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TRIBUNALE DI TORINO PROGRAMMA DI GESTIONE DEI PROCEDIMENTI CIVILI ANNO 2014 RELAZIONE 1. La procedura seguita per la formazione del programma di gestione 1) In data 8 novembre 2013 è stata richiesta ai Presidenti di Sezione delle sezioni civili la relazione previa riunioni interne con i giudici delle rispettive sezioni con richiesta di deposito entro il 20 novembre 2013. 2) In pari data sono stati consegnati i dati statistici ministeriali ai giudici Magrif del Tribunale (vedi dichiarazione allegata). 3) In data 17 dicembre 2013 è stato depositato dal Presidente di Tribunale presso la Segreteria della Presidenza il Programma di Gestione ex art. 37 D.L. 98/2011 con allegati i prospetti statistici, i carichi esigibili e Format proposti per le osservazioni da parte dei giudici. 4) In pari dati è stata data comunicazione per via telematica a tutti i giudici compresi gli onorari, al Dirigente Amministrativo, al Presidente della Commissione Flussi, ai RID, ai giudici MAGRIF del Tribunale. E’ stata inviata copia al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino sia per via telematica che cartacea. 5) In data 9 Gennaio 2014 si è tenuta la prescritta riunione con tutti i Presidenti delle sezioni civili (di cui si allega il verbale). 1

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TRIBUNALE DI TORINOPROGRAMMA DI GESTIONE DEI PROCEDIMENTI CIVILI

ANNO 2014RELAZIONE

1. La procedura seguita per la formazione del programma di gestione

1) In data 8 novembre 2013 è stata richiesta ai Presidenti di Sezione delle sezioni civili la relazione previa riunioni interne con i giudici delle rispettive sezioni con richiesta di deposito entro il 20 novembre 2013.

2) In pari data sono stati consegnati i dati statistici ministeriali ai giudici Magrif del Tribunale (vedi dichiarazione allegata).

3) In data 17 dicembre 2013 è stato depositato dal Presidente di Tribunale presso la Segreteria della Presidenza il Programma di Gestione ex art. 37 D.L. 98/2011 con allegati i prospetti statistici, i carichi esigibili e Format proposti per le osservazioni da parte dei giudici.

4) In pari dati è stata data comunicazione per via telematica a tutti i giudici compresi gli onorari, al Dirigente Amministrativo, al Presidente della Commissione Flussi, ai RID, ai giudici MAGRIF del Tribunale. E’ stata inviata copia al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino sia per via telematica che cartacea.

5) In data 9 Gennaio 2014 si è tenuta la prescritta riunione con tutti i Presidenti delle sezioni civili (di cui si allega il verbale).

6) Le relazioni parziali dei Presidenti di sezione sono state depositate presso la segreteria della Presidenza e sono a disposizione su richiesta.

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1.1. Analisi delle risorse materiali dell’Ufficio.

Il Tribunale di Torino occupa una parte rilevante dei locali del Palazzo di Giustizia “Bruno Caccia”. La priorità è di dare un’adeguata collocazione anche ai magistrati ed al personale di cancelleria provenienti dalle sezioni distaccate e dall’accorpato Tribunale di Pinerolo; la chiusura di tali uffici é stabilita, salvo qualche attività marginale, per il 31 dicembre di quest’anno mentre il trasloco degli arredi avverrà gradualmente e si concluderà presumibilmente entro marzo 2014. I locali a servizio del Tribunale ad oggi, dopo l’accorpamento delle sezioni distaccate e del Tribunale di Pinerolo, possono definirsi a stento sufficienti per quanto concerne la collocazione delle cancellerie, le stanze per i magistrati e le aule di udienza. E’ in corso, in sede di Commissione di Manutenzione del Palazzo di Giustizia la revisione con gli altri uffici presenti nel Palazzo (Procura della Repubblica, Corte d’Appello e Procura Generale) della dislocazione di tutti gli uffici, al fine di razionalizzare al meglio gli spazi, anche in ragione dell’avvenuto trasferimento nell’ex carcere delle “Nuove” di una parte degli uffici della Procura della Repubblica. Allo stato gli spazi di cui il Tribunale ha necessità non sono ancora disponibili con la conseguenza che alcune cancellerie soffrono di mancanza di spazi e alcuni magistrati delle sezioni civili hanno dovuto essere ubicati in uffici di dimensioni ridotte, inidonei allo svolgimento delle udienze di trattazione delle cause, con la conseguenza che essi dovranno utilizzare maggiormente le aule site al piano terreno, il che comporterà qualche difficoltà per le cancellerie ed i commessi per il trasferimento dei fascicoli. Permane l’insufficienza dei locali adibiti ad archivio. Gli spazi a ciò destinati all’interno del palazzo sono appena sufficienti a contenere il c.d. “archivio corrente” (che dovrebbe limitarsi ai fascicoli degli ultimi 5 anni, ma che, in conseguenza delle problematiche inerenti gli altri locali ad uso archivi di cui si dirà in prosieguo, riguarda gli ultimi 15 anni per i fascicoli civili, gli ultimi 10 per quelli penali, gli ultimi 7 per quelli della sezione GIP/GUP). I fascicoli più risalenti nel tempo sono dislocati in due sedi esterne al Palazzo di Giustizia, una delle quali sita in altro comune del Circondario a circa 14 km di distanza dalla sede centrale del Tribunale. In tale archivio (perfettamente attrezzato per tale uso) sono conservati i fascicoli civili e quelli penali dibattimentali ed è destinato a saturarsi nel giro di un paio di anni. Questo Ufficio provvede annualmente a richiedere l’autorizzazione allo scarto degli atti per i quali ne è prevista la possibilità, ma questa accortezza non è sufficiente a recuperare grandi spazi, atteso che non va, invece, di pari passo il versamento all’Archivio di Stato degli atti ultraquarantennali, stante la carenza di spazi anche di tale struttura.L’archivio della Sezione GIP/GUP (che comprende anche gli atti dell’ex Ufficio Istruzione) è situato in locali facenti parte del complesso della Casa Circondariale di Torino, in particolare in spazi attigui alle aule non più utilizzate come tali, non destinati ab origine a tale utilizzo e, di conseguenza, poco attrezzati per un efficiente e razionale lavoro di adeguata conservazione degli atti.

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Vi sono poi gli archivi delle ex sezioni distaccate di Susa, Moncalieri, Chivasso e Ciriè, oltre che del Tribunale di Pinerolo, che dovranno essere trasferiti a Torino. Tale trasferimento ad oggi è impossibile per mancanza sia di locali adeguati sia di fondi per far fronte ai costi del trasporto. Per quanto concerne Susa, Moncalieri,Ciriè e Pinerolo il Tribunale può contare sull’autorizzazione del Ministero della Giustizia, rilasciata per Moncalieri, Susa e Pinerolo al Tribunale di Torino, e per Ciriè al Tribunale di Ivrea che ne ha accorpato il territorio ad utilizzare i locali in cui hanno sede gli archivi per cinque anni. Più delicata la situazione di Chivasso perché tale sede, non più di competenza del Tribunale di Torino, ma del Tribunale di Ivrea, è stata da quest’ultimo dismessa. Il Sindaco di Chivasso ha chiesto il rilascio dei locali, pur manifestando la disponibilità ad una locazione commerciale e si è in attesa delle decisioni del Ministero. Resta in ogni caso l’evidente difficoltà di mantenere degli archivi in sedi lontane dal Palazzo di Giustizia con la conseguente necessità di distaccare personale e mezzi per raggiungerle.

La dotazione informatica risulta essere, allo stato, adeguata. Nel corso dell’ultimo triennio la DGSIA ha provveduto a fornire un numero di PC, scanner e stampanti sufficiente a permettere al Tribunale di Torino di avviare e implementare il processo telematico, sia nel settore civile che in quello penale. I PC, in particolare, sono di ultima generazione e garantiscono performance adeguate sia al lavoro delle cancellerie che a quello dei magistrati. E’ prevista a breve una fornitura di stampanti multifunzione che consentirà di dotare anche le aule di udienza di idonea attrezzatura. Va sottolineato che i progetti presentati dal Tribunale all’Associazione Torino – Giustizia prevedono anche forniture integrative di hardware. Uno di questi progetti, per il quale è pervenuto l’assenso della Compagnia di San Paolo, prevede la dotazione di aree del Palazzo di Giustizia, di una rete wireless che consentirà agli avvocati una più agevole interazione con i loro studi e con i servizi Internet.

A differenza degli anni scorsi risultano quasi sufficienti le altre dotazioni materiali. In particolare, a fronte di una richiesta di € 100.000 sono stati assegnati circa € 89.000. Il divario tra cifra richiesta e cifra elargita ha comportato a fine anno l’impossibilità di procedere all’acquisto di toner per le stampanti (con le ricadute lavorative che si possono immaginare), ma si é almeno potuto procedere alla rilegatura delle sentenze che non veniva effettuata per mancanza di fondi da più di due anni.

1.2. Le risorse umane.

La pianta organica del Tribunale di Torino, rivista a seguito della revisione della geografia giudiziaria, prevede 165 magistrati che sono suddivisi equamente tra il settore civile ed il settore penale, ciascuno con 82,5 magistrati addetti. Il settore civile comprende: 8 Sezioni civili centrali (magistrati addetti: 82). Il settore penale comprende: quattro Sezioni penali dibattimentali centrali (1^, 3^, 4^, 5^) (magistrati addetti: 36); due Corti d’Assise (magistrati addetti: 4 titolari + 2 supplenti); Sez. 2^ penale - Tribunale del riesame (magistrati addetti: 10); Sezione

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GIP-GUP (magistrati addetti: 31); sezione Misure di Prevenzione ( magistrati addetti 5 tutti coassegnati ad altre sezioni). Con provvedimento 115/VT del 19/12/2012 la II Corte di Assise è stata “congelata”, ritenendosi sufficiente, in correlazione anche con i vuoti di organico di magistrati e personale, un’unica Corte di Assise.

Va sottolineato che la suddivisione dei magistrati in ugual misura tra settore civile e penale è stata voluta ed attuata dal mio predecessore Mario Barbuto, attuale presidente della Corte d’appello di Torino, nel condivisibile obiettivo di pareggiare le forze addette ai due settori in una realtà economica e sociale che richiede un forte presidio del settore civile ed a fronte di una domanda di giustizia penale che, pur domandando un forte impegno ( come testimoniano i recenti processi Thyssen Krupp, Eternit, Minotauro, No Tav) non presenta la situazione di emergenza delle regioni in cui la criminalità organizzata è più presente.

Il Tribunale di Torino ha subito forti scoperture di organico negli anni 2011-2012, che fortunatamente sono state in parte colmate con l’arrivo nel 2013 di ben tredici nuovi magistrati ( anche se il saldo netto è di +11 a seguito di nuovi trasferimenti).I dati ufficiali Cosmag segnano un tasso di scopertura effettiva del 9% ( al 17.01.2014).Il bando nazionale prevede 4 posti di giudice per il Tribunale di Torino ed il relativo concorso si è appena concluso con l’effettiva copertura dei posti pubblicati, che però sono tutti destinati al penale. Va peraltro aggiunto che ad oggi l’organico del settore civile presenta soltanto tre posti non coperti, uno alla Sezione Lavoro e gli altri due alla Sezione II Civile ed alla Sezione VIII Civile. A questi dati si aggiunge la situazione dei GOT, che sono attualmente 40 su un organico di 55. Va sottolineato che l’organico dei GOT è inferiore al massimo teorico che, secondo la disciplina vigente potrebbe essere pari al 50% dell’organico dei giudici togati e dunque ad 82.

I dati relativi alle assenze per malattia ed agli esoneri corrispondono alle risultanze ufficiali. Le applicazioni di magistrati da altri uffici sono state limitatissime e si sostanziano in pratica nell’applicazione per poche udienze di magistrati trasferiti ad altro ufficio nel distretto per l’esaurimento di processi in corso. Non altrettanto può dirsi per le applicazioni di magistrati del Tribunale ad altri uffici, in passato molto contenute. Il Tribunale di Torino serve nelle tabelle infradistrettuali del distretto di Torino gli uffici che stanno in una fascia di 80 km. dal capoluogo di regione e dunque un numero elevato di Tribunali oltre la stessa Corte d’appello ed a seguito dell’entrata in funzione della disciplina relativa all’accorpamento degli uffici giudiziari di cui al d.lgs. 155/2012 a far tempo dal 13/9/2013, magistrati hanno dovuto essere applicati al servizio del Tribunale di Ivrea, il cui aumentato organico non è stato ancora coperto. Ad oggi cinque magistrati sono stati applicati al Tribunale di Ivrea, uno al Tribunale di Biella, tre alla Corte di Appello, due ( con rotazione di diversi magistrati) al Tribunale di Novara per carenze all’Ufficio GIP e alla Sezione Lavoro. Non è escluso che le applicazioni che per il momento hanno riguardato il secondo semestre 2013 ed i primi mesi del 2014, possano estendersi al resto dell’anno prossimo.

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Questa circostanza suggerisce prudenza nella valutazione dei possibili incrementi di produttività connessi all’arrivo dei nuovi magistrati trasferiti al Tribunale di Torino, anche perché, come si osserverà più avanti esaminando i dati relativi alla macroarea I relativa al contenzioso ordinario, il settore civile, pur in presenza di soli tre posti in organico scoperti, mostra un numero di magistrati addetti inferiore al passato. Indubbiamente tuttavia l’attuale struttura del Tribunale, conseguente alla revisione dell’assetto tabellare effettuato, a seguito degli accorpamenti, con V.T. 59 del 23/7/2103 si presenta più razionale. La maggior parte delle sezioni civili ha avuto infatti l’incremento di organico di un’unità e soprattutto sono venute meno le sezioni distaccate per loro natura inefficienti e fonte di arretrato.

Per quanto concerne la ripartizione percentuale del carico di lavoro dei singoli magistrati tra le diverse macroaree, si sottolinea che mentre per il penale i giudici non svolgono normalmente più attività, essendo ripartiti tra sezioni dibattimentali, sezione GIP-GUP e sezione che svolge le funzioni di Tribunale del riesame, per quanto concerne il settore civile i magistrati della maggior parte delle sezioni svolge più attività. I giudici della I sezione civile – Tribunale dell’impresa – trattano anche le cause ordinarie ed i procedimenti in materia d’immigrazione; i giudici della II sezione civile oltre alle cause ordinarie ( specialistiche e comuni alla maggior parte delle sezioni) trattano le esecuzioni immobiliari; i giudici della V sezione – lavoro trattano sia le cause in materia di lavoro che quelle previdenziali; i giudici della VI sezione – fallimenti, oltre alle cause ordinarie, trattano le procedure concorsuali; i giudici della sezione VII – famiglia oltre alle cause ordinarie specialistiche trattano i procedimenti di separazione e divorzio, le tutele ed i procedimenti non contenziosi relativi alla materia specialistica; i giudici della VIII sezione trattano oltre alle cause ordinarie, le esecuzioni mobiliari e gli sfratti. La ripartizione percentuale dei carichi per magistrato è espressa nel programma di gestione, ma occorre avvertire che si tratta di un dato stimato, largamente approssimativo e per opinione unanime dei presidenti di sezione di difficile valutazione. Per quanto concerne il personale amministrativo, la situazione dell’organico, dopo che il D.M. 25 aprile 2013 , pubblicato sul Bollettino Ufficiale del 30.09.2013, ha rideterminato la pianta organica dopo la revisione della geografia giudiziaria, ad oggi è la seguente:

Ufficio Pianta organica

Personale in servizio

Scopertura Indice di scopertura %

SEDE CENTRALE

484 371 113 - 23 %

Rispetto alla situazione anteriore all’accorpamento, il Tribunale di Torino ha visto un aumento del personale effettivo soltanto di una decina di unità, perché al personale degli uffici soppressi è stato consentito di optare per il trasferimento ad altre sedi, ivi compresi gli altri uffici giudiziari di Torino. Di conseguenza, la

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carenza di personale amministrativo, comune a tutti i servizi civili, penali e amministrativi, è gravissima ed è destinata ad aggravarsi con il prossimo pensionamento di altre unità lavorative, con il progressivo innalzamento dell’età media dei dipendenti, già oggi superiore ai 51 anni, e con il conseguente fenomeno della sempre maggiore diffusione di gravi patologie e delle conseguenti lunghe assenze e limitazioni all’operatività funzionale per malattie invalidanti.

Ciò nonostante, ma a causa di ciò con grandi difficoltà e alcune inevitabili inefficienze, l’Ufficio continua, come nell’anno passato, a portare avanti i progetti ritenuti prioritari e funzionali al miglioramento dei servizi: il mantenimento del Progetto Strasburgo, relativo al contenimento della durata dei procedimenti civili, l’analogo obiettivo del settore penale della ragionevole durata del processo, anche per evitare rischi di prescrizione, il Processo Civile Telematico, le Notifiche Telematiche Penali, l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico), tanto per citare solo i più rilevanti.

In mancanza di assunzioni da parte del Ministero, l’Ufficio sta cercando di fare fronte alla situazione di sofferenza, mantenendo gli attuali standard qualitativi, da una parte grazie all’impegno e al senso di responsabilità del personale in servizio e dall’altra, con l’aiuto degli Enti Locali, che peraltro va progressivamente scemando, viste le difficoltà economiche degli stessi. Il Tribunale ha attualmente in distacco dal Comune di Torino 11 unità di personale. Nel 2012, come già nel 2010 e nel 2011, il Tribunale ha potuto coprire alcuni vuoti di organico grazie alla convenzione con la Regione Piemonte che ha permesso a un certo numero di lavoratori in CIG di prestare servizio presso gli Uffici Giudiziari piemontesi. L’iniziativa ha prodotto ottimi risultati, ma nel 2013 tale contributo si è quasi azzerato, essendosi concretizzato solamente nell’arrivo, a far data dal 16/9/2013, di 14 unità di personale per 210 ore di lavoro ciascuna, nella veste di “progetti formativi in attuazione dell’art. 1, comma 25, lettera c) della legge 24 dicembre 2012”.

Grazie alla Convenzione con l’Università di Torino Dipartimento di Giurisprudenza, e con il locale Consiglio dell’Ordine degli Avvocati é stato possibile utilizzare in qualità di stagisti, per un periodo di 6 mesi, prorogabili per altri 6, giovani laureati o laureandi, in cambio di crediti formativi. Pertanto, a far data dal 15/11/2011, sono presenti circa 30 stagisti, che stanno fattivamente collaborando con i Magistrati affidatari e con le cancellerie.Questa iniziativa è proseguita ininterrottamente sino ad oggi, con successivi bandi, di regola ogni sei mesi. Da segnalare anche la convenzione stipulata nel 2013 con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ai sensi dell’art. 37 del D.L. 98/2011; in forza di tale convenzione un bando per 40 tirocini é stato pubblicato nel novembre 2013. Va peraltro detto che da ultimo il numero di laureati aspiranti a partecipare agli stages è sensibilmente diminuito, sì che i posti disponibili saranno coperti in misura non superiore al 50% circa. Parallelamente prosegue l’esperienza pluriennale degli stages di 50 o 100 ore per gli allievi della SSPL dell’Università di Torino.

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2. Flussi degli affari nell’Ufficio (ultimo quadriennio) e indici di analisi.

2.2. Analisi globale dei flussi dell’Ufficio.

Il commento che segue considera unitariamente le risultanze delle tabelle A) – Durata media dei procedimenti – B) – indice di ricambio e di smaltimento1 – C Produttività media dei magistrati.

Il quadriennio in esame e soprattutto l’ultimo anno ha visto rilevanti mutamenti organizzativi nella struttura del Tribunale di Torino: - la recente unificazione (2012) della I e della IX sezione civile nella nuova sezione Tribunale dell’Impresa; - il massiccio utilizzo del processo telematico, ormai esteso a tutte le comunicazioni e notificazioni di cancelleria, oltre che ai decreti ingiuntivi ed alle esecuzioni immobiliari;- il già ricordato accorpamento delle sezioni distaccate di Moncalieri e Susa e del Tribunale di Pinerolo e la cessione del territorio corrispondente alle sezioni distaccate di Cirié e Chivasso al Tribunale di Ivrea a far tempo dal 13.9.2013 in forza del d.lgs. 155/2012, con prevedibili benefici effetti in futuro sull’efficienza del Tribunale, che più non soffre dell’inefficienza delle sezioni distaccate. Va peraltro sottolineato che i processi pendenti di competenza delle sezioni distaccate di Cirié e Chivasso sono rimasti nella competenza del Tribunale di Torino, che contemporaneamente ha assorbito le pendenze di Pinerolo, oltre a dover far fronte ai nuovi flussi provenienti dal territorio del Tribunale accorpato. Il carico di lavoro del 2014 sarà pertanto superiore, per effetto delle pendenze di Ciriè e Chivasso, a quello degli anni successivi. Ciò incide sensibilmente sulle previsioni che si formuleranno per il 2014.

Il Tribunale di Torino ha attuato sin dal 2001 il c.d. programma Strasburgo, ideato e voluto dal mio predecessore Mario Barbuto, diretto ad assicurare la targatura dei processi e la trattazione degli stessi secondo regole condivise da magistrati ed avvocati dirette ad evitare ingiustificate lentezze ( il c.d decalogo) oltre che secondo criteri di priorità destinati ad assicurare la trattazione prioritaria delle cause più vecchie, ultratriennali a rischio c.d. Pinto. Si è voluto cioè ridurre al minimo le cause la cui durata superasse il parametro costituzionale della durata ragionevole del processo evitando così azioni di danni nei confronti dello Stato.Il risultato di tale attività è stato anche la riduzione delle pendenze di circa 10.000 fascicoli ed il contenimento della durata media del processo al di sotto dei tre anni

1 Ai fini della miglior comprensione dell’analisi che segue si riporta la definizione degli indici di ricambio e di smaltimento: 1. Indice di RICAMBIO: (definiti/sopravvenuti) indica il numero di procedimenti definiti ogni 100 sopravvenuti durante l'anno: con un valore superiore a 100 le definizioni sono in numero superiore alle sopravvenienze e quindi vi è una riduzione della pendenza, viceversa con un valore inferiore a 100 le definizioni sono inferiori alle sopravvenienze e si è in presenza di un aumento della pendenza finale. 2. Indice di SMALTIMENTO (definiti / (pendenza iniziale + sopravvenuti)) valuta invece la percentuale di definizione rispetto al carico pendente, dato dalla pendenza iniziale e dai procedimenti sopravvenuti: il valore massimo, pari a 100%, indica che si è smaltito tutto il carico e la pendenza finale è pari a zero.

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nel 95% dei casi e dell’anno in oltre il 50% dei casi. A dire il vero in passato tale risultato non è stato del tutto omogeneo in tutto l’Ufficio perché nelle quattro sezioni distaccate a causa delle frequenti scoperture ( si trattava di posti non ambiti) e della mancanza di un giudice specializzato ( vi era solo giudice addetto al civile ed un solo giudice addetto al penale, salvo Moncalieri dove i giudici civili erano due) le percentuali sono state meno favorevoli.

Nel quadriennio, soprattutto nel 2011 e 2012 ( vero annus horribilis per le gravissime scoperture dell’organico dei giudici), vi è stato un certo arretramento nei risultati rispetto al passato. Guardando al dato aggiornato al 30.6.2013 secondo l’elaborazione dell’Ufficio Statistiche del Tribunale di Torino, la percentuale complessiva delle cause infratriennali è salita dal 91,80% dello scorso anno al 93,14% con riferimento alla sola macroarea I (contenzioso civile ordinario) senza considerare anche le separazioni e divorzi contenziosi che costituiscono la macroarea H, e le macroaree A e B ( lavoro e previdenza), come avveniva invece in passato. Considerando i dati relativi alle tabelle A (lavoro senza previdenza), H (separazioni e divorzi contenziosi) e I (contenzioso) la percentuale delle cause triennali é del 95,10%. La tabella fotografa tuttavia soltanto le sezioni centrali, tralasciando i fascicoli provenienti dalle sezioni distaccate, dove però il numero delle cause ultratriennali si era da ultimo molto ridotto a seguito dei ripetuti provvedimenti di trasferimento di fascicoli alla sede centrale ex art. 48 quinquies ord. giud., disposti proprio per ovviare all’incapacità di quegli uffici a contenere l’arretrato.

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PROCEDIMENTI CIVILIRIEPILOGO PENDENZE per anno di iscrizione - sede centrale

data iscrizione

a ruolo1 anno 2 anni 3 anni 4 anni 5 anni 6 anni 7 anni 8 anni 9 anni 10 anni

oltre 10 anni

totale

dal 01/07/12 01/07/11 01/07/1001/07/0

901/07/0

801/07/0

701/07/0

601/07/0

501/07/0

401/07/0

3    

al 30/06/13 30/6/12 30/06/1130/06/1

030/06/0

930/06/0

830/06/0

730/06/0

630/06/0

530/06/0

4    

macroarea                        

a lavoro 3717 610 16 4363

b

previdenza e assistenza 649 51 7 707

c

fallimentare e proc. concors. 528 464 379 315 213 135 138 133 95 76 160 2636

desecuzioni immobiliari 2244 1620 1240 748 345 118 37 32 18 11 6413

eesecuzioni mobiliari 4778 823 150 46 3 2 1 1 5804

f

V.G. e proc. camerali famiglia 2335 56 10 1 2404

g

V.G. e proc. camerali non famiglia 223 98 321

h

separazioni e divorzi contenziosi 1722 753 316 96 19 2 2908

i

contenzioso civile ordinario 6555 2962 1760 552 164 68 27 12 6 1

12107

j

proc. cognizione sommaria o cautelare 2406 66 14 10 5 2501

k

decreti ingiuntivi tutte le materie 608

l

Tutele, Curatele, Amm. Sostegno 1601 1284 992 865 826 409 396 375 304 243

1213 8508

 TOTALE

27366 8787 4884 2633 1575 734 599 553 423 331137

34928

0

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Per quanto non sia più stata aggiornata, ci piace riportare i risultati dell’ancor recente indagine della World Bank Doing Business in Italy 2013, che indica il Tribunale di Torino al primo posto tra i grandi tribunali per la minor durata dei procedimenti di recupero di un credito commerciale, indicando tale durata per i tre gradi di giudizio e l’esecuzione in 855 giorni ( dati del 2010) contro i 547 della media europea, a fronte dei 1210 di Roma, i 1280 di Napoli ed i 1291 di Milano. Le altre grandi città seguono2:

Va richiamato brevemente il risultato del sondaggio annuale del quotidiano economico “IL SOLE-24ORE” denominato “Dossier sulla qualità della vita”. Si tratta, come è noto, di un documento che misura la vivibilità delle 107 province italiane attraverso una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche: dalla giustizia al tempo libero, dal reddito all'occupazione, dalla natalità alla sanità. Il sondaggio del 2012 aveva registrato la risalita del Tribunale di Torino3 nel sondaggio sulla velocità della giustizia al nono posto in assoluto ed al primo tra i grandi Tribunali. Nel 20134 Torino ha guadagnato un ulteriore posizione, classificandosi all’ottavo posto assoluto e mantenendo il primo tra i grandi tribunali.

I dati che precedono trovano conferma nella durata media dei procedimenti per la macroarea I secondo quanto risulta dalla tabella A del §. 2.2. Nel quadriennio, 2 Cfr. World Bank Doing Business in Italy 2013, 38. 3 Il dato si riferisce alla provincia e quindi ai dati aggregati dei tre tribunali di Torino, Ivrea e Pinerolo, ma Torino per dimensioni contribuisce in misura maggioritaria al risultato.4 Sole 24 Ore, 2 dicembre 2013.

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infatti, la durata media è rimasta sostanzialmente stabile passando da 523 a 547 giorni (con un aumento dello 0,6%), vale a dire meno di un anno e mezzo. Il leggero allungamento della durata media rappresenta un modesto costo a fronte dei rilevanti vuoti di organico che il Tribunale ha subito negli ultimi due anni. Comparando il dato della tabella A con quello della tabella C si può osservare, infatti, che il numero di magistrati addetti al contenzioso civile ordinario è passato nel quadriennio da 58,3 a 49,7 e che la produttività media è passata da 105 a 102 sentenze pro capite ed il numero dei procedimenti definiti in altro modo da 102 a 96. La diminuzione della produttività media trova spiegazione nel fatto che, come si è detto, in quasi tutte le sezioni i magistrati svolgono attività riconducibili a più macroaree e che la trattazione dei procedimenti contenziosi ordinari è stata sacrificata alle esigenze dei procedimenti in materia di famiglia, delle esecuzioni specie immobiliari, delle procedure concorsuali. Va sottolineato che l’indice di ricambio è passato da 1,07 ad 1,03 con una leggera diminuzione delle definizioni rispetto alle sopravvenienze, mentre l’indice di smaltimento è rimasto sostanzialmente stabile passando da 0,43 a 0,42 con una diminuzione delle definizioni rispetto al carico pendente, che corrisponde alla diminuzione della produttività media in conseguenza della diminuzione dell’organico effettivo. La conclusione che si può trarre dall’esame complessivo dei dati relativi alla macroarea è che, a parità di sopravvenienze, l’aumento dell’organico effettivo ed i benefici effetti dell’accorpamento dovrebbero assicurare un miglioramento della produttività complessiva della macroarea, anche se già si è detto che la necessità di far ancora fronte nel 2014 ai carichi pendenti di Ciriè e Chivasso, farà si che i risultati positivi si produrranno verosimilmente a partire dal 2015.

5Anche la macroarea A ( lavoro) ha visto un allungamento della durata media dai 206 giorni del 2010-11 ai 243 giorni del 2012-13. Tale risultato negativo corrisponde da un lato al fatto che anche la sezione lavoro del Tribunale ha registrato una scopertura dell’organico passando da 12,4 magistrati del 2009-10 a 12,0 del 2012-13 con un picco negativo di 11,8 nel 2011-12, cui ha corrisposto una diminuzione della produttività media pro capite per i procedimenti definiti con sentenza da 256 a 210, con una leggera diminuzione del numero dei procedimenti altrimenti definiti ( da 324 a 316). Va comunque sottolineato che la minor produttività, oltre che con la parziale scopertura dell’organico ( modesta rispetto ad altre macroaree del Tribunale), si spiega con l’aumento delle cause di maggior difficoltà, la quasi totale sparizione delle cause seriali e la minor propensione delle parti, sempre meno frequentemente rappresentate dalle organizzazioni sindacali, alla conciliazione. L’ indice di ricambio, che aveva registrato una flessione passando dall’1,05 del 2009-10 allo 0,91 degli anni 2010-12, è risalito a valori superiori all’unità (1,01), mentre l’indice di smaltimento é peggiorato, seppur di poco, passando da 0,60 a 0,59, a conferma di quanto si è sin qui osservato.

5 L’analisi che segue non é basata sui dati ministeriali contenuti nella tabella 2.2 C in quanto la produttività media delle singole macroaree viene calcolata dividendo il numero dei procedimenti definitori per tutti i magistrati addetti al settore civile; si é provveduto, pertanto, ad ottenere dei dati reali dividendo il numero dei procedimenti definitori per il numero dei magistrati addetti alle singole macroaree.

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La macroarea B Previdenza ed Assistenza si riferisce a controversie che sono trattate dai giudici della sezione lavoro del Tribunale insieme alle cause di lavoro in via esclusiva. Secondo i dati ministeriali anche qui la durata media é peggiorata passando da 200 giorni del 2009-2010 ai 232 dell’ultimo anno in esame. Il numero dei procedimenti definiti è sceso sia per quanto concerne le sentenze che per i procedimenti definiti in altro modo ( cfr. tabella C). L’organico dei giudici è lo stesso delle cause della macroarea A ( lavoro). Si sarebbe quindi verificata una brusca diminuzione di questo tipo di procedimenti passato dai 2203 del 2009-2010 ai 939 del 2012-13. Fortunatamente la situazione non è affatto negativa. Si riporta a questo proposito il commento del presidente della sezione lavoro, che si condivide interamente: “Le osservazioni relative alla macroarea B Previdenza ed Assistenza non tengono conto di un dato rilevante: se è vero che le cause di Previdenza e Assistenza sono diminuite da 2203 del 2009-2010 a 939 del 2012-2013, è però anche vero che i procedimenti speciali della macroarea J sono passati da 192 del 2009-2010 a 1960 del 2012-2013. Ora nella macroarea J dovrebbero essere confluiti i procedimenti di accertamento tecnico preventivo obbligatorio di cui all’art.445 bis c.p.c. in materia previdenziale e assistenziale che prima facevano parte della macroarea B Previdenza e Assistenza. Tenendo quindi conto del fatto che gran parte dei 1960 procedimenti speciali della macroarea J sono degli ATP, si giunge alla conclusione che il numero complessivo dei procedimenti in materia di previdenza e assistenza non è diminuito e forse è addirittura aumentato. Quindi il risultato non può essere considerato negativo perché la produttività complessiva è rimasta inalterata.”

Su richiesta del presidente della sezione lavoro, il dato é stato controllato e confermato dall’Ufficio statistica. Di ciò é stato dato atto alla riunione dei presidenti di sezione tenutasi il 9 gennaio 2014. Giova ancora ricordare che l’anno passato nella relazione di commento al programma ex art. 37 si era osservato che “In materia previdenziale era prevedibile una lieve diminuzione della durata dei processi non definiti con sentenza perché l’introduzione del procedimento di accertamento tecnico preventivo obbligatorio avrebbe dovuto consentire a regime, secondo la valutazione dei giudici della sezione Lavoro, una definizione più celere delle cause d’invalidità civile.” A posteriori questo giudizio non può essere confermato, anche perché la Sezione Lavoro ha dovuto dare la priorità alla trattazione delle cause di licenziamento secondo la riforma Fornero.

Va comunque ribadito che è escluso che vi sia stata, anche per le cause in materia di Previdenza ed Assistenza, una diminuzione della produttività, tantomeno nei termini che risultano dai dati ministeriali, perché, come si è detto, è semplicemente avvenuto che la maggior parte di tali procedimenti sono ora compresi nei flussi di un’altra macroarea.

Le cause di lavoro ( macroarea A) sono invece rimaste costanti passando dalle 6866 del 2009-10 alle 6245 del 2012-13. L’indice di ricambio e l’indice di smaltimento sono passati rispettivamente, per la macroarea in esame, da 1,0 a 0,90 e da 0,66 a 0,59.

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I procedimenti in materia di famiglia, trattati dalla sezione VII del Tribunale, investono le due macroaree H ed F. La prima si riferisce alle separazioni e divorzi contenziosi che sono passati da una durata media di 554 giorni nel 2009-10 a 590 giorni nel 2012-13, ma si registra ancora una diminuzione della durata media di 612 giorni rilevata nel 2011-12. La produttività media è passata da 129 a 145 procedimenti definiti con sentenza e da 135 a 145 procedimenti definiti in altro modo, a fronte di una diminuzione di organico che è passato da 7,9 a 6,5 magistrati. Gli indici di ricambio e smaltimento sono rimasti pressoché costanti rimanendo il primo immutato ( 0,97) e variando il secondo di pochissimo ( da 0,40 a 0,39). Va peraltro considerato che le sopravvenienze hanno subito un lieve calo ( da 2152 a 1942 nel periodo di riferimento). Va peraltro sottolineato che i dati statistici forniti dal Ministero non sembrano considerare i procedimenti ex art. 317 bis c.c., divenuti di competenza del Tribunale ordinario a seguito della riforma introdotta dalla l. 219/2012. Le iscrizioni di tali procedimenti, dal 1° gennaio 2013 al 10 dicembre 2013, sono state 447, per cui le stime per il 2014 si attestano sulle 450 – 500 nuove sopravvenienze.La seconda macroarea si riferisce ai procedimenti camerali in materia di famiglia e persone, che comprendono i divorzi congiunti, le separazioni consensuali, le richieste di modifica dei provvedimenti emessi in sede di separazione e divorzio, i provvedimenti di volontaria giurisdizione in materia di stato civile, quelli ex art. 156 c.c., le dichiarazioni di assenza e morte presunta e, di competenza presidenziale, i procedimenti ex art. 148 c.c. e le adozioni di maggiorenni. Qui la produttività media è leggermente aumentata ( da 203 a 211 procedimenti definiti con sentenza e da 368 a 431 definiti in altro modo), a fronte di flussi in entrata sostanzialmente stabili. La durata media è progressivamente salita da 139 a 203 giorni. Gli indici di ricambio e smaltimento sono passati, dal 2009-10 al 2012-13, rispettivamente da 0,94 a 0,91 e da 0,69 a 0,62. Nel considerare i risultati delle due macroaree occorre considerare che la VII sezione famiglia gestisce anche la maggior parte dei procedimenti in materia di tutela ed amministrazione di sostegno, che sono saliti nel quadriennio da 2243 sopravvenuti a 2256. In conclusione la sezione ha dimostrato di essere in grado, a prezzo dell’impegno personale dei magistrati costretti ad andare in udienza tutti i giorni, di far fronte all’ingente carico di lavoro, senza provocare un allungamento dei tempi medi di definizione dei giudizi, con variazioni contenute degli indici di ricambio e smaltimento.

Si tratta ora della macroarea L relativa alle tutele, curatele ed amministrazioni di sostegno, che, come si è accennato, gravano sulla VII sezione civile ( famiglia) che si occupa delle due macroaree testé esaminate. Il numero delle tutele ed amministrazioni di sostegno risulta in crescita da 6411 a 6873 rilevate al 30 giugno 2013, anche se i flussi di entrata sono costanti. Non si tratta infatti di procedimenti destinati a chiudersi rapidamente, ma a durare nella maggior parte dei casi per l’intera vita dell’inderdetto o dell’amministrato. La macroarea, tuttavia, non misura l’attività quotidiana del magistrato incaricato della trattazione delle tutele, curatele ed amministrazioni di sostegno pendenti, ma soltanto il numero di procedimenti aperti e chiusi. Non misura quindi il vero lavoro del

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giudice. Ed è giudizio condiviso che l’introduzione dell’amministrazione di sostegno nel nostro ordinamento abbia enormemente aumentato l’impegno del giudice, richiesto quotidianamente di dare disposizioni in ordine alle scelte gestorie ed ai conflitti tra amministratore di sostegno ed amministrato. Di conseguenza il dato relativo alla produttività media non misura i provvedimenti emanati dai giudici della sezione VII della sede centrale e, sino al 13.9.2013, dai giudici civili delle quattro sezioni distaccate che pure trattavano tutele, curatele ed amministrazioni di sostegno, anche se i provvedimenti collegiali di apertura e chiusura delle tutele e curatele in quanto collegiali già erano di esclusiva competenza della sede centrale. La produttività media, misurata sui poco significativi dati forniti dal Ministero, è passata nel quadriennio di riferimento da 320 a 244 procedimenti con una variazione degli indici di ricambio e smaltimento rispettivamente da 0,97 a 0,79 e da 0,24 a 0,21.

Le procedure concorsuali ( macroarea C) sembrano essere passate nel quadriennio da una durata media di 598 giorni nel 2009-2010 a 569 nel 2012-13 con una produttività media passata da 90 procedimenti definiti con sentenza per giudice nel 2009-10 a 103 nel 2012-13 e da 175 a 271 per i procedimenti definiti in altro modo. I dati ora esposti non sono corretti: come segnalato dal Presidente della VI sezione con nota dell’11/12/2013 “Al 30 giugno 2013 erano pendenti n. 2.293 fallimenti, si evidenzia che i dati indicati nella macroarea C dovrebbero essere comprensivi non solo delle istanze di fallimenti, ma anche delle procedure fallimentari e di quelle concorsuali minori”.Non é pertanto possibile, in assenza di un dato disaggregato, alcun commento sulla durata media delle procedure concorsuali. Tuttavia, poiché nel periodo 2012-13 sono stati chiusi 489 fallimenti, a fronte dei 335 del periodo 2011-12 – dato all’evidenza positivo, si può presumere una minor durata delle procedure fallimentari.L’ufficio statistica ha confermato i rilievi della Presidente della Sezione VI Civile, osservando che i dati forniti dal ministero comprendono sia i fallimenti dichiarati che le istanze di fallimento e che, pertanto, la durata media indicata nei dati ministeriali non é indicativa. Alla data del 31 dicembre 2012 (non é prevista un’autonoma rilevazione al 30 giugno di ogni anno) i fallimenti pendenti da meno di sei anni erano 1.818 su 2.340 complessivi, mentre la durata media delle istanze di fallimento oscilla tra i 30 ed i 180 giorni: in quest’ultimo caso, però, la durata é influenzata dai rinvii richiesti dalle parti per trattative.Non essendo attendibili i dati ministeriali, bisogna attingere le informazioni dalla relazione del presidente della VI Sezione fallimentare dalla quale emerge che: a) prendendo per buoni i dati ministeriali vi sarebbe stato un aumento delle sopravvenienze, considerando congiuntamente i procedimenti delle macroaree C e G, da 2054 procedimenti a 2195, con un aumento nel quadriennio del 6,8%;b) i dati elaborati dalle cancellerie sezionali sono completamente diversi da quelli forniti dal Ministero: le istanze di fallimento risultano passate da 1141 del primo periodo a 1175 (ma con picco nel quadriennio di 1268) rilevate per il periodo 2012-13; i fallimenti da 441 a 494, oltre ad un più modesto numero di liquidazioni coatte amministrative ed amministrazioni straordinarie, peraltro complessivamente raddoppiate ( cfr. relazione citata).

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Secondo i dati di cancelleria, i concordati preventivi risultano aumentati da 10 a 110. Il dato corrisponde al trend verificatosi in tutti i tribunali italiani per effetto della riforma della disciplina del concordato e l’introduzione dell’istituto del concordato con riserva, che comporta l’automatica concessione di un termine da parte del Tribunale per la presentazione della domanda. Com’è noto il legislatore ha recentemente introdotto correttivi per limitare l’eccessivo ricorso all’istituto, sì che in futuro il numero delle domande dovrebbe diminuire. Il dato statistico non evidenzia la quotidiana attività del giudice delegato che consta di infiniti provvedimenti autorizzativi, anche di notevole complessità, oltre che della continua vigilanza sull’operato dei curatori. Rientrano poi ormai in tale attività, e non sono quindi misurati, i provvedimenti di ammissione delle insinuazioni tardive al passivo, che prima della riforma del 2004-05, costituivano procedimenti di cognizione ordinaria.Dai dati forniti dalla Presidente della Sezione VI Civile si può concludere che la produttività media è soddisfacente. Va sottolineato a tale proposito che, anche considerando i dati ministeriali, la produttività pro capite, calcolata considerando l’organico effettivo della sezione nei periodi di riferimento, risulta passata da 95 a 100. Va sottolineato che ogni valutazione dei dati forniti dal Ministero comporta un margine di errore eccessivamente elevato

Le esecuzioni immobiliari ( macroarea D) dopo l’elevato aumento di procedimenti sopravvenuti nel periodo 2009-12, con circa 2.500 nuove sopravvenienze per anno giudiziario, sono tornate ai livelli del 2008-09 con poco più di 2100 nuove iscrizioni. Questo dato é stato contestato dalla presidente della 2^ sezione civile che, nella riunione del 9 gennaio 2014, ne ha richiesto la verifica. Dal controllo effettuato dall’ufficio statistiche sono risultate corrette le rilevazioni relative ai periodi 2009/10 e 2010/11, mentre nel 2011/12 e 2012/13 a fronte di 2.576 e 2.165 nuove iscrizioni dichiarate dal Ministero, sono stati conteggiati rispettivamente 2.738 e 2.592 pervenimenti. Ciò contribuisce a spiegare la diminuzione della produttività media che è passata ( tabella C) da 420 a 273 procedimenti per giudice. La durata media è salita da 885 a 1164 giorni, dato che trova spiegazione sia nell’aumento dei flussi sia nei vuoti di organico, essendo passato l’organico effettivo da 7,5 magistrati a 6,3, ma bisogna ricordare che il numero dei magistrati addetti alla sezione negli anni 2010-11 e 2011-12 é stato di soli 5,8 e 5,2. A tali circostanze si aggiunge la crisi economica e la paralisi in atto del mercato immobiliare, che rende estremamente difficile trovare compratori per gli immobili subastati. Va sottolineato che le esecuzioni immobiliari sono trattate dai giudici della II sezione civile che hanno anche un carico di cause di contenzioso ordinario, sì che il tempo dedicato alla trattazione di questi procedimenti è necessariamente limitato. A tale limitazione offre rimedio molto parziale il ricorso al processo civile telematico che è soltanto in parte utilizzato dagli avvocati, pur facendovi ampio ricorso tutti i giudici della sezione. L’indice di ricambio nel quadriennio è passato da 0,67 a 0,79 e quello di smaltimento da 0,26 a 0,21.

Le esecuzioni mobiliari ( macroarea E) sono anch’esse leggermente diminuite. Si passa dalle 10893 esecuzioni sopravvenute del 2011-12 alle 10177 del 2012-13.

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Non si tiene conto in questo punto dei dati degli anni precedenti in quanto, a causa del malfunzionamento del registro informatizzato Siecic, i dati non sono attendibili. Se si eccettuano le esecuzioni mobiliari già di competenza delle quattro sezioni distaccate, gli altri procedimenti sono trattati di regola dai GOT, sì che la produttività media che risulta dalle tabelle ministeriali non è attendibile perché riferita all’organico dei giudici togati della sezione VIII civile, competente per tale tipo di procedimenti. Non si tratta quindi di 7,4 – 6,7 magistrati togati, ma di 6 GOT, di cui uno soltanto adibito alla sezione in via esclusiva. La produttività media è dunque più elevata di quella risultante dai dati ricavabili dalle statistiche ministeriali. In ogni caso la produttività media è buona, anche se è scesa rispetto al 2011-12 passando da 1662 procedure a 1367. Gli indici di ricambio e di smaltimento sono rispettivamente passati da 1,00 a 0,93 e da 0,63 a 0,58. A fronte dell’inattendibilità dei dati ministeriali si riportano i dati tratti dall’elaborazione dell’Ufficio statistiche del Tribunale:a) nel periodo 1 luglio 2009 - 30 giugno 2010, con un organico composto da 7,4 magistrati, risultano sopravvenute 12.101 procedure esecutive mobiliari ed esaurite 11.320 con una durata media pari a 260 giorni ;b) nel periodo 1 luglio 2010- 30 giugno 2011, con un organico composto da 6.8 magistrati , risultano sopravvenute 12.612 procedure esecutive mobiliari ed esaurite 11.732 , con una durata media pari a 241 giorni ;c) nel periodo 1 luglio 2011- 30 giugno 2012, con un organico composto da 7,3 magistrati, risultano sopravvenute 11.553 procedure esecutive mobiliari ed esaurite 11.636 , con una durata media pari a 274 giorni.d) nel periodo 1 luglio 2012- 30 giugno 2013, con un organico composto da 6,7 magistrati, risultano sopravvenute 10177 procedure esecutive mobiliari ed esaurite 9.216 , con una durata media pari a 200 giorni.La produttività media, calcolata non sull’organico dei giudici togati, ma su quello dei GOT della sezione VIII, di cui peraltro soltanto uno è assegnato in via esclusiva alla trattazione degli affari della sezione, è passata da 1662 a 1536.Il numero delle procedure esecutive definite, anno per anno, è stato pressoché pari alle procedure sopravvenute; la differenza tra procedure sopravvenute e procedure esaurite risulta del tutto fisiologica.

I decreti ingiuntivi ( macroarea K) sono leggermente diminuiti nel quadriennio passando da 21940 a 21467. Sono trattati da tutti i giudici del settore civile. A causa della diminuzione dell’organico effettivo si è passati da 66 a 61,5 giudici (compresi quelli che trattano i decreti ingiuntivi in materia di lavoro) con una produttività media che è passata da 308 a 345 procedimenti per giudice. La durata media del procedimento è rimasta stabile ed é intorno ai 15 giorni, grazie anche al progressivo ricorso al processo telematico, il cui utilizzo non copre ancora che una parte minore di tali procedimenti (circa il 15%). Gli indici di ricambio e smaltimento sono rimasti sostanzialmente costanti nel quadriennio, in linea con gli altri dati già evidenziati.

I procedimenti a cognizione sommaria o cautelare (macroarea J) coprono un’area assai ampia risultandovi comprese le convalide di sfratto, i procedimenti cautelari ed i procedimenti di sospensione dell’esecuzione, i procedimenti in materia

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possessoria e nunciatoria, i procedimenti in materia di immigrazione, gli ordini di protezione ex art. 342 bis e ter c.c. ed altri ancora, sì che la loro rilevazione aggregata è di scarsa utilità. La durata media è passata da 67 a 103 giorni e la media pro capite di procedimenti definiti, rapportata all’intero organico effettivo dei giudici civili nel periodo di riferimento, è passata da 96 a 165 procedimenti. L’indice di ricambio e l’indice di smaltimento risultano passati rispettivamente da 0,97 a 0,99 e da 0,81 a 0,78. Si sottolinea che tale macroarea è tuttavia scarsamente significativa perché comprende procedimenti di varia natura trattati da tutte le sezioni civili. Esaminando i dati disaggregati sezione per sezione, si può osservare che la maggior parte dei procedimenti compresi nella macroarea sono costituiti dai procedimenti in materia di convalida di sfratto, di competenza della sezione VIII, e dai procedimenti per il riconoscimento della protezione internazionale ai sensi dell’art. 35 d.lgs. 25/2008 che, in forza dell’art. 19 del d.lgs. 150/2011 sono passati dalla macroarea G - procedimenti VG non in materia di famiglia e persone - alla macroarea J - procedimenti speciali6. Tale tipo di procedimenti nel 2012 ha registrato un forte incremento dovuto all’eccezionale levitazione di tale contenzioso fatta registrare in quell’anno, che non si è ripetuta nel 2013. Il Presidente della Sezione I Civile ha spiegato nella sua relazione le ragioni di tale picco eccezionale. Come già rilevato l’anno passato, la trasformazione di procedimenti di volontaria giurisdizione in procedimenti sommari a far tempo dal 6.11.2011 ad opera del già ricordato d.lgs. 150/2011 sulla semplificazione dei riti ha riguardato anche altri tipi di procedimento (ad esempio le procedure di opposizione avverso decreti di liquidazione in materia di spese di giustizia e le procedure di liquidazione dei compensi professionali spettanti agli avvocati), sì che la comparazione tra il periodo iniziale e quello finale del quadriennio è di scarsa utilità.

Si tratta da ultimo della macroarea G (volontaria giurisdizione e procedimenti camerali non in materia di famiglia e persone) perché tale macroarea comprende un numero variegato di procedimenti difficilmente riconducibile ad unità, sì che l’analisi dei flussi è di scarsa utilità. Va sottolineato che il numero e la tipologia di tali procedimenti si è ridotta per effetto del già ricordato decreto legislativo sulla semplificazione dei riti (d.lgs. 150/2011) in forza del quale molti procedimenti sono passati dalla macroarea G - procedimenti VG non in materia di famiglia e persone - alla macroarea J - procedimenti speciali. Si tratta comunque di un numero rilevante di procedimenti, spesso di diverso impegno, che nel quadriennio sono passati da 7017 a 70617, con una produttività media per giudice passata da 120 a 142. Il dato però è calcolato sull’intero organico effettivo del Tribunale civile, mentre in realtà tali procedimenti non sono distribuiti in modo uniforme, ma in funzione della competenza specialistica di ogni sezione. L’indice di ricambio e di smaltimento sono passati rispettivamente da 1,05 ad 0,97 e da 0,89 a 0,83.

3. La rilevazione dei procedimenti arretrati.

6 Si tratta di un rilievo che era già stato formulato l’anno passato. 7 Si citano soltanto i procedimenti non definiti con sentenza perché sono la grande maggioranza.

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Macroarea I – Contenzioso civile ordinario

Come si è già detto in precedenza, grazie al programma Strasburgo, adottato sin dal 2001, il Tribunale di Torino per quel che riguarda il contenzioso ordinario ha da tempo ridotto l’arretrato di cause ultratriennali in misura rilevante. Dai dati che si sono riportati ( cfr. tabella p. 8), elaborati dall’Ufficio Statistiche del Tribunale di Torino, al 30.6.2013 su un totale di 12107 cause civili pendenti presso le sezioni centrali le cause triennali erano pari a 11277, vale a dire al 93,14% del totale. Di queste il 54,14% aveva durata pari od inferiore all’anno. Si tratta di dati meno favorevoli rispetto agli anni precedenti quando il numero delle cause ultratriennali era pari al 5% e le cause di durata pari od inferiore all’anno superavano il 50%, ma sono dati migliori rispetto a quelli del periodo 2011-12 che vedevano il totale delle cause triennali attestarsi al 91,9% con una percentuale di cause pendenti da non più di un anno al 44,78%. Il peggioramento era ed è dovuto alla forte diminuzione dell’organico effettivo che il Tribunale ha subito negli ultimi anni, specialmente nel 2011 e 2012, i cui effetti si sono prodotti anche per larga parte del 2013. La situazione dovrebbe migliorare nel 2014, posto che per quanto concerne il settore civile l’organico dei giudici togati è in gran parte coperto. Va però tenuto conto, come già si è accennato, del fatto che nel 2014 il Tribunale dovrà ancora far fronte ai procedimenti pendenti già di competenza delle sezioni distaccate di Ciriè e Chivasso, il cui territorio è ora passato al Tribunale di Ivrea, pur ricevendo già anche i nuovi flussi del territorio compreso nel circondario del soppresso Tribunale di Pinerolo. Altra fonte di minor efficienza sono le numerose applicazioni infradistrettuali di magistrati, di cui si è già detto nella prima parte di questa relazione.

Esaminando ora i dati della tabella ricavata dai dati ministeriali va osservato che su un totale di 127988 cause pendenti ne risultano 756 con anzianità superiore ai tre anni, 130 con anzianità tra i cinque ed i dieci anni ed 8 con anzianità superiore ai dieci anni, per un totale di 894 cause ultratriennali. Complessivamente pertanto le cause ultratriennali sono pari al 6,98% del totale. Va sottolineato che i dati elaborati dall’Ufficio Statistiche del Tribunale prima ricordati indicano una pendenza ultratriennale pari al 6,86% e dunque un dato pressoché identico.

Macroaree A e B – Lavoro e Previdenza ed assistenza.

Dai dati forniti dal Ministero risultano in tutto tre cause ultratriennali, due relative alla macroarea B – Previdenza ed una appartenente alla macroarea A - lavoro. Dall’estrazione dati fatta dall’ufficio statistiche del Tribunale nel novembre 2013 non risultano pendenze ultratriennali Va sottolineato che la Sezione in passato poteva vantarsi di esaurire tutte le cause nell’anno. Ora non è più così, in ragione sia delle aumentate difficoltà intrinseche al contenzioso di cui già si è detto, oltre che della mancata integrale copertura dell’organico della Sezione. anche se il 8 La differenza di quasi 700 fascicoli pendenti tra i dati elaborati dall’Ufficio Statistiche del Tribunale di Torino e quelli ministeriali è dovuta al fatto che i primi non considerano le sezioni distaccate. Peraltro poiché a maggio 2011 le cause ultratriennali sono state trasferite alla sede centrale ex art. 48 quinquies ord.giud., la pendenza di cause ultratriennali presso le sezioni distaccate è minima.

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numero delle cause ultraannuali è pur sempre limitato al 14,74% per le cause di lavoro ( macroarea A) e al 10% per le cause previdenziali ( macroarea B). Va anche sottolineato che le cause previdenziali rappresentano una percentuale modesta (20% in media) del carico della sezione Lavoro, che tratta tutti i giudizi relativi alle due macroaree in esame. A questo proposito il Presidente della sezione lavoro, nella sua relazione, ha osservato quanto segue: “Non si è riusciti a raggiungere l’obiettivo della riduzione del 20% della durata dei     processi in materia di previdenza e assistenza perché i procedimenti di accertamento tecnico preventivo obbligatorio di cui all’art.445 bis c.p.c., pur avendo determinato un risparmio di attività processuale in quanto definiti con provvedimento di omologa anziché con sentenza, hanno dei tempi di definizione sostanzialmente equivalenti a quelli dei vecchi procedimenti in materia di previdenza ed assistenza, considerato che deve essere effettuata la C.T.U. e che si deve attendere la scadenza del termine per la formulazione delle eventuali contestazioni prima di potere emettere il provvedimento di omologa. Penso poi che si possa ritenere confermato un leggero allungamento dei tempi degli altri processi, a seguito dell’introduzione di rito “Fornero”. A tale proposito nella relazione dell’anno passato si era già osservato che “la previsione di una corsia preferenziale da parte del d.l. 28.6.2012, n. 92 per i procedimenti in materia di licenziamento di cui all’art. 18 St.lav., può determinare, a giudizio dei giudici della sezione V Lavoro, un allungamento dei tempi di trattazione degli altri processi di competenza della sezione”.

Macroarea C - Fallimentare ed altre procedure concorsuali.

Già si è detto che i dati ministeriali relativi a questa macroarea sono di difficile interpretazione. La cancelleria della sezione fallimentare ha comunicato che alla data del 30 giugno 2013 i fallimenti pendenti erano 2293, per cui é ovvio che il dato comprende sia i fallimenti che le istanze di fallimento. Va osservato che la chiusura rapida dei fallimenti, pur agevolata dai provvedimenti assunti dal legislatore con la riforma del 2005-06, che consente di abbandonare i beni di difficile vendita e di chiudere il fallimento con qualche maggior sollecitudine, è resa difficoltosa dalla pendenza di giudizi promossi da e contro la curatela, dall’accertamento dei crediti fiscali, dalla lentezza in taluni casi delle procedure di vendita dei beni. La Suprema Corte ha ritenuto che nel caso dei fallimenti la durata ragionevole possa essere identificata non in tre anni, come per il giudizio di primo grado dei procedimenti di cognizione ordinaria, ma in sei anni. Applicando tale criterio, poiché i fallimenti aventi anno di iscrizione pari o superiore al 2008 sono 1784, la percentuale dei fallimenti e altre procedure concorsuali pendenti a rischio Pinto ammonterebbe al 22,2% che è pur sempre un dato elevato, anche se inferiore al dato dello scorso anno che superava il 30%. E’ pertanto necessario intervenire con un’adeguata vigilanza del giudice delegato sull’operato dei curatori al fine di assicurare un più sollecito svolgimento della procedura, in adesione tra l’altro alle indicazioni del Presidente della Corte d’Appello di Torino dirette ad estendere il progetto Strasburgo ai settori diversi dal contenzioso ordinario. L’aumento di un’unità dell’organico della Sezione dovrebbe rendere in

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futuro più agevole tale intervento, anche se l’attribuzione agli stessi giudici anche di una parte del contenzioso civile ordinario rappresenta obiettivamente un ostacolo alla realizzazione di tale risultato.

Macroarea D – Esecuzioni Immobiliari.

Le procedure ultratriennali sono 1309 su 6413, pari al 20,4%. Si tratta di una percentuale elevata, ma non preoccupante, che corrisponde alle difficoltà della vendita dei cespiti immobiliari, conseguente alla crisi in atto, oltre che al fatto che sovente l’esecuzione rimane sospesa sino all’esito del giudizio di divisione. Sicuramente questo dato soffre anche i rilevanti vuoti di organico che hanno colpito la Sezione II civile nel 2011 e 2012.

Macroarea E – Esecuzioni mobiliari.

Le procedure ultratriennali, che l’anno scorso erano 484 su 6188 pari al 7,82%, sono 53 su 5804, pari allo 0,91%; il problema delle false pendenze che si era verificato nello scorso periodo é stato corretto.

Macroaree F ed H – Volontaria giurisdizione e procedimenti camerali in materia di famiglia e delle persone. – Separazioni e divorzi contenziosi.

Si trattano congiuntamente queste due aree perché trattano materie affini di competenza della medesima Sezione VII civile – famiglia. Per quanto riguarda le separazioni e divorzi contenziosi su un totale di 2906 procedimenti, 125 sono ultratriennali, pari al 4,30%, mentre i procedimenti di volontaria giurisdizione non presentano, data la natura e l’oggetto del procedimento, una pendenza ultraannuale. I sedici procedimenti di durata superiore all’anno rappresentano probabilmente mancati scarichi di cancelleria. Per quanto concerne i giudizi contenziosi ultratriennali, si tratta di vicende di particolare complessità, anche se è indubbio che occorrerà intervenire per assicurarne l’esaurimento.

Macroarea G. - Volontaria giurisdizione e procedimenti camerali non in materia di famiglia e delle persone.

Si è già detto che questa macroarea, che raggruppa procedimenti molto diversi e variamente presenti nelle sezioni civili del Tribunale, è scarsamente significativa. La presenza di un elevato numero di procedimenti ultratriennali ( 2572 su 5050, pari al 50,83%) non pare suscettibile di commento. Occorrerebbe procedere ad un’analisi del dato disaggregato relativo ai diversi tipi di procedimenti, dato che allo stato non è disponibile.

Macroarea J – Procedimenti a cognizione sommaria e cautelare.

Si tratta di procedimenti che, per loro natura, non hanno in genere durata ultrannuale. Su 2258 procedimenti soltanto 21 hanno durata ultratriennale e 107 complessivamente ultrannuale. Si ritiene che il dato, in cui sicuramente

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confluiscono mancati scarichi di cancelleria, sia fisiologico, anche se i numeri indicano un lieve peggioramento rispetto agli anni scorsi.

Macroarea H – Decreti ingiuntivi.

Vale quanto osservato con riferimento alla macroarea J. Su 608 procedimenti nessuno ha durata ultrannuale; le cancellerie hanno provveduto ad integrare gli omessi scarichi.

Macroarea L

Tutele, curatele ed amministrazioni di sostegno.

Per questa macroarea la durata ultratriennale ha scarso significato, trattandosi di procedimenti la cui pendenza è collegata allo stato della persona. Si può infatti osservare che soltanto in questa macroarea i procedimenti ultratriennali sono più del 50% dei pendenti ( 4444 su 6871, pari al 64,67%).

4. Obiettivi perseguiti con il programma di gestione.

a. Riduzione della durata media dei procedimenti dell’Ufficio.

Come si è accennato, il programma di gestione, essendo relativo all’anno 2014, deve necessariamente tenere conto della modifica della geografia giudiziaria che prevede la soppressione delle sedi distaccate, con il conseguente accorpamento alla sede centrale delle sezioni di Moncalieri e Susa, e del Tribunale di Pinerolo.Pertanto, gli obiettivi del programma di gestione devono essere modulati sulla base dei nuovi flussi che si prevedono per il 2014, nonché sulla base delle pendenze delle sezioni distaccate di Cirié e Chivasso che dovranno essere smaltite da questo ufficio.Utilizzando i dati ministeriali forniti per la relazione per il discorso inaugurale del Presidente della Corte d’Appello e relativi al periodo 1° luglio 2011 – 30 giugno 2013, la situazione potrebbe essere la seguente:

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PROCEDIMENTI CIVILI ISCRITTI – DEFINITI – PENDENTI

UFFICIOA.G. 2012/2013 A.G. 2011/2012

Iscritti Definiti Finali Iscritti Definiti Finali

TORINO 72.630 70.604 49.389 71.008 73.558 47.363

CHIVASSO 3.384 2.802 3.489 2.259 1.739 2.907

CIRIE' 1.485 1.243 2.350 1.733 1.326 2.108

MONCALIERI 3.473 3.990 2.423 3.428 2.979 2.940

SUSA 2.084 2.077 1.191 1.656 1.590 1.184

PINEROLO 6.246 5.462 5.818 5.770 5.664 5.012

T O T A L E (*) 84.433 82.133 64.660 81.862 83.971 61.514(*) Il totale complessivo dei pervenuti e dei definiti e’ stato ottenuto sommando i dati della sede centrale, delle sedi distaccate di Moncalieri e Susa e del Tribunale di Pinerolo, mentre il dato complessivo dei pendenti finali é stato ottenuto sommando le pendenze di tutte le sedi.

Ipotizzando un costante andamento dei flussi, le iscrizioni di tutti gli affari civili aumenteranno di 11 – 12.000 fascicoli, le definizioni di 10.500 – 11.500, mentre l’arretrato subirà un aumento di più di 14.000 procedure.Più dettagliatamente, anche se la previsione si basa soltanto sui dati del periodo 01/07/2012 – 30/06/2013 la situazione9 potrebbe essere la seguente:

UfficioCognizione ordinaria

Iscritti Definiti FinaliTOTALE 9.369 9.192 14.861

TORINO 7.396 7.147 12.107CHIVASSO 807 737 456

CIRIE' 141 160 363MONCALIERI 301 417 448

SUSA 193 252 353PINEROLO 531 479 1134

T O T A L E (*) 8421 8295 14861

(*) vedi sopra.L’aumento delle iscrizioni e delle definizioni nella Macroarea “I” – contenzioso sarà di circa 1.000 procedure, mentre la pendenza aumenterà di 2.700 fascicoli.

9 In questa e nelle successive tabelle si é presupposto il costante andamento dei flussi

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I giudici addetti a questo settore, secondo il nuovo organigramma, saranno 53,5 contro una media dell’ultimo quadriennio di 54,710; poiché nel periodo 2012-13 il numero dei magistrati é stato di 49,7 é lecito attendersi un miglioramento della performance rispetto allo scorso anno, ma, facendo riferimento ai dati medi del quadriennio e tenuto conto dell’aumento dell’arretrato, é difficile aspettarsi un miglioramento decisivo dei risultati.

Effettuare delle previsioni sui futuri carichi di lavoro nelle macroaree che prevedono delle materie che venivano trattate in via esclusiva dalla sede centrale é cosa quasi impossibile: se, infatti, è possibile ipotizzare i nuovi carichi di lavoro derivanti dall’accorpamento del Tribunale di Pinerolo, é pressoché impossibile conoscere quante cause sorte nei circondari delle ex sezioni distaccate di Chivasso e Cirié, una volta trattate dalla sede centrale, passeranno alla competenza del Tribunale di Ivrea.Tenuto conto di ciò, le previsioni che seguono e che riguardano le macroaree A – lavoro, B – previdenza, C – procedure concorsuali, D- esecuzioni immobiliari, F- volontaria giurisdizione in materia di famiglia e di persone, H – separazioni e divorzi contenziosi, K – decreti ingiuntivi, sono state fatte tenendo conto dell’aumento dovuto all’accorpamento del tribunale di Pinerolo, ma non delle eventuali minori iscrizioni, anche perché la diminuzione sarà ampiamente compensata dall’aumento delle pendenze dovuto all’assorbimento di quelle in carico, alla data del 13/09/2013, al tribunale di Pinerolo ed alle 4 sezioni distaccate.

UfficioLavoro

Iscritti Definiti FinaliTOTALE 6.533 6.688 4.674

TORINO 6.236 6.345 4.363CHIVASSO 0 0 0

CIRIE' 0 0 0

MONCALIERI 0 0 0SUSA 0 0 0

PINEROLO 297 343 311

Nella macroarea “A” – lavoro l’aumento delle iscrizioni, definizioni e pendenze sarà di circa 300 cause.Il numero dei magistrati addetti al settore nel 2014 sarà di 12,5 magistrati, contro una media nel quadriennio di 12,1; di conseguenza l’aumento dei flussi in ingresso e dell’arretrato dovrebbe poter essere annullato senza problemi. Una leggera diminuzione della durata dei processi e dell’arretrato potrà essere osservata una volta smaltite le pendenze del Tribunale di Pinerolo e, quindi, presumibilmente alla fine del 2014.

10 La media dell’ultimo quadriennio potrebbe essere sovrastimata a causa di errati od omessi scarichi sul programma “valeri@”.

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UfficioPrevidenza

Iscritti Definiti FinaliTOTALE 1.222 1.014 875

TORINO 1.063 863 707CHIVASSO 0 0 0

CIRIE' 0 0 0

MONCALIERI 0 0 0SUSA 0 0 0

PINEROLO 159 151 168

Nella macroarea “B” previdenza e assistenza l’aumento di tutti i flussi sarà di circa 150 procedure.I magistrati addetti a questa macroarea sono gli stessi del settore precedente: si rinvia, pertanto, a quanto detto sopra.

Ufficio Istanze di fallimento Procedimenti in materia di fallimento

Iscritti Definiti Finali Iscritti Definiti FinaliTOTALE 1.288 1.387 369 531 510 2.438

TORINO 1.175 1.269 344 494 489 2.292PINEROLO 113 118 25 37 21 146

Nella macroarea “C” – fallimenti e procedure concorsuali la situazione resterà pressoché immutata.Dato il numero non rilevante di flussi in ingresso e di pendenze, il settore dovrebbe registrare un deciso miglioramento; la media del numero dei magistrati del quadriennio é stata di 5,3 mentre per il 2014 sarà di 7,5.E’ difficile quantificare il miglioramento in quanto i dati forniti dal Ministero, come già detto in precedenza, includono sia le procedure fallimentari sia le istanze di fallimento, il che porta ad avere dei dati del tutto insignificanti.

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UfficioProcedimenti esecutivi

immobiliariIscritti Definiti Finali

TOTALE 2.400 1.793 7.048TORINO 2.592(*) 1.718 6.413

CHIVASSO 0 0 0CIRIE' 0 0 0

MONCALIERI 0 0 0SUSA 0 0 0

PINEROLO 235 75 635(*) Il dato ministeriale di 2.165 é stato corretto con quello fornito dall’ufficio statistica.

Nella macroarea “D”- esecuzioni immobiliari l’aumento delle iscrizioni e delle pendenze sarà pari al 10%.Gli addetti al settore saranno 7,4 (più un GOT) contro una media nel quadriennio di 6,2. Tenuto presente che la produttività media della sezione é stata di poco più di 300 fascicoli all’anno, il “nuovo” arretrato dovrebbe essere esaurito nel 2014, ed il miglioramento delle prestazioni potrebbe vedersi nel 2014 per quanto attiene alla durata dei procedimenti, mentre per la diminuzione dell’arretrato bisognerà attendere il 2015.

UfficioProcedimenti esecutivi

mobiliariIscritti Definiti Finali

TOTALE 13.500 12.891 10.070TORINO 10.177 9.216 5.804

CHIVASSO 1.032 804 1.406CIRIE' 766 591 1.189

MONCALIERI 1.511 1.957 860SUSA 755 739 325

PINEROLO 1.057 979 486

Nella macroarea “E” – esecuzioni mobiliari l’aumento delle iscrizioni sarà di circa 3.300 cause, pari a più del 30%.Come già detto in precedenza, le esecuzioni mobiliari sono seguite da 6 GOT e non dai giudici togati.La produttività media dei GOT addetti al settore é stata, nell’ultimo anno, di poco superiore alle 1.500 cause. Considerando l’organico di 6 GOT, è prevedibile che i dati della sezione esecuzioni mobiliari peggioreranno.

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Nel condividere questa analisi, alla riunione tenutasi il 9 gennaio 2014 il presidente dell’ottava sezione civile ha chiesto l’assegnazione di un ulteriore GOT per poter limitare le conseguenze negative causate dall’aumento delle cause.Ciò allo stato risulta di difficile fattibilità, in quanto il GOT che era inizialmente destinato alle esecuzioni mobiliari è stato assegnato alla sezione 2^ civile, anch’essa in notevole difficoltà, in sostituzione di un giudice togato, assegnato in via provvisoria alla sezione e che è stato assegnato in via definitiva al settore penale.Nel corso del 2014, una volta quantificato concretamente l’aumento delle iscrizioni, si provvederà ad effettuare eventuali trasferimenti e/o modifiche alla composizione delle sezioni volti a riequilibrare le risorse disponibili. Va sin d’ora osservato che se, com’è probabile, la Sezione II^ Civile vedrà coperti tutti i posti in organico dei giudici togati nel corso del 2014 ( la pianta organica è già stata aumentata di un’unità), la soluzione potrà trovarsi anche assegnando una parte delle esecuzioni mobiliari ai giudici togati.

Famiglia - Separazioni (consensuali e giudiziali)

Famiglia - Divorzi (a firma congiunta e

giudiziali)  Iscritti Definiti Finali Iscritti Definiti FinaliTOTALE 3.689 3.781 2.738 2.703 2.179 2.791TORINO 3.330 3.463 2.464 2.421 1.965 2.553                                                    PINEROLO 359 318 274 282 214 238

Non si dispone del dato disaggregato che separi le macroaree “F”- famiglia consensuale e “H”- separazioni e divorzi contenziosi; trattandosi, però, di iscrizioni e pendenze numericamente non di particolare impatto, si può presumere che le due macroaree non dovrebbero creare criticità.

Per quanto riguarda le macroaree non citate, non ci sono particolari osservazioni da effettuare, eccezion fatta per la macroarea “L”- tutele, curatele e amministrazioni di sostegno che vedranno aumentare la loro giacenza di ca. 3.000 fascicoli. Già si è detto che per questi procedimenti ha scarso senso interrogarsi sui flussi, posto che essi sono prevalentemente legati alla durata in vita dell’interdetto o dell’amministrato.

Tali essendo le previsioni sull’andamento dei flussi dei procedimenti e come già osservato con riferimento al programma di gestione per l’anno 2013, questa Presidenza non ritiene di poter perseguire l’obiettivo della riduzione della durata media in atto dei procedimenti, ma soltanto del mantenimento dell’attuale buona situazione esistente, quale illustrata nei paragrafi che precedono. In proposito giova osservare che:

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a) la pesantissima scopertura dell’organico effettivo del Tribunale che si era verificata nel 2011 e 2012 e che ha protratto i suoi effetti per buona parte del 2013, ha finalmente trovato soluzione e, ad oggi, il Tribunale – settore civile presenta soltanto tre posti scoperti, uno alla Sezione V Civile ( Lavoro), uno alla Sezione II Civile ed uno alla Sezione VIII Civile ;

b) tuttavia il Tribunale deve far fronte all’effetto dell’accorpamento delle sezioni distaccate di Moncalieri e Susa e del soppresso Tribunale di Pinerolo. Se nel lungo termine tale vicenda non mancherà di determinare effetti positivi ( viene meno l’influenza negativa sulla produttività delle sezioni distaccate, rispondenti al modulo organizzativo del giudice non specializzato e quindi per definizione caratterizzato da un indice di produttività minore), a breve termine si tratta di gestire i procedimenti pendenti provenienti dagli uffici soppressi ed anche dalle sezioni distaccate di Ciriè e Chivasso, il cui territorio è oggi di competenza del Tribunale di Ivrea, ma i cui procedimenti pendenti rimangono di competenza del Tribunale di Torino. In pratica per effetto della disciplina transitoria nel 2013-14 il Tribunale registrerà il massimo picco di sopravvenienze, destinato a ridursi a far tempo dal 2015, facendo fronte sia ai flussi provenienti dal suo vecchio territorio che a quelli del territorio di Pinerolo. In pratica, facendo riferimento ai dati della Tav. 1.1. che fornisce il dato grezzo dei procedimenti civili iscritti, definiti e pendenti a fine periodo nell’anno 2012-13 ed il confronto con l’anno precedente, il Tribunale ha ricevuto nel 2012-13 un nuovo afflusso di 84.333 procedimenti a fronte dei 76.092 dell’anno precedente (81.862 – 5770 di competenza di Pinerolo). Soltanto nel 2014 verrà meno il carico di circa 5.000 procedimenti di competenza di Ciriè e Chivasso.

c) sempre ragionando sulla tav. 1.1. si può osservare che, guardando al trend degli ultimi due anni ( il raffronto tra i pervenuti del 2011-12 e il corrispondente dato del 2012-13 mostra un aumento del 3%) ci si può aspettare un aumento dei fascicoli in entrata pari a 11.000/12.000 unità. Va ricordato che la tav. 1.1. comprende i procedimenti civili di ogni tipo e fornisce quindi un dato soltanto indicativo. Tuttavia, poiché la produttività media degli ultimi quattro anni è stata di circa 1.150 fascicoli ( 190 sentenze e 950 altrimenti esauriti) per far fronte al maggior carico, occorrerebbero dieci giudici in più, ma tale condizione non può essere realizzata perché la pianta organica del Tribunale di Torino è stata portata soltanto da 162 a 165 magistrati per effetto dell’accorpamento di Pinerolo e non a 172, che avrebbe corrisposto all’intero organico del soppresso Tribunale di Pinerolo. In altri termini il Tribunale di Torino deve far fronte al carico oltre che delle sezioni della sede centrale, delle sezioni distaccate di Moncalieri e Susa e di Pinerolo sostanzialmente con lo stesso numero di giudici del passato, il che implica un deciso aumento della produttività. La conclusione è confermata dall’esame del dato disaggregato. La tav. 1.2a mostra l’andamento delle cause di cognizione ordinaria, che per Torino, Moncalieri, Susa e Pinerolo nel 2012-13 indica 8421 procedimenti sopravvenuti e 8295 definiti. Nel 2014 il Tribunale non soltanto dovrà invertire la tendenza, senza aver a disposizione risorse maggiori di quelle derivanti dalla copertura dell’organico prima scoperto, ma dovrà anche far

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fronte alle 948 cause pervenute nel 2012-13 a Chivasso e Ciriè che sono rimaste di sua competenza nonostante gli accorpamenti delle due sezioni ad Ivrea. Anche le esecuzioni mobiliari ( tav. 1.2b) sommando i dati 2012-13 di Torino, Moncalieri, Susa e Pinerolo sembrano destinate ad essere 3.300 in più rispetto all’anno precedente, che incideranno in misura rilevante sulla capacità produttiva della Sezione VIII Civile. Per quanto concerne le esecuzioni immobiliari il nuovo afflusso di Pinerolo ( tav. 1.2b) è modesto ( +235 procedimenti nel 2012-13), ma preoccupa la modesta capacità di smaltimento dimostrata in passato ( nello stesso anno soltanto 75 procedimenti, pari al 30% dei nuovi afflussi) che implica che la Sezione II Civile dovrà far fronte ad un discreto arretrato ( 635 procedimenti al 30.6.2013).

d) almeno nei primi mesi del 2014, e già nel terzo quadrimestre 2013 (ma il fenomeno potrebbe protrarsi anche nei mesi successivi) il Tribunale ha registrato registrerà un numero notevole di applicazioni infradistrettuali di magistrati ad altri uffici. Tre magistrati sono stati applicati in Corte d’appello, cinque al Tribunale di Ivrea, uno al Tribunale di Biella, due a rotazione al Tribunale di Novara rispettivamente alla sezione Lavoro ed alla sezione GIP-GUP. In parte tali applicazioni sono già state prorogate. Non tutte queste applicazioni incidono sul settore civile. Esse tuttavia influiscono considerevolmente sulla produttività del settore.

e) come già rilevato l’anno passato, si parte da una situazione ottimale, grazie alla continua ed efficace esecuzione del programma Strasburgo, che assicura la trattazione in via prioritaria dei procedimenti contenziosi ( macroarea I, A, B, H) di più risalente iscrizione. Non vi sono dunque soluzioni organizzative ancora da attuare che consentano di migliorare la situazione esistente, che è già eccellente. Lo stesso dicasi, come si vedrà anche più avanti, per quanto concerne l’utilizzo dei GOT, degli stagisti ( peraltro in diminuzione), l’adozione di protocolli di udienza, strumenti tutti cui si è fatto e si fa ampiamente ricorso, d’intesa con l’Ordine degli Avvocati di Torino, con cui intensa e cordiale è la collaborazione, e con il locale Osservatorio sul processo civile.

f) In alcune macroaree è certo l’aumento dei flussi in entrata. Ciò riguarda in parte la macroarea I perché la neo istituita sezione del Tribunale delle Imprese, che ha raggruppato le preesistenti sezioni I e IX ( cfr. VT 78/2012 del 27.9.2012), ha competenza distrettuale e, secondo le attendibili valutazioni del Presidente della sezione dott. Scotti, comporterà un aumento dei procedimenti sopravvenuti, in materia complessa ed altamente specialistica, nell’ordine dei 200 procedimenti, che, in difetto della riforma, sarebbero stati trattati presso gli altri tribunali del distretto11. In parte riguarda la macroarea F in ragione della recente approvazione della l. 219/2012, in materia di riconoscimento dei figli naturali, che all’art. 3 modifica l’art. 38 disp.att. c.c. affermando la competenza del Tribunale ordinario

11 Scrive il Presidente Scotti: “nei primi 9 mesi e 22 giorni del 2013 si sono registrati 175 procedimenti contenziosi di cognizione ordinaria di competenza del T.I. contro i 164 dell’anno precedente, il che autorizza una previsione in proiezione annua di circa 218 procedimenti ordinari contro i 164 del periodo 1.7.2012-30.6.2013”.

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per i provvedimenti relativi ai minori per cui non è stabilita la competenza di una diversa autorità giudiziaria. Per effetto di tale modifica legislativa si può calcolare che il Tribunale di Torino riceverà circa 500-600 procedimenti all’anno in aggiunta al carico esistente12. In parte ancora riguarda la macroarea J, perché non vi sono motivi per ritenere che i procedimenti in materia di immigrazione, ed in particolare i procedimenti per il riconoscimento della protezione internazionale ai sensi dell’art. 35 d.lgs. 25/2008, al di là dell’eccezionale aumento dei flussi in entrata dello scorso anno dovuto a circostanze contingenti13, siano destinati a diminuire od a stabilizzarsi. Scrive infatti il Presidente Scotti: “…tale flessione non autorizza alcuna certezza circa una previsione al ribasso per il futuro, che può essere influenzato dall’andamento del fenomeno migratorio, nuovamente recrudescente, e da nuove aree di tensione territoriale originanti spinte alla fuga verso l’Occidente. Si registra altresì un notevole aumento dei procedimenti di convalida dei trattenimenti finalizzati all’allontanamento dal territorio nazionale dei cittadini comunitari, dovuti presumibilmente in parte a nuove politiche di ordine pubblico e in parte alle tensioni NO-TAV, che spesso coinvolgono cittadini di altri Stati membri.”Va invece osservato che, contrariamente alle aspettative indicate l’anno passato, la recente riforma della disciplina del sovraindebitamento, di cui alla legge 3/2012 come modificata dal d.lg. 179/2012 non ha portato, allo stato, un rilevante afflusso di procedimenti. Il procedimento rimane infatti troppo complesso e costoso.

g) tutti i presidenti delle sezioni civili del Tribunale nelle loro relazioni hanno indicato come obiettivo perseguibile il mantenimento della situazione esistente, senza possibilità di un ulteriore aumento della produttività14. A tale proposito va sottolineato che non esiste presso il Tribunale di Torino un numero elevato di cause seriali che possano essere esaurite con interventi organizzativi di sorta. Va sottolineato che, come già rilevato, per quanto concerne la macroarea B le cause previdenziali sono in numero limitato, con sopravvenienze che sono mediamente pari al 20% di quelle in materia di lavoro ( macroarea A). E’ notorio che in molti tribunali la situazione è rovesciata.

b) Riduzione della durata media dei procedimenti della sezione.

Si rinvia alle relazioni dei presidenti delle sezioni.

c) Obiettivi di rendimento dell’Ufficio.

Gli obiettivi di rendimento dell’Ufficio per il 2014 discendono con chiarezza da quanto si è sin qui osservato. Si tratta di:

12 Secondo dati comunicati dalla Presidente della Sezione VII Civile – Famiglia dr.ssa Tamagnone, al 30.6.2013 i procedimenti ex art. 317 bis c.c. erano già circa 300; l’ufficio statistiche ha rilevato, al 10 dicembre 2013, 447 nuove iscrizioni.13 Cfr. ancora la Relazione del Presidente Scotti.14 Il Presidente della IV sezione prevede che la produttività si attesti sul range minimo (101 sentenze), il Presidente della V sezione ritiene verosimile una minor produttività rispetto allo scorso anno in quanto é impossibile mantenere un ritmo di lavoro così elevato.

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1) Mantenere la produttività media per magistrato ed evitare un aumento della durata media dei procedimenti per tutte le macroaree. Il 2012 è stato per il Tribunale di Torino un annus horribilis caratterizzato da un livello di scopertura dell’organico mai raggiunto in precedenza, che ha fatto ritenere a molti magistrati e funzionari che gli sforzi di oltre un decennio per assicurare la sostanziale eliminazione delle cause ultratriennali con il progetto Strasburgo fossero stati vani. La situazione è certamente migliorata nel 2013, ma i due ricordati fenomeni delle applicazioni infradistrettuali e del cumulo dei carichi dei procedimenti pendenti da Ciriè e Chivasso con i nuovi carichi, insieme alle pendenze, di Pinerolo, incideranno sul risultato complessivo del 2014. Va poi sottolineato che benché il settore civile sia in questo momento vicino al pieno organico per quanto riguarda i giudici togati ( vi sono soltanto tre posti scoperti rispettivamente alla II Sezione Civile, alla VIII Sezione Civile ed alla Sezione Lavoro), l’organico complessivo disponibile è stato calcolato in 53,5 giudici contro una media dell’ultimo quadriennio di 54,7. In altri termini con la nuova pianta organica il Tribunale è stato penalizzato rispetto al passato e tale circostanza non mancherà di incidere sul risultato complessivo.

2) In tali condizioni il Tribunale di Torino intende proseguire e consolidare le prassi ed i metodi che l’hanno reso il più efficiente tra i grandi Tribunali italiani in tema di efficienza della giustizia civile (cfr. il già citato rapporto Doing Business). Ci si propone di rispettare gli standard del progetto Strasburgo per l’eliminazione delle cause ultratriennali ed estendere tali criteri alla trattazione dei procedimenti delle altre macroaree, in particolare in materia di esecuzioni immobiliari e procedure concorsuali. A tale proposito il Collegio notarile di Torino ha risposto favorevolmente alla richiesta di concordare le modalità di utilizzo da parte dei giudici della II sezione civile dello strumento dell’attestazione notarile, che dovrebbe semplificare la ricerca e verifica delle formalità iscritte sugli immobili esecutati. Tale obiettivo, che ci si era già proposti di raggiungere nel 2013, dovrà essere attinto nel 2014, anche se non ci si nasconde che oggi la principale difficoltà per chiudere le procedure esecutive immobiliari è rappresentata dalla crisi del mercato che impedisce di trovare compratori e manda gli incanti deserti.

3) Si continueranno ad utilizzare i GOT secondo i criteri stabiliti con la VT 49 del 23.5.2012 in attuazione del § 61 della Circolare del C.S.M. sulla formazione delle tabelle per il triennio 2012-2014. Si proseguirà nell’utilizzo di laureati e laureandi iscritti alla pratica forense in forza di apposita Convenzione con l’Università di Torino e l’Ordine degli Avvocati di Torino in ausilio al giudice ed anche in potenziamento dei servizi di cancelleria. Tale utilizzo per i laureati è oggi agevolato anche dalle recenti novità normative occorse in materia. Si è detto però che i candidati agli stages si è ridotto sensibilmente.

4) Si rafforzerà l’utilizzazione del processo civile telematico. Nel corso dell’ultimo anno è stato dato nuovo impulso con l’introduzione dei pagamenti telematici ed è stato autorizzato dal Ministero il valore legale all’intero procedimento di ingiunzione con l’introduzione dell’esecutorietà dei decreti ingiuntivi. Dal 2 aprile 2013 hanno inoltre valore legale i procedimenti

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fallimentari e prefallimentari e dal 2 maggio 2013 l’intero processo del lavoro, previdenza e assistenza obbligatoria, i divorzi congiunti, i ricorsi ex art. 317 bis c.c. e tutti gli atti e documenti delle parti nei procedimenti di cognizione.

I dati relativi all’utilizzo del sistema telematico al 30.9.2013 sono i seguenti:

2011 2012 2013 (al 30 settembre)

Comunicazioni Telematiche 234.068 355.666 286.198

Decreti Ingiuntivi Telematici 1.131 3.103 2819Atti del Magistrato (sentenze, ordinanze, verbali)

8.203 15.031 41.855

Atti di parte 4.545 7.092 11.675

Come si è già osservato l’anno scorso, il risultato, certamente positivo, comporta comunque criticità legate al cambiamento del modo di lavorare del magistrato che possono anche determinare, nel breve periodo, una diminuzione dell’efficienza in taluni settori. Sotto questo profilo va segnalato che il ricorso al decreto ingiuntivo telematico, se ha avuto indubbi vantaggi per gli avvocati e per le cancellerie, non ha comportato una riduzione dei tempi richiesti per la pronuncia del provvedimento, che a dire il vero erano già eccezionalmente contenuti in passato. Va poi sottolineato che se i dati relativi alle comunicazioni di cancelleria, agli atti pervenuti dalle parti costituite e soprattutto il rilevante aumento (oltre il 50%) dei provvedimenti telematici emessi dai magistrati, evidenziano l’impegno profuso per l’utilizzo del nuovo sistema, sono invece ancora insufficienti i depositi telematici effettuati dagli avvocati ed occorrerà impegnarsi maggiormente per coinvolgere la classe forense, perché ciò rappresenta il presupposto indispensabile per il successo della riforma. A tal fine sono in corso di studio iniziative comuni con l’Ordine degli Avvocati di Torino per sensibilizzare maggiormente i professionisti.

5) Si insisterà, come già preannunciato l’anno scorso, nel favorire le prassi concordate, per l’adozione di modelli di motivazione sintetica e per il ricorso alla pronuncia ex art. 281 sexies c.p.c. previa discussione orale in udienza. Va inoltre segnalato che, d’intesa con il locale Osservatorio sul processo civile e con alcuni colleghi, s’intende favorire la diffusione di un protocollo diretto ad assicurare l’utilizzo da parte di giudici ed avvocati di moduli uniformi per atti di parte e provvedimenti, diretti a semplificare la gestione e trattazione dei procedimenti più semplici. Si tratta peraltro di prassi che possono diffondersi soltanto con il generale consenso dei soggetti interessati e che richiedono in ogni caso tempo adeguato per essere conosciute, accettate ed adottate.

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6) Nell’ambito delle strutture di supporto va segnalata l’avvenuta costituzione di un gruppo di lavoro, coordinato dalla dott.ssa Alessandra Bassi, giudice della sezione GIP-GUP, per la massimazione delle sentenze civili e penali del Tribunale. Il massimario, denominato GIUS-TO, è stato presentato al pubblico il 15 gennaio. Esso opererà con il supporto della Regione Piemonte e di altri enti ed istituzioni, ed anche grazie all’intervento di alcuni stagisti, in forza di specifica convenzione tra il Tribunale e l’Università di Torino. E’ appena il caso di osservare che la creazione di una banca dati giurisprudenziale potrà favorire alla lunga una maggior efficienza dell’Ufficio nel settore civile oltre che in quello penale.

d) Criteri di priorità.

Nulla è innovato rispetto a quanto osservato nella Relazione dell’anno passato, per quanto concerne i criteri di priorità. Si riporta pertanto quanto scrivevamo in allora.

1) I criteri di priorità nella trattazione dei processi sono quelli stabiliti dall’art. 37 del d.l. 98/2011 che fa obbligo al magistrato dirigente di stabilire l'ordine di priorità nella trattazione dei procedimenti pendenti, individuati secondo criteri oggettivi ed omogenei che tengano conto della durata della causa, anche con riferimento agli eventuali gradi di giudizio precedenti, nonché della natura e del valore della stessa.

Per quanto concerne la durata della causa questa Presidenza ritiene di confermare i criteri stabiliti nel progetto Strasburgo, così come individuati a suo tempo dal Presidente Mario Barbuto. Il principio fondamentale, oltre naturalmente all’utilizzo del c.d. “decalogo” nella trattazione dei procedimenti contenziosi ordinari, di lavoro e previdenza nonchè di separazione e divorzio a carattere contenzioso (ora esteso a tutti gli altri tipi di procedimento), è l’adozione del metodo FIFO ( first in first out) e non LIFO ( last in first out) nella determinazione delle priorità in forza del quale i giudizi più vecchi debbono essere trattati e definiti per primi. Tale criterio non comporta automaticamente un’accelerazione nella definizione dei giudizi, perché, come ha efficacemente scritto Mario Barbuto, “lo scopo del programma organizzativo in corso non è assolutamente «lavorare di più», ma “lavorare in modo diverso perseguendo obiettivi mirati”. Ciò significa che non bisogna preoccuparsi di far diminuire l’arretrato globale, bensì di portare a esaurimento le cause a rischio di superamento della ragionevole durata del processo, anche a costo di far lievitare l’arretrato globale o di lasciarlo immutato”. Tuttavia l’esperienza ormai ultradecennale maturata nella gestione del programma insegna che, operando in questo modo, si realizza in realtà un effetto “volano” che comporta un’accelerazione nei tempi di trattazione dei processi, una riduzione delle pendenze ed una diminuzione dei ruoli affidati ai singoli magistrati, che assumono dimensioni ragionevoli e assicurano l’effettiva conoscenza degli atti da parte del giudice, rinvii contenuti ed in ultima analisi tempi di definizione che rientrano negli standard della ragionevole durata.

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2) Vi sono poi nell’ambito della giurisdizione contenziosa procedimenti che debbono essere trattati con priorità in ragione della natura della causa ovvero di criteri stabiliti ex lege.

I procedimenti di competenza del Tribunale delle Imprese godono di trattazione prioritaria per legge (art.2, comma 2, d.lgs.168 del 27 giugno 2003, come modificato dall'articolo 2, comma 1, lettera c), del d.l. 24 gennaio 20Í2, n. 1, "Ai giudici delle sezioni specializzate può essere assegnata, rispettivamente dal Presidente del tribunale o della corte d'appello, anche la trattazione di processi diversi, purché ciò non comporti ritardo nella trattazione e decisione dei giudizi in materia di impresa". Le controversie in tema di riconoscimento della protezione internazionale, ai sensi dell'art. 19, comma 11, d.lgs. 1o settembre 2011 n.150, debbono essere trattate in ogni grado in via d'urgenza, raccomandazione generica che richiede un particolare riguardo per queste controversie nell'organizzazione del lavoro dell'Ufficio giudiziario, della Sezione e dello stesso magistrato e che sostituisce la previgente regola dei tre mesi per la celebrazione del giudizio di primo grado. Anche i procedimenti relativi alle convalide delle espulsioni dei cittadini comunitari e alle proroghe del trattenimento dei cittadini extracomunitari richiedenti la protezione internazionale meritano trattamento privilegiato, perché riguardano provvedimenti restrittivi del diritto alla libertà personale, costituzionalmente tutelato come diritto fondamentale (art. 13 Cost.).Un trattamento privilegiato rispetto al resto del contenzioso dovrà essere riservato anche alle class actions ai sensi dell'art. 140 bis del d.lgs. 6 settembre 2005 n.206, per la loro rilevanza economica e sociale e, in generale, a tutti i procedimenti di carattere cautelare.Per quanto concerne la macroarea A – Lavoro la legge 28.6.2012, n. 92, nel privilegiare la trattazione dei procedimenti di cui all’art. 18 St.lav. ( licenziamenti) stabilisce un criterio di priorità a carattere legale.Va poi sottolineato il criterio suggerito dal presidente della II sezione civile che tratta le cause in materia di diritti reali, divisione e successione, per loro natura destinate a durare più a lungo, anche perché sovente richiedono la pronuncia di una sentenza parziale. Per tali giudizi in relazione alla natura del giudizio viene suggerita e va accolto il suggerimento di una trattazione prioritaria, che in pratica coincide con la trattazione prioritaria delle cause più risalenti.Trattazione prioritaria meritano in ragione della natura della causa i procedimenti in materia di famiglia, con particolare riferimento ai giudizi contenziosi in materia di separazione e divorzio, alla modifica delle condizioni in materia di separazione e divorzio, ai provvedimenti sullo stato dei minori Ancora per i giudizi in materia di responsabilità civile con riferimento alla natura del procedimento il presidente della IV sezione civile, che tratta in via esclusiva tali procedimenti, sottolinea la necessità – che si condivide – di dare la precedenza alla definizione dei giudizi in materia di grave compromissione della salute dei cittadini ( prevalentemente cause in materia di colpa medica e danni ambientali).

3) Il criterio del valore della causa suggerito dall’art. 37 del d.l. 98/2011 appare residuale e, come già sottolineato nel programma di gestione per il 2012, solleva

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qualche perplessità perché sembra contrastare con il fondamentale parametro del principio di parità di trattamento sancito dall’art. 3 Cost. Occorrerebbe, in ogni caso, guardare non al valore in assoluto della causa, ma al valore della stessa in relazione alle condizioni delle parti.

e) Modalità di contemperamento dei criteri di priorità.

Tra i criteri indicati al punto precedente occorre dare la priorità ai criteri legali, e subito dopo a quelli fondati sulla natura della causa. Rimane come criterio residuale, ma non per questo meno importante, quello relativo all’applicazione del programma Strasburgo.

5. Strumenti operativi individuati per la realizzazione del programma di gestione.

Si rinvia al format sottolineando che gli strumenti operativi evidenziati nel format stesso sono già tutti attuati o in corso di attuazione presso il Tribunale di Torino. In sintesi:

Per quanto concerne l’incremento ed il potenziamento delle risorse di organico:

- non è opportuno riallocare risorse dal settore penale perché la suddivisione dell’organico del Tribunale in misura uguale tra settore penale e settore civile, unita alla necessità di far fronte ad una domanda di giustizia penale elevata, anche in ragione delle dimensioni della locale Procura, che consta di ben 60 P.M. a fronte di 82 giudici assegnati al settore penale, di cui 31 alla sezione GIP-GUP (organico teorico) esclude ogni possibilità, allo stato, di sottrarre ulteriori forze al settore penale.

- non vi è possibilità di applicazioni esterne.

- i GOT sono già utilizzati al massimo delle possibilità. Inoltre va sottolineato che i GOT tendenzialmente sono restii ad assumersi l’onere di definire i giudizi con sentenza e sono più disponibili a svolgere attività d’udienza o a trattare procedimenti che non richiedono la pronuncia di provvedimenti complessi. Ciònondimeno i GOT rappresentano una risorsa fondamentale e garantiscono la trattazione di numerosi procedimenti, come ad esempio le esecuzioni mobiliari.

- la convenzione con l’Università di Torino ed il locale Consiglio dell’Ordine assicura la presenza di circa 30 tirocinanti laureati e laureandi equamente ripartiti tra settore penale e settore civile che svolgono funzioni di supporto al giudice ed alle cancellerie. L’esperienza è positiva ed ha avuto successo sia tra i giudici che tra gli stessi tirocinanti, che ne hanno tratto valutazioni positive. Ai laureati il

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locale Consiglio dell’Ordine e le nuove disposizioni normative riconoscono il tirocinio ai fini della pratica. Va però ricordato che attualmente i candidati agli stages sono sensibilmente diminuiti e dunque il risultato sarà meno positivo che in passato.

- il potenziamento delle strutture di cancelleria tramite l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili a seguito di convenzione con la Regione Piemonte è avvenuto per due anni, ma da ultimo il rinnovo della convenzione non è più stato possibile.

Per quanto concerne la razionalizzazione dell’organizzazione e delle risorse:

- la riorganizzazione del settore civile per quanto concerne la distribuzione delle materie tra le varie sezioni è già stata fatta dal mio predecessore Mario Barbuto. Oggi tale ripartizione, dopo l’istituzione della sezione specializzata Tribunale delle imprese, già avvenuta con VT 78/2012 del 27.9.2012, pare adeguata, salvo la revisione della competenza della sezione VI Fallimenti, che come richiesto dal presidente della sezione dott.ssa Dominici dovrebbe essere liberata dalla trattazione dei giudizi contenziosi non fallimentari. Si ritiene, peraltro, che tale riorganizzazione debba essere valutata nel quadro del prossimo progetto tabellare per gli anni 2014-16, ma che essa, certamente opportuna per la miglior trattazione e definizione delle procedure concorsuali, richieda un quadro di minori difficoltà nella trattazione del flusso complessivo dei procedimenti. Va da ultimo rilevato che nel corso della riunione di tutti i giudici civili tenutasi nell’ambito del procedimento per la redazione del progetto di tabella per gli anni 2012-14 è stato deciso di avviare una riflessione su una totale revisione delle competenze specialistiche di tutte le sezioni civili, diretta a conformare tali specializzazioni a grandi aree tematiche ( ad esempio: la casa che dovrebbe comprendere locazioni e condominio; famiglia e diritti della personalità che dovrebbe comprendere anche le procedure in materia di immigrazione; il diritto dell’impresa che dovrebbe comprendere, sia pur suddivise in diverse sezioni, le competenze del Tribunale dell’impresa, la materia concorsuale e delle esecuzioni, i principali contratti commerciali, ecc.). Si tratta di una riflessione che richiederà verosimilmente tempo, forse oltre i tempi di approvazione del progetto di tabella per il 2014-16, ed i cui risultati è ad oggi impossibile anticipare.

- la valorizzazione della specializzazione è già in atto con l’attribuzione ad ogni sezione civile di competenza specialistica su alcune materie. E’ appena il caso di ricordare che le sezioni distaccate hanno cessato ogni attività il 13.9.2013 in forza della loro soppressione ex lege.

- l’accorpamento delle cause seriali presso la sezione lavoro è già in atto, ma va rilevato che tali cause sono molto meno frequenti che in passato. In altre sezioni il fenomeno è scarsamente presente.

- l’adozione di protocolli di udienza è allo studio, d’intesa con l’Osservatorio sul processo civile di Torino, per quanto concerne l’utilizzo di modelli condivisi

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semplificati di atti. Si è già detto che si tratta però di un processo che richiede tempi lunghi sostanziandosi nell’adozione di pratiche condivise.

- l’adozione di modelli di motivazione sintetica è incoraggiata ed è mediamente praticata.

- è stato costituito un gruppo di lavoro per la massimazione delle sentenze civili e penali ed il risultato, la creazione del massimario GIUS-TO, fa ben sperare per il futuro.

- la gestione informatica è stata potenziata al massimo delle risorse disponibili. Già si è detto dello stato di attuazione del processo civile telematico, che sta dando buoni risultati. L’ufficio P.C.T. diretto dal presidente Buzano opera in modo efficiente e consta di un rappresentante di ogni sezione civile e di funzionari esperti. La collaborazione con i RID ed i MAGRIF è intensa, così come quella con le corrispondenti strutture del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.

- l’introduzione di buone prassi è incoraggiata. Si è detto della collaborazione con l’Osservatorio del processo civile di Torino. Va sottolineato che il Tribunale di Torino è presente nel progetto Best Practices del Ministero della Giustizia e che il progetto Strasburgo è stata una buona prassi ante litteram.

Per quanto concerne il calendario per la trattazione dei procedimenti arretrati.

Come già osservato l’anno passato, il calendario di udienza è previsto da disposizione di legge, ma la sua applicazione è scarsamente efficace, come confermano sia i magistrati che gli avvocati. Attualmente il trasferimento dei giudizi pendenti da Moncalieri, Susa e Pinerolo per effetto degli accorpamenti comporta sovente rinvii necessitati nei ruoli trasferiti.

Incremento della produttività dei magistrati.

La produttività pro capite è certamente già elevata, tenuto conto che, come si è detto, quasi ogni sezione copre diverse macroaree, pur nel rispetto delle competenze specialistiche. Allo stato non pare possibile assicurare ulteriori aumenti di produttività. L’effettiva generale adozione di modelli semplificati di atti, d’intesa con gli avvocati, potrebbe consentire benefici effetti, ma certamente ciò non è attualmente possibile.

6. Individuazione degli strumenti di verifica del programma di gestione.

Il Tribunale di Torino si è dotato da tempo di un proprio Ufficio Statistiche che fornisce dati con cadenza semestrale in ordine all’andamento dei settori civile e penale. Oltre a ciò viene redatta, con la stessa cadenza, una relazione periodica sull’andamento del programma Strasburgo, che consente di verificare l’andamento delle cause ultratriennali. Apposita delega è attribuita ad un

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presidente di sezione per la verifica dell’effettiva trattazione privilegiata di tali cause. I dati sono forniti ai presidenti di sezione ed a tutti i giudici. Nel corso del 2013 il Tribunale ha avviato l’utilizzo del programma Consolle del Presidente, che fa parte del processo telematico e consente una conoscenza immediata di alcuni dati statistici. Il programma è un utile strumento gestionale, ma i risultati non sono ancora attendibili per effetto di lacune e mancati scarichi negli archivi informatici, che dovranno essere individuati e risolti prima di poterlo considerare un normale strumento operativo.L’Ufficio P.C.T. tiene riunioni periodiche del cui risultato questa Presidenza viene costantemente informata. Gli incontri con il Presidente del Consiglio dell’Ordine sono costanti così come quelli con l’Osservatorio sul processo civile di Torino.

7. Verifica del conseguimento degli obiettivi dell’anno precedente.

Il programma 2013, come quello del 2012, indicava l’impossibilità di ottenere una diminuzione dell’arretrato con riferimento ai procedimenti di cui alla macroarea I, in ragione, già un anno fa, dell’importante scopertura dell’organico. L’obiettivo indicato era quello di assicurare il mantenimento della produttività per singolo magistrato, restando la produttività dell’intero ufficio vincolata al numero di giudici presenti. Ora si può dire che, grazie alla dedizione all’Ufficio dei magistrati che hanno fatto uno sforzo eccezionale, il risultato auspicato è stato raggiunto.

Dall’esame infatti della tabella 2.2. – Produttività media dei magistrati – nel confronto anno per anno, risulta che con riguardo alla Macroarea I ( contenzioso ordinario) la produttività pro capite è leggermente aumentata per i procedimenti definiti con sentenza ( 102 contro i 92 dell’anno precedente), a fronte di un risultato complessivo relativo ai procedimenti comunque definiti di poco inferiore alla media del quadriennio ( 198 contro 200). Per quanto concerne la macroarea A ( lavoro) la media pro capite dei procedimenti definiti con sentenza è leggermente scesa rispetto all’anno precedente ( 210 contro 221), ma è risalita rispetto al 2011-12 (203), mentre sul totale complessivo dei definiti il risultato è inferiore alla media del quadriennio (526 contro 574). Preoccupa solo apparentemente l’andamento della macroarea B – previdenza dove la media dei definiti pro capite è crollata a 74 procedimenti dai 127 dell’anno precedente e rispetto alla media del quadriennio (136); come già riportato a pag. 11, la spiegazione é data dal fatto che i procedimenti di accertamento tecnico obbligatorio ex art. 445 bis c.p.c. non vengono più conteggiati nella macroarea B, ma, trattandosi di procedimenti speciali, vengono valorizzati nella macroarea “J”.Anche la macroarea D – esecuzioni immobiliari mostra risultati non felici, con una media di procedimenti definiti pari a 273 contro i 420 dell’anno precedente e una media del quadriennio di 356. Come già detto, peraltro, qui il risultato è pesantemente influenzato dall’andamento del mercato, da cui dipende l’effettiva possibilità di alienare i beni pignorati.

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I dati relativi alla macroarea C – procedure concorsuali indicano un netto miglioramento della produttività rispetto sia all’anno precedente che alla media del quadriennio. Va però subito aggiunto che, come si è già detto, i dati ministeriali non sono affatto chiari e non precisano a quale tipo di procedimenti, se alle istanze di fallimento, ai fallimenti od ad entrambi i tipi di procedimento, essi facciano riferimento. Si è già detto, peraltro, che i risultati, valutati alla luce dei più attendibili dati forniti dall’Ufficio Statistiche, non sono negativi. Per la macroarea E – esecuzioni mobiliari si registra un netto aumento della produttività, 1986 procedimenti definiti contro i 1594 dell’anno precedente (media del quadriennio 1702). Per le macroaree F – proc. camerali in materia di famiglia e persone e H – separazioni e divorzi contenziosi la produttività è decisamente aumentata, sia rispetto all’anno precedente che alla media del quadriennio. Complessivamente, senza dilungarsi sulle altre macroaree che, come già accennato nel corso della relazione, appaiono poco significative perché individuano procedimenti per cui le pendenze non hanno significato in sé, come tutele ed amministrazioni di sostegno, ovvero raggruppano procedimenti di vario genere che richiederebbero un’indagine per dati disaggregati, il risultato raggiunto può ritenersi soddisfacente perché ci si proponeva un mantenimento della produttività per singolo magistrato, dando per scontata una contrazione del risultato complessivo in ragione della diminuzione di organico. E tale risultato è stato raggiunto per quanto concerne la macroarea più importante, la I relativa al contenzioso ordinario, oltre che per il settore famiglia ( macroaree F ed H) e per le procedure concorsuali ( macroarea C) e le esecuzioni mobiliari ( macroarea E), anche con alcuni risultati positivi che non erano preventivabili. Gli scostamenti della macroarea A (lavoro) sono stati modesti e corrispondenti alle criticità già evidenziate, legate soprattutto ad un mutamento del contenzioso. Gli scostamenti negativi della macroarea D, relativa alle esecuzioni immobiliari, rispondono all’inasprirsi della crisi economica ed alla maggior difficoltà di vendere gli immobili.

Torino, 24 gennaio 2014.

IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE Luciano Panzani

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