Tutte le patologie motorie sono state recentemente classificate in base alle alterazioni del...
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Tutte le patologie motorie sono state recentemente classificate in
base alle alterazioni del rilassamento e della contrazione; rilassamento e contrazione che
possono essere eccessivi o inadeguati
Patologia Motoria Esofagea
Disordini da Ipermotilità (Acalasia, Spasmo esofageo diffuso)
Disordini da Ipomotilità:• Malattie del Connetivo (Sclerodermia)
• Diabete Mellito
• Malattia di Chagas
Patologia Motoria Esofagea
Disordini primitivi (Acalasia, Spasmo esofageo diffuso)
Disordini secondari:• Malattie del Connetivo (Sclerodermia)
• Diabete Mellito
• Malattia di Chagas
L’Acalasia è la meglio definita delle Patologie motorie
L’Acalasia è un disordine della motilità esofagea, caratterizzato da una mancata apertura dello sfintere esofageo inferiore (LES) L’esofago acalasico perde la capacità di contrarsi in un modo sequenziale e lo sfintere esofageo inferiore non si apre completamente, anche se il cibo transita nello stomaco lentamente.
Achalasia is an esophageal motility disorder which is characterized by delayed food passage through the esophagus. Patients with achalasia feel that food gets stuck in their throat or chest and may experience severe regurgitation and weight loss. With achalasia, the esophagus loses its ability to contract in a sequential manner and the lower esophageal sphincter fails to open completely, thereby slowing food transit into the stomach.
Epidemiologia
L’incidenza annua della acalasia è intorno a
1-2 casi ogni 200.000 abitanti
nessuna differenza nei sessi può presentarsi in qualsiasi età, ma
l’insorgenza è usualmente intorno alla terza e
quarta decade
Cause
è stata ipotizzata una causa virale, ma nessuna particella virale è stata isolata dai plessi nervosi intramurali
la presenza di anticorpi contro i neuroni mioenterici nella metà dei pazienti con acalasia, ha sollevato l’ipotesi di una causa autoimmune
Manifestazioni Cliniche
I sintomi piuttosto che i rilievi strumentali sono la caratteristica di questa malattia
Manifestazioni Cliniche
sintomi spesso presenti in media da due anni al momento della diagnosi
disfagia per i solidi: sintomo predominante, presente in tutti i pazienti
disfagia per i liquidi nei due terzi dei pazienti dolore toracico retrosternale in un terzo dei pazienti rigurgito nel 60 - 90% dei pazienti, a breve distanza
dal pasto scialorrea colo ponderale sintomi polmonari: 30% tosse notturna; 10%
importanti complicazioni broncopolmonari
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale sarà soprattutto con la patologia neoplastica
L’insorgenza dei sintomi da non oltre sei mesi, l’età oltre i 60 anni, un rapido calo ponderale, faranno pensare in prima ipotesi alla patologia tumorale
Diagnosi
Radiologia Endoscopia Manometria
Diagnosi Radiologica
Tipico radiogramma dell’acalasia; l’esofago dilatato finisce con un aspetto così chiamato a becco d’uccello che rappresenta la parte che non si rilascia del LES
Marcata distorsione del corpo esofageo; l’aspetto rammenta quello del colon
Diagnosi Radiologica
Diagnosi Endoscopica
All’endoscopia, il corpo esofageo si presenta dilatato, atonico, spesso tortuoso; si incontra ristagno di saliva, ma raramente cibo, se non nella malattia in stadio molto avanzato. La mucosa è regolare nella maggior parte dei casi; a volte è iperemica, ispessita, con ulcerazioni e con un aspetto ad acciotolato (“cracked”): aspetti dovuti al danno del ristagno sulla mucosa e non del reflusso di materiale gastrico come nella comune esofagite.
Al passaggio esofago cardiale si incontra una minima resistenza, e con una leggera pressione in avanti, l’endoscopio entra nello stomaco. Una resistenza elevata per superare il LES non rilassato, deve far pensare ad una neoplasia del cardias o ad una stenosi peptica
Diagnosi Endoscopica
Diagnosi Endoscopica
”cracked” mucosa
Il gold standard per la valutazione
di queste patologie è la manometria
Diagnosi Manometrica
Il mancato rilassamento del LES rappresenta una aspetto fondamentale della
fisiopatologia dell’acalasia, ma a volte non è dimostabile dal punto di vista manometrico
Complicanze dell’Acalasia
esofagite da irritazione sulla mucosa aspirazione nelle vie aeree del
contenuto esofageo con tosse, bronchiti, polmoniti
maggiore incidenza (+ 2-7%) di cancro esofageo
Queste complicanze sono tutte la causa della ritenzionee della stasi di materiale nel lume esofageo
Terapia
La lesione degenerativa del plesso mioenterico non può in
alcun modo essere corretta
PREMESSA
Terapia
La terapia quindi è indirizzata alla cura dei sintomi e alla
prevenzione delle complicanze
Terapia
La terapia sarà maggiormente indicata ed
aggressiva per quei pazienti con dilatazione esofagea e con ritenzione di cibo, per
prevenire serie complicanze polmonari
Due tipi di terapie sono state consigliate nella Acalasia:
1) la distruzione del LES mediante dilatazione o chirurgia
2) un attacco farmacologico al plesso mionterico
Terapia
In pratica abbiamo a disposizione quattro trattamenti
palliativi:
1) TERAPIA FARMACOLOGICA2) INIEZIONE DI TOSSINA BOTULINICA3) DILATAZIONE4) MIOTOMIA
Terapia
Terapia Farmacologica
1) NITRATI (ISOSORBIDE DINITRATO)
2) CALCIOANTAGONISTI (DILTIAZEM, NIFEDIPINA, VERAPAMIL)
questi farmaci hanno una azione diretta rilassante sulle fibre della muscolatura
liscia del LES e riducono i sintomi nel 70% dei pazienti, soprattutto migliorano lo
svuotamento esofageo
Terapia Farmacologica
I Nitrati ed i Calcioantagonisti non sembrano avere comunque un ruolo nella
terapia a lungo termine. Il loro impiego razionale è di migliorare le condizioni del
paziente nell’attesa di intervento chirurgico od endoscopico
Iniezione di Tossina Botulinica
durante l’endoscopia viene iniettata 80 U di tossina botulinica cinconferenzialmente
a livello del LES
Blocca il rilascio di acetilcolina a livello delle terminazioni nervose. Già si hanno grosse
esperienze in malattie dei muscoli scheletrici, in cui si sa che viene bloccato
un eccessivo tono di questi muscoli
meccanismo d’azione della Tossina Botulinica
Iniezione di Tossina Botulinica
dopo la iniezione i sintomi migliorano nel 60-70% dei pazienti, ma i sintomi
ritornano nella maggior parte dei pazienti entro un anno dal trattamento
Questa terapia presenta in effetti una serie di problemi:
1) funziona solo in una percentuale non elevatissima di casi, in due su tre
2) anche nei responders richiede iniezioni ripetute3) manca una documentazione di efficacia a
lunghissimo termine4) sappiamo che quando usata nella patologia dei
muscoli scheletrici questa tossina va progressivamente perdendo di efficacia negli anni. Quindi dobbiamo pensare che anche nell’uso per l’acalasia dopo qualche anno possa perdere di efficacia
Iniezione di Tossina Botulinica
la principale indicazione resta quindi per quei pazienti che necessitano di un
temporaneo miglioramento, nell’attesa di ulteriori terapie, o in quei pazienti che non
tollerano altri trattamenti
Dilatazione
Lo scopo della dilatazione è di produrre una lacerazione della muscolatura circolare del LES
Dilatazione
La dilatazione con palloncino da 3 cm di diametro è necessaria per lacerare la muscolatura circolare del LES e per mantenerne una efficace e duratura riduzione di pressione
Terapia
La dilatazione è eseguita con palloncino con diametro fisso, gonfiato per due volte a 300 mm Hg per lacerare le fibre muscolari del LES
Dilatazione con sonda di Witzel
Dilatazione con palloncino
Il palloncino viene fissato all’endoscopio, così che il trattamento può essere eseguito sotto visione endoscopica (in retroversione) senza controllo radioscopico
Dilatazione con palloncino
Il palloncino viene gonfiato per alcuni minuti a circa 250-300 mmHg
Dilatazione con palloncino
dopo insufflazione, si demarca inizialmente nella porzione centrale del palloncino un’impronta determinata dal restringimento del LES
Dilatazione con palloncino
dopo qualche minuto scompare l’impronta sul palloncino: la dilatazione è avvenuta ed in modo efficace
Dilatazione
La principale complicanza della dilatazione endoscopica è la perforazione esofagea
è quindi fondamentale una stretta osservazione clinica dopo la procedura endoscopica; può essere utile anche un transito per os con Gastrografin per evidenziare la sede sottodiafframatica o mediastinica della perforazione
Dilatazione
Tutte le casistiche, dalla più grossa di Vantrappen, su più di 1400 dilatazioni alle più piccole, danno una frequenza non operatore-dipendente del 2,4%.
Dilatazione
Dilatazione
La dilatazione endoscopica ha un duraturo risultato, che non viene
ottenuto né dalla terapia farmacologica né dalla iniezione di
tossina botulinica
Dilatazione
• I vantaggi della dilatazione endoscopica in confronto alla miotomia chirurgica sono:
1)Breve periodo di dolore dopo la procedura
2)Breve permanenza ospedaliera3)Basso costo
Dilatazione
• Gli svantaggi della dilatazione endoscopica in confronto alla miotomia chirurgica sono:
1)Minore efficacia 2)Rischio di perforazione
L’argomento più a favore della chirurgia è il rischio di
perforazione in corso di dilatazione endoscopica
La dilatazione endoscopica è comunque il trattamento di prima
scelta; solo dopo due o tre fallimenti si passa al trattamento chirurgico
Durata in anni dopo Dilatazione Pneumatica
0
10
20
30
40
50
60
70
80
1 2 3 4 5
Anni
% P
azie
nti
tra
ttat
i
Prima Dilatazione
Seconda Dilatazione
Terza Dilatazione
Parkman HP, et al; Dig Dis Sci 38:75, 1993
Miotomia
Lo scopo principale del trattamento chirurgico è di ridurre la pressione del LES, senza compromettere del tutto la sua capacità di opporsi al
reflusso gastroesofageo
Infatti la completa distruzione del LES, rapidamente risolve la disfagia,
ma predispone ad una severa esofagite che di fatto rende negativo
il trattamento
Miotomia
miotomia laparotomica miotomia laparoscopica
Miotomia Laparotomica
Heller descrisse per primo nel 1913 l’intervento che porta il suo nome
Miotomia Laparoscopica
• I vantaggi rispetto alla open surgery sono:
1)Meno dolore da ferita chirurgica 2)Breve permanenza ospedaliera3)Minori perdite di sangue4)Minor uso di farmaci anestetici5)Minore periodo di assenza dal lavoro
Miotomia
La più seria delle complicanze della miotomia è la esofagite da reflusso, che si presenta in media nel 10% dei
casi