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ULTIMI ACQUISTI – NOVEMBRE 2013 NARRATIVA.. Francesco Abate Un posto anche per me (Einaudi, 2013) Peppino puoi incontrarlo ogni notte sugli autobus di Roma, con un bustone in mano e la faccia da bambino. È sardo, ma vive a Roma, anzi a Pomezia. Ha trentotto anni, ma è sempre stato un po' "lentarello". La sua voce ingenua, comica, sgangherata descrive il mondo scintillante e decadente delle sue notti, ma anche l'irresistibile compagnia di ultimi del mondo in mezzo a cui è cresciuto e vive: ciascuno aggrappato a un sogno o a un dolore, a un tentativo come un altro per non essere invisibile. Un eroe stralunato racconta tutta la crudeltà di esistere, con uno sguardo infantile e sghembo che diventa l'unica forma di resistenza al male. Vittorino Andreoli La quarta sorella (Rizzoli, 2013) La quarta sorella è un romanzo in cui Vittorino Andreoli racconta la storia di un aborto e dei traumi che esso provoca all’interno di una famiglia. Sembra una famiglia come tante altre, in cui i membri conducono una vita serena, ma poi, improvvisamente, la quiete finisce. Tutto viene stravolto da una scoperta. Le tre sorelle della famiglia vengono a conoscenza di un segreto. Si tratta dell’esistenza di una quarta sorella, quella che non è mai nata. La serenità dell’ambiente famigliare si rompe. Si accendono i conflitti interni, la madre è messa sotto accusa per aver scelto l’aborto, mentre il padre viene ritenuto colpevole di aver appoggiato tale scelta, rendendosi di fatto complice di una morte. Un romanzo, quello di Andreoli, che approfondisce tematiche delicate ed attuali che riguardano la società di oggi. Un romanzo che parla di quei drammi silenziosi e intimi che si celano tra le mura di molte case. Tragedie che si consumano a causa di una volontà di auto annullamento che la psichiatria non può fare a meno di prendere in considerazione. Con la quarta sorella, Vittorino Andreoli consegna ai lettori un romanzo toccante ed attuale, che mescola la finzione narrativa con le reali ossessioni della civiltà contemporanea. Simona Baldelli Evelina e le fate (Giunti, 2013) La narrazione si apre con una scena memorabile, l'arrivo degli sfollati: a Evelina pare che dalla neve stiano uscendo le anime dei morti. La bambina vede due fate: la Nera, dai tratti cupi, e la Scepa, la fata allegra, colorata, con una veste a fiori, che ride sempre. Nei dintorni del casolare girano i partigiani: il loro capo, il Toscano, ottiene dal padre di Evelina, che con loro simpatizza, del cibo. Evelina e i suoi fratelli Sergio e Maria trovano il cadavere di un tedesco ammazzato dai partigiani: la Nera li fa scappare in tempo, e li spinge a nascondersi, pochi attimi prima dell'arrivo dei tedeschi. In un succedersi incalzante di colpi di scena, sulle colline attraversate dalla linea gotica alle spalle di Pesaro, in attesa dell'arrivo degli Alleati, trascorre l'ultimo anno della Seconda guerra mondiale filtrato dallo sguardo magico dell'infanzia, e travolge tutta la famiglia di Evelina, padre e madre molto malata, i fratelli, e il segreto di una bambina ebrea nascosta sotto una botola dentro la stalla. Realtà e magia si mescolano e si intrecciano, facendo rivivere il mondo contadino e quello delle fiabe, l'intrico complesso della guerra civile e di quella mondiale. Lo stile asciutto, arricchito di elementi dialettali, rende il racconto più reale: parole magiche, parole amuleti, filastrocche, che aprono la porta al sogno o alla profezia. E alla comprensione possibile di quello che accade. Marco Balzano Pronti a tutte le partenze (Sellerio, 2013) Il trentenne, in Italia, è un prodotto tipico, un articolo originale. Forse non esiste altrove un carattere altrettanto paradossale, forgiato dalla storia e dallo spirito dei tempi, sospeso tra un'eterna e spossante giovinezza e un'infinita e immutabile anzianità, magari dello spirito più che del corpo. Giuseppe, il protagonista di questo romanzo, vive con consapevole, moderata impazienza tale esitazione indefinita. È insegnante precario alle scuole superiori di Salerno e provincia, ha studiato Lettere con passione a tratti démodé, ha vinto un dottorato ancora da terminare e Dante è l'amata materia della sua specializzazione. Non appena avrà un lavoro fisso vuole sposarsi con Irene, con cui è fidanzato da qualche anno. La casa è quasi pronta, la testa è a posto, e invece i guai arrivano tutti assieme. Irene lo tradisce e lo lascia su due piedi, il Ministero della Pubblica Istruzione gli taglia le supplenze di italiano e latino. Per fortuna Giuseppe ha una famiglia concreta, madre umile e tenace, padre col cuore da rivoluzionario e cervello pieno di buon senso. Ed è proprio papà Vittorio, mentre Giuseppe è sotto la finestra della ex fidanzata a lanciare sassi, che convince il figlio a cambiare aria e ad accettare un incarico di tre mesi nel Nord, a Milano. Lassù di mondo se ne apre un altro. La metropoli appare fosca, la scuola mediocre, gli studenti disattenti. Giuseppe si trova a vivere con tre ragazzi...

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ULTIMI ACQUISTI – NOVEMBRE 2013

NARRATIVA..

Francesco Abate Un posto anche per me (Einaudi, 2013) Peppino puoi incontrarlo ogni notte sugli autobus di Roma, con un bustone in mano e la faccia da bambino. È sardo, ma vive a Roma, anzi a Pomezia. Ha trentotto anni, ma è sempre stato un po' "lentarello". La sua voce ingenua, comica, sgangherata descrive il mondo scintillante e decadente delle sue notti, ma anche l'irresistibile compagnia di ultimi del mondo in mezzo a cui è cresciuto e vive: ciascuno aggrappato a un sogno o a un dolore, a un tentativo come un altro per non essere invisibile. Un eroe stralunato racconta tutta la crudeltà di esistere, con uno sguardo infantile e

sghembo che diventa l'unica forma di resistenza al male.

Vittorino Andreoli La quarta sorella (Rizzoli, 2013) La quarta sorella è un romanzo in cui Vittorino Andreoli racconta la storia di un aborto e dei traumi che esso provoca all’interno di una famiglia. Sembra una famiglia come tante altre, in cui i membri conducono una vita serena, ma poi, improvvisamente, la quiete finisce. Tutto viene stravolto da una scoperta. Le tre sorelle della famiglia vengono a conoscenza di un segreto. Si tratta dell’esistenza di una quarta sorella, quella che non è mai nata. La serenità dell’ambiente famigliare si rompe. Si

accendono i conflitti interni, la madre è messa sotto accusa per aver scelto l’aborto, mentre il padre viene ritenuto colpevole di aver appoggiato tale scelta, rendendosi di fatto complice di una morte. Un romanzo, quello di Andreoli, che approfondisce tematiche delicate ed attuali che riguardano la società di oggi. Un romanzo che parla di quei drammi silenziosi e intimi che si celano tra le mura di molte case. Tragedie che si consumano a causa di una volontà di auto annullamento che la psichiatria non può fare a meno di prendere in considerazione. Con la quarta sorella, Vittorino Andreoli consegna ai lettori un romanzo toccante ed attuale, che mescola la finzione narrativa con le reali ossessioni della civiltà contemporanea.

Simona Baldelli Evelina e le fate (Giunti, 2013) La narrazione si apre con una scena memorabile, l'arrivo degli sfollati: a Evelina pare che dalla neve stiano uscendo le anime dei morti. La bambina vede due fate: la Nera, dai tratti cupi, e la Scepa, la fata allegra, colorata, con una veste a fiori, che ride sempre. Nei dintorni del casolare girano i partigiani: il loro capo, il Toscano, ottiene dal padre di Evelina, che con loro simpatizza, del cibo. Evelina e i suoi fratelli Sergio e Maria trovano il cadavere di un tedesco ammazzato dai partigiani: la Nera li fa scappare in tempo, e li spinge a nascondersi, pochi attimi prima dell'arrivo dei tedeschi. In

un succedersi incalzante di colpi di scena, sulle colline attraversate dalla linea gotica alle spalle di Pesaro, in attesa dell'arrivo degli Alleati, trascorre l'ultimo anno della Seconda guerra mondiale filtrato dallo sguardo magico dell'infanzia, e travolge tutta la famiglia di Evelina, padre e madre molto malata, i fratelli, e il segreto di una bambina ebrea nascosta sotto una botola dentro la stalla. Realtà e magia si mescolano e si intrecciano, facendo rivivere il mondo contadino e quello delle fiabe, l'intrico complesso della guerra civile e di quella mondiale. Lo stile asciutto, arricchito di elementi dialettali, rende il racconto più reale: parole magiche, parole amuleti, filastrocche, che aprono la porta al sogno o alla profezia. E alla comprensione possibile di quello che accade.

Marco Balzano Pronti a tutte le partenze (Sellerio, 2013) Il trentenne, in Italia, è un prodotto tipico, un articolo originale. Forse non esiste altrove un carattere altrettanto paradossale, forgiato dalla storia e dallo spirito dei tempi, sospeso tra un'eterna e spossante giovinezza e un'infinita e immutabile anzianità, magari dello spirito più che del corpo. Giuseppe, il protagonista di questo romanzo, vive con consapevole, moderata impazienza tale esitazione indefinita. È insegnante precario alle scuole superiori di Salerno e provincia, ha studiato Lettere con passione a tratti démodé, ha vinto un dottorato ancora da terminare e Dante è l'amata materia della sua specializzazione. Non appena avrà un lavoro fisso vuole sposarsi con

Irene, con cui è fidanzato da qualche anno. La casa è quasi pronta, la testa è a posto, e invece i guai arrivano tutti assieme. Irene lo tradisce e lo lascia su due piedi, il Ministero della Pubblica Istruzione gli taglia le supplenze di italiano e latino. Per fortuna Giuseppe ha una famiglia concreta, madre umile e tenace, padre col cuore da rivoluzionario e cervello pieno di buon senso. Ed è proprio papà Vittorio, mentre Giuseppe è sotto la finestra della ex fidanzata a lanciare sassi, che convince il figlio a cambiare aria e ad accettare un incarico di tre mesi nel Nord, a Milano. Lassù di mondo se ne apre un altro. La metropoli appare fosca, la scuola mediocre, gli studenti disattenti. Giuseppe si trova a vivere con tre ragazzi...

Julian Barnes Livelli di vita (Einaudi, 2013) Tre leggendari pionieri ottocenteschi rivivono fra le pagine dell'originale e struggente mescolanza di fatti e finzione che è "Livelli di vita": Fred Burnaby, colonnello della cavalleria della Guardia Reale inglese e viaggiatore per terre esotiche e inesplorate, la "divina" Sarah Bernhardt, la più grande attrice di tutti i tempi a detta di alcuni, e Félix Tournachon, il caricaturista, vignettista, aeronauta e celebre fotografo ritrattista noto come Nadar. Ad accomunarli, un'incomprimibile passione per il volo, l'impulso sacrilego a issarsi a bordo di una cesta di vimini appesa a un pallone e, affidandosi a un precario equilibrio di pesi e correnti, sganciarsi dal regno che ci è deputato per conquistare lo

spazio degli dèi. Una buona metafora per ogni storia d'amore. Quella immaginata fra Burnaby e Sarah Bernhardt, ad esempio - l'aria, l'assenza di vincoli, l'eccentricità, lei; la concretezza, l'avventura, la disciplina, lui. O quella, cinquantennale, fra Nadar e l'afasica moglie Ernestine. Oppure la storia d'amore, durata trent'anni e poi proseguita, fra Julián Barnes e la moglie Pat Kavanagh. Storie in cui "metti insieme due cose che insieme non sono mai state e il mondo cambia", esempi di una "devozione uxoria" che travalica ogni barriera. Volare è esaltante e semidivino, volare è pericoloso. Un calcolo sbagliato, un vento contrario, un disegno avverso, o la casuale assenza di esso, e si può precipitare.

Nicolas Barreau Una sera a Parigi (Feltrinelli, 2013) Una sera a Parigi è il nuovo romanzo di Nicolas Barreau. Il Cinéma Paradis è il luogo dove Alain Bonnard, proprietario del locale, è solito trascorrere il suo tempo. E’ il suo piccolo mondo, situato in una strada secondaria di Parigi, nei pressi di rue Bonaparte, poco distante dalla riva della Senna. Alain Bonnard è un nostalgico appassionato di film del passato. Nel suo cinema, il secondo spettacolo del mercoledì è dedicato a “Les amours au Paradis”, una rassegna cinematografica che si propone di riscoprire i migliori film d’amore del passato. E’ una sera speciale, al Cinéma Paradis. Si respira

un’atmosfera magica e l’ambiente, come dice il poster pubblicitario, è in grado di regalare sogni. Un nutrito gruppo di clienti abituali, ogni mercoledì sera, si reca al cinema e si abbandona sulle morbide poltroncine. Ma una sera, la persona che sogna più di tutti è proprio Alain. Il proprietario del cinema è rimasto rapito dalla bellezza di una ragazza. Apparirà più volte, nelle sere successive, con il suo cappotto rosso siede sempre tra le poltrone della fila diciassette. E’ sempre sola, e quando termina la proiezione, si alza velocemente e si allontana dal cinema, sparendo nella notte di Parigi. Alain vorrebbe conoscerla, sapere di più su di lei. Finalmente trova il coraggio di invitarla a cena. La sera trascorre in modo perfetto e il giorno successivo un’altra sorpresa accende la felicità del proprietario del cinema…

Jessica Brockmole Novemila giorni e una sola notte (Nord, 2013) Novemila giorni e una sola notte è un romanzo in cui la Jessica Brockmole racconta una storia d’amore in grado di superare le distanze e di resistere al tempo e alle tragedie. Nel marzo del 1912 Elspeth Dunn ha ventiquattro anni. La giovane donna non ha mai avuto la possibilità di vedere il mondo, di andare oltre i confini delimitati dal mare dell’Isola di Skye, in Scozia. Elspeth scrive poesie. Un giorno alla giovane poetessa viene recapitata la lettere di un suo ammiratore. L’ammiratore si chiama David Graham. E’ uno studente di college che vive negli Stati Uniti. Tra Elspeth e David inizia una fitta corrispondenza epistolare. I due confessano l’un l’altro passioni,

desideri e segreti, intrattengo una relazione epistolare che ben presto si trasforma prima in amicizia e poi in amore. Ma la guerra sconvolge l’Europa e David si arruola come volontario per guidare le ambulanze. Ad Elspeth non resta altro da fare che attendere sue notizie. Nel Giugno del 1940 Margareth, la figlia di Elspeth, si innamora di un pilota della Royal Air Force. La madre mette in guardia la figlia sugli amori che nascono durante la guerra. La figlia non riesce a comprendere l’apprensione della madre. Ma il passato ritorna. Novemila giorni e una sola notte, di Jessica Brockmole, è un romanzo in grado di catturare l’essenza più intima dell’amore che resiste a tutto, una storia che celebra la forza emotiva della parola scritta.

Anita Brookner Lasciando casa (Neri Pozza, 2013) Londra, fine anni Settanta. A ventisei anni, Emma Roberts è una giovane donna che vive un fragile equilibrio tra la sofferenza e il piacere che la solitudine le procura. Tratta la vita proprio come il giardino oggetto dei suoi studi: taglia, cura, accorcia le sue emozioni e i desideri per realizzare il proprio ideale, un'esistenza caratterizzata dal decoro e dalla moderazione. Aspira, come dice lei stessa, a condurre i suoi giorni "secondo l'ideale classico fatto di ordine, controllo e autonomia". Sa, tuttavia, anche che, se vuole pienamente realizzare le sue aspirazioni, deve in qualche modo sciogliere il cordone ombelicale che la lega alla madre. Quell'amore così intenso, e così esclusivo da

mutarsi in angoscia, per una donna che è sopravvissuta alla vedovanza considerandola un ritorno al suo stato naturale, e che trascorre il suo tempo a leggere e a pensare, deve essere per un po' messo da parte per cercare sicurezza altrove, nel duro confronto con il mondo. Emma parte perciò per Parigi, con l'intenzione di riprendere nella capitale francese gli studi di progettazione del giardino. A Parigi, stringe una fragile amicizia con Françoise Desnoyers, una giovane bibliotecaria animata da un'energia tale da rendere la sua sola presenza pericolosa per il resto del mondo. Françoise, il cui viso s'illumina sovente di sincero divertimento, le lascia intravedere un modo di

vita turbolento, ben diverso dal suo e spinge Emma a una disputa con sua madre sul futuro della loro tenuta di campagna.

Gina Buonaguro e Janice Kirk I lupi del Vaticano (Newton Compton, 2013) Roma, 1508. Il cadavere di una donna bionda viene ripescato dal Tevere in un mattino piovoso. Francesco Angeli è completamente sconvolto, poiché la conosce. Giovane avvocato di Firenze, Francesco è stato costretto dal padre ad andare in esilio a Roma perché si era invaghito di Juliet, moglie del suo datore di lavoro. Nella Città Eterna si guadagna da vivere come garzone di Michelangelo, alle prese con la Cappella Sistina. In realtà, Francesco preferisce frequentare Raffaello e il suo circolo di artistoidi, che si ritrovano al bordello della cortigiana Imperia. È proprio Calendula, una delle ragazze di Imperia, a essere trovata morta nelle acque del Tevere. Francesco è

scioccato, anche perché la ragazza gli ricorda la sua amata Juliet. Decide, pertanto, d'impegnarsi nella ricerca del suo assassino, ma questo lo porterà a navigare in acque pericolose...

Marco Buticchi La stella di pietra (Longanesi, 2013) La stella di pietra è un romanzo in cui Marco Buticchi mescola storia dell’arte e avventura, capolavori del Rinascimento con trame terroristiche degli anni di piombo. Torniamo all’anno 1487. Tra gli allievi del Ghirlandaio vi è un giovane. Lui è senza dubbio dotato di incredibile talento, eppure è anche molto indisciplinato. Il giovane in questione è Michelangelo Buonarroti e a quel tempo nessuno poteva immaginare che il suo genio diventerà fonte d’ispirazione per l’intera umanità e che le sue opere verranno considerate patrimonio inestimabile. Nel 1980 Sara Terracini è in procinto di discutere la sua tesi di laurea in Storia dell’arte. Durante le sue ricerche su

Michelangelo, si imbatte in una scoperta che ha dell’incredibile. Il complesso statuario di Laocoonte, che si pensava risalisse all’epoca romana, appartiene ad un altro periodo storico. La studentessa è a conoscenza che da qualche parte, nascosti agli occhi del mondo, esistono dei documenti in grado di provare la paternità dell’opera a Michelangelo. Ciò che invece Sara ignora è che quei documenti sono stati utilizzati per ricevere finanziamenti per atti terroristici durante gli anni di piombo. La stella di pietra, di Marco Buticchi, è un’avventura coinvolgente che si sviluppa attraverso alcuni dei periodi più rappresentativi della storia d’Italia.

Andrea Camilleri La banda Sacco (Sellerio, 2013) Raffadali, provincia di Agrigento, anni Venti del Novecento. I fratelli Sacco sono passati dalla miseria nera a una vita dignitosa di contadini con quattro salme di terra. Sono uomini liberi, di idee socialiste, hanno il senso dello Stato, si sono fatti da sé seguendo l’esempio del padre Luigi che li ha allevati nella cultura del lavoro e del rispetto degli altri e che ha costruito la sua fortuna con l’arte di innestare i pistacchi. La vita cambia quando una mattina il capofamiglia riceve una lettera anonima, poi un’altra, poi subisce un tentativo di furto. Luigi Sacco non ha esitazioni e denunzia le richieste estortive ai carabinieri, che però si trovano disorientati: nessuno in paese ha mai osato

denunziare la mafia, tutti preferiscono accettare e tacere. Da quel momento i Sacco dovranno difendersi. Dalla mafia e dalle forze dell’ordine, dai paesani complici, dai traditori, dai maggiorenti del paese tra tentativi di omicidio, accuse false, testimonianze bugiarde. Osteggiati dai carabinieri che li privano del porto d’armi e non li difendono, i fratelli Sacco diventano latitanti. Fronteggiano la mafia mostrando un coraggio e una coscienza civile straordinari per quegli anni, liberando di fatto Raffadali dall’oppressione mafiosa. Poi arriva Mori, il fascismo vuole battere Cosa Nostra, a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo. Ma perché dare la caccia ai Sacco che non solo non sono stati mai mafiosi, ma anzi ne sono vittime e proprio alla mafia hanno dichiarato guerra? Ecco allora che per giustificare la gigantesca, spietata caccia all’uomo che Mori scatena, i fratelli Sacco devono diventare una vera e propria banda: madre, sorelle, cognati, cugini, amici, ex sindaci socialisti, tutti vengono arrestati. Poi tocca ai fratelli che circondati da duecento carabinieri vengono feriti, arrestati, torturati. «La giustizia otterrà quello che vuole ottenere»; ai Sacco vengono addebitati quattro omicidi. Condannati all’ergastolo Vanni, Salvatore e Alfonso, girano tutte le carceri, e in alcune fanno degli incontri straordinari: Umberto Terracini e Antonio Gramsci, fra i tanti. Caduto il fascismo i Sacco non ottengono la revisione del processo e passeranno ancora decenni prima che, su sollecitazione di Umberto Terracini, i fratelli Sacco ottengano la grazia. Siamo nel 1962. Di questa storia, un caso politico oltre che giudiziario, Andrea Camilleri ha consultato tutte le carte, documenti ufficiali, scritti familiari, atti del processo. E ha raccontato, «attraverso questo “western di cose nostre”, per usare un titolo di Sciascia, come la mafia non solo ammazzi, ma sia anche in grado di condizionare e di stravolgere irreparabilmente la vita delle persone».

Massimo Carlotto e Marco Videtta Sara. Il prezzo della verità (Einaudi, 2013) Sara è la protagonista del quarto romanzo del ciclo Le Vendicatrici, una serie di quattro romanzi firmati da Massimo Carlotto e Mirco Videtta. La vendetta è una parola al femminile. Non a caso gli antichi greci la raffiguravano attraverso una divinità femminile: Nemesi. E’ la dea che dispensa la giustizia riparatrice. Provvedeva a risolvere i delitti impuniti, le ingiustizie irrisolte e si lanciava con ferocia contro chi aveva commesso del male ed era rimasto incolume. E le protagoniste di questo ciclo di romanzi, infatti, sono donne in cerca di vendetta. Nel quarto romanzo proposto dai due scrittori viene raccontata la storia di Sara. Lei, Ksenia, Luz ed Eva, formano un gruppo molto unito.

Le quattro donne sono diverse per carattere, ognuna di loro ha un passato differente, eppure, sono accomunate dal fatto che ciascuna di loro ha subito una forma di ingiustizia. Sara è, tra le quattro protagoniste, la più misteriosa. In questo romanzo, che conclude la serie, viene svelata la sua storia. Sara è decisa a punire le persone che le hanno sconvolto la vita. Quella di Sara è una storia dolorosa. La sua esistenza, fin dall’adolescenza, è stata rovinata da delle persone senza scrupoli e senza morale. Ma ora, assieme alle altre tre vendicatrici, Eva può compiere la sua vendetta e sfogare l’odio che ha serbato per tanti anni nella sua anima. Sarà una vendetta perfetta, chirurgica, una rivalsa che non lascia spazio a repliche. Tutta la vicenda assumerà dei significati differenti, quando le carte di Sara verranno svelate. Massimo Carlotto e Mirco Videtti, con il romanzo incentrato su Sara, chiudono il ciclo della vendetta in rosa intitolato Le Vendicatrici.

Gianrico Carofiglio Il bordo vertiginoso delle cose (Rizzoli, 2013) Il bordo vertiginoso delle cose è il nuovo romanzo di Gianrico Carofiglio, l’autore barese che ha da poco annunciato di aver abbandonato la magistratura. Enrico Vallesi è seduto, come ogni mattina, in un bar del centro di Firenze. Sta sorseggiando un cappuccino, mentre sfoglia il quotidiano. Ad un tratto una notizia cattura il suo sguardo. Dalle pagine del giornale Enrico Vallesi apprende che, durante uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine, un rapinatore, da poco uscito di galera, è rimasto ucciso. Ciò che desta la sua attenzione è il nome della vitima, un nome che lo riporta con la memoria indietro nel tempo, alla fine degli anni Settanta. Per lui era il primo giorno di liceo. In

un’aula gremita di quindicenni è apparso Salvatore. Bocciato più volte, il suo compagno di classe era un ragazzo dal carattere difficile. Nonstante la sua turbolenza, però, era stato lui ad insegnargli a difendersi dalla violenza e a superare quell’età difficile che è l’adolescenza. Intanto, mentre questi ricordi affollano i suoi pensieri, Enrico ritorna nella città in cui viveva prima di conoscere le gioie e le delusioni della vita, del matrimonio e del mestiere di scrittore. Un ritorno a casa per cercare di capire qualcosa di più in merito a sé stesso e sulla propria vita. Il bordo vertiginoso delle cose, di Gianrico Carofiglio, è un romanzo coinvolgente che tiene il lettore incollato alle pagine.

Cristiano Cavina Inutile Tentare Imprigionare Sogni (Marcos y Marcos, 2013) All'istituto tecnico Alberghetti non suona la campanella. Una sirena da contraerea urla la fine dell'ultima ora. Confittoni è preoccupato: ha un intorto con una tipa di ragioneria e non può certo presentarsi con quella felpa piena di scheletri e simboli satanici. La tipa che lo aspetta insegna catechismo. Oscar Rosini, sultano dei pluriripetenti, si impietosisce: con gesto fluido da torero si sfila il fedele montoncino e lo drappeggia sulla felpazza dannata. Con le falde del montoncino svolazzanti e un sorriso immenso, Confittoni saltella verso il suo intorto. Creonti e Pigna lo guardano invidiosi dal cancello. Vittime predestinate del rientro pomeridiano, restano lì a rollare

canne con una mano sola. Confittoni torna in ritardo, con un occhio nero e il montoncino insanguinato. A Creonti viene in mente la vicina del piano di sopra, che ha visto in cortile con il labbro spaccato e una ciabatta sola. Forse è per quello che si muove per primo. Aggrappato al piano B più scricchiolante del mondo, sfidando gli anatemi del vicepreside baffuto in tuta verde, affronta campioni della pace arcobaleno che ti stampano otto punti di sutura sulla fronte. Non l'ha proprio scelto, Creonti, ma ormai c'è dentro fino al collo. C'è un torto da vendicare, e molto di più. Ci sono sogni che non puoi mettere in gabbia e cuori che si spezzano. C'è una libertà, almeno una, che non ci faremo togliere. La libertà di scegliere che cosa cantare.

Clive Cussler e Jack Du Brul Giungla (Longanesi, 2013) Giungla è l’ottavo romanzo della serie Oregon Files proposta dallo scrittore di thriller Clive Cussler. Anche in questa nuova avventura ritroviamo Juan Cabrillo, un uomo sulla quarantina che rappresenta una sorta di priata dei nostri giorni. E’ a capo di una corporazione segreta che ha sede in una nave, l’Oregon, appunto. Anche se all’apparenza la nave sembra un rottame a vapore, in realtà si tratta di una sofisticata imbarcazione ad alta tecnologia e dotata di un potente arsenale. Juan Cabrillo, assieme alla sua ciurma di uomini e donne addestrati, gira per il mondo per combattere il male. In questa nuova avventura Juan Cabrillo è impegnato, assieme ai suoi uomini,

nella liberazione di due persone finite in ostaggio nelle mani dei talebani. Ma il salvataggio si rivelerà essere solo la punta dell’iceberg di un intrigo internazionale ben più minaccioso. Cabrillo dovrà mettersi alla ricerca una misteriosa arma risalente alla Cina del XIII secolo. E’ imperativo impossessarsene prima che cada nelle mani di persone malvagie. La missione di Juan Cabrillo e della Oregon riguarda la salvezza degli Stati Uniti e del mondo intero.

Erri De Luca Storia di Irene (Feltrinelli, 2013) Una bambina salvata in mare dai delfini cresce orfana su un'isola greca. Si chiama Irene, di giorno vive in terraferma, di notte si unisce in mare alla sua vera famiglia. A quattordici anni è incinta e consegna a uno straniero di passaggio la sua storia.

Matteo Di Giulio I delitti delle sette virtù (Sperling & Kupfer, 2013) Anno Domini 1481. Un rogo brucia in una città spagnola: un uomo e una donna, bollati come eretici, stanno espiando le loro colpe. Ad assistere, con gli occhi sbarrati e il cuore gonfio di paura, c'è un bambino. È il figlio Rafael, che guarda morire i suoi genitori e tende le braccia verso le fiamme, in un estremo tentativo di riportarli a sé. Tredici anni dopo, quel bambino diventato ormai un giovane uomo arriva a Firenze, in fuga dall'Inquisizione: per lui, spagnolo di fede musulmana, non c'è pace nell'Europa cattolica. Non intende fermarsi a Firenze, ma grazie a un incontro fortuito cambia i suoi piani: si trova infatti, per caso, nel posto giusto al momento giusto e salva da

un'aggressione un ricco mercante, Jacopo da Forlì, conquistandone la fiducia. Rafael entra così alle dipendenze di Jacopo, un uomo influente e vicino alla corte dei Medici. Allo stesso tempo, però, qualcuno in città sta seminando il terrore: una serie di delitti, commessi in rapida successione, ha stretto Firenze nella morsa della paura. La firma dell'assassino è sempre la stessa: sul corpo della vittima viene inchiodata una pergamena, sulla quale sono scritti oscuri testi che si riferiscono ogni volta a una delle sette virtù. Ben presto, sospetti e accuse ricadono proprio su Rafael, straniero e appena giunto in città. Solo Jacopo crede alla sua innocenza... Mentre Firenze è scossa dalle prediche infiammate del Savonarola, a Rafael non resta che cercare di scoprire da solo il vero colpevole.

Helen Fielding Bridget Jones. Un amore di ragazzo (Rizzoli, 2013) Helen Fielding, la scrittrice britannica che ha creato il personaggio di Bridget Jones, torna in libreria con il romanzo dal titolo Bentornata Bridget Jones, una nuova avventura della single più famosa di tutti i tempi. Poco più che trentenne, la protagonista della serie vive a Londra ed è perennemente stressata dalle faccende di cuore. Helen Fielding nel suo ultimo romanzo aveva lasciato l’eroina tra le braccia di Mark Darcy, allontanando così il timore di continuare a vivere come una zitella. Ora che sono passati tredici anni, però, Bridget Jones è di nuovo sola. Nel frattempo ha avuto due figli, ma i nemici di un tempo si riaffacciano: il fumo, i chili di troppo e l’alcol. Tuttavia con il tempo la single ha imparato ad affrontare certe situazioni con maggiore

determinazione. E’ una Bridget Jones più dura, che ha imparato a lottare per riuscire a raggiungere i suoi obiettivi. Nonostante questo però le faccende di cuore continuano a tormentarla. Cosa farà ora che è single? Con chi ha avuto i due figli? Dove è finito Mark Darcy? E Daniel Cleaver? Helen Fielding, con Bentornata Bridget Jones, continua a raccontare con ironia le bizzarrie e le stranezze della società, attraverso le avventure sentimentali di una single irresistibilmente impacciata.

Vince Flynn L’assassino americano (Time Crime, 2013) Dopo decenni di spietata Guerra fredda, gli Stati Uniti si trovano in una posizione sempre più vulnerabile. Thomas Stansfield, veterano e capo della CIA, sa che l'identità del prossimo nemico è più sfuggente che mai. Per combatterlo con le sue stesse armi chiama la sua protetta, Irene Kennedy, e il suo vecchio collega, Stan Hurley, per formare un nuovo gruppo di agenti sotto copertura. Ma quale uomo è disposto a uccidere per il proprio Paese senza indossare una divisa? Irene lo troverà dopo l'attacco terroristico di Lockerbie: 270 vittime in una fredda notte di dicembre e tutti i loro familiari colpiti da una tragedia per cui non sembra esserci conforto. Uno di

loro è Mitch Rapp, che ha perso la donna che amava. Ma non cerca conforto. Vuole i colpevoli. Sei mesi di intenso addestramento e Rapp è pronto: dietro lo sguardo d'acciaio dell'ultimo eroe della nazione si nasconde un giovane uomo pronto a diventare un assassino americano.

Marcello Fois L’importanza dei luoghi comuni (Einaudi, 2013) Esiste un luogo in cui convergono le teorie più inaccessibili, i fenomeni e le ipotesi più difformi. È lì che - secondo quella che la fisica teorica chiama "teoria generale del tutto" - risiederebbe la spiegazione dell'universo. Per Alessandra e Marinella, gemelle di cinquant'anni cui la vita ha riservato strade molto diverse, quel luogo è la casa del padre che le ha abbandonate quando avevano otto anni, senza voler più sapere nulla di loro. Ora che lui è morto si ritrovano entrambe lì, circondate da quelle pareti a loro sconosciute che sembrano sussurrare ricordi e rievocare rancori mai sopiti. Per le sorelle quella vicinanza forzata si rivelerà una tortura col sorriso sulle

labbra, una resa dei conti dagli esiti imprevedibili. Una storia universale sulla ferocia e sulla dolcezza dei legami familiari.

Jamie Ford Come un fiore ribelle (Garzanti, 2013) Ambientato a Seattle nel periodo della grande depressione economica e finanziaria che investì prima gli Stati Uniti e poi il mondo intero, Come un fiore ribelle, Di Jamie Ford, è un romanzo che racconta la struggente storia di due anime, quella di un ragazzo che sogna di vivere un grandioso futuro e quella di una donna, che cerca di fuggire dal suo tremendo passato, entrambi alla ricerca di amore, speranza e perdono. Il ragazzino ha dodici anni, si chiama William ed è per metà cinese e per metà americano. Da cinque anni vive in un orfanotrofio di Seattle, vi è entrato quando il corpo senza vita di sua madre è stato trasportato fuori dal piccolo appartamento in cui vivevano. Da

quando è nell’orfanotrofio l’amore è stato sostituito con la disciplina. Ma per William oggi è un giorno speciale, le suore hanno arbitrariamente stabilito che quello è il giorno del suo compleanno, è, in realtà, il compleanno di tutti i bambini dell’istituto, che per l’occasione vengono portati a teatro. Tra gli attori che compaiono, a William sembra di scorgere una donna che assomiglia incredibilmente a sua madre. A lui però avevano detto che sua madre era morta. Deciso a scoprire la verità, William fugge con Charlotte dall’orfanotrofio e insieme cercano di cercare la donna. Ma Seattle in quegli anni è un luogo oscuro e violento. Le strade nascondono mille insidie e pericoli, eppure qui, tra il contrasto delle strade buie e le luminose insegne dei teatri e dei club, William incontra uno sguardo che non ha mai dimenticato. Come un fiore ribelle, di Jamie Ford, è lo struggente racconto di un ragazzino che cerca l’affetto di una famiglia e un luogo chiamato casa.

Paul Gallico La signora Harris va a New York (Frassinelli, 2013) Dopo l'incursione da Dior a Parigi, la signora Harris è tornata felicemente alle sue quotidiane abitudini: la tazza di tè in compagnia dell'inseparabile signora Butterfield, qualche fuggevole visita al pub, il cinema settimanale. E soprattutto il lavoro di colf nelle case della Londra upper class, dove non mancano mai succulenti quanto scandalosi intrighi sui quali fantasticare con l'amica. Ma un giorno qualcosa interrompe di nuovo la routine: Ada Harris si accorge che Henry, il tenerissimo ragazzino della casa accanto, viene regolarmente maltrattato dai genitori adottivi che se ne occupano dopo l'abbandono della - snaturata! - giovane madre. Ada decide allora di rintracciare il

vero padre di Henry, impresa non facile dal momento che vive negli States e il suo cognome è Brown... come cercare un signor Rossi in Italia. Ma niente può fermare la nostra entusiasta signora inglese. Perché quel che è giusto è giusto! D'altro canto la fortuna (che qualche volta ci vede benissimo) fa la sua parte: una delle facoltose famiglie per le quali Ada lavora deve trasferirsi proprio a New York, e non può assolutamente fare a meno dei suoi impagabili servigi. Accompagnata dall'imprescindibile, e straordinariamente recalcitrante, signora Butterfield, Ada solca l'oceano con una nuova missione: restituire un bambino all'affetto del padre. La signora Harris è irresistibile: eccentrica e generosa, ironica e risoluta, energica e gentile, affronta ogni avventura con spirito pragmatico...

Michele Giuttari IL cuore oscuro di Firenze (Rizzoli, 2013) Rabbia, vendetta, delirio. Nel buio della sua cella fetida, il serial killer Daniele De Robertis può solo immaginare la propria vita al di là delle sbarre. Ha troppi conti in sospeso con il mondo. L'omicidio del gemello Leonardo. L'odio cieco verso Sir George Holley. La fame sessuale che incendia le sue fantasie notturne. Il sogno diventa realtà quando riesce a evadere e a far perdere ogni traccia di sé. Nello stesso momento, comincia per il commissario Ferrara il peggiore degli incubi, quando un avvocato di grido e la moglie vengono uccisi nell'oasi da cartolina del borgo Bellavista, nelle campagne toscane. È l'inizio della fine: al primo sopralluogo, gli agenti della Mobile trovano nella casa delle vittime nove fotografie agghiaccianti, vere e proprie istantanee di morte di alcune donne

immolate sull'altare di un dio sbagliato. Da un giorno all'altro, tutto il Male sepolto solo pochi mesi prima negli inferi di Firenze torna in superficie con una forza inarrestabile. Sulle tracce del fuggitivo, l'indagine costringerà Ferrara a scavare tra i segreti di personaggi illustri e intoccabili, in una spirale di ossessioni e violenza - nel segno di una misteriosa Rosa Nera - che in Italia ha soltanto il suo epicentro.

Jean Christophe Grangè Il respiro della cenere (Garzanti, 2013) Parigi. Nel buio di un garage viene ritrovato il corpo di una donna brutalmente assassinata. Nei paraggi, un paio di guanti da chirurgo ancora intrisi di sangue. L'ennesimo spietato delitto del serial killer che da mesi spaventa la città. La sola persona in grado di occuparsi di un'indagine così complessa è il solitario ispettore Olivier Passan. L'uomo sta attraversando il periodo più difficile della sua vita: la separazione dalla moglie giapponese Naoko, la madre dei suoi due figli. Eppure non può permettersi distrazioni, perché il modus operandi dell'assassino fa pensare a una mente malata e pericolosa. Tutto porta verso un unico sospettato: Patrick Guillard, un ermafrodito abbandonato dalla madre alla nascita. Passan è convinto che il colpevole sia lui. Ma ha tra le mani

pochi indizi, non c'è nessuna prova schiacciante. Proprio quando sta per incastrarlo, Guillard si dà fuoco, portando a termine il suo piano folle. Un piano che si ispira alla leggenda mitologica dell'Araba Fenice: l'uccello che una volta morto rinasce dalle proprie ceneri. Tutto sembra perduto. In realtà per Passan è solo l'inizio. Il caso non è affatto concluso e una minaccia incombe su ciò che ha di più caro: i suoi figli. L'ispettore ha bisogno di risposte. Risposte che solo Naoko, fuggita in Giappone, può dargli. Risposte che affondano le radici in quella tradizione millenaria che li univa: l'arte dei samurai. Una verità inquietante lo aspetta.

Yan Lianke Pensando a mio padre (Nottetempo, 2013) Un contadino della remota provincia cinese del Henan lavora testardamente una terra avara, ora dopo ora, con la forza, la determinazione e la fatica dettate da una promessa fatta a se stesso: costruire una grande casa col tetto di tegole per i suoi figli. Yan Lianke ci racconta con parole scabre come le pietre di un campo da dissodare la storia di suo padre, della sua famiglia, della sua infanzia povera e delle aspirazioni alla fuga verso un futuro più aperto. Ma, soprattutto, ci racconta la nostalgia per un padre compreso troppo tardi, le cose non dette, le azioni mancate, insieme alla

ricerca delle parole giuste che possano restituire, seppure in ritardo, il calore, la bellezza, la durezza della vita di una persona amata, che non deve e non può perdersi. Pervaso di grazia e di forza, il libro di Yan Lianke è un tributo alle radici, alla terra, alla lotta per la sopravvivenza, alla memoria e all'infanzia.

Marco Malvaldi Argento vivo (Sellerio, 2013) Lucente, malleabile, prezioso, brillante: è proprio come l’argento il nuovo romanzo di Malvaldi. La vicenda ruota attorno a un doppio furto, quello di una Clio color argento e quella di un computer portatile del medesimo colore. E di una doppia coppia - Livia e Nicola e Stefano e Marta - le cui vicende si aggrovigliano e si sciolgono a corrente alternata. È stata svaligiata la villa di Livia e Nicola, lui è uno scrittore in crisi di idee che con il portatile che gli è stato sottratto ha perso l’unica copia del romanzo che stava scrivendo e ancora da terminare. Il ladro si è servito

dell’automobile di Stefano, informatico sbadato e lettore bulimico, che recuperando dopo qualche giorno la Clio, vi scopre, nascosto sotto il sedile, un computer portatile argentato che non gli appartiene. Prima di restituirlo ci sbircia un po’ dentro e mentre si appassiona alla vicenda del romanzo che trova nel portatile, si indispettisce per la banalità di alcune soluzioni narrative, per la piattezza dei personaggi. Da lettore esigente quale è, prende a correggere e ad aggiustare qua e là, tempestando di telefonate - anonime s’intende - l’ignaro Nicola. Le compagne di vita di Nicola e Stefano, Livia e Marta, intuiscono che qualcosa sta cambiando nei loro menage e non è detto che sia in peggio. La poliziotta Rebecca e il ladro Biagio fanno da contorno ai personaggi principali di questo romanzo degli equivoci e delle coincidenze, dove comunque il protagonista è proprio il libro che Nicola sta scrivendo. Tutto gira vorticosamente, come in una giostra, i fatti si rincorrono e si avviluppano senza sosta e Malvaldi, con capacità inventive fuori dall’ordinario, conduce il gioco con grande divertimento suo e dei lettori. Gli elementi narrativi speculari e gli intrecci doppi fanno di Argento vivo un romanzo unico, che ha il sapore di una commedia shakespeariana e del teatro classico, attraversati però dalle atmosfere di casa nostra.

Henning Mankell La mano (Marsilio, 2013) Nel romanzo dal titolo “La mano”, il commissario Kurt Wallander, già protagonista di numerosi polizieschi dello scrittore svedese Henning Mankell, è in procinto di coronare il sogno di trasferirsi in una piccola casa di campagna, immerso nel verde e nella natura. Ma proprio quando tutto sembrava deciso, una scoperta macabra ed inquietante lo costringe a cambiare i suoi piani. Durante una passeggiata nel giardino dell’abitazione, Wallander nota qualcosa sul terreno. Si tratta dello scheletro di una mano umana che emerge dalla terra. Dopo il primo shock, la mente del commissario viene sommersa da una serie di domande che pretendono risposta. A chi apparteneva

quella mano? Da quanto tempo è lì? Che possa trattarsi di un omicidio? A quanto pare però, dopo aver interrogato gli abitanti della zona, sembra che nessuno sappia nulla circa la natura di quella mano. Assieme ai colleghi e alla figlia Linda, da poco entrata nella polizia, il commissario Wallander dovrà cercare di fare luce sulla scoperta. Le indagini lo porteranno a scavare nel passato e a scoprire tragedie dimenticate, dove è difficile distinguere la colpa dall’innocenza. La mano è un’altra avvincente indagine avente per protagonista il commissario ideato da Henning Mankell.

Angeles Mastretta L’emozione delle cose (Giunti, 2013) In questo romanzo, la scrittrice messicana recupera scampoli di vita dei suoi avi e tesse la storia della sua famiglia intorno a un oscuro segreto: il silenzio del padre che combatté in Italia durante la Seconda guerra mondiale e tornò in Messico dopo diversi anni che rimasero sepolti per sempre nella sua memoria. L'autrice spalanca i ricordi sulla madre, su un'infanzia idilliaca e una giovinezza sfrontata, camminando in punta di piedi sui sentieri intimi dell'affetto, della maternità, della famiglia, e gettando luce sull'allegria e la bellezza delle piccole cose.

Alexander McCall Smith L’arte perduta della gratitudine (Guanda, 2013) La vita scorre piena di soddisfazioni e di gioia per Isabel Dalhousie, filosofa e diret-trice della "Rivista di Etica Applicata": suo figlio Charlie ha ormai diciotto mesi, gode di ottima salute e ogni giorno è motivo d'orgoglio per lei e Jamie, padre amorevole e compagno innamorato, che tra l'altro le ha chiesto di sposarla; la nipote Cat ha un nuovo fidanzato e il timido commesso della sua gastronomia sembra finalmente aver trovato un po' di serenità... Insomma, a parte le solite discussioni con la fidata go-vernante Grace, qualche grana sul lavoro e l'invidia che la sua relazione con Jamie ancora suscita in qualcuno, per Isabel è un periodo particolarmente felice e nulla sembra

poter turbare un perfetto equilibrio tra famiglia e lavoro. Ma naturalmente non è da Isabel ignorare una richiesta d'aiuto, anche se proviene da quella Minty Auchterlonie con cui già in passato aveva avuto dei dissapori. E così Isabel si lascia coinvolgere in una faccenda molto privata e non del tutto chiara, che la trascina in un vortice di accuse, ricatti e bugie. E per una volta, nonostante la sua infallibile bussola morale, Isabel sente che potrebbe sbandare e cedere al richiamo della vendetta...

Melania G. Mazzucco Sei come sei (Einaudi, 2013) Sul treno per Roma c'è una ragazzina. Sola e in fuga, dopo un violento litigio con i compagni di classe. Fiera e orgogliosa, Eva legge tanti libri e ha il dono di saper raccontare storie: ha appena undici anni, ma già conosce il dolore e l'abbandono. Giose è stato una meteora della musica punk-rock degli anni Ottanta, poi si è innamorato di Christian, giovane professore di latino: Eva è la loro figlia. Padre esuberante e affettuoso, ha rinunciato a cantare per starle accanto, ma la morte improvvisa di Christian ha mandato in frantumi la loro famiglia. Giose non è stato ritenuto un tutore adeguato, e si è rintanato in un casale sugli Appennini. Eva è stata affidata allo zio e si è trasferita a Milano. Non si vedono da tempo. Non hanno mai smesso di cercarsi. Con Giose, Eva

risalirà l'Italia in un viaggio nel quale scoprirà molto su se stessa, sui suoi due padri, sui sentimenti che uniscono le persone al di là dei ruoli e delle leggi, e sulla storia meravigliosa cui deve la vita. Drammatico e divertente, veloce come un romanzo d'avventura, "Sei come sei" narra con grazia, commozione e tenerezza l'amore tra un padre e una figlia, diversi da tutti e a tutti uguali, in cui ciascuno di noi potrà riconoscersi.

Claire Messud La donna del piano di sopra (Bollati Boringhieri, 2013) La donna del piano di sopra è il quinto romanzo romanzo della scrittrice statunitense Claire Messud. E’ un romanzo che parla di rabbia al femminile. La protagonista è Nora Eldridge, ha circa quarant’anni e fa l’insegnante a Cambridge, nel Massachusetts. Lei da sempre nutre il forte desiderio di lavorare nel settore dell’arte e diventare un’artista affermata. Purtroppo il suo timore di non essere apprezzata, combinato ad una una serie di circostanze, tra cui la madre gravemente malata, l’ha costretta a rinunciare alle sue aspirazioni. Nora si sente una donna dalle potenzialità inespresse ed è furiosa per il modo in cui sono andate le cose. Sembra ormai rassegnata ad una vita monotona e senza stimoli, quando ad un tratto, nella sua classe, arriva Reza. Lui è il figlio di

Skandar, un ricercatore libanese, e di Sirena, un’artista di origini italiane che sta cercando un luogo dove poter lavorare. Nora, quando Sirena le propone di condividere uno studio, si lascia sedurre dalla prospettiva di cominciare a seguire la sua vera vocazione. All’interno dello studio, Nora si sente come se, finalmente, stesse seguendo la sua vera strada. Condividendo lo spazio, tra le due donne comincia a nascere un rapporto di amicizia. Le due donne hanno un modo diverso di intendere l’arte, ognuna di loro sviluppa opere in grado di riflettere la propria personalità. Le opere di Nora sono studiate in ogni minimo dettaglio e di dimensioni contenute, quasi come se la sua autostima e la percezione del proprio io non le permettesse di ambire a qualcosa di grande. Sirena, invece, progetta un’opera faraonica dal titolo “Wonderland”. Per Nora le cose si evolvono velocemente,l’incontro con la famiglia di Reza rappresenta la prospettiva di una nuova vita, fino a quando… Claire Messud, con La donna del piano di sopra, racconta la rabbia di una donna che deve affrontare le insoddisfazioni della vita.

Edward Kelsey Moore Domenica con le Supremes (Mondadori, 2013) Odette, Clarice e Barbara Jean sono amiche da quarant'anni. Cresciute negli anni Sessanta, e soprannominate "le Supremes" dagli amici, hanno sempre vissuto nella stessa cittadina dell'Indiana e hanno condiviso gioie e dolori che la vita ha riservato loro, aiutandosi con una buona dose di humour e non solo: segreti dolorosi, scelte difficili, drammi familiari, incomprensioni e tradimenti dei mariti. Le tre donne sembrano comuni, in realtà sono parecchio originali. Odette, coraggiosa e a volte un po' troppo schietta, ha l'abitudine di parlare di cose che puntualmente accadono con l'amata e stravagante madre ormai morta da tempo, come se fosse una presenza reale, ma decide di non farne parola con nessuno, neanche con l'adorato marito. Clarice, la sua

migliore amica, cresciuta con il culto della buona reputazione e vittima del conformismo, è in realtà afflitta dai continui tradimenti del marito, ma fa di tutto per mostrare al mondo intero che il suo è un matrimonio perfetto. La bellissima Barbara Jean, con un passato difficile alle spalle, si è sposata con un uomo molto ricco e più vecchio di lei, ma pensa ancora al suo primo e unico amore. Le tre hanno l'abitudine di ritrovarsi ogni domenica dopo la messa in un ristorante con i loro mariti ed è proprio durante una di queste riunioni che il loro piccolo mondo inizia a sgretolarsi..

Chiara Moscardelli La vita non è un film (Einaudi, 2013) Chiara ha una casa tutta per sé, e anche un lavoro, neppure troppo precario, in un'improbabile ditta di cosmetici. Non combatte più con le gatte morte, si è rassegnata a vederle prevalere sempre e comunque. Gli uomini vanno e non vengono, mentre le amiche rimangono le stesse, ingombranti quanto affettuose. Tutto (quasi) normale, insomma, finché qualcuno non comincia a perseguitarla, mandandole lettere sempre più minacciose e penetrando addirittura in casa sua. Un disastro, non fosse che a indagare sul misterioso stalker è il commissario di polizia Patrick Garano: bello e impossibile, pare appena uscito da uno dei film che Chiara guarda e riguarda, sognando a occhi aperti...

Michela Murgia Il mondo deve sapere (Isbn, 2010) Nel gennaio 2006 Michela Murgia viene assunta nel call center della multinazionale americana Kirby, produttrice del "mostro", l'oggetto di culto e devozione di una squadra di centinaia di telefoniste e venditori: un aspirapolvere da tremila euro, "brevettato dalla NASA". Mentre, per trenta interminabili giorni, si specializza nelle tecniche del "telemarchètting" e della persuasione occulta della casalinga ignara, l'autrice apre un blog dove riporta quel che succede nel call center: metodi motivazionali, raggiri psicologici, castighi aziendali, dando vita alla grottesca rappresentazione di un modello lavorativo a metà tra berlusconismo e Scientology. Un racconto sul precariato in Italia, che

fa riflettere, incazzare e, miracolosamente, ridere. Fino alle lacrime. Questo primo romanzo dell'autrice sarda ha ispirato il film di Paolo Virzì, "Tutta la vita davanti".

Dorothy Parker Eccoci qui (Astoria, 2013) È difficilissimo parlare di Dorothy Parker. Icona del ventesimo secolo, rappresentò il fascino, la raffinatezza, lo snobismo intellettuale della New York degli anni venti e trenta e i suoi racconti sono considerati dei piccoli capolavori. I dieci che qui presentiamo, introvabili ormai da anni - tra cui "Una bella bionda", considerato il suo capolavoro, e "Composizione in bianco e nero", una delle più feroci ed efficaci descrizioni del razzismo della buona società - mostrano la straordinaria abilità della scrittrice nel cogliere tutte le sfumature dell'animo americano. Dorothy Parker non si limita a

rivelare le ipocrisie, vanità, miti e fobie dei suoi personaggi, ma li trafigge, con uno stile impietoso, estremamente divertente e, spesso, triste. Una donna creativa la cui passione per l'infelicità non aveva limiti. Ritrae con acre ironia pregiudizi e conformismi del mondo alto borghese, scrivendo per le donne di cui capiva la rabbia dalla A alla Z.

Kathy Reichs Le ossa dei perduti (Rizzoli, 2013) Le ossa dei perduti è il sedicesimo romanzo della serie avente per protagonista Temperance Brennan, dell’autrice di romanzi medical thriller Kathy Reichs. Temperance Brennan è, come la stessa Kathy Reichs, un’antropologa forense. Si divide tra la professione di docente universitario nella Carolina del Nord e quello di antropologa presso uno studio di medicina legale del Quebec, dove il suo compito è studiare i resti umani ritrovati sui luoghi degli omicidi. In questa nuova avventura la Brennan dovrà indagare su un omicidio avvenuto a Charlotte, dove la polizia ha ritrovato, sul ciglio della strada, il corpo senza vita di una ragazza adolescente. Sul corpo vi sono

evidenti segni di violenza e tutto fa pensare ad un giro di prostituzione e di immigrazione clandestina. Eppure Temperance Brennan non sembra appoggiare questa tesi. Secondo lei l’omicidio nasconde qualcos’altro. A sostegno dei suoi sospetti, nella borsa della vittima viene ritrovata una carta d’identità appartenente ad un uomo d’affari deceduto tempo prima durante un terribile incendio. Qual è l’identità della vittima e cosa c’è dietro questo omicidio? Intanto a complicare la vita della Brennan ci si mettono anche le faccende private, tra il marito che chiede il divorzio e la figlia Katy, la quale sta vivendo il lutto del fidanzato. Katy Reichs, con le ossa dei perduti, consegna ai lettori un’altra avventura di Temperance Brennan.

Yasmina Reza Felici i felici (Adelphi, 2013) "Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell'amore. Felici i felici": le due ultime "beatitudini" di Borges, che Yasmina Reza inscrive sulla soglia di questo romanzo, ci indicano la via per penetrare nel fitto intreccio delle vite che lo popolano. Perché la felicità - nell'amore o nell'assenza di amore, all'interno di una coppia o al di fuori di ogni legame - è un talento: e di tutti i personaggi che a turno consegnano al lettore confessioni a volte patetiche, a volte grottesche, a volte atrocemente comiche, si direbbe che quasi nessuno lo possegga. In un sottile gioco di echi, di risonanze, di contrappunti - tra amori inaciditi e rancori mai sopiti, illusioni spezzate e fughe nel

delirio -, le voci che si avvicendano, quasi incalzandosi, tessono un ordito i cui fili (tenui in alcuni casi, in altri pesanti come catene) collegano molteplici destini, tutti segnati dall'impervia difficoltà dell'incontro con l'altro. Con una scrittura di chirurgica precisione, capace di muoversi tra i registri più vari, in un susseguirsi di scene in cui

sempre lampeggia il genio della donna di teatro, Yasmina Reza è abilissima nel far affiorare, appena sotto la superficie smaltata delle apparenze, solitudine e violenza, disperazione e risentimento; e riesce a condurre la ronde dei suoi personaggi - mogli inquiete e mariti perplessi, amanti insoddisfatte e libertini mediocri, giovani in fuga dalla vita e vecchi abitati dalla morte.

Eugen Ruge In tempi di luce declinante (Mondadori, 2013) Tutto è pronto per il novantesimo compleanno di Wilhelm: la lunga fila di libri di Lenin, il pugnale dell'attore western più famoso della DDR, il piatto di Cuba regalato dai compagni dell'officina Karl Marx. La famiglia al gran completo è riunita, suo malgrado, e sta per celebrare il patriarca dal petto gonfio di medaglie e di ricordi, non sempre veritieri. Wilhelm sta già raccontando qualche nuova prodezza del passato, seducendo gli ospiti, e non sa che due eventi eccezionali, per lui ugualmente catastrofici, lo attendono al brindisi: il Muro di Berlino sta crollando, suo nipote Alexander non arriva, è fuggito dall'altra parte. Dalla tavola in festa prende avvio una saga che racconta il destino

di una famiglia borghese nella Gemania dell'Est, nel lungo dispiegarsi del secolo breve tra grandi speranze e gigantesche disillusioni. Una storia di padri e di figli. Wilhelm e sua moglie, comunisti convinti, che tornano dal Messico nel '52 per dare il loro contributo alla formazione del nuovo stato nella Germania Democratica. Il figlio Kurt, emigrato in Russia da dove fa ritorno portando con sé, assieme ai segni e agli incubi del gulag, una moglie russa che non si adatterà mai al grigio rigore della DDR e una suocera che si accontenta di vodka e conserve fatte in casa. E poi Alexander, il giovane nipote, che rischia di finire schiacciato da una soffocante nostalgia per i tempi che furono e che per questo fugge a ovest.

George Saunders Dieci dicembre (Minimum Fax, 2013) Da anni, George Saunders è riconosciuto come una delle voci più originali e influenti della narrativa americana contemporanea; senza aver mai scritto un romanzo, ma solo racconti, ha ricevuto elogi unanimi dalla critica, nonché da colleghi come Thomas Pynchon, David Foster Wallace, Jennifer Egan, Jonathan Franzen. Ora, giunto alla sua quarta raccolta, ha definitivamente raggiunto anche il grande successo di pubblico. Dieci dicembre è la sua opera più accessibile: quella che, senza rinunciare alla vena surreale e immaginifica, si avvicina di più al realismo. Accanto a racconti

ambientati in laboratori dove si creano improbabili psicofarmaci, o in sobborghi residenziali dove donne moldave o filippine in abiti bianchi penzolano da fili tesi fra gli alberi come decorazioni, ci sono storie di famiglie comuni la cui normalità è turbata dal ritorno di un figlio dalla guerra o dall’irruzione di un malintenzionato: in tutti i casi, i personaggi si trovano a dover scegliere fra l’egoismo e la compassione, l’orgoglio e il sacrificio. Commoventi e sorprendenti, mai banali o buoniste, queste dieci storie sono originalissime parabole per il nostro tempo.

Brunella Schisa La scelta di Giulia (Mondadori, 2013) È un'abbagliante mattina di luglio quando Emma, neolaureata in Lettere, riceve una telefonata inattesa: l'anziana prozia Carolina, che lei a malapena conosce, la invita a casa sua perché, dice, ha un regalo per lei. La curiosità di Emma si tramuta in stupore quando - tra le mura solenni del palazzo di via dei Mille, a Napoli, teatro di tutte le vicende della sua famiglia - la zia le affida un astuccio che contiene un anello: una meravigliosa corniola ovale con una figura incisa sostenuta da una catena liberty d'oro rosso. Un oggetto prezioso, appartenuto in origine a Giulia, la mitica bisnonna capostipite della famiglia. L'anello, la cui pietra somiglia a un cuore pulsante, sembra lanciare un richiamo al quale la nuova proprietaria non riesce a sottrarsi: abbandonato ogni

progetto di vacanza estiva, Emma si dedica alla ricostruzione di una storia famigliare che si rivela coinvolgente oltre ogni sua previsione. Dalle carte rese fragili dal tempo emergono parole piene di passione, le foto ingiallite mostrano volti fieri e misteriosi, la voce di zia Carolina narra di amori e tradimenti, di guerre, speranze e sconfitte - ma a tratti si indurisce in una reticenza impenetrabile. Le vite degli uomini bellissimi e infedeli e delle donne volitive della famiglia Cortesi offrono a Emma chiavi preziose per capire se stessa; ed è sempre più chiaro che all'anello è legato un segreto bruciante...

Georges Simenon Assassinio all’Etoile du Nord e altri racconti (Adelphi, 2013) Assassinio all' Étoile du Nord e altri racconti è una raccolta di storie dello scrittore belga Georges Simenon. Correva l’anno 1933 e Simenon aveva appena compiuto trent’anni. In quel momento lo scrittore decise che era giunto il momento di abbandonare il precedente modo di scrivere per compiere un salto di qualità. Per riuscire nell’intento, decide di chiudere quel ciclo che fino ad allora lo aveva portato al successo. Opera quindi due rotture, quella con il suo vecchio editore, Fayard, e quella con il personaggio più celebre creato dalla sua penna, il Commissario Maigret. In giugno termina il romanzo dal titolo “Maigret”, nel quale pensiona il commissario. In ottobre firma un contratto con la più prestigiosa casa editrice francese. Nonostante tutto, però, il Commissario

Maigret resta sempre nel cuore di Simenon. Per continuare a narrare le sue avventure sceglie un compromesso: decide di scrivere racconti brevi, destinati ad apparire solo su riviste, in cui il protagonista è Maigret in pensione. I quattro racconti compresi in questo volume fanno parte di quelli che Simenon ha scritto dopo il 1933. Ritroviamo quindi il robusto e distinto commissario, amante della buona cucina, alle prese con nuove indagini, seppur in

pensione. Non si tratta di incarichi ufficiali, ma di indagini in cui, suo malgrado, viene coinvolto, come in “Tempesta sulla manica”, dove assiste ad un omicidio mentre è in viaggio con la moglie, o come in “Assassinio all'Étoile du Nord”, dove non riesce a resistere all’impulso di rispondere al telefono, poco prima di lasciare definitivamente il suo ufficio. Con Assassinio all'Étoile du Nord e altri racconti Georges Simenon rispolvera il commissario che ha cambiato le regole del poliziesco europeo.

Colombe Schneck Le madri salvate (Einaudi, 2013) Quando Colombe Schneck aspetta il suo primo bambino, la madre Hélène le chiede di chiamarlo Salomé, in ricordo di sua cugina morta durante l'Olocausto. Colombe non sa nulla di questa bambina, il cui nome non è mai stato evocato prima di allora. Ma il figlio che nasce è un maschio, e la questione viene dimenticata. Quando qualche anno più tardi Colombe è di nuovo incinta, un'amica le suggerisce il nome di Salomé e in quel momento le torna alla memoria la strana richiesta di sua madre, che nel frattempo è morta. Inizia cosi una ricerca delle proprie origini che porterà l'autrice dalla Francia in Lituania, negli Stati Uniti e in Israele, e un'inchiesta attraverso

segreti e dolorosi non detti famigliari. Mary, la bisnonna dell'autrice, aveva quattro figli: Ginda, Raya, Masa e Nahum. La famiglia era originaria di un piccolo borgo lituano, Panèvezys. Quando Mary e tre dei suoi figli vengono deportati nel ghetto di Kaunas, Ginda, la nonna di Colombe Scneck, si salva perché negli anni Venti aveva deciso di emigrare in Francia. Il fratello e le sorelle di Ginda sopravvivono alla selezione e alla deportazione mentre Mary, i cognati e i loro figli muoiono. Raya e Masa dopo la guerra si risposeranno con altri sopravvissuti all'Olocausto, che avevano a propria volta perso le mogli e i figli. E altri bambini nasceranno. La domanda che nessuno osa porsi è questa: com'è possibile che Salomé, la figlia di sette anni di Raya, e Kalman, il bambino di soli tre anni figlio di Masa, siano morti e le loro madri no?

Antonio Scurati Il padre infedele (Bompiani, 2013) Il padre infedele è un romanzo in cui Antonio Scurati racconta le vicende di una famiglia, sul cui sfondo scorre lo scenario desolante di un’Italia travolta dalla crisi economica. Glauco e Giulia sono marito e moglie. Un giorno Giulia, mentre sono in cucina, dice a Glauco che qualcosa in lei è cambiato, che non ama più gli uomini. Questa, per Glauco Revelli, è l’occasione per cercare di fare un po’ di chiarezza nella sua vita. Lui è un uomo di circa quarant’anni, che ha conseguito una laurea in filosofia. Dal padre ha ereditato un ristorante storico di Milano, che nel tempo ha saputo

crearsi un giro di clienti fissi. Dopo aver a lungo vagabondato negli affetti e nelle relazioni sessuali, un giorno Glauco ha conosciuto Giulia, una redattrice. Si innamora e con lei inizia a convivere. Tutto va per il meglio fino a quando non arriva Alice, la loro figlia. La nascita di Alice ha stravolto completamente i loro equilibri di coppia, e Giulia, entrata in una profonda crisi post parto, è diventata fredda e distante nei confronti di Glauco. Intanto Glauco inizia a vivere il rapporto con la figlia, a scoprire una nuova dimensione esistenziale, a sperimentare le gioie e le difficoltà dell’essere padre. Allo stesso tempo, però, Glauco diventa infedele nei confronti della moglie. Nel frattempo gli affari del ristorante non vanno per il meglio. Il crollo dei consumi e la crisi dei crediti delle banche mettono in serio pericolo la prosecuzione dell’attività lavorativa. Per Glauco è un momento difficile, sia dal punto di vista lavorativo, sia per quello sentimentale e degli affetti famigliari. Il padre infedele, di Antonio Scurati, racconta la storia di una famiglia milanese in crisi.

Nahal Tajadod L’attrice di Teheran (E/O, 2013) Due donne si parlano. Due iraniane. La prima, nata dopo la rivoluzione del 1979, ha conosciuto solo il regime islamico ed è una giovane attrice di grande successo. La seconda, scrittrice rinomata, è cresciuta nell'Iran dello scià. La ragazza racconta alcuni episodi della propria infanzia, le vessazioni subite dai familiari laici e artisti, la folgorante carriera nel cinema, il peso della censura e i lunghi interrogatori da parte dei Guardiani della Rivoluzione. Il suo racconto testimonia di un Iran sconosciuto alla scrittrice, che ricorda invece la forzata modernizzazione della società al tempo della monarchia filo-occidentale dello scià. Dal confronto di queste due visioni nasce un romanzo

affascinante, in un gioco di specchi che concorre a definire il ritratto dei due personaggi femminili e la complessa evoluzione di un paese pieno di contraddizioni e di grande ricchezza culturale. Di notevole impatto le pagine in cui Sheyda adolescente, scampata a un'aggressione con l'acido, si rade a zero i capelli e scappa via in bicicletta travestita da ragazzo, a rischio di pene severissime. O quando più tardi dovrà scegliere tra l'abito da sera o il chador da indossare alla prima di un suo film a New York, una scelta istintiva che determinerà di fatto l'esilio, il dolore, il non-ritorno, ma anche l'affermazione della propria identità e la rivendicazione del proprio talento, in un certo senso la ricerca di un nuovo destino.

Andrea Vitali Di Ilde ce n’è una sola (Garzanti, 2013) Di Ilde ce n'è una sola è un romanzo del medico scrittore Andrea Vitali, che ci racconta una nuova straordinaria avventura quotidiana ambientata a Bellano, sulla sponda orientale del lago di Como. Siamo nel luglio del 1949. Alla stazione di Bellano, solitamente tranquilla, c’è una confusione inconsueta. Dal treno, appena giunto in stazione, scende il capotreno Ermete Licuti. Accanto a lui vi è una donna, sorpresa a viaggiare sprovvista di regolare biglietto. Come se non bastasse, la signora non dispone nemmeno dei soldi necessari per pagare la multa. Lei sostiene di essere giunta da Milano, e che ha preso la corriera fino a Varenna, ma giuntà lì, ha finito i soldi e ha

dovuto fare la portoghese e prendere il treno senza biglietto in quanto non aveva soldi per concludere il suo viaggio. L’inflessibile capotreno però non sente ragioni, e come da regolamento la consegna ad Amilcare Mezzanotti, il capostazione. L’uomo si ritrova quindi nel suo piccolo ufficio con la donna. Lei si chiama Marta Bisovich ed è di origini triestine. E’ una donna molto bella, carnagione scura, capelli corvini, bei lineamenti e una parlata dall’accento particolare. Nel frattempo, in paese, fervono i preparativi per le elezioni del nuovo sindaco. Le fazioni stanno predisponendo la loro strategia per battere i rivali alle urne. Tra i vari partiti vi è anche la Dc, che sta ancora festeggiando il successo alle politiche del 1948. A Bellano però la Dc è minata da rivalità interne. Amedeo Torelli, attuale vicesindaco, è disposto a giocare qualsiasi carta pur di ottenere la carica di sindaco. Intanto Marta Bisovich sta ripianificando la sua intera esistenza, cerca di fuggire dal suo passato e, nel paese di Bellano, ha individuato il luogo giusto per ricominciare a vivere. Andrea Vitali, con Di Ilde ce n'è una sola, ci porta nella Bellano del dopoguerra, in una quotidianità che si sviluppa dall’intreccio di storie personali e di eventi che riguardano la collettività.

Fabio Volo La strada verso casa (Mondadori, 2013) Marco non ha mai scelto, perché ha paura che una scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Sembra dire a tutti: amatemi pure, ma tenetevi lontani. Andrea, suo fratello maggiore, ha deciso da subito come doveva essere la sua vita, ha sempre fatto le cose come andavano fatte. È sposato con Daniela, una donna sobria ed elegante. Insieme avrebbero potuto essere perfetti. Marco invece ha molte donne, e Isabella. Lei è stata la sua prima fidanzata. Con lei ha passato quelle notti di magia in cui la bellezza dilata il tempo e la felicità strappa le promesse. Ma neanche con lei è mai riuscito a decidersi, a capire che la libertà non è per forza

mancanza di responsabilità. E così continua a vivere in folle, senza mai mettere una marcia, fare una scelta. Se non che a volte la vita che hai sempre tenuto sotto controllo inizia a cadere a pezzi. Il nuovo romanzo di Fabio Volo racconta la storia di due fratelli che gli eventi costringono ad avvicinarsi, a capirsi di nuovo. E di un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma. Racconta una grande e tormentata storia d'amore che attraversa gli anni, e come tutte le grandi storie d'amore ha a che fare con le cose splendide e con quelle terribili della vita. Racconta il dolore che piega in due e la felicità che fa cantare inventandosi le parole. Ci fa ridere, commuovere, emozionare.

SAGGISTICA..

Eraldo Affinati Elogio del ripetente (Mondadori, 2013) Pinuccio non fa i compiti. Mirko gioca col cellulare. Davide rompe le penne. Romoletto scrive "vado ha casa". Siamo di fronte a vecchi Pinocchi o nuovi somari? Cosa succede nella testa di molti adolescenti di oggi? Per rispondere a queste domande non basta analizzare le statistiche dell'abbandono scolastico o interpretare i risultati delle prove di verifica. Bisogna indagare sulle emergenze sociali e culturali del nostro mondo, legate alla rivoluzione digitale, alla crisi della famiglia, alla frantumazione informativa, alla decadenza di principi morali un tempo ritenuti

invalicabili. Eraldo Affinati, da sempre impegnato nel recupero dei ragazzi difficili, racconta con tenerezza non priva di ironia lo splendore e la fragilità dei quindicenni con cui divide l'esistenza quotidiana. Riflette sulla sua esperienza di insegnante scegliendo il punto di vista del ripetente, cioè colui che fallisce, ma proprio per questo può aiutarci a capire cosa non ha funzionato e perché. La valutazione, la nota, i genitori, la questione del voto: questi e altri nodi sono affrontati nella consapevolezza che la sfida educativa contemporanea è un impegno decisivo per uscire da una crisi etica che riguarda tutti. Pagine che si chiudono con l'immagine di una scuola diversa: la Penny Wirton, dove si insegna la lingua italiana ai ragazzi immigrati e proprio i "ripetenti" hanno la possibilità di vedersi con occhi nuovi aiutando i coetanei che arrivano da tutto il mondo.

Stefano Ardito La grande avventura (Corbaccio, 2013) Nell'agosto 1913 un gruppo di austeri signori attrezzati con pendoli, termometri, palloni sonda e teodoliti, si imbarca a Marsiglia e approda a Bombay per un lungo viaggio nel cuore dell'Asia, destinato a interrompersi inaspettatamente nell'agosto del 1914, con la notizia dello scoppio della guerra in Europa. A ideare e dirigere questa spedizione straordinaria è il quarantaquattrenne medico torinese Filippo De Filippi, già noto nel mondo dei viaggiatori dell'epoca per aver accompagnato il Duca degli Abruzzi in Alaska e al K2. De Filippi e i suoi compagni esplorano le valli del Karakorum,

dell'Himalaya occidentale e del Turkestan cinese, facendo tappa a Skardu, a Leh, sul ghiacciaio Rimu, sull'altopiano del Dèpsang e a Kashgar, in pieno deserto del Taklamakan: luoghi dai nomi ancor oggi non del tutto familiari, ma che ai primi del Novecento significano un tuffo nell'ignoto. La passione che li muove ha molte componenti: spirito di avventura, rigore scientifico, curiosità tutta umanistica per i popoli e le culture che incontreranno per via. Mappano territori inesplorati, raccolgono campioni di rocce, effettuano rilevazioni gravimetriche, studiano le società e le economie locali di Baiti, Ladakhi, Uiguri, Kirghisi... Eredi di Marco Polo, apriranno la strada ad altri grandi viaggiatori del Novecento come Ardito Desio. E il loro viaggio, anche se si è concluso in maniera imprevista, resta una "grande avventura" che a cent'anni di distanza continua a interessare e affascinare.

Corrado Augias Inchiesta su Maria (Rizzoli, 2013) Indagine su Maria è un volume che Corrado Augias ha scritto in collaborazione con Marco Vannini, uno dei maggiori studiosi italiani nel campo della mistica. La Vergine Maria, in assoluto la più importante figura femminile della tradizione religiosa occidentale, ha da sempre raccolto attorno a sé l’interesse di fedeli e non. Giovane ragazza ebrea che ha ricevuto la visita dell’angelo il quale le ha annunciato l’immacolata concezione, sposa di un uomo che non era il padre di suo figlio, vergine e madre, mortale e divina, simbolo di grazia e di tutte le virtù e dei valori cristiani. Maria è tutto

questo, e molto altro. Figura complessa, nella sua semplicità, su cui a lungo si è dibattuto e che ha creato attorno a sé un alone di mistero. Nei secoli uomini di religione e studiosi hanno raccolto informazioni, scrivendo interi volumi incentrati su Maria e cercando di ricomporre le notizie frammentate e a tratti discordanti che sono state tramandate su suo conto. Nel saggio scritto a quattro mani da Augias e Vannini, ci si concentra sulla storia e sugli aspetti materiali della figura di Maria. Non solo quindi l’aspetto divino, ma anche e soprattutto, viene raccontata la storia della donna mortale che ha dovuto assistere alla tragica morte di suo figlio. Indagine su Maria, di Augias e Vannini, è un volume che indaga in profondità una delle più importanti figure della tradizione cristiana e della cultura occidentale in generale.

Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker Con la scusa dell’amore (Longanesi, 2013) "È una battaglia che si vuole combattere davvero?" rispondono Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker a chi chiede cosa si può fare per sconfiggere la violenza sulle donne. Loro questa battaglia la combattono da sei anni, da quando hanno fondato Doppia Difesa. Sei anni di impegno intensissimo e di riflettori accesi su una drammatica realtà per troppo tempo ignorata. Sulla base di esperienze innanzitutto personali, alcune raccontate qui per la prima volta, Bongiorno e Hunziker spiegano come la violenza si possa estirpare soltanto agendo sulla discriminazione che ne è l'anticamera. Le loro storie, e quelle delle vittime incontrate, ascoltate, difese, evidenziano infatti punti deboli e

contraddizioni di una società in cui le donne faticano a credere in se stesse e a essere solidali, in cui spesso sono costrette a scegliere tra lavoro e famiglia (anche per la scarsa collaborazione di mariti e compagni), in cui ancora si pensa che esistano lavori "da uomini", in cui parole come "stalking" e "femminicidio" sono tristemente all'ordine del

giorno. Ecco perché è necessaria una ri-educazione civile, intellettuale e sentimentale - in famiglia, a scuola, sul lavoro - imperniata su uguaglianza e rispetto, degli altri e di sé. Solo se riusciamo a cambiare i nostri comportamenti possiamo contribuire a un cambiamento più grande. Un cambiamento che la legge può e deve accompagnare.

Umberto Eco Storia delle terre e dei luoghi leggendari (Bompiani, 2013) Storia delle terre e dei luoghi leggendari è un saggio in cui Umberto Eco esplora e racconta i mondi fantastici nati dalla fantasia di scrittori ed artisti. Sono centinaia i mondi che, nel corso dei secoli, sono stati inventati dall’uomo. Partendo dai poemi di Omero e arrivando alla fantascienza dei nostri giorni, Umberto Eco racconta questi favolosi mondi, ricchi di mistero e magia, sui quali sono stati proiettati tutti i desideri e i sogni, ma anche gli incubi e le paure, che non riuscivano a trovare un loro spazio nel mondo del reale. In questo volume Umberto Eco sfoglia le pagine dei grandi classici

della letteratura, alla ricerca dei significati nascosti in quei mondi immaginari. Così da Ventimila leghe sotto i mari ad Alice nel paese delle meraviglie, dal Milione di Marco Polo ai fantasy di Tolkien, il lettore viene accompagnato in un viaggio di scoperta di tutti quei luoghi che gli scrittori di ogni epoca hanno lasciato in eredità. Terre in cui ognuno può ritrovare qualcosa di sé stesso, popolate da mostri, fantasmi ed eroi, attraversate da magia e da passioni e che non sono limitati nello spazio e nel tempo dai vincoli cui è costretto ciò che è reale. Con Storia delle terre e dei luoghi leggendari, Umberto Eco guida i lettori attraverso un percorso piacevole ed entusiasmante attraverso testi antichi e moderni, fumetti e romanzi che hanno rappresentato la formazione alla lettura di tutti noi, plasmando in una certa misura la nostra sensibilità nei confronti del fantastico.

Papa Francesco ed Eugenio Scalfari Dialogo tra credenti e non credenti (Einaudi, 2013) Il Volume raccoglie tutti gli interventi di Papa Francesco e Eugenio Scalfari pubblicati su "Repubblica", oltre agli interventi giornalisti e intellettuali sul tema fede e ragione. Tra cui Cacciari, Veladiano, Bianchi, Ceronetti, Veronesi, Mancuso, Navarro Valls, Prosperi.

Frederic Gros Andare a piedi. Filosofia del camminare (Garzanti, 2013) Camminare è sicuramente una delle azioni più comuni delle nostre vite. Ma Frédéric Gros ci fa riscoprire la bellezza e la profondità di questo semplice gesto e il senso di libertà, di crescita interiore e di scoperta che esso può riuscire a suscitare in ciascuno di noi. Attraverso la riflessione e il racconto magistrale delle vite di grandi camminatori del passato - da Nietzsche a Rousseau, da Proust a Gandhi che in questo modo hanno costruito e perfezionato i propri pensieri - "Andare a piedi" propone un percorso ricco di curiosità, capace di far pensare e appassionare. Nella visione

limpida ed entusiasta di Gros, camminare in città, in un viaggio, in pellegrinaggio o durante un'escursione, diventa un'esperienza universale che ci restituisce alla dimensione del tempo e ci consente di guardare dentro noi stessi. Perché camminare non è uno sport, ma l'opportunità di tornare a godere dell'intensità del cielo e della forza del paesaggio.

Dacia Maraini Chiara d’Assisi. Elogio della disobbedienza (Rizzoli, 2013) Chiara d’Assisi. Elogio della disobbedienza, è un romanzo che la scrittrice di Fiesole Dacia Maraini dedica alla religiosa che, andando contro la volontà della famiglia, seguì la chiamata di Dio e si unì al pensiero di San Francesco d’Assisi. La vita di Chiara cambia nel giorno in cui, ancora dodicenne, Francesco detto il matto rinunciò ai vestiti davanti alla città di Assisi. Chiara appartiene ad una famiglia nobile, i genitori hanno già pensato al suo futuro, è destinata ad un matrimonio importante, finalizzato ad accrescere l’influenza e il potere della famiglia. Ma Chiara, dopo quell’episodio, non è più come prima. Ha sentito la voce di Dio, che l’ha chiamata a sé.

Disobbediendo alla volontà dei genitori, Chiara ha deciso di seguire la passione che è nata in lei in seguito alla chiamata. La sua volontà è di seguire Francesco il matto e la sua compagnia, ritirandosi dal mondo per avvicinarsi a Dio. Andando oltre l’aspetto biografico, Dacia Maraini racconta la storia di due grandi donne, che, pur avendo vissuto in epoche diverse, sono accomunate dallo stesso coraggio di esprimere la propria opinione e la propria volontà, nonostante le leggi degli uomini. Chiara d’Assisi, di Dacia Maraini, è l’elogio della disobbedienza.

Anna Vanzan Le donne di Allah (Bruno Mondadori, 2013) La lotta di liberazione femminile non è un'esperienza soltanto occidentale. Lo raccontano, e soprattutto lo dimostrano con le loro scelte di vita, le donne musulmane che Anna Vanzan ha incontrato in Egitto e nei Balcani, in Turchia e in Indonesia, in Iran e in Malesia. Sono filosofe o studiose dei testi sacri. Ma anche attiviste che lottano perché lo sport agonistico non sia riservato ai soli uomini, o giovani donne che scelgono il velo per difendersi da accuse di mancanza di purezza mentre si muovono nel mondo professionale maschile. Un viaggio per incontrare chi crede nel Corano come simbolo di libertà e di progresso; una galleria di figure femminili complesse, ricche di

vitalità, di contraddizioni e di promesse per il futuro.

Malala Yousafzai Io sono Malala (Garzanti, 2013) Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All'improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l'inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all'assemblea generale delle Nazioni Unite. Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed è stata la più giovane candidata di sempre al Premio Nobel per la pace. Questo libro è

la storia vera e avvincente come un romanzo della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto all'educazione di tutti i bambini, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo.

Via Morandi, 9

42020 Albinea (RE) tel. 0522 590262

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ORARIO INVERNALE (IN VIGORE DAL 9 SETTEMBRE 2013)

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Il prestito è gratuito. La tessera d’iscrizione è personale e non cedibile,

è valida in tutte le biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale.

Ogni utente può prendere a prestito: 5 libri per 40 giorni,

2 dvd e 2 vhs per 1 settimana, 5 riviste per 40 giorni.

Sono attivi i servizi di prestito interbibliotecario

con le biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale e la navigazione internet (postazioni fisse e wi-fi).