Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

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TRIENNALE DESIGN MUSEUM

Seconda interpretazione Serie Fuori SerieDal 21 marzo 2009

Dopo aver risposto alla domanda Che Cosa è il Design Italiano? con Le Sette Ossessioni del Design Italiano, Triennale Design Museum il 20 marzo 2009 ha presentato una nuova interpretazione del design italiano: Serie Fuori Serie.Triennale Design Museum conferma così la sua natura di museo dinamico, in grado di rinnovarsi continuamente e di offrire al visitatore sguardi, punti di vista e percorsi inediti e diversificati. Un museo emozionale e coinvolgente. Un organismo vivo e mutante, capace di mettersi in discussione, smentirsi, interrogarsi.

Triennale Design Museum è diretto da Silvana Annicchiarico e ha la cura scientifica di Andrea Branzi.

La seconda interpretazione di Triennale Design Museum dal titolo Serie Fuori Serie illustra il paesaggio contemporaneo del design italiano che dalla ricerca sperimentale arriva fino ai mercati di massa, usando sia materiali artigianali, sia tecnologie avanzate, e dalle imprese start up arriva fino alle grandi imprese globalizzate. Il titolo Serie Fuori Serie indica gli estremi di un circuito dinamico dove la produzione industriale riceve energia dalla sperimentazione più avanzata e autonoma della ricerca indipendente e, viceversa, quest’ultima si alimenta in un contesto produttivo che prevede anche il prototipo fuori serie e il pezzo unico.

Il concept è articolato in macroaree tematiche: Grande seriePiccola serieSperimentazione Fuori serie

Il museo “mette in scena” il design italiano rinnovando non solo il tema-chiave e l’ordinamento scientifico, ma anche l’allestimento che, affidato ad Antonio Citterio

Serie Fuori Serie

Direttore | Silvana AnnicchiaricoCura scientifica | Andrea BranziProgetto allestimento | Antonio Citterio and PartnersProgetto luci | Mario NanniProgetto grafico | studio FM milanoCatalogo | Electa

and Partners, in questa seconda edizione coinvolge i 2000 mq del museo con la sola eccezione del Teatro Agorà progettato da Italo Rota nel 2007.Afferma l’architetto Antonio Citterio: “Nella nuova edizione del Museo del design il protagonista è l’edificio razionalista. Un’architettura maestosa messa in risalto dalla luce naturale. L’allestimento è solo uno strumento espositivo, che cerca di lasciare indisturbato il rapporto diretto fra involucro museale e oggetto in mostra. Si sviluppa lungo un percorso circolare, leggibile liberamente in senso orario o antiorario.Bianchi screen traslucidi segnati da un delicato intervento di grafica evidenziano i pezzi significativi di ogni categoria, dando una chiave di lettura sintetica, immediata.”Il nuovo progetto di allestimento prevede una galleria permanente, chiamata CreativeSet, dedicata a mostre temporanee.Accoglierà un ciclo di mostre monografiche dedicate a sei designer contemporanei e la mostra Oggetti Sonori, che attraverso un allestimento multimediale esplora, per la prima volta in modo sistematico, la dimensione sonora degli oggetti e il ruolo esclusivo dei suoni nell’identificazione di prodotti e marche.

Triennale Design Museum è il centro della rete dei giacimenti del design di cui il nostro paese, e in particolare la Lombardia, è ricco e rappresenta un’autentica ricchezza diffusa, ma spesso sconosciuta che sono i musei d’impresa, le collezioni pubbliche e private.Le adesioni sono cresciute fino a raggiungere 56 realtà disseminate sul territorio, numero che è destinato a crescere sensibilmente.

Tutta l’attività di Triennale Design Museum è supportata da Electa, editore ufficiale del Museo.

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Con l’istituzione della Fondazione Museo del Design si porta a compimento l’accordo di programma che prevedeva oltre alla costituzione della Fondazione, la realizzazione del Museo del Design e la costituzione della Rete dei Giacimenti di Design.

Sono soci fondatori della nuova Fondazione Museo del Design:Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano e La Triennale di Milano

Partner Fondatore: Banca Popolare di MilanoExhibition Design Partner: MINI

martedi - domenica 10.30 - 20.30giovedì 10.30 - 23.00

Ingresso € 8

UFFICIO STAMPA Damiano GullìMarco MartelloMattia Pozzonitel. 02-72434241/205/247fax 02–[email protected]

Testi e immagini sono scaricabili da press.triennale.it

TRIENNALE DESIGN MUSEUMviale Alemagna 6 20121 Milano tel. 02–724341 fax 02-89010693 triennaledesignmuseum.it

Serie Fuori Serie

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Per raccontare in un altro modo la stessa storia Silvana Annicchiarico | Direttore

Poco più di un anno fa, nel dicembre 2007, inaugurando il Triennale Design Museum, avevamo promesso che sarebbe stato un Museo dinamico e mutante. Oggi, a meno di 15 mesi di distanza dalla prima inaugurazione, siamo in grado di affermare che abbiamo mantenuto quella promessa: il Museo cambia pelle, ma conserva la propria anima. E offre al suo pubblico – a quello che già lo conosce così come a quello che non lo conosce ancora – un modo nuovo di raccontare la stessa storia. È come se il Triennale Design Museum riscoprisse in sé una sorta di imprinting narratologico: come se sapesse che la sua fabula è sempre quella (il design italiano e la sua storia, le sue ossessioni, i suoi splendori, le sue contraddizioni), ma che infiniti sono gli intrecci con cui questa fabula può essere raccontata. La nostra sfida era ed è prima di tutto qui: aggirare la tradizionale irreversibilità degli allestimenti museali e affermare un approccio teorico e metodologico che rivendica la possibilità di ripercorrere l’oggetto di interesse specifico del Museo a partire da focalizzazioni, punti di vista, angolature prospettiche e istanze enunciative sempre diverse. Cambiare il punto di vista, certo, può produrre l’illusione ottica di avere di fronte un altro paesaggio, ma non è così: il paesaggio è sempre quello, anche se – illuminato con luci diverse e osservato da postazioni differenti – può rivelare parti di sé che prima erano in ombra, e offrire scorci inattesi. La prima edizione del Museo, interrogandosi sulle ossessioni ricorrenti del design italiano, ci aveva portato a formulare un’ipotesi teoricamente provocatoria, che rintracciava le origini del nostro design ben prima dell’avvento dell’industralizzazione novecentesca, e che collocava le sue radici nel rapporto con gli oggetti elaborato dalle antiche culture animiste, latine e pompeiane. Ora, con la seconda edizione del Museo, la scelta di indagare il rapporto tra serie e fuori serie ci induce a prospettare un ulteriore allargamento della nozione corrente di design, e a vederlo radicato non solo nello spazio novecentesco della produzione in serie, ma anche in quel territorio diffuso e frastagliato che è fatto di sperimentazioni, prototipi, pezzi unici e piccole serie, spesso più vicini alla tradizione dell’alto artigianato che al modo di produzione industriale in senso stretto. Per la Triennale si tratta in un certo senso di riprendere una riflessione che è stata una

Silvana Annicchiarico

costante della sua storia almeno a partire dal 1940, quando la Mostra Internazionale della produzione in serie, curata da Giuseppe Pagano per la VII Triennale, poneva al centro dell’attenzione, appunto, la questione della serialità. Da allora, il tema è stato ripreso, affrontato e approfondito più volte: nel 1954 la Mostra internazionale dell’Industrial Design della X Triennale sanciva la definitiva affermazione del design rispetto alle arti decorative industriali moderne, nel 1968 la XIV Triennale indagava – all’insegna del Grande numero – i rapporti fra l’industrializzazione e i mutamenti suscitati dal nuovo benessere diffuso, nel 2003, infine, la mostra Fuoriserie rilanciava la riflessione, anticipando uno dei temi affrontati in questa edizione del Museo (l’arredamento su misura).Oggi, certo, il Museo riconsidera il problema con uno sguardo ampio, trasversale e per molti versi innovativo.La tesi che emerge dall’impianto complessivo suggerito dal curatore scientifico Andrea Branzi è a questo proposito molto chiara: serie e fuoriserie non sono categorie antitetiche e antipodali. Non segnano l’una la modernità e l’altra la premodernità o la postmodernità. Non appartengono l’una al presente e l’altra al passato. Piuttosto, coesistono e si alimentano l’una dell’altra, stanno in un rapporto di paradossale simbiosi: giacché la serie assorbe dalla ricerca sperimentale spunti e idee, e restituisce alla ricerca stessa modelli e modi di produzione ben rodati e collaudati. Il design italiano non è quindi quel dispositivo che passa gradualmente dall’artigianato artistico alla serialità industriale, bensì quel dispositivo per così dire ossimorico che sa negoziare continuamente un possibile equilibrio fra serialità e prototipicità, fra artigianato e industria, fra progetto e serie, riuscendo a far coesistere oggetti atopici e ageografici, svincolati dalla sudditanza a un luogo o a una committenza e capaci di offrirsi a un utilizzo plurimo e polivalente, con oggetti finalizzati e destinati a un luogo preciso e a un uso specifico, almeno sulla carta non iterabile né replicabile, come nella grande tradizione dell’alto artigianato o nella ricerca sui nuovi prototipi e nuovi materiali.

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Silvana Annicchiarico

L’allestimento di questa seconda edizione del Museo, curato da Antonio Citterio, cerca di esprimere questa anima dialettica e perennemente in tensione del design italiano facendo parlare prima di tutto gli oggetti, e facendo di essi i testimoni e gli attori di una storia che tutti ci riguarda. Anche da questo punto di vista, la distanza dall’allestimento predisposto da Italo Rota e Peter Greenaway per la prima edizione è evidente e vistosa. E tuttavia è proprio questa distanza a ribadire ulteriormente l’idea che il Triennale Design Museum ambisce a non essere un luogo di mera conservazione (degli oggetti, degli artefatti e delle idee…), ma un laboratorio aperto, in cui si formulano ipotesi, si verificano percorsi, si sondano “deviazioni parallele”. In una parola: non un luogo che provvede a impaginare icone consacrate da trasmettere meccanicamente alla memoria dei posteri, ma uno spazio vivo che si interroga su di sé e sulle proprie procedure, e che non teme di smentirsi, di contraddirsi, di mettersi in gioco. Con l’obiettivo non solo di convincere i visitatori dell’edizione precedente a tornare ancora una volta al Museo, ma anche e soprattutto con l’intento – più ambizioso, e forse di questi tempi anche più necessario – di dare un contributo critico e propositivo alla comprensione della storia – economica e industriale,ma anche estetica e sociale – dell’Italia e degli iliani.

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La pila di Volta del design Italiano Andrea Branzi | Curatore Scientifico

Nella prima edizione Le sette ossessioni del Design Italiano, organizzata nel 2007 in occasione dell’inaugurazione del Design Museum della Triennale, abbiamo analizzato le radici antropologiche che legano ancora l’attuale cultura progettuale del nostro design a modalità e categorie anche molto antiche. Questa sorta di continuità storica si è attuata a causa della particolare natura dei primi processi di industrializzazione, avvenuti in Italia in ritardo rispetto a altri paesi europei, producendo un modello di modernità che ha avuto inizio prima negli studi degli artisti (es. i Futuristi) e molto dopo nelle fabbriche e nelle imprese. La natura medio piccola del sistema industriale italiano, non è mai stata in grado di recidere in maniera definitiva le radici con un passato storico importante e anche con le pratiche caratteristiche dell’artigianato. Il design in Italia è nato dal grembo delle avanguardie e si è sviluppato durante gli anni ’50 in rapporto a una élite ristretta di imprenditori illuminati (es. Olivetti) e di micro imprenditori di origine artigianale, che lo hanno adottato, non tanto per le sue componenti riformiste, ma realisticamente come offerta per un mercato interno carente di una reale modernizzazione dei comportamenti domestici e anche come occasione per confrontarsi con una concorrenza internazionale caratterizzata da una solida tradizione tecnica e commerciale. In Italia sono infatti mancate tra le due guerre le grandi commesse pubbliche che nel resto dell’Europa hanno favorito il consolidarsi di particolari culture del progetto e della nascente produzione di beni di consumo; come in Germania da parte dell’esercito, in Inghilterra dalla marina mercantile, in Francia dall’industria aeronautica; industrie pubbliche che hanno offerto alle industrie private grandi commesse e hanno lasciato sul design locale un imprinting tecnologico e stilistico molto marcato. In Italia le origini del design, soprattutto di arredamento, sono da rintracciare piuttosto nelle forniture per i grandi Transatlantici da crociera (Cassina: Arredi per la nave Andrea Doria progettati da Zoncada e Ponti 1951), vere città galleggianti che dovevano essere arredate in stili diversi e in tempi prestabiliti, coordinando una produzione artigianale diffusa sul territorio. Vedremo che queste condizioni generali di apparente debolezza, questa modernità continuamente interrotta, questa relazione con un sistema industriale medio piccolo, questo rapporto di continuità con le pratiche artigianali e con una memoria storica mai del tutto rimossa, hanno costituito nel tempo le premesse per

Andrea Branzi

elaborare direttamente sul campo un modello originale di collaborazione tra imprese e design, tra ricerca tecnologica e sperimentazione linguistica, tra l’universo dei mercati frazionati e la capacità di produrre per la piccola serie. Condizioni molto favorevoli per operare nel contesto dei mercati post-industriali e nell’epoca della globalizzazione.Ciò che stiamo descrivendo in questa mostra dunque è una sorta di circuito dinamico del sistema del design italiano, dove le relazioni virtuose tra progettazione e produzione seguono un percorso non lineare, caratterizzato dalla collaborazione spontanea tra due sistemi apparentemente deboli, che si intrecciano tra di loro creando appunto un anello che si auto-alimenta e produce una energia continua di crescita. Queste due componenti, quella industriale e quella progettuale, in Italia non si sono mai saldate in un’unica fusione, non si sono mai integrate in una politica che poggiasse su una sola radice e un quadro programmatico perfettamente coincidente; soltanto collaborazioni intelligenti, innovazioni avanzate realizzate tra singoli imprenditori e singoli designer, che come dentro a una “pila di Volta” sfruttano la differenza di potenziale dei materiali interni per creare un campo magnetico attivo. Il titolo Serie Fuori Serie vuole infatti indicare gli estremi trainanti di questo circuito dinamico, dove la produzione industriale riceve energia dalla sperimentazione più avanzata e (apparentemente) autonoma della ricerca indipendente; e viceversa questa si alimenta in un contesto produttivo che prevede anche il prototipo fuori serie e il pezzo unico.

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Progetto di allestimento Antonio Citterio | Progettista dell’allestimento

Il palazzo della Triennale rappresenta forse il primo esempio di museografia moderna della storia della nostra architettura.Il disegno asciutto del linguaggio razionalista applicato alla metafora di un percorso conoscitivo esprime l’evidente semplicità di un presupposto funzionale. La sala espositiva del Triennale Design Museum ha esattamente questo valore, la sintesi fra un approccio progettuale non formale ma concettuale e un linguaggio architettonico minimo, univoco.Il recupero di questo sfondo museale sembrava assolutamente appropriato e indispensabile alla messa in scena di Serie Fuori Serie. La tesi di questa edizione del Triennale Design Museum afferma l’intima relazione fra ideazione e processo produttivo.La selezione dei prodotti e la loro disposizione stabilisce una rete di rapporti fra idee, tecniche, bisogni, modi d’uso e mercato prescindendo radicalmente dalle forme, dal gusto dall’identità stilistica degli oggetti.L’effetto espositivo cercato è quello di un’abbondanza di oggetti anche disomogenei e incongruenti, banalmente offerti all’esame del visitatore cui viene proposta una chiave interpretativa per relazioni di vicinanza e appartenenza a modalità di progettazione e esiti di produzione.

Antonio Citterio

La mostra racconterà delle storie di questi oggetti, che proprio alla loro storia devono la loro presenza e la loro posizione nello scenario espositivo.L’apparente disordine e confusione della collezione in questo concetto museografico aveva quindi bisogno della massima astrazione. Gli schermi di Corian assemblati e saldati in nastri continui appesi alle travi di Muzio, definiscono aree concettuali semplicemente “recintando” una sequenza di tavoli e servendo da foglio bianco su cui scrivere didascalie.I tavoli raggruppano le cose e le portano alla giusta altezza di percezione, ma si comportano come tavoli di laboratorio su cui gli oggetti sono appoggiati e offerti all’attenzione del visitatore.E’ un allestimento razionale, didascalico, poco emotivo; la sola concessione all’effetto scenico è il sofisticato lavoro di traforo del Corian che lascia apparire come sottopelle, un decoro grafico retro illuminato dalla luce naturale dei grandi finestroni industriali. La sospensione degli schermi, l’aspetto volutamente precario dell’allestimento rispetto alla presenza del palazzo confermano la sottile, diafana presenza del progetto allestitivo fra oggetti e architettura.

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Percorso espositivo Serie Fuori Serie

Questo percorso è dedicato alle relazioni che esistono tra il design italiano e l’industria. Si tratta di due attività che si intrecciano liberamente ma non si integrano mai in un sistema unico, creando così un circuito che, come in una Pila di Volta, sfrutta la differenza di potenziale tra due materiali, per produrre un campo magnetico attivo. Il titolo Serie Fuori Serie indica i due poli di questo circuito, dove la produzione industriale si alimenta della sperimentazione spontanea e questa a sua volta si svolge dentro un sistema industriale aperto e diffuso sul territorio. L’energia liberata da questo circuito genera un’alta flessibilità produttiva e un continuo rinnovamento dei linguaggi; questi due fattori, nell’epoca dei mercati di nicchia e della concorrenza globalizzata, costituiscono un importante elemento di sviluppo dell’universo progettuale del design italiano.

SPERIMENTAZIONE

L’attività di sperimentazione è sempre stata una caratteristica del design italiano. Elementi di arredo, suppellettili e merceologie domestiche sono oggetto di una perenne attività di ricerca perché, in assenza di modelli di riferimento consolidati, “abitare nel moderno” (come scrive Massimo Cacciari) è sinonimo di una condizione esistenziale incerta, più teorica che pratica, che richiede un percorso progettuale che ogni volta deve essere rifondato.I singoli progettisti indagano autonomamente nuovi linguaggi ed elaborano progetti non destinati necessariamente a entrare sul mercato, ma a circolare nel vasto territorio mediatico, influenzando la nascita di nuove idee e quindi, indirettamente, la stessa produzione industriale.

Percorso espositivo

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Lungo il percorso sono presenti 10 video interviste esemplificative delle sezioni tematiche del museo. Abbinate alle interviste scorrono le immagini che documentano i processi produttivi e creativi di alcuni degli oggetti esposti.

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Sperimentazione

Piccola Serie

Grande Serie

Fuori Serie

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CreativeSet

Teatro Agorà

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Ricerca per la Sostenibilità - Alberto MedaPrototipi Sperimentali - Alberto Alessi

Ricerca Espressiva - Gaetano PesceRicerca Tecnologica -Antonio Citterio

Arredamento su misura - Fabio NovembreAlto Artigianato - Andrea Branzi

Self Brand - Michele De Lucchi

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Personalizzazione della Serie - Fulvio CarmagnolaLong-sellers -Vanni Pasca

Pezzo Unico - Denis Santachiara

Prima Interpretazione Le Sette Ossessioni del Design Italiano Rete dei Giacimenti del Design Italiano

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PROTOTIPI SPERIMENTALI

Molte grandi industrie si avvalgono dei cosiddetti centri prototipi, laboratori sperimentali direttamente integrati nel ciclo produttivo, finalizzati a lavorare sui nuovi prodotti ancora in fase embrionale per valutarne l’eventuale messa in produzione.Alcuni di questi prototipi, anche se non sono mai diventati prodotti di serie, sono entrati ugualmente nella letteratura del settore per la loro carica fortemente sperimentale e innovativa.Questi piccoli nuclei di produzione artigianale inseriti nel cuore della produzione industriale, rappresentano bene le modalità di collaborazione esistenti in Italia fra i tecnici interni e i designer esterni, oltre che fra imodelli di prototipazione e i processi di serializzazione.

RICERCA PER LA SOSTENIBILITÀ

I temi della sostenibilità ambientale, della riduzione dei consumi energetici e del riciclaggio dei prodotti contribuiscono a definire la nuova frontiera industriale del XXI secolo. In questo nuovo ambito il ruolo del design risulta strategico perché si fa carico sia di creare nuove merceologie sia di sfruttare l’identità espressiva ei nuovi materiali ecologici sia di contribuire a evitare, per quanto gli è possibile, che si determini un impoverimento culturale dell’ambiente.

Percorso espositivo

Sperimentazione | Argine – Studio Libidarc / Busnelli Lab Ricerca per la sostenibilità | Solar bottle — Alberto Meda e Francisco Gomez Paz

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Percorso espositivo

RICERCA TECNOLOGICA

Uno dei compiti culturali e civili del design è quello di “addomesticare” le nuove tecnologie fornendo una possibile applicazione pratica a quelle ricerche tecnologiche che sono nate senza avere un’immediata destinazione d’uso.Il design si pone così come quel processo che offre alla ricerca tecnologica un’interpretazione adeguata, fornendole un’immagine accettabile, e consentendole di trovare al contempo un accesso sul mercato e una funzione nella società.

RICERCA ESPRESSIVA

La ricerca espressiva e linguistica è sempre stata una caratteristica del design italiano che, a partire dalle avanguardie artistiche, ha sempre svolto ricerche autonome sulle forme, sui colori e sull’identità del prodotto.Si è spesso trattato di iniziative, individuali o di gruppo, legate a programmi di ricerca non rivolti direttamente ai cataloghi commerciali ma piuttosto tese a indagare tematiche espressive indipendenti.Negli ultimi decenni, con la fine dei grandi mercati di massa basati su produzioni standard, è iniziato il frazionamento dei mercati in tante nicchie di tendenza.Per questo motivo, il rinnovamento del repertorio linguistico del design richiede oggi una costante attività di ricerca e di aggiornamento resa necessaria dall’esigenza di confrontarsi sia con la grande complessità dello scenario sociale e merceologico che con la crescente concorrenza internazionale.

Ricerca tecnologica | Pizza Kobra — Ron Arad Ricerca espressiva | Flow — Zaha Hadid

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ARREDAMENTO SU MISURA

Il design italiano è nato negli anni ‘30 lavorando per le forniture di arredamento dei transatlantici da crociera. Questo imprinting ha favorito il consolidarsi di reti di distretti in grado di realizzare arredamenti per privati, di forniture per il terziario e di contract per il settore alberghiero, in pratica, prodotti fuori serie realizzati da realtà che successivamente diventeranno importanti produttrici di arredamento di serie. Questa capacità di operare utilizzando tecnologie artigianali organizzate in maniera industriale, collaborando con designer, arredatori, stilisti o architetti di interni, ha contribuito a formare quella particolare attitudine della piccola e media industria italiana a operare adattandosi a esigenze funzionali e di immagine diverse.

ALTO ARTIGIANATO

L’Italia è l’unico paese europeo dove esiste una consolidata tradizione di alto artigianato legato al design. Già dai primi anni del secolo scorso la collaborazione tra avanguardie artistiche, laboratori artigianali e piccole e medie industrie del settore, ha permesso ai progettisti italiani di utilizzare materiali tradizionali come il vetro, l’argento e la ceramica, sviluppando in piccola serie complementi di arredo. Anche l’alta moda italiana ha collaborato con l’artigianato locale per i propri accessori di grande qualità. Questa opportunità ha permesso al nascente design italiano di sperimentare, svincolandosi dal tema delle grandi produzioni di massa, linguaggi vicini all’arte applicata legati sia all’abilità manuale che alle alte tecnologie.

Percorso espositivo

Arredamento su misura | Sedia media e bassa — Piero Bottoni Alto artigianato | Taif — Barovier & Toso

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Percorso espositivo

PICCOLA SERIE

Questa tipologia produttiva un tempo era limitata ai prodotti di avanguardia destinati a mercati di élite, oggi corrisponde a una precisa strategia con la quale molte aziende, comprese le grandi marche, cercano di affrontare il frazionamento dei mercati limitando i rischi dei grandi numeri.Il design italiano ha spesso puntato sulla produzione di piccola serie, realizzata per industrie medio-piccole che utilizzano anche tecniche artigianali.Ciò ha consentito al Design Italiano di garantirsi quella flessibilità produttiva e quell’alta qualità semi-manuale che sui mercati internazionali costituisce un importante valore aggiunto.Alcuni designer hanno organizzato self-brand per auto-produrre in esclusiva oggetti da loro griffati. Questo fenomeno è tipico dell’attuale imprenditorialità di massa ed è l’effetto più evidente della vicinanza che esiste oggi tra la creatività del designer e quella dell’imprenditore.

SERIE NUMERATA

La serie numerata è nata storicamente con il mercato delle litografie o dei multipli d’arte e serviva a garantire un valore aggiunto e una garanzia di qualità per un pubblico spesso confuso da un mercato non regolamentato, nell’epoca, come avrebbe detto Walter Benjamin, della riproduzione tecnica dell’Arte.Nel settore del design le produzioni di serie numerate si sono sviluppate con la nascita delle Gallerie di Design e con il fenomeno del collezionismo internazionale del settore. Recentemente la serie numerata è stata adottata anche dalle grandi marche, per rendere riconoscibili sul mercato prodotti di piccola serie.

GRANDE SERIE

La produzione di grande serie di design è costituita in Italia da prodotti che appartengono soprattutto alle categorie dell’arredamento, degli elettrodomestici e al settore dei trasporti. Questi prodotti sono spesso il risultato di storie diverse: possono nascere da una programmazione industriale

Piccola serie | Aria — Michele De Lucchi e Alberto Nason Serie numerata | 16 animali — Enzo Mari

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Percorso espositivo

e commerciale molto ben finalizzata, oppure dal successo inatteso di un prodotto concepito come fuori serie. Serie e Fuori Serie sono infatti due categorie che nel design italiano sono spesso molto vicine e si scambiano di ruolo.Di fatto il successo di un prodotto risulta talvolta programmato e altre volte del tutto imprevedibile, ma in ogni caso, coincide con una domanda del mercato che il marketing aziendale non era stato in grado di prevedere.

FUORI SERIE

I Fuori Serie rappresentano un aspetto importante delle strategie industriali italiane, come mediazione tra la logica dell’omologazione dei consumi di massa e il rifiuto individuale a questa massificazione che si manifesta attraverso la richiesta di prodotti personalizzati. Questa domanda ha favorito, soprattutto nel settore automobilistico, la nascita di modelli fuori serie come varianti di prodotti di serie, realizzate dai grandi carrozzieri e da industrie come la Ferrari. Una delle chiavi del successo popolare del design italiano è derivato anche dalla sua capacità di essere

concepito come prodotto per la produzione di serie, e di essere, allo stesso tempo, in grado di presentarsi sempre come un prodotto fuori serie; cioè come un’eccezione, un segno di discontinuità rispetto all’ambiente e al contesto merceologico.

SERIE PERSONALIZZATA

La possibilità di personalizzare la catena di montaggio sulla base delle necessità del singolo utente ha sempre rappresentato una delle utopie del design italiano.La serie personalizzata rappresenta la possibilità di produrre in serie modelli sempre diversi. L’industria, attraverso l’uso dei robot può realizzare prodotti personalizzati.La modellazione rapida elettronica permette di ottenere in tempo reale oggetti unici. Scompare progressivamente la differenza tra progettista, consumatore e produttore; il consumatore elabora la propria variante di un prodotto di base, che il produttore realizza in tempo reale. Il punto vendita diventa il luogo del progetto e la fabbrica il terminale di un circuito creativo che non ha più un centro. Il design sperimentale e le nuove frontiere tecnologiche coincidono.

Grande Serie | Bidone Aspiratutto — Attilio Pagani Serie personalizzata | Fessura — Karim Rashid

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TRIENNALE DESIGN MUSEUMSECONDA INTERPRETAZIONESERIE FUORI SERIE

Percorso espositivo

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SPERIMENTAZIONE

PICCOLA SERIE

GRANDE SERIE

FUORI SERIE

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Percorso espositivo

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Moka Express

Ferrari P6

Nobody’s perfect

Solar Bottle

Macchina fotografica Ferrania

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Sedia per casa Fiammetta Sarfa

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Ape Calessino

Cabina dell’Elba

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~ G

raziella

~ Moon boot

~ Sapone

~ Congresso CU25 Unilaterale

~ Borsalin

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~ Bombo stool

~ La Marie

~ Scarpa di Tela 2750

~ Arco

~ Tanica per benzina~ Eclisse ~ BookWarm

~ Ginevra

~ Mobil ~ Brasilia

~ Carosello

~ Tizio

~ Cab

~ Pentola a pressione Lagostina~ Valentine

~ 40/60 HP Aerodinamica

~ Marylin~ 360°

~ Programmatotem

~ Mikado~ Red vase with trasparent legs

~ Silver Patch GN132~ Jelly Piano

~ Pink Avis

~ Fessura

~ Countach ~ Gulp

~ Sit Down

~ Nanobowl

~ Motoscafo Sebino nr. Costr. 36

~ Vis a Vis

~ Pala eolica

~ Bella rifatta~ Fossili Moderni

~ Cartoons

~ Volpe~ Sagome

~ Palm top

~ Progetto n° 187~ Light-Light

~ Le Bambole

~ Superleggera

~ Spremilim

oni KS 1481

~ Costanza

~ Phylla

~ Traliccio per ENEL

~ Ghost

~ Kronotech

~ Machim

oto

~ Foglia~ Laleggera

~ Sui

~ Scooter Lama

~ Agaricon

~ Air One

~ Zoombike

~ La Bohème

~ Alfa

~ May D

ay

~ Five Fingers~ Ciclò

~ Kinesis Personal Vision

~ Rotola~ Lucy

~ B.L.O~ Fluida.it

~ PizzaKobra

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Abito Ferrè ~Bicchiere blu ~Po ~ Chandelier ~Poltrona Vietti ~Esposione nucleare ~Sandalo Ferragamo ~

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Portafrutta ~

Taif ~

Chips ~

Paravento Fornasetti ~

Tre Bok ~

Vaso con basamento ~Canarie ~

Maui ~ Sedia Bugatti ~

Gancio per carni ~

Rocker chair ~Sciami ~

Bomboniera Balletto ~

Due più ~Putrella ~Adelaide X ~

Portocaffè ~

100 Piazze: Vigevano ~Tea and Coffee towers ~

Torto ~

Cro ~

16 animali ~

Multichair ~

Riddled ~

Glass Martians ~

Glass Martians ~

Ritorto ~Parvati ~

Portale ~

Adelaide II ~

Dolmen ~12 colonne ~

Vela ~

Paros ~ Bretone ~

Paper Boat ~

Joy ~

Vaso n° 159 ~

Clover ~

Shibili ~Formichino ~

Taccia ~

Alzate ~

San Luca ~

Knotted chair ~

Thinking Man’s Chair ~

Daruma ~

Pisolò ~

Yantra - Y28 ~

Traccia ~

Biagio ~

24 ore ~

Scatola della luce ~Serpente ~Libertà ~

537 ~

839 ~

Luisa ~

Aria lamp ~Lesbo ~

Sof Sof Chair ~Soldato di Vetro ~

Nuri ~

Polet ~Vaso a Rocchetto ~

AEO ~

Vaso a forma di coppa ~

P4 Catilina ~

Lucciola mn 09 ~

Lampada Q

uadra ~Bend ~ Benbecula ~

Smock ~

40/80 ~

Cocò ~

Smoke ~

Ikebana ~

Autumn ~

Ts 502 ~RD

225i ~M

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Panda ~

Pupazzi di gomm

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~ Spugna da cucina

~ Botti

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~ Bubble Club

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~ Sfericlock

~ Bicchieri componibili

~ Serie 45 ~ Linda

~ Sacco

~ Algol 11~ Lama

~ Tratto clip

~ Boby ~ Serie Piuma ~ Cellidor 1+1

~ Occhiali da sole 649

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Tazzina Illy ~ 2000 export ~

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~ Ecolo

~ Radio CIlindrica

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~ Sedile per automobile

~ Argine

~ Caffettiera piatta

~ Vetri all’uranio

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alto artigianato / high artisanship arredamento su m

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Page 17: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

17

Percorso espositivo

~ Lots of Dots

Moka Express

Ferrari P6

Nobody’s perfect

Solar Bottle

Macchina fotografica Ferrania

Up5 / U

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Tetr

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Sedia per casa Fiammetta Sarfa

tti

Mano

Ape Calessino

Cabina dell’Elba

~ M

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~ G

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~ Moon boot

~ Sapone

~ Congresso CU25 Unilaterale

~ Borsalin

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~ Bombo stool

~ La Marie

~ Scarpa di Tela 2750

~ Arco

~ Tanica per benzina~ Eclisse ~ BookWarm

~ Ginevra

~ Mobil ~ Brasilia

~ Carosello

~ Tizio

~ Cab

~ Pentola a pressione Lagostina~ Valentine

~ 40/60 HP Aerodinamica

~ Marylin~ 360°

~ Programmatotem

~ Mikado~ Red vase with trasparent legs

~ Silver Patch GN132~ Jelly Piano

~ Pink Avis

~ Fessura

~ Countach ~ Gulp

~ Sit Down

~ Nanobowl

~ Motoscafo Sebino nr. Costr. 36

~ Vis a Vis

~ Pala eolica

~ Bella rifatta~ Fossili Moderni

~ Cartoons

~ Volpe~ Sagome

~ Palm top

~ Progetto n° 187~ Light-Light

~ Le Bambole

~ Superleggera

~ Spremilim

oni KS 1481

~ Costanza

~ Phylla

~ Traliccio per ENEL

~ Ghost

~ Kronotech

~ Machim

oto

~ Foglia~ Laleggera

~ Sui

~ Scooter Lama

~ Agaricon

~ Air One

~ Zoombike

~ La Bohème

~ Alfa

~ May D

ay

~ Five Fingers~ Ciclò

~ Kinesis Personal Vision

~ Rotola~ Lucy

~ B.L.O~ Fluida.it

~ PizzaKobra

Occ

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~ Serie 45 ~ Linda

~ Sacco

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alto artigianato / high artisanship arredamento su m

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Page 18: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

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Rete dei giacimenti del Design Italiano

Il design italiano è costituito da una molteplicità di soggetti che rendono difficile la definizione di un sistema uniforme, centralizzato e organizzato. Ci sono infatti numerosi giacimenti del design italiano su tutto il territorio nazionale, di proprietà di aziende o enti, che, agendo alla periferia del sistema, hanno spontaneamente creato luoghi di conservazione e valorizzazione delle “proprie opere”.

Da qui la necessità di eleggere un luogo centrale capace di rappresentare e valorizzare questa somma di espressioni in un progetto museale e coordinato. Di fondare insomma una rete, che metta a sistema il tutto.

34 Museo della radio e della televisione RAI 35 Museo dello Scooter e della Lambretta 36 Museo Didattico della Seta 37 Museo Ferruccio Lamborghini 38 Museo Fisogni della stazione di servizio 39 Museo Flaminio Bertoni 40 Museo Internazionale Design Ceramico Civica Raccolta di Terraglia 41 Museo Kartell 42 Museo Moto Guzzi 43 Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” 44 Museo Nazionale Trasporti 45 Museo Nicolis 46 Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia 47 Museo Salvatore Ferragamo 48 Museo Storico Nazareno Gabrielli 49 Museo Zucchi Collection 50 Savinelli 51 Spazio Museo Sagsa 52 Studio Museo Achille Castiglioni 53 Venini 54 Vittorio Bonacina & C. 55 Wolfsoniana 56 World Museum

Rete dei giacimenti del D

esign Italiano

Triennale Design Museum è consorziato con:

01 Archivio Abet Laminati 02 Archivio - Galleria (Virtuale / Reale) delle Aziende Guzzini 03 Archivio Storico Barilla 04 Archivio Storico delle Industrie Pirelli 05 Archivio Storico FIAT 06 Associazione Archivio Storico Olivetti 07 Bonacina Pierantonio 08 Candy Elettrodomestici 09 Cassina 10 Clac 11 Collezione Freyrie 12 Collezione Pininfarina 13 Collezione privata d’Armi Beretta 14 Collezione Storica Busnelli 15 Collezione Vortice 16 CUP Collezione Umberto Panini 17 Fondazione Anna Querci per il Design 18 Fondazione Antonio Ratti Museo Studio del Tessuto - MuST 19 Fondazione Franco Albini 20 Fondazione Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea (ISEC) 21 Fondazione Museo Agusta 22 Fondazione Museo Arti e Industria di Omegna 23 Fondazione Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva 24 Galleria Ferrari 25 Galleria Guglielmo Tabacchi - Sàfilo Group 26 Lanificio Leo 27 Musei, biblioteche e istituti culturali della Direzione Centrale Cultura del Comune di Milano 28 Museimpresa 29 Museo aziendale Mario Buccellati 30 Museo del Cappello Borsalino 31 Museo del rubinetto e della sua tecnologia 32 Museo dell’Arte Vetraria Altarese – I.S.V.A.V. 33 Museo della Raccolta Storica I Santi

Page 19: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

19

Prestatori

Serie Fuori Serie

DomodinamicaDriadeEdraElectroluxFlosFondazione CE.S.A.R. OnlusFondazione Jacqueline Vodoz e Bruno DaneseFontana ArteFornasier Luigi Snc - Vetreria ArtisticaFoscariniGaetano PesceGalerie ItalienneGalleria Clio Calvi e Rudy VolpiGalleria NilufarGiulio IacchettiGli Archi del Palazzo Comunale di CremonaGlobal Costumer DesignGruppo Industriale BusnelliHormIllyIndustrealIstituto per lo Studio del Vetro e dell’Arte Vetraria di Altare (I.S.V.A.V.)Italdesign GiugiaroJacopo FogginiKartellLapo BinazziLorenzo DamianiLuca CipellettiLuca SchieppatiLuceplanLuciano GrassiLucy THM MagisMario NanniMassimiliano AdamiMeritaliaMetea srl - nuove trasparenze metacrilicheModoloMolteni & CMorosoMuseo AlessiMuseo Alfa RomeoMuseo dell’Arte Vetraria AltareseMuseo Internazionale Design Ceramico- Civica Raccolta di Terraglia - Comune di Laveno MombelloMuseo NicolisMuseo Richard Ginori della Manifattura di DocciaMuseo Salvatore FerragamoMuseo Stradivariano di Cremona

Prestatori

Alberto Meda - Francisco Gomez PazAliasAnna GiliArch. Luca CorrettiArchivio e Centro Storico FiatArchivio Fondazione Gianfranco FerrréArchivio FornasettiArchivio Gilberto CorrettiArchivio Michele De LucchiArchivio Storico CassinaArchivio/Galleria GuzziniArnolfo di CambioArtemideAzucenaB&B ItaliaBarovier & TosoBialettiB-LineBoffiCalzature FessuraCampeggiCandy ElettrodomesticiCappelliniCatellani&SmithCentro Studi e Archivio della Comunicazione, Università degli Studi di ParmaCerruti BaleriCIAL, Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Riciclo dell’AlluminioClino Trini CastelliCollevilca CristalleriaCollezione Alessandro PedrettiCollezione AntonelloCollezione Archivio Industriale BitossiCollezione Associazione A.I.M.A.CCollezione BosatraCollezione Enrico MaltoniCollezione Famiglia CassinaCollezione Graziano ChecchettoCollezione MaroliCollezione MinerbiCollezione Paolo PedrettiCollezione PininfarinaCollezione privata CosmitCollezione privata dei Cantieri Bellini e B&C di Clusane d’IseoCollezione privata Famiglia LondiCollezione Sacchi/Regione Lombardia - Triennale Design MuseumCollezione Toni Follina Comune di Alessandria - Museo del Cappello BorsalinoDaneseDe Vecchi Milano 1935

NumaOgtm Officine meccanicheOlivettiPaola C.Partner Noah GuitarsPersolPiaggio & C.PoltronovaPramacRegione Piemonte - Centro Ricerche FiatRiva 1920Rosanna MonziniSawaya & MoroniScuola Politecnica di DesignSecondome EdizioniSerralungaSIMON® by Design D’AutoreSimongavina Paradiso TerrestreSolares Fondazione delle artiStudio Museo Achille CastiglioniSuperego EditionsTechnogymUniforUnited PetsVeniniViabizzunoVibramVitraVittorio BegaVittorio Bonacina & C.Vittorio TesseraWolfsonianaWorld MuseumZanottaZerodisegno

Page 20: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

20

TRIENNALE DESIGN MUSEUM

Le mostre

Silvana Annicchiarico | Direttore

Quest’anno Triennale Design Museum vuole rendere omaggio al giovane design italiano. Dopo l’apertura con la mostra intitolata Oggetti sonori, a cura di Marco Ferreri e Patrizia Scarzella, incentrata sulla ricerca dell’identità sonora degli oggetti di design, il programma prevede sei mostre dedicate ad altrettanti designer dell’ultima generazione. Grazie alla collaborazione con MINI, nel CreativeSet progettato da Antonio Citterio, che all’interno del Museo vuol essere non solo spazio espositivo ma anche teatro, palcoscenico e luogo di incontro e di discussione, ogni designer invitato metterà in scena se stesso e la propria metodologia progettuale, nel modo e nella forma che riterrà più opportuni. Il taglio non sarà insomma né monografico né celebrativo né retrospettivo: piuttosto, quasi dando in autogestione uno spazio, ogni designer sarà chiamato ad autorappresentarsi e a dar forma al proprio progetto creativo. I designer scelti per questa prima serie di appuntamenti (altri ne seguiranno nella prossima edizione) non sono legati da un’omogeneità di linguaggio o di stile. Piuttosto, ognuno a suo modo, sono tutti innovatori (nel rapporto con le tecnologie, con i materiali, con le forme, ecc…). E appartengono grosso modo alla stessa generazione. Volendo trovare un precedente storico, verrebbe da indicare la Nouvelle vague francese al cinema: come quei cineasti, anche i nuovi designer italiani sono tutti più o meno coetanei, e sono la prima generazione culturalmente consapevole del passato e dei maestri che hanno alle spalle. Non solo: sono anche tutti smaniosi di confrontarsi con i linguaggi, le tecnologie e il sentire del proprio tempo.

L’omaggio al giovane design italiano è accompagnato da due mostre che si realizzeranno nella curva del piano terra e che saranno dedicate rispettivamente a un’imprescindibile figura-cerniera come Fabio Novembre e poi a un outsider emergente come Martino Gamper: entrambi figure eccentriche (anche se in modo antipodale) rispetto alla loro generazione e ai codici consolidati rappresentano due diverse strade possibili per rinnovare insieme la pratica progettuale e la riflessione teorica a essa collegata.

Page 21: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

21

Programma mostre e appuntamenti 2009

IL FIORE DI NOVEMBRE21 aprile-17 maggio 2009Catalogo Electa

Triennale Design Museum presenta l’ultimo progetto sbocciato nel giardino di Fabio Novembre: “Il Fiore di Novembre”.Uno spettacolare allestimento concepito appositamente da Fabio Novembre permette di esplorare il suo lavoro in modo inedito, fornendo una pluralità di nuove chiavi di lettura.

MARTINO GAMPER28 settembre-8 novembre 2009Catalogo Electa

Triennale Design Museum presenta il progetto di Martino Gamper 100 Chairs in 100 Days. In 100 giorni il designer ha riconfigurato il disegno di 100 sedie abbandonate e da lui recuperate in un lasso di tempo di due anni. Intento di Gamper è trasformare il carattere e la funzionalità delle sedie per investigare le potenzialità progettuali che derivano dalla fusione di diversi elementi stilistici e strutturali con un approccio a cavallo fra l’artigianato e la ricerca.Dietro ad ogni sedia c’è una storia e questo progetto mira a sottolineare l’importanza del contesto sociologico, personale, geografico e storico del design.

Page 22: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

22

Triennale Design Museum e MINI, marchio del BMW Group, presentano il progetto MINI & Triennale Creative Set, che consolida ulteriormente il rapporto di collaborazione avviato nel 2007. Il marchio MINI prosegue e rafforza la sua attività di promozione e di sostegno del Triennale Design Museum, di cui è anche Exhibition Partner, in un’ottica di valorizzazione dell’innovazione e delle eccellenze.

MINI & Triennale Creative Set è una galleria permanente dalle caratteristiche architettoniche neutre e flessibili. Situata negli spazi del museo e progettata da Antonio Citterio, è dedicata a presentare mostre temporanee ed eventi.

A partire dalla mostra Oggetti sonori, per poi proseguire con un ciclo dedicato a giovani designer italiani (Giulio Iacchetti, Dodo Arslan, Lorenzo Damiani, Massimiliano Adami, Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti [deepdesign], Paolo Ulian), MINI & Triennale Creative Set sarà lo spazio della creatività e della sperimentazione in tutte le sue forme e sfaccettature, contribuendo ad arricchire l’offerta del Triennale Design Museum e rendendolo una volta di più un luogo sempre diverso e in costante cambiamento.

Il ciclo dedicato ai giovani designer ha una particolare rilevanza e si inserisce in un percorso di ricerca e valorizzazione di giovani talenti emergenti in cui Triennale Design Museum e MINI sono costantemente impegnati.

Nel 2006 la Triennale di Milano ha avviato il censimento The New Italian Design, i cui risultati sono stati presentati nell’omonima mostra del 2007. Ne è emersa una mappa del nuovo design italiano non limitata al furniture design, ma allargata a tutte le nuove forme di comunicazione che riguardano la professione del XXI secolo: dal food al web, graphic, fashion, textile, ai copywriter, ai designer del gioiello, ai progettisti della multimedialità. In seguito alla mostra, Triennale ha sviluppato Prime Cup, un programma di finanziamento di progetti di ricerca presso aziende, manifatturiere e non, orientate all’innovazione e alla sperimentazione, destinato a giovani designer. L’intento è favorire l’incontro fra il mondo della produzione e il mondo della conoscenza, fra il sistema delle piccole e medie imprese e i giovani progettisti, fra la domanda e l’offerta di progettualità innovativa.

Rappresentando la MINI stessa un pezzo di storia del design, il marchio MINI ha sempre riservato grande attenzione alla cultura del design e a chi ne è parte ed espressione.Come dimostra il MINI Design Award, concorso che promuove le nuove leve del design italiano con lo scopo di valorizzare la cultura del progetto e il talento dei giovani creativi offrendo loro l’opportunità di esprimersi ed emergere.

Triennale Design Museum

MINI + TriennaleMarchio 2 colori positivo

Versione per impieghi con lunghezza del marchio uguale o superiore a 4 cm.

Versione per impieghi con lunghezzadel marchio inferiore a 4 cm.

Studio Cerri & AssociatiPierluigi CerriAlessandro Colomboarchitetti

Page 23: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

23

Oggetti sonoriLa dimensione invisibile del design17 aprile- 17 maggio 2009Catalogo Electa

Attraverso un allestimento multimediale l’esposizione esplora, per la prima volta in modo sistematico, la dimensione sonora degli oggetti e il ruolo esclusivo dei suoni nell’identificazione di prodotti e marche.La mostra vuole riflettere su come il design può intervenire sul suono dei prodotti per farlo diventare elemento fondante del progetto e della identità attraverso quattro tipologie acustiche: dal suono intrinseco alla natura degli oggetti, come forbici o accendini, al suono inventato, come quello degli strumenti elettronici o la voce delle auto, dal suono del funzionamento dell’oggetto, come il tic tac dell’orologio o il click della macchina fotografica a quello di ttenzione e interazione, come la sveglia o il fischio del bollitore.

Nuovo e giovane Design Italiano: Giulio Iacchetti27 maggio – 28 giugno 2009 Dodo Arslan8 luglio – 30 agosto 2009 Lorenzo Damiani9 settembre – 11 ottobre 2009 Massimiliano Adami20 ottobre – 22 novembre 2009 Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti [deepdesign]2 dicembre – 10 gennaio 2010 Paolo Ulian20 gennaio – 21 febbraio 2010

Page 24: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

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TRIENNALE DESIGN MUSEUM TEATRO AGORÀ

TRIENNALE DESIGN MUSEUM PRIMA INTERPRETAZIONE LE SETTE OSSESSIONI DEL DESIGN ITALIANO

Page 25: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

25

Attività Triennale Design Museum

dicembre 2007 - gennaio 2009

MOSTRE

- made in Cassina - Freestyle. New Australian design for living - Salvatore Ferragamo- 100 oggetti del Design Italiano, mostra itinerante - Bangalore, India - 100 oggetti del Design Italiano, mostra itinerante - Ahmedabad, India - Quattro armadi e un tavolo di Gaetano Pesce - Pink Pavilion - Triennale Bovisa- Prime Cup 01 - Terrazzo 1988-1996 - Seoul Design Olympiad 2008, con Atelier Mendini, partecipazione mostra internazionale Seoul- Studio Museo Achille Castiglioni Tokyo - 100 oggetti del Design Italiano, mostra itinerante San Pietroburgo

LE MOSTRE DEL BANCONE TRIENNALE DESIGNCAFÉ

- Design Dolls- I vetri di Michele De Lucchi- Selezione di oggetti della Collezione Pedretti- Message On the Bottle- I Vetri di Anna Gili- Le ceramiche di Ugo La Pietra- Design Ultrapoverissimo di Riccardo Dalisi- Gli specchi di Gabriele De Vecchi

PUBBLICAZIONI - COLLANA TRIENNALE-ELECTA

- Che cosa è il Design Italiano? Le sette ossessioni del Design Italiano- Il Museo del Design e la nuova Triennale- Pink Pavilion- Il Design Italiano 1964-2000- Prime Cup 01- Terrazzo 1988-1996

VIDEOAGORÀ

- Trilogia d’Amore - Gio Ponti - Lucio Fontana - Piero Manzoni - Achille Castiglioni - Lezioni di Design - L’arte come gioco. Bruno Munari - Maestri. 16 cammei realizzati da La Triennale di Milano- I modelli di Giovanni Sacchi. L’altra faccia del design

Page 26: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

26

La collana di libri di Triennale Design Museum

SERIE FUORI SERIE

Catalogo Triennale Electa italiano/inglese

Formato 24 x 32 cmPagine 256Illustrazioni 230

OGGETTI SONORI

Catalogo Triennale Electa italiano/inglese

Formato 15 x 20 cm Pagine 96Illustrazioni 50

IL FIORE DI NOVEMBRE

Catalogo Triennale Electa italiano/inglese

Formato 21 x 26 cmPagine 128Illustrazioni 100

Page 27: Triennale Design Museum - Serie Fuori Serie

27

Visite Guidate

GIOVEDÌ SPECIALE TRIENNALE Tutti i giovedì sera la Triennale di Milano rimane aperta fino alle 23:00. Dalle 19.00 un solo biglietto da € 10,00 permette di visitare il Triennale Design Museum, tutte le mostre e prendere un aperitivo al Triennale DesignCafé (fino alle 21:00).

VISITE GUIDATEIl Triennale Design Museum, in collaborazione con Ad Artem, mette a disposizione dei visitatori un qualificato servizio di visite guidate in lingua italiana, francese e inglese.

VISITATORI SINGOLIIn occasione del Giovedì Speciale Triennale è stato istituito un servizio di visite guidate per i visitatori singoli: alle ore 20:00 di tutti i giovedì di apertura del Triennale Design Museum; prenotazione obbligatoria. Costo a persona: € 5,00 + biglietto Gratuito per i minori di 6 anni

GRUPPI Le visite guidate per gruppi hanno una durata di 90 minuti circa.I gruppi si intendono formati da un minimo di 15 e da un massimo di 25 persone.Prenotazione obbligatoria.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONIAd Artem Tel. [email protected]

TRIENNALE DESIGN MUSEUM CARDNasce la TDM-Card: un’occasione nuova per scoprire Triennale Design Museum.Tutti i titolari della TDM-Card, dal 18 aprile 2009 al 21 febbraio 2010, avranno diritto a 7 ingressi al Museo per visitare la nuova interpretazione, Serie Fuori Serie, e le 7 mostre previste nel CreativeSet.TDM-Card: € 14,00Dopo aver compilato il form di richiesta, la TDM-Card potrà essere acquistata presso la biglietteria della Triennale di Milano.

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Biografie

SILVANA ANNICCHIARICODirettore

Architetto, svolge attività di ricerca, critica, didattica e professionale.Dal 2007 è il Direttore del Triennale Design Museum della Triennale di Milano.Dal 1998 al 2007 è stata Conservatore della Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale di Milano, dal 2002 è membro del Comitato Scientifico per l’area design, dal 98 al 2004 ha insegnato come Professore a contratto presso il Corso di Laurea di Disegno industriale del Politecnico di Milano.Dal 1998 al 2001 vicedirettore del mensile di design “Modo”, attualmente collabora con varie testate giornalistiche e radiofoniche, è curatrice di mostre e di libri in Italia e all’estero. Dal 2004 è mamma di Caterina.

ANDREA BRANZICuratore Scientifico

Andrea Branzi, Architetto e Designer, nato a Firenze nel 1938, dove si è laureato nel 1966, vive e lavora a Milano.Dal 1964 al 1974 ha fatto parte del gruppo Archizoom Associati, primo gruppo di avanguardia noto in campo internazionale, i cui progetti sono oggi conservati presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma e al Centro Georges Pompidou di Parigi.Si occupa di design industriale e sperimentale, architettura, progettazione urbana, didattica e promozione culturale. Nel 1982 ha fondato e diretto Domus Academy, prima scuola post-universitaria di design.È stato direttore di MODO dal 1982 al 1984.È Professore Ordinario e Presidente del Corso di Studi in Design degli Interni alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano.È stato membro del Consiglio Nazionale del Design del Ministero della Cultura. Ha vinto tre Compassi d’Oro, di cui uno alla Carriera.È Curatore Scientifico del nuovo Design Museum della Triennale di Milano.Nel 2008 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in Design dall’Università della Sapienza di Roma ed è stato nominato Membro Onorario del Royal Design for Industry di Londra.

ANTONIO CITTERIOProgettista dell’allestimento

Antonio Citterio nasce a Meda nel 1950, apre il proprio studio di progettazione nel 1972 e si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1975.Fra il 1987 e il 1996 è associato a Terry Dwan: insieme realizzano edifici in Europa e in Giappone.Nel 1999 viene fondata la “Antonio Citterio and Partners”, studio multidisciplinare di progettazione per l’architettura, il disegno industriale e la grafica, soci fondatori Antonio Citterio e Patricia Viel. Lo studio sviluppa progetti di complessi residenziali e commerciali, stabilimenti industriali, ristrutturazioni conservative di edifici pubblici, pianificazione di spazi per il lavoro, uffici, showroom, alberghi; è inoltre attivo nel settore della comunicazione aziendale e realizza progetti di immagine coordinata, allestimenti e grafica.Antonio Citterio collabora attualmente, nel settore del disegno industriale, con aziende italiane e straniere quali Ansorg, Arclinea, Axor-Hansgrohe, Aubrilam, B&B Italia, Flexform, Flos, Fusital, Guzzini, Iittala, Inda, Kartell, Maxalto, Sanitec Group - Pozzi Ginori, Simon Urmet, Technogym, Tre Più, Vitra.Nell’aprile 2000 si inaugura la nuova sede di Milano in Via Cerva 4 e nel maggio successivo si apre la sede ad Amburgo, in Wrangelstrasse 75b.Nel 2004 viene pubblicata la monografia edita da Electa “Antonio Citterio Industrial design” e nel 2005, a cura di Luigi Prestinenza Puglisi, la monografia “Antonio Citterio” edita da Edilstampa.Dal 2006 è professore titolare di progettazione all’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera Italiana. Nel 2007 la giuria del Mies van der Rohe Award seleziona il progetto “Asilo per campus GlaxoSmithKline” che entra a far parte del catalogo e della mostra itinerante.A luglio dello stesso anno viene pubblicata da Skira la monografia “Antonio Citterio. Architettura e Design”.Citterio riceve dalla “Royal Society for the encouragement of Arts, Manufactures & Commerce” in London la prestigiosa onorificenza “Royal Designer for Industry” ed entra a far parte del Consiglio Italiano del Design istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Biografie

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Triennale di Milano Triennale Design MuseumLe mostre al Triennale DesignCafé

Triennale Design MuseumVideoAgorà

Triennale Bovisa

FLORA FUTURISTA22 aprile – fine settembre 2009A cura di Alessandro Ortenzi e Anna ScavezzonLa Triennale di Milano presenta la riproduzione in scala 11:1 di sculture-fiore di Giacomo Balla all’interno del proprio giardino. MEDAGLIA D’ORO ALL’ARCHITETTURA ITALIANA 15 maggio - luglio 2009a cura di Fulvio IraceTriennale ArchitetturaLa Triennale di Milano con la PARC, Direzione Generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanea, bandisce la terza edizione del Premio “Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana”, evento con cadenza triennale che intende promuovere e riflettere sulle nuove e più interessanti opere costruite nel Paese e sui protagonisti che le hanno rese possibili. BERLINO / GIOVANNI CHIARAMONTE13 maggio – 14 giugno 2009Triennale ArchitetturaIn occasione del ventesimo anniversario dalla caduta del muro di Berlino, la Triennale di Milano presenta una mostra di Giovanni Chiaramonte, che attraverso le sue fotografie ha documentato le trasformazioni e i cambiamenti della città tedesca.

MI 2015 EXPOTriennale Architettura 23 maggio - 14 giugno 2009 STEELLIFETriennale di Milano 26 maggio - 26 agosto 2009La Triennale di Milano e Marcegaglia presentano Steellife, la prima mostra d’arte contemporanea dedicata all’acciaio reinterpretato da giovani artisti internazionali. Gli artisti selezionati provengono da tre continenti diversi e interpretano con originalità e spregiudicatezza le molteplici valenze estetiche di un materiale di difficile manipolazione ma di grandi potenzialità espressive.

FRANK O. GEHRY. 1997-2009settembre 2009a cura di Germano CelantTriennale ArchitetturaLa mostra presenta il lavoro di Gehry nel decennio successivo alla realizzazione del famoso Guggenheim Bilbao, che ha segnato la chiusura del XX secolo, aprendo l’architettura al 21mo. La raccolta di materiale, consistente di modelli, fotografie, film, disegni e prototipi di materiali è per la maggior parte inedito, perché mai presentato insieme e arriva a comprendere dalla Walt Disney Hall ai recenti lavori, in costruzione, dal Grattacielo di New York al nuovo sviluppo urbano di downtown Los Angeles.

FUORI SALONE BOVISA 2009aprile 2009Seconda edizione del Fuorisalone del Salone del Mobile negli spazi di Triennale Bovisa.

ATELIER BOVISAmaggio 2009Triennale Bovisa si trasforma in un laboratorio vivo dove il visitatore ha la possibilità di attingere direttamente alle parole e al lavoro dell’artista contemporaneo in un confronto dialettico aperto. Il primo Atelier Bovisa è dedicato ad Enzo Cucchi.

WOODSTOCKgiugno-settembre 2009Un progetto ideato per celebrare, in occasione del quarantesimo anniversario, il Festival di Woodstockcome momento fondamentale della storia contemporanea, sottolineandone significati ed eredità, in termini artistici, culturali e di costume, una experience exhibition indaga l’influenza storica dal punto di vista artistico e sociale del concerto-happening di Woodstock.

Ritorna l’appuntamento settimanale per vedere e rivedere immagini, film, documentari e materiali rari o inediti nel mondo del design e della comunicazione visiva. Dopo la Trilogia d’Amore, le lezioni di Achille Castiglioni, gli appuntamenti dedicati a Bruno Munari, gli incontri dedicati ai Maestri del Design Italiano e a Giovanni Sacchi, continua il ciclo videoAgorà che ha ottenuto grande riscontro di pubblico e partecipazione di molti giovani e studenti. Per la programmazione: www.triennaledesignmuseum.it

CASETTE DI MICHELE DE LUCCHI5 maggio – 7 giugno 2009

I FIORI DI LUCE DI MARIA CRISTINA HAMEL10 giugno – 12 luglio 2009

INSIDE/OUT14 luglio – 1 settembre 2009

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FONDAZIONE LA TRIENNALE DI MILANO

Consiglio d’Amministrazione Davide Rampello, PresidenteGianluca BocchiMario BoselliPaolo CaputoSilvia Corinaldi Rusconi ClericiMaria Antonietta CrippaArturo Dell’Acqua BellavitisCarla Di FrancescoCarlo Edoardo Valli

Collegio dei Revisori dei contiSalvatore Percuoco, PresidenteMaria Rosa FestariAndrea Vestita

Direttore GeneraleAndrea Cancellato

Comitato scientificoSilvana Annicchiarico, design, modaAldo Bonomi, industria, artigianato, societàFausto Colombo, arti decorative e visive,nuovi media, comunicazione e tecnologiaFulvio Irace, architettura e territorio

Settore Affari GeneraliAnnunciata Marinella AlberghinaFrancesca De MatteiLaura MaeranFranco Romeo

Settore Biblioteca, Documentazione, ArchivioTommaso TofanettiMichela BenelliElisa BrivioClaudia Di MartinoCristina Perillo Elvia Redaelli

Settore IniziativeLaura AgnesiRoberta SommarivaViolante Spinelli BarrileMichela Cairo

Ufficio Servizi Tecnici Pierantonio RamaioliFranco OlivucciAlessandro CammarataXhezair Pulaj

Ufficio Servizi Amministrativi Giuseppina Di VitoPaola Monti

Ufficio StampaAntonella La Seta CatamancioDamiano GullìMarco Martello

TRIENNALE DI MILANO SERVIZI SRL

Consiglio d’Amministrazione Silvia Corinaldi Rusconi Clerici, PresidenteMario BoselliAndrea Cancellato, Consigliere Delegato

Collegio dei Revisori dei contiFrancesco Perli, PresidenteDomenico SalernoMaurizio Scazzina

Ufficio IniziativeMaria Eugenia Notarbartolo

Ufficio Servizi Tecnici Marina GerosaNick Bellora

Ufficio Servizi Amministrativi Anna Maria D’IgnotiIsabella Micieli

Ufficio Marketing e ComunicazioneLaura BenelliValentina BarzaghiMaria Chiara PiccioliOlivia Ponzanelli Andrea Cuman

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TRIENNALE DESIGN MUSEUMSerie Fuori Serie

Direttore Silvana Annicchiarico

Curatore scientificoAndrea Branzi

Assistenza all’organizzazione generale Giorgio Galleani Roberto GiustiMarilia PederbelliCarla Morogallo

Progetto museografico e allestimentoAntonio Citterio and PartnersAntonio Citterio e Patricia VielFrancesca Carlino, Team Leader

Progetto graficoStudio FM milano

VideoFiammetta Nazzarri e Susanna Rocchi in collaborazione con Studio Azzurro

Progetto luciMario Nanni

RestauroRoberta Verteramo Logistica Giuseppe Utano

LuciESM Impianti

Allestimento e graficaIngenio Group

Realizzazione tavoli e screen Andreoli Group

TrasportiBorghi International

AssicurazioniLloyd’s

Un ringraziamento speciale aDamiano GullìMarco Martelloe a tutto il personale della Triennale di Milano

FONDAZIONE MUSEO DEL DESIGN

Consiglio d’Amministrazione Arturo Dell’Acqua Bellavitis, PresidenteGianluca BocchiMaria Antonietta Crippa

Direttore GeneraleAndrea Cancellato

Collegio SindacaleSalvatore Percuoco, PresidenteMaria Rosa FestariAndrea Vestita

TRIENNALE DESIGN MUSEUM

Direttore Silvana Annicchiarico Attività museoRoberto GiustiRicerche musealiMarilia PederbelliCollezioni e Rete dei GiacimentiGiorgio GalleaniUfficio iniziativeCarla MorogalloWeb designer Cristina Chiappini

Laboratorio di Restauro, Ricerca e Conservazionein collaborazione con il Politecnico di MilanoDipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica – Sezione MaterialiResponsabili della RicercaMarinella LeviLucia TonioloRestauratriceRoberta VerteramoRicercatrice PhD StudentFrancesca TojaLogisticaGiuseppe Utano

Con il contributo di Partner Fondatore Partner Tecnici

Media Partner Exhibition Design Partner

Partner Istituzionali della Triennale di Milano

Con il contributo di Partner Fondatore

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Triennale Design MuseumLa Triennale di Milano

da martedì a domenica 10.30 - 20.30giovedì 10.30 - 23.00Viale Alemagna, 6 Milanotriennale.ittriennaledesignmuseum.it

Partner Fondatore Partner IstituzionaliLa Triennale di Milano

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La nuova edizione Serie Fuori Serie ti aspetta.

Il Triennale Design Museum? È cambiato in un nanosecondo.

Grande SeriePhilippe Starck Napoleon, 1999