Tutto_Misure 03/2014

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TUTTO_MISURE- ANNO 16, N. 03 - 2014 ANNO XVI N. 03 ƒ 2014 ISSN 2038-6974 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO/ Torino - nr 3 - Anno 16 - Settembre 2014 In caso di mancato recapito, inviare al CMP di Torino R. Romoli per restituzione al mittente, previo pagamento tariffa resi AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA GRUPPO MISURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE EDITORIALE “Salute e benessere” per tutti! IL TEMA: SALUTE E BENESSERE Indagini specialistiche per l’efficientamento energetico Misurare il comfort termo-igrometrico in ambienti indoor LE NUOVE PAGINE La pagina di ACCREDIA La pagina di A.L.A.T.I. La pagina di IMEKO ALTRI ARGOMENTI La norma 17025 - Audit parte II Storia degli accelerometri parte II Visione Artificiale: Embedded Vision LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ” TUTTO _MISURE TUTTO _MISURE

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L'unica Rivista Italiana interamente dedicata alle misure e al controllo di qualità - Direttore Franco Docchio

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A F F I D A B I L I T À& T E C N O L O G I A

GRUPPO MISURE ELETTRICHEED ELETTRONICHE

EDITORIALE“Salute e benessere” per tutti!

IL TEMA: SALUTE E BENESSERE

Indagini specialistiche per l’efficientamento energetico

Misurare il comfort termo-igrometrico in ambienti indoor

LE NUOVE PAGINELa pagina di ACCREDIA

La pagina di A.L.A.T.I.

La pagina di IMEKO

ALTRI ARGOMENTILa norma 17025 - Audit

parte II

Storia degli accelerometri parte II

Visione Artificiale: Embedded Vision

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORIORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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Editoriale: “Salute e benessere” per tutti! (F. Docchio) 165Comunicazioni, ricerca e sviluppo da Enti e Imprese

Notizie nel campo delle misure e della strumentazione 167Il tema: Misure per la Salute e il Benessere

Indagini specialistiche per l’efficientamento energetico (G. Mercurio, E. Marcarelli, L. Farisco, M. Pappone) 173Misurare il comfort termo-igrometrico in ambienti indoor(G.M. Revel, M. Arnesano, F. Pietroni) 177

Gli altri temi: Misure MeccanicheGli attuatori piezo accelerano la microstrutturazione (S. Arnold, F. Neumann, E.C. Reiff) 181

La pagina di AccrediaIntervista a Federico Grazioli, Presidente di Accredia (a cura di R. Mugno, F. Nizzero) 185

La pagina di A.L.A.T.I.Associazione dei Laboratori di taratura Italiani(a cura di P. Giardina) 189

La pagina di IMEKOPresentazione di IMEKO, International Measurement Confederation (a cura di P. Carbone) 191

Campi e compatibilità elettromagneticaMigliorare attraverso il confronto – Confronto interlaboratorio di emissione radiata 30 MHz – 1.000 MHz (C. Carobbi, M. Cati, A. Bonci, C. Panconi, M. Borsero, G. Vizio) 193

Le Rubriche di T_M: Visione ArtificialeEmbedded Vision: i sistemi embedded capaci di estrarre informazioni dalle immagini (a cura di G. Sansoni) 201

I Seriali di T_M: Misure e FidatezzaTecniche di analisi della fidatezza: FMECA - Failure Mode, Effects and Criticality Analysis - Parte II (M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni) 205

Le Rubriche di T_M: Tecnologie in campoAffidabilità e sicurezza con le applicazioni speciali. Tre casi aziendali: meccanica, trasporti pubblici, automotive (a cura di M. Mortarino) 209

Le Rubriche di T_M: Metrologia legale e forenseRicostruzione dei consumi di energia elettrica – Parte II (V. Scotti) 215

Spazio Associazioni Universitarie di MisuristiDalle Associazioni Universitarie di Misuristi 219

Spazio delle altre AssociazioniNotizie dalle altre Associazioni 222

Lo Spazio degli IMP e Metrologia generaleLa revisione del VIM – Vocabolario Internazionale di Metrologia (L. Mari) 225

Metrologia... per tuttill libro di Sergio Sartori (a cura della Redazione) 228I materiali di riferimento: quale uso farne e come gestirli? (a cura di M. Lanna) 229

Manifestazioni, Eventi e FormazioneGrande successo per Metrology for Aerospace 2332014-2015: eventi in breve 234

Commenti alle norme: la 17025Audit interno – Parte II (N. Dell’Arena) 235

Storia e CuriositàLa storia degli accelerometri - Parte II (a cura di A. Romanelli) 237

Abbiamo letto per voi 240News 188-202-204-214-216-222-226-227-232

TUTTO_MISUREIN QUESTO NUMERO

TUTTO_MISURE ANNO XVIN. 03 ƒ

2014

Indagini specialistiche per l’efficientamento energeticoExpert surveys for energy efficiency

G. Mercurio,E. Marcarelli,L. Farisco,M. Pappone

173

Confronto interlaboratorio di emissione radiata 30 MHz - 1.000 MHzInterlaboratory comparison of radiated emission 30 MHz - 1.000 MHz

C. Carobbi, M. Cati, A. Bonci, C. PanconiM. Borsero, G. Vizio

193La revisione del VIMThe revision of the VIM

L. Mari

225

Misurare il comfort termo-igrometricoin ambienti indoorA low-cost sensor for thermal comfort

G.M. Revel,M. ArnesanoF. Pietroni

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“Health and wealth” for all!

“Salute e benessere” per tutti!

Cari lettori!Eccoci al rientro dalle vacan-ze estive, dopo un’estate me-teorologicamente “da dimen-ticare”, almeno per il NordItalia. Da dimenticare sonoanche il tasso di disoccupa-zione, l’indice dei consumi,la fiducia degli Italiani in un“giro di boa”. Da dimentica-re è la spedizione in Brasiledella Nazionale, da dimenti-

care sono le Madonne che si inchinano… e l’elencoè lungo. In compenso, almeno la prima tappa deltormentone della Riforma del Senato si è conclusacon buona soddisfazione del nostro Presidente delConsiglio, che ora sta dedicandosi a riforme struttu-rali che dovrebbero incidere sull’economia… pec-cato che poi, a furia di legiferare, va a finire che cisi dimentica dei decreti attuativi (come sanno gliimprenditori, questi ultimi sono spesso ben piùimportanti delle leggi stesse), rischiando di far nau-fragare le buone intenzioni. Di ieri è l’intenzionedichiarata di guardare alla Germania come esem-pio da seguire (ma guarda!) per le riforme del lavo-ro, per la flessibilità, per il lavoro ridotto in tempi dicrisi, ecc. Il problema è però, come sempre, di men-talità… E poi c’è la nuova riforma della Scuola.Basta con le supplenze, e scatti retributivi legati almerito. C’era bisogno di aspettare tanto?Veniamo a noi e alla nostra Rivista. Il tema del nu-mero che leggete, a tutta prima, può sembrare stra-no: “Misure per la salute e il benessere”. Devo con-fessare di aver “preso in prestito” il nome del temadal Rettore della mia Università (Brescia) che, perchi non lo sapesse, è diventata un’Università temati-ca. Da un po’ di tempo si chiama “Università di Bre-scia Health & Wealth” (appunto: salute e benesse-re). L’idea è quella di focalizzare le attività di ricer-ca di base e applicata e di convogliare gli investi-menti su tematiche che abbiano come riferimento lasalute del cittadino e il suo “star bene” nell’ambien-te in cui vive. In altre parole, tutti i principali temi diricerca che sono prioritari in Horizon 2020: salute,invecchiamento, servizi avanzati, tutela dell’am-biente, energia, città “smart”, e così via. E la nostraUniversità può essere una buona testimone di tuttociò, con le sue “aree” (= ex Facoltà) che così benesi integrano nel territorio e si completano a vicenda(Ingegneria, Economia, Medicina e Giurispruden-za). Auguri per l’ambizioso Progetto! Pur non di-menticando altri temi che forse con la salute e il be-

nessere non hanno molto a che vedere in senso stret-to, (tipo le tecnologie di produzione o la fisica nuclea-re), ma per i nostri Dipartimenti sono ugualmente im-portanti! Ed ecco, tornando a noi, perché ho sceltoquesto tema stanti gli argomenti di due articoli pub-blicati in questo numero.Sono molto soddisfatto, e spero lo sarete anche voiquando avrete finito di scorrere la Rivista, dei suoinuovi contenuti: la Rubrica di Accredia, la Rubricadell’Associazione dei Laboratori di Taratura Italiani(A.L.A.T.I.), quella di IMEKO, la nuova Rubrica delnostro Michele Lanna (cui voi lettori siete particolar-mente affezionati, stante il successo da voi tributato aisuoi articoli pubblicati sulla Rivista Telematica) che sichiama “Metrologia… per tutti”. Oltre alle Rubricheormai consuete. La famiglia dei Misuristi sta crescen-do, anche grazie all’”adozione”, da parte della Rivi-sta e di A.L.A.T.I., del forum “Misurando.org”, di cuigià abbiamo parlato e di cui parleremo ancora. Valela pena ribadire a voi l’invito a frequentare il forume, per i più esperti, entrare a far parte dei suoi “pane-list”? Per me sì: repetita juvant.Dal lato delle Associazioni dei Misuristi Italiani, è si-curamente significativa la notizia contenuta nellaRubrica a essi dedicata, che il “ranking” scientificodelle principali riviste in cui i Misuristi si riconosconosta aumentando, e con questo l’impact factor perso-nale dei ricercatori nel contesto delle procedure abili-tative. Bene così: un grande “in bocca al lupo” ai ri-cercatori coinvolti nelle procedure!In questo numero trovate un articolo di Luca Mari suilavori per la Revisione del Vocabolario Internaziona-le di Metrologia (il VIM) in vista della sua quarta edi-zione (prevista a breve). Dal testo dell’articolo, masoprattutto dalle parole del Prof. Mari alla Giornatadella Misurazione dello scorso Giugno (la presenta-zione è in T_M News), emerge un appello a tutti colo-ro che si interessano di scienza delle Misure (Univer-sitari, degli Enti, dei Laboratori di taratura e prove,dell’industria), a intervenire attivamente a questo sfor-zo di “modernizzazione” della metrologia, sforzoche mira a togliere stereotipi ormai desueti e ad avvi-cinare questa disciplina alle moderne scienze del ven-tunesimo secolo.Nell’augurarvi, come ogni anno, un buono e (speria-mo sempre) proficuo rientro alle attività autunnali,continuo ad attendermi da voi contributi, stimoli,comunicati, articoli e, perché no, anche proposte dimiglioramento della Rivista.Buona lettura!

Franco Docchio

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Notizie nel campo delle misuree della strumentazione

La Redazione di Tutto_Misure ([email protected])

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FORMAZIONE IN METROLOGIA

POLIMI+CEFRIEL:Finalmente un Master in Metrologia industriale!

Per venire incontro alle crescenti richieste delle imprese industriali dicompetenze sempre più aggiorna-te e multidisciplinari nel settoredelle misure è stato deciso di pro-gettare e realizzare un Master diprimo livello in Metrologia In-dustriale.Il Master, progettato dal Politecnicodi Milano con la gestione di CEFRIELe i patrocini di GMEE, GMMT, CEI,ACCREDIA, AEIT e l’appoggio di As-solombarda, sarà sviluppato con ilsostegno economico della RegioneLombardia nell’ambito delle attivitàdi Alto Apprendistato (disciplinatodall’art. 5 del d.lgs. n. 167/2011,cosiddetto Testo Unico dell’apprendi-

stato, e dal recente decreto, denomi-nato Jobs Act, del 20 marzo 2014,n. 34 convertito con legge 16 mag-gio 2014, n. 78 e pubblicato inGazzetta Ufficiale 19 maggio 2014,n. 114).In sintesi, al fine di favorire l’inseri-mento dei giovani nel mondo del lavo-ro, l’Apprendistato si configura conun contratto di lavoro a tempoindeterminato al cui interno sicolloca un rapporto formativoa tempo determinato. Al termine del periodo di formazione,rivolto al conseguimento del titolo uni-versitario di Master, viene data sia aldatore di lavoro sia al lavoratore lafacoltà di recedere liberamentedal contratto (senza obbligo dimotivazione), con il solo obbligo delpreavviso.Nel caso in cui nessuna delle partieserciti il recesso, il rapporto di ap-prendistato prosegue come rapportodi lavoro subordinato a tempo inde-terminato ordinario.

In base alla normativa, l’obbligodi stabilizzazione viene limitato

ai datori di lavoro con almeno 50lavoratori dipendenti: “esclusiva-mente per i datori di lavoro cheoccupano almeno cinquanta dipen-denti l’assunzione di nuovi appren-disti è subordinata alla prosecuzio-ne, a tempo indeterminato, del rap-porto di lavoro al termine del perio-do di apprendistato, nei trentaseimesi precedenti la nuova assunzio-ne, di almeno il 20 per cento degliapprendisti dipendenti dallo stessodatore di lavoro”.Quindi le aziende sopra i 50 dipen-denti devono assumere almenoil 20% degli apprendisti, termi-nato l’apprendistato, con contratto atempo indeterminato.Possono essere assunti con il contrattodi alto apprendistato (con durata noninferiore a 24 mesi) con la frequenzaa questo Master, tutti coloro che:• abbiano non più di 29 anni d’età;• soddisfino i requisiti per l’acces-so al Master di Primo Livello(laurea triennale, magistrale o equiva-lente);• abbiano residenza o domicilioin Lombardia (se necessario ildomicilio può essere anche fissatopresso l’azienda che assume, chedeve avere almeno una sede in Lom-bardia).Il contratto di Alto Apprendistato pre-vede vantaggi economici con sgravifiscali e contributivi pari a circa il10% del costo della retribuzione, conla possibilità anche per l’azienda,sulla base delle previsioni dei contrat-ti collettivi, di uno specifico inquadra-mento dell’apprendista.I costi della formazione sonocompletamente a carico del-l’ente gestore del progetto diAlto Apprendistato; a caricodell’azienda resta l’onere dellaretribuzione dell’apprendista,con i vantaggi contributivi efiscali previsti.

NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATIONThis section contains an overview of the most significant news from ItalianR&D groups, associations and industries, in the field of measurement scien-ce and instrumentation, at both theoretical and applied levels.

RIASSUNTOL’articolo contiene una panoramica delle principali notizie riguardanti risul-tati scientifici, collaborazioni, eventi, Start-up, dei Gruppi di R&S Italiani nelcampo della scienza delle misure e della strumentazione, a livello sia teo-rico che applicato. Le industrie sono i primi destinatari di queste notizie,poiché i risultati di ricerca riportati possono costituire stimolo per attività diTrasferimento Tecnologico.

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Il conseguimento del titolo di Masterprevede l’acquisizione da parte del-l’apprendista di 60 CFU (Crediti For-mativi Universitari). Il calendario di-dattico è organizzato sui 24 mesi didurata del contratto con presenzamensile degli apprendisti in au-la/laboratorio di 2/3 giorni almese.

L’azienda che parte-cipa al progetto de-ve mettere a dis-posizione un Tu-tor Aziendaleogni due appren-

disti, che a sua vol-ta partecipa a un cor-

so di formazione di 40 ore(sempre finanziato dal progetto), attoa prepararlo all’impegno che dovràaffrontare.La tempistica che attualmente si pre-vede per l’avvio delle attività è laseguente:

• Raccolta lettere d’intenti (non impe-gnative) alla partecipazione entroinizio Settembre 2014;• Approvazione progetto dalla Regio-ne Lombardia entro fine Settem-bre 2014;• Stesura e firma del contratto di ogniApprendista il primo giorno o qualchegiorno prima dell’avvio dell’aula;• Avvio dell’aula: Novembre 2014(previsione).

Il Master è rivolto a fornire una pre-parazione multidisciplinare chepermetta di gestire in modo coeren-te tutte le diverse problematiche chesi possono incontrare a livello indu-striale e che riguardano non solo lascelta della strumentazione, i criteriper assicurare le necessarie presta-zioni metrologiche e l’uso della stru-mentazione (dal punto di vista tecni-co ed economico), ma anche lemodalità di utilizzo dei risultati dellamisura (ai fini del controllo di pro-cesso e per assicurare il soddisfaci-mento dei requisiti di Qualità).Il Master si propone inoltre di supe-rare la divisione tra metrologiascientifica, metrologia industriale emetrologia legale offrendo una visio-ne di assieme che consenta al tecni-

co esperto di misure di poter intera-gire con le altre strutture aziendali,offrendo non solo le corrette rispostema anche nuovi stimoli per potercontribuire al miglioramento dei pro-dotti e, più in generale, della quali-tà della produzione.Il master si articolerà in quattroaree principali:

• Qualità delle Misure, Sistemi Quali-tà e Normativa;• Misure elettriche ed elettroniche;• Misure meccaniche, termiche, diportata e ambientali;• Gestione tecnico/economica dellaStrumentazione e dei Laboratori.Il Master, di durata biennale, rilasciaun totale di 60 CFU:• lezioni in aula per 40 CFU(400 ore complessive di lezione/eser-citazione/laboratorio e visite a labo-ratori aziendali);• due project work della dura-ta totale di circa 450 ore. Ogniproject work, mappato sulla reale atti-vità lavorativa, darà la possibilità agliapprendisti di approfondire in modopratico gli argomenti trattati in aula. Ilsecondo project work costituirà esamefinale che l’apprendista discuteràdavanti alla commissione di Master.Con i due project Work l’apprendistaacquisisce 20 CFU.

L’Ateneo di riferimento è il Poli-tecnico di Milano, dove si terranno leattività in aula e in laboratorio conuna presenza di due/tre giornate almese (da definire se consecutive odivise nelle diverse settimane).Patrocini: Politecnico di Milano;GMEE (Associazione Italiana GruppoMisure Elettriche ed Elettroniche);GMMT (Gruppo Nazionale di MisureMeccaniche e Termiche); AEIT (Asso-ciazione Italiana di Elettrotecnica,Elettronica, Automazione, Informaticae Telecomunicazioni) con la SocietàASTRI – “Scienze e Tecnologie per laRicerca e l’Industria”; ACCREDIA(Ente Italiano di Accreditamento); CEI(Comitato Elettrotecnico Italiano).Riferimenti:Prof. Roberto Ottoboni, Politecnicodi Milano – Direttore del Master;Ing. Fabio Giani – CEFRIEL – Re-sponsabile Gestionale.

DAI LABORATORI DI RICERCA

Accreditamento NI del Laboratorio dell’Universitàdegli Studi di Cagliari

L’Ing. Sara Sulis, dell’Unità GMEEdi Cagliari ha ottenuto l’accredita-mento come Certified LabVIEW As-sociate Developer (CLAD) della Na-tional Instruments (NI).In seguito ha attivato presso il Diparti-mento di Ingegneria Elettrica ed Elet-tronica dell’Università degli Studi diCagliari una NI LabVIEW Aca-demy, certificando l’insegnamento“Laboratorio di LabVIEW” del Corsodi Laurea Magistrale in IngegneriaElettronica come corso di formazioneCLAD.

In particolare, a giugno 2014 si è te-nuta la prima sessione di certificazio-ne: il 100% degli studenti ha ottenutola certificazione di primo livello.

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Occhi “Padovani” sulla Cometa

È un telescopio tutto padovano a fotografare lacometa Churyumov-Gerasimenko e la prima immagine èstata acquisita a più di 600 milioni di km dalla terra. Abordo della sonda “Rosetta”, che dopo quasi tre annid’ibernazione a gennaio si è risvegliata, c’è infatti “Osi-ris”, uno strumento di raccolta d’immagini estremamentesofisticato, interamente progettato, realizzato e collau-dato da un team padovano, cui è costato ben dieci annidi lavoro e la collaborazione di una nutrita squadra diprofessori e ricercatori del gruppo di Misure Mec-caniche e Termiche dell’Università di Padova.La missione Rosetta, dell’Agenzia Spaziale Europea(ESA) lanciata nel marzo 2004, nasce con l’intento distudiare le comete e, in particolare, 67/p Churyumov- Gerasimenko, per carpire dalla loro composizione isegreti del sistema solare: secondo alcune teorie,infatti, sarebbero state proprio le comete, passandosporadicamente all’interno del Sistema Solare, a por-tare con sé materiale organico o che potesse facilita-re la nascita della vita sui pianeti. Di qui il nome “Rosetta”, dalla stele che svelò, attra-verso la comparazione con il greco, i misteri deigeroglifici egiziani.“Osiris consta di due telescopi” spiega il Prof. StefanoDebei, vicedirettore del Cisas e docente di MisureMeccaniche e Termiche del Dipartimento di Ingegne-ria Industriale, che è stato autore del progetto inizia-le e coordinatore del team operante a Padova per leattività di progettazione realizzazione e collaudo.“Prima di arrivare alla cometa, Osiris ha osservato laTerra, Marte e due satelliti, S tein e Lutetia. A fine2010 la sonda è entrata in ibernazione e a gennaiodi quest’anno ha completato con successo la fase dirisveglio. In questi giorni il satellite si trova a “solo”180 km dalla cometa e, grazie ai telescopi e all’ottu-ratore elettromeccanico, si stanno elaborando imma-gini uniche (http://www.esa.int/Our_Activities/Space_Science/Rosetta), con le quali si sta carat-terizzando il nucleo ad alta risoluzione, e si è rico-struita la forma 3D attraverso algoritmi di stereovi-sione.”

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I.N.Ri.M. ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA METROLOGICA

ANSA riporta risultati dell’I.N.Ri.M. nel campo delle misure di capacitàScrive ANSA: “La Corea del Sud, daanni all’avanguardia nel settore del-l’elettronica, userà una tecnologiadigitale messa a punto in Italia perrealizzare il proprio campione nazio-nale di capacità elettrica, la grandez-za fisica che entra in scena ogni voltache si ha a che fare con un dispositi-vo elettrico o elettronico.

I ‘cervelli’ che hanno sviluppato que-sta tecnologia sono quelli dell’IstitutoNazionale di Ricerca Metrologica(I.N.Ri.M.) di Torino. Il loro ‘sistemadi ponti digitali d’impedenza’ haun’importanza fondamentale perl’accuratezza delle misure in ambitoindustriale e presenta numerosi van-taggi che hanno attirato l’attenzionedel Korea Research Institute of Stan-dards and Science (Kriss). I sistemitradizionali che servono a determina-re il farad (l’unità di misura dellacapacità elettrica) sono infatti circuitidispendiosi e di grandi dimensioni, ilcui funzionamento richiede la costan-te presenza di operatori altamente

specializzati. Quella dell’I.N.Ri.M. èinvece una tecnologia a basso costo,compatta, maneggevole e automati-ca, basata su tecniche digitali, ingrado di assicurare gli stessi livelli diaccuratezza dei sistemi classici”.Per saperne di più: https://www.ansa . i t / s c i enza/no t i z i e /rubriche/fisica/2014/06/20/s i s tema-d i -m i sura -made-in - i ta ly -per - la - corea-de l -sud_a075a605-6f1c-42c0-b6f8-aa1747da5b1a.html

Il fisico Massimo Inguscio, Presidente I.N.Ri.M., nella classifica delle “beautiful mind” scientifiche del nostro tempo

Il Presidente del-l’Istituto Nazio-nale di RicercaMetro logica( I . N . R i . M . )Massimo In-guscio è unadelle “beautifulmind” del no-stro tempo. Loafferma una re-

cente indagine dell’Istituto ThomsonReuters, effettuata con strumenti webd’indagine (InCites, Essential ScienceIndicators e Web of Science).Sono in tutto 3.200 le menti scientifi-che più brillanti dell’ultima decade,quelle considerate in grado d’influen-zare presente e futuro della ricerca.Tra di essi 55 sono italiani, 5 lavora-no a Torino e 5 sono donne. La classifica è basata su due parametri:pubblicazioni e numero di citazioni rice-vute. Gli studiosi sono stati suddivisi in21 settori: si va dalle scienze mediche,con 15 nomi italiani, alla farmacologia,alle scienze agrarie, alla matematica,alla psichiatria, alla chimica, alla scien-za dei materiali, alla geologia, ecc. Tra i fisici Inguscio è l’unico italianopremiato. Con sorpresa perché, comespiega: “Sulla scena internazionalesono numerosi gli scienziati italiani at-tivi in questo campo”.Fisico quantistico, co-fondatore delLaboratorio LENS (European Labora-tory for Non-Linear Spectroscopy) del-l’Università di Firenze, Inguscio è

stato di recente nominato Presidentedell’I.N.Ri.M., l’Istituto metrologicoitaliano che ha la sua sede a Torino.Il riconoscimento ideato dall’IstitutoThomson Reuters per i tremila classifi-cati è una sorta di coccarda digitalecon la scritta “Highly cited”, che cia-scuno potrà pubblicare sulla propriapagina Web.

DALLE IMPRESE

Il Gruppo Misure Elettronichedi Agilent (EMG) è diventatoKeysight Technologies!

Riceviamo dal Presidente e CEO diKeysight Technologies questa notizia,di sicuro interesse per i cultori delleMisure Elettroniche.

“Come annunciato lo scorso settembre2013, Agilent Technologies ha decisodi separarsi in due aziende indipen-denti quotate in borsa: una dedicata al-le bioscienze, alla diagnostica e ai ri-spettivi settori applicativi, l’altra dedica-ta alla strumentazione elettronica di mi-sura e collaudo, che ha preso il nomedi Keysight Technologies. Dal 1°agosto abbiamo ufficialmente iniziato apresentarci con il nuovo nome di Key-sight che, per il momento, rimane unasocietà interamente controllata da Agi-lent Technologies, ma entro i primi dinovembre 2014 è previsto diventeràuna società del tutto indipendente.Siamo fiduciosi che vi abituerete adassociare il nome Keysight agli stessivalori di qualità, innovazione e livellodi supporto che vi aspettate da noi. Ilnome Keysight ricorda la possibilità divedere cose che altri non riescono avedere, di ottenere informazioni piùapprofondite e di comprendere megliociò che vi serve per favorire l’innova-zione tecnologica. Keysight raccogliel’eredità delle numerose ‘prime volte’ottenute nel corso dei 75 anni di storiache risalgono alla fondazione di HP ealla nascita della Silicon Valley. Come

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COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPODA ENTI E IMPRESE

nuova azienda ci impegniamo anchenoi a ottenere una nuova serie di primevolte, che vi aiuteranno a vostra voltanel mettere a frutto un patrimonio diconoscenze utili per sviluppare soluzio-ni tecnologiche di nuova generazione.Crediamo che il nostro nuovo nome cat-turi lo spirito della nuova organizzazio-ne e il DNA dei nostri dipendenti, com-petenti e capaci di guardare al futuro.Potete contare sui nostri 9.500 dipen-denti e sul loro impegno nel guada-gnarsi la vostra fiducia offrendovi quo-tidianamente le soluzioni e il supportodi qualità che vi aspettate da noi. I vo-stri contatti, così come i processi opera-tivi per ricevere supporto e gestire gliordini, rimarranno gli stessi di oggi.Ponendo al centro della nostra atten-zione solamente la strumentazione elet-tronica e le vostre esigenze, vi garanti-remo il massimo impegno nel potenzia-re la nostra offerta, per potervi propor-re soluzioni ancora più innovative.

Apprezziamo molto il rapporto dicollaborazione che abbiamo instau-rato con voi e non vediamo l’ora dicontinuare in futuro con lo stesso im-

pegno, per molti anni a venire.Cordiali saluti.Ron Nersesian (President e Chief Exe-cutive Officer - Keysight Technologies)”

TUTTO_MISURETUTTO_MISURELA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI

ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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T_M ƒ 173T_M ƒ 173T_M N. 3/14 ƒ 173

MISURE PER LA VALUTAZIONEDELLE PRESTAZIONI DELL’INVOLUCRO

Analisi “Light”Le strutture industriali si qualificanoquali sistemi fortemente energivori,caratterizzati da un elevato fabbiso-gno di energia e da un’ampia diversi-ficazione negli usi finali della stessa. Laverifica delle prestazioni energetichedegli edifici e la certificazione energe-tica delle infrastrutture industriali è statacondotta in accordo con:

• Il D.lgs. 192/2005 e il D.P.R.59/2009;• Le linee guida nazionali per la cer-tificazione energetica;• Le norme UNI in materia di rispar-mio energetico (UNI/TS 11300).

Al fine d’individuare, analizzare,classificare e monitorare il livello diprestazioni delle strutture industriali,in modo da delinearne il comporta-mento energetico, è stato necessarioinnanzitutto, dopo aver raccolto preli-minarmente le informazioni energeti-co-anagrafiche per ogni infrastruttura

(marca Trotec, modello BO25), peranalizzare punti altrimenti irraggiun-gibili, per conoscere la composizionedelle pareti, la presenza o meno d’iso-lante e gli eventuali spessori dei di-versi materiali che le compongono.Per ciò che riguarda le pareti traspa-renti, mediante lo spessimetro MerlinLaser_GMGlass sono stati misurati glispessori del vetro e del distanziale, èstata rilevata la presenza di vetri tratta-ti e di eventuali pellicole. Vale la penadi evidenziare le difficoltà operativeincontrate nell’analisi di spessometrierichieste in punti a dir poco difficili daraggiungere poiché appartenenti a pa-reti vetrate continue, per le quali le mi-sure delle dimensioni sono state rileva-te ricorrendo al metro a laser.

Analisi TermoflussimetricaTra le grandezze indispensabili per unacorretta valutazione delle prestazioni diun involucro, una importantissima è sen-za dubbio la trasmittanza. La misura del-la trasmittanza in opera è un metodonon invasivo, alternativo ai metodi nume-rici di calcolo o a quelli stratigrafici.L’effettuazione delle prove termoflussi-metriche è avvenuta nella perfetta os-servanza della normativa di riferimen-to, la normativa ISO 9869 “Thermalinsulation – Building elements – In-situmeasurement of thermal resistanceand thermal transmittance”, che defi-nisce le specifiche per una corretta ri-levazione in sito.Lo strumento utilizzato per l’indaginetermoflussimetrica si compone di undata logger della Ahlborn, completodi sonde di temperatura, piastra flus-simetrica e software per l’elaborazio-ne dei dati acquisiti. Si riportano, diseguito, le principali specifiche tecni-che di ciascun componente:

New Solution Enterprise srl - [email protected]

EXPERT SURVEYS FOR ENERGY EFFICIENCY: A CASE STUDY OF INDUSTRIAL FACILITIESThe paper deals with the expert surveys conducted by the New SolutionEnterprise (NSE) Srl, through inspections to some industrial facilities, duringwhich we made measurements on thermal and brightness comfort, on thethermal performance of opaque and transparent structures and on the eva-luation of the mechanical and electrical systems, aimed at the evaluation ofthe energy characteristics of buildings and at the identification of possibleoperations for energy efficiency improvements and optimizations.

RIASSUNTOLa memoria descrive le indagini specialistiche condotte dalla New SolutionEnterprise (NSE) Srl, attraverso sopralluoghi presso alcune strutture indu-striali, durante i quali, al fine di valutare le caratteristiche energetiche degliedifici e individuare i possibili interventi di efficientamento energetico, sonostate effettuate misurazioni in campo dedicate alla valutazione del comforttermico e luminoso, alla valutazione delle prestazioni dell’involucro siaopaco sia trasparente, e al rilievo degli impianti meccanici ed elettrici.

e sistema edificio-impianto, procedereall’analisi energetica di dettaglio.Nell’ambito delle indagini specialisti-che condotte dalla NSE srl si è opera-to attraverso sopralluoghi presso cia-scun edificio della realtà industrialeindagata, durante i quali sono state ef-fettuate misurazioni in campo di spe-cifici parametri fisici con particolareinteresse per l’involucro che è risulta-to, da sopralluoghi preliminari, senzadubbio l’elemento più sensibile, com-plesso e quindi più importante daanalizzare, in quanto, nella maggiorparte dei casi, caratterizzato da note-voli fenomeni di dispersione termica.Pertanto è stato fondamentale dotarsinon solo di strumenti comuni comemetro o fotocamera digitale, utili perverificare le caratteristiche geometri-che dell’involucro, ma anche di stru-menti tecnici specifici quali l’endosco-pio e lo spessimetro. In particolare,per la parte opaca dell’involucro, da-ta la difficoltà logistica di operare instrutture industriali (dove peraltro, perragioni di sicurezza, spesso non è sta-to possibile effettuare carotaggi), èstato necessario l’uso dell’endoscopio

MISURE PER LA SALUTE E IL BENESSERE

Indagini specialisticheper l’efficientamento energetico

G. Mercurio, E. Marcarelli, L. Farisco, M. Pappone

Caso di studio di strutture industrialiIL TEM

A

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striali, nel rispetto delle indicazionimetodologiche richieste per l’ade-guato utilizzo della tecnica diagno-stica all’infrarosso, abbia comporta-to un notevole impegno ad affron-tare e risolvere i vari ostacoli so-prattutto di natura logistica, prece-dentemente evidenziati.Lo strumento utilizzato per le indaginiIR è una termocamera della ChavinArnoux, C.A. 1888 con le seguenticaratteristiche tecniche:• Tipo di rilevatore: matrice a pianofocale non raffreddato;• Risoluzione spaziale IFOV: 1,1 mrad;• Risoluzione termica NETD: 0,05 °C;• Accuratezza: ± 2 °C;• Intervallo spettrale: 8,0 – 14,0 µm(Long Wave);• Risoluzione sensore: 384 x 288pixel;• Immagine visiva: 640 x 480 pixel,full color;• Campo di misura: -20 ÷ +600 °C.Inoltre ci si è avvalsi dell’utilizzo di untermoigrometro per il rilievo puntualedella temperatura e dell’umidità del-l’ambiente interno ed esterno, e di unanemometro a filo caldo per il rilievodella velocità del vento.Il termoigrometro utilizzato è di marcaTrotec, modello BC20; a seguire sirichiamano le principali caratteristi-che tecniche:• Risoluzione: 0,1% RH -0,1% °C;• Intervallo di misura umidità: 0-100% RH;• Precisione umidità: ± 2% RH (a25 °C e tra il 5-95% RH);• Intervallo di misura temperatura: -30 °C ÷ +100 °C;• Precisione temperatura: ± 1 °C.L’anemometro utilizzato è di marcaTrotec, modello TA 300; le principalicaratteristiche tecniche sono:

L’elaborazione dei dati registrati daldata logger è stata condotta con ilmetodo delle medie progressive, checonsiste nel calcolare la conduttanzautilizzando a ogni istante, invece deivalori istantanei misurati di flusso etemperatura, i valori medi calcolati sututti gli istanti precedenti. Nella Fig. 1si riportano i grafici dei valori medidel flusso e delle temperature rilevatedai sensori, nonché il valore dellaconduttanza media.Nello specifico, dall’analisi di tali gra-fici si noti come il ∆T tra ambienteinterno ed esterno si è mediamentemantenuto abbastanza ampio, non si so-no registrate inversioni termiche, e c’èstata la richiesta convergenza asinto-tica della conduttanza media. Infine,per il calcolo della trasmittanza termi-ca U è stata necessaria la valutazionedel contributo apportato dalle resi-stenze termiche superficiali interne edesterne.

Analisi TermograficaIn ultimo, ma non meno importante aifini dell’analisi energetica condotta,è stata effettuata l’analisi termografi-ca, metodo di diagnosi non distrutti-vo, che consente esclusivamente va-lutazioni di tipo qualitativo e nonquantitativo, e in generale teso allaverifica di eventuali discontinuità del-le strutture e alla verifica dello statod’isolamento dell’edificio oggettod’indagine.È importante evidenziare che un’inda-gine termografica finalizzata al rilievodelle eventuali dispersioni termiche diuna struttura richiede la verifica dellecondizioni meteo prima della battutatermografica, nonché il rispetto di op-portune condizioni al contorno di tem-peratura, umidità e vento che influen-zano in maniera determinante l’esitodelle indagini, renden-do in talune circostan-ze difficile la correttainterpretazione dei ter-mogrammi e impeden-do, tra l’altro, di enfa-tizzare al meglio alcunifenomeni. Ancora unavolta, è facile immagi-nare come condurre ta-li analisi in realtà indu-

Data logger ALMEMO 2590-3S:• precisione: ± 0,03% del valore mi-surato, 2 digit;• temperatura di esercizio: da -10 a60 °C; umidità: da 10 a 90%;• software AMR CONTROL V5 perscarico dati, programmazione dellostrumento e trasferimento dati;Piastra flussimetrica FQ A017 C:• conforme alla norma ISO 9869;• precisione: 5% a 25 °C;Sonde di temperatura TTER/x permisure a contatto superficiale:• sensore termocoppia tipo T CuCuNi:Rame Cu (+) – Costantana CuNi (-);• sensibilità di 48,2 µV/°C;• intervallo di temperature di utilizzo:-200 °C e 400 °C;• precisione: 0,5 °C nel campo -20 °C – + 50 °C.Software grafico SUBB per calcolo ereport trasmittanza; caratteristicheprincipali:• elaborazione dati per calcolo diret-to di conduttanza e trasmittanza;• metodi di calcolo: metodo delleMedie Progressive e metodo matema-tico Black Box.Per il corretto posizionamento dei sen-sori di temperatura e della piastra flussi-metrica, per ciascuna prova si è esegui-ta una termografia semplificata, in accor-do alla norma UNI EN 13187:2000.Ciò si è reso necessario al fine di as-sicurare l’omogeneità termica e ma-terica della parete oggetto d’indagi-ne, così da ridurre il rischio di unerrato posizionamento dei sensori incorrispondenza di eventuali fughe dimalta, o più genericamente in corri-spondenza di discontinuità dei mate-riali, e quindi per verificare l’assen-za di ponti termici, umidità intersti-ziale e superficiale, ovvero di ele-menti macroscopici che possano farsignificativamente variare i risultatidell’analisi.Tutti i sensori sono stati fissati allaparete con l’utilizzo di carta nastro,sufficientemente lontani da fonti dicalore, protetti dall’irraggiamentosolare diretto, dalla ventilazione na-turale e dalla pioggia e più in gene-rale dai fenomeni climatici che pos-sano alterare il risultato finale del-l’indagine.

N.03ƒ

; 2014 IL

TEMA�

Figura 1 – Valori medi di flusso, temperature e conduttanza

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ne tutt’altro che banale.Si è, infine, ricorsi a misura-zioni più specifiche quale ilrilievo dei consumi degli im-pianti elettrici ricorrendo acontabilizzatori professionalidi energia elettrica in gradodi rilevare i consumi d’interiimpianti (es. climatizzazio-ne, illuminazione, ecc.) o disingole e specifiche parti diun edificio anche relativa-mente estese in termini di

superficie: la tensione istantanea [V],intensità di corrente [A], potenzaistantanea [W], fattore di potenza[cosϕ]. Mediante tale misuratore, lad-dove è stata possibile l’individuazionedegli appositi quadri elettrici, sonostati rilevati contemporaneamente tuttiquesti parametri nonché l’energiaassorbita espressa in Wh o kWh peril periodo di tempo monitorato.Nello specifico, è stato utilizzato ilcontatore campione marca Zera, mo-dello TPZ308 avente le seguenti spe-cifiche tecniche:

• Tensione di prova ed errore di misu-ra: 40-300 V, < 0,05%;• Corrente di prova diretta ed erroredi misura: 50 mA - 6 A, < 0,05%;• Corrente di prova con pinza am-perometrica ed errore di misura: 0,5-120 A, < 0,15%;• Range di frequenza: 40-70 Hz;• Modalità di misurazione: 4 fili atti-va/reattiva/apparente, 3 fili attiva/reattiva, 2 fili attiva/reattiva;• Errore di misura della potenza/energia con la misurazione direttadella corrente: E < 0,1%;• Errore di misura della potenza/energia mediante pinza amperometri-ca: < 0,2%.

SVILUPPI FUTURI

Le indagini specialistiche descritte sicollocano nell’ambito di un lavoro peril quale sono previste fasi successivein cui, sulla base delle informazioni edei dati misurati e raccolti dalla NSEsrl, si è resa possibile la ricostruzionedi modelli energetici, tramite i qualisarà analizzata criticamente la situa-

zione energetica così inquadrata econfrontata con parametri medi diconsumo al fine d’individuare inter-venti migliorativi per la riduzione deiconsumi e dei costi [1].

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. “La valutazione delle caratteristicheenergetiche degli edifici esistenti (dia-gnosi energetica): valutazioni da aba-co, strumentali e firma energetica”,Bologna-marzo 2012, Stefania Fal-cioni.

T_M ƒ 176

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;2014

Gianpaolo Mercurioè laureato in IngegneriaElettronica. È amministra-tore della NSE srl ed eser-cita la professione di con-sulente in ambito energe-

tico per la gestione, la razionalizzazio-ne e l’ottimizzazione delle risorse ener-getiche di piccole, medie e grandiimprese.

Ermenegildo Marca-relli è laureato in Inge-gneria Elettronica. È am-ministratore della M&MConsulenza srl, aziendaimpegnata nel campo

delle misure energetiche prevalentemen-te in ambito industriale e terziario. Svol-ge consulenze specifiche nel settoredella produzione di energia elettrica dafonte rinnovabile e convenzionale.

Loredana Farisco èlaureata in Ingegneria deiMateriali. Lavora pressola NSE srl nella gestione,nell’ottimizzazione e nel-l’esercizio degli impianti

di produzione di energia da fonti rinno-vabili.

Marta Pappone è lau-reata in Ingegneria Ener-getica. Lavora presso laNSE srl nel settore ener-gia con particolare inte-resse all’ambito delle mi-

sure per la gestione e l’ottimizzazionedi risorse energetiche.

Figura 2 – Esempi d’indagini termografiche

• Risoluzione: 0,01 m/s;• Intervallo di misura velocità: 0,1-25,0 m/s;• Precisione misura: ± 5% + 1 d delvalore misurato.

Le indagini sono state condotte inaccordo alla UNI EN 13187/2000,“Prestazioni termiche degli edifici –Rivelazione qualitativa delle irregola-rità termiche negli involucri edilizi –Metodo all’infrarosso”.A seguire si riportano alcuni esempid’indagine termografica.

MISURE PER IL RILIEVO DEGLI IMPIANTI MECCANICI ED ELETTRICI

Durante l’analisi e il rilievo degli edifi-ci si è reso utile e necessario acquisi-re anche informazioni relative agli im-pianti meccanici ed elettrici al fine didefinire un corretto bilancio energeti-co. Per la valutazione degli impiantimeccanici si è proceduto con la rile-vazione delle temperature superficialidegli stessi mediante l’impiego di ter-mometro a infrarossi marca HT model-lo 3301: ciò al fine di rilevare se l’iso-lamento di tubazioni risultava suffi-ciente o meno.Attraverso l’uso dell’anemometro afilo caldo e dell’endoscopio, prece-dentemente citati, è stato possibilemisurare la velocità dell’aria nellecanalizzazioni nonché ispezionare econtrollare punti inaccessibili degliimpianti. Naturalmente, è facile com-prendere come accedere alla “zonatecnica” di sistemi industriali sia stataun’impresa particolarmente impegna-tiva, e la rilevazione delle grandezzed’interesse direttamente sulle macchi-

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Università Politecnica delle MarcheDip. Ingegneria Industrialee Scienze Matematiche, [email protected]

MISURE DI COMFORTPER EDIFICI PIÙ EFFICIENTI

Il monitoraggio di un edifico dovrebbeincludere la funzione primaria che l’e-dificio stesso è chiamato ad assolvere:il benessere degli occupanti. Il concet-to di benessere passa attraverso l’inte-razione tra l’utente e l’insieme edificio-impianti, da un punto di vista sia termi-co sia acustico e visivo. Considerandoil comfort termico, le condizioni ottima-li per garantire l’attività e la produttivi-tà possono essere raggiunte attraversoil controllo degli impianti di climatizza-zione e dei componenti attivi dell’in-volucro edilizio. Molto spesso il controllo è basato sullamisura della sola temperatura dell’aria.Tuttavia tale grandezza non è rappre-sentativa delle reali condizioni percepi-te dagli occupanti, o almeno non lo èper tutti allo stesso tempo. Infatti, pren-dendo l’esempio di un ambiente qualeun ufficio con una superficie vetrata, glioccupanti delle postazioni vicine allasuperficie vetrata si troveranno a perce-pire una sensazione di caldo in caso diradiazione solare o di freddo nel caso

di basse temperature esterne. La stessacondizione non si avrà per chi occupale postazioni più lontane.Una distribuzione di temperature ra-dianti sarà la causa della differenzadi comfort percepito nell’ambiente.Gli occupanti avranno quindi diverserichieste di riscaldamento o raffresca-mento e un sensore di temperaturanon può fornire questa informazioneal sistema di controllo. I sistemi tradi-zionalmente usati per la termostata-zione degli ambienti non tengonoconto di questi fenomeni. Al contrario,un sistema intelligente di controllopotrebbe sfruttare questa informazio-ne per gestire in maniera ottimale icarichi termici da fornire all’ambiente.Un sistema di questo tipo porterebbea una gestione raffinata dell’impiantodi climatizzazione con conseguenterisparmio energetico e miglioramentodel comfort degli occupanti.

IL SISTEMA DI MISURA

Il sensore sviluppato (che prende ilnome di Comfort Eye) propone una

possibile soluzione al problema di ot-timizzazione della misura di comfort[1-4]. Si tratta di un sistema a bassocosto per il monitoraggio real-timedelle condizioni di comfort negli am-bienti indoor che è stato sviluppatodal gruppo di Misure Meccaniche eTermiche dell’Università Politecnicadelle Marche nell’ambito del progettoeuropeo CETIEB – Cost Effective Toolsfor Better Indoor Environment in Retro-fitted Energy Efficient Buildings(www.cetieb.eu). Il progetto mira asoddisfare i requisiti di qualità dell’a-ria e di comfort indoor, da un lato svi-luppando strumenti di misura in gradodi monitorarne le caratteristiche (peres. VOC, luminosità RGB, CO2, com-fort) con la giusta accuratezza, dal-l’altro implementando tecnologie chepossano attuare un controllo ottimalecon sistemi attivi e passivi.Il sistema per la misura del comfort èbasato su un sensore IR a termopila(Fig. 1) installato sul soffitto dell’am-biente, e movimentato per eseguire lascansione delle temperature dellepareti e calcolare il valore di tempe-ratura media radiante in accordo conla norma ISO 7726 [5]. I dati acqui-siti da tale sensore, insieme a quelli dialtri sensori ambientali (termistore perla temperatura dell’aria, capacitivoper l’umidità, a film caldo per veloci-tà dell’aria, piranometro per la radia-zione solare) connessi all’unità di con-trollo, vengono gestiti da un micro-controllore embedded implementatocon tecnologia Arduino per essereelaborati e calcolare gli indici di com-fort termico (PMV – predicted meanvote e PPD – predicted percentage of

A LOW-COST SENSOR FOR THERMAL COMFORTA tool for the real-time monitoring of indoor thermal comfort is presented.The core device is a low-cost IR sensor assembled with two fixed-stepmotors, installed on the ceiling of the room and integrated with other sen-sors. The tool scans the indoor surfaces to measure the temperature distri-bution. Mean radiant temperature (Tr) and predictive mean vote (PMV) arecomputed at several positions, and sent through a wireless/wired connec-tion. This opens the possibility to the advanced control of the environment.

RIASSUNTOL’articolo presenta un dispositivo per il monitoraggio real-time del comforttermico in ambienti indoor. Il cuore del sistema è un sensore IR a bassocosto assemblato con due servo motori, installato sul soffitto dell’ambientee integrato con altri sensori ambientali. Il sistema scansiona le superficiinterne per misurarne la temperatura. La temperatura media radiante (Tr) eil Predicted Mean Vote (PMV) vengono calcolati per più posizioni nell’am-biente e trasmessi via wireless/wired, aprendo la strada a strategie avan-zate di controllo ambientale.

MISURE PER LA SALUTE E IL BENESSERE

Misurare il comforttermo-igrometrico in ambienti indoor

G.M. Revel, M. Arnesano, F. Pietroni

Un sistema innovativo basato su sensori IRIL TEM

A

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dissatisfied in accordo con la normaISO 7730 [6]) in più punti della stanza.Il calcolo di questi parametri quantita-tivi di comfort richiede anche la cono-scenza dei parametri personali relati-vi al livello metabolico e al livello divestiario, che vengono forniti median-te valori noti da normativa per le de-stinazioni d’uso dell’ambiente. Tutta-via tra le funzionalità innovative del si-stema è stata inclusa anche la possi-bilità di misurare l’attività metabolicaattraverso il monitoraggio real-timedella frequenza cardiaca dei sogget-ti. Ovviamente questa funzionalità èpensata per applicazioni particolariquali potrebbero essere l’AAL (Am-bient Assisting Living) o ambienti dovesi pratica attività sportiva [7]. Infatti, inquesti ambienti sono normalmenteusati sensori indossabili per la misuradella frequenza cardiaca. Per tale moti-vo, tra i sensori integrabili con il siste-ma vi sono anche le fasce cardiache ei fotopletismografi a basso costo.Le informazioni fornite dal sistemapossono essere inviate direttamente alsistema di controllo proprio come fa ilsensore di temperatura con un termo-stato o con un sistema di controllo del-l’HVAC. Il sistema si attesta a un livel-lo di costo paragonabile a quellodello stesso termostato e include unaApp, sviluppata in ambiente Android,che ne facilita l’uso attraverso smartdevices. Attraverso questa App è pos-sibile fare la configurazione inizialedel sistema e accedere a una serie difunzionalità. Ad esempio, è possibilefare l’analisi dei dati acquisiti, visua-lizzando i profili delle grandezzemisurate o degli indicatori di comfort,come il PMV delle varie posizioni del-

l’ambiente o come il valoremediato di lungo termine. Ilconcetto generale del siste-ma di misura è schematiz-zato in Fig. 2.

LE PRESTAZIONI DI MISURA

Le prestazioni del sistema di misurasviluppato sono state valutate median-te confronto con centralina microcli-matica (Delta Ohm HD32.1). Le prove effettuate in ambiente reale ditipo ufficio hanno rivelato una devia-zione del sistema IR rispetto alla centra-lina di 0,0 ± 0,5 °C sulla temperaturamedia radiante di 0,1 ± 0,1 °C sulPMV. I risultati delle prove effettuatesono illustrati nelle Fig. 3.a e 3.b,mentre l’analisi dell’incertezza è statadiscussa in [4].Il risultato ottenuto è frutto di una cali-brazione specifica effettuata sul sen-sore IR per poter ottenere la misura ditemperatura delle superfici internecon una incertezza di ±1 °C. La calibrazione è stata effettuata inuna test room con superfici a tem-peratura omogenea controllata. Con i test sono state ricavate le carat-teristiche metrologiche delsensore al variare degli an-goli d’incidenza, distanzaed emissività della super-ficie scansionata. Tale procedura ha per-messo l’impiego di sensoriIR a basso costo per lo svi-luppo del sistema di misu-ra real-time del comfort.Inoltre anche i sensori ditemperatura/umidità e ve-locità dell’aria sono staticalibrati in laboratorio neirange tipici di applicazio-ne del sistema. Le prestazioni complessivedel sistema sviluppato so-no riassunte in Tab. 1, in-cluse le caratteristiche deisensori ambientali e diquelli indossabili even-tualmente da integrare,usati per monitorare i pa-rametri ambientali e per-

sonali come richiesto dalla normaISO 7726.

PROSPETTIVE FUTURE

Il sistema al momento è un prototipoin fase di validazione in ambientireali. È stato installato in scuole e uffi-ci per validarne la capacità di moni-toraggio e in ambienti controllati perstudiarne la capacità d’interagire consistemi di gestione intelligente dell’e-dificio. Nei test effettuati il sistemanon è stato usato come soluzionestand-alone, ma come soluzione inte-grata con sistemi di monitoraggio econtrollo. Infatti, l’elevata interopera-bilità ne ha permesso l’integrazionecon reti esistenti in modalità plug&play.La domanda di brevetto è stata depo-sitata e ora il gruppo dell’UniversitàPolitecnica delle Marche vuole portare

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Figura 1 – Sensore a infrarossi integrato nel sistema di scansione dell’ambiente

Figura 2 – Schema generale dell’applicazionedel sistema di misura

Figura 3 – Confronto tra la misura con sistema IR e con centralina microclimatica

per temperatura media radiante (a) e PMV (b)

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Gian Marco Revel èProfessore Associato di Mi-sure Meccaniche e Termi-che presso il Dipartimentodi Ingegneria Industriale eScienze Matematiche del-

l’Università Politecnica delle Marche. Svol-ge ricerca nel settore dei sensori avanzatie delle tecniche di misura in diversi campiindustriali, in particolare la domotica, icontrolli non distruttivi, la vibro-acustica ealtre applicazioni nell’industria delle co-struzioni. È Coordinatore della Piattafor-ma Tecnologica Italiana delle Costruzionie attualmente Delegato del Rettore per laProgettazione Europea dell’Università Poli-tecnica delle Marche.

Marco Arnesano è As-segnista di Ricerca presso ilDipartimento di IngegneriaIndustriale e Scienze Mate-matiche dell’Università Poli-tecnica delle Marche. La sua

attività di ricerca riguarda lo sviluppo di si-stemi e metodi di misura per il monitorag-gio energetico e del comfort negli edifici.

Filippo Pietroni è stu-dente del terzo anno diDottorato in IngegneriaMeccanica e Gestionalepresso il Dipartimento diIngegneria Industriale e

Scienze Matematiche dell’UniversitàPolitecnica delle Marche. Svolge la suaattività nell’ambito dello sviluppo di si-stemi di misura innovativi delle condi-zioni di comfort termigrometrico.

il prototipo sul mercato affiancando, ein alcuni casi sostituendo, le attuali tec-nologie per il monitoraggio e il con-trollo degli ambienti.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. Revel G.M., Sabbatini E. e Arnesa-no M. – 2012 Development and expe-rimental evaluation of a thermographymeasurement system for real-time moni-toring of comfort and heat rate exchan-ge in the built environment Measure-ment Science and Technology 23035005 12pp.2. Revel G.M., Arnesano M. e PietroniF. – 2013 An innovative low cost IRsystem for real-time measurement ofhuman thermal comfort Proc. Int. Conf.IAQ2103 (Vancouver, Canada, 15-18October 2013).3. Revel G.M., Arnesano M. e Pietroni F.– 2014 A low-cost sensor for real-timemonitoring of indoor thermal comfort forambient assisted living Ambient AssistedLiving (Switzerland: Springer Internatio-nal Publishing) pp 3-12.4. Revel G.M., Arnesano M. e Pietroni F.– 2014 Development and validation of alow-cost infrared measurement system forreal-time monitoring of indoor thermalcomfort Measurement Science and Tech-nology Accepted Manuscript 10pp.5. ISO 7726 Ergonomics of the thermalenvironment – instruments for measuringphysical quantities 2002 (Geneva:International Standardization Organiza-tion).

6. ISO 7730 Ergono-mics of the thermal en-vironment – Analyticaldetermination and inter-pretation of thermalcomfort using calcula-tion of the PMV and PPDindices and local ther-mal comfort criteria2005 (Geneva: Interna-tional StandardizationOrganization).7. Revel G.M. e Arnesa-no M. – 2014 Measu-ring overall thermalcomfort to balance ener-gy use in sports facilitiesMeasurement 55 pp382-393.

N.03ƒ

;2014

Parametro Accuratezza

Temperatura dell’aria [°C] ± 0,3

Umidità relativa [%] ± 2,0

Velocità dell’aria [m/s] ± 0,06

Temperatura di superficie [°C] ± 1,0

Temperatura media radiante [°C] ± 0,5

Radiazione solare [W/m2] ± 5% della lettura

Predicted Mean Vote ± 0,1

Attività metabolica [met] ± 7% della lettura

Tabella 1 – Caratteristiche del sistema di misura

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1 Direttore Marketing and ProductsPhysik Instrumente (PI) GmbH & Co. KG2 Capo Dipartimento Processi Produttivi- Fraunhofer ICT-IMM, Mainz3 M.A., Editorial office Stutensee

Per ulteriori informazioni contattare:Gianluca Poli [email protected]

INTRODUZIONE

Gli attuatori basati sull’effetto piezoe-lettrico muovono carichi pesanti conrisoluzioni nella gamma sub-nanome-trica e tempi di risposta inferiori a unms, consentendo un funzionamento di-namico ad alte frequenze di scansio-ne. Inoltre, siccome questi attuatorinon hanno parti in movimento (alme-no in senso convenzionale), oltre a es-sere molto affidabili sono anche esen-ti da manutenzione. Diverse applicazioni possono benefi-ciare di queste caratteristiche fra lequali ad esempio la tecnologia medi-ca e quella fotonica, la metrologia, latecnologia dei semiconduttori finoall’automazione e alla tecnologia diproduzione.In tutte queste applicazioni gli attuato-ri piezoceramici contribuiscono aiprogressi della tecnologia. Per esem-pio, quando l’elettroerosione a tuffo èutilizzata per produrre componenti diprecisione, gli attuatori piezoelettricicontribuiscono a ridurre di gran lungai tempi di produzione.La crescente complessità dei prodottie dei procedimenti richiede processiproduttivi per aumentare costantemen-te la velocità, la precisione, la diversi-tà geometrica e una ripetibilità eleva-ta. Allo stesso tempo la tendenza nel-l’automazione è verso la miniaturiz-zazione. Quindi non c’è da stupirsiche, anche nel campo dell’elettroero-sione a tuffo, componenti di precisio-ne microstrutturati sono ora realizzatispesso in grandi quantitativi. Alcuniesempi includono la produzione dielementi filtranti o ugelli d’iniezioneper l’industria automobilistica. Questo a sua volta fa nascere lanecessità di economizzare i processiproduttivi legati alla microstrutturazio-ne: costo ed efficienza delle risorsegiocano in questo senso un ruolo fon-damentale.

OPERAZIONI DI ELETTROEROSIONE A TUFFO VELOCIZZATE PER MEZZO DI MANDRINI VIBRANTI

Questo argomento è statosviluppato dall’Istituto diMicrotecnologia a Mainz(ICT-IMM), che nel 2014 èdiventato parte della Fraun-hofer Gesellschaft. Il Sono-drive 300 (Fig. 1) è unmandrino vibrante prodot-to in serie, che nelle ope-razioni di microforatura ad alta precisione puòridurre i tempi di lavora-zione del 60% rispettoall’apparecchiatura stan-dard, impiegando un pro-cedimento brevettato (Fig.2).Il mandrino ruota e vibracon t empo raneamen t e ,impedendo che le particel-le prodotte in EDM si depo-sitino nel foro, evitandocosì di lavorarli nuo-vamente. Nei metodi tradizionaliquesto non è possibile inquanto le piccole distanzetra gli elettrodi non consen-tono alcun lavaggio micro-metrico. A seconda del materiale dalavorare e la manodopera,il percorso di vibrazione può essereimpostato e regolato in qualsiasimomento del processo.Rispetto ai metodi tradizionali, que-sto offre vantaggi sostanziali di velo-cità, accelerando l’intero processodi produzione (Fig. 3). Un foro cieco di diametro 0,2 mm inun materiale VA spesso 0,1 mm hacomportato una riduzione del tempodi lavorazione su una macchina EA12

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MISURE MECCANICHES. Arnold 1, F. Neumann 2, E.C. Reiff 3

Vibrazioni positive per l’elettroerosione a tuffoGLI

ALT

RI

TEM

I

Gli attuatori piezo acceleranola microstrutturazione

Figura 1 – Il Sonodrive 300 è un mandrino vibrante commerciale che, rispetto a un’apparecchiatura standard,

nelle operazioni di microforatura ad alta precisione, può ridurre i tempi di lavorazione del 60%, per mezzo di un procedimento brevettato

Come soluzione “Plug & Play”, il Sonodrive si adatta a tutte le macchine per l’elettroerosione

a tuffo disponibili in commercio (Immagine ICT-IMM)

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;2014

Figura 3 – Per realizzare un foro cieco del diametro di 0,2 mm su un materiale VA dello spessore di 1 mm, il tempo di lavorazione

su una macchina per elettroerosione a tuffo EA12 della Mitsubishi Electric è stato ridotto da 200 s a poco meno di 80 s.

(Immagine ICT-IMM)

per elettroerosione a tuffo della Mitsubishi Electric da200 s a poco meno di 80 s.Inoltre, con una macchina per elettroerosione CompactAgie, per un foro passante di 0,2 mm di diametro in unmateriale VA avente uno spessore di 0,4 mm è stata otte-nuta una velocità maggiore del 60% rispetto alle tecno-logie tradizionali proprio grazie a questa innovazione(Fig. 4).Il nuovo principio del mandrino vibrante combina un’eleva-ta tolleranza di concentricità da 1 a 2 µm assoluti a una ri-voluzione fino a 3.500 min-1 con una vibrazione ad altafrequenza (massimo 300 Hz) e una corsa fino a 15 µm. Ilmandrino si adatta a ogni tipo di macchina disponibile incommercio come soluzione “Plug&Play”. Il corrispondentedispositivo miniaturizzato per lo svolgimento del filo, svi-luppato anch’esso da ICT-IMM, può essere facilmenteintegrato. Questo permette di ridurre a 1 µm assoluto la tol-leranza di concentricità.

Figura 2 – a) Foro con un diametro di 64 µm generato da una macchina per l’elettroerosione a tuffo, dotata di un mandrino

di foratura vibrante. La deviazione della concentricità e cilindricità del foro è in ogni caso di solo 1 µm

(Immagine ICT-IMM). b) Foro con un diametro di soli 20 µm generato da una macchina

per l’elettroerosione a tuffo,per mezzo di un mandrino di foratura vibrante. (Immagine ICT-IMM)

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T_M ƒ 183

zoelettrici conver-tono la tensione di-rettamente in spo-stamento meccani-co. Raggiungonocorse fino a qual-che centinaia dimicrometri e di-spongono di unaalta dinamica, confrequenze di lavo-ro fino a diversecentinaia di Hertz.Naturalmente, itempi di rispostamolto contenuti deipiezo apportanobenefici anche al-l’utilizzo come uni-

tà di vibrazione.Con la sua altezza di 25 mm, undiametro di 50 mm e la sua apertu-ra interna di 25 mm, l’attuatorepotrebbe anche essere integrato nelmandrino vibrante (Fig. 6). Poiché ipiezo sono adatti anche per elevaticarichi, il moto permanente del man-drino, avendo un peso che varia dacirca 250 g a 450 g a seconda del-l’elettrodo, non è mai stato un pro-blema per i piccoli azionamenti. Senecessario, il piezo arriva a solleva-re più di 1 kg. Al contrario i compo-nenti elettromeccanici per la genera-zione di vibrazioni, avendo unastruttura e dimensioni maggiori, nonfurono considerati una valida opzio-ne per questa applicazione, dalmomento che non sarebbe stato pos-sibile integrarli in un’unità per l’usopratico.Vi sono ancora diversi argomenti cheincentivano l’utilizzo dei piezoelettri-ci; poiché il moto si basa sugli effettiallo stato solido cristallino, con que-sta tecnologia non vi è pericolo diabrasione, né sono presenti ruotedentate, cuscinetti o altre parti mec-caniche soggette a usura. Questorende l’attuatore piezoelettrico esen-te da eventuali operazioni di manu-tenzione, caratteristica importante emolto vantaggiosa dal momento cheesso prende parte all’intera duratadella lavorazione. Gli attuatori han-no già dimostrato la loro affidabilità,per esempio nei prototipi di mandri-

ni che ICT-IMM sta testando da circaquattro anni, i quali hanno oramaicompletato circa 100 milioni di ciclioperativi.L’attuatore piezoelettrico è azionato daun efficiente amplificatore di tensionead alta potenza a impulsi modulabili infrequenza, prodotto anch’esso da PI(Fig. 7). Questo amplificatore è statoappositamente progettato per le esi-genze di attuatori piezoelettrici a bas-sa tensione. Dispone di una potenza dipicco di 280 W e di una potenza me-dia di circa 100 W. Inoltre questo di-spositivo può fornire e riassorbire cor-rente fino a un massimo di 2.000 mA.Ciò permette un funzionamento dina-mico anche di attuatori ad alta capaci-tà, potendo raggiungere una bandasuperiore al kHz, più di quanto richie-sto per i micro EDM.

ANCHE UN PORTAELETTRODOVIBRANTE RISPARMIA TEMPO

Gli attuatori piezoelettrici sono statitestati e collaudati in un utensile portaelettrodo vibrante, adatto anche comesoluzione “Plug&Play” per tutte le mac-

GLI ATTUATORI PIEZO ASSICURANO LE VIBRAZIONI

Questo salto tecnologico per la micro-strutturazione è stato raggiunto com-binando la giusta quantità di Know-How con componenti di elevata quali-tà tecnica. Physik Instrumente (PI), consede centrale a Karlsruhe in Germa-nia, offre una vasta gamma di pro-dotti, tra cui gli attuatori piezo cheassicurano le vibrazioni. Ci sono di-verse buone ragioni per cui è statascelta PI.La creazione di vibrazioni è una clas-sica applicazione piezo: infatti quan-do viene applicata una tensione ACl’elemento piezoelettrico inizia a oscil-lare, creando di conseguenza le vi-brazioni (Fig. 5).Questo significa che gli attuatori pie-

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; 2014 GLI

ALTRI TEMI�

Figura 4 – Su un Compact Agie per l’elettroerosione a tuffo, un foro di 0,2 mm di diametro realizzato in un materiale VA

dello spessore di 0,4 mm è stata ottenuta una velocità maggiore del 60%, grazie al mandrino vibrante

Figura 6 – L’attuatore piezo potrebbe essere integrato in un mandrino

vibrante in una configurazione a risparmiod’ingombro (Immagine ICT-IMM)

Figura 5 – Attuatore Piezo Compatto: la generazione di vibrazioni è una classica

applicazione (Immagine PI)

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labile fino a 15 µm acceleranoil processo di produzione: unesperimento a lungo termineeffettuato con un elettrodo dimetallo duro (0,2 x 5 mm2) euna profondità di affon-damento di 7 mm ha por-tato a una riduzione no-tevole del tempo di produ-zione, pari al 70%. Da17 ore e 20 minuti si èpassati infatti a 5 ore e15 minuti. Questo puòportare beneficio a moltearee di applicazione. Esempi comuni sono mi-

crolavorazioni, lavorazionedegli utensili e degli stampi,produzione di componenti peril settore medicale, metrolo-gia e tecnologia delle mac-chine. Gli attuatori piezoelettrici usati

chine per l’elettroerosione a tuffo di-sponibili in commercio, così come peri sistemi di bloccaggio. Anch’esso è dotato di una struttura moltocompatta, pari a 80 x 80 x 150 mm3

(Fig. 8). Anche in questo caso le vi-brazioni a 300 Hz e una corsa rego-

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N.03ƒ

;2014

GLIALTRI TEMI

Figura 7 – Con un potenza di picco fino a 280 W e una potenza media di circa 100 W,

l’amplificatore progettato specificamente per attuatori piezoelettrici a bassa tensione

può fornire e riassorbire corrente fino a un massimo di 2.000 mA (Immagine PI)

Figura 8 – Grazie all’attuatore piezoelettrico anchele vibrazioni sono fornite: il porta elettrodo vibrante

Microvibe 300 per micro EDM (Immagine ICT-IMM)

come generatori di vibrazioni hannocosì dato un contributo sostanziale alprogresso della tecnologia dell’elet-troerosione a tuffo verso gli intervallimicrometrici più bassi.

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La pagina di Accredia

A cura di R. Mugno e F. Nizzero

Intervista a Federico Grazioli, Presidente di AccrediaLA

PAGIN

ADI

ACCREDIA

THE PAGE OF ACCREDIAThe National Accreditation Organization enters the staff of Tutto_Misure, asa permanent strategic partner, ensuring a high added-value contribution tothe quality of the Magazine, in the context of the measurement and testingsector, for the benefit of the industry.

RIASSUNTOL’Ente unico di accreditamento nazionale entra con un ruolo attivo nellasquadra di “TUTTO_MISURE”, garantendo valore aggiunto a livello conte-nutistico per quanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove.

DALLA COLLABORAZIONE CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ALLA RIDUZIONE DELLE TARIFFE:I RISULTATI DELL’ATTIVITÀ DI ACCREDIA NEL RACCONTODEL PRESIDENTE GRAZIOLI

Tanto è stato fatto, ma tanto restaancora da fare. Il mondo della certifi-cazione è in continua evoluzione, e lesfide che deve affrontare ACCREDIA

sono molto impegnative: il PresidenteFederico Grazioli parla dei tra-guardi raggiunti e degli obiettivi futuridell’Ente unico di accreditamento.

Tracci un bilancio del 2013:quante e quali sono state leconvenzioni realizzate loscorso anno per certificare laqualità di prodotti e servizi? Ein quali settori?

Sono state rinnovate le convenzionicon le quali i quattro diversi Ministeri(Ambiente, Lavoro, Infrastrutture e Svi-luppo Economico) hanno affidatoall’Ente il compito di accreditare gliOrganismi che effettuano verifiche suuna larga gamma (circa 15) di Diret-

tive Comunitarie, che hanno un impat-to notevole sulla sicurezza dei prodot-ti: dagli ascensori alle macchine, daidispositivi di protezione individuale aigiocattoli.É un lavoro straordinario, che in soli dueanni ha portato ad accreditare un centi-naio di nuovi Organismi, mentre altret-tanti hanno “esteso” il proprio scopo diaccreditamento. Sulla base del nostrocertificato, i Ministeri rilasciano a lorovolta l’autorizzazione e s’incaricanodella sorveglianza del mercato.Una nuova intesa è stata sottoscritta colMinistero delle Politiche Agricole, permigliorare la collaborazione già in atto

nell’importantesettore della qua-lità delle produ-zioni agroali-mentari (prodottia denominazio-ne d’origine, vinidi qualità, agri-coltura biologi-ca).

É da rimarcare che queste attività siestendono a campi sempre nuovi:dalle verifiche dei gas a effetto serra aibiocarburanti, dalle certificazionisugli eventi espositivo-fieristici aglioperatori per i gas fluorurati.

In quali casi è obbligatoria lacertificazione?

Tutte le attività prima citate, per i rap-porti con i Ministeri, obbligano a rivolgersi a Organismi di certifica-zione accreditati. Per questo (adesempio nell’ambito agroalimentare,o per le Direttive comunitarie del“Nuovo approccio”), si parla di attivi-tà “regolamentate”. Ambiti moltovasti, dunque, e spesso sotto i nostriocchi ogni giorno: pensiamo alle cal-daie, o ai giocattoli con i quali sidivertono e crescono i nostri bambini.Ma c’è un mondo poco conosciuto,che noi verifichiamo, che è quello deiLaboratori. Sono oltre 1.250 i Labo-ratori di prova e/o di taratura accre-ditati in Italia. Spesso le prove posso-no essere svolte solo da soggettiaccreditati, come nel caso delicatissi-mo dei controlli ufficiali per la sicu-rezza degli alimenti. O in quello della

Rosalba Mugno (Resp. DipartimentoTarature, Accredia, Torino)[email protected] Nizzero (Resp. RelazioniEsterne, Accredia, Milano)[email protected]

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lotta al doping sportivo. Così comevanno tarati (da Centri di taraturaaccreditati), gli autovelox, i misuratorielettrici che conteggiano l’immissionein rete di energia prodotta da impian-ti di autoproduzione, alimentati adesempio da fonti rinnovabili, o gli stru-menti per pesare.Insomma, non c’è campo delle attivitàeconomiche che possa dirsi non inte-ressato all’accreditamento.

A partire dal 2014, per la ter-za volta in poco tempo, sonostate abbassate le tariffe diaccreditamento. In che modoAccredia monitorerà il mer-cato per consentire una lealeconcorrenza tra i soggetti ac-creditati?

In primo luogo vorrei rimarcare cheACCREDIA attua costantemente eautonomamente una “spending re-

view” che, grazie a una gestione au-stera dell’Ente e alla razionalizzazio-ne delle attività, abbassa in modo rile-vante i costi dell’accreditamento. Iltutto senza gravare minimamente sullecasse pubbliche, anzi fornendo spes-so servizi in favore della collettivitàper la formazione degli operatori, ladivulgazione dei valori delle valuta-zioni di conformità e la partecipazio-ne alle attività internazionali.Siamo l’Ente che presidia le certifica-zioni indipendenti e di terza parte.Pertanto una competizione libera etrasparente, priva di condizionamen-ti, è un valore che intendiamo tutela-re, in stretta collaborazione con le or-ganizzazioni d’impresa, i soggetti ac-creditati (Laboratori e Organismi dicertificazione e ispezione) e i pubbli-ci poteri, puntando in modo partico-lare su CONSIP e Autorità di Vigilan-za del Contratti Pubblici.

Stiamo puntando l’attenzione sulle gareperché ci accorgiamo che, spesso, cisono aggiudicazioni di servizi conribassi eccessivi. Evidentemente la for-mulazione del bando non è sempre cor-retta, ovvero ci sono altre vischiositàche intendiamo portare alla luce.

L’Italia che posto occupa nelpanorama internazionale del-l’accreditamento?

Siamo uno tra i più importanti Enti nel-l’ambito internazionale anche se,numericamente, siamo “solo” al quin-to posto nell’Unione Europea per nu-mero di soggetti accreditati, il checonferma che ci sono ancora spazi dicrescita notevoli.Siamo firmatari di tutti gli Accordi in-ternazionali di mutuo riconoscimento,grazie ai quali i certificati di confor-mità e di taratura e i rapporti di provae d’ispezione rilasciati sotto il nostro

LA PAGINADI ACCREDIA

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we create synergies

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accreditamento sono riconosciuti intutto il mondo. E nell’ambito della reteeuropea degli Enti di accreditamentodue nostri dirigenti sono il punto di ri-ferimento per le attività negli ambitifood e dei laboratori di prova.Infine, nel 2015, in coincidenza conl’EXPO, ospiteremo a Milano l’assem-blea mondiale degli Enti di accredita-mento. Un evento che coinvolgerà oltre100 Paesi, con i nostri colleghi chesaranno impegnati per oltre dieci gior-ni in una lunga serie di riunioni tecni-che. Un’importante vetrina per i nostriOrganismi e Laboratori accreditati.

Quali certificazioni hanno re-gistrato maggiore crescita nel2013?

La crescita più importante ha riguarda-to le certificazioni delle figure profes-sionali, passate in un anno da 80.200a oltre 132.000. Un contributo impor-tante in tal senso lo ha dato la Leggen. 4/2013 che ha disciplinato le pro-fessioni non organizzate in Ordini oCollegi e ha previsto che la qualifica-zione dei professionisti passi ancheattraverso la certificazione accreditatadelle loro competenze. Considerandoche questa normativa riguarda poten-zialmente più di un milione di lavora-tori, ci aspettiamo che tali certificazio-ni continueranno a crescere.Per quanto riguarda invece le certifi-cazioni dei sistemi di gestione, chesono quelle più diffuse tra le imprese,abbiamo avuto incrementi significativinelle certificazioni per la salute e sicu-rezza sul lavoro e per l’ambiente, conaumenti tra il 10% e il 20%, mentrerimangono sostanzialmente invariatequelle relative ai sistemi di gestionedella qualità pur risultando sempre lepiù diffuse con circa 83 mila aziendecertificate con i loro 124 mila siti pro-duttivi.Quanto ai trend di settore, cresce ladomanda di certificazione delle costru-zioni, dei servizi alle imprese, del set-tore metallurgico e del commercio.

Quali vantaggi si possonoevidenziare per le aziendecertificate?

Come è emerso anche dal secondo rap-porto “Qualità, crescita e innovazione”

che abbiamo realizzato insieme al CEN-SIS e presentato lo scorso febbraio nel-l’ambito delle attività del nostro Osserva-torio sulla Qualità, le performance delleaziende certificate per il loro sistema digestione della qualità mostrano miglioriindicatori di redditività, una gestione cor-rente più efficiente e una maggiore pro-duttività rispetto ad aziende non dotatedi questo sistema certificato.Si può affermare, numeri alla mano,che certificare il sistema di gestioneaziendale aumenta la competitività per-ché migliora l’efficienza; d’altro canto èdifficile parlare di qualità di un prodot-to o di un servizio se l’impresa non haregole ben precise e chiari obiettivi.La certificazione, qualificata dalnostro accreditamento, permette inol-tre alle aziende di accedere più facil-mente al mercato comunitario e inter-nazionale in virtù della partecipazio-ne di ACCREDIA al network interna-zionale degli Enti di accreditamento,cui accennavo prima.

Quali sono i programmi di Ac-credia per il 2014?

Il 2014 sarà un anno di particolareimportanza per l’Ente di accredita-mento che dovrà affrontare esamiimpegnativi, soprattutto nel contestointernazionale.Abbiamo già iniziato, ad aprile, conla verifica da parte di EA, il nostronetwork europeo degli Enti di accre-ditamento, che dovrebbe confermarela competenza di ACCREDIA nell’ac-creditare gli organismi di verifica peri gas a effetto serra, mentre a fineanno verremo valutati da EA in tutti isettori in cui accreditiamo Organismie Laboratori.Tutto questo mentre ci impegneremo nelcontinuare a garantire l’affidabilitàdelle certificazioni e dei rapporti accre-ditati, come ci chiedono le imprese, laPubblica Amministrazione e i consuma-tori; anche attraverso l’attività di appro-fondimento che portiamo avanti con ilCENSIS all’interno dell’Osservatoriosulla Qualità che quest’anno, tra i temipossibili, approfondirà quello dellasemplificazione amministrativa nellasperanza di dare il nostro contributo auno dei problemi più sentiti in questoperiodo di crisi economica.

CONVENZIONE CON L’ISTITUTONAZIONALE DI RICERCA METRO-LOGICA PER L’AFFIDABILITÀDELLE TARATURE EFFETTUATESOTTO ACCREDITAMENTO

ACCREDIA e l’Istituto Nazionale diRicerca Metrologica – I.N.Ri.M.hanno sottoscritto il 14 maggio 2014una convenzione che consentirà dirafforzare il team di lavoro dedicatoall’attività di accreditamento dei labo-ratori di taratura.In particolare I.N.Ri.M., il principaleEnte di ricerca italiano che si occupadi scienza delle misure e dei materia-li (firmatario per l’Italia dell’Accordointernazionale di mutuo riconoscimen-to dei campioni di misura) metterà adisposizione del sistema di accredi-tamento governato da ACCREDIAoltre 350 giornate di attività alta-mente specialistica da parte dei suoitecnici, garantendo le conoscenze ele competenze maturate in più ditrent’anni di esperienza nel settoredella taratura.Le verifiche di ACCREDIA sui labora-tori hanno lo scopo di attestare la lorocompetenza a svolgere le attività ditaratura degli strumenti e delle appa-recchiature di misura che vengono uti-lizzati nei diversi processi di produ-zione di beni e servizi e nella tutela diconsumatori e cittadini, dalle bilanceagli autovelox, ai contatori dell’ener-gia e del gas naturale.I 170 laboratori accreditati hannorilasciato nel corso del 2013 oltre105 mila certificati di taratura su stru-mentazioni utilizzate in vari settori,dalla meccanica di precisione all’otti-ca, dall’inquinamento ambientale aquello acustico, dalla radiologia clini-ca alla radioterapia.Per le verifiche dei laboratori di tara-tura ACCREDIA si avvale di 66 ispet-tori, di cui 50 tecnici, 4 ispettori disistema e 12 con la doppia qualifica(tecnica e di sistema). Il corpus ispetti-vo conta inoltre sul supporto di 17esperti di settore.Per quanto riguarda l’attività di verifi-ca condotta nel 2013 da ACCREDIA,l’impegno degli ispettori è stato di565 giornate, divise tra visite ispettiveed esami documentali.

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DI ACCREDIA�

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LA PAGINADI ACCREDIA

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“Le tarature effettuate sotto accredita-mento rappresentano un sostegnoconcreto alle imprese per competeresui mercati nazionali e internazionali,qualificando al meglio il ‘prodotto Ita-lia’ – ha affermato il cav. FedericoGrazioli, presidente di ACCREDIA –“La possibilità di collaborare conI.N.Ri.M. ci consentirà di svilupparenuove pratiche in campi innovativiquali la biometrologia, l’agroalimen-tare, la meccanica e i contatori elettri-ci e del gas naturale”.“Le certificazioni metrologicamenteriferibili sono fondamentali per rimuo-vere le barriere tecniche al liberoscambio delle merci – sostiene il prof.Massimo Inguscio, presidente del-

l’I.N.Ri.M. “L’I.N.Ri.M. svolge il com-pito di laboratorio primario non sol-tanto mantenendo per l’Italia campio-ni di riferimento nel confronto interna-zionale ma anche creando riferimentiper le nuove sfide che riguardano laqualità della vita, l’energia e l’am-biente. In questo la collaborazione diAccredia ci consentirà di rendereeffettivi e operativi i risultati dellaricerca metrologica”.

ULTIM’ORA – INAUGURAZIONEDELLA NUOVA SEDE TORINESE DIACCREDIA PRESSO L’I.N.RI.M.

I lavori di ristrutturazione dei locali

che ACCREDIA ha in affitto dal-l’I.N.Ri.M. per la sede del Diparti-mento taratura sono ormai quasi ulti-mati. La nuova sede del Dipartimento,al primo piano dell’edificio 3 all’inter-no del parco “G. Colonnetti”, staormai assumendo la sua forma defini-tiva: l’ala destra è destinata a segre-teria e direzione e l’ala sinistra èdestinata all’area tecnica.Siamo confidenti di poter organizzarel’inaugurazione della Sede torinese diACCREDIA entro il mese di ottobre. Ladata precisa non è ancora disponibile,dovendo conciliare gli impegni istitu-zionali delle cariche di ACCREDIA, maindiscrezioni danno per probabile lasettimana 43 (20-24 Ottobre 2014).

NEWS �

IN-FORMAZIONE E PRATICA EDUCATIVADELLA METROLOGIA – IV EDIZIONE

CE.SE.DI., in collaborazione con l’Ufficio ScolasticoRegionale, l’Istituto nazionale di Ricerca Metrologica(INRIM), l’Associazione Gruppo Nazionale MisureElettriche ed Elettroniche (GMEE), la rete delle scuoleRobotica a scuola, organizza la IV edizione del Corsodi Formazione e Informazione in Metrologia per Do-centi delle scuole secondarie di secondo grado.Di fronte al peso, via via crescente, che le misurazionirivestono in tutti i campi della produzione, dai servizialla ricerca, è opportuno riflettere sull’organizzazionedella formazione metrologica per metterne in evidenzal’insufficienza e l’inadeguatezza. La formazione inmetrologia verrà affrontata, a livello scolastico, inter-venendo sugli insegnanti di materie scientifiche peruna più ampia ricaduta anche attraverso progetti alivello di scuole. Gli insegnanti che partecipano acquisiranno le com-petenze necessarie all’insegnamento e all’utilizzo dimetodologie di misurazione all’interno delle proprieore curricolari secondo le seguenti linee fondamen-tali: la comprensione di cosa significa e produceuna misurazione – il concetto di dato scientifico – il

concetto di incertezza metodologica e strumentale –il significato della quantità e della qualità dell’infor-mazione in termini di numeri, unità di misura, incer-tezza – la pregnanza della scienza della misuracome scienza interdisciplinare e il suo rilievo a livel-lo internazionale – la metrologia e il controllo diqualità.Nel nuovo corso 2014-2015 sono alternati momenti diplenaria, di lavoro a gruppi e di visita con l’obiettivodi: fornire competenze ai docenti, necessarie all’inse-gnamento e all’utilizzo di metodologie di misurazione;costruire un progetto didattico condiviso sulla scienzadella misura; sperimentare il progetto costruito a scuo-la, dove i docenti trasferiranno le competenze acquisi-te agli studenti di una classe. A conclusione del corso è previsto un evento in cui glistudenti coinvolti diventano protagonisti e raccontanole loro esperienze.Le date e gli orari degli incontri verranno definiti nelmese di settembre 2014, il corso inizierà intorno allametà del mese di novembre 2014.

I docenti interessati sono pregati di rivolgersi a:Daniela [email protected]. 011/8613678

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Associazione dei laboratoriitaliani di taratura - A.L.A.T.I.

a cura di Massimo MortarinoLA

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ADI

A.L.A

.T.I.

A.L.A.T.I. - THE ASSOCIATION OF THE ITALIAN CALIBRATIONLABORATORIESA new partnership starts from this Issue, with the Association of the ItalianCalibraton Laboratories (A.L.A.T.I.). It is a permanent space, devoted to thediscussion of associative and technical aspects, the collection of contributionsfrom the Members, and the formulation of proposals in the framework of thecollaboration between the Association and the Accreditation InstitutionACCREDIA.

RIASSUNTOInizia da questo numero una stabile collaborazione dell’Associazione deiLaboratori di Taratura Italiani (A.L.A.T.I.) con la Rivista. È uno spazio per-manente a essa dedicata per discutere temi, raccogliere contributi dagliassociati, portare avanti proposte nell’ambito della collaborazione con l’En-te di Accreditamento ACCREDIA.

Cari Lettori, inizia con questo numero la nostraavventura, come A.L.A.T.I. – Associa-zione dei Laboratori Accreditati diTaratura Italiani – con Tutto_Misure,che spero possa fornire ai soci del-l’Associazione che ho l’onore di pre-siedere (ma anche ai non soci) unluogo per utili scambi d’idee e opi-nioni.

Come nelle migliori tradizioni dei Si-stemi di Gestione della Qualità, con-sidero questo primo intervento, all’in-terno della rubrica a noi riservata,come la revisione 0.0, quindi passibi-le di modifiche e aggiornamenti che,come sapete, sono il mezzo su cui sibasa la politica del miglioramentocontinuo a cui istituzionalmente siamopredisposti.Ovviamente la diffusione delle attivitàdell’Associazione, delle problemati-che affrontate o da affrontare nei varisettori in cui essa si muove, operataattraverso T_M sia in formato carta-ceo sia soprattutto in formato elettro-nico, permetterà una maggiore dina-micità ed efficienza nello scambiodelle informazioni, non dimenticandoche un luogo come questo rappresen-ta un canale biunivoco, dove appuntoin modo bidirezionale soci e non socipotranno dire la loro.Siamo convinti, e lo saremo sempre dipiù, che non può esistere migliora-mento se non vi è condivisione degliobiettivi e d’informazioni, soprattuttonel nostro settore dove l’evoluzionetecnologica fa passi da gigante, gior-no dopo giorno.Ed è anche per questo che, nonostan-

te le oggettive difficoltà economichedi una piccola e giovane Associazio-ne come la nostra, lo spirito con i cuii soci fondatori decisero d’istituirla èpiù vivo che mai. Infatti siamo ancoraconvinti che questo era ed è uno deimodi migliori di tenere alta la bandie-ra del mondo delle tarature nel nostroPaese.Quella della condivisione è stata sem-pre la logica dell’Associazione, consi-derata se vogliamo un campo neutrodove potersi confrontare al di là dellenormali logiche concorrenziali impo-ste dal mercato.Con il confronto diretto e continuo coni nostri associati e non, percepiamosempre di più l’esigenza e la necessi-tà da parte degli operatori nel campodelle tarature di avere una casa comu-ne nella quale discutere, senza remo-re, delle problematiche che giornal-mente si presentano di fronte a chiopera in questo settore. Ovviamentecondividiamo questo spirito con T_M,e siamo convinti che averci accoltinella loro casa sia un’ottima occasioneper entrambi di crescere e di diffonde-re la cultura metrologica anche per inon addetti ai lavori.Proprio a tal proposito, senza averela presunzione d’inventale l’acquacalda, siamo pienamente convinti che,tra i mezzi di comunicazione oggi inessere, forse quello dei social networkpossa essere un veicolo di scambioefficace ed efficiente.Se volessimo estendere il concetto del-la disseminazione del S.I. delle unitàdi misura, a tutti noto e del quale tantidi noi fanno parte, anche allo scam-bio e alla condivisione nel mondo del-le misure e della metrologia, la stessafiducia che T_M ha riservato alla no-

Rubrica a cura di Paolo Giardina ([email protected])

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LA PAGINADI A.L.A.T.I. �

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stra Associazione, A.L.A.T.I la vuoleriservare a chi ha avuto l’idea diaggregare “persone che misurano”,per la condivisione della Metrolo-gia in modalità 2.0. È per questo che A.L.A.T.I ha deciso di collabora-re attivamente con il forum www.misurando.org, attraverso una se-zione dedicata all’Associazione, in-travedendo nello stesso enormi poten-zialità di aggregazione, sia per i me-trologi più esperti sia per quelli menoesperti.L’idea di un forum dedicato ai labora-tori di taratura era già balenata annior sono, in seno ai Sottocomitati Tec-nici del SIT: con la segreteria del SIT siera pensato di creare un’area di con-divisione dei documenti con l’obietti-vo di creare un vero e proprio forum,anche se dedicato ai laboratori accre-ditati e agli ispettori tecnici. Tuttaviaproblemi tecnici e burocratici impedi-rono di far decollare il progetto comeavremmo voluto.Misurando.org arriva nel momentogiusto e si prefigge di raccogliere leproblematiche della metrologia edella misura, di risolverle e condivi-derle con gli utenti del forum che quo-tidianamente decidono di reperire in-formazioni sulle proprie pagine, tuttoquesto in modo gratuito e libero, co-me avviene in ogni comunità di con-divisione d’idee e conoscenze.Essendo un forum aperto a tutti, ha anostro modo di vedere le potenzialitàdi abbattere quell’esile barriera psico-logica che purtroppo esiste tra espertie non, spesso ereditata da un metodoormai anacronistico d’intendere lametrologia in Italia: infatti i primi Cen-tri SIT erano concepiti come piccoliIstituti Metrologici. Adesso sappiamobenissimo che il mondo della misure edelle tarature va oltre i Centri accredi-tati; tuttavia, se non vogliamo che il si-stema si evolva in modo incontrollato,è dovere, per chi opera nel settorecon una certa esperienza e maturità,metterla a disposizione di chi ha esi-genze di gestione della riferibilitàdelle misure.Personalmente ho avuto la possibilitàdi navigare all’interno del forum sco-prendo interessanti spunti di discus-sione e (ahimè) purtroppo sovente

palesi lacune di conoscenza nel setto-re delle misure, spesso fuorvianti oforviate. Quest’ultimo aspetto, moltocritico, è quello che mi ha spinto aintravedere le grosse potenzialità delmezzo, perché vuol dire che gli utentiavranno molto da cui attingere se co-loro che hanno affrontato e risolto leloro problematiche misuristiche le vor-ranno metterle a disposizione deglialtri.E credo che sia il nuovo taglio edito-riale di T_M, sia la nascita di forumcome Misurando.org, siano testimo-nianze concrete di come sarà il futuroprossimo delle misure nel nostroPaese.

In tutto ciò A.L.A.T.I si pone come luo-go aggregante di varie esigenze, eavendo l’obiettivo, ormai prossimo, diconfluire tra i soci di ACCREDIA, siprefigge il compito di portare questanuova aria anche in seno all’Ente diAccreditamento.Siamo convinti che anche i nostri sociapprezzeranno molto questa inizia-tiva, e invito tutti coloro che fossero in-teressati a iscriversi al forum di Misurando.org e a partecipare attiva-mente alle numerose discussioni inesso contenute.Per essere ancora più incisivi e racco-gliere inoltre le interpellanze, diciamo

più “istituzionali”, esorto coloro chenon lo hanno ancora fatto ad asso-ciarsi ad A.L.A.T.I, perché più siamo epiù saremo convincenti nel portareavanti le nostre idee e proposte.Senza avere presunzione di onni-scienza, posso affermare con unacerta tranquillità che queste collabo-razioni a più livelli della nostra Asso-ciazione, possano solo che giovare atutti, non dimenticando che al di làdelle propensioni personali, ogni sin-golo contributo diventa importante seva nella direzione della condivisionee del miglioramento. Con questo primo intervento in senoalla sezione a noi dedicata in T_M,

considero conclusa la parte istituzio-nale relativa alla presentazione diA.L.A.T.I, rimandando eventualmenteal nostro Statuto per approfondimenti.Mi auguro che dal prossimo numeroin poi questo sia un luogo riservato so-prattutto ai protagonisti del settoredelle misure, perché è a costoro chevogliamo dare piena voce.Ringraziando ancora Franco Doc-chio e Massimo Mortarino per l’op-portunità offertaci, auguro a me stes-so, a tutti i soci e a coloro che vor-ranno far parte delle nostra famiglia,buon lavoro.

Paolo Giardina

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Presentazione di IMEKOInternational Measurement ConfederationL

APAGIN

ADI

IMEKO

�A cura del Prof. Paolo Carbone ([email protected])Dip. di Ingegneria, Università di Perugia

AN INTRODUCTION TO IMEKOIMEKO, International Measurement Confederation, has been added to thepermanent collaborations to the Journal starting from the beginning of2014. This section contains information about the Association, publications,events and news of interest to our readers.

RIASSUNTOIMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i col-laboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubri-ca contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi, e notiziedi utilità per i nostri lettori.

Un’intervista al Presidente di IMEKO,Prof. Pasquale Daponte, Universi-tà del Sannio, Benevento.

Da quanto tempo collaboracon IMEKO?

Ho iniziato a frequentare IMEKO nel1984, quando mi occupavo di ricer-ca nell’ambito della conversione ana-logico-digitale. Ho avuto modo d’in-contrare e conoscere colleghi di altriPaesi con i quali è iniziata una fruttuo-sa collaborazione che in alcuni casicontinua ancora oggi. Nel 2010 sonostato eletto Chair dell’IMEKO Techni-cal Committee N. 4 Measurement ofElectrical Quantities e dal 2012 sonoil Presidente di IMEKO per un manda-to di tre anni. Mi lasci ricordare e ringraziare anchei tanti colleghi italiani che si sonoimpegnati in IMEKO nel corso deglianni e ci hanno consentito di costruireuna solida reputazione scientifica,sulla base della quale anche il miomandato è fondato.

Quali sono le maggiori diffi-coltà nella gestione di un’as-sociazione con partecipantida molte diverse nazioni delmondo?

Come succede anche in casi simili aquesto, le diverse sensibilità delle per-sone e dei ricercatori coinvolti nei pro-pri Paesi membri richiedono un’im-portante sforzo di negoziazione fra leesigenze di tutte le parti interessate.Questo può riguardare lo svolgimentodi congressi in un paese o in un altro

o la struttura organizzativa della stes-sa IMEKO, la cui sede operativa risie-de in Ungheria.

Quali sono i punti di forza diIMEKO?

Essendo stata fon-data nel 1958,IMEKO ha unalunghissima sto-ria che giustificaanche il livellodi conoscenza edi partecipazio-ne alle sue attivi-tà nel mondo.Alcuni punti diforza sono rap-presentati dalla capacità di orga-nizzare congressi scientifici a livellointernazionale che vedono la parteci-pazione di svariate centinaia di scien-ziati e di ricercatori industriali, interes-sati ai temi della misurazione. Sonoda ricordare in particolare il WorldCongress che si tiene ogni 3 anni ealcuni eventi con grande partecipazio-ne di ricercatori come Flowmeko eTempmeko, sulle misure di flusso e tem-peratura, che lo scorso anno si sonotenuti a Parigi e a Madeira. Va inoltrericordata l’attività di pubblicazionedegli atti scientifici di tutti gli eventi afavore dell’intera comunità di ricerca-tori. Molti degli atti sono liberamentedisponibili sul sito di IMEKO.Va anche ricordato che IMEKO ha dueriviste di riferimento: Measurement, larivista pubblicata da Elsevier, e la nuo-va rivista online ACTA IMEKO. In par-ticolare, ACTA IMEKO è un progettonel quale mi sono particolarmente im-pegnato per far rivivere questo mar-chio, già impiegato agli albori dell’as-sociazione, in una nuova rivista scien-tifica totalmente open-access.

Quali sono le sfide ancora dacogliere?

Molteplici. L’associazione negli anni è

PaoloCarbone

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cresciuta in modo importante coinvolgendo molte perso-ne da molti Paesi diversi. La rivisitazione dell’organizza-zione con regole condivise rappresenta un punto di arri-vo per il mio mandato. Inoltre, i domini della conoscen-za in ambito metrologico sono in continua evoluzione,così come accade in tutti i settori della scienza. IMEKO deve continuare a esplorare questi domini perfavorire l’avanzamento dello stato dell’arte. Ne è unesempio il nuovo congresso IMEKOfoods, che si svolge-rà in ottobre a Roma, sui temi della metrologia per lagaranzia della qualità e della sicurezza del cibo e dellanutrizione, organizzato dall’ENEA e dal TC23. Un’ulti-ma sfida che mi piace ricordare è quella relativa allo svi-luppo del potenziale di IMEKO: una associazione diPaesi interessati a confrontarsi sui temi della misurazio-ne e della metrologia, che sono centrali anche per lo svi-luppo delle nostre economie nazionali. Si intuisce cheIMEKO può quindi rappresentare uno strumento di gran-de utilità per il confronto internazionale su tutti i temirelativi alle misure, dalla meccanica, all’elettronica, al-l’energia.

Un evento IMEKO sul quale sensibilizzare ilettori di T_M?

Ne cito due: il congresso del TC4, il comitato che sioccupa di misure in ambito elettrico-elettronico, che svol-gerà il proprio congresso quest’anno a Benevento, in set-tembre. Inoltre va ricordato il prossimo congresso mon-diale che si terrà nel 2015 a Praga. Come tutti i con-gressi mondiali IMEKO sarà un evento estremamente ric-co di contributi scientifici e molto partecipato. Vi aspettotutti a Praga nel 2015!

USCITO IL SECONDONUMERODI ACTA IMEKODEL 2014

All’indirizzo

h t t p : / / a c t a .i m e k o . o r g /i n d e x . p h p /a c t a - i m e k o /issue/view/7/showToc

potete trovare il se-condo numero dellarivista open-accessACTA IMEKO del2014. Si tratta di

una issue che contiene la versione estesa di 12 articolipresentati all’ultimo IMEKO World congress. Buona lettura!

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LA COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICACA

MPI

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AGNET

ICA

Migliorareattraverso il confronto

C. Carobbi 1, M. Cati 2, A. Bonci 1, C. Panconi 3, M. Borsero 4, G. Vizio 4

Confronto interlaboratorio di emissione radiata 30 MHz - 1.000 MHz

PERCHÉ I CONFRONTI INTERLABORATORIO?

L’importanza dei confronti interlabo-ratorio come uno dei mezzi per assi-curare la qualità dei risultati dei Labo-ratori di prova e di taratura è sancitadal §5.9, “Assicurazione della quali-tà dei risultati di prova e di taratura”della norma internazionale UNI CEIEN ISO/IEC 17025:2005 “Requisitigenerali per la competenza dei labora-tori di prova e di taratura”, che recita:Il laboratorio deve disporre di procedu-re di tenuta sotto controllo della qualitàper monitorare la validità delle prove edelle tarature effettuate. I dati risultantidevono essere registrati in modo che letendenze siano rilevabili e, quando fat-tibile, devono essere applicate tecnichestatistiche per riesaminare i risultati. Ilmonitoraggio deve essere pianificato eriesaminato e può comprendere, nonlimitandosi a essi, quanto segue:a) l’utilizzo regolare di materiali di ri-ferimento certificati e/o la tenuta sottocontrollo della qualità interna nell’utiliz-zo di materiali di riferimento secondari;b) la partecipazione a programmi diconfronti interlaboratorio o prove va-lutative;c) la ripetizione di prove o di taratureutilizzando metodi identici o differenti;d) l’effettuazione di nuove prove otarature sugli oggetti conservati;e) la correlazione di risultati fra carat-teristiche diverse di un oggetto.Sebbene ne sia inequivocabilmentericonosciuta l’importanza, non per tutti i

INTERLABORATORY COMPARISON OF RADIATED EMISSION 30 - 1,000 MHZThe international standard EN ISO/IEC 17025:2005 identifies, in §5.9,“Assuring the Quality of Test and Calibration Results” the proficiency testingas a way to ensure the quality of the results of testing and calibration labo-ratories. For several years, the Electromagnetic Compatibility Laboratory,University of Florence, in collaboration with the Italian National Metrologi-cal Institute (I.N.Ri.M.) is conducting proficiency testing in the field of theElectromagnetic Compatibility. In this issue of Tutto_Misure we present themain results discussed on June 25th, 2014 in Milan, on the premises of theItalian Electro-technical Committee (CEI) on the occasion of the final meetingof the proficiency test of radiated emission measurements between 30 MHzand 1,000 MHz, with particular emphasis on the a-priori knowledge of theproficiency test reference values.

RIASSUNTOLa norma internazionale UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 identifica, al§5.9, “Assicurazione della qualità dei risultati di prova e di taratura” i con-fronti interlaboratorio come uno dei mezzi per assicurare la qualità dei risul-tati dei Laboratori di prova e di taratura. Da alcuni anni il Laboratorio diCompatibilità Elettromagnetica dell’Università degli Studi di Firenze in colla-borazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (I.N.Ri.M.) sta con-ducendo prove valutative nell’ambito della Compatibilità Elettromagnetica.In questo numero di Tutto_Misure vengono presentati i principali risultati di-scussi il giorno 25 Giugno 2014 a Milano, presso la sede del CEI (Comita-to Elettrotecnico Italiano), in occasione dell’incontro finale relativo alla provavalutativa mediante confronto interlaboratorio di misure di emissione radia-ta tra 30 MHz e 1.000 MHz, con particolare enfasi sull’importanza dellaconoscenza a-priori dei valori di riferimento della prova valutativa.

INTRODUZIONE

Da alcuni anni il Laboratorio di Com-patibilità Elettromagnetica dell’Univer-sità degli Studi di Firenze, in collabo-razione con l’Istituto Nazionale di Ri-cerca Metrologica (I.N.Ri.M.), sta con-ducendo prove valutative nell’ambitodella Compatibilità Elettromagnetica(EMC). In particolare le prove hanno loscopo di valutare la competenza dei la-boratori partecipanti attraverso unesercizio sperimentale di confronto dimisure di campi elettromagnetici secon-do uno schema predefinito. Coordina-tore dell’attività è Carlo Carobbi (del-l’unità GMEE dell’Università di Firenze)

in collaborazione con Marco Cati (Po-wersoft spa, Firenze – Elettroingegne-ria, Pistoia), Carlo Panconi (Elettroinge-gneria, Pistoia), Alessio Bonci (Univer-sità di Firenze), Michele Borsero eGiuseppe Vizio (I.N.Ri.M., Torino).Alla prova valutativa relativa alla mi-sura di emissione radiata tra 30 MHze 1.000 MHz appena conclusa han-no partecipato 19 Laboratori (18 La-boratori in Italia, 1 Laboratorio este-ro), oltre la metà dei quali accreditatiin conformità alla norma UNI CEI ENISO/IEC 17025:2005. Per ulteriori informazioni visitare il si-to www.emc.unifi.it oppure l’arti-colo su rivista [5].

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1 Università di Firenze, Dip. Ingegneriadell’Informazione 2 Powersoft spa - Scandicci (FI)3 Elettroinfegneria - Pistoia4 I.N.Ri.M., Istituto Nazionale di RicercaMetrologica - [email protected]

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; 2014 CAMPI E COMPATIBILITÀ

ELETTROMAGNETICA�

settori tecnici risultano disponibili con-fronti interlaboratorio fruibili da partedei Laboratori. Infatti, se per alcuni set-tori (p. es. Laboratori chimici) i confron-ti interlaboratorio rappresentano un’atti-vità di routine nell’ambito dell’assicura-zione qualità dei risultati di prova, nelsettore della Compatibilità Elettroma-gnetica i confronti interlaboratorio nonsono ancora molto diffusi, principal-mente per la difficoltà di gestione delcampione itinerante.A livello internazionale le Organiz-zazioni attive nel settore della Compa-tibilità Elettromagnetica che offronoun servizio di confronti interlaborato-rio sono:– IFM (Australia), [3]– ACIL, American Council of Inde-pendent Laboratory (U.S.A.), [2]– VLAC, Voluntary EMC LaboratoryAccreditation Center (Giappone).Come sarà chiarito nel paragrafo suc-cessivo, nessuna di queste organizza-zioni utilizza il valore di riferimento pre-assegnato per l’analisi statistica e/o lavalutazione delle prestazioni del con-fronto interlaboratorio.

LO SCHEMA DEL CONFRONTO INTERLABORATORIO

Il confronto interlaboratorio di emissione radiata conclusonel Maggio 2014 e qui discusso consiste nel confrontodelle misure di campo elettromagnetico generato da partedi un radiatore intenzionale fornito dal coordinatore nel-l’intervallo di frequenza 30 MHz – 1.000 MHz. Per esse-re ammessi al confronto interlaboratorio era sufficienteche il Laboratorio avesse la capacità di:a) Effettuare misure di emissioni radiate nel campo di fre-quenza 30 MHz – 1.000 MHz in camera semi-anecoica(SAR) o sito di prova all’aperto, alle distanze di 3 m o10 m, oppure;b) Effettuare misure di emissioni radiate nel campo di fre-quenza 30 MHz – 1.000 MHz in camera completamen-te anecoica (FAR) o in camera semi-anecoica resa com-pletamente anecoica a 3 m di distanza;c) Aver valutato l’incertezza di misura associata allamiglior stima del campo elettromagnetico.La Fig. 1 e la Fig. 2 mostrano rispettivamente la tipicaconfigurazione di misura in camera semi-anecoica e incamera completamente anecoica, a seconda del campodi frequenza di misura. In particolare per la banda30 MHz – 200 MHz il radiatore di riferimento è costi-tuito da un generatore di pettine (comb generator) cilin-drico e da un’antenna a stilo, mentre per la banda

200 MHz – 1.000 MHz il radiatore di riferimento è costi-tuito ancora da un generatore di pettine (lo stesso) colle-gato direttamente a un’antenna Log-periodica.I dettagli dello schema del confronto interlaboratorio sonoriportati nel sito internet www.emc.unifi.it.

L’APPROCCIO ORIGINALE

Il confronto interlaboratorio di cui sopra presenta dueaspetti di assoluta originalità:1) Il coordinatore assegna al campione utilizzato per ilconfronto un valore di riferimento noto a-priori, cioèprima dell’avvio del confronto, e la corrispondente incer-tezza di misura. Il valore di riferimento è ottenuto dalcoordinatore mediante misurazioni e predizioni numeri-che. Questo valore verrà comunicato ai Laboratori parte-cipanti solo al termine del confronto. Tuttavia se un parte-cipante ha necessità di valutare la propria prestazioneprima della conclusione del confronto (si tenga conto chela durata di un circuito è di poco inferiore a 1 anno), gra-zie alla disponibilità del valore di riferimento noto a-prioriè possibile comunicare al Laboratorio (vincolandolo allariservatezza) il valore di riferimento non appena forniscei propri risultati di misura al coordinatore. Un ulteriorevantaggio che si ottiene dalla disponibilità del valore diriferimento noto a-priori è descritto al successivo punto 2).2) Tenendo conto che i dati grezzi provenienti dai La-

Figura 1 – Set-up di misura in camera semi-anecoica

Figura 2 – Set-up di misura in camera completamente anecoica

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CAMPI E COMPATIBILITÀELETTROMAGNETICA

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boratori sono disomogenei, in quanto ottenuti da misu-re fatte in ambienti nominalmente diversi (camera semi-anecoica a 3 m, camera semi-anecoica a 10 m, came-ra completamente anecoica a 3 m), la conoscenza delvalore di riferimento a-priori per ciascuno di questi am-bienti permette di effettuare un trattamento unificato deidati riconducendoli a un unico insieme di dati omoge-nei attraverso la trasformazione da misure assolute amisure relative ai rispettivi valori di riferimento asse-gnati.Per capire meglio quanto sopra indichiamo con:– xi: il risultato della misura fornito dal partecipante i-esimo;– X: il valore di riferimento noto a-priori assegnato dalcoordinatore per ciascun sito di prova (p. es., XSAR,3m perSAR 3 m, XSAR,10m per SAR 10 m, XFAR per FAR).– δi: la deviazione δi = xi – X tra la misura xi e il corri-spondente valore di riferimento X.Per come è stato costruito, l’insieme delle deviazioni δi rap-presenta un insieme omogeneo di dati. Dall’insieme omo-geneo δi è quindi possibile calcolare la media δ* e lo scar-to tipo s* robusti così come definiti nella norma ISO13528:2005 [1]. A partire dalla media δ*, sommando nuo-

vamente il valore di riferimento per ciascun sito di prova èpossibile determinare il valore di riferimento a-posterioriassegnato dal coordinatore e corrispondente a ciascun sitodi prova. Da un punto di vista grafico, il processo descritto sopra è rap-presentato in Fig. 3.

LE STATISTICHE DI PRESTAZIONE

I dati di cui sopra sono trattati statisticamente applicandodue differenti statistiche di prestazione. Si tratta della sta-tistica ζ definita al §7.7 della norma ISO 13528:2005:

(1)

dove uxi è lo scarto tipo della misura xi stimato dal Labora-torio e u è lo scarto tipo del valore assegnato, e della sta-tistica z definite al §7.4 della norma ISO 13528:2005:

zx x

sx X

s sii i i=

−=

− +( )=

−∗

∗ ∗

δ δ δ

ζ

δi

i

xi

i

xi

x X

u u u u=

+=

+2 2 2 2

(2)

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dove x* e s* rappresentano la media e lo scarto tipo robu-sti calcolati usando l’algoritmo A (algoritmo iterativo)descritto nell’appendice C della norma ISO 13528:2005.Al primo passo d’iterazione si ha:

Entrambe le statistiche ζ e z forniscono per il Laboratorio i-esimo un segnale di attenzione se, almeno a una frequenza,risulta che ζi (oppure zi) è inferiore a -2 o superiore a +2 eun segnale di azione se, almeno a una frequenza, risultache ζi (oppure zi) è inferiore a -3 o superiore a +3.

I RISULTATI

Si riassumono nel seguito i principali risultati ottenuti dalconfronto interlaboratorio appena concluso:– 6 Laboratori sul totale di 19 non hanno mostrato alcunsegnale di attenzione o di azione;– Un Laboratorio (identificato con il codice #18) hamostrato 18 segnali di azione (9 frequenze x 2 statisti-che). Nota: i risultati forniti dal Laboratorio #18 sonoinclusi nell’analisi statistica ed elaborati secondo quantosopra descritto;– Sono stati eseguiti e processati un totale di 171 risulta-ti di misura, per i quali sono stati segnalati:

– 12 segnali di attenzione;– 24 segnali di azione (inclusi quelli del Laboratorio

#18);– La maggior parte dei risultati di misura (79%) non pro-duce valori di |z| o |ζ| maggiori di 2.Le considerazioni di cui sopra confermano che il confron-to interlaboratorio è ben progettato e i Laboratori sono, inmedia, in grado di controllare il loro processo di misura.Nelle Figg. 4 e 5 vengono mostrati rispettivamente gliandamenti della deviazione δi = xi – X in funzione dellafrequenza (Fig. 4) e in funzione del codice assegnato alLaboratorio (Fig. 5). In ciascuna immagine i simboli rappresentano: * SAR (3 m),�� SAR (10 m), O FAR.Nelle Figg. 6 e 7 vengono mostrati rispettivamente gliandamenti della statistica di prestazione ζ in funzionedella frequenza (Fig. 6) e in funzione del codice asse-gnato al Laboratorio (Fig. 7).Nelle Figg. 8 e 9 vengono mostrati rispettivamente gli

x i ps x i p

∗ ∗

= == ⋅ −{ } =

mediana di xmediana di x

i

i

( , ..., ), ( , ..., )

1 21 483 1 2

andamenti della statistica di presta-zione z in funzione della frequenza(Fig. 8) e in funzione del codice asse-gnato al Laboratorio (Fig. 9).

LE PROSSIME ATTIVITÀ

Sono in stato di progettazione avan-zata due confronti interlaboratorio

Figura 4 – Deviazioni δ tra valori misurati e valori di riferimento in funzione della frequenza

* SAR (3 m), �� SAR (10 m), O FAR

Figura 5 – Deviazioni tra valori misurati e valori di riferimento in funzione del codice assegnato al Laboratorio

* SAR (3 m), �� SAR (10 m), O FAR

Figura 3 – Processo di analisi statistica dei dati

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Figura 7 – Statistica di prestazione ζ in funzione del codice assegnato al Laboratorio* SAR (3 m), �� SAR (10 m), O FAR

Figura 6 – Statistica di prestazione ζ in funzione della frequenza* SAR (3 m), �� SAR (10 m), O FAR

che saranno disponibili già a partire dall’autunno2014.– Misure di Disturbi Condotti nella banda 9 kHz – 30 MHz;– Misure di Emissioni Radiate da 30 MHz a 6 GHz.Il primo confronto interlaboratorio utilizza un generatore apettine auto-costruito e una rete di accoppiamento (Fig. 10)

per collegare il sistema di generazione alla LISN (Line Im-pedance Stabilization Network).Il secondo confronto interlaboratorio utilizza un’antenna alarga banda, “semplice”, calcolabile, compatta (circa100 x 100 mm2), con generatore inserito direttamente all’in-terno dell’antenna, dotata di batterie ricaricabili (Fig. 11).

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[5] C. F. M. Carobbi, A. Bonci, M. Cati,C. Panconi, M. Borsero, G. Vizio,“Design, Preparation, Conduct, andResult of a Proficiency Test of RadiatedEmission Measurements”, IEEE TRANS-ACTIONS on EMC, in stampa.

consultato il 19/06/2014.[4] K. Osabe, T. Kato, “Considerationof Data Evaluation Criteria for Radia-ted Emission Test in the PT Program”,Symposium EMC EUROPE, 17-21Sept. 2012, IEEE.

Maggiori informazioni saranno disponi-bili contattando gli autori e sul sito inter-net del Laboratorio di Compatibilità Elet-tromagnetica dell’Università degli Studidi Firenze www.emc.unifi.it.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] Statistical Methods for Use in Pro-ficiency Testing by InterlaboratoryComparison, ISO 13528:2005.[2] Tutorial on the Statistical Basis ofACE-PT Inc.’s EMC Proficiency TestingSchemes, www.acil.org, consultatoil 19/06/2014.[3] Information about StatisticalMethods Used by IFM quality serviceswww.ifmqs.com.au/Informat ion%20about%20s ta t i s t ical%20methods%20used.htm,

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Figura 10 – Misure di Disturbi Condotti nella banda 9 kHz – 30 MHz.

Il generatore di riferimento con la rete di accoppiamento realizzata

Figura 11 – Misure di Emissioni Radiate da 30 MHz a 6 GHz: l’antenna a banda larga realizzata

Carlo Carobbi si è laureato con lode in Ingegneria Elettronica nel1994 presso l’Università di Firenze. Dal 2000 è Dottore di Ricerca inTelematica. Dal 2001 è ricercatore presso il Dipartimento di Elettroni-ca e Telecomunicazioni dell’Università di Firenze dove è docente diMisure Elettroniche e di Compatibilità Elettromagnetica. Collaboracome ispettore tecnico con l’ente unico di accreditamento Accredia. Èpresidente del SC 210/77B (Compatibilità Elettromagnetica, Fenome-

ni in alta frequenza) del CEI. Fa parte di gruppi di lavoro internazionali IEC.

Marco Cati si è laureato con lode ed encomio solenne in Inge-gneria Elettronica all’Università di Firenze nel 2001. Dal 2005 èDottore di Ricerca in Ingegneria dell’Affidabilità, Manutenzione eLogistica. Dal 2014 è responsabile della certificazione di prodottoe della qualità di produzione della azienda Powersoft spa. Colla-bora come ispettore tecnico con l’ente unico di accreditamentoAccredia. Svolge attività di consulente nel campo della Compatibi-

lità Elettromagnetica e della Sicurezza Elettrica.

Figura 8 – Statistica di prestazione zin funzione della frequenza

* SAR (3 m), �� SAR (10 m), O FAR

Figura 9 – Statistica di prestazione z in funzione del codice assegnato al Laboratorio* SAR (3 m), �� SAR (10 m), O FAR

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CAMPI E COMPATIBILITÀELETTROMAGNETICA

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Carlo Panconi si è laureato in IngegneriaElettronica nel 2003 presso l’Università diFirenze. Dal 2009 è Dottore di Ricerca in Con-trolli non Distruttivi. Dal 1989 è insegnante diLaboratorio di elettrotecnica e macchine elet-triche presso l’Istituto Tecnico Tecnologico Sta-tale “Silvano Fedi - Enrico Fermi” di Pistoia.

Svolge attività di consulente nel campo della CompatibilitàElettromagnetica e della Sicurezza Elettrica.

Giuseppe Vizio si è diplomato in elettro-nica presso l’Istituto Tecnico Industriale “Etto-re Majorana” di Torino nel 1985. Dal 1987lavora presso l’I.N.Ri.M., l’Istituto Metrologi-co Nazionale di Torino dove il suo principa-le interesse di ricerca comprende le tecnichedi misura della Compatibilità Elettromagneti-

ca (EMC) con particolare attenzione per lo sviluppo di testcomputerizzati. Nel corso degli ultimi anni, ha studiatoproblemi di tracciabilità e di taratura di strumenti di misu-ra EMC.

Michele Borsero si è laureato in ingegneriaelettronica presso il Politecnico di Torino nel1977. Dal 1978 è ricercatore presso l’I.N.Ri.M.,l’Istituto Metrologico Nazionale di Torino, dove èresponsabile dell’attività di Compatibilità Elettro-magnetica (EMC) nella divisione Elettromagneti-smo. Egli coordina la partecipazione italiana ai

confronti interlaboratorio organizzati dal “Bureau Internationaldes Poids et Mesures (BIPM)” e dalla “European Association ofNational Metrology Institutes (EURAMET)” nel settore delle misu-re EMC e dei campi elettromagnetici. Dal 1986 contribuisce ailavori del comitato CISPR/A (Misure di radiodisturbi e metodistatistici) della IEC ed è attualmente vice-presidente del comitatotecnico CT 210 “Compatibilità Elettromagnetica” del CEI.

Alessio Bonci si è laureato in ingegneria delletelecomunicazioni presso l’Università di Firenzenel 1999. Lo stesso anno è passato a Magnetekspa dove è stato coinvolto nel progetto e sviluppodi alimentatori a commutazione. Dal 2002 èinsegnante del corso di sistemi elettrici presso lo“Istituto Professionale Statale Francesco Buitoni” di

Sansepolcro. Attualmente svolge il Dottorato di Ricerca in Inge-gneria Industriale e dell’Affidabilità presso l’Università di Firenze.

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rezza, (ii) la presenza di pedoni o diciclisti, (iii) l’aggiramento dei sistemidi controllo di guida in stato diubriachezza, (iv) il pericolo d’impat-to dovuto a sonnolenza. Un esempioè il sistema Mobileye (www.mobi-leye.com), che tuttavia si limita adavvisare il guidatore. Un migliora-mento significativo potrebbe essererappresentato dalla riduzione divelocità del veicolo: ci si sta lavo-rando.

Il mercato dei video games.Chi di noi non ha giocato almenouna volta con il dispositivo MicrosoftKinect? Si compera su Amazon acirca 80 euro, e nei suoi primi seimesi di vita ne sono stati venduti 10milioni di unità. É un esempio per-fetto di embedded vision: nato per ilmercato consumer ed entertainment,presenta caratteristiche hardware esoftware che lo rendono sensibile almovimento del corpo umano; a dif-ferenza del Wiimote della Nintendoe al PlayStation Move della Sony,consente al giocatore il controllo delsistema senza la necessità d’indos-sare o impugnare alcunché. Perchéc’è la visione di mezzo. Ma oltre aciò, può essere utilizzato come con-troller audio/video, ed è un ottimosistema a basso costo per ricostru-zioni 3D di ambienti.

La sicurezza in acqua. È un businessanche questo: ogni anno si stimache nel mondo si verifichino almeno400.000 annegamenti. Negli StatiUniti l’annegamento è la secondacausa di morte accidentale per ibambini in età compresa fra 1 e 14anni. Il 19% di essi annega in pisci-ne pubbliche, in presenza del perso-nale di sorveglianza. La MG Inter-national ha realizzato il dispositivoPoseidon, un sistema vision embed-ded che analizza in tempo reale le

mercato delle telecamere di sorve-glianza negli ultimi 10 anni. Nel Re-gno Unito, ad esempio, si valuta chevi sia una telecamera ogni 35 per-sone, per un totale di 1,85 milioni didispositivi. Essi generano all’incirca2,5 x109 minuti di video al giorno,che sono impossibili da gestire. Inol-tre, studi recenti hanno evidenziatoche la presenza di videocamere disorveglianza non determina una ridu-zione significativa di atti criminosi.Rendere ‘smart‘ le telecamere disorveglianza significa dotarle dialgoritmi di visione che siano ingrado di riconoscere specifiche si-tuazioni (postura, movimento, gesti,espressione facciale), siano in gra-do di classificarle in modo affidabi-le (mi riferisco alla necessità di evi-tare falsi negativi e falsi positivi), ein modo robusto (al variare dell’am-biente nel quale vengono utilizzate).

L’automotive. I numeri parlanochiaro: ogni anno il numero di vitti-me in incidenti stradali supera ab-bondantemente il milione, e il nume-ro di veicoli prodotti si attesta attor-no a 65 milioni. Vi è quindi un enor-me interesse a sviluppare sistemi divisione embedded che segnalino (i)il non rispetto della distanza di sicu-

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Embedded VisionI sistemi embedded capaci di estrarre informazioni dalle immagini

� A cura di Giovanna Sansoni ([email protected])

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EMBEDDED VISIONThe section on Artificial Vision is intended to be a “forum” for Tutto_Misurereaders who wish to explore the world of components, systems, solutions forindustrial vision and their applications (automation, robotics, food&beverage,quality control, biomedical). Write to Giovanna Sansoni and stimulate discussion on your favorite topics.

RIASSUNTOLa rubrica sulla visione artificiale vuole essere un “forum” per tutti i lettoridella rivista Tutto_Misure interessata a componenti, sistemi, soluzioni per lavisione artificiale in tutti i settori applicativi (automazione, robotica, agroa-limentare, controllo di qualità, biomedicale). Scrivete alla Prof. Sansoni esottoponetele argomenti e stimoli.

Scusate il titolo ininglese ma nonc’è davvero mo-do di tradurlo initaliano. Ma pos-so spiegare a co-

sa si riferisce: embedded vision è iltermine utilizzato per identificare isistemi embedded che sono in gradodi estrarre informazioni da ingressivisivi (immagini). I mercati emergen-ti per questi dispositivi sono davveroimportanti: si va dall’automotive aisistemi di sorveglianza e sicurezza,al mercato dei giochi, alle applica-zioni medicali, industriali, aerospa-ziali. Per non parlare di cosa si puòfare ora che il mercato consumer deidispositivi mobili è esploso: si trattadi un circolo virtuoso, nel quale,quanto più l’utilizzatore sceglie que-sti dispositivi, tanto più se ne aspet-ta di nuovi.

ESEMPI DI APPLICAZIONI

La sorveglianza. Altissime perdi-te legate al furto di articoli al detta-glio (negli Stati Uniti 40 miliardi didollari all’anno), oltre a crescentiproblemi di sicurezza personale,hanno determinato l’esplosione del

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VISIONEARTIFICIALE

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traiettorie dei nuotatori e allerta ilpersonale di sorveglianza a interve-nire immediatamente nel caso dipericolo potenziale, fornendo laposizione esatta del nuotatore inpericolo.

GLI ALGORITMI PER LA VISIONE EMBEDDED

Non sono diversi da quelli utilizzatiper la visione su piattaforma PC.Acquisizione d’immagine, correzionedi aberrazione ottica, pre-processing,

riconoscimento degli elementi d’inte-resse, analisi e classificazione. Il tipi-co carico computazionale per VGAa 30 frame per secondo (fps) è nel-l’ordine di 3 miliardi d’istruzioni alsecondo su un DSP (Digital SignalProcessor). Questo valore varia molto sensibil-mente con la frequenza di acquisi-zione e la complessità algoritmica.Esempi?

La correzione di distorsione.Inevitabile, trattandosi di sistemi mu-niti di lenti normalmente a basso

costo, e quindi di bassa qualità. Sitratta di stimare l’entità della distor-sione e di compensarla. La stima sieffettua utilizzando pattern noti apriori ed elaborandoli mediante al-goritmi appositi. Per quanto comples-si possano essere (e lo sono!) questaoperazione viene fatta una solavolta, e quindi il suo carico compu-tazionale è limitato. Il vero problemaè la correzione. Viene effettuata in-terpolando pixel per pixel tutta l’im-magine, e tutte le immagini acquisi-te. Due conti: una telecamera a colo-ri con risoluzione 720 x 1280 pixel,

NUOVO SISTEMA OTTICOBIDIMENSIONALE PER LA MISURAZIONEAUTOMATICA IN TEMPO REALELa Microtecnica ha recentemente intro-dotto sui mercati internazionali un nuovoe rivoluzionario sistema di misura, che siaffianca alla sua tradizionale produzio-ne di proiettori di profili, con schermo da350 a 1.500 mm, conosciuti e apprez-zati in tutto il mondo. MICROgenius èrivolto principalmente al controllo bidi-

mensionale di parti-colari utilizzati nel-l’industria aeronau-tica, automobilisti-ca, meccano-tessi-le, elettrica-elettro-nica, elettrodome-stica, della gomma

e in tutti i casi in cuivenga richiesto un

controllo rapidoe accurato; trova,

inoltre, particolareimpiego nei test diserie di pezzi. Lasua modularità dicostruzione con-

sente di adatta-re le sue presta-zioni alle spe-

NEWS �

cifiche esigenze dei clienti, scegliendo unsistema personalizzato variandone i com-ponenti principali: obiettivi, condensatori,telecamera, componenti meccaniche.Il principio di funzionamento è costituitoda un obiettivo standard o telecentrico adalta definizione di assoluta precisione eda un sistema di telecamera per la ripresadel pezzo in esame. Dopo aver creato ilprogramma di misura, sarà sufficienteposizionare il pezzo sul vetro della tavolad’appoggio: e il software dedicato rileveràautomaticamente le quote richieste. Il risul-tato ottenuto sarà istantaneamente disponi-bile per ulteriori elaborazioni di statistica.È possibile memorizzare n programmi dimisura per poter individuare quello d’inte-resse al momento del posizionamento delparticolare sulla tavola; pertanto non sarànecessaria alcuna ricerca manuale.A differenza della maggior parte di similiapparecchiature, il MICROgenius si distin-gue per il programma di misura non con-venzionale ma in grado di essere adattatoalle specifiche esigenze dell’utilizzatore.

Caratteristiche principali: Misuresenza contatto in 2D - Controllo in temporeale - Pulsante unico per memorizzare idati - Nessuna necessità di allineamentodei pezzi - Grande profondità di campodell’immagine - Altissima flessibilità emodularità del sistema - Possibilità di mon-taggio di attrezzature sul tavolo d’appog-gio - Possibilità di posizionare lo strumen-to direttamente in linea di produzione -Non richiede personale specializzato perl’utilizzo.Dati tecnici: Campo di misura da 2,40 x1,80 mm2 a 230,2 x 192,6 mm2. Teleca-

mera CMOS o CCD di diverso formato1/3“; 1/2,5“; 1/2”; 1/1,8“; 2/3“.Distanza di lavoro da 45,3 mm a 531 mm.Profondità di campo da 0,23 a 603 mm.Distorsione ottica % fino a < 0,03 mm.Ripetibilità fino a 0,3 µm. Illuminazionecon condensatore telecentrico a LED o illu-minazione a LED. Computer 64 bit. Siste-ma operativo Windows 8.1. Monitortouch screen. Dimensioni 440 x 460 x 1280 o 850. Peso 25-45 kg.

Per ulteriori informazioni: www.ltf.it

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a 60 fps comporta 921.600 (pixel) x 3(componenti colore) x 60 (fps) = 166milioni di dati al secondo. Ipotiz-zando che l’algoritmo di correzionedella distorsione comporti 10 ope-razioni matematiche, sono necessa-ri 1.66 miliardi di operazioni alsecondo.

Dense Optical Flow: Si tratta di al-goritmi che stimano l’andamento delmovimento di oggetti, superfici, detta-gli ripresi nella scena. Vengono utilizzati in applicazioni disorveglianza, per stimare posizione,postura, movimento di persone, pergestire la riduzione del rumore inimmagini ad altissima risoluzione,nelle applicazioni automotive citatesopra. L’altissimo carico computazionale èlegato alla complessità del ricono-scimento in sé, alla necessità di unarisposta veloce e quindi alla necessi-tà di una bassissima latenza.

L’HARDWARE NEI SISTEMI VISION EMBEDDED

L’hardware necessario a realizzarela visione nei sistemi embedded deveriassumere in sé le caratteristicheseguenti:

• Prestazioni molto alte;• Programmabilità;• Basso costo;• Efficienza energetica.

Non è facile ottenerle tutte insieme.Hardware con logica dedicata ga-rantisce alte prestazioni a basso co-sto, ma bassi livelli di programmabi-lità; CPU general purpose fornisconoalta programmabilità non necessa-riamente ad alte prestazioni o a bas-si costi, e generalmente non a bassiconsumi.Le soluzioni a oggi individuate si ba-sano sulla combinazione di opportu-ni dispositivi hardware, quali:1. CPU embedded ad alte prestazio-ni;2. Prodotti standard specializzati peruna determinata applicazione (ASSP:Application-Specific Standard Pro-duct) + CPU;

3. Unità di processamento grafico(GPU: Graphic Processing Unit)+CPU;4. DSP+acceleratori+CPU;5. Field Programmable Arrays (FPGA)+CPU.Ciascuna soluzione ha i suoi pro e isuoi contro (vedi: Jeff Bier, Implemen-ting Vision Capabilities in EmbeddedSystems, www.embedded-vision.com). La regola base è partire dallasoluzione 1 e chiedersi se possa ba-stare. In caso contrario, scenderenella lista.Un discorso a parte merita l’hardwareMobile: a oggi l’hardware di elabo-razione integrato nei dispositivi mo-bili comprende una CPU ad alte pre-stazioni e una “costellazione” di co-processori specializzati, quali GPU,VPU e hardware grafico 2d che nefanno un elaboratore molto potente,a basso consumo e dotato di una sem-pre più vasta disponibilità di softwaredi sviluppo (fra tutte, le piattaformeAndroid e Ios). Benché vi sia un non ancora suffi-ciente livello di flessibilità di pro-grammazione, va da sé che la mobi-le vision sarà oggetto di grande lavo-ro e riserverà grandi sorprese, inmoltissimi campi applicativi. Ma diquesto parleremo nella rubrica delprossimo numero di Tutto_Misure.

COMMENTI

Il lettore paziente che è arrivato finoa qui ha capito che sviluppare nuovisistemi di visione embedded è cosaniente affatto banale. Se da un lato la tecnologia hardwareva sviluppando processori semprepiù potenti, a basso costo e a bassoconsumo, dall’altro la visione in sé el’estrazione delle informazioni ponegrossi problemi la cui soluzione èspesso una sfida. Fra tutti vi è la complessità computa-zionale che l’acquisizione d’immagi-ni comporta e che aumenta con larisoluzione delle telecamere, con l’u-tilizzo di dispositivi a colori e con lanecessità di acquisizioni veloci. Manon si tratta solo di questo. Un elemento importante è che il pro-

getto della parte di visione di un si-stema embedded deve essere affron-tato a livello di sistema: l’illuminazio-ne, le ottiche, il tipo di algoritmi scel-ti per estrarre le informazioni deter-minano il tipo di hardware necessa-rio a ottenere le prestazioni attese.La buona riuscita del progetto dipen-de quindi dalla possibilità di mettereassieme le competenze degli espertidi visione con quelle degli esperti disistemi embedded. Nella realtà, invece, molto spessoquesto non accade, e determina l’in-successo del progetto nel suo com-plesso.La scelta degli algoritmi utilizzati è diper sé un elemento critico: intenzio-nalmente parlo di “scelta” e non di“sviluppo”. La disponibilità deglialgoritmi è vastissima, data l’attivitàdi ricerca, sviluppo e ingegnerizza-zione attuata negli ultimi 40 anni.Tuttavia la maggior parte di essi èstata pensata per la piattaforma PC,per ovvi motivi di fruibilità, velocitàdi realizzazione e costi ridotti. Neconsegue che l’abilità del progettistasta nella capacità di scegliere l’al-goritmo che meglio si adatta allasoluzione del problema di visioneottemperando ai vincoli della tec-nologia embedded (basso costo,basso consumo, efficienza di elabo-razione). Bisogna pensare a soluzioni di pro-cessing parallelo e a realizzazioni infirmware che inevitabilmente richie-dono una competenza specifica (ecostosa). Tenendo conto anche di un altro ele-mento: le applicazioni di visione ri-chiedono un alto livello di program-mabilità. Diversamente dalle applicazioni si-stemi wireless, dove la presenza diun alto livello di standardizzazionegarantisce che gli algoritmi di comu-nicazione in banda base non varinoin maniera significativa da un dispo-sitivo a un altro (ad esempio nei tele-foni cellulari), nelle applicazioni vi-sion embedded vi sono grandi op-portunità di ottenere risultati migliorie realizzare soluzioni innovative at-traverso algoritmi ritagliati, poten-ziati, adattati, ottimizzati ad hoc.

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Il QE Pro di Ocean Optics è uno spettrome-tro ad alta sensibilità CCD back-thinned,con un’incredibile efficacia quantistica,un’ampia gamma dinamica e un funziona-mento estremamente silenzioso nelle appli-cazioni con ridotti livelli di luminosità e incui vengono misurate ampie gamme di con-centrazione. Il design ottico di QE Pro ottimizza la per-formance in funzione delle esigenze didiverse applicazioni. Grazie al suo con-vertitore A/D 18 bit, lo strumento offre pre-stazioni di gamma dinamica, che lo rendo-no il mini spettrometro con maggiore sensi-bilità presente sul mercato. Questo è unaspetto importante nella spettroscopia di emissione, in partico-lare fluorescenza e Raman, a causa della potenziale debolezzadei segnali e dei limiti di campioni rilevabili minimi. Inoltre il QEPro restringe i limiti di rilevamento e consente di realizzare misu-

razioni su una gamma di concentrazionepiù vasta per l’assorbimento e la riflettanzanelle applicazioni di controllo della qualità.Il nuovo spettrometro offre una memoriatampone integrata ai ricercatori e agli spe-cialisti di cinetica, che necessitano di acqui-sizioni veloci di spettri completi. La memo-ria tampone integrata, con una capacità di15.000 spettri, garantisce l’integrità deidati memorizzando spettri con marca tem-porale per le comunicazioni USB. La memo-rizzazione permette di realizzare misura-zioni cinetiche dello spettro completo, comequelle utilizzate nella cinetica chimica edenzimatica, o ripiegamenti di proteine ogni

8 millisecondi, ovvero 125 misurazioni al secondo.

Per ulteriori informazioni: www.oceanoptics.com - www.acalbfi.com/it

OCEAN OPTICS LANCIA LO SPETTROMETRO QE PRO

Hexagon AB, fornitore globale di tecnologie di progettazione,misura e visualizzazione, annuncia oggi l’acquisizione di VeroSoftware, leader mondiale nel settore del software CAM (Com-puter Aided Manufacturing).Vero Software è una società con sede in Gran Bretagna, con unmarchio forte e un comprovato riconoscimento da parte dei pro-pri clienti. Il loro software supporta i processi di progettazione eproduzione con soluzioni di programmazione e controllo dellemacchine utensili, e affronta la sfida crescente di riuscire a rea-lizzare efficienze di produzione con un prodotto di alta qualità.Nel portfolio di Vero Software vi sono diversi marchi famosi tracui Alphacam, Cabinet Vision, Edgecam, Radan, SURFCAM,VISI, e WorkNC. La società ha una vasta copertura del mercatocon sedi in Gran Bretagna, Germania, Italia, Francia, Giappo-ne, USA, Brasile, Paesi Bassi, Cina, Corea, Spagna e India, cheforniscono prodotti a oltre 45 Paesi attraverso la propria rete difiliali e rivenditori.L’acquisizione rafforza l’offerta di software di Hexagon, fornen-do i mezzi necessari a rendere i dati della qualità completamen-te fruibili, ampliando la portata dell’MMS (software di pianifica-zione della misura) fino a comprendere il CAM (software di pia-

nificazione della produzione).“Con la sua suite di soluzionisoftware di produzione, VeroSoftware ha la competenza, leconoscenze e le risorse peroffrire livelli di produttivitàancora più elevati”, afferma ilPresidente e CEO di Hexagon,Ola Rollén. “Sfruttando la no-stra presenza globale, le siner-gie delle nostre tecnologie fa-ranno progredire la nostra stra-tegia supportando l’esigenzacrescente di integrare tutti i datie i processi attraverso l’interociclo di produzione”.Vero Software, interamente consolidata nell’agosto 2014, con-tribuirà in modo positivo agli utili di Hexagon, che ha fatturatonel 2013 circa 80 milioni di euro.

Per ulteriori informazioni: www.hexagon.com

HEXAGON ACQUISISCE VERO SOFTWARE

Il nuovo dispositivo di acquisizionedati GEN3t della famiglia GenesisHighspeed di HBM Test and Mea-surement è disponibile in esecuzio-ne mobile o, opzionalmente, comeversione in armadio di comando.Lo sviluppo di questo dispositivo diacquisizione dati nasce dalla ne-cessità di disporre di un piccolo si-

stema integrabile per applicazioni su banco prova, tipicamente permotori elettrici, inverter e generatori. Offre tre sedi di innesto perschede d’ingresso, fino a 96 canali e trasferimento dati continuo a50 MS/s verso un idoneo computer di controllo. Su richiesta è di-sponibile un SSD (Solid State Disk) integrato nell’apparecchio, chepermette di arrivare a velocità di trasferimento fino a 100 MS/s. Per ampliare il numero di sedi d‘innesto disponibili, è possibile ef-

fettuare una semplice sincronizzazione anche con altri strumenti dibase della famiglia Genesis Highspeed. In questo modo è assicu-rata un’elevata flessibilità nella scelta di uno strumento di base perl’acquisizione di dati ad alta velocità. Per ulteriori informazioni: www.hbm.com/it/menu/prodotti/elettronica-e-software-di-misura/acquisizione-dati-ad-alta-velocita/gen3t

HBM Test and MeasurementFondata in Germania nel 1950, Hottinger Baldwin Messtechnik(HBM Test and Measurement) è oggi leader mondiale di tecnologiae del mercato nell’industria delle misurazioni e prove. HBM offreprodotti per la catena di misurazione completa, dalle prove virtua-li a quelle fisiche. Le sedi di produzione sono situate in Germania,USA e Cina; HBM è presente in più di 80 paesi nel mondo.

ACQUISIZIONE DATI VELOCE PER APPLICAZIONI SU BANCO PROVA

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MISURE E FIDATEZZAI

SERIA

LI

MIS

URE

EFI

DATE

ZZA

Tecniche di analisidella fidatezza

M. Catelani 1, L. Cristaldi 2, M. Lazzaroni 3

FMEA – Failure Mode, Effects and Criticality Analysis - Parte II

1 Università degli Studi di [email protected] Politecnico di [email protected] Università degli Studi di Milanoe INFN - Sezione di [email protected]

INTRODUZIONE

Nei lavori [1-3] si è posta l’attenzioneallo studio di FMEA e FMECA basatoessenzialmente sul concetto di rischio;tratteremo ora un diverso approccio atale analisi il cui punto di partenza èil tasso di guasto [4 -6].La stima della criticità di un modo diguasto (per modo di guasto si intendel’evidenza oggettiva del guasto) può,infatti, dipendere dallo studio dei tassi diguasto dei dispositivi, dei sottosistemi edelle parti che costituiscono il sistema.Occorre tuttavia ricordare che, nella pra-tica, i tassi di guasto immediatamente re-peribili attraverso le banche dati si rife-riscono al componente e non ai relativimodi di guasto. Inoltre non tutti i compo-nenti e dispositivi sono supportati da in-formazioni sufficienti e attendibili. Diver-so è il caso dei componenti e sistemi elet-tronici per i quali, invece, stante il lorovasto impiego, è possibile disporre d’in-formazioni più dettagliate ed esaustive.Tali informazioni sono per di più suffi-cientemente attendibili e, soprattutto per

determinate categorie di dispositivi, sta-tisticamente accettabili.È utile ricordare che ogni componentepuò guastarsi secondo più modalità (si èinfatti introdotto il concetto di modo diguasto) dando luogo a conseguenzeche, a priori, possono essere anche di-verse. Vi è poi un ulteriore dettaglio: soli-tamente i dati disponibili sono riferiti adeterminate condizioni ambientali e ope-rative. I tassi di guasto disponibili non so-no quindi immediatamente utilizzabili enon possono essere inseriti nella relazio-ne finale di analisi. Una stima λm deltasso di guasto associata a uno specificomodo di guasto può essere effettuatamediante la seguente relazione:

(1)dove:• λc, tasso di guasto del componentea cui ci si riferisce;• αm, probabilità che il componente siguasti con il modo di guasto m; ovvia-mente per un componente che puòguastarsi con differenti modi di guastorisulta:

λ λ α βm c m m= ⋅ ⋅

• βm, probabilità condizionata deglieffetti del modo di guasto; in altri ter-mini, la probabilità che, a fronte dellospecifico modo di guasto, si producaesattamente l’effetto critico in esame.Il valore di questo parametro può es-sere valutato per esempio per mezzodella Tab. 1 o di tabelle simili.

αm =∑ 1FMECA – FAILURE MODE, EFFECTS AND CRITICALITY ANALYSISPART IIThe FMECA (Failure Mode, Effects, and Criticality Analysis) approach pro-posed in this work is based on the knowledge of the failure rate of the com-ponent or equipment. However, it is often difficult to obtain this informationabove all when the technology is new and in some fields of application. Inthis paper some details concerning the FMECA implementation and theacquisition of data are proposed.

RIASSUNTOLa tecnica FMECA (Failure Mode, Effects, and Criticality Analysis) presen-tata in questo lavoro si basa sul concetto e sulla conoscenza del tasso diguasto, sia esso di componente o apparato. Viene messa in evidenza lacriticità che l’acquisizione di tale informazione spesso comporta, in deter-minati contesti applicativi e per certe tecnologie. Per poter svolgere una taleanalisi è, infatti, necessario recuperare informazioni riguardanti i singolicomponenti che costituiscono il sistema in analisi. In questa memoria verràillustrato da un lato come realizzare l’analisi FMECA e, dall’altro, comereperire i dati necessari.

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Tabella 1 – Criteri per valutare il parametro βm

Effetti dei modi di guasto Valore

Perdita certa βm = 1

Perdita probabile 0,1 < βm < 1

Perdita possibile 0 < βm ≤ 0,1

Nessun effetto 0

Questa relazione è valida se si ritieneche il tasso di guasto sia costante [3],ovvero nel caso di guasti casuali. Siricorderà che i guasti casuali caratte-rizzano peraltro la zona di vita utiledel dispositivo [4]. Ciò non sempre èvero ed è questo uno dei limiti diquesto approccio.Spesso si desidera avere un’indica-zione legata al tempo, per esempio altempo tc di vita utile del componente.In tal caso si ricorre al coefficiente dicriticità del modo di guasto definitocome:

(2)

Si noti che il tempo di osservazione, C t tm m c c m m c= ⋅ = ⋅ ⋅ ⋅λ λ α β

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che a volte coincide con il tempo di vita utile, è riferito alcomponente e non al modo di guasto. Come detto, per undato componente possono sussistere più modi di guasto.Indicando con n il numero dei modi di guasto si ha:

(3)

dove Cc è il coefficiente di criticità del componente.La probabilità che un modo di guasto si verifichi entro undeterminato intervallo temporale vale, infine:

(4)

È possibile suddividere l’intervallo di variazione di Pm in sotto-intervalli o classi come indicato in Tab. 2. I due modi di gua-sto ivi classificati, per esempio, presentano l’uno una maggiorseverità e l’altro una maggiore probabilità di verificarsi. Perdecidere su quale dei due modi di guasto ci si deve inizial-mente concentrare è necessario tenere in debito conto comele scale dei due assi sono state create e, soprattutto, il tipo diapplicazione preso in considerazione. In alcuni ambiti, peresempio, si potrebbe dare più importanza alla severità men-tre in altri alla probabilità che un evento si manifesti.Se lo scopo dell’analisi è quello di avere una matrice dicriticità si ottiene quanto illustrato in Tab. 3 dove, peresempio, il livello di severità è espresso in quattro livelliche potrebbero essere:• Catastrofico: quando si è in presenza di un gua-sto che può causare il decesso dell’operatore, utiliz-zatore o di qualsiasi persona e/o la distruzione delsistema in esame (si pensi per esempio al caso di unaeromobile);• Critico: quando si è in presenza di un guasto che puòcausare danni alle persone, danni ai sistemi o degrada-zione delle prestazioni tali da far fallire la missione, nonraggiungere gli obiettivi, ecc.;• Marginale: quando si è in presenza di un guasto chepuò comportare danni alle persone che tuttavia possonoessere reputati di minor importanza rispetto a quelli dellivello precedente, danni ai componenti o sistemi tali dacomportare ritardi, mancata disponibilità, o diminuzionedei risultati previsti ecc.;• Minore: quando si è in presenza di un guasto che nonè in grado di causare i danni, le perdite, la degradazio-

P emCm= − −1

C C t tc m

m

n

mm

n

c c mm

n

m c= = ⋅ = ⋅ ⋅ ⋅= = =

∑ ∑ ∑1 1 1

λ λ α β

ne delle prestazioni ecc. di cui ai livelli precedenti che,tuttavia, comporti operazioni di manutenzione o interven-ti di qualsiasi tipo non previsti.I tassi di guasto possono essere reperiti in apposite ban-che dati (di cui si è già detto in [7], ma anche [4], [5])come, per esempio: MIL-Handbook-217, Failure RateData Bank (FARADA), RADC Non Electronic ReliabilityNotebook, IEEE-Std-500 (Piscataway, NJ, 1984), OREDA(Offshore Reliability Data, Norway, 1984), EIREDA (Euro-pean Industry Reliability Data Handbook, Italia, 1991), T-BOOK (Reliability Data of Components in Nordic NuclearPower Plants, Sweden), CCPS (Guidelines of the Centerfor Chemical Process Safety, New York, 1989), NSWC-94/L07 – Handbook of Reliability Prediction Proceduresfor Mechanical Equipment.

VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI CRITICITÀDI UN COMPONENTE ELETTRONICO

Il coefficiente di criticità di un modo di guasto è il nume-ro di guasti per ogni milione di ore di vita del componenteed è espresso mediante l’equazione (2) qui ripetuta percomodità:

mentre il coefficiente di criticità del componente risultaessere pari a:

I tassi di guasto λc sono generalmente espressi in terminidi guasto per milioni di ore e, in conseguenza di ciò, nellerelazioni compare un termine moltiplicativo 106: cosìfacendo si ha una notevole semplificazione quando, peresempio, si utilizzano fogli elettronici per il calcolo deicoefficienti. Si ipotizzi, per esempio:

Il tasso di guasto indicato equivale a 7 guasti per un mi-lione di ore. Se si ipotizza che i modi di guasto perquesto esempio siano pari a 3 è necessario definire tre

valori per il coefficiente che stima la pro-babilità che il componente si guasti pro-prio con il modo di guasto m. Per esempiopotrebbe essere:– α1 = 0,3 per il primo modo di guasto conseverità 3;– α2 = 0,2 per il secondo modo di guastocon severità 3;mentre il terzo modo di guasto è classificatocon un livello di severità differente.Si ipotizzi inoltre che βm sia pari a 0,5 e cheil tempo di osservazione, tempo di missione,sia pari a 1 ora.

λc = × −7 10 6

C C t tc m

m

n

mm

n

c c mm

n

m c= = ⋅ = ⋅ ⋅ ⋅= = =

∑ ∑ ∑1 1 1

λ λ α β

C t tm m c c m m c= ⋅ = ⋅ ⋅ ⋅λ λ α β

I SERIALIMISURE E FIDATEZZA

N.03ƒ

;2014

C Pm

5 Pm>0,2 Rischio alto

4 0,1≤ Pm<0,2 Modo di guasto A

3 0,01≤ Pm<0,1

2 0,001≤ Pm<0,01 Modo di guasto B

1 0≤ Pm<0,001 Rischio basso

I II III IVSeverità

Tabella 2 – Matrice di criticità

Prob

abili

Page 49: Tutto_Misure 03/2014

T_M ƒ 207

Risulta:

C t tm c c c2 2 26 6 610 7 10 0 2 0 5 1 10 0 7= ⋅ = ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ = ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ =−λ λ α β , , ,

C t tm c c c1 1 16 6 610 7 10 0 3 0 5 1 10 1 05= ⋅ = ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ = ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ =−λ λ α β , , ,

Tabella 3 – Matrice Rischio Vs Criticità (in conformità con la norma IEC 60812:2006 Table 3)

Frequenza dell’effettoLivello Severità

del guasto1 2 3 4Insignificante Marginale Critico Catastrofico

5: Frequente Indesiderabile Intollerabile Intollerabile Intollerabile

4: Probabile Tollerabile Indesiderabile Intollerabile Intollerabile

3: Occasionale Tollerabile Indesiderabile Indesiderabile Intollerabile

2: Remoto Trascurabile Tollerabile Indesiderabile Indesiderabile

1: Improbabile Trascurabile Trascurabile Tollerabile Tollerabile

e, infine:

al livello di severità 3.

VALUTAZIONE DEL TASSO DI GUASTO

In questo secondo esempio, invece,sarà illustrato come valutare il tasso diguasto. Si assume, per l’esempio inquestione, che un anno sia compostoda 8.760 ore, come generalmenteavviene. La Tab. 4 riporta alcune valu-tazioni fatte da un costruttore dischede elettroniche su alcuni suoiprodotti. Le frequenze relative pos-sono differire dai valori che si pos-sono trovare in alcuni database.Sono, quelli indicati, valori scaturitidall’esperienza del costruttore stessosulla sua stessa produzione. I valori diMTTFS sono valutati partendo dallaspecifica applicazione.

PROCEDURA E DOCUMENTI DI ANALISI

Nella Tab. 5 è riportato un esempio dimodulo utilizzabile per l’analisi FMECAcon il metodo del tasso di guasto.

CONCLUSIONI

In questo articolo è chiaramente evi-dente il contributo aggiuntivo dellatecnica FMECA basata sul tasso diguasto rispetto alla FMEA. L’analisi ditale metodologia ha messo in risaltocome, nella realtà pratica, l’esecuzio-

C Cc mm

n= = + =

=∑

11 05 0 7 1 75, , ,

ne di tale FMECA necessiti d’informa-zioni a volte difficili da reperire e lacui attendibilità è però determinanteai fini progettuali.

BIBLIOGRAFIA

1. M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazza-roni, “Tecniche di Analisi della fidatezza:FMEA – Analisi dei modi ed effetto deiguasti”, Tutto_Misure n. Anno 15, N° 4,Dicembre 2013, pp. 281-286, ISSN2038-6974.2. M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazza-roni, “Tecniche di Analisi della fidatezza:FMEA – Casi di studio”, Tutto_Misure n.Anno 16, N° 1, Marzo 2014, pp. 67-70, ISSN 2038-6974.3. M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazza-roni, “Tecniche di Analisi della fidatezza:FMEA – FMECA, Failure Mode, Effectsand Criticality Analysis – Parte 1”.TUTTO MISURE, vol. 15, N. 2 (Giugno2014), ISSN: 2038-6974, pp. 137-140.4. M. Lazzaroni, L. Cristaldi, L. Peretto, P.Rinaldi and M. Catelani, “Reliability Engi-neering: Basic Concepts and Applicationsin ICT”, Springer, ISBN 978-3-642-20982-6, e-ISBN 978-3-642-20983-3, DOI10.1007/978-3-642-20983-3, 2011Springer-Verlag, Berlin Heidelberg.5. M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazza-roni, L. Peretto, P. Rinaldi, “L’affidabilitànella moderna progettazione: un elemen-to competitivo che collega sicurezza ecertificazione”, Collana I quaderni delGMEE, Vol. 1 Editore: A&T, Torino,2008, ISBN 88-90314907, ISBN-13:9788890314902.6. A. Birolini, “Reliability Engineering –Theory and Practice”. Springer, Heidel-berg, 6 Ed. 2010, ISBN: 978-3-642-14951-1.7. M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazza-roni, “L’approccio previsionale all’affid-abilità: Modelli e banche dati”. In: Tuttomisure. – ISSN 2038-6974. – Anno 14,N° 4 (2012 Dicembre).

Marcantonio Catelaniè Professore Ordinario diMisure Elettriche ed Elettro-niche presso il Dipartimen-to di Ingegneria dell’Infor-mazione dell’Università diFirenze. La sua attività di

ricerca si svolge prevalentemente nei set-tori dell’Affidabilità, della diagnostica equalificazione di componenti e sistemi,del controllo della qualità e del migliora-mento dei processi. Fa parte del CT 56 –Affidabilità – del CEI ed è coordinatore digruppi di ricerca, anche applicata, nelletematiche citate.

Loredana Cristaldi èProfessore Associato diMisure Elettriche ed Elettro-niche presso il Dipartimen-to di Elettrotecnica del Poli-tecnico di Milano. La suaattività di ricerca è svolta

principalmente nei campi delle misure digrandezze elettriche in regime distorto edei metodi di misura per l’affidabilità, ilmonitoraggio e la diagnosi di sistemiindustriali. Fa parte del CT 56 – Affidabi-lità – del CEI.

Massimo Lazzaroni èProfessore Associato diMisure Elettriche ed Elettro-niche presso il Dipartimen-to di Fisica dell’Universitàdegli Studi di Milano. Lasua attività di ricerca è

rivolta alle misure per le applicazioniindustriali, per la diagnostica dei sistemiindustriali, per l’Affidabilità e il Controllodella Qualità. Fa parte del CT 85/66 –Strumenti di misura delle grandezze elet-tromagnetiche Strumentazione di misura,di controllo e di laboratorio e del CT 56– Affidabilità del CEI.

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Tabella 4 – Tassi di guasto

I SERIALIMISURE E FIDATEZZA

N.03ƒ

;2014

Dispositivo MTTF λ Frequenza λmModi di guasto (ore) Relativa

ResistoreCircuito aperto 0,8 8,0x10-10

Corto circuito 1x109 1x10-9 0,1 1,0x10-10

Deriva 0,1 1,0x10-10

PulsanteNon in grado di aprire

5x106 2x10-70,2 4,0x10-8

Non in grado di chiudere 0,8 1,6x10-7

FotoaccoppiatoreCircuito aperto (pin d’ingresso) 0.3 4,5x10-9

Circuito aperto (pin d’uscita) 0 0Ingresso in corto circuito 6,7x107 1,5x10-8 0,3 4,5x10-9

Uscita in corto circuito 0,3 4,5x10-9

Corto circuito ingresso - uscita 0,1 1,5x10-9

Condensatore (Ceramico)Circuito aperto

2x108 5,0x10-9

0,4 2,0x10-9

Corto circuito 0,4 2,0x10-9

Deriva del valore 0,1 5,0x10-10

Deriva (tg δ) 0,1 5,0x10-10

Circuito integrato (Inverter)Circuito aperto

4x108 2,4x10-9

0,2 4,8x10-10

Circuito chiuso 0,2 4,8x10-10

Variazione delle caratteristiche 0,2 4,8x10-10

Componente guasto 0,4 9,6x10-10

DiodoCircuito aperto 0,375 3,8x10-10

Corto circuito 1x109 1x10-9 0,375 3,8x10-10

Deriva 0,25 2,5x10-10

BJTCircuito aperto (Base) 0,035 2,1x10-9

Circuito aperto (Emettitore) 0,035 2,1x10-9

Circuito aperto (Collettore) 0,035 2,1x10-9

Corto circuito (B-E)1,7x107 5,9x10-8

0,2 1,2x10-9

Corto circuito (B-C) 0,2 1,2x10-9

Corto circuito (C-E) 0,2 1,2x10-9

Corto circuito (tutti i terminali) 0,2 1,2x10-9

Deriva 0,095 5,6x10-9

InduttanzaCircuito aperto

3,3x108 3x10-9

0,7 2,1x10-90

Corto circuito 0,1 3,0x10-10

Deriva 0,1 3,0x10-10

Funzionale 0,1 3,0x10-10

TrasformatoreCircuito aperto 0,7 7,0x10-9

Corto circuito 1x108 1x10-8 0,2 2,0x10-9

Deriva (turn ratio) 0,1 1,0x10-9

RelayCircuito aperto

2x107 5x10-80,8 4,0x10-8

Corto circuito 0,2 1,0x10-8

Tabella 5 – Esempio di tabella per la raccolta dei dati dell’analisi FMECA

con il metodo del tasso di guasto

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vano il sovraccarico dipendesserosolo da specifiche fasi della produzio-ne o fossero permanenti”. Per deter-minare il grado di deformazione del-l’anello di compressione, si dovevanomisurare le forze agenti sul supporto.“Non avendo noi stessi i sensori, do-vevamo cercare una soluzione ester-na, economicamente accettabile” spie-ga Säger. La SKF decise di usaregli estensimetri tipo XY31 3/120 in-

sieme alla piattaformadi amplificatori PMXdella HBM. Il disposi-tivo di prova compren-deva un anello di misu-ra, su cui erano instal-lati quattro estensimetri.I vantaggi: gli estensi-metri sono abbastanzapiccoli da poter essereapplicati sull’anello dimisura, largo 12,5 mm,che viene tarato insiemeal sistema PMX.

La non-linearità, dovuta alla geometriadel corpo di misura, poteva esserecompensata usando le funzioni mate-matiche disponibili nel PMX, miglioran-do così significativamente la sua accu-ratezza. Grazie al web server integra-to nel sistema, non era necessario al-cun software addizionale. L’anello dimisura tarato poteva essere eventual-mente adattato nell’inserto, fra il sup-

TECNOLOGIE

INCAM

PO Affidabilità e sicurezza

con le applicazioni specialiTre casi aziendali: meccanica, trasporti pubblici, automotive

� Rubrica a cura di Massimo Mortarino ([email protected])

T_M N. 3/14 ƒ 209

TECHNOLOGIES IN ACTIONA new section is published starting from the present issue of T_M: “Techno-logies in action”. It presents a number of recent case studies of industriesgaining profit from the latest innovation in measuring instruments andsystems.

RIASSUNTOInizia con questo numero la Rubrica “Tecnologie in campo”: un compendiodi casi di studio di Aziende che hanno tratto valore aggiunto dalla moder-na strumentazione di misura.

HBM – SKF: MISURARE LE FORZEPER MIGLIORARE IL PRODOTTO

SKF estende la vita operativadei propri cuscinetti volventi,grazie all’acquisizione delle forze effettive da cui sono sollecitati durantel’impiego operativoI componenti dei laminatoi sono sog-getti a sollecitazioni particolarmenteelevate. Ad esempio, forze molto alteagiscono sui cuscinetti che tengonoassialmente in posizione i rulli: se que-sti cuscinetti si usurano prematura-mente, la qualità del prodotto dimi-nuisce e perciò è necessario sostituirlifrequentemente, con grande impegnoe spesa.La SKF, leader mondiale nella tecno-logia dei cuscinetti, dopo aver rileva-to questo problema presso un’azien-da cliente produttrice di manufatti inalluminio, che usa i cuscinetti volven-ti cilindrici come supporti reggispintain un laminatoio (per garantire che irulli restino in posizione), ha decisodi utilizzare la piattaforma di amplifi-catori PMX della HBM per cercarnela causa.“Negli ultimi anni abbiamo dovu-to sostituire ripetutamente i cuscinettivolventi cilindrici molto prima dellafine della loro normale vita operativa,perché essi mostravano già segnidi notevole usura”, afferma RupertMotschenbacher, responsabile per

i costruttori di prodotti di alluminioin SKF. “Abbiamo perciò concordatocon il cliente d’indagare a fondo sulproblema”. Fra l’altro, l’usura è unproblema già prima che i cuscinettidebbano essere sostituiti: perfino illieve spostamento del rullo causa ungioco dei supporti, influendo negati-vamente sulla qualità del prodotto.

Sulle tracce dell’erroreMotschenbacher deci-se di coinvolgere ri-guardo a tale argo-mento gli esperti inter-ni della Solution Fac-tory situata nella sededella SKF a Schwein-furt (Germania). UweSäger, responsabile delprogetto, spiega comesi è proceduto: “Vole-vamo determinare sele forze che provoca-

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TECNOLOGIEIN CAMPO

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Garanzia di acquisizionedati senza interferenzeIl laminatoio fu testato condiversi processi di produzio-ne. I segnali provenienti daidue anelli di misura venne-ro acquisiti dall’amplifica-tore PMX e, mediante lesue uscite flessibili scalabi-li, trasmessi come segnali0-10 V al sistema di misuradella SKF. “Grazie all’ac-quisizione dei dati nell’am-plificatore, ottenemmo se-gnali già condizionati inuna forma e qualità che po-tevamo elaborare diretta-

mente”, spiega Säger. La scadenza dicampionamento fino a 19.200 valorimisurati/s e la risoluzione di 24 bitassicurano la massima precisione el’elevata velocità di trasmissione, con-sentendo di acquisire anche piccolis-

sime variazioni di segnale. Inoltre,grazie alla sua tecnologia di misuraa frequenza portante, l’amplificatoregarantisce l’acquisizione dei datisenza interferenze nel difficile am-biente dei laminatoi, quindi senzadisturbi provocati dai campi elettro-magnetici.

Il modo migliore per ottimizzare la produzionePer essere in grado di trarre le debiteconclusioni, la SKF combinò il segnaledi questa forza assiale con i dati di mi-sura nelle condizioni operative (forza dilaminazione, velocità del sistema, forzadi flessione della laminazione), traen-doli direttamente dal sistema di control-lo di processo del laminatoio, e con ivalori dello spostamento del supportoassiale, rilevati utilizzando i sensoriSKF. “L’aggiunta di questi valori – con-clude Säger – dimostrò che le forze

porto assiale e l’unità di copertura. Permisurare le forze assiali realmenteagenti, gli inserti modificati ven-nero installati nel laminatoio insieme airulli operativi, direttamente presso lasede del cliente.

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IN CAMPO�

erano superiori in alcuni processi diproduzione, causando perfino il sovrac-carico dei supporti assiali. Sulla base diqueste verifiche, stiamo ora lavorandoinsieme al cliente sulla soluzione, perevitare in futuro i sovraccarichi e quindiallungare la vita operativa dei cuscinet-ti volventi assiali”.

HEXAGON – INNSBRUCKER VERKEHRSBETRIEBE E STUBAITALBAHN GMBH (IVB)

Massima sicurezza nel trasporto pubblico localeCon quasi 50 milioni di passeggeriall’anno, la Innsbrucker Verkehrsbe-triebe e Stubaitalbahn GmbH (IVB) èuna delle maggiori aziende austria-che nel trasporto pubblico locale. I600 dipendenti assicurano che il tra-sporto dei passeggeri sulle 30 linee,entro una rete che si estende per circa341 chilometri, venga effettuato in si-curezza. Ogni anno, infatti, i 160 mo-derni autobus Mercedes Citaro e i 32nuovi tram del tipo Bombardier FlexityOutlook Cityrunner percorrono circa8,5 milioni di chilometri nella città diInnsbruck e circondario.Tutte le riparazioni, le manutenzioni ela revisioni, obbligatorie per legge,dei veicoli vengono effettuate in unsorprendente complesso di officine,con vista sulla catena montuosa del-l’Inntal. Per poter intervenire anchenei casi di emergenza l’officina, con isuoi 100 addetti, è operativa dalunedì a domenica, con orario quasiininterrotto.

Nel team autofilotramviario salta subi-to all’occhio un braccio di misura, col-locato al centro di un carrello. Perottenere una base dati sicura dei car-relli dei nuovi tram, infatti, la IVB haacquistato un anno fa un ROMERAbsolute Arm di Hexagon Metrology.“Con il braccio di misura perseguia-mo l’obiettivo di rendere riconoscibilii cambiamenti avvenuti nel carrello”,spiega Helmut Egger, vice capo of-ficina della IVB. “Questo strumento, infunzione di come il carrello è costruitoe delle possibilità di misurarlo, è nonsolo la migliore ma anche l’unica solu-zione a nostra disposizione”. Il brac-cio di misura portatile non offresolo sicurezza rispetto ai diritti ditutela dell’utente, ma ha conqui-stato gli austriaci anche con lasua elevata precisione di misurae facilità d’uso.

Prima misura completaL’occasione per l’investimento nelsistema di misura è stata un graveincidente, occorso a uno dei nuovitram impiegati negli anni dal2008 al 2011. Dopo l’incidente,gli austriaci non sono riusciti achiarire con totale certezza se ilcarrello fosse stato danneggiato omeno. Anche quando l’unità, checomprende la cassa e il gruppomotore (motore di trazione e tra-smissione), venne inviata allaBombardier per la verifica, non fupossibile fornire una risposta defi-nitiva alla questione.Con l’acquisto del braccio dimisura, la IVB possiede ora una

base decisionale per la valutazionedelle deformazioni del carrello. Perottenere i dati necessari, viene ese-guita una prima misurazione di tutti i99 carrelli: ogni tram ne possiede tre,ai quali si aggiungono tre unità diriserva. La misura viene eseguitaquando si cambiano le sale operati-ve, ogni due-tre anni. “La misura delcarrello, compresi il montaggio e ladocumentazione, richiede tre ore, main precedenza abbiamo avuto biso-gno di alcuni giorni per l’analisi com-plessiva dell’unità. Il carrello, infatti,dev’essere pulito e le sale sostituite”,afferma Helmut Egger. “Dopo la misu-ra, rimontiamo rapidamente il carrellosu una vettura, perché ne abbiamopochi di riserva. È per questo che quisi richiede la massima efficienza”.

Base dati sicuraAttualmente IVB esegue ancora leprime misure del carrello, che com-portano costi elevati e processi lunghie complessi, ma ne vale la pena, per-ché esse forniscono una base datisicura: ad esempio, in vista della revi-sione generale dei tram richiesta dallalegge, che si esegue ogni otto anni. Idati raccolti consentono di risponderea diverse domande: Come evolve il

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TECNOLOGIEIN CAMPO

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carrello? Dove avvengono deformazioni? Quali sonostati gli effetti del funzionamento in questo periodo? Infin dei conti, ogni tram percorre circa 50.000 kmall’anno.I dati ottenuti con l’impiego del ROMER Absolute Armsvolgono, inoltre, un ruolo importante per la IVB riguardoalle garanzie di sicurezza di più lungo periodo, fornendola prova dei cambiamenti avvenuti. Dopo gli eventualiincidenti avvenuti, effettuando misure comparative, èanche possibile rilevare se il carrello presenta danneg-giamenti o deformazioni e il documento della revisioneviene presentato ai periti.

Caratteristiche straordinarieA Innsbruck viene impiegato il ROMER Absolute Arm7345, con un volume di misura di 4,5 m. La IVB ha biso-gno del “braccio lungo” per avere accesso a tutte learee, a causa del diametro di 2,5 m del carrello. Findalla prima presentazione del sistema di misura, la IVBè rimasta colpita dalla sua maneggevolezza: nonostan-te le sue dimensioni, infatti, il braccio pesa meno di 9 kged è quindi portatile e facile da spostare. Grazie albilanciamento “Zero G” e alla rotazione infinita in tuttigli assi, anche i bracci di misura ROMER “grandi” sonoperfettamente bilanciati e quindi facili da usare.Un’altra caratteristica, importante per IVB, del sistemadi misura portatile è rappresentata dagli encoder asso-luti: essi, infatti, necessitano di essere azzerati, ma sonogià pronti per misurare immediatamente dopo l’accen-sione. “Anche il riconoscimento automatico dei tastatoridel sistema è per noi assolutamente un vantaggio”, sot-tolinea Helmut Egger. “Montiamo il relativo tastatore e ilbraccio di misura lo riconosce automaticamente. Per noisi tratta di uno standard molto orientato al cliente”.Ma non sono solo questi i motivi per i quali il ROMERAbsolute Arm 7345 ha avuto rapidamente successopresso la IVB. Anche la sua precisione di misura dicirca 1/100 è molto apprezzata, non da ultimo per-ché lo strumento viene impiegato per misure compara-tive. Il ciclo di misura stesso è così semplice che nonsono necessari metrologi qualificati: nel software dimisura sono stati stabiliti circa 100 punti di misurazio-ne per ogni carrello, comprese le foto ed eventualiulteriori informazioni a cui prestare attenzione. Ildipendente che effettua le misure può quindi eseguirlepunto per punto. Nel corso delle misure gli austriacihanno già scoperto che sotto i carrelli ci sono scosta-menti di 4-5 mm, perché si tratta di singole fabbrica-zioni manuali.La IVB è molto soddisfatta dell’uso del braccio di misu-ra, secondo Egger, in particolare per la sua precisionedi misura, la maneggevolezza e la facilità d’uso, senzadimenticare l’ottimo livello del servizio di assistenza for-nito dalla Hexagon Metrology. “I miei colleghi di altregrandi aziende austriache di trasporti seguono congrande interesse le nostre esperienze con il braccio dimisura portatile”, conclude Egger.

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; 2014 TECNOLOGIE

IN CAMPO�

KEYENCE – GEFIT: MARCATURALASER DI COMPONENTI PER IL SETTORE AUTOMOTIVE

Dal 1967, il Gruppo Gefit di Ales-sandria analizza, studia, progetta epropone soluzioni efficaci ai proble-mi di assemblaggio, costruendoimpianti “chiavi in mano” per assem-blaggio e manipolazione, linee fles-sibili e robotizzate, oltre a celle dimontaggio semiautomatiche o com-pletamente automatiche. Compostodalle due divisioni Automazione ePlastica, il Gruppo impiega oggioltre 300 persone negli uffici e stabi-limenti situati in Italia, Ungheria,Stati Uniti, Cina e Russia.Il Gruppo Gefit ha visto crescereprogressivamente la propria attività,grazie all’acquisizione di nuoviclienti in tutto il mondo: circa il 70%dei progetti realizzati è infatti desti-nato all’esportazione. In particolare,la Divisione Automazione è specia-lizzata nella realizzazione di lineedi assemblaggio per il settore auto-motive, scambiatori di calore, im-pianti di assemblaggio e di control-lo per compressori e soluzioni di as-semblaggio per l’industria elettricaed elettromeccanica. La DivisionePlastica produce, invece, stampi pertermoplastici e celle di assemblag-gio per componenti plastici ad alteprestazioni.Nel settore automotive, il GruppoGefit si pone come partner sicuro eaffidabile per la maggior parte deicostruttori d’auto, fornitori di compo-nentistica di primo e secondo livello efornitori OEM. I componenti su cui l’e-sperienza del Gruppo ha raggiunto ilivelli più alti di efficienza e tecnolo-gia sono le pinze freno e i sistemi difrenatura, scatole cambio, parti delmotore, turbocompressori, modulichassis, sistemi ibridi power-train,meccanismi per sedili, assali, ecc.

Un kit differenziale al minutoRecentemente, il Gruppo Gefit harealizzato, presso il proprio stabili-mento situato in Cina, una nuovalinea per l’assemblaggio di differen-ziali, destinati a una vettura rivolta almercato cinese.

“Si tratta di una linea per l’assem-blaggio dei tre alberi del cambio (duealberi in uscita e uno in ingresso) conil differenziale”, afferma MarcoBarberis, capo commessa della pro-gettazione della linea in oggetto. “Lalinea prepara l’assiemaggio dei trealberi eseguendo una serie di pian-taggi e montaggi nelle varie sezioni,completando quindi il montaggio deldifferenziale”. Nella linea viene utiliz-zato un marcatore laser a fibra ad al-ta potenza a tre assi MD-F5120Keyence. “L’obiettivo della marcaturalaser è quello di assegnare, terminatol’assemblaggio dei componenti, uncodice Datamatrix e una scritta inchiaro ai quattro elementi montati”,spiega Barberis. “Ciò permette di veri-ficare la corrispondenza del lotto cheesce dalla nostra linea ed entra sullalinea di un altro costruttore”.Le marcature eseguite presentavanocriticità perché, utilizzando un sololaser ed essendo i pezzi disposti sulpallet secondo una certa configura-zione, era necessario riuscire a otti-mizzarne le caratteristiche di lettura,in modo che essa rientrasse nella clas-

se di riferimento necessaria per esseredefinita “buona”. Il problema è statorisolto movimentando in altezza icomponenti del pallet, per portarli inun’area di marcatura ideale. A corre-do, un sistema di visione verifica chela marcatura sia eseguita in modocorretto e corrisponda alla classerichiesta per la lettura successiva.

“Le prove eseguite sono state soddi-sfacenti e abbiamo quindi deciso l’ac-quisto della soluzione di marcaturaKeyence: un marcatore laser a fibraad alta potenza a tre assi MD-F5120Keyence da 50 W con area di mar-catura di 300 x 300 mm2”, sottolineaMarco Barberis.Il Gruppo Gefit è quindi arrivato allascelta di questo marcatore laserdopo una serie di prove eseguite,prima presso la sede Keyence diMilano e successivamente pressol’officina di Alessandria. “I test sonostati eseguiti su una serie di distanzeparagonabili a quelle su cui si èeffettivamente sviluppato il proget-to”, spiega Marco Barberis. “Permaggiore tranquillità abbiamo utiliz-zato il modello da 50 W, in mododa poter ottenere una marcatura piùevidente. Con questo escamotageriteniamo di avere risolto anche iproblemi legati all’aspetto superfi-ciale dei pezzi, dato che questi pos-sono provenire da fornitori diversi epresentarsi bruniti, ossidati o arrug-giniti. È stato quindi pensato unsistema che, prima di eseguire lamarcatura vera e propria, potesseeseguire un’azione di pulizia dellasuperficie da marcare”.La macchina Gefit può funzionare conun tempo ciclo di 1 minuto per kit (ilkit comprende il differenziale e i trealberi che vengono assemblati nellascatola del cambio), con una produtti-vità massima di circa 60 kit/ora.

L’importanza del supporto localeIl Gruppo Gefit aveva già realizzatoanaloghe applicazioni, basate su dif-ferenti tecnologie di marcatura. I risul-tati positivi ottenuti nei test e la pre-senza di personale specializzato inCina sono stati determinanti nella scel-ta della soluzione Keyence. “La pre-senza di personale Keyence in Cina èstata molto importante nel nostro pro-cesso decisionale, perché eventualiproblemi sulle linee di montaggio ri-chiedono tempi d’intervento estrema-mente rapidi”, continua Barberis. “Senon si disponesse di supporto direttoda parte del fornitore nel Paese di de-stinazione, sarebbe impossibile un

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TECNOLOGIEIN CAMPO

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nostro intervento così tempestivo dal-l’Italia”.Questa è stata quindi la prima espe-rienza del Gruppo Gefit con il mar-

catore laser Keyen-ce. “Abbiamo parti-colarmente apprez-zato caratteristichecome la possibilitàdi lavorare su super-fici curve o irregola-ri”, conclude Barbe-ris. “A differenzadelle altre soluzionip receden temen teutilizzate, il sistemadi marcatura MD-F5120 ha una du-rata garantita deicomponenti moltolunga ed è dotato diun dispositivo che nesegnala il degrado

con un certo anticipo. In questomodo, è possibile gestire la manuten-zione in modo predittivo, evitando lasorpresa di un guasto improvviso”.

Potenzialmente, la macchina è ingrado di funzionare su tre turni ed èil cliente finale a definirne gli effetti-vi periodi di funzionamento.La marcatura laser assolve anche alleesigenze di tracciabilità dei prodotti ene permette l’abbinamento non simul-taneo a un’altra linea di montaggio,che alloggia i pezzi all’interno dellascatola del cambio.La tecnologia dei laser a fibra ad altapotenza porta a notevoli migliora-menti del tempo di marcatura, dell’ef-ficienza della produzione e della qua-lità. La testa di marcatura del sistemaMD-F5120, con controllo a 3 assi, èpriva di ventola per una maggioreresistenza ambientale. Il controllo se-parato dello scanner permette diverseapplicazioni. Da sottolineare, infine,il monitor di potenza a termopila in-corporato, per una maggiore versatili-tà d’utilizzo.

MICROFONI PER TEST AUTOMOTIVEPCB Piezotronics è lieta di annunciare ilsuo continuo impegno nel dedicarerisorse per sviluppare e implementare lalinea di microfoni conformi agli stan-dard IEC e certificati A2LA (ACCREDIA)dedicati ad applicazioni automotive.PCB® è in grado di offrire una vastagamma di microfoni per test automoti-ve: microfoni a condensatore, pre-pola-rizzati, array, sonde, capsule da campolibero, in pressione e a incidenza ca-suale. Ognuna di queste tipologie èproposta a un prezzo competitivo, sen-za rinunciare a un’elevata qualità e aun supporto, prima e dopo la vendita,senza pari sul mercato.“Oggi l’utente è alla ricerca di misurequalitativamente superiori, da poter ese-guire con sensori performanti ma cherispettino i budget preposti, consenten-dogli di misurare con precisione e affi-dabilità i livelli di pressione sonora, ren-dendo il lavoro dei tecnici più semplicee veloce, migliorando i processi di set-up e la registrazione dei dati”, ha spie-gato Mark Valentino, Product Manager

NEWS �

di PCB Piezotronics. “La PCB è in gradodi proporre un’ampia offerta di microfo-ni, con tempi di consegna certi e unapolitica di garanzia ai massimi livelli dimercato, cosi da soddisfare le moltepliciesigenze dell’utente finale e dare unvalore aggiunto all’applicazione”.La PCB® segue le esigenze del clien-te fornendo un supporto locale e ser-vizi pre e post vendita evoluti, com-prese le riparazioni e le tarature ac-creditate (A2LA – o ACCREDIA).

Per ulteriori informazioni:www.pcbpiezotronics.it

Informazioni sulla DivisioneAutomotive di PCBCon sede a Farmington Hills, Michi-gan, USA, si dedica alle esigenze diprova e alla strumentazione necessa-rie al mercato dei mezzi di trasportonella loro globalità (automobili, treni,navi, motociclette, ecc.). Il team è foca-lizzato sullo sviluppo e l’applicazione disensori per test su veicoli: modal analy-sis; driveability; ride & handling; compo-nent & system performance; durability;road load data acquisition; vehicle andpowertrain NVH; legislative testing; qua-lity control; powertrain development andmotorsport.

Informazioni su PCB PiezotronicsPCB Piezotronics è leader mondialenella progettazione e produzione dimicrofoni, accelerometri, sensori dipressione, forza, coppia, carico edeformazione, così come il pionieredella tecnologia ICP®. Questa strumen-

tazione è utilizzata per test di prova,misure, monitoraggi e requisiti di con-trollo nel settore automobilistico, aero-spaziale, industriale, ricerca e sviluppo,commerciale, education, applicazionimilitari, OEM e altro ancora. Il nostroprogramma di prodotti Platinum garan-tisce la consegna veloce di oltre10.000 modelli di sensori.

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OLO

GIA

LEGALE

EFO

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Ricostruzione dei consumidi energia elettrica - parte IIElectric power consumption - Part 2

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A cura dell’Avv. Veronica Scotti ([email protected]) www.avvocatoscotti.com

LEGAL AND FORENSIC METROLOGYThis section intends to discuss the great changes on LegalMetrology after the application of the D.lgs. 22/2007, theso-called MID directive. In particular, it provides informa-tion, tips and warnings to all “metric users” in need oforganizations that can certify their metric instrumentsaccording to the Directive. This section is also devoted to

enlightening aspects of ethical codes during forensic activities wheremeasurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti orto the Director!

RIASSUNTOQuesta rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema diMetrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs. 22/2007, altri-menti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni,consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per repe-rire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione delloro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche diaspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività inambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verreteaccontentati!

IL CASO

Nuovamente sono a riconsiderare iltema della ricostruzione dei consumi dienergia elettrica effettuati a posteriorie, purtroppo, ancora una volta devo ri-levare l’estrema disinvoltura con cui leSocietà di distribuzione procedono alricalcolo di energia elettrica prelevatasulla base di formule di discutibilepregio tecnico e sulla scorta di datiritenuti certi ma, in realtà, meramentepresunti e spesso infondati. Inquesto breve intervento, che verrà co-munque ripreso nel prossimo numeroin un più ampio commento, corredatoanche da valutazioni tecniche esposteda un esperto del settore, intendo indi-care alcuni strumenti processuali aiquali si può ricorrere nel caso ci si ritro-vi “vittime” di ricostruzioni di consumiche, spesso, sono superficiali e prive difondamento. Frequentemente il distributore procede,solitamente senza preavviso e a distan-

za di anni, ad autonome verifiche suigruppi di misura, salvo il caso in cui sial’utente a richiedere direttamente un’i-spezione sul contatore. La verifica, nor-malmente condotta in totale assenza dicontraddittorio con l’utente, rileva, nellamaggior parte dei casi concreti che hoavuto modo di conoscere, difetti di fun-zionamento del contatore tali da com-portare una misurazione dei consumiinferiore all’energia realmente preleva-ta. Ne deriva inevitabilmente che glioperatori si trovano “costretti”, da un la-to, alla sostituzione del gruppo di misu-ra, in quanto spesso il difetto riscontra-to non consente (secondo quanto affer-mato dai verificatori stessi) la riparazio-ne del contatore, e dall’altro, alla rico-struzione dei consumi effettivamenteavvenuti.Sulla scorta dei risultati della verificae dei correttivi suggeriti dagli opera-tori intervenuti, la società di distribu-zione procede quindi a comunicareall’utente le modalità secondo cui av-

verrà la ricostruzione dei consumi che,ovviamente, darà luogo a una suc-cessiva fatturazione da parte del tradercon il quale l’utente ha stipulato il con-tratto di fornitura di energia. Al riguar-do è interessante notare come, dall’e-same delle comunicazioni effettiva-mente trasmesse a vari utenti, emergaun dato sorprendente che ingeneraalcuni dubbi, su cui torneremo in unsecondo momento. Infatti, a prescin-dere dalle modalità matematiche dicalcolo utilizzate per la ricostruzione(che saranno, come anticipato, ogget-to di altro successivo commento), laSocietà di distribuzione sempre iden-tifica, puntualmente e senz’alcun dub-bio, secondo un principio d’in-fallibilità tecnica (!!), il momentoesatto in cui si sarebbe verificato ilguasto del contatore. Sebbene in alcuni rari casi, ove è statopossibile documentare un consumo di-verso e inferiore rispetto a quello rical-colato in ragione di specifiche peculia-rità delle singole casistiche (p. es.: ilconsumo è ridotto in virtù d’interventi dirisparmio energetico, a causa di so-spensioni di cicli di lavorazione, crisiaziendali, ecc.), la ricostruzione deiconsumi comunicata dal distributore èstata corretta e ridotta, solitamente ri-sultano precluse per l’utente con-testazioni di sorta, riferite tanto allemodalità di calcolo utilizzate per la ri-costruzione, quanto riguardanti il mo-mento del guasto poiché, anche nell’i-potesi in cui s’intendesse comunicarleal distributore, quest’ultimo rigettereb-be dette richieste etichettandole comeinfondate e dilatorie, proposte al soloscopo di evitare o ritardare il paga-mento di quanto dovuto (!!).Ne deriva, pertanto, l’obbligo dell’u-tente, solitamente ben specificato incontratto mediante la previsione dellaclausola del c.d. solve et repete1, alpagamento delle somme pretese daltrader in virtù della ricostruzione dei

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La gamma dei durometri portatili mecca-nici e digitali LEEB della CRASE si èampliata, con la presentazione del nuovomicrodurometro portatile digitale VICKERSTud 3.Il nuovo strumento utilizza il sistema di rile-vamento della durezza secondo UCI(Ultrasonic Contact Impedance) e permet-te di realizzare un controllo non distruttivodel pezzo. Tud 3 è in grado di misurare lescale di durezza Rockwell, Brinell e Vic-kers. La sonda può essere utilizzata in qualsiasiposizione (0, +45°, +90°, -45°, -90°) e hala possibilità di testare differenti materiali.Il Tud 3 è programmabile su specifiche esi-genze e ha la funzione di calibrazioneinterna. Lo schermo LCD a colori mostra tutte lefunzioni e i parametri di misura: valore

Caratteristiche tecnicheMateriali: Acciaio e fusioni di acciai,acciai legati, acciai INOX, ghisa grigia esferoidale, fusioni e leghe di alluminio,leghe di ottone, zinco-ottone, leghe dibronzo, leghe di rame.Tipo di sonda: UCI separata.Funzioni sul display: consumo batteria,memoria di riferimento, scala di durezza,valore di durezza, tipo di materiale.Durezze misurabili: HRC, HV, HB.Campo di misura: HRC (20÷70), HB (90÷450), HV (230÷940).Precisione : ±2 HRC.Direzione di misura : 0 – 360°.Tipi di sonda: 1 Kg o 5 Kg con penetrato-re Vickers 136°.

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m i s u -r a t o ,provesingole, valore me-dio, scala di du-rezza, informazio-ni sullo stato dicarica della batte-ria. Compat toed ergo-nomico,è consi-g l i a t odove ildurometro LEEB non risulta attendibilenella misura, avendo la possibilità dimisurare spessori a partire da 1 mmindipendentemente dalla massa delpezzo misurato.

OPTOPRIM presenta le sorgenti LED prodotte daScopeLED, ad alta intensità e differenti opzionisulla lunghezza d’onda di emissione per tutte le

applicazioni di visione e micro-scopia.

ScopeLED’s B - Series – L’Il-luminatore per microscopiaB-Series sostituisce le con-venzionali lampade aloge-ne usate per bright-field,dark-field, phase contrast,polarized light e DIC, per

applicazioni sia in trasmis-sione sia in riflessione. Il cuo-

re della sorgente B-Series èuna matrice LED ad alta intensità

DiCon’s Dense Matrix. Usando un inno-vativo disegno per la dissipazione del

calore queste sorgenti sono esenti da problemi di

vibrazione e sta-bilità, perché araffreddamentofree fan-less, chegarantisce un’al-ta stabilità nell’e-missione.

G180 Series - Color Tunable Table Top / Pole Mount –La serie G degli illuminatori di ScopeLED è basata sul disegnooriginale di una matrice Dense Matrix LED Array. Questa sor-gente è progettata per le applicazioni che richiedono versatilitànelle emissioni e il controllo della sorgente via computer. La con-nessione al PC può essere con: mini USB, Analogica o TTL (faststrobe requirement). La sorgente è testata per oltre 30.000 oredi tempo di vita e ha un basso consumo energetico. Si presentacome l’alternativa alle sorgenti alogene in fibra ottica perMachine Vision e Sistemi di Imaging digitali.

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Instrumentation Devices Srl, specializzata nelle soluzionidi misura e analisi per applicazioni scientifiche, R&D eindustriali, propone un’ampia gamma di trasduttori per lamisura di accelerazioni e vibrazioni in ambito meccanicoe strutturale, sperimentazione automotive e aerospaziale,prove di crash, analisi modale, monitoraggio industriale,manutenzione predittiva e impieghi OEM. – Piezoelettrici IEPE o charge, mono o tri-assiali; ver-sioni miniatura, alta temperatura, basso rumore; fino a± 6.000 g f.s. e risposta in frequenza fino a 30 kHz.– MEMS Capacitivi mono o tri-assiali amplificati,basso rumore, alta temperatura; da ±1 a ±1000 g f.s.e risposta in frequenza DC ÷ 4 kHz. – A Ponte di Wheatstone, miniatura, alte presta-zioni, oil-damped, risposta in frequenza DC ÷ 1 kHz;

fino a ± 1.000 g f.s.– Per Manutenzione Predittiva nell’in-dustria. Immergibili, alta temperatura, sicu-rezza intrinseca, elevata sensibilità e rispo-sta in frequenza. Uscita in tensione, 4 ÷ 20mA, charge o IEPE.– Velocimetri a Massa Sismicacostruiti per impieghi gravosi, quali il moni-toraggio delle vibrazioni su turbine per lagenerazione di energia, motori d’aereo ecompressori; sopportano temperaturesuperiori a 450 °C.

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NUOVO MICRODUROMETRO PORTATILE

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consumi effettuata dal distributore, apena della sospensione/distacco del-la fornitura.Si tratta di un comportamento legitti-mo? Ci sono possibilità per superaresituazioni simili?

I RIMEDI GIURISDIZIONALI

Il nostro ordinamento prevede la pos-sibilità di richiedere provvedimenti d’ur-genza, ai sensi dell’art. 700 c.p.c.2,qualora s’intenda ottenere, in via tem-poranea e immediata, una disposizio-ne del giudice che consenta, nellemore di un procedimento di meritovolto a fare luce sulla vicenda, la tute-la della posizione giuridica che s’in-tende far valere in giudizio.Questo rimedio, però, benché previ-sto da norme codicistiche, non è disemplice ottenimento, in quanto si ren-de necessario dimostrare la sussisten-za contestuale e congiunta di due spe-cifici elementi: il periculum in mora eil fumus boni juris. Quest’ultimo, inparticolare, consiste nell’apparentefondatezza della domanda nel meri-to. Si tratta di un requisito imprescin-dibile, che viene valutato preliminar-mente dal giudice ai fini dell’ammissi-bilità della domanda: nell’ipotesi incui egli ravvisi, già a prima vista, laprobabile fondatezza e legittimitàdelle pretese nel merito, sottese alla ri-chiesta del provvedimento di urgen-za, procede a considerare il secondoelemento; in caso contrario, la do-manda presentata è dichiarata inam-missibile per carenza di fumus.L’altro elemento essenziale ai fini diun’azione vittoriosa, sebbene mera-mente cautelare, è rappresentato dalpericulum in mora, che si può definirecome la sussistenza di un’urgenza taleda richiedere una tempestiva tuteladella posizione giuridica che, altrimen-ti, potrebbe risultare compromessa nellemore di un procedimento ordinario, inquanto potrebbe subire un pregiudiziograve irreparabile se non immediata-mente protetta mediante il provvedi-mento richiesto in via d’urgenza.Nonostante la situazione, come soprarappresentata, ove l’utente si trova sog-getto a richieste di pagamento per con-

sumi rideterminati (a volte di notevoleentità), possa apparire tale da giustifi-care la richiesta di un provvedimentod’urgenza, vista la minaccia di distac-co immediato della fornitura di energiabasata su una pretesa di pagamento(in)fondata su ricostruzione di consumieffettuata in via unilaterale dal distribu-tore e riferita a diversi anni precedenti,non sempre tale rimedio risulta esperi-bile, poiché incompatibile con le con-dizioni di contratto definite tra le parti.Al riguardo, infatti, non possiamo tra-scurare le insidie derivanti dalle clau-sole contenute nei contratti di for-nitura di energia elettrica conclusi coni diversi venditori. Questi, frequente-mente, come sopra anticipato, preve-dono l’obbligo a carico dell’utente diprovvedere al pagamento delle sommedovute in base alle ricostruzioni di con-sumi calcolate in seguito alla rilevazio-ne di un guasto del gruppo di misura,salvo poi contestare dette debenzemediante apposita causa di merito.Considerato che la base di riferimentoper la valutazione della legittimità dellarichiesta di un provvedimento d’urgen-za è costituita, in primis, dal contrattoconcluso tra venditore e utente (per lavalutazione del fumus), appare eviden-te che l’invocato provvedimento d’ur-genza difficilmente potrebbe essereconcesso, in quanto le richieste del ven-ditore si dimostrano contrattualmentelegittime e, in via preliminare, idonee asuperare la pretesa fondatezza dellerichieste dell’utente “moroso” (sic!).Nella diversa ipotesi in cui il contrattonon contenga simili clausole, risulta piùagevole dimostrare la sussistenza delfumus, fermo restando che, unitamentea detto requisito essenziale, deve sus-sistere anche l’urgenza (quale po-trebbe essere appunto la minaccia diun immediato distacco), poiché nelcaso di carenza di quest’ultima il giudi-ce non potrà fare altro che rigettare larichiesta non ravvisando alcuna neces-sità d’intervenire tempestivamente atutela del diritto vantato.Un ulteriore strumento processuale,utilizzabile in casi come quello sopraipotizzato, potrebbe essere quellodefinito dal codice come Accertamen-to Tecnico Preventivo (ATP), disciplina-to dall’art 696 c.p.c.3, che è finaliz-

zato a effettuare verifiche tecnicheurgenti e trarre conclusioni dalle me-desime, i cui esiti potranno costi-tuire prova tra le parti in un suc-cessivo giudizio di merito. Tale proce-dimento non è, a ben vedere, volto aottenere un provvedimento giudizialecome quello di cui all’art. 700 c.p.c.,bensì è funzionale all’individuazionedi eventuali anomalie ed errori tecni-ci, purché vi sia l’urgenza di determi-narne la sussistenza e l’entità.Le valutazioni e le conclusioni adotta-te in sede di ATP possono costituire,oltre che prove in una causa di meritosuccessiva, anche una base di riferi-mento per un’eventuale trattativa. In-fatti le parti coinvolte, consapevolidella valenza giuridica che le risultan-ze dell’ATP potrebbero assumere perl’eventuale giudizio, sono poste ingrado di valutare ponderatamenteuna possibile soluzione stragiudizialedella vicenda, evitando così un con-tenzioso giudiziario che, con elevataprobabilità (mai parlare di certezzacon riguardo a un giudizio che con-serva comunque sempre un’alea!!), sifonderebbe, in primis, sui risultati del-l’accertamento tecnico preventivo.Nella fattispecie relativa al caso dellaricostruzione dei consumi per guasto odifetto del contatore, l’ATP potrebberiguardare tanto la modalità di calcoloutilizzata per la ricostruzione, quanto ilcontatore e i vizi sullo stesso rilevati. Inrealtà, ad avviso di chi scrive, un’inda-gine tecnica urgente potrebbe essereautorizzata dal giudice solamente nelcaso in cui oggetto di accertamentofosse il contatore (rimosso o meno dalluogo originario), in quanto risulterebbedifficile affermare l’urgenza di una valu-tazione tecnica riferita a modalità dicalcolo che potrebbero agevolmenteessere contestate in sede di merito, inquanto non soggette a usura e nonmodificabili per effetto del decorso deltempo, contrariamente a quanto si po-trebbe invece ritenere per strumenti dimisura come sono i contatori, soggetti amodifiche e cambiamenti.Peraltro, per completezza, ritengo utileprecisare che di recente è stato intro-dotto nel codice di procedura civile unulteriore strumento cautelare, definitocome “Consulenza tecnica pre-

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senso a una condanna più rigorosa eampia, in quanto l’intento di deflazio-nare il carico giudiziario perseguitodal legislatore con l’introduzione del-l’accertamento in esame risulterebbeingiustamente penalizzato a causa diun comportamento ingiustificato di unadelle parti processuali.Conclusivamente, nell’immediatezzadi una richiesta di pagamento d’im-porti asseritamente dovuti in base aun ricalcolo basato su una ricostruzio-ne dei consumi di discutibile fonda-tezza, l’utente, a propria tutela, può

avvalersi di procedimenti cautelari,come sopra brevemente illustrati, checomunque “impongono”, in quantonon risolutivi nel merito della vicenda,l’avvio di un successivo giudizio voltoad acclarare definitivamente la legitti-mità (o meno) della pretesa.

NOTE

1 Il contenuto di tali clausole prevedel’obbligo, a carico di una delle particontrattuali, di adempiere alle proprieobbligazioni a prescindere da even-tuali eccezioni, talché risulta preclusoa detto soggetto il ricorso a contesta-zioni di sorta che sono paralizzaterispetto all’obbligo concreto di darecorso al proprio adempimento, salvofare valere in un momento successivole eventuali legittime pretese.

2 “Chi ha fondato motivo di temere chedurante il tempo occorrente per farvalere il suo diritto in via ordinaria,questo sia minacciato da un pregiudi-zio imminente e irreparabile, può chie-dere con ricorso al giudice i provvedi-menti d’urgenza, che appaiono, secon-do le circostanze, più idonei ad assi-curare provvisoriamente gli effetti delladecisione sul merito”.3 Chi ha urgenza di far verificare,prima del giudizio, lo stato di luoghio la qualità o la condizione di cosepuò chiedere, a norma degli articoli

692 e seguenti, che sia disposto unaccertamento tecnico [191] o un’ispe-zione giudiziale [118, 258 ss.; c.c.1513, 1697]. L’accertamento tecnicodi cui al primo comma può compren-dere anche valutazioni in ordine allecause e ai danni relativi all’oggettodella verifica.4 Art. 696 bis c.p.c.: L’espletamento diuna consulenza tecnica, in via preven-tiva, può essere richiesto anche al difuori delle condizioni di cui al primocomma dell’articolo 696, ai fini del-l’accertamento e della relativa determi-nazione dei crediti derivanti dalla man-cata inesatta esecuzione di obbliga-zioni contrattuali o da fatto illecito. Ilgiudice procede a norma del terzocomma del medesimo articolo 696. Ilconsulente, prima di provvedere aldeposito della relazione, tenta, ovepossibile, la conciliazione delle parti.

ventiva ai fini della composizio-ne della lite” e volto, oltre che a de-terminare crediti riferiti a un’inesattaesecuzione di obbligazioni contrattua-li, anche a favorire la conciliazione trale parti4. Ai fini di una contestazionedell’utente avverso la ricostruzione deiconsumi e la conseguente fatturazionedell’eccedenza derivante dal ricalcolo,tale mezzo potrebbe risultare funziona-le in quanto, diversamente da quellisopra indicati (ATP e procedimentod’urgenza ex art. 700 c.p.c.), nonrichiede la sussistenza di fumus né di

periculum in mora, ma è sufficiente unacontroversia circa l’importo ri-chiesto quale conguaglio per i (prete-si) consumi effettivi.In ogni caso è da notare che il compi-to del consulente incaricato per l’ac-certamento è, oltre a quello di valutaresotto il profilo tecnico la legittimitàdella pretesa, anche quello di tentarela conciliazione tra le parti, nell’otticadi evitare un contenzioso giudiziariosuccessivo. Detta attività, sebbenepossa apparire meramente residualerispetto a quella tecnica, costituisce unelemento importante dell’accertamentoex art. 696 bis c.p.c., in quanto lamancata adesione alla proposta conci-liativa formulata dal consulente, qualo-ra all’esito del giudizio di merito si per-venisse alle medesime conclusioni pro-spettate dal tecnico in detta proposta,espone la parte che ha rifiutato il con-

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Rubrica a cura di Franco Docchio, Alfredo Cigada, Anna Spalla e Stefano Agosteo

Dalle Associazioni Universitariedi Misuristi

[email protected]

SPAZ

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THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENTThis section groups all the significant information from the main UniversityAssociations in Measurement Science and Technology: GMEE (Electrical andElectronic Measurements), GMMT (Mechanical and Thermal Measurements),AUTEC (Cartography and Topography), and Nuclear Measurements.

RIASSUNTOQuesta rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle mag-giori Associazioni Universitarie che si occupano di scienza e tecnologia dellemisure: il GMEE (Associazione Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche), ilGMMT (Gruppo Misure meccaniche e Termiche), l’AUTEC (Associazione Uni-versitari di Topografia e Cartografia) e il Gruppo di Misure Nucleari.

Article influence score: 0.516 (0.506)

Review of Scientific Instruments

Impact factor 1.584 (1.602)Impact factor without self cites:1.394 (1.234)Self cites: 10.351% (15.606%)5 year impact factor: 1.556 (1.729)Immediacy index: 0.329 (0.331)Cited Half-life: 8.8 (8.6)Citing Half-life: 8.9 (8.1)Eigenfactor score: 0.05383 (0.05328)Article influence score: 0.620 (0.674)

Metrologia

Impact factor 1.653 (1.902)Impact factor without self cites:1.172 (1.402)Self cites: 24.815% (23.121%)5 year impact factor: 1.474 (1.597)Immediacy index: 0.507 (0.703)Cited Half-life: 7.9 (7.2)Citing Half-life: 9.2 (8.1)Eigenfactor score: 0.00558 (0.00633)Article influence score: 0.588 (0.699)

Dall’Unità di Trento: La IEEEseleziona Trento fra le diecicittà più smart del mondoTrento è stata selezionata come unadelle dieci città più “intelligenti”(smart) del mondo dall’associazioneinternazionale IEEE (Institute of Electri-cal and Electronics Engineers) nel-l’ambito della IEEE Smart CitiesInitiative. Ognuna delle città sele-zionate dovrà sviluppare un progettoattinente a un’area specifica: Trento èstata scelta per affrontare, insieme al-la IEEE, il tema della qualità della

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GMEE: GRUPPO MISURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE

Nuove metricheThomson Reutersper le riviste d’interesse per le Misure

Thomson Reuters ha da poco pubbli-cato le metriche 2013: ci sono ottimenotizie per entrambe le riviste di no-stro maggiore interesse.TIM aumenta tutte le metriche (inclusiIF without self cites, l’eigenfactor el’article influence) ed è ora ben soprala mediana (prossimo al primo quarti-le) in entrambe le categorie electrical& electronic engineering e instruments& instrumentation.Measurement migliora in modo si-gnificativo IF e 5-year IF, e anch’essasi colloca ora ben sopra le mediane.Congratulazioni a tutti i soci che sonocoinvolti nei comitati editoriali di que-ste due riviste, a cui va il nostro ringra-ziamento per l’ottimo lavoro svolto.Di seguito sono riportati i dati relativialle riviste di nostro maggiore interes-se; tra parentesi i dati 2012.

IEEE Trans. on I&M

Impact factor 1.710 (1.357)Impact factor without self cites:

1.278 (1.044)Self cites: 18.922% (17.474%)5 year impact factor: 1.683 (1.382)Immediacy index: 0.315 (0.255)Cited Half-life: 6.4 (6.6)Citing Half-life: 7.3 (7.5)Eigenfactor score: 0.01546 (0.01465)Article influence score: 0.461 (0.410)

Measurement

Impact factor 1.526 (1.130)Impact factor without self cites:1.008 (0.808)Self cites: 25.258% (21.270%)5 year impact factor: 1.339 (1.159)Immediacy index: 0.253 (0.296)Cited Half-life: 3.6 (3.8)Citing Half-life: 8.2 (8.2)Eigenfactor score: 0.00502 (0.00519)Article influence score: 0.283 (0.339)

Mesurement Science and Technology

Impact factor 1.352 (1.435)Impact factor without self cites:1.175 (1.227)Self cites: 9.843% (9.209%)5 year impact factor: 1.576 (1.522)Immediacy index: 0.308 (0.264)Cited Half-life: 7.3 (6.8)Citing Half-life: 8.6 (8.3)Eigenfactor score: 0.01907 (0.02022)

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SPAZIO ASSOCIAZIONIUNIVERSITARIE MISURISTI

vita. Il progetto coinvolge tutto ilsistema trentino dell’alta formazionee della ricerca: oltre al Comune diTrento partecipano infatti l’Universitàdegli Studi di Trento e Trento RISE,insieme ad altre aziende ed enti chehanno i loro centri di ricerca sul ter-ritorio. La “IEEE Smart Cities Initiati-ve” è finalizzata a selezionare ecoinvolgere dieci città in tutto ilmondo distintesi per i propri pro-grammi e le loro soluzioni di “cittàintelligenti” (smart city), che possanofungere da modello e da punto diriferimento.Trovate qui la notizia diffusa da IEEE:www.businesswire.com/news/home/20140728006320/en/IEEE-Selects-Municipalities-Wuxi-China-Trento-I taly#.U9jL6bFjL-9e qui il comunicato stampa dell’Uni-versità di Trento:http://webmagazine.unitn.it/news/ateneo/1515/qualita-della-vita-trento-e-una-delle-dieci-ci t ta-piu-intel l igenti-del-mondoInformazioni sull’iniziativa IEEE sonoinvece qui:http://smartcities.ieee.org/

Verbale del Consiglio Direttivo del GMEE tenutosi il 15 Giugno 2014all’Università Roma 3Il Consiglio Direttivo del GMEE si è riu-nito il giorno 16 giugno 2014, pres-so l’Università di Roma Tre, Aula Ma-gna, Via Ostiense 159, Roma. Invita-to, per il gruppo MMT, il Prof. Mi-chele Gasparetto. Riportiamo unasintesi del verbale del Consiglio, con

gli argomenti di maggior inte-resse per i lettori.

Tra le comunicazioni

– Alessandro Ferrero riceve-rà la laurea honoris causa dal-l’Università Politecnica di Buca-rest;– Documento del CUN sul temadelle semplificazioni burocrati-che (comunicazione con emaildel 16 maggio).

– Documenti del CUN sulla semplifi-cazione del processo AVA e sull’asset-to della docenza universitaria (co-municazione con email del 13 giugno).– L’Assemblea telematica (22 maggio6 giugno) ha approvato l’adesionedei nuovi Soci, le modifiche del Re-golamento del Premio di dottorato, ilrendiconto consuntivo 2013 e il ren-diconto previsionale 2014.– Paolo Carbone illustra l’attivitàsvolta come Editor di ACTA IMEKO.

Eventi e iniziative

– 2015 IEEE International Instrumen-tation and Measurement TechnologyConference, Pisa, 11-14 maggio,2015; deadline full paper 15 settem-bre 2014.– Workshop IMEKO TC10, Varsavia,Polonia, 26-27 giugno, 2014.– 2014 IEEE Workshop on Envi-ronmental, Energy, and Structural Mo-nitoring Systems (EESMS 2014),Napoli, 17-18 settembre, 2014.– Convegno EUROSENSORS 2014,Brescia, 7-10 settembre, 2014.– 5° Forum Italiano sull’AAL, Diparti-mento di Ingegneria Elettrica Elettro-nica ed Informatica dell’Universitàdegli Studi di Catania, 2-5 settembre,2014.– IEEE Workshop on Applied Mea-surement for Power Systems (AMPS),Aachen, 24-26 settembre, 2014.– Riunione annuale AEIT 18-19 set-tembre, Trieste.– IMEKO TC4 Symposium and ADCWorkshop a Benevento, 15-17 set-tembre 2014.– 2015 IEEE Italy Section School on

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UNIVERSITARIE MISURISTI�

“Future Energy Systems: Measurementand energy management techniquesfor smart grids”, Trento 26-30 gen-naio 2015.– Special issue del Journal for GeneralPhilosophy of Science su “The reformof the International System of units.Philosophical, historical and sociolo-gical perspectives”, deadline marzo2015 (comunicazione con email del3 giugno).– Scuola su metodologie e tecnolo-gie avanzate per l’AAL, rivolta adottorandi e ricercatori che operanonel settore, Catania, 2 e 3 Settem-bre.

Situazione nazionale alla luce delle iniziative ministeriali,ANVUR e CUN

Petri informa sul comunicato stampadel Ministero relativo alla prorogadella seconda tornata dell’Abilitazio-ne Scientifica Nazionale (ASN) e allarevisione delle regole, sia sostanzialisia procedurali, che disciplinano ilconferimento. Sulla base delle informazioni fornitedalle Unità, viene illustrata e discus-sa la situazione relativa ai concorsilocali riservati agli abilitati.Gli atenei stanno organizzandosi perpubblicare i bandi nazionali a breve.Infatti, la scadenza per l’utilizzo deipunti organico è il 31 Marzo 2015.Solo una quota dei punti organico po-trà essere utilizzata per gli abilitatidella prima tornata. Conseguente-mente ci sarà una seconda tornatadei bandi nazionali. Il termine ultimoper il conseguimento dei risultati dellaseconda tornata è slittato al 30 set-tembre.Non si hanno notizie di bandi nazio-nali di chiamata di esterni a valeredella quota del 20% previsto dallalegge, nel settore concorsuale 09/E4.

Situazione soci

Petri informa il Consiglio che, come inpassato, si è fatto riferimento allariunione telematica di maggio per lachiusura delle iscrizioni. Risultano

iscritti al GMEE 210 soci.

Stato delle iniziative

a. Sito Web dell’AssociazioneLazzaroni illustra al Consiglio lostato attuale del sito e le modalitàcon cui si intende apportare le modi-fiche. Dopo breve discussione il Con-siglio ringrazia Lazzaroni per l’attivi-tà svolta e approva all’unanimità leproposte.

b. Tutto_MisureDocchio informa che la Rivista ha ac-quisito nuovi partner strategici, qualiACCREDIA, l’Associazione dei Labo-ratori di Taratura A.L.A.T.I., IMEKO,ed è in trattativa con GUPFI-ISMA.Crescono i contributi aziendali, resta-no stabili i contributi del mondo acca-demico. I Click alla rivista telematica crescono,e raddoppiano rispetto al 2012 asse-standosi a poco meno del 40% sullespedizioni. Il bilancio del no. 1/2014 della Rivi-sta ha visto, per la prima volta dal2010, un attivo. Docchio invita i SociGMEE a continuare nell’invio di con-tributi sotto forma di articoli, brevinotizie, storie di progetti, brevetti, let-tere al Direttore.

c. Premio di DottoratoPetri ricorda al Consiglio che sonopervenute quattro domande per ilpremio di Dottorato Carlo Offelli. LaCommissione Giudicatrice, a seguitodi analisi comparativa, ha assegnatoil premio alla tesi “Development ofmeasurement methods for impulsecurrents in electromagnetic launchers”del candidato Roberto Ferrero. IlConsiglio si congratula con il vinci-tore.

d. Borse di studioPetri ricorda che sono pervenute duedomande per la Borsa di Studio all’e-stero. Dopo un’attenta analisi, la com-missione formata dai soci Andria,Catelani e Parvis, ha assegnato laborsa al progetto WALT “WSN Locali-zation ALgorithms Base on RSSI AndTime of Flight Modeling: Experimental

Analysis and Studies for the Uncer-tainty Evaluation” che la Socia De-borah Casinelli svolgerà presso ilDisney Research Center all’ETH diZurigo a partire dal prossimo autun-no. Il Consiglio si congratula con lavincitrice.

Riorganizzazione delle linee di ricerca

Petri illustra una proposta di riorga-nizzazione delle linee di ricerca delGMEE, inviata al Consiglio e ai coor-dinatori delle linee di ricerca viaemail il 21.05.2014. La riorganizza-zione è basata sulle tre linee basilaridel programma Horizon 2020. Per laprossima riunione di settembre sareb-be opportuna una revisione e appro-vazione. Il past president e il segre-tario hanno già dato la loro dispo-nibilità al lavoro di revisione.

Dario Petri e Salvatore Baglioeletti nell’AdCom di IEEE!Riceviamo da Alessandro Ferrero,dell’Unità di Milano Politecnico, ilseguente messaggio:“Sono appena stati resi noti i risultatidelle elezioni dei nuovi quattro mem-bri dell’Administrative Committee del-la IEEE Instrumentation and Measu-rement Society per il prossimo qua-driennio 2015-2018.Trovate i nomi degli eletti qui:http://ieee-ims.org/content/congratulations-our-new-im-adcom-members.È con piacere che vi anticipo, primache apriate il link, che i due candida-ti italiani, Salvatore Baglio eDario Petri, sono stati entrambi elet-ti. A loro va il mio sincero augurio dibuon lavoro, sicuro che daranno ulte-riore lustro, in campo internazionale,alle misure italiane.A tutti coloro che, con il loro voto,hanno contribuito al loro successo, unsincero grazie per aver preso parteattiva alla vita della Society. Abbia-mo avuto il 18% di votanti, più deldoppio della media delle altre So-ciety”.Complimenti ai neoeletti e buon lavo-ro da parte della Redazione di T_M!

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NEWS

Con il modulo interfaccia flessibile TIM-EC, con interfaccia EtherCAT,HBM offre uno strumento per la trasmissione digitale di segnali di cop-pia e velocità di rotazione. EtherCAT permette una comunicazione esat-ta in tempo reale con maggiore potenza e banda passante. Il TIM-ECsi contraddistingue, inoltre, per un’elevata velocità di trasferimento datisenza jitter con ridotto ritardo, pertanto è particolarmente idoneo permisurazioni altamente dinamiche. Coppia, velocità, angolo di ro-tazione e potenza possono essere acquisiti con precisione ed essereintegrati in forma digitale, in tempo reale e senza perdite, in sistemi dicomando e automatizzazione. Il modulo interfaccia TIM-EC è oggetto di continui sviluppi successivi. Lanuova funzionalità di accoppiamento integrata, detta anche intercomu-

nicazione o comunicazione TIM-to-TIM, permette l’integrazione del tor-siometro in reti Ethernet industriali autonome, rendendo così possibileallineare in modo ottimale al rispettivo compito di misurazione i valoridi misura,indipendentemente l’uno dall’altro. Un torsiometro può essereazionato contemporaneamente su diverse reti, garantendo così lacomunicazione in tempo reale all’interno delle stesse. Il modulo trovaimpiego in sistemi di automazione e regolazione basati su bus dicampo, quali banchi prova per motori elettrici e a combustione interna,ingranaggi, pompe e compressori.

Per ulteriori informazioni: www.hbm.com/it/menu/prodotti/trasduttori-e-sensori/coppia/tim-ec

MISURAZIONE DI COPPIA E VELOCITÀ DI ROTAZIONE CON RETI DI BUS DI CAMPO INDIPENDENTI

NUOVO SENSORE A CONTATTO DIGITALE AD ALTA PRECISIONE

Keyence Italia presenta il sistema Scale Shot della Serie GT2, ora inte-grato in una testina del tipo a matita, in grado di risolvere i problemidei tradizionali sensori a contatto in qualunque applicazione.

SISTEMA SCALE SHOT IILa testina è dotata del sistema bre-vettato KEYENCE Scale Shot II, chele permette di raggiungere la massi-ma precisione della propria classesull’intero intervallo di rilevamento(risoluzione del display 0,1 µm; pre-cisione 1 µm). Essa risolve, inoltre, iproblemi dei metodi tradizionali,come gli errori d’inseguimento e lamancata conoscenza della posizio-ne assoluta. Grazie all’adozione didispositivi di nuovo sviluppo per tra-smettitore, ricevitore e CPU, il siste-

ma è contenuto in un corpo sottile, con diametro di 8 mm. La struttura è solida e robusta, conforme alle norme di protezione NEMAType 13/IP67G sulla resistenza agli oli. È possibile utilizzare queste testi-ne in ambienti nei quali sono presenti umidità, polvere e ora anche schiz-zi di olio. Grazie ai suoi cuscinetti lineari a sfere a lunga durata, la testi-na assicura, inoltre, una durata pari a 70 milioni di rilevamenti. Anche ilconnettore relé è conforme alle norme NEMA Type 13/IP67G. Per il cavodel sensore viene utilizzato poliuretano (PUR) con un’estrema resistenza

agli oli, a garanzia di una riduzio-ne della corrosione dei cavi.

UNITÀ MULTI-TESTINAAlla linea di amplificatori KEYEN-CE si è aggiunta di recente un’uni-tà multi-testina, che permette di col-legare 5 testine a un’unità amplifi-catore. È possibile collegare simul-taneamente un massimo di 3 unitàamplificatore e 15 testine per sup-portare applicazioni su più punti.L’uso delle unità di comunicazionepermette, inoltre, di realizzare con facilità una varia gamma di sistemi di-versi.L’adozione di nuovi cuscinetti lineari a sfere di lunga durata all’interno delmandrino ha permesso di raggiungere un ciclo di vita di 70 milioni di rile-vamenti, con una notevole riduzione dei costi di manutenzione. La realiz-zazione di una struttura totalmente in acciaio inossidabile per la sezione delmandrino (albero e cuscinetti) ha permesso di ridurre il peso dei sensori. Ilcollegamento fra il connettore relé e l’unità amplificatore è realizzatomediante un cavo robotico flessibile e accorciabile a piacere, che resistealle continue piegature. Ciò consente d’installare il sensore anche su appa-recchiature che devono essere movimentate.

Per ulteriori informazioni: www.keyence.it

Sin dal 1984, ASIT INSTRU-MENTS srl di Orbassano (TO)si pone al servizio dell’indu-stria, con efficaci soluzioni di con-trollo, portata e regolazione diprocesso. L’esperienza acquisita in que-sti 30 anni ha consentito al-l’azienda torinese di am-pliare la gamma di strumen-tazione trattata, attraversouna propria produzione di

sensori di temperatura, come termoresistenze e termocoppie,destinati sia ai laboratori che all’industria, in regime di qualitàISO 9001:2008 e con certificazione di tipo ATEX per le aree dirischio dove è essenziale ottenere le misure di temperatura inpiena sicurezza.Asit Instruments non si limita alla fornitura di strumenti di misura e con-

trollo e della relativa assistenza, ma offre anche servizi di taraturanell’ambito della Temperatura, Umidità Relativa dell’Aria, GrandezzeElettriche e Pressione. Il laboratorio di taratura interno è accreditato da ACCREDIA (CentroLAT N° 150), in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025,per la taratura dei seguenti strumenti: – Temperatura– Umidità Relativa e Temperatura dell’Aria– Pressione assoluta o a mezzo gas (-1 ÷ 70 bar).– Pressione relativa mezzo liquido (4 ÷ 1400 bar)– Vuoto e riferimenti di pressione assoluta (0,005 ÷ 10 bar)– Grandezze elettriche in bassa frequenzaPer l’anno corrente, a conferma dei 30 anni di crescita costante,Asit Instruments ha come obiettivo l’integrazione nella propria tabella diaccreditamento delle seguenti grandezze, in fase di preparazione:Taratura di Massa e Bilance – Tempo e Frequenza.

Per ulteriori informazioni: www.asitinstruments.it

SOLUZIONI EFFICACI DI CONTROLLO, PORTATA E REGOLAZIONE DI PROCESSO

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[email protected]

Rubrica a cura di Franco Docchio e Alfredo Cigada

Notizie dalle altre Associazioni

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OTHER ITALIAN ASSOCIATIONSThis section reports the contributions from Associations wishing to useTutto_Misure as a vehicle to address their information to the readers.

RIASSUNTOQuesta rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalleAssociazioni che vedono nella Rivista uno strumento per veicolare le loroinformazioni al pubblico di Tutto_Misure.

ASSOCIAZIONE ITALIANA PRO-PRIETÀ TERMOFISICHE (AIPT)

Dalla Newsletter AIPT n. 2014-04: l’Editoriale del Presidente Alberto Muscio

Cari amici,arriva finalmente l’e-state, la stagione deiconvegni nazionali einternazionali, e tra

quelli offerti ai ricerca-tori dell’accademia e

dell’industria si ritaglia un posticinoanche quest’anno, il ventesimo di fila,il Convegno della nostra Associazio-ne. Di questa lunga e ininterrotta se-quenza bisogna come sempre ringra-ziare i membri del Direttivo e tutti iSoci che a ciò hanno contribuito.Prosegue la tradizione di portare lasede del convegno in giro per l’Italia,in virtù dell’ospitalità di volta in voltaofferta da vecchi e nuovi Soci. Il Con-vegno di quest’anno si terrà venerdì26 settembre a Terni, presso il PoloDidattico della Facoltà di Ingegneriadell’Università di Perugia, ospiti delProf. Federico Rossi e dei suoi colleghie collaboratori.A Terni, il Direttivo presenterà e sotto-porrà all’approvazione dell’Assem-blea dei Soci le varie iniziative adot-tate per promuovere e rafforzare l’As-sociazione. Inoltre, potremo assisterealle presentazioni tenute dai giovaniricercatori che si candideranno allaseconda edizione del Premio Ermanno

Grinzato, istituito dall’AIPT per pro-muovere lo studio e le applicazionidelle proprietà termofisiche in ambitosia scientifico che industriale. Il premioè dedicato alla memoria di ErmannoGrinzato, socio dell’AIPT che ci haprematuramente lasciati nel 2012dopo una lunga e intensa attività diricerca presso l’Istituto per le Tecnolo-gie della Costruzione del CNR, sezio-ne di Padova. La prima edizione del-l’iniziativa, di cui trovate un resocontonel seguito, ha rappresentato un buonsuccesso in termini sia di partecipa-zione che di qualità dei lavori, ed èperciò con grande soddisfazione chel’Associazione ripete l’esperienza,quest’anno grazie al supporto con-giunto di Inprotec IRT e Serisolar. Per-sonalmente, sono molto felice chel’AIPT possa così onorare la figura diErmanno, che è stato un formidabileanimatore della comunità scientifica incui ha operato e che oggi viene ricor-dato con molteplici iniziative a livelloanche internazionale. Confido pertan-to che la seconda edizione del pre-mio, finalizzata a stimolare e promuo-vere le attività di quei giovani ricerca-tori che Ermanno molto ebbe a cuore,possa trovare una ancor più ampiaadesione di candidati.Chiudo con il consueto caloroso arri-vederci, che per questo 2014 sarà inquel di Terni, e colgo l’occasione perporgere a tutti i più cordiali auguri perle prossime festività.

Alberto Muscio

XX Convegno A.I.P.T. – Terni,Venerdì 20 settembre 2014Obiettivo del Convegno è quello diriunire ricercatori provenienti sia daenti pubblici che privati che siano im-pegnati nel settore delle proprietà ter-mofisiche per illustrare nuove attivitàin fase di avvio o status report di atti-vità in esecuzione, presentare nuoveapparecchiature di misura, allacciarecontatti o scambiarsi opinioni su nuo-vi progetti e collaborazioni di ricerca.Le memorie presentate verranno pub-blicate sugli Atti, che saranno inviatiagli autori dopo il Convegno.Nell’ambito del Convegno annuale,l’AIPT istituisce la seconda edizionedel Premio “Ermanno Grinzato”al fine di promuovere lo studio e leapplicazioni delle proprietà termofisi-che, in ambito sia scientifico che indu-striale, tra i giovani ricercatori. Il pre-mio è assegnato per meriti scientificisecondo i criteri pubblicati nello spe-cifico regolamento, reperibile sul sitoAIPT (www.aipt-it.it), e prevede l’e-rogazione al vincitore di un somma di€ 1.500 al netto degli oneri fiscali.SCADENZE: 01 settembre 2014, In-vio del titolo dell’intervento e breveabstract – 26 settembre 2014, Con-segna dei lavori (su supporto informa-tico) (N.B. Per i candidati alla se-conda edizione del Premio “ErmannoGrinzato” si applica la scadenza in-dicata nel bando del premio stesso,che prevede direttamente l’invio del-l’articolo finito, insieme a tutta l’altradocumentazione richiesta, entro il 31luglio 2014).Il titolo e gli autori della memoria chesi desidera presentare dovranno esse-re inviati via e-mail a:– Dott. Alberto Muscio, Università diModena e Reggio Emilia, E-mail: [email protected]

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SPAZIO DELLE ALTREASSOCIAZIONI

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– Dott.ssa Elena Campagnoli, Politec-nico di Torino, E-mail: [email protected] ulteriori informazioni sul Conve-gno è anche possibile contattare:– Prof. Giuseppe Ruscica, Politecnicodi Torino, E-mail: [email protected]– Dott. Francesco Righini, I.N.Ri.M.,Torino, E-mail: [email protected]– Prof. Paolo Coppa, Università diRoma “Tor Vergata”, E-mail: [email protected]– Dott. Gianluigi Bovesecchi, Univer-sità di Roma “Tor Vergata”, E-mail:[email protected]

GUPFI-ISMA - GRUPPO UTENTIFUNCTION POINT ITALIA - ITALIAN SOFTWARE METRICSASSOCIATION

GUPFI-ISMA èla prossima“New Entry” trai partner della

Rivista! A partire dal prossimo nume-ro (4/2014) verrà proposta una seriedi articoli e notizie sull’Associazione,che è entrata a far parte delle Unitàdel GMEE.Anticipiamo qui la collaborazioneinserendo l’Associazione nella Rubri-ca “Altre Associazioni”, e pubblican-do gli Abstract del Convegno “2°Evento Metrico” che si è tenuto a Mi-lano lo scorso 9 Settembre.

Measurement & Analysis in MaturityModels: What Was Right, What Was Wrong (B. Curtis – CASTSoftware, CISQ)Measurement and analysis cannot beseparated from engineering practiceas it is the essence of engineering andthere is no engineering without it. The-refore having measurement andanalysis as a process area separatefrom the practices of other processareas seems strange and divorcedfrom the essence of software enginee-ring. I will describe the intendedunderstanding of measurement inmaturity models and how many or-

ganizations have struggled to imple-ment it at CMMI Level 2 because of amisunderstanding of Humphrey’s Pro-cess Maturity Framework written intothe Measurement and Analysis Pro-cess Area. I will describe the intendedevolution of measurement and analy-sis in maturity models and how itshould be implemented at each level.I will describe why control charts arethe wrong statistical model for Level 4and the conceptual misunderstandingsthat led to their ubiquitous use as afoundation for high maturity in CMMs.Attendees will emerge with a deeperunderstanding of the Process MaturityFramework and how to use measure-ment for applying it to organizationalimprovement.

Dagli SLA orientati al ciclo di vita del software agli SLA orientati al servizio IT, l’esperienza di Informatica Trentina (N. Zanella,A. Battistata – Informatica Trentina)

L’IT Service Management pone al cen-tro del rapporto contrattuale il servizioIT. Dal punto di vista del Cliente il ser-vizio diventa un mezzo per consegui-re dei risultati di business indipenden-temente dalle componenti hardware,software e organizzative il cui governopassa totalmente al service provider.Gli indicatori dei livelli di servizio,che regolano la relazione con il Clien-te, devono pertanto essere allineati ilpiù possibile al punto di vista – tipica-mente non tecnico – del Cliente stes-so. In quest’ottica si presenterà l’espe-rienza di Informatica Trentina, societàin-house della Provincia Autonoma diTrento, nel suo cammino di definizio-ne e adozione di un modello SLA/OLA/UC basato sul concetto di servi-zio IT.

Il cloud: le metriche oltre gli SLA(L. Mancini – Business-E / CloudSecurity Alliance)

In ambito Cloud il naturale paradigmadi misurazione del software e di quan-to viene acquisito e utilizzato subisceimportanti variazioni. In questo ambitoemergono elementi di controllo mag-giormente connessi ad aspetti contrat-tuali e più vicini ad aspetti quantitativi

e ai livelli di servizio. Sarà comunqueutile e importante, nell’evoluzionedelle soluzioni Cloud, valutare comeapprocci che misurano le funzionalitàutilizzate possano essere integratinelle altre tipologie di misurazioneesistenti e in evoluzione. Si presente-ranno pertanto le principali metrichesuggerite per effettuare tale valuta-zione.

I Function Point diventano semplici!(R. Meli – DPO)

La misura funzionale è ormai una ri-sorsa fondamentale per il settore ICT.Sviluppati a partire dagli anni 70 eoggetto di standardizzazione ISO nel-lo scorso decennio i metodi di misurafunzionale sono oggi di fronte allasfida della semplificazione e dell’effi-cientamento. Le organizzazioni, infat-ti, desiderano concentrare le risorsesui processi core riducendo i costi ditutto quello che è collaterale per quan-to importante. I Simple Function Pointssono una innovativa e robusta rispostaa questa esigenza. Frutto di un’attivitàdi ricerca di DPO nel 2010, il metodoè ora gestito da un’associazione inter-nazionale che ne promuove l’utilizzoworld wide. Il Manuale di Riferimento èdisponibile nel pubblico dominio in 3lingue ed è scritto per essere compliantcon le norme ISO/IEC 14143 in vistadi una sua futura certificazione comestandard internazionale. La presenta-zione illustra le principali caratteristi-che, benefici e risultati dello studio diconvertibilità del metodo con quelloIFPUG.

Proposte per la determinazione dei confini di un’applicazione (R. Reggiani – Techne SaS)

L’intervento mira, ricordando le rego-le relative all’argomento, a fornire in-dicazioni pratiche per meglio definirei confini di ciascuna applicazione.Inoltre, rende noti alcuni risultati dianalisi svolte su tre baseline di eleva-to volume (complessivi 450.000 FP),collocate in diversi ambienti pubblici.Infine stimola gli intervenuti a espri-mere un proprio parere sul nuovoconcetto di “peso funzionale di un’ap-plicazione”.

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La revisione del VIM

Luca Mari

[email protected]

La prossima edizione del Vocabolario Internazionale di Metrologia

THE REVISION OF THE VIMThirty years after the first issue of the International Vocabulary of Metrology,the author announces that the works for the revision of the third issuetowards the fourth issue, expected in the near future, are progressing, andcalls for the contribution of all measurement experts and users.

RIASSUNTOA trent’anni dalla prima edizione del Vocabolario Italiano di Metrologia,l’autore fa il punto della situazione dei lavori di revisione che porterannoalla prossima edizione, prevista a breve. Chiama a raccolta esperti e uten-ti delle misure per una maggior collaborazione ai lavori.

Il 2014 è il tren-tennale della pub-blicazione siadella norma ita-liana UNI 4546“Misure e misu-razioni – Terminie definizioni fon-

damentali”, sia della prima edizionedel Vocabolario Internazionale di Me-trologia (VIM). È dunque un’occasio-ne per presentare e discutere, in retro-spettiva e in prospettiva, la situazionedella scienza della misurazione neisuoi concetti fondamentali: ci capia-mo davvero quando parliamo peresempio di taratura, accuratezza,risultati di misura? Cos’è un modellodi misura? Cosa distingue strumenti dimisura da sistemi di misura? E che dif-ferenza c’è tra sensibilità e risoluzio-ne di uno strumento?La misurazione ha un ruolo sociale digrande rilievo: si pensi a quanto di-versamente si percepisce il significatodi “questo è un risultato dimisura” da “questa è un’o-pinione”, anche nel casoin cui entrambi sianoespressi mediante nu-meri. Questa differen-za non può essere di-pendente dai terminilinguistici impiegati. Nonbasta, cioè, chiamare

“misura” un’opinione per renderla piùaffidabile. Un’appropriata risposta adomande come quelle proposte so-pra, benché non certo sufficiente perdiventare migliori operatori o costrut-tori di strumenti di misura, è comun-que critica per poter rendere contodell’importanza della misurazione, equindi per giustificare le risorse eco-nomiche investite nei processi di mi-sura.Ci si potrebbe d’altra parte stupire delfatto che le risposte a domande cosìbasilari siano ancora oggetto di di-scussione: non si misura da migliaiadi anni? Mentre è chiaro che si puòsviluppare innovazione nella strumen-tazione e nei metodi matematici, cosapuò esserci di nuovo nei fondamenti?Negli ultimi trent’anni il Bureau Inter-national des Poids et Mesures (BIPM),l’International Organization for Stan-dardization (ISO), l’International Elec-trotechnical Commission (IEC) e altreorganizzazioni internazionali hannodeciso di pubblicare ben tre edizioni

dell’“International Vocabulary ofMetrology – Basic and generalconcepts and associatedterms (VIM)” (1984, 1993,2007) e ne stanno ora pro-gettando la quarta edizioneper almeno due ragioni.

La prima. Proprio per via delprestigio sociale di cui gode la

misurazione, è in atto una ricerca dif-fusa per “rendere misurabili” entitàdiverse dalle grandezze fisiche tradi-zionalmente oggetto di misurazione:grandezze o proprietà chimiche, bio-logiche, ambientali, psicologiche,sociologiche, economiche, ecc. Que-sti tentativi pongono problemi nuovi, euna posizione conservativa come “senon è una grandezza fisica non è, perdefinizione, misurabile”, fornisce unarisposta lessicale a un problema con-cettuale, e perciò è un “fuori tema”irrilevante nella pratica.La seconda. Potrebbe suonare scon-fortante o irritante per molti, e nondi-meno non è evitabile. La misurazioneè un processo d’informazione talmen-te fondamentale che inevitabilmentedipende da “pre-comprensioni” circala natura della conoscenza e delmondo. Il caso forse più evidente, eproblematico come proprio la terzaedizione del VIM evidenzia, riguardai concetti di errore e incertezza, e laloro compatibilità reciproca e con ildelicato concetto di valore vero diuna grandezza (il VIM3 parla di“attuali diversi punti di vista adottatiper descrivere la misurazione […] daun punto di vista basato sull’errore auno basato invece sull’incertezza”).Negli ultimi decenni molte di questepre-comprensioni sono cambiate, econ tali cambiamenti la scienza dellamisurazione si è trovata, e si sta tro-vando, a fare i conti.Insomma, il VIM può essere intesocome un testimone di quanto staaccadendo ai fondamenti dellascienza della misurazione. Nellostesso tempo, è un testimone influen-zabile. Come detto, nell’arco di

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SincoTec è un’azien-da tedesca leader nelcampo delle prove di-namiche di materiali ecomponenti, nella qua-le si sviluppano inno-vative tecnologie diprova della resistenzaalla fatica dei compo-nenti, consulenza eformazione. La lungae stretta collaborazio-ne con l’Università di

Clausthal garantisce un continuo trasferimento di conoscenze dallaricerca di base alla tecnologia applicata di prova.SincoTec produce macchine di prova materiali e componenti:• Sistemi di prova a risonanza POWER SWING: macchine di prova adalta frequenza con motore o magnete, altamente efficienti a livello ener-getico e caratterizzate da bassi costi di esercizio e manutenzione. Com-binano velocità ed elevata capacità, rilevamento precoce d’inizio criccae monitoraggio del suo avanzamento. • Sistemi di prova servo-idraulici POWER FLOW: consentono provemulti assiali con elevate forze e velocità, ad esempio nella prova delle

scocche, e caratterizzati da elevata affidabilità, efficienza energetica eflessibilità.• Sistemi di prova servo-pneumatici POWER AIR: idonei per provedinamiche di componenti e provini con bassi carichi, ad esempio perla prova di elastomeri e componenti plastici o per componenti in allu-minio. Capacità massima fino a 20 kN con frequenze fino a 50 Hz.• Sistemi di prova elettro-meccanici POWER DRIVE: gli attuatori elettro-meccanici offrono corse e forze di alta precisione e rappresentano, perpiccoli carichi fino a 4 kN, una soluzione economica per una miriadedi prove. Grazie al controllo per eventi, sono universali e facili da appli-care.A chi non avesse la possibilità di dotarsi di una macchina di prova, Sin-coTec offre un servizio di prova veloce, flessibile e professionale, unita-mente alla consulenza per il miglioramento dei prodotti mediante otti-mizzazione della geometria, dei materiali, dei processi di produzionee dei trattamenti superficiali. Nessuna condizione di prova è preclusa:forze o torsioni o flessioni grandi o piccole, temperature alte o basse,corrosione e umidità, combinate con frequenze basse o elevate diprova. Insieme a SincoTec potete migliorare la resistenza a fatica,abbattere i costi di produzione, ridurre il peso e incrementare la sicu-rezza dei vostri prodotti.

Per ulteriori informazioni: www.luchsinger.it

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NEWS

La nuova flangia di misura KiTorq System è in grado di fornire all’o-peratore del banco prova una flessibilità senza pari nella misura-zione della coppia per i motori elettrici a combustione interna,ingranaggi, pompe e compressori nei settori automobilistico e del-l’ingegneria energetica, aeronautica e astronautica, medicina eingegneria di processo. La base di questa sofisticata innovazionerisiede soprattutto nella separazione dei corpi di misura e nell’uni-tà di valutazione, così come nella loro combinabilità modulare.Il Sistema KiTorq è costituito da un corpo di misura, ovvero il rotore4551A con una nuova taglia di flangia, e da un’unità di valutazionestatore 4542A, che integra vari protocolli di comunicazione, dal Pro-fibus DP all’EtherCAT e Ether-net/IP. Così come il rotore 4551A, Kistleroffre anche il modello a flangia 4550A di dimensioni in accordo conil formato DIN ISO 7646. Entrambi i rotori possono essere combinaticon lo stesso statore, progettato per essere semplice da installare e peragevolare l’adattamento dei vari componenti sotto test, senza la neces-

sità di dover ricostrui-re completamente l’im-pianto di prova. Gli utenti beneficianodi un alto grado di flessibilità per quanto riguarda la scelta dei compo-nenti adeguati per il rispettivo banco di prova, consentendo tempi d’in-stallazione e manutenzione ridotti. Inoltre, il design senza statore sem-plifica l’assemblaggio: così come il sensore non dev’essere collocatoall’interno di un anello/antenna.Con un trasferimento completamente digitale, il sistema KiTorq of-fre la massima dinamica e precisione: con un livello di precisione< 0,05% e una banda passante di 10 kHz, esso offre la possibili-tà di configurare vari campi di misura impostabili direttamente dal-l’operatore.

Per ulteriori informazioni: www.kistler.com

NUOVA FLESSIBILITÀ NELLA MISURA DELLA COPPIA

Renishaw, specialista mondiale di sistemi metrologici, presentaATOMTM: un innovativo encoder ottico, incrementale, senza contatto,lineare e angolare, che combina dimensioni ridottissime con massimaaffidabilità, stabilità e immunità alla contaminazione. Le prestazioni delnuovo encoder sono il frutto di un design che non lascia spazio a com-promessi, come invece spesso avviene con gli encoder miniaturizzati.Le dimensioni di ATOMTM arrivano a 6,7 x 12,7 x 20,5 mm3

ed è il primo encoder in miniatura a utilizzare ottiche filtranticon controllo automatico del guadagno (AGC) e del-l’offset (AOC). Si tratta di una tecnologia all’a-vanguardia, già adottata negli encoder in-crementali Renishaw della serie TONiCTM, ingrado di fornire un’ottima stabilità del se-gnale e un’eccellente immunità allasporcizia.Il lettore ATOMTM è disponibile invari formati, tutti in grado di garan-

tire prestazioni metrologiche di altissimo livello e un’accuratezza chenon teme rivali, con basso errore sottodivisionale (SDE), minimo jitter,grande stabilità del segnale e affidabilità a lungo termine. ATOMTM può raggiungere velocità di 20 m/s (29.000 giri/min su

disco da 17 mm) e risoluzioni di 1 nm (0,004 secon-di d’angolo su disco da 108 mm), su vari tipi ditracce lineari e angolari, in acciaio inox o in

vetro. Inoltre, il lettore include un LED d’imposta-zione che semplifica le operazioni d’installazione e

una routine di calibrazione automatica che ottimizza ilsistema in pochi istanti.Fra le molte applicazioni del lettore ultracompatto: scan-

sione laser, sistemi di misura a coordinate, produzione e testdi semiconduttori e schermi piatti, controllo di motori ad alte pre-

stazioni, microscopia e applicazioni di ricerca scientifica.

Per ulteriori informazioni: www.renishaw.it

NUOVO ENCODER INCREMENTALE MINIATURIZZATO

PROVE DINAMICHE DI MATERIALI E COMPONENTI AI MASSIMI LIVELLI

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LO SPAZIO DEGLI IMPE METROLOGIA GENERALE

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alcuni anni dovrebbe essere infatticompletata la redazione della quar-ta edizione, e quindi questo è unmomento adatto per avanzare sug-gerimenti, che possono riguardaretemi specifici (per esempio, “la defi-nizione attuale di ... dovrebbe esse-re modificata perché ... e potrebbediventare ...”, oppure “occorre intro-durre la definizione di ... che è unconcetto fondamentale”). In effettianche varie questioni generali, circala struttura stessa del VIM, so-

no in discussione, come mostrato inconclusione della presentazione pro-posta alla recente Giornata dellaMisurazione (Roma, 16-17.06.2014).La base di partenza per i contributi ènaturalmente il VIM3 stesso, scarica-bile liberamente nell’originale inglesee francese dal sito del BIPM (www.bipm.org/en/publications/guides/vim.html), in formato pdf,oppure consultabile in formato html inversione trilingue (en + fr + it) dal sitodel Comitato Elettrotecnico Italiano

(CEI) (www.ceiweb.it/it/lavori-normativi-it/vim).Nal corso della Giornata della Misu-razione, svoltasi a Roma il 15 e 16Giugno u.s., ho presentato questi ealtri concetti, concludendo con unarichiesta di contributi da parte di tuttoil mondo delle Misure e dei loro esper-ti e utilizzatori. Qui trovate le slidedella presentazione. www.affidabilita.eu/pdfeventi/Mari_VIM_GdM2014.pdf.

Buona lettura!

NUOVO SISTEMA DIDATALOGGING WIRELESS

Il sistema di datalogging wirelessDelta OHM permette di monitorareuna molteplicità di grandezze fisichenei più svariati campi di applicazio-ne. Sono disponibili datalogger peril monitoraggio di Temperatura, Umi-dità relativa, Pressione atmosferica epressione differenziale, Illuminamen-to (lux) e irradiamento UV, Monossi-do di carbonio (CO), Biossido di car-bonio (CO2), Accelerazione.I modelli che misurano umidità relativae temperatura calcolano grandezze diumidità derivate. Le grandezze calco-late dipendono dal modello e possonoessere: temperatura del punto di rugia-da, temperatura di bulbo umido, umi-dità assoluta, rapporto di mescolanza,pressione di vapore parziale.Le sonde di misura esterne si colle-gano al datalogger tramite connetto-re M12 o morsetti, a seconda delmodello. Alcuni modelli dispongonodi sensori integrati. È disponibile una versione di data-logger con ingressi a morsetti per ilcollegamento di trasmettitori conuscita in corrente 4÷20 mA e in ten-sione 0÷1 V o 0÷50 mV, sensori ditemperatura Pt100/ Pt1000 e termo-coppie tipo K, J, T, N, E, Sensori conuscita a contatto pulito (conteggiodelle commutazioni) o potenziometri-

NEWS �

ca. Ciò consente di estendere la ca-pacità di monitoraggio del sistema ainnumerevoli altre grandezze, oltre aquelle sopra indicate.Tipici campi di applicazione del siste-ma di datalogging wireless Delta OHMsono: settore alimentare (contenitorirefrigerati, banchi frigo, celle frigorife-re, produzione e trasporto di alimenti),strutture sanitarie (conservazione far-maci, vaccini, sangue, monitoraggioincubatori e sale operatorie), serre e

coltivazioni agricole, analisi ambien-tali (qualità dell’aria, meteorologia eidrologia), sale museali e archividocumentali, trasporto di merci depe-ribili e fragili (monitoraggio degli urtisubiti mediante misura dell’accelera-zione), condizionamento dell’aria,camere bianche, laboratori, processiindustriali.

Per ulteriori informazioni: www.deltaohm.com

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controllo di qualità delle aziende chedesiderino avere la consapevolezzadegli strumenti, concettuali e pratici,che utilizzano quando eseguono ofanno eseguire misure e da questetraggono gli elementi per prenderedecisioni, e vogliono anche disporredi informazioni corrette e complete sullinguaggio da adottare nella comuni-cazione con l’esterno.Ho avuto molto a cuore il difficile com-pito degli insegnanti, di ogni ordine discuola, dalle elementari ai corsi di dot-torato di ricerca, oggi pericolosamentemaltrattati dai decisori politici. In unasocietà che tende alla specializzazio-ne, che ha grandi difficoltà a collegaretra loro scienze della natura e scienzeumane, mi ha affascinato l’idea di undiscorso sulla metrologia, scienza perpropria natura interdisciplinare pereccellenza, intrecciato a un discorsosulla storia. Se sono riuscito a suggeri-re spunti di riflessione, a invogliare untecnico alla lettura di testi storici e disaggi sulle idee e sulle ideologie, lodevo agli ottimi insegnanti che hoavuto lungo tutto il mio percorso scola-stico. A essi, e ai loro colleghi di oggie di domani, desidero dedicare questolibro, convinto che il futuro della nostrasocietà è affidato alla loro dedizione.I cittadini dei Paesi industrializzaticompiono, o fanno compiere da altriper le proprie necessità, in media alcu-ne decine di misure al giorno. Moltipossono pertanto trovare in questolibro spunti utili per meglio integrarsinella modernità che quotidianamenteli costringe ad avvalersi, con pocaconsapevolezza, di strumenti di misu-ra. Questi numerosi potenziali lettorimi hanno dettato le regole nella sceltadel linguaggio: discorsivo, pratica-mente senza formule e senza il ricorsoal gergo degli specialisti. Ciò che nonrisulta comprensibile può tranquilla-mente essere saltato, senza per questoperdere il filo del ragionamento.

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STORIA DELLE MISURE NELLA SOCIETÀ DAL 1875:SUCCESSI, INSUCCESSI E… OCCASIONI PERDUTE

A cura di F. Docchio, M. Gasparetto e L. Mari

Uscirà a breve, per i tipi della CasaEditrice Pavia University Press (Colla-na: Storia della tecnologia italiana,Area Tematica: Ingegneria industrialee dell’informazione) il libro postumodel compianto Sergio Sartori. Chi viscrive, con il prezioso supporto deicolleghi Michele Gasparetto e LucaMari, ha voluto che l’opera a cui l’a-mico Sergio, fondatore e Direttoredella Rivista, stava lavorando, vedes-se la luce e fosse messa a disposizio-ne dei suoi lettori.

Di seguito riportiamo uno stralcio del-l’introduzione al volume, scritta daSergio.

La storia della moderna scienza e tec-nica delle misure, a partire dalla datadella firma della Convenzione delMetro (1875), è fortemente influenza-ta dalla storia politica, economica,culturale, scientifica e tecnologica.L’obiettivo di questo libro è quello dipresentare la metrologia di oggi comeil risultato di scelte, compromessi,aggiustamenti, conflitti, non autonomima sovente condizionati dalle storieche in parallelo si svolgevano, e aloro volta condizionanti tali storie.Ho scelto, come inizio di questa nar-razione, il 1875, anno nel quale, uffi-cialmente e autonomamente per laprima volta nella storia, molte eimportanti nazioni decidono di adot-tare lo stesso sistema di unità di misu-ra e di istituire infrastrutture, comuni enazionali, per la realizzazione e ladistribuzione dei campioni di misura.La storia della metrologia che precedequesta data è anch’essa affascinante,perché è storia di idee, di principi, dimeravigliose intuizioni. Molti storicidella metrologia, della scienza e dellatecnologia hanno ampiamente affron-tato la storia delle misure dalle originidelle società organizzate ai tempimoderni; citerò alcuni ottimi testi diriferimento ai quali può facilmenteaccedere chi desideri conoscere ciòche è accaduto prima.Ho avuto il privilegio di vivere in primapersona la storia della metrologia degliultimi 50 anni e di conoscere i prota-gonisti di almeno 30 anni di storia pre-cedente. Di molti accadimenti sonostato testimone e di alcuni ho contribui-to a formulare scelte oggi consolidate.Ho perciò considerato un dovere mette-re a disposizione dei lettori il bagagliodi conoscenze acquisito e le testimo-nianze che posso fornire. Così è natoun libro che si rivolge a un insiememolto ampio di potenziali lettori. In primo piano sono i tecnici e i ricer-catori dei laboratori e dei reparti di

Il libro di Sergio SartoriSergio Sartori’s BookM

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� La Redazione di Tutto_Misure ([email protected])

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I materiali di riferimentoQuale uso farne e come gestirli?M

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METROLOGY FOR EVERYONEA new permanent section of the Journal begins with this issue: our collea-gue and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration,accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority ofindustrial measurement users, in simple and immediate terms, with referenceto the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and topropose other subjects!

RIASSUNTOUna nuova Rubrica permanente si va ad aggiungere alle Rubriche dellaRivista a partire da questo numero. Il collega e amico Michele Lanna, esper-to di metrologia, taratura, accreditamento industriale (già apprezzato auto-re di numerosi articoli negli scorsi numeri della Rivista), discuterà aspettid’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con ter-minologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importantie recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e perproporre ulteriori temi di discussione!

PREMESSA

La UNI CEI 70099“Vocabolario inter-nazionale di Me-trologia”, alla voceMateriali di Ri-ferimento, distin-gue i due termini:– Materiali di rife-

rimento;-– Materiali di riferimento certificati.Con il termine “materiale di riferimen-to” s’intende: “materiale sufficiente-mente omogeneo e stabile rispetto aproprietà specificate, che si è stabilitoessere idoneo per l’utilizzo previsto inuna misurazione o nell’esame di pro-prietà classificatorie”. Le note esempli-ficano, con riferimenti puntuali, cosas’intende per materiali di riferimento.

Con il termine: “materiale di riferimentocertificato” s’intende: “materiale diriferimento accompagnato da un do-cumento, rilasciato da un organismo diconfacente autorità, nel quale sono ri-portati i valori di una o più proprietà spe-cificate, con le corrispondenti incertez-ze, riferibilità e rintracciabilità, definiteimpiegando procedure valide”.La differenza sostanziale tra le due de-finizioni sta nel termine “certificato”,che garantisce una qualità e un’affi-dabilità maggiori, con garanzie deri-vanti dall’adozione dei criteri riporta-ti nelle ISO Guide 30, 31, 32, 33. En-trambe le tipologie di materiali assi-curano la riferibilità.Qual è la differenza tra i due tipi?Lo schema riportato in Fig. 1 illustra ladifferenza tra i due.Il solo materiale di riferimento non assi-

cura l’incertezza di misura diogni proprietà certificata.Quindi l’uso dei materiali diriferimento è il modo più sem-plice di dimostrare l’accura-tezza dei propri risultati everificare la prestazione dellaboratorio in ogni momento.Inoltre risolve il problema

della confrontabilità dei dati ottenuti dalaboratori diversi.Un materiale di riferimento identificaquindi caratteristiche omogenee e sta-bili rispetto a proprietà specificate, chesi è stabilito essere idonee per l’utilizzoprevisto in una misurazione o nell’esa-me di proprietà classificatorie. L’esamedi una proprietà classificatoria ne forni-sce il valore nominale e la corrispon-dente incertezza. Un Materiale di Rife-rimento Certificato, innanzitutto, deveessere accompagnato da un documen-to rilasciato da un organismo di confa-cente autorità, le cui caratteristiche,quindi, sono accettate da tutti.Essi rappresentano il modo più sempli-ce per un laboratorio per dimostrarel’accuratezza dei propri risultati.I Materiali di riferimento possono essere:– Sostanze pure;– Soluzioni standard;– Matrici di materiali di riferimento;– Materiali di riferimento fisico-chimico;– Manufatti di riferimento, caratteriz-zati dal possesso di alcune proprietàe caratteristiche.I Materiali di Riferimento sono destinati:– alla convalida dei metodi analitici;– all’organizzazione di confronti inter-laboratorio;– alla costruzione di carte di controlloe ad altre procedure di controllo sele-zionate dai laboratori.Nei laboratori di taratura servono a:– consentire la riferibilità al SI;– permettere di effettuare tarature conriferimenti chiari;– costruire una piramide di riferibilitàaziendale che consenta in ogni misuraeffettuata di ottenere riferimenti certi;– determinare l’incertezza dei risultati.Servono inoltre a:– Sviluppo, valutazione e verifica dimetodi analitici – In questo caso glistandard di riferimento possono esse-re utilizzati per valutare un nuovometodo analitico e verificarne sia l’ac-curatezza sia la precisione.

A cura di Michele Lanna ([email protected])

Figura 1 – Il materiale di riferimento certificato (CRM) permette la verifica dell’accuratezza

e la stima dell’incertezza

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METROLOGIA...PER TUTTI

– Creazione di nuovi materiali di riferi-mento – È legata alla necessità di uti-lizzare nuovi materiali di riferimento insettori non ancora coperti da quelli cer-tificati.Quindi i Materiali di Riferimento trasferi-scono di fatto la qualità della misura ana-litica ottenuta dalle agenzie produttrici edistributrici dei materiali di riferimentoagli utilizzatori dei materiali stessi.

CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI DI RIFERIMENTO

Oltre alla classificazione riportatanella ISO Guide 30 e nella UNI CEI70099, l’American Association for La-boratory Accreditation distingue quat-tro categorie:– Categoria I – Si riferisce ai materia-li che sono usati per stabilire la riferi-bilità. Essi assicurano la riferibilità aIstituti Metrologici Nazionali o a unproduttore di materiali di riferimentoaccreditato;– Categoria II – Si riferisce a tutte le si-tuazioni nelle quali il materiale di riferi-mento non è riferibile, ma può essere ot-tenuto da una sorgente autorizzata o inbase a una procedura standard pubbli-cata. Questi sono casi in cui la riferibi-lità è ottenuta sulla base di requisiti con-trattuali con il Cliente, o sulla base direquisiti cogenti, o in base a metodi delproduttore o altre circostanze esterneche richiedono laboratori che utilizzanospecifici materiali di riferimento. Quan-do si usano materiali di questo tipo,questi requisiti sono dichiarati e i ma-teriali usati sono riferibili a queste fonti.Il laboratorio è responsabile dell’appro-priatezza del materiale di riferimentoscelto, delle caratteristiche del MR e del-l’uso al quale lo ha destinato;– Categoria III – Si applica a quei casi incui ai laboratori è richiesto sviluppare,usare e validare metodi per i quali nonsono disponibili metodi delle due catego-rie precedenti. Questi casi possono capi-tare quando sono necessari materiali diriferimento inusuali per validare un nuovometodo o una nuova tecnologia;– Categoria IV – Alcuni materiali, invirtù del loro uso per controlli di pro-cesso, servono come standard di ripro-ducibilità e non sono usati come mate-

riali di riferimento. In questicasi la riferibilità è assicura-ta dall’abilità dimostratadalla rispondenza del mate-riale di riferimento all’usoprevisto.Questa dimostrazione di ri-spondenza all’uso può esse-re fatta attraverso le registrazioni dei se-guenti aspetti:– Univoca identificazione del numerodi lotto;– Descrizione che riporti: origine, produt-tore e dove è stato prodotto, altre infor-mazioni specifiche, registrazioni relativeall’uso e al controllo del processo.

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La normativa di riferimento è ampia edè tutta di origine ISO. Tra le Guidebisogna distinguere quelle che servonoper i produttori di materiali di riferimen-to e quelle invece utili per la gestione (diinteresse, queste ultime, per tutti i labo-ratori di taratura o prova che li utilizza-no per assicurare la riferibilità).È bene che un laboratorio (sia esso diprove o tarature) abbia almeno leseguenti ISO Guide:– ISO Guide 30 – Terms and defini-tions used in connection with referen-ce materials;– ISO Guide 31 – Reference materials –Contents of certificates and labels;– ISO Guide 32 – Calibration inanalytical chemistry and use of certi-fied reference materials;– ISO Guide 33 – Uses of certifiedreference materials;– ISO Guide 35 – Reference materials– General and statistical principles forcertification.E inoltre:– ILAC G9 – Guidelines for the selec-tion and use of reference materials.Una breve presentazione delle normeindicate può favorirne l’ottimale utilizzo.Per ogni trattazione è bene partire dalglossario, in gran parte riportato oranella UNI CEI 70099 del 2008 e findal 1992 nella ISO Guide 30. Molti ter-mini riportati sono di metrologia gene-rale, e (relazionati all’epoca nellaquale è stata emessa la norma) rappre-sentano un utile compendio terminolo-

gico, utile per creare il giusto linguaggio(non si dimentichi che in Italia il SINAL –Organismo di Accreditamento dei La-boratori di prova, confluito poi in Accre-dia nell’aprile 2009 – è nato solo nell’a-prile del 1988). Altri termini sono speci-fici dei materiali di riferimento e ne per-mettono la corretta individuazione e ca-ratterizzazione, anche attraverso la de-scrizione delle loro specifiche proprietà.La norma pone in particolare l’accentosulla riferibilità, che può essere intesacome l’insieme di operazioni qualifica-te che collegano i risultati di una misu-razione ai valori di standard interna-zionali. Lo schema riportato fa capirequesto aspetto fondamentale.La ISO Guide 31 è un’ottima guidaalla lettura e interpretazione dei daticontenuti nei certificati e nelle etichetta-ture dei materiali. Spiega chiaramenteil significato di tutti gli aspetti riportatinel certificato, utili sia per il produttoredi CRM, sia per l’utente. La sintesi fina-le aiuta a mettere a fuoco, da parte dellettore, tutti i contenuti importanti di uncertificato, sempre che questo siaemesso da un Organismo accreditato.Aiuta a valutare le possibilità di utilizzodel CRM nel contesto operativo del la-boratorio. È bene ricordare che perogni RM o CRM il laboratorio deve ef-fettuare una valutazione di possibilitàdi utilizzo, nel campo di misure am-messe, anche in funzione dei valorid’incertezza richiesti.In sintesi un certificato deve riportare:– Nome del materiale – identificazionechiara del materiale e del tipo, ondeevitare confusioni;– Codice per il materiale e numero dilotto – è il codice alfanumerico che per-mette d’identificarlo univocamente;– Descrizione generale del materiale edelle sue caratteristiche – la sorgentedel materiale per composizioni chimi-che, per le quali la composizione dellamatrice diventa significativa;– Utilizzo previsto;

Figura 2 – Schema della riferibilità di una misurazione aivalori standard internazionali

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METROLOGIA...PER TUTTI

– Istruzioni per un uso appropriato;– Istruzioni per l’immagazzinamento ela conservazione;– Proprietà e valori, ognuna accompa-gnata da una dichiarazione d’incertez-za;– Metodi usati per ottenere valoriappropriati (con dettagli completi dovei valori dipendono dal metodo di misu-ra);– Periodo di validità (se applicabile).A) Descrizione dei criteri di gestione:– Conservazione e immagazzinamen-to;– Identificazione delle caratteristiche edefinizione delle modalità di utilizzo;– Qualifiche e competenze richieste perla gestione;– Modalità operative di gestione;– Criteri di registrazione dei dati rac-colti;– Azioni da svolgere per possibili nonconformità.B) Modalità di verifica dei dati relativial materiale di riferimento certificato euso previsto (p. es. incertezza di misurariportata nel certificato e sua compati-bilità per l’uso).C) Utilizzo previsto per i materiali diriferimento.La ISO Guide 32 tratta dell’assicura-zione della qualità nei laboratori diprova, in particolare durante la suavalutazione, mette in evidenza lanecessità di considerare la questionedell’accuratezza delle misure e deirisultati analitici e di assicurare che iprincipi necessari a stabilire e dimo-strare l’accuratezza non siano statitrascurati.È data particolare attenzione alla tara-tura dei parametri associati alle analisichimiche e ai materiali di prova, inquanto cause della maggior parte deglierrori commessi. La Guida identificaalcune raccomandazioni generali perchi sta affrontando questo problema,sia durante la gestione del laboratorioche durante la valutazione di esso.– Ampiezza di scelta della fornitura diCRM;– Costi associati e disponibilità deiCRM;– Utilizzo dei CRM in tecniche di misu-ra distruttive o non distruttive;– Utilizzo errato dei CRM.Inquadra – dopo l’immancabile glossa-

rio che richiama i principali terminiusati – le principali tecniche statisticheusate, basandosi sui seguenti presup-posti, riportati al p.to 4.1:a) Il valore certificato è la migliore stimadel valore vero della proprietà delCRM;b) Tutte le variazioni, siano esse asso-ciate con il materiale o con il processodi misura, sono casuali e seguono unadistribuzione di tipo normale.Gli errori di decisione si basano sullabase della precisione e dell’esattezza esono sempre soggetti a una possibileinterpretazione, relativamente a unanon corretta conclusione, in quantoinfluenzata dall’incertezza dei risultatidi misura e dal numero della replica-zioni (test di ripetibilità) eseguito per lemisure.L’eterno dissidio del metrologo su cosaprediligere perché le misure siano atten-dibili è:1. Fare molte replicazioni delle misure,in modo da ridurre l’errore casuale;2. Accettare un livello di errore e quin-di d’incertezza, riducendo le replica-zioni e quindi i costi del laboratorio.– Errore di tipo I – è l’errore che si com-mette nel non accettare una misurabuona;– Errore di tipo II – è l’errore che sicommette nell’accettare una misuraerrata.Non commenteremo la ISO Guide 34 el’ILAC G 12 2000, che sono specificheper i produttori di materiali di riferimen-to, in sostanza la ISO/IEC 17025 decli-nata per i suddetti produttori.La ILAC G9:2005 rappresenta un’otti-ma traccia per la stesura di una proce-dura di gestione di materiali di riferi-mento. Dopo aver illustrato una classifi-cazione dei tipi di materiali di riferi-mento, essa mette a fuoco il concettoche deve risultare chiaro all’utilizzatoredi MR: l’incertezza di misura decresceman mano che si passa dai materiali diriferimento di lavoro a quelli di riferi-mento secondario, ai primari, che sonoquelli a più basso livello d’incertezza.La ILAC G9 propone all’utilizzatore unagamma di scelte possibili, in funzionedell’uso, del grado di accuratezza delprocesso di misura che si vuole ottene-re e per quanto riguarda la scelta degliMR da utilizzare.

CONCLUSIONI

Questo breve excursus normativo cipermette di trarre alcune conclusioniimportanti:1. I materiali di riferimento svolgono unruolo chiave nel processo di misura, siaesso finalizzato alla taratura, sia allaesecuzione di prove;2. È estremamente importante chesiano definiti da parte del laboratorio icriteri di gestione da riportare in unaprocedura. Un possibile indice puòessere:– Scopo – deve descrivere le modalitàdi scelta (incluse le relative specifichenecessarie per rispondere alle esigenzepreviste), ricezione e registrazionedegli MR, la conservazione, l’uso e losmaltimento dei materiali di riferimento;– Campo di applicazione – l’appli-cazione deve essere estesa a tutte letipologie di materiali di riferimento uti-lizzati, sia quelli certificati che non. Variportato anche un elenco di tutti gli MRutilizzati e delle loro caratteristiche, utiliper effettuare la scelta del tipo applica-bile alle specificità del laboratorio;– Riferimenti – i riferimenti normati-vi devono essere completi e contem-plare tutte le principali norme di riferi-mento (es. ISO Guide in precedenzaillustrate, ILAC, ecc.), nonché la ISO14253-1 “Geometrical Product Speci-fication” Inspection by measurementof workpieces and measuring equip-ment – Part 1. “Decision rules for pro-ving conformance or non-confor-mance with specifications” e altrenorme applicabili;– Glossario – deve riportare i princi-pali termini utilizzati in metrologia (es.materiale di riferimento, materiale diriferimento certificato), la suddivisionedegli MR (materiale di riferimento pri-mario, secondario, preparati dal labo-ratorio);– Modalità operative – valutazioneiniziale dell’adeguatezza del MR oCRM alle esigenze del laboratorio(grandezze espresse, incertezze, ecc.).Ciò presuppone una corretta lettura einterpretazione dei certificati del mate-riale utilizzato. I dati che devono esserepresenti all’atto dell’acquisto di un MRsono:– una certificazione dei valori delle

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proprietà d’interesse e delle loro in-certezze;– le modalità di conservazione e mani-polazione, nonché eventuali istruzionidi sicurezza;– per i CRM il riconoscimento da partedi un’organizzazione nazionale o inter-nazionale del fornitore o produttore;– il numero di lotto di provenienza e ladata di scadenza;– Conservazione e utilizzo deimateriali di riferimento – devonoessere conservati e utilizzati confor-memente alle indicazioni del produt-tore (ivi compresi i criteri da seguireper la sicurezza e le precauzioniambientali), nonché i criteri di ri-certi-ficazione secondo le indicazioni delproduttore;– Scheda di registrazione e ge-stione dei materiali di riferi-mento – deve permettere l’individua-zione univoca del materiale, la deno-minazione, il fornitore/produttore, il

BIBLIOGRAFIA

1. ILAC G9 – Guidelines for theSelection and Use of ReferenceMaterials.2. ISO Guide 30 – Terms and defi-nitions used in connection with refe-rence materials.3. ISO Guide 31 – Reference mate-rials – contents of certificates andlabels.4. ISO Guide 32 – Calibration inanalytical chemistry and use of certi-fied reference materials.5. ISO Guide 35 – Certification ofreference materials – General andstatistical principles.6. I.N.Ri.M. e altri – Materiali diRiferimento: informazioni sul loro uti-lizzo e reperimento di E. Amico diMeane, M.G. Del Monte, M. Plassa,ISPRA, ACCREDIA.7. EA 4-14 – The selection and useof reference materials.

NUOVO REFERENTE DEI SERVIZI ROHDE& SCHWARZ ITALIA

Rohde & Schwarz Italia, negli ultimi an-ni, ha continuamente specializzato lapropria struttura di vendita per meglioseguire alcuni mercati verticali, inse-rendo una figura specializzata nella ven-dita dei servizi di supporto al fine di sod-disfare le esigenze dei Clienti: LucaFoglia, Service Sales Engineer in R&Sdal settembre 2013. La costante innovazione dei prodotti im-pone una struttura di supporto altamentepreparata e altrettanto correttamenteattrezzata. Nel contesto nazionale si è rite-nuto opportuno avere una figura che pro-muovesse e sviluppasse questo business,rendendo cosi possibile dare un adeguatoritorno ai continui investimenti provenientidal rafforzamento dell’offerta di servizi dipost vendita. Servizi quali taratura on-site,sia del proprio brand sia di altri costruttori;accreditamenti DAkkS, ENAC, applicabilianch’essi a strumenti di altri brand; possi-bilità di effettuare tarature accreditate

NEWS �

NAB anche on-site. Al noto servizio di ripa-razione Standard Price Repair (SRP), cheinclude il test completo e la riparazionedello strumento, la Factory Standard Cali-bration (principi e metodi corrispondonoalla EN ISO/IEC 17025) comprendente do-cumentazione dei risultati dei test, garanziadi 12 mesi sullo strumento completo, aggior-namento firmware e spedizioni a carico diR&S, si aggiunge l’opportunità di usufruiredel servizio time and material anche peralcuni prodotti ormai fuori supporto. Inoltreil programma di Obsolescence Manage-ment garantisce la disponibilità a lungo ter-mine della strumentazione, attraverso solu-zioni studiate non solo per il mercato dellospazio e della difesa.Luca Foglia viene da una pluriennaleesperienza nella vendita della manuten-zione della strumentazione T&M e nel-l’asset management, nell’ambito delle piùnote aziende multinazionali del settore. Affronta questa nuova importante sfida inun attuale contesto difficile ma altamentestimolante. Profilo su Linkedin.

Per qualsiasi ulteriore informazione: [email protected] 349/1283425.

Rohde & Schwarz è il più grande pro-duttore di strumenti di misura e apparec-

chiature elettroniche in Europa. I nostri stru-menti di misura e sistemi fissano gli stan-dard mondiali nella ricerca, sviluppo, pro-duzione e assistenza. Siamo il partner diriferimento nel campo Radar/Comm del-l’Aerospazio/Difesa, dell’industria e pergli operatori di rete per tutte le attività dimisura nel segmento delle comunicazionianalogiche/digitali. Gli strumenti di misu-ra e sistemi della Rohde & Schwarz fissa-no gli standard mondiali nella ricerca, svi-luppo, produzione e assistenza.

numero di lotto, la data di scadenzaindicata dal produttore. La gestionedeve fornire le indicazioni sulla con-servazione, l’utilizzo, la data di sca-denza, l’eventuale ricostituzione odiluizione del materiale, lo smista-mento in aliquote, ecc.;– Preparazione dei materiali diriferimento all’interno del labo-ratorio – devono essere definiti i crite-ri di preparazione e di calcolo del valo-re di riferimento o dei parametri presta-biliti, secondo le ISO Guide indicate.Devono essere sempre previsti i criteridi accettazione; richiedono competen-ze specifiche da parte del personaleper la loro gestione corretta – Dettecompetenze devono essere esplicitatenella procedura.I materiali di riferimento e la loro gestio-ne costituiscono solo un saggio dellacompetenza richiesta ed esprimonoanch’essi il livello complessivo di know-how del laboratorio.

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Successo per Metrologyfor AerospaceIl Workshop internazionale IEEE di BeneventoM

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SUCCESSO DELL’IEEE INTERNATIONAL WORKSHOP ON METROLOGY FOR AEROSPACE

A fine maggio si è tenuto a Beneven-to il primo IEEE International Work-shop on Metrology for Aerospace. IlWorkshop è stato organizzato dal-l’IEEE Aerospace and ElectronicSystem Society (http://ieee-aess.org/), dall’IEEE Instrumentation andMeasurement Society (www.ieee-ims.org), e dal Gruppo di MisureElettriche ed Elettroniche dell’Universi-tà del Sannio.Il mondo delle misure di grandezzeelettriche ed elettroniche è semprestato fondamentale all’interno delsettore aerospazio. A oggi, a parteconferenze di settore in cui sono pre-senti specifiche tematiche metrologi-che relative al settore d’interesse,non è mai stata organizzata unaconferenza che vedesse insiemeesperti di metrologia del settoreaerospazio.L’argomento è di notevole interesse sesi considerano gli investimenti nel set-tore aerospazio e la creazione diDistretti dell’Aerospazio. Ad esempio,nel sistema economico della RegioneCampania la filiera produttiva aero-spaziale riveste un ruolo di primissimopiano rappresentando un elemento disviluppo del territorio sia in termini dipresenza industriale, sia per l’elevatocontenuto delle conoscenze tecnologi-che richieste dai processi produttivi.Alla presenza dei grandi operatori siaffianca un tessuto di piccole e medieimprese subfornitrici in grado di di-sporre delle tecnologie richieste dal-l’industria aerospaziale. Al fine di evi-denziare l’importanza data all’even-to, il Presidente del Distretto Aerospa-zio Campano e rappresentanti delleimprese che ne fanno parte sono staticomponenti dell’International Program-me Committee del Workshop.

Il Workshop si è proposto, quindi,quale punto d’incontro preferenzialea livello internazionale del mondodella ricerca nel campo della metrolo-gia per l’aerospazio coinvolgendoistituzioni nazionali e internazionali eil mondo accademico in una discus-sione sullo stato dell’arte relativo alleproblematiche che richiedono un ap-proccio congiunto da parte di espertidi strumentazione di misura e collau-do industriale, tipicamente ingegneriprofessionisti, e di esperti d’innova-zione metrologica, tipicamente acca-demici.Il Workshop è stato dedicato, ma nonlimitato, a nuove tecnologie per: me-trology assisted production in aero-space industry, aircraft componentmeasurement, sensors and associatedsignal conditioning for aerospace,calibration methods for electronic testand measurement for aerospace. IlProgram Committee era composto daesperti provenienti da istituzioni inter-nazionali di ricerca e imprese attivenel campo della metrologia per il set-tore aerospaziale.L’evento è stato organizzato a Bene-vento, presso l’Università degli Studidel Sannio. La zona ha grandi poten-zialità turistiche, pur essendo a lungorimasta fuori dai grandi circuiti inter-

nazionali, ed è ricca di storia eper questo attraente in particolareper i ricercatori di oltre oceano. Ilriconoscimento come sito UNE-SCO de “I Longobardi in Italia. Iluoghi del potere (568-774 d.C.)”accentua notevolmente l’attrattivi-tà della Città. È da menzionare,inoltre, il ricco passato “aeronau-tico” della città.L’evento ha ricevuto il patrociniodi numerose istituzioni pubblichee imprese private, elencate sulsito web www.metroaero-space.org/ index.php/sponsorship-exhibition/

institutional-patronage.È da evidenziare la presenza dell’Ae-ronautica Militare Italiana che, in viaeccezionale, ha dato il patrociniomorale e per l’occasione ha ancheesposto in mostra statica, presso Piaz-za Castello in prossimità della sededel workshop, per tutta la durata del-l’evento, un velivolo Predator che haattratto anche molti visitatori non lega-ti al congresso stesso. Inoltre, il Col.Gianluca Chiriatti, direttore del Cen-tro di Eccellenza per Aeromobili aPilotaggio Remoto, ha tenuto unarelazione su “Italian Air Force’s RPAScapability: a decade of superior expe-rience, ready to face future challen-ges”. L’evento ha visto la partecipazione dioltre 100 congressisti provenienti da22 diversi paesi del mondo, fra ricer-catori e studiosi provenienti dalmondo accademico, dell’industria emilitare. Sono stati sottomessi oltre150 extended abstract, 115 dei qualisono stati accettati e presentati.Di notevole rilievo anche le keynotelecture rispettivamente di RobertoSabatini della RMIT University, Schoolof Aerospace, Mechanical and Manu-facturing Engineering, Melbourne,Australia – il cui intervento era titolato“Innovative Flight Test Instrumentation

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MANIFESTAZIONIEVENTI E FORMAZIONE

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;2014

EVENTI NEL MONDO 2014

EVENTI NEL MONDO 2015

8-11 ottobre

12-15 ottobre

12-16 ottobre

13-16 ottobre

16-19 ottobre

19-22 ottobre

20-22 ottobre

22-24 ottobre

22-24 ottobre

29 ott - 1 nov

31 ott - 4 nov

1-3 novembre

2-5 novembre

3-6 novembre

3-7 novembre

9-11 novembre

16-20 novembre

17-19 dicembre

22-24 dicembre

19-21 gennaio

11-13 febbraio

2-5 marzo

25-27 marzo

22-23 aprile

3-5 maggio

24-29 maggio

18-22 agosto

Qingdao, China

Roma, Italy

San Diego, USA

Roma, Italy

Oludeniz, Turkey

Milwaukee, USA

Belfast, UK

Roma, Italy

Zurich, Switzerland

Dallas, TX

Kenting, Taiwan

Qingdao, China

Valencia, Spain

Venezia, Italy

Vienna, Austria

Boston, USA

Lisbon, Portugal

Firenze, Italy

Istanbul, Turkey

Amsterdam, The Netherlands

Angers, France

Charlotte, NC, USA

La Coruna, Spain

Torino, Italy

Goyang, S. Korea

Roma, Italy

Daejon, South Korea

17th International IEEE Conference on Intelligent Transportation Systems

1st IMEKOFOODS

27th IEEE Photonics Conference

48th IEEE International Carnahan Conference on Security Technology

2nd International Congress on Energy Efficiency and Energy Related Materials (ENEFM2014)

International Conference on Renewable Energy Research and Applications (ICRERA) 2014

2014 IEEE Workshop on Signal Processing Systems (SiPS)

International Joint Conference on Computational Intelligence (IJCCI 2014)

2nd International Conference on Advances in Mechanical and Robotics Engineering - AMRE 2014”

40th Annual Conference of the IEEE Industrial Electronics Society

The 3rd International Conference on Engineering and Technology Innovation 2014 (ICETI2014)

The 2nd International Conference on Photonics and Optoelectronics

IEEE SENSORS 2014

5th IEEE International Conference on Smart Grid Communications (SmartGridComm 2014)

The 3rd IEEE International Conference on Connected Vehicles and Expo (ICCVE 2014)

29th ASPE Annual Meeting

CENICS 2014, The 7th International Conference on Advances in Circuits, Electronics and Micro-electronics

IEEE International Electrical Vehicle Conference (IEVC)

1st International Conference on Energy Technologies

10th International Conference on High-Performance EmbeddedArchitectures and Compilers

International Conference on Pervasive and Embedded Computing and Communication Systems - PECCS

15th International Conference onMetrology and Properties of Engineering Surfaces

International Conference on Renewable Energies and Power Quality (ICREPQ’15)

Affidabilità & Tecnologie - 9a edizione

28th International Electric Vehicle Symposium & Exhibition

BIOTECHNO 2015, 7th Int.l Conference on Bioinformatics,Biocomputational Systems and Biotechnologies

Advances in Aeronautics, Nano, Bio, Robotics and Energy (ANBRE15)

www.itsc2014.org

www.imekofoods.enea.it

www.ipc-ieee.org

www.iccst2014.org

www.enefm2014.org

www.icrera.org

www.sips2014.org

www.ijcci.org

www.amre.theired.org

www.iecon2014.org

www.taeti.org/iceti2014/index.html

www.icopo.org/2014

http://ieee-sensors2014.org

http://sgc2014.ieee-smartgridcomm.org

www.iccve.org/2014

http://aspe.net/technical-meetings/29th-aspe-annual-meeting

www.iaria.org/conferences2014/CENICS14.html

www.ievc2014.org

www.entechconference.com

www.hipeac.net/conference

www.peccs.org

http://aspe.net/metprops2015.html

www.icrepq.com

www.affidabilita.eu

www.evs28.org

www.iaria.org/conferences2015/BIOTECHNO15.html

http://anbre.cti3.com/anbre15.htm

and Techniques for Airborne LaserSystems Performance Analysis andMission Effectiveness Evaluation” e diUwe Sterr proveniente dal Physikalisch-Technische Bundesanstalt, Braunsch-weig – Germany, il cui intervento eratitolato “Optical Clocks for Applica-tions on Ground and in Space”.

Il Workshop ha riscosso un notevolesuccesso da parte dei congressisti chehanno manifestato il loro gradimentorispetto alle attività sia scientifiche siasociali caratterizzanti l’evento, comead esempio tramite il blog dal titolo“IEEE Workshop on Metrology forAerospace - My Report” disponibile al

link: http://babrzozowski.wordpress.com/2014/06/07/ieee-metrology-for-aerospace-my-report.Infine, la rassegna stampa e una sele-zione delle foto dell’evento sono di-sponibili all’indirizzowww.metroaerospace.org.

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Audit interno - Parte secondaLa procedura gestionale sulle verifiche ispettiveC

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A great success has been attributed to this interesting series of comments byNicola Dell’Arena to the Standard UNI CEI EN ISO/IEC 17025.

RIASSUNTOProsegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Del-l’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. I temi trattati sono: La strut-tura della documentazione (n. 4/2000); Controllo dei documenti e delle regi-strazioni (n. 1/2001 e n. 2/2001); Rapporto tra cliente e laboratorio (n. 3/2001 e n. 4/2001); Approvvigionamento e subappalto (n. 3/2002 en. 1/2003); Metodi di prova e taratura (n. 4/2003, n. 2/2004 e n. 3/2004);Il Controllo dei dati (n. 1/2005); Gestione delle Apparecchiature (n. 3/2005,n. 4/2005, n. 3/2006, n. 3/2006, n. 4/2006, n. 1/2007 e n. 3/2007);Luogo di lavoro e condizioni ambientali (n. 3/2007, n. 2/2008 e n. 3/2008);il Campionamento (n. 4/2008 e n. 1/2009); Manipolazione degli oggetti (n. 4/2009 e n. 2/2010), Assicurazione della qualità parte 1.a (n. 4/2010);Assicurazione della qualità parte 2.a (n. 1/2011); Assicurazione della quali-tà parte 3.a (n. 2/2011). Non conformità, azioni correttive, ecc. parte1.a (n. 4/2011), parte 2.a (n. 1/2012), parte 3.a (n. 2/2012), parte 4.a(n. 3/2012), parte 5.a (n. 4/2012), parte 6.a (n. 1/2013), parte 7.a (n. 2/2013), parte 8.a (n. 3/2013), parte 9.a (n. 4/2013), parte 10.a (n. 1/2014), parte 11.a (n. 2/2014).

PREMESSAQuesta vol-ta ho prefe-rito pubbli-care la pro-cedura ge-stionale sul-le verificheispettive, vi-sto che essaè una delle

sei previste dalla ISO 9001. Essa vale per una società di piccoledimensioni e quindi per un laborato-rio di prova si adatta alla meraviglia.Qualsiasi laboratorio può prenderespunto da essa ma la deve adattarealla propria realtà.

1.0 SCOPO

La presente procedura definisce leresponsabilità, le modalità per la pro-grammazione ed esecuzione delle atti-vità di verifiche ispettive interne e per

l’emissione dei rispettivi documenti diregistrazione della qualità.

2.0 CAMPO DI APPLICAZIONE

Essa si applica alle verifiche sul sistema,sul prodotto e sui processi realizzativiper verificarne l’attuazione e l’efficacia.

3.0 RIFERIMENTI

3.1 Capitolo 8.2.2 della Norma UNIEN ISO 9001:2000;3.2 Sezione 8 del Manuale della Qua-lità MAQ.01;3.3 Norma UNI EN 30011 parte 1.a,criteri generali per le verifiche ispettivedei sistemi qualità, attività di verificaispettiva;3.4 Procedura PRG.05 relativa allagestione delle azioni correttive di sistema;3.5 Procedura PRG.06 relativa allagestione delle azioni preventive disistema;

3.6 Procedura PRG.03 relativa allagestione delle non conformità di pro-cesso.

4.0 DEFINIZIONI

4.1 Norme e Leggi: nell’ambito dellapresente Procedura Gestionale valgonole definizioni contenute nelle NormeUNI EN ISO 9000, UNI CEI EN45020, UNI EN 30011, nelle Leggi eNorme in vigore sull’argomento e lorosuccessive modificazioni e integrazioni;4.2 Verifica Ispettiva, Audit: Processosistematico, indipendente e documenta-to per ottenere evidenze della verificaispettiva e valutarle con obiettività, alfine di stabilire in quale misura i criteridella verifica ispettiva sono stati soddi-sfatti;4.3 Programma delle verifiche ispettive.Gruppo di una o più verifiche ispettivepianificate per un arco di tempo defini-to e orientate verso uno scopo specifi-co. Registrazione della Qualità ripor-tante il periodo relativo all’organizza-zione verificata;4.4 Evidenza della verifica ispettiva:registrazioni, dichiarazioni di fatti oaltre informazioni che sono pertinenti aicriteri di verifica ispettiva;4.5 Non conformità: mancato soddisfa-cimento di un requisito.

5.0 MODALITÀ OPERATIVE

5.1 Programmazione5.1.1 Il responsabile della qualità, inbase alle necessità della Società e airisultati delle precedenti verifiche, pro-gramma le attività di verifica ispettivainterna compilando il ProgrammaAnnuale delle verifiche ispettive.5.1.2 La frequenza della verifica ispet-tiva è di almeno una volta all’anno pertutte le unità e viene effettuata in modotale da coprire tutti gli elementi del siste-

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COMMENTI ALLE NORMERubrica a cura di Nicola Dell’Arena ([email protected])

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COMMENTIALLE NORME

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ma qualità validi per quella unità.5.1.3 Il responsabile della qualità puòorganizzare verifiche ispettive non pro-grammate, quando ne avverte la neces-sità o per verificare l’attuazione delleazioni correttive e preventive.5.1.4 Il Programma Annuale delleverifiche ispettive è formato da duepagine. La prima pagina riporta leinformazioni riguardanti la verifica: ilnome dell’unità interna soggetta averifica e il mese in cui viene effettua-ta la verifica. La seconda pagina ri-porta la matrice che lega gli elementidel sistema qualità da verificare conle unità interessate.5.2 Preparazione5.2.1 Il responsabile della qualità sce-glie il gruppo (responsabile e persona-le) in base alla programmazione delleattività e suggerisce l’estensione dellaverifica.5.2.2 Il Gruppo può essere formatoanche da una sola persona. Il respon-sabile può essere sia interno che ester-no alla Società ed è preparato a svol-gere tale compito. Il personale (tra tec-nico, amministrativo, qualità) è esternoall’unità interessata.5.2.3 Il metodo della verifica può esse-re scelto tra uno o più dei seguenti:– esame della sola documentazione delsistema qualità;– esame delle Registrazioni del sistemadi gestione per la qualità;– attuazione del sistema di gestione perla qualità adottato;– efficacia del sistema di gestione per laqualità adottato.5.2.4 Il responsabile sceglie le domandedalla Lista di controllo standard per laspecifica unità in base all’estensionedella verifica, al metodo scelto e ai risul-tati delle precedenti verifiche. In base airisultati della verifica precedente il re-sponsabile può aggiungere domandealla Lista di controllo standard.5.2.5 Il responsabile notifica alle unitàinteressate e ai componenti del gruppola verifica. Nella comunicazione ripor-ta la data e il luogo della verifica, i no-mi dei componenti del gruppo con la re-lativa funzione, l’identificazione dellaLista di controllo. Inoltre firma e mette ladata sulla comunicazione.5.2.6 La Lista di Controllo standard èpreparata dal responsabile della quali-

tà ed è aggiornata a ogni variazionedel Manuale della qualità, delle proce-dure gestionali e operative.5.3 Esecuzione5.3.1 Il gruppo effettua la verifica condomande al personale interessato siasulla documentazione che sulle registra-zioni del sistema di gestione della qua-lità in uso presso l’unità, il tutto in accor-do alla Lista di controllo preparata.5.3.2 Nella riunione del gruppo ven-gono concordate, sulla base delle in-formazioni fornite dai membri le azionicorrettive da chiedere. Successiva-mente viene redatto il Rapporto di veri-fica ispettiva interna in accordo all’Al-legato 2 della procedura.5.3.3 La verifica ispettiva termina conuna riunione di chiusura tra gruppo eunità nella quale:– si concordano le non conformità/os-servazioni riscontrate e le eventualiazioni correttive da effettuare;– i tempi di attuazione, ove possibile;– si chiariscono eventuali malintesi;– si firma il Rapporto di verifica ispetti-va interna.5.3.4 Finita la verifica ispettiva, il Rap-porto viene trasmesso al responsabiledella qualità che prepara il Rapporto dinon conformità o la Richiesta di azionepreventiva (Moduli Mod. 05 e 06)riportandovi le azioni concordate. IlRapporto o la richiesta è trasmesso perapprovazione al Presidente il quale puòanche decidere per azioni alternative aquelle concordate dopodiché si seguele procedure PRG.03, PRG.06 ePRG.07 5.3.5;5.3.5 Il Rapporto di verifica ispettivariporta, almeno, le seguenti informa-zioni:– tipo di verifica (programmata, nonprogrammata);– documenti di riferimento (ad esempio:manuali, procedure, registrazioni dellaqualità, registrazioni sui fornitori);– unità a cui si riferisce la verifica;– identificazione dei componenti delgruppo (ciascuno con la rispettiva fun-zione);– identificazione delle persone dell’uni-tà contattate durante la verifica (con larispettiva funzione);– descrizione delle non conformità/osservazioni riscontrate e delle even-tuali azioni correttive o preventive

concordate;– tempi di attuazione concordati;– eventuale documentazione a suppor-to delle non conformità/osservazioniriscontrate.5.4 Registrazioni5.4.1 Il modulo Rapporto di non con-formità è redatto dal responsabile dellaqualità in accordo alla proceduraPRG.05 per il sistema e alla prg.03 peril processo.5.4.2 Il modulo Richiesta di azione pre-ventiva viene redatto dal responsabiledella qualità in accordo alla proceduraPRG.06.5.5 Identificazione5.5.1 Programma annuale delle verifi-che ispettiveIl Programma Annuale delle verificheispettive è identificato con un codicealfanumerico formato da due parti inter-calate da un punto e così ripartite:a) PAN, che indica Programma An-nuale delle Verifiche Ispettive;b) VI, che indica che il programma èriferito alle verifiche ispettive;L’anno di riferimento fa parte del codiced’identificazione.Un esempio d’identificazione del PianoAnnuale delle Verifiche Ispettive è ilseguente: PAN.VI.2002.5.5.2 Rapporto di verifica ispettivainternaIl Rapporto di verifica ispettiva interna èidentificato con un codice alfanumericoformato da due parti intercalate da unpunto e così ripartite:a) RVI, che indica Rapporto di verificaispettiva;b) nnn, che indica il numero progressi-vo del Rapporto di verifica ispettiva.Un esempio d’identificazione del Rap-porto di verifica ispettiva interna è ilseguente: RVI.O26.5.6 ArchiviazioneTutta la documentazione prodotta du-rante la verifica ispettiva è archiviata inun unico fascicolo (nell’archivio tecnico-gestionale) diviso per verifica ispettiva econtenente:– notifica;– Rapporto di verifica ispettiva interna;– eventuale documentazione a sup-porto;– Lista di controllo compilata;– documentazione, ove necessario, re-lativa alle fasi di verifica dell’attuazione.

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STORIA ECURIOSITÀ

dards and Technology (NIST), preseparte agli studi sulla calibrazioneaccelerometrica nel 1950. Nel 1956Samuel Levy applicò la teoria dellareciprocità alla calibrazione accelero-metrica e Ray Bouche svolse un lavo-ro sperimentale per ridisegnare glishaker elettrodinamici esistenti. Que-sto risulta in un servizio di calibrazio-ne di vibrazioni (iniziato nel 1956)presso NBS. L’interesse della Endevconella calibrazione divenne evidentecon l’assunzione di Bouche (ex NBS).Nel 1960 Ted Dimoff sviluppò ivibratori NBS con cuscinetti ad aria,estendendo il campo di misura deglishaker elettrodinamici da 10 Hz a10 kHz, con una migliore precisionedi calibrazione. Questi sono ancorain uso al giorno d’oggi e il metododella reciprocità è applicato nellacalibrazione di shaker.Nel 1950 Seymour Edelman del NBSsviluppò strumenti ottici per la misuradi shaker piezoelettrici, da 100 Hz a10 kHz, e poi fino a 20 kHz. Questometodo interferometrico misura il mo-vimento dinamico basato sulla lun-ghezza d’onda della luce. Negli anni’50 e ’60 la fonte di luce era una lam-pada a vapori di mercurio, che vennerimpiazzata nel 1970 con un laser.L’interferometro laser venne anche ap-plicato alle calibrazioni a bassa fre-quenza, da 1 a 200 Hz, sempre agliinizi degli anni ’70. Ai giorni nostritutti gli accelerometri prodotti offronola calibrazione NIST. Endevco svilup-pò nel 1970 un sistema di calibrazio-ne Ling-Endevco con uno shaker conforza di 50 N. Esso venne seguito daquello denominato Bouche Shaker,prodotto da Ray Bouche presso l’En-devco: strumento che utilizza cuscinet-

ti ad aria Dimoff e guide al berillio.Questo shaker più avanzato, incor-porato nel sistema di calibrazioneVibracon Bouche Endevco (Auto-mated Accelerometer CalibrationSystem – AACS), venne immesso sulmercato nei primi anni ’90 per sup-portare la calibrazione di vibrazionee successivamente la calibrazione dishock. Tale sistema include anche loshaker Bouche. Anche B&K ha mantenuto un impor-tante impegno nella calibrazione divibrazione. Il suo sistema 9610 rim-piazzò, alla fine degli anni ’80, il vec-chio sistema 9559. Erano tutti sistemidi calibrazione comparativa a 5-10 kHze sistemi di studio della risonanza a50 kHz. Il mod. 9636 della B&K è ilsolo sistema primario in commercio allaser e con riferimento assoluto a 5 kHz.Nella calibrazione accelerometrica dishock NBS e NIST hanno investitomeno sforzi che nella calibrazione divibrazione. Un servizio di calibrazio-ne di shock venne creato presso NBSalla fine degli anni ’60-primi ’70 e fuchiuso nel 1976. Nel 1974 una pub-blicazione NBS descrive una calibra-zione comparata su una macchinaidraulica con riduzione di shock e incui è usato un algoritmo FFT a 1.500 g,a 0.7 ms. Dal 1987 è di nuovo ope-rativo presso NBS un servizio di cali-brazione di shock, sulla base del-la relazione del 1974, a livelli di 5.000 g e 0,3 ms. Ulteriori migliora-menti, incluso l’aggiunta di un gene-ratore di shock a BALL DROP, consen-tono l’estensione della capacità NISTa 10.000 g e 0.1 ms. Questa capa-cità è attualmente pubblicizzata conla denominazione di “Test Speciali”dal NIST. Poiché gli utenti hanno biso-gno di ulteriori passi avanti nellacapacità NBS NIST, sia agenzie go-vernative sia industrie private si sonoprodigate per ottenere hardwareadatti alla calibrazione e valutazionedi shock accelerometrico. Ray Bouchesviluppò presso l’Endevco, nel 1960, ilDrop Ball Calibrator con una capacitàmassima di 15.000 g e con una dura-ta di 50 ps.; fotocellule fornivano unriferimento di velocità.La scoperta degli estensimetri è accre-ditata sia ad Arthur Ruge del Massa-

chussetts Institute of Technology (MIT), il3 aprile 1938, sia a Edward Sinunonsdi Caltech, nel settembre del 1936. Ilprimo ordine di 50.000 estensimetri fuconcluso da Arthur Ruge con A.V. deForest, tra il ’39 e il ’41. Anche primadi questa data costruttori di aerei,come la Douglas Aircraft, avevanocostruito estensimetri per loro usointerno. Pochi mesi dopo l’invenzionepresso il MIT, Hans Meier costruì,presso lo stesso laboratorio, il primoaccelerometro estensimetrico. Il suo“Dinamometro Elastico” contenevafilamenti di cavo isolato su quattro stri-sce di supporto, che a loro volta sor-reggevano un blocco di acciaio delpeso di 15 N. Misurava 2 g, a 4 Hzdi vibrazioni e serviva per lo studiodegli effetti dei terremoti su una torred’acqua. Tatnall, inoltre, affermavache già dagli inizi, nel ’40, celleestensimetriche e trasduttori di pres-sione e accelerazione “fecero il lorocompleto e maestoso ingresso nelcampo del volo”. Tale affermazione ècomprovata da “miglia di registrazio-ni oscillografiche” sull’accensione del-l’aereo P38 “bicoda”. Louis Statham (1907-1983) ha ulte-riormente svolto sperimentazioni conestensimetri a cavo non isolato, pres-so il Curtiss Wright Research, diven-tando un pioniere nella produzione ditrasduttori applicando questa tecnolo-gia alla Statham Instrument Companydi Los Angeles, nel 1943. Gli accele-rometri estensimetrici di Statham tro-varono molteplici applicazioni nelcampo delle prove dinamiche. È undato di fatto che Ankeny Brewer, nelsuo libro “Practical Solutions to Pro-blems in Experimental Mechanics1940-1985” (Vantage Press, 1987),sottolineò l’uso degli accelerometri

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STORIA ECURIOSITÀ

Statham a 6 g nel 1950 sul primo eli-cottero disegnato e costruito in Cana-da, il modello SGVI. Riferendosi al-l’accelerometro fornito da Louis Sta-tham dei Laboratori Statham cita:“ogni volta che lo usavo, gli davo 5dollari”. Nel 1955, C.C. Perry e H.R. Lissnerfurono gli autori di uno dei primi testitra i più completi sugli estensimetri,intitolato “The Strain Gage Primer”,edito da McGraw-Hill. Questo libroillustra gli accelerometri estensimetricinon isolati Statham “con campi di misu-ra fino a +/- 500 g e con frequenzenaturali elevate fino a 4.500 Hz. Il pro-blema di tutti gli accelerometri estensi-metrici metallici era che garantivanoun fondo scala del segnale di uscitadi circa 30 mV. A seconda dell’appli-cazione, proporzionali disturbi delsegnale potevano rapresentare unproblema. Persino raggiungere questilivelli di segnale richiedeva sistemisismici con deformazioni e flessionielevate, a scapito della rigidezza.Queste geometrie provocavano bassefrequenze di risonanza e costruzionimeccanicamente fragili. Per aumenta-re la loro risposta in frequenza e,nello stesso tempo, ridurre la loro fra-gilità, gli accelerometri furono spessosmorzati con fluido. Questo smorza-

mento poteva aumentare la lororisposta in frequenza fino a 3 volte,mentre riduceva l’amplificazionedella loro frequenza di risonanza dicirca il 50%. Butier, Dove e Duggin svilupparono,presso Sandia National Laboratories,un piccolo fucile a gas, nel lasso ditempo compreso tra il ’64 e il ’65,che generava impulsi di 100.000 gcon 100 µs di durata. Una schiera difotodiodi forniva il riferimento dellavelocità. Uno “ZATTER” venne svilup-pato, presso Sandia National Labora-tories, nel periodo fra il ’63 e il ’66,usando energia elettromagneticacome propellente per un piccoloproiettile di alluminio. La cella di cari-co Kistler mod. 912 forniva una forzaal riferimento dell’accelerazione. Gliimpulsi di calibrazione raggiungeva-no i 100.000 g con 200 ms di dura-ta. Il Sig. Beli disegnò nel 1969, nel-l’ambito dello sviluppo dell’accelero-metro mod. 2291 Edvenco, una gran-de barra esponenziale che generava100.000 g “PULSE TRAINS”. Sili, pres-so l’Endevco, commercializzò nel1984 una tecnica di calibrazione abarra di Hopkinson. Presso la Davieapplicarono un vibrometro laser auna barra di Hopkinson, calibrazionestandard di riferimento a 70.000 g, e

dichiararono una precisione risultantedi +/– 5%. Un lavoro non ufficialecon riferimenti a vibrometro a laservenne eseguito anche presso NIST.Fin dall’inizio, il mercato degli acce-lerometri si è fortemente espanso.Negli anni più recenti molto è cam-biato e tutto ciò ha reso la storia chevi abbiamo raccontato ancora più sto-ria, anche perché sono nate nuovetecnologie che hanno migliorato leapplicazioni, si sono affacciati nuovicostruttori e sono nati nuovi sodalizi,che hanno dato origine a nuovi orien-tamenti dei mercati. Il settore dell’ac-celerazione e delle vibrazioni oggi èguidato da specifiche applicazioni estandard di calibrazioni ed è per que-sto che le aziende che vogliono inte-grarsi e strutturarsi trovano notevolivantaggi, come MEASUREMENT SPE-CIALTIES “MEAS”, che integra nel suogruppo nomi come IC SENSORS,ENTRAN DEVICES, FGP, HL PLANARe altri, ed è per questo che l’espan-sione continua ancora oggi.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. Patrick L. Walter, Texas ChristianUniversity, Fort Worth, Texas. Edward E. Herceg “Handbook ofMeasurement and Control SchaevitzEngineering”, May 19862. R.C. LEWIS “Electro-Dinamic Cali-brations for Vibration Pickups” Set-tember 19513. Dr. Claudia Taschera Marcom –DSPM Industria srl

www.dspmindustria.it

[email protected]

Aldo Romanelli è ilfondatore di DSPM Indu-stria, che nasce nel 1984per divenire il partnerpreferito – per competen-za, esperienza applicati-

va, disponibilità e capacità di trovare osviluppare soluzioni più performanti – diquanti operano nei settori industriali adalta tecnologia, nei centri ricerche enelle università.

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T U T T O _ M I S U R EAnno XVI - n. 3 - Settembre 2014ISSN: 2038-6974Sped. in A.P. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di TorinoDirettore responsabile: Franco DocchioVice Direttori: Alfredo Cigada, Pasuale Daponte

Comitato di Redazione: Filippo Attivissimo, Salvo Baglio, Paolo Bianco, Marco Cati, Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino, Rosalba Mugno,Carmelo Pollio, Lorenzo Scalise

Redazioni per:Storia: Emilio Borchi, Riccardo Nicoletti, Mario F. TschinkeLe pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi:Bruno Andò, Alfredo Cigada, Domenico GrimaldiLo spazio delle altre Associazioni: Franco Docchio, Alfredo CigadaLe pagine degli IMP: Maria PimpinellaLo spazio delle CMM: Alberto Zaffagnini, Alessandro Balsamo

Comitato Scientifico: ACISM-ANIMA (Roberto Cattaneo); AEI-GMTS (Claudio Narduzzi);AIPnD (Giuseppe Nardoni); AIPT (Paolo Coppa)AIS-ISA (Piergiuseppe Zani); ALATI (Paolo Giardina);ALPI (Lorenzo Thione); ANIE (Marco Vecchi);ANIPLA (Marco Banti, Alessandro Ferrero);AUTEC (Anna Spalla),CNR (Ruggero Jappelli);GISI (Abramo Monari); GMEE (Giovanni Betta);GMMT (Paolo Cappa, Michele Gasparetto);GRUPPO MISURISTI NUCLEARI (Stefano Agosteo)INMRI – ENEA (Pierino De Felice, Maria Pimpinella);INRIM (Massimo Inguscio, Paolo Vigo, Franco Pavese);ISPRA (Maria Belli); OMECO (Clemente Marelli);ACCREDIA (Paolo Bianco, Rosalba Mugno, Alberto Musa, Paolo Soardo).

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Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 204del 3/3/1999.I testi firmati impegnano gli autori.A&T - sasDirezione, Redazione,Pubblicità e PianificazioneVia Palmieri, 63 - 10138 TorinoTel. 011 0266700 - Fax 011 5363244E-mail: [email protected]: www.affidabilita.euDirezione Editoriale: Luciano Malgaroli,Massimo MortarinoÈ vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale oparziale di testi, articoli, pubblicità e immagini pubblicatesu questa rivista sia in forma scritta sia su supporti ma-gnetici, digitali, ecc.

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La Redazione di Tutto_Misure ([email protected])

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STORIA DELLA MECCANICA

Virginio Cantoni, Vittorio Marchis,Edoardo Rovida848 pp. (2 Vol.) – Edizioni Pavia UniversityPress (2014) - ISBN: 978-88-96764-52-7Prezzo: € 59,00A

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NEL PROSSIMO NUMERO• Metrologia legale e forense

• Misure biomediche

• Misure con raggi cosmiciE molto altro ancora...

L’opera, parte di un più vasto progetto dedicato alla storia dello sviluppo scientifico etecnologico in Italia, tratta della storia della meccanica. Il volume è suddiviso in cinquesezioni. La prima, “Le scuole”, presenta le proposte educative per l’insegnamento dellameccanica (Biggioggero, Rovida), tratta della storia del disegno (Chirone), della pro-gettazione di macchine (Cugini, Genta) e si conclude con un contributo su meccatro-nica e robotica (Dario, Cugini). Segue la sezione “Dal laboratorio alla società”, dovevengono considerati il contributo delle misure (Gasparetto, Sartori), l’associazionismonella meccanica, con particolare riferimento alla nascita, all’organizzazione e alla tra-sformazione di ANIMA (Leoni), e infine l’industria meccanica nel Meridione d’Italia(Caputo). “La meccanica dei trasporti” presenta la produzione meccanica nei traspor-ti ferroviari fra Ottocento e Novecento (Giuntini), illustra l’evoluzione della tecnologiadell’ala rotante con il contributo di Agusta Westland (Garberi) e si conclude conside-rando lo sviluppo dell’industria automobilistica italiana (Rovida). La sezione “La mec-canica nella produzione industriale” inizia con l’analisi dei paradigmi produttivi degliultimi cinquant’anni (Jovane), quindi tratta delle macchine operatrici nella produzioneindustriale (Curti, Cinotti) e della meccanica di precisione, con particolare riferimentoagli strumenti per la misura topografica e fotogrammetrica (Selvini). Viene poi presen-tata una sintesi storica dello sviluppo della tecnologia tessile (Tozzi Spadoni) e infine ilsettore delle macchine di sollevamento (Bazzaro) e la meccanica delle armi da fuocoportatili (Selvini, Dannecker). La sezione finale, “I teatri della meccanica”, offre spuntidi riflessione multiprospettica: il pensiero retroattivo tra arte e meccanica (CrespellaniPorcella), le collezioni, gli archivi e i musei (Banzi, Rovida), e il rapporto tra meccani-ca e società (Di Leo). Gli Autori: Annalisa Banzi, Enrico Bazzaro, Gian Francesco Big-gioggero, Virginio Cantoni, Francesco Caputo, Vito Cardone, Emilio Chirone, AndreaCinotti, Carlo Crespellani Porcella, Umberto Cugini, Roberto Curti, Peter Dannecker,Paolo Dario, Adriana Di Leo, Roberto C. Garberi, Michele Gasparetto, GiancarloGenta, Andrea Giuntini, Francesco Jovane, Vittorio Leoni, Vittorio Marchis, EdoardoRovida, Sergio Sartori, Attilio Selvini, Francesco Tozzi Spadoni.

Gli autoriVirginio Cantoni ordinario di Sistemi per l’Elaborazione delle Informazioni pressol’Università degli Studi di Pavia.Vittorio Marchis ordinario di Storia della Scienza e delle Tecniche presso il Politec-nico di Torino.Edoardo Rovida già ordinario di Disegno e Metodi dell’Ingegneria Industriale pres-so il Politecnico di Milano.

LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMEROAR Europe 3a di cop.Asit Instruments pp. 210-222Aviatronik 4a di cop.Bocchi p. 178Cibe p. 196Crase pp. 186-216Delta Ohm pp. 194-227DL Europa p. 162HBM pp. 170-204-209-222Hexagon Metrology pp. 164-204-211IC&M p. 198Instrumentation Devices pp. 192-216Keyence pp. 161-213-222

Kistler Italia pp. 172-226Labcert p. 168LTF pp. 200-202LTTS p. 174Luchsinger pp. 182-226Ocean Optics pp. 184-204Optoprim pp. 216-220PCB Piezotronics p. 214Physik Instrumente pp. 180-181Renishaw pp. 166-226Rohde & Schwarz pp. 212-232Rupac 2a di cop.

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La storia degli accelerometri

Aldo Romanelli

dal 1900 ai giorni nostri - Parte II

DSPM Industria - [email protected]

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THE HISTORY OF ACCELEROMETERSAn interesting series of articles that illustrates the history of the accelerome-ters since their very beginning in the first years of 1900 until today, is descri-bed here and in the companion article in the previous issue of the Journal.

RIASSUNTOUn’interessante serie di articoli (questo e il precedente) descrive la storiadegli accelerometri, dalle loro origini nei primi anni del secolo scorso finoai giorni nostri.

Il primo sforzo per lo sviluppo di unaccelerometro piezoresistivo (PR) asemiconduttore per misure di shock evibrazioni fu realizzato nel 1962,usando uno strumento di forma geo-metrica a farfalla (BUTTERFLY BULKSEMICONDUCTOR GAGE). Nel1961, per supportare lo sviluppodegli accelerometri (PR), venne creatoun Solid State Laboratory, che attual-mente è situato a Sunnyvale, CA. Dal1966 venne messo in commercio un ac-celerometro (PR) per urto a 10.000 g.La prima linea di accelerometri a se-miconduttore fu sviluppata nel 1967,con la serie 2266 (accelerometriradiali). Una configurazione analogadella serie 2266, ma non radiale,venne sviluppata quasi contempora-neamente in campi di misura fino a50.000 g. Nell’aprile del 1974 ulte-riori studi permisero di mettere apunto un accelerometro in silicio a100.000 g “FREED GAGE DESIGN”.Con la produzione miniaturizzata diaccelerometri che ne derivò nel1983, dal peso di 1,5 gr in campi dimisura fino a 200.000 g e frequenzadi risonanza di 1,2 MHz, questi acce-lerometri PR completano la linea pro-duttiva iniziale.Ritornando agli studi sull’accelerome-tro PR, ne vennero sviluppati una seriea deformazione anulare con applica-zione brevettata, presentata nel1959. Questo ha portato all’evoluzio-ne della loro linea di prodotti miniatu-

Wilcoxson Research Incorporated, fuformata da Ken Wilcoxon, Al Sykes eFred Schloss nel 1960. Fred Schloss,fisico acustico presso il David TaylorModel Basin (DTMB), agli inizi del1950 inventò la testa d’impedenzameccanica auto guidata. Questo stru-mento venne ideato per supportare glistudi del rumore nello smorzamentostatico del materiale d’isolamentodelle vibrazioni dei macchinari dibordo. Lo strumento, brevettato il 13ottobre 1959 (n. 3,070,996), richie-deva un trasduttore piezoelettrico diforza, un accelerometro e un genera-tore di vibrazioni controllabili. DTMBcostruì inizialmente gli strumenti e lidiede alla Marina Militare.Il programma di sottomarini nuclearinegli Stati Uniti diede ulteriore impul-so alla ricerca effettuata tramite que-sto strumento. La Marina Militare hasuccessivamente approvato la cessio-ne di tale tecnologia alla Wilcoxon.Subito dopo la sua formazione, Sykesvendette le sue quote dell’azienda alWilcoxon, e nel 1979 Schloss fece lostesso. Nel 1979 l’azienda divenneproprietà dei figli di Wilcoxon. Oggila società, situata a Gaithersburg –MD, ha 120 dipendenti. La sua attivi-tà è concentrata principalmente nelmercato degli accelerometri industria-li, sulla base di quanto appreso pro-ducendo strumenti a tenuta stagna. Losviluppo della tecnologia accelerome-trica avveniva principalmente nell’a-zienda privata, mentre gli studi sullecapacità di calibrazione per shock evibrazione vennero effettuati daaziende governative, Endevco e B&K.Il National Bureau of Standards(NBS), ora National Institute of Stan-

rizzati. Ad esempio ne venne svilup-pato uno PE nel 1972 a 0,14 gr conrisposta in frequenza a 10 kHz; laversione triassiale venne commercia-lizzata nel 1973 da 0,85 gr, mentrenel 1984 il mercato accolse una ver-sione a singolo asse con elettronicaintegrata a bassa impedenza. Nel1969 venne sviluppato un accelero-metro PE da 1,3 gr, 100.000 g conrisonanza a 250 kHz. Il modello7725B continuò l’evoluzione dei pro-

dotti PE per urti elevati. Endevco en-trò, nel 1961, nel mercato dell’altatemperatura con un accelerometro aquarzo a 500 °C. Nel 1969 vennerotestati due modelli di accelerometroPE per il monitoraggio di motori diaerei con una temperatura di 700 °Ce 1.000 °C. Un accelerometro a tor-malina venne sviluppato agli inizi del1980, e successivamente commercia-lizzato nel 1988, con specifiche ope-rative fìno a 1.000 °C.

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Indagini specialistiche per l’efficientamento energetico

Misurare il comfort termo-igrometrico in ambienti indoor

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parte II

Storia degli accelerometri parte II

Visione Artificiale: Embedded Vision

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORIORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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