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1 UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA LICEO SCIENTIFICO STATALE “PIETRO FARINATO“ CON ANNESSA SEZIONE AD INDIRIZZO SPORTIVO Viale Diaz, 61 94100 ENNA Corso di Formazione per D.S.G.A. neo assunti in ruolo Istituito dall’U.S.R. - Sicilia con dispositivo D.D.G. 11967 del 26/04/2017 II Incontro prima parte del 09 giugno 2017 «Novità della legge di Stabilità che riguardano le II.SS. Commi rilevanti della Legge n. 207/2015»

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UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA

LICEO SCIENTIFICO STATALE “PIETRO FARINATO“

CON ANNESSA SEZIONE AD INDIRIZZO SPORTIVO

Viale Diaz, 61 – 94100 ENNA

Corso di Formazione per D.S.G.A. neo assunti in ruolo

Istituito dall’U.S.R. - Sicilia con dispositivo D.D.G. 11967 del

26/04/2017

II Incontro – prima parte – del 09 giugno 2017 «Novità della legge di Stabilità che riguardano le II.SS.

Commi rilevanti della Legge n. 207/2015»

“La Buona scuola”

La governance delle Istituzioni scolastiche

Scenario

Da Preside

a Dirigente

• Quadro normativo

• Competenze del DS

• Implicazioni

Quale futuro per il

Dirigente Scolastico?

La Buona

Scuola

Disegno

Legge 1577

Legge

stabilità

2015

Direttiva del

MIUR n. 11/14

Da Preside a Dirigente Scolastico

PASSAGGIO

da un rapporto gerarchico-burocratico fino al 2000 la figura del capo d'istituto era suddivisa nei ruoli di preside, preposto a

dirigere scuole secondarie di primo o secondo grado, e di direttore didattico, posto al

vertice delle scuole primarie.

ad un rapporto autonomo a seguito della legge sull'autonomia scolastica (L. 59/97 art. 21, DPR 275/99) ai Capi

d’Istituto viene attribuita la qualifica dirigenziale (D.Lgs 59/98).

LA DIRIGENZA SCOLASTICA

Il Dirigente Scolastico:

assicura la gestione unitaria dell'istituzione,

ne ha la legale rappresentanza,

è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio.

ha autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane.

organizza l'attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative ed è titolare delle relazioni sindacali.

promuove gli interventi per assicurare la qualità dei processi formativi e la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio,

adotta provvedimenti di gestione delle risorse e del personale.

•Art. 25-bis D.Lgs n. 59/1998

•Art. 25 del D.Lgs 165/2001

In pratica: Competenze del Dirigente scolastico

Apicale: risponde in prima persona dei risultati Rappresentanza legale

Responsabilità civile verso utenza (alunni) Responsabilità civile verso il personale

Responsabilità sostituto d’imposta Responsabilità gestione previdenziale

Responsabilità contabile Responsabilità erariali

Responsabilità sulla sicurezza degli edifici scolastici Responsabilità per la trasparenza

Responsabilità anagrafe prestazioni Assunzione del personale con stipula contratti a TD e a TI

Rapporti e contenzioso con l’utenza Rappresentanza dell’Amministrazione in giudizio

Titolarità relazioni sindacali, contrattazione Rapporti e contenzioso con il personale dipendente

Direzione, coordinamento e controllo attività degli uffici Gestione vertenze disciplinari con il personale

Gestione appalti (anche di livello europeo) Responsabilità attività negoziale

Gestione e partecipazione organi collegiali Verifica legittimità delle delibere

Applicazione regolamento privacy Attuazione norme anticorruzione e antipedofilia

Attiva i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul

territorio

Responsabilità dei processi formativi (BES – dispersione scolastica – INVALSI)

Tra logiche esecutive – leadership educativa e management

RAPPORTO DI DIPENDENZA CON I

VERTICI DELL’AMMINISTRAZIONE

STAKEHOLDER

ESTERNI

(UTENZA / EE.LL)

STAKEHOLDER

INTERNI

(DOCENTI / ATA /

RSU / OOCC)

Tra logiche esecutive – leadership educativa e management

LA FIGURA REALE DEL DS

È RIMASTA IMBRIGLIATA

tra concezioni che non hanno trovato ancora una sintesi concettuale e

normativa

Preside (molestie burocratiche)

+ leader educativo (art. 25 bis D.Lgs 59/97)

+ manager (D.Lgs 150/099)

+ Datore di lavoro (D.Lgs 81/08)

in una scuola dell’autonomia, mai veramente portata a compimento,

in presenza di sfide educative irrisolte

Delle “autonome prerogative di direzione”, previste dal D.Lgs 150/2009,

al DS restano CERTE solo le RESPONSABILITÀ INDIVIDUALI

Implicazioni del Dirigente Scolastico quale LAVORATORE

Il Dirigente Scolastico si muove in condizioni di lavoro

fortemente compromesse da pressioni esterne, e soprattutto

interne, dovute alla fortissima vischiosità della struttura:

ruolo di front line e capro espiatorio del malessere di tutta l’utenza, anche

quando le inadempienze sono di altri (EE.LL., USR, ASL, ….) / procedure che

rendono poco efficace la gestione della scuola (organici / assegnazione docenti

in ritardo / supplenze / ritardo e incertezze nell’assegnazione delle risorse …..)

/ assenza di validi strumenti d’intervento disciplinare / non riconoscimento nella

P.A. della specificità del comparto scuola / assenza di un quadro normativo

coerente e chiaro / impianto riformistico costantemente incompiuto, per la non

condivisione di una politica scolastica seria.

DS da Garante ad Ostaggio

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

DA FIGURA GARANTE DELLA NECESSARIA CONNESSIONE

TRA STATO E COMUNITÀ TERRITORIALI

A DEPORTATO DI UN SISTEMA DISFUNZIONALE CHE

MOLESTA , RITARDA, ASSORBE, DISTOGLIE, AGGREDISCE

LA SUA FUNZIONE DIRIGENZIALE

Il vero ruolo del Dirigente Scolastico

• Tra attenzione alle prove INVALSI e ai processi reali di auto-valutazione della

scuola

• Tra revisori dei conti ed efficacia della didattica

• Tra pratiche decisionali e amministrative e ruolo (confuso) di diversi soggetti

• Tra incertezze e limiti delle risorse e rendicontazione sociale (denuncia sociale?)

• Tra iniziative e doveri locali e garanzie nazionali (inadempienza degli EE.LL. /

sicurezza/ incertezza e penuria delle risorse/ritardi nell’assegnazione delle stesse)

• Tra prerogative delle autonomie istituzionali (EE.LL.) e autonomie funzionali

(scuole autonome)

• Tra diritto all’apprendimento e debolezze nell’operatività della scuola per

l’assenza di reali supporti (EE.LL./A.S.L./centri di servizio/assegnazione organici)

• Tra l’estensione alle scuole dei processi di innovazione dell’amministrazione

pubblica e assenza di investimenti in risorse umane e tecnologiche

• Tra i carichi quali-quantitativi di lavoro e correlate responsabilità e

riconoscimento salariale

Quali scenari futuri per il Dirigente Scolastico e per la Scuola

La “Buona Scuola”

Disegno di Legge 1577/14

Legge di stabilità 2015

Legge 122/10

Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014

Il ruolo del Dirigente nella “Buona Scuola” (punto 3.3)

I presidi sono oggi troppo

spesso impegnati a

decodificare le circolari

ministeriali anziché occuparsi

di coordinare la progettazione

educativa, governare l’istituto

con attenzione e interessarsi

agli stimoli che provengono

dall’esterno …

Forse… questo avveniva prima

del 2000

(anche i presidi c’erano fino al 2000...

dal 1 settembre 2000 è cambiata la

loro qualifica: Dirigenti Scolastici)

Il ruolo del Dirigente nella “Buona Scuola” (punto 3.3)

Il dirigente scolastico ha poi

bisogno di una squadra intorno

a lui ….

La Legge di Stabilità invece

ELIMINA esoneri e semiesoneri

dei collaboratori del DS.

Nella previsione di costituzione

dell’organico funzionale si intende

risolvere il problema dei docenti

“quota 96” destinandoli a funzioni

che invece possono essere ricoperte

solo da docenti motivati,

competenti e dotati di leadership

organizzativa ed educativa.

Il ruolo del Dirigente nella “Buona Scuola” (punto 3.3)

La governance interna della

scuola va ripensata:

collegialità non può più

essere sinonimo di

immobilismo, di veto, di

impossibilità di decidere

alcunché

Collegialità non è

sinonimo di immobilismo

ma di partecipazione

democratica

Il ruolo del Dirigente nella “Buona Scuola” (punto 3.3)

• il Consiglio dell’Istituzione scolastica

diventerà il titolare dell’indirizzo

generale e strategico dell’Istituzione;

Ma le norme attuali già

delineano esattamente questa

distribuzione e separazione di

funzioni e di poteri;

nulla di diverso da quanto

previsto nel:

• D.Lgs. 297/1994,

• D.P.R. 275/1999,

• D.I. 44/01.

• il Collegio docenti avrà l’esclusiva della

programmazione didattica;

• il Dirigente scolastico sarà pienamente

responsabile della gestione generale

(coadiuvato dal Direttore Servizi

Generali e Amministrativi) e della

realizzazione del progetto di

miglioramento definito sulla base della

valutazione.

+ Connessione e apertura La Buona Scuola (punto 3.5)

Prevedere l’apertura del le scuole oltre

l’orario curriculare contribuisce a

combattere l’abbandono scolastico, aiuta

la scuola a promuovere l’ingresso di

esperienze emergenti di educazione

informale, e permette di creare una

collaborazione attiva tra scuola e

comunità locale, anche a favore della

seconda, in particolare in contesti

svantaggiati. Per far sì che ciò venga

realizzato non solo dai docenti, occorre

coinvolgere le associazioni che si

occupano di progetti educativi, culturali e

sociali diretti a ragazzi e famiglie e dare a

famiglie e associazioni del territorio (terzo

settore) luoghi fisici per sviluppare

progettualità.

Le scuole possono rimanere aperte oltre

l’orario curricolare se sarà consentito al

DS e al DSGA di organizzare i servizi con

un organico di personale ATA adeguato

a provvedere alla vigilanza durante

l’apertura e alla pulizia dei locali.

(Legge di stabilità ha già previsto la riduzione di 2020 unità di personale ATA)

+ Digitalizzazione “Buona Scuola” (punto 3.7)

A mano a mano che la digitalizzazione delle scuole diventerà più capillare, la smaterializzazione e l’efficientamento dei processi amministrativi potranno portare ad una considerevole riduzione del peso sugli assistenti amministrativi, ad un ridimensionamento progressivo del loro numero, e pertanto ad un possibile risparmio di risorse che potranno essere reinvestite nella scuola, proprio – ad esempio – per migliorarne ulteriormente i servizi.

Pensare che la digitalizzazione serva a ridimensionare il personale amministrativo; chi scrive non conosce il lavoro delle segreterie scolastiche e non conosce nel dettaglio i processi di digitalizzazione (ad esempio la fatturazione elettronica ha aumentato il numero dei passaggi da fare e il tempo occorrente per pagare una fattura) e non sa valutare la mole di dati trattati dalle scuole, che cambiano periodicamente e che per essere trattati in formato elettronico devono comunque prima essere inseriti manualmente nei programmi di digitalizzazione. (Legge di stabilità ha già previsto la riduzione di 2020 unità di personale ATA)

Disegno di Legge 1577 - art. 10 Presidi (sic!) o Dirigenti ?

Il Disegno di Legge 1577 esclude la dirigenza scolastica dal Ruolo Unico della Dirigenza dello Stato

In realtà i DS

Operano all’interno della struttura organizzativa nell’esercizio di qualificate competenze di natura squisitamente tecnico-professionale

Gestiscono spesso oltre 100 dipendenti in scuole con più di 1000 alunni

Sono dotati di poteri di rappresentanza esterna

Hanno la rappresentanza legale dell’Istituto

LA DIRIGENZA SCOLASTICA È UNA DIRIGENZA PUBBLICA A PIENO TITOLO

Disegno di Legge 1577 - art. 10 Presidi (sic!) o Dirigenti ?

Se, come previsto dall’art. 10, i DIRIGENTI SCOLASTICI

non saranno Dirigenti dello Stato,

cosa diventeranno i Capi d’Istituto? quale qualifica avranno?

quali ricadute si avranno sulle responsabilità dirigenziali, previste

dal D.Lgs 150/09, che al momento vengono svolte dai Dirigenti

Scolastici (firma contratti, responsabilità del datore di lavoro per

la sicurezza, trasparenza e privacy, …..)?

perché i Capi d’Istituto dovrebbero essere assunti con

corso/concorso (“La Buona Scuola”), come tutti i Dirigenti del

Ruolo Unico dello Stato, se non viene loro riconosciuto lo stesso

profilo professionale?

chi garantirà l’autonomia funzionale delle Scuole?

Tabella responsabilità dirigenziali elaborazione

Tuttoscuola

Competenze Dirigenti scolastici Dirigenti Amministrativi

2.a Fascia

Applicazione regolamento privacy Sì NO

Assunzione diretta del personale supplente Sì NO

Attuazione norme anticorruzione Sì NO

Direzione, coordinamento e controllo attività degli uffici Sì Sì

Gestione appalti (anche di livello europeo) Sì NO

Gestione e partecipazione organi collegiali Sì NO

Gestione vertenze disciplinari con il personale Sì NO

Numero medio di dipendenti 100 5/6

Rapporti e contenzioso con il personale dipendente Sì Per alcuni

Rapporti e contenzioso con l’utenza Sì NO

Rappresentanza dell’Amministrazione in giudizio Sì NO

Rappresentanza legale Sì NO

Responsabilità civile verso il personale Sì NO

Responsabilità civile verso utenza (alunni) Sì NO

Responsabilità contabile Sì Per alcuni

Responsabilità erariali Sì Per alcuni

Responsabilità gestione previdenziale Sì NO

Responsabilità per la trasparenza dei siti web Sì NO

Responsabilità sostituto d’imposta Sì NO

Responsabilità sulla sicurezza degli edifici scolastici Sì NO

Titolarità relazioni sindacali, contrattazione RSU Sì NO

Verifica legittimità delle delibere Sì Per alcuni

Apicale: risponde in prima persona dei risultati Sì NO

Rapporto retributivo effettivo (v. Retribuzione media lorda) 50% 100%

Retribuzione media annua lorda 55.000 110.000

Tabella di comparazione Dirigenza PA di Pietro Perziani

Dirigenza preposta

ad uffici di vertice

Dirigenza preposta

ad uffici subordinati

Dirigenza delle

istituzioni scolastiche

Indirizzo politico L’organo politico responsabile definisce gli obiettivi, le priorità, i programmi tramite direttive generali .

Il dirigente generale attribuisce diversi incarichi gestionali o di progetto, al fine di attuare le direttive generali

Il D.S. è il responsabile legale dell’istituzione; riceve direttive dalla legge, dagli OO.CC., dal dirigente generale, dall’utenza

Conferimento del’incarico L’incarico è conferito dall’organo politico

L’incarico è conferito dal dirigente generale

L’incarico è conferito dal dirigente generale

Assegnazione delle risorse L’organo politico responsabile assegna le risorse necessarie per attuare le direttive

Il dirigente generale assegna le risorse umane, finanziarie e materiali in rapporto alle funzioni delegate

Diversi organi politici assegnano le risorse umane, finanziarie, materiali e strumentali

Gestione

amministrativa

Cura l’organizzazione degli uffici subordinati e adotta gli atti amministrativi non delegati ai dirigenti

Cura l’attuazione dei progetti e le gestioni amministrative assegnate dal dirigente generale

Assicura la gestione unitaria dell’istituzione secondo criteri di efficacia ed efficienza

Gestione finanziaria Esercita poteri di spesa e di acquisizione delle risorse, in base alle competenze degli uffici

Esercita poteri di spesa e di acquisizione delle risorse, in base ai progetti e alle gestioni assegnate

Esercita poteri di spesa e di acquisizione delle risorse, anche oltre le competenze assegnate per legge

Gestione del personale e

relazioni sindacali

Gestisce il personale ed è titolare delle relazioni sindacali

Gestisce il personale, ma non è titolare di relazioni sindacali

Gestisce il personale ed è titolare delle relazioni sindacali

Contenzioso Promuove e resiste alle liti ed ha il potere di conciliare e di transigere; decide sui ricorsi gerarchici per atti non definitivi dei dirigenti

Non ha poteri in materia Promuove e resiste alle liti ed ha il potere di conciliare e di transigere

Responsabilità

dirigenziale

Risponde dei risultati raggiunti in rapporto agli obiettivi e alle direttive; in caso di risultati negativi o di inosservanza delle direttive è sottoposta a sanzioni

Risponde dei risultati raggiunti in rapporto agli obiettivi e alle direttive; in caso di risultati negativi o di inosservanza delle direttive è sottoposta a sanzioni

Risponde dei risultati raggiunti in rapporto agli obiettivi e alle direttive, tenendo conto della specificità delle funzioni; in caso di risultati negativi o di inosservanza delle direttive è sottoposta a sanzioni

Legge stabilità 2015

Queste le misure:

Tagli Fondo per l’autonomia

Cancellazione esoneri e semiesoneri collaboratori del DS

Eliminazione supplenze brevi Assistenti Amministrativi

Eliminazione supplenze brevi per i primi 7 gg. Collaboratori

Scolastici

Eliminazione supplenze brevi primo giorno per i docenti

Destinazione prioritaria MOF (Miglioramento Offerta

Formativa) per pagamento supplenze brevi personale interno

Riduzione di 2020 unità di personale ATA

Retribuzione dei Dirigenti Scolastici = Figli di un Dio minore

A fronte di

adempimenti burocratici e responsabilità

che hanno rilevanti implicazioni dal punto di vista civile,

amministrativo, penale, dirigenziale e disciplinare

la DIRIGENZA SCOLASTICA

è la meno retribuita tra le dirigenze dello Stato

Valutazione di risultato del DS

Direttiva n. 11 del 18/09/14, punto a3:

L'INVALSI ha definito gli indicatori per

la valutazione dei Dirigenti Scolastici.

Il modello di valutazione della Dirigenza

Scolastica dovrà prestare attenzione

all'operato del Dirigente Scolastico, ai fini

della valutazione dei risultati della sua

azione dirigenziale.

Resta condivisibile la valutazione dell’operato del Dirigente Scolastico, purché in presenza di una retribuzione di risultato pari alle responsabilità.