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iNFORMA anno 12 n. 3 SETTEMBRE 2010 Visita il sito www.aterbl.it con tutte le offerte immobiliari per la vendita o la locazione Notiziario dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Belluno Distribuito gratuitamente agli inquilini dell’Azienda ed agli Enti ed operatori del settore residenziale pubblico. Autorizzazione del tribunale di Belluno n. 5 del 11.5.1999. Anno 12 - n° 3 - Mese di settembre Periodicità trimestrale Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale 70% DCB Belluno Taxe Percue Filiale di Belluno Editore e Proprietà A.T.E.R. Via Bortolo Castellani, 2 - Belluno Nella fotografia: Lo splendido scenario di Cortina d’Ampezzo, perla delle Dolimiti, dove si sono svolti i lavori dell’Assemblea Generale Federcasa Direttore Responsabile e redazione: per. ind. Carlo Cavalet Direttore dell’Azienda Direzione e redazione: c/o A.T.E.R. via Bortolo Castellani, 2 - Belluno Stampa: DOLOMITI STAMPA Santa Giustina (BL) Foto: archivio A.T.E.R. pag. 6 - Massimo Giorgetti, Assessore regionale all’edilizia abitativa in questo numero Il saluto del commissario Zanchetta Il commiato del presidente Tremonti L’angolo delle occasioni Stati generali a Belluno Arrivederci a Cortina D Ampezzo ALL’INTERNO inserto speciale

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anno 12 n. 3 SETTEMBRE 2010

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Notiziario dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Belluno

Distribuito gratuitamente agli inquilini dell’Azienda ed agli Enti ed operatori del settore residenziale pubblico.Autorizzazione del tribunale di Belluno n. 5 del 11.5.1999.

Anno 12 - n° 3 - Mese di settembrePeriodicità trimestrale Poste Italiane s.p.a.Spedizione in abbonamento postale 70% DCB Belluno Taxe PercueFiliale di BellunoEditore e Proprietà A.T.E.R.Via Bortolo Castellani, 2 - Belluno

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in questo numero

Il saluto del commissario Zanchetta

Il commiato del presidente Tremonti

L’angolo delle occasioni

Stati generalia Belluno

Arrivederci a Cortina D’Ampezzo

ALL’INTERNO

inserto speciale

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ATER DI BELLUNOOrario di ricevimento del pubblico e numeri telefonici

SEDE DI BELLUNOVia Bortolo Castellani, 2 - 32100 Belluno

Centralino: Tel. 0437 935911 (n. 4 Linee Urbane) Fax 0437 935860 - E-mail: [email protected]

Il personale dell’ATER svolge il proprio lavoro con il seguente orario, con 15 minuti di flessibilità:

Lunedì: dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00

Martedì: dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30

Mercoledì: dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00

Giovedì e Venerdì: dalle ore 8.00 alle ore 13.00

Sabato: dalle ore 10.00 alle ore 12.00 (solo nei mesi di settembre/ottobre)

Gli uffici dell’ATER possono essere contattati telefonicamente osservando l’orario di lavoro del personale

ALTRI UFFICI CENTRALIcon ricevimento del pubblico su appuntamento:

Segreteria di Direzionesig.ra Ivana Giadressi - Tel. 0437 935802

DIRIGENTE AREA AMMINISTRATIVAdott. Alberto Pinto - Tel. 0437 935840

Ufficio RagioneriaResponsabile dott. Simone SoccalTel. 0437 935930/935931

DIRIGENTE AREA TECNICAing. Raffaele RivaTel. 0437 935850 - 935960

Ufficio Direzione LavoriResponsabile ing. Giovanni Rizzardi SoraviaTel. 0437 935970/935971/935972

Ufficio progettazioniResponsabile arch. Gianluca Rossi - Tel. 0437 935961

RECAPITO FELTRE: tutti i martedì dalle ore 9.00 alle ore 11.00 e tutti i venerdì dalle ore 11.00 alle ore 12.00presso la ex casa di ricovero Brandalise - via Belluno - 2° piano

RECAPITO PIEVE DI CADORE: tutti i lunedì dalle ore 16.00 alle ore 17.00presso la ex caserma dei carabinieri - via Nazionale, 43

UFFICI E SERVIZI per il pubblico

Servizi Utenza

Sportello per ricevimento pubblico

sig.ra Paola Frare - Tel. 0437 935920

dott. Fabrizio Fiabane - Tel. 0437 935801

dott.ssa Lorella Rizzo - Tel. 0437 935922

Responsabile Ufficio Inquilinato dott. Moraldo De Luca - Tel. 0437 935921 Ufficio Vendite dott. Luciano Da Pian - Tel. 0437 935940

Apertura sportello

Lunedì: dalle 10.00 alle 12.00; dalle 14.30 alle 18.00 (nel pomeriggio solo su appuntamento)

Martedì: dalle 10.00 alle 13.00; dalle 16.00 alle 18.00

Mercoledì: dalle 10.00 alle 12.00; dalle 14.30 alle 18.00 (nel pomeriggio solo su appuntamento)

Giovedì-Venerdì: dalle 10.00 alle 12.00

Sabato: dalle 10.00 alle 12.00 (solo settembre/ottobre)

UFFICIO MANUTENZIONIResponsabilearch. Piera Mastel

Assistenti di zona

perito Giuseppe Mares - Tel. 0437 935981Alpago, Feltrino, Agordino e Sinistra Piave

perito Angelo Viel - Tel. 0437 935941Bellunese con Ponte nelle Alpi, Val Boite, Longaronese, Zoldano, Centro Cadore, Comelico

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Desidero innanzitutto esprimere il mio ringrazia-mento al Presidente Zaia per la fiducia accordata-mi. Colgo la occasione per salutare gli inquilini e le Autorità garantendo il mio impegno e dedizione al compito affidatomi.

Auspico che quanto pri-ma possa essere nominato il Consiglio di amministra-zione assicuro peraltro che nel frattempo le attività

aziendali proseguiranno nella consueta programma-zione senza modifiche.

Con il Direttore generale Carlo Cavalet ho già po-tuto prendere visione degli aspetti e delle problema-tiche principali della azienda e della attività in corso e, pur provenendo da una esperienza diversa voglio sottolineare come per me sia stimolante entrare nel

complesso mondo della edilizia residenziale pub-blica. Accetto volentieri questo incarico sapendo di trovarmi in una azienda ben strutturata, efficiente e gestita in maniera oculata.

I limiti del mio mandato non mi consentiranno di sviluppare nuove iniziative tuttavia seguirò con at-tenzione l’attività già avviata in modo che possa pro-cedere senza ostacoli.

Ritengo che le esigenze abitative delle famiglie in situazione di disagio socioeconomico sia ancora di primaria importanza, sono bellunese e nei limiti del mio mandato non trascurerò quanto è in mio potere per garantire alle mie genti costanza ed efficacia nel-le risposte che si aspettano da parte della azienda.

Pierantonio Zanchetta Commissario Straordinario

Il saluto del Commissario Straordinario

Cambio ai vertici dell’Ater

Il Presidente della Giunta Regionale dott. Luca Zaia, accertato che lo scorso 8 agosto sono trascor-si i termini previsti dall’art. 9 della legge Regiona-le 29/97 per la nomina dei componenti del Consi-glio di Amministrazione dell’Ater, con decreto del 9 agosto 2010, ha deciso di procedere alla nomina di un Commissario Straordinario sino alla costitu-zione del nuovo Consiglio.

Il provvedimento di nomina riguarda tutte le sette Ater del Veneto.

Per Belluno l’incarico è stato affidato al dott. Pierantonio Zanchetta dirigente regionale dell’uf-ficio periferico del servizio forestale.

Al nuovo commissario competono poteri limi-tati all’ordinaria amministrazione come era stato nel 2005 in occasione del precedente rinnovo del Consiglio di Amministrazione.

All’epoca l’incarico era stato affidato al Dott. Franco Denti dirigente della segreteria della Giun-ta Regionale.

L’incarico era durato circa cinque mesi e poi era stato rinnovato il Consiglio, già in carica dal 2000, presieduto dal Prof. Luigino Tremonti, ora defini-tivamente decaduto, e composto da Giuseppe Pez-zè Vicepresidente, Fabio Bona, Giovanni Puppato, Carlo Della Vecchia.

Dr. Pierantonio Zanchetta

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SETTEMBRE 2010

10 ANNI DI MANDATOIl commiato del presidente Luigino Tremonti

E’ arrivato il momento del commiato.

Faccio questo saluto con una certa emozione, consa-pevole di lasciare non solo un servizio che in coscien-za ritengo di aver svolto al meglio delle mie possibilità, ma anche una grande fami-glia della quale mi sentivo di far parte da dieci anni.

In questo periodo ho com-preso, vissuto ed affrontato tutte le problematiche che sono insite in un mondo complesso come quel-lo della edilizia residenziale pubblica.

Un mondo rappresentato da una Azienda: l’Ater, in fase di costante sviluppo e modernizzazione, da una utenza che esige una costante attenzione per il disagio di cui è portatrice ed, infine, una provincia, come quella di Belluno, che richiede una specifica strategia ed un approccio all’abitazione non repli-cabile nelle altre zone del Veneto.

Perché nella nostra provincia, totalmente mon-tana, con un territorio di incomparabile bellezza in parte tutelato dall’Unesco perché patrimonio della umanità, oltre al disagio sociale presente qui come nelle altre zone d’Italia, dobbiamo soffrire anche le caratteristiche di una orografia che rende difficili gli spostamenti, complica lo sviluppo di un’attività economica ed è vero motivo di abban-dono dei centri più disagiati lasciati al progressivo degrado urbano e sociale.

Con il Consiglio di Amministrazione sono certo di aver elaborato programmi e strategie d’inter-vento di ampio respiro che hanno dato risposte, forse non quante speravo, ma certamente le più appropriate per il nostro territorio e per le risorse disponibili.

Non voglio soffermarmi sulle cose fatte in que-sti anni: i tanti interventi costruttivi che abbiamo realizzato, la modernizzazione dell’Ater con la cer-tificazione della qualità, il consolidamento del bi-lancio, l’attenzione costante all’inquilino.

Ma voglio sottolineare che la visione comples-siva che ha costantemente sostenuto l’azione del mio mandato ha dato i suoi frutti ed i risultati ci sono perché lascio una azienda che è in grado di procedere autonomamente, con un patrimonio che supera il livelli del 1996, con numerose iniziative avviate ed una struttura in grado di gestirle con efficienza.

Non posso concludere senza esprimere il mio ringraziamento:

ai componenti il Consiglio di Amministrazione ed al Collegio dei revisori per il fondamentale im-pegno nello svolgimento dei nostri compiti;

al direttore Carlo Cavalet la cui attività è stata determinante al buon esito dello sviluppo azien-dale;

alla struttura aziendale: Dirigenti e dipendenti tutti per la costante collaborazione;

agli inquilini per le tante manifestazione di sod-disfazione pervenute in questi anni;

alle Autorità bellunesi, in particolare i Sindaci, per i tanti momenti di confronto e per le tante op-portunità condivise nell’interesse delle situazioni di disagio;

infine alla Regione ed in particolare all’Assesso-re Massimo Giorgetti e la sua struttura per l’atten-zione riservata all’Ater di Belluno.

Luigino Tremonti

Luigino Tremonti, Presidente Ater

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GLI STATI GENERALIBelluno, Cortina 13 e 14 luglio 2010

Si è svolta lo scorso 13 e 14 luglio l’assemblea degli stati generali degli enti che si occupano di edilizia re-sidenziale pubblica. L’evento, organizzato dalla Ater di Belluno con Federcasa ed Arav, ha portato a Cortina i vertici di tutti gli ex IACP d’Italia oramai trasformati dalle Regioni con varie denominazioni, (ATER, ALER;

ACER, ecc…).Sono stati oltre un centinaio i partecipanti, provenienti da tutte le regioni, che hanno animato la discussione nelle

varie riunioni con la presenza straordinaria dell’Assessore all’edilizia abitativa della Regione Veneto Massimo Gior-getti ed altri importanti ospiti che hanno portato il loro saluto e contributo al dibattito.

Particolarmente apprezzata l’organizzazione dell’evento che ha consentito lo svolgimento e l’approfondimento dei temi delicati e complessi delle prospettive dell’edilizia pubblica con tranquillità nello splendido scenario delle Dolomiti di Cortina d’Ampezzo.

I lavori dell’assemblea hanno consentito di affrontare vari aspetti delle problematiche oggi sul tappeto.Innanzitutto l’orientamento a non lasciare più fuori dalla possibilità di avere una casa dignitosa nuclei famigliari

che non hanno accesso all’edilizia pubblica per l’insufficienza del patrimonio immobiliare o anche perché non ne hanno diritto sulla base della attuale regolamentazione, ma non riescono a pagare gli attuali canoni di locazione offerti dal libero mercato.

L’Ater di Belluno è soddisfatta dei risultati dell’assemblea ed orgogliosa che questa importante occasione si sia potuta svolgere nel territorio delle dolomiti bellunesi.

SETTEMBRE 2010

INSERTO SPECIALEiNFORMA

Il tavolo dei relatori: da destra, Corrado Isacchini - Vice Presidente e Luciano Cecchi - Presidente di Federcasa, Luigino Tremonti - Presidente ATER Belluno, Venanzio Gizzi - Direttore Federcasa

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Intervento dell’assessore Massimo Giorgetti

Diamo spazio innanzitutto ad una sintesi dell’importante intervento dell’assessore Gior-getti che ha fornito le indica-zioni su quelle che saranno le future strategie della Regione Veneto per venire incontro alle esigenze abitative della fasce a maggior disagio. Due in par-ticolare gli aspetti sui quali è

importante intervenire. Sottolinea infatti come sia ne-cessario occuparsi di coloro che, pur avendo diritto di accesso alle case pubbliche, non vedono soddisfatta la loro domanda per l’insufficienza del patrimonio immo-biliare delle Ater e come, per venire incontro a queste esigenze, sia necessario trovare strumenti nuovi, quali il piano straordinario di vendita (quello promosso con disegno di legge al termine della scorsa legislatura re-gionale è decaduto) ed il fondo immobiliare etico di cui il Veneto, per primo in Italia, anticipando anche le iniziative nazionali, è stato promotore.

Sul fronte del “social housing” il fondo etico pro-mosso dal Veneto e denominato “Veneto casa” è uno strumento finanziario avviato con le fondazioni banca-rie per mettere disposizione alloggi che si propone di dare una risposta a quelle famiglie con reddito troppo alto per ottenere la casa popolare, ma troppo basso per affrontare i prezzi di mercato degli affitti. Anche nel programma triennale sono stati disposti importan-ti finanziamenti a favore delle imprese, delle coopera-tive e delle Ater per 36 milioni di Euro che permette-ranno la realizzazione o il recupero di circa 900 alloggi alle condizioni particolarmente agevolate del canone concertato.

Altri 9 milioni sono stati messi disposizione quale compartecipazione finanziarie anche queste finalizza-te alla realizzazione di alloggi a canone moderato, per iniziative in grado di mobilitare complessivamente 50 milioni. Per l’edilizia a canone sociale gestita dalle Ater sono stati messi a disposizione circa 16 milioni, ma la Regione si propone di rilanciare in chiave attuale ed aggiornata del piano straordinario di vendita attraver-so il quale reperire ulteriori risorse per la realizzazione di alloggi.

Intervento del presidente Luigino Tremonti

A me il compito di aprire i lavori, lo faccio portandovi innanzitutto il saluto mio personale e di tutta l’Ater.

Vi ringrazio per aver ac-cettato l’invito per questo incontro e ringrazio soprat-tutto Federcasa che ha volu-to darvi risalto organizzando per questa occasione gli stati generali di tutti gli enti pro-vinciali.

Abbiamo l’opportunità di discutere i problemi e le prospettive dell’edilizia residenziale pubblica e lo facciamo con la presenza, importante, del nostro assessore Massimo Giorgetti voglio sottolineare la nostra gratitudine per la sua partecipazione che ci consente di inquadrare con completezza il nostro dibattito.

Con lui a rappresentare la Regione del Veneto oggi sono presenti anche i Consiglieri Regionali Dario Bond e Matteo Toscani.

Ringrazio per la loro partecipazione anche il sin-daco di Cortina Andrea Franceschi, l’Assessore Ti-ziana Martire del Comune di Belluno, il Consigliere Maria Grazia Petroni della Magnifica Comunità Ca-dorina, l’Ing. Giovanni Piccoli Presidente del Bim, il dott. Angonese Direttore generale dell’Ulss 1, il Viceprefetto Darco Pellos e, con loro, i dirigenti e funzio-nari della Regione e le altre Autorità che non cito per non dimenticare qualcuno.

Benvenuti quindi nella no-stra bella provincia, qui ci troviamo a Cortina la perla delle Dolomiti, e questa è l’occasione per farvi cono-scere questa splendida real-

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Luigino Tremonti, Presidente Ater della provincia di Belluno

Andrea Franceschi Sindaco di Cortina d’Ampezzo

Massimo Giorgetti Assessore all’edilizia abitativa della Regione Veneto

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tà, anche fuori dai luoghi comuni che la identifica-no come la sede dei vip, credo che un convegno a Cortina costi meno di molte altre città come Roma, Milano tanto per citarne qualcuna.

Vi presento brevemente la nostra azienda.La più piccola del Veneto, 1700 alloggi, in una

provincia che con i suoi 3678 Kmq è la più grande, ma anche la meno abitata infatti ha solo 211493 re-sidenti distribuiti su un territorio, penso che abbia-te potuto rendervene conto percorrendo le nostre strade non sempre facili, totalmente montano, non a caso la gran parte del territorio delle Dolomiti di recente classificata patrimonio dell’umanità ricade nella nostra provincia.

La gestione è affidata ad una struttura di 23 per-sone motivate il che ci ha consentito in questi anni risultati di cui ci sentiamo orgogliosi.

Avevamo poco più di 1600 alloggi nel 1996 ed ora ne abbiamo oltre 1700 pur avendone ceduti agli inquilini oltre 500. Siamo grati naturalmente alla Regione che ha cofinanziato gli interventi di nuova costruzione, che sono costati circa 30 milioni di euro, la metà a carico della Regione ed il rima-nente con i fondi dell’Ater ricavati dalle alienazioni e dai risparmi di gestione.

Un buon apporto venne anche dalle amministra-zioni comunali che convinti dall’attivismo della no-stra gestione consentirono all’Ater non solo l’ac-quisizione a titolo gratuito del patrimonio erp dello Stato rinunciando a quello che era un loro diritto, ma anche la cessione a condizioni estremamente vantaggiose degli alloggi erp di loro proprietà con lo scopo di accorpare in una unica efficiente ge-stione tutto il patrimonio erp presente in provincia.

Siamo orgogliosi di rac-cogliere il consenso delle amministrazioni locali per la nostra politica costruttiva che si è orientata soprattutto in interventi nella struttura ur-bana andando a recuperare soprattutto nei piccoli centri edifici di pregio ma fatiscenti, dando il via non solo ad una riqualificazione, ma anche

alla rivitalizzazione delle frazioni indispensabile per trattenere l’uomo in montagna.

Ma anche per aver garantito negli ultimi anni una casa ad oltre 500 nuclei famigliari in situazione di disagio.

Il Bilancio della nostra Ater è in attivo e negli ultimi 5 anni è passata da 400 ad oltre 1 milione di utili d’esercizio, con una cassa che aumenta ogni anno. La manutenzio-ne è garantita ad un buon livello, come dimostrano le campagne di customer sati-sfaction fra gli inquilini che conduciamo da oltre 10 anni.

La nostra Ater ha la cer-tificazione della qualità dal 2004.

Siamo onorati che una riunione così importante avvenga proprio nel nostro territorio e mi auguro veramente, per rispetto anche al momento non fe-lice della nostra economia, che qui si possano re-almente approfondire i nostri problemi, guardando in faccia la realtà dei nostri enti, non per un con-fronto, ma come momento di riflessione se siamo in linea con il paese o se la nostra realtà è fuori dai tempi: è una domanda che rivolgiamo spesso a noi stessi.

Per il vero guardando esclusivamente la situazio-ne dell’Ater di Belluno devo dire che l’edilizia po-polare così come strutturata può anche funzionare: un canone medio di 140 euro mensili, una morosi-tà, parlo di quella reale cioè quella che non sarà mai ri-scossa che supera di poco il mezzo punto percentuale, sfratti che non superano le cinque unità all’anno grazie soprattutto alla stretta col-laborazione con i comuni, un patrimonio relativamente recente e quindi non biso-gnoso di grossi interventi di manutenzione, non abbiamo

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Darco Pellos,Viceprefetto di Belluno

Tiziana Martire,Assessore del Comune di Belluno

Maria Grazia Petroni,Consigliere della Magnifica Comunità Cadorina

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sfitti che rimangano fermi per più di un anno per mancanza di manutenzione, un bilancio attivo che ci consente di mandare avanti i lavori, senza ricor-rere al sistema bancario anche in momenti di crisi come quello che stiamo passando.

Mi rendo conto che in altre zone vi possono es-sere problemi che noi non abbiamo, tuttavia un piccolo esempio che le cose possono anche fun-zionare possiamo dire che esiste.

Mi auguro veramente, in ogni caso, che in questo ambiente, abbiamo la capacità di guardare le cose e soprattutto formulare proposte di reale moder-nizzazione dei nostri enti, credo che chi, se non noi che in fondo ne siamo i veri conoscitori dell’edilizia pubblica può portare il contributo più importante a chi, in sede politica deve decidere, in ambiti più vasti, ma con proposte serie in mano.

Grazie ancora a tutti e buon lavoro.

Intervento del presidente Luciano Cecchi

Gli Sati generali sono un momento di riflessione a cui partecipano ammini-stratori e dirigenti per di-scutere sull’evoluzione del-le problematiche della casa e sull’organizzazione degli enti e della loro Federazio-ne.

Come base di riflessio-ne è stata predisposta una documentazione che com-prende anche il documento

della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Di-partimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, consegnato il giorno precedente all’Assemblea Generale, riguardante uno stralcio dalla relazione ai sensi dell’articolo 8 della deci-sione 2005/842/CE della Commissione Europea del 28 novembre 2005. La relazione oltre ad avere un peso politico istituzionale, riporta schede che confrontano i ricavi da canoni e il canone medio per alloggio del patrimonio gestito dagli enti nel-le più importanti città. A tale proposito si racco-

manda agli associati la lettura del rapporto anche la fine di verificare i dati contenuti, e nel caso si rilevassero incongruenze di segnalarle alla Fede-razione per poter intervenire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e nel prosieguo raffor-zare la collaborazione già avviata, ribadendo la necessità di avviare l’Osservatorio Nazionale per le politiche abitative in modo da fornire dati leg-gibili, realmente confrontabili e il più possibile veritieri.

Stabilito questo la proposta che fa la Presiden-za di Federcasa per la mattinata di lavoro è quella di muoversi su 4 linee con l’obiettivo di affrontare un confronto in occasione di un prossimo conve-gno che la Regione Puglia ha predisposto per la fine di ottobre sul tema della riforma degli Enti di gestione.

Tale iniziativa può diventare un’importante oc-casione per approfondire l’argomento, in partico-lare per le Regioni del Sud, considerando che il coordinatore della Conferenza delle Regioni sulle politiche abitative è il Governatore della Regione Basilicata – anche se infrastrutture e casa sono di competenza della Campania – che ha affidato la sottodelega alla casa alla Basilicata.

Ciò significa che ci sarà la possibilità di met-tere a confronto non soltanto le esperienze com-plessive quali Veneto o altro, ma proprio quelle specifiche dell’area meridionale, focalizzando l’attenzione su due Regioni quali la Campania e la Sicilia, oltre alla Puglia che, con il commissa-riamento di tipo prefettizio, si sta predisponendo alla riforma.

Per quanto riguarda il centro-sud, la Basilicata funziona, è riformata, il Lazio è riformato, mentre dalla Sicilia non si riesce a sapere cosa sta succe-

SETTEMBRE 2010

Luciano Cecchi,Presidente di Federcasa

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dendo poiché ogni tre mesi circa ci viene comuni-cato il cambiamento di cariche negli Istituti.

La proposta per una migliore riflessione orga-nizzativa della Federazione è quella di scambiarci liberamente le idee per un confronto di tipo na-zionale, per poter lavorare arricchendo il baga-glio informativo anche con quello che si produrrà durante l’evento che si terrà alla fine di ottobre in Puglia.

Ciò consentirà di fare una riflessione sul futuro modello organizzativo della Federazione, via via che il trasferimento delle competenze in materia si sposta decisamente verso le Regioni, anche per-ché accompagnato dal decentramento delle poli-tiche fiscali seppure con molta incertezza, visto l’iter della manovra economica oggetto di con-fronto parlamentare.

Relativamente alla manovra finanziaria una notizia stampa di questa mattina annuncia che taglieranno i fondi accantonati per l’edilizia resi-denziale pubblica, con un provvedimento di con-gelamento dei fondi dell’art. 11 della Legge 133, e per la quale sono in fase di distribuzione i 550 milioni non ancora messi in cassa.

I recenti studi ISTAT sulla povertà evidenzia-no un dato importante, individuando nella po-polazione varie fasce: più povero, povero, meno povero/a rischio di povertà: la necessità di una differenziazione significa che il ceto medio si sta impoverendo.

Cerchiamo di capire cosa diventerà il piano na-

zionale di edilizia abitativa alla luce dei dati sulle evoluzioni economiche e demografiche: abbiamo questa classificazione delle fasce di povertà asso-luta e relativa1 , 600 mila domande e più di acces-so alle case popolari, 1,5 posti letto disponibili rispetto ai 10 previsti per soddisfare il fabbiso-gno alloggiativo della popolazione studentesca, 2 milioni di famiglie in più a parità complessiva di popolazione, ciò significa che con la scelta di vivere da soli causa divorzio/separazione e dopo il boom delle nascite del 1964/66 le persone de-vono lasciare la casa anche perché i genitori non ci sono più, elemento che modifica lo stato della nostra popolazione.

Per aver il diritto a rimanere nelle case popolari non si devono superare i 13 mila euro annui a fa-miglia quindi non si può pensare che i residenti in queste casa non siano poveri.

A fronte di questo quadro si pone il Piano Na-zionale di Edilizia Residenziale Abitativa, che ten-ta di offrire risposte articolate alle diverse fasce di bisogno.

Il nostro settore non è finanziato, sappiamo che anche i fondi accantonati verranno sospesi. Voi sapete che l’art. 1 lettera b) del DPCM applicativo del Piano per l’edilizia abitativa indica nell’incre-mento dell’Edilizia Residenziale Pubblica l’obiet-tivo da perseguire attraverso finanziamenti dello Stato, delle Regioni, dei Comuni ed altri Enti Pub-blici. Su questo capitolo non si prevede nemmeno un euro di finanziamento.

Poi c’è il finanziamento dell’alloggio sociale che dovrebbe essere messo sul mercato attraverso investitori privati grazie ad un meccanismo di fi-nanziamento supportato anche da prestiti di Cas-sa Depositi e Prestiti.

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Il tavolo dei relatori: l’Ass. Giorgetti con l’ing. Mariano Carraro durante la riunione del gruppo di lavoro delle ATER Veneto

1Nel 2009 l’incidenza della povertà relativa è pari al 10,8%, mentre quella della povertà assoluta risulta del 4,7%. Nel 2009, il Mezzogiorno conferma gli elevati livelli di incidenza della povertà raggiunti nel 2008 (22,7% per la relativa, 7,7% per l’assoluta) e mostra un aumento del valore dell’intensità della povertà assoluta (dal 17,3% al 18,8%), dovuto al fatto che il numero di famiglie assolutamente povere è rimasto pressoché identico, ma le loro condizioni medie sono peggiorate.

L’incidenza di povertà assoluta aumenta, tra il 2008 e il 2009, per le famiglie con perso-na di riferimento operaia, (dal 5,9% al 6,9%), mentre l’incidenza di povertà relativa, per tali famiglie, aumenta solo nel Centro (dal 7,9% all’11,3%). (Istat, La povertà in Italia nel 2009)

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Con la cancellazione da parte della Corte Costi-tuzionale della possibilità di coinvolgere nel Pia-no anche l’intervento privato, si apre una partita che chiamerà in causa anche l’Italia ad una defini-zione puntuale di cosa è l’alloggio sociale di cui vi leggo la definizione:

“Decreto Ministeriale Infrastrutture 22.4.2008E’ definito alloggio sociale l’unità immobiliare

adibita ad uso residenziale in locazione perma-nente che svolge la funzione di interesse gene-rale, nella salvaguardia della coesione sociale, di ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mer-cato”.

Questa è la definizione data con Legge dello Stato.

Questo vuol dire che il servizio riguarda la ge-stione dei bisogni del singolo o della famiglia non la costruzione dei caseggiati, questo è evidente.

Il prestito previsto dal Piano va invece a favore della costruzione di alloggi nella speranza che ci sia la possibilità di accantonare quote da destina-re a canoni sui 350 - 450 euro mese, cui si devo-no aggiungere i servizi tariffati. Infatti, a questo costo del canone occorre sempre aggiungere la tassa dei rifiuti solidi urbani le spese condominia-

li e quant’altro. Ciò significa che la famiglia che accede all’housing sociale dovrà avere un reddito superiore di molto a quello dell’ERP.

Calcolando che il canone non debba superare il 35% dell’incidenza sul reddito, parliamo di una famiglia che possa disporre di 30-32 mila euro di reddito all’anno. Siamo fuori dalla fascia di meno poveri, di poveri, più poveri e dei 600 mila che fanno domande di case popolari. Si tratta dunque di riflettere se il progetto del piano casa oggi cor-risponde al bisogno dei cittadini, se l’offerta cor-risponde alla domanda che sta sul mercato.

Fra l’altro siamo all’85% delle cause di sfratto per morosità nel caso della locazione privata, non siamo più nel caso del fabbisogno di rientro in possesso del proprio alloggio da parte del pro-prietario e dell’opposizione dell’inquilino, siamo di fronte al fenomeno che l’inquilino non ha più i soldi per pagare il canone al proprietario. Tra l’al-tro abbiamo circa 154 mila casi di insolvenza mu-tuataria, ciò vuol dire che le banche dovrebbero fare 154 mila aste per vendere quell’alloggio che non sarà mai di proprietà di colui che contrasse a suo tempo il mutuo, ma le banche non riescono a fare le aste perché dall’altra parte sul mercato c’è gente che non ha soldi, le banche pertanto non rientrano dei prestiti fatti e non riescono a fare i prestiti alla piccola industria, agli artigianati e ad altri.

Si tratta di capire in un processo di questa na-tura che ruolo possiamo avere noi, anche ai fini di dare un contributo al rilancio dell’economia. Noi abbiamo un solo percorso, quello di trovare in qualsiasi modo una risposta alla domanda an-dando nella direzione che era stata concordata da tutti i rappresentanti di interessi che operano nel

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mondo dell’abitare, da Confedilizia a Federcasa a tutti i sindacati e rappresentanti degli inquilini, alle cooperative, ecc. che indicarono la necessi-tà di trovare una cifra da trasferire alle Regioni costante nel tempo, che consentisse alle Regio-ni di fare una programmazione che portasse il tema della casa verso un regime di normalità e che uscisse dallo stato emergenziale. Quella cifra fu indicata e sottoscritta da tutte queste com-ponenti in un valore di 1 miliardo - 1 miliardo e 300 all’anno. Federcasa sostiene che sarebbe suf-ficiente come inizio che lo Stato non prelevasse dalle nostre aziende l’IRES, compresa la tassa di bollo e registro che più o meno si aggira sui 220 milioni all’anno che versiamo allo Stato, mentre lo Stato non contribuisce con un finanziamento specifico al servizio di interesse generale che è l’alloggio sociale.

Se questa risorsa venisse ritornata alle Regioni in termine di finanziamento di cui all’art. 1 lett. b del Piano nazionale noi avremmo per il nostro settore un finanziamento contenuto, ma costante nel tempo, che permetterebbe di effettuare una politica di programmazione garantita e in grado di risolvere localmente le diversità del fabbiso-gno gestendo una normalità del fabbisogno abi-tativo.

E’ impensabile gestire adeguatamente un allog-

gio, dal punto di vista della decorosità dell’am-biente, della salubrità dello stesso, della sicurezza impiantistica con 77 euro mese medie – dato na-zionale – considerando poi che 77 euro non sono i soldi che hanno a disposizione gli amministra-tori, ma è il canone, che va depurato dalle impo-ste, non solo l’IRES, lo diciamo alle Regioni, ma anche l’IRAP. Una situazione paradossale, per cui la Regione prima preleva l’IRAP poi “restituisce” al settore parte dei fondi attraverso fa un piano di finanziamento. Forse è il caso di lasciare l’IRAP ai gestori di modo che non ci sia neanche uno sperpero di costi di gestione nella partita dare e avere di una risorsa che potrebbe essere usata di-rettamente dai gestori. La soluzione sarebbe in-dividuare e fissare un “canone di equilibrio” che garantisca la certezza di governare quell’alloggio dal punto di vista dell’ambiente, della salubrità, della sicurezza, della decorosità. Questa è una

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Presidenti e direttori di Federcasa e dell’ATER di Belluno con lo staff in un momento di pausa lavori

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partita aperta, il canone può essere un canone che garantisca una capacità di accantonamento per delle politiche di investimento, vale a dire un canone da 150 euro al mese.

Non è una richiesta irrealistica. Non lo è, per-ché chiunque sta presentando a Cassa depositi e prestiti il progetto per fare del social housing sul-la base del prestito garantito del 40% della Cas-sa depositi e prestiti, chiede ai Comuni, dove il progetto viene realizzato, la garanzia di interven-to qualora la quota di alloggi destinati in affitto produca morosità, a copertura delle entrate, per-ché un fondo immobiliare deve garantire il ren-dimento al risparmiatore che ha investito su quel fondo, se c’è morosità è a rischio il rendimento.

Allora è legittimo porci alcune domande.

Perché deve essere garantito un operatore che investe e fa pagare un canone di 400 euro al mese e noi invece che ne facciamo pagare 77 non dobbiamo avere una coper-tura?

Perché nella locazione privata c’è un art. 11 della legge 431 che mette un fondo, se pure sempre più esiguo, alimentato anche con i contributi della regione, che per-mette all’inquilino che non ce la fa a pagare il canone di ricorrere al comune per compensare quello

che non riesce a pagare al dott. Gabetti o al suo proprietario di casa?

Perché questa cosa non deve essere presente anche nel settore pubblico ?

Quindi è evidente che occorre fissare un canone di equilibrio e avere un fondo di compensazio-ne perché il meccanismo attua-le di solidarietà e perequazione interna al sistema, con i dati di impoverimento attuali, non può raggiungere di per sé il canone di equilibrio.

Ciò che chiediamo è sicuramen-te fattibile e non richiederebbe

neanche una legge speciale rivolta a noi perché la stessa legge 431 all’art. 11, che sorregge la lo-cazione privata, dice che il fondo è a disposizio-ne dell’edilizia residenziale pubblica e privata e quindi è già un fondo che può essere utilizzato dal nostro settore.

Il problema è l’entità di fondi messi all’interno dell’art. 11 che oggi come oggi è insufficiente per la domanda privata, ancora di più lo sarà se ag-giungiamo la proposta che stiamo facendo.

Questi sono gli indirizzi. Puntiamo a lavorare per questo convegno in collaborazione con la Re-gione Puglia, Basilicata e le Regioni del Sud per fine ottobre.

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Un gruppo di partecipanti

Le Tofane

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Signori consiglieri, signori revisori, con questo bilancio si chiude, presumo per buona parte di noi, il mandato di am-ministratori dell’Ater.Consentitemi quindi di esprimere in questa circostanza i miei sentimenti. Il Bilancio di questi ultimi cinque anni, come dei cinque che li precedono non può che considerarsi positivo, abbiamo fatto del nostro meglio per mettere in essere azioni e strategie lungimiranti, senza badare al risultato immediato, così abbiamo fatto con gli investimenti puntando sulla loca-zione, sul risparmio gestionale razionalizzando e contenendo le spese, con la valorizzazione del personale, con la costan-te attenzione ai rapporti con gli inquilini, sul miglioramento della qualità, della sicurezza e sui controlli. Abbiamo eredi-tato un’azienda in fase di trasformazione e sviluppo ed ora sappiamo di lasciare un’azienda sana ed autosufficiente nelle mani dei futuri amministratori. Un’azienda con un’organizza-zione efficiente e risorse umane giovani, professionalmente preparate, giustamente motivate da riconoscimenti ad perso-nam, di questi tempi cosa preziosa. Lasciamo buone relazio-ni sindacali e con gli inquilini come dimostrato dai sondaggi di opinione. Lasciamo una cassa ricca, frutto di una gestione oculata e dei risparmi che abbiamo conseguito in questi anni ed un solido patrimonio immobiliare che garantisce un bilan-cio in equilibrio. Lasciamo infine il buon nome dell’Ater con-quistato con la correttezza del nostro operato e con le scelte fatte in questi anni. Di tutto questo non possiamo che essere fieri e ringraziare chi per noi e con noi ha studiato e tutto messo in essere. Ci sentiamo onorati di aver fatto il nostro do-vere e questo ci gratifica. Lasciamo questa azienda alla quale abbiamo dedicato tanto tempo, entusiasmo ed energie, non senza una certa commozione, tuttavia soddisfatti del lavoro svolto, orgogliosi dei risultati ottenuti e certi di aver adem-piuto pienamente alla missione che ci è stata affidata dalla Regione nei limiti delle nostre possibilità.

A quelli di voi che resteranno affido il compito di illustrare ai nuovi amministratori il percorso fatto ed i risultati conse-guiti in modo che possano guardare senza timore al futuro dell’azienda, perché fatte salve eventuali decisioni regionali, l’Ater di Belluno è in grado di garantire nella nostra provincia la prosecuzione della politica della casa sociale in autonomia, quello per cui vale eventualmente la pena di battersi è che ci venga concesso un pizzico di imprenditorialità in più perché l’azienda è in grado di generare risorse per il suo sviluppo.

Il mio grazie conclusivo a tutti voi, al direttore, alla struttura, intende essere un qualcosa di più di un formale commiato, il breve tempo che ci porta alla conclusione del nostro mandato non consentìrà ulteriori iniziative, tuttavia voglio esprimere il mio orgoglio e la mia profonda gratitudine per quanto sono con voi riuscito a realizzare. Voglio sottolineare come tutto questo non sarebbe stato possibile senza la straordinaria collaborazione che si è instaurata all’interno del Consiglio di amministrazione dove correttezza e rigore si sono costante-mente accompagnati allo spirito amichevole di una squadra vincente. Grazie, a tutti auguro i migliori successi.

L’indirizzo di saluto al Consiglio di Amministrazionedi Luigino Tremonti

2007 il Consiglio di Amministrazione in seduta straordinaria per la visita del Col. Cuzzocrea Comandante provinciale della guardia di Finanza

2009 Santa Maria delle Grazie (Rocca Pietore) una delle tante consegne di alloggi agli inquilini in un fabbricato appena realizzato dall’Ater (da dx il con. Carlo Della Vecchia, il Vicesindaco di Rocca Pietore, il V. Pre-sidente e Sindaco di Alleghe Giuseppe Pezzè, il pres. Luigino Tremonti, il Direttore Carlo Cavalet, il parroco ed il Cons. Fabio Bona

2009 inaugurazione dello splendido intervento di recupero a Mugnai di Feltre

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Notizie aziendali in breve

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La festa dei vicini edizione 2010 prosegue nei quar-tieri Europa in Comune di Limana e Fiammoi in Co-mune di Belluno.L’evento si svolgerà il 18 settembre; da tempo i co-mitati sorti per l’occasione sono al lavoro e fervono i preparativi per quello che sarà una vera novità per il quartiere Europa, dove la festa si svolge per la pri-ma volta, mentre per Fiammoi, siamo arrivati già al secondo anno a conferma delle positività e dell’inte-resse dell’iniziativa .E’ giusto ricordare che l’evento viene organizzato da comitati spontanei che si prestano per questa occa-sione ad organizzare momenti di incontro conviviale e di festa fra vicini.L’evento si svolge contemporaneamente in tutta Eu-ropa coinvolgendo milioni di persone.L’Ater promuove queste iniziative nella convinzione

che pian piano può crescere e consolidarsi lo spi-rito di solidarietà facendo diminuire nel contempo quell’isolamento moderno che viene vissuto verso il vicinato con disagio e che porta talvolta ad atteggia-menti di distacco quando non di ostilità.

La speranza è che la partecipazione possa diventare sempre più ampia e che nascano dei gruppi che si in-caricano di promuovere autonomamente manifesta-zioni ed iniziative di vicinato tali da tenere unita e solidale la comunità condominiale.

Gli incaricati Ater di seguire le iniziative sono la Dott. ssa Lorella Rizzo e il Dott. Fabrizio Fiabane con il co-ordinamento del dott. Luciano da Pian. Eventuali candidature per ampliare la festa ad altre località sono ben gradite.

Festa dei vicini

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Aggiornamento sui lavori

Mas di Sedico12 alloggi Conclusione prevista: primavera 2011

Chies d’Alpago 6 alloggiIl cantiere registra qual-che difficoltà di avanzamen-to tuttavia la conclusione è prevista per la primavera 2011

Lorenzago2 alloggi e uffici comunali Conclusione prevista:primavera 2011

Sossai di Belluno9 alloggi Conclusione prevista:estate 2011

Proseguono con un buon ritmo i lavori per la realizzazione di nuovi alloggi.

Mel 6 alloggi Conclusione prevista autunno 2010

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E’ in corso l’asta di 6 appartamenti ubicati in Feltre e Belluno.

L’aggiudicazione avviene tramite asta pubblica alla quale possono concorrere prioritariamente perso-ne fisiche che non dispongono ancora della prima casa.

COMUNE DI FELTRE - via Montegrappa, 41 In fabbricato di 9 appartamenti - mini Appartamento al piano terra di mq.45,88 con cantina - non ha autorimessa - Necessita di qualche lavoro di manutenzione

COMUNE DI FELTRE - via delle VentureSito in fabbricato di 5 appartamenti - apparta-mento con due camere al piano primo di mq. 68,46 con cantina - non ha autorimessa - Neces-sita di qualche lavori di manutenzione

COMUNE DI FELTRE - via 19 giugno 1944, 2 Sito in fabbricato di 5 appartamenti - mini ap-partamento al piano secondo di mq.39,48 con cantina – non ha autorimessa - Non necessita di lavori di manutenzione

COMUNE DI FELTRE - via Anconetta, 25Sito in fabbricato di 4 appartamenti - appar-tamento con due camere al piano rialzato di mq.63,17 con soffitta ed autorimessa Necessita di qualche lavoro di manutenzione

COMUNE DI BELLUNO - via Pescarone, 41Sito in fabbricato di 5 appartamenti - appar-tamento con tre camere al piano primo di mq. 64,89 con cantina - Non ha autorimessa Necessita di modesti lavori di manutenzione

occasionissime

Posti macchina in affitto

aste pubbliche

Per informazioni rivolgersi al dott. Luciano da Pian - tel. 0437 935940

Si è quasi esaurito il primo lotto di appartamenti messi in vendita, infatti, due sole unità ubicate nel Comune di Gosaldo non hanno ancora trovato un acquirente.

La cessione di questi dei due immobili descritti nel seguito avverrà a trattativa privata:

COMUNE DI GOSALDO - via Lambroi, 5 In fabbricato di 4 appartamenti: appartamen-to con 2 camere al piano secondo di mq 68,18 (netti) oltre a cantina e soffitta. Non ha autori-messa. Necessita di qualche lavoro di manuten-zione (sup. comm. mq 116,82).

COMUNE DI GOSALDO - via Lambroi, 5 In fabbricato di 4 appartamenti: appartamento con 2 camere al piano primo di mq 70,13 (netti) oltre a cantina e soffitta. Non ha autorimessa. Necessita di qualche lavoro di manutenzione (sup. comm. mq 115,75).

A trattativa privata sono in vendita inoltre:

LONGARONE - ex trattoriavia Mazzini, 7 - mq 134,00

LONGARONE - negoziovia Larese, 13 - mq 53,00

COMUNE DI BELLUNOa pochi passi dal centro storico via P. F. Calvi n. 14 posti auto in autorimessa.A posto auto Euro/mese 39,00