Tutto esaurito per il Grillo parlante -...
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Trentino, 2 gennaio 2006
Tutto esaurito per il Grillo parlante Il 9 febbraio sarà di nuovo a Trento per affiancare Nimby contro l’inceneritore
L’appuntamento col comico genovese
TRENTO. Beppe Grillo, il grillo parlante della comicità italiana, ha festeggiato il
Capodanno in regione con ben due spettacoli, prima a Trento e poi a Bolzano.
Questo evento è stato proposto da ShowTime in collaborazione con i giornali
«Trentino» e «Alto Adige». A Trento Grillo ha registrato il tutto esaurito al Palazzetto dello
sport: alle quattromila persone accorse ha promesso che ritornerà il 9 febbraio, questa volta
gratuitamente, per partecipare con dei suoi esperti al convegno organizzato da Nimby contro
l’inceneritore. Questo è stato il tema locale maggiormente preso di mira, ma non è mancata
una frecciatina alla super parcella di Renzo Piano.
Il Capodanno di Beppe Grillo è stato un autentico tour de force, con tabella di marcia
da rispettare al minuto: prima tappa a Trento e poi di corsa a Bolzano, dove è atteso alle
23.30: inizia quindi puntuale alle 21 e termina alle 22.45: nel Palazzetto al gran completo, si
presenta a sorpresa nel fondo della sala, inseguito dall’occhio di bue, per annunciare «una
cantante rivelazione col cognome singolare: Grillo»: è la più grande dei suoi sei figli, e
canta in inglese un paio di canzoni rock. Finito il prologo musicale, Beppe Grillo ritorna in
platea per un’ora e mezza tutta d’un fiato in cui non risparmia nessuno, nemmeno gli
spettatori che gli capitano a tiro, e che, nella foga delle sue tirate più accorate, sono presi per
il collo, schiaffeggiati, bagnati: a una signora che cerca di schivare la saliva, le urla in faccia
«Sì, lo so che sputo!». Tutti sono ben lieti di stare al gioco e in cambio vengono
puntualmente abbracciati e baciati. Il corpo a corpo col pubblico è il modo di Grillo per
scuotere direttamente le coscienze, e in questo non risparmia nemmeno se stesso: urla, si
accalora, ansima, e qualche spettatrice teme addirittura per la sua salute. Il palazzetto di
Trento si è così trasfornato in una sorta di agorà moderna dove Grillo grida la sua accorata
«orazione» civile in un continuo oscillare fra fatti locali e globali. All’inizio Grillo prende di
mira la politica locale «pensavo foste una regione invece siete due province, e voi
scopiazzate il “rottweiler” di Bolzano: devo dirvi che arrivo dall’Italia». Elogia in parte
l’Alto Adige «siete avanti 20 anni sul risparmio energetico, ma poi ricorrete al palliativo
delle targhe alterne: occorre invece cambiare il modo di spostarsi, e la concezione di cosa si
sposta: la Tav in Val di Susa, ad esempio, è per un trasporto merci da malati mentali».
Ironizza sulla parcella di Renzo Piano, «il suo progetto toglie la forfora all’ex
Michelin» e fa gli auguri per il futuro auditorium «se è come quello che ha progettato a
Roma, dove la gente sente una canzone e si chiede ma che razza di musica è?» e ancora «Un
auditorium fatto in legno di ciliegio: e pensare che a Genova con il ciliegio ci fanno le casse
da morto!».
Dopo duri attacchi alla politica nazionale, da Berlusconi a Prodi, ovviamente alle
vicende della Banca d’Italia («Antonio Fazio, un uomo che va a messa tutte le mattine,
mezz’ora prima di Andreotti), e Tronchetti Provera «L’uomo più indebitato d’Europa,
quando lo nomino l’associazione agli escrementi mi viene naturale»: per il pubblico, solo
risate a denti stretti. Ma parla anche della sua utopia «la rete sarà la nostra salvezza, le
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primarie dobbiamo farle noi, attraverso internet e far diventare i politici dei co.co.co. altro
che onorevoli».
Verso fine spettacolo ritorna su Trento per attaccare l’inceneritore e «la cordata
bresciana che ve lo vuole costruire: e gente che non ha mai fatto niente, è solo piena di
debiti». Proprio per approfondire questo tema, Beppe Grillo ha annunciato che il 9 febbraio
tornerà a Trento, per partecipare al convegno organizzato da Nimby del Trentino sulla salute
ambientale, e porterà dei medici specialisti che illustreranno per bene gli effetti su stomaco,
intestino e reni causati dalle polveri che un inceneritore sprigiona nell’aria.
Sandra Matuella