del “Quaderno di R. Marchesini Giunti Editore”)

2° incontro: A.A.A. con i cani Fiammetta e Luna condotti dal sig. Franco Dal Dura.Attività svolta dal conduttore cinofilo, dall’educatore ccadimento e e dall’OSS.Al conduttore sono stati presentati gli utenti evidenziandone i comportamenti, le capacità, i limiti, le peculiarità motorie, le caratteristiche comunicative-relazionali e la patologia di cui sono affetti.Tutti i ragazzi hanno potuto sperimentare, con il cane, le seguenti fasi: contatto, con-dotta e ccadimento.

3°incontro: rielaborazione dell’esperienza.Attività svolta dall’educatore professiona-le, dal biologo e dall’OSS.Visione foto dell’A.A.A. svolta nell’incontro precedente.Rielaborazione grafico pittorica.Verbalizzazione dell’esperienza vissuta da parte degli utenti con l’aiuto dell’educato-re.

Valutazione del percorso di A.A.A.Tutti gli utenti hanno vissuto il momento dell’A.A.A. con vivo interesse ad eccezio-ne di M. che ha aderito saltuariamente e con difficoltà.B. ha vissuto l’esperienza con estrema attenzione e piacere (espresso con gran-di sorrisi) ed ha partecipato a tutte le fasi senza difficoltà, se non quella legata al suo deficit.Si. E Sa. Hanno manifestato timore, ma nel contempo un grande desiderio di vincerlo,

Regione del VenetoAzienda U.L.S.S. n. 1

Sede legale: via Feltre, n. 57 – 32100 – BELLUNOCentralino: 0437 516111

Fax: 0437 27717Web: www.ulss.belluno.it

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Attività Assistite dagli Animali (A.A.A.) con il cane e A.A.T. con il cane come co-terapeuta

«

raggiungendo pian piano piccoli traguardi con grande soddisfazione personale.G. ha espresso un vivo interesse nei con-fronti di entrambi i cani ed ha svolto tutte le fasi proposte senza difficoltà e con pia-cere.

Sintesi delle griglie di osservazione:

L’educatrice dopo essersi confrontata con il conduttore cinofilo e gli operatori che hanno seguito l’A.A.A. propone di far par-tecipare tutti gli utenti al progetto di T.A.A. seguendo la seguente programmazione: i ragazzi svolgeranno il primo incontro di T.A.A. con l’obiettivo di verificare, da parte dell’educatore, i livelli di attivazione, moti-vazione e interesse suscitati dal cane e per permettere all’utente di scegliere l’animale con cui poi poter svolgere l’attività. Segui-rà la stesura dei progetti individualizzati per ogni soggetto, coerentemente con il

progetto educativo individualizzato già sti-lato dal servizio di appartenenza.G. non parteciperà alla terza fase del pro-getto a causa d’impegni scolastici in pre-cedenza programmati.

FASE II: progetto “T.A.A. con il cane come coterapeuta”Durante la T.A.A., il cane riesce ad entra-re in relazione con il soggetto presentante deficit intellettivo, by-passando i vincoli del linguaggio e della parola, come mediatore presimbolico, permettendogli così di vi-vere esperienze che “parlino” alla sua co-gnitività o affettività e portando, in queste sfere della sua personalità, decisivi miglio-ramenti (A. L. Sangalli 2003).T.A.A. con il cane come coterapeutaLa sperimentazione è volta a verificare le possibilità terapeutiche, sia riabilitative sia educative, ottenibili con persone in età evolutiva affette da un deficit cognitivo o disabilità plurima tramite l’utilizzo del cane, come coterapeuta, nell’attività di Pet-The-rapy.

Obiettivo generale: verificare l’efficacia T.A.A. come intervento terapeutico.Obiettivi specifici: indicati nei progetti individualizzati di ogni ragazzo.Partecipanti: quattro ragazzi che hanno partecipato anche alla 1a fase del progetto.Tempi: due mesi. Frequenza settimanale: sei incontri per ogni ragazzo della durata variabile da 30 a 45 minuti a seconda delle caratteristiche del soggetto coinvolto e un incontro di rie-laborazione dell’esperienza.Operatori coinvolti: un Educatore pro-fessionale formato in A.A.A. e T.A.A., un conduttore cinofilo, un biologo formato in Pet-Therapy e un Operatore Socio Sani-

Progetto SPerimentazione

Utenti Fase dicontatto

Fase dicondotta

Faseaccudimen-

to

Manifestapaura

B. Effettuata Effettuata Effettuata Nessunaespressione

G. Effettuata Effettuata Effettuata Nessunaespressione

Si. Condifficoltà

Seaccompagnata

Noneffettuata

Esprimepaura

Sa. Condifficoltà

Seaccompagnata

Effettuatain parte

Nella faseiniziale

M. Condifficoltà

Seaccompagnato

Effettuatain parte

Nella faseiniziale

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Natura a Cavallo

tario.Animali coinvolti: due cani di razza, co-lore e età diversa. Verifica: exsante, itinere, expost concer-tata con gli operatori coinvolti.

Strutturazione dell’interventoDurante i primi incontri, l’obiettivo è stato la costruzione del rapporto cane-utente. L’educatore ha rappresentato la figura tranquillizzante e rassicurante per il ragaz-zo nel vivere i primi approcci con l’anima-le. Il conduttore cinofilo, in risposta alle reazioni dell’utente, ha deciso i rapporti di lontananza e vicinanza con il cane. Negli incontri seguenti il conduttore ha preparato il cane ai livelli richiesti secon-do gli obiettivi che sono stati prefissati nel progetto di Pet-Therapy. L’educatore è stato un po’ sullo sfondo fungendo da guida ed intervenendo in alcuni momenti specifici, rimanendo in continuo contatto con il conduttore attraverso feed-back di diverso genere. Si sono costruiti così i li-velli di interazione fra cane e ragazzo.

La seduta di T.A.A.: prassi operativaDurante una seduta di T.A.A. in funzione dei bisogni dell’utente, vengono propo-ste al cane almeno tre tipi di attività, la cui durata è compresa fra 10-20 minuti per ognuna.Le principali attività che possono essere svolte sono le seguenti:• condotta: breve tragitto in palestra o

passeggiata all’aperto, il cane è con-dotto con guinzaglio doppio o singolo dall’utente coadiuvato dal conduttore cinofilo.

• accudimento: il cane è spazzolato e ac-carezzato dall’utente.

• rilassamento:cane e utente si sdraiano

vicini (la zona di contatto è variabile da utente a utente)

• gioco del “cerca” o del “riporto”: gesti-to dall’utente, quando possibile; con il cane si usano la pallina, o altri strumen-ti ludici, di norma si effettua come mo-mento finale dell’incontro.

Per il monitoraggio dell’andamento del-la T.A.A., e per conoscere il vissuto degli utenti, sono stati usati diversi strumen-ti: l’osservazione partecipata, fotografie, filmati, diario di ogni incontro, griglie di osservazione individualizzate (stato: emo-tivo, motorio e affettivo, livello di comuni-cazione, aspetto cognitivo, disponibilità alla relazione) e verifiche programmate in équipe.

I progetti individualizzati: intervento e valutazioneIn questo paragrafo saranno descritti bre-vemente i profili dei ragazzi coinvolti e gli obiettivi prefissati nel progetto di Pet-The-rapy e la valutazione dei risultati ottenuti.

B. di anni 13.E’ affetto da Trisomia parziale del cromo-soma 3 ed Epilessia, non parla ed esprime solo vocalizzi in situazioni ben precise, ad esempio quando è particolarmente coin-volto ed interessato. Ha un modo di cam-minare molto instabile: il piede non ade-risce bene al terreno rimanendo sempre un po’ sollevato. Il movimento spontaneo, nella sua quotidianità, è quasi assente. Inoltre, B. tiene sempre le mani chiuse a pugno, le apre di rado solo quando quello che è chiamato a fare è molto interessante per lui. La sua capacità cognitiva è limitata dalla patologia ed è difficilmente valutabile vista la carenza d’azioni che mette in atto.La sua comunicazione non verbale è spes-

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Sede legale: via Feltre, n. 57 – 32100 – BELLUNOCentralino: 0437 516111 - Fax: 0437 27717 - Web: www.ulss.belluno.it

Unità Operativa Infanzia Adolescenza FamigliaServizio Integrazione Scolastico Sociale

Via Sala, 35 – BLTel: 0437/943110 - Fax: 0437/291004

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Attività Assistite dagli Animali (A.A.A.) con il cane e A.A.T. con il cane come co-terapeuta

«

so assente ma quando non vuole fare qual-cosa, risponde irrigidendo tutto il corpo e opponendo resistenza allo spostamento o al contatto. E’ attratto dagli animali li os-serva e li tocca se guidato dall’operatore. B. ha partecipato a tutti sei gli incontri pro-posti.

Progetto di Pet-TherapyE’ volto in primis a creare per B. un conte-sto motivante che lo induca ad esprimere azioni tramite un’attivazione motoria ed emotiva spontanea indotta dalla relazione con il cane, come mediatore educativo. I comportamenti attesi sono che B. con-duca da solo il cane, lo accarezzi spon-taneamente con la punta delle dita, con il palmo della mano, lo tocchi nelle diverse parti del corpo (orecchie, capo, zampe, ecc.) osservando la reazione dell’animale e giochi con lui con la pallina (tramite “il lancio” o “il nascondi”).

Risultati ottenutiI risultati ottenuti sono stati ottimi, l’attività di Pet-Therapy con il cane ha indotto in B. repentini cambiamenti che hanno coin-volto principalmente due aree: la parteci-pazione e l’attivazione. Se consideriamo che B. esprimeva di norma una bassa o assente motivazione a ciò che gli era pro-posto, il lavoro con il cane è diventato per lui un agire intenzionale e molto motivan-te. E’ stato rilevato, durante gli incontri, un fortissimo interesse e un grande coinvol-gimento emotivo prima, durante e dopo l’attività. Si riscontrano un’attivazione mo-toria e una motivazione al movimento, ot-tenibili con grande difficoltà nelle situazioni quotidiane perché di norma B. si rifiuta di fare irrigidendo tutto il corpo e/o tenendo la mano a pugno. L’entusiasmo che ha

mostrato per l’attività di Pet-Therapy con i cani, ha permesso di evidenziare abilità cognitive, motorie, relazionali e affettive, prima poco manifeste. B. comunica uno stato emotivo positivo esprimendo piace-re nel vivere l’esperienza con il cane at-traverso il sorriso e sonore risate, dimo-strando interesse tramite l’avvicinamento spontaneo all’animale e mettendo in atto movimenti spontanei con gli arti superiori ricercando il contatto fisico, con il cane, tramite la mano e il viso (sdraiandosi vicino all’animale) e non vorrebbe mai sospen-derla. L’animale funge da forte stimolatore di movimenti volontari. B. cerca di farsi ca-pire nell’espressione dei suoi bisogni e de-sideri, tramite la comunicazione non ver-bale guida la mano dell’operatore se vuol essere aiutato o rassicurato, nel toccare o fare qualcosa con il cane, flette lievemente il capo verso il basso quando il condut-tore o l’educatore propongono una nuova attività da fare con l’eterospecifico come segno di consenso.

M. di anni 12.E’ affetto da ritardo cognitivo (stenosi cra-niale) e problemi di linguaggio.Non parla molto, spesso deve essere sollecitato dall’educatore per farlo; il suo eloquio è a volte poco comprensibile. Quando è coinvolto in quello che sta fa-cendo, situazione che non si verifica spes-so, esprime spontaneamente domande e commenti pertinenti al vissuto del mo-mento. M. tenderebbe, se non sollecitato, a non fare nulla limitandosi ad osservare l’ambiente circostante; un forte stimolo è rappresentato dall’alterità anche se, a volte, l’interazione dura poco. L’atteggia-mento apparentemente passivo dal punto di vista fisico vede in realtà M. controllare

Progetto SPerimentazione

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Natura a Cavallo

tutto ciò che succede attorno a lui. Qual-siasi proposta fatta dagli educatori cade spesso nel vuoto poiché il più delle volte M. rimane passivo: quando acconsente, svolge l’attività per tempi brevi e si distrae facilmente. Sembra utilizzare atteggia-menti di “esitamento” di fronte a qualsiasi proposta operativa.M. ha partecipato a cinque dei sei incontri proposti.

Progetto di pet therapyIl primo obiettivo per M. è di acconsentire alla presenza e al rapporto con il cane per accettare implicitamente di doversi attivare attraverso l’attività di condotta (guinzaglio doppio e singolo), gioco (con la pallina) e accudimento (spazzolatura, dare la croc-chetta e l’acqua al cane).La finalità principale di tutto il percorso sarà il mantenimento e l’implementazione della motivazione di M. nello svolgere l’at-tività che potrà essere monitorata in itinere tramite la richiesta verbale di M. di pren-dervi parte, misurando i tempi dedicati (si allungano, si accorciano o rimangono co-stanti) e il coinvolgimento emotivo (espres-sione verbale e non verbale).

Risultati ottenutiIl più grande risultato ottenuto è stato la costante e motivata partecipazione all’at-tività che è andata incontro dopo incontro implementandosi.Dopo il terzo appuntamento, i tempi de-dicati all’attività si sono notevolmente al-lungati, anche il coinvolgimento emotivo e la volontà di sperimentarsi in azioni nuove. M. ha iniziato a fare richieste e a dedicarsi al suo soddisfacimento seguendo le indi-cazioni fornite dal conduttore o dall’edu-catrice quando necessarie. All’inizio, dopo

20 minuti di attività abbandonava, oggi deve essere l’educatore ad avvisarlo che il tempo a sua disposizione è terminato.La Pet-Therapy in M. stimola l’eloquio che è abbastanza compromesso da un deficit significativo. Nell’area comunicativo-rela-zionale abbiamo osservato, spesso, la sua disponibilità a relazionarsi spontaneamen-te con il cane, ma anche con il conduttore o l’educatrice, azione per lui non sempre immediata e facile. In sintesi, possiamo affermare che la sua disponibilità alla rela-zione nei confronti dell’alterità è aumenta-ta (parametro quantitativo) e nel contem-po si è arricchita (parametro qualitativo): segue i suggerimenti dati, chiede se non capisce, esprime i suoi desideri nello svol-gere la sua attività e esprime contentezza quando riesce a fare ciò che vorrebbe (la sua mimica facciale non è più statica ma molto espressiva). Il cane, inoltre, funge da attivatore motorio. M. attua movimenti intenzionali di condotta, accudimento e di gioco con la pallina; quando è in sintonia con l’animale manifesta il piacere di stare a contatto fisico con lui. L’attività di Pet-Therapy ha permesso a M. di trovare un interesse in cui poter cana-lizzare le proprie energie ed esprimere le proprie risorse, tramite il piacere del fare e dell’ essere nel contempo. Questo è molto importante perché esprimendo pochi inte-ressi, spesso preferisce rimanere chiuso in stesso a guardare intorno a sé piuttosto che fare.

SI. di anni 12.E’ affetta da Sindrome di Down e da defi-cit visivo, presenta una deambulazione un po’ impacciata e goffa. Esprime un elo-quio, di solito, comprensibile accompa-gnato da una comunicazione non verbale

Regione del VenetoAzienda U.L.S.S. n. 1

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Unità Operativa Infanzia Adolescenza FamigliaServizio Integrazione Scolastico Sociale

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Attività Assistite dagli Animali (A.A.A.) con il cane e A.A.T. con il cane come co-terapeuta

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ben evidente e coerente con il vissuto. Si distrae molto facilmente, i suoi tempi di centratura nel compito sono assai limitati. In passato ha manifestato paura per i cani. Esagera nelle sue manifestazioni di paura sia tramite la comunicazione verbale che quella non verbale.SI. ha partecipato a solo quattro incontri dei sei proposti a causa di sopraggiunti impegni scolastici.

Progetto di Pet-TherapyL’obiettivo principale è quello di far in modo che SI. non abbia paura del cane e riesca ad entrare in contatto con l’animale senza manifestare timore. SI. ha le potenzialità per la presa in carico totale dell’animale. Risultati ottenutiSI. ha manifestato, in modo esplicito, la sua volontà nell’interazione con il cane ma nel contempo non sempre la disponi-bilità ad attivarsi, spesso prima di iniziare a fare l’attività dice: ” Paura, paura,….” questo dire però non le impedisce di ini-ziare a svolgere quanto richiesto anche se in modo, a volte, parziale. Si spaventa, tuttavia, quando il cane fa movimenti re-pentini ad es. quando scatta per andar a cercare la pallina. SI. è stata assente per due appuntamenti consecutivi questo ha ridotto di non poco l’efficacia dell’interven-to. Sono rimasti comunque costanti la sua disponibilità alla relazione con il cane e al mettersi alla prova; manifesta il desiderio di avvicinarsi al cane ma nello stesso tempo timore. Si. conduce l’animale con il doppio guinzaglio, lancia la pallina, e lo spazzola anche se tenendo una certa distanza ed esprime soddisfazione quando riesce a condurre il cane senza preoccupazione.SI. evidenzia un continuo e graduale mi-glioramento degli obiettivi previsti soprat-

tutto per la riduzione dello stato d’ansia. Nell’attività di passeggio ad esempio non è più il cane che la conduce, ma SI. che “porta” il cane. I tempi di lavoro si sono prolungati, inoltre non abbandona più im-provvisamente l’interazione con l’animale come faceva nei primi incontri, indice di grande coinvolgimento.

SA. di anni 15.E’affetta da ritardo mentale medio, com-prende e verbalizza concetti semplici e apprende principalmente per imitazione. Assume spesso un portamento rigido come espressione di timore nel fare; è una ragazza abbastanza introversa con una buona disponibilità a sperimentarsi se so-stenuta da un adulto. Ha bisogno di esse-re continuamente stimolata.Difficilmente esprime i suoi bisogni e suoi desideri. Possiede un eloquio quasi sem-pre comprensibile, a volte però compro-messo dal basso tono di voce.SA. ha partecipato a tutti e sei gli incontri proposti.

Progetto di Pet-TherapyIl progetto educativo individualizzato pre-vede come finalità generale un aumento delle autonomie orientate a definire me-glio la propria personalità e individualità, attraverso scelte personali e la capacità di esprimere bisogni. Per SA. si è pensa-to di lavorare sul suo portamento dando-le come obiettivo l’eseguire la condotta del cane conducendolo con una postura meno impacciata e più distesa. Inoltre, ci si è prefissati di insegnarle a dare i coman-di al cane, comportamento che richiede una sua intenzionalità di fondo, realizzato questo anche in parte attraverso il gioco. Principio base del comando è rappresen-

Progetto SPerimentazione

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Natura a Cavallo

tato dalla conoscenza del significato delle parole utilizzate nei confronti del cane. But-tare la palla, riportare la palla sono esercizi che avvengono solo a condizione che SA. sappia trasmettere i comandi opportuni al cane e ne comprenda il significato. Ultimo obiettivo ma non meno importante, favorire un aumento dell’autostima attra-verso i risultati ottenuti nell’interazione con il cane.

Risultati ottenutiI risultati ottenuti sono stati ottimi sotto tutti i punti di vista.SA., nella situazione strutturata di lavoro con i cani, ha sempre manifestato un li-vello di motivazione elevato e disponibilità ad attivarsi in risposta alle nuove proposte operative, non si è mai tirata in dietro. Ha imparato ad eseguire i compiti assegnati, a dare ordini al cane da prima in modo fle-bile adesso con maggior intensità e voce più alta. SA., dal terzo incontro in poi, ha iniziato ad esprimere i suoi bisogni e le sue preferenze.I risultati conseguiti e la continua dispo-nibilità verso le attività che sono state proposte confermano la possibilità di una presa in carico completa del cane. I tempi di lavoro sono raddoppiati dai 20 minuti iniziali ai 40 finali, indice di grande coinvol-gimento e SA si attiva senza pause. Dimo-stra comportamenti e capacità intenzionali verso il cane ed esprime esplicitamente il desiderio di voler lavorare con l’animale. Inoltre il suo portamento è meno rigido, riesce in parte ad adattarlo alle diverse si-tuazioni di lavoro con l’animale.

Valutazione globale dell’interventoLa Pet-Therapy è l’azione che si svolge fra animale e uomo; azione ricca di senso, di

significato affettivo, relazionale, comunica-tivo e cognitivo. E’ un percorso educativo mirato all’incremento di personalità ed alla crescita della persona. Il cane è mezzo, mediatore, strumento, elemento motivan-te per raggiungere gli obiettivi espressi sempre nei termini d’incremento di svilup-po umano.Il contesto motivante ed emotivamente coinvolgente del cane crea una situazio-ne di stimolo positivo che attiva l’utente permettendogli alti livelli di prestazione e l’utilizzo delle capacità residue.Presupposto di questa sperimentazione era verificare l’efficacia della Pet-Therapy in persone affette da disibalità cognitiva.La valutazione dell’intervento è stata di tipo qualitativo, vista la disomogeneità dei casi coinvolti.L’elemento più significativo emerso, in questi 6 incontri, è stata la grande capaci-tà motivante che il cane ha avuto nei con-fronti dei ragazzi, ognuno in funzione del-la propria disabilità. Chi più chi meno ha espresso potenzialità latenti che emerge-vano con difficoltà nel lavoro quotidiano.La grande motivazione data dalla presen-za del cane ha consentito un aumento dei tempi di attenzione, un miglioramento del-la motivazione al movimento e all’azione, delle manifestazioni emotive/di affetto e della capacità di esprimere richieste, l’in-cremento della verbalizzazione e del tono della voce.La Pet-Therapy svolta con il cane quale mediatore educativo si è dimostrata uno strumento valido nella motivazione, come nel raggiungimento degli obiettivi prefissati e nell’incremento di sviluppo della persona affetta da deficit cognitivo.

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L’esperienza di Serena

Sarei stata ore ad os-servarli, la piccola Anna e il grande Artù. Erano attratti l’uno dall’altra, lei così piccola e lui così grosso. Anna è una bambina di circa 8 anni, bella, intelligente, ma triste; Anna non vuole giocare con le bimbe del-la sua età così passa la ricreazione quasi sempre da sola. Sarà perché le piaccio-no le cose “da grandi” e le cose “grandi”. Artù è un cane di razza corso di 3 anni e mezzo, grande ed irruento…troppo… di-cono le persone al parco.La prima volta che ci siamo conosciute c’era anche Artù. Anna si era aggrappata alla giacca della mia mamma, ma muove-va i piedi e si sbilanciava verso di lui. “Anna dà la mano ad Artù”, le dissi. Si sono toc-cati, per un attimo si sono stretti la zampa e la mano, da allora quando Anna viene dalle mie parti vuole sempre venire a tro-vare “Artuino”.

Pet Therapy, che accostamento. Cura e animali. Allora anch’io ho fatto Pet The-rapy! Si, con Anna, senza saperlo…Così ho iniziato a leggere qualcosa di più speci-fico, ma con quel cavolo di lavoro che mi faceva girare per l’Italia non avevo tempo. Eppure, una vocina dentro di me si faceva

sempre più insistente: “Serena sai che bel-lo fare un lavoro di questo tipo, sostituire i colleghi di lavoro con Artù ed i clienti con bambini e ragazzi…seeeeeeeh sogni!”è stato il mio ragazzo a portarmi l’artico-lo di una iniziativa in una fattoria didattica: perché non provare a contattarli? Chiamo la fattoria didattica e chiedo un numero di riferimento per fissare un appuntamento. C’è però il problema della qualifica profes-sionale, quindi rimango d’accordo che ci saremmo aggiornati, contatto più persone e associazioni, alcune mi danno fiducia altre mi demotivano, ma non importa non mollo più!

Nel frattempo mi sono presa il primo atte-stato, tanti soldini ma avevo quello che mi serviva, il primo pezzo di carta! Di nuovo alla fattoria didattica; mi presentano con il veterinario che collabora con loro, molto interessato alla Pet Therapy. Le dico quel-lo che ho fatto, le parlo dei miei 2 cani, Artù ed Emma una meticcia. Il veterina-rio fa una smorfia, mi dice che con que-sti due cani non avrei potuto fare niente. “Ma come? - penso io - e Anna? E gli altri bambini che hanno incontrato Artù? Ed il mio sogno?”. Di nuovo lo sconforto. Lei mi guarda perplessa e dice:“Prova a sen-tire un certo Franco, è di Belluno, è molto bravo”.

Tre ore! Tre ore a cercare in internet, ma ho il numero di Franco Dal Dura e del Centro

L’esperienza di Serena

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Natura a Cavallo

Natura a Cavallo. Riesco a contattarlo e così…Marte-dì pomeriggio, sono le 14.00, fa freddo, con me c’è Emma, la mia vecchia meticcia e stiamo aspettiamo che Franco del centro Natura a Cavallo ci venga a prendere. Finalmente faremo Pet Therapy!

Sono emozionata e tesa. Franco mi fa vedere il Centro: è un posto bellissimo, sembra di essere dentro una cartolina, solo ad essere li ci si sente un po’ meglio. Mi spiega l’approccio con i ragazzi con i quali faremo attività con i cani, con i quali farò attività con Emma. Sono ragazzi Down, ragazzi a cui piacciono i cani.

Arriva il pulmino, il cuore mi batte in gola, sono a tu per tu con il mio sogno. Franco ci presenta, nel giro di tre minuti sto già passeggiando con Luca, il primo ragazzo che si è offerto di lavorare con me. Tocca poi a Rossella; mentre passeggiamo e chiacchieriamo, lei accarezza Emma, le piace quel pelo rossiccio, lungo e soffice. Poi è la volta di Gioia, bravissima conduttrice di agility, ma un po’ restia a toccare i cani: vuole man-tenere una certa distanza e bisogna rispettare questa esigenza. Finito di passeggiare anche con gli ultimi ra-gazzi, Franco mi ha proposto di fare qualche percor-so con i suoi cani. Ognuno di questi ragazzi aveva un gioco preferito, tra loro e Fiammetta, il cane di Franco, c’era un grande legame, fatto di fiducia, di gratitudine e di croccantini!

Ho imparato cose nuove, ho fissato delle emozioni intense, mi sono sentita finalmente appagata. Quello che ho avuto l’opportunità di provare è stata la confer-ma di quanto potenziale ci sia non solo nella Pet The-rapy, ma anche nelle semplici attività di animazione ed educazione con gli animali.

L’esperienza di Serena

Ringrazio a cuore aperto Franco Dal Dura che non mi ha fatto il soli-to sorriso gelido del professionista, ma che mi ha dato la possibilità di vivere questa esperienza in prima persona e con i miei cani. Sono assolutamente convinta che la giornata passata al “Centro Natu-ra a Cavallo” abbia fatto più bene a me che hai miei nuovi amici del CEOD.

Grazie Serena

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Il Nucleo Cinofilo da Soccorso A.N.A. se-zione di Belluno opera nella ricerca di per-sone disperse in superficie, collaborando fattivamente con altre realtà locali che si occupano di soccorso. E’ composto da istruttori e conduttori cinofili che utilizzano, per le attività svol-te, cani di diverse razze che possiedono un’ottima indole nei confronti delle perso-ne ed in particolare verso i bambini.Per raggiungere tale scopo e mantenere il livello ottenuto, il gruppo si incontra setti-manalmente per un addestramento speci-fico in cui vengono simulate varie situazio-ni d’intervento. I componenti del gruppo prestano la pro-pria opera in qualità di volontari, acquisen-

do una specifica preparazione tecnica ed interagendo anche con altri gruppi della Protezione Civile.L’appartenenza all’Associazione Nazionale Alpini garantisce inoltre la puntuale dispo-nibilità di mezzi e risorse umane presenti in maniera capillare in tutto il territorio. Il Nucleo Cinofilo collabora da vari anni con l’Associazione Natura a Cavallo nell’am-bito dei progetti inerenti la Pet Therapy, riportando importanti traguardi in questo settore ed impegnandosi anche in attività sociali nonché a livello didattico nelle scuo-le, per far conoscere l’importanza dell’utiliz-zo del cane e come le sue qualità possano essere impiegate nel volontariato.

Fran

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Collaborazione con il Nucleo Cinofilo da Soccorso A.N.A.

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Nucleo Cinofiloda Soccorso

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Rassegna Stampa

Mercoledì 4 agosto 2004

Domenica 4 aprile 2004

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Natura a Cavallo

Martedì 3 agosto 2004

Venerdì 21 maggio 2004

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Mercoledì 4 agosto 2004

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Martedì 15 agosto 2006

Mercoledì 4 agosto 2004

Martedì 12 luglio 2005

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Certificazioni Pet-Therapy

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Lo Statuto di Natura a Cavallo

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DocumentazioneRistrutturazione Palestra

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Documentazione Ristrutturazione Palestra

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Lavori di Ristrutturazione

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Natura a CavalloLavori di Ristrutturazione

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Museo di Natura a Cavallo

Per tanti anni ci siamo chiesti quale poteva es-sere il modo di ricordare la storia di Natura a Caval-lo a tutti gli amici dell’As-sociazione e finalmente, oggi, siamo consapevoli che il modo migliore di trasmettere i nostri valori si rispecchia nella crea-zione del Museo di Natu-ra a Cavallo.

Un piccolo Museo inserito all’interno della Palestra per la Pet-Therapy, ricco di signi-ficato per noi tutti che a Natura a Cavallo abbiamo creduto e dedicato molto del no-stro prezioso tempo.

Un percorso nella nostra memoria, dagli albori di Case Cavalet passando per mille e più iniziative, attestati di riconoscimento, partecipazioni a Fieracavalli, attraversan-do l’anno 2000 con il grande viaggio del Giubileo fino a giungere, cavalcando tra i nostri raduni, all’impegno con i portatori di disabilità concretizzato, oggi, con la Pale-stra per la Pet-Therapy.

Questo Museo è dedicato a tutti quelli che nel corso di questi anni hanno con noi ca-valcato nei luoghi e nell’amicizia, portando con sé solo la felicità di un piccolo simbolo in cui un uomo, al cospetto delle Dolomiti e della sua Natura, guarda sicuro verso il futuro accompagnato dal suo amico Ca-vallo.

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Italo D’IncàPresidente Natura a Cavallo

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Museo di Natura a Cavallo

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Natura a Cavallo è legata a tutto ciò che riguarda l’ambiente naturale, cercando di entrare in sintonia con lo stesso, vivendo-lo serenamente in compagnia del cavallo, fedele compagno dell’ uomo sia nei mo-menti di svago, sia nella vita di tutti i giorni, nell’impegno quotidiano di lavoro, a volte anche faticoso.

Ed il cavallo ha dimostrato validità e versa-tilità in ogni campo dove è stato chiamato ad operare, rappresentando, negli ultimi anni, il mezzo ideale per trascorrere il tem-po libero.

Così il cavallo, oggi come un tempo, meri-ta rispetto e attenzione.

Cos’è Natura a Cavallo

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Natura a Cavallo

Natura a Cavallo crede che le Istituzioni siano la base portante delle nostra socie-tà, in grado di determinare le fondamenta del vivere comune basato su regole preci-se e sull’attenzione al prossimo.In tutti questi anni Natura a Cavallo ha ba-sato il proprio rapporto con la gente sul rispetto delle Istituzioni. Per questo motivo, oggi Natura a Cavallo

vuole ringraziare tutte quelle persone che, proprio nelle Istituzioni italiane, sono sta-te d’aiuto nel raggiungere le mete che ci eravamo prefissati. Uomini di Stato, dal consigliere del più piccolo comune alle più alte cariche che, tra mille difficoltà, si sono impegnati con Natura a Cavallo nel diffondere i principi fondamentali del bene comune.

Le Istituzioni

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Museo di Natura a Cavallo

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Fin dal primo giorno, Natura a Cavallo ha voluto essere “Con la gente Per la gen-te”. Un impegno a divulgare l’amore verso la natura, l’ambiente, la ricerca culturale, gastronomica e la solidarietà nei rapporti umani e sociali. Natura a Cavallo ha sempre significato Tu-rismo Equestre. Una promozione del terri-torio dove il passo lento del nostro amico

Cavallo ha dato la possibilità a Noi tutti di riscoprire la cultura e la storia delle nostre terre e di esprimere l’immenso amore e ri-spetto che Noi portiamo all’ambiente che ci circonda.Un Turismo equestre che ci permette ogni giorno di risvegliare nelle genti gli assopiti antichi valori e di stimolare la ricerca della felicità.

Turismo Equestre

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Natura a Cavallo

Il Giubileo del 2000, il grande viaggio che ha unito Natura a Cavallo e la gente lun-go la strada da Canale D’Agordo a Roma, nell’abbraccio di speranza ed amore tra Papa Luciani e Papa Wojtyla.Un percorso lungo e faticoso, di riflessione ed apertura al prossimo, vissuto nel credo cristiano e nella fede in Dio. Un viaggio di amore e di aiuto reciproco nelle difficoltà e nelle insidie. Un viaggio che, come la vita, è stato accompagnato

dalla spiritualità e dalla certezza che la fa-tica di ogni passo lungo la strada, è stata solo una goccia nel mare della felicità che abbiamo ricevuto nel raggiungere la meta più alta. Un traguardo ideale, racchiuso in ogni sorriso e in ogni riflessione della gente che, attorno a noi lungo le strade, sentiva di essere parte della spiritualità e non spettatore, in grado di percepire l’im-pegno delle persone e per questo capace di donare l’amore del proprio cuore.

Il Giubileo

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Progetti futuri

Il progetto “Un Cane per Sor-ridere” nasce principalmente perché crediamo nella Pet-Therapy e nelle sue poten-zialità di reale miglioramento della qualità della vita. Tutto questo non potrebbe esiste-re se non avessimo la colla-borazione da parte dei nostri “Pet-Partners”. Per questa ragione, ci avvaliamo di quello che da sempre viene definito “il miglior amico dell’uomo”, ovvero del cane.

Da queste premesse riteniamo doveroso ringraziare i nostri amici a quattro zampe, per quanto ci è possibile, per tutto quel-lo che ci stanno regalando in nome di quell’antico legame che ci avvicina. Abbia-mo così pensato a dei progetti che miras-sero alla diffusione di una maggiore cultu-ra cinofila, soprattutto tra i ragazzi e nelle scuole, per chiarire quale dovrebbe essere il miglior rapporto e la miglior gestione da offrire per evitare in futuro gli abbandoni e i soprusi che i nostri amici animali sono co-stretti a subire.

Nell’ambito delle attività di Pet-Therapy, promossa dall’associazione “Natura a Ca-vallo”, gli obiettivi che ci proponiamo di realizzare nel prossimo futuro sono qui di

seguito riportati:

• realizzazione di progetti di Pet-Therapy e attività (A.A.A./T) con bambini, anziani e persone diversamente- abili

• realizzazione di progetti di Pet-Therapy e attività (A.A.A./T.) presso le U.L.S.S. presenti nel territorio bellunese

• attività di Agility-Dog rivolta ad utenti diversamente-abili

• attività di educazione cinofila per bambi-ni e ragazzi, presso scuole dell’infanzia e scuole dell’obbligo, finalizzata alla co-noscenza e rispetto degli esseri viventi, nonché alla prevenzione di aggressioni

• organizzazione di convegni riguardanti la cinofilia presso la nostra struttura

• organizzazione di convegni e stage ine-renti la Pet-Therapy

• corsi estivi per bambini/ragazzi sull’edu-cazione e la conoscenza del cane

Siamo certi che la strada intrapresa ed i risultati ottenuti confermino la qualità dei progetti finora realizzati e per questo mo-tivo vogliamo impegnarci, giorno dopo giorno, per raggiungere quanto ci siamo prefissati, con l’obiettivo di portare il mi-glioramento della qualità della vita e l’aiuto nei confronti del prossimo.In altre parole, come scrissero gli antichi “..et nos credidimus caritatis”: …e noi ab-biamo creduto all’amore.

Progetti futuri

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Con la Genteper la Gente

Regione VenetoProvincia di BellunoProvincia di TrevisoComune di MelComune di TrichianaComune di LentiaiComune di LimanaConsorzio BIM Piave BellunoSupermercati ACIL s.r.l.Famiglia BuzzatiAutotrasporti Guerra s.r.l.Az. QuadrifoglioB. Nord Pavi 2000Balzan GiorgioBanca Popolare di VicenzaBeltramelloBianchet MorenoBonetta MarioBozzola s.p.a.Brancher ClaudioBristot Luigino

C.r.a.l. FarreseCalcestruzzi Dolomiti s.p.a.Calor ControlCanal StefanoCanal VanniCarbonari SergioCarminati AlenCentro Equestre MontagnonCentro Servizi Volontariato BLCesa FabioClarotto SilvioComel Armando s.r.l.Comiotto Auto s.n.c.Da Canal GilbertoDa Canal LanfrancoDal Borgo EdoardoDal Dura FrancoDal Piva FaustinoDe Bastiani SilviaDe Bona JacopoDe Mari Michele

De Mas Annibale & C. s.a.s.De Mori BrunoDe Paris AndreaDe Paris PierpaoloDe Poli & ComettoDe Poli AntonioDel Pizzol ElioDeon s.p.a.D’Incà FedericoD’Incà RobertoDue UfficioElettrodomestici BalestEnte Autonomo Fiere VeronaEurosald s.r.l.EUROTEND s.r.l.F.lli BalzanF.lli De Prà s.p.a.Fatro s.p.a.FLY SHOW s.a.s.Fondazione Bruno Maria ZainiFondazione Cariverona

La Società di oggi cerca di dimenticare qualsiasi principio mo-rale di generosità, di accoglienza e di aiuto reciproco. Noi Non siamo questa Società. Noi amici di Natura a Cavallo, Noi cittadini, Noi enti, Noi azien-de, Noi fondazioni che abbiamo collaborato con impegno e con lavoro a portare a termine questa Palestra per la Pet Therapy,Noi siamo la società del futuro, Noi siamo la società fondata sull’Amore verso il prossimo e il più debole.

Io, Italo D’Incà, Presidente di Natura a Cavallo,ringrazio, a nome di tutte le persone che utilizzeranno questa struttura, tutti gli Amici che insieme a me, con fatica e genero-sità, hanno desiderato regalare questo sorriso.

Grazie.

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Natura a Cavallo

Foschi s.p.a.Francescon GiovanniFranzin GianniGirardi TermoidraulicaGrafiche LeoneGrigolin s.p.a.Gruppo Alpini LimanaHorsy’s Hotel SalusHotel Terme PatriaImbolito DenisInternational Paper Italia s.p.a.Jet.Line s.r.l.Krea s.r.l.La.so.le s.r.l.Limana Costruzioni s.r.l.LiquigasLise ClaudioLongarone Fiere s.r.l.M. Guarnier s.p.a.M.A.E. BellunoManfra LuigiMangimi CoopMarcon Leonardo

Italo D’IncàPresidente Natura a Cavallo

Mezzomo GianniMichielin Gianluca - Franco - BrunoMondo VerdeMonego s.n.c.Moro AndreaNenzi s.r.l.Nucleo Cinofilo Soccorso A.N.A. (BL)Offredi Antonio e DaniloPedol AndreaPerisinotto GiampietroPiola FrancoPison FelicitaPrestige Italia s.p.a.Pro Caffè s.p.a.Protezione Civile A.N.A. MelQuadrifoglio Sport e Fashion s.n.c.Reolon MicheleRigo CinziaRinco Noleggi s.r.l.Rubner Blockhans s.p.a.S.T.R. Infissi s.r.l.SAVIM s.r.l.Scarton MarmiSchiocchet Marino

Scp s.r.l.Segat AugustaSez. Alpini BellunoSitta OrazioCalcio Natura a CavalloStefani LuigiSusana OscarTatto LorisTolot MorenoTonetta s.n.c.Tormen ElisaTriches Enrico & Diego s.r.l.ULSS n. 1 BellunoULSS n. 2 FeltreUnion 3 s.n.c. F.lli ZampieriValpiave AssicuratriceVerniciature BellunesiVeronesi s.p.a.Vidalino LauraVincenzi SergioZanardo ElenaZanella Giancarlo e De BarbaZanfron LucaZanvettor Loris

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Cosa possono fare due mani da sole: possono toccare e sentire le differenze, possono stringere con forza o accarezzare con delicatezza, possono sfiorare ma anche spingere,

possono creare, modellare, lavorare…Quante cose possono fare due mani da sole ma spesso non bastano

perché c’è tanto da fare, servono più mani per fare di più.

Per realizzare questo progetto serviva una mano e a tutti noi è sembratogiusto non lasciare un vuoto nel meraviglioso girotondo fatto di mani

che si stringono e formano un solo cerchiodove al centro si trova la persona.

29 maggio 2011MEL (BL)

ZANFRONF O T O

Centro Equestre Montagnon

www.naturaacavallo.it

Autotrasporti Guerra srl