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Tribunale di Salerno
-SEZIONE FALLIMENTARE
FALLIMENTO OMISSIS n.81/2010
GIUDICE DELEGATO: dott.ssa Maria Elena Del Forno
CURATORE FALLIMENTARE: dott. Raffaello Siciliano
RELAZIONE DI CONSULENZA TECNICA DI STIMA
IMMOBILI siti a Cava de‟ Tirreni (SA) in via De Filippis
Il tecnico incaricato: dott. ing. Alessandro Pastore
INDICE
1.0 PREMESSA: l’incarico Pag. 4
2.0 SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI PERITALI Pag. 4
2.1 Due diligence immobiliare Pag. 4
2.2 Sintesi dei documenti esaminati Pag. 5
2.2.1 Dati catastali e confini (Allegato 1) Pag. 5
2.2.2 Regolarità edilizia ed urbanistica – Atti di provenienza Pag. 6
2.3 Descrizione dei luoghi Pag. 7
3.0 VALORE DI MERCATO ATTRIBUITO AL BENE Pag. 27
3.1 Metodo finanziario Pag. 28
3.2 Metodo diretto o per confronto Pag. 32
3.3 I lavori da effettuare per consentire la piena fruibilita’ del complesso
immobiliare Pag. 33
3.4 L’alloggio del custode Pag. 34
4.0 CONCLUSIONI Pag. 36
4.1 Trascrizioni, pignoramenti ed ipoteche Pag. 36
4.2 Valore di mercato complesso immobiliare Pag. 36
ALLEGATI:
Allegato 1: documentazione catastale
a) Visure
b) Piante immobile (sottotetto, piano primo, terra, interrato) scala 1:500
c) Mappa catastale scala 1:2000 Allegato 2: Concessione edilizia per ristrutturazione di un
opificio preesistente da destinare ad attività industriale e commerciale (1981) e successive
varianti del 1982 e 1983. Autorizzazione alla modifica dei prospetti e la realizzazione della
loggia per il carico/scarico
Allegato 6: accertamenti ufficio condono edilizio del Comune di Cava de’ Tirreni Allegato 7:
contratto di locazione commerciale in essere Allegato 8: valori OMI dell’Agenzia del
territorio per la zona interessata dal complesso immobiliare
a) Primo semestre 2011
b) Secondo semestre 2010
Allegato 9: computo metrico estimativo lavori ipotizzati per consentire la piena fruibilità del
complesso immobiliare Allegato 10: visure immobiliari per soggetto “Omissis.” Allegato 11:
relazione di sintesi visure ipotecarie e catastali ultraventennali
Allegato 3: grafici stato di fatto
a) Pianta piano interrato scala 1:200
b) Pianta piano terra scala 1:200
c) Pianta piano primo scala 1:200
d) Pianta alloggio scala 1:100
e) Pianta sottotetto scala 1:200
Allegato 4: piante punti di scatto
Allegato 5: certificato di destinazione urbanistica
1.0 PREMESSA: L’INCARICO
Il 26.07.2011 il dott. Raffaello Siciliano, curatore fallimentare della società “Omissis”,
fallimento n.81/2010, mi nominava quale esperto per la redazione di una dettagliata
perizia di stima dei beni immobili della società siti a Cava de Tirreni (SA) in via De
Filippis.
Trattandosi di perizia di valutazione di beni immobili si è tenuto conto dei nuovi standard
internazionali nella valutazione estimativa, l‟IVS (International valuation standards),
nonché le conseguenti “Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle
esposizioni creditizie” del maggio 2011.
Si tratta di stabilire “ Il valore di mercato”1
in maniera oggettiva ed univoca lasciando al
perito pochi elementi discrezionali evitando così errori od omissioni.
2.0 SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI PERITALI
2.1 Due diligence immobiliare
Partendo dalla visura catastale per soggetto “Omissis.” e di seguito la visura storica per
singola particella (allegato 1) ho identificato il complesso immobiliare oggetto di perizia.
Di seguito mi sono recato al comune di Cava de Tirreni (SA) per valutarne la legittimità
edilizia ed urbanistica. Ho richiesto ed ottenuto il certificato di destinazione urbanistica,
nonché copia dei grafici e delle concessioni avute (allegato 2-5). Ho verificato l‟assenza
di domande di condono edilizio, ai sensi della legge 47/85, 724/95 e 326/03, estendendola
a tutti i proprietari passati del bene (allegato 6).
Entrato in possesso dei grafici ho potuto dare inizio ai sopralluoghi coadiuvato per le
operazioni di misurazione dal collega ing. Antonio Savignano nato a Salerno l‟11.06.78
con C.F. SVGNTN78H11H703G.
k 1
L‟importo stimato al quale l‟immobile verrebbe venduto alla data della valutazione in un‟operazione
svolta tra un venditore e un acquirente consenzienti alle normali condizioni di mercato dopo
un‟adeguata promozione commerciale, nell‟ambito della quale le parti hanno agito con cognizione di
causa, con prudenza e senza alcuna costrizione. (Banca d‟Italia circolare n. 263/2006).
Previa comunicazione alle parti interessate, ho effettuato i seguenti sopralluoghi a Cava
dei Tirreni in via De Filippis: 1. Il 22 ed il 30 settembre presso il supermercato nonché, il piano sottotetto e parte
del primo piano e le aree scoperte;
2. Il 30 settembre presso l‟alloggio del custode al primo piano;
3. l‟11 ottobre al primo piano presso l‟archivio di “Omissis” e società collegate.
A seguito dei sopralluoghi ho prodotto gli elaborati grafici dello stato di fatto (allegato 3)
e ampia documentazione fotografica con indicazione dei punti di scatto (allegato 4).
Per la valutazione estimativa ho acquisito il contratto di locazione in essere (allegato 7)
nonché, dal sito dell‟Agenzia del Territorio, i valori dell‟Osservatorio del Mercato
Immobiliare per la zona interessata (allegato 8).
A seguito dei sopralluoghi ho potuto verificare le condizioni dello stabile che necessita di
lavori per poter essere pienamente utilizzato e raggiungere un livello conservativo da
mediocre a “ottimo”, come indicato nelle schede dell‟OMI.
Abbiamo riscontrato la presenza di cemento-amianto per la copertura dello stabile che
andrà analizzata, rimossa e sostituita con una nuova copertura.
Ho redatto un computo metrico dei lavori da farsi (allegato 9) per una valutazione
quantitativa dei costi da sostenere e tenerne conto per la stima del bene immobile.
Ho acquisito copia della documentazione comprovante la provenienza del bene e gli atti
pubblici precedenti risalendo fino al 1981. Contestualmente ho effettuato una visura
ipocatastale sul soggetto “Omissis.” (Allegato 10) nonché sui singoli beni immobili
superando il ventennio. Per quest‟ultima verifica mi sono avvalso di un professionista, il
sig. Omissis, che ha alla fine redatto un documento di sintesi (allegato 11).
2.2 Sintesi dei documenti esaminati
2.2.1 Riepilogo dati catastali e confini (Allegato 1)
Comune di Cava dei Tirreni (SA)
Catasto Fabbricati: foglio 12 particella 671 categoria D/8 piano S1-T-1-2
Catasto Terreni: foglio 12 particella 635 consistenza 3.628 mq
foglio 12 particella 2208 consistenza 47 mq
foglio 12 particella 2212 consistenza 63 mq
foglio 12 particella 2214 consistenza 7 mq
Il complesso immobiliare confina a sud con proprietà Omissis a ovest con proprietà
Omissis e via Edoardo de Filippis, a nord con proprietà Omissis ad est con proprietà
Omissis.
2.2.2 Regolarità edilizia ed urbanistica – atti di provenienza -cronologia
L‟immobile attuale nasce come opificio per tabacchi e tale è stata la sua destinazione fino
al terremoto del 1980.
Il 30.04.1981 fu acquistato, a corpo, da terra a cielo, nello stato di fatto in cui si trovava,
sensibilmente danneggiato dal terremoto, dalla società “Omissis
In atto pubblico si precisava: “Il fabbricato a due piani fuori terra, ad uso magazzino ed
opificio con ampio piazzale esterno”.
Trattasi di fatto di un lotto di circa 3.500 mq di cui 1.950 mq coperti da un fabbricato e, la
rimanente parte, 1.550 mq destinata a parcheggio, viabilità, cabina Enel ed in generale
area scoperta.
La nuova società proprietaria chiese ed ottenne alla fine del 1981, concessione per la
ristrutturazione per poter destinare l‟opificio ad attività industriale e commerciale
(allegato 2). Seguirono successive varianti n. 2882 del 28.06.82 e n. 2975 del 1.06.83.
Alla fine del 1997, per atto notaio Matteo Fasano, il capitale sociale della Omissis fu
aumentato mediante conferimento del complesso immobiliare di via De Filippis.
Nel 1998 fu fatta comunicazione di esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria
ai sensi della legge 662/96 prot.14490 e successiva integrazione prot. 35791 del 15 luglio.
Quest‟ultima integrazione si rese necessaria poiché la demolizione della tompagnatura di
facciata per creare l‟attuale loggia per il carico e lo scarico delle merci richiedeva un titolo
autorizzativo che fu emesso successivamente (autorizzazione n. 402 del 26.11.98)
(Allegato 2).
Nello stesso anno, fu fatta richiesta di autorizzazione per “una insegna bifacciale del tipo
luminosa” di cui non c‟è traccia né di autorizzazione e né di realizzazione.
Su specifica richiesta fatta dal sottoscritto all‟ufficio condono, nonché nell‟asseverazione
giurata del tecnico incaricato nella pratica del 1998, non risultano presentate domande di
condono edilizio (Allegato 6).
Nel 2005, per atto del notaio Matteo Fasano, attraverso una scissione societaria di Omissis.
nasceva Omissis a cui venivano attributo tra i veri beni immobili, il complesso
immobiliare di via de Filippis con l‟aggiunta delle particelle limitrofe 2208, 2212, 2214.
L‟attuale stato di fatto, meglio descritto nel paragrafo successivo, risulta sostanzialmente
conforme a quanto autorizzato. La copertura in lamiera (foto 3)e piccoli interventi di
modifica del prospetto o interni potrebbero essere demoliti per ripristinare lo status quo
ante o, in alternativa, essere oggetto di domanda di condono edilizio.
L‟art. 46 del Testo unico dell‟edilizia sulla nullità degli atti giuridici relativi ad opere
abusive al comma 5 chiarisce che “Le nullità di cui al presente articolo non si applicano
agli atti derivanti da procedure esecutive immobiliari, individuali o concorsuali.
L’aggiudicatario, qualora l’immobile si trovi nelle condizioni previste per il rilascio del
permesso di costruire in sanatoria, dovrà presentare permesso in sanatoria entro 120
giorni dalla notifica del decreto emesso dalla autorità giudiziaria”.
2.3 Descrizione dei luoghi
Il complesso immobiliare in questione è situato nella zona periferica di Cava de‟ Tirreni
(SA), ad est del centro abitato, in località Pregiato, caratterizzato da un denso tessuto
edilizio. L‟autostrada Salerno-Napoli e la linea ferroviaria dividono la frazione dalla
statale 18 e dal centro del comune metelliano.
L‟ingresso al complesso immobiliare, sito in via De Filippis 1292
, prevede un portoncino
d‟ingresso pedonale ed uno carrabile dai quali si accede ad un ampio spazio scoperto. Si
sviluppa su due livelli oltre ad un piano interrato ed un piano sottotetto tutti collegati da
ascensore. Il complesso immobiliare, in realtà, è strutturalmente suddiviso in tre aree
differenti, come da pianta allegata, di cui solo l‟area A è dotata di piano interrato e
solamente A e parte di B di sottotetto.
k 2
Ovunque negli atti pubblici compare il civico 129 ma sul posto il civico indicato è il 115
La zona esterna
L‟accesso pedonale consente l‟accesso all‟alloggio custode ed ai piani superiori attraverso
la scala nonché, attraverso il piazzale, l‟ingresso al supermercato situato al piano terra. Le
auto possono servirsi dell‟ampio parcheggio a disposizione della clientela e del personale
antistante l‟ingresso (Foto 1), nonché del parcheggio interrato accessibile attraverso rampa
carrabile.
Ai margini della zona parcheggio scoperta è presente una cabina dell‟Enel per
l‟alimentazione dell‟energia elettrica, di dimensioni 5,30 m x 6,70 m, posta al confine
dell‟area, in adiacenza alla strada comunale. La posizione defilata della cabina, a poco più
quattro metri di distanza dal confine con l‟adiacente immobile, influisce in maniera
minima sulla capacità dell‟area parcheggio (Foto 2).
Foto 1 -Parcheggio scoperto
Foto 2 -Cabina Enel nel piazzale
9
La facciata ovest del fabbricato presenta al piano terra una zona porticato, dove
avvengono le operazioni di carico e scarico merci. Un aggetto di copertura in cemento
armato ed una copertura in lamiera (Foto 3), consentono di ripararsi dagli agenti
atmosferici durante suddette operazioni. In prossimità della copertura in lamiera, è situata
una pensilina adibita a deposito carrelli per la spesa (Foto 4). La zona interna al porticato,
coperta ma priva di facciate esterne per un perimetro di circa 20 metri lineari, prevede tre
collegamenti con la zona interna del supermercato (Foto 5). Due conducono alla zona
interna adibita a deposito merci, all‟interno del supermercato, mentre con il terzo è
possibile accedere al vano ascensore/montacarichi che serve l‟intero fabbricato (vedi
planimetria allegata).
I prospetti a nord, est e sud sono caratterizzati da muratura in tufo non intonacata (Foto
6-7-8), quest‟ultimo, in prossimità di una porta d‟ingresso attualmente non utilizzata,
presenta una scala in ferro esterna che funge da uscita di sicurezza del primo piano.
Foto 3 -Aggetto di copertura in c.a. e copertura in lamiera sul lato ovest
Foto 4 -Pensilina deposito carrelli sul lato ovest
Foto 5 – Prospetto ovest porticato
Foto 6 -Prospetto sud
Foto 7 – Prospetto est
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Foto 8 – Prospetto nord
L’interno del complesso immobiliare
Piano terra
L‟ingresso, ubicato sul lato ovest, in zona centrale, consente l‟accesso al supermercato.
Inizialmente ci si trova di fronte alle casse e ad una postazione per il servizio clienti che
fanno da confine con l‟area destinata alla vendita. L‟intradosso del solaio e gli impianti
sono coperti da una controsoffittatura costituita da pannelli 60 x 60 di gesso montati con
struttura metallica alleggerita idoneamente ancorata. La pavimentazione dell‟intera
superficie destinata alla vendita è eseguita con piastrelle di gres porcellanato. L‟area C,
oltre che per il carico scarico delle merci e per il loro stoccaggio, è dotata di un reparto
macelleria dove vengono conservati e confezionati i prodotti per la successiva vendita
nell‟area B (Foto 9).
Il lato est del supermercato è contraddistinto dalla zona pescheria che si serve di una cella
frigorifera visibile tramite una porta incassata nella parete perimetrale, con l‟intero corpo
nella zona esterna (Foto 10).
Proseguendo su questo fronte, si costeggia la zona scaffali, la zona dei banchi dei prodotti
di salumeria (Foto 11) e sul lato nord dell‟area B, vi è un‟ampia zona spogliatoio.
Sul lato nord, nell‟area A, un‟uscita di sicurezza precede il locale dei servizi wc ed al
termine è presente una zona soppalcata, adibita ad ufficio, accessibile attraverso una scala
a chiocciola. In tale locale è situata una porta di collegamento, ormai in disuso, con
l‟adiacente vano scala.
Foto 11 -Salumeria lato est
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Piano interrato
Il piano interrato è accessibile tramite rampa carrabile dal cortile esterno o tramite
l‟ascensore/montacarichi situato al piano terra attraverso l‟area porticato.
Nella zona adiacente all‟ascensore si trovano due ingressi, uno che porta ad un locale
utilizzato dal supermercato come deposito ed un altro che conduce al vano tecnico
dell‟ascensore/montacarichi (Foto 12).
Foto 12 -Autorimessa
Piano primo
Servendosi dell‟ascensore, si può accedere al piano primo che si presenta in condizioni di
degrado infatti l‟area C, che ha una copertura a shed con due falde inclinate (Foto 13), è
semplicemente in adiacenza alle rimanenti aree, ciò risulta evidente nella (foto 14) dove la
lesione non è altro che l‟interruzione di continuità strutturale tra le diverse aree. Tutto ciò
comporta che, in caso di sisma, le diverse aree possono avere un comportamento sismico
sensibilmente diverso e rischiano di danneggiarsi a contatto fra loro per il fenomeno del
“martellamento”. Necessario quindi intervenire per la realizzazione di un giunto
strutturale, a questo si aggiunge che buona parte delle finestre presentano vetri rotti o
mancanti, la pavimentazione
risulta in più punti danneggiata, così come il solaio di copertura che risulta in uno stato di
precarietà dovuto alle infiltrazioni d‟acqua e alla conseguente ossidazione dei ferri
d‟armatura (Foto 15). Concludendo risulta indispensabile effettuare lavori di recupero per
poter usufruire pienamente del piano primo nell‟area C nonché parte dell‟area A e B.
Il livello in questione è suddiviso, per destinazione d‟uso, in tre aree separate; l‟alloggio
custode, l‟archivio della “Omissis e la parte rimanente completamente inutilizzata con
materiale di scarto od in disuso depositato temporaneamente.
A questo livello sono presenti gli ingombri degli impianti della canalizzazione del
trattamento aria che dalla copertura si sviluppano fino a raggiungere il piano terra
passando attraverso il primo piano. Trattasi di un ingombro non facilmente eliminabile
che impedisce un‟utilizzazione di questa parte del primo piano per un uso disgiunto da
quella del supermercato (Foto 16).
Foto 13 – Primo piano area C
Foto 15 -Copertura danneggiata al primo piano, area C
Un‟ulteriore zona presente in questo piano è stata destinata ad archivio della Omissis e
società collegate (Foto 17). Al suo interno è presente l‟ingombro di un vecchio
montacarichi e di una scala, entrambe presenti nella concessione del 1983.
Una divisione temporanea, di altezza di circa due metri, delimita un‟area destinata al
deposito di materiali vari (Foto 18-19). A questo livello si notano i confini perimetrali
dell‟alloggio del custode, a cui è possibile accedere soltanto dal lato ovest tramite portone
esterno d‟ingresso.
Foto 18 – Deposito materiali vari al primo piano lato archivio
Piano primo – Alloggio custode
Attraverso un portoncino d‟ingresso in alluminio, si accede al vano scala che conduce
all‟alloggio del custode situato al piano primo del fabbricato. L‟alloggio custode è stato
ampiamente rimaneggiato ed ingrandito rispetto alla concessione originaria del 1983 ed è
attualmente di 145 mq lordi. Occupato da una famiglia composta dal sig Omissis, dalla
sig.ra Omissis, e dai figli.
Entrambi dichiarano di essere ivi residenti e di occupare l‟immobile da oltre vent‟anni.
L‟alloggio in questione, complessivamente in ottimo stato, è costituito da un ampio
ingresso-soggiorno, una cucina divisa da esso da una parete in vetrocemento, due camere
da letto, due bagni, due vani adibiti a guardaroba ed un vano lavanderia (Foto
20-21-22-23-24).
Foto 21 – Alloggio cucina
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Foto 23 -Alloggio camera da letto
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L‟alloggio utilizza come balcone l‟aggetto di copertura del piano terra che corre lungo
l‟intero prospetto ovest del fabbricato, opportunamente recintato con ringhiera in ferro.
Sul pianerottolo dell‟alloggio sono presenti due porte di ingresso, una conduce al locale
del piano primo adibito a deposito di materiali vari, l‟altra, servendosi di una scala interna,
al piano sottotetto.
Piano sottotetto
Tramite l‟ascensore/montacarichi, nonché attraverso il vano scala, si giunge al piano
sottotetto che risulta essere un mero vano tecnico pur avendo un‟altezza pari a
2.80 metri nella parte centrale (Foto 25).
Gli impianti di trattamento aria del supermercato sono collocati a questo livello,
all‟esterno, e giungono nella loro parte terminale, attraverso delle canalizzazioni, al piano
terra. Sul lato nord, in adiacenza alla rampa di scale di accesso al piano sottotetto, si trova
un locale deposito, presumibilmente funzionale all‟alloggio custode (Foto 26).
Foto 26 -Deposito materiali al piano sottotetto
Foto 28 -Copertura in cemento-amianto
Su tutti i lati è presente una copertura a falde inclinate realizzata in cemento-amianto come
gran parte del resto della copertura. La rimozione della stesso, il cui stato di
conservazione, consistenza e caratteristiche intrinseche, andranno verificate attraverso
analisi specifiche, rappresenterà un costo rilevante per il potenziale acquirente del
complesso immobiliare (Foto 27-28).
Riepilogo superfici esterne lorde3
3.0 VALORE DI MERCATO ATTRIBUITO AL BENE
L‟estimo è la disciplina che tratta i criteri, i metodi e le norme per attribuire ai
beni economici un valore. I metodi seguiti per la valutazione del complesso
immobiliare sono:
1. Il metodo “analitico o finanziario” per valutare un bene la cui utilità
preminente sia il reddito, mediante la capitalizzazione del reddito netto al
saggio ordinariamente riconosciuto dal mercato per quel tipo di investimento
ed eventualmente corretto per tenere conto della particolare desiderabilità del
k 3
Per SUPERFICIE ESTERNA LORDA si intende l‟area di un edificio delimitato da elementi
perimetrali esterni verticali, misurata esternamente su ciascun piano fuori terra o entro terra alla
quota convenzionale di m 1,50 dal piano pavimento. La superficie esterna lorda include:
-lo spessore dei muri perimetrali liberi e un mezzo dello spessore delle murature contigue confinanti con altri edifici, -lo spessore dei muri interni portanti e dei tramezzi; -i pilastri/colonne interne; -lo spazio
di circolazione verticale (scale, ascensori, ecc.) ed orizzontale (corridoi, disimpegni ecc.); -i condotti
verticali dell‟aria o altro tipo; -la cabina di trasformazione elettrica, la centrale termica, le sale impianti
interni o contigui
all‟edificio; e non include -le rampe di accesso esterne non coperte;
-balconi, terrazzi e simili; -il porticato ricavato all‟interno
della proiezione dell‟edificio; -gli aggetti a solo scopo di
ornamento architettonico; -le aree scoperte delimitate da muri
di fabbrica.
bene da stimare. Il classico procedimento di stima analitico è quello che consente
di determinare il più probabile valore di mercato di un bene attraverso la
capitalizzazione dei redditi futuri che tale bene sarà capace di produrre. La
difficoltà, osserva il Omissis, sono nella scelta del valore del saggio di
capitalizzazione “si tratta di calibrare ad arte il saggio, affinché il valore che si
determina corrisponda ai prezzi di mercato”.
2.Il metodo detto “per confronto” o “sintetico” o “per comparazione diretta”: si
confronta il bene da stimare con altri beni, dello stesso tipo e dello stesso mercato,
dei quali si conoscono i prezzi spuntati in compravendite avvenute di recente.
Comparando il bene oggetto della valutazione con altri beni di caratteristiche
simili, assumendo come termine di confronto un parametro, tecnico od economico,
la cui grandezza deve essere direttamente proporzionale al valore dei beni. Nel
nostro caso il parametro unitario di riferimento sarà il metro quadro commerciale.
3.1 Il Metodo Finanziario
Il Metodo Finanziario comprende i procedimenti per analizzare la capacità di generare
benefici monetari di un immobile e la possibilità di convertire questi benefici nel valore
capitale.
Il procedimento di capitalizzazione diretta converte in modo diretto il canone di mercato
annuale dell‟immobile da valutare nel valore di mercato dell‟immobile stesso, dividendo il
reddito annuo per un saggio di capitalizzazione. Il procedimento di capitalizzazione diretta
può essere presentato sotto forma di prodotto del reddito annuo per l‟inverso del saggio di
capitalizzazione (moltiplicatore).
Il valore di questo coefficiente viene assunto anche in base a considerazioni riguardanti il
contesto urbano. L‟immobile è ubicato in una zona semiperiferica rispetto al centro
urbano, con un livello di collegamenti che inevitabilmente risulta essere inferiore rispetto
al centro cittadino, con la ferrovia e l‟autostrada che fanno da spartiacque con il centro. Le
scarse attrezzature collettive nelle vicinanze e la totale assenza di verde pubblico o privato
nelle vicinanze da una parte ma anche l‟elevata densità abitativa e la mancanza di
analoghe strutture di quartiere dall‟altra, sono tutti elementi da tener presente nella scelta
del saggio. Il primo elemento da cui partire è senza dubbio il canone di locazione che
viene corrisposto alla proprietà; euro 15.000,00 mensili per l‟intero piano terra, l‟interrato
e l‟area di parcheggio, sono esclusi il solo piano primo ed il sottotetto.
La prima verifica da fare è sulla congruità del canone di locazione.
Secondo la più recente letteratura un‟azienda commerciale delle grandi distribuzione può
destinare al costo dello spazio, vale a dire al canone locatizio dell‟immobile, all‟incirca:
-il 2.5% del fatturato delle derrate alimentari (food);
-il 4% del fatturato dei prodotti non alimentari (non food).
Ove si superassero tali limiti l‟azienda dovrebbe ritoccare i prezzi di vendita e quindi
potrebbe risultare non più concorrenziale.
Il fatturato medio prospettico del punto vendita sito in via de Filippis è al netto dell‟IVA
pari a € 4.874.260,00 (fonte: relazione di stima del dott. Omissis per fallimento del 2010
di Omissis.) di cui il 2,5% è pari ad euro 121.856,00 per cui i 180.000,00 euro annui del
contratto di locazione in essere risultano alquanto favorevoli alla proprietà.
Tutto questo assieme alle valutazioni di cui sopra inducono molta prudenza nella
valutazione del tasso di attualizzazione che viene assunto pari al 6%.
Calcolo della superficie commerciale
Ci si avvale del D.P.R. 138 del 23.03.98, allegato C, in particolare si distinguono:
-locali accessori comunicanti con i locali principali, allo stesso livello o ad essi
collegati con scala interna;
-locali accessori non comunicanti.
La superficie di questi locali viene omogeneizzata nel modo seguente:
-al 50%, se comunicanti con i locali aventi funzione principale;
-al 25% qualora non comunicanti
La superficie dell‟area scoperta, o a questa assimilabile, di pertinenza esclusiva va
computata nella misura del 20%.
Le pertinenze esclusive di ornamento dell‟unità immobiliare quali balconi, terrazzi e
similari o superfici scoperte vengono computati nella misura del 10%.
La superficie commerciale è data quindi dalla somma della superficie principale e delle
superfici accessorie omogeneizzate. La superficie commerciale si determina misurando la superficie coperta dell‟unità,
computata al lordo delle murature esterne e fino alla mezzeria delle murature di divisione
con le parti di uso comune. I muri interni, eventuali, quelli perimetrali esterni e i pilastri
vengono computati per intero, fino ad uno spessore
massimo di 50 cm, mentre i muri in comunione nella misura massima del 50% e fino ad
uno spessore massimo di 25 cm.
Per quanto riguarda l‟immobile oggetto di stima, la superficie del supermercato, ossia
quella di vendita, è assunta come la superficie principale ed è pari a 1.205 mq, avendo
considerato murature perimetrali fino ad un massimo di 50 cm sul lato est e murature di
confine con l‟area pertinenziale adiacente pari a 25 cm. La rimanente parte al piano terra
comprendente l‟area C, l‟ufficio, lo spogliatoio ed i servizi sono considerati pertinenza
accessoria comunicante con i locali principali e vengono omogeneizzati secondo la
percentuale del 50%, assumono quindi un valore pari a 351 mq.
Il piazzale destinato al parcheggio antistante il supermercato che misura 767 mq, viene
considerata come una dotazione comune esterna, ossia un‟area pertinenziale a parcheggio
privato e viene omogeneizzata secondo la percentuale del 20%, assumendo quindi un
valore pari a 153 mq.
Lo spazio scoperto rimanente viene considerato come pertinenza esclusiva di ornamento
dell‟unità immobiliare. La superficie in questione misura 635 mq e viene omogeneizzata
secondo la percentuale del 10%, assume quindi un valore pari a 63 mq.
La superficie del piazzale occupata dalla cabina Enel e la superficie della rampa carrabile
di accesso al piano interrato, che misurano complessivamente 149 mq, vengono
considerati con una superficie omogeneizzata pari a zero.
Il piano interrato, adibito ad autorimessa, che misura 840 mq, è assimilabile alla tipologia
immobiliare “locale accessorio non comunicante”. Viene omogeneizzata secondo la
percentuale del 25%, assume quindi un valore pari a 210 mq.
Il piano primo, con una superficie di 1.781 mq, adibito a deposito materiale, viene
considerato pertinenza accessoria collegata o collegabile direttamente ai locali principali e
viene omogeneizzata secondo la percentuale del 50%, assumendo quindi un valore pari a
890 mq.
L‟alloggio del custode, raggiungibile al piano primo mediante vano scala, con una
superficie di 144,80 mq, viene omogeneizzato secondo la percentuale del 50%, assumendo
un valore pari a 72,40 mq. Il piano sottotetto, che urbanisticamente risulta un mero vano tecnico, adibito a deposito
materiale, ma che presenta per una superficie di 615 mq altezza pari a 2,80m, viene
considerata pertinenza esclusiva di ornamento dell‟unità immobiliare e viene
omogeneizzata secondo la percentuale del 10%, assumendo quindi un valore pari a 61,50
mq.
Se ne deduce che la somma della superficie commerciale principale con le superfici
omogeneizzate restituisce il valore complessivo della superficie dell‟immobile in
questione. Nel caso specifico il valore complessivo ragguagliato sarà 3.007,5 mq.
Il calcolo
Il reddito annuale dell‟immobile risulta essere pari a 180.000,00 €, vedi contratto di
locazione in essere (allegato 7), il piano primo e del sottotetto risultano sfitti.
Rn Dalla relazione Vm = dove
r
Vm = valore di mercato;
Rn = reddito annuo netto che il bene produce;
r = saggio di capitalizzazione,
si ottiene il più probabile valore di mercato dell‟immobile. Nel nostro caso risulterà Rn
(parte commerciale) = 180.000,00 €
La superficie comprendente l‟area commerciale del piano terra, il piano interrato e le
pertinenze collegate all‟area principale, per una superfice commerciale complessiva pari a
1.983 mq che, rapportata al canone di locazione di 180.000,00 € annui, porta ad un valore
di 90,77 €/mq.
Ciò è utile ai fini del calcolo di un canone potenziale di locazione della restante area del
fabbricato, piano primo e sottotetto.
Canone di locazione potenziale „piano primo-sottotetto‟ = 90,77 €/mq x 1.024,41 mq =
92.983,18 €/anno
Quindi, accorpando le varie voci relative al reddito delle parti che costituiscono
l‟immobile, si giunge a questa conclusione:
Rn = R (parte commerciale) + R (piano primo + sottotetto)
Rn = 180.000,00 + 92.983,18 = 277.983,18 € = reddito potenziale dell‟intero complesso
immobiliare
Rn 277.983,18 Vm = = = 4.549.719,67 €.
r 0,06
Ing.Alessandro
Pastore
Via Pellecchia 2
Salerno
Tel. 089251530 \
Concludendo il valore di mercato dell‟immobile oggetto di stima che scaturisce dal
metodo finanziario, considerando l‟immobile in ottimo stato e pienamente fruibile, è
dunque pari a circa € 4.550.000,00.
3.2 Metodo diretto o per confronto
La valutazione degli immobili destinati alla grande distribuzione, per le radicali differenze
esistenti fra i vari punti in cui sono ubicati gli immobili e per la connessione strettissima
intercorrente fra ubicazione, fatturato e canoni locatizi conseguibili, risulta ardua con il
procedimento diretto o sintetico-comparativo. Ciò perché nessun immobile può
considerarsi comparabile ad un altro immobile ancorché avente consistenza analoga in
quanto il ruolo dell‟ubicazione per gli esercizi in argomento è di fondamentale rilevanza
ed ogni immobile, come ben noto, ha un suo monopolio di posizione irripetibile, per cui
utilizzeremo tale metodo solamente come verifica del metodo finanziario adottato. La
metodologia operativa della stima del “procedimento diretto” è fondato sulla
comparazione tra il complesso delle caratteristiche dell‟immobile in esame e quello di altri
immobili sostanzialmente analoghi, di cui siano stati accertati i prezzi.
L‟unico valore realmente affidabile, per l‟immobile in questione, è la banca dati delle
quotazioni immobiliari dell‟Agenzia del Territorio attraverso la quale possiamo ottenere i
valori di mercato (€/mq) riguardanti le varie destinazioni urbanistiche di nostro interesse,
nella località in cui è ubicato il fabbricato oggetto di stima. Trattandosi di una zona con
esercizi commerciali di vicinato, con superfici piuttosto piccole, dovremo attestarci sui
valori minimi per il complesso immobiliare oggetto di stima.
Nella fattispecie vengono presi in considerazione il valore di mercato di locali con
destinazione commerciale nello stato conservativo ottimo nella microzona catastale n.3,
codice di zona B4, dove ricade il nostro immobile, nell‟ultimo anno;
-anno 2010 – semestre 2 -valore (€/mq) min 3.300 -max 5.100;
-anno 2011 – semestre 1 -valore (€/mq) min 2.400 -max 3.700;
Immaginiamo, in maniera cautelativa, lo stesso trend di decrescita dei valori anche per il
secondo semestre avremo: -anno 2011 – semestre 2 -valore (€/mq) min 1.500 -max 2.300;
Questi valori, verificati attraverso agenzie immobiliari, risultano in linea con i prezzi
riscontrati nella zona in esame (ottobre 2011) per cui utilizzeremo il valore di 1.500,00
€/mq come riferimento per il mq commerciale del nostro immobile.
Come è stato già charito nel paragrafo 3.1, la somma della superficie commerciale
principale con le superfici omogeneizzate restituisce il valore complessivo della superficie
dell‟immobile in questione. Nel caso specifico il valore complessivo ragguagliato sarà
3.007,5 mq.
Se ne deduce che il valore dell‟immobile è dato complessivamente dal prodotto del valore
di riferimento per il mq commerciale del nostro immobile per il valore complessivo della
superficie commerciale.
Vm = 1.500,00 €/mq x 3.007,5 mq = 4.511.259,75 €
Concludendo il valore di mercato dell‟immobile oggetto di stima che scaturisce dal
metodo della stima diretta, nel caso lo stato conservativo sia “ottimo” non è molto
differente dal € 4.550.000,00 che scaturiva dal metodo finanziario che possiamo
considerare un valore realistico.
3.3 I lavori da effettuare per consentire la piena fruibilità del
complesso immobiliare
Il metodo del confronto nonché il metodo finanziario prevedono che l‟intero complesso
immobiliare sia in uno stato di conservazione ottimo (vedi tabelle OMI per la zona
interessata). Il piano terra, con l‟area supermercato e le pertinenze accessorie sono fruibili
pienamente per cui possiamo dire che rispecchiano questa condizione. Per quanto riguarda
il resto del fabbricato, comprendente il piano primo ed il piano sottotetto, lo stato di
conservazione è tale, con la sola esclusione dell‟alloggio del custode, da rendere necessari
lavori di manutenzione straordinaria per far sì che tali metodi possano essere utilizzati in
maniera corretta.
Ho ipotizzato dei lavori da farsi che però scontano l‟incertezza sulla destinazione finale
sia del primo che del sottotetto. Il loro costo complessivo servirà per avere un valore
significativo da decurtare al valore attribuito al bene con i metodi precedenti.
I lavori di manutenzione che bisognerebbe prevedere per far sì che venga raggiunto lo
stato ottimo anche per i suddetti piani, sono i seguenti: -Tinteggiatura per le pareti
perimetrali, quelle dell‟archivio ed il soffitto dell‟intero piano; -Rifacimento della
pavimentazione attuale con una nuova realizzata con piastrelle in gres porcellanato
completa di zoccolino;
-la sostituzione delle attuali delle porte in ferro e degli infissi in ferro o in alluminio
presenti al piano primo;
-isolamento termico ed impermeabilizzazione, specifico per le coperture inclinate, per
la copertura a shed del piano primo, area C, il tutto andrebbe rifinito con
l‟applicazione di intonaco per interni e la tinteggiatura per l‟intera copertura;
-realizzazione dell‟impianto elettrico, dell‟impianto di riscaldamento e dell‟impianto
idraulico per l‟intero piano;
-sarebbero anche opportuni sistemi di isolamento ed impermeabilizzazione per l‟intero
involucro con applicazione di intonaco civile per esterni e la tinteggiatura finale.
Allo stesso modo, per quanto riguarda il piano sottotetto, con destinazione deposito:
-l‟attuale copertura in cemento-amianto andrebbe completamente rimossa e smaltita e
sostituita da una nuova copertura a tetto, provvista di un isolamento termico, specifico
per coperture inclinate, ed uno strato di impermeabilizzazione.
-le attuali porte in ferro di accesso al terrazzo ed al vano esterno che ospita l‟impianto
di condizionamento, andrebbero rimosse, consentendone la sostituzione con porte di
uguale funzionalità, e prevedendo inoltre di installare due porte di accesso
rispettivamente all‟attuale vano deposito e ad un vano a falde inclinate, che
attualmente ne sono sprovvisti.
-si dovrebbe prevedere la completa rimozione degli attuali infissi in ferro e la loro
sostituzione con infissi con profilati in lega di alluminio, con installazione di persiane
di legno.
-tinteggiatura finale L‟ammontare complessivo dei lavori può stimarsi attorno
ad € 680.000,00
(vedi computo metrico allegato 9).
3.4 L’alloggio del custode
L‟alloggio custode è stato ampiamente rimaneggiato ed ingrandito rispetto alla
concessione originaria del 1983 ed è attualmente di 145 mq lordi. Pur essendo in ottimo
stato, la destinazione urbanistica e lo stato di fatto in cui si trova; occupato da una famiglia
che può potenzialmente rivendicarne la proprietà per usucapione, mi ha indotto a trattare
ai fini estimativi l‟immobile come la rimanente parte del piano
primo. L‟alloggio con una superficie di 144,80 mq, viene omogeneizzato secondo la
percentuale del 50%, assumendo un valore pari a 72,40 mq da cui ne deriva un valore di
mercato presunto pari a € 108.600,00 con il metodo diretto (72,40 mq x € 1 500,00)
ovvero con il metodo finanziario € 109.529,00.
Concludendo € 109.000,00 (centonovemila/00) risulta essere, a parere dello scrivente, un
valore di mercato congruo per le considerazione su esposte.
4.0 CONCLUSIONI
4.1 Trascrizioni, pignoramenti ed ipoteche
Sul complesso immobiliare di cui al foglio 12 particella 671 risultano: -Pignoramento
immobiliare del Tribunale di Salerno 11.05.2011 Omissis; -Ipoteca volontaria
derivante da concessione a garanzia di un mutuo per atto M.
Fasano del 4.08.2004 per euro 30.000.000,00 F/ Omissis;
-Ipoteca volontaria derivante da concessione a garanzia di finanziamento per atto M.
Fasano del 31.10.1996 per miliardi di lire 3.600.000.000 F/ Omissis
-Ipoteca volontaria derivante da concessione a garanzia di un mutuo per atto notaio A.
D‟Ursi del 26.04.1991 per miliardi di lire 2.000.000.000 F/ Omissis
Per ogni ulteriore chiarimento si fa riferimento all’allegato 11
4.2 Valore di mercato
Per le considerazioni fin qui effettuate, i lavori necessari per consentire la piena fruibilità
del complesso immobiliare, non possono non influire sul valore di mercato calcolato sia
con il metodo finanziario e sia con il metodo della stima diretta.
Il metodo della stima diretta ci restituisce un valore di mercato dell‟immobile
pari a: Vm‟ (stima diretta) = 4.511.259,75 € A questo valore bisogna sottrarre la stima dei
lavori Vlav da effettuare per poter
considerare tutte le parti dell‟immobile nello stato “ottimo”, da cui: Vm (stima diretta) =
Vm‟ – Vlav = 4.665.297,75 – 679.403,68 = 3.831.856,07 € Il metodo finanziario invece ci
restituisce un valore di mercato dell‟immobile
pari a: Vm‟ (metodo finanziario) = 4.549.719,67 €
Anche in questo caso, per le considerazioni di cui sopra, bisogna sottrarre la stima dei
lavori Vlav da effettuare per poter considerare tutte le parti dell‟immobile pienamente
fruibili per poterle locare da cui: Vm (metodo finanziario) = Vm‟–Vlav = 4.549.719,67 –
679.403,68 = 3.870.316,00 €
Concludendo si ritiene quindi di poter assumere come probabile valore di mercato
dell‟intero complesso immobiliare l‟importo di € 3.870.000,00 di euro
(tremilioniottocentosettantamila/00.
Salerno, 31 ottobre 2011 Ing. Alessandro Pastore
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