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CENTRO COMMERCIALE io, tu, noi www.centropiave.com scoprici anche su via Iseo - Loc. Calvecchia San Donà di Piave (VE) DAL 18 AL 28 APRILE TROFEO CENTROPIAVE 1 a MANIFESTAZIONE “SCUOLA CALCIO” CITTÀ DI SAN DONÀ DI PIAVE TUTTINCAMPO N.4 ANNO 1 / MARZO 2013 FREE PRESS www.tuttincampo.info Conosciamo da vicino la piccola ma florida realtà gialloverde. Intervista al presidente Ballarin Presentiamo il prossimo evento dove Tuttincampo sarà Media Part- ner: 18 squadre al via Spazio agli aspetti psicologici dello sport. Parliamo anche di pubalgia: cause, diagnosi e cura SPECIALE CAVALLINO TROFEO CENTROPIAVE MEDICINA SPORTIVA TUTTINCAMPO WEB TV Visita il nostro sito www.tuttincampo.info per vedere le video- sintesi e le interviste delle partite!

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SQUADRAINSIEMESI FA

CENTRO COMMERCIALE

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via Iseo - Loc. Calvecchia San Donà di Piave (VE)

DAL 18 AL 28 APRILE TROFEO CENTROPIAVE1a MANIFESTAZIONE “SCUOLA CALCIO” CITTÀ DI SAN DONÀ DI PIAVE

IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

tutti in campo 210x50.indd 1 15/03/13 09.32

TUTTINCAMPO N.4 ANNO 1 / MARZO 2013 • FREE PRESS www.tuttincampo.info

Conosciamo da vicino la piccola ma fl orida realtà gialloverde. Intervista al presidente Ballarin

Presentiamo il prossimo evento dove Tuttincampo sarà Media Part-ner: 18 squadre al via

Spazio agli aspetti psicologici dello sport. Parliamo anche di pubalgia: cause, diagnosi e cura

SPECIALE CAVALLINO TROFEO CENTROPIAVE MEDICINA SPORTIVA

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

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L’INSTANCABILE VOGLIA E PASSIONE PER IL CALCIO...

Abbiamo spesso citato i numeri del progetto Tuttincampo: 2500

tesserati di base (se consideriamo le 17 società alle quali diamo spazio nelle varie pagine della rivista), 5000 copie in distribuzione ogni mese sul territorio del Basso Piave e del Lito-rale. Cifre da capogiro, senza consi-derare che mancano all’appello tut-te quelle persone (le più importanti) che gravitano attorno alle società, chi come dirigente, chi come sem-plice collaboratore (pensiamo ai ma-gazzinieri, a chi cura la lavanderia, a quelli che guidano i pulmini), alcuni

di loro lo fanno senza richiedere un rimborso ma per la sana passione per i ragazzi, accontentandosi di un “grazie”. Conoscendo molte perso-ne delle varie società sportive, noi di Tuttincampo abbiamo saputo coglie-re molti aspetti e molte sfumature in questi primi quattro numeri, dove an-diamo ad intervistare gente che re-spira calcio da più di cinquant’anni, oppure anche chi è alle prime armi. Lo sport unisce ed ha un valore so-ciale enorme ed in tempi di crisi lo stare insieme, l’aiutarsi e condivide-re le proprie esperienze è qualcosa di meraviglioso. Lo è stato in passa-to, lo sarà in futuro. La nostra spe-ranza è che quanto abbiamo deciso di proporre in questa stagione (che sta volgendo al termine) sia stato apprezzato: non è stato facile fare una rivista free press che si sostie-ne solamente con il contributo degli sponsor, attività o associazioni che, nonostante i tempi bui, hanno deci-so di aiutarci e (speriamo) possano farlo anche in futuro, magari con altri

nuovi pronti ad avvicinarsi. Perché Tuttincampo racconta storie vere, sane e genuine, della nostra gente, del nostro territorio, dando spazio a chi non lo avrebbe mai avuto. Ri-cordo quando giocavo io (nella mia breve carriera calcistica ho giocato nel Lido Jesolo, fi no ad arrivare agli Juniores Regionali, e nel Cavallino), la gioia anche solo nel vedere una foto di gruppo sui quotidiani locali, come quando vincemmo il campio-nato con mister Bepi Girardi in pan-china (nello spareggio Lido Jesolo-Gruaro giocato sul campo neutro di La Salute). Ecco, ci fosse stato un Tuttincampo all’epoca, sarebbe andato a ruba. Quei momenti pas-sano e rimarranno le nostre pagine a raccontare chi eravamo e un gior-no, tutti questi protagonisti, piccolini e ragazzini, sfoglieranno le pagine della rivista ricordando momenti di vita vissuta, magari mostrandole ai propri fi gli.Grazie a tutti coloro i quali continua-no a sostenerci!

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di Federico Biondo

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Come già anticipato dalla nostra copertina, eccoci a Cavallino

per lo “speciale” di questo numero. Il presidente della squadra giallo-verde Paolo Ballarin ci ha accom-pagnato in questo viaggio all’interno del vivaio dei giovani “Cavalli”.Presidente, può dirsi soddisfatto dei risultati ottenuti?“Tutto sommato devo dire di sì. La grande soddisfazione di quest’anno proviene dai Giovanissimi, davvero un bellissimo gruppo. Gran parte del merito va a mister Stefano Cavarze-ran, a Damiano Allegretto e a Nevio Bortoluzzi. Siamo consapevoli che

in caso di vittoria fi nale servirà un grande sacrifi cio, poiché è compli-cato affrontare poi un campionato a livello regionale. La sorpresa invece è la nostra Juniores, che nonostan-te tutte le diffi coltà incontrate, a co-minciare dalla scarsa presenza agli allenamenti, sta ottenendo discreti risultati. Purtroppo per questa sta-gione non siamo riusciti a formare gli Allievi”.A cosa è dovuta secondo lei que-sta diffi coltà nel riuscire a “reclu-tare” ragazzi?“Penso che sia soprattutto un pro-blema geografi co. Per la posizione occupata all’interno del comune di Cavallino-Treporti, il Treporti può attingere ad un bacino molto più ampio del nostro. Per fortuna molti ragazzi di Burano giocano per noi grazie all’impulso di Allegretto che è riuscito a portarli qua, altrimenti probabilmente anche loro avrebbero optato per Ca’ Savio, dove ha sede il Treporti. Ecco perché risulta così diffi cile raggiungere il numero suffi -

ciente per dar vita ad una squadra”.Concludiamo con una panoramica sugli atleti più piccoli.“Michele Tonon sta svolgendo un buon lavoro con i Piccoli Amici, con circa 20 bambini; posso affermare la stessa cosa per i Pulcini del primo anno, guidati da Massimo Castelli. Una menzione particolare per Co-stantino Abadini che si occupa di coordinare il tutto a livello organiz-zativo, una presenza fondamentale per la società così come quella di tutti gli altri collaboratori, dal primo all’ultimo. I tempi sono diffi cili ed è importante poter contare sull’appor-to di valide persone”.

IL PRES BALLARIN: “AMBIENTE IDEALE PER IL CALCIO”

LE STRUTTURE A DISPOSIZIONE DELLA SOCIETÀ

A Cavallino, ai piedi della Laguna, c’è la struttura sportiva Comuna-

le dove le varie squadre del settore giovanile (e della Prima Squadra) si allenano durante la settimana e gio-cano nel weekend. Un grande cam-po con tribuna coperta rappresenta la parte centrale della struttura. La società, poi, ha a disposizione degli spazi ricavati sia alle spalle delle due porte del campo princi-pale (con campetti utili soprattutto all’attività dei piccoli), ed un altro campetto, a dimensioni ridotte, alle spalle della tribuna principale. Com-pletano il quadro un campo da cal-cetto e una pista per gli amanti dello skateboard. Ma una funzione socia-

le e aggregativa importante la dà il bar dello stadio, molto ampio, dove spesso vengono organizzate feste (anche esterne col bel tempo) e si organizza spesso un “terzo tempo”.

A.C. CAVALLINO A.S.D.

Sede: via Pordelio, 374Cavallino-Treporti (Venezia)tel. e fax 041.5370434email: [email protected] web: www.accavallino.itFacebook: Calcio Cavallino

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Il segretario Costantino Abadini (sopra)La prima squadra giallo-verde (sotto)

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

VANIN, IL “COMANDANTE” DELLA TRUPPA ESORDIENTI

RADUNO SOTTO GLI “OCCHI” DELLA JUVENTUS

Un allenatore deciso e sicuro di sé: questo profi lo corrisponde

senza alcun dubbio a Ferlito Vanin, mister degli Esordienti a 9 del Ca-vallino. Non solo tecnico, ma anche presenza fondamentale nella socie-tà litoranea (lo è stato per anni an-che a Treporti), un dirigente dalle qualità uniche.Mister, quali sono i problemi prin-cipali incontrati da ragazzini che passano a giocare in un campo più grande?

“Ci sono regole che prima i Pulcini non avevano, mi riferisco in partico-lare al fuorigioco, che richiede sem-pre molto tempo, prima di essere assimilato correttamente. I ragazzi hanno la tendenza ad andare verso la porta anziché venire incontro al pallone, lavoro molto su questo du-rante gli allenamenti”.Come si è comportato il gruppo fi no ad ora?“Premetto che siamo in pochissimi, precisamente solo in 12, quindi in

partita sotto questo aspetto partiamo leggermente svantaggiati perché le altre squadre hanno la possibilità di ruotare più giocatori. Tuttavia, atleti-camente siamo ben preparati, quin-di riusciamo a sopperire a questo fattore. Porto avanti la maggior parte dei ragazzi da più anni, quando gio-cavano nei Pulcini a 7: sono rimasti imbattuti per ben due anni e mezzo. Comunque abbiamo sempre fatto bella fi gura anche con avversari più attrezzati di noi”.Adesso comincia la fase primave-rile del campionato. Come arrivate in questo momento della stagio-ne? “Quest’anno per la prima volta si è riusciti a comporre tre gironi da dieci squadre per gli Esordienti. Si sareb-be dovuto cominciare la settimana scorsa con la fase primaverile, ma il maltempo ha imposto il rinvio delle gare. Andando avanti di questo pas-so, si rischia di dover giocare anche tre partite a settimana, a causa del calendario affollato”.

Nella giornata di lunedì 4 marzo si è svolto presso lo stadio “Comu-

nale” di Cavallino, per il quarto anno consecutivo, un raduno con i ragaz-zi nati negli anni 1999 e 2000 in col-laborazione con la Juventus. Hanno preso parte a questo impor-tante evento 22 società provenienti dalle province di Venezia, Padova e Treviso, tra cui Cavallino ovviamen-te e Treporti. In rappresentanza del club bianconero campione d’Italia in carica, per prendere appunti a bordo campo, erano presenti gli os-servatori Maurizio Inglese e Luciano Pelosin. Ogni società ha portato con sé quat-tro-cinque giovani atleti, dopodiché si è proceduto a formare otto squa-dre miste, quattro per la classe 1999 e quattro per la classe 2000. Successivamente sono seguite quattro partite della durata di 30 mi-nuti ciascuna. “L’organizzazione è riuscita perfet-tamente – ha commentato Ferlito Vanin del Cavallino – c’è stata una splendida giornata di sole. La tribu-na, tra accompagnatori e genitori,

era piena. Noi come società chia-ramente non siamo al corrente delle valutazioni fatte da Inglese e Pelo-sin, su queste cose viene sempre mantenuto il più stretto riserbo”. E allora sognare non costa nulla, d’altronde chi non vorrebbe veder fi nire il proprio nome nel taccuino degli osservatori della Vecchia Si-gnora?

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MISTER BURATO, UN AMICO DEI PICCOLI AMICI...

Una delle cose che ci dice quasi subito è che “allenare i piccolini

diverte forse più me che loro”. Per Cristian Burato, mister del San Giu-seppe (dove guida i Piccoli Amici), è prima di tutto un grande divertimen-to poter passare alcune ore della settimana con gli scatenati piccoli calciatori del quartiere sandonatese. Lo sarà anche, per lui ma anche per i genitori, vederli all’opera nel pros-simo torneo al Centro Piave, dove anche il San Giuseppe sarà ai nastri

di partenza (dal 18 al 28 aprile, ne parliamo ampiamente a pagina 26, ndr). Cristian ha collaborato anche con società limitrofe come Passarella e Noventa (sempre prediligendo il lavoro con Piccoli Amici o Pulcini). “L’importante per tutti loro è il gioco – spiega – e tanti bambini vengono e trascinano poi l’amico, e così via. Poi andando avanti un po’ alla volta c’è chi rimane e chi, magari, preferisce scegliere altri sport. Capita e capite-rà ancora”. Su cosa concentri il lavoro negli allenamenti? “Chiaramente c’è un iniziale lavoro importante da fare sulle basi, impa-rare a calciare il pallone, a colpirlo di testa. E poi c’è un importante co-stante confronto con i genitori, con alcuni di loro che si prestano a fare da referenti, magari quei due, tre adibiti ad entrare nello spogliatoio per aiutare i bambini”. Non tutti, altrimenti sai che confu-sione! Le soddisfazioni più grandi, ultimamente, mister Burato le ha avute non dai più grandicelli, ma dai piccolissimi, quelli alle prime armi, bimbi di 5 anni che magari all’inizio erano un po’ timidi ma che col pas-sare del tempo stanno imparando ad imporsi.

Grande feeling e collaborazione, poi, c’è nel costante lavoro con Ma-rio Gianbastiani, al quale sono affi -dati quelli più grandicelli. “Ci confrontiamo molto sul lavoro da fare – spiega Cristian – con un grup-po di venti bambini che ci siamo divisi per poter lavorare meglio. Del resto, a queste età bisogna anche svolgere una funzione educativa im-portante e averne meno da control-lare rende il lavoro più agevole”.

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Via Pralungo, 830027 San Donà di Piave

SALA PER FESTE DI COMPLEANNOGIARDINO ESTERNO

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

FOSSALTA: MISTER LUCA E I SUOI GIOVANISSIMI

Un mister giovane, con tanta voglia di fare, al

quale il Fossalta di Pia-ve ha dato fi ducia. Al suo primo anno da allenatore uffi ciale dei Giovanissimi Provinciali, Luca Cesca lavora già per fare bene, anzi benissimo, soddisfa-cendo la società che gli ha dato la possibilità di una panchina. “Infatti – spiega – devo ringraziare tutta la dirigenza del Fossalta che ha voluto credere in me”.La squadra dei Giovani-sismi “orange” si allena con quella che partecipa al campionato Regionale. Nella rosa ci sono anche degli Esordienti. Un anno di passione, per crescere nel morale e nella grinta... in attesa della stagione che verrà. Luca è un gran-de estimatore di mister Ezio Glerean, che nel Bas-so Piave ha lasciato un’im-pronta di calcio indelebile col suo Sandonà. “Uno dei primi a fare calcio offensi-

vo in Italia. Lui ha anticipa-to il 3-3-4 che adesso ve-diamo fare dal Barcellona. A me, comunque, piace anche il modulo 4-2-3-1”.E pensare che Cesca era, calcisticamente, nato come portiere (da Piccoli Amici a Giovanissimi era con il San Stino, poi passò all’allora Liventina). Dopodichè un infortunio serio lo ha portato fuori dai pali, ma non lontano dal calcio. Fuori porta ha giocato nel Ponte di Pia-ve, ruolo centrocampista. “Devo ringraziare anche un’altra persona, ovvero Alessandro Cincotto (at-tuale mister degli Allievi dell’Olmi Callalta) che mi ha fatto fare l’esperienza da secondo allenatore al suo fi anco”. Per il resto Luca è un ragazzo come tutti. Guarda le ragazze, ascol-ta la musica, se italiana ed è Vasco a cantarla... allora è meglio.

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FANTINELLO: UN “MASTINO” PER GLI ESORDIENTI

FOLADOR: “PASSARELLA COME UNA SECONDA CASA”

Nel calcio una delle fi gure più curiose è quella dell’allenatore

giocatore. Da Gianluca Vialli a, re-centemente, Rino Gattuso, ricordia-mo più di qualche calciatore che ha svolto il doppio ruolo all’interno del rettangolo verde. E pure con risultati egregi. Luca Fantinello invece è un giocatore che fa l’allenatore. Non dei suoi compagni in Prima Squadra, ma degli Esordienti del Passarella. Un’esperienza nuova e particolare per il difensore classe ‘89, che ci

racconta le sue sensazioni.Fantinello, descrivici la situazione della stagione e del tuo lavoro.“La situazione diciamo che non è bellissima. Ho solamente 10 gio-catori, quindi ogni volta è dura farli giocare come e dove vorrei, perché sono davvero contati. I ragazzi di oggi poi hanno la testa tra le nuvole e pochi hanno veramente voglia di migliorarsi. Abbiamo più di qualche diffi coltà contro le squadre delle so-cietà che militano in categorie più alte della nostra, ma tutto sommato per il materiale che ho disposizione stiamo facendo abbastanza bene”.Quindi se potesse tornare indietro nel tempo rifarebbe la scelta di al-lenare gli Esordienti?“Certo che rifarei questa scelta: come è stato insegnato a me, è bello e divertente poter trasferire le mie conoscenze e il mio entusiasmo a loro. Poi se qualcuno ti segue la soddisfazione è davvero enorme. La cosa che mi inorgoglisce mag-giormente è che nella squadra che

alleno ci sono quattro ragazze, che giocano anche in Rappresentativa femminile, davvero bravissime. Tra queste segnalo soprattutto Sara Bi-ban, una calciatrice dalle grandissi-me potenzialità”. Il rapporto con la società come va?“Ottimo, e non potrebbe essere al-trimenti. Il progetto per costruire un bel settore giovanile è ancora agli inizi, ma le basi sono buone per la-vorare bene in prospettiva. Questa società è composta da gente che ha masticato calcio, gente che dunque sa che non bisogna lasciare nulla al caso e che è necessaria una stretta collaborazione tra tutti. Sono molto contento della possibilità che mi è stata data e colgo l’occasione per augurare pubblicamente ai miei ra-gazzi di poter un giorno arrivare a giocare in Prima Squadra e di fare la storia di questa società”.

Per quanto tempo ci passa dentro sarebbe da fargli pagare l’Imu:

Fabio Folador, dopo due anni lonta-no dal Passarella (prima a Eraclea, poi a Musile), quest’anno è tornato nei ranghi della società biancover-de, dove ha ripreso in mano la re-sponsabilità di curare il Settore Gio-vanile. Non solo organizzazione, ma anche

cura dei particolari (“ci tengo parti-colarmente all’immagine che portia-mo in giro per il territorio”, fa sapere) ed è così che, tra un lavoretto e l’al-tro, magari lo troviamo a dipingere un pulmino, a sistemare una porta malandata, o ad aiutare il papà nella cura dei campi. “Credetemi, ogni anno è sempre più dura mandare avanti l’attività calci-stica – ci spiega Folador – e del resto da una parte c’è un po’ di reticenza da parte dei giovani a prendere in mano la situazione, dall’altra è an-che vero che alcuni dirigenti datati sono un po’ gelosi e fanno fatica a lasciare spazio al nuovo che avanza. In questa situazione si cerca di an-dare avanti, ma bisogna pianifi care: è così che qui a Passarella ci siamo dati un progetto di tre anni, dove vogliamo crescere gradualmente e tentare di fare le cose come si deve”. Due anni fa aveva lasciato la società con 180 ragazzini, vi è ritornato e i numeri si erano più che dimezzati, ma adesso stanno riprendendo quo-ta.

“La collaborazione col Chievo è tor-nata ad essere effettiva, e non solo sulla carta, con enorme soddisfazio-ne dei genitori e dei ragazzini. Cerchiamo, inoltre, di dare una mano venendo incontro ad alcune situazioni familiari diffi cili”. In attesa di un ampliamento della struttura degli spogliatoi (“ci baste-rebbe averne due in più”) Folador porta avanti la cura dell’immagine (“il look è importante”). Ci preannuncia già la partecipazio-ne del Passarella ad importanti tor-nei come Zenson (Allievi, Giovanis-simi e Pulcini), Jesolo (Allievi, torneo “Bruno Tedesco”) e a Piavon, più un torneo interno che è in fase di defi -nizione. Senza dimenticare le scatenate ra-gazzine, che si allenano a Passarel-la e vanno a giocare nel Mestre, con ottimi risultati.

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

ERACLEA/CREPALDO JUNIORES: GRINTA E CARATTERE

Qualche settimana fa la redazione di Tut-

tincampo ha seguito da vicino la sfi da Juniores tra l’Eraclea/Crepaldo e il Fossalta di Piave. Match apprezzabile dal punto di vista agonistico, meno da quello spettacolare, ma si trattava di una partita equilibrata e sentita. Non a caso, è stata sbloccata nel primo tempo da un cal-cio da fermo, con un tiro velenoso di Nicolò Ortolan (fi glio d’arte, il papà ha giocato a grandi livelli), poi nella ripresa la capolista Fossalta di mister Lucera, nonostante il maggiore for-cing, non ha trovato quan-tomeno il pari. A fi ne parti-ta sentimenti contrastanti,

con il tecnico di casa, Fer-ruccio Ongaretto, soddi-sfatto per la prestazione dei suoi. “I ragazzi si meri-tavano una vittoria così im-portante dopo due partite perse un po’ malamente - ha detto ai nostri microfoni - abbiamo fatto una buona gara soprattutto sotto l’a-spetto della concentrazio-ne e della determinazione. Purtroppo avevo poche alternative in panchina, a causa di squalifi che e as-senze, e nel secondo tem-po abbiamo un po’ soffer-to”. Una squadra che ha avu-to alti e bassi. “Qualche soddisfazione ce la siamo presa - conclude il mister - stiamo facendo soprat-

tutto gruppo lavorando nell’intenzione di poter dare qualche elemento alla prima squadra”. Anto-nio Argentoni, il capitano (che si complimenta con noi per il lavoro che stiamo facendo, grazie Antonio!), sottolinea le caratteristi-che del team. “Siamo una squadra che ha nella di-fesa un buon punto forte - afferma - e più che nel gioco, siamo bravi ad aiu-tarci e a sacrifi carci molto. In queste ultime gare tra maltempo e infl uenze di stagione ci siamo allenati

poco e purtroppo la con-dizione atletica ne risente. Siamo stati un po’ discon-tinui nel rendimento, ma ora speriamo di rifarci. All’inizio eravamo un po’ pochini, poi comunque il gruppo storico Juniores ha trascinato tutti e stiamo mi-gliorando a piccoli passi”. Nicolò Ortolan, goleador di giornata, giunto alla quinta rete può puntare alla doppia cifra. “Arrivare in doppia cifra sarà diffi cile, ma ci prove-rò”.

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MAVARACCHIO: “SODDISFATTI DEL LAVORO DEL VIVAIO”

Lo sguardo sempre attento di Tut-tincampo si posa su una delle

realtà storiche del calcio litoraneo, ovvero l’ACD Treporti, sodalizio fon-dato nel lontano 1921 e avente sede a Ca’ Savio, nel Comune di Cavalli-no-Treporti. Per tracciare un primo bilancio della stagione calcistica che sta volgen-do alla parte conclusiva, abbiamo

incontrato Renzo Mavaracchio, pre-sidente del club biancorosso, la cui prima squadra milita nel girone O di Seconda Categoria.Presidente, come giudica fi n qui l’andamento delle squadre del vo-stro settore giovanile?“Sapevamo che per gli Juniores sa-rebbe stata un’annata molto diffi cile. Rispetto all’anno scorso se ne sono andati molti ragazzi, in quanto fuori-quota. Lottiamo per non retrocedere. Per il resto, tutto sommato mi ritengo soddisfatto, non ci sono state eccel-lenze ma nemmeno disastri”.In base a quali criteri scegliete i vari allenatori?“E’ importantissimo l’aspetto umano: è necessario avere molta pazienza con i bambini e questo è faticoso. Poi chiaramente subentra anche l’a-spetto prettamente tecnico; devono insegnare ai ragazzi a stare in cam-po. Normalmente Paolo (Salvalaio, il vicepresidente, ndr) avanza le sue proposte e poi insieme ne discutia-mo per la valutazione fi nale”.

Cosa ne pensa riguardo alle strut-ture che attualmente avete a di-sposizione?“Gli spazi al momento sono pochi, quindi cerchiamo di “arrangiarci” come possiamo. Le idee ci sono, ma ripeto, sono gli spazi a mancare”.Qual è il bilancio che si sente di fare di questi otto anni di presi-denza? “Non siamo ripartiti da zero, ma da sotto zero. Rispetto a otto anni fa, gli sponsor sono anche dimezzati. Da parte mia ci ho messo sempre tutta la passione possibile. L’impegno mio e di Salvalaio è co-stante, senza dimenticare tutte le persone intorno alla società che in tutto questo tempo non hanno mai fatto mancare il loro apporto. Confesso però di essere un po’ de-luso, perché nonostante tutti gli sfor-zi fatti e che continuiamo a fare, c’è sempre qualche scontento”.

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AL VIA IL TORNEO DELLE REGIONI IN SARDEGNA

Inizierà nel prossimo weekend in Sardegna la

52^ edizione del Torneo del-le Regioni, che si terrà da venerdì 22 fi no a sabato 30 Marzo 2013: storica manife-stazione organizzata fi n dalla fi ne degli anni ‘50 dalla Lega Nazionale Dilettanti e riserva-ta quest’anno ai giovani ‘94-’95 per gli Juniores, ‘96-’97 per gli Allievi e ‘98-’99 per i Giovanissimi. Da qualche anno, vincere il Torneo delle Regioni signifi -

ca avere poi un passaporto per l’Europa. Il succes-so nella manifestazione della LND dà infatti l’acces-so allo spareggio per guadagnarsi l’Uefa Regions’ Cup, la Coppa Uefa dei dilettanti, che si disputa ogni due anni. Il primo team italiano a fregiarsi di questo importan-te riconoscimento tra l’altro è stato il Veneto, vincito-re del torneo nel 1998 e poi trionfatore della Coppa Uefa dei dilettanti in un lotto di ben 32 squadre euro-pee. Per seguirlo www.lnd.it/torneodelleregioni

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

Terminiamo la nostra visita al Cal-cio Treporti con l’intervista a Tizia-

no Collarin, tecnico dei Giovanissimi Provinciali biancorossi. Con lui si è discusso del campionato in corso, ma anche di situazioni tattiche. La sua squadra al momento si trova in posizione di metà classifi ca nel pro-prio girone.Mister, le prestazioni dei suoi ra-gazzi sono state all’altezza delle aspettative?“Non ambivamo alle posizioni di ver-

tice, ma sicuramente potremmo es-sere un po’ più in alto. Da una parte la fortuna non ci ha aiutato, dall’altra i ragazzi devono ancora crescere, sono un po’ “giocattoloni” a livello mentale. Servirebbe più cattiveria, specialmente in attacco. La maggior parte dei gol fatti sono arrivati dai centrocampisti”.Se le caratteristiche dei ragazzi lo permettono, preferisce giocare a 3 o a 4 in difesa?“Normalmente preferisco la dispo-sizione a tre dietro, ma dipende dal momento. Prendevamo troppi gol e allora ho scelto di passare alla dife-sa a quattro”.Cosa viene fatto in allenamento per porre rimedio agli sbagli?“Al giovedì, quando abbiamo a di-sposizione il campo grande, cerco di far capire l’errore simulando la situazione da cui abbiamo subito o stavamo per subire un gol. Chiara-mente in futuro i casi non si ripresen-teranno perfettamente uguali, ma bi-sogna intervenire dove necessario”.

MISTER BUSETTO TIENE “A BADA” 23 ESORDIENTI...

Diamo ora spazio agli Esordienti a 9 del Treporti, alla cui guida c’è

Roberto Busetto, coadiuvato da Er-mes De Bortoli. A presentarci la nu-trita schiera di ragazzini che allena ci pensa proprio mister Busetto.Roberto, partiamo dalla composi-zione del gruppo.“Alleno un gruppo molto numeroso composto da 23 ragazzi, la maggior parte dei quali nati nel 2001, uno nel 2000 e due tre nel 2002”.Come ti sei trovato a gestire una rosa così folta?“Ovviamente il gruppo non è omo-geneo dal punto di vista qualitativo. Adesso che si gioca in un campo più grande, gli spazi aumentano e diventa più diffi cile difendersi. Al-cuni elementi fanno più fatica di al-tri a correre e denotano problemi di coordinazione, aspetto sul quale si sarebbe dovuto agire già prima. L’al-lenamento lo faccio svolgere al 95% con la palla, riscaldamento compre-so, e svolgiamo anche “giochi di co-ordinazione” per cercare di colmare

le lacune di cui parlavo”.Quale può essere la causa delle carenze che ha descritto prima?“Io vengo da un’altra generazione, nella quale praticamente si giocava a calcio tutto il giorno. Ora invece molti bambini, anche se non tutti, limitano la pratica calcistica agli al-lenamenti settimanali, preferendo poi stare davanti alla televisione nel tempo libero. Queste cose si notano subito”.

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GIOVANISSIMI: UN PO’ DI RAMMARICO PER COLLARIN

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LOMISTER BARS E IL SUO SANDONAJESOLO ERMETICO

Il secondo posto in classifi ca, sep-pur in condivisione con l’Altino, fa

sorridere Patrizio Bars, allenatore dei Giovanissimi Provinciali (girone A del Basso Piave) del SandonàJe-solo, che ci ha fatto il resoconto del-la stagione fi no a questo punto.Mister, qual è il bilancio provviso-rio di questo campionato?“Direi più che positivo. Siamo secon-di in classifi ca e abbiamo una delle migliori difese del girone. Il gruppo è formato da ragazzi classe ’98-’99 e, sebbene sia stato costruito all’inizio di quest’anno, si è già amalgamato

ottimamente. Permettetemi anche di ringraziare i dirigenti che collabora-no con la mia squadra e che sono sempre cortesi e disponibili, ovvero Raffaele Papparo, Giampaolo Alno, Gianni Varone e Ugo Benvenuto”.A proposito della sua difesa, è un aspetto che cura molto nei sui al-lenamenti?“Si, certo. Non avendo un grosso potenziale in attacco che ci porta a fare al massimo due gol a partita, durante la settimana mi concentro soprattutto sulla fase difensiva con i ragazzi”.Avete vissuto qualche momento di diffi coltà durante la stagione dal punto di vista gestionale e/o sul piano delle prestazioni?“Per quel che riguarda la gestione no. Quando abbiamo avuto delle assenze, abbiamo pescato dai Gio-vanissimi Sperimentali per sostituire i giocatori indisponibili. Invece, per quanto concerne le prestazioni ab-biamo fatto solo un passo falso, ov-vero nella partita contro il Caorle”.

Secondo lei riuscirete a colmare il distacco che vi separa dal Cavalli-no capolista?“Sinceramente no. Rimangono an-cora poche partite e il Cavallino nel-lo scontro diretto ha dimostrato di essere una squadra tosta, anch’es-sa con una forte difesa. Infatti la par-tita è stata combattuta in particolare a centrocampo: si tratta di una for-mazione completa in ogni reparto, quindi sarà un’impresa diffi cile”.

“L’ALLENAMENTO COMINCIA ATAVOLA”

Interessante serata organiz-zata dal SandonaJesolo-

Calcio in collaborazione con lo Studio Dietistico Francesca Pavan (di Musile di Piave).Giovedì 18 aprile alle 20.00 presso la Sala dell’Oratorio della Parrocchia di S.Giovanni Battista a Jesolo Paese si terrà un incontro dal tema “L’allena-mento comincia a tavola”. Si tratta di un seminario infor-mativo gratuito aperto a tutti i genitori degli atleti del Settore Giovanile biancoceleste, per rispondere a curiosità e cura-re qualche tematica alimentare specifi ca assieme alla dotto-ressa. In vista della serata, gli interes-sati possono inviare le doman-de al medico attraverso la mail [email protected]

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

Da circa un mese Loris De Sordi è stato chiamato alla guida dei

Giovanissimi del Città di San Donà: un mister chiamato a portare a ter-mine la stagione con i biancocelesti che in campionato (nel girone A del Basso Piave) navigano nelle prime cinque posizioni. Non è mai sempli-ce arrivare in corso d’opera e cerca-re di inserirsi immediatamente in un gruppo che è stato plasmato da un altro tecnico. Ma Loris ci spiega su quali aspetti sta lavorando. “Ho pre-so per mano una squadra di ragazzi diciamo un pochino vivaci – sorride Loris – e quando hai a disposizio-ne un gruppo di età diverse non è semplice. Sto cercando di lavorare sull’aspetto mentale, cercando di trasferire i miei valori ai calciatori. Ho sempre avuto l’abitudine di far giocare bene a calcio le mie squa-dre e pretendere che le basi siano applicate. Chiaramente qualche lacuna l’ho trovata. Sono un mister che pretende molto e che quel che si fa in allenamento sia poi trasferi-to alla partita domenicale”. Cosa, chiaramente, che in un gruppo di 17-18 ragazzi non è sempre faci-le ottenere. De Sordi, da mister ha avuto esperienze con il Sandonà, a Mogliano, poi anche una paren-tesi in una prima squadra al Ponte Crepaldo: secondo lui i tempi sono cambiati per quanto riguarda il rap-porto tra i ragazzi ed il calcio come sport agonistico. “Diciamo che non tutti, ma alcuni ragazzi fanno calcio senza la giusta determinazione e

applicazione come dovrebbe essere o come era un tempo. Forse ci sono altri svaghi o altri interessi”. Con lui parliamo all’indomani del ko con la capolista Cavallino (2-0). “Sono con-tento della prestazione dei ragazzi, tant’è che i dirigenti del Cavallino ci hanno fatto i complimenti afferman-do che siamo stati una delle poche squadre a metterli in diffi coltà. La società in questa parte fi nale della stagione mi ha chiesto di far cresce-re voglia ed impegno nel gruppo e di fare belle fi gure quando andiamo in giro. Diciamo che se non fossero stati persi un po’ di punti nel girone d’andata, magari oggi saremo an-che noi a lottare con qualche punto in più in classifi ca”.

DE SORDI, “TRAGHETTATORE” CON OBIETTIVI CHIARI

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“L’ALLENAMENTO COMINCIA ATAVOLA”

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CAORLE: ESORDIENTI IN RIGA CON MISTER CAMPAGNER

A Caorle, la società presieduta dal buon Guido Braida, il gruppo

degli Esordienti è seguito da Alessio Campagner. In realtà ci sono 26 ra-gazzi e, dunque, si è scelto di iscri-vere ai campionati una squadra ad undici e una a nove giocatori. Oltre ad Alessio, a dare una mano ci sono anche Enrico Bragato e Gianmarco Montino, con quest’ultimo che se-gue anche i portieri. Le gare vengo-no disputate sul rettangolo verde di San Giorgio di Livenza. “Noi – sot-tolinea Alessio – puntiamo anche e

soprattutto sul divertimento dei ra-gazzi e sul necessario rispetto reci-proco. Il campionato primaverile ha dato buone indicazioni, dal punto di vista del gioco più che da quello dei risultati”. Oltre al campionato locale, sta-te pensando di prendere parte a qualche altra competizione? “Certo, adesso i nostri ragazzi sono decisamente in “fi brillazione sporti-va” visto e considerato che abbiamo deciso di portarli a disputare un Tor-neo Internazionale a Peschiera del

Garda (quello organizzato che pre-vede anche la tappa a Gardaland) durante il quale si scontreranno con formazioni di club professionistici di livello”. Negli Esordienti forse è presto per parlare di tattica, ma come li fai giocare?“Per quanto mi riguarda non ho un modulo fi sso. Credo che i ragazzi debbano imparare a giocare quasi in ogni ruolo, per poi decidere quale sarà la posizione in campo di ognu-no nel loro futuro calcistico. Devo dire che Caorle è una realtà in cui si lavora bene: 130 ragazzi non sono poca cosa. Per mantenerli “accesi” occorre indicare delle regole. Perso-nalmente sono un mister che preten-de parecchio responsabilizzando i giocatori, oltre il necessario”. La carriera calcistica di Campagner racconta di un attaccante che ha giocato nelle giovanili di Sandonà, Jesolo e Portogruaro, ottenendo di-screti risultati.

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

Ore 14. Si parte. Anche quest’an-no, sabato 23 febbraio, si è svol-

ta la consueta gita in montagna in località Pecol di Zoldo Alto. La novità è stata la partenza di po-meriggio e il rientro in notturna per poter godere del meraviglioso pano-rama del “Pian del Crep” anche di notte. Pecol ha accolto i ragazzi in tutto il suo bianco splendore. Infi lati doposci, guanti, giubbotti è iniziato subito il divertimento, tra giochi sulla neve, il pattinare sul ghiaccio e una buona cioccolata dopo una passeg-giata. La neve è iniziata a scendere, sem-pre più intensamente, poco prima della partenza in ovovia per raggiun-gere la baita “da Bepi” per una deli-ziosa cena, dove tra cibo, musica e canti, barzellette e risate, il tempo è trascorso in allegria. Bepi, la moglie

Teresa e il fi glio Alberto hanno reso la baita un luogo molto bello ed ac-cogliente. La neve ha accompagnato anche il lento ritorno in pullman, assieme al silenzio calato dopo pochi minuti

dalla partenza fi no all’arrivo a Meolo verso le due di notte. La gita è riuscita davvero alla gran-de, una giornata gioiosa… e già si pensa ad una nuova uscita prossi-mamente a Gardaland.

ESORDIENTI, UNO DEI FIORI ALL’OCCHIELLO DEL MEOLO

La squadra degli Esordienti a 9 è composta da dodici ragazzi,

ognuno con le proprie peculiarità e con una unica, grande passione: il calcio. Marco, il portiere, fa passare po-chissimi palloni verso la rete, anche grazie alla presenza dei tre difensori - Gioele, Jacopo e Maikol - che for-mano un muro invalicabile davanti alla porta. A far respirare la squadra, coa-diuvando la fase difensiva e pro-

ponendo quella offensiva ci sono i centrocampisti - Elvir, Guido, Luca e Zaccaria - che, spostando l’azione verso la porta avversaria, mettono in movimento le quattro punte - Gior-gio, Manuel, Ousseni e Riccardo - che non perdono occasione per fi nalizzare l’azione, trasformando ogni pallone giocato in gol. Questo bel gruppo ha iniziato a gio-care assieme a settembre, trovando subito l’intesa, anche grazie alla pre-senza e all’esperienza dell’allenato-

re Guido Franzin, che riuscendo a coniugare serietà e simpatia, con semplicità, riesce a trasmettere ai ragazzi la bellezza di questo sport, escogitando espedienti per tenere i giocatori affi atati tra loro, organiz-zando uscite, passeggiate, immer-gendoli nella storia di Meolo oppure tra le montagne, alla scoperta della natura o per un tuffo sulla neve.

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“PIAN DEL CREP”, UNA DIVERTENTE GIORNATA SULLA NEVE

La foto degli Esordienti. In alto, da sinistra: Jacopo, Marco, Maikol, Gioele, Manuel, Guido. In basso, da sinistra: Giorgio, Ousseni, Riccardo, Luca, Zaccaria, Elvir. Allenatore: Guido Franzin

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Ivano Bidinotto, mister dei Gio-vanissimi Provinciali del Torre di

Mosto. Una vita sempre nella stessa società. Forse un record. Ventuno stagioni totali da giocatore, ora da mister. Sicuramente il “premio fedel-tà” lo merita proprio lui. Ivano ha ter-minato di giocare e appeso le scar-pe al chiodo nel 1983. Poi un anno con una formazione di amatori e poi la “chiamata” sulla panchina delle

formazioni del Torre. Da giocatore ruolo in campo: il libero. L’uomo che da dietro controllava quasi tutto. Giocatori tosti, quelli di una volta, quando il calcio era anco-ra una cosa genuina? “Personalmente non credo che il calcio sia cambiato di tanto. Forse sono cambiati i metodi. Adesso oc-corre fi delizzare i genitori, coinvol-gerli ad inizio stagione e mantenere

un buon rapporto il più possibile (e non è mica facile)”.Del modulo di gioco non fa una ma-nia, come accade in altri casi. Il 3-5-2 viene adattato in base alla squa-dra, soprattutto quella avversaria. La posizione in classifi ca non è delle migliori perché nel gruppo ci sono anche ben sette elementi dell’an-nata 2000 che devono farsi le ossa. Ma non si molla e gli allenamenti fi -lano lisci sul rettangolo verde della parrocchia, intitolato ad Andrea Za-nardo, anche con la collaborazione del preparatore dei portieri Claudio Furlan che, a Torre, prepara tutti i numeri uno del vivaio della società torresana.Alla domanda classica su quale sia l’allenatore che gli piace di più, Ivano saggiamente risponde “quel-lo che sbaglia meno è il mio mister preferito”. Ce ne saranno ancora in giro di questi mister?

TORRE DI MOSTO: FANTUZZI “GUIDA” I PULCINI...

BIDINOTTO: “CAMBIO DI METODI PER NOI ALLENATORI”

Una delle cose più curiose che ci ha detto mister Pietro Fantuzzi è

questa: “Sono io che ho dovuto in-serirmi nel loro gruppo e non vice-versa”. In effetti, non ha tutti i torti il mister dei Pulcini 2004 del Torre di Mosto, al primo anno alla guida di questi piccolini che l’anno scorso erano guidati da Serio Francomar-tin (attuale mister dei Piccoli Amici e della Prima Squadra torresana). Una

squadra amalgamata con un grup-petto di amici cresciuti insieme nel-la scorsa stagione e che in questa hanno trovato un nuovo “comandan-te”. “Stiamo facendo un buon lavoro – sottolinea Fantuzzi – vedo i bam-bini crescere in personalità, comin-ciando a rispettare anche le posizio-ni in campo. Ci stanno dando grandi soddisfazioni anche nei risultati, che chiaramente non è importante ma

consente di avere un metro di giudi-zio per capire qualcosa sulla crescita del gruppo”. Un’età delicata, quella dei Pulcini, pronti a diventare un po’ più grandicelli, ma ancora piccolini per molte cose. “Gli allenamenti cer-co sempre di farli in modo diverten-te, con esercizi con la palla, percorsi con ostacoli, conduzione del pallone e facendogli fare dei tiri in porta a coppie. L’importante è cominciare a lavorare sulla loro tecnica di base che sarà poi importante in futuro nel loro cammino calcistico”. A Fantuz-zi piace la fi losofi a della società del Torre di Mosto: determinante nel suo ritorno ad allenare, dopo qualche anno di chiamiamola “disaffezione”, e nel suo lavoro è importante, quasi fondamentale, l’apporto dei genitori, alcuni dei quali si trasformano in di-rigenti. “Siamo un bel gruppo, sotto tutti i punti di vista – chiude mister Pietro – ed anche la partecipazione dei genitori dei bimbi è gradita: per esempio alcuni di loro si adoperano per il rinfresco dopo la partita”.

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

Dopo la cocente delusione dello scorso anno, in cui la squadra

pareva attrezzata per la promozione ma non è riuscita nemmeno a cen-trare i play-off, da questa stagione il Città di Musile ha modifi cato la pro-pria fi losofi a, iniziando un progetto basato sul vivaio e sui giovani. Nes-suno meglio del presidente Antonio Cisaria poteva illustrarci i principi e i motivi di questo radicale cambio di rotta.Presidente, ci fa un bilancio sull’annata del settore giovanile?“Il bilancio è molto positivo. Da quest’anno abbiamo scelto una stra-da nuova iniziando una collabora-zione con la Liventina Gorghense, che a sua volta si inserisce nell’uni-verso Inter. Rispetto ad altre partner-ship che abbiamo avuto in passato, ora c’è un approccio più professio-nale, grazie anche ai vari raduni che

coinvolgono periodicamente gli alle-natori. Poi un volta al mese i ragazzi hanno la possibilità di allenarsi con una persona che viene direttamen-te dall’Inter, per loro è sicuramente un’esperienza interessante e forma-tiva. Quest’anno in Prima Squadra giochiamo con dieci elementi pro-venienti dal settore giovanile, per noi come società è un’enorme motivo di orgoglio. Ringrazio i dirigenti Ma-rion e Pavan che seguono il vivaio costantemente e si occupano dei nostri ragazzi in maniera splendida”.Quanto sono utili i risultati ottenu-ti dalla Prima Squadra per la cre-scita del settore giovanile?“Per noi è una grande soddisfazione vedere i ragazzi che fanno tutta la trafi la giocare titolari in Prima Squa-dra. Sembrano davvero dei veterani. Questo è importante anche per il no-stro bilancio, perché non dobbiamo acquistare tanti giocatori da altre compagini. Ora coloro che militano nelle giovanili sanno che chi si im-pegna può conquistarsi un posto in Prima Squadra”. Com’è fare il presidente e quan-to è diffi cile in un periodo di crisi come questo?“Fare il presidente in un periodo come questo non è diffi cile, è da pazzi: una società di calcio è un’a-zienda con tante uscite e pochis-sime entrate, purtroppo. Abbiamo iniziato una politica di riduzione di costi drastica e sostenibile, e a fi ne

stagione riusciremo a raggiungere il pareggio di bilancio, nonostante stiamo ancora pagando le conse-guenze dell’improvviso abbandono dello sponsor che avevamo durante la passata stagione. Una volta rag-giunto il pareggio del bilancio la no-stra società sarà un fi ore all’occhiel-lo, anche grazie ai nostri bellissimi impianti sportivi, per la cui costruzio-ne dobbiamo ringraziare il Comune, che sono tra i migliori della zona. Se ci salveremo (siamo settimi quindi facendo gli scongiuri dovremmo far-cela) il nostro sarà davvero un anno perfetto”.

IL PRESIDENTE CISARIA: “BILANCIO MOLTO POSITIVO”

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Non pensa alla classifi ca Endrius Bianco, allenatore dei Giovanis-

simi del Noventa: la sua squadra è, al momento, a metà della graduato-ria, ma il mister ha altri obiettivi per questa stagione. Una piazza, No-venta, che abbiamo già descritto come una delle più fl oride e legate al territorio del panorama del Basso Piave. Ecco cos’ha dichiarato mister Bianco in questa intervista per Tut-tincampo. Endrius, siete all’ottavo posto del girone, abbastanza lontani dalle

prime della classe. Che obiettivi ti poni per la seconda parte di sta-gione?“Penserò soprattutto a far crescere i miei ragazzi facendo in modo che esprimano un bel calcio; la classi-fi ca non la guardiamo, ciò che mi preme è soprattutto farli migliora-re. Le prime gare sono state diffi cili per noi, però siamo migliorati partita dopo partita e strada facendo siamo riusciti anche ad ottenere dei buoni risultati. Ciò mi fa felice, perché vuol dire che stiamo lavorando bene”.

Su che aspetto in particolare pen-si che i tuoi ragazzi debbano cre-scere?“Penso che debbano migliorare sia la fase difensiva che la fase offensi-va. Dietro a volte concediamo trop-po e abbiamo dei cali di tensione che spesso ci costano caro; davanti giochiamo bene, ma ci manca un po’ di cattiveria negli ultimi 16 metri quando dobbiamo fare gol”.Mister, quanto pensi sia importan-te iniziare a curare la preparazione fi sica durante gli allenamenti, sep-pure i suoi ragazzi siano ancora giovani?“Non particolarmente, forse è an-cora troppo presto per iniziare a far svolgere al mio gruppo dei carichi di lavoro pesanti. La parte atletica vie-ne curata ovviamente, in genere lo facciamo durante l’allenamento del martedì, ma non le do ancora gran-de importanza perché voglio che i miei giocatori crescano soprattutto dal punto di vista tecnico, tattico e umano”.

BIANCO: “CRESCIAMO SENZA GUARDARE LA CLASSIFICA”

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

“Il settore giovanile per noi ha una funzione sociale”.

Parole di Girolamo Carrer, presiden-te della Libertas Ceggia, società da sempre molto attenta ai ragazzi, alla loro crescita e storicamente dotata di un forte vivaio. Intervistato dalla redazione di Tuttincampo, il presi-dente ha risposto in maniera esau-riente e coinvolta a tutte le nostre domande.

Presidente Carrer, a suo parere qual è la funzione del settore gio-vanile in una società di provincia come la vostra?“La funzione principale è sociale: lo sforzo che si fa per gestire e cresce-re 120-130 ragazzi è molto grande. A livello calcistico non possiamo di sicuro competere con società orga-nizzate che hanno una Prima Squa-dra forte, fanno selezione e hanno decisamente altri obiettivi rispetto al nostro. È proprio per questo che noi ci af-fi diamo alla LiventinaGorghense, perché loro sono molto bravi nell’e-ducare, calcisticamente e non solo, i ragazzi. Noi quando abbiamo un giovane for-te lo mandiamo lì, e quando veniamo a sapere che gioca e si distingue è un grande vanto per la nostra socie-tà”.

Come si stanno comportando le varie realtà del vostro vivaio nei rispettivi campionati quest’anno?“Forse non sono la persona adatta per rispondere a questa domanda: ogni gruppo è seguito in prima per-sona da un dirigente e allenato da uomini di calcio selezionati anche per il loro valore educativo. I giovani di oggi sono più diffi cili da gestire, sono più istintivi rispetto a quelli di una volta e creano molti più grattacapi. Per questo un allenatore, oltre ad essere un bravo insegnante di cal-cio, deve essere anche un maestro di vita per questi ragazzi. Per fortuna che i genitori supportano bene il loro lavoro. Dal punto di vista dei risultati, i no-stri Giovanissimi Provinciali stanno indubbiamente disputando un gran-dissimo campionato, gli Allievi sono partiti così così ma si sono ripresi alla grande, anche se non hanno una rosa ampia, purtroppo. Tra poco parte la fase primaverile degli Esordienti, sui quali nutriamo buone aspettative perché hanno grosse individualità in squadra, e si sa che a quell’età bastano due tre uomini sopra la media per poter fare la differenza anche come gruppo”.

Oltre alle gare della Prima Squa-dra, riesce a seguire anche quelle delle varie compagini del vivaio?“Purtroppo durante la settimana ho un lavoro che mi impegna moltissi-mo, quindi non riesco ad essere pre-sente più di tanto. La domenica mattina però riesco sempre ad andare allo stadio e a vedere la partita casalinga dei Gio-vanissimi o degli Allievi. Se posso, cerco di non mancare”.

LIBERTAS CEGGIA, DUE CHIACCHIERE CON IL PRES...

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LOJESOLO: OCCHIO AGLI ESORDIENTI DI MENEGUZZI...

Un buon comportamento, tanta passione e pure un gemellag-

gio con una squadra di hockey su ghiaccio. È il quadro che ha deline-ato Fortunato Meneguzzi, allenato-re degli Esordienti a 9 (squadra B) dello Jesolo, a proposito della sua compagine. Mister, descrivici il tuo gruppo. C’è stata qualche diffi col-tà a livello tecnico e/o comporta-mentale?“No per niente, il gruppo è molto affi atato. Solo alcuni ragazzi nuovi, avendo appena iniziato a dar calci

alla palla, hanno qualche normale problemino tecnico. Il comporta-mento invece è buono. Mi ritengo molto comprensivo, però pretendo il massimo rispetto sia tra di loro, sia nei confronti degli avversari. E ci ten-go a precisare che abbiamo ricevuto molti comportamenti dai nostri rivali perché in campo i ragazzi parlano e si lamentano poco, pensando solo a giocare”. Cosa ti aspetti dalla fase primaverile del campionato?“Non guarderò il risultato, ma i pro-gressi del gruppo per quanto riguar-

da aspetti come l’impostazione e il loro cercarsi con lo sguardo in cam-po. Mi aspetto impegno e voglia di divertirsi, altre qualità che ci hanno già fatto ricevere altri elogi dagli av-versari”. Con le molte distrazioni che hanno i ragazzi, trovi diffi cile tenerli concentrati in campo?“Per quanto riguarda il mio gruppo no. Sono giovani assatanati per il calcio e quindi dimostrano grande passione. Ovviamente c’è sempre qualcuno che ha bisogno di più aiu-to per concentrarsi e capire il compi-to assegnato. Inoltre, per cementare il gruppo è nato anche un gemellag-gio con la squadra pari età di ho-ckey su ghiaccio di Pontebba, l’Ice Hockey Aquile FVG. Visto che mi piace portare mio fi glio a vedere le partite di hockey, ho avviato questa iniziativa che in inverno ci permette di andare in montagna a pattinare con i ragazzi e d’estate invece loro vengono al mare a Jesolo. Un modo per far gruppo e allargare i loro oriz-zonti sportivi e non”.

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

È un classe 1972, Alberto Loren-zon: attualmente allena gli Allievi

Regionali del Lastimma Don Bosco. La letteratura del calcio racconta di un Lorenzon (attaccante) del Ron-cade, Biancade e della Zensonese che, una volta appesi gli scarpini, è stato capace, da allenatore, di portare alla vittoria diverse forma-zioni e di recuperare campionati compromessi, regalando salvezze impensabili alle sue squadre. Il tut-to prediligendo, tra gli altri svariati

schieramenti tattici, il modulo 4-3-3. Modulo che cerca di impiegare an-che quest’anno, nel limite del possi-bile in un campionato impegnativo com’è il regionale, pur avendo pochi ragazzi e lamentando il credito con la fortuna di almeno cinque o sei punti mancanti alla classifi ca della sua squadra. “Quello degli Allievi Regionali – spiega Alberto – non è un campionato facile, anzi. Ti trovi davanti corazzate ben preparate, che giocano a memoria, ed anche

squadre alla tua portata. Ho visto squadre ben organizzate, tipo Fos-saltese e DoloRivieraBrenta, poi ci siamo anche noi. Nel calcio la clas-sifi ca è indicazione anche di un cer-to regolamento in spogliatoio. E lo spogliatoio è il luogo dove nascono le vittorie ed i successi. Per questo credo e dico che i valori importanti quali educazione, rispetto e capa-cità di convivere devono entrare ed essere sulla pelle e nel cervello dei grandi giocatori. Questo è un ele-mento che fa la differenza. Persegui-re questi valori non è diffi cile, il diffi -cile è mettere in pratica tali valori”. Tra i mister professionisti che stima di più, Lorenzon cita un tris come Capello, Ancelotti e Zeman.

LA PASSIONE DI MARIO MASALA: UNA VITA NEL CALCIO

“Fra poco saranno cinquant’anni che sto nel mondo del calcio, ed

in particolare qui al Lastimma Don Bosco”. Sicuramente gli sarà fatta una gran festa: Mario Masala dal lontano 1963 gravita nel mondo del pallone del Basso Piave, con impe-gno, sacrifi cio e grande passione per i giovani calciatori, “sfornati” ne-gli anni e, alcuni di loro, fi niti nei pal-coscenici del grande calcio. Da gio-catore Masala faceva l’attaccante di sinistra (l’allora ala sinistra), poi ha sempre allenato le categorie di età più basse, Pulcini, Esordienti, dedi-candosi alle Scuole Calcio. Senza dimenticare il suo importante ap-porto alla Federazione locale, come dirigente, come componente della

Giustizia Sportiva e anche come responsabile delle Rappresentative giovanili. Insomma, una presenza fondamentale nel panorama del cal-cio del Basso Piave. Oggi Masala si dedica ancora al Lastimma Don Bo-sco, collaborando nell’attività ammi-nistrativa in segreteria e dedicando tempo e passione ai colori gialloros-si. “Abbiamo un bel settore giovanile – sottolinea Mario – e un bel parco di allenatori, alcuni di loro giovani, che ci stanno dando una grossa mano a far crescere i nostri ragazzini. Sono particolarmente sorpreso dei grandi

risultati che stiamo ottenendo con i piccoli 2003 e 2004, che qualcuno secondo me sta già tenendo d’oc-chio. Il nostro lavoro è provare a farli diventare calciatori, qualcuno in passato è andato via e abbiamo tanti giocatori nostri in giro”. Poi gli chiediamo quando era lui il mister, cosa prediligeva evidenziare nel suo modo di giocare. “Le mie squadre giocavano senza il classico libero in difesa, che in tanti utilizzavano, e gran parte del lavoro la facevo sulla parte tecnica, cercando di migliora-re la loro tecnica individuale”.

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LORENZON: ALLIEVI DEL DON BOSCO IN BUONE MANI

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“Da giovani noi eravamo un po’ più indisciplinati e furbetti”. Lo am-

mette col sorriso, Gianluca Didonè, attuale (giovane, è un classe ‘86) mister degli Esordienti a 11 del La Salute. La sua squadra gli sta dando grandi soddisfazioni, sia dentro che fuori dal campo. Nell’ultimo weekend “spedizione” senza vittoria contro il Città di S.Donà (tre 1-0 nei tre tempi giocati), ma co-munque bei segnali di progresso mostrati dai suoi “soldatini”. “È un gruppo costruito sugli Esordienti a 9 dello scorso anno – spiega mister Gianluca – al quale si sono aggiun-ti sei nuovi. I più grandicelli si sono adoperati da subito aiutando i più piccoli che erano al primo impatto con il campo grande, lì ci abbiamo lavorato per un bel po’”.

Come svolgi il lavoro durante la settimana? “Facciamo due allenamenti, il lune-dì, dove riparliamo un po’ delle cose della partita e facciamo un lavoro fi sico-aerobico con la palla, mentre il giovedì ci mettiamo in campo e facciamo possesso palla e un po’ di tattica difensiva. Sto avendo buonis-sime risposte da parte loro”. Una delle cose che chiediamo a quasi tutti gli allenatori è se esiste un codice comportamentale inter-no. “Certamente. Anzi, è una cosa che voglio sottolineare particolarmente: i grandi hanno spiegato ai più piccoli le cose più importanti. La puntuali-tà agli allenamenti, il fatto di arran-giarsi a portare la borsa, prepararsi nello spogliatoio in ordine. Chiara-

mente parolacce e bestemmie non sono ammesse in maniera assoluta. Un’altra cosa che fanno i bambini è portarmi la pagellina, lo hanno fatto a novembre ed ora a febbraio, per-ché ci tengo che vadano molto bene anche a scuola”. Gianluca ha seguito la trafi la con questi ragazzi partendo dai Piccoli Amici, del resto lui ha sempre fatto calcio fi n dall’età di 8 anni, passan-do per Giovanissimi ed Allievi alla Liventina, con un blitz anche alla Triestina (sempre Allievi). Poi un malanno fi sico si è messo di mezzo ed ora segue comunque la squadra del suo paese, il La Salute, dove ha un ruolo importante anche come di-rigente della prima squadra. Ed un futuro, chissà, da mister.

LA SALUTE: GLI ESORDIENTI CRESCONO CON DIDONÈ

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

BIANCOTTO, PERSONA INSOSTITUIBILE IN COMITATO...

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Come in una squadra di calcio, c’è sempre un elemento del quale

non puoi farne a meno, sia nella sfi -de facili che in quelle più importanti. Bene, il Comitato del Basso Piave è diffi cile, se non impossibile, immagi-narlo senza l’imponente ed impor-tante fi gura di Luigino Biancotto. Dal 1999 è il Vice Delegato del Comitato sandonatese, nonché Responsabi-le delle Rappresentative del Basso Piave. Lo abbiamo incontrato nei nuovi uffi ci della sede locale, che si trova in via Vanoni a San Donà (so-pra alla “Pittarello”, per intenderci). Ci racconta del suo passato da cal-ciatore (da punta col vizio del gol), di quando poi ha iniziato i primi pas-si da allenatore a Noventa, poi da

secondo di Cannella al Sandonà, di quando poi è divenuto allenato-re e direttore sportivo al Don Bosco (dove ha passato 29 anni della sua vita), senza dimenticare il passag-gio a Jesolo. Dello stretto rapporto con Gaggiato, che lo ha fortemente voluto poi in FIGC. “Cerco di darmi da fare – sorride Luigino, 75 anni e non sentirli – di mantenere buoni rapporti con le varie società del Co-mitato, e la domenica se riesco vado a vedere le partite. Aiuto poi qui in federazione l’attività di Lo Castro, prendendo appunti e coadiuvando nella enorme mole di lavoro che ab-biamo”. Premiato come benemerito a Roma nella stagione ‘99-2000, Lu-igino sottolinea l’importanza dei Set-

tori Giovanili nelle società. “Spesso si fa l’errore di dare più importanza e spendere più risorse nelle prime squadre – afferma – invece a mio avviso bisognerebbe puntare molto sul vivaio, è lì che si gioca il futuro di una società, la base di un sodalizio è la cura del settore giovanile. E dovrà essere così, perché c’è la crisi e al-lora bisogna cercare di lavorare sui giovani. È nel vivaio che un tempo si formavano uomini che diventavano poi calciatori, alcuni di loro più for-tunati hanno raggiunto palcoscenici importanti: sarebbe ora di tornare a farlo anche oggi”. Biancotto ha di recente coordinato il Corso Allena-tori Uefa B, che ha riscosso grande successo. “Mi ricordo con piacere quanto gli allievi ci tenessero a fare bene, le loro preoccupazioni sull’e-same, ma ce l’abbiamo fatta, insie-me. È importante l’aggiornamento e fare questi corsi. Sono stati quaranta giorni intensi di lavoro”. Da poco è attivo in Comitato un nuovo dipen-dente FIGC che collabora con Bian-cotto e tutti gli altri. “Siamo contenti di questa nuova presenza che ci è di grande aiuto. Chiaramente c’è bi-sogno di tempo per dargli un’infari-natura di tutto quello che c’è da fare, ma abbiamo grande fi ducia in lui”.

L’AIAC del Veneto Orientale, da sempre impegnata nella forma-

zione e aggiornamento degli alle-natori, ha avviato con due incontri preparatori che si sono tenuti lunedì 25 febbraio a Pramaggiore e lunedì 4 marzo a San Donà, un progetto di formazione rivolto ai tecnici che ope-rano nei Settori Giovanili nostrani.

La presenza di tecnici preparati, disponibili a portare al confronto le loro esperienze, consapevoli dell’im-portanza di continuare nell’opera di aggiornamento degli strumenti e delle conoscenze da mettere a disposizione dei ragazzi che quo-tidianamente incontrano nei campi di calcio, è una delle strade da per-seguire per garantire la qualità del-la formazione calcistica dei giovani calciatori in questo territorio. L’intento è quello di operare sul ter-ritorio per qualifi care ulteriormente i tecnici, che con i dirigenti operano all’interno dei progetti educativi e sportivi messi in campo dalle sin-gole società, attraverso incontri e confronti periodici sul “fare calcio” in ambito giovanile. Alle società e alla FIGC Basso Pia-ve, interlocutori privilegiati di questo progetto, che saranno puntualmente informate e coinvolte sugli incontri

che faremo, chiediamo disponibilità al dialogo e al confronto sulle possi-bili modalità organizzative e fi nalità del progetto. (Referente progetto: Francesco Ghedini - Presidente AIAC Veneto Orientale: Roberto Schugur). Per info: 348/7143942 (mail: [email protected]).

PROGETTO: ALLENARE I GIOVANI NEL VENETO ORIENTALE

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“Se l’atleta è un individuo capace di prestazioni

straordinarie lo si spiega dicendo che una reazione muscolare e biomeccani-ca – spiega Andrea Fran-ceschin (nella foto), psi-coterapeuta e psicologo dello sport del Centro di Medicina di San Donà – è resa possibile attraverso un delicato e complesso processo di elaborazione di informazioni, che avvie-ne nel cervello”. Qual è il ruolo del siste-ma nervoso nel gesto e comportamento atleti-co? La prestazione è pro-dotto non solo della sem-plice somma di programmi di allenamento, delle abili-

tà atletiche e tecniche, ma anche dello sviluppo delle abilità mentali, le sole – a detta della maggior parte dei campioni - che con-sentono un effettivo salto di qualità nel raggiungi-mento della migliore per-formance. Ecco allora come le Neuroscienze e la Psicologia dello Sport combinate insieme pos-sono costruire una nuova disciplina: le neuroscienze applicate allo sport, per-ché scopo della ricerca e al tempo stesso dello sport, è quello di non fer-marsi sul risultato raggiun-to, sulla vittoria consegui-ta, ma protendersi sempre verso ulteriori successi.Quali sviluppi può ave-re la psicologia nello sport? La relativa scarsa capacità di penetrazio-ne della Psicologia dello Sport nell’ambiente spor-tivo si spiega almeno in parte con la diffi coltà degli “uomini dello sport” ad ac-cedere ai “discorsi” della psicologia. Una delle criti-

che maggiori è infatti che gli psicologi propongono “parole” mentre i tecnici vogliono numeri; essendo tutta la loro cultura impo-stata su tempi, misure e rit-mi, può risultare effettiva-mente diffi cile intravedere i benefi ci di una metodolo-gia recepita più come fi lo-sofi a che come fi siologia. Andiamo verso un sem-pre maggior autocontrol-lo anche nell’atleta? Pen-so sia importante essere consapevoli che l’umore, le emozioni, la memoria del gesto o della tattica hanno una spiegazione psiconeurofi siologica e quindi stabilire quali aree cerebrali controllano parti-colari movimenti e sensa-zioni. E il tono emozionale o aurosal, la cosiddetta “grinta dell’atleta”, non è meno importante della co-ordinazione dell’apparato muscolo-scheletrico. Il ruolo del cervello è di fondamentale importan-za nell’esecuzione di una prestazione ancorché pre-

valentemente muscolare.Quali esempi si posso-no portare a proposito? Non è diffi cile ipotizzare come tra breve le sessioni di allenamento potranno essere trasformate dando maggiore enfasi a singole sequenze allenanti singoli distretti motori, espressio-ne non solo di specifi che attivazioni neuromusco-lari, ma anche dei relativi processi cognitivi che le sottendono. Lo psicologo servirà principalmente per “tradurre” in chiave psi-coneurofi siologica quelle che saranno le intuizioni e le esigenze del tecnico, con particolare attenzione alle componenti allenan-ti ogni singolo gesto in quanto ciò comporta mo-difi cazioni del singolo neu-rone (cellula del sistema nervoso). In ultima analisi il compito degli interventi pedagogici, psicologi, psi-coterapeutici è di incidere direttamente nel cervello e stimolare sinapsi, collega-menti tra neuroni.

IL GESTO ATLETICO: NON SOLO QUESTIONE DI MUSCOLI

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Intorno alla psicologia dello sport confl uiscono vaste correnti di pen-

siero e diverse dottrine le quali pren-dono spunto dalla psicologia clinica e cognitiva, dalla medicina, psichia-tria, sociologia, pedagogia, fi loso-fi a, ed è in tal senso un argomento di competenza multidisciplinare. In buona sostanza la Psicologia appli-cata allo Sport si occupa dello stu-dio dei fattori mentali e psicologici che infl uenzano e sono infl uenzati dalla partecipazione e dalla pre-stazione nello sport, nell’esercizio e nell’attività fi sica. La Psicologia dello Sport professionale è interessata a come la partecipazione allo sport, all’esercizio ed all’attività fi sica pos-sa accrescere lo sviluppo personale ed il benessere durante l’intero arco della vita. Gli psicologi dello sport che svolgono questa attività a livel-lo professionale s’impegnano nel comprendere i processi psicologici

che guidano la prestazione motoria, i modi attraverso cui essi possono venire positivamente stimolati. Tra le molte altre cose, in ogni modo, non vorrei dimenticare di porre l’accen-to su un aspetto che a mio avviso risulta essere molto importante, mi riferisco alla dimensione psicolo-gica dei giovani che praticano lo sport. La connessione tra pratica sportiva e sviluppo adeguato della personalità è un nodo centrale e va considerata da almeno due punti di vista. L’opportunità sportiva, come componente cruciale della evoluzio-ne psicologica dell’individuo, deve essere un obiettivo delle società che lo propongono in quanto i gio-vani, attraverso tale attività, hanno possibilità di ottenere consistenti sviluppi sul piano della maturazione. Pensiamo in tal senso (nel calcio ad esempio) a quanto il gioco consenta ai Piccoli Amici di migliorare le com-

petenze spazio-temporali; quanto il confronto all’interno di una squadra permetta di affi nare le competenze sociali in Esordienti e “Giovanissimi; l’importanza negli Allievi di vivere le competizioni con un adeguato livel-lo di investimento emotivo. Per altri versi la prestazione sportiva ad alto livello comporta la necessità per gli atleti di gestire dinamiche nei con-fronti dell’interno (società, squadra, allenatore) e dell’esterno (squadre avversarie, arbitri) senza dimenti-care ovviamente stampa e televisio-ne. Anche e soprattutto di questo uno psicologo dovrebbe occuparsi quando è richiesto il suo apporto presso una società sportiva.

(Alessandro Tettamanzi, Psicologo dello Sport della FIGC Veneto, do-cente universitario di Scienze della Formazione).

PSICOLOGIA DELLO SPORT: NE PARLA TETTAMANZI

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

In questo articolo affronteremo l’ar-gomento pubalgia. Solo la parola

suscita, nella maggior parte degli atleti ed in particolar modo nei cal-ciatori, angoscia e preoccupazione. In effetti si tratta di una delle pato-logie più insidiose e subdole che possano colpire uno sportivo. Fac-ciamo un po’ di chiarezza: il termine pubalgia signifi ca “dolore al pube”, che di fatto è la descrizione di un sintomo e non di una patologia ben defi nita. Cerchiamo ora di spiegare a tutti gli atleti come riconoscere e curare questa patologia. Ci sono tre principali defi nizioni di pubalgia:1- pubalgia infi ammatoria dei tendini dei muscoli adduttori/addominali;2- pubalgia microtraumatica della sinfi si pubica;3- pubalgia da lesioni congenite o acquisite del canale inguinale e/o

degli organi pelvici. Ci occuperemo delle prime due, le più frequenti nel mondo dello sport. La prima è una sindrome dolorosa di origine in-serzionale tendinea causata da un eccessivo sovraccarico funzionale (over use) a carico degli stessi ten-dini/muscoli adduttori e addominali (calcio, equitazione, danza, basket). Spesso uno scompenso muscolare (un arto più forte o più sollecitato dell’altro o un muscolo agonista che prevale sull’antagonista) può provo-care squilibri che alla lunga provo-cano l’infi ammazione dei tendini in questione. Nel secondo caso (pu-balgia di origine traumatica), i conti-nui e ripetuti traumi e microtraumi lo-calizzati a carico della zona pubica (calci, cadute, sollecitazioni indirette come i salti) provocano sollecitazioni e infi ammazioni a carico degli stessi adduttori e a livello osseo sulla sinfi si pubica. La clinica riferisce possibili-tà di dolore nella parte mediale delle cosce, nella zona pubica, all’inser-zione distale dei muscoli addomi-nali, nella zona lombare e a volte algie si estendono fi no al ginocchio. I sintomi saranno maggiori all’inizio dell’attività sportiva e alla mattina al risveglio “a freddo”. La diagnosi ol-

tre che con l’anamnesi da parte del medico o del fi sioterapista sul cam-po, va fatta con ecografi a e/o RMN o RX per valutare lo stato della sinfi si pubica e delle ossa del bacino. La terapia consiste nel riposo assoluto in fase acuta e l’uso di antinfi amma-tori è consigliato in questa fase per calmare la fase dolorosa. Il “risposo funzionale” in questi ultimi anni per-mette all’atleta di curarsi senza so-spendere completamente l’attività atletica. Spesso la fi sioterapia è la risposta idonea a questa patologia: esercizi posturali di riequilibrio mu-scolo-scheletrico, con la T.E.C.A.R., massoterapia, laserterapia, manipo-lazioni, sono da considerarsi tra i più effi caci rimedi. Il taping neuromu-scolare negli ultimi anni ha assunto una rilevanza terapeutica assoluta. In alcuni casi di pubalgia l’appli-cazione di plantari confezionati “su misura”, aiuta il riequilibrio posturale dell’atleta. Il decorso della patologia, se lieve, è di massimo 15/20 giorni, se i sintomi sono più acuti spesso si può superare il mese di inattività fi no ad arrivare a tre mesi per una guari-gione completa. Consiglio a tutti gli atleti di ricorrere solo ed esclusiva-mente a professionisti qualifi cati.

L’ANGOLO DEGLI INFORTUNI: LA PUBALGIA

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Si svolgerà dal 10 al 21 giugno 2013 il 14° Corso Portieri – Sta-

ge Estivo a Motta di Livenza (Stadio “Samassa”), un appuntamento or-mai consolidato nel panorama de-gli eventi estivi. Nato da un’idea di Gigi Giacomin, bravo a coinvolge-re l’allora preparatore dell’Udinese Alessandro Zampa, al quale si sono affi ancati negli anni Michelangelo Mason e Paolo Lenisa, le iscrizioni

sono già aperte e termineranno il 31 maggio 2013. Sponsor tecnico dello stage sarà lo Store Stadium di Oder-zo. Anche Milan e Udinese hanno attinto negli anni dal Corso Portieri, pescando Davide Marduzzo e Ales-sandro Favero, giovani portieri della Primavera rossonera e bianconera. “Si tratta di un corso aperto a tutti – spiegano gli organizzatori – anche agli adulti che vogliono correggere

qualche problematica tecnica o mi-gliorarsi nell’uso dei piedi. Oltre ov-viamente ai portieri dei nostri settori giovanili, per analizzare, confrontare e perfezionare i loro gesti nelle va-rie situazioni che il calcio moderno propone”. Per info su quota d’iscri-zione ed altro, contattare Gigi Giaco-min (349.2981599) o gli altri (Lenisa 348.3888533 – Mason 347.8128080 – Colesso 340.2411444).

CORSO PORTIERI: ISCRIZIONI ENTRO IL 31 MAGGIO

di Massimo BaccegaFisioterapista e massaggiatore sportivo

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Lo sport, quello vero, vi aspet-ta prossimamente al “Trofeo

Centropiave” - 1^ Manifestazione “Scuola Calcio” Città di San Donà di Piave, dedicato ai bambini del-le categorie Piccoli Amici, Pulcini 2004 e Pulcini 2003. Un evento che unirà divertimento, gioco e rispet-to dell’avversario, per insegnare ai nostri piccoli campioncini a vincere ogni sfi da insieme. Una manifestazione che si terrà dal 18 al 28 aprile a San Donà di Pia-ve, nell’area parcheggio del Centro Commerciale Piave, in collabora-zione con la Scuola Calcio dell’A-SD Città di S.Donà di Piave, con il patrocinio del Comune di San Donà e con “Tuttincampo” Media Partner dell’evento. Le società partecipanti (con tre squadre per categoria) sa-ranno il Lastimma Don Bosco, il Città di Musile, il San Giuseppe, il Fossal-ta di Piave, il Noventa ed, appunto, il Città di San Donà (società organiz-zatrice). Il torneo, come detto, riser-vato a tre categorie (Piccoli Amici, Pulcini 2004 e Pulcini 2003) si gio-cherà su due campi, di misura 30 x

15, allestiti per l’occasione nell’area del parcheggio del famoso centro dello shopping. I campi saranno in erba sintetica di ultima generazio-ne e il colpo d’occhio sarà davvero imponente, con la possibilità di ac-cogliere genitori e simpatizzanti che potranno assistere alle partitine dei loro bambini in un contesto davvero unico. L’evento sarà ottimamente organiz-zato grazie alla volontà del Centro Piave (del quale intervistiamo qui a fi anco il Responsabile Marketing IGD, dottor Fabrizio Cremonini) che ha provveduto a tutta la migliore riu-scita della manifestazione.

Gradita anche la scelta da parte del-la nostra redazione di Tuttincampo di appoggiare l’evento in qualità di Media Partner. “Essendo nati solo da qualche mese – ha spiegato il direttore di Tuttin-campo, Federico Biondo – abbia-mo la volontà di avvicinarci e pro-muovere, oltre che collaborare, con l’organizzazione di manifestazioni di questo tipo. Farlo per un torneo dedicato alle categorie più piccole è ancor più importante. Ci auguriamo possa essere solo la prima di molte manifestazioni sportive che abbrac-ceremo”.

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TROFEO CENTROPIAVE: INSIEME SI FA SQUADRA...

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

Centro Piave e Sport, un binomio che si sta

rivelando vincente. Da cosa nasce l’idea di abbi-nare queste due realtà?Lo sport è un veicolo im-portante di aggregazione e di socializzazione: farlo in un contesto dove ar-rivano tante persone, di svariate età e di svariate culture, è ancora più im-portante. Aggiungiamo inoltre che i valori dello sport ed i valori del Cen-tro Piave sono similari. Tutto questo in totale coe-renza con la missione sia del centro commerciale che di IGD che prevede una nuova interpretazione del ruolo svolto dai centri commerciali, che costitui-scono importanti luoghi di aggregazione e socialità,

cogliendo anche stimoli culturali e recenti tenden-ze.Avete deciso di puntare sul calcio dei piccolini, proponendo un esaltan-te torneo. Come è nata l’idea? Perchè proprio in questo periodo? Prosegue qualcosa che abbiamo iniziato a fare da tempo, cioè abbina-re degli eventi, siano essi sportivi o di intrattenimen-to, per coinvolgere in un solo modo sia le famiglie che i bambini. Il periodo post Pasquale ci sembra-va quello più indicato, sia perché si spera in condi-zioni climatiche già favore-voli sia perché si è ancora in un periodo non ancora occupato da impegni va-canzieri.Attraverso questi tornei e queste iniziative per lo sport dei piccoli, c’è la volontà anche di dare un messaggio ai bambini e alle loro famiglie, riguar-do il fair play e il rispet-to? Assolutamente sì. Credia-mo molto in questi valori, così come nel ruolo che un centro commerciale deve avere, in quanto lo possiamo considerare a pieno titolo un mezzo di comunicazione di massa e

come tale deve diffondere un messaggio educativo e pulito, positivo e di benes-sere globale.

Non solo calcio, imma-giniamo. Quali saranno le altre iniziative e gli eventi che Centro Piave promuoverà o vuole pro-muovere in futuro? Continuano le nostre attivi-tà fi nalizzate da un lato a consolidare il legame con il territorio di riferimento, valorizzando le numerose realtà locali del contesto sociale, culturale ed arti-stico e dall’altro a cercare di soddisfare le esigenze dei nostri ospiti fi delizzati oltre che ad attrarre nuova clientela. Da qui la crea-zione di eventi di forte ap-peal in grado di differen-ziarlo dalla sua naturale vocazione commerciale,

nel tentativo di render-lo sempre più “a misura d’uomo” e di portarlo per-tanto ad essere percepito anche come uno “spazio da vivere”, un luogo d’in-contro e non solo di shop-ping. Ad esempio Salutando a maggio, un mese di pre-venzione medica, Aca-demy Fit Awards a giu-gno, il più grande casting nazionale di danza per gruppi di classica, jazz, contemporanea e hip hop, dai 6 ai 16 anni, The Ta-lent ad ottobre, grande progetto di scouting mira-to alla valorizzazione del talento territoriale e delle persone comuni e Video Games Party a novembre, campionato nazionale dei tornei dei videogiochi più amati.

DUE CHIACCHIERE CON IL DOTTOR FABRIZIO CREMONINI

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CARO TUTTINCAMPO... I VOSTRI SMS

Complimenti alla redazione di Tuttincampo per lo spazio che riserva alle realtà calcistiche nostrane. Un progetto che va sostenuto e che speriamo possa continuare... Un vostro lettore di Noventa

A Cristiannnn!!! Facci un gol... facci sognare! (i tuoi fans)

Grazie a coloro che lavorano per la produzione delle spettacolari video-sintesi sul sito di Tuttincampo. Con la speranza che veniate un giorno a riprendere una partita anche qui a Torre di Mosto. Un papà

Si avvicina la primavera. Speriamo che il tempo migliori così si potrà vedere un po’ più di calcio e ci divertiremo di più!

Inutile dire ai nostri bambini e ragazzi di rispettare gli arbitri se poi i primi a non farlo sono alcuni (non tutti per fortuna) genitori che stanno fuori... Calmiamoci e diamo per primi l’esempio! Una mamma

Evviva il nuovo Papa Francesco! Ciao a tutti! Filippo

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(il costo è legato alla tariff a del proprio gestore)

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Un ringraziamento da parte del-la redazione a Luciano Tonicel-lo, che da qualche tempo nella pagina Facebook inserisce dei video e delle foto molto simpati-che! Grazie! (Tuttincampo)

Pietro non si vede ma c’era! Gianni Segato (commento ad una foto)

Le ragazze del Litorale Nord Volley ringraziano Federico Biondo e lo staff di Tuttincampo (foto dell’articolo postata)

Foto sopra: amichevole Lastimma D.Bosco - LiventinaGorghense (Pulcini)Foto sotto: amichevole Lastimma D.Bosco - San Donà (Piccoli Amici)

Vi ricordiamo che ogni do-menica (alle 16.00) in di-

retta va in onda “Tuttincampo alla Radio”, trasmissione de-dicata ai protagonisti di Tut-tincampo. Ogni settimana un nuovo ospite intervistato dal conduttore Lucio Dal Molin.

Domenica alle 16.00 su To-pRadio (99,00 fm oppure in streaming dal link presen-te nella home page del sito www.tuttincampo.info). Non mancate!

APPUNTAMENTO CON “TUTTINCAMPO ALLA RADIO”

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

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Siamo alle porte della primavera e, nonostante gli sforzi e i buoni

propositi, non accumulare qualche chilo di troppo durante l’inverno è stato praticamente impossibile. Ad ammetterlo sono gli italiani stessi, fotografati da un’indagine recente. Insomma, Natale è un vero pericolo per la linea, peggio di Pasqua, delle abbuffate di Ferragosto e di qual-siasi altra ricorrenza. I motivi? Più tempo libero, voglia di “trasgredire”, ma anche tanto stress dovuto, ad esempio, alla “noia” dello stare con i parenti. Cosa fare allora per recupe-rare la forma perduta? Inutile ricor-rere a diete drastiche, che rischiano di ottenere il risultato opposto e di far sì che l’organismo assimili anco-ra di più. Altrettanto inutile lanciarsi in una super attività fi sica dopo un anno di inattività: spesso l’unico ri-sultato ottenuto è qualche strappo muscolare. Inoltre, per il benessere psicofi sico, è sbagliato rinunciare di colpo a tutti i peccati di gola. Le re-gole da seguire per un giusto ritorno alla normalità sono molto più sempli-ci, e si basano sulla moderazione. Gli esperti consigliano di non tra-scurare l’apporto di fi bre e verdure, che inducono un senso di sazietà, consentendo di assaporare tutte le portate nelle giuste quantità, stando attenti a non abusare con gli alcolici e a evitare i dolci nelle giornate non propriamente di festa. Per disintos-sicarsi, poi, via libera ad un’alimen-tazione povera di carboidrati, a tisa-ne depurative e prodotti dall’effetto

drenante che aiutino a liberarsi dei liquidi trattenuti.Ma ecco qualche consiglio per non sbagliare: 1. Cercate di riconoscere il vostro tipo di appetito: è fi siologico e detta-to da un reale bisogno o psicologico e indotto da automatismi ben lontani dalla fame vera?2. Mangiate a orari fi ssi e fate sem-pre almeno tre pasti al giorno: man-terrete il metabolismo più vivo e renderete la voglia di trasgressioni alimentari meno pressante.3. Assaporate il gusto dei cibi, impa-rando a trarne maggiore soddisfa-zione con minori quantità.4. Mangiate più lentamente: al cer-vello servono 20 minuti per lanciare il segnale di sazietà.5. Fate delle pause ogni 5-6 bocconi e bevete un sorso d’acqua: vi sazie-rete prima ed eviterete il fastidioso senso di gonfi ore. 6. Godetevi il piacere del momento e imparate a cavalcarlo: quando la gioia per un buon piatto comincia a scemare, vuol dire che avete man-giato abbastanza.7. Osservate la moderazione con le porzioni. O diminuite il numero di portate, oppure la loro quantità.8. Date un nome alle vostre voglie alimentari. Capire il perché di un’im-provvisa voglia di dolci è il primo passo per placarla.9. Non anticipate la fame. Abitudine e ritmi quotidiani spesso spingono a mettersi a tavola, o ai fornelli, prima ancora di avere fame. E, si sa, una volta annusato un buon profumo la fame arriva da sola.

10. Controllate il peso solo ogni 15 giorni. Spesso ci si convince di ot-tenere grandi risultati già dopo qual-che giorno di dieta: niente di peggio di una delusione iniziale per minare la volontà di continuare!Questo mese vi proponiamo, come sempre, la nostra ricetta semplice, light, e mai banale: abbineremo il pesce, in questo caso il rombo, ma si può benissimo cambiare con un’altra qualità (orata, branzino, sampietro) con il radicchio e i car-ciofi . Sono sempre a vostra dispo-sizione per qualsiasi domanda o dubbio riguardo il cibo la cucina e la sana alimentazione. Scrivetemi in redazione (email: [email protected]).

Filetto di rombo radicchio carciofi al pinot biancoFiletto di rombo 300grCarciofi 100grRadicchio 100grOlio extra 50grPinot 1 bicchiereCipolla dorata 1/2

Preparazione: in una padella larga e calda versare un fi lo di olio e il nostro fi letto di rombo, precedentemente spinato, far rosolare da ambedue i lati, versare la cipolla e far dorare. Poi versare i carciofi mondati e ta-gliati a spicchi, il radicchio tagliato a losanghe. Scottare bene e sfumare con il pinot. Salare, pepare e portare a fi ne cottura, il nostro ingrediente segreto è uno spicchio d’aglio in ca-micia.

I CONSIGLI E LA RICETTA DEL NOSTRO CHEF MICHELE

di Michele PotenzaChef “La Prova del Cuoco“ di Rai Uno

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L’ANGOLO DEL REGOLAMENTO: GLI ARBITRI RISPONDONO

Prosegue la rubrica aperta a voi lettori per chiedere chiarimenti agli arbitri della sezione Aia di San Donà

di Piave.

Inviate le vostre domande alla redazione di Tuttin-campo: [email protected]

DOMANDA Come dovrà regolarsi l’arbitro se, durante l’identifi cazio-ne dei partecipanti alla gara, riscontrerà palese differen-za tra il volto di un calciatore e quello impresso sulla foto del documento di riconoscimento?

RISPOSTAChiederà altro documento valido di riconoscimento e, in mancanza, esperirà ogni tentativo per una indubbia identifi cazione (es. fotografi a insieme con il calciatore). Se ciò non è possibile ritirerà il documento (soltanto se si tratta di tessera federale) e farà sottoscrivere una di-chiarazione sull’identità del calciatore dal dirigente re-sponsabile e dal calciatore stesso, che comunque deve essere ammesso al gioco. Del tutto farà menzione nel rapporto di gara, a cui allegherà la documentazione so-pra citata.

DOMANDAUn calciatore privo di tessera federale o di un qual-siasi documento di riconoscimento, chiede di parteci-pare alla gara rilasciando all’arbitro una dichiarazione circa la propria identità. Come dovrà regolarsi l’arbitro?

RISPOSTAPrima di consentire la presenza dei calciatori nel recinto di gioco, l’arbitro deve procedere ad identifi carli secon-do la procedura indicata nelle Decisioni Uffi ciali F.I.G.C. Fatto salvo il caso di conoscenza personale del calcia-tore da parte dell’arbitro, quest’ultimo non gli consentirà di partecipare alla gara se privo di tessera federale o documento con fotografi a. La tecnologia, quindi, viene in soccorso ora solo quando vi è palese differenza (foto molto vecchia?) fra il volto del calciatore e la foto riportata nel documento di riconosci-mento.

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Anno 1 - n. 4 - marzo 2013Testata in attesa di registrazione presso il Trib. di Venezia

Direttore ResponsabileFederico [email protected]

FotoFrancesco Lo CastroEnrico ManziniArchivio Venetogol.it

Hanno collaboratoLucio Dal Molin, Riccardo Marian, Jacopo Ballarin, Enrico Manzini, Marco Rizza

Editore e ProprietarioNext Italia sncVia la Bassa Nuova, 22Lido di Jesolo (VE)tel. 0421 372703fax 0421 370249[[email protected]]

Pubblicità[email protected]. 0421 372703

StampaC.P. ESSE s.r.l.Industria Grafi caCastelfranco Veneto (TV]

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

TUTTINCAMPORISULTATI E CLASSIFICHE

weekend 16-17 marzo 2013 * Tutti i numeri

dalla Juniores ai Giovanissimi

(fonte dati: comunicato FIGC e sito www.venetogol.it) nb: in grassetto le squadre del Progetto Tuttincampo

* per le classifi che e i risultati dei prossimi weekendvisitate il nostro sito www.tuttincampo.info

CAMPIONATO JUNIORES NAZIONALIGIRONE C – 23^ giornata: Sanvitese-Belluno 0-0; Giorgione-Montebelluna 1-0; SandonàJesolo-Kras Repen 1-2; Virtus Vecomp-Pordenone 2-0; Union Quinto-Real Vicenza 1-3; Sam-bonifacese-Sacilese 0-0; Tamai-TrissinoValdagno 1-1Classifi ca: Virtus Vecomp 46, Pordenone 44, Sambonifacese, Real Vicenza 40, Giorgione 38, Sacilese, TrissinoValdagno 35, SandonàJesolo 28, Tamai 27, Montebelluna 26, Kras Repen 24, Belluno, Union Quinto, Sanvitese 20

CAMPIONATO JUNIORES REGIONALIGIRONE E – 24^ giornata: DoloRivieraBrenta-Spinea 3-2; Calvi Noale-CasierDosson 1-0; Vigontina-Union Pro MP 2-1; Silea-Graticolato 0-2; Miranese-Laguna Venezia 2-3; Città di Musile-Mestre 2-3; Gazzera OC-Pramaggiore 5-3; Treporti-Real Martellago 1-1Classifi ca: Laguna Venezia 52, Graticolato 46, Miranese 45, Vigontina 44, CasierDosson 40, Union Pro MP 39, DoloRivie-raBrenta, Calvi Noale 36, Città di Musile 34, Silea 31, Spinea 27, Real Martellago, Gazzera OC 25, Mestre 21, Treporti 13, Pramaggiore 9

CAMPIONATO JUNIORES BASSO PIAVEGIRONE A – 22^ giornata: Gruaro-Annonese 3-0; Noventa-Cavallino 0-1; Città di S.Donà-Eraclea/Crepaldo 1-1; Teglio Veneto-E.Cessalto 1-0; Virtus Summaga-Fossalta Piave 0-3; Caorle-San Stino 1-0 (riposa: Passarella)Classifi ca: Fossalta Piave 38, Passarella 35, San Stino 33, Gruaro 32, Cavallino 29, Città di S.Donà 25, Noventa, Virtus Summaga, Eraclea/Crepaldo, Caorle 24, Annonese, Teglio Veneto 23, E.Cessalto 20

CAMPIONATO ALLIEVI SPERIMENTALIGIRONE A – 24^ giornata: San Paolo Padova-Montebelluna 0-0; Rosà-Campodarsego 1-1; Marano-Legnago 2-1; Thermal CM-Piovese 4-2; FavaroMarcon-Real Vicenza 3-2; Abano-San-donàJesolo 1-1; Montecchio M.-ArzignanoChiampo 3-0Classifi ca: Montebelluna 51, Legnago 41, Thermal CM 40, Montecchio M. 39, FavaroMarcon 38, San Paolo Padova 37, Abano 35, Piovese 34, SandonàJesolo 27, Rosà, Sona Maz-za, Real Vicenza 23, Campodarsego 20, Marano 18, Arzigna-noChiampo 12

CAMPIONATO ALLIEVI REGIONALIGIRONE D – 22^ giornata: Gazzera OC-CasierDosson 2-1; Opitergina-Città di Musile 1-1; Lastimma D.Bosco-Fossalta Piave 2-3; DoloRivieraBrenta-Fossaltese 3-2; Edo Mestre-La-guna Venezia 0-1; SandonàJesolo-LiventinaGorghense 1-0; Robeganese-Olmi Callalta 0-4Classifi ca: LiventinaGorghense 53, Opitergina 46, CasierDos-son 45, DoloRivieraBrenta 41, SandonàJesolo, Fossaltese 38, Olmi Callalta 36, Laguna Venezia 33, Robeganese 30, Edo Me-stre 21, Gazzera OC 18, Lastimma Don Bosco 17, Città di Musile 10, Fossalta Piave 6

CAMPIONATO ALLIEVI BASSO PIAVEGIRONE A – 25^ giornata: Caorle-Altino 0-1; Jesolo-Anno-nese 2-0; Eraclea/Crepaldo-Aurora SN 8-2; San Stino-Bibione 11-0; Concordia-Libertas Ceggia 9-0; Città di S.Donà-No-venta 2-1; Evolution Team-Pramaggiore 1-0; Passarella-Tre-porti 0-1; Torre Mosto-Villanova 5-0Classifi ca: Concordia 64, San Stino 62, Evolution Team 58, Eraclea/Crepaldo, Città di S.Donà 55, Torre Mosto 46, Altino 39, Treporti 38, Pramaggiore 29, Annonese 28, Jesolo 26, Li-bertas Ceggia 24, Caorle 19, Bibione, Noventa 15, Villanova 14, Passarella 11, Aurora SN 10

CAMPIONATO GIOVANISSIMI SPERIMENTALIGIRONE A – 24^ giornata: Sambonifacese-Bassano 0-0; Noventa-Cittadella 1-2; Unione Venezia-Clodiense 4-1; Le-gnago-Giorgione 2-1; SandonàJesolo-Hellas Verona 0-1; Vicenza-LiventinaGorghense 3-0; Chievo Verona-Padova 2-1; Montebelluna-San Paolo Padova 1-1Classifi ca: Padova 62, Vicenza 57, Chievo Verona 52, Hellas Verona 49, Unione Venezia 45, LiventinaGorghense 41, Legna-go 37, Cittadella 32, Montebelluna, Giorgione 29, San Paolo Padova 25, SandonàJesolo 24, Sambonifacese 20, Noventa 19, Bassano 11, Clodiense 1

CAMPIONATO GIOVANISSIMI REGIONALIGIRONE D – 22^ giornata: LiventinaGorghense-CiprianoCa-Tron 3-1; Fossaltese-Concordia 3-0; Miranese-FavaroMarcon 2-2; Olmi Callalta-Laguna Venezia 0-0; Fossalta Piave-La-stimma D.Bosco 1-4; Graticolato-SandonàJesolo 0-4; Lia-piave-Union Quinto 0-1Classifi ca: LiventinaGorghense, SandonàJesolo 63, Mirane-se 50, Laguna Venezia 45, FavaroMarcon 40, Fossaltese 28, Union Quinto 27, Graticolato 25, Olmi Callalta 23, CiprianoCa-Tron 20, Liapiave 18, Fossalta Piave, Lastimma Don Bosco 14, Concordia 5

CAMPIONATO GIOVANISSIMI BASSO PIAVEGIRONE A – 20^ giornata: SandonàJesolo-Meolo 9-1; Ca-orle A-Città di Musile 1-4; Cavallino-Città di S.Donà 2-0; Altino-Eraclea/Crepaldo 5-1; Fossalta Piave-Jesolo 0-1; No-venta-Passarella rinv.; Treporti-Torre Mosto 2-2Classifi ca: Cavallino 53, Altino, SandonàJesolo 44, Città di S.Donà, Jesolo 36, Caorle 32, Città di Musile 31, Noventa 22, Treporti 21, Eraclea/Crepaldo 19, Passarella 15, Fossal-ta Piave 13, Torre Mosto 11, Meolo 5

GIRONE B – 20^ giornata: Vigor-Caorle B 1-5; Villanova-Cesarolo 15-0; E.Cessalto-Concordia 4-0; Bibione-Evolution Team 5-1; Libertas Ceggia-Giussaghese 5-0; Annonese-Pra-maggiore 0-4; Aurora SN-San Stino 0-1Classifi ca: Villanova 47, Libertas Ceggia 44, Vigor 35, San Stino 30, Bibione, E.Cessalto 28, Giussaghese 23, Pramaggio-re 21, Evolution Team 17, Annonese 6, Cesarolo 4, Aurora SN 1nb. Caorle B e Concordia fuori classifi ca

TUTT

I I

NU

ME

RI

ATTENZIONE: PER SEGNALARE ERRORI NEI RISULTATI O NELLE CLASSIFICHEinviare un sms al numero 333.9249976 oppure una email a [email protected]

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