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Trimestrale di informazione dalla parte degli animali e della natura - Estate Autunno 2012 numero 4 CORRIERE DEI CUCCIOLI N° 4 - ESTATE Autunno 2012 - POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN A.P - D.L 353/2003 (CONV. IN LOMBARDIA 27/02/2004 N 46) ART. 1 COMMA 2-LO/MI IN CASO DI MANCATO RECAPITO DA RESTITUIRE AD ANIMAL’S EMERGENCY IN Via Darwin 31 Trezzano sul Naviglio

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Tr i m e s t r a l e d i i n f o r m a z i o n e d a l l a p a r t e d e g l i a n i m a l i e d e l l a n a t u r a - E s t a t e A u t u n n o 2 0 1 2 n u m e ro 4

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aviglio

L’

editoriale

Si parte........... Finalmente dopo tutti i bene-stari, controlli e burocrazie varie il canile omeglio il can - gattile di Trezzano sulNaviglio, come lo chiamano i volontari, èoperativo. Nella struttura sono presenti tre tipologie diricoveri: il canile rifugio; la struttura zoofila;

la pensione. Nel canile rifugio vengono ospi-tati quei cani o gatti dei comuni convenzio-nati con la struttura, già passati dal canilesanitario, dieci giorni d'osservazione, in atte-sa che il padrone si faccia vivo, cosa moltorara, o di adozione. Il canile rifugio NON puòritirare direttamente animali trovati vagantisul territorio. La struttura zoofila accoglie quei pelosettiche l'Associazione ha deciso di aiutare, percui cani, gatti, conigli e qualsiasi altro anima-le recuperato dai volontari. La pensione o come lo chiamiamo noi il reparto ospiti, accoglie, contro un'offerta

minima, quegli animali che non possonoseguire i propri amici a due zampe in diver-se occasioni. Il can-gattile sarà gestito da uno staff di ottopersone ed esattamente, un direttore, un vicedirettore, un responsabile cani, un responsa-bile gatti, un vice responsabile gatti, unresponsabile lagomorfi, mustelidi e roditori,una segretaria e un direttore sanitario, inol-tre vi sono i volontari che secondo la propriadisponibilità e ai turni prestabiliti sarannopresenti in canile. La sfida sarà di non ritenere il canile unluogo dove un animale debba fermarsi a vitama solo una stazione di transito in attesa diuna nuova famiglia.

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Anche oggi è un giorno sereno nella città di Canilandia se pur non pro-prio tranquillo. I lavori di restauro della casa del nostro amico sono ormai iniziati e nonsi sa quando termineranno. Otto ha un solo modo per cavarsela: chiedere aiuto a Penelope.

«Ciao Miss Penelope, come stai? ...Avrei un grande favore dachiederti» le si rivolge cauto l'amico «mi ospiteresti per qualchegiorno a casa tua? Sai, da me ci sono i bulldog muratori chestanno ristrutturando casa» «Volentieri. Vedrai, ci divertiremo un sacco!» asserisce conentusiasmo «Ascolteremo il nuovo disco dei Brickdogs, cismalteremo le unghie e ci faremo i boccoli... Non vedol'ora!» “Ma questa è un po' suonata...” pensa Otto “Io sonoun maschietto, non mi smalto le unghie!”. La giornata trascorre serena, in giro per le verdicolline. Al calar del sole i due amici fanno ritorno a casae, per Otto, arriva il momento di vedere per laprima volta l'interno della casettadi Penelope. Appena varcata la soglia di casa,il nostro amico si ferma,aggrotta le sopraccigliaed esclama: «E tuquesta la chiamicasa? Sembraun'enorme bomboniera». Pareti rosa con fiorellini gialli,

tanti voluminosi cuscini colorati, tutti a forma di cuore, morbidi tappe-ti bianchi e merletti come tende. “Roba da femminuccia” pensa rassegnato Otto. «Quante storie!» sbuffa Miss Penelope «A me piace così... Oh,lasciamo perdere. Piuttosto, aiutami a fare la messa in piega». Tra un bigodino e un po' di musica, la serata passa velocemente. E' l'ora della nanna. Mentre sta per addormentarsi Otto, il cane bassot-to, ricorda la sua amata casetta e pensa che non vede l'ora di tornarci. L'indomani i due, freschi di messa in piega, ripartono per una nuovagiornata all'insegna del divertimento. Da lontano, il nostro amico intravede la sua dimora ancora in fase diristrutturazione e un po' triste pensa: “Speriamo sia pronta in fret-ta...”.Una settimana dopo, Otto e Miss Penelope sono in casa a ballare la bre-akdance quando suona il campanello. Penelope, aprendo la porta, si trova davanti il capo dei bulldog chedomanda: «Vorrei parlare con il signor Otto per favore. E' qui?» «Sì, sì! Ci sono!» scodinzola con frenesia «I lavori sono finiti?» «E' tutto a posto. Può tornare a casa quando vuole». Otto, raggiante più che mai, saluta, ringrazia l'amica e se ne va. Arrivato a casa decide immediatamente di fare una torta per MissPenelope che è stata davvero gentile e disponibile. Il dolce è pronto ma ormai è sera, è ora di coricarsi. Otto, felice, pensa ai bei giorni passati e alla sorpresa che domani faràa Miss Penelope portandole la torta di ossi glassata. Appoggiato al morbido cuscino blu, sbadiglia e pensa: “Casa dolcecasa, quanto mi sei mancata! Che bello essere di nuovo qui”.

Morale Essere ospitati da un amico gentile e premuroso fa piacere a tutti manon c'è niente di meglio che stare a casa propria, insieme ai nostri fami-gliari, i nostri giochi e con le nostre abitudini.

C’ERA UNA VOLTAC’ERA UNA VOLTACasa dolce casaCasa dolce casa

LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE DAL MESE DI MAGGIO 2012 E’ IN VIA DARWIN, 31 TREZZANO SUL NAVIGLIO

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S O M M A R I OC’era una volta di Silvia Bellavitecasa dolce casa pag ...............................................2-3

Editoriale di Gaetano Ussia ...........................pag. 2-3

Un amico speciale di Giuditta Crocela tartaruga animale antico ...............................pag.5

News di Paola TresoldiNoi e loro ..........................................................pag. 6-Wow che notizie i ..............................................pag. 7

Diamo una mano al pianeta di Gabriele Porattiiterra, acqua, aria, fuoco - speciale aria terra Il fuoco e la leggenda di Icaro......................pag. 8-9 Oro nero............................................................pag.10

Alimentazione del cane di Raffaella GalloiAllergie e intolleranze.....................................pag. 11

Gli animali ci sgridano Fonte consumo consapevoleiProdotti di cosmesi: ma i test sugli animali servono? ......................................Pag. 12-13

Operazione zampa amicaecco come....................................................pag.14-15

Elenco delle convenzioni per gli associati pag. 17Vivere informati di Michela RiccoiVengo anch’io ...........................................pag. 18- 19

Viaggiare con il cuore e con un’anima insieme alla natura di Giuditta CroceSangue e arena................................................pag. 20Questo è davvero il colmo ............................pag. 21

Lo specchio della vita di Gaetano UssiaContenimento randagismo ...........................pag. 22Abbandono degli animali in estate di Elena Valsecchi .............................pag. 23

Consigli pratici per i nostri amici di Raffaella GalloiAbituare il cane al nuovo ambiente..............pag. 24

Speciale adozioni di Elisabetta BarbieriiGatti 2012........................................................pag. 25

Medicina alternativaCome difendersi dalla zanzara nostra amica nemica .....................................pag. 26Filariosi: cosa, come e quando pag. .....................27

Posta di Giuditta CroceiLe nostre domande per i nostri compagni E le nostre domande .....................................pag. 28

LA REDAZIONEEstate autunno 2012Direzione: Via Darwin 31 Trezzano sul NaviglioSede legale e operativa: Via Darwin 31 Trezzano sulNaviglioStampa: La Serigrafica s.r.l. Via Toscanelli, 26 - 20090BuccinascoDistribuzione: Poste ItalianeDirettore Editoriale: Gaetano UssiaDirettore: Francesca Giuditta CroceVice direttore: Raffaella GalloImpaginazione: New mouse creatività digitaleHanno collaborato a questo numero:G. Ussia, G. Croce, R. Gallo, S. Bellavite, P. Tresoldi, G.Porrati, M. Ricco, E. Valsecchi, E. Barbieri, C. Longobardi

UN AMICO SPECIALEUN AMICO SPECIALELa tartaruga, animale anticoLa tartaruga, animale anticoLa tartaruga è fra gli animali più antichi delmondo. È apparsa circa 220 milioni di anni fa.Ne esistono tante specie e alcune diventanograndissime. È un animale pacifico e intelligen-te, sa riconoscere chi le dà il cibo e con il tempoarriva da sola all’appuntamento con la pappa,ma fai attenzione: se non sta bene in un luogo,non ci pensa due volte e fugge via. La tartarugaè ricoperta da un guscio robusto e colorato chia-mato corazza, la parte superiore si chiama cara-pace, quella inferiore piastrone. Il suo musettofinisce con una specie di becco, simile a quellodegli uccelli, e ha la testa retrattile, se spariscenella corazza non la vedi più.Una curiosità che ti permette di conoscerlameglio ogni anello sulla corazza indica un perio-do della sua vita che può essere così longevo daraggiugere, per la tartaruga di terra i 120 annimentre per quella di acqua solo i 20 anni.Comunque gli anni le hanno regalato intelli-genza e discrezione che possiamo trovare comecaratteristiche in tutte le tartarughe che possonoassumere svariate dimensioni e diversi coloriTestuggine o tartaruga! Si può chiamare “testug-gine” quella di terra, “tartaruga” quella diacqua.

HA BISOGNO DI...

PER LA TESTUGGINE: Se vive in giardino, recintalo, altrimenti scappa,mettici una casetta. Arreda il suo nido con pian-te, rocce, tronchi, legnetti. Se invece vive in casaprocurati un TERRARIO: una vasca grande conil fondo ricoperto di terra, sabbia e sassolini, tru-cioli di cartone o carta.

PER LA TARTARUGA:Vive nell’ACQUATERRARIO: una vasca rico-perta, di ghiaia e acqua, con una terrazza dovegiocare e mangiare. Nel suo habitat possiamomettere: piante, rametti, pezzetti di sughero,come colline, su cui arrampicarsi.

CHE COSA MANGIA?La tartaruga è molto ghiotta ma è bene darle laquantità di cibo giusta, agli stessi orari e prefe-ribilmente nello stesso posto.

Quella di terra è erbivora, quella di acqua èghiotta anche di carne e pesce, ma non disdegnafrutta e verdura. In generale la giusta quantità dicibo per la tartaruga è pari alle dimensioni dellasua testa.

MENÙ VEGETARIANO:insalata, cicorie, radicchi, trifoglio, zucchine,carote, pomodori, frutta.

MENÙ CARNIVORO: lombrichi, insetti, pesci, crostacei e molluschi,fegato, carne macinata.

CIBI PROIBITI:carne, latticini, farinacei, salumi, banane.

IMPORTANTE: lasciare sempre, una scodella con dell’acqua: habisogno di bere molto.

ABITUDINIQuando le giornate si accorciano e la tempera-tura scende, la tartaruga va in letargo: dormetantissimo, fino a primavera. Prima di mettersi ananna sta un po’ a digiuno: dormire a stomacopieno non fa bene a nessuno!

COME MANEGGIARLA:Nonostante la corazza, la tartaruga non è cosìrobusta. Afferrala fra il pollice e l’indice, sotto esopra il suo corpo come fosse un panino.Attenzione a non farla cadere!

S.O.S VETERINARIO SE:NON MANGIA, HA LA PELLE SECCA HAFERITE, GONFIORI O PARASSITI RESPIRAMALE, SI MUOVE CON DIFFICOLTA’, CAM-BIA COLORE.

AMICI PER TANTO TEMPOL’amicizia con una tartaruga può essere di lungadata e molte volte si crea un feeling speciale coni bambini curiosi di scoprire il mondo attraver-so gli occhi della loro lenta amica ma riflessiva etenace.

UN MONDO DI COLORINel mondo ci sono tra le 15.00 e le 20.000specie di farfalle. Sono insetti magnifici chesi nutrono principalmente del nettare deifiori e in questo modo favoriscono l’impol-linazione, trasportando il polline anche perlunghe distanze. Il loro habitat però è inpericolo. I territori più a rischio apparten-gono a governi poveri, ai quali enormi pro-blemi politici e sociali non permettono didedicarsi alle questioni ambientali. Cosafare allora per salvare le farfalle?Un’iniziativa utilissima che non tutti, cono-scono sono le “Case delle Farfalle”, struttu-re sparse in tutto il mondo in cui possiamoandare a vedere, vive e integrate in ripro-duzioni fedeli dei loro ambienti naturali,migliaia di splendide farfalle. Due strutturedi questo genere ci sono anche in Italia: lacasa delle Farfalle di Bordano (Udine) el’Oasi delle Farfalle di Milano.La Casa delle Farfalle comprende, otre a

mille metri quadrati di serre climatizzate,diverse mostre tematiche, un giardinoesterno per le farfalle locali e un centrodidattico con laboratori, aree video e 8postazioni interattive per giocare, impararee confrontarsi su ciò che si è appreso.Migliaia di farfalle, libere di volare, ciaccompagnano lungo un percorso che cifarà visitare l’Amazzonia, le ricche forestepluviali asiatiche e le misteriose giungleafricane. Oltre alle splendide farfalle, ilcentro ospita centinaia di piante e animaliche, con le loro storie, ci rivelano i piùavvincenti “segreti” della natura! Le farfal-le ospitate nelle case delle farfalle di tutto ilmondo provengono da allevamenti distri-buiti in vari paesi tropicali. Visitare una casa delle farfalle permette allebutterfly-farm di esistere e rappresenta unconcreto aiuto per le foreste e gli uominiche vi abitano. Cosa aspettiamo a dare ilnostro contributo visitandone una? L’Oasi

delle Farfalle diMilano è un angolodi foresta pluvialetropicale in cui vola-no centinaia di farfallemulticolori e si posso-no ammirare piante eanimali spettacolari. Ilpercorso si sviluppa sucirca 200 metri quadrati coperti. AI suointerno potremo visitare anche l’esposizio-ne naturalistica “Mimetismo, l’Artedell’Inganno”, nella quale il visitatore potràmettersi alla prova, cercando di individua-re bizzarri animali mimetici, così similiall’ambiente circostante da rappresentareuna vera sfida! L’oasi inoltre ospita centina-ia di farfalle, libere di volare in un ambien-te di foresta pluviale rigorosamente ricrea-to, e diversi esemplari di insetti esclusivi,come il gigantesco scarabeo rinocerontemalese e la mantide foglia.

"Abbandono Estivo"

Mi hai insegnato ad attenderti, paziente, quando andavamo insieme per le spese:

così aspettavo, seduto fuor dall'uscio poiché fuori era scritto che lì non potevo entrare

Abbiam giocato anche, più volte, a nascondino: ma ti trovavo sempre (ho naso fino); ma quando la pallina

anche ieri m'hai tirato, perché non l'hai ripresa e te ne sei andato?

Che strano, il posto dove m'hai lasciato la strada è dritta, non c'è il panettiere, né c'è il lattaio,

neppure il salumiere e non capisco neanche perché mai ci siamo andati in auto, a far spese.

Ora, comprendo, sarai indaffarato o qualche impedimento t'ha bloccato; ma io son stanco qui di rimanere, il sole è caldo, ho sete, vorrei bere...

Sono già stanco pure d'abbaiare il sole picchia, mi par di morire, in lungo e in largo, sulla strada ho cercato:

con ansia e affanno, tracce tue non ho trovato.

Perché non torni ad abbracciarmi? Le coccole mi mancano, più ancora della pappa.

Beh, sai cosa ti dico? Io, come sempre, me ne starò buono qui e ti aspetto... AMICO.

(Luciana Bianchi Cavalleri)

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N O I E LO R On e w s

W O Wc h e n o t i z i e

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Che record!Quando si rizza sulle zampe per la prima volta il picco-lo di giraffa misura già 2 metri!E’ il cucciolo di animale più alto del mondo.La mamma misura più di 4 metri e le giraffe più grandiraggiungono i 6 metri: potrebbero spiluccare le piante diun balcone al secondo piano

Gli adulti hanno meno ossa dei bambini?

Il bambino ha circa 350 ossa. L’uomo ad

ulto ne ha al mas-

simo 200. Si sono perse per strada durant

e la crescita?

Sicuramente no: il fatto é che, con gli ann

i alcune ossa di

piccole dimensioni si uniscono per forma

re un osso più

grande. Cosi i neonati, a prova che l’ossat

ura del cranio

deve ancora saldarsi, hanno la cosiddetta

“fontanella” sulla

sommità della testa. Alla fine il cranio di

un adulto risulta

formato da 26 piccole ossa saldate insiem

e e bloccate.

L’unico osso snodato e capace di muover

si è la mandibola.

L’uomo adulto però, grazie allo studio del

l’anatomia, ha

recuperato la famosa costola ceduta da Ad

amo a Eva.

Il sole scotta? Il sole e un’immensa palla di fuoco, alimentata da combustio-ni di gas. Nel punto più centrale si sviluppa una temperaturache raggiunge i 15 milioni di gradi. Ma all’esterno, la superfi-cie del sole è molto meno calda, quasi seimila gradi.Come mai sulla terra non subiamo le conseguenze di tempe-rature tanto alte? E’ merito della distanza che ci separa dal sole (150 milioni dichilometri) e, soprattutto, dell’atmosfera che fa da filtro protet-tivo.

Si sente freddo dopo aver fatto la doccia? Il corpo disperde continuamente energia termica, cioè calo-re.Quando è bagnato dopo la doccia ne consuma ancora di piùperché la pelle tenta di far asciugare l’acqua utilizzandomolta energia. La trasformazione di un liquido (l’acqua) inun gas l’aria si chiama evaporazione. Dopo aver fatto la doc-cia, o comunque quando si è bagnati, si avverte un brivido di freddo perché l’acqua, nell’evaporare, assorbe il calore delcorpo.

L’ elefantino viziatoSe vogliamo valutare la vita sociale d

egli animali con criteri

umani possiamo dire che il piccolo di elefante nonostante

I’aspetto mansueto, ha il suo bel “caratterino” e spesso si

comporta in modo capriccioso. Gli etologi danno la colpa alla

generosità e alle dolcezza delle femmine. Le quali si uniscono

in branchi numerosi e formano grandi gruppi, da cui

escludono i maschi, per occuparsi della cura dei piccoli e per

assecondare ogni loro richiesta.

Un futuro giganteIl piccolo di anaconda misur

a quasi un metro.

Da adulto potrà superare gli 8 metri e riuscirà a ingo-

iare un caimano intero!

Un appetito impressionante!L’elefantino inizialmente si nutre soltanto del latte dellamamma.Può bere 10 litri al giorno: è come se prendesse 40 biberon!All’età di un anno comincia a mangiare erba, ma continua a poppare il latte fino a 4 o 5 anni

E’ dura essere una tigreE’ raro che più di due cuccioli sopravvivano fino all’età adulta:i meno forti muoiono di malattia, di fame o per una ferita dicaccia.

Che strano papàMamma ippocampo affida le uova al papà, che le tiene in una

tasca del proprio ventre.Così, dopo la schiusa i piccoli ippocampi escono dalla pancia

del papà.

Negli USA i Vigili del fuoco hanno presocome mascotte dei cani di razza dalmataPerché in passato tali cani correvano accanto ai cavalli chetrainavano i carri antincendio mordendone le zampe perspronarli e favorendo lo sgombro delle vie.Dopo l’avvento dei camion e delle sirene il legame con i dal-mata si è conservato a livello simbolico

Orecchie rinfrescanti

Le orecchie di cuccioli

di fennec diventeranno

grandi come

quelle della loro mamm

a! Potranno così scovare

più

facilmente le prede: pic

coli roditori, lucertole o

uccelli.

Non è tutto: il calore de

l corpo fuoriesce attrave

rso le orecchie!

Infatti esse servono anch

e come climatizzatore.

I fenicotteri sono di colore rosa?

Appena nati i fenicotter

i sono di un colore spen

to, un bianco

tendente al grigiastro. S

oltanto quando crescon

o diventano di

quel rosa vivace e inten

so che li distingue. Mer

ito del cibo che

trovano negli stagni e d

i cui sono particolarme

nte ghiotti: dei

piccoli crostacei rossi, a

metà fra i gamberetti e

i granchi.

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D I A M O U N A M A N OD I A M O U N A M A N OA L P I A N E TAA L P I A N E TASOS 4 elementi:SOS 4 elementi: terra acqua, aria, fuoco.terra acqua, aria, fuoco.

Il fuoco e la leggenda di IcaroIl fuoco e la leggenda di Icaro

Il nostro rapporto con l’energia preve-de una continua crescita della suadomanda: il progresso viene confusocon la voracità e futilità dei consumi,e l’economia ignora i costi dei dannicollaterali che vengono prodotti. Èindispensabile attuare una rapidatransizione alle energie rinnovabiliper contenere le conseguenze dei cam-biamenti climatici: tuttavia, un’abbon-danza di energia pulita non risolve-rebbe comunque i nostri problemi disostenibilità.

ENERGIA PER MODIFICARE

Il nostro Sistema Solare si è formato circa4 miliardi e mezzo di anni fa, molto pro-babilmente da una nube gassosa che hainiziato ad addensarsi e quindi a ruotare,generando un nucleo centrale contenentela quasi totalità della massa, ed una seriedi piccoli corpi intorno che si sono poi tra-sformati negli attuali pianeti. Il Sole, cen-tro del nostro Sistema, è una stella nananella quale si sviluppa un processo difusione nucleare autoregolata: significa

che la quantità di energia emessa è stabilenel tempo. Grazie a questa emissione con-trollata, noi umani e tutte le altre creatu-re che abitano il pianeta abbiamo le con-dizioni adatte per poterci vivere. Fra 5miliardi di anni circa, tutto l’idrogeno pre-sente sul sole si sarà trasformato in elio, lafusione nucleare si spegnerà, e la stelladiventerà una gigante rossa, che prima siespanderà, inghiottendo i pianeti più vici-ni come la Terra, e poi diventerà una nanabianca, che gradatamente andrà manmano a spegnersi.L’esistenza del sole, e la sua modalità dirilasciare energia, è una delle tante con-

cause favorevoli che in un periodo da duea quattro miliardi di anni fa hanno contri-buito alla nascita della vita sulla Terra:grazie alla formazione di un’atmosfera, ilcalore in arrivo ha potuto essere imprigio-nato, permettendo di stabilire e mantene-re una giusta temperatura; le piante, attra-verso il processo di fotosintesi, hannocominciato a produrre le sostanze nutriti-ve che stanno alla base della complessacatena alimentare che vi poggia sopra,

mentre le differenze di temperatura sullasuperficie hanno originato i venti, lenuvole e la pioggia che alimentano ilgrande ciclo dell’acqua, ed hanno anchefatto nascere le correnti marine.Le creature viventi presenti sul pianeta sisono fatte bastare tutto questo: la loro esi-stenza si è basata sull’energia provenientedal sole, mentre la loro tattica di sopravvi-venza è stata quella di sfruttare le lororisorse per migliorare le capacità di adat-tamento all’ambiente circostante. Circaduecentomila anni fa, con derivazione daiprimati, si è perfezionata la specie HomoSapiens: i suoi appartenenti hanno sceltouna strategia completamente diversa, checonsiste nell’utilizzare le risorse della spe-cie per modificare l’ambiente circostante.Per compiere queste trasformazioni, chesono state sempre più radicali ed hannosubito un’evoluzione drastica negli ultimidue secoli, Homo Sapiens è andato manmano alla ricerca di fonti di energiaaggiuntive rispetto a quella muscolareproveniente dal suo naturale metaboli-smo: fuoco, energia da trazione animale,vento, energia idraulica, sfruttamentodella geotermia, poi uso massiccio deicombustibili fossili, ed anche fissionenucleare. Questa ricerca affannosa diquantità di energia sempre crescenti, e leconseguenti trasformazioni dell’ambienteche grazie al reperimento di questa ener-gia sono state messe in atto, hanno altera-to degli equilibri naturali molto delicati.Non c’è alcun dubbio che dobbiamo velo-cissimamente affrancarci dall’uso deicombustibili fossili, allo scopo di generareenergia più pulita di quella che oggiimpieghiamo: non deve sembrare tuttaviache i nostri problemi possano essere risol-ti soltanto con questo. Infatti, nonostantetutti i miglioramenti tecnologici, il nostromodello produttivo continua ad essereprimitivo ed intrinsecamente imperfetto:esso preleva della materia dall’ambiente, ea seguito di processi più o meno comples-si, la trasforma anche solo parzialmente inun rifiuto, che oltre ad essere spesso dan-

noso per la salute, ha il difetto di nonpoter più essere riutilizzato. Ancheammettendo che possiamo uscire indennidai gravi problemi derivanti dai cambia-menti climatici che abbiamo indotto, l’al-tro nostro problema è l’intensità della pro-duzione che sostiene la nostra attuale eco-nomia, interamente basata sui consumi.Un’ampia disponibilità di energia pulita ea basso costo non porrebbe freno ai pro-cessi produttivi, e tutto il sistema si arre-sterebbe comunque nel giro di poco, pertotale esaurimento delle risorse terrestri.Non è quindi il reperimento di grandiquantità di energia che può salvare ilnostro modello dal collasso: la strada èquella di imparare a ridurre gli sprechi emigliorare l’efficienza, contenendo i con-sumi, che non dovrebbero crescere maviceversa diminuire.

FINESTRE CHE SI APRONO, FINESTRE CHESI RICHIUDONONel momento in cui l’umanità ha iniziatoad utilizzare i combustibili fossili, nellafattispecie il petrolio, si è aperta una fine-stra su un enorme serbatoio di energia:abbiamo avuto accesso ad un concentratodi sole derivante dalla somma dei contri-buti accumulati su un arco temporale diun centinaio di milioni di anni. Possiamopensare ad un salvadanaio nel quale ognigiorno il sole ha continuato ad aggiungeredei nuovi risparmi. Noi abbiamo trovatosottoterra questo salvadanaio, lo abbiamorotto, e abbiamo cominciato ad attingereenergia dall’enorme capitale che giacevaaccantonato. Il motivo per cui ha potutogenerarsi e crescere molto rapidamente lanostra moderna economia è stato il rap-porto estremamente favorevole tra un bas-sissimo costo iniziale di estrazione e di raf-finazione del combustibile ed una enormepotenza disponibile: ognuno degli 86milioni di barili di petrolio che il mondoconsuma ogni giorno contiene un’energiaequivalente a 25.000 ore-uomo di lavoro;secondo i normali orari in vigore, signifi-ca 10 anni di attività di una persona.

Grazie a questo patrimonio energeticosiamo stati in grado di muovere ogni gior-no, a costi assolutamente irrisori, unnumero spropositato di automobili, auto-treni, navi ed aerei: la produzione dimerci ed oggetti ha raggiunto dei ritmiimpensabili, i modelli consumistici si sonopropagati dall’occidente ai paesi con eco-nomie emergenti, e in soli 50 anni lapopolazione del pianeta è più che raddop-piata. È stata una vera pacchia, per iltempo che è durata: ora però le estrazionie le raffinazioni più facili sono terminate,il costo del carburante comincia a salire, evisto che ci troviamo in un mercato mon-diale strettissimamente legato al petrolio,tutte le logiche produttive ed economichestanno iniziando a cambiare. È finito iltempo della potenza fossile a buon merca-to, ma noi non vogliamo prenderne atto:di petrolio ce n’è ancora, ma ora la fine-stra non è più spalancata come prima.Purtroppo, non solo l’economia ma anchela cultura contemporanea non sono asso-lutamente pronte a concepire gli elementidi straordinarietà e di non riproducibilitàche hanno contraddistinto il periodo stori-co che abbiamo recentemente vissuto, eche ora si sta man mano concludendo.

LA MOSSA IMPREVISTAIl petrolio deriva da foreste e residui orga-nici sedimentati e progressivamente spro-fondati, che grazie a particolari condizionidi pressione e di temperatura hanno potu-to trasformarsi nel prezioso oro nero: conquesto processo estremamente lento, lanatura ha spostato delle ingenti quantitàdi carbonio dal suolo al sottosuolo.Estraendo il petrolio dal terreno e bru-ciandolo, noi abbiamo spostato di nuovoin superficie il carbonio, che combinando-si con l’ossigeno, ha generato dell’anidridecarbonica. Questo gas, che è naturalmen-te presente in atmosfera, svolge delle fun-zioni analoghe al tetto di una serra cheimprigiona all’interno di essa il caloresolare. A partire dall’inizio della rivoluzio-ne industriale, le concentrazioni di anidri-

de carbonica in atmosfera hanno comin-ciato velocemente ad aumentare: il tettodella serra terrestre ha iniziato ad ispessir-si e la temperatura media del pianeta ègradualmente salita. A peggiorare la situa-zione hanno pesantemente contribuito leselvagge deforestazioni con le quali perscopi commerciali non solo abbiamodistrutto degli habitat naturali essenziali,ma abbiamo fatto scomparire l’effettomitigante delle piante, che concorrono amantenere costante il livello di anidridecarbonica.Qualcuno potrebbe pensare che l’elemen-to determinante di questo processo siastata la quantità del nostro ritrasferimentodi carbonio in superficie. Invece non ècosì. La Terra, senza provocare alcundanno, sposta continuamente tra i varicomparti terrestri (suolo, oceani, atmosfe-ra) delle quantità di carbonio ben piùgrandi di quelle che noi abbiamo mosso: sitratta tuttavia di movimenti previsti, chefanno parte delle dinamiche naturali ter-restri. Ciò che ha fatto sbilanciare il siste-ma è stata la repentinità e l’imprevedibili-tà della nostra azione: in pratica, il piane-ta non si aspettava che avvenisse questoevento. Possiamo rappresentare la cosa inquesto modo: abbiamo una grande vascanella quale dei grossi rubinetti versanomassicce quantità di acqua. Nel contempo, altrettanti scarichi la smal-tiscono, creando una condizione control-lata di equilibrio. La vasca è piena finoall’orlo, ma da essa non tracima fuorinemmeno una goccia perchè i flussi sonoperfettamente bilanciati. Arriva un’omino,che ha in mano una brocca d’acqua: senzaalcun preavviso la versa nella vasca. Conquel contributo pur piccolo, il nostro pro-tagonista provoca la tracimazione, perchèil gesto repentino (per i tempi terrestri,poche decine di anni sono eventi istantan-tei) non era stato previsto dal sistema, chenon ha avuto il tempo di reagire, e di met-tere in gioco dei meccanismi di riequili-brio.

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Tutti i proprietari di animali domestici, almomento dell’adozione, si chiedono se siaopportuno alimentare l’animale in modo“casalingo” oppure “industriale”, trala-sciando però l’informazione riguardo i cibiche davvero fanno male al cane.Indipendentemente dal tipo di preparazio-ne del pasto, è opportuno sapere che alcu-ni alimenti presenti nelle nostre case pos-sono essere davvero rischiosi, perché maltollerati dall’apparato digerente canino,che è prevalentemente carnivoro.

Gli alimenti dannosi più comuni sonoil cioccolato, eccessive quantità divegetali, uva, uvetta, funghi, aglio,cipolle, porri, the, caffè, alcolici, pro-dotti contenenti xilitolo (ad es. cara-melle), sale eccessivo.

Oltre a ciò, non bisogna dimenticareche nell’arco della vita del cane pos-sono sorgere delle allergie e/o delleintolleranze a particolari cibi, conconseguenti reazioni, anche gravi,sull’intero organismo.

Sia l’allergia che l’intolleranza ad unalimento consistono nella incapacitàdell’organismo di accettare unadeterminata sostanza assunta;la differenza tra le due cose èche l’allergia provoca una rea-zione del sistema immunitario, men-tre la seconda no.

Entrambe possono avere conseguenze visi-bili ad occhio nudo, come flatulenza, peloopaco, infezioni od infiammazioni cuta-nee, oltre a malfunzionamenti dell’appara-to digerente. Nel caso dell’allergia, indipendentementedalla quantità, la sostanza immessa vieneritenuta “pericolosa” dal corpo e scaturi-sce un meccanismo immunitario in gradodi contrastarla.

Quando si ha un’intolleranza alimentare,

invece, la gravità dei sintomi è strettamen-te correlata alla quantità dell’ingredienteingerito: maggiore è la quantità, maggior-mente visibile/grave sarà la reazione.Nel cane solitamente l’allergia e/o l’intol-leranza sono legate soltanto al cibo, in par-ticolare all’assunzione di carni bovine, fru-mento, mais, prodotti caseari, uova, soia.I sintomi principali che possiamo riscon-trare, soprattutto con l’aiuto di una visitaveterinaria, sono molteplici.A livello cutaneo possiamo riscontrareprurito, irritazioni/lesioni nell’orecchio,sul collo o nella zona perianale, oltre acongiuntiviti e lacrimazioni.

Per quanto riguarda l’apparato gastro-intestinale/urogenitale spesso i sintomisono molto dolorosi e stressanti per l’ani-male, come vomito, diarrea, coliti, sin-ghiozzi, cistiti, gonfiore addominale. Avolte le allergie e le intolleranze possonoavere risvolti gravi sul sistema nervoso:iperattività, crisi epilettiche, affaticamentoprecoce, sbalzi tempestivi d’umore.Tutte le razze canine possono essere sog-gette a queste patologie ma è bene sapereche alcune sono geneticamente più predi-sposte rispetto ad altre, quindi è opportu-no avere per loro un occhio di riguardo.

Queste razze sono il Pastore Tedesco, ilChow Chow, lo Sharpei, il Bassotto, il

Dalmata, il Labrador e il GoldenRetriever, il Boxer, il CockerSpaniel, il Westhighland WhiteTerrier ed il Setter Irlandese.

Prevenire è possibile, assicurandoci dialimentare il nostro cane in manieracorretta ed equilibrata, abbastanzavaria (ma non troppo), chiedendosempre il consiglio del veterinarioal momento dell’adozione, durantele successive età evolutive e inconcomitanza di cambiamentifisici (come la sterilizzazione oun’operazione chirurgica). Se non abbiamo il tempo suffi-

ciente per preparare pasti completia casa, possiamo tranquillamente

fornirci nei negozi, in quanto oggigior-no esistono aziende competenti cheproducono pasti ipoallergenici facil-mente digeribili e adatti a tutti i tipi dicane.

PANE E ORO NEROAll’inizio degli anni ’60 si è avviato unprocesso che viene definito rivoluzioneverde: il petrolio ha cominciato ad essereutilizzato in agricoltura come sostitutodelle braccia umane e della forza di tra-zione animale; l’uso capillare di trattori,mietitrebbie, e in generale di macchineagricole ha consentito l’esodo verso lecittà delle popolazioni che vivevano inzone rurali; l’occupazione si è spostata daicampi all’industria. Grazie alla petrolchi-mica, sono stati prodotti i fertilizzanti e ipesticidi che insieme all’impiego massic-cio della meccanizzazione hanno fattoaumentare la produttività agricola di duevolte e mezzo rispetto ai metodi di coltiva-zione tradizionali. Questo aumento di resaha consentito di produrre il cibo per poternutrire i 7 miliardi di persone che oggiabitano il pianeta. Putroppo, l’attualemodello economico ha fallito completa-mente gli obiettivi di redistribuzione dellaricchezza, perchè più di un miliardo dipersone vive sotto la soglia di povertà:significa che il denaro che queste guada-gnano non è sufficiente a comperare ilcibo di cui necessitano per sopravvivere.La rivoluzione verde, comunque, ci haresi totalmente dipendenti dal petrolio,anche sotto il profilo alimentare: ad oggiin ciascuna caloria alimentare che assu-miamo ci sono circa 10 calorie di combu-stibile fossile che risultano indispensabiliper produrla. Il problema che dovremoaffrontare con il progressivo aumento dicosto del petrolio è enorme: allo stato del-l’arte non ci sono modi per poter sintetiz-zare artificialmente i componenti con cuisi producono i fertilizzanti, e la trazioneelettrica non è pronta a muovere queitrattori e quelle mietitrebbie che sostitui-scono le braccia. Il risultato è che il costodel cibo aumenterà di conseguenza aquello del petrolio, allargando ulterior-mente il numero di persone che non pos-sono permettersi di acquistarlo. Gli stessicombustibili fossili sui quali si è fondata laproduzione agricola a partire dalla rivolu-zione verde sono quelli che hanno inne-scato il fenomeno dei cambiamenti clima-tici: in tutto il mondo sono in atto fenome-

ni di desertificazione, le precipitazioniviolente ed improvvise che derivano dalleestremizzazioni dei fenomeni causanoaltrettanti danni, per cui la resa delle col-tivazioni è già oggi in calo. Questo scena-rio inquietante non smuove tuttavia lecoscienze, perchè non stiamo mettendo inatto dei veri cambiamenti: continuiamo adare per scontato che le cose straordinarieche il tesoro sepolto ci ha permesso di farepossano protrarsi per sempre.

LA TEMPESTA PERFETTALe economie continuano a basarsi sullacrescita continua, ignorando che la fini-tezza fisica del nostro pianeta non permet-te di realizzarla. Grazie alle riserve di soleche abbiamo trovato sottoterra siamo riu-sciti ad aumentare la produzione indu-striale e alimentare, popolando il pianetadi individui che fin dalla nascita devonotrasformarsi in voraci consumatori ondepoter sostenere l’economia: nello stessotempo questi distruttori esauriscono anchele risorse del pianeta, ma questo fatto nonviene considerato. Il tesoro energeticonon è ancora terminato, ma il suo sfrutta-mento diventa man mano più gravoso:questo inconveniente sta mettendo in crisiun sistema economico che si è basato sul-l’uso sfrenato di energia a basso costo. Lastessa energia che ci è parsa così economi-ca ha poi rivelato di avere un costoalquanto salato, pagato sotto forma di alte-razioni climatiche che ora causano cre-scenti disastri, e rendono il pianeta sem-pre più inabitabile ed improduttivo a finialimentari. Data la progressiva diminuzio-ne di resa del suolo, dato il prezzo cre-scente del combustibile che ci permette disfruttarlo, il buonsenso suggerirebbe dipreservare la terra, che noi invece conti-nuiamo inarrestabilmente a cementifica-re: in Italia, 70 ettari di territorio sparisco-no ogni giorno sotto l’asfalto e il cemento.La carne è un alimento a bassissima resa,a parità di terreno coltivato può nutrirecirca un decimo delle persone che unadieta vegetariana permetterebbe di soste-nere; inoltre consuma moltissima acqua,ed è la principale responsabile delle defo-restazioni, che a loro volta incidono sulriscaldamento globale e sull’esaurimentodegli ecosistemi. Ciò nonostante, in tutto ilmondo i consumi di carne sono in aumen-to. Incuranti di tutto questo, stiamo desti-nando sempre più suolo alle coltivazioniche producono biocarburanti: ci preoccu-piamo di dare cibo alle macchine, dellequali non possiamo più fare a meno, comenei films di fantascienza che vedono la vit-toria dei robot sugli umani. Ora anche ivoli di linea, le portaerei ed i mezzi mili-

tari stanno progressivamente converten-dosi all’uso di questi combustibili, perchèla produzione di greggio convenzionale èin declino; diamo per scontato che lo sta-tus quo deve restare inalterato e cerchia-mo di supplire al deficit attraverso delleforme alternative con le quali, per stradetraverse, poterci procurare quel combusti-bile di cui siamo totalmente dipendenti:peccato che per fare un pieno di biocarbu-rante di prima generazione ad un’autovet-tura dobbiamo utilizzare una quantità dicibo che potrebbe sfamare una personaper un anno. Nel caso di biocarburanti peraviazione, il bilancio è molto più sfavore-vole, a scapito naturalmente degli umani.

ALI DI CERA CHE STANNO PERSCIOGLIERSI

Una concentrazione di anidride carbonicapari oggi a 395 parti per milione in conti-nua inarrestabile crescita, contro le 280parti per milione stabili dell’epoca pre-industriale. Quasi un grado di innalza-mento della temperatura media del piane-ta nell’ultimo secolo. La completa fusioneestiva dell’artico ormai alle porte. Unpanorama politico nel quale i paesi in viadi sviluppo accusano quelli industrializza-ti di non voler assumere impegni, mentrequelli industrializzati accetterebbero difarlo se i paesi in via di sviluppo e lenuove economie facessero altrettanto. IlProtocollo di Kyoto, unico accordo vinco-lante sottoscritto dalla comunità interna-zionale, va in scadenza senza che esista lavolontà di siglarne dei nuovi: un vuotonormativo che non ha precedenti nellastoria delle Nazioni Unite. Questo è il qua-dro del nostro volo: forse Homo Sapiens,prima di trasformare il mondo così radi-calmente, avrebbe dovuto pensare un pòmeglio se quello che stava facendo erarealizzabile.

Gabriele PorratiCoordinatore del Progetto Cambiamo

www.cambiamo.org

ALIMENTAZIONE DEL CANEALIMENTAZIONE DEL CANEAl lerg ie e in to l leranzeAl lerg ie e in to l leranze

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In breve, possiamo dire che l'etichettaapposta sul prodotto non ha alcun valore(simbolo del coniglietto, scritta "cruelty-free", ecc.) perché si riferisce solitamenteal prodotto finito, mentre il problemasono i test su animali per i singoli ingre-dienti che compongono il prodotto finito.Se si vuole andare sul sicuro, occorrecomprare SOLO i prodotti delle ditte indi-cate nella "lista delle ditte cruelty-free".

QUALI SONO I TEST DI TOSSICITÀQuando una nuova sostanza chimica deveessere messa in commercio, essa deveessere sottoposta a una serie di test detti"regolatori" (cioè obbligatori per legge)per attestare la sua sicurezza per i consu-matori. Tali test, detti "test di base", sonoraggruppabili in queste categorie:

1. Tossicità acuta (misura l'effetto di altedosi della sostanza in un'unica sommini-strazione); 2. Mutagenesi (la capacità della sostanzasotto test di far mutare le cellule dell'orga-nismo); 3. Tossicità ripetuta (dosi più basse perperiodi di tempo più lunghi; qui sonocompresi anche i test di "tossicità croni-ca", che, se eseguiti su animali, vengonosvolti per tutta la durata della vita dell'ani-male); 4. Tossicità riproduttiva o teratogenicità(la capacità della sostanza di creare difettinella prole).

I dati per queste categorie di "effetti dellasostanza" devono essere resi disponibiliper qualsiasi nuova sostanza chimica. Vanotato che ognuna di queste categoriecomprende vari tipi di test, non uno solo.

Per quelle sostanze chimiche che verran-no poi usate come ingredienti nei prodot-ti cosmetici sono inoltre obbligatori altritest più specifici, che ricadono in questecategorie:A. Irritazione della pelle;B. Corrosione della pelle;C. Fototossicità (interazione con la luce econseguenti effetti tossici);

D. Fotoirritazione (interazione con la lucee conseguenti effetti irritanti);E. Assorbimento percutaneo (azione dipenetrazione nell'organismo);F. Irritazione dell'occhio.

Infine, ci sono dei test che sono specificiper i farmaci, MA alcuni di questi vannoeseguiti anche per gli ingredienti deicosmetici, perché un cosmetico è definitotale solo se ha un'azione locale (pelle,occhio, ecc.). Se può invece reagire conl'organismo ed essere metabolizzato, èscientificamente da considerare un farma-co, anche se poi viene venduto comecosmetico. Dipende quindi dal tipo diingrediente: un ingrediente ad alta pene-trazione entrerà in contatto con organiinterni e quindi subirà anche i test per far-maci, un ingrediente a bassa penetrazionesolo quelli per cosmetici. Quindi varia dacaso a caso (circa nel 50% dei casi sononecessari test specifici per farmaci).

I test comuni per farmaci e cosmetici, manon eseguiti invece per le altre sostanzechimiche, sono i test di tossicocinetica, cheservono per capire come la sostanza rag-giunga le cellule e gli organi e causi even-tuali danni biologici.

Oltre a tutto questo esistono poi i test delprodotto finito, quindi non del singoloingrediente, ma del composto formato davari ingredienti.

CHE COSA È ATTUALMENTE VIETATONELL'UE E DA QUANDOFino a non molti anni fa, praticamentetutti questi test venivano eseguiti su ani-mali: si tratta di test invasivi, dolorosi, eche terminano con la morte dell'animale(che muore a causa del test o perché vieneucciso dopo il test). Gli animali usati eranosoprattutto conigli e roditori.

Grazie a una battaglia durata decenni edancora in corso, oggi una parte di questitest non viene più eseguita su animali e,almeno in Europa, sono vigenti dei veri epropri divieti di test su animali relativa-

mente alle varie categorie sopra citate.Vediamo quali sono i divieti in vigore.

Dal 2004 sono vietati i test su animali delprodotto finito (quindi il singolo shampoo,crema, trucco, ecc.).

Dal marzo 2009 sono stati vietati unacospicua serie di test su animali per gliingredienti nel caso in cui l'ingrediente siausato per la produzione di cosmetici. Ildivieto prevede che non si possano usareanimali per questi test all'interno dell'UEe non si possano vendere all'internodell'UE dei cosmetici che usino ingredien-ti sottoposti a test su animali, anche se itest sono stati eseguiti fuori dell'UE (quin-di divieto di test e divieto di vendita).

Tali test sono in parte dei test di base, inparte test specifici per i cosmetici. Quellivietati sono i test di base che abbiamonumerato con 1 e 2 (tossicità acuta emutagenesi), e TUTTI i test specifici per icosmetici, quelli che abbiamo indicatocon a-f.

Il dossier pubblicato il 13 settembre 2011dalla Commissione Europea spiega peròche questi test ad oggi sono solo parzial-mente coperti da metodi alternativi con-validati e che quindi rimangono ancoradelle aree grigie per le quali metodi alter-nativi senza animali legalmente validi nonesistono.

Le aree ad oggi coperte sono tutti i testspecifici tranne l'ultimo, cioè a-e, mentreil punto f (irritazione dell'occhio) è soloparzialmente coperto. Per quanto riguar-da i test di base 1 e 2, essi sono copertisolo parzialmente.

Cosa significa questo, nella pratica?Significa che se una nuova sostanza chimi-ca dovrà essere usata come ingrediente inun cosmetico, il produttore dell'ingredien-te NON POTRA' eseguire su animali i testdi base 1 e 2 e tutti i test specifici a-f. Il produttore presenterà quindi alla com-missione incaricata di valutare la sicurez-

za dell'ingrediente i dati di cui è in possesso dai suoi test senza ani-mali. Se la commissione valuterà tali dati sufficienti, l'ingrediente potràessere usato, altrimenti no.Viceversa, se l'ingrediente sarà usato per altri prodotti, non cosme-tici, i test che verranno fatti saranno sicuramente quelli senza ani-mali già convalidati per i punti 1 e 2 (tossicità acuta e mutagene-si), perché, ove sono disponibili test alternativi, è obbligatoriousarli; però, sempre all'interno di queste aree, saranno in genera-le eseguiti anche test su animali, per tutti gli aspetti non ancoracoperti da quelli alternativi. Ogni nuovo test di base validato andràa sostituire uno o più test su animali, e lo sviluppo di tali alterna-tive sarà incentivato proprio dalla necessità di averle disponibili

per gli ingredienti cosmetici.

Come spiega il comunicato della Commissione Europea, negli ulti-mi 20 anni l'UE ha erogato 200 milioni di euro di contributi perlo sviluppo di tali metodi alternativi. Oltre all'ECVAM, l'istituto europeo per la convalida dei metodialternativi, nel 2005 è stata anche creata la Partnership Europeaper gli Approcci Alternativi ai Test su Animali (EPAA), che riuni-sce la Commissione Europea e varie federazioni dell'industria e delcommercio. Sono anche state stabilite partnership con gli USA, il Giappone e ilCanada che hanno portato alla Cooperazione Internazionale suiTest Alternativi (ICATM).

GLI ANIMALI CI SGRIDANOGLI ANIMALI CI SGRIDANO

CHE COSA SARA’ VIETATOCHE COSA SARA’ VIETATOIN FUTURO E DA QUANDOIN FUTURO E DA QUANDO

La questione della sperimentazione preventiva, che la legge impone per immettere in commercio un prodotto cosmetico, è una mate-ria ben più complessa di quanto possa apparire a prima vista.

È necessario definire cosa si intende per "prodotto cosmetico", quali siano i test su animali specifici per gli ingredienti dei prodotticosmetici e quali invece vengano eseguiti comunque (sia che l'ingrediente venga usato nei cosmetici o meno), che cosa impone lalegge a riguardo, cosa significa la dicitura "cruelty-free" apposta sui prodotti cosmetici e quali siano le ditte che sono veramentecruelty-free.

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RIMANGONO DUNQUE ESCLUSI DAL DIVIETO DEL 2009:- COME TEST DI BASE: TOSSICITÀ RIPETUTA (COMPRESA TOSSICITÀ CRONICA),TOSSICITÀ RIPRODUTTIVA O TERATOGENICITÀ;- COME TEST SPECIFICI PER COSMETICI PIÙ FARMACI:TOSSICOCINETICA.

Per questi test la data fissata per il divieto nel campo della cosmesiè del 2013. Tale data è in pericolo, perché non sono ancora stati svi-luppati e convalidati metodi alternativi. Nei dossier citati vieneinfatti affermato che, nel caso migliore, serviranno ancora 2-3 anniper sviluppare i metodi mancanti, e altri 2-5 anni per convalidarlida un punto di vista legale, quindi serviranno ancora altri 4-8 anni,sempre nella migliore delle ipotesi. Quindi si parla di 2015-2019.La scadenza del 2013 che per ora rimane fissata ha spinto laCommissione Europea a lanciare una iniziativa di ricerca del valo-re di 25 milioni di euro, chiamata "Verso la sostituzione dei test ditossicità ripetuta per la valutazione della sicurezza". A gennaio 2011sono dunque stati avviati 7 nuovi progetti di ricerca che hanno loscopo di porre le basi per futuri test di sicurezza con un più altovalore predittivo, più veloci e meno costosi dei test su animali. Alprogetto parteciperanno 70 realtà europee: università, istituti diricerca pubblica, e industria. La Associazione Cosmetica Europea(Colipa) si è impegnata ad aggiungere altri 25 milioni di euro al pro-getto.Rimane il fatto che entro il 2013 tali test non saranno pronti. Cosaaccadrà, dunque, verrà fatta slittare la data? Per ora, nel dossier del13 settembre 2011 la Commissione non si sbilancia e prende tempo,affermando: "Molti metodi alternativi sono in fase di sviluppo edesiste un potenziale per delle strategia di sostituzione almeno par-ziale. La Commissione Europea sta attualmente valutando l'impattodell'implementazione del divieto totale di commercializzazioneentro il 2013 e sulla base di tale valutazione deciderà se emettereuna proposta in relazione al divieto. La Commissione annuncerà lasua decisione finale entro la fine del 2011".

La spinta allo sviluppo di metodi alternativi in queste aree ancoranon coperte è molto importante perché ogni nuovo metodo conva-lidato sarà valido anche per tutti gli altri settori, non solo quellocosmetico, quindi ogni nuova sostanza chimica che dovrà essere sot-toposta ai test di base, userà i test alternativi sviluppati per gli ingre-dienti cosmetici.

Ma non solo: anche i test specifici per i farmaci, quelli di tossicoci-netica, trarranno vantaggio dai nuovi metodi sviluppati per i cosme-tici, aspetto estremamente importante per salvare animali.

I TEST SU ANIMALI SERVONO?Per finire, qualche parola sull'utilità dei test su animali. Può lascia-re perplessi il fatto che per valutare la sicurezza di una sostanza nonesistano metodi alternativi senza animali. Cosa significa, dunque,che i test su animali servono? No, significa solo che ad oggi la leggeprevede che i risultati di certi tipi di test debbano essere disponibi-li, e che finora tali test sono stati fatti su animali.Ma questi test su animali non sono MAI stati sottoposti ad alcunmeccanismo di convalida, come è invece obbligatorio per i metodialternativi. Si fanno solo "per tradizione" e perché la legge lo preve-de, non perché i dati che da essi risultano siano effettivamente sen-sati e utili.Ma il processo di sostituzione è ormai avviato, e se anche serviran-no ancora anni, almeno si vedono dei progressi man mano che iltempo passa.

CONCLUSIONEPer riassumere, occorre dunque tenere ben presenti questi 2 fatti:

1. che ogni sviluppo di metodi alternativi per i "test cosmetici" haripercussioni su TUTTO il settore dei test di tossicità e quindi salvamoltissimi animali, in tutto il mondo; questa è una cosa GRANDIO-SA e importantissima;

2. che la battaglia non è ancora finita, perché oggi dei settori anco-ra molto vasti di sperimentazione animale rimangono non soloammessi, ma obbligatori, e che FORSE questi verranno vietati (peri soli test cosmetici) nel 2013, ma per ora non lo sono, e la data nonè ancora certa. Maggiore sarà la pressione a mantenere questa data e a non volerecosmetici con ingredienti testati su animali, maggiore sarà la possi-bilità di sviluppare più in fretta metodi alternatvi, che poi sarannovalidi per TUTTI i campi, per tutte le sostanze chimiche e anche peri farmaci, non solo per i cosmetici.Questi due aspetti ci fanno capire quanto sia importante continuarela battaglia contro i test cosmetici, sia come consumatori, continuan-do a comprare prodotti che non incrementino i test su animali, siacome attivisti, divulgando la corretta informazione sul tema.

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ANIMALS EMERGENCY si avvale esclusivamente dell'autofinanziamento e della col-laborazione di volontari. Lo scopo principale di ANIMALS EMERGENCY è quello dipoter aiutare gli animali e tutte quelle persone che, per proprio conto, a proprie spesee senza nessun ausilio si occupano di loro, fare rispettare i diritti degli animali ed affer-mare la loro tutela in ogni luogo. L'impegno di ANIMALS EMERGENCY si articoleràquindi su una serie di importanti tematiche: A Trezzano sul Naviglio, nell’ottobre 2003,si è costituita, grazie all’idea ed alla buona volontà di diverse persone, l’associazione“ANIMALS EMERGENCY”, associazione no-profit che si avvale esclusivamente del-l’autofinanziamento e della collaborazione di volontari. Essa lavora al fine di promuo-vere e sostenere attività a tutela degli animali e dei loro diritti aiutando contempora-neamente ed in modo concreto le persone ed i rifugi che accolgono cani e gatti in dif-ficoltà, abbandonati o maltrattati. E’ e sarà un lavoro durissimo, siamo solo agli inizi diun percorso infinito: di animali bisognosi e disperati ne esistono tantissimi!! Il sogno èdi arrivare davvero lontano, l’entusiasmo non manca, ci auguriamo di trovare tanti altrivolontari disponibili ad aiutarci a realizzare i nostri obiettivi. Tutto questo partendodalla considerazione che una società non può dirsi del tutto civile se non avrà impara-to ed applicato il massimo rispetto nei confronti degli animali.

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Ambulatorio Veterinario LAMBRATEFrancioni Dr. Giorgio /Macchi Dssa Clara – MilanoVia Bertolazzi 10 – tel. 0294558725Reperibilità notturna e festiva 3348265742

CLINICA VETERINARIA San VittoreCeriani Dr. Alessio – San Vittore Olona (MI)Via Sempione 102 – tel. 0331 1770510

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riconoscimento (vedi al piede del documento),• Senza distinzione alcuna di periodo, reparto o

categoria merceologica.• Senza distinzione alcuna circa le modalità di

pagamento (assegni, carte di credito, contanti, bancomat.)

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dell’Associazione,• Su articoli già in “promozione di periodo”, scontati o in

fine serie, che sono tuttavia sempre evidenziati da appositi cartelli,

• Sui servizi accessori che Viridea offre alla propria clientela, quali a titolo di esempio: finanziamenti, consegne a domicilio, preventivi, consulenze, corsi ecc.

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ECCO IL MANUALE PERGODERSI UNA...VACANZA DACANIEcco alcuni consigli utili per una vacanzaserena insieme al nostro amico peloso.Esistono posti dove trascorrere le nostrevacanze con il cane (purché educato e tenu-to sotto controllo): case vacanze e struttureper i viaggiatori con i cani.Si raccomanda a chi viaggia con il cane diosservare le regole di rispetto dei viaggiatori,quindi portare con sé museruola ed evitaredi lasciare il cane libero in prossimità di altriospiti. Il cane può viaggiare sul sedile posterioredell’auto, purché non costituisca pericolo allaguida; infatti esistono in commercio guinza-gli corti da assicurare alla cintura del sedileposteriore.Fate anche attenzione alla temperatura del-l’abitacolo, munitevi eventualmente di tendi-ne parasole e, in caso di sosta, non lasciateMAI il cane in macchina al sole.E’ preferibile far viaggiare il vostro amico adigiuno, o, al massimo, farlo mangiare tre oreprima della partenza. Ricordate di avere

sempre a portata di mano una bottiglia diacqua fresca e la sua ciotola, e in caso ilvostro cane soffra di questo inconveniente,portate con voi le pastigliette contro il mald’auto, parlandone sempre prima con il suoveterinario.

COSA METTERE NELLA VALIGIA DI FIDO• Le sue ciotole• La sua brandina• Sacchettini igienici• Museruola e guinzaglio• Asciugamano tutto per lui• Spazzola e shampoo• I suoi giochini• Il suo cibo• Kit di pronto soccorso

(antiparassitario, antibiotico, antidolorifico), e, in caso di vacanze inmontagna, munirsi di siero anti vipere.

DOCUMENTI UTILI• Libretto sanitario aggiornato• Passaporto europeo in caso di

vacanza all’estero

SE VIAGGI IN TRENOPuoi trasportare gratuitamente cani di picco-la taglia, nella prima e nella seconda classe ditutte le categorie di treni. Puoi trasportare cani di qualsiasi taglia sutreni Intercity, Intercity notte ed Espressi.Puoi trasportare un solo cane di qualsiasitaglia, provvisto di museruola e guinzaglio,sia in prima che in seconda classe, acquistan-do un biglietto di seconda classe alla tariffaprevista per il treno utilizzato ridotta del 50%(senza l’importo della prenotazione).Carrozze a cuccette, vetture comfort, vagoniletto, vetture Excelsior ed Excelsior E4.Puoi trasportare un cane di qualsiasi taglia,acquistando un biglietto alla tariffa ordinarian. 1/Espressi di seconda classe ridotta del50% (senza l’importo della prenotazione). E’inoltre sempre richiesto l’acquisto dell’interocompartimento. Fuori dal compartimentodevi tenere il cane al guinzaglio e munito dimuseruola.In nessun caso gli animali ammessi nelle car-rozze possono occupare posti destinati aiviaggiatori e qualora rechino disturbo aglialtri viaggiatori, su indicazione del personaledel treno, sarai tenuto ad occupare altroposto disponibile o a scendere dal treno.Per trasportare i cani, con eccezione del caneguida per non vedenti, è necessario il certifi-cato di iscrizione all’anagrafe canina (o “pas-saporto” del cane per i viaggiatori provenien-ti dall’estero), da esibire durante il viaggio adogni richiesta del personale e al momentodell’acquisto del biglietto dell’animale, oveprevisto.Devi sempre provvedere alla sorveglianzadell’animale e sei responsabile di tutti i dannieventualmente recati.Irregolarità nel trasporto degli animali.Se risulti sprovvisto del biglietto per l’anima-le sarai tenuto al pagamento dell’importodovuto maggiorato di una soprattassa.La stessa regolarizzazione ti verrà applicatase l’animale non è ammesso al trasporto o senon hai il certificato di iscrizione all’anagra-fe canina e dovrai comunque scendere allaprima stazione di fermata del treno.

NAVELe navi da crociera difficilmente accettano lapresenza di cani di grossa taglia; d'altrondequesta soluzione non ci sembra assolutamen-te consigliabile.

AEREOI viaggi con gli animali in aereo, variano dacompagnia a compagnia.

VEDIAMO LA NOSTRA ALITALIA COSA OFFRENon vuoi separarti dal tuo cane nemmeno durante le vacanze? Alitaliadà il benvenuto a bordo anche a loro! Ecco tutto quello che c’è da sape-re per un volo in piena regola.Per viaggiare negli stati membri dell’Unione Europea, i cani devonoessere muniti di:

• un passaporto rilasciato da un veterinario, cheriporti le vaccinazioni e lo stato disalute dell’animale • un tatuaggio leggibile o unsistema elettronico di identificazione(transponder)

RICORDA INOLTRE CHE: • gli animali di età inferiore ai

3 mesi, quindi non ancora sottoposti al vaccino antirabbia, non possono viaggiare in Europa

• per l’ingresso in Svezia è obbligatorio anche il trattamento antiparassitario contro echinococco e zecche

• nel Regno Unito e in Irlanda non è consentito il trasporto dianimali nè a bordo, né in stiva, né come merce

• in alcuni paesi vigono divieti o limitazioni all’introduzione dialcune specie animali

• il trasporto di cani guida per passeggeri non vedenti e/o nonudenti è gratuito e senza limiti di peso.

Poiché il servizio non è disponibile su tutti gli aeromobili e ledimensioni massime imbarcabili variano a seconda dell'aeromobi-le utilizzato, è importante informarsi in anticipo contattando ilNumero Unico 06 2222.

IL PASSAPORTO EUROPEODal primo ottobre scorso è obbligatorio il passaporto euro-peo per cani, gatti e furetti al seguito. Dopo la proroga concessa la scorsa estate dall'Ue, quindi,entra nel vivo l'applicazione del Regolamento n. 998 delParlamento Europeo.Le nuove norme si riferiscono ai movimenti degli animalida compagnia tra gli Stati europei o in entrata da Paesi

terzi. Sono esclusi imovimenti finalizzatialla vendita o al tra-sferimento di proprie-tà degli animali.Lo speciale passa-porto per animalidomestici consentel'identificazionedell'animale e delsuo proprietario.

Il documento riporta tutte lepratiche veterinarie effettuate, il numero identi-

ficativo del microchip e altre informazioni. Se i microchiputilizzati non fossero conformi agli standard ISO 11784 oISO 11785, i proprietari dovranno portare con sé il docu-mento di lettura. L'uso del microchip al posto del tatuaggiodiventerà obbligatorio in tutti i Paesi europei fra otto anni. Le autorità del Regno Unito, dell'Irlanda, della Svezia e diMalta richiedono inoltre che per i prossimi cinque anni ipassaporti riportino la trascrizione delle analisi per glianticorpi della rabbia. uesta prova sierologica dovrà essere effettuata almeno seimesi prima della partenza per il Regno Unito, per l'Irlandao per Malta e almeno 120 giorni prima della partenza per

la Svezia.

VACCINAZIONI E PROTEZIONI Indipendentemente dalla meta (Italia o estero), è comunque importan-te proteggere il cane dalla potenziale aggressione di agenti patogeninuovi presenti in zonegeografiche diverse. Si può procedere aduna vaccinazione, allasomministrazione difarmaci che impedi-scono l’attecchimentodell’infezione e all’os-servazione di rigorosenorme igieniche. Il Ministero dellaSalute consiglia sem-pre la vaccinazione antirabbica e segnala che in Sardegna è molto dif-fuso l’echinococco, un particolare tipo di tenia. Si può proteggere ilcane somministrando soltanto carni cotte e, al ritorno dal soggiorno, èmeglio effettuare una visita di controllo e l’esame delle feci. Inoltre il Ministero della Salute informa che in tutto il bacino delMediterraneo (per l’Italia – zone come la Versilia e tutta la rivieraLigure, Sardegna, Argentario, Isola d’Elba, Sicilia, e altre regioni delsud) il pericolo è rappresentato dal pappatacio, un insetto che può tra-smettere la leishmaniosi. In tali zone, è preferibile non far dormire il cane all’aperto durante lanotte e distribuire antiparassitari sul pelo. Infine, nel nord Italia ocomunque in territori umidi e pianeggianti come la Pianura Padana,bisogna proteggere il cane dalla filariosi cardiopolmonare, una malat-tia diffusa e pericolosa che si può prevenire somministrando al canespecifiche compresse. (fonte ANMVI)

SUGGERIMENTOMunitevi di medaglietta di riconoscimento con nome del cane e vostronumero telefonico, e, volendo esagerare, anche una recente foto delvostro amico, per cautelarvi in caso di smarrimento.

TUTTO PRONTO? BUONA VACANZA, SIPARTE!!!!!!!!

Michela

V I V E R E I N F O R M ATV I V E R E I N F O R M AT II

5 COSE DA EVITARE IN VACANZALe soste sotto il solo e sulla sabbia infuocata non sono amate dainostri quattro zampe, quindi per loro sono preferibili la penombrae la frescura. Il rischio è anche fisico, in quanto cani e gatti sudano,se non pochissimo e dai cuscinetti plantari, per cui il colpo di calo-re da afa è in agguato. ;Corse e giochi nelle ore più calde per lo stesso motivo descrittosopra. L’ALTITUDINEPortare Fido e Micia, se affetti da problemi cardiaci, in zone monta-ne al di sopra dei 2000 metri può peggiorare i loro disturbi di cuore. I BAGNI DI MAREFido, può non amare l’acqua, anche se alcune razze l’adorano.Forzandolo lo spaventiamo e corriamo il rischio di procurargliun’otite. LE “ABLUZIONI”nei torrenti di montagna, perché l’acqua particolarmente gelida puòfarlo ammalare.

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Anche quest’anno parecchi turisti sono senz’altro andati atrascorrere le vacanze in Spagna.Probabilmente anche qualche lettore o lettrice di “Voci”.Ci auguriamo, ovviamente, che nessuno sia andato a vede-re la corrida.Se però qualcuno ha avuto la disgraziatissima idea di assi-stere a questo indegno spettacolo che anche il giornale spa-gnolo “El Pais” ha condannato definendolo “per cafoni esottosviluppati”, cercheremo con queste brevi note di farconoscere la verità sulla corrida, tutto quello che non sivede, tutto quello che si nasconde sotto l’ambiente di festa.

L’ALLEVAMENTOI tori sono allevati selettivamente per garantire un sacrificiospettacolare. Nell’allevamento il toro se ne sta docile e sicu-ro insieme alla sua compagnia.Quando però viene separato dagli altri e si ritrova da solo,scattano in lui l’insicurezza e l’istinto di difesa. Pesa quattroo cinque quintali quando viene portato alla corrida.

PRIMA DELLO SPETTACOLO: LE TORTUREIl toro è un animale mansueto: quando entra nell’arena èsolo terrorizzato per le torture subite.Prima della corrida, infatti, viene messo in un cassone oscu-ro e tenuto prigioniero senza mangiare e senza bere. Vieneripetutamente colpito con sacchi di sabbia e tavole; i suoiocchi sono riempiti di vaselina e le zampe cosparse di tre-mentina per impedirgli di stare fermo; infine gli viene infi-lata della stoppia nella gola e nelle narici per rendere piùdifficile la respirazione.Il toro entra nell’arena con una lama già conficcata neldorso, con un nastro in cima (lo spettatore vede solo ilnastro) e, come altre operazioni, ha lo scopo di straziarel’animale per farlo apparire feroce.

LA CORRIDAIl programma inizia con la sfilata nell’arena di tre toreri:ogni torero ucciderà due tori.Dietro i toreri ci sono le squadre: tre banderilleros e duepicadores a cavallo; ogni membro della squadra è preordi-nato per infliggere un tipo specifico di tortura per demolirel’animale… in modo che il torero non corra rischi!Il toro, trasportato in un cassone, appena fatto uscire, correnell’arena: il povero animale crede di aver riacquistato lalibertà… poi comincia la paura.Due picadores entrano nell’arena a cavallo: uno di loroaffonda la lancia nella schiena del toro spingendo con tuttala sua forza, spezzandogli i muscoli del collo e delle spalle.I picadores feriscono così il toro due volte ciascuno, fino ache l’animale ha difficoltà ad alzare la testa.Una volta usciti dall’arena i picadores, è il turno degli impa-vidi banderilleros, ciascuno munito di un paio di arpionichiamati “banderillas”, con punte dentate lunghi sette cen-timetri.Questi si precipitano verso l’animale cercando di conficcaregli arpioni nei muscoli delle spalle: sgorga altro sangue chearrossa l’arena.Ora il toro, sfinito, deve affrontare l’esecuzione: il torerodeve conficcare la spada in mezzo alle scapole in modo da

trapassargli il cuore. Questa spada è lunga un metro.Accade che raramente la morte, che in questo caso è unavera liberazione, sia rapida.Dopo vari tentativi la spada colpisce i polmoni e affonda nelcorpo del toro che comincia a vomitare sangue: i suoi pol-moni ne sono pieni, soffoca e crolla.Per assicurarsi della sua morte un assistente lo accoltellaalla base del cranio, per spezzare la colonna vertebrale. E,come ultimo segno di disprezzo, il torero (maledetto!!!!)ripulisce la daga insanguinata sul pelo del toro; si inchinadavanti alla folla mentre la sua vittima è trascinata via ago-nizzante da una pariglia di muli. Ancora vivo, gli vengono tagliate coda e orecchie, macabritrofei di un’ingiusta vittoria.Alla fine, viene macellato.Anche i cavalli vengono utilizzati nello “spettacolo”: servo-no a tenere alti i picadores.I poveri animali vengono obbligati ad avvicinarsi al toro,dopo aver loro bendato gli occhi e riempito di cotone leorecchie. I loro riflessi sono intorpiditi dalla morfina e perfarli muovere si colpiscono sulla testa con un bastone. Nonsi sente mai nitrire perché hanno le corde vocali tagliate.Pur essendo ricoperti da un materassino, vengono facilmen-te incornati dai tori: accade quindi che i cavalli venganosventrati, ma dopo essere stati allontanati e ricuciti allameglio, vengono riportati nell’arena.Siamo sicuri che dopo aver letto tutto questo orrore, NES-SUNO, nessuno sano di mente, abbia più voglia di andare avedere questo raccapricciante spettacolo che incrementa lacosiddetta “mafia taurina”, una oscena lobby che gode divalidi appoggi politici e di cospicui finanziamenti.Purtroppo, i viaggi turistici nella Spagna, di solito, includo-no la visita alla Plaza de Toros e anche se frequentemente ituristi reagiscono con disgusto all’efferatezza ed alla violen-za, alla vista e all’odore del sangue, lasciando anzitempol’arena per non recarvisi mai più, essi avranno contribuito afinanziarne la violenza e la vergogna.Nel 1980 l’UNESCO dichiarava: “La tauromachia, terribilee venale arte del torturare ed uccidere animali in pubblicoseguendo regole definite, è causa di traumi in adulti e bam-bini sensibili.Contribuisce a peggiorare le condizioni dei nevrotici attrat-ti da questo genere di spettacoli, snatura il rapporto uomo-animale, si pone come affronto alla morale, all’istruzione,alla scienza ed alla cultura.Diciamo allora, tutti insieme, a gran voce:

“NO ALLA CORRIDA! NO AD UNA SPAGNA CRUDELE!!!!!”

GAETANO USSIA (NINO)PRESIDENTE ANIMAL'S EMERGENCY ONLUS

Via Puecher 18 - 20083 GAGGIANO (MI)TEL 3335480749 FAX: 02700514675

Sito: www.animalsemergency.com e-mail:[email protected]

S A N G U E E A R E N AS A N G U E E A R E N A Q U E S T O È D A V V E R O Q U E S T O È D A V V E R O I L C O L M O !I L C O L M O !In questo Paese di barbari non ci si accontenta di non mettere fineall'ignominia del "Toro de la Vega", oggi, se un improvviso scop-pio di buon senso non ci mette una pezza, il governo regionaledella Castiglia La Mancia autorizzerà il ritorno di una praticaretriva e selvaggia: il "Lanceo de jabalí a caballo" (ovvero la cac-cia al cinghiale a cavallo con la lancia). La proposta viene da uncerto Enrique del Águila, fondatore del "Club Internacional delLanceo", che a quanto pare, si è precipitato a promuovere battutedi caccia con lancia al cinghiale in una riserva di Toledo. Che esi-stano individui sanguinari come il tal Del Águila è triste; che lalegge lo consenta è agghiacciante. Non credo di essere settaria eavevo pensato che il Partito Popolare sarebbe stato un partito con-servatore, democratico e civile; nei fatti è arrivato a estremi invo-lutivi e di abiezione francamente angoscianti. Il Partito Popolaresta accompagnando la Spagna in un nuovo Medio Evo. Cosa dob-biamo aspettarci come prossima mossa? I servi della gleba? Nonsiamo lontani.Sicuramente diranno che lo fanno per far girare i soldi. Che rag-giro! Qualcuno pensa davvero che proiettare quest'immaginearcaica e crudele del nostro paese farà si che il resto del mondo ciprenda sul serio? Lo scorso anno un programma televisivo italia-no ha trasmesso un servizio raccapricciante sulle perreras spagno-le, che nella stragrande maggioranza dei casi sopprimono i cani espesso con metodi crudeli, un folle massacro di cui in Spagna nes-suno parla. La risonanza è stata tale che in Italia hanno annullatomigliaia di viaggi nel nostro Paese e la questione non ha mai smes-so di fare notizia: l'11 agosto partirà da Torino un gruppo di cicli-sti che arriveranno a Siviglia il 22 proprio per protestare contro il

maltrattamento animale in Spagna. In altre parole il "lanceo" nonfarà che appannare ulteriormente il nostro prestigio e le nostreentrate.

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Tra pochi mesi inizieranno le partenze per le vacanze e sicu-ramente qualcuno avrà dei problemi pelosi che potrebberoimpedire delle “buone vacanze tranquille”: per questo vorreispiegare cosa vuol dire liberarsi dei pelosetti a quattro zampee lo faccio con quanto ha scritto un mio carissimo amico.

“Abbandonare un animale significa condannarlo quasi sempre ad unamorte certa e crudele. Se l’animale vittima dell’egoismo umano nonviene investito da un’auto, muore di stenti, oppure, nel migliore deicasi, viene rinchiuso in un canile o in un gattile.

Nessun rispetto e nessuna giustificazione per chi trova il coraggio diliberarsi di un animale dopo averlo “utilizzato” per svariati motivi…un regalo che dopo un certo periodo risulta poco gradito, un compa-gno finchè non ci si sente più soli, un gioco per bimbi che presto nevorranno uno nuovo, l’animale può essere tutto e niente per chi nonriesce a dare il giusto valore e rispetto alla vita degli altri. Il randagismo è dimostrazione di inciviltà, è una piaga sociale chedeve smettere di esistere.Basta poco per evitare che la situazione peggiori: buon senso e respon-sabilità.Un cucciolo adottato entra in una famiglia per non uscirne più, que-sto è da tenere sempre presente prima di prendere qualsiasi decisio-

ne. Nessuna giustificazione per chi non riesce a comprendere che alpari di un essere umano, i nostri compagni pelosi hanno diritto aduna casa e a tutto l’affetto che possiamo loro dare ogni giorno, in ognistagione! Un impegno, su questo non si discute, per questo è indispen-sabile riflettere prima di lasciarsi trasportare da un immaturo entusia-smo che potrebbe trasformarsi in una ingiusta ed insensata tragedia.”

Ogni volta che rileggo il pezzo mi viene la pelle d’oca. Penso alla sta-gione estiva che si avvicina e alle telefonate che l’Associazione riceve-rà per improvvise allergie o per impedimenti di qualsiasi tipo ma cosìgravi da dover lasciare il pelosetto che, sino a qualche giorno prima,era la gioia della vita delle persone che telefonano.

Comunque il nostro telefono, (3335480749), sarà sempre prontoper vedere di consigliare al meglio.

MI RACCOMANDO NON LASCIATE I VOSTRI ANIMALIPER STRADA molte volte poi tocca a noi volontari raccoglier-li MORTI o FERITI e sicuramente loro non meritano una finecosì miserrima.

Nino (Gaetano Ussia)Presidente di Animal’s Emergency Onlus

LO SPECCHIO DELLA VITALO SPECCHIO DELLA VITAContenimento randagismoContenimento randagismo

A B B A N D O N O D E G L I A B B A N D O N O D E G L I A N I M A L I I N E S TAT EA N I M A L I I N E S TAT E

Quello che, a mio avviso,manca alle personeche segnalano canio gatti pseudo-vaganti, è soprattut-to, una correttainformazione.Occorre prestaremolta attenzio-ne prima diasserire cheun cane èabbando-nato: visono perso-

ne irresponsabiliche hanno l’abitudine di

far passeggiare il proprio amico aquattro zampe non tenendolo al guinzaglio

(obbligo di legge) o aprendo il cancello affinché il cane scor-razzi poi liberamente per percorsi che, a loro dire, conosce benis-simo (tanto poi torna a casa da solo).Entrambe sono situazioni pericolose perché può incrociare unaltro cane libero e può accadere che i due si aggrediscano oppureche per qualche imprevisto il cane scappi in mezzo alla strada e siainvestito, anche provocando un incidente.Da ultimo, ma non per importanza, non tutte le persone che siincontrano sono ben disposte nei confronti degli animali: se, oltre-tutto, il cane è di taglia grande o appartiene ad una razza ritenutapericolosa, la paura regna sovrana.

COSA FARE SE...INCONTRI UN ANIMALE VAGANTEInnanzitutto non creare situazioni di pericolo per te o per l’anima-le. Osserva lo stato del pelo, delle zampe e il comportamento: seun cane gira nervosamente annusando continuamente è perchénon sa dove andare, se invece va deciso sa benissimo cosa fare.Non rincorrere l’animale e tieniti a debita distanza.Informati se per caso appartiene a qualcuno che abita in zona e lolascia libero di girare.Se la ricerca non dovesse avere successo, dopo aver valutato i peri-coli che può correre rimanendo in quella zona, poiché il respon-sabile degli animali presenti sul territorio comunale è il Sindaco,contatta la Polizia Locale che ha tra i suoi compiti istituzionalianche quello di intervenire in caso di animali vaganti; se ciò nonfosse possibile, contatta le altre Forze dell’ordine che sono tenutead intervenire. Il mancato intervento può costituire reato peromissione di atti d’ufficio.Segui l’animale a distanza sino all’arrivo della pattuglia che prov-vederà a richiedere l’intervento degli operatori preposti al recupe-ro dello stesso. Contatta un’Associazione per la protezione deglianimali e comunicale l’accaduto, descrivendo minuziosamentel’animale. Metti i cartelli con l’indicazione del ritrovamento, avvi-sa i veterinari della zona e se ti è possibile informati dove il caneè stato portato.

DA NON FARE: caricare l’animale in macchina e portarselo via, se è della zona edha un padrone la cosa diventa tragica in quanto si preclude ognipossibilità di ritorno a casa.

Nino (Gaetano Ussia)Presidente di Animal’s Emergency Onlus

Abbandonare gli animali: ogni estate sulle strade italiane lostesso copione, triste e tragico, un fenomeno di inciviltàdavanti al quale ogni persona con naturale senso civico emorale inorridisce, incredula.

Nonostante le numerose e preventive campagne pubblicitarie conobbiettivo di sensibilizzare la popolazione, il fenomeno tende a peg-giorare: sempre più spesso in estate i canili e i centri di accoglien-za per gli animali si riempiono di cani, ma anche gatti, tartarughe,animali esotici, accalappiati per le strade, spesso in condizioni fisi-che e psicologiche tragiche. Le segnalazioni da parte di comuni cit-tadini ai centri per la tutela degli animali sono tantissime, semprepiù numerose, ma purtroppo le denunce per abbandono di anima-li sono poche, pochissime rispetto al numero degli abbandonati. Ilfenomeno è oggetto di ricerca anche a causa dei numerosi, spessogravi incidenti stradali che l'abbandono degli animali provoca.

Come è possibile una correlazione tra tentativo di sensibilizzare lapopolazione tramite campagne pubblicitarie informative e aumen-to dei casi di abbandono? Dove va a finire la disponibilità, l'amore,la sensibilità dell'essere umano, disposto in altre occasioni a faresacrifici per il suo amico quadrupede?

Se ci si sofferma a riflettere sui messaggi espliciti delle campagnecontro l'abbandono emerge che tutti hanno un significato immedia-to negativo, già dal nome "campagna contro l'abbandono": si pre-suppone che il fenomeno sia in qualche modo naturale (in quantoesiste), ma sarebbe più corretto (e sensato) fare una campagna esti-va incentrata sui luoghi di villeggiatura che ospitano anche gli ani-mali, perchè naturale il fatto che avendo un animale ed essendocile vacanze l'uomo provveda a portarlo con sé, invece di pensare acome non abbandonarlo!!!!Concentrarsi su un obiettivo positivo funziona meglio che localiz-zarsi su un risultato negativo da evitare.

"NON ABBANDONARE", "INCIVILE SEI TU CHE ABBANDONI", "LABESTIA SEI TU": frasi che riportano alla colpevolizzazione senzaminimamente esaltare il privilegio e la gioia che l'uomo ha di vive-re con un animale, il senso di arricchimento, di responsabilità chene consegue. Sarebbe allora più utile e probabilmente avrebbe un effetto positi-vo passare un altro tipo di messaggio nelle campagne estive, inmodo tale da sottolineare la grande occasione che ogni persona puòsperimentare convivendo con un animale.

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SPECIALE ADOZIONISPECIALE ADOZIONIGATTI 2012GATTI 2012

ABITUAR E IL CANE ALABITUAR E IL CANE ALNUOVO AMBIENTENUOVO AMBIENTE

LA STORIA DI BRICHINO ED OBELIXBrichino, un dolce panterino appena svezzato, è stato salvato dalloschiacciamento nei macchinari dell'immondizia grazie ad un signoredal cuore buono che lo ha accolto nella sua abitazione, dove vive anchel'anziana gatta di famiglia; quest’ultima, purtroppo, non ha accoltobene il piccolo Brichino, poichè fino a quel momento è stata la reginaindiscussa di casa e non è stata felice di ritrovarsi una peste iperattivache la importunasse continuamente. Conseguenze per la povera miciona: sindrome da stress con perdita dipelo a ciuffi e assenza di appetito. Soluzione? Brichino deve trovare assolutamente una nuova casa. Ecco allora che i volontari di Animal’s Emergency intervengono eBrichino trova una famiglia meravigliosa che gli dà tutto l'amore cheun cucciolo simpatico e vivace merita. Ma a Brichino manca una compagnia con cui giocare. Come fare? Beh, i volontari hanno sempre la soluzione giusta!Ci si ricorda del piccolo Obelix, il più grosso di una cucciolata salvatada un cassonetto (un po' come Brichino): subito si pensa che possadiventare "fratello ideale" per Brichino.Obelix, che ora si chiama Eddie, è stato accolto dalla sua nuova fami-glia con immensa gioia... e Brichino, rinominato Johnny, si è trasforma-to da scatenato cucciolo a fratello maggiore dolce e premuroso. Johnny accudisce, educa e insegna al fratellino, con immensa pazien-za e attenzione, tutto ciò che un cucciolo deve sapere. Ora la famiglia è al completo, tutti felicemente insieme in un ambien-te pieno di amore, cure e coccole! Grazie ad Antonella e Giulia questi due piccolini hanno ora una vitafelice!

LA STORIA DI MIA. MIAO A TUTTI!Mi chiamo Mia ed ecco la mia storia. Non so come sia successo ma, ad un certo punta della mia brevissimavita, mi sono ritrovata con il mio fratellino dentro ad un cespuglio, abordo strada. Eravamo soli, affamati, stanchi e spaventati. Siamo rimasti lì per giorni, prima che una persona buona ci trovasse eci raccogliesse mettendoci al sicuro. Abbiamo patito tantissimo la fame e gli stenti, il caldo, la solitudine.Chissà la nostra mamma dov'è finita, forse portata sul ponte dell'arco-baleno da una di quelle macchine velocissime che passavano semprein fianco al cespuglio, chissà. Ci hanno portati dal veterinario. Il mio fratellino era troppo debole eprovato, mi ha lasciata dopo una notte in clinica. Proprio quando era-vamo finalmente al sicuro, lui non ce l'ha fatta e io mi sono trovata sola. Poi il miracolo: una dolce signora di nome Simona ha visto la mia foto

e si è innamorata del mio musetto, mi ha voluta con tutto il suo cuoree mi ha anche fatto trovare una bellissima sorpresa: un fratellone tuttonuovo con cui giocare e crescere! Ora sono felice, accudita, amata.La mia storia a lieto fine spero che sia di buon auspicio per tutti queipiccolini che, come me, credevano di non avere possibilità. Sappiate, cari miei compagni felini, che esistono angeli che ci possonodare una chance di una vita felice e che ci possono far conoscere ilcalore e l'amore: si chiamano VOLONTARI!! Grazie a loro io ho trovato una famiglia e grazie a loro tanti di voiavranno la stessa opportunità.

ABITUARE IL CANE A NUOVIAMBIENTIQuando decidiamo di adottare un animaledomestico, oltre a premunirci di tutti glioggetti necessari (cuccia, ciotole, alimenti,strumenti per la passeggiata e un giochino),dobbiamo ricordarci di preparare in anticipol’ambiente che accoglierà il nuovo arrivato infamiglia.Per “preparare l’ambiente” si intende pensa-re anticipatamente dove verrà posizionata lacuccia e gli altri oggetti, quali saranno le areeaccessibili all’animale e se sono presenti incasa o in giardino elementi che potrebberorisultare pericolosi, o che non vogliamo asso-lutamente che siano alla sua portata.Esattamente come si accoglie un neonato,anche per gli animali, in particolare il cane eil gatto, esistono degli accorgimenti che pos-sono rivelarsi indispensabili per la sicurezzae la serenità di tutta la famiglia.Le prese elettriche sono molto pericolose sepensiamo che la maggior parte dei cuccioliviene adottata in una fase in cui il morsic-chiamento è l’attività principale della giorna-ta; i nostri indumenti, i giochi dei bambini,tappeti cuscini rappresentano un pericoloaltrettanto grande, in quanto possono esserestrappati e inghiottiti. E’� opportuno fareattenzione anche ai prodotti per l’igienelasciati sul bordo della vasca, alla carta igie-nica, alle candele sul tavolino in sala.Insomma, agli occhi di un cucciolo ognioggetto, per noi banale, può diventare ungioco e, successivamente, un pericolo.Non si può rimandare questa “pulizia preli-minare” a quando l’animale è già stato por-tato in casa, sarebbe troppo tardi; in pochis-simi minuti un cane è in grado di registrareodori e, anche se vi sembrerà occupato sem-plicemente ad esplorare il nuovo ambiente, èprobabile che invece si stia facendo una chia-ra mappatura mentale degli spazi e deglioggetti che successivamente andrà a prende-re. Oltre a spostare/eliminare gli oggetti opotenzialmente ingeribili, o anche soltantopreziosi per noi, è utile decidere per tempoin quali stanze il pet potrà entrare e in qualino. Un cane che viene preso in allevamento,adottato in canile o ceduto da un privato puòavere un periodo di shock anche lungo(qualche ora) ma tendenzialmente, una voltalasciato solo, andrà a perlustrare l’ambienteche lo circonda. Se per i primi giorni gli èpermesso entrare in tutte le stanze, nonsarebbe coerente ne� corretto impedirgli in

futuro di farlo. Pertanto, facendogli trovare leporte delle stanze inaccessibili chiuse fin dalprimo giorno nella nuova casa, poniamo ifondamentali mattoni di fiducia e coerenzache saranno poi alla base della relazione conl’animale.L’ideale sarebbe montare dei cancellettiappositi sulle soglie: in questo modo il canenon può entrare nelle stanze ma può altresìosservarci e sentirsi sicuro, senza vedersichiudere una porta in faccia.Una volta prese queste decisioni gestionaliimportanti, è preferibile posizionare glioggetti comprati , sempre prima che arrivi incasa il nuovo amico a quattro zampe.Spesso si commette “l’errore” di adottare unanimale e poi andare insieme al negozio, perprocurarsi tutto; una volta tornati all’abita-zione si osserva il cucciolo e solitamente siposiziona la cuccia in un luogo ben visibile,come il salotto o l’ingresso. Il cane, sentendosi troppo osservato, rifiutaquel luogo e ne sceglie da solo un altro, piùappartato. C’è chi non se ne accorge e nonsposta la cuccia, mentre altri assecondano lascelta dell’animale. Entrambi i comporta-menti possono avere conseguenze a lungotermine, vediamo quali.Innanzitutto, così come noi desideriamoavere una camera tutta per noi, la maggiorparte degli animali domestici ha lo stessobisogno. Essere considerati “animali da com-pagnia” non vuol dire che debbano esserlosempre, tutto il giorno; ognuno ha il diritto diavere a disposizione uno spazio proprio,tranquillo e sicuro, nel quale rifugiarsi quan-do la situazione in casa è caotica o semplice-mente quando ci si vuole riposare. E’�impensabile che un cane o un gatto abbiapiacere di dormire vicino al televisore o sottoil divano, col rischio di essere calpestato! L’esigenza inappagata di un posticino sicurolo portano a scegliersene un altro, solitamen-te talmente appartato da non essere visibile oraggiungibile (dietro una pianta, sotto untavolino) o addirittura pericoloso (dietro unaporta). Non dimentichiamo che, quando uncane sceglie un luogo dal quale sono benvisibili porte e spostamenti, probabilmentesvilupperà una motivazione protettiva, diguardia. Se un Pinscher riposa in una cucciaposizionata vicino all�ingresso, nel corridoioo nel salotto, non stupiamoci quando abbaiafuriosamente ad ogni persona che entra incasa: lui è il guardiano della famiglia e dallasua “postazione” osserva tutto.

La situazione è diversa se, invece, un caneche viene accolto nell’abitazione ha pocheresponsabilità, ovvero ha pochi ambienti daesplorare e non deve scegliersi un luogo doveriposare perché quello previsto dagli umani èidoneo e adeguato; ciò vuol dire ridurre for-temente lo stress del nuovo arrivato.La cuccia, il tappetino o la copertina (aseconda del tipo di cane e della nostra como-dità) va posizionata in un posto lontano dafonti di umidità o calore come portefinestreo caloriferi, non in prossimità di porte o areedi passaggio, dove sia possibile riposarsisenza essere sopraffatti dal rumore e dallevoci familiari. Inoltre bisogna considerare lacuccia del cane come un oggetto intoccabile,specialmente dai bambini. Oltre alla cuccia siposiziona prima dell’arrivo anche la ciotoladell�acqua, mentre quella del cibo va ripostaad ogni pasto altrimenti possiamo creareinappetenza, perché il cane viene abituato amangiare quanto vuole. Tutti questi accorgi-menti si possono prendere ogni qualvoltaabbiamo la necessità di cambiare abitazioneo andare in vacanza .Molte persone abbandonano il proprio caneperché pensano che, portandolo in albergo,in appartamento o in campeggio, darebbefastidio alle altre persone. Ovviamente uncane a suo agio con l’ambiente che lo circon-da non crea problemi, non abbaia, nondistrugge, non marca il territorio per autodi-fesa. Quando entrate in un nuovo ambiente,come ad esempio una stanza d’albergo, chie-dete ad un familiare di intrattenere il caneper qualche minuto, in modo da avere iltempo di controllare se sono presenti oggettipericolosi, posizionare la cuccia nel luogopiù rassicurante possibile, oltre all�acqua e aigiochi preferiti. Tutto ciò renderà piacevolela stanza agli occhi del quattrozampe checosì, dopo un periodo di ambientazione chedovrà durare qualche ora, potrà esserelasciato solo a riposare, mentre noi prendia-mo il sole in spiaggia.

Gallo Raffaella

L’ENTRATA DI MIA NELLA MIA VITA E NEL MIO CUORE

Il mio nome è Simona, ho 49 anni e vivo a Milano con Macchia,il mio coinquilino bianco e nero di 4 anni e mezzo. Purtroppoperò il 22 aprile scorso è salita in cielo Minou, l’altra mia coinqui-lina di 10 anni, sempre bianca e nera, e così io e Macchia ci siamosentiti orfani e molto tristi. Per questo abbiamo sentito la necessi-tà di trovare un’altra amica e, per nostra fortuna, esattamente 4settimane fa è arrivata la piccola Mia, 2 mesi, anche lei bianca enera come tutti gli altri membri della mia famigliola che hannoabitato in questa casa prima di lei. Mia è stata per noi un dono delcielo, siamo convinti che è Minou che, vedendoci così tristi eabbattuti, ce l’ha mandata con la sua benedizione e per questonon finiremo mai di ringraziarla. La piccola Mia ha l’argento vivo addosso, è allegra, vivacissima egiocherellona ma nello stesso tempo è anche dolcissima, affettuo-sa e tanto coccolona. Adesso, grazie a Mia, questa casa è di nuovopiena di gioia, di amore e di risate. Io e Macchia non siamo piùsoli, siamo di nuovo una famiglia felice.Per questo ringraziamo con affetto Betty e tutta l’Associazione,senza la quale la piccola Mia non sarebbe mai entrata nella nostrafamiglia e nel nostro cuore.

Simona Dara e Macchia

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Essere svegliati nel cuore della notte dalronzio di una zanzara e dal fastidio provo-cato dalla sua puntura non è piacevole.Inizia una battaglia con cuscini e giornaliche avrà termine solo quando l'intrusosarà stato eliminato. Ma la vera guerracontro le zanzare, l'unica che può ridurreil loro numero in circolazione, dovrebbeiniziare prima dell'estate e continuaredurante tutta la stagione calda: bisognaimpedire la creazione di ambienti favore-voli al loro sviluppo durante tutto il ciclobiologico. Questo significa eliminare qual-siasi traccia di acqua stagnante che sia interrazzo o nella grondaia. Come si svilup-pano. Spiega il professore Luciano Suss,direttore dell'Istituto di EntomologiaAgraria dell'Università di Milano: "Volandola zanzara può facilmente arrivare a copri-re una distanza di 500 metri dal puntodove si è sviluppata, per esempio, in unsottovaso. Arrivata a destinazione deporràtante uova che in poche settimane divente-ranno altrettante zanzare. Così gli insetti sidiffondono su tutto il territorio. La lottasia chimica che con metodi naturali devecombattere contro le larve e contro le zan-zare adulte è necessaria, ma non è suffi-ciente a rallentare la loro proliferazione".Infatti in abbinamento alla campagna didisinfestazione organizzata a Milano dalsettore ambiente del Comune, e condottadalle Usl della città, è stato distribuito inmolti luoghi pubblici un opuscolo con iconsigli da seguire per ridurre la moltipli-cazione delle zanzare. Sebbene il grossodel lavoro spetti al Comune e alle ditte spe-cializzate, molto possono fare i responsabi-li degli edifici e, anche, i singoli cittadini.Basti pensare che una sola zanzara, setrova l'ambiente adatto, può dare origine,in pochi mesi, a moltissimi esemplari. Cosìquesti piccoli "vampiri" possono moltipli-carsi in maniera consistente e procuraresonni agitati. Le zanzare che circolano inItalia appartengono a 67 specie (le ultimedue sono state scoperte solo pochi mesi fa).Ci sono le diurne e le notturne, le frequen-tatrici abituali delle aree urbane e quelleche preferiscono la campagna o il mare.Acquattate nell’erba troppo cresciuta diparchi e giardini, attaccano quando il soleè caldo e gli umani sono distratti e indife-si. Le loro uova, disseminate nei luoghi piùimprobabili, capaci di resistere un annointero all’asciutto e al gelo, a contatto con

la prima occasionale pozza d’acqua, ricor-do di un temporale o raccolta in un sotto-vaso, si schiudono. Subdole e invincibili, le zanzare insiemealle zanzare tigre guidano l’esercito degliinsetti che stanno invadendo le città cosìgli esperti sono concordi nel metterle alprimo posto tra le emergenze dell’entomo-logia urbana ma anche tra quelle sanitarie,perché potenziali vettori di malanni alieniper il mondo occidentale, dalla febbre gial-la al Chikungunya. Sola difesa, repellential posto della crema di bellezza. «Se nonvogliamo essere sopraffatti, dobbiamo tor-nare noi alla natura, smettere di vivere conil mito del condizionatore d’estate e deltroppo caldo d’inverno. Per gli insetti lenostre case rappresentano l’eterna prima-vera», dice Luciano Suss, docente allafacoltà di Agraria di Milano e autore dellibro “Gli intrusi dedicato agli insetti urba-ni infestanti”. Per sfuggire alle punture, precisa l’espertoDott. Suss esistono decine di sistemi ma,anche adottando tutti gli accorgimenti delcaso, capita a tutti di essere punti. I tre fat-tori decisivi che le attirano sulla predasono l'odore, il sudore e la temperatura delcorpo. Responsabili delle fastidiose puntu-re sono le femmine che, prima di colpire,scelgono la vittima con cura. Lo schema èsempre lo stesso: la zanzara si posa sullapelle e inserisce il pungiglione attraversola cute; quando intercetta un capillare ino-cula a più riprese la saliva e aspira il san-gue. La reazione è quasi immediata: icapillari si dilatano per effetto dell'istami-na, i globuli bianchi cominciano a contra-stare le sostanze iniettate, e nell'arco di unminuto si forma un piccolo gonfiore(pomfo) rosso.Ecco le regole per evitare le punture dellezanzare e di altri insetti. Di sera indossareabiti chiari o bianchi. Svolgere le attività'sportive prima del tramonto (il sudore atti-ra le zanzare). Utilizzare moderatamente ideodoranti, i profumi, le lacche e altricosmetici profumati perché gli odori attira-no gli insetti. Evitare le passeggiate lungola riva dei fiumi e dei corsi d'acqua e anchegli ambienti umidi. A volte però bisognaadottare contromisure migliori per sventa-re gli "attacchi" ed evitare anche le fasti-diose irritazioni.Fornelletti con piastrine o liquido e spiralisono efficaci, ma è opportuno usarli con

un adeguato ricambio d'aria. Per i bambi-ni sotto i due anni è consigliabile ricorrerealle zanzariere. Riguardo le armi contro ivoli notturni è ben noto agli addetti ailavori che gli apparecchietti ad ultrasuoninon tengono lontane le zanzare ma anchei vasi di gerani, lavanda e basilico sul bal-cone contribuiscono solo in parte a tenerelontane le zanzare. Infatti le sostanzerepellenti, si liberano solo quando i petalio le foglie vengono schiacciate o tagliate. Ilrimedio "naturale" davvero convincentesono le zanzariere, tra l'altro l'unico consi-gliato per i bambini sotto i due anni. Pergli adulti ci sono altri sistemi, che sprigio-nano insetticidi a base di piretro naturale osintetico. Vediamo i più utilizzati. Piastrinee liquidi. I dispositivi elettrici che utilizza-no piastrine imbevute di insetticida oppu-re cartucce con del liquido a base di inset-ticida sono i più utilizzati. I "fornelletti"con le piastrine garantiscono una buonacopertura per 4 – 5 ore. Questi apparec-chietti funzionano bene, ma alla gente nonpiace l'idea di respirare l'aria arricchitacon sostanze a base di piretro. Questapaura è giustificata solo quando i sistemivengono impiegati in modo scorretto. Gliesperti sono concordi nel considerare illivello di tossicità trascurabile, ma bisognarispettare alcuni accorgimenti. "Il verosegreto" spiega il professor Luciano Suss,direttore dell'Istituto di EntomologiaAgraria dell'Università di Milano" e siste-mare il fornelletto non all'interno del loca-le, ma nelle immediate vicinanze dellafinestra. Solo così l'insetticida crea unabarriera e il ricambio dell'aria é assicura-to". Spirali. Meglio note come "zampiro-ni", sono considerate il sistema idealequando si sta in giardino, in terrazza o,comunque, nei posti dove non c'è elettrici-tà. Il funzionamento é assicurato dall'abbi-namento di due elementi: il fumo e l'inset-ticida, entrambi poco graditi dagli insetti.Non ci sono problemi di tossicità, visto chesi usano all'aria aperta. Bombolette spray.Gli spray funzionano ma prima di rientra-re nella stanza, e' consigliabile aerare beneper 15 - 20 minuti. Per impedire il ritorno

degli insetti bisogna, comunque, utilizzareuna piastrina o un diffusore liquido.Lampade. Le lampade attiniche che ema-nano una luce color violetto sono pocoselettive. Tra le centinaia di vittime, le zan-zare sono una minoranza; molte sfuggono.Soluzioni repellenti. Le creme da spalma-re sulla pelle sono una buona soluzione,ma una parte del principio attivo vieneassorbita, per cui vanno usate solo quandoe' necessario ed e' meglio non impiegarlesui bambini sotto i 2 anni. I preparati abase di oli essenziali di geranio e di citro-nella hanno un'efficacia inferiore, maanche una tossicità più bassa.Comunque non bisogna trascurare i rime-

di che arrivano dalla natura, usando unpreparato omeopatico durante la stagionecalda si possono ridurre gli effetti dellepunture. Non solo, in caso di necessità, ciaiuta anche l'orto: usando un po' di buonsenso si può limitare moltissimo il disagioprovocato da zanzare, ragni, vespe e altrianimaletti simili. Per le punture delle zan-zare esiste un rimedio omeopatico "pre-ventivo" (Ledum palustre 200 CH) che vapreso ogni venti - trenta giorni, da giugnofino alla fine della stagione calda; così siavvertono in misura molto minore glieffetti irritanti. Un vecchio metodo è quel-lo di mettere subito sulla zona della puntu-ra un po' di saliva: la ptialina in essa con-

tenuta riduce l'effetto del veleno dell'inset-to. Pomodoro e cipolla. Chi avesse deipomodori nell'orto può stropicciare duefoglie nella area dove è stato punto, oppu-re può usare localmente una toccatura disucco di cipolla (ottenuto tritandola).Omeopatia. Chi non conosce ancoral'omeopatia potrebbe "sperimentarla" conefficacia portando con se' in vacanza untubo di Apis mellifica 5 CH e di Ledumpalustre 5 CH. Se ne prendono in contem-poranea 3 granuli dell'uno e 3 dell'altro,sia immediatamente dopo la puntura, siaper altre 3 - 4 volte in giornata. Così facen-do, si possono vedere ridotti dolori e gon-fiori anche molto intensi in modo rapido.

M E D I C I N A M E D I C I N A A LT E R N AT I V AA LT E R N AT I V A

In questa stagione noi e i nostri amici animali siamo spesso vittime delle punture di vari insetti, dalla fastidiosa zanzara alle più temibili vespee affini. Ecco qui una piccola guida su sintomi e segni, e quando è importante recarsi subito dal veterinario. Le zanzare pungono facilmente le zone glabre o con pelo meno folto (testa, tronco, addome, interno coscia) determinando i tipici piccoli pomfi,spesso pruriginosi, che portano l'animale a grattarsi fino a crearsi piccole lesioni. Non bisogna assolutamente allarmarsi, ma tenere pulite lelesioni con un disinfettante e, in caso di prurito intenso, utilizzare prodotti dermatologici con azione lenitiva ed antinfiammatoria, avendo sem-pre l'accortezza che il nostro animale non vada a leccarlo. Ricordatevi sempre l’importanza della prevenzione della filariosi cardiopolmonarenel cane e nel gatto e della protezione dai flebotomi per la Leishmaniosi canina! Devono sicuramente suscitare tutta la nostra attenzione lepunture di insetti come api, vespe e calabroni. Innanzitutto controllate che non sia rimasto in sede il pungiglione, in caso contrario asporta-telo, in seguito utilizzate degli stick pronti all'uso a base di ammoniaca o delle pomate a base di cortisone sulla puntura. A questo punto, moni-torate l'animale nelle ore successive. Anche i nostri pets possono andare incontro a reazioni allergiche o anafilattiche, con abbattimento, edema,difficoltà respiratorie o vomito. In questi casi, portatelo dal vostro veterinario di fiducia o nell'ambulatorio veterinario più vicino per le terapieadeguate.

Dr.ssa Gioia Zurrida

FILARIOSI: COSA, COME, QUANDO.Iniziamo col dire cos’è realmente questa malattia che da un po’ di anni se ne sente parlare sempre più frequentemente.La filariosi cardiopolmonare è un’infestazione provocata da un parassita interno che in forma larvale viene trasferito dallazanzara al cane con una puntura. La larva iniettata, lunga meno di un millimetro, in pochi mesi cresce e, attraverso il san-gue, raggiunge il cuore e i grossi vasi attorno ad esso. Il parassita adulto, che può raggiungere anche una lunghezza di 15-20centimetri, è in grado di generare altre larve e, annidandosi nel cuore e di conseguenza avvolgendolo, rende difficoltosa l’at-tività cardiaca del cane e la circolazione sanguigna.Essendo questa una trasmissione legata alla presenza delle zanzare, si consiglia di fare il test all’inizio della stagione primave-rile e, se negativo, iniziare la prevenzione che durerà fino a tardo autunno.Non esiste un vaccino per la filariosi pertanto la profilassi da effettuare consiste nella somministrazione di compresse per imesi necessari o in una più “semplice” iniezione che agisce per l’intero anno.E’ corretto dire che la prevenzione non mette in salvo i nostri pelosi al 100% per questo il veterinario consiglia di effettuareil test del sangue ogni tre anni e, nelle zone ad alto rischio come alcune aree venete, ogni anno.Vi sono zone d’Italia, poi, come l’arco Alpino dove la filaria non è presente ma se si viaggia con il proprio cane anche nellezone cosiddette endemiche, ovvero dove la malattia è presente, sarebbe sempre meglio far fare la profilassi.Purtroppo questa malattia esterna i propri sintomi in maniera lenta e, spesso, quando si vedono i primi segnali può essere giàtroppo tardi, perciò non sottovalutate mai i benefici della prevenzione.Tosse, affaticamento, spossatezza, difficoltà respiratoria e inappetenza possono essere alcuni dei sintomi della filariosi cardio-polmonare ma per qualsiasi dubbio il mio consiglio spassionato è di rivolgersi sempre al veterinario. Questo non solo permalattie gravi ma anche per semplici banalità che trascurate possono portare a problematiche più serie.E’ vero, il nostro cane non parla ma è abbastanza osservarlo con costante attenzione, nei suoi comportamenti e nelle sue deie-zioni anche, e potremmo accorgerci se c’è qualcosa che non va. Dopotutto è il nostro fedele amico e abbiamo il dovere dimantenerlo sano e in salute.Un animale sano è un animale felice.Aiutiamo i nostri affettuosissimi amici a quattro zampe a stare bene… staremo meglio anche noi.

Silvia Bellavite

POSTAPOSTASHAMPOO CANINO CURATIVOSe il cane è sano è bene lavarlo solo se serve con prodotti specifici adat-ti alla sua razza.Gli shampoo curativi si utilizzano in presenza di parassiti, quando sonopresenti infezioni batteriche della cute o con diffusione di funghi emiceti. Il lavaggio non sostituisce la cura ma è un valido aiuto in quan-

to accelera l’azione dei farmaci e riduceil rischio di contatto. Fare due tratta-menti ne migliora l’assorbimento: ilprimo per rimuovere eventuali scaglie ereidratare la pelle secca. Con il secondosi permette ai principi attivi contenutinello shampoo di essere assorbiti pro-fondamente.In genere occorre far agire il farmacoper dieci minuti prima di sciacquare inmodo accurato così da impedire al canedi ingerire i residui di farmaco rimastosulla pella.

HO VISTO LA PUBBLICITA’ DI ALCUNI SHAM-POO CURATIVI E DOVREI USARLI ANCH’IO PERIL MIO CANE INVECE DI PORTARLO DAL TOE-LETTATORE?

ESISTONO DEGLI SHAMPOO CURATIVI MA VANNOUSATI SU CONSIGLIO DEL VETERINARIOCi sono in commercio degli Shampoo che aiutano nella cura di variproblemi ma devono essere consigliati dal veterinario per adattarsi almeglio alle esigenze del nostro amico. Esistono infatti prodotti diversiper problemi specifici e non è consigliabile usarli senza le indicazionidi un medico. Se il cane è sano va benissimo andare dal toelettatore olavarlo (solo serve davvero !) con un prodotto per cani adatto alla suarazza. Gli shampoo curativi, invece, vengono impiegati principalmen-te in tre situazioni: presenza di parassiti, infezioni batteriche della cuteo diffusione di funghi o miceti. In nessuno di questi casi il lavaggiosostituisce la cura ma è sicuramente un aiuto per risolvere i problemi.Per esempio in caso di infezioni batteriche o fungine l’uso di uno sham-poo specifico è una buona “terapia di supporto”, accelerando l’azionedei farmaci che vengono dati al cane e riducendo il rischio di contagioper chi vi entra in contatto.

IL VETERINARIO MI HA PRESCRITTO UNOSHAMPO CURATIVO PER IL MIO CANE E MI HADETTO DI APPLICARLO DUE VOLTE A LAVAGGIO.PERCHE’?

SPESSO I LAVAGGI CON SHAMPOO CURATIVI SIFANNO IN DUE FASI PER MIGLIORARNE L’ASSORBI-MENTOGli shampoo medicali di oggi hanno formulazioni avanzate che per-

mettono ai loro principi attivi di agire per un periodo prolungato. Èperò importante usarli sempre sotto stretto controllo veterinario eseguendo le sue indicazioni specifiche. In genere, comunque, lo sham-poo si applica una prima volta per rimuovere eventuali scaglie e crosteo reidratare la pelle secca. Possiamo usarlo in un’area specifica delcorpo se c’è un problema locale o, nel caso di una patologia genera-lizzata, su tutta la pelle. La seconda applicazione sulla pelle pulita con-sente ai principi attivi contenuti nello shampoo di essere assorbiti piùprofondamente ed efficacemente. Nella maggior parte dei casi è neces-sario lasciare agire questi farmaci per una decina di minuti prima disciacquarli con abbondante acqua tiepida. Il risciacquo deve esserefatto in modo accurato per evitare che il cane possa ingerire residui difarmaco rimasti sulla pelle. Questo tipo di terapia di solito si fa più voltela settimana per almeno due settimane.

TRATTAMENTI PER CAPELLIAlla fine dell’estate spesso ci troviamo i capelli opachi che si spezzanofacilmente e con le doppie punte. E’ importante un trattamento conuna detersione delicata, un impacco ristrutturante e trattamenti sumisura per renderli vitali e luminosi.L’idratazione deicapelli li rende mor-bidi e contrasta l’ag-gressività dei fattoriesterni.L’acqua contenutanelle lamelle delloro strato piu ester-no preserva l’inte-grità e l’elasticità. Loshampoo deve con-tenere detergentidelicati in modo darimuovere lo sporcosenza aggredire lacuticola del capello.Occorre alternareshampoo specifici,quelli per combattere l’eccesso di sebo o la forfora, con prodotti piùdelicati. Detergere con delicatezza, senza aggrovigliarli, pettinarli dopo l’appli-cazione di balsamo, un prodotto importante per favorire la coesionedelle squame della cuticola, aiuta il capello a ritrovare uniformità chegarantisce elasticità e la resistenza.Occorre un impacco ristrutturante-addolcente una volta al mese conolio di mandarle dolci o di oliva: in posa su capelli asciutti per 30’prima dello shampoo. A causa dell’inquinamento di fumo e sole cheaggrediscono i capelli perché ne accelerano la disidratazione deposi-tandosi in superficie, è utile applicare prima dell’asciugatura schiumee fluidi a base di silicone che depositano sulla lunghezza una pellicolaprotettiva che li rende più resistenti.