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Poste Italiane SpA - Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma T uTToscuol A MENSILE PER INSEGNANTI GENITORI E STUDENTI FONDATO DA ALFREDO VINCIGUERRA APRILE 2018 - NUMERO 581 - ANNO XLIII - EURO 5,00 Cosa cambia per la scuola DOPO ELEZIONI

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TuTToscuolAMENSILE PER INSEGNANTI GENITORI E STUDENTI FONDATO DA ALFREDO VINCIGUERRA

APRILE 2018 - NUMERO 581 - ANNO XLIII - EURO 5,00

Cosa cambia per la scuola

DOPO ELEZIONI

1. “Gli strumenti della legalità dei CPL per il sistema scolastico e produttivo della Lombardia”

È alla sua terza Edizione la Conven-zione tra Regione Lombardia eUSR Lombardia “Gli strumenti del-

la legalità dei CPL per il sistema

scolastico e produttivo della Lom-

bardia”, approvata all’inizio del-l’anno 2018, a sostegno dei percorsiprogettuali dei Centri di Promozio-ne della Legalità CPL della Lom-bardia.

Negli anni scolastici 2017/2018 e2018/2019 i CPL avranno la possi-bilità di continuare le loro azioni dispecializzazione sui temi del contra-sto alla corruzione e alla criminalitàorganizzata con una particolare at-tenzione al mondo dell’impresa.

A tal proposito i CPLdovranno organizzarepercorsi di AlternanzaScuola Lavoro, nei qualisiano valorizzati “gli

aspetti dell’anticorruzio-

ne o di tutte le componen-

ti (responsabilità sociale,

riconoscimento del valo-

re delle norme, fonda-

menti valoriali ed etici...)

che concorrono alla co-

struzione di una gestio -

ne/am ministrazione lega-

le e trasparente dell’im-

presa”. Dovranno inoltreessere stipulate Conven-zioni con imprese, asso-ciazioni, enti e istituzioni

che consentano il raggiungimento difinalità educative e formative coe-renti con gli ambiti tematici del pro-getto e con l’obiettivo di instaurareun rapporto di proficua e reciprocacollaborazione tra mondo della scuo-la e mondo produttivo.

Un modello di reti provinciali, iCPL, che da quest’anno saranno co-ordinate da un Tavolo tecnico regio-nale costituito da tutti i referenti deiCPL, da rappresentanti di RegioneLombardia e dell’USR Lombardia,con la finalità anche di raccogliere epubblicare i materiali didattici rea-lizzati nel triennio della loro storia.

2. L’identità dei CPL

In Lombardia nel 2015 sono nati 13Centri di Promozione della Legalità

(CPL), uno in ogni provincia, duenell’area metropolitana di Milano,grazie ad una Convenzione tra Re-gione Lombardia e Ufficio Scolasti-co Regionale per la Lombardia1,che rappresentano reti tra scuole eterritorio (enti, istituzioni, associa-zioni, ecc.) che attraverso uno stra-ordinario patto educativo sono im-pegnate nella lotta alla corruzione ealla criminalità organizzata, condot-ta attraverso gli strumenti della co-noscenza, della consapevolezza,dell’impegno e dell’alleanza cultu-rale. Nella tabella qui sotto si ripor-tano i dati, aggiornati a novembre2017, relativi alla composizionedelle reti di scopo2 di inter-ambitocostituitesi come Centri di Promo-zione della Legalità.

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Un punto di riferimento in materia di educazione alla legalità

I Centri di Promozione dellaLegalità (CPL) della Lombardia:un nuovo modello di governance

a cura di Delia Campanelli * e dei membri della commissione tecnico-scientifica dell’USR Lombardia: Claudia Casavola **, Simona Chinelli *** e Generosa Quattrocchi ****

Ad oggi i CPL hanno, in partico-lare, affrontato nell’ambito dellearee dell’anticorruzione e della lottaalla criminalità organizzata le tema-tiche della corruzione nella Pubbli-ca Amministrazione (anno scolasti-co 2015/2016) e dello sviluppo eco-nomico fondato sulla responsabilitàsociale e la leale concorrenza tra leimprese (anni scolastici 2016/2017,2017/2018).

Ciascuna tematica è stata declina-ta dai CPL in maniera specifica, te-nendo conto delle caratteristiche delterritorio di riferimento.

In questi primi tre anni di progettoi Centri di Promozione della Legali-tà (CPL) sono diventati, per tutte leprovince, punti di riferimento in ma-teria di educazione alla legalità.

Infatti non solo gli enti, le istitu-zioni e le associazioni sono coinvol-ti sia nelle fasi progettuali che nelleiniziative organizzate dalle scuoledelle reti, ma i CPL ricevono co-stanti richieste di coinvolgimentonegli eventi promossi dalle diverserealtà che sul territorio si occupanodi contrasto alla corruzione e allacriminalità organizzata.

3. Il modello di governance

L’organizzazione del progetto si èsvolta su due piani di governancedistinti: da un lato il coordinamen-to da parte di ciascuna scuola capo-

fila del lavoro di tutti i soggetti in-terni alle reti territoriali (CPL), dal-l’altro il coordinamento svolto dal-l’Ufficio Scolastico Regionale sui13 CPL, al fine di garantire l’effet-tivo ed efficace processo di condi-visione e trasferimento delle espe-rienze. Il modello di governancedel sistema dei CPL può essereschematizzato come nella figuraseguente.

Un’organizzazione, quella sopraillustrata, che ha consentito di inter-cettare le migliori risorse in terminiprofessionali ma anche esperienzia-li, presenti nelle scuole.

L’impianto organizzativo regio-nale ha previsto l’istituzione di unacommissione tecnico-scientifica, in-cardinata presso l’USR Lombardia,che ha curato le Linee guida proget-

tuali che hanno orientato i lavori diciascuna rete, monitorandone gliesiti, e che ha predisposto tutti glistrumenti formali (ad esempio Con-venzioni quadro di inizio progetto),indispensabili per l’avvio delle atti-vità. Le linee d’indirizzo sono statepoi tradotte in progetti di rete speci-fici da un Gruppo di progetto che,per ogni rete, doveva anche preve-dere la presenza della componentestudentesca e di quella dei genitori.

Il coordinamento regionale haguidato il lavoro dei CPL da molte-plici punti di vista:

l quello comunicativo;l quello qualitativo e di contenuto;l quello amministrativo e contabi-

le.Dal punto di vista comunicativo

sono state intraprese diverse inizia-tive a supporto di una efficace cir-colazione delle informazioni e delleesperienze tra i CPL.

Ciò è stato possibile attraverso larealizzazione di un sito dedicato aiCPL (http://www.cpl-lombardia.it/),dove vengono rappresentate in ma-niera unitaria l’identità, la storia, lepeculiarità, le attività, le iniziativeed i materiali prodotti dai 13 CPL.Inoltre al termine di ogni anno diprogetto la commissione tecnico-scientifica ha organizzato una gior-nata dedicata alla presentazione allacomunità civile e scolastica, nonchéalle istituzioni di tutta la Lombardia,del lavoro svolto dai Centri, con unforte e crescente coinvolgimentodei ragazzi, i veri protagonisti del-l’azione educativa, che hanno as-sunto il ruolo di organizzatori, coor-dinatori e relatori.

Dal punto di vista qualitativo e di

contenuto si sono organizzate riu-nioni periodiche con i referenti deiCPL per una verifica della comunecomprensione ed applicazione delleLinee guida progettuali e per uncontinuo confronto sull’avanzamen-to delle attività. Si è anche costante-mente monitorato che le iniziativeintraprese sul territorio fossero rea-lizzate in maniera omogenea e coe-rente per tutte le province. Nel con-tempo si è utilizzato il sito dedicatoai CPL anche come strumento per lacondivisione delle iniziative e delleesperienze di maggior rilievo, pre-ventivamente valutate dalla com-missione tecnico-scientifica.

Dal punto di vista amministrati-

vo e contabile la comunicazione èstata fondamentale: si sono utiliz-zate riunioni periodiche con iDSGA impegnati nelle rendiconta-zioni, favorendo il necessario dia-logo tra loro ed i docenti referenti epromuovendo la giusta integrazio-

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ne tra l’attività didattica e quellaeconomica. Si è adottato un model-lo di scheda di rendicontazione pro-posto dalla commissione tecnico-scientifica, condiviso con tutti iDSGA. Lo stesso è stato realizzatoper rispondere a requisiti di sempli-cità nella compilazione, chiarezzanella comprensione, esaustivitàdelle informazioni contabili e dicontesto, efficacia, adattabilità e re-plicabilità in tutte le fasi di rendi-contazione del progetto, creandocosì uno strumento riutilizzabile inqualunque altra attività di rendicon-tazione progettuale.

4. I cardini del lavoro dei CPLOgni CPL ha promosso sui temidelle Linee guida progettuali regio-nali:l corsi di formazione per docenti,

dirigenti scolastici, studenti, per-sonale ATA e genitori;

l attività laboratoriali per gli allie-vi e percorsi di alternanza scuola- lavoro;

l iniziative di sensibilizzazione ri-volte al territorio;

l studio del fenomeno della corru-zione nella pubblica amministra-zione e nel mondo dell’impresa;

l individuazione, nel proprio terri-torio, di esempi di sistemi produt-tivi basati sulla responsabilità so-ciale;

l elaborazione di proposte di inter-vento per combattere lo specificoambito di illegalità.Varie sono state le tipologie di

coinvolgimento della cittadinan-

za: convegni sui temi dell’educa-zione alla legalità, proiezioni difilm con dibattiti, giornate/settima-ne o Festival della Legalità, mostreaperte al territorio, spettacoli teatra-li, “Notte bianca della legalità” conil coinvolgimento dei Tribunali,spettacoli musicali, fiaccolata lungole vie della città, marce della legali-tà, intitolazione di luoghi, cene rea-lizzate con i prodotti coltivati neibeni confiscati alle mafie, flashmob, tornei sportivi dedicati alla

Legalità e gestione di un bene con-fiscato alla mafia utilizzato comesede del CPL.

Il coinvolgimento dei genitori èstato significativo soprattutto negliaspetti qualitativi, sia nella faseprogettuale che nelle azioni di par-tecipazione agli eventi organizzatidalle reti.

Grande attenzione è stata data allaformazione dei docenti, anche conl’intenzione di individuare dellestrategie educative più efficaci perprevenire comportamenti inclini al-le azioni criminali e corrotte, par-tendo dalla intercettazione dellagrammatica dei comportamenti co-siddetti legali. La formazione di cuisopra ha avuto come obiettivo favo-rire la specializzazione degli inse-gnanti sui temi dell’educazione allalegalità, sfruttando tutte le metodo-logie e gli strumenti più innovativi,al fine di favorire nelle scuole unasolida programmazione, che com-prendesse tutti i cicli scolastici, dal-la scuola d’infanzia alla scuola se-condaria di secondo grado, garan-tendo la verticalizzazione del curri-colo e l’inserimento nella quotidia-nità scolastica dell’educazione allalegalità, in particolare del contrastoalla criminalità organizzata.

La formazione dei docenti ha ri-guardato una molteplicità di temi,alcuni dei quali sono stati: econo-mia civile, educazione economica, ibeni confiscati alle mafie, le ecoma-fie, il whistle blowing, le buone pra-tiche della pubblica amministrazio-ne, la storia delle mafie, i comporta-menti mafiosi, l’educazione di fron-te alla sfida delle mafie e alla colo-nizzazione della ‘ndrangheta, lecompetenze dell’ANAC, le mafietra sociologia ed economia globale,la penetrazione del fenomeno ma-fioso nelle province lombarde, la re-sponsabilità sociale d’impresa, lagiustizia riparativa come educazio-ne alla prevenzione e alla solidarie-tà, la corruzione nello sport, gliaspetti principali dell’e-commerce,le sofisticazioni.

Il lavoro svolto dai CPL ha sicu-ramente aumentato l’investimento,sui temi dell’anticorruzione e delcontrasto alla criminalità organizza-ta, delle scuole appartenenti alle re-ti, rispetto agli istituti che non vifanno parte, ciò dimostrato anchedai risultati della recente rilevazio-

ne attivata dall’USR Lombardia,che aveva come obiettivo quello diindagare le modalità di gestione del-l’educazione alla legalità nellescuole della Lombardia.

Le attività nelle scuole rivolte inmodo specifico agli studenti sonostate di diversa natura e volte a faracquisire ai ragazzi una consapevo-lezza critica nei confronti della cor-ruzione e della criminalità organizza-ta, puntando l’attenzione su diversiaspetti: i profili di responsabilità pe-nale, il riconoscimento degli stru-menti legali di denuncia, la cono-scenza di modelli socialmente re-sponsabili, le modalità di realizza-zione di un’impresa legale, etica e ci-vile, la normativa e la gestione deibeni confiscati, la disciplina dei reaticontro la Pubblica Amministrazione,con particolare riferimento alla cor-ruzione.

Sono state utilizzate differenti mo-dalità formative: oltre alla lezionefrontale-espositiva nella forma dellalezione in classe, del convegno e deiseminari, le scuole hanno fatto ricor-so soprattutto a percorsi laboratoria-li, di ricerca-azione, nei quali sonostati impiegati anche strumenti qualiil teatro, il fumetto e il cinema.

Sono state prodotte, nel contestodelle attività laboratoriali dei ra-gazzi, ricerche sull’infiltrazionemafiosa nei territori di riferimento,app della legalità, progetti relativiad eventi e spettacoli teatrali, per-corsi di ed. alla legalità peer to pe-er, giochi interattivi (“I pizzini del-la legalità”). L’impegno dei CPL èstato quello inoltre di elaborarepercorsi di Alternanza Scuola La-

voro sui temi dell’educazione allalegalità, in particolare dell’anticor-ruzione e dell’antimafia, sperimen-

uuu

tando modelli efficaci e trasferibili.

Significativi sono i rapporti che si

sono instaurati tra le scuole e il si-

stema produttivo, con la finalità di

rafforzare il tessuto economico nel-

la prospettiva del sostegno nei con-

fronti di procedure di trasparenza ed

integrità.

Sempre con una attenzione alla

funzione orientante della scuola,

anche in riferimento alle professio-

ni che rientrano nel contrasto alla

criminalità organizzata, molti sono

stati gli incontri tra gli studenti e tut-

ti i principali attori impegnati nella

antimafia e anticorruzione: magi-

strati, avvocati, associazioni, pro-

fessionisti degli istituti penitenziari,

docenti universitari, testimoni, fa-

miliari delle vittime di mafia, am-

ministratori locali e regionali.

Nell’ottica di una educazione alla

legalità che si radica innanzitutto

nel contesto esperienziale più pros-

simo dello studente, condizione im-

prescindibile per lo sviluppo di

competenze di cittadinanza utili per

affrontare gli ambiti della corruzio-

ne e della criminalità organizzata, la

maggior parte dei CPL si è concen-

trata anche sugli aspetti di responsa-

bilità e rendicontazione sociale ne-

gli istituti scolastici.

Le scuole appartenenti alle reti

hanno inoltre affrontato l’educazio-

ne alla legalità valorizzando i diver-

si piani di studio: gli istituti alber-

ghieri, ad esempio, hanno elaborato

menu specifici a favore dell’antima-

fia, itinerari enogastronomici e ini-

ziative legate al mondo della risto-

razione.

5. I dati del coinvolgimento

della comunità scolastica

Per meglio comprendere la signifi-

cativa ricaduta che le diverse inizia-

tive dei CPL hanno avuto su tutte le

componenti della comunità scolasti-

ca si riportano nella tabella qui so-

pra alcuni tra i più significativi, ag-

giornati al novembre 2017.

Relativamente alle iniziative pub-

bliche rivolte al territorio (conferen-

ze, eventi in piazza, spettacoli tea-

trali) nella tabella qui sotto i dati di

sintesi.

6. Strategie comunicative dei CPL

In aggiunta al sito dedicato ai 13

CPL, coordinato dal Tavolo Tecnico

scientifico, ciascun centro di Pro-

mozione della Legalità ha creato un

proprio Piano della comunicazione

articolato in modalità multicanale,

attraverso l’utilizzo di siti internet

dedicati, di profili Facebook, Twit-

ter, canali Youtube, ecc.

Per maggiori dettagli si rimanda

al sito regionale dedicato ai CPL, il

cui link di riferimento è: http://

www.cpl-lombardia.it/, nel quale è

possibile reperire i link ai siti pro-

vinciali dei CPL, nell’area “chi sia-

mo – mappa dei CPL”. n

*Direttore Generale dell’USR Lombardia

** Funzionario informatico-statisticodell’USR Lombardia

*** Referente ed. alla Legalità dell’USR Lombardia

**** Funzionario amministrativo

1 La prima Convenzione, che è statasottoscritta nel dicembre 2014 da UfficioScolastico Regionale per la Lombardia eRegione Lombardia, D. G. Sicurezza,Protezione civile e Immigrazione, haportato nel 2015 alla costituzione dei13Centri di Promozione della Legalitàpermanenti (CPL). La secondaconvenzione, che è stata sottoscritta nelmarzo 2016, ha consentito ai CPL diconsolidare le competenze nell’ambitodei temi oggetto del Protocollo dal titolo“Gli strumenti della Legalità dei Centridi Promozione della Legalità (CPL)”.

2 Ogni rete di scopo ha una scuola capofilaresponsabile del coordinamento siaprogettuale che amministrativo-contabile, ai sensi della Legge107/2015(art. l, commi 70, 71, 72e 74).

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