TRIBUNALE DI MILANO RITO COLLEGIALE SEZIONE I … 20 maggio 2010.pdf · DOTT.SSA RIZZARDI Giudice a...
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TRIBUNALE DI MILANORITO COLLEGIALE SEZIONE I PENALE
DOTT.SSA ICHINO PresidenteDOTT.SSA BERTOJA Giudice a latereDOTT.SSA RIZZARDI Giudice a latere
VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE
PAGINE VERBALE: n. 190
PROCEDIMENTO PENALE N. 14037/09 R.G.
A CARICO DI: BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20
UDIENZA DEL 20/05/2010
MI0005 Aula 1^ Penale
Esito: RINVIO AL 21.05.2010___________________________________________________________________________
Caratteri: 241112
Società Cooperativa ATHENA
R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 202
INDICE ANALITICO PROGRESSIVO
Adempimenti preliminari......................................................................................................... 6Parte Civile, Avv. Calcagno........................................................................................ 6Difesa, Avv. Severino................................................................................................. 8
Deposizione Teste GIAY ROBERTO................................................................................... 10Esame del Pubblico Ministero.................................................................................. 10Esame della Difesa, Avv. Sirotti............................................................................... 76Esame della Difesa, Avv. De Matteis....................................................................... 85Controesame della Parte Civile, Avv. Accinni......................................................... 86Difesa, Avv. Sgubbi................................................................................................ 103Pubblico Ministero.................................................................................................. 104
Deposizione Teste MELPIGNANO SERGIO..................................................................... 105Esame del Pubblico Ministero................................................................................ 106Difesa, Avv. De Matteis.......................................................................................... 112Difesa, Avv. Severino............................................................................................. 112Difesa, Avv. De Matteis.......................................................................................... 113Difesa, Avv. Severino............................................................................................. 113Difesa, Avv. Sgubbi................................................................................................ 115Esame del Tribunale............................................................................................... 115
Deposizione Teste TORAÑO GONZALO.......................................................................... 116Esame del Pubblico Ministero................................................................................ 117Parte Civile, Avv. Accinni...................................................................................... 118Parte Civile, Avv. Accinni...................................................................................... 132Difesa, Avv. Severino............................................................................................. 133Parte Civile, Avv. Accinni...................................................................................... 136Esame della Parte Civile, Avv. Accinni.................................................................. 150Difesa, Avv. Sirotti................................................................................................. 158Controesame della Difesa, Avv. Sirotti.................................................................. 165Parte Civile, Avv. Accinni...................................................................................... 167Parte Civile, Avv. Accinni...................................................................................... 169Parte Civile, Avv. Accinni...................................................................................... 173Controesame della Difesa, Avv. Costabile ............................................................ 175Parte Civile, Avv. Accinni ..................................................................................... 176Pubblico Ministero.................................................................................................. 177Parte Civile, Avv. Accinni...................................................................................... 181Difesa, Avv. Severino............................................................................................. 185Presidente................................................................................................................ 185Parte Civile, Avv. Accinni...................................................................................... 186Difesa, Avv. Furlan................................................................................................. 188Difesa, Avv. Severino............................................................................................. 188
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 203
TRIBUNALE DI MILANO - RITO COLLEGIALE SEZIONE I PENALEMI0005 Aula 1^ Penale
Procedimento penale n. 14037/09 Udienza del 20/05/2010
DOTT.SSA ICHINO PresidenteDOTT.SSA BERTOJA Giudice a latereDOTT.SSA RIZZARDI Giudice a latere
DOTT.ORSI-DOTT. RUTA Pubblico Ministero
SIG.RA FRONGIA LOREDANA Ass. d'UdienzaSig.ra Quadraccia Ornella Ausiliario tecnico
PROCEDIMENTO A CARICO DI – BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO+ 20 -
Alle ore 9.50 si apre il verbale.
Si dà altresì atto che sono presenti:
I Pubblici Ministeri, Dott. Orsi e Dott. Ruta;
I Difensori di fiducia dell’Imputato BERNESCHI GIOVANNI
ALBERTO (già contumace), Avv. Nicoletta Garaventa e Avv.
Paolo Sommella;
Il Difensore di fiducia dell’Imputato BONSIGNORE VITO
(già contumace), Avv. Marco Feno;
Il Difensore di fiducia dell’Imputato CALTAGIRONE
FRANCESCO GAETANO (già contumace), Avv. Paola Severino;
I Difensori di fiducia dell’Imputato CIMBRI CARLO (già
contumace), Avv. Cesare Zaccone e Avv. Ermenegildo
Costabile;
I Difensori di fiducia dell’Imputato CONSORTE GIOVANNI
(assente), Avv. Giovanni Maria Dedola e Avv. Filippo
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Sgubbi;
I Difensori di fiducia dell’Imputato COPPOLA DANILO (già
contumace), Avv. Fabio De Matteis e Avv. Santodonato;
Il Difensore di fiducia dell’Imputato DE NICOLAIS FILIPPO
(già contumace), Avv. Giuseppe Iannaccone;
Il Difensore di fiducia dell’Imputato GIL-ALBERDI RAFAEL,
Avv. Francesco Isolabella Della Croce;
Il Difensore di fiducia degli Imputati FAZIO ANTONIO (già
contumace) e FRASCA FRANCESCO (assente), Avv. Roberto
Borgogno;
I Difensori di fiducia dell’Imputato GNUTTI EMILIO (già
contumace), Avv.ssa Crespi e Avv.ssa Bianchi;
Il Difensore di fiducia dell’Imputato GRAZIOLI GIULIO
(già contumace), Avv. Enrico Paliero;
I Difensori di fiducia dell’Imputato GRONCHI DIVO (già
contumace), Avv. Nerio Diodà e Avv. Enrico Ambrosetti;
Il Difensore di fiducia dell’Imputato LEONI GUIDO (già
contumace), Avv. Gianpiero Biancolella;
Il Difensore di fiducia degli Imputati LONATI ETTORE (già
contumace) e LONATI TIBERIO (già contumace), Avv.ssa
Crespi;
Il Difensore di fiducia dell’Imputato RICUCCI STEFANO
(già contumace), Avv. Silvia Furlan;
I Difensori di fiducia dell’Imputato SACCHETTI IVANO (già
contumace), Avv. Giovanni Maria Dedola e Avv. Filippo
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Sgubbi;
Il Difensore di fiducia dell’Imputato STATUTO GIUSEPPE
(già contumace), Avv. Gian Piero Biancolella;
Il Difensore di fiducia dell’Imputato STEFANINI PIERLUIGI
(già contumace), Avv. Carlo Baccaredda Boy;
I Difensori di fiducia dell’Imputato ZONIN GIOVANNI
ALBERTO (già contumace), Avv. Diodà e Avv. Ambrosetti;
UNIPOL GRUPPO FINANZIARIO S.p.A., rappresentata e difesa
di fiducia dall’Avv. Luca Sirotti;
COOP ADRIATICA Soc. coop. ARL, rappresentata e difesa di
fiducia dall’Avv. Sirotti;
BANCA CARIGE S.p.a., rappresentata e difesa di fiducia
dall’Avv. Sommella;
BANCA POPOLARE DI VICENZA SCPA, rappresentata e difesa di
fiducia dall’Avv. Enrico Paliero;
BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA (BPER), rappresentata
e difesa di fiducia dall’Avv. Guido Carlo Alleva;
HOPA S.p.A., rappresentata e difesa di fiducia dall’Avv.
Cesare Zaccone;
DEUTSCHE BANK AG LONDON, rappresentata e difesa di
fiducia dall’Avv. Alleva e dall’Avv. Severino;
Il Difensore di Parte Civile CONSOB, Avv.ssa Calcagno;
Il Difensore di Parte Civile BBVA, Avv. Giovanni Paolo
Accinni;
Il Difensore delle Parti Civili BAVA GEREMIA e ZOLA
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PIERLUIGI, Avv. Diarra;
Responsabile Civile BANCA POPOLARE DI VICENZA,
rappresentata e difesa dall’Avv. Carlo Enrico Paliero.
Adempimenti preliminari
PRESIDENTE – Per oggi avevo segnato i testi Minotti, Giay,
Stefano Roma e Toraño.
P.M. (Dott. Orsi) – Il programma di oggi, Presidente, prevede,
se sono presenti, l’audizione di Giay, Toraño e
Melpignano. Era previsto Minotti che però ha fatto avere
una comunicazione con la quale dice che c’è il problema
degli aerei, della nube islandese, e questa è la sua
giustificazione. Per quanto riguarda Stefano Roma, credo
che verrà il 28, perché anche lui ha un problema. Quindi
se sono presenti, oggi si potranno esaminare nell’ordine
Giay, Toraño e Melpignano.
PRESIDENTE – Volevo anche sapere, siccome mi sembrava che per
la Consob ci fosse una riserva sulla data, se per caso
l’avvocato ci sa dire quale delle due date ha scelto?
Parte Civile, Avv. CalcagnoAVV. CALCAGNO – Il dottor Cardia può essere presente nella
data del 3 giugno. Per gli altri testi invece, per gli
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altri funzionari, è indifferente.
PRESIDENTE – Va bene. Domani quali testi verranno?
P.M. (Dott. Orsi) – Domani ci sono i testi della Guardia di
Finanza.
PRESIDENTE – Poi la successiva udienza è il 28, in cui vengono
sentiti quegli altri testi che Lei ci ha detto.
P.M. (Dott. Orsi) – Vengono sentiti il teste Roma e i testi
della Consob. Il 3 quindi... adesso non ho l’elenco
completo, perché non pensavo che oggi dovessimo stabilire
questo: il Minotti si è detto disponibile a venire il 3 o
il 10, quindi possiamo metterlo il 3. E adesso
francamente tutto l’elenco non ce l’ho.
PRESIDENTE – Va bene. Io vi dico anche che il 3 alle 13
abbiamo dovuto rinviare un processo per armi, che durerà
un’oretta o due ore al massimo, quindi l’abbiamo messo in
quell’orario in modo da potere consentire la pausa pranzo
a voi e noi intanto andiamo avanti.
P.M. (Dott. Orsi) – Ma c’è un P.M. diverso?
PRESIDENTE – Quindi il P.M. non farà la pausa pranzo assieme a
noi. Però è possibile, perché avevamo disposto una
perizia, è anche possibile che in realtà non venga
depositata.
P.M. (Dott. Orsi) – Abbiamo preso degli accordi alimentari tra
noi due.
PRESIDENTE – È possibile anche che non sia ancora depositata
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la perizia sulle armi e quindi è possibile anche un
rinvio.
Difesa, Avv. SeverinoAVV. SEVERINO – Posso, Presidente? Brevissimamente, solo per
sciogliere parzialmente la riserva su quelle telefonate
che erano confluite nel processo Antonveneta e di cui ci
eravamo riservati di chiedere la trascrizione. La riserva
oggi è in parte sciolta, nel senso che c’è un elenco di
telefonate sulle quali si chiede la perizia, vi è
un’istanza scritta che provvedo a depositare dandone
copia anche al Pubblico Ministero. Con riserva di
integrazione, perché sono moltissime le telefonate.
Intanto queste sono le principali.
PRESIDENTE – Scusi, Avvocato, non sono trascritte? Non sono
trascritte, quindi noi dobbiamo dare un supplemento di
incarico? Va bene.
P.M. (Dott. Orsi) – No, per esempio una è già trascritta,
quella tra Consorte e Toraño del 15 luglio. È già qui.
AVV. SEVERINO – Se sono già trascritte, naturalmente non ve
n’è bisogno.
PRESIDENTE – Avvocato, ma Lei adesso si riserva anche di
indicarcene altre ancora?
AVV. SEVERINO – Io spero di no, Presidente.
PRESIDENTE – Perché il problema è che noi possiamo citare
domani il Perito e dargli subito l’incarico, però...
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AVV. SEVERINO – Erano qualche migliaio, quindi... direi che
queste sono...
PRESIDENTE – Cioè Lei ci chiederà qualche migliaio?
AVV. SEVERINO – No, no. Volevo giustificare il perché di
questo dubbio. Io spero che non ve ne siano da
aggiungere.
PRESIDENTE – Il problema è questo: per non chiamare il Perito
tante volte, se Lei ci dice una data entro la quale ci
può dare l’elenco definitivo delle telefonate ancora da
trascrivere, possibilmente non troppo in là perché
altrimenti non le abbiamo in tempo per...
AVV. SEVERINO – Possiamo fare la prossima settimana,
Presidente.
PRESIDENTE – La prossima settimana è venerdì 28.
AVV. SEVERINO – Nel frattempo sia il Tribunale e anche io
potrò verificare se qualcuna di quelle telefonate sia già
stata trascritta con perizia.
PRESIDENTE – Perfetto. “La Difesa Caltagirone deposita istanza
di trascrizione di ulteriori comunicazioni oggetto di
intercettazione, riservandosi di depositare in
cancelleria entro il 27 di maggio una integrazione di
tale istanza. Il Tribunale sentite le Parti dispone che
venga citato il Perito per l’udienza del 28 maggio 2010
ore 9.30 per l’integrazione dell’incarico”.
Eventualmente, Avvocato, Lei farà anche pervenire
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direttamente al P.M., magari per fax, anche il nuovo
elenco, in modo che così venerdì mattina senza perdere
troppo tempo già sappiamo che cosa va trascritto e cosa
no.
AVV. SEVERINO – Certamente, Presidente. Grazie.
* * * * * *
Deposizione Teste GIAY ROBERTO
Il quale dà lettura della dichiarazione impegnativa
testimoniale. Il teste viene generalizzato in aula (nato il
10.11.1965 a Pinerolo, Torino, residente a Ravenna in via
Paolo Costa n. 20).
Esame del Pubblico MinisteroP.M. (Dott. Orsi) – Qual è la sua qualificazione
professionale?
TESTE GIAY – Al momento sono il responsabile degli affari
legali e societari di Unipol Gruppo Finanziario.
P.M. (Dott. Orsi) – Nell’estate del 2005, all’epoca dei fatti
per i quali pende questo processo, qual era la sua
funzione all’interno di Unipol?
TESTE GIAY – Nell’anno 2005 avevo la responsabilità degli
affari societari di Unipol Assicurazioni.
P.M. (Dott. Orsi) – Chi era il suo referente, a chi riportava?
TESTE GIAY – Gerarchicamente riportavo al condirettore
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generale dottor Cimbri e successivamente al presidente e
amministratore delegato Giovanni Consorte.
P.M. (Dott. Orsi) – In quale momento ha assunto l’incarico in
Unipol che ha appena descritto?
TESTE GIAY – Il 16 giugno 2003.
P.M. (Dott. Orsi) – Senta, questo è il processo che riguarda
la vicenda BNL. Può spiegare al Tribunale, usando un
criterio se possibile strettamente cronologico, dal suo
punto di vista come si è sviluppata questa vicenda? Dal
suo punto di vista significa ciò che Lei ha fatto, ciò
che Lei ha visto fare.
TESTE GIAY – Dunque, per quanto riguarda l’oggetto di questo
procedimento, la prima volta che mi occupo di questioni
attinenti Banca Nazionale del Lavoro risale a direi metà
gennaio del 2005, in quanto avendo anche la carica di
segretario del consiglio di amministrazione, mi viene
chiesto dal presidente di inserire tra gli argomenti
all’ordine del giorno della riunione consiliare prevista
per il 28 gennaio 2005...
P.M. (Dott. Orsi) – Scusi, dica sempre il nome oltre alla
funzione. Le viene chiesto da chi?
TESTE GIAY – Dal presidente signor Consorte, di inserire tra
gli argomenti all’ordine del giorno della convocando
riunione consiliare del 28 di gennaio l’argomento
“operazioni su partecipazioni”. Nei giorni immediatamente
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successivi e comunque prima della riunione consiliare del
28 di gennaio, mi viene fornita la documentazione da
consegnare ai membri del consiglio di amministrazione...
P.M. (Dott. Orsi) – Da chi le viene fornita? Se possibile,
indichi sempre i riferimenti soggettivi.
TESTE GIAY – Questo non me lo ricordo. Ritengo, presumo, non
ne sono sicuro, che fosse la funzione Partecipazioni.
P.M. (Dott. Orsi) – Che è retta da chi?
TESTE GIAY – Era retta ai tempi dalla signora Stefania
Guizzardi. Con questa documentazione viene appunto
sottoposto all’esame del consiglio di amministrazione
evidenziata l’opportunità di valutare l’incremento, la
fattibilità dell’incremento della partecipazione in BNL
Vita a difesa dell’accordo industriale di Banca
Assicurazione in essere con BNL, che si estrinsecava per
il tramite della società BNL Vita, viene sottoposto la
proposta al consiglio di amministrazione. Il consiglio di
amministrazione delibera di conferire mandato al
presidente Giovanni Consorte e al vicepresidente Ivano
Sacchetti di esaminare la fattibilità di un incremento di
questa partecipazione mediante eventuali e necessarie
verifiche con le autorità di vigilanza.
P.M. (Dott. Orsi) – Di quale partecipazione?
TESTE GIAY – Della partecipazione detenuta da Unipol
Assicurazioni in Banca Nazionale del Lavoro.
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P.M. (Dott. Orsi) – Solo in Banca Nazionale del Lavoro o in
altre partecipazioni?
TESTE GIAY – No, durante quella riunione sono... vado a
memoria, sono due gli argomenti che vengono trattati, due
sub argomenti distinti posti al medesimo punto all’ordine
del giorno, non mi ricordo in quale ordine cronologico,
ma uno era l’incremento della partecipazione in Banca
Nazionale del Lavoro, e il secondo era l’incremento della
partecipazione in Antonveneta. Le due operazioni si
differenziavano in quanto, mentre per quanto riguardava
Antonveneta vi era direttamente il mandato a incrementare
la partecipazione, per quanto riguardava Banca Nazionale
del Lavoro venne conferito mandato, ripeto, al presidente
Consorte e al vicepresidente Sacchetti di valutare la
fattibilità di un incremento della partecipazione
detenuta in Banca Nazionale del Lavoro, ripeto anche
mediante contatti con l’autorità di vigilanza, posto che
l’eventuale incremento della partecipazione al di sopra
delle soglie di rilevanza stabilite dalla normativa
applicabile in materia avrebbero richiesto
necessariamente l’autorizzazione preventiva della Banca
d’Italia. Con la specificazione, ricordo, di riferire
espressamente al consiglio di amministrazione in merito a
queste attività svolte.
P.M. (Dott. Orsi) – Scusi, la interrompo solo per chiederle
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delle specificazioni, ovviamente. Lei poi segua il suo
ordine cronologico. Durante questa riunione del
consiglio, chi espose questo progetto?
TESTE GIAY – Il presidente.
P.M. (Dott. Orsi) – Consorte?
TESTE GIAY – Sì.
P.M. (Dott. Orsi) – E presero la parola altri per esporlo?
TESTE GIAY – Questo non me lo ricordo.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei era presente comunque?
TESTE GIAY – In qualità di segretario del consiglio di
amministrazione ero presente, ma non mi ricordo se
qualcuno prese la parola o no.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei prima ha fatto riferimento a una
doppia iniziativa, su BNL e su Antonveneta. Come era
motivata l’iniziativa su Antonveneta, se è stata
motivata?
TESTE GIAY – Vado a memoria. Ora sono passati cinque anni, ma
ritengo – se ricordo bene – che l’incremento della
partecipazione Antonveneta fosse motivata per poter avere
una posizione di rilievo nell’ambito delle evoluzioni che
si stavano verificando su Antonveneta, sempre per fini di
difesa o stipula di accordi di Banca Assicurazione.
P.M. (Dott. Orsi) – Con chi?
TESTE GIAY – Al tempo Unipol, il Gruppo Unipol – non Unipol
Assicurazioni – aveva un accordo di Banca Assicurazione
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con alcune banche reti facenti parte del gruppo Banca
Popolare di Lodi, poi Banca Popolare Italiana. Ricordo
che questo accordo venne stipulato, se ricordo bene, con
Reti Bancarie, che ai tempi era una sub holding che
controllava alcune banche, soprattutto dell’area toscana
e di altre aree dell’Italia, che facevano parte del
gruppo Banca Popolare di Lodi. E da quanto mi ricordo,
l’attività, l’incremento della partecipazione era teso a
precostituire le condizioni eventuali per poter allargare
questo accordo di Banca Assicurazione anche ad
Antonveneta. Perché, se non ricordo male, ai tempi c’era
in atto o vi erano notizie di mercato – adesso non mi
ricordo se erano in atto o erano notizie di mercato – su
possibili evoluzioni dell’assetto societario di Banca
Antonveneta.
P.M. (Dott. Orsi) – Parlò solo il presidente in questa
riunione o presero la parola altri? Chi verbalizzò?
TESTE GIAY – Io, in qualità di segretario verbalizzai io. Non
mi ricordo onestamente se qualcun altro prese la parola.
P.M. (Dott. Orsi) – Non ricorda se ci fosse una dialettica,
qualcuno si oppose o fece delle osservazioni critiche?
TESTE GIAY – No, quello che mi ricordo... adesso sulla
dialettica non mi ricordo. Tenga presente che nell’ambito
dei lavori consiliari è normale una dialettica, è normale
un dibattito. Vado sempre a memoria, ma mi risulta che le
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operazioni – sia relativa alla verifica della fattibilità
di un possibile incremento della partecipazione BNL, che
l’argomento relativo ad Antonveneta – fossero state
approvate all’unanimità dei presenti.
P.M. (Dott. Orsi) – Ecco, dopo questo cosa succede?
TESTE GIAY – Relativamente a BNL?
P.M. (Dott. Orsi) – Relativamente a ciò di cui si è discusso
in questo consiglio.
TESTE GIAY – Dopo questo consiglio, io non sento più parlare
di BNL né vengo coinvolto in alcun tipo di attività
relativamente a Banca Nazionale del Lavoro, sino...
P.M. (Dott. Orsi) – Mi scusi, e neppure per Antonveneta viene
coinvolto?
TESTE GIAY – No, no.
P.M. (Dott. Orsi) – Ma sa se altri hanno lavorato nel
frattempo all’interno di Unipol?
TESTE GIAY – Questo non lo so. Quello che so è che dopo la
riunione del consiglio di amministrazione...
P.M. (Dott. Orsi) – Di cui stiamo parlando, quindi quello del
28 gennaio?
TESTE GIAY – Del 28 gennaio 2005, la volta successiva che
vengo interessato sempre nella mia qualità di
responsabile degli Affari Societari, ovverossia io
seguivo le questioni legali non attinenti all’ambito
assicurativo. L’ambito assicurativo era gestito
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direttamente da altri miei colleghi. In questo ambito mi
viene chiesto...
P.M. (Dott. Orsi) – Quindi, mi scusi, in termini positivi di
cosa si occupa? Non si occupa di questioni assicurative,
quindi si occupa di cosa?
TESTE GIAY – Ai tempi mi occupavo delle attività relative agli
organi sociali - vedasi e leggasi riunioni del consiglio
di amministrazione, riunioni dell’assemblea degli
azionisti - nella qualità di segretario del consiglio di
amministrazione, e poi mi occupavo delle attività legali
non afferenti il diritto assicurativo. Ovverossia le
attività legali cosiddette Corporate, nonché delle
attività relative a istanze, autorizzazioni con le
autorità di vigilanza. Ecco, se vogliamo qualificare, è
la cosiddetta... in gergo è l’attività Corporate. Sotto
questo profilo alla fine di marzo mi viene chiesto di
esaminare quali potessero essere...
P.M. (Dott. Orsi) – Perdoni, le viene chiesto da chi?
TESTE GIAY – Allora, normalmente le attività mi venivano
chieste dall’ingegner Consorte in quanto mio
responsabile, al secondo stadio o talvolta anche dal mio
responsabile diretto, il dottor Cimbri. In questo caso –
vado a memoria – lo colloco temporalmente alla fine di
marzo, viene data comunicazione pubblica, se non erro la
prima notizia diventa pubblica intorno al 18/19 di marzo,
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ma solo a fine marzo, ritengo intorno al 29 di marzo,
viene effettuata la comunicazione da parte del Banco
Bilbao Vizcaya Argentaria... BBVA per semplicità, della
promozione di un’offerta pubblica di scambio sulla
totalità del capitale sociale di Banca Nazionale del
Lavoro. La notizia è del tutto inattesa, mi viene chiesto
di verificare, innanzitutto di capire in che cosa
consistesse l’offerta pubblica di scambio e quali
tipologie di conseguenze potessero verificarsi sugli
assetti societari di BNL. Vi era la notizia della
promozione di un’offerta pubblica di scambio da parte del
Banco Bilbao Vizcaya, aveva ovviamente direi colpito,
interessato, preoccupato Unipol perché Unipol ai tempi
era il partner banca assicurativo, aveva sostituito le
Assicurazioni Generali, di Banca Nazionale del Lavoro per
il tramite di BNL Vita. Pertanto, posto che al tempo
l’assetto societario di Banca Nazionale del Lavoro era
direi peculiare nell’ambito della realtà bancaria
italiana, posto che vi erano al tempo tre raggruppamenti
di soci riuniti in tre distinti accordi parasociali. Il
primo era il BBVA, le Generali e Dorint, società
lussemburghese facente capo – mi risulta – ad un
imprenditore industriale italiano; un secondo accordo
parasociale che raggruppava alcune persone fisiche
operanti soprattutto nel campo immobiliare, che diciamo
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nel gergo...
P.M. (Dott. Orsi) – In questo processo questi schieramenti
sono ben noti: gli immobiliaristi e poi... Possiamo
semplificare questo aspetto.
TESTE GIAY – Esatto. Chiedo scusa, così evito di tediare i qui
presenti. Allora, c’era il Patto, il Contropatto degli
immobiliaristi e il Patto terzo tra Monte dei Paschi e
Banca Popolare di Vicenza. Quello che mi viene chiesto,
oltre a capire – segnalo che al momento il documento
d’offerta relativo alla offerta pubblica di
sottoscrizione non era a disposizione, non era pubblico –
vi era solamente a disposizione il comunicato emesso
dall’offerente. Quindi esamino questo comunicato e mi
concentro sulle conseguenze che tale operazione potesse
avere sulla stabilità dell’assetto societario, ovverossia
sulla tenuta dei patti parasociali. Questo perché? Perché
il Testo Unico della finanza prevedeva e prevede tuttora
che in caso di promozione di offerte – vado a memoria –
ai sensi del 106 e del 107 del Testo Unico della finanza,
gli aderenti a patti parasociali potessero aderire a
queste offerte a prescindere dagli impegni contrattuali
derivanti dall’aver sottoscritto degli accordi
parasociali. Questo ovviamente era di particolare
interesse per il gruppo, proprio per capire che cosa
poteva succedere tenuto conto che tra gli aderenti – e
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questo era fonte di preoccupazione per Unipol – tra gli
aderenti al patto parasociale, al Patto, vi era un nostro
diretto concorrente, il primo gruppo assicurativo
italiano, già partner banca assicurativo di BNL, che
aveva dovuto (non so se volente o nolente, questo non
compete a me) abbandonare questo tipo di attività per
questioni relative ad Antitrust a seguito di assunzione
di posizione di mercato preminente nell’ambito del
comparto assicurativo italiano. Quindi questa è
l’attività che viene svolta in quel periodo, dopodiché
direi intorno alla metà di aprile, mi viene chiesto (e
onestamente non mi ricordo in questo caso se direttamente
dall’ingegner Consorte o dal dottor Cimbri) di analizzare
una specifica questione e di esprimere un parere per le
vie brevi, relativi alla applicabilità dell’esenzione
prevista sempre dal Testo Unico della Finanza in materia
di Opa obbligatoria in merito ad una fusione, progetto,
ipotesi allo studio di Unipol banca istituto bancario
controllato e facente parte del gruppo Unipol, con Banca
Nazionale del Lavoro. Svolgendo questa analisi giungo
alla conclusione che, stante la natura industriale
dell’operazione proposta, questa fattispecie potesse
rientrare nell’elenco analitico previsto dal Testo Unico
della Finanza e dissi che, qualora successivamente
all’operazione di fusione tra Unipol banca e Banca
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Nazionale del Lavoro, il gruppo Unipol fosse venuto a
detenere più del 30 per cento delle azioni ordinarie di
Banca Nazionale del Lavoro, ci si sarebbe trovati in una
fattispecie che non richiedeva l’obbligo di promozione di
un’offerta pubblica di acquisto, proprio perché era
applicabile alla fattispecie specifica ipotizzata
l’esenzione prevista dal Testo Unico della Finanza. Nel
contempo però segnalo anche la scarsa attuabilità in
concreto di questa operazione, in quanto un’operazione di
fusione come quella che mi era stata ipotizzata
richiedeva l’approvazione da parte delle rispettive
assemblee straordinarie dei soci di Unipol Banca e di
Banca Nazionale del Lavoro, con le maggioranze
qualificate civilisticamente richieste, e quindi ritenevo
che non vi fossero le condizioni – questo a mio parere
diciamo giuridico – per raggiungere i quorum deliberativi
in Banca Nazionale del Lavoro... in Unipol Banca no,
perché era una banca controllata da Unipol... per poter
approvare questa operazione.
P.M. (Dott. Orsi) – Scusi, poi riprenda pure, ma porle la
domanda se questa fusione fosse soggetta all’obbligo di
lanciare l’Opa, per quello che Lei sa, significava che ci
fossero stati degli abboccamenti per tentare questa
fusione?
TESTE GIAY – Questo non glielo so dire. Quello che ho poi
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saputo successivamente è che, all’interno di Unipol,
altre strutture tra cui la funzione Partecipazioni e non
so chi altri, stava lavorando internamente e senza
l’ausilio di alcun advisor esterno, ad un progetto, ad
una ipotesi di fusione tra Unipol Banca e Banca Nazionale
del Lavoro, che se ricordo bene venne poi sottoposto come
ipotesi, come progetto all’attenzione dell’autorità di
vigilanza competente, ovverossia alla Banca d’Italia.
Però non mi ricordo quando. Questo è quanto sapevo io;
non so dirle assolutamente di eventuali abboccamenti. Non
ne so nulla in proposito.
P.M. (Dott. Orsi) – Bene, continui pure.
TESTE GIAY – Dicevo, siamo all’intorno della metà di aprile,
dopodiché non vengo più interessato a BNL se non...
dunque, la volta successiva che ho sentito parlare di BNL
ritengo sia il giorno 29 di aprile. Perché il 29 di
aprile? Il 29 di aprile si tenne l’assemblea annuale
degli azionisti di Unipol Assicurazioni; penso
successivamente alla riunione assembleare vi è un
incontro con l’ingegner Consorte, il dottor Cimbri, non
mi ricordo se ci fosse anche il signor Sacchetti,
vicepresidente e amministratore delegato di Unipol
Assicurazioni al tempo, per individuare le persone che
avrebbero rappresentato Unipol Assicurazioni alle
assemblee degli azionisti dell’indomani. Ricordo che
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c’erano due assemblee che si tenevano nella medesima
giornata, cioè vi erano sia l’assemblea di Antonveneta,
sia l’assemblea di Banca Nazionale del Lavoro, che erano
convocate in prima convocazione per il giorno 30 di
aprile. In quella sede mi viene detto di partecipare in
qualità di rappresentante di Unipol Assicurazioni
all’assemblea di Antonveneta, che si tenne a Padova e a
cui partecipai, ricevendo le indicazioni di voto
dall’ingegner Consorte. Ricordo che in quella
fattispecie, viceversa il dottor Cimbri ricevette
l’incarico di rappresentare Unipol all’assemblea degli
azionisti di Banca Nazionale del Lavoro dell’indomani.
Tant’è che durante l’assemblea di Antonveneta, che durò
parecchie ore... vado a memoria, mi pare che rimasi in
assemblea fino alle 6 del pomeriggio dal mattino alle
9.30/10 che iniziò; ricevetti una telefonata da Cimbri...
non so, intorno a mezzogiorno/l’una, ora non mi ricordo
esattamente l’ora, in cui mi disse che si era recato
all’assemblea della Banca Nazionale del Lavoro, ma era
arrivato dopo che il presidente Luigi Abete aveva
dichiarato l’assemblea non validamente costituita per
mancanza dei quorum costitutivi, e che – posto che era lì
a Roma in Banca Nazionale del Lavoro – avrebbe chiamato
il direttore generale di Banca Nazionale del Lavoro,
dottor Girotti, per avere un colloquio con lo stesso
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sfruttando il fatto che si trovava presso i locali di
BNL. Dopodiché direi...
P.M. (Dott. Orsi) – Scusi, l’assemblea di Antonveneta come
finì quindi? Mi sono distratto. L’assemblea di
Antonveneta, quella alla quale Lei si recò, come finì?
TESTE GIAY – Beh, l’assemblea di Antonveneta riguardava
l’approvazione del bilancio e riguardava la nomina degli
organi... adesso non mi ricordo se anche del collegio
sindacale, ma mi ricordo che vi era la nomina del
consiglio di amministrazione e del nuovo presidente. E
quindi venne approvato il... onestamente non mi ricordo.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei votò?
TESTE GIAY – Sì, sì, io votai.
P.M. (Dott. Orsi) – Votò per che cosa?
TESTE GIAY – Dunque, sulla base delle indicazioni di voto
ricevute dall’ingegner Consorte, io votai a favore
dell’approvazione del progetto di bilancio, questo
avviene di norma tra istituzioni finanziarie, non vi è a
prescindere... e dopo ritornerò sul tema per quanto
riguarda l’assemblea di BNL... di norma tra le principali
istituzioni finanziarie vi è il voto a favore
dell’approvazione del progetto di bilancio. Ho
partecipato a moltissime assemblee, direi quasi un
centinaio di assemblee, non mi ricordo se non in casi
rarissimi di aver espresso voto contrario. E votai a
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favore, ricordo, della lista di consiglieri presentata
dalla Banca Popolare di Lodi. Al momento della ricezione
delle istruzioni di voto, mi venne altresì detto che
Unipol doveva votare a favore della lista presentata
dalla Banca Popolare di Lodi, perché la lista concorrente
– se non ricordo male, presentata da ABN Amro e non so se
da qualcun altro, mi ricordo ABN Amro – vedeva
all’interno dei candidati alla carica del consiglio di
amministrazione l’amministratore delegato, al tempo, del
Lloyd Adriatico, al tempo compagnia assicurativa che
aveva in essere un accordo di Banca Assicurazione con
Banca Antonveneta. Queste furono le motivazioni che io
ricevetti.
P.M. (Dott. Orsi) – Bene, allora?
TESTE GIAY – Questo ricordo bene, era sabato 30 aprile; dopo,
dalla settimana successiva, prosegue l’attività di
analisi della tenuta di questi accordi parasociali. Dopo
un’attività di censimento per il tramite del Cer e del
Registro delle imprese, l’ottenimento delle versioni
pubbliche dei tre accordi parasociali, prosegue questa
analisi della tenuta di questi accordi, mi vengono
chiesti degli approfondimenti rispetto alle
determinazioni a cui ero giunto io e i miei
collaboratori, e se non ricordo male, il... penso intorno
al 4 di maggio incontro presso lo studio legale Chiomenti
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l’avvocato Gamna che era uno dei advisor legali storici
del gruppo Unipol. In occasione di quell’incontro
ovviamente si parte dal commentare la notizia della
promozione dell’offerta pubblica di scambio da parte del
BBVA, si entra più in dettaglio nell’esame dei patti
parasociali, in particolare mi venne detto di concentrare
la mia attenzione sul cosiddetto Patto. Per quale motivo?
P.M. (Dott. Orsi) – Le venne detto da chi?
TESTE GIAY – Questo è sempre l’ingegner Consorte, cioè era un
incarico che avevo ricevuto già in precedenza e
proseguivo su questa linea. Perché vi era particolare
attenzione al cosiddetto Patto? Perché – questo mi venne
segnalato, me lo disse questo l’ingegner Consorte – che
Unipol stava cercando o aveva cercato di acquisire da
tempo la quota di Banca Nazionale del Lavoro detenuta da
Generali. Ora onestamente non mi ricordo esattamente la
percentuale; la qualificherei intorno all’8 per cento.
Ora non ho ben presente questa quota. E la analisi mi
ricordo che fu molto specifica e riguardò un aspetto
peculiare del Patto BNL, perché all’interno delle
disposizioni contenute in questo accordo parasociale vi
era un ruolo particolare rivestito dal cosiddetto
Comitato Direttivo del Patto. Mi ricordo che gli accordi
in essere si differenziavano anche in maniera sostanziale
l’uno dall’altro. Se non ricordo male, il Comitato
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Direttivo aveva il potere di richiedere, se non erro,
addirittura la risoluzione degli accordi parasociali
nell’ipotesi in cui, come era avvenuto, uno dei
paciscenti avesse presentato o promosso un’offerta
pubblica vuoi di acquisto o vuoi di scambio, ovvero
avesse incrementato la partecipazione detenuta da uno dei
tre paciscenti all’interno di BNL senza avere informato e
condiviso l’operazione con Generali e con Dorint. Quindi
l’analisi che venne fatta era: non avevamo contezza in
quanto non vi erano comunicazioni pubbliche di un
preventivo accordo (avrebbero dovuto farlo, a norma del
Testo Unico della finanza), quindi diciamo posizione di
Unipol e mia era quella di dire “se non vi è
comunicazione fatta ai sensi del 122 del Testo Unico
della finanza in merito ad eventuali accordi intervenuti
tra i soggetti paciscenti, voleva dire che il Banco
Bilbao Vizcaya aveva promosso un’offerta pubblica di
scambio senza coinvolgere gli altri soggetti paciscenti,
quindi si stava studiando e analizzando la tenuta di
questo patto e la possibilità che uno degli altri
paciscenti – tra cui Generali, che aveva questa quota di
nostro interesse – potesse chiedere la risoluzione,
quindi essere libero dai vincoli di Lock up previsti in
questo accordo. In quella sede l’avvocato Gamna mi
segnala un’informazione che io non conoscevo, ovverossia
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che lo studio Chiomenti era già il legale della BNL nella
qualità di target, di soggetto destinatario di un’offerta
pubblica di sottoscrizione e che quindi lo studio legale
Chiomenti non avrebbe potuto assisterci diciamo a tutto
campo, a 360 gradi sulle questioni attinenti a BNL, per
un evidente conflitto di interessi; stante però la
consolidata conoscenza dell’avvocato Gamna con il gruppo
Unipol (io ricordo, arrivo in Unipol il 16 giugno 2003 e
già l’avvocato Gamna lavorava con il gruppo Unipol, era
stato il legale che aveva assistito Unipol
nell’acquisizione delle attività italiane del gruppo
Winterthur) mi dice comunque che è disponibile a
fornirci... chiamiamoli consulenze o pareri spot su
questioni giuridiche di carattere generale. Mi dice:
“Guarda, noi non possiamo assistervi nelle attività BNL,
ma se vogliamo commentare, vogliamo analizzare insieme
specifici argomenti...”, anche perché professionalmente
le questioni erano di una certa importanza; non mi
ricordo situazioni di questa fattispecie da quando ho
iniziato a fare questo tipo di attività. Detto ciò, nei
giorni immediatamente successivi ci si interroga
all’interno di Unipol. Io personalmente e poi anche con
Consorte, Sacchetti e Cimbri, quale studio legale potesse
assisterci, perché ripeto la preoccupazione era molto
forte per le eventuali conseguenze negative sul nostro
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accordo di Banca Assicurazione. Accordo che per Unipol
rivestiva una rilevanza preminente: solo per darvi alcuni
dati che ricordo inserimmo – e poi ci arrivo – nelle
istanze autorizzative alla Banca d’Italia alla fine del
2004, quindi sulla base dei documenti freschi che erano
stati approvati un mese prima dal consiglio di
amministrazione – vado a memoria – BNL aveva raccolto
premi da sola, se non erro, pari al 25 per cento del
totale dei premi raccolti dal gruppo Unipol, in
particolare aveva raccolto il 45 per cento dei premi Vita
prodotti e raccolti dal gruppo Unipol, e aveva ottenuto
un risultato netto, da sola, pari al 15/16 per cento del
risultato netto consolidato di tutto il gruppo. Quindi la
preoccupazione sul futuro di questo accordo di Banca
Assicurazione era molto forte, soprattutto perché questo
accordo di Banca Assicurazione non era stipulato in forma
esclusiva. Non mi chiedete il perché, perché erano
accordi fatti da miei predecessori prima del mio arrivo,
ma analizzando il contratto di Banca Assicurazione, io mi
ricordo di aver segnalato questa pericolosità perché
Banca Nazionale del Lavoro avrebbe potuto tranquillamente
optare per un altro partner banca assicurativo senza
incorrere in nessuna conseguenza di natura contrattuale.
Detto ciò, analizzo sulla base anche delle informazioni a
disposizione, delle varie guide... mi ricordo la Guida
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Monaci e tutte le altre guide che riportano le
classifiche dei migliori studi legali, e la nostra scelta
cade sullo studio Pedersoli, studio milanese riconosciuto
a livello nazionale, studio con il quale io personalmente
e Unipol dal momento in cui io lavoravo in Unipol, quindi
nei due anni precedenti, non aveva mai lavorato. La
scelta cadde sullo studio Pedersoli, mi ricordo, perché
era riconosciuto a livello nazionale la sua esperienza in
materia Corporate, in materia societaria, posto che era
il o uno dei maggiori advisor legali di Banca Intesa. A
questo punto contattiamo lo studio legale Pedersoli e
organizziamo nei giorni successivi (ritengo secondo me il
10 di maggio) un incontro presso gli uffici milanesi
dello studio Pedersoli, alla presenza dell’avvocato Carlo
Pedersoli e di due suoi principali collaboratori... se
non ricordo male, vi era l’avvocato Dubini e l’avvocato
Marini; partecipammo a quella riunione io, il dottor
Cimbri e non so chi altro. Non escludo che ci fossero
anche altre persone. Chiedemmo la disponibilità dello
studio Pedersoli ad assisterci in queste attività che
stavamo seguendo e, ottenuto l’assenso da parte
dell’avvocato Carlo Pedersoli, iniziammo immediatamente a
lavorare in collaborazione con loro. I temi che
affrontammo sin da subito furono, passati i convenevoli,
si iniziò immediatamente a lavorare quel giorno, perché
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il tempo in quel periodo era una variabile non critica,
super critica, e mi venne detto di analizzare anche con
lo studio Pedersoli il tema di questi accordi
parasociali, perché era centrale appunto valutare bene la
posizione delle Assicurazioni Generali. Lavorammo anche
da subito sulla predisposizione, congiuntamente con lo
studio Pedersoli, di una bozza che poi divenne istanza di
autorizzazione alla Banca d’Italia per richiedere
l’autorizzazione al possibile incremento della
partecipazione del gruppo Unipol in Banca Nazionale del
Lavoro al di sopra della soglia rilevante del 5 per
cento. Ricordo che l’autorizzazione venne chiesta il
giorno... ritengo il giorno successivo, perché venne
predisposta quel giorno e poi visionata e poi da me
consegnata all’ingegner Consorte per la firma e per la
raccolta della firma anche dei legali rappresentanti di
Olmo, che era la capogruppo di Unipol in quanto, ai sensi
della normativa secondaria applicabile, questo era il
corretto modus operandi. Ricordo che questa istanza venne
appunto vista con i colleghi dello studio Pedersoli e
presentata alla Banca d’Italia l’indomani. Ricordo anche,
come ho detto, che la richiesta era di ottenere
l’autorizzazione a crescere fino al 9,9. Ipotizzavo da
quello che avevo sentito che fosse connessa alla
possibile acquisizione della quota detenuta da Generali,
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anche perché proprio in quei giorni – non mi ricordo se
proprio quel giorno lì o i giorni immediatamente
successivi – iniziammo a predisporre una quantità
industriale di differenti bozze di accordi contrattuali:
vuoi promesse irrevocabili di acquisto, vuoi promesse
irrevocabili di vendita, vuoi contratti di opzione e di
acquisto, vuoi vendita a termine, in modo da poter
consentire ai miei superiori di disporre degli impianti
contrattuali necessari, se del caso, a finalizzare
l’operazione di acquisto della quota delle Assicurazioni
Generali. E mi ricordo proprio che nella autorizzazione
dell’11 maggio si comunicò ufficialmente a Banca d’Italia
che le motivazioni per l’acquisizione di questa quota per
l’incremento della partecipazione sino al 9,9 (perché
qualora avessimo voluto, sarebbe stata necessaria una
ulteriore autorizzazione, perché ad ogni oltrepasso di
soglia è necessaria una autorizzazione). Ricordo che le
motivazioni che vennero inserite in codesta istanza
informavano l’autorità di vigilanza dell’intenzione di
Unipol di acquisire, di incrementare la propria
partecipazione in BNL a tutela dell’investimento
effettuato in BNL Vita e dell’accordo di Banca
Assicurazione in essere. Mi ricordo che vennero altresì
riportati per evidenziare la rilevanza strategica di BNL
Vita per il gruppo Unipol i numeri che vi ho citato
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poc’anzi, ottenuti da BNL Vita alla fine del 2004.
Diciamo questo intorno all’11 di maggio.
P.M. (Dott. Orsi) – Questi incontri con l’avvocato Pedersoli
ai quali partecipa l’avvocato Pedersoli e due suoi
collaboratori, e poi Lei e Cimbri. Consorte partecipa a
queste riunioni?
TESTE GIAY – Questo... allora, non mi ricordo se proprio la
riunione del 10... perché la riunione del 10 si tenne a
Milano, presso gli studi dell’avvocato Pedersoli, e lì
onestamente non mi ricordo se ci fosse anche l’ingegner
Consorte. Se non c’era lì, partecipò al primo successivo
incontro che lo studio Pedersoli fece con noi a Bologna,
perché ovviamente si trattava di un’assistenza di natura
straordinaria, pregnante, e quindi era corretto che
l’amministratore delegato del gruppo conoscesse
direttamente l’advisor che era stato scelto.
P.M. (Dott. Orsi) – Sì. Fermo restando questo dato temporale,
cioè l’incontro dell’11 o del 10...
TESTE GIAY – Del 10.
P.M. (Dott. Orsi) – Del 10, 11 o 12, Lei nelle sue
dichiarazioni a suo tempo ha parlato del 10/11/12, cioè
il 10 l’incontro con Pedersoli, l’11 o 12 l’inoltro
dell’istanza a Banca d’Italia.
TESTE GIAY – Come ho detto prima: il 10 mi ricordo proprio
questo fatto, il 10 di maggio ci fu l’incontro con
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Pedersoli perché, come ho detto, dopo i convenevoli si
iniziò immediatamente a lavorare e il pomeriggio del 10
si esaminò insieme allo studio Pedersoli la bozza di
istanza alla Banca d’Italia, che venne presentata l’11.
P.M. (Dott. Orsi) – Okay. La motivazione dell’aumento, della
richiesta di aumento nel capitale di BNL, la richiesta
fatta alla Banca d’Italia, la motivazione da chi portata
in questo lavoro collaborativo, diciamo, tra Lei, Cimbri
e lo studio Pedersoli?
TESTE GIAY – No, sulla motivazione non fu nostra la
motivazione, venne inserita dai miei responsabili.
Ricordo venne inserita proprio dal signor Consorte.
P.M. (Dott. Orsi) – Da Consorte?
TESTE GIAY – Sì, sì. Cioè per quanto mi riguarda, la
predisposizione di un’istanza che è un’istanza
articolata, per quanto era di mia competenza, l’attività
si fermava alla predisposizione delle informazioni di
natura societaria, dopodiché avevamo inserito
materialmente la motivazione che ci era stata fornita
dal... adesso faccio fatica a ricordarmi se me lo disse
Consorte o me lo disse Cimbri. Me lo dissero i miei
responsabili.
P.M. (Dott. Orsi) – Ho capito. Altra cosa: quando Lei a
maggio, in questa fase a cavallo tra il 10 e l’11, il 12,
si occupa di questa redazione della istanza alla Banca
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d’Italia, ha già sentito parlare di Guido Roberto Vitale,
del consulente Guido Roberto Vitale?
TESTE GIAY – No.
P.M. (Dott. Orsi) – Non ne sa nulla?
TESTE GIAY – Ci arrivavo. Io personalmente...
P.M. (Dott. Orsi) – Precedo la sua cronologia, che vedo
assolutamente perfetta, cioè molto ben scansionata;
quando per la prima volta Lei sente parlare di Vitale in
questa vicenda?
TESTE GIAY – Vado a memoria; lo colloco... dunque, se non
ricordo male, il 16 di maggio vado con l’ingegner
Consorte e il signor Cimbri dal professor Galgano, e poi
spiego il perché. Se non ricordo male, o il 16 pomeriggio
o il 17 mattina...
P.M. (Dott. Orsi) – Basta, ho capito.
TESTE GIAY – Ecco, in quel periodo lì.
P.M. (Dott. Orsi) – Non turberò l’excursus che Lei sta
facendo, riprendiamo la strada dalla presentazione
dell’istanza a Banca d’Italia. Un’ultima ancora: Lei ha
saputo, ha partecipato o ha saputo di incontri di
esponenti di Unipol con esponenti di Banca d’Italia,
prima del 10 maggio?
TESTE GIAY – L’unica cosa che ho saputo, ma questo l’ho saputo
successivamente, non mi ricordo quando, è che penso
all’intorno della fine aprile, venne presentata
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all’attenzione di Banca d’Italia quell’ipotesi di
progetto, che secondo me lasciava – permettetemi – il
tempo che trovava e questo lo dissi molto chiaramente,
perché non vedevo una possibilità concreta di...
P.M. (Dott. Orsi) – Scusi, scusi. Prima però di criticare,
identifichiamo il documento. Stiamo parlando di un
documento...?
TESTE GIAY – Ecco, il documento era il progetto di fusione di
Unipol Banca e BNL, quello che ho citato poc’anzi, per il
quale a metà di aprile mi venne chiesto di analizzare il
tema dell’esenzione.
P.M. (Dott. Orsi) – E Lei sa che di questo argomento chi di
Unipol parlò con Banca d’Italia?
TESTE GIAY – Questo non me lo ricordo. Venni a sapere che
qualche dirigente apicale – non le so dire chi – aveva
poi presentato questo documento. Non volevo assolutamente
criticare il lavoro di altri, ci mancherebbe! Io volevo
solo dire che quando mi dissero che era stato presentato
a Banca d’Italia – lo colloco a fine aprile – chiesi
quali erano state le reazioni, proprio perché io lo
ritenevo difficilmente attuabile.
P.M. (Dott. Orsi) – A chi lo chiese?
TESTE GIAY – Con chi ne parlai non mi ricordo, se era Cimbri o
direttamente Consorte.
P.M. (Dott. Orsi) – Quindi per concludere su questo punto, Lei
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fino al 10/11 maggio, quando concorre alla redazione di
questa istanza a Banca d’Italia, Lei non sa né di
incontri di esponenti Unipol con Banca d’Italia, né
dell’esistenza del consulente Vitale?
TESTE GIAY – Guardi, per quel che mi ricordo, ripeto, io
personalmente incontro gli esponenti dello studio Vitale,
perché li incontrai – se non ricordo male -adesso dare
una scansione temporale... in alcuni casi ci sono degli
elementi oggettivi che mi aiutano a ricordare la
collocazione temporale, in altri casi... Ritengo comunque
nell’intorno, guardi, del 16 di maggio incontrai a
Milano...
P.M. (Dott. Orsi) – Quindi, scusi, in un momento successivo a
quello fino al quale adesso Lei è arrivato?
TESTE GIAY – Sì.
P.M. (Dott. Orsi) – Riprenda la sua strada, quindi.
TESTE GIAY – Sì. Per quanto mi ricordo, fino all’11 di maggio
non vi erano stati incontri miei con esponenti dello
studio Vitale. Non posso escludere...
P.M. (Dott. Orsi) – Era questo il punto di fatto che volevo
fosse chiarito. Tornando invece a quello che Lei aveva
introdotto, cioè che questo progetto le sembrava poco
praticabile, questo documento di fine aprile di cui Lei
ha parlato prima, ha una data, si può individuarlo questo
documento a cui Lei ha fatto riferimento?
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TESTE GIAY – Beh, se non ricordo male, è un documento proprio
che dice “Progetto di fusione Unipol Banca BNL”, questo è
quello che io mi ricordo.
P.M. (Dott. Orsi) – È farina del sacco di chi questo
documento?
TESTE GIAY – Come le ho detto prima, e lo ripeto, fu un
documento predisposto totalmente – per quanto ne so io –
all’interno di Unipol e parteciparono alla redazione di
questo documento il dottor Cimbri, ritengo anche la
responsabile della funzione Partecipazioni Stefania
Guizzardi, e non so chi altri.
P.M. (Dott. Orsi) – D’accordo. Torniamo quindi al punto che
Lei ha lasciato. Riprendiamo dall’11 maggio.
TESTE GIAY – Viene presentata l’istanza, dopodiché il passo
successivo perché si avvicinava peraltro anche
l’assemblea in seconda convocazione di BNL Vita, che
ricordo era prevista per...
P.M. (Dott. Orsi) – Di BNL forse, o di BNL Vita?
TESTE GIAY – Mi scusi, di BNL. Che era prevista per il 21 di
maggio. Mi ricordo che il 16 maggio, questo me lo ricordo
anche per la data del parere che poi il professor Galgano
ci ha rilasciato, ci fu un incontro a Bologna presso lo
studio del professor Galgano con l’ingegner Consorte e il
dottor Cimbri e, diciamo, venne illustrata la situazione
e venne richiesto al professor Galgano di fornirci un suo
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parere in merito alle conseguenze o meglio ai diritti che
potevano derivare in capo a Generali per effetto della
promozione dell’offerta pubblica di scambio da parte del
BBVA, senza il rispetto delle condizioni previste
dall’accordo parasociale. Cioè quello che a noi
interessava capire era se Generali poteva o meno vendere
liberamente, dopodiché sarebbe stata una questione di
volontà, di prezzo e di accordo contrattuale, ma quello
che ci interessava – e questo serviva ai miei vertici
nell’ambito dei contatti che c’erano o ci dovevano essere
con Generali – cioè si voleva capire giuridicamente qual
era la posizione delle Assicurazioni Generali. Mi ricordo
che mi venne detto: “Vogliamo sentire anche il professor
Galgano (uno dei principali esperti italiani in materia
societaria) perché vogliamo evitare qualsiasi tipo di
alibi alle Assicurazioni Generali”. Quindi ci venne
rilasciato quel parere, che ricordo... mi sembra il 17
maggio, poi integrato il 19 di maggio; in quella
occasione si chiese al professor Galgano anche le
modalità per la più corretta partecipazione di Unipol
alla assemblea di BNL del 21 di maggio. E mi ricordo che
proprio in quella occasione, mi sembra che venne detto,
proprio venne illustrata, venne informato il professor
Galgano del fatto che l’11 di maggio era stata presentata
l’istanza alla Banca d’Italia, ma in quella occasione il
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2040
signor Consorte disse: “Unipol non acquisterà, anche se
autorizzato...”. Ora non mi ricordo quando arrivò questa
autorizzazione di Banca d’Italia, ma a prescindere da
questa data mi ricordo che il signor Consorte disse:
“Unipol non comprerà alcuna azione prima della assemblea
del 21 di maggio, per non interferire con la corretta
prosecuzione dei lavori assembleari”. E col professor
Galgano mi ricordo che si esaminò anche la possibilità di
fare – questo lo vedemmo anche con lo studio Pedersoli –
la possibilità di fare una dichiarazione di voto (cosa
peraltro atipica, ripeto, per istituzioni finanziarie del
genere di Unipol Assicurazioni) una dichiarazione di voto
in sede assembleare. Cioè si era esaminata la possibilità
di effettuare una dichiarazione di voto ovverossia di
qualificare il voto che Unipol avrebbe esercitato in
occasione dell’assemblea del 21 di maggio. Appunto penso
il giorno precedente, il mattino precedente, il 20 di
maggio ricevetti la delega a rappresentare Unipol
all’assemblea di sabato 21 maggio, ricevetti anche
dall’ingegner Consorte le indicazioni di voto; vado a
memoria, mi venne indicato – e mi comportai ovviamente di
conseguenza – mi venne detto di votare a favore
dell’approvazione del progetto di bilancio nonostante il
risultato negativo da anni che caratterizzava BNL e mi
ricordo che espressi questa approvazione senza
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2041
qualificazione, nonostante che durante l’assemblea prima
il presidente Abete e poi il presidente del collegio
sindacale professor Ditanno illustrarono all’adunanza in
maniera analitica i risultati dell’ispezione della Banca
d’Italia, che aveva riguardato (ispezione ritengo
generale) che aveva riguardato BNL nei mesi precedenti,
da cui emergevano serie critiche all’assetto sia di
Governance (mi ricordo che mi colpì un fatto: venne detto
che il sistema informativo di BNL era considerato
obsoleto rispetto alle necessità della banca). Detto ciò,
approvai il bilancio di esercizio, mi venne detto di
votare a favore della lista... ricordo che c’era
all’ordine del giorno la nomina del consiglio di
amministrazione e la nomina del collegio sindacale, e per
questi due mi venne detto di votare a favore della lista
presentata dal Contropatto e mi venne anche, diciamo,
giustificata questa indicazione dicendomi “Non possiamo
votare a favore della lista presentata dal Patto, perché
qualora la lista presentata dal Patto – come poi in
realtà è avvenuto – si fosse rivelata quella vincente e
quindi avesse assunto la maggioranza dei consiglieri...
vado a memoria, mi pare fossero 8 per la lista vincente e
6 per la seconda e una per la terza, perché vi erano tre
liste. La terza era appunto quella presentata da Monte
dei Paschi e Banca Popolare di Vicenza. Mi ricordo che
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2042
fu, se non erro, il professor Fabrizi di Monte Paschi,
che conoscevo personalmente perché è anche consigliere di
amministrazione di Unipol Assicurazioni. Detto ciò, mi
venne detto di votare a favore della lista presentata dal
Contropatto proprio per questi motivi, ovverossia non
potevamo favorire un nostro diretto concorrente, c’era la
preoccupazione all’interno di Unipol (questo mi era stato
esplicitato dall’ingegner Consorte) che Generali stesse
attendendo, stesse vedendo se vi era la possibilità, a
seguito di questa offerta pubblica di scambio e viste le
consolidate relazioni che esistevano tra il BBVA e
Generali, di ritornare ad essere il partner banca
assicurativo di BNL. Mi ricordo poi che vi erano altre
due delibere, mi pare quelle relative ai compensi su cui
mi astenni, e invece mi ricordo che votai contro alla
delibera relativa all’acquisto delle azioni proprie.
Questo è, diciamo, quanto riguarda l’assemblea di BNL. Mi
ricordo che l’assemblea fu di sabato; la settimana
successiva io proseguii la mia attività di analisi delle
varie situazioni riguardanti BNL. Iniziammo anche a
studiare sotto il profilo giuridico, ricordo, le varie
possibilità previste dal Testo Unico della finanza in
merito alle offerte pubbliche, ovverossia iniziai a
studiare – sempre con l’ausilio dei consulenti – le varie
possibilità che la normativa consentiva in materia di
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2043
offerta pubblica, vedasi le offerte pubbliche di acquisto
obbligatoria, preventiva e concorrente. Nel prosieguo di
quei giorni, mi viene anche chiesto di esaminare sempre
dal punto di vista legale la possibilità di effettuare
operazioni di tipo offerte pubbliche, in collaborazione
con altri soggetti (mi ricordo che, tenuto conto delle
informazioni che avevo recepito avendo a mano il verbale
dell’assemblea ordinaria di BNL che mi consentiva di
avere una posizione aggiornata dei soci della banca,
perché in precedenza avevo esclusivamente l’elenco dei
soggetti superiori al 2 per cento, perché pubblicati sul
sito della commissione) iniziai ad esaminare i vari
aspetti dei singoli azionisti di BNL. Mi ricordo che
esaminai in particolare una posizione, che era la
posizione dell’ingegner Caltagirone, stante lo standing e
diciamo la leadership che lo stesso aveva nell’ambito del
Contropatto. Questa attività prosegue, volendo
collocare... adesso non ho riferimenti temporali, ma
direi che prosegue nel corso del mese di giugno. Nel
corso del mese di giugno partecipo poi a una riunione,
ritengo fosse il 28 di giugno, sì, giorno prima di San
Pietro e Paolo. Partecipai a una riunione presso gli
uffici milanesi degli advisor legali del BBVA, lo studio
Ugo e Nunziante; in quella riunione erano presenti
l’avvocato Giosciua (fonetico), che era il legale che
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2044
assisteva direttamente il BBVA, me lo ricordo perché era
anche colui che rappresentava il BBVA nell’assemblea dei
soci di BNL del 21 maggio, un suo collaboratore; vi erano
tre dipendenti del BBVA, il primo Gonzalo Toraño, se non
ricordo male, il direttore... mi sembra si fosse
qualificato Espansione Territoriale, ma diciamo un
soggetto, diciamo all’interno del BBVA si occupava della
espansione internazionale, ecco, non territoriale del
BBVA. Vi era il CfO di BBVA Manuel Cid Gonzalez e il
direttore legale del Banco di Bilbao, il cui cognome è
difficile da ricordare, Arbiz o qualcosa. Comunque poi ci
siamo conosciuti ed era diciamo il responsabile legale
del Banco di Bilbao. Questa riunione che faceva seguito
ad una prima riunione che si era tenuta la settimana
precedente, a cui io non avevo partecipato, aveva ad
oggetto la... diciamo, vi era una trattativa... la
verifica della fattibilità, più che una trattativa, vi
era una verifica congiunta della possibilità di
addivenire ad un accordo tra Unipol e BBVA che era nata
(questo me lo disse proprio l’ingegner Consorte)
successivamente all’incontro che – vado a memoria – verso
metà giugno gli esponenti del BBVA avevano richiesto a
Consorte e Sacchetti, dopo che Unipol aveva comunicato al
mercato di detenere il 9 o 9 e qualcosa per cento di BNL.
Solo in quel momento, mai prima, cioè mai nei due mesi
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2045
precedenti il Banco Bilbao nonostante Unipol fosse il
partner industriale direi senza problemi e presunzione,
il più importante partner industriale di BNL, mai nei due
mesi precedenti il BBVA aveva contattato a quanto mi
risulta esponenti di Unipol. Questo contatto avviene,
guarda caso, verso la metà di giugno; se non ricordo
male, vi è un incontro (me lo ricordo questo perché
diffondemmo anche un comunicato stampa a questo
proposito), vi fu un incontro a Roma tra, non so chi,
esponenti di vertice del Banco Bilbao e Consorte e
Sacchetti dove non conosco nel dettaglio di cosa avessero
parlato, ma quello che so è che dopo questo incontro vi è
un primo incontro alla presenza dei legali – io non ero
presente, ma era presente l’avvocato Pedersoli come
advisor legale di Unipol – un primo incontro penso anche
questo a Milano, con gli esponenti del BBVA, a cui fa
seguito l’incontro del 28 giugno. L’incontro del 28 di
giugno è un incontro come ho visto molte volte in altre
trattative che sono state fatte con altri gruppi
finanziari, condotto nella massima tranquillità salvo in
un momento, perché si trattava di questi aspetti: da un
lato BBVA richiedeva l’impegno di Unipol ad aderire con
le azioni dalla stessa detenute all’offerta pubblica di
scambio; Unipol come contropartita di questo impegno
richiedeva alcune cose ritenute essenziali, ovverossia
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2046
l’acquisto del 51, cioè di un ulteriore 1 per cento della
partecipazione BNL Vita (questa volta è BNL Vita). Perché
questo? Questo si era nella fase di... mi sembra proprio
già a far data dal 31 dicembre 2005, vado a memoria... di
ingresso della nuova normativa contabile, l’applicazione
dei principi internazionali in materia di redazione del
bilancio consolidato, le compagnie assicurative – apro un
inciso – continuano a fare bilancio individuale secondo i
principi italiani, ma quello consolidato secondo i
principi internazionali, e questo si rendeva necessario
per poter consolidare integralmente i risultati di BNL
Vita all’interno del gruppo Unipol. Se non ci fosse stato
questo passaggio, penso che dal bilancio adesso...
ricordo 2006, ci sarebbe stato un consolidamento
proporzionale con un impatto significativo sui conti di
Unipol. Questa era la prima cosa. La seconda cosa che
veniva richiesta era la definizione e sottoscrizione di
un accordo di natura pluriennale in esclusiva, in questo
caso, per la distribuzione di prodotti assicurativi per
il tramite di BNL (cosa che al momento, come ho detto
prima, non c’era); la terza cosa che veniva richiesta era
la presenza di un esponente, rappresentante di Unipol
all’interno del consiglio di amministrazione di Banca
Nazionale del Lavoro, come abbiamo oggi, e che non solo
doveva partecipare alle riunioni del consiglio di
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2047
amministrazione ma doveva anche partecipare alle riunioni
del comitato esecutivo, quindi doveva essere uno dei
consiglieri nominati all’interno del comitato esecutivo e
avrebbe dovuto partecipare a tutte le riunioni che
avessero, anche di comitati consiliari, che avessero
avuto ad oggetto la distribuzione... decisioni
riguardanti la distribuzione di prodotti assicurativo
finanziari. Queste, diciamo, erano le due richieste. Mi
ricordo, perché fu una situazione un po’ straordinaria,
che a un certo punto della trattativa – questo incontro
era iniziato il mattino del 28 giugno, io arrivo da
Bologna penso nel primo pomeriggio. C’era con me già lì
presente il signor Sacchetti. Il CFO del BBVA pretende,
introduce come elemento di trattativa di condizionare il
rilascio di queste richieste contrattuali al fatto che il
Banco Bilbao Vizcaya ottenesse la maggioranza assoluta
del capitale di BNL al termine dell’offerta pubblica di
scambio. A quel punto, me lo ricordo perché fu penso la
prima volta che lo vidi, il signor Sacchetti si alzò in
maniera abbastanza decisa dalla riunione e disse: “La
trattativa è finita, non vi sono le condizioni per
proseguire” utilizzò il termine “Non possiamo perdere
tempo su queste cose, arrivederci e grazie”. Abbandonò la
sala, poi venne richiamato e si riprese a trattare e il
Cid - il CFO del BBVA, diciamo - tornò sulle sue
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2048
posizioni. Durante la trattativa fu, se ricordo bene,
l’avvocato Giosciua a segnalare un tema: l’avvocato
Giosciua disse ai suoi assistiti, segnalò un tema. Disse:
“Fate attenzione, perché il raggiungimento di questo
accordo (che noi richiedevamo avvenisse per iscritto e
comunicato immediatamente al mercato, ne andava anche
della reputazione di Unipol) deve essere valutato
attentamente, perché potrebbe essere vuoi
strumentalmente, vuoi a ragione utilizzato per attaccare
il BBVA per la presunta o asserita violazione delle
disposizioni sempre del Testo Unico della finanza in
materia di parità di trattamento degli azionisti in sede
di offerta pubblica”, perché se ricordo bene a quel tempo
già era in corso... sicuramente BBVA aveva già ottenuto
l’approvazione da Consob del documento di offerta, e
quindi aveva già fatto il deposito del documento. Mi
sembra che fosse già addirittura iniziato – però non ne
sono sicuro – il periodo di offerta, ma in ogni caso a
prescindere dall’inizio o meno del periodo di offerta il
BBVA, in quanto soggetto promotore di un’offerta pubblica
di scambio, era tenuto al rispetto del principio della
parità di trattamento degli azionisti. Pertanto questo
preoccupò il BBVA, dissero gli esponenti del BBVA non
possiamo correre – e ne avevano ben donde – correre
questo rischio, dobbiamo ottenere la tranquillità che
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2049
questo accordo non violi, non contenga disposizioni che
violano questa parità di trattamento degli azionisti. A
quel punto si condivise la necessità, stante i tempi
perché... voglio solo segnalare una questione: per Unipol
in quei giorni il tempo era non più critico, era un
elemento essenziale. Perché? Eravamo al 28 di giugno, il
22 di luglio chiudeva il periodo di adesione all’offerta
di scambio del BBVA. Il 22 di luglio era il termine
ultimo entro il quale Unipol doveva assumere le
decisioni. Ricordo che al tempo, come comunicato al
mercato, il 20 di giugno Unipol esaminava tre differenti
ipotesi: l’ipotesi di addivenire ad un accordo con cui si
stava trattando col BBVA, la fattibilità di un’offerta
pubblica di acquisto su BNL e la way out, la via di
uscita finale, di certo la meno preferibile, era quella
dell’adesione sic et simpliciter all’offerta pubblica di
scambio del BBVA, ma questo doveva essere fatto
necessariamente entro il 22 di luglio. Detto ciò, emerge
la necessità, l’opportunità condivisa dalle due parti –
questo me lo ricordo bene – di sottoporre la questione
immediatamente alla Consob. Mi ricordo che venne
contattato, se non ricordo male, Sacchetti contattò
addirittura Consorte per chiedergli la disponibilità già
l’indomani di andare in Consob, di vedere la Consob.
Questo è quanto mi ricordo. Dopodiché dopo il 28, il
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2050
giorno 30 mi reco a Roma presso gli uffici dello studio
legale Gianni Origoni Grippo & Partner, questo perché?
Perché l’avvocato Gianni al tempo era l’advisor legale
dell’ingegner Caltagirone. In quella giornata mi ricordo
si tenne un incontro, successivo a quello del 28 di
giugno, tra nostri rappresentanti... penso fosse proprio
l’avvocato Marini dello studio Pedersoli, e un
rappresentante, penso il collaboratore dell’avvocato
Giusciua, non c’era se ricordo bene lui. Si incontrarono
presso gli studi romani di Ughi e Nunziante per esaminare
gli aspetti giuridici e legali del contratto, diciamo
delle bozze che nei giorni erano passate tra i vari
advisor dell’accordo che doveva essere – qualora
raggiunto un compromesso accettabile da ambo le parti –
con il Banco Bilbao Vizcaya. Mi ricordo che il mandato,
l’incarico dell’avvocato Marini era quello di verificare
la congruità sotto il profilo legale di questo contratto,
cosa che avviene perché in quel contratto veniva inserita
– cosa che, se non ricordo male, non era avvenuta nelle
bozze precedenti – la condizione mi pare risolutiva di
questo accordo, qualora Consob avesse espresso anche solo
verbalmente un... diciamo delle perplessità, delle
contrarietà sempre in relazione al principio della parità
di trattamento degli azionisti. Mi ricordo che l’avvocato
Marini giunse nel tardo pomeriggio, ci raggiunse presso
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2051
lo studio dell’avvocato Gianni, consegnò... non mi
ricordo se lo consegnò materialmente o ci informò a me,
all’ingegner Consorte, il signor Sacchetti... mi pare di
ricordare ci fosse anche lui... del contenuto e degli
aspetti legali del contratto, ma a quel punto il signor
Consorte vide che nella bozza contrattuale presentata dal
Banco Bilbao Vizcaya non vi erano tre delle richieste
ritenute essenziali, ovverossia (e mi ero dimenticato di
dirlo prima) non si prevedeva la presenza di un membro di
Unipol all’interno del consiglio di amministrazione BNL.
Io mi ricordo di aver sentito più volte nei mesi, ma
relativamente anche ad altre operazioni, che per
l’ingegner Consorte condiviso dal signor Sacchetti la
presenza di un rappresentante assicurativo nel consiglio
di amministrazione della Banca accompagnata da una
partecipazione nella banca stessa, costituiva uno degli
elementi più importanti per dare stabilità all’accordo, e
anche per poter diciamo affrontare in prima sede gli
aspetti relativi agli accordi di Banca Assicurazione.
Quindi mi ricordo che mancava appunto la previsione di
Governance che noi avevamo richiesto; mancava... no, era
stata inserita una maggioranza qualificata, che era una
novità, ma in primis non era prevista l’acquisizione da
parte di Unipol del controllo di Artigiancassa, che era
una banca specialistica – permettetemi di definirla così
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2052
– che operava per il tramite delle confederazioni degli
artigiani, che era una delle richieste avanzata da Unipol
perché questo avrebbe consentito a Unipol, oltre a
blindare l’accordo di Banca Assicurazione, di crescere
nel campo bancario attraverso l’acquisizione del
controllo di un istituto che aveva come riferimento un
mondo, quello degli artigiani, che storicamente è vicino
a Unipol. Mi ricordo che questo... lo disse Consorte in
quella fattispecie: “Ecco che hanno tolto queste
cose...”. Premetto una cosa: il giorno 28 di giugno era
stato richiesto dal BBVA, quando l’avvocato Giosciua
aveva segnalato la possibile problematica relativa al
principio di parità di trattamento degli azionisti, ci
venne proposta – cosa che non fu accettata, fu rigettata
immediatamente – la conclusione di un cosiddetto
gentlemen agreement, cioè ci venne detto: “Non stipuliamo
un bel niente, facciamo un gentlemen agreement da sancire
(mi ricordo, questo venne detto non so da chi del BBVA)
con una stretta di mano da fare a Madrid con
l’amministratore”, un tal Gonzalez, se ricordo bene. Al
che il signor Sacchetti disse: “Per la carità, gentlemen
lo siamo tutti, ma non possiamo accettare una proposta di
questo genere”. Quindi tornando al 30 di giugno, vedendo
che mancavano queste cose, vedendo che non erano state
accettate queste richieste (non so poi se fosse
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2053
intenzione o meno, questo non mi è dato saperlo, per
Artigiancassa di addivenire a accordi a latere); Consorte
disse: “Qui ci stanno facendo perdere tempo, la tattica è
dilatoria, ci portano al più possibile vicino al 22
luglio per precluderci ogni possibilità di alternativa.
Basta, non ci sono le condizioni per proseguire in
maniera fattiva e positiva questa trattativa” e mi diede
mandato assieme all’avvocato Marini, all’avvocato Dubini
e... mi pare ci fosse anche lui, l’avvocato Pedersoli, di
predisporre una seconda istanza alla Banca d’Italia per
chiedere l’autorizzazione a superare la soglia del 10 per
cento e ad arrivare sino al 14,99. Questa la preparammo
lì, presso gli uffici dell’avvocato Gianni...
P.M. (Dott. Orsi) – Ecco, scusi un attimo, non l’ho interrotta
prima perché sembrava pedante. Lei a suo tempo ha detto
che la riunione del 30 giugno si sarebbe tenuta presso la
sede romana degli advisor di Bilbao.
TESTE GIAY – Ho precisato. La riunione tra l’avvocato Marini e
il collaboratore dell’avvocato Giosciua, avente ad
oggetto diciamo l’esame degli aspetti legali dell’accordo
col BBVA, si tenne presso gli uffici romani dello studio
Ughi e Nunziante. Noi stavamo, io personalmente ero
presso gli uffici romani dell’avvocato Gianni per...
P.M. (Dott. Orsi) – Lo stesso giorno 30 giugno?
TESTE GIAY – Il 30 giugno.
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2054
P.M. (Dott. Orsi) – Okay, perché a suo tempo questa
differenziazione non è sembrata così chiara. Va bene,
d’accordo.
TESTE GIAY – No, no, guardi, su questo... me lo ricordo
benissimo, per quale motivo? Perché fu lì che preparammo
di tutta fretta la istanza per salire al 14,99. Mi
ricordo ci lavorai la sera, fu finita alle 9, alle 10 di
sera e venne firmata lì da, se ricordo bene, Consorte per
Unipol e Stefanini per Olmo, perché a un certo punto vidi
anche l’arrivo... non le so dire quando e il motivo, ma a
un certo punto vidi arrivare lì presso l’ufficio che ci
era stato assegnato presso lo studio dell’avvocato Gianni
della presenza di Stefanini e di Galanti, che ai tempi
erano rispettivamente presidente e vicepresidente di
Olmo. Ricordo che questa istanza venne da me presentata,
se non ricordo male venne anticipata alla Banca d’Italia
alle 10 di sera del 30 di giugno, e depositata come
normativamente previsto presso la sede territoriale
romana competente di Banca d’Italia da me la mattina del
1° di luglio. Dopodiché mi ricordo che, tornato dalla
consegna di questa istanza - e preciso una cosa: questa
istanza nelle motivazioni si differenziava da quella
presentata l’11 di maggio, in quanto oltre, se ricordo
bene, oltre a prevedere come motivazione di incremento
della partecipazione, la tutela dell’investimento
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2055
effettuato in BNL Vita, si diceva per la prima volta
anche l’intenzione di Unipol di crescere nell’ambito
della compagine sociale di BNL per poter rivestire un
ruolo tenuto conto dell’evoluzione degli assetti
societari che erano in corso. Mi ricordo di questa
motivazione che mi venne data proprio in sede di
predisposizione, che mi colpì perché vi era questa
differenziazione di motivazione rispetto alla precedente,
perché... per quale motivo mi colpì? Perché presi quella
dell’11 di maggio come base per realizzare quella...
P.M. (Dott. Orsi) – Le venne data da chi?
TESTE GIAY – Sempre da Consorte. Dicevo: il 1° di luglio, dopo
la consegna di questa istanza, torno presso gli uffici
dell’avvocato Gianni, dove partecipo in qualità diciamo
di uditore, assisto ecco ad una riunione tra l’avvocato
Gianni, il signor Sacchetti, il signor Cimbri e
l’avvocato Pedersoli, riunione che aveva come oggetto la
verifica della possibilità di addivenire ad un accordo
con l’ingegner Caltagirone – perché l’avvocato Gianni era
l’advisor legale dell’ingegner Caltagirone e non so chi
altri azionisti di BNL - per verificare la possibilità
che questi signori conferissero le azioni da loro
detenute in BNL in una Newco appositamente creata, la
quale avrebbe dovuto promuovere un’offerta pubblica di
acquisto insieme a Unipol Assicurazioni. Unipol
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Assicurazioni avrebbe però sostenuto... diciamo meglio,
la Newco e Unipol avrebbero stipulato un accordo
parasociale e sulla base di questo accordo parasociale
sarebbe scattata la necessità di promuovere un’offerta
pubblica di acquisto che sarebbe stata lanciata
congiuntamente, ma della quale Unipol avrebbe sopportato
i costi economico e finanziari. Ricordo che in quei
giorni, proprio nei giorni di fine giugno, iniziammo
anche a lavorare proprio su uno schema, uno scheletro di
documento di offerta, insieme all’avvocato Spangaro
sempre dello studio Pedersoli, che serviva come base di
lavoro, era uno scheletro di documento di offerta come
viene fatto normalmente in tutte le altre operazioni che
facciamo, che costituisce la base dove vengono inserite
tutte le informazioni richieste dalla normativa
applicabile e che serve come base per essere inviata alle
varie direzioni competenti per recepire le informazioni
necessarie – contabile, economico finanziarie e altre –
che devono essere inserite in questo documento. E mi
ricordo che una versione del 1° di luglio, ricevuta
proprio dall’avvocato Spangaro, prevedeva proprio questo
scheletro la presenza di Unipol e di questa Newco. Al
termine di questo incontro - vado a memoria, se non
ricordo male era o giovedì o venerdì il 1° di luglio, non
mi ricordo esattamente - ma tornammo immediatamente a
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2057
Bologna, non molto soddisfatti dell’andamento della
riunione, perché le richieste che venivano avanzate
dall’ingegner Caltagirone per partecipare a questo
progetto industriale e strategico insieme ad Unipol erano
considerate abbastanza pesanti e non accettabili. Mi
ricordo che veniva avanzata la richiesta della presidenza
di BNL per un novennio; veniva richiesta la delega in
campo immobiliare, venivano richieste maggioranze
qualificate anche a livello diciamo di patto parasociale.
Presumo, ora faccio fatica a ricordarlo con esattezza,
che lo schema dell’accordo parasociale che doveva
avvenire tra la Newco e Unipol dovesse replicare
l’accordo parasociale in essere tra i membri del
Contropatto. Comunque ritorno a Bologna, lavoriamo quel
weekend e - sempre a memoria, spero di non sbagliarmi –
il 4 di luglio, che se non erro era lunedì, invio
all’avvocato Gianni la versione per noi definitiva delle
proposte di governance e di accordo parasociale che
dovevano regolare questa compartecipazione al progetto di
Unipol. Questo, se non ricordo male, avviene proprio il 4
mattina. Il 4 pomeriggio l’ingegner Consorte mi comunica
che questa nostra proposta, mi sembra fosse il 4
pomeriggio... sì. Mi comunica che l’ingegner Caltagirone
non ritiene accettabili le proposte, quindi non vi sono
le condizioni per proseguire su questa strada; allora mi
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viene detto di studiare da un punto di vista diciamo
contrattuale un’operazione che preveda l’acquisizione da
parte di Unipol delle quote detenute dal Contropatto. Mi
ricordo che mi venne detto: “Verifica e redigi le
bozze...”. Preciso una cosa: in quei giorni venivano
redatte decine di bozze di accordi contrattuali, perché
era necessario mettere a disposizione dei vertici le
bozze di documentazione, tenuto conto della ristrettezza
del tempo a disposizione, le bozze di contratti. Cioè si
lavorava sempre preventivamente e non successivamente.
Inizio il giorno 4 con gli advisor legali a studiare
questa ipotesi, che mi ricordo illustro a Consorte il...
non so se la sera stessa o il giorno successivo... penso
il giorno successivo noi avevamo previsto, posto che
c’era un problema: Unipol non avendo l’autorizzazione ad
acquisire... dunque il 30 di giugno non ce l’aveva
ancora. Non aveva comunque l’autorizzazione per superare
il 15 per cento, perché l’autorizzazione che avevamo
presentato era sino al 14,99 quindi dicemmo: “Guardate,
Unipol da un punto di vista normativo non può
oltrepassare questa soglia, pertanto se Unipol vuole
comprare lei le quote detenute dal Contropatto, deve
condizionare questa acquisizione all’ottenimento
dell’autorizzazione della Banca d’Italia”. Ovverossia si
sarebbe dovuto fare un contratto di acquisto
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condizionato, sospensivamente condizionato
all’ottenimento dell’autorizzazione della Banca d’Italia.
Mi ricordo che l’ingegner Consorte mi disse che era una
proposta non perseguibile, mi disse che non poteva
neanche proporla perché gli immobiliaristi non
l’avrebbero accettato. Io gli dissi: “Guarda che non ci
sono le condizioni per ottenere l’autorizzazione prima
del 22 di luglio, perché non c’erano neanche le
condizioni per predisporre... attenzione, perché una cosa
è predisporre un’istanza autorizzativa per l’acquisto del
10 o del 14 per cento; una cosa è chiedere
l’autorizzazione ad acquisire il controllo. La
documentazione da predisporre per la Banca d’Italia è
significativamente differente, in quanto occorreva – non
so oggi – occorreva la predisposizione di un piano
industriale. Quindi dissi: “Guardate, non ci sono i tempi
per ottenere le autorizzazioni entro il 22 di luglio”. A
quel punto Consorte mi disse che era appunto una via non
percorribile, perché non sarebbe stata nemmeno
presentabile, e mi disse allora di preparare delle bozze
di contratti che prevedevano l’acquisizione delle quote
detenute dal Contropatto da parte di altri soggetti, ma
non mi venne data un’indicazione “Tizio piuttosto che
Caio, piuttosto che Sempronio”, mi venne fatto un elenco
esemplificativo di persone, diciamo di soggetti
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chiamiamoli che avevano relazioni, soggetti che erano
vicini a Unipol che avrebbero potuto acquisire queste
partecipazioni. Se non ricordo male, dal 5 di luglio si
inizia questa attività, queste bozze vengono preparate da
me, vengono preparate dai colleghi dello studio
Pedersoli, da me consegnate all’ingegner Consorte, e se
non ricordo male, vado al... boh, o il 10... secondo me
intorno al 10 di luglio, o 11, adesso non mi ricordo
precisamente la data, iniziano ad essere inviate ad
alcune banche. Mi ricordo che personalmente inviai bozze
di questo tipo di contratti, che prevedevano poi la
stipula di accordi di natura parasociale, se non ricordo
male il 12 di luglio a Nomura e Deutsche Bank, e poi
inizio, se mi ricordo bene, il 14 di luglio inizio a
discutere con il mio corrispondente, il direttore legale
di Banca Carige, sulle modifiche da loro richieste agli
accordi che dovevano essere stipulati.
P.M. (Dott. Orsi) – Cioè?
TESTE GIAY – Allora, ricordo che ai tempi si iniziò a
predisporre una prima bozza di accordo parasociale.
Inizialmente, se non ricordo male, il 4 di luglio sera...
faccio fatica a ricordare bene, perché in quel periodo
non c’era giorno e notte, era un lavoro continuo, quindi
non riesco a qualificarla bene la data; mi ricordo penso
la sera, la notte del 4 di luglio ricevo la prima bozza
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di accordo parasociale da stipulare con alcune banche di
cui io non conoscevo il nome, tant’è che avevamo inserito
i blob; quello che mi ricordo era che erano banche,
perché nelle premesse si segnalava il fatto che queste
banche detenevano azioni BNL. L’obiettivo inizialmente
era quello di addivenire alla stipula di un unico accordo
di natura parasociale con i vari soggetti, vari alleati
che avessero acquisito – qualora si fossero trovati e non
competeva a me, non mi occupavo io di queste cose – un
unico accordo di natura parasociale che prevedesse dei
diritti di governance riconosciuti a questi soggetti,
quale se non ricordo male l’indicazione di uno o più
consiglieri di amministrazione di BNL; si prevedeva
l’impegno a non aderire all’offerta pubblica di scambio
del Banco Bilbao Vizcaya, si prevedeva il cosiddetto Lock
up – mi sembra triennale – ovvero periodo in cui questi
soggetti si impegnavano a non alienare le azioni; si
prevedeva poi l’opzione di acquisto per Unipol delle
partecipazioni da questi signori detenute, qualora
all’esito dell’Opa Unipol non avesse raggiunto la
maggioranza assoluta del capitale di BNL. Ricordo in
questo proposito che era un altro elemento molto caro
all’ingegner Consorte, cioè il raggiungimento della
maggioranza assoluta di BNL per effetto di questa
operazione rispondeva a tre differenti questioni: la
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prima, Consorte era preoccupato della Banca d’Italia, in
quanto Banca d’Italia in primis (poi se ricordo bene,
cambiò la sua posizione) ma in un primo momento aveva
autorizzato il BBVA a promuovere l’offerta pubblica di
scambio, ma limitatamente all’ipotesi in cui avesse
ottenuto la maggioranza assoluta. Banca d’Italia
sosteneva che l’assetto societario di BNL non era
rispondente alle esigenze di una banca, cioè una
contrapposizione di cordate, di azionisti non faceva il
bene, non consentiva la cosiddetta stabilità e sana
prudente gestione della banca. Quindi questo era un
elemento molto importante. Il secondo elemento era un
elemento di natura economico finanziario: maggiore era il
numero degli alleati che avessero stipulato un accordo
parasociale con Unipol, minore sarebbero state il numero
delle azioni oggetto dell’offerta (perché per Unipol era
un’operazione diciamo impegnativa, per non dire molto
impegnativa), quindi il maggior numero di soggetti
alleati, minor numero di azioni oggetto di offerta e
quindi minore esborso finanziario per Unipol e quindi
minore necessità di garanzia da ottenere dalle banche con
cui stavamo lavorando (erano alcune banche
internazionali, perché come normativamente è previsto, al
momento del lancio di un’offerta pubblica di acquisto
occorre presentare alla Consob una cosiddetta Cash
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2063
Confirmation, che è la garanzia di esatto adempimento
dell’offerta). Il terzo motivo era quello di evitare che
ci fossero delle operazioni concorrenti, ostili, non solo
dal BBVA. Mi ricordo che si diceva “può succedere di
tutto”, questo per sottolineare l’importanza che aveva e
il motivo per cui si insistette molto nelle negoziazioni
con i vari soggetti per mantenere all’interno
dell’accordo parasociale l’opzione di acquisto da parte
di Unipol. Purtroppo l’idea iniziale di fare un unico
accordo, cosa che avrebbe semplificato... così poi non
accadde, non fu perseguibile perché i vari soggetti – io
personalmente trattai con Carige – avevano delle... il 14
di luglio ebbi anche un colloquio con Hopa... aveva
ognuno le loro esigenze, le loro richieste. Lo stesso
Credit Suisse non voleva far parte di accordi con altri.
Si arrivò a quel punto alla definizione e alla
stipulazione e alla predisposizione di differenti accordi
di natura parasociale che avevano differenti pattuizioni.
In alcuni casi vi erano delle pattuizioni prettamente
industriali, come nel caso dell’accordo del Credit
Suisse; in altre vi era anche il riconoscimento di
diritti di put, cosa che non c’era in taluni altri; mi
ricordo che per Hopa venne stipulato un contratto di put
a latere, nell’ipotesi in cui a seguito dell’offerta
pubblica di acquisto fosse venuta meno la quotazione di
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BNL, e questo serviva proprio per... diciamo era una
richiesta dei finanziatori di Hopa, ci venne segnalata.
Ciò detto, si proseguì in quei giorni per arrivare alla
predisposizione e alla negoziazione di questi accordi.
Dopo il 14 luglio che mi ricordo ebbi questo scambio
anche di e-mail con il mio corrispondente di Carige,
perché loro stessi segnalavano alcune richieste,
avanzavano alcune richieste; si arrivò alla... se non
ricordo male, era il venerdì 15 di luglio, si arrivò alla
convocazione d’urgenza del consiglio di amministrazione
di Unipol per la domenica 17, riunione in cui venne
presentata da parte dell’ingegner Consorte la proposta di
prosecuzione ed eventuale definizione delle trattative
con il cosiddetto Contropatto, l’eventuale lancio di Opa,
l’aumento di capitale che sarebbe stato necessario per
Unipol. Diciamo venne presentata al consiglio di
amministrazione tutta l’architettura della operazione.
Ottenuta questa approvazione, ci si trasferì nel
pomeriggio della domenica a Roma, di nuovo presso gli
uffici di Gianni e Origoni, dove proseguirono le
trattative per la definizione di questi accordi
parasociali. La sera vi fu, se ricordo bene, l’ultimo
incontro tra Consorte, Sacchetti e Cimbri da un lato, e
gli esponenti... non so se tutti, non so chi perché io
non partecipai a questo incontro... per la definizione
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dell’accordo per la cessione da parte del Contropatto ai
soggetti, diciamo agli alleati individuati da Unipol
della partecipazione BNL dagli stessi detenuta. Mi
ricordo che questo incontro fu necessario perché nel
pomeriggio venne avanzata da parte di alcuni esponenti
del Contropatto una richiesta non ordinaria, ovverossia
quella di ottenere il pagamento anziché con i normali
tempi di liquidazione – i tre giorni che sono previsti
per Borsa – ma venne chiesto il pagamento immediato. Non
so le motivazioni, ma ciò avvenne. Questo creava dei
grossi problemi a uno dei potenziali acquirenti, nella
fattispecie Nomura, perché Nomura non aveva previsto
questa richiesta e lunedì 18 era festa nazionale in
Giappone. Mi ricordo questo elemento, che Nomura disse:
“Io non sono in grado di fare il giro fondi”. Se non
ricordo male, questo problema, ci fu questo incontro,
durò fino alle 10 di sera di domenica 17, dove rimanemmo
tutti in attesa di capire se vi era la possibilità di
raggiungere un accordo con questi signori del Contropatto
e quindi proseguire nella attività; alle 10 tornarono
presso gli uffici di Gianni e Origoni, ci dissero che si
era dovuta accettare questa richiesta. Mi venne detto che
Deutsche Bank avrebbe fatto... denaro caldo a
disposizione di Nomura, per consentire a Nomura di
effettuare questo pagamento. A quel punto proseguono le
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trattative per tutta la notte, per definire i documenti
contrattuali. Mi ricordo che l’ultimo era quello con
Deutsche Bank, perché Deutsche Bank non voleva
assolutamente partecipare ad alcun accordo di natura
parasociale. Loro dicevano: “Noi vogliamo e siamo
disponibili a fare un’operazione esclusivamente di natura
finanziaria” tant’è che pretesero di acquisire la loro
quota di azioni BNL solo successivamente alla diffusione
al pubblico del comunicato stampa. Comunque, questo finì
mi ricordo alle 6 meno un quarto del mattino del l8 di
luglio, dopodiché ci fu – se non ricordo male, intorno
alle 9 - comunque nella mattina emerse il problema,
almeno per Unipol, il problema Banca Popolare dell’Emilia
Romagna. Perché assistendo ad una telefonata tra
l’ingegner Consorte e il presidente Leoni, capisco che
Banca Popolare dell’Emilia Romagna non è disponibile a
sottoscrivere accordi di natura parasociale con Unipol.
Se non ricordo male, disse che era disponibile ad
acquisire una quota di azioni, ma non era disponibile a
sottoscrivere alcun accordo, e tantomeno non era
disponibile a rilasciare alcuna call a Unipol. Questo
preoccupò molto, a parte il fatto che dovemmo rimettere
mano alla bozza di comunicato stampa che nella notte era
stato predisposto, perché cambiava come ho detto prima
l’ammontare delle azioni che sarebbero state acquistate
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dai paciscenti e quindi sarebbe cambiato il numero delle
azioni oggetto offerte e quindi l’impegno finanziario. Ma
quello che più preoccupava l’ingegner Consorte, io mi
ricordo, fu una telefonata anche abbastanza concitata,
era che non vi era la... che Unipol non era in grado di
raggiungere la maggioranza assoluta del capitale di BNL.
Dopodiché in un altro... non so dirle bene dove, a Roma,
mi pare sempre a Roma... vennero fatte le compravendite.
Io rimasi lì presso lo studio Gianni con i rappresentanti
degli altri paciscenti, che successivamente
all’effettuazione delle operazioni di compravendita
vennero siglati gli accordi parasociali e poi comunicati
al mercato quel giorno. Questo fino al 18 di luglio; dopo
il 18 di luglio vengono avviate tutte le operazioni
diciamo propedeutiche e conseguenti agli accordi
parasociali. Personalmente mi occupo della redazione del
documento di offerta, documento che viene depositato alla
Consob il giorno 16 di agosto, ovverossia nei canonici 30
giorni previsti dalla normativa; mi occupo, non da solo,
ci mancherebbe! Ma con i miei colleghi e con gli advisor
legali alla predisposizione delle varie istanze,
ovverossia l’istanza alla Banca d’Italia per
l’acquisizione del controllo di BNL; l’istanza all’ISVAP
per l’acquisto del controllo esclusivo di BNL Vita;
l’istanza all’Autorità garante della concorrenza del
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mercato per l’acquisizione del controllo della banca e
del controllo di BNL Vita...
P.M. (Dott. Orsi) – Questo, diciamo, è tutto successivo al 18
luglio?
TESTE GIAY – Sì, mi pare il 4 agosto.
P.M. (Dott. Orsi) – Ecco, qualche chiarimento su quello che
Lei ha detto e fino al 18 luglio: Lei ha detto prima di
avere cominciato a discutere con alcuni dei soggetti
diciamo paciscenti, come Lei li definisce. Con Carige e
con chi altri, scusi?
TESTE GIAY – Io non ho parlato.
P.M. (Dott. Orsi) – Ecco, spieghi questo.
TESTE GIAY – Allora, ho detto che ritengo a partire dal 5 di
luglio mi viene detto di predisporre documentazione
contrattuale, bozze contrattuali che riguardassero da un
lato l’acquisto delle azioni detenute dal Contropatto per
il tramite di potenziali alleati; dall’altra a una bozza
di accordo parasociale da stipulare con soggetti che io
non conoscevo e che avrebbe avuto il...
P.M. (Dott. Orsi) – Sì, questo lo ha detto, questo l’ho
capito.
TESTE GIAY – Bene. Predisponiamo come area legale queste
bozze, il mio interlocutore è l’ingegner Consorte in quel
periodo. Io non ho contatti con nessun soggetto in quei
giorni; se non ricordo male...
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P.M. (Dott. Orsi) – Però mi scusi, le ho chiesto: Lei ha fatto
riferimento prima ad un funzionario, un dirigente di
Carige.
TESTE GIAY – Arrivavo, arrivavo. Volevo contestualizzare il
punto. Allora, presumo – non li ho mandati io – ma che
questi documenti in bozza siano stati consegnati ai
potenziali alleati con cui Consorte e Sacchetti in quei
giorni avevano contatti, tant’è che io mi ricordo che mi
venne detto di inviare a un esponente di Nomura e a un
esponente di Deutsche Bank questo contratto e io lo feci
per e-mail il 12 di luglio. Mentre il 14 di luglio
iniziai una corrispondenza con il direttore dottor... mi
pare si chiami Giacomo di nome, Ottonello direttore
amministrazione legale di Carige, proprio per lavorare,
ed era il 14 di luglio, con lui per prendere atto delle
loro richieste di modificazione alle bozze che erano
fatte.
P.M. (Dott. Orsi) – Ho capito. Quindi il caso Carige è l’unico
nel quale Lei parla con un esponente di questi?
TESTE GIAY – No, io parlo anche... abbia pazienza, non mi
ricordo se il 14, comunque in quel periodo, con
l’avvocato Gamna che assisteva Hopa e che mi viene...
P.M. (Dott. Orsi) – Hopa con l’acca, la società Hopa?
TESTE GIAY – Sì, scusate, la holding di partecipazioni
bresciana. Che era uno dei soggetti che era stata
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contattata, che si era verificata la disponibilità ad
acquisire e a partecipare come alleato al progetto
industriale che Unipol stava provando a portare avanti, e
mi ricordo che mi dissero che c’erano delle condizioni
che non erano accettabili da Hopa, per ragioni... prima
fra tutto – questa me la ricordo, perché poi portò alla
stipula di un accordo a latere di put – Hopa diceva: “Noi
non possiamo accettare di dare una opzione di acquisto a
voi senza avere un’opzione di vendita, perché qualora...”
non vorrei entrare troppo nella technicality, ma qualora
a seguito dell’offerta pubblica di acquisto la
partecipazione di Unipol sia superiore al minimo di
flottante richiesto... cioè non consenta più di garantire
la presenza sul mercato del minimo di flottante
richiesto, avrebbe determinato...
P.M. (Dott. Orsi) – Questo è chiaro, è stato molto chiaro. Ho
capito. Senta, un altro chiarimento: quando ci sono gli
incontri di fine giugno con gli esponenti del Bilbao, e
l’avvocato Giosciua evoca il problema della violazione
della parità di trattamento, ma le proposte, le richieste
che Unipol avrebbe fatto o ha fatto al Bilbao e le
discussioni del Bilbao con Unipol presupponevano il
superamento dell’offerta pubblica di scambio, cioè una
riformulazione dell’offerta o il mantenimento di
quell’offerta?
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TESTE GIAY – Dunque, no, la trattativa prevedeva l’impegno di
Unipol ad aderire all’offerta pubblica di scambio
promossa dal BBVA. E come contropartita le cose che le ho
detto. Perché questo? per un motivo molto semplice:
perché a quel tempo Unipol era accreditata di un 9, di
una partecipazione di una certa importanza in BNL.
L’adesione di Unipol alla offerta pubblica di scambio
avrebbe consentito al BBVA di raggiungere diciamo la
maggioranza assoluta del capitale, che anche per BBVA era
fondamentale.
P.M. (Dott. Orsi) – Sì, ma come ha detto Lei e come pare si
sia detto in occasione di questi incontri, si sarebbe
potuto eccepire che il BBVA riconoscesse a uno degli
aderenti all’Opa dei vantaggi che agli altri non
riconosceva.
TESTE GIAY – Sì, ma questi vantaggi da che cosa derivavano? La
preoccupazione che l’avvocato dello studio Ughi e
Nunziante aveva evidenziato non riguardava prezzo o...
cioè Unipol avrebbe dovuto aderire all’offerta... almeno,
quello che ho sentito io in quella riunione a cui ho
partecipato io, non so altrove si era detto
qualcos’altro, non mi è dato saperlo. In quella riunione
si diceva: “Voi aderite come tutti gli altri all’offerta
pubblica di scambio e in cambio, diciamo contestualmente
firmiamo questi accordi”. Il problema evidenziato dallo
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studio Ughi e Nunziante era che qualcuno, vuoi
strumentalmente, vuoi a ragione, potesse dire “No, caro
BBVA, tu non solo hai pagato...” Mi pare fosse un’azione
del BBVA ogni 5, comunque c’era un controvalore al tempo
di 2,52 euro. Non mi ricordo esattamente il rapporto di
scambio tra azioni del BBVA e azioni BNL, ma il problema
che emerse era: “Guardate che qualcuno potrebbe dirvi che
voi del BBVA non date a Unipol solo...”
P.M. (Dott. Orsi) – Eh, è quello che stavo dicendo.
TESTE GIAY – Ma anche, diciamo, questi aspetti.
P.M. (Dott. Orsi) – È chiaro, adesso è chiaro.
TESTE GIAY – Questo era il problema.
P.M. (Dott. Orsi) – D’accordo. Un altro chiarimento: Lei ha
detto che dopo l’assemblea del 21 maggio, cominciò a
studiare, a rilevare chi fossero i soci di BNL.
TESTE GIAY – No, ho detto... non so se ho detto così, comunque
lo preciso: allora, nei giorni successivi all’assemblea
del 21 di maggio, io iniziai ad esaminare le varie
fattispecie di offerte pubbliche diciamo perseguibili,
perché il Testo Unico della finanza ne prevede più di
una. Ricordo che esaminai nel dettaglio e in maniera
analitica gli aspetti dell’Opa volontaria, gli aspetti
dell’Opa concorrente, gli aspetti dell’Opa obbligatoria.
Tengo a precisare che non era un’operazione che Unipol
faceva tutti i giorni, quindi era necessario anche per
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noi costruirci un know how che direttamente non avevamo.
E vengono analizzate la possibilità diciamo di effettuare
queste operazioni in collaborazione con vari soggetti. A
questo...
P.M. (Dott. Orsi) – È quello che ha detto, l’ho inteso bene.
La domanda è: Lei ha rilevato chi detenesse le azioni BNL
in giro?
TESTE GIAY – No, no, no. Io ho detto prima: io ho ricevuto il
verbale dell’assemblea di BNL; in quanto società quotata
aveva al tempo, se non ricordo male, sette giorni per
renderlo pubblico e siccome deve essere allegato al
verbale l’elenco degli azionisti presenti con le
indicazioni di voto che gli stessi hanno dato, a quel
punto potevo avere a disposizione – questo l’ho detto
prima – avere a disposizione una base informativa di cui
prima non disponevo.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei ha lavorato, diciamo, sulla base
dell’assemblea?
TESTE GIAY – Sì, sul verbale dell’assemblea.
P.M. (Dott. Orsi) – Ecco, ha mai sentito parlare di soci
argentini?
TESTE GIAY – Ne ho sentito parlare dopo, nel corso degli anni,
ma a quel tempo assolutamente no.
P.M. (Dott. Orsi) – E come ne ha sentito parlare, in quali
termini?
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TESTE GIAY – Ho letto sui giornali questa querelle del socio
argentino e...
P.M. (Dott. Orsi) – Va bene. Senta, una credo ultima
questione: nel momento in cui Unipol, dopo l’assemblea
del 21 maggio, fa tutta una serie di acquisti di
pacchetti di azioni BNL sul mercato, ci sono dei problemi
legali che vengono alla sua attenzione o no?
TESTE GIAY – Allora, io non mi occupo degli acquisti che
vengono fatti successivamente alla presentazione
dell’istanza a Banca d’Italia. Io mi limito a fare
l’istanza a Banca d’Italia, anche perché la Direzione
Finanza che operava con controparti sulla base di
contratti di diritto inglese che non sono da me
conosciuti, quindi non sono stato coinvolto negli aspetti
neanche legali di queste operazioni.
P.M. (Dott. Orsi) – D’accordo. Grazie, nessuna altra domanda
per il momento.
PRESIDENTE – Che ne dite se interrompiamo? Penso che il teste
sarà contento.
Si dispone una sospensione dell’udienza. Il Tribunale rientra
in aula e così si procede.
PRESIDENTE – Forse sarebbe stato meglio sentire prima Toraño,
perché l’interprete si è allontanato dicendo che alle 2 e
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mezzo aveva da fare. A questo punto ne abbiamo nominato
un altro che può venire solo alle 3 in punto. Intanto
chiamiamo un attimo Toraño, se c’è fuori, per dirgli che
prima delle 3 non venga. Mi dispiace questa cosa, perché
effettivamente... Ma il teste capirà un po’ di italiano?
INTERVENTO – Parla italiano.
PRESIDENTE – Perfettamente?
INTERVENTO – Perfettamente non lo so, ma con me parlava
italiano.
(entra in aula il teste Toraño)
PRESIDENTE – Adesso sentiamo. Signor Toraño, ci spiace di
avere questi ritardi ma sono conseguenti alla complessità
dell’oggetto del procedimento. Lei parla e capisce
l’italiano o no? Un pochino. Allora, l’interprete che era
qui stamattina ha dovuto andar via perché aveva un altro
impegno e ne abbiamo nominato un altro che sarà qui alle
3. Quindi a questo punto, se Lei preferisce essere
assistito da un interprete, le direi che ci possiamo
rivedere alle 3. Ma Lei è venuto dall’estero apposta per
oggi? Speriamo di riuscire a concludere oggi pomeriggio.
Se no c’è domani mattina, al più tardi domani mattina.
Non può? Ma la testimonianza di questo teste è
impegnativa come quella del teste precedente, ce la
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facciamo? Comunque alle 3 la sentiamo. Lei quindi intanto
può andare e ci rivediamo più tardi. Grazie, e ci scusi.
Per quanto riguarda l’altro teste, quanto prevedete che
possa durare il controesame? Perché sennò anche all’altro
teste diciamo qualcosa. Il Pubblico Ministero ha
terminato l’esame, adesso c’è il controesame. Volevo
chiedervi se pensate che sia impegnativo e lungo, allora
diciamo anche all’altro teste che è inutile che aspetti
fuori. No, va bene. Il teste è teste diretto anche per
Consorte e Sacchetti, Unipol, Lonati, Coppola e Cimbri.
Come esame diretto chi ha domande da porre?
Esame della Difesa, Avv. SirottiAVV. SIROTTI – Presidente, alcune velocissime domande e la
prima è su un argomento non toccato sinora. Unipol aveva
all’epoca dei fatti un modello 231, ha un modello 231,
quando è stato adottato?
TESTE GIAY – Dunque, per quanto conosco perché all’epoca non
seguivo, non erano i miei uffici che seguivano gli
aspetti 231; quello che ricordo è che al tempo Unipol
stava lavorando, scusate la ripetizione, da tempo per la
predisposizione di un modello di organizzazione e
gestione ai sensi del Decreto legislativo 231. Era un
lavoro che andava in parallelo, iniziato sicuramente
negli anni precedenti, che andava in parallelo con
l’emanazione delle linee guida ANIA, che è l’associazione
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nazionale delle imprese assicuratrici, linee guida che
erano in corso di evoluzione. Unipol proseguiva le
proprie attività per addivenire all’adozione, alla
definizione e all’adozione di un modello organizzativo,
diciamo in parallelo all’evoluzione delle linee guida che
dovevano essere definite e approvate dal Ministero
competente, il Ministero ai tempi mi pare si chiamasse
Ministero dell’Industria, e però al 2005 queste linee
guida non erano ancora state definite né tantomeno
approvate dal Ministero. Tant’è che Unipol a dicembre
2005, se ricordo correttamente, si dotò di un modello
organizzativo di gestione – perché le attività
preliminari erano proseguite nel corso del 2005 –
nonostante che queste linee guida non fossero ancora
state emanate in via definitiva e approvate dal
competente Ministero. Questo modello di organizzazione e
gestione – vado a memoria – è stato poi modificato in
varie fasi; mi ricordo febbraio del 2006, quando si passò
da un organismo di vigilanza individuale a un organismo
di vigilanza diciamo composto da tre soggetti; questo
modello, l’iter relativo al modello di organizzazione e
gestione è proseguito continuamente nel corso di questi
anni, oggi abbiamo un modello organizzativo di gestione
che rispecchia gli attuali assetti organizzativi del
gruppo con un organismo di vigilanza di cui faccio parte
Società Cooperativa ATHENA
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e composto da cinque persone, di cui tre membri del
comitato di controllo interno e due persone interne
all’azienda. Questa è un po’ la cronistoria degli aspetti
relativi al modello di organizzazione e gestione.
AVV. SIROTTI – Lo scioglimento della riserva, poi produrrò
tutti i modelli nel momento in cui vi sarà l’istruttoria.
Tutti i modelli 231 adottati dalla società, a partire dal
primo appunto del dicembre 2005. Ecco, alcune
precisazioni su quello che Lei ha già detto: 29 di
aprile, ricevete le istruzioni di voto per le due
assemblee. È stato detto cosa è avvenuto nell’assemblea
Antonveneta del 30, mentre invece l’assemblea BNL non si
riesce a partecipare perché nel frattempo è stata
dichiarata deserta la prima convocazione. Ma quali erano
le istruzioni date all’epoca per l’assemblea del 30
aprile? Per quanto Lei ricorda.
TESTE GIAY – Questo non sono in grado di rispondere. Io ho
partecipato a questa riunione dove, come ho detto,
ritengo a margine cioè successivamente all’assemblea
degli azionisti di Unipol dove viene detto: “Tu
parteciperai all’assemblea Antonveneta, e tu parteciperai
all’assemblea BNL”. A me vengono date le istruzioni di
voto, non sento le istruzioni di voto che vengono date a
Cimbri.
AVV. SIROTTI – Ma c’erano istruzioni di voto, per quanto Lei
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ricorda?
TESTE GIAY – Questo è scontato. Nessun rappresentante del
gruppo può rappresentare Unipol in qualsiasi assemblea
senza ricevere le istruzioni di voto dagli amministratori
delegati. Questo è una prassi consolidata, non ci sono
dubbi in proposito.
AVV. SIROTTI – Sempre molto velocemente: è stato detto, Lei ha
riferito su domanda del P.M. che avete iniziato a
lavorare con lo studio Vitale intorno alla metà di
maggio, per quanto è a sua conoscenza. Ecco, ma come si è
evoluto il rapporto con Vitale, quando si è
particolarmente utilizzato, se lo si è particolarmente
utilizzato, l’apporto professionale di costoro?
TESTE GIAY – Allora, come ho detto, la prima volta che io
incontro esponenti dello studio Vitale è, ritengo, il 17
di maggio. In quella occasione e nei giorni successivi,
per quanto mi concerne, allora lo studio Vitale lavorava
con noi e ricopriva il ruolo del cosiddetto advisor
industriale. Per quanto mi concerne, per quanto mi
consta, ha lavorato in quei giorni sull’esame anche
dell’accordo, diciamo di un possibile accordo con
Generali per l’acquisizione della quota BNL detenuta da
Generali, e esaminò nel dettaglio mi ricordo il prospetto
informativo che reggeva il prestito obbligazionario
convertibile emesso da Monte dei Paschi e Banca Popolare
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di Vicenza, prestito obbligazionario convertibile in
azioni BNL... vado a memoria, era circa 230/240 milioni
di euro; e quindi ci diede una mano ad analizzare, visto
che Monte dei Paschi e Vicenza erano titolari di una
partecipazione importante in BNL, ma soprattutto erano i
soggetti aggregati nel terzo accordo parasociale di BNL.
Quindi per quanto mi consta, loro lavoravano in quel
periodo su questi argomenti, anche per verificare le
possibilità di rimborso, di... Cioè si verificavano tutti
gli aspetti relativi a questo prestito obbligazionario
convertibile. Per quanto mi concerne, lo studio Vitale ha
poi lavorato, e in maniera molto presente in azienda,
successivamente alla presentazione... o meglio, in vista
della presentazione delle istanze alla Banca d’Italia, mi
ricordo che furono loro a collaborare con i miei colleghi
nella predisposizione del piano industriale che venne
allegato all’istanza depositata il 4 di agosto alla Banca
d’Italia, e successivamente nel periodo dell’iter
autorizzativo Isvap (?) e Banca d’Italia, che durò
svariati mesi, visto che al tempo venivano avanzate
richieste dell’autorità di vigilanza relative all’impatto
della nuova normativa in corso di applicazione – il
decreto legislativo 142 sui conglomerati finanziari - che
sarebbe entrato in vigore dal 1° gennaio 2006, quindi non
vi era esperienza specifica né in Italia né da parte
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delle autorità di vigilanza; si fecero moltissime
proiezioni, analisi, valutazioni, e mi ricordo che lo
studio Vitale ci aiutò in maniera molto significativa
anche per questo tipo di attività. Ma parliamo del
periodo che va da settembre a dicembre, ecco, se dovessi
qualificarlo temporalmente.
AVV. SIROTTI – Alcuni chiarimenti che traggo dalle
trascrizioni delle intercettazioni telefoniche a suo
tempo svolte: in una conversazione del 5 di luglio, delle
10 del mattino, Lei rispondendo a Consorte fa riferimento
al problema della tempistica delle autorizzazioni in
materia di Opa, e Consorte la rimprovera di non essere
stato sufficientemente chiaro nella spiegazione dei
termini e Lei risponde “Non è così, perché ho fatto la
time table da due settimane”. Ecco, ci vuole spiegare –
per quanto può ricordare – che cos’è questa time table,
perché era lì da due settimane?
TESTE GIAY – Beh, come ho detto, successivamente all’assemblea
BNL, a partire dai primi giorni di giugno, mi viene dato
il compito di studiare le varie fattispecie di Opa (l’ho
detto in precedenza), ovverossia offerta pubblica
obbligatoria, offerta pubblica concorrente, offerta
pubblica preventiva. Ovviamente per fare queste attività
per un gruppo assicurativo e bancario come era Unipol ai
tempi e quindi soggetto a vigilanza (inc.), vigilanza
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Banca d’Italia, vigilanza Consob, Autorità garante della
concorrenza del mercato, era necessario costruire diciamo
dei Cant (fonetico) per mettere in fila tutti gli
adempimenti che erano necessari per vedere quanto tempo
sarebbe stato necessario. Diciamo che in parallelo alla
predisposizione delle bozze contrattuali, noi
predisponevamo anche – lo facciamo in qualsiasi tipo di
operazione, perché è alla base di qualsiasi tipo di
operazione societaria – predisponevamo.. ma ne avremo
predisposte aggiornate decine di queste cosiddette time
tables, che era il tempo necessario per fare determinate
operazioni. La time table a cui mi riferisco in quella
fattispecie era molto semplice: io ritenevo che ci
volessero dei tempi per l’autorizzazione della Banca
d’Italia, ritenevo che un’autorizzazione della Banca
d’Italia, sulla base della mia esperienza, si
aggirasse... ai tempi era, mi ricordo, intorno ai 15/16
giorni, quella per l’ottenimento di istanza autorizzativa
all’acquisizione di partecipazioni cosiddette non
qualificate, ovverossia per partecipazioni tra il 5 e il
10 per cento. Viceversa lì si trattava di acquisire
potenzialmente una quantità di azioni che superava il 30
per cento, che avrebbe fatto scattare vari obblighi
legislativi, e ritenevo che fossero necessari dei tempi
che non erano compatibili con la data di scadenza del
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periodo di adesione all’offerta pubblica di scambio, e
questo era il motivo per cui dissi: “Guardate che ve l’ho
fatta e ce l’avete a disposizione”. Si vede che non
avevano letto questo tipo di documento.
AVV. SIROTTI – Senta, più volte si fa riferimento in queste
intercettazioni telefoniche alla necessità di munirsi di
pareri legali, di chiedere il conforto di legali. Per
esempio nella telefonata del 6 di luglio, dice: “Sì,
abbiamo fatto il giro dei legali; tutti ci hanno detto
che non ci sono problemi”. “Benissimo...” le dice
Consorte “... però rifallo questo giro dei legali, e
fattelo mettere per iscritto da tutti e tre” si parla in
questo caso di tre legali. Ecco, ci vuole un po’ dire nel
corso di questa vicenda qual è stato il rapporto con
questi advisor sotto il profilo... quali fossero le
preoccupazioni che vi siete posti, quali sono state in
linea di massima le risposte, se ricorda i quesiti più
significativi?
PRESIDENTE – Mi perdoni se intervengo, mi sembra che nella
lunga esposizione che ha fatto il teste abbia
precisamente indicato data per data, incontro per
incontro, le presenze, gli advisor, i ruoli; quindi forse
una domanda così generale ci porta a ricominciare
un’esposizione come questa mattina. La pregherei di
individuare, anche se Lei è in sede di esame, di
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individuare domande precise, altrimenti è troppo
generale, ricominciamo da capo.
AVV. SIROTTI – No, no, la ringrazio, Presidente. Allora sarò
specifico, proprio nel caso della conversazione
telefonica del 6 di luglio. In questa conversazione
telefonica si pone il problema fra di voi se vi possono
essere delle problematiche legali, delle
controindicazioni normative più che altro, al fatto che
soggetti alleati di Unipol acquistino quote dal
Contropatto. Pare che vi sia stato un primo giro di
consultazioni con i legali e questi abbiano risposto in
senso negativo, non vi sono ostacoli; viene raccomandata
una seconda verifica. Ecco, questo specifico episodio lo
ricorda?
TESTE GIAY – Sì. Allora, come dicevo, dal 5 di luglio mi viene
dato mandato di studiare questa tipologia di operazione
sotto il profilo contrattuale e legale, ovverossia
l’acquisto da parte di soggetti terzi di quote BNL
detenute dal Contropatto. Una delle preoccupazioni
principali che l’ingegner Consorte, nel corso di questi
mesi di cui ho parlato questa mattina, era l’insistenza
continua di sentire e di ottenere tutti i pareri
possibili; su questo aspetto la preoccupazione era di
capire se questa operazione avesse potuto avere delle
controindicazioni anche sotto il profilo della normativa
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in materia di Market abuse. Mi ricordo che mi venne
chiesto di chiedere un parere a tre persone – una è
seduta lì in prima fila ed è il professor Sgubbi, l’altra
era se non ricordo male Pedersoli - cioè ogni operazione
che veniva fatta, ogni bozza contrattuale, ogni istanza
veniva vagliata da advisor esterni. Su questo tema c’era
la preoccupazione anche in materia di market abuse,
materia di natura penalistica e quindi non da noi
conosciuta, non da me né dagli advisor civili, e quindi
uno a cui chiedemmo un parere... non mi ricordo adesso se
mi venne dato firmato per e-mail, ma mi ricordo che venne
chiesto a queste persone di sapere, ed ottenni risposta
diciamo negativa, che non vi erano controindicazioni nel
caso di acquisizione – ovviamente fatto salvo il rispetto
delle normative poi in caso di adempimenti in materia di
accordi parasociali e così via – all’effettuazione di
queste operazioni.
AVV. SIROTTI – Per ora non ho altre domande, grazie.
Esame della Difesa, Avv. De MatteisAVV. DE MATTEIS – È un teste della Difesa Coppola, quindi una
sola domanda come esame diretto: fra le opzioni che le
vennero prospettate fra le soluzioni percorribili,
diciamo, relative alla questione BNL, Lei ha indicato
stamane la costituzione di una newco, e la circostanza
venne – ha detto – discussa anche in una riunione con
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2086
l’avvocato Pedersoli, mi pare, e l’avvocato Gianni. Ecco,
si ricorda se e quale ruolo avrebbero dovuto avere i
membri del Contropatto in questa soluzione che poi - mi
pare di capire - non venne portata a compimento?
TESTE GIAY – Come ho già detto stamattina, questa fu una
riunione del 1° di luglio; si esaminò la possibilità che
alcuni soggetti appartenenti al Contropatto conferissero
le loro partecipazioni in questa newco, e non sto a
ripetere quello che ho detto, che avrebbe dovuto
partecipare. Bene, io non conosco il ruolo che avrebbero
dovuto avere tutti i membri del Contropatto, lì davanti a
noi c’era, con noi era presente l’avvocato Gianni nella
qualità di legale dell’ingegner Caltagirone; non so dirle
quali sarebbero state le quote perché non era stato
trattato; quello che mi ricordo è che veniva
espressamente esclusa la presenza in questa newco dei
signori Statuto, Ricucci e Coppola.
AVV. DE MATTEIS – Non ho altre domande, grazie.
Controesame della Parte Civile, Avv. AccinniAVV. ACCINNI – Se tutte le Parti che hanno chiesto l’esame
hanno terminato...
PRESIDENTE – Non c’è nessun altro? Prego.
AVV. ACCINNI – Buongiorno, avvocato Giay.
TESTE GIAY – Non sono avvocato.
AVV. ACCINNI – Difesa di Parte Civile BBVA: dottor Giay, se ho
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ben compreso il tema sul quale io vorrei poter tornare
con Lei, è quello delle trattative condotte con BBVA e di
cui Lei ha ampiamente riferito nel suo esame. Se io ho
ben compreso, Lei non ebbe a partecipare al primo dei tre
incontri, ma ebbe a partecipare ai successivi due
incontri in data 20 e 28 giugno?
TESTE GIAY – No. No, ho detto un’altra cosa. Non mi ricordo...
Allora, dopo l’incontro che ci fu il 16 - se non erro -
giugno tra i vertici di Unipol e di BBVA, si tenne a mio
ricordo un primo incontro a cui io non partecipai tra i
vertici di Unipol, rappresentanti della BBVA tra cui il
signor Gonzalo che è entrato prima, e alla presenza dei
rispettivi advisor legali, a cui io non partecipai. A
questo ne seguì un secondo, che si tenne presso lo studio
Ughi e Nunziante di Milano il giorno 28 di giugno,
incontro che iniziò, se non ricordo male, in tarda
mattinata e a cui io arrivai diciamo a incontro già
iniziato. Non mi ricordo da quanto fosse iniziato. Dopo
questo, per quanto mi consta, ce ne fu un altro il giorno
30 di giugno, che venne fatto solamente da un avvocato
dello studio Nunziante e da un avvocato dello studio
Pedersoli, a Roma il 30 di giugno presso gli uffici
romani di Ughi e Nunziante. Questo è quanto mi ricordo
io.
AVV. ACCINNI – Ho capito. E sempre per verificare di avere ben
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2088
compreso, per poterci addentrare meglio nel tema che con
Lei necessito di poter approfondire, Lei ebbe comunque
modo di vedere le bozze che furono scambiate?
TESTE GIAY – No. Io vidi solamente la bozza del 30 di giugno.
AVV. ACCINNI – Allora le domando: Lei era a conoscenza del
fatto che le due precedenti bozze... faccio, chiedo
scusa, una piccolissima premessa per chiarire la mia
domanda, che le formulo in termini di domanda. Lei ha
comunque avuto modo di sapere – il dato per il Tribunale
è documentale, ma mi serve per verificare che cosa sapeva
direttamente il teste – Lei sapeva che le prime due bozze
scambiate erano state redatte a cura di Unipol e/o di
professionisti per conto di Unipol?
TESTE GIAY – Questo le dico onestamente non mi ricordo. Quello
che le posso dire è che il giorno 28 di giugno, in
occasione dell’incontro a cui ho partecipato io, si
discuteva sul merito delle disposizioni, diciamo degli
accordi che avrebbero poi dovuto essere recepiti in una
bozza di accordo contrattuale che doveva essere circolato
tra le parti. Non seguivo io direttamente, perché veniva
seguito direttamente dagli advisor legali; avevo in quei
giorni anche altri argomenti a cui fare riferimento. Io
ho partecipato a quella riunione.
AVV. ACCINNI – D’accordo. Per il Tribunale, io sto facendo
riferimento alle produzioni n. 4.3 e 4.4 della Difesa di
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2089
Parte Civile BBVA. Il dato documentale che volevo poter
introdurre, e mi permetto comunque di farlo essendo che
per l’appunto è documentale – è che nessuna di queste
bozze contiene come clausola di efficacia dell’accordo
una qualsivoglia forma di preventivo consenso o comunque
non manifestato dissenso da parte di Consob. Lei ci ha
ricordato di avere invece visto la bozza del 30 di
giugno.
TESTE GIAY – Sì.
AVV. ACCINNI – E ricordava anche bene che era una bozza che è
stata scambiata tra l’avvocato Marini dello studio
Pedersoli e un collaboratore...
TESTE GIAY – Non l’ho sentita, abbia pazienza. Che si trattava
di una bozza...?
AVV. ACCINNI – Che era stata scambiata tra l’avvocato Marini
dello studio Pedersoli e un collaboratore, o meglio un
altro socio dello studio Ughi e Nunziante, che non era
l’avvocato Giosciua. In questa bozza, che è la prima
bozza redatta da BBVA, compare questa clausola che
testualmente recita: “L’efficacia della proposta è
soggetta al fatto che Consob non abbia espresso neppure
verbalmente un giudizio negativo sul contenuto della
stessa. Solo a seguito del verificarsi di tale condizione
e della conseguente sottoscrizione della presente da
parte del proponente, tale proposta diventerà vincolante
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2090
per la proponente”.
PRESIDENTE – Scusi, Avvocato, già che ha dato l’indicazione
dei documenti, quest’ultima che documento è?
AVV. ACCINNI – Numero 4.5 della produzione documentale della
Difesa di Parte Civile BBVA. Quindi questa clausola di
efficacia compare per la prima volta non già in una bozza
predisposta da Unipol, ma da BBVA. La mia domanda è
questa: ho quindi compreso bene che la ragione del
fallimento di questa trattativa non stava in una
indisponibilità ad avere questo preventivo consenso da
parte di Consob a verificare che non ci fosse
qualsivoglia forma di disparità di trattamento?
TESTE GIAY – Quella clausola che Lei ha citato la ricordo
molto bene, perché fu uno degli elementi che fece molto
arrabbiare l’ingegner Consorte, e che convinse l’ingegner
Consorte che la tattica dilatoria adottata dal BBVA...
AVV. ACCINNI – Ma questo, scusi se la interrompo...
(interventi concitati)
AVV. ACCINNI – Sì, sì, lo lascio rispondere, però allora
chiederei al Tribunale...
PRESIDENTE – No, no, no. Adesso lo lasci rispondere.
AVV. ACCINNI - ... rispetto alla valutazione, questa è una
valutazione...
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TESTE GIAY – Se mi permette, riporto...
PRESIDENTE – Avvocato, Lei ha fatto una domanda in cui
chiedeva anche una parte valutativa.
AVV. ACCINNI – Lasciamo terminare, e poi... d’accordo,
Presidente.
PRESIDENTE – Quindi lasci rispondere e poi preciserà.
TESTE GIAY – Allora le dico: questa clausola... non faccio
valutazioni, relata refero. Questa clausola la ricordo
benissimo, non poteva esserci nelle bozze precedenti
proprio perché, come ho detto stamane, venne sollevata
dall’avvocato Giosciua di BBVA il pomeriggio del 28 di
giugno, quindi difficilmente poteva esserci prima.
AVV. ACCINNI – Questo l’ho compreso e...
TESTE GIAY – E come ho detto...
PRESIDENTE – Avvocato Accinni, la prego!
AVV. ACCINNI – Pensavo avesse finito.
TESTE GIAY – No, no, ho appena iniziato. Come le ho detto
stamattina, c’era condivisione tra le parti – BBVA da un
lato e Unipol dall’altro – preso atto di questo problema
che aveva sollevato l’avvocato Giosciua, di sottoporre
questo tema alla Consob, tant’è che si discusse anche:
“Non possiamo aspettare le vie ordinarie, ovverossia la
predisposizione di un quesito scritto, inoltrarlo alla
commissione, attendere che venga esaminato, che venga
discusso in commissione perché...” noi dicemmo “... non
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c’è il tempo”. Si disse “Dobbiamo andare subito a parlare
con Consob”, tant’è che come ho detto stamattina si
verificò... mi pare di ricordare che Sacchetti verificò
la posizione, la disponibilità di Consorte a andare in
Consob addirittura l’indomani mattina. Questo poi, a
quanto mi risulta, non è avvenuto; nella bozza del 30 di
giugno vi era sì questa clausola, ma la lettura di quella
clausola ha fatto, proprio su quella clausola (questo le
volevo dire prima, non era una valutazione... è una
valutazione fatta da Unipol, non da nessun altro, e in
primis dall’ingegner Consorte), emergeva chiaramente che
cosa? Che l’accettazione da parte di Unipol di una
proposta come Lei ha giustamente definito quel documento
contrattuale, che diveniva vincolante solo dopo che
Consob... attenzione, perché è molto importante la frase
che Lei ha citato: “anche verbalmente”... quindi poteva
succedere che Consob non dicesse nulla, ma dopo 15 giorni
prendeva posizione contraria, la proposta diventava acqua
fresca (e è normale, è l’ABC di un contratto di natura
civilistica), e Unipol avrebbe perso qualsiasi
possibilità di perseguire percorsi alternativi e non
avrebbe avuto la garanzia di poter ottenere quello che
aveva domandato, perché qualora... e quindi era un
rischio. C’era una condizione tale, perché l’ “anche
verbale” era una cosa che non si era mai visto prima,
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2093
perché non escludeva la possibilità di un successivo
ricorso. Le faccio un esempio, perché venne trattato
proprio questo argomento; si disse: un qualcuno azionista
di BNL effettua una qualche azione, Consob si espone e
questo documento perde la sua validità. Noi avremmo perso
la finestra dal 30 di giugno al 22 di luglio, perché
avremmo firmato un accordo che non era vincolante, perché
la natura vincolante aveva una condizione risolutiva, e
non avremmo potuto perseguire altre strade con il rischio
di rimanere senza nulla. Questa fu la valutazione, una
valutazione interna di Unipol. Venne ritenuta non
accettabile e queste furono le parole che io sentii:
“BBVA sta tentando di portarci avanti nel tempo, senza
prendere posizioni e non consentirci a noi di percorrere
strade alternative”. Oltre questo, unito al fatto che in
quella bozza non c’era riferimento ad Artigiancassa, come
ho detto stamattina, non c’erano riconoscimenti di
diritti di governance, c’era l’introduzione di
maggioranze qualificate... su quattro richieste, ne
veniva data una, era stata considerata tale.
AVV. ACCINNI – Su questo arriviamo. Però per arrivare a
questo, vorrei che allora Lei mi confermasse due cose: la
prima, l’ingegner Consorte quindi vide questa bozza del
30 giugno?
TESTE GIAY – Io non lo so...
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2094
AVV. ACCINNI – Comunque la conosceva?
TESTE GIAY – Venne illustrata. Quando l’avvocato Marini...
adesso, per quanto mi ricordo, ripeto sono passati cinque
anni, erano momenti abbastanza concitati... tornò
l’avvocato Marini dallo studio Ughi e Nunziante,
relazionò in merito, non so se l’ingegner Consorte vide
la bozza o gli vennero espressi i contenuti di questa
bozza, la condizione che era stata reperita. Quello che
mi ricordo è che dopo questa cosa venne detto, come ho
ricordato questa mattina: “Non ci sono le condizioni per
proseguire positivamente”, e facemmo l’istanza a Banca
d’Italia. Questo è quanto mi venne detto.
AVV. ACCINNI – Siccome io ho compreso esattamente questo dal
suo esame di stamane: che l’ingegner Consorte - preso
atto in qualche modo dei contenuti di questa bozza – ebbe
a dirle “Prepari l’istanza di autorizzazione a Banca
d’Italia per essere autorizzati a crescere fino al
14,93”...
TESTE GIAY – Esatto.
AVV. ACCINNI – Lo ha detto Lei stamattina.
TESTE GIAY – L’ho ripetuto anche adesso.
AVV. ACCINNI – Esatto, quindi questo significa...
TESTE GIAY – 14,99.
PRESIDENTE – Fino al 14,99.
AVV. ACCINNI – Fino al 14,99.
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TESTE GIAY – Cioè tecnicamente si chiedeva l’autorizzazione a
superare la soglia del 10 per cento, ma non quella del
15.
PRESIDENTE – Senta, la interrompo solo per chiederle questo:
quando vennero poi date queste autorizzazioni?
TESTE GIAY – Questa... allora, vado a memoria: quella
presentata l’11 di maggio ritengo dopo... circa, ma
purtroppo quella non me la ricordo bene... circa due
settimane, e anche per quella a superare la soglia del 10
per cento, circa due settimane. Questo perché Banca
d’Italia per poter conferire l’autorizzazione a Unipol ad
incrementare la partecipazione in BNL richiedeva un
parere all’Autorità di vigilanza propria assicurativa di
Unipol ovverossia all’Isvap (?). Se dovessi... adesso le
date esatte non me le ricordo, ma le quantifico in due
settimane. E Unipol chiese solamente l’autorizzazione a
superare la soglia del 10 e non quella del 15, cioè
avrebbe dovuto rifare una nuova istanza autorizzativa.
PRESIDENTE – Va bene, prego.
AVV. ACCINNI – Grazie. Quindi Lei ora ci ha detto che non
ricorda, non sa bene se l’avesse vista direttamente o
gliela avessero riferita, ma il dato di fatto è che preso
atto dei contenuti, le dà incarico di predisporre
l’autorizzazione.
TESTE GIAY – Di predisporre l’istanza.
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AVV. ACCINNI – L’istanza. Le ragioni in forza delle quali non
vi era assenso, se quindi ho sempre capito...
TESTE GIAY – Le ragioni per le quali...
PRESIDENTE – Aspetti un attimo, lasci finire la domanda.
TESTE GIAY – No, non ho sentito, scusi.
PRESIDENTE – “Non vi era assenso”.
AVV. ACCINNI – Proviamo a procedere allora con domande più
sintetiche, data la difficoltà. La proposta concedeva il
51 per cento di BNL Vita?
TESTE GIAY – La proposta concedeva a Unipol?
AVV. ACCINNI – Sì, certo.
TESTE GIAY – Ha detto BNL Vita, è per quello che non capivo.
AVV. ACCINNI – Concedeva ad Unipol, chiedo scusa, come oggetto
BNL Vita e il suo 51 per cento?
TESTE GIAY – Dunque, a quanto mi risulta la bozza del 30 di
giugno (io non ho avuto modo di... vado a memoria)
concedeva...
AVV. ACCINNI – Gliela sottopongo?
TESTE GIAY – No, se poi vuole, per carità... ma concedeva a
Unipol la possibilità di acquistare da parte di BNL, era
un’obbligazione fatta al terzo, l’1 per cento per
arrivare al 51. Questo sì.
AVV. ACCINNI – E c’era anche l’accordo esclusivo di
distribuzione?
TESTE GIAY – C’era. C’era l’impegno a far sì – se ricordo
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2097
sempre bene – c’era l’impegno a far sì che venisse
stipulato tra BNL e BNL Vita un accordo esclusivo per la
distribuzione di prodotti assicurativi.
AVV. ACCINNI – Quindi quello che non c’era rispetto alle tre
condizioni che Lei ha ricordato stamattina in sede di
esame, era soltanto un posto nel consiglio?
TESTE GIAY – No, no.
AVV. ACCINNI – Chiedo scusa, dottor Giay, prima che Lei
risponda: io credo di essermi annotato diligentemente.
Questa mattina – e ho fatto molta attenzione al punto,
conoscendo la rilevanza – Lei ha indicato tre condizioni
che erano state poste in termini di richiesta: una
presenza in consiglio di amministrazione, un accordo di
distribuzione esclusivo, BNL Vita raggiungimento al 51
per cento, stante anche i principi di consolidamento che
erano entrati in essere. Lei non ha indicato
Artigiancassa.
TESTE GIAY – Mi dispiace, si sbaglia. Io in un primo momento
non ho ricordato Artigiancassa, ma l’ho ripreso
successivamente. Credo che si possa verificare, forse le
è sfuggito, ma io ho detto questo.
AVV. ACCINNI – Diciamo che non lo aveva posto in quelle che
Lei indicò come tre condizioni...
PRESIDENTE – Avvocato, ponga la domanda.
AVV. ACCINNI – Ci arrivo, Presidente. Quello quindi che
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2098
mancava era: un posto in consiglio... ma non è forse vero
che...
PRESIDENTE – Avvocato, per favore, non possiamo metterci a...
Lei ha già riassunto. Ponga la domanda, la prego.
AVV. ACCINNI – La riformulo, Presidente.
PRESIDENTE – Ma senza riassumere quello che può aver detto o
non aver detto, perché altrimenti...
AVV. ACCINNI – È vero o non è vero che l’esigenza del posto in
consiglio di amministrazione veniva meno nel momento in
cui vi era la concessione del posto in consiglio di
amministrazione, che era la ragione e la sola ragione in
forza della quale questo era chiesto?
PRESIDENTE – Non ho capito niente questa volta, per favore.
Per favore la riproponga a me, almeno perché sia chiara a
me.
AVV. ACCINNI – La ragione per la quale veniva chiesto di avere
un posto in consiglio era che in assenza della
concessione dell’accordo di distribuzione si voleva poter
verificare la tutela del funzionamento della
distribuzione di quei prodotti. Quindi una volta che
questa vi era, le esigenze...
PRESIDENTE – Questa però, scusi, è una sua valutazione o...
Riproponga la domanda, o la frazioni, ma non può...
AVV. ACCINNI – È vero o non è vero che l’esigenza di mantenere
la condizione di una presenza in consiglio non era più
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2099
attuale una volta che veniva concessa la disponibilità a
riconoscere l’accordo di distribuzione in esclusiva?
PRESIDENTE – Ecco, così. Allora non è vero che c’era un
collegamento.
TESTE GIAY – Non è vero che l’esigenza per Unipol di avere un
esponente nell’ambito del consiglio di amministrazione di
BNL venisse meno con la firma dell’accordo in esclusiva,
tant’è che la richiesta venne fatta era quella di avere
un esponente di Unipol nel consiglio di BNL da lì in
avanti, che partecipasse anche alle riunioni del comitato
esecutivo e a tutte quelle altre riunioni che avessero
per oggetto l’assunzione di decisioni riguardanti la
distribuzioni di prodotti finanziario e assicurativi.
AVV. ACCINNI – È vero o non è vero che la concessione di
Artigiancassa, a differenza di quella di BNL Vita,
avrebbe sì violato la disparità di trattamento, essendo
che rispetto ad Artigiancassa, Unipol già ne era
azionista al 50 per cento, e già non vi era
precedentemente all’offerta pubblica di scambio di BBVA
un accordo di Banca Assurance o qualsivoglia altra
tipologia di accordo.
TESTE GIAY – Per quanto mi consta saperlo, sulla base delle
disposizioni del diritto civile non è come ha detto Lei,
mi dispiace. Tant’è che gli stessi legali advisor di BBVA
chiedevano un esame alla Consob, quella... la differenza
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20100
che sostiene Lei...
AVV. ACCINNI – No, chiedo scusa...
TESTE GIAY – Permetta che finisco, mi permetta.
PRESIDENTE – Lasci terminare.
TESTE GIAY – La differente qualificazione che Lei ha fatto –
BNL Vita c’era già il controllo, non c’era
partecipazione, Artigiancassa non c’era... – non ha
valenza nell’ambito del Testo Unico della finanza sul
rispetto del principio della parità di trattamento degli
azionisti, perché io posso violare questo principio anche
cedendole l’1 per cento pur avendo il 75 per cento di una
società. È sufficiente che lo faccia a condizioni non di
mercato. Le dico questo perché queste furono quanto venne
dibattuto proprio dagli advisor legali del BBVA
nell’ambito di questa questione specifica. Quindi non
c’entrava assolutamente nulla questa cosa, non è mai
stata posta in questi termini.
AVV. ACCINNI – Questa è la sua opinione.
TESTE GIAY – No, no, io riporto quanto è stato detto dalle
parti in quei giorni.
AVV. ACCINNI – Questo è quello che Lei ricorda, mettiamola
così. Io ho delle evidenze differenti, ma di questo
discuteremo non con Lei, è evidente. Nella bozza del 30
di giugno, non a caso, Artigiancassa non è inclusa.
Infatti Lei mi sta confermando era una delle ragioni di
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20101
lamentela.
TESTE GIAY – Sì, a quanto mi ricordo sì.
AVV. ACCINNI – Quindi non è vero quello che Lei ha affermato
che era situazione in tutto e per tutto omologa a quella
di BNL Vita, tant’è che Artigiancassa non la si inserisce
e BNL Vita la si inserisce.
PRESIDENTE – No, Avvocato, queste... Lei faccia delle domande;
le considerazioni le terremo poi per la nostra
discussione.
AVV. ACCINNI – Lei sarebbe sorpreso di sapere che l’ingegner
Consorte a me ha invece dichiarato di non conoscere in
nulla i contenuti della bozza del 30 di giugno?
PRESIDENTE – No, no, no. No, scusi Avvocato, come ha detto?
Lei sarebbe sorpreso di sapere che Consorte ha detto...?
A chi, a Lei Avvocato?
AVV. ACCINNI – Sì.
PRESIDENTE – Avvocato, non è possibile fare una domanda in
questo modo. Gliel’ha detto quando, come, in un verbale
difensivo?
AVV. ACCINNI – Dottor Giay, Lei conosce i contenuti delle
memorie dell’ingegner Consorte e le trascrizioni
dell’interrogatorio dell’ingegner Consorte in sede di
udienza preliminare?
TESTE GIAY – No.
AVV. ACCINNI – Non le ha mai viste?
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20102
TESTE GIAY – No.
PRESIDENTE – Ha detto di no. Avvocato, se Lei ha un verbale di
attività difensive, si potrà discutere se contestarlo, ma
se non è depositato come tale, non si può utilizzare
questa sua conoscenza personale.
AVV. ACCINNI – Sì, con un limite, che io ho un certo ambito in
sede di controesame per valutare l’attendibilità del
teste.
PRESIDENTE – Ma Lei non può contestare delle conoscenze sue
personali non trasfuse in atti processuali.
AVV. ACCINNI – Infatti ho chiesto se lui aveva questa
conoscenza.
PRESIDENTE – No, Lei gli ha anche detto che avrebbe detto a
Lei, ma se non l’ha detto in un verbale di...
AVV. ACCINNI – La ragione per la quale quindi l’accordo non si
è concluso non stava in una indisponibilità delle parti
ad ottenere da parte di Consob una forma, anche solo di
mancato espresso dissenso, non consenso, verbalmente ma
starebbe nel fatto che sarebbero mancati un posto in
consiglio, Artigiancassa e basta?
PRESIDENTE – Avvocato, scusi, su questo sono state poste delle
domande, ha già risposto. Non ci possono essere ulteriori
domande. Ha già detto, ha già risposto.
TESTE GIAY – L’ho già detto.
PRESIDENTE – Ha già detto le ragioni per cui a suo parere non
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20103
erano...
AVV. ACCINNI – Allora non è forse vero che quello che Lei ha
definito come un atteggiamento dilatorio, perché questa è
la sua espressione, è esattamente il comportamento che ha
posto in essere Unipol, che lì è dove il 51 per cento di
BNL Vita...
(interventi concitati fuori microfono)
Difesa, Avv. SgubbiAVV. SGUBBI – É una considerazione anche questa, non sono
domande.
PRESIDENTE – Avvocato, la prego, non può chiedere al teste
delle valutazioni di questo tipo. Lei gli chieda dei
fatti; anche se Lei è in sede di controesame non può. Gli
chieda dei fatti, dei dati oggettivi, quello che ha
visto. Non può chiedere delle valutazioni di questo tipo.
Può contestargli delle dichiarazioni rese differenti,
ma...
AVV. ACCINNI – Dottor Giay, in quanto tempo siete riusciti a
redigere la richiesta di autorizzazione a Banca d’Italia
per crescere al 14,99 per cento?
TESTE GIAY – L’ho detto stamattina: ritengo in qualche ora nel
giorno del 30 di giugno. Perché ho anche accennato
stamattina che utilizzammo come base quella predisposta e
condivisa con lo studio Pedersoli l’11 di maggio, a cui
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20104
dovemmo cambiare oltre che la motivazione - perché come
ho segnalato stamattina la motivazione che mi venne detto
di inserire era diversa, perché per la prima volta
ricomprendeva la possibilità per Unipol di esercitare un
ruolo, di crescere nell’ambito delle partecipazioni BNL
per esercitare un ruolo nell’ambito dell’evoluzione degli
assetti societari in corso – il resto era una istanza che
ripercorreva nelle sue caratteristiche quella dell’11
maggio.
AVV. ACCINNI – Se ho compreso bene, Lei è a tutt’oggi il
responsabile dell’ufficio legale di Unipol?
TESTE GIAY – Sì.
AVV. ACCINNI – Ed è oggi, a differenza di allora, anche il
responsabile delle Partecipazioni?
TESTE GIAY – No. Diciamo che ad oggi sono il responsabile
della Direzione Legale Societario e Compliance. Molto
probabilmente si sta attendendo l’ufficializzazione
nell’ambito delle variazioni che si sono susseguite a
valle dell’assemblea straordinaria del 29 aprile scorso,
modificherò la mia posizione. Mi auguro, perché sarebbe
per me positivo.
AVV. ACCINNI – Grazie.
PRESIDENTE – Ci sono ancora domande? Il P.M. deve concludere
l’esame?
Pubblico Ministero
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20105
P.M. (Dott. Orsi) – Nessuna altra domanda, grazie.
PRESIDENTE – Il Collegio si riserva di porre qualche domanda
al teste eventualmente, dopo l’audizione degli altri
testi. In questo la liberiamo; se avessimo bisogno di
porle qualche altra domanda, sarà richiamato.
TESTE GIAY – Quindi, mi scusi, posso andare?
PRESIDENTE – Cioè sono sempre le domande che il Collegio può
porre al termine dell’esame, però in questo momento
preferiamo riservarci e sentire anche l’altro teste. Poi
oggi non potremo farla aspettare, perché abbiamo due
testi che devono essere sentiti, quindi eventualmente la
chiameremo in un’udienza successiva, e ci scusi del
disturbo. Grazie.
Esaurite le domande, il teste viene congedato.
* * * * * *
PRESIDENTE – É l’una e mezza; alle tre dobbiamo assolutamente
sentire il teste Toraño. Questo teste che sta aspettando
dalle 9.30 possiamo sentirlo brevemente o no?
P.M. (Dott. Orsi) – Assolutamente sì.
PRESIDENTE – Allora facciamolo entrare.
* * * * * *
Deposizione Teste MELPIGNANO SERGIO
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20106
Il quale dà lettura della dichiarazione impegnativa
testimoniale. Il teste viene generalizzato in aula (nato il
29.07.1946 a Fasano, residente e domiciliato a Roma in via
Claudio Monteverdi n. 16).
Esame del Pubblico MinisteroP.M. (Dott. Orsi) – Qual è la sua attività professionale?
TESTE MELPIGNANO – Io sono stato avvocato fiscalista. Adesso
sono in pensione, faccio parte del mio studio come
revisore.
P.M. (Dott. Orsi) – Senta, Lei si è occupato, ha avuto dei
contatti, ha avuto modo di occuparsi della vicenda BNL
nell’estate 2005?
TESTE MELPIGNANO – Solo sporadicamente.
P.M. (Dott. Orsi) – Spieghi al Tribunale in quali termini.
TESTE MELPIGNANO – Perché l’ingegner Consorte mi chiese... la
rilevanza possono essere due episodi: una volta quando mi
chiese se alcuni miei clienti potevano essere interessati
ad entrare nel nucleo stabile della cordata che voleva
acquisire la partecipazione in BNL...
P.M. (Dott. Orsi) – Ecco, però scusi, cerchiamo di
contestualizzare. Quindi Lei di questa vicenda ha
trattato, insomma ha avuto un rapporto con l’ingegner
Consorte?
TESTE MELPIGNANO – Sì.
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20107
P.M. (Dott. Orsi) – Lo conosceva già?
TESTE MELPIGNANO – Sì, sì, da molti anni.
P.M. (Dott. Orsi) – A che proposito?
TESTE MELPIGNANO – Ma insomma, eravamo amici praticamente, un
rapporto amichevole che si svolgeva da venti anni, da
quando era...
P.M. (Dott. Orsi) – Rapporti anche di lavoro?
TESTE MELPIGNANO – No.
P.M. (Dott. Orsi) – Quindi quando per la prima volta ha
cominciato a parlare con Consorte di questa vicenda?
TESTE MELPIGNANO – Guardi, è difficile per me collocarla nel
tempo, perché sicuramente prima dell’estate del 2005.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei a suo tempo, quando è stato sentito, è
stato assunto a informazioni il 12 luglio 2007, ha detto:
“Verso la fine del mese di maggio o inizi di giugno”.
TESTE MELPIGNANO – Io però, ecco, su quel punto -
probabilmente l’unico punto della deposizione, se ricordo
bene – probabilmente ho fatto un errore. Perché premesso
che non ricordavo e non ricordo i tempi precisi, il
giorno in cui mi è stato detto, successivamente ho
ricordato però che alcuni miei clienti che erano stati da
me interpellati se volevano far parte del nucleo stabile
(peraltro non ha accettato nessuno) si lamentavano di
essere comparsi in alcune intercettazioni pubblicate. E
le intercettazioni mi pare fossero della metà di luglio,
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20108
quindi probabilmente slitta un po’ questa data, va verso
fine giugno con ogni probabilità.
P.M. (Dott. Orsi) – Verso fine giugno, okay. Allora cosa
succede verso giugno?
TESTE MELPIGNANO – Mi chiede l’ingegner Consorte se c’erano
dei miei clienti o persone che io potevo conoscere che
potevano far parte del nucleo stabile della cordata che
intendeva lanciare l’Opa per la Banca Nazionale del
Lavoro, se ricordo bene, perché sono tutti fatti di cui
io non mi sono interessato personalmente...
P.M. (Dott. Orsi) – Lei non ha un’agenda per poter
individuare...
TESTE MELPIGNANO – E no, anche perché non erano fatti da
segnare nell’agenda, perché erano parole. Io in genere ce
l’ho, la conservo un anno e poi non la conservo più.
P.M. (Dott. Orsi) – Quindi il contatto fu telefonico?
TESTE MELPIGNANO – No, probabilmente di persona. Ci vedemmo di
persona, però per caso, probabilmente stemmo a pranzo
insieme, per dirle, in cui mi chiese questa cosa.
P.M. (Dott. Orsi) – E cosa successe dopo che le fece questo
discorso Consorte?
TESTE MELPIGNANO – Io interpellai alcuni miei clienti che
ritenevo potessero avere un qualche interesse a prendere
pure quote minime nella cordata, ma nessuno di questi
accolse la proposta praticamente, proveniente dal nucleo
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20109
stabile. E quindi...
P.M. (Dott. Orsi) – Chi sono queste persone?
TESTE MELPIGNANO – È importante? Siccome si sono visti
nominare altre volte... se vuole comunque sono contenute
nelle intercettazioni.
P.M. (Dott. Orsi) – No, ma non li conosce?
TESTE MELPIGNANO – Io parlai all’ingegner Ginobi, un vecchio
industriale delle costruzioni...
P.M. (Dott. Orsi) – Dovrebbe essere Alberto Ginobi.
TESTE MELPIGNANO – Alberto Ginobi; Claudio Navarra, che è un
imprenditore del settore delle costruzioni; Fendi e
l’impresa API, e Brachetti per Api, è il titolare della
API, dell’Anonima Petroli Italiana.
P.M. (Dott. Orsi) – Nessuna di queste persone è poi entrata
nel tentativo di scalata?
TESTE MELPIGNANO – No, no. Proprio mi dissero “no”
immediatamente, insomma. Era anche contenuto nel testo
delle intercettazioni di cui vi dicevo.
PRESIDENTE – Lei adesso risponda per quello che sa, non tanto
per quello che le risulta dalle intercettazioni.
TESTE MELPIGNANO – Sì, sì, ma è così.
P.M. (Dott. Orsi) – Ecco, Lei ha parlato con altri esponenti
di Unipol di questa vicenda?
TESTE MELPIGNANO – No, non ho parlato con altre persone di
Unipol.
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20110
P.M. (Dott. Orsi) – Perché a suo tempo ha detto: “Con Consorte
sono amico da tanto tempo; in occasione dell’incontro con
lui a Roma, conobbi anche Sacchetti. In quella occasione
si parlò del progetto di scalata a BNL”.
TESTE MELPIGNANO – Sì, è vero.
P.M. (Dott. Orsi) – E riesce a ricordare il tempo di questo
incontro?
TESTE MELPIGNANO – Guardi, il senso di quel colloquio era
sempre questo desiderio di Consorte più che altro, mi
pareva più che di Sacchetti, ma anche di Sacchetti, di
voler lanciare questa Opa su BNL che li avrebbe portati a
essere uno dei primi gruppi conglomerati finanziari
italiani...
P.M. (Dott. Orsi) – Però scusi, la domanda che le facevo è
quella riguardo alla tempistica, cioè Lei non è in grado
di dire quando ha incontrato a Roma Sacchetti e Consorte?
TESTE MELPIGNANO – Guardi, perché erano incontri amichevoli mi
risulta sempre difficile. Era sicuramente prima
dell’estate 2005.
P.M. (Dott. Orsi) – Sì. Senta, Lei ha fatto qualcos’altro che
non trovare degli imprenditori disponibili a entrare
nella cordata?
TESTE MELPIGNANO – Consorte mi chiese – e questo lo dato
probabilmente verso luglio – di incontrare degli
imprenditori che avrebbero fatto parte della cordata in
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20111
un luogo riservato, quindi misi a disposizione il mio
studio, ma non ricordo il giorno dell’appuntamento. Fu
probabilmente luglio. Le dico probabilmente perché sono
tutti episodi, insomma, non certi nella mia memoria.
P.M. (Dott. Orsi) – Chi sono le persone che vengono nel suo
studio?
TESTE MELPIGNANO – Guardi, dovevano essere Coppola, Ricucci e
Statuto. In realtà vennero solo Coppola prima e Ricucci
dopo. Statuto non venne, era atteso ma non venne.
P.M. (Dott. Orsi) – E questi erano alcuni dei Contropattisti;
c’era anche Caltagirone?
TESTE MELPIGNANO – Ma Caltagirone... insomma, Consorte non mi
disse nulla che sarebbe dovuto venire. E comunque non
venne.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei ha dichiarato a suo tempo: “Ricordo
che in un’occasione Consorte mi chiese di fare una
riunione presso il mio studio per incontrare i
Contropattisti. A quell’incontro con Consorte e
Sacchetti, avvenuto tra la fine di giugno e gli inizi di
luglio 2005, io non partecipai ma ricordo che arrivarono
separatamente prima Coppola e poi Ricucci. Ricordo che
aspettavano Statuto che invece non arrivò. Mi viene
chiesto con quale tempistica rispetto ai primi
partecipanti arrivò l’ingegner Caltagirone, e rispondo
che anche se ho letto sul Corriere della Sera un articolo
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20112
in cui Ricucci affermava che si presentò anche
Caltagirone, sono sicuro che lo stesso non partecipò”. È
così?
TESTE MELPIGNANO – Confermo precisamente tutto.
Difesa, Avv. De MatteisAVV. DE MATTEIS – Scusi, Presidente, però non ho compreso la
contestazione.
AVV. SEVERINO - Non è una contestazione.
AVV. DE MATTEIS – Non l’ho compresa perché ha ripetuto
esattamente...
P.M. (Dott. Orsi) – Io gli ho chiesto quali persone sono
apparse nello studio, e lui ha detto semplicemente
Coppola e Ricucci.
PRESIDENTE – No, sulla persona di Caltagirone... Allora,
riponiamo la domanda: Caltagirone era atteso anche lui?
TESTE MELPIGNANO – No, non era atteso.
PRESIDENTE – No, basta.
TESTE MELPIGNANO – Mentre era atteso Statuto e non partecipò.
Difesa, Avv. SeverinoAVV. SEVERINO – Mi scusi, lo aveva esattamente detto anche
prima.
P.M. (Dott. Orsi) – Però scusate, cioè la domanda è “chi era
presente nel suo studio...”
PRESIDENTE – E lui ha risposto che erano attesi Coppola,
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20113
Ricucci e Statuto, arrivati solamente Coppola e Ricucci.
P.M. (Dott. Orsi) – Benissimo. Cosa si...
Difesa, Avv. De MatteisAVV. DE MATTEIS – Scusi Presidente, avendo il Pubblico
Ministero praticamente letto uno stralcio della s.i.t.,
la lettura in questo caso non dovrebbe essere ammissibile
al di fuori di una contestazione, poiché...
PRESIDENTE – Avvocato, non ne terremo assolutamente conto. Ma
prima di saperne il contenuto, non potevamo impedire al
Pubblico Ministero di fare una contestazione.
AVV. DE MATTEIS – È quello di cui...
PRESIDENTE – Va bene.
P.M. (Dott. Orsi) – Allora, Lei non era presente...
PRESIDENTE – Aspetti, c’è l’avvocato Severino.
Difesa, Avv. SeverinoAVV. SEVERINO – Mi scusi, era solo per la completezza, perché
ci siamo fermati su un certo punto mentre ce n’è un altro
dimostrativo dell’assoluta coerenza di ciò che è stato
detto dal teste: “L’ingegner Caltagirone sono sicuro che
lo stesso non partecipò all’incontro, perché da quello
che mi disse Consorte non era prevista la sua presenza”.
Esattamente quello che ha detto oggi.
PRESIDENTE – Va bene.
P.M. (Dott. Orsi) – Bene. Lei non era presente a questo
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20114
incontro?
TESTE MELPIGNANO – Non sono stato presente ai colloqui tra di
loro. Qualche volta sono entrato...
P.M. (Dott. Orsi) – Era nello studio?
TESTE MELPIGNANO – Esatto. Non sono entrato per...
P.M. (Dott. Orsi) – E cosa si sono detti, qualcuno glielo ha
riferito?
TESTE MELPIGNANO – Guardi, io francamente non l’ho chiesto, ma
penso stessero trattando del prezzo delle azioni BNL, per
le quantità...
P.M. (Dott. Orsi) – Perché come Lei vede da quello che le ho
letto...
PRESIDENTE – Però, Pubblico Ministero, lo lasci terminare.
TESTE MELPIGNANO – Ritengo, dalle frasi che ho captato, che
stessero parlando dei prezzi della cessione delle azioni
in possesso dei... dei Contropattisti si chiamano così,
adesso non glielo so dire, Statuto e Ricucci.
PRESIDENTE – Scusi, intervengo io: le ha captate quando?
TESTE MELPIGNANO – Mah, entrando così “Questa sera state...?”,
era quello l’argomento di cui stavano trattando. E poi
probabilmente me ne parlò anche l’ingegner Consorte alla
fine, però io sono sicuro che stavano trattando
quell’argomento.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei aveva rapporti professionali personali
con Caltagirone?
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20115
TESTE MELPIGNANO – Sì, sono stato suo consulente fiscale fino
a tutto il ’96, dagli inizi degli anni Settanta. Poi
siccome sono emerse alcune sue posizioni di riflesso da
alcune mie posizioni penali, di rilevanza penale, da quel
giorno non ci siamo più visti, dal ’96. E a tutt’oggi non
ci siamo visti né sentiti con l’ingegner Caltagirone.
P.M. (Dott. Orsi) – Grazie, nessuna altra domanda.
PRESIDENTE – La Difesa Consorte ha chiesto l’esame?
Difesa, Avv. SgubbiAVV. SGUBBI – Nessuna domanda.
PRESIDENTE – In sede di controesame, domande? No.
Esame del TribunalePRESIDENTE – Senta, dopo questo incontro nel suo studio e dopo
che Lei si è prestato a un’attività di ricerca di
eventuali suoi clienti interessati, ha avuto ancora
occasione di parlare con Consorte di questo o no?
TESTE MELPIGNANO – No, anche perché... cioè le vicende poi le
ho seguite dai giornali, come tutti quanti.
PRESIDENTE – Va bene.
Esaurite le domande, il teste viene congedato.
* * * * * *
PRESIDENTE – A questo punto ci vediamo alle 3 meno 10, così
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20116
facciamo prima tutte le formalità in tempo utile.
Comunico che nel frattempo, qualche giorno fa, sono
pervenute per fax in cancelleria le fotocopie del teste
Vitale. Mi è venuto in mente quando il P.M. ha chiesto
dell’agenda. Vi ricordate la scorsa udienza? Io le ho
depositate, non so se le avete viste. Ha mandato per fax
le fotocopie che gli erano state chieste.
* * * * * *
Si dispone una sospensione dell’udienza. Il Tribunale rientra
in aula e così si procede.
PRESIDENTE – C’è il vostro consenso - immagino che ci sia -
per la richiesta di un fotografo, Maurizio Maule, di
scattare delle fotografie? L’abbiamo dato agli altri, e
non ci sono problemi. Quindi viene autorizzato.
Deposizione Teste TORAÑO GONZALO
Si dà atto che il Tribunale si avvale dell’ausilio di una
interprete di lingua spagnola, la quale si impegna a ben
fedelmente adempiere all’incarico assunto e dichiara di non
trovarsi in nessuna condizione di incompatibilità.
PRESIDENTE – Lei è in grado di leggere la dichiarazione in
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20117
italiano?
INTERPRETE – Glielo leggo io in lingua spagnola.
TESTE TORAÑO – Posso.
Il teste dà lettura della dichiarazione impegnativa
testimoniale. Il teste viene generalizzato in aula (nato il
9.11.1960 a Madrid).
PRESIDENTE – Viene registrata anche la risposta in spagnolo, e
salvo contestazioni sulla traduzione per quello che
possiamo capire, chiediamo però che venga trascritta
solamente la risposta in italiano. Se ci fossero
contestazioni, trascriveremo anche quella spagnola.
Esame del Pubblico MinisteroP.M. (Dott. Orsi) – Qual era la sua carica nel BBVA nel corso
del 2005?
INTERPRETE – “Ero il responsabile dell’Espansione Corporativa”
PRESIDENTE – Di che cosa?
INTERPRETE – Della BBVA.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei ha seguito, si è occupato della
partecipazione BNL?
INTERPRETE – “Sì, mi sono occupato, l’ho seguita”.
P.M. (Dott. Orsi) – A partire da quando?
INTERPRETE – “A partire dal mese di gennaio 2003”.
P.M. (Dott. Orsi) – Si è occupato della offerta pubblica di
Società Cooperativa ATHENA
R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20118
scambio lanciata da BBVA?
INTERPRETE – “Sì, è stato così”.
P.M. (Dott. Orsi) – Può spiegare al Tribunale in quali
circostanze questo è accaduto? Se vuole può riassumere
cosa è successo in BNL prima di quel momento.
INTERPRETE – “È lunga. Da quando io mi sono occupato nell’anno
2003, la situazione della BNL era di una gestione molto
deficiente, e in questo particolare coincidevamo alcuni
degli azionisti che facevamo parte della BNL in
quell’allora. C’erano stati dei tentativi e questo con la
Banca dei Paschi di Siena allo scopo di fare uno scambio
di azioni, anche si è intentata la fusione...”
P.M. (Dott. Orsi) – Scusate, posso...
PRESIDENTE – Forse potrebbe il teste riferire un periodo, e
poi dopo la interprete traduce. Certamente questo implica
una minore fedeltà della traduzione...
P.M. (Dott. Orsi) – Una maggiore attenzione soprattutto
implica, ma così...
PRESIDENTE – Perché così siamo tranquilli che viene tradotto
tutto. Possiamo provare. Chieda al teste se lui
preferisce riferire un periodo e poi tradurre.
Parte Civile, Avv. AccinniAVV. ACCINNI – Chiedo scusa, posso provare a fare una proposta
alternativa? Il dottor Toraño un po’ l’italiano lo
capisce e lo parla. Io ho chiesto l’interprete perché era
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due anni che non aveva occasione di poterlo praticare. Mi
accorgo che questo tipo di deposizione diventa
estremamente pesante, sia per chi ascolta ma sia anche
per chi deve rispondere, perché continuamente interrotto.
Allora io proporrei di farla pure direttamente in
italiano, consentendo all’interprete di venire in
soccorso del teste lì e dove questi non avesse...
PRESIDENTE – Però io ho chiesto prima al teste.
INTERPRETE – (traduce al teste) “Va bene”.
PRESIDENTE – Allora provi a rispondere in italiano. Se vede
che è in difficoltà per esprimere qualcosa, chiede aiuto.
TESTE TORAÑO – Vediamo. Dicevo che dopo queste trattative tra
BBVA e Monte dei Paschi di Siena per trovare una migliore
soluzione alla banca che prima è stato una trattativa per
intercambiare azioni che non è stata validata da Banca
d’Italia, dopo abbiamo cercato... questa prima
dell’intercambio di azioni non ero io a questo tempo,
perché prima del 2003, e lo conosco per avere letto e
averlo sentito. Dopo 2003, la trattativa nella quale io
partecipo è cercare di fusionare le due banche, il Monte
dei Paschi di Siena e BNL. Si è fatto dei cenni
conversativi con Banca d’Italia per vedere se era
possibile, anche siamo stati chiesti di preparare un
piano industriale della fusione. Si ha lavorato tanto e
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finalmente Banca d’Italia non ha voluto che questo passo
si fosse fatto.
INTERPRETE – Dare il consenso.
TESTE TORAÑO – In questo momento, come la gestione non eravamo
soddisfatti della gestione che a quel momento era fatta
per Davide Croff, l’amministratore delegato, abbiamo
cercato di trovare un accordo tra alcuni membri degli
azionisti per cambiare il management, per cambiare la
gestione.
P.M. (Dott. Orsi) – Scusi, Croff era l’amministratore
delegato?
TESTE TORAÑO – Sì.
P.M. (Dott. Orsi) – Era stato nominato da chi?
TESTE TORAÑO – No, Croff viene nominato quando c’è la
difficoltà di BNL nel ’97, o così, e Banca d’Italia cerca
degli investitori per aiutare la banca. E a questo punto
è quando BBVA arriva con un 10 per cento, Monte dei
Paschi non ricordo la percentuale, però i soci al
momento, e anche è nominato Davide Croff come
amministratore delegato. Pertanto è un amministratore
nominato da Banca d’Italia, e così è stato fino a questo
momento – a quello mi riferivo – e in quella gestione non
era sufficiente buona.
P.M. (Dott. Orsi) – Cioè scusi, non nominato da Banca
d’Italia, che non era socio di BNL; nominato dai soci di
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BNL forse?
TESTE TORAÑO – Quello che io conosco è che è stato nominato da
Banca d’Italia, è un uomo appuntato, la nomina formale
immagino che è stata fatta per una procedura che oggi non
conosco, però è stato nominato per indicazione della
Banca d’Italia.
P.M. (Dott. Orsi) – D’accordo, andiamo avanti.
TESTE TORAÑO – Pertanto siamo nel 2003, dopo la seconda
trattativa con Monte Paschi di Siena cerchiamo un accordo
tra i membri, il consiglio e i principali soci di BNL per
cambiare il management, particolarmente Davide Croff.
Avevamo delle riunioni e questo finisce nella uscita di
Davide Croff, un accordo con BNL per uscire, che è
stato...
INTERPRETE – Per lasciare l’incarico.
TESTE TORAÑO – Per le sue dimissioni dalla carica. E questo è
stato pagato logicamente, e anche a questo tempo
arriviamo a un accordo, un patto di azionisti che
facciamo tra BBVA, Generali e anche un altro socio,
Dorint.
P.M. (Dott. Orsi) – Questo avviene successivamente però al
2003, dopo il 2003?
TESTE TORAÑO – Sì, penso che questo è dopo il 2003, sì. E
questa è un po’ la situazione. Dopo il patto di
azionisti...
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PRESIDENTE – Scusi, mi sono persa un momento. In che anno, in
che momento questo patto?
TESTE TORANO – Il patto di sindacato penso che è 2004,
possibile che è novembre.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei a suo tempo aveva dichiarato “nel
corso del 2004”, ma è documentato. Credo che ci sia un
documento che attesta la data esatta, che adesso non so.
Bene, allora si stipula il patto tra BBVA, Generali e
Dorint. Cosa succede dopo? Se può seguire un criterio
cronologico, cioè tempo per tempo.
TESTE TORAÑO – Okay. Dopo questo patto di sindacato, è
cambiato anche il management e la banca andava... c’erano
dei problemi, e però pensavamo che la capacità che noi
avevamo per ottenere tutto il valore che BNL aveva,
avevamo bisogno di un maggiore controllo. E facciamo una
decisione. Prima si fa un incremento del capitale, perché
dopo revisare un po’ più in profondità i numeri in BNL
pensavamo che c’era bisogno di un incremento di capitale,
e dopo questo decidiamo che quello che ha più logica è
fare una offerta pubblica per comperare la maggioranza,
il controllo di BNL. Più o meno questa è la cronologia.
P.M. (Dott. Orsi) – L’atteggiamento di Banca d’Italia qual era
in questa fase?
TESTE TORAÑO – Quello che noi avevamo sentito è una posizione
sistematica di Banca d’Italia, in tutti i punti. Ogni
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cosa che chiedevamo era un problema, ogni cosa che
volevamo era un problema, e ci hanno inviato la
ispezione, e va bene, per questo è Banca d’Italia, però
non c’era stata la ispezione fatta mai, diciamo in anni.
Al momento che noi cominciamo a muoverci per arrivare al
controllo, per avere un controllo di un investimento
importante che avevamo fatto, e avevamo avuto tante
ostruzioni, tanti problemi.
PRESIDENTE – Posso inserirmi? Quando dice “ci ha mandato una
ispezione”, “ci” a chi, dove?
TESTE TORAÑO – A BNL.
P.M. (Dott. Orsi) – Quindi stipulato il patto, cosa succede?
Lei ha detto “Siamo nel 2004” e stabiliremo poi – a
partire da documenti – quando nel 2004, ma comunque
quando che sia, cerchi di ricordare cosa succede dopo la
costituzione di questo patto con Generali e con Dorint.
TESTE TORAÑO – Dopo penso che... non so se lascio qualche
cosa, però da questi momenti del 2004 fino al 2005 che è
la offerta pubblica di scambio, quello che facemmo è
lavoro interno nella banca per vedere, però...
P.M. (Dott. Orsi) – E invitaste nel patto qualche altro
soggetto, qualche altro socio?
TESTE TORAÑO – Avevamo parlato al momento di fare il patto,
avevamo parlato con quelli che erano i nostri soci, Monte
Paschi di Siena fondamentalmente. Anche Generali.
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P.M. (Dott. Orsi) – E non partecipò Monte Paschi?
TESTE TORAÑO – No, Monte Paschi non ha voluto.
P.M. (Dott. Orsi) – Perché?
TESTE TORAÑO – Boh, io penso che loro hanno voluto mantenere
la sua indipendenza. Monte Paschi sempre ha avuto una
grande intenzione di rispettare la località, la sua
geografia, la indipendenza di Monte Paschi. Per noi anche
è stato bene questo, perché a questo momento in Italia
non ricordo bene tutta la vicenda, tutti i problemi, però
nei giornali erano fuori... diciamo che dei (inc.)
politici anche della Banca d’Italia e una certa
opposizione alle fondazioni nelle banche. Pertanto a un
punto anche abbiamo pensato se non sarebbe questa la
ragione di che mai avesse lasciato di far andare avanti
le trattative con Monte Paschi di Siena. Pertanto come
loro preferivano essere indipendenti, per noi è stato
bene. Diciamo che gli abbiamo chiesto perché erano i
soci, però dopo hanno deciso di no e per noi è stato
benissimo.
P.M. (Dott. Orsi) – Ma per voi è stato bene per qualche altra
ragione oltre che per questa, diciamo, ragione di
ambiente? Anche per una ragione legata al superamento
della soglia di Opa?
TESTE TORAÑO – Bueno, c’era una soglia. Se Monte dei Paschi di
Siena avesse voluto entrare, certo che avremmo avuto un
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problema di superare la soglia.
P.M. (Dott. Orsi) – Bene, cosa succede dopo, che Lei si
ricordi? Dopo questo momento.
TESTE TORAÑO – Così in generale non lo so. Ricordo... non lo
so, non so bene da questo momento della costituzione del
patto diciamo fino al lanciamento della Ops?
P.M. (Dott. Orsi) – Sì.
TESTE TORAÑO – Che è successo non lo so.
P.M. (Dott. Orsi) – Quando fu costituito il cosiddetto
Contropatto?
TESTE TORAÑO – Poco dopo. Il Contropatto non ricordo la data,
però è vero che sono stati qualche parte del Contropatto
cercandoci, cercando a noi, di fare, di entrare un po’
più nella gestione di BNL, e anche altre cose, di fare
affari con la BNL, e come per noi non stanno, non entrava
nella nostra forma...
P.M. (Dott. Orsi) – Ma chi del Contropatto?
TESTE TORAÑO – Concretamente Ricucci, Stefano Ricucci. E la
persona che è stata molto più interessata nell’aderire a
qualche patto con noi, e dopo di noi fare il patto con
Generali e Dorint. Lui ha fatto un patto con Caltagirone,
Statuto e Coppola. Così lo ricordo.
P.M. (Dott. Orsi) – Ricucci quindi si propose come uno dei
possibili interessati a questo patto che poi voi...
TESTE TORAÑO – Sì.
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P.M. (Dott. Orsi) – Ma si propose prima che il patto con
Generali e Dorint fosse stipulato?
TESTE TORAÑO – Sì, è vero. Stefano Ricucci ha voluto
partecipare prima nella BNL più attivamente, nel
consiglio, fare degli affari con la BNL. E per noi
questo... noi siamo banchieri, pensiamo che deve essere
perfettamente separata l’attività di banca e l’attività
industriale, anche ci siamo consultati con Luigi Abete
che era il presidente di BNL, e anche con Mario... non
ricordo il nome dell’amministratore delegato.
P.M. (Dott. Orsi) – Girotti.
TESTE TORAÑO – Mario Girotti, amministratore delegato di BNL,
che è la persona che ha sostituito Croff. Ambedue hanno
detto che non era un socio conveniente, diciamo, per noi.
P.M. (Dott. Orsi) – Quante azioni aveva Ricucci quando si è
avvicinato per la prima volta?
TESTE TORAÑO – Ne aveva tante. Penso vicino al 10 per cento.
Sopra la soglia del 5, penso. E aveva penso un 10 per
cento, però giusto non lo so. Lui lo ha detto.
P.M. (Dott. Orsi) – Lui diceva di avere il 10 per cento?
TESTE TORAÑO – Sì, abbiamo sentito tante di questo, però lui
diceva di avere il 10.
P.M. (Dott. Orsi) – E gli altri che poi divennero i
Contropattisti, quando entrarono e se ebbero rapporti con
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voi del Patto?
TESTE TORAÑO – Non ho capito bene.
P.M. (Dott. Orsi) – Gli altri immobiliaristi – cioè Statuto,
Coppola, Caltagirone – ebbero dei rapporti con voi?
TESTE TORAÑO – No, mai. Mai a questo punto. Dopo fare il
Contropatto, abbiamo cercato di conoscerli, sì. Però
prima no. Prima solo Ricucci.
P.M. (Dott. Orsi) – Ecco, quale fu la sua percezione di questi
membri del Contropatto? Cosa fecero, come si...?
TESTE TORAÑO – La nostra percezione non era buona. Noi
pensavamo che da quello che noi conoscevamo, ovviamente
erano speculatori che volevano cercare un guadagno corto,
pertanto non avevano nessun interesse nella banca a lungo
termine. Questo prima, pertanto per noi non erano soci
interessanti. E secondo, con qualche eccezione la
informazione che noi avevamo su di loro non era di molta
credibilità. Pertanto questa era la impressione che noi
avevamo avuto.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei prima ha detto che Ricucci voleva fare
affari con la banca; cosa significa?
TESTE TORAÑO – Lui all’inizio ha chiesto il finanziamento per
comperare qualche edificio o la vendita di BNL, di
sportelli di BNL per dopo affittarli. Affari propri di...
P.M. (Dott. Orsi) – Diventava socio ma poi voleva...
TESTE TORAÑO – Voleva fare affari, ecco.
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P.M. (Dott. Orsi) – Ho capito. Senta, Lei sa qualcosa di un
blocco di azioni, uno o più blocchi di azioni, di soci
argentini o cosiddetti argentini?
TESTE TORAÑO – Sì, questa è una vicenda molto strana. A un
punto prima anche di tutto questo, non lo so, nel 2003
probabilmente, ci siamo avvicinati a un avvocato
lussemburghese che si chiamava... non so se è importante,
però si chiamava Vassile o qualcosa del genere...
P.M. (Dott. Orsi) – Nel 2003 o in un altro momento?
TESTE TORAÑO – Molto... il primo contatto?
P.M. (Dott. Orsi) – Lei ha dichiarato “nell’agosto del 2004”.
TESTE TORAÑO – Questo ho detto io? Non è possibile. Ricordo
che è stato nell’agosto, perché io ero in vacanza.
Pertanto è agosto sicuro, però è possibile che sia 2003 o
2004, è possibile che sia 2004.
P.M. (Dott. Orsi) – L’avvocato si chiama come?
TESTE TOR TORAÑO ANO – L’avvocato Vassila o Vassile.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei ha detto Philippe Wassila, con la W
iniziale. Così?
TESTE TORAÑO – Wassila, sì.
P.M. (Dott. Orsi) – Cosa fece questo signor Wassila?
TESTE TORAÑO – Ci offre un 10 per cento della BNL.
P.M. (Dott. Orsi) – Ma parla con Lei?
TESTE TORAÑO – Lui mi chiama a me per dirmi che ha questo
pacchetto...
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P.M. (Dott. Orsi) – Chiama al telefono?
TESTE TORAÑO – Mi dice: “C’è questo pacchetto, se ti
interessa”. Io dico: “Non siamo interessati”.
P.M. (Dott. Orsi) – Di quante azioni?
TESTE TORAÑO – 10 per cento. Io gli ho detto che non eravamo
interessati, perché non avevamo autorizzazione per avere
di più, però che... Lui ha insistito, non ricordo bene la
conversazione. Gli ho inviato a parlare con il nostro
avvocato Marcello Giosciua, per vedere se c’era
qualche... Era molto strana la struttura, non era legale.
P.M. (Dott. Orsi) – Scusi, prima di tutto, cosa le spiega
questo signor Wassila di questo 10 per cento? Chi lo
avrebbe in mano questo 10 per cento?
TESTE TORANO – Per questo dicevo che non era legale, perché la
spiegazione che lui mi dà è molto strana. Che sono un 10
per cento io ricordo che gli ho detto: “Non è possibile
che nessuno abbia il 10 per cento, perché c’è bisogno
un’autorizzazione e non ci sono più autorizzazioni”. “No,
perché noi lo avevamo con delle società, stranieri, in
pacchetti dell’1 per cento, di meno, e pertanto non si è
dichiarato, e dopo c’è una società che ha il controllo di
tutti queste piccole società”. Un casino, niente di
chiaro. Pertanto...
P.M. (Dott. Orsi) – Le ha detto che non sarebbe stato un unico
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soggetto, che se no per avere il 10 per cento deve essere
autorizzato, ma che era stato frazionato tra più soggetti
al di sotto della soglia di dichiarazione obbligatoria,
okay.
TESTE TORAÑO – Sì.
P.M. (Dott. Orsi) - E Lei ha chiesto al suo legale di fare
delle verifiche?
TESTE TORAÑO – Sì.
P.M. (Dott. Orsi) – All’avvocato?
TESTE TORAÑO – Marcello Giosciua.
P.M. (Dott. Orsi) – E cosa è successo?
TESTE TORAÑO – Marcello ha avuto della conversazione con
questo avvocato, però per essere sincero io mi sono
distaccato abbastanza da queste conversazioni. Le ho
seguite tutte, però so che hanno avuto Marcello un paio
di conversazioni e dopo questo avvocato è stato a Roma e
ha chiesto vedersi con Marcello. Non si è potuto vedere
perché Marcello non c’era e hanno parlato, e dopo questo
pacchetto del 10 per cento...
P.M. (Dott. Orsi) – Scusi, Giosciua ha incontrato...?
TESTE TORAÑO – Giosciua ha parlato al telefono, e adesso non
ricordo se quando questo avvocato è stato a Roma è stato
riunito con qualche persona dell’ufficio di Marcello,
perché era a Roma. Non so se finalmente la riunione è
successa, questo non lo ricordo bene, perché sono state
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dal 2004 diciamo al 2005 diverse conversazioni. E hanno
cambiato le persone.
P.M. (Dott. Orsi) – E Lei ricorda il nome delle altre persone
che sono comparse al posto di questo Wassila?
TESTE TORAÑO – Sì, dopo Wassila è arrivato un altro avvocato,
che si chiamava... come si chiamava?
P.M. (Dott. Orsi) – Fiscele (fonetico), forse?
TESTE TORAÑO – Fiscele.
P.M. (Dott. Orsi) – Perché Lei ha detto a suo tempo: “Si tenne
a Roma due o tre riunioni prima che noi lanciassimo
l’Ops, e forse altrettante dopo. A queste riunioni per
parte nostra hanno partecipato in alcuni casi Giosciua e
in alcuni altri il collega Alessandro Lorca; in altri
casi ho partecipato io personalmente. Per controparte mi
pare che non partecipò mai Wassila, comparvero invece
l’avvocato svizzero Fiscele, il notaio romano Mazza, un
tale Fabio Calì”.
TESTE TORAÑO – Esatto. Sì, Fabio Calì lo ricordo bene, perché
con Fabio Calì e con il notaio Mazza sono stato io,
pertanto diciamo che l’ultima parte della vicenda, dopo
l’Ops, la ricordo meglio. Però tutti quegli incontri,
chiamate che hanno avuto, com’era prima non potevamo
comprare. Secondo, non capivo bene la situazione, io non
ho fatto molto caso. Dopo l’Ops sì, perché io ero molto
interessato a sapere dove erano le azioni, chi le aveva e
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sapere la sua...
Parte Civile, Avv. AccinniAVV. ACCINNI – Chiedo scusa, signor Pubblico Ministero e
Presidente, ovviamente tutte le domande che tutte le
Parti ritengono, a suo tempo quando sentito dal Pubblico
Ministero, il dottor Toraño fu richiesto di predisporre
una nota – anche con l’ausilio dei propri collaboratori e
colleghi – che ricostruisse la pluralità di tutti questi
incontri. Nota che tutte le Parti conoscono perché è
stata depositata a seguito della audizione del Pubblico
Ministero. Allora probabilmente concorre alla
chiarezza...
PRESIDENTE – Allegata al verbale?
AVV. ACCINNI – No, no. È arrivata in seguito, dopo
l’audizione.
PRESIDENTE – C’è qualche opposizione per rendere più semplice
la ricostruzione? Allora potremmo, se non c’è nessuna
opposizione, sottoporla al teste e chiedere se la
conferma e quindi passare alle domande. “Si acquisisce su
richiesta e accordo delle Parti, una nota che il teste
ebbe a depositare al Pubblico Ministero...”. Se gliela
vuole sottoporre, per utilizzarla, se per caso gli serve.
TESTE TORAÑO – Okay (consulta atto)
(vari interventi fuori microfono)
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PRESIDENTE – Ah, non la conoscete?
INTERPRETE – (traduce al teste)
PRESIDENTE – Intanto verbalizziamo: “... una nota in cui
espone tutto lo svolgersi degli incontri e delle persone
presenti”.
P.M. (Dott. Orsi) – Magari possiamo rapidamente continuare,
Presidente, mentre le Difese rivedono quello che già
conoscono, e ci portiamo avanti.
PRESIDENTE – Allora possiamo proseguire.
P.M. (Dott. Orsi) – Lei si è recato a Roma ad incontrare
alcune di queste persone, quindi ha mai visto Fiscele, ha
mai visto Mazza, ha mai visto Calì?
TESTE TORAÑO – Io ho visto Calì e ho visto Mazza, una volta
Mazza il notaio, al suo ufficio, e dopo un’altra volta ho
visto Calì, anche al suo ufficio.
P.M. (Dott. Orsi) – Queste persone che cosa le dicevano? Che
c’era la disponibilità di un 10 per cento di azioni?
TESTE TORAÑO – Queste persone ci offrivano diverse quantità di
azioni di BNL: 10 o 15, oscillava, e anche dipendeva a
volte erano sotto meccanismi finanziari tipo swap,
strutture finanziarie, no? Ma mai chiare. Anche...
Difesa, Avv. SeverinoAVV. SEVERINO – Chiedo scusa, Presidente, io devo venire
avanti perché devo essere stata particolarmente cattiva,
mi hanno privato del microfono.
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PRESIDENTE – Mi dispiace, Avvocato. Forse per l’interprete...
no, ma è importante che l’interprete lo tenga. Non si può
far passare il microfono?
AVV. SEVERINO – Non ho capito su questa nota cosa è stato
fatto, cioè se è stato acquisito il consenso...
PRESIDENTE – Allora, mi sembra che nessuno ha detto nulla, e
quindi...
AVV. SEVERINO – E no, ci stavamo tutti consultando ancora. Poi
l’ho visto materialmente nelle sue mani e quindi...
PRESIDENTE – Io l’avevo già acquisita, ma facciamo in tempo a
non acquisirla più se non c’è il consenso.
AVV. SEVERINO – Da parte mia, di questa Difesa non c’è il
consenso.
PRESIDENTE – Potrebbe gentilmente dirci... io non l’ho neanche
guardata, ma mi sembrava di aver capito che contenesse un
riepilogo di dati.
AVV. SEVERINO – Non così neutro e non così, diciamo,
semplicemente espositivo. Vi sono anche delle
considerazioni e delle valutazioni. Consideriamo che poi
insomma si tratta... la provenienza è di chi ha
presentato poi esposti e querele, quindi preferiremmo
sentirlo direttamente.
PRESIDENTE – Certo. Però io volevo dire: qui siamo in una
situazione in cui già è un esame un pochino più faticoso
di altri per ragioni di lingua. Se noi potessimo
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acquisire tutto quello che è scontato e porre delle
domande solo sulle questioni non scontate...
AVV. SEVERINO – E non è scontato.
PRESIDENTE – Niente?
AVV. SEVERINO – Il problema è che non è scontato.
PRESIDENTE – No, io non dico che sia scontato come fatti
storici, però il teste dice “nell’agosto 2004 ho parlato
per telefono, nel settembre 2004 ho...”. Insomma, non è
che sia un fatto storico scontato; risulta scontato che
il teste riferisce questi dati. Allora pensavo che
rimangono dei...
AVV. SEVERINO – Se si tratta solo dei dati...
PRESIDENTE – Insomma, possiamo benissimo fargliela ripetere
tutta con domande. Però mi sembra che sono 5 pagine e...
Ecco, allora potremmo quanto meno sui dati di ciò che è
avvenuto per ognuno di questi punti, cioè le persone che
ha incontrato, quando le ha incontrate e le persone
presenti, forse possiamo evitare di farglielo ridire in
spagnolo.
AVV. SEVERINO – Senta, il dato neutro ovviamente non crea
problemi, cioè l’elenco delle date.
P.M. (Dott. Orsi) – Ma Presidente, guardi, io credo che la
cosa migliore sia continuare. Il teste ha esaminato e
dirà quello che deve dire, che è tenuto a dire. Questo
problema poniamocelo alla fine dell’esame, perché se
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no...
Parte Civile, Avv. AccinniAVV. ACCINNI – Presidente, se posso, noi siamo assolutamente
neutri e remissivi. Lo facevamo soltanto per una forma di
possibile...
P.M. (Dott. Orsi) – Perdiamo a discutere se acquisirla che non
a...
PRESIDENTE – Andiamo avanti. La mia proposta riguardava solo
il cercare di ridurre il tempo e semplificare, ma se...
AVV. SEVERINO – Presidente, io posso modificare la mia
opposizione: non vi è opposizione all’elencazione delle
riunioni, delle date eccetera. Ovviamente vi è
opposizione ai commenti che siano diversi
dall’elencazione. Non c’è opposizione su quello, solo
sulle parti diciamo soggettive. Se questo può
ulteriormente semplificare, c’è accordo su questo.
PRESIDENTE – Allora, potremmo acquisirlo in questi termini, il
che poi non esclude di porre delle singole domande ma
semplicemente ci evita di dovere verbalizzare tutte le
persone presenti nel certo incontro. Va bene? Allora:
“Viene acquisito limitatamente alle date degli incontri
indicate, alle persone presenti a questi incontri, alle
date delle telefonate e alle persone con cui le ha
svolte”. Servirà a quel che servirà, perché
effettivamente poi è molto difficile di scindere...
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20137
comunque andiamo avanti.
P.M. (Dott. Orsi) – Andiamo avanti. Senta, quindi Lei in
questi incontri a Roma... è stato uno o più incontri che
Lei ha fatto con queste persone?
TESTE TORAÑO – Ho fatto penso almeno due.
P.M. (Dott. Orsi) – E quindi ha visto, Lei ha detto prima, ha
mai visto Fiscele?
TESTE TORAÑO – Non ricordo di avere visto Fiscele.
P.M. (Dott. Orsi) – Ha mai visto Mazza?
TESTE TORAÑO – Ho visto Mazza.
P.M. (Dott. Orsi) – Ha mai visto Calì?
TESTE TORAÑO – Ho visto Calì.
P.M. (Dott. Orsi) – Ha visto altre persone oltre a questi tre?
TESTE TORAÑO – Ho visto Macrì.
P.M. (Dott. Orsi) – Chi è Macrì?
TESTE TORAÑO – Io ho visto Macrì padre, diciamo.
P.M. (Dott. Orsi) – Ma chi è questa persona?
TESTE TORAÑO – Macrì è un industrialista argentino che aveva
degli interessi con BNL in Argentina, e quello che mi ha
detto è che voleva... prima che aveva un 5 per cento, se
non è stato troppo chiaro, e alla mia richiesta di che
voleva, qual era la sua intenzione, mi ha detto che
voleva avere la certezza che BNL in Argentina lavorava
con lui come banca. Boh, mi è sembrato...
P.M. (Dott. Orsi) – Quindi, scusi, aveva messo a disposizione
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questo pacchetto in cambio di qualcosa? Non ho capito.
TESTE TORAÑO – No, no. È stato poco chiaro, diciamo che ha
detto che aveva il pacchetto, che il suo interesse non
era fare male, se non solo assicurarsi il rapporto di BNL
in Argentina con le sue ditte.
P.M. (Dott. Orsi) – Okay. Questi incontri avvennero prima o
dopo il 21 maggio, cioè il giorno dell’assemblea?
TESTE TORAÑO – Non lo ricordo bene.
P.M. (Dott. Orsi) – Perché Lei ha detto che ci furono incontri
prima del 21 maggio, tanto è vero che Lei chiese a questi
suoi interlocutori come avrebbero votato all’assemblea. E
poi ci sono stati incontri dopo il 21 maggio.
TESTE TORAÑO – Io penso che questa deve essere prima.
P.M. (Dott. Orsi) – Scusi un attimo, io le leggo quello che
Lei ha detto: “Mi pare che non partecipò mai a questi
incontri l’avvocato Wassila. Comparvero invece Fiscele,
Mazza e Calì. A queste riunioni ha partecipato
inizialmente un rappresentante di un tale Francesco
Macrì, effettivamente cittadino argentino; a tutti questi
incontri queste persone ci dicevano di avere il controllo
del 10 per cento di BNL e di avere la facoltà, una put,
su un ulteriore 5 per cento. Volevano che finanziassimo
l’esercizio di questa facoltà di acquisto. Non ci hanno
mai comprovato che effettivamente controllassero queste
azioni”.
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TESTE TORAÑO – Sì, però queste – se non ricordo male – sono
due riunioni diverse. C’è una con Macrì, il padre, che è
quella dove è molto poco chiaro. Dopo ci sono le riunioni
dove arriva Francesco Macrì, Francisco Macrì, e penso che
è il figlio però, che rappresentava un pacchetto. E a
questo punto sì che volevano le cose che Lei ha detto,
però è un altro punto.
P.M. (Dott. Orsi) – Mi scusi, quello che io le sto chiedendo è
cosa vi dite negli incontri prima del 21 maggio, e cosa
vi dite negli incontri dopo il 21 maggio. Lei riesce a
ricordare questo?
TESTE TORAÑO – No.
P.M. (Dott. Orsi) – Allora glielo ricordo io. “In una delle
occasioni, credo il penultimo incontro, partecipai
personalmente e chiesi a questi signori come avrebbero
votato all’assemblea del 21 maggio 2005. Calì o Mazza mi
dissero che i proprietari delle azioni erano cittadini
italiani che non intendevano mostrarsi, e che quindi non
avrebbero votato”. Si ricorda questo?
TESTE TORAÑO – Sì.
P.M. (Dott. Orsi) – È così?
TESTE TORAÑO – Sì, sì, sì. Però questa è la riunione che io ho
partecipato, in questa sì che è chiaro. Pensavo che si
riferiva alla riunione che c’era stata prima, dove io non
sono stato.
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R.G. 14037/09 - 20/05/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20140
P.M. (Dott. Orsi) – Benissimo. Dopo l’assemblea del 21 maggio
ci sono ancora delle riunioni con queste persone, con
alcune di queste persone?
TESTE TORAÑO – Penso che dopo il 21 maggio una riunione...
dico che penso che dopo il 21 maggio perché una riunione
con Calì, che ci chiama per dire che ha un pacchetto
importante, credo del 15, però che voleva chiedersi con
noi. Pertanto...
P.M. (Dott. Orsi) – Quindi scusi, è vero, questo risponde a
ciò che Lei ha dichiarato. Cosa succede in questa
riunione con Calì?
TESTE TORAÑO – La riunione con Calì è stata strana, perché
avevamo la riunione dove ci dice che c’è un pacchetto del
15, che lo vogliono vendere e che sono interessati a
vendere; noi gli abbiamo detto che c’è la offerta
pubblica di scambio e pertanto non... possono aderire
quando c’è il momento. E dopo ci fa passare a un politico
italiano, un senatore, ci presentano. Non ricordo il
nome, e non capisco bene perché, per parlare...
soprattutto perché noi eravamo abbastanza sospettosi di
tutti questi passaggi, e per dare a Calì un po’ diciamo
di credibilità, immagino che questa è la ragione. Dopo ci
chiede a noi di sederci nella sua hall di accesso e
arriva altra persona e ci dice: “Guardate che arriva
un’altra persona”, e io l’ho riconosciuto perché era
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Fiorani. Mi è sembrata curiosa la cosa, e da questo la
mia...
P.M. (Dott. Orsi) – Voi eravate nell’ingresso dello studio?
TESTE TORAÑO – Sì, ci ha chiesto di rimanere nell’ingresso per
vedere arrivare Fiorani. Immagino che quello che voleva
era farci vedere che aveva molti interessati al suo
pacchetto, però... va beh.
P.M. (Dott. Orsi) – E quindi com’è finita questa riunione da
Calì?
TESTE TORAÑO – Siamo usciti senza niente, non c’era niente.
P.M. (Dott. Orsi) – D’accordo. Senta, cosa succede – se Lei lo
può riassumere – da questo momento fino al 18 luglio,
quindi dal 21 maggio al 18 luglio?
TESTE TORAÑO – Non relativo a queste relazioni, no? in
generale?
P.M. (Dott. Orsi) – In generale.
TESTE TORAÑO – In generale. Boh, da questo punto ci sono
passate tante cose. Diciamo che dal momento della Ops al
18 luglio noi abbiamo cercato di conoscere tutti i
pacchetti che erano prima nel Contropatto e altri
pacchetti di azioni che erano apparendo. Il nostro
interesse era sapere l’adesione o no alla nostra offerta,
e abbiamo fatto diverse chiamate, riunioni con tutti i
membri del Contropatto, e anche altri. Quando è uscita la
notizia... c’erano tante, però una che ci ha preoccupato
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un po’ di più è l’acquisto di Unipol. Abbiamo cercato di
trovare a Unipol, non conoscevamo nessuno, l’ho fatto io
tramite il centralino, e ho parlato con Consorte.
Diciamo...
P.M. (Dott. Orsi) – Questo quando?
TESTE TORAÑO – Saremo già in finale di giugno, più o meno. E
abbiamo avuto una cena con Consorte e Sacchetti dopo la
mia chiamata, per...
P.M. (Dott. Orsi) – Dove?
TESTE TORAÑO – In un ristorante in via Veneto.
P.M. (Dott. Orsi) – A Roma?
TESTE TORAÑO – A Roma.
P.M. (Dott. Orsi) – Eravate Lei, Consorte...?
TESTE TORAÑO – Eravamo Manuel Gonzalez Cid, che è il direttore
finanziario della BBVA, e Consorte che era in questo
momento il presidente di Unipol, se non ricordo male, e
Sacchetti che era l’amministratore delegato di Unipol. E
anch’io. In questa riunione il nostro interesse era
capire perché stavano comprando le azioni di BNL e il suo
interesse, per capire la sua posizione. Ci hanno detto
che erano molto preoccupati per BNL Vita, che era una
società al 50 per cento tra BNL e Unipol, e che faceva la
Banca Assurance, diciamo gli affari di assicurazioni
tramite la banca, e questa è la sua intenzione. Gli
abbiamo detto che per noi c’era un accordo firmato e che
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noi non avevamo nessun interesse a non rispettarlo, e che
andrebbe avanti senza nessun problema. Sacchetti è stato
molto stupito, perché ha detto: “Ah, non lo sapevo, se lo
avessi saputo prima non avremmo comprato le azioni”. E
siamo rimasti in avere un incontro per vedere se c’era
una formula legale di garantire che quello che c’era,
questo accordo sopra BNL Vita, sarebbe un accordo che
dopo la nostra... se fosse andata avanti la nostra Ops,
eravamo disposti a mantenerlo. Diciamo che loro non si
fidavano della nostra parola, dicevano che preferivano di
avere qualcosa firmata, e per questa ragione hanno
chiesto di avere questa riunione. Per noi è stato
benissimo, e l’abbiamo avuta... non lo so, tre o quattro
giorni dopo, se non ricordo male. In questa riunione...
P.M. (Dott. Orsi) – Può dire chi sono presenti in questa
seconda riunione?
TESTE TORAÑO – Nella seconda riunione c’erano per BBVA Edoardo
Arbizu (fonetico), che è il General Counselor di BBVA...
P.M. (Dott. Orsi) – Cioè l’avvocato?
TESTE TORAÑO – L’avvocato, il legale, il capo dei legali. E
Maria Jesus Arrivas (fonetico), che lavora con lui in
tutte le operazioni di acquisti. C’era anche Manolo
Gonzalez Cid, il direttore finanziario, anche io; è
possibile che ci fosse qualche altra persona di BBVA, non
ricordo bene. Alessandro Lorca... non lo ricordo bene,
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però principalmente questi. Dal lato di Unipol, c’erano i
suoi avvocati, non ricordo bene i nomi, però erano due o
tre. C’era anche Sacchetti e penso che c’era il direttore
finanziario, Cimbri anche, e sto pensando se era Consorte
o Consorte è andato... non ricordo bene se era e dopo
sono andato, o all’inversa. Però più o meno queste erano
le persone.
P.M. (Dott. Orsi) – Cosa vi dite nel corso di questa riunione?
TESTE TORAÑO – In questa riunione...
P.M. (Dott. Orsi) – Scusi, dove siete?
TESTE TORAÑO – Eravamo a Milano, è possibile che fosse
l’ufficio dei suoi avvocati, però è possibile che fosse
l’ufficio del nostro... no, penso che era l’ufficio a
Milano dei suoi avvocati. In questa riunione di che si
parla? Si parla sostanzialmente: loro arrivano con un
documento, penso che... boh, i dettagli non li ricordo,
però di quello che si parla è di come si può assicurare
la permanenza dell’accordo commerciale tra BNL e BNL
Vita. Per qualche tema contabile, pertanto di
consolidazione dei numeri di BNL Vita in Unipol, per una
questione contabile di (inc.) e anche avere il 50 per
cento più 1 nel BNL Vita, e che sostanzialmente questo
anche portano il desiderio di comperare Artigiancassa.
Artigiancassa era una piccolissima società che aveva BNL,
in cui noi non eravamo interessati, anche una società che
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al tempo non era profittevole, però loro erano
interessati, va bene, non avevamo nessun problema. Dal
punto di vista del negozio... di affari si dice?
INTERPRETE – Affari.
TESTE TORAÑO – Di affari non c’era nessun problema, non
eravamo interessati, però a noi ci preoccupava abbastanza
che si veda un trattamento differenziale, non equitativo
diciamo con tutti gli azionisti. Vedevamo in forma
diversa l’accordo commerciale di BNL Vita perché era
fatto, pertanto era più un compromesso di andare avanti.
Anche se il nostro rappresentante legale, Edoardo Arbizu,
è stato molto chiaro qui. Ha detto che come lui non era
sicuro, che non si poteva arrivare a nessun accordo prima
di andare in Consob e cercare se in relazione a BNL Vita
l’accordo commerciale era un trattamento uguale per
tutti, se si poteva considerare così. Con Artigiancassa
no, è sempre stato opposto a questo. Non so se questo è
tutto. Sì, più o meno.
P.M. (Dott. Orsi) – Questo è il tema. Come viene sviluppato,
cosa vi dite, quali accordi o non accordi vengono fuori
da questa riunione?
TESTE TORAÑO – No, da questa riunione... adesso ho il dubbio e
non so se sto miscugliando due riunioni. Perché penso che
c’è un’altra riunione dove.. e penso che questa prima in
principio c’è un accordo e rimaniamo per scambiare il
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documento scritto, un documento che i legali facevano e
ci inviavano. Penso che questa è come rimaniamo.
P.M. (Dott. Orsi) – In realtà questo è il secondo incontro.
Lei dice c’è il pranzo o la cena, non ho capito, in via
Veneto; e poi c’è questo incontro nello studio
dell’avvocato di Unipol a Milano, probabilmente lo studio
Pedersoli potrebbe essere...
TESTE TORAÑO – Sì.
P.M. (Dott. Orsi) – E poi c’è un ulteriore incontro?
TESTE TORAÑO – Sto cercando di ricordare, non ricordo bene.
No, penso di sì, penso che c’è un terzo incontro dove c’è
una... Ricordo che Sacchetti si arrabbia tanto, perché
una delle persone di BBVA – Gonzalez Cid – introduce
un’altra domanda, che era che questo che stavamo parlando
era possibile, diciamo l’accordo commerciale sopra BNL
Vita era possibile, però legato alla attenzione (?) del
50 per cento più 1 delle azioni nella offerta pubblica di
scambio. E qui Sacchetti si è arrabbiato tanto, e è
andato via e ci ha detto: “Io parto, non sono d’accordo.
Se voi volete, ci inviate la vostra proposta”. E dopo
siamo rimasti riuniti, abbiamo deciso che non aveva senso
mantenere questa proposta del 50 per cento più 1, e
l’abbiamo tolto. Questo è quello che ricordo, però
esattamente le riunioni come sono state... io miscuglio
un po’, come se fossero la stessa riunione.
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P.M. (Dott. Orsi) – Senta, ma queste trattative tra BBVA e
Unipol perché saltano, perché falliscono?
TESTE TORAÑO – Non lo so bene. Io pensavo, noi pensavamo che
l’accordo era fatto, condizionato all’okay, al visto
buono della Consob. Perché? Perché il punto che noi
avevamo capito che non piaceva a Sacchetti e pertanto a
Unipol, perché lui era il rappresentante in questa
riunione perché Consorte non c’era, il punto di rottura
era il 50 per cento più 1, e lo avevamo tolto. Per noi
era fatto, perché loro dopo questa riunione dopo non
hanno detto niente, Unipol non ci ha detto niente.
P.M. (Dott. Orsi) – Cos’è questo punto del 50 per cento più 1?
Lo può spiegare meglio?
TESTE TORAÑO – Sì. La nostra richiesta era se non arriviamo al
50 per cento più 1, non avremo il controllo sufficiente
nella BNL e pertanto non sappiamo se saremo in grado di
mantenere l’accordo commerciale. Perché se non abbiamo il
controllo, non sapevamo. Pertanto per essere un po’ più
protetti avevamo chiesto, se non arriviamo al 50 per
cento più 1, ci liberiamo di questo compromesso. Però
veramente come nella offerta pubblica di scambio anche,
se non arriviamo al 50 per cento più 1, però ci
rimanevamo nel 49. E abbiamo chiesto a Banca d’Italia di
considerare comperare, perché se noi consideravamo che il
controllo era sufficiente potevamo essere interessati,
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pensavamo che se comperavamo era perché il controllo era
sufficiente e pertanto togliere questa condizione non era
così pesante.
P.M. (Dott. Orsi) – E dopo questo che accade? Cioè dopo il
fallimento della trattativa, cosa succede?
TESTE TORAÑO – Dopo il fallimento della trattativa, al giorno
in che Sacchetti si alza?
P.M. (Dott. Orsi) – Tutto quello che succede fino al 18
luglio. Quindi quando salta la trattativa?
TESTE TORAÑO – La trattativa salta il giorno che... infatti
salta lo stesso giorno, penso, se non ricordo male, lo
stesso giorno della riunione dove noi... quando salta?
Salta quando Unipol annuncia che hanno chiesto il
permesso per salire al 15 per cento.
P.M. (Dott. Orsi) – Tra il 30 giugno e il 1° luglio quindi.
TESTE TORAÑO – 30 giugno, questo è il giorno che salta. E dal
momento in cui noi avevamo questa riunione che ho
riferito prima e questo 30 di giugno quello che succede è
che non avevamo nessuna notizia da Unipol, che io faccio
un paio di chiamate un giorno a Sacchetti dove lui mi
dice che stanno cercando di trovare una soluzione, che
non mi può dire niente, che è un peccato che non avevamo
parlato prima, però che la macchinaria è tutta andando...
boh, parole da lasciare la cosa avanti, no? E un po’
dopo, tre o quattro giorni dopo, anche ho chiamato
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Consorte e questo è il giorno in cui lui mi ha detto –
doveva essere il 14 o 15 di luglio – giusto prima del 18.
E lui mi ha detto che potevo dimenticarmi di tutto,
perché avevano già il 51 per cento e che... Lui mi ha
sorpreso, perché non aveva l’autorizzazione, però mi ha
detto che c’erano tanti amici che lo portavano e che...
boh, più o meno è questo, che era finito e più o meno
questa era la... Non so se è tutto, però più o meno
questo è quello che succede fino al 18. Al 15 almeno.
P.M. (Dott. Orsi) – Senta, Lei ha parlato al telefono anche
con Ricucci, è documentato da una intercettazione.
TESTE TORAÑO – Sì.
P.M. (Dott. Orsi) – Si ricorda di questa telefonata?
TESTE TORAÑO – Sì, mi ricordo come mi ricordo di tutto questo,
che è così lontano. Sì, io ho parlato con Ricucci perché
volevo... penso che questo è anche come ho fatto le
chiamate, immagino non so se un giorno prima del 15 o il
15, perché era il giorno che ho chiamato Consorte,
pertanto immagino che sia vicino a questo giorno.
P.M. (Dott. Orsi) – Sì, risulta che è lo stesso giorno alle
13.13 con Ricucci; alle 23.17 con Consorte. Ma è Lei che
ha chiamato entrambi?
TESTE TORAÑO – Sì, sì. La chiamata di parlare non so chi l’ha
fatto, però la chiamata l’ho iniziata io. Con Consorte
era così tardi perché io ero in uno sposalizio, lo
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ricordo benissimo, e l’ ho cercato prima, non c’era...
boh, e non so se mi ha chiamato lui, però l’ho chiamato
io prima. Gli altri...
P.M. (Dott. Orsi) – Lei perché li cercava?
TESTE TORAÑO – No, li cercavo io. Io ho cercato di sapere, io
volevo sapere che stavano facendo, e anche volevo sapere
che succedeva con le conversazioni che avevamo avuto. Se
aveva fermato tutto, non avevo nessuna informazione da
loro e immaginavo il peggio, però non sapevo. Io volevo
sapere la sua posizione sopra le conversazioni che
avevamo. E anche Ricucci era una fonte di informazioni,
perché come era stato detto da lui altre volte che
avevano un accordo con Unipol. Non avevo nessuna notizia
da Unipol, ho chiamato i due per sapere se c’era qualche
informazione che io non avevo. E lui è stato come di
solito, diciamo che cercando di non dare molte
informazioni. Mi ha chiesto altra volta il rilancio, che
già gli ho detto tantissime volte che noi non potevamo
rilanciare perché erano (inc.) non c’era ragione se non
c’era altra offerta per competere. E questo è quello di
cui abbiamo parlato.
P.M. (Dott. Orsi) – D’accordo, grazie. Nessuna altra domanda
per il momento.
Esame della Parte Civile, Avv. AccinniAVV. ACCINNI – Difesa di Parte Civile BBVA. Dottor Toraño, Lei
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prima ha detto una cosa che è risultata un po’ poco
chiara, cioè che quando vi siete incontrati in un
ristorante in via Veneto, se ho ben compreso, a un certo
momento il dottor Sacchetti si dimostrò stupito e
rammaricato... ci vuole spiegare che cosa voleva
significare?
TESTE TORAÑO – No, stupito... quando ho detto che era un po’
sorpreso è perché... la sua espressione fu un po’: “Che
peccato non avere parlato prima con voi”, e ha detto che
era un peccato di loro avere cominciato tutto questo
acquisto di azioni che erano molto pesanti per loro,
quando il suo problema, che era BNL Vita, non era un
problema veramente, perché noi non eravamo interessati a
cambiare niente. Pertanto per questo ha detto che lui
che... no, non è stupito. Che era un peccato, è quello
che lui ha detto. Che peccato. Non so come si traduce,
però... un peccato, una pena.
AVV. ACCINNI – Cioè se vi avessero contattati prima e prima
avessero potuto apprendere che voi non avevate nessun
problema a mantenere l’accordo di Banca Assurance in
essere, non sarebbe stato necessario procedere
all’acquisto di azioni così onerosi?
TESTE TORAÑO – Questo è quello che lui ha voluto significare,
sì.
AVV. ACCINNI – Ho capito. E Unipol non si era mai messa prima
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in contatto con voi?
TESTE TORAÑO – No, non li conoscevamo.
AVV. ACCINNI – E la ragione per la quale invece solo a quel
momento Lei cerca un contatto con Unipol è perché Unipol
aveva acquisito una partecipazione pari al 10 per cento?
TESTE TORAÑO – Corretto.
AVV. ACCINNI – Io capisco per la difficoltà per Lei che non è
un legale ed è chiamato a esprimersi direttamente una
lingua che non è sua, per cui cercherei di tornare sul
tema delle trattative con alcuni passaggi, per cercare di
poter avere dei chiarimenti. Proviamo a ricapitolare
quali erano le richieste di Unipol: quali Lei ha inteso
essere le richieste di Unipol? Se l’avvocato Dedola si
spazientisce, non ho problemi, cerco di essere ancora più
sintetico, anche ad evitare che si spazientiscano anche
delle altre Parti.
INTERVENTO – (fuori microfono)
PRESIDENTE – A differenza di quanto è successo col teste
precedente, che aveva ampiamente illustrato, forse una
domanda in questi termini si può ammettere, sia pur
sinteticamente. Se Lei vuole rispondere, quali erano le
richieste di Unipol?
TESTE TORAÑO – Quando, a che momento? Perché sono cambiate.
PRESIDENTE – Precisi, Avvocato.
AVV. ACCINNI – Allora facciamo così, procediamo in questo
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modo: che cosa viene chiarito nell’incontro al
ristorante, e come quindi rimanete d’accordo di
procedere?
TESTE TORAÑO – Al ristorante loro chiedono di formalizzare
quello che noi dicevamo, che non avevamo nessun interesse
a cambiare la sua posizione in BNL Vita. E rimaniamo di
avere un incontro con gli avvocati per mettere questo
nero su bianco.
AVV. ACCINNI – Quindi la loro richiesta era sostanzialmente
BNL Vita e il 51 per cento di BNL Vita per un problema di
principi contabili?
TESTE TORAÑO – Esattamente.
AVV. ACCINNI – E Lei ha ricordato prima “a un certo momento
chiesero anche Artigiancassa”, è corretto?
TESTE TORAÑO – Sì, però Artigiancassa viene presentato dopo.
Quando avevamo la prima riunione con gli avvocati, arriva
Artigiancassa.
AVV. ACCINNI – Quindi Sacchetti, per esempio, non ebbe a dirle
che se vi foste sentiti prima anche per poter avere
Artigiancassa, non sarebbe stato necessario spendere
tanti soldi per acquistare azioni di Unipol?
TESTE TORAÑO – Alla prima riunione Artigiancassa non era
parte... Non so se ho capito la domanda.
AVV. ACCINNI – Il tema e la preoccupazione era BNL Vita, il
suo 51 per cento, e non Artigiancassa?
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TESTE TORAÑO – Questo è il punto. Lui ha parlato di BNL Vita,
punto. Artigiancassa arriva nella riunione dopo, la
riunione con gli avvocati certi giorni dopo. Però nella
prima riunione mai si parla di Artigiancassa, che io
ricordi.
AVV. ACCINNI – E vi chiesero anche un accordo in esclusiva di
distribuzione dei prodotti delle polizze assicurative?
TESTE TORAÑO – Un accordo di...?
AVV. ACCINNI – Esclusiva per la distribuzione dei prodotti
assicurativi.
TESTE TORAÑO – Sì, questo è l’accordo commerciale che c’era
con BNL Vita. Loro volevano rafforzarlo e farlo... adesso
non ricordo bene, però sì, volevano che questo accordo
commerciale fosse un accordo commerciale diciamo
rinforzato.
AVV. ACCINNI – Vi chiesero anche di avere un amministratore in
consiglio di amministrazione?
TESTE TORAÑO – Qui c’è una... si parla di un amministratore,
però era più per la insicurezza, il dubbio che loro
avevano se l’accordo non fosse sufficientemente sicuro
per loro.
AVV. ACCINNI – Quale accordo?
TESTE TORAÑO – L’accordo commerciale, l’accordo distribuzione.
Per loro la presenza in BNL con un consigliere era
esclusivamente per assicurarsi che conoscevano i
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cambiamenti sopra questo accordo, pertanto era una
condizione legata a che questo accordo non fosse
sufficientemente completo, diciamo, o rinforzato per
loro.
AVV. ACCINNI – Quindi se ci fosse stato l’accordo di
distribuzione, non sarebbe più stato necessario avere un
consigliere in consiglio, è così?
TESTE TORAÑO – Capisco che no. No, non si deve.
AVV. ACCINNI – Unipol ebbe sin da subito la disponibilità di
verificare con Consob che non si potesse ritenere che vi
fosse alcuna disparità di trattamento per il caso che
fosse mantenuto l’accordo di Banca Assurance con BNL
Vita?
TESTE TORAÑO – Unipol non... se io ricordo bene, diciamolo
così, quelli che abbiamo insistito nell’andare in Consob
siamo stati noi. È stato Edoardo Arbizu, che è stato
molto esigente nel fare questo, perché lui aveva il
dubbio che questo accordo – anche se esisteva prima –
come loro volevano rinforzarlo, non era esattamente lo
stesso. E pertanto c’era bisogno di un’approvazione di
BNL Vita. Diciamo non era “lasciamo tutto come sta”,
c’era un rafforzamento e c’era pertanto la necessità di
andare in Consob. Unipol, la mia percezione è che loro
non erano comodi con questa... La mia impressione, per
alcuni commenti che si sono fatti in questa riunione, è
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che non erano comodi con andare alla Consob.
AVV. ACCINNI – Quel problema che emerge a un certo punto, e
cioè la richiesta di sottoporre la validità di tutti gli
accordi al raggiungimento da parte dell’Ops del 50 per
cento più 1, è un problema che poi si è risolto perché
voi avevate espressamente rinunciato a richiedere questa
condizione?
TESTE TORAÑO – Non ho capito, mi scusi.
AVV. ACCINNI – Le riformo la domanda. Lei prima ha ricordato
che a un certo momento il dottor Sacchetti ebbe molto ad
arrabbiarsi perché – se ho compreso bene – Manolo Cid
chiese di potere sottoporre l’efficacia dell’accordo al
caso che l’offerta pubblica di scambio avesse
effettivamente poi raggiunto il 50 per cento più 1.
TESTE TORAÑO – Perfetto.
AVV. ACCINNI – Questa condizione, questa richiesta di
condizione...
TESTE TORAÑO – La richiesta che noi facevamo?
AVV. ACCINNI – Sì. Fu rinunciata da voi?
TESTE TORAÑO – Sì. Sì, fu rinunciata perché noi l’abbiamo
messo nel documento. Era rinunciata nella riunione che
abbiamo avuto e noi l’abbiamo messo nel documento che è
stato inviato.
AVV. ACCINNI – Quindi alla fine eravate d’accordo su tutto
tranne che su Artigiancassa?
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TESTE TORAÑO – Sì, eravamo d’accordo su tutto. Anche, per
essere sincero, penso che anche su Artigiancassa eravamo
d’accordo.
AVV. ACCINNI – Da un punto di vista commerciale?
TESTE TORAÑO – Da un punto di vista commerciale.
AVV. ACCINNI – Però c’era un problema legale?
TESTE TORAÑO – No, il problema legale la mia impressione è che
loro avevano capito che Artigiancassa sarebbe più
difficile da spiegare e io pensavo che anche
Artigiancassa non era un vero problema. In ogni caso non
è stato nel documento, perché per noi per aspetti legali
non potevamo metterlo, includerlo.
AVV. ACCINNI – Cioè Lei vuole dire che non era presente
l’offerta di Artigiancassa nell’offerta preparata da BBVA
in ragione dei problemi legali che potevano essere
individuati per Artigiancassa?
TESTE TORAÑO – Esattamente.
AVV. ACCINNI – E questi problemi erano che, a differenza di
BNL Vita, in Artigiancassa non c’era già una
partecipazione al 50 per cento e non c’era già un accordo
di Banca Assurance o qualsivoglia accordo commerciale che
sarebbe stato soltanto da prorogare?
TESTE TORAÑO – Esatto. Esattamente.
AVV. ACCINNI – E quindi in questo senso poteva dare una
differenza?
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TESTE TORAÑO – Esatto.
AVV. ACCINNI – Però il problema non era commerciale, perché
voi sareste stati disponibili?
TESTE TORANO – No, no, in assoluto. Artigiancassa è una cosa
piccola, non era nessun affare importante della banca.
AVV. ACCINNI – E quindi hanno lanciato un’Opa soltanto perché
non hanno avuto Artigiancassa?
Difesa, Avv. SirottiAVV. SIROTTI – Che domanda è?
AVV. ACCINNI – Ritiro la domanda. E quindi, se ho compreso
bene, Lei non riuscì neppure a capire per quale ragione
fallì la trattativa; lo capì soltanto quando seppe che...
AVV. SIROTTI – Questa è la risposta (inc., voci sovrapposte)
AVV. ACCINNI – Mi fermo.
PRESIDENTE – Si fermi. Lei quando si fermò la trattativa che
cosa ha pensato? Per quale motivo Lei ritenne che si
fermò la trattativa?
TESTE TORAÑO – A me mi ha stupito, io pensavo che c’era un
accordo, che andremo a Consob, io l’ho visto così. Che ho
pensato io quando...? veramente la trattativa io ho visto
che si è rotta il 15 luglio, quando Consorte mi ha detto
che non c’era la trattativa perché avevano il 51 per
cento. Veramente...
AVV. ACCINNI – Questo forse è un fatto successivo, perché
andiamo al 15 luglio. Ora stiamo parlando di una data che
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è il 30 di giugno.
TESTE TORAÑO – Okay, sì.
AVV. ACCINNI – Allora Lei ha detto prima, quindi non è una
cosa che dico io, che a un certo momento quello stesso
giorno che è il 30 di giugno, a sera, venne fatto un
comunicato ufficiale da cui voi apprendeste che Unipol
aveva chiesto l’autorizzazione a poter crescere fino al
14,99 per cento; è corretto?
TESTE TORAÑO – Sì, sì.
AVV. ACCINNI – Ed è questo che di fatto chiudeva le
trattative, perché voi una risposta non l’avevate avuta?
TESTE TORAÑO – Scusi?
AVV. ACCINNI – Di fatto comprendeste che la trattativa non
poteva essere in ragione dell’informazione che avete
avuto dal comunicato ufficiale di Unipol che chiedeva
l’autorizzazione a crescere fino al 14,99 per cento?
TESTE TORAÑO – Quando abbiamo visto la richiesta del 15 per
cento, veramente abbiamo pensato che qualcosa non andava
bene, perché non era logico la mattina essere seduti e
avere raggiunto un accordo, e la sera fare una richiesta
del 15 per cento. Non so se io sono un po’ ingenuo, io
dopo ho cercato di vedere che succedeva, però, se c’era
qualche possibilità. Però veramente per noi è stato una
gran sorpresa vedere questa richiesta.
AVV. ACCINNI – Perché per voi l’accordo era sostanzialmente
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chiuso?
TESTE TORAÑO – Assolutamente, sì.
AVV. ACCINNI – Per quale ragione BBVA non ha mai rilanciato i
termini della propria Ops, prima di sapere che vi era
un’Opa effettivamente concorrente... cioè scusi, prima
del 18 luglio e dopo il 18 luglio.
TESTE TORAÑO – Mai abbiamo rilanciato perché, rilanciare sotto
che scenario? Lo scenario era uno scenario dove noi
avevamo messo un’offerta pubblica di scambio e non c’era
nessuno che... c’erano tanti facendo la piccola compera,
però pensavamo che erano speculatori. La realtà è che non
c’era altra offerta per competere, pertanto non aveva
ragione. Questo prima del 18 luglio. Dopo il 18 luglio
c’era un 51 per cento in mano di Unipol e dei suoi amici.
AVV. ACCINNI – Quindi se capisco bene, dapprima non c’era
motivo di rilanciare perché la vostra era l’unica offerta
pubblica presente e quindi non c’era qualcuno con cui
poter...
AVV. SIROTTI – Ma riassume le domande e riassume le risposte?
TESTE TORAÑO – Però io ho detto lo stesso.
(intervento fuori microfono)
AVV. ACCINNI – C’è problema rispetto a questa...?
PRESIDENTE – No. Però Avvocato, siccome abbiamo anche noi
seguito e credo capito, forse il riassunto va bene se c’è
qualcosa da chiarire, oppure se è necessario per
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un’ulteriore domanda, altrimenti lasci che ciascuno di
noi interpreti le risposte. Perché...
AVV. ACCINNI – Assolutamente sì, Presidente. Siccome esiste
una difficoltà anche proprio di linguaggio, io chiedo
scusa se eccedo nella mia preoccupazione che alcuni
concetti siano chiari. E dopo la telefonata con
l’ingegner Consorte, Lei invece apprese che il 51 per
cento era già stato assicurato in altre mani?
PRESIDENTE – Dica di sì, perché se no non lo sentiamo. Non
vengono registrati i suoi movimenti del capo.
TESTE TORAÑO – Sì, sì, era così.
AVV. ACCINNI – Dopo il fallimento dell’Ops di BBVA, Lei ha
avuto altri contatti con esponenti di Unipol, e se sì,
chi e quando?
TESTE TORAÑO – Dopo il fallimento dell’Opa, io sono stato
chiamato dall’amministratore delegato di Mediobanca, che
era Nagel, per dirmi che la gente di Unipol era
interessata a parlare, e avevamo avuto un incontro a
Milano dove... per me è difficile, penso che era
nell’ufficio di Alberto Nagel, però non ricordo bene. E
qui sono arrivati per Unipol il nuovo presidente, perché
in questo momento è cambiato, non ricordo bene il nome...
Stefano... non ricordo, però penso che anche rimane
adesso; e Cimbri, Carlo Cimbri.
AVV. ACCINNI – Scusi, questo dopo il fallimento dell’Ops di
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BBVA, o dopo che Banca d’Italia negò l’autorizzazione
all’Opa di Unipol?
TESTE TORAÑO – Io avevo capito dopo il fallimento di Unipol.
Lei si riferiva a dopo il nostro fallimento?
AVV. ACCINNI – Sì. Andiamo pure avanti dopo il fallimento
dell’Opa... o meglio, dopo la mancata autorizzazione da
parte di Banca d’Italia all’Opa di Unipol.
TESTE TORAÑO – Okay. Avevamo avuto questa riunione dove Unipol
ci offre il 51 per cento di BNL e a un prezzo – 3 euro,
se non ricordo male – e anche chiede che noi
rinunciassimo a tutte le azioni legali che fossimo a
fare. Per noi questo ci sembra un prezzo troppo alto,
anche decidiamo di studiarlo. Noi eravamo abbastanza...
diciamo per noi ci costava molto di credere nelle persone
che avevamo di fronte, soprattutto Carlo Cimbri, perché è
stato coinvolto nelle riunioni da prima, e il presidente
non lo conoscevamo. E rimaniamo d’accordo di pensarci e
anche di avere una successiva riunione che è stata fatta
alcuni giorni dopo, a Madrid, dove è venuto Cimbri con
un’altra persona, non ricordo bene. E più o meno lo
stesso, penso che questa seconda volta, siccome gli
abbiamo detto che il prezzo era troppo alto, sono venuti
con un prezzo un po’ più basso – 2,90, non troppo – e gli
abbiamo detto che per noi era molto difficile, che il
prezzo... La sua forma di calcolare il prezzo ci hanno
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spiegato che non potevano abbassarlo, perché erano i
costi che avevano avuto. Avevano comperato a un prezzo,
aggiungevano tutti i costi di commissioni che avevano
pagato per comperare, e che il prezzo era questo. Dopo
siamo rimasti a pensare se questo, primo, era vero;
secondo, se il prezzo era ragionevole, dovevamo fare
qualche numero, però non avevamo avuto tempo perché il
giorno dopo, o un paio di giorni dopo, è uscita una...
Beh, mi ha chiamato Cimbri un venerdì, alla sera, per
dirmi che avevano chiuso con BNP Paribas e la vendita
lunedì è stata pubblicata, è fatta la comunicazione
ufficiale. Questo più o meno.
AVV. ACCINNI – Quindi questi incontri procurati da Mediobanca
e con Cimbri, Cimbri vi offriva il 51 per cento?
TESTE TORAÑO – Sì.
AVV. ACCINNI – Senta, dopo invece il fallimento dell’Ops di
BBVA, Lei ebbe a incontrare altri soggetti di Unipol?
TESTE TORAÑO – Dopo il fallimento...
AVV. ACCINNI – Vi fu mai richiesto da parte di Unipol di
aderire alla loro offerta?
TESTE TORAÑO – Sì, sì, è vero. Sì, ho avuto un altro incontro.
Nell’estate di questo anno mi ha chiamato Sacchetti. Mi
ha chiamato Sacchetti che voleva parlarmi, che qual era
la nostra intenzione che pensavamo di fare. Gli ho detto
che io non avevo molto da parlare, e lui ha insistito
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però io non ho potuto. Io ero in vacanza, agosto, e sono
rimasto dov’ero, però lui è venuto dov’ero io e la
riunione è stata molto semplice: lui voleva che noi
rimanessimo come azionisti della BNL senza vendere la
nostra partecipazione. Gli ho detto che non aveva senso,
che per noi il senso era il controllo della BNL e gestire
la BNL; essere un azionista di minoranza non aveva senso
e pertanto non ci interessava rimanere. Questo è il
punto.
AVV. ACCINNI – E non fu sorpreso di una richiesta di questo
tipo? Come se la spiegò?
TESTE TORAÑO – Per essere sincero, no. Perché io sapevo che
per loro la compera di BNL era uno sforzo finanziario
enorme, tutti nel mercato sapevano che Unipol non aveva
la capacità finanziaria per comperare BNL. Pertanto io
immaginavo che stavano cercando di non fare un
investimento così grande; se noi rimanevamo come
azionisti loro non avevano bisogno di ottenere i fondi
per comperare. Questa è la ragione, non ho dubbi.
AVV. ACCINNI – Per quale ragione BBVA ha poi aderito
all’offerta pubblica di BNP Paribas?
TESTE TORAÑO – Le ragioni? Boh, loro avevano la stessa.
Avevano il 51 per cento e nessun senso di rimanere con
altra banca senza gestire. Noi siamo gestori, non
investitori finanziari.
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AVV. ACCINNI – Al momento non ho altre domande, grazie.
Controesame della Difesa, Avv. SirottiAVV. SIROTTI – Difesa Unipol. Signor Toraño, Lei ha incontrato
il signor Minotti Emanuele?
TESTE TORAÑO – Sì.
AVV. SIROTTI – Quando e in quali circostanze?
TESTE TORAÑO – L’ho incontrato due volte: una volta... lui mi
ha chiamato diverse volte; la domanda è di parlare o
domanda di vedersi?
AVV. SIROTTI – Quando vi siete visti o parlati, cioè qual era
l’oggetto di questi...?
TESTE TORAÑO – No, lui mi ha chiamato diverse volte per dirmi
che c’erano tanti movimenti sopra le azioni di BNL e che
cosa pensavamo fare, così. Anche per darmi il suo aiuto
nell’ottenere prima i consiglieri nell’assemblea, che lui
era favorevole al nostro cambio di management, e prima di
questa assemblea ci siamo visti a Roma, giusto la sera
prima, perché era un giorno, può essere il giorno prima e
non ricordo che giorni sono però. La sera prima
dell’assemblea ci siamo visti; di cosa abbiamo parlato?
Veramente è stato un po’ sociale, del suo appoggio, che
erano d’accordo con noi, che dobbiamo fare un cambiamento
nel management, che BNL aveva molte possibilità, e anche
che lui era abbastanza preoccupato perché aveva ricevuto
una minaccia contro la sua persona, la sua famiglia...
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boh, e che aveva messo una denuncia. Questa è stata la
riunione di questa cena. E dopo ci siamo visti, penso che
dopo la Ops, dove lui mi ha detto che lui voleva che BBVA
controllasse e vincesse nell’operazione, però pensava che
si stavano muovendo nel mercato prezzi più alti, che
c’era qualcuno che comperava, che c’era molta pressione
per comprare e fare pacchetti, e se noi volevamo fare un
rilancio. Gli ho detto che non potevamo fare nessun
rilancio, perché se non c’è nessuna altra offerta non
c’era ragione. Più o meno queste sono state le volte. Non
so se mi dimentico qualche cosa.
AVV. SIROTTI – Avete preso quindi accordi con questo Minotti
che era rappresentante di un fondo azionista di BNL, per
l’espressione del voto nelle assemblee?
TESTE TORAÑO – No, non c’era nessun accordo, solo c’era la sua
offerta di fare. Lui mi ha offerto, mi ha detto...
AVV. SIROTTI – Si è offerto lui spontaneamente?
TESTE TORAÑO – Boh, spontaneamente lui era convinto che la
banca era meglio gestita da noi che da altri. Lui è un
investitore finanziario. Gli investitori finanziari
cercano i migliori gestori e conseguentemente la sua
maggiore plusvalenza. Lui ha pensato che con BBVA la sua
plusvalenza sarebbe maggiore, e starebbe meglio gestita.
Pertanto lui era convinto.
AVV. SIROTTI – Ecco, Minotti nelle sue dichiarazioni per la
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verità parla di una valutazione della vostra offerta...
Parte Civile, Avv. AccinniAVV. ACCINNI – Chiedo scusa, io ho il limite di non poter
usare l’interrogatorio Giovanni Consorte in udienza
preliminare; credo che l’avvocato Sirotti abbia identico
limite.
AVV. SIROTTI – Senta, parlaste, le venne riferita una
valutazione di incongruenza economica della vostra Ops,
nell’incontro che aveste la sera del 29 aprile a Roma?
TESTE TORAÑO – La sera del 29 aprile... che è la sera prima
dell’assemblea?
AVV. SIROTTI – Sì, dell’assemblea.
TESTE TORAÑO – E la domanda è se io...?
AVV. SIROTTI – Se Minotti le rappresentò delle valutazioni di
incongruenza economica della vostra Ops.
INTERPRETE – (traduce)
AVV. SIROTTI – Valutazioni negative del mercato sulla
congruità del valore dell’Ops.
TESTE TORAÑO – No, quello di cui lui mi parla... e adesso non
ricordo se è prima dell’assemblea, io penso che è prima e
la riunione è posteriore, con la Ops in marcia. La unica
volta che lui mi parla a me di prezzo...
AVV. SIROTTI – Il 29 aprile la Ops è già in marcia.
TESTE TORAÑO – La Ops è in marcia, okay. Lui in una delle due
riunioni mi fa presente che ci sono state tante pressioni
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nel mercato per comperare, che lui non vende, che sta lui
avendo delle offerte molto alte però che lui preferisce
rimanere con noi. Questo me lo dice, però darmi un
documento, dice Lei, con... no, no, niente, nessun...
AVV. SIROTTI – No, no, diciamo che questa era la mia
precedente domanda. Adesso le chiedevo se Minotti le
rappresenta un giudizio negativo circa la bontà...
TESTE TORAÑO – No.
AVV. SIROTTI - ... dell’offerta, dell’Ops del Banco Bilbao?
TESTE TORAÑO – No. Mi parla di prezzo...
PRESIDENTE – Avvocato, scusi, giudizio negativo di chi?
AVV. SIROTTI – Diciamo suo personale e del mercato in
generale, perché solitamente credo che il teste – che mi
pare estremamente qualificato – per la sua esperienza
quando un’offerta pubblica di acquisto o di scambio viene
rivolta al mercato, il prezzo se l’offerta viene
giudicata congrua, solitamente che sviluppo, che
svolgimento ha solitamente sul mercato? Per la sua
esperienza.
TESTE TORAÑO – Non ho capito.
AVV. SIROTTI – Allora rifaccio la domanda saltando questo
passaggio. Avete valutato la bontà della vostra offerta,
la congruità del valore della vostra offerta...
TESTE TORAÑO – La congruità con che?
AVV. SIROTTI – Dopo il lancio dell’offerta, quindi dopo il 18
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di marzo, alla luce di quello che avveniva sul mercato,
avete valutato la congruità della vostra offerta?
PRESIDENTE – A me sembra che abbia già risposto a una domanda
del genere, ampiamente.
TESTE TORAÑO – No, diciamo che noi avevamo fatto un seguimento
della nostra offerta ogni giorno per vedere come andava.
Una rivalutazione non capisco. Dice se abbiamo pensato di
alzare il prezzo?
AVV. SIROTTI – Sì.
TESTE TORAÑO – No, no, mai.
Parte Civile, Avv. AccinniAVV. ACCINNI – Chiedo scusa, ho un’opposizione perché...
AVV. SIROTTI – Ecco, questo vostro...
PRESIDENTE – Aspetti un attimo, Avvocato.
AVV. ACCINNI – C’è un’opposizione alla domanda posta: o
l’avvocato Sirotti precisa che cosa stava avvenendo sul
mercato – che è precisamente quello che BBVA non riusciva
a capire – o altrimenti resta la risposta già data che in
assenza di un’altra offerta non aveva senso pensare di...
PRESIDENTE – Il teste ha già risposto sul perché non hanno
voluto rilanciare.
AVV. SIROTTI – Lei in una telefonata intercettata con Ricucci,
la telefonata del 15 luglio, ha delle richieste da
Ricucci; Ricucci le rappresenta la possibilità di offrire
di più. Ricorda questo episodio?
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TESTE TORAÑO – Ricucci l’ha richiesto ogni giorno che abbiamo
parlato.
AVV. SIROTTI – Ecco, quindi vi siete parlati diverse volte,
anche prima di questo 15?
TESTE TORAÑO – Sì.
AVV. SIROTTI – Quindi Lei seguiva l’evolversi di queste
trattative di vendita del pacchetto del Contropatto?
TESTE TORAÑO – Se io lo seguivo? Sì, sì.
AVV. SIROTTI – Quindi in questa telefonata, quando esordisce
chiedendo se avevano chiuso l’operazione con Unipol, è
perché sapeva quello che stava succedendo nei giorni
precedenti?
TESTE TORAÑO – No, io saperlo non sapevo niente. Io l’ho
chiamato per sapere. Io quello che volevo era sapere se
era chiuso o no; noi avevamo parlato con Unipol e c’era
una trattativa con Unipol che pensavo che poteva andare
avanti e volevo sapere che cosa stava succedendo. Se loro
erano cercando del tempo, cercando denaro per fare
l’offerta, se erano per fare un’offerta pubblica come la
nostra... io volevo informazioni, certo.
AVV. SIROTTI – E quindi Ricucci in questa telefonata e in
altre che prendiamo adesso, le sollecitò un possibile
rialzo della vostra offerta?
TESTE TORAÑO – Sì.
AVV. SIROTTI – Qui pare che Lei... Le leggo la risposta che
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Lei dà: “Hai fatto bene, no? Questa per me è
un’operazione che vale quello che vale. Non vale di più.
Se Unipol pensa che si può fare a 2,70 va bene, per loro
va benissimo”. Allora le chiedo...
TESTE TORAÑO – Questo lo dico io?
AVV. SIROTTI – Io sto leggendo la trascrizione peritale della
conversazione del 15 luglio fra Lei e Stefano Ricucci.
Quindi Lei dice: “Questa operazione, che vale quello che
vale, non vale di più”. Allora io le chiedo: al vostro
interno, in quei mesi, in quel periodo, in quei giorni,
avete fatto delle valutazioni di natura economica circa
il massimo che potevate offrire?
TESTE TORAÑO – No, no. Noi la valutazione l’avevamo fatta
prima di fare la offerta pubblica di scambio.
AVV. SIROTTI – Quindi prima del 18/19 di marzo?
TESTE TORAÑO – Sì.
AVV. SIROTTI – Poi non siete più ritornati su questo aspetto?
TESTE TORAÑO – No.
AVV. SIROTTI – Senta, dopo Lei conosce, ebbe modo di esaminare
a suo tempo il comunicato del 18 di luglio?
TESTE TORAÑO – Non ho capito.
AVV. SIROTTI – Il comunicato che Unipol fece il 18 di luglio
mattina, voi lo esaminaste, Lei e i suoi collaboratori, i
suoi colleghi, i suoi superiori?
TESTE TORAÑO – Sì, sicuro. Adesso non ricordo bene il
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comunicato, però sì, lo abbiamo letto sicuro.
AVV. SIROTTI – Ecco, perché Lei dice “Non rilanciammo perché
avevano il 51 per cento”?
TESTE TORAÑO – Me l’aveva detto Consorte.
AVV. SIROTTI – Quindi in virtù della telefonata fra Lei e
Consorte della sera del 15, alle 23, a mezzanotte?
TESTE TORAÑO – No. Che giorno mi chiama Ricucci, il 15? Sì, il
18... mi chiama il 15, mi chiama il venerdì prima... mi
chiama un venerdì, la notte prima dell’annuncio. Se
l’annuncio è fatto lunedì, il venerdì prima.
AVV. SIROTTI – Guardi, abbiamo la trascrizione di una
telefonata tra Lei e Consorte del 15 luglio 2005, alle
ore 11.53.
TESTE TORAÑO – No, la data non può essere 23 di luglio.
AVV. SIROTTI – 15 luglio. Effettivamente alla fine...
PRESIDENTE – Alle 11 vuol dire 23?
AVV. SIROTTI – 23.17 sì, sì. Che cosa ho detto? Ho detto
11...sì, 11 pomeridiane diciamo. Ecco, effettivamente
alla fine di questa telefonata Consorte le comunica, le
dice testualmente: “Ti do una notizia, abbiamo il 51 per
cento”. Adesso non trovo il passaggio, ma glielo
riferisce.
TESTE TORAÑO – Sì, sì.
AVV. SIROTTI – Però Lei prima...
TESTE TORAÑO – “Lei”, sono io?
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AVV. SIROTTI – Lei signor Gonzalo, prima dice: “Noi non faremo
un rilancio. Siamo stati cercati dagli immobiliaristi ma
non faremo un rilancio”. Quando Lei dice “non faremo un
rilancio”, questo “non faremo rilancio” è preceduto da
una valutazione, da una decisione, da una deliberazione,
da un’analisi dei costi di mercato?
PRESIDENTE – Avvocato, ma mi sembra che l’abbia ripetuto 50
volte quella che è stata la posizione. Abbia pazienza,
tra l’altro emerge un po’ anche dal tenore della
telefonata anche con Ricucci, perché l’abbiamo letta.
AVV. SIROTTI – Presidente, chiedo solo questo perché lui dice
proprio esplicitamente “noi non faremo un rilancio”,
prima di sapere del problema del 51. E quindi chiedo: c’è
stata una decisione prima dei suoi organi, o comunque sua
o di chi di competenza?
Parte Civile, Avv. AccinniAVV. ACCINNI – Scusi, ma ha già risposto. O Lei dimostra che
prima c’era già stato il lancio di un’offerta
concorrente, e questo non lo può dimostrare perché non
c’è stato, o continua ad avere la stessa risposta. Non
l’hanno fatto perché non avevano nessuna offerta con cui
misurarsi.
AVV. SIROTTI – Guardi, la risposta la vorrei dal teste più che
da Lei.
AVV. ACCINNI – E beh, ma il teste gliel’ha già data.
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AVV. SIROTTI – Se possiamo, perché è molto netta questa frase:
“Noi non faremo rilancio”. Chi legge pensa, Presidente,
che qui ci sia una decisione ben precisa.
AVV. ACCINNI – (fuori microfono) è sempre la stessa.
TESTE TORAÑO – Qual è la domanda? Non ho capito. Quello che ho
detto, ho detto: “Non faremo rilancio”.
PRESIDENTE – Avvocato, mi perdoni, però capisce: per
domandarglielo di nuovo così, bisognerebbe rileggergli
tutta la telefonata. Perché in altri momenti di quella
telefonata dice “noi pensiamo che il prezzo giusto per
BNL sia quello di cui stiamo parlando”. Cioè o gliela
rileggiamo tutta, e allora... Ma siccome mi sembra che
abbia detto e risposto già più volte... non può
contestargli la singola interlocuzione.
AVV. SIROTTI – Allora, guardi, a questo punto faccio un’altra
domanda: avevate già deciso il 15 luglio di non fare
rilanci alla vostra Ops?
TESTE TORAÑO – La nostra posizione è stata al primo momento di
fare una valutazione corretta delle sinergie che potevamo
ottenere di BNL. Conseguentemente questo ci dà il prezzo
che ho fatto. Non c’era nessuna ragione, perché non c’era
nessun cambiamento nella BNL né nelle sinergie per fare
un rilancio. Se avessi avuto altra, saremmo andati in
banca per vedere se era possibile farlo. Però non c’era
nessuna ragione per fare il rilancio, il valore era
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questo, stava bene studiato.
PRESIDENTE – Avvocato, basta domande su questo punto. Ci sono
altre questioni da porre? Vi vorrei chiedere, perché
siamo già alle 5 meno dieci e dobbiamo fare un minimo di
organizzazione. Chi ancora deve porre domande al teste?
AVV. COSTABILE – Le mie domande sono rapidissime.
PRESIDENTE – Uno, due... Aspetti. Con molta sincerità, perché
se è una cosa lunga dobbiamo assolutamente rinviare a
domani mattina, non possiamo andare oltre un certo
orario.
TESTE TORAÑO – Però io domani mattina ho un problema.
PRESIDENTE – Lei domani mattina ha un problema, però anche
l’organizzazione... Va bene. Avvocato, ponga le sue
domande. E voi, se non ce la facessimo... Per le 5 e
mezzo dobbiamo chiudere, quindi abbiamo ancora...
TESTE TORAÑO – Io posso rimanere qui fino a quando sia. Però
domani non è possibile.
PRESIDENTE – Avvocato, ponga le sue domande.
Controesame della Difesa, Avv. Costabile AVV. COSTABILE – Difesa del dottor Cimbri. Presidente, io
vorrei fare una domanda a chiarimento; mi scusi,
l’udienza è durata a lungo, magari il teste ha già
risposto sul punto. Se così è, il Tribunale mi interrompa
pure. Una domanda secca, però: io volevo capire, quando
Lei contatta Ricucci il 15 luglio durante la mattina, a
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mezzogiorno, verso le 11, cosa le dice Ricucci? Che hanno
chiuso un accordo con Unipol?
TESTE TORAÑO – Lui... veramente è difficile ricordare. Quello
che io ho in mente è che loro...
AVV. ACCINNI – Presidente, scusi...
PRESIDENTE – Scusi, Avvocato, però una cosa: se noi abbiamo la
trascrizione della telefonata, cosa chiede al teste a due
anni di distanza che cosa gli ha detto? Abbiamo
trascritto, basta.
Parte Civile, Avv. Accinni AVV. ACCINNI – Sul punto, Presidente, io ho un’opposizione e
una richiesta. Perché risulta proprio da quella
trascrizione che il dottor Ricucci dice: “Guarda che noi
abbiamo ricevuto un’offerta, un’offerta...”
PRESIDENTE – No, però Avvocato, per favore. Lei ha fatto...
AVV. ACCINNI – Se vuole la faccio all’esito dell’udienza. La
mia...
PRESIDENTE – Ma no, nel senso che adesso siamo passati
all’esame da parte dell’avvocato Costabile. Non mettiamo
altra carne al fuoco. L’avvocato fa una domanda sul
contenuto di che cosa gli avrebbe detto Ricucci in una
conversazione che abbiamo qui trascritta.
AVV. COSTABILE – Le spiego. No, perché siccome sono sempre
state fatte domande sul contenuto delle intercettazioni e
eventualmente in ausilio alla memoria del teste...
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PRESIDENTE – Va bene, ma in questo momento noi abbiamo le
intercettazioni... Beh, è un po’ diverso, scusi,
avvocato. É un po’ diverso rammentare al teste quanto ha
detto in un verbale che noi non possiamo utilizzare, e
quanto risulta da...
AVV. COSTABILE – No, no, dico che sono state utilizzate le
intercettazioni per rammentare al teste...
PRESIDENTE – Va bene, allora se Lei ha una domanda specifica,
la poniamo. Se Lei chiede al teste di ricordare che cosa
gli ha detto in una lunga telefonata, no. Gli faccia una
domanda precisa.
AVV. COSTABILE – Questo, la domanda precisa era se Ricucci gli
aveva detto che avevano chiuso la trattativa con Unipol.
E una domanda mi sembra più precisa di questa, non lo so.
Perché mi è sembrato che prima avesse risposto
affermativamente, e dalla telefonata non risulta così.
Era solo per questo.
Pubblico MinisteroP.M. (Dott. Orsi) – È una domanda senza senso, perché se c’è
la trascrizione è un esercizio di memoria perfettamente
inutile, se riesce.
PRESIDENTE – Cioè è diverso...
AVV. COSTABILE – Lo apprendo adesso che non si possono fare
domande sulle telefonate.
PRESIDENTE – Ma non è che non può.
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AVV. COSTABILE – Lo apprendo adesso. Ma guardi, non ne ho mai
fatte, quindi non è problema. Ne prendo atto, c’è scritto
nella trascrizione, non c’è problema. Basta che lo
stabiliamo: non facciamo domande sulle trascrizioni delle
telefonate, va bene. Ecco, passo a un’altra domanda,
signor Presidente...
PRESIDENTE – Avvocato, noi potremmo fare un’altra cosa: visto
che la telefonata c’è, è acquisita agli atti del
dibattimento, l’abbiamo trascritta con una perizia, c’è.
Allora o Lei gli legge il contenuto di quella telefonata,
che comunque il Tribunale ha, e gli contesta qualcosa che
non va, gli chiede un’interpretazione, gli chiede se se
la ricorda, e ha un senso. Ma fargli fare a distanza di
anni, di cinque anni e più, ricordare che cosa ebbe a
dire, non ha senso. Quindi se Lei vuole, può leggergli
tutta la telefonata e le parti che le interessano, e
dirgli: “Dalla telefonata che Lei ha effettuato risulta
che Lei avrebbe detto questo; ci può spiegare o vuole...”
AVV. COSTABILE – Presidente, io prendo atto. Ero già passato a
un’ulteriore domanda. Mi sembra che sia stato chiesto al
teste fino a adesso, anche dal Pubblico Ministero, cosa
durante le telefonate con Ricucci si siano detti. Quindi
non mi sembrava una domanda che andasse fuori dai binari
delle domande finora poste. Comunque non è un problema,
Presidente, veramente. Perché risulta trascritto; era
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solo mi sembrava di aver sentito dal teste che avesse
riferito che Ricucci gli aveva detto che si era raggiunto
un accordo con Unipol, e dalla telefonata questo non
risulta.
PRESIDENTE – Allora, Avvocato, Lei gli contesti questo. Gli
dice... cioè non voglio suggerirle la domanda, ma gli
dica: “Guardi, dal contenuto della conversazione non
risulterebbe quello che Lei ha detto”. Non è che io
voglio suggerire...
AVV. COSTABILE – Volevo sapere, perché non ricordo bene se lui
ha detto questo, se è solo la mia memoria oppure no.
Perché se non ha detto questo, non c’è motivo di
contestarglielo. Non so se il Tribunale se si ricorda, io
avevo premesso “se il Tribunale si ricordava la risposta
a questa domanda”.
PRESIDENTE – Allora, la comunicazione da parte di Ricucci sul
raggiungimento o meno dell’accordo per la vendita, Lei
ricorda quando le è stata fatta oppure no? Quando
Ricucci...
AVV. COSTABILE – No, è lui che chiama Ricucci.
PRESIDENTE – Sì, è lui che chiama Ricucci, ma con lui avrebbe
potuto parlare anche in altri momenti.
TESTE TORAÑO – La domanda è in che momento mi parla Ricucci
dell’accordo con Unipol, è questa la domanda?
PRESIDENTE – Del raggiungimento di un accordo. Se se lo
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ricorda.
TESTE TORAÑO – Io quello che ricordo, perché è passato tanto
tempo, però Ricucci mi ha parlato che erano in
conversazione con Unipol - “che un giorno firmavamo, che
siamo tutti là per firmare, che Caltagirone era per
firmare” – tutte queste conversazioni me le hanno dette,
“che abbiamo raggiunto un accordo con Unipol, firmiamo
domani, i soldi non ci sono però la firma è d’accordo”.
Pertanto quando... la mia impressione è che l’accordo
c’era. Non sapevo se erano pagate, se avevano firmato,
questo non lo so, perché era tutto molto confuso. Il
giorno del 15 non ricordo se abbiamo parlato se è firmato
o no, però io l’ho dato per praticamente scontato, che
l’accordo c’era. Pagato e firmato non lo so.
AVV. COSTABILE – Posso contestare il contenuto della
trascrizione adesso. Dice Lei durante la conversazione
delle 13.33, pagina 3, del 15 luglio. Dice Lei Gonzalo:
“Va benissimo, e finalmente avreste arrivato un accordo
con Unipol, no?”. Stefano risponde: “Ma no, ancora no.
Ancora non l’abbiamo fatto ‘sto accordo. Domenica, se
loro si presentano coi soldi, bene. Se no, no. Se hanno i
soldi come pure voi, purtroppo se voi non ci date i
soldi, è un’offerta migliore. Questa è in cash, in soldi.
Due, ci danno 2,70 e rimaniamo in consiglio. Io penso che
è una condizione migliore di quella vostra. Se voi la
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aumentate, ve la diamo a voi, ma io sono per il mercato.
Fatelo stasera, se voi fate il rilancio, fatelo stasera a
Borsa chiusa e noi chiudiamo”.
Parte Civile, Avv. AccinniAVV. ACCINNI – Ma che non ci fosse l’accordo a questo punto è
semplicemente oggetto di una interpretazione. Perché è
perfettamente...
(interventi concitati)
AVV. COSTABILE – Io ho letto la trascrizione, signor
Presidente. Non ho fatto discussioni, ho letto la
trascrizione, non ho fatto discussioni. Passo all’altra
domanda, signor Presidente. Volevo soltanto, per togliere
anche dall’imbarazzo della lingua non perfettamente
compresa dal testimone, volevo soltanto riconoscere su
questo tema della trattativa, che forse sta troppo
accentuando, se riconosceva due documenti prodotti da
questa Difesa. Si tratta della bozza di proposta di
Unipol e... anzi, non lo dico, perché se no magari
suggerisco al teste la risposta. Sto esibendo al teste la
bozza del 20 giugno 2005 depositata da questa Difesa,
bozza di accordo Unipol-BBVA, predisposta da Unipol.
TESTE TORAÑO – (consulta atti) Questa è la bozza...
protocollo?
AVV. COSTABILE – Di accordo tra Unipol e BBVA predisposta da
Unipol. Lei la riconosce?
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TESTE TORAÑO – Predisposta da Unipol? Quella che loro ci
inviano? Non lo so.
AVV. COSTABILE – Non la riconosce? Non lo sa. Le sottopongo in
visione un’altra bozza che è scritto “Versione 30
giugno”, sempre di accordo tra Unipol e BBVA, questa
volta proveniente dal BBVA, quindi da parte vostra.
TESTE TORAÑO – Questo almeno è il nostro formato, la nostra
forma di farlo. Però se è tutto il contenuto, non lo so.
Immagino che è tutto il contenuto, però... sì che è la
nostra forma di fare la presentazione di un contratto,
però non so se è normale questa domanda. Immagino che è
difficile sapere se sono o non sono. Immagino.
AVV. COSTABILE – In questo processo abbiamo la fortuna di
avere trascrizioni, telefonate e documenti a chiarimento.
Vorrei che venissero aggiunte al verbale queste due...
Chiedo l’acquisizione al verbale di queste due bozze,
grazie.
INTERVENTO – (fuori microfono)
PRESIDENTE – Beh, ma per sapere che cosa gli è stato mostrato,
perché altrimenti non sapremo mai individuare che cosa è
stato mostrato. Scusate, tra i presenti ci sono ancora
l’avvocato Severino, l’avvocato Dedola e poi? Allora temo
che non ce la facciamo a chiudere, neanche tirando
mezz’ora in più, chiedendo un piacere speciale. Non so.
P.M. (Dott. Ruta) – Proviamo a fare quello che si può,
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intanto.
PRESIDENTE – Questo sì, però comunque più di tanto... cioè le
udienze dovrebbero terminare per le 5.30. Possiamo
chiedere di allungare di un pochino, ma gli orari sono
quelli previsti, non possiamo in linea di massima, in un
processo senza detenuti, non è possibile.
P.M. (Dott. Ruta) – Iniziamo intanto a usare il tempo.
PRESIDENTE – Il problema è che vorrei capire che cosa possiamo
fare. Se il teste si potrà fermare domani mattina, era la
cosa più semplice. Ma Lei non può. Domani pomeriggio
nemmeno? Cioè Lei va via dall’Italia?
TESTE TORAÑO – Sì, perché ho una riunione che non posso
cambiare domani alle 11.
PRESIDENTE – Va bene. Non so, al di là del fatto che possiamo
adesso andare avanti ancora una mezz’ora o venti minuti,
ma visto che non riusciamo comunque a concludere tutti i
controesami entro le 17.30/18, a questo punto quale
udienza potrebbe essere individuata per proseguire?
Pubblico Ministero?
P.M. (Dott. Ruta) – È un fatto neutro (inc.)
PRESIDENTE – Pubblico Ministero, l’ho interpellata perché io
non ho idea esatta dei testi, o meglio, mi ha detto
qualcosa dei testi citati e della loro lunghezza, e
quindi è inutile inserirlo in un’udienza che sia
stracarica. Allora mi sembra di aver capito che il 28...
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P.M. (Dott. Ruta) – Noi abbiamo dato, e già ci siamo attivati
in linea di massima, per citare dei testi che...
PRESIDENTE – No, ma io sto solo chiedendo. È chiaro che la
prossima volta che viene ha la precedenza sugli altri, ma
se sono già state fatte citazioni è inutile metterlo in
un’udienza strapiena. Forse il 3 di giugno ci sarebbe
Minotti e Cardia. La durata di questi esami qual è, la
conoscete voi.
TESTE TORAÑO – Per me il 3 è impossibile. Posso il 5 di
giugno. Il 10 giugno non lo so. E non può essere prima?
AVV. ACCINNI - Il 10 giugno non potrò essere presente io in
udienza perché ho una discussione in Cassazione.
DIFESA – Lei l’esame lo ha già fatto.
PRESIDENTE – Avvocato, è vero; Lei non si può far sostituire?
Ha già fatto l’esame.
AVV. ACCINNI – Ho già fatto l’esame, però essendo oltretutto
un teste che ho citato a mia volta, potrei avere diritto
anche a concluderlo. Io non so che cosa verrà chiesto.
PRESIDENTE – L’11 giugno cosa era previsto? Avevamo sperato di
aver concluso i testi del P.M. per l’11 giugno.
TESTE TORAÑO – L’11 giugno posso.
INTERVENTO – L’11 sarebbero previsti Boni e Fiorani.
PRESIDENTE – Boni e Fiorani non sono formalmente dei testi;
poi dopo ne parliamo. Vi avvertiamo già fin d’ora che il
Tribunale non consentirà tassativamente nessuna domanda
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su ciò che già è stato detto. Ci impareremo a memoria
quei verbali di incidente probatorio e vi stopperemo in
partenza, quindi ammetteremo solo chiarimenti e questioni
non già trattate. Perché altrimenti non si capisce a che
cosa serva fare gli incidenti probatori prima.
INTERVENTO – (fuori microfono)
PRESIDENTE – Ecco, questo almeno per le Parti per cui ha
valore. Per le Parti nei cui confronti non si può far
valere, lo vedremo. Per gli altri, P.M. compreso, saremo
rigidissimi.
Difesa, Avv. SeverinoAVV. SEVERINO – Mi scusi, Presidente, però allora è necessario
un chiarimento: sul titolo per il quale verrebbe chiamato
Fiorani o Boni...
PresidentePRESIDENTE – No, no, aspetti. Di questo abbiamo tempo di
discuterne. Mandiamo via il teste intanto. Allora abbiamo
deciso l’11 giugno alle 9.30.
TESTE TORAÑO – Alle 9.30 l’11 giugno. Arrivo la sera prima.
PRESIDENTE – Anche l’interprete, se può venire, l’11 giugno
alle ore 9.30. Sarà per l’esame dell’avvocato Borgogno e
controesame degli altri. Io credo sinceramente, essendo
che comunque deve ritornare, forse è inutile andare
avanti un altro quarto d’ora. Siamo tutti credo un po’
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stanchi e l’attenzione un po’ cala. Allora questo per
quanto riguarda il teste di oggi, di adesso che possiamo
liberare.
Esaurite le domande, il teste viene congedato.
* * * * * *
Parte Civile, Avv. AccinniAVV. ACCINNI – Quando il Presidente del Tribunale ritiene, io
poi avrei una richiesta.
PRESIDENTE – Prego.
AVV. ACCINNI – Io vorrei fare una richiesta al Tribunale.
Nella trascrizione del 15 luglio tra Ricucci e Toraño, a
pagina 16 della medesima si dice testualmente da parte
del dottor Ricucci: “Noi abbiamo ricevuto un’offerta per
iscritto”. Io non so se questo corrisponde a verità, se
effettivamente questa offerta per iscritto ci fosse,
certamente al mercato non è mai stata comunicata e quindi
non è disponibile. La richiesta al Tribunale è, se fosse
possibile, se esiste, formalmente acquisirla. Potremmo
per esempio chiederlo alla Difesa Ricucci e al dottor
Ricucci.
G. a L. – La telefonata?
AVV. ACCINNI – No, no, il documento a cui il dottor Ricucci fa
riferimento. La circostanza è questa, chiedo scusa, al
Giudice a latere: noi apprendiamo da questa telefonata
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che il dottor Ricucci avrebbe ricevuto un’offerta per
iscritto. Io non so se sia vero; so che certamente al
mercato non è mai stata comunicata, e quindi non è
disponibile. Chiaramente, ove esistesse, sarebbe di
grande interesse. Allora posso solo rivolgere una
sollecitazione e il solo interlocutore che ho è
necessariamente il Tribunale. Ove il Tribunale ritenesse
di volere chiedere alla Difesa Ricucci se questo
documento c’è e, se c’è, se è possibile produrlo.
PRESIDENTE – Scusi, Avvocato, se Ricucci si sottoporrà
all’esame glielo chiederemo.
INTERVENTO – Se no acquisiamo tutto, anche lui.
AVV. ACCINNI – Poteva anche essere interessante... io non so
se Ricucci si sottoporrà ad esame.
AVV. FURLAN – Non si sottoporrà all’esame.
AVV. ACCINNI – Non si sottoporrà, e poi comunque potrebbe
essere interessante...
PRESIDENTE – Avvocato, non ho capito cosa chiede al Tribunale.
AVV. ACCINNI – Io chiedo al Tribunale di valutare se il
Tribunale volesse...
PRESIDENTE – Noi non abbiamo poteri di disporre...
AVV. ACCINNI – Io sto facendo una istanza per una forma di
sollecitazione. Ovviamente può essere accolta o non
essere accolta; è una mera sollecitazione.
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Difesa, Avv. FurlanAVV. FURLAN – Per quanto è a nostra conoscenza, non c’è un
documento.
PRESIDENTE – Avvocato, noi prendiamo atto della sua richiesta.
Tutti hanno ascoltato, non possiamo far altro in questo
momento che attendere il momento in cui potremo sapere se
si sottopone all’esame o meno. Ma noi non abbiamo nessun
potere per incidere su questo. Per quanto riguarda
l’audizione di Boni e di Fiorani, direi che ne
parliamo... il Pubblico Ministero l’ha richiesta. Sui
limiti e sulle modalità eccetera, ne parliamo quando
siamo più vicini alla data in cui potrebbero essere
sentiti, che mi sembra comunque non sia prima dell’11
giugno, se va tutto bene.
Difesa, Avv. SeverinoAVV. SEVERINO - (fuori microfono)
PRESIDENTE – No, lo sappiamo. Questo sì. Infatti io mi sono
limitata, siccome l’ha chiesto il Pubblico Ministero, era
un avvertimento per il Pubblico Ministero che noi non
ammetteremo nessuna domanda che sia già stata posta o
nessun argomento già trattato. Quello per quanto riguarda
la Parte richiedente e le altre Parti presenti. Per
quanto riguarda le altre Parti, valuteremo, nel senso che
se vorranno essere poste delle domande dalle altre
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Parti...
AVV. SEVERINO – Presidente, è su tutto il tema che noi
vorremmo interloquire, non solo su...
PRESIDENTE – Avvocato, il problema è che non mi ricordo in
questo momento, ma non so se le Parti nei confronti delle
quali non è utilizzabile l’incidente probatorio abbiano
chiesto l’esame dei due. Quindi se non l’hanno chiesto,
formalmente non possono. Io adesso non ho fatto il
controllo, ma se c’è qualche Parte che ha chiesto l’esame
in dibattimento di Boni e Fiorani e nei cui confronti non
può essere utilizzato l’incidente probatorio,
evidentemente potranno porre delle domande. Le altre
Parti formalmente no, o meglio se non c’è nessun esame lo
potranno fare nella misura in cui ci sono degli elementi
nuovi posti dall’esame del Pubblico Ministero.
AVV. SEVERINO – Ma Presidente, il Pubblico Ministero...
PRESIDENTE – Il P.M. ha detto che lo ha chiesto, sì.
AVV. SEVERINO – Ma non è in lista testi.
PRESIDENTE – Ma lo ha chiesto in una nuova lista depositata in
atti.
P.M. (Dott. Ruta) – L’abbiamo depositata successivamente.
PRESIDENTE – Una seconda richiesta, mi sembra tempestiva. Sono
quasi sicura.
AVV. SEVERINO – Non l’avevamo, Presidente. Nessuno di noi
l’aveva.
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PRESIDENTE – È una richiesta depositata il 23 marzo 2010.
Dice: “Chiede acquisire il verbale di esame reso da
Fiorani Giampiero nelle udienze del processo Antonveneta,
e autorizzarsi la citazione per l’esame sulle circostanze
rispettivamente indicate di cui all’imputazione di
Fiorani Giampiero e Boni Franco, persone da esaminare
nelle forme del 210 e 197 bis”. Sentite, vi posso
pregare: ne parliamo domani mattina? Domani mattina
all’inizio dell’udienza discutiamo di questa questione.
Si dispone il rinvio del dibattimento.
* * * * * *
Il presente verbale, prima dell’upload a Portale Giustizia perla documentazione e certificazione finale del computodei caratteri, risulta composto da un numero parziale dicaratteri incluso gli spazi pari a: 241112
Il presente verbale è stato redatto a cura di SocietàCooperativa ATHENA
L'ausiliario tecnico: Sig.ra Quadraccia Ornella
Il redattore: Sig.ra Ferrari Maria Pia - Trascrittrice
Sig.ra Ferrari Maria Pia - Trascrittrice ____________________