Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella...

32
Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N. 2 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 Comma 2 DCB - Roma

Transcript of Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella...

Page 1: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N. 2 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 Comma 2 DCB - Roma

Page 2: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

Trimestrale di informazione della Provincia italiana dei Servi della Carità

Opera Don GuanellaVia Aurelia Antica, 44600165 RomaTel. 06/666011 - Fax 06/66601205Direttore responsabile: Don Mario Carrera

Autorizzazione Tribunale di Roma N. 432/84 dell’11-12-84con approvazione ecclesiastica

Per il cambio di indirizzo comunicare con il nuovo anche l’indirizzo precedente

Foto: Redazione de “La Voce dei Poveri di don Guanella”, Lorenzetti Fabio, Mariani Roberto

Progetto grafico: studio PARDINI APOSTOLI MAGGI

Stampa: Tipolitografia TRULLOVia delle Idrovore della Magliana, 173 - RomaTel. +39 06 6535677 - Fax +39 06 6535976e-mail: [email protected]

Finito di stampare nel mese di Giugno 2010

AVVISO AI LETTORICara lettrice, caro lettore,il Suo indirizzo fa parte dell’archivio elettronico della nostra rivista.Nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 per la tute-la dei dati personali, chiamata “privacy”, che riguarda la segretez-za delle proprie convinzioni, comunichiamo che tale archivio è ge-stito dalla Congregazione dei Servi della Carità - Opera Don Gua-nella, ente proprietario del suddetto periodico. I suoi dati, pertan-to, non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Peressi Lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggior-namento, integrazione o cancellazione scrivendo all’attenzione delDirettore de “La Voce dei Poveri”.

SOM

MA

RIO

Conto Corrente Postale Cod. IBAN:IT-88-H-07601-03200 000000414003

Conto Corrente Bancario:Cod. IBAN:IT47-V056-9603-2040-0000-7135-X62Banca Popolare di Sondrio Agenzia n. 4:Piazza Biagio Pace, 1 - RomaIntestato a: Opera Don GuanellaVia Aurelia Antica, 446 - 00165 Roma

2

Don Guanella sacerdote,nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi,

suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

“Dio illuminava sempre i suoi pensierie riscaldava i suoi sentimenti,

era sempre in fondo quale scopo delle sue conversazioni:in ogni tratto ed in ogni parola egli in tal modo

si rivelava sacerdote,ministro di Dio, predicatore amabile

e convinto della verità, della santità, della bontà di Dio”

3

4

6

9

13162527

Lettera del Superiore“Articolo breve”

di don Fabio LorenzettiArticoliI disabili di fronte alla sfida educativa

Nostro ServizioPer un paese solidale chiesa italianae mezzogiorno

Nicola ParisiServizi“E’ Dio che fa”

La Provvidenza, non scherza! don W. BaniakDiario della casaAmici che siamo andati a trovareBenefattori e AmiciDon Mauro Mastropasquaelemosiniere dei poveri Tarcisio Casali

Page 3: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

L E T T E R A D E L S U P E R I O R E

Qualche tempo fa, dalle pagine di questo giorna-lino (cfr. La Voce dei Poveri, n° 3, 2009, Molti-

plicare pochi pani e pochissimi pesci), mi esprimevocon pacatezza e disagio - ma non senza preoccupazio-ne e sofferenza – circa le difficoltà in cui questa casaversava da tempo, a motivo di tagli economi subitinegli ultimi anni, in nome di una crisi economicaglobale e di un piano di rientro regionale. I “tagli” dibudget (termini che abbiamo imparato a pronunciaresempre con maggiore frequenza) hanno avuto l’effet-to di una rasoiata sulle ferite di un corpo già di per sefragile e da tempo provato: quello dei centri di riabi-litazione ex art. 26, come il nostro. Sono i centri che,per la legge 833/78, si prendono cura dei disabili dal1978 (la nostra casa, vale la pena ricordarlo, da mol-to tempo prima!).Ma di quali disabili si tratta? Di “chi” si sta parlando?Su questo potremmo discutere e scrivere a lungo:qualcuno lo sta già facendo e sta cercando di farcelocapire.Comunque, una cosa è certa: i centri ex art. 26, la no-stra casa, ha sempre le porte aperte: venite a vedere“chi” sono i nostri ospiti e dove sta passando, dolce-mente ma inesorabilmente, il rasoio.Venire “dentro” per prendere una boccata di vita chetira tra i nostri viali e nelle residenze, osservare i rap-

porti tra gli ospiti e gli operatori, il clima…Il… balletto dei “tagli”, in pochissimo tempo, ha rag-giunto il 12%, il 4% solo sull’anno in corso. Ci ac-contentavamo pure delle briciole…C’è un po’ di amarezza, non lo nascondiamo, ma an-che tanta voglia di ripartire. Presto.Con l’aiuto di tutti.

Il superioredon Fabio

“Si può fare, si può fare!”“Se po’ fa, se po’ fa!”

Questa voglia di ripresa già si vuole esprimere nella

Festa dell’Incontro!

Quest’anno la festa compie venticinque anni:

auguri!Tante le iniziative nel mese di giugno: la casa è aper-ta per tutti voi con mostre, spettacoli, party, giochi,celebrazioni…

Articolo breve

3

Page 4: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

4

“La realtà che vivono le personediversamente abili aiuta ad entrare

veramente nel paradigma dell’educazionealla vita ed alla fede,

mai disgiunte l’una dall’altra”

Così si è espresso don Guido Benzi, direttore del-l’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI,

aprendo i lavori del Convegno su catechesi e disabi-lità, svoltosi a Roma sul tema: “I disabili di fronte al-la sfida educativa. L’impegno tradizionale della Chiesae le questioni attuali”.In questo “paradigma”, ha proseguito il direttore del-l’UCN, “nel quale ritroviamo tutta la dimensione cri-stiana dell’incarnazione, il limite, l’insufficienza, lasemplicità, il bisogno dell’altro”, i disabili “diventa-

no un autentico luogo educativo, perché mostranocome nessuno sia sufficiente a se stesso ed in tal sen-so aprono una via inequivocabilmente umana di tra-scendenza”. “Il cammino di testimonianza di tantifratelli e sorelle disabili nella comunità cristiana – haspiegato don Benzi - non è allora solo un camminoeducativo ma è anche un cammino che educa le co-munità stesse: proprio per la presenza di fratelli e disorelle disabili esse prendono sempre più coscienza deldono dell’ascolto reciproco e del Signore e si apronocosì con più larghezza alla voce del Vangelo, alla se-quela di Cristo, ai doni dello Spirito Santo, all’abbrac-cio del Dio della Misericordia e della Speranza”.Alle persone disabili “bisogna assicurare forme ap-propriate di catechesi ed educatori pedagogicamentespecializzati”. Don Benzi ha citato questo passo del“Documento di base”, dal titolo “Il rinnovamento

A R T I C O L I

I disabili di fronte alla sfida educativaSiamo stati ad un Convegno

Page 5: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

della catechesi”, che quest’annocompie 40 anni. “Queste parole -ha commentato- ora ci appaionogiustamente scontate, ma tuttisappiamo anche quale rivoluzionecopernicana esercitarono allorafacendo percepire nelle comunitàcristiane, nelle parrocchie, quellasensibilità che era spesso soloespressa, quando non era total-mente delegata, al carisma di tan-tissime benemerite istituzionieducative ed assistenziali”. Ai partecipanti al Conve-gno, il direttore dell’UCN ha subito lanciato unaproposta: che in ogni diocesi, “nelle forme appro-priate e con la doverosa verifica di ogni Ufficio Ca-techistico in sinergia con l’Ufficio Liturgico Diocesa-no, si pongano in atto forme di celebrazione liturgi-ca con la presenza di persone disabili, in modo da co-stituire un’esemplarità da riproporre nelle celebrazio-ni parrocchiali”. Non si tratta di istituire “giornate”speciali, ha puntualizzato don Benzi: “si tratta inve-

ce di sollecitare i catechisti ed i lo-ro parroci a questa doverosa equanto mai fruttuosa attenzione”.In casa nostra, al don Guanella, inun certo senso avviene esattamenteil contrario. Non dobbiamo inven-tarci nulla: siamo in tanti -la mag-gior parte dei fedeli!- ad essere di-versamente abili nelle liturgie quo-tidiane e domenicali. Quasi ci vie-ne spontaneo al punto da non farcipiù caso: celebrare il Cristo Risorto

con i nostri ospiti. Loro sono gli spazi, i tempi, i lin-guaggi del comunicare e del partecipare, sempre nelrispetto del mistero che si celebra.Chi partecipa la prima volta ad una liturgia al donGuanella, al termine, spesso corre in sacrestia per di-re al celebrante: “perché qui la messa è più sentita,partecipata, celebrata? Perché non è così nella miaparrocchia?”. Il sacerdote, in genere, non rilascia unarisposta sbrigativa, ma invita a pensare su quanto ap-pena celebrato…

5

A R T I C O L I

Page 6: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

6

A R T I C O L I

Così commenterebbe in estrema sintesi don Gua-nella il recente documento della Conferenza

Episcopale Italiana che ha nuovamente affrontato lariflessione sul cammino della solidarietà nel nostroPaese, con particolare attenzione al Meridione d’Ita-lia e ai suoi problemi irrisolti. I Vescovi italiani neldocumento ribadiscono la necessità di una consape-volezza del dovere e della volontà della Chiesa di es-sere presente e solidale in ogni parte d’Italia, perpromuovere un autentico sviluppo di tutto il Paese.A richiamare l’attenzione dell’Episcopato italiano enon per ultime sono le molteplici potenzialità delleregioni meridionali, che hanno contribuito allo svi-luppo del Nord e che, soprattutto grazie ai giovani,

rappresentano uno dei bacini più promettenti per lacrescita dell’intero Paese. Ma al tempo stesso evitareche l’acuirsi di antiche debolezze costituiscano limitiradicati, che rischiano di isolare il Mezzogiorno ta-gliandolo fuori dai grandi processi di sviluppo.I presuli affermano la necessità di valorizzare al me-glio il patrimonio di cui tutti disponiamo, cioè la no-stra intelligenza, la capacità di capire i problemi e difarcene carico, la creatività nel risolverli; in questo so-prattutto cogliere il comando del Signore, che cispinge a metterci a servizio gli uni degli altri (cfr Gv13,14 e Gal 6,2), perché soltanto questa reciprocitàd’amore ci permette di essere riconosciuti da tutti co-me suoi discepoli (cfr Gv 13,35).

Per un paese solidale chiesa italiana e mezzogiorno“Pane e Signore non possono e non devono essere separati!”

Page 7: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

7

I vescovi richiamano l’invito di Giovanni Paolo IIcon il quale affermava, che spetta “alle genti del Sudessere protagoniste del proprio riscatto, senza chequesto dispensi dal dovere della solidarietà l’interanazione”.Il panorama di riferimento oggi è cambiato, neirapporti con le sponde orientali e meridionali delMediterraneo. La massiccia immigrazione dall’Eu-ropa dell’Est, dall’Africa e dall’Asia rende urgentinuove forme di solidarietà. Proprio il Sud per la suacollocazione geografica si presta ad essere il primoapprodo della speranza per migliaia di immigrati.Per questa nuova connotazione esso costituisce unlaboratorio ecclesiale in cui si tenta, dopo aver assi-curato accoglienza, soccorso e ospitalità, un discer-nimento cristiano, un percorso di giustizia e promo-zione umana e un incontro con le religioni professa-te dagli immigrati e dai profughi.Il Vangelo ci indica la via del buon Samaritano (cfr Lc10,25-37): per i discepoli di Cristo la scelta preferen-ziale per i poveri significa aprirsi con generosità allaforza di libertà e di liberazione che lo Spirito conti-nuamente ci dona, nella Parola e nell’Eucaristia. Lacondivisione è il valore su cui, prioritariamente, vo-gliamo puntare. È un valore che ci è singolarmentecongeniale; infatti trova origine e compimento nel-l’Eucaristia che, come discepoli del Signore, non pos-siamo disattendere nella sua esemplarità.Gesù dà ai suoi discepoli l’incarico di sovvenire aibisogni della gente che lo seguiva: «voi stessi date lo-

ro da mangiare» (14,16). I termini usati per descri-vere l’operato del Signore in cui i discepoli vengonocoinvolti e investiti di una diretta responsabilità.Donare senza trattenere per sé: in ciò consiste lospecifico servizio dei discepoli di Gesù verso il mon-do, un servizio la cui qualità ed efficacia non dipen-dono da un calcolo umano. Sostituire alla logica delpotere e del benessere la pratica della condivisioneradicata nella sobrietà e nella solidarietà. Su questa verità trova fondamento l’appello che iVescovi italiani rivolgono ai giovani del Mezzogior-no che “ pane e Vangelo” non possono e non devo-no essere separati: proprio per dare ragione dellasperanza che ci guida, i nostri Pastori, affermanoche Dio ha a cuore progetti di vita e di crescita pertutti, l’amore di Cristo spinge a ricercare il benecomune, nel rispetto della dignità di ogni persona,senza cedere a paure ed egoismi che alimentanomiopi interessi di parte e mortificano la tradizionesolidaristica delle genti del Sud dell’Italia.

Agli uomini ed alle donne del Sud è rivolto l’invi-to a comprendere che non possono attendere da al-tri ciò che dipende da loro e che va contrastataogni forma di rassegnazione e fatalismo. Una men-talità inoperosa e rinunciataria può rivelarsi unostacolo insormontabile allo sviluppo, più danno-so della mancanza di risorse economiche e di strut-ture adeguate.

Far conoscere la sofferenza degli emarginati e degliindifesi, annunciando ai poveri, in nome di Dio edella sua giustizia, che un mutamento è possibile, èuno stile profetico che educa a sperare, le comunitàecclesiali italiane, affinché accrescano la coscienzacondivisa della responsabilità di tutti nei confrontidi ciascuno e di ciascuno nei confronti di tutti.La Chiesa in Italia continua a spendersi di fronte al-le emergenze rappresentate dalla povertà, dalla di-soccupazione e dall’emigrazione interna. Accanto al-la risposta diretta della carità, non minore attenzio-ne merita la via istituzionale della ricerca del benecomune, inteso come «esigenza di giustizia e di cari-tà. La povertà è un fenomeno generale complesso emultidimensionale, che tocca aree dell’intero Paese

A R T I C O L I

Page 8: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

ed i dati negativi si concentrano maggiormente nel-le regioni del Mezzogiorno, caratterizzate dalla pre-senza di molte famiglie monoreddito, con un altonumero di componenti a carico, con scarse relazio-ni sociali ed elevati tassi di disoccupazione che toc-ca in modo preoccupante i giovani e si riflette pe-santemente sulla famiglia, culla fondamentale dellasocietà.I giovani del Meridione non devono sentirsi con-dannati a una perenne precarietà che ne penalizza lacrescita umana e lavorativa. Oggi sono anzitutto fi-gure professionali di livello medio-alto a costituire laprincipale categoria dei nuovi emigranti, impove-rendo di fatto la società meridionale, perché vieneprivata delle risorse intellettuali e professionali piùvalide, soprattutto nei campi della sanità, dellascuola, dell’impresa e dell’impegno politico.Sono soprattutto i giovani, però, ad aver ritrovato ilgusto dell’associazionismo in queste regioni, dandovita a esperienze di volontariato e a reti di solidarietà.La comunità ecclesiale, guidata dai suoi pastori,riconosce e accompagna l’impegno di quanticombattono in prima linea per la giustizia sulleorme del Vangelo e operano per far sorgere unanuova generazione di laici cristiani impegnati,capaci di cercare con competenza e rigore moralesoluzioni di sviluppo sostenibile; affrontare ilproblema della disoccupazione giovanile, atti-vando iniziative di formazione a una nuova cul-tura del lavoro, che si ispirano all’insegnamentosociale della Chiesa.Le comunità cristiane costituiscono un inestimabilepatrimonio e un fattore di sviluppo e di coesione dicui si avvale l’intero tessuto sociale. Lo sono inquanto realtà ecclesiali, edificate dalla Parola di Dio,dall’Eucaristia e dalla comunione fraterna. Nelle co-munità cristiane si sperimentano relazioni significa-tive e fraterne, caratterizzate dall’attenzione all’altro,da un impegno educativo condiviso, dall’ascoltodella Parola e dalla frequenza ai sacramenti. Sonoluoghi «dove le giovani generazioni possono impara-re la speranza, non come utopia, ma come fiduciatenace nella forza del bene”.A partire dalla comunione di fede e di preghiera,potrà realizzarsi anche in Italia un mutuo scambio

di sacerdoti, di diaconi permanenti e di laici quali-ficati che, spinti dalla carità, guardano oltre il pro-prio campanile e si prendono a cuore le sorti di chiè lontano.

La Chiesa deve alimentare costantemente le risorseumane e spirituali da investire in tale cultura perpromuovere il ruolo attivo dei credenti nella socie-tà. Infatti “per la Chiesa il messaggio sociale delVangelo non deve essere considerato una teoria,ma prima di tutto un fondamento e una motiva-zione per l’azione”. Ai fedeli laici, in particolare, èaffidata una missione propria nei diversi settoridell’agire sociale e nella politica. “Il compito im-mediato di agire in ambito politico per costruireun giusto ordine nella società non è dunque dellaChiesa come tale, ma dei fedeli laici, che operanocome cittadini sotto propria responsabilità: si trat-ta di un compito della più grande importanza, alquale i cristiani laici italiani sono chiamati a dedi-carsi con generosità e con coraggio, illuminati dal-la fede e dal magistero della Chiesa e animati dallacarità di Cristo”. I veri attori dello sviluppo non sono i mezzi eco-nomici, ma le persone, e le persone, come tali,vanno educate e formate: “lo sviluppo è impossi-bile senza uomini retti, senza operatori economi-ci e uomini politici che vivano fortemente nelleloro coscienze l’appello del bene comune”.

Nicola Parisi

8

A R T I C O L I

Page 9: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

9

Alla Camera dei Deputati, l’Onorevole Gianfran-co Fini, Presidente della Camera, ha inaugurato

una mostra espositiva sulla vita del Fondatore e la suaOpera. Articolata in 48 pannelli, l’esposizione è statacollocata nella splendita sala del cenacolo e della sa-crestia presso il complesso di via Valdina. Accanto aiprincipali pannelli relativi alle tappe fondamentalidella vita del Beato, sono state presentate le diverseiniziative promosse in Italia.“Oltre alle foto -sottolineava don Mario Lino, sacerdo-te guanelliano curatore dell’iniziativa- che mostrano ilrisultato dell’intervento di Dio nella vita e nelle operedi un uomo, si è potuto visionare libri e lettere di donGuanella sull’educazione, la formazione, oltre agli arti-coli tratti da La Provvidenza e altre opere, tutte in ori-ginali restaurati, editi prima della morte del Beato”.

Hanno impreziosito l’inaugurazione gli interventi delVicepresidente di Montecitorio, Maurizio Lupi, ilMinistro per le Pari opportunita’, Maria Rosaria Car-fagna, il deputato del Partito Democratico, EnricoLetta e i sacerdoti guanelliani don Mario Lino Mapel-li e don Aniello Manganiello.

Per gli “artisti” del don Guanella di via Aurelia Anti-ca, l’occasione della mostra è servita al lancio ed alla

primissima presentazione ufficiale del politticod’autore ormai completato. Tanti gli apprezzamentidei numerosi ospiti che ci hanno incoraggiato a pro-seguire il progetto dell’opera in oro con altre prossi-me esposizioni.

Oltre alle foto, riportiamo alcuni stralci dell’interven-to dell’On. Fini.

Vorrei iniziare questo mio breve intervento raccon-tando un aneddoto della vita di Don Guanella.

Come sappiamo, gli inizi dell’attività di Don Guanel-la furono difficili e spesso segnati dall’incomprensio-ne, dato che intraprendeva molte attività senza preoc-cuparsi dei mezzi necessari per portarle avanti. Anchei suoi superiori lo consigliavano di non prendere im-pegni troppo onerosi.Don Guanella tuttavia vedeva le necessità di tanti po-veri infelici e cercava ogni via per dare loro ristoro. Ilvescovo di Como, quando lo sentiva esporre i suoiprogetti audaci, non si stancava di raccomandargliprudenza. Ed un giorno un insegnante di teologia,sentendo le accorate raccomandazioni del Vescovo,disse: “Ricordate, Don Luigi, che la prima virtù èproprio la prudenza”. Ma Don Guanella rispose: “In-vece io ricordo benissimo, professore, che quando

“E’ Dio che fa”Don Guanella alla Camera dei Deputati con il polittico dei nostri artisti

S E R V I Z I

Page 10: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

10

c’insegnavate teologia, ci dicevate con sicurezza che laprima virtù è la fede!”Ecco: ho voluto raccontarvi uno di quei tanti aneddo-ti della vita del Beato lombardo, che sottolineanoquanto sia stato uomo di fede, di carisma e di coraggio.Questa mostra a Lui dedicata diventa un’occasioneper fare alcune riflessioni sull’importanza della fede edell’opera ecclesiale e per soffermarci su quanto anco-ra possano e debbano incidere le opere e le parole delBeato sulla vita di tutti i giorni.Vorrei sottolineare la figura di Don Guanella pren-dendo spunto proprio dalla frase scelta a titolo diquesta mostra: “è Dio che fa, noi siamo solo strumen-ti della Provvidenza”; frase tanto amata dal prete e chene evidenzia la totale dedizione alla Carità e alla Fe-de. Dicendo così, infatti, si comprende quale sial’unità di misura da lui utilizzata: quella fede invinci-bile nel fare divino, a paragone del quale l’uomo èpiccolo, impotente, senza capacità e senza fili. Non acaso, nel corso della solenne Beatificazione del prete,Paolo VI lo definì “burattino della Provvidenza”. Equesta frase, “è Dio che fa” nasconde un profondissi-mo significato: Dio ci mette accanto alle persone chehanno bisogno del nostro aiuto per darci l’opportuni-tà di fare qualcosa per loro e quindi di assaporare lagioia di esistere al servizio degli altri fratelli. In que-sto sta la grande capacità da parte di don Guanella dicomunicare il messaggio che anche nella sofferenzac’è gioia e che gli uomini che nulla fanno per gli altriuomini non riescono a gustare l’essenza della vita.Eccoci allora innanzi ad una mostra “ragionata” findal titolo, che articola il suo percorso in base a quel-lo che è stato il percorso seguito dal prete: l’educazio-ne dei giovani, l’inclusione dei diversamente abili, larisposta ai bisogni dei fratelli poveri e soli. Nel mo-mento storico che stiamo attraversando, in cui è par-ticolarmente critica la capacità di educare e di ascol-tare i giovani ed i bisognosi, rivolgiamo uno sguardocarico di speranza all’opera di un uomo che si è for-temente battuto contro l’indifferenza e contro le on-date atee e anticlericali di fine Ottocento. Osservan-do la mostra, viene dunque da chiedersi: quanto c’èancora di attuabile nelle parole e nel cammino segui-to da un uomo vissuto più di cento anni fa? La rispo-sta è: tutto. Anzi: la voglia di aiutare il prossimo,

S E R V I Z I

Page 11: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

l’urgenza di fare, l’anelito di stare accanto a chi è aimargini della società, dovrebbero modellare la vitagiornaliera di ciascuno di noi. Perché don Guanellavedeva al di la delle apparenze. Vedeva con quellosguardo che, se solo avessimo tutti, renderebbe que-sto mondo un mondo migliore, senza discriminazio-ni e senza diversità.Permettetemi un esempio su tutti. Quelli che noichiamiamo diversamente abili, lui li chiamava “buo-ni figli”, vedendo in loro non solo un’opportunitàper fare del bene, ma addirittura un “seme d’ognieletta virtù”, “un barlume di capacità e di conoscen-za”. Don Guanella ne favorì la crescita creando per lo-ro laboratori dove imparare un mestiere col quale in-serirsi nella società, in una logica secondo cui tutti so-no utili, tutti sono tasselli importanti dell’ingranag-gio. Pur essendo molto attento alle opere di suoi con-temporanei, come la Montessori o De Sanctis, nonscrisse manuali di pedagogia, ma fu in grado di crea-

re un’opera educativa forte, in grado di coinvolgere ilcorpo, la mente e l’anima della persona bisognosa.Ecco l’eredità di Don Guanella.In alcune delle numerose “Case della Carità”, sparseormai in ogni continente, si compie ancora oggi unpiccolo miracolo. Infatti, alcuni reparti sono nascostialla visuale di chi proviene da fuori, per la particolaresofferenza, talvolta atroce, di coloro che vi sono ospi-tati. Ma i muri di questa divisione sono solo apparen-ti: giornalmente abbattuti da chi è in grado di condi-videre le sofferenze, con animo allegro, con il sorriso.Mi riferisco in particolare alle due congregazioni reli-giose che ha fondato: i Servi della Carità e le SuoreFiglie di Santa Maria Provvidenza, nonché al Movi-mento Laicale Guanelliano, diffuso capillarmente intutta Italia. Grazie a tutti loro, ogni giorno, si com-piono quelle “opere grandi” che glorificano l’uomo,quella carità che rende i cuori liberi e nobili.Tutti, in definitiva, dovremmo essere eredi del Beato,

11

S E R V I Z I

Alcuni scritti del Beato Luigi Guanella alla mostra

Page 12: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

anche chi fa politica dovrebbe avere la capacità diguardare ogni giorno i bisogni degli altri, con sguar-do caritatevole e voglia di fare. Se noi politici seguis-simo l’esempio di don Guanella, probabilmente sa-remmo meno attratti dalla gestione del potere e piùattenti al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini.Vorrei concludere ricordando quindi le parole usateda chi Don Guanella non solo l’ha conosciuto, ma neè stato amico e seguace, dopo essere stato uomo discienza e medico: padre Agostino Gemelli.Illuminato dall’incredibile capacità di agire del prete,Padre Gemelli ricorda così Don Guanella: “raccogliequelle creature che la stessa scienza rifiuta”. Umil-mente e semplicemente supera i pregiudizi orgogliosidegli uomini e si giova di due possenti strumenti dilotta: la fede ed il lavoro.“Un uomo santo e un’opera come la sua sono trale massime manifestazioni di santità del nostrotempo”. Mi auguro che quell’umiltà e quello spiri-to combattivo coi quali Don Guanella ha restituitodignità alla persona umana possano divenire pertutti noi un esempio da seguire, per rendere i nostri

cuori liberi e capaci di indossare quella che lui de-finiva “la divisa di medico, di fratello, di amico”grazie alla quale percepire l’amore del Padre in cia-scuno di noi. La terza carica dello Stato, proseguendo nel proseguodell’inaugurazione della mostra, ha definito Guanellacome «il prete di frontiera, sacerdote globale». DonGuanella, ha ricordato Fini, «ha saputo testimoniareil suo spirito evangelico attraverso le opere di educa-zione e di assistenza agli anziani, ai disabili, ai poverie ai bambini abbandonati, incarnando la passione peril sociale, corroborata da un profondissimo senso dicarità cristiana e di responsabilità nei confronti deipiù sfortunati». Il carattere globale dell’impegno didon Guanella, che fu proclamato beato da Papa Pao-lo VI nel 1964, è testimoniato, ha rievocato Fini, dal-la sua azione che ha «attraversato non solo l’Italia maanche l’Europa e gli Stati Uniti d’America andando inaiuto anche degli italiani emigrati e lasciando dovun-que andasse il suo segno con opere tangibili, case fa-miglia, case per anziani, ospizi, scuole e insegnamen-ti morali e intellettuali».

12

S E R V I Z I

Un manoscritto del fondatore

Page 13: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

13

Con questo gioco di parole vorrei darvi una nuo-va e fresca testimonianza che davvero la Provvi-

denza di Dio non scherza, ma continuamente ci lasciai segni della sua benevolenza. Così e’ stato per Skawi-na, dove e’ sorto ormai già da un pò di tempo il Cen-trum Don Guanella. Gli inizi di questa opera sonostati un continuo segno del progetto che la Provvi-denza ha per la terra polacca e che un bel giorno ci harivelato. Era proprio il 24 marzo 2004, la vigilia del-l’Annunciazione, che per noi guanelliani segna l’anni-versario della nascita della Congregazione, quando horicevuto la notizia che due coniugi, Giovanni e SofiaSajdera volevano offrirci un ampio terreno nelle peri-ferie di Cracovia, a Skawina. Per un momento noncredevo alle mie orecchie: come mai una coppia sco-nosciuta vuole regalare un terreno proprio a noi? For-se è uno scherzo della Provvidenza, ho pensato in unprimo momento! Ma con la Provvidenza, come delresto ci ha insegnato don Guanella, non si scherza! Ecosì ho iniziato a sognare! Gia’ immaginavo una casaguanelliana pronta all’uso, ma purtroppo la realta’ giàsi stava rivelando piuttosto cruda. Il terreno che i co-niugi ci avevano donato era un terreno non edificabi-le e peggio ancora non sarebbe mai potuto diventare

edificabile! E allora, un altro scherzo? Ma la Provvi-denza passo dopo passo ci portava i pezzetti del “puz-zle” del suo quadro da scoprire. Ed ecco ci sono ve-nute incontro persone che ci volevano bene, le qua-li, attraverso preziosi consigli, suggerimenti e aiuti, cihanno fatto toccare con mano il vero sapore dellaProvvidenza di Dio. L’impossibile e’ diventato allora“il possibile”.

Un’altro scherzo della Provvidenza era legato alla ricercadegli architetti per disegnare il progetto della casa. LaProvvidenza a questo punto si spostava a Napoli, dovevive un amico dell’Opera Don Guanella i cui i nipotihanno studio architettonico a Cracovia. Così e’ statascelta la ditta per la costruzione, che addirittura hacostruito in parte il santuario della Divina Misericordiaa Cracovia- Lagiewniki. Nel frattempo la Provvidenzaci ha aperto il cielo, da dove – come pioggia- arrivavanole offerte per la costruzione. Nonostante altri scherzidella natura, che in un momento quasi ha fermato ebloccato tutto il cantiere, i lavori sono proseguiti concontinuità. La preghiera dei confratelli, delle suore,degli amici di tutto il mondo, ci hanno aperto la stradaper arrivare alla fine.

La Provvidenza, non scherza!Nuova casa guanelliana aperta in Polonia

S E R V I Z I

Con don Piotr e don Wieslaw

L'entrata della casa

Page 14: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

Lungo il recinto del cantiere abbiamo fissato ungrande striscione di 6 metri con la foto del PapaGiovanni Paolo II con le sue famose parole “Perche’non siete ancora in Polonia?” E il cantiere aperto è statala risposta alla sua domanda. Ma tutto questo e’ormai la storia...Il Centrum Don Guanella a Skawina si apre con labenedizione della casa il 22 ottobre 2009. Da quelmomento don Wieslaw, don Piotr e 4 aspirantiiniziano a fare i primi passi nella terra di Skawina. Iprimi contatti con la gente vicina ci fa scoprire unagrande stima e simpatia verso di noi e il nostrocarisma. L’attivita’ della casa famiglia che fra pocoinizierà ufficialmente il suo cammino, fa aprire unagrande benevolenza da parte della gente di Skawina.

Tanto per fare un’esempio: eravamo preoccupaticome e quando creare un po ‘ di giardini e di verdeattorno alla casa: ed ecco che sono arrivati varibenefattori e amici con piante e fiori che ci hannopermesso di abbellire la casa. La nostra cappella puressendo nel progetto come interna, ormai non riescead accogliere centinaia di persone che vengono apregare con noi la domenica per la S. Messa alle ore9.00. La Provvidenza ci ha lasciato una nuovadirezione della pastorale. Nei boschi attorno stannosorgendo nuove case e per i loro abitanti stiamodiventando un punto di riferimento sia per lapreghiera che per la testimonianza cristiana. La nostradisponibilita’ verso i bisogni delle parrocchie intornoha creano un buon rapporto con tutto il popolo di

14

S E R V I Z I

La cappella con l'immagine della Provvidenza un corridoio della casa

seminaristi e fedeli un incontro con i giovani

Page 15: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

Dio. Pensavamo che il Centrum Don Guanellaattraverso la comunita’ d’accoglienza vocazionale,dovesse essere una semplice Casa Famiglia per ibambini e i giovani delle famiglie disgregate, ma laProvvidenza evidentemente aveva progetti piu’ grandidei nostri pensieri. Dopo 6 mesi di vita del Centrum Don Guanella, leattivita’ sono molto variate; abbiamo infatti l’attivitàdella casa famiglia per i ragazzi, la comunita’d’accoglienza vocazionale, l’animazione spiritualedelle persone anziane del paese, incontri di preghierae di oratorio per i giovani, accoglienza dei varigruppi di preghiera e ritiri spirituali mensili per laicie religiosi; abbiamo sviluppato anche un servizio diaiuto pastorale per le parrocchie vicine. Il coraggio didon Guanella di “essere come spada di fuoco”, stadiventando per noi un vero e proprio coman-damento. Ricordando anche le parole di GiovanniPaolo II, che una volta ci ha indicato la strada versoil suo paese: “Il mondo di oggi ha bisogno di testimoniradicali del vero amore, della condivisione con ilprossimo, soprattutto quando e’ segnato del dolore edella sofferenza”.Cari Amici! Oggi vi chiediamo una sola cosa: pregateper la nostra piccola comunita’ affinche possiamo

essere i veri samaritani sulle strade di Skawina comeci insegna il Beato Luigi Guanella. Il mondo habisogno di testimoni radicali, capaci di lasciare la vitacomoda, per stare vicino a chi soffre, agliabbandonati e ai malati.Concludo con un pensiero di gratitudine per il vostroCentro di via Aurelia Antica per le piccole o grandiofferte che ci inviate, frutto delle vostre raccolte.

Don Wieslaw Baniak sdc

15

S E R V I Z I

uno scorcio della sala da pranzo

Panoramica della casa

Page 16: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

12 febbraio 2010Non nevica quasi mai a Roma,ma quando nevica…

D I A R I O D E L L A C A S A

16

Page 17: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

D I A R I O D E L L A C A S A

17

Page 18: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

davanti ad una resdidenza tante luci nella 1 notte

E’ tradizione concludere il mese di maggio con la processione mariana aux flambeaux per iviali del don Guanella: la gente del quartiere, gli amici, i cooperatori affidano a Maria le lorointenzioni. La preghiera degli Ospiti si fa più intensa. Qualcuno, più distratto o addormenta-to, partecipa volentieri in pigiama… Al cospetto della Mamma Celeste tutto è permesso nellaspontaneità dei figli sinceri!

S. Messa

D I A R I O D E L L A C A S A

18

Page 19: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

D I A R I O D E L L A C A S A

19

il momento è cruciale: bisogna scuotere i rametti del cespu-glio che contengono il grosso nucleo dello sciame, chiamatoglomere, che racchiude e difende al suo interno la regina.

il cespuglio conteneva il grosso dello sciame d’api e pa-recchie volteggiando in piena euforia detta “febbre scia-matoria” impossibile da scongiurare anche dall’apicol-tore più sperimentato.

l’apicoltore, spruzza acqua e zucchero per manteneretranquille le api, meglio dell’erogatore di fumo, menoindicato, perchè le fa arrabbiare!

l’apicoltore usa la spazzola per convogliare tutte le apidentro l’alveare. Speriamo che la regina sia caduta an-che lei nella cassetta e non sia rimasta nel cespuglio!

Quando le api sciamano... noi non restiamo a guardare!Anche in casa nostra si realizza l’avventura più bella per le api e noi, don Silvio in testa, non re-stiamo solo a guardare!

Page 20: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

D I A R I O D E L L A C A S A

20

colleghi di avventure apistiche, don Silvio e il chiericoJuan Manuel: ogni anno c’è un seminarista diverso chesi arrischia a sperimentarsi nelle simpatiche sortite na-turalistiche.

le api dopo lo scuotimento del cespuglio dove si erano ag-grappate insieme alla regina, cominciano ad adattarsialla nuova situazione: occupare la loro nuova casa, do-po un volo meraviglioso verso il sole planato poi in unangolo del don Guanella!

dopo “l’uragano” dello scuotimento, il grosso delle api ècaduto sopra i telaini inseriti nella cassetta. Una parte èfuoriuscita ma si affretta ad entrare per raggiungere la re-gina che è la ragione prima e più importante di tutta lavita e attività dell’alveare. Nel cespuglio aveva trovatorifugio lo sciame fuggito dalla terrazza del nostro semi-nario con la nuova regina nell’avventura di trovare unanuova casa. Da notare che lo sciame ha 3 giorni di tem-po per fare questo, perchè la scorta di miele che ogni apeporta con sè nella sciamatura dura al massimo tre giorni.

la nuova casa (arnia da sciame) non è tanto elegante edè anche un po’ ristretta, ma presto verrà raddoppiatada 5 a 10 telaini e sarà colorata per l’identificazione.

Page 21: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

21

D I A R I O D E L L A C A S A

Mentre andiamo in stampa facciamo in tempo ad in-serire uno dei primi eventi della XXV Festa dell’In-contro: ci tenevamo particolarmente e ora ve lo rac-contiamo.La mostra è stata realizzata al don Guanella con lapartecipazione di opere d’autore di diversi centri: daldon Guanella femminile del S. Maria della DivinaProvvidenza, a Il Chicco, dal Tangram all’Istituto Leo-narda Vaccari.

“Si può fare, si può fare” è il titolo della mostra chepuò facilmente rimandare ad una bella canzone diBranduardi o al più recente “We can” americano…Noi, più semplicemente, abbiamo pensato al nostro“se po fa, se po fa…”, indicando la voglia di fare insie-me le cose belle, di produrre arte e bellezza con i no-stri ospiti, di condividerla con gli altri centri e di pre-sentarla a quante più persone possibili.

Non possiamo nascondere che il Beato Luigi Guanel-la ci avrebbe esortati ancora a puntare più in alto ri-cordandoci: “E’ Dio che fa!”. Noi, poi, ci abbiamomesso del nostro, con la disponibilità dei centri chehanno aderito, con la professionalità e umanità ditanti operatori, con la bravura degli artisti.

Particolare la scelta del luogo dell’esposizione: non unatelier a parte, ma una delle residenze del don Gua-nella, Nazaret, quasi a voler dire “La bellezza in casanostra”, “Sei invitato ad entrare in famiglia, nella nostraintimità di tutti i giorni, per trovare la bellezza!”…

La visita della mostra e dell’intera casa potrà suscitareal visitatore altri pensieri: provare e vedere per crede-re e poi raccontare.

Infine, ma non per ultimo, un grazie particolarissimova alla Dott.ssa Amato Consuelo ed alla sua simpaticafamiglia: in qualità di Consigliere Capo Ufficio per ilcoordinamento delle iniziative culturali e sociali dellaCamera dei deputati ha presenziato l’inaugurazionecome madrina della mostra.

Sotto la pioggia stiamo arrivando tutti

Page 22: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

22

D I A R I O D E L L A C A S A

In visita alla mostra con Francesco cicerone autorizzato

Residenza di Nazaret: intanti in visita ai lavori al se-condo piano

La dottoressa Amato, madrina della mostra taglia il nastro

Page 23: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

23

D I A R I O D E L L A C A S A

Alcune delle bellissime opere in esposizione provenienti dai diversi centri di riabilitazione

Page 24: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

24

D I A R I O D E L L A C A S A

Page 25: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

25

A M I C I C H E S I A M O A N D A T I A T R O V A R E

Siamo andati a trovare gli amicidel Centro Socio Educativoriabilitativo di Alberobellodell’Opera Don Guanella:un saluto da tutti loroai lettori della Voce

L’entrata del Centro

Page 26: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

26

A M I C I C H E S I A M O A N D A T I A T R O V A R E

Page 27: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

Sono passati cinquant’anni dalla morte di donMauro. L’Opera don Guanella gli deve memoria

riconoscente e debito di gratitudine perché, se la no-stra “Casa S. Giuseppe” può ora onorarsi di residen-ze accoglienti e al passo con le esigenze dei tempi e diun parco di verde che allieta gli interi spazi del com-

plesso, lo deve anche a donMastropasqua, perché «innuce» la nostra storia è natacon lui.A 25 anni, mentre completa-va il servizio militare, fu fol-gorato dalla notizia comuni-catagli da un amico sacerdo-te che «un certo prete valtel-linese stava facendo del granbene ai poveri e agli infelici». S’è ritrovato nella “Casa Di-vina Provvidenza”, in Como,per goderne, per cinque an-ni, le premure paterne e cre-

scere alla scuola dell’amore per i poveri che don Gua-nella, non tanto a parole, ma con la vita gli amman-niva ogni giorno. Ne darà testimonianza, ormai appesantito dagli anni,con la confessione: «Quanto mi voleva bene donGuanella!... Io avevo sognato la mia vita di stare con

i poveri, con i vecchi, con i “Buonifigli”, con gli ammalati per servirliper amore di Gesù e farli contenti.Don Guanella me ne ha indicato ilmodo e la strada».Vigoroso virgulto, nato da gente del-la Puglia laboriosa, don Mauro ap-prodò nel 1922 in Via Aurelia, sacer-dote ventottenne. Da quell’anno fi-no alla morte per ben ventisette an-ni, come ape industriosa e sollecita,profuse le energie migliori per porta-

Don Mauro Mastropasquaelemosiniere dei poveri

27

B E N E F A T T O R I E A M I C I

Uno scorcio dall'alto della nuova resi-denza Emmaus, forse già nei sogni didon Mauro.

Una veduta del diurno e dell'ambulatorio per i più piccoli

Page 28: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

28

re a conoscenza del mondo di Roma la persona didon Guanella, mettendo a servizio della mente e delcuore lo spiccato senso organizzativo che possedeva.Fu così capillare il suo zelo che il suo no-me divenne familiare un po’ a tutti i roma-ni. L’ampio spazio di 16 ettari di terreno, extenuta di Villa Rossini, in Via Aurelia An-tica, dove la Congregazione aveva piantatole sue tende trasferendole da Monte Mariosuperando l’incertezza di un’opera che fati-cava ad attecchire per cause contingentinella Roma di quei tempi, diviene l’assillodi don Mauro: realizzare un’opera guanel-liana grandiosa, degna del nome della Città Eterna.Memore degli insegnamenti del Fondatore che nondisarmava mai davanti a qualsiasi tipo di difficoltàstrutturale o finanziaria, s’accolla l’onere di realizzar-

la in tempi brevi. C’era spazio per far crescere dei beipadiglioni moderni accoglienti e luminosi, creare areeverdi per il riposo e il trastullo, far nascere una con-

fortante cittadella della carità per tutti i di-seredati di una città in totale evoluzione. Elabora, senza indugi, un piano di lavoroche intende portare a termine con la pa-zienza dei certosini nel motto di: «Ora etlabora», fiducia nella Provvidenza, implo-rata dalla preghiera degli ospiti, accolti inbaracche di dignitosa emergenza accanto aVilla Rossini, ed impegno presso quantiavrebbe elemosinato di persona in nomedi questi diseredati.

Dà, quindi, vita ad un Comitato di persone dei nomipiù prestigiosi dell’aristocrazia romana per organizza-re annualmente ricche e riuscite pesche di beneficien-za con sede nella centrale Galleria Colonna. Richia-

B E N E F A T T O R I E A M I C I

Don Mauro Mastropasquanato 27-7-1885 Biscegliemorto 14-3-1949 Roma

Page 29: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

29

ma l’attenzione di porporati, di principi e della gerar-chia del governo, collaborato da volenterosi giornali-sti che caldeggiano i vari avvenimenti con articoli in-teressanti ed accattivanti sulle pagine dei migliorigiornali romani del tempo.Impossibile descrivere in completezza tutta l’attivitàdinamica, d’intelligenza, delle lunghe notti insonni dalui svolta negli anni della sua presenza in Via AureliaAntica. Ha innalzato, ampliato e sviluppato quelloche allora era chiamato Ricovero S. Giuseppe. Ne hacostruito accanto una decorosa chiesa dedicata al Pa-trocinio di S. Giuseppe. Ha fatto sorgere tutte le infra-strutture necessarie alla buona conduzione dell’im-menso padiglione. Ha pensato ai sacerdoti e alle suo-re dando loro una casa dignitosa. Nel grosso ventredella sua istituzione sono stati accolti gli anziani e i di-sabili, gli epilettici e gli orfani del terremoto d’Avezza-no del 1910 e quelli delle pri-ma guerra mondiale. A casasua non si è rifiutato nessuno.Tutto è costato denaro, lavoroimmane, sacrificio, calma,oculatezza, senso della misura,attenzione a non strafare, fi-ducia piena nelle opere chesono sorte nel nome dellaProvvidenza divina.Nel 1946 don Mauro varca lasoglia dei sessant’anni. Subiscecedimento fisico e morale. E’minato da mortale carcinoma

ai polmoni. Ha tempo tre anni prima di pronunciare il“Consummatum est!”. E’ stato il tempo in cui il suodiario non ha avuto pagine da sfogliare per gli appun-tamenti, i contatti con gli impresari, gli acquisti, le lun-ghe ore d’attesa negli uffici degli enti pubblici ma sologiorni ed ore di sofferenza. E’ stato nobile anche nelsoffrire come lo era stato nel lavoro assillante.Aveva operato nella storia di un’istituzione che muove-va solo i primi passi, ora il suo respiro è nell’eternità.«La tua conversazione quaggiù sia come quella di an-gelo che, mandato dal cielo per compiervi un’amba-sceria, non aspetta di ritornarvi per bearsi più gio-condamente con Dio e più festosamente con gli An-geli suoi»

(Don Luigi Guanella).

Tarcisio Casali

B E N E F A T T O R I E A M I C I

Così appariva l'Opera all'inizio: tanta campagnacon vaccheria e pollaio

La casa S. Giuseppe ihn tempi più recenti, con i reparti S. Giu-seppe e Pio XII . In costruzione il seminario teologico.

Page 30: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

B E N E F A T T O R I E A M I C I

30

UN “GRAZIE!” PARTICOLARE ASalina Giovanni, Turella Claudio, Angeloni Lucilla e Piero, Caldi Scalcini Giuseppe, Famiglia Fumagalli,Famiglia Buffa, Caldari Ernesto, De Cupis Erminia, De Blasio Francesco, Patrizio….

Benefattori e Amici defuntiMarzo – Maggio 2010

Marzorati Edoarda, Rolandi Giulio, Fiorina Anna, D’Alo’ Sergio, De Bernardi Mario, Mandelli Beretta Adrianne,Sinibaldi Michela, Ceci Maria ved. Di Pietro, Minelli Giorgio, Piovano Giovanna, Magalotti Augusta ved. Scia-scia, …, ARRIGO MARCELLO

Per le anime dei nuovi iscritti al Pane di S. Antonio tutto il personale religioso e tutti i nostri “Ospiti” assicuranopreghiere di suffragio chiedendo intercessioni dall’alto dei cieli

Ferrarese Ottavia, Pierina (cugina Campanati M.), Ravellini Fulvio, Vincenzo Salvatore, Gabriella, Cadini Elvira,Ravellini Fulvio, Carla, Fiori Ulpiano, Palmieri Italo, Lanzara Nella, Sollazzini Gianfranco, Aquiliano, Emilio,Giuseppe, Maria, Francesca, Sebastiana, Eva Oddino, Domenica, Elettra, Leonida, Rosa Lino.

Page 31: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

Come si può aiutarel ’Opera Don Guanella

La carità è industriosa e inesauribile nelle sue prestazioni: da sola sa trovare infinite vie perfar giungere il suo dono.

Splendida testimonianza di sentita carità è quella che spinge a regalare un po’ del propriotempo per visitare ed aiutare più direttamente.

Conoscere induce anche a far conoscere. Per questo siamo grati a quanti fanno conoscerel’Opera sia attraverso visite, sia tramite bollettino.

Chi desiderasse prolungare la propria opera di bene anche nel futuro, può disporre, per te-stamento, lasciti o legati o donazioni in favore dell’Opera nostra. In tal caso, consigliamola seguente formula:

“Lascio (oppure dono) all’Opera Don Guanella Casa San GiuseppeVia Aurelia Antica, 446 Roma...”.

L’Istituto è ENTE GIURIDICO(R.D. 2-7-1931 e 2-1-1932)

Oltre al merito presso Dio e alla doverosa riconoscenza dei nostri ospiti, i Benefattori:• sono ricordati nella celebrazione di una S. Messa settimanale e,• nel mese di novembre, durante la celebrazione della S. Messa quotidiana.

Per l’invio di offerte, il mezzo più economico è l’avvalersidel Conto Corrente Postale Cod. IBAN: IT-88-H-07601-03200 000000414003

Conto Corrente Bancario: Cod. IBAN:IT47-V056-9603-2040-0000-7135-X62

Banca Popolare di Sondrio Agenzia n. 4:Piazza Biagio Pace, 1 - Roma

Intestato a: Opera Don GuanellaVia Aurelia Antica, 446 - 00165 Roma

Per appuntamenti, spiegazioni ecc. telefonare ai numeri 06.66601452-06.66601456 (mattina)Per venirci a trovare: autobus 98, 881, 889, 892.Metro A Cornelia

31

B E N E F A T T O R I E A M I C I

Page 32: Trimestrale di informazione - Anno 82 Aprile-Giugno 2010 N ... · Don Guanella sacerdote, nella testimonianza di don Leonardo Mazzucchi, suo biografo (Mazzucchi, La Vita, p. 425)

In c

aso

di m

anca

to r

ecap

ito

, rin

viar

e al

l’Uff

icio

Po

ste

Ro

ma

- R

om

anin

a,

per

la r

esti

tuzi

on

e al

mit

ten

te p

revi

o a

dd

ebit

oIn

cas

o d

i man

cato

rec

apit

o, r

invi

are

all’U

ffic

io P

ost

e R

om

a -

Ro

man

ina,

p

er la

res

titu

zio

ne

al m

itte

nte

pre

vio

ad

deb

ito