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TRIBUNALE DI BRESCIA SEZIONE FALLIMENTARE Fallimento n°276 / 2010 LIZZINI SRL Giudice Delegato: Dott. Gustavo Nanni Curatore: Dott.ssa Laura Mazzolari Esperto: Ing. Renzo Dusi * * * VALUTAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE ALLA DATA DEL FALLIMENTO * * * Ing. Renzo Dusi Brescia 15 dicembre 2010

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TRIBUNALE DI BRESCIASEZIONE FALLIMENTARE

Fallimento n°276 / 2010

LIZZINI SRL

Giudice Delegato: Dott. Gustavo Nanni

Curatore: Dott.ssa Laura Mazzolari

Esperto: Ing. Renzo Dusi

* * *

VALUTAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE ALLA DATA DEL FALLIMENTO

* * *

Ing. Renzo Dusi

Brescia 15 dicembre 2010

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In data 02-12-2010, il sottoscritto Ing. Renzo Dusi, nato a Brescia il 03.05.1944, con studio in

Brescia, Via Trento 11, iscritto all’Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Brescia al n° 149 e

all’Albo degli Ingegneri della Provincia di Brescia al n° 1010, veniva incaricato dal Dott.ssa Laura

Mazzolari, Curatore della Fallita Soc. LIZZINI S.R.L., avente sede in Montichiari (BS), Via Leonino

da Zara, di effettuare perizia di stima relativamente al valore dei beni mobiliari appartenenti alla

Società in oggetto. La valutazione viene limitata ai soli beni mobiliari rappresentati da:

· Macchinari e attrezzature di produzione

· Impianti industriali fissi di servizio ai capannoni

· Mezzi di sollevamento e trasporto

· Automezzi

· Scaffalature di magazzino

· Mobilia, macchinari ed attrezzature d’ ufficio

· Materiale presente in magazzino

· Macchinari ed attrezzature in deposito presso aziende esterne

· Automezzi, macchinari ed attrezzature in leasing (conteggiati a parte)

· Mobilia, macchinari ed attrezzature d’ ufficio in leasing (conteggiati a parte)

La valutazione esclude volutamente tutti i beni immobiliari, i quali devono pertanto ritenersi non

contabilizzati nella presente relazione. Per adempiere all’incarico ricevuto mi sono recato presso la

sede della Società LIZZINI S.R.L. ed ho preso visione di tutti i beni aziendali; inoltre ho avuto

accesso, ove necessario, agli archivi della Società per valutare il valore storico di acquisto dei beni e

verificare l’elenco dei beni presenti in magazzino.

Esperito detto compito ho proceduto autonomamente alla valutazione di quanto sopra.

CRITERI DI VALUTAZIONE

La valorizzazione dei beni mobiliari è stata eseguita sulla base dei valori attuali correnti di

mercato, tenendo in considerazione i seguenti parametri:

- Valore storico di acquisto dei beni

- Valore attuale dei beni ipotizzati nuovi con le stesse caratteristiche e prerogative di quelli

esistenti

- Valore commerciale di mercato degli oggetti usati tenuto conto del loro stato d’uso e di

degrado, nonché dell’appetibilità e commerciabilità degli stessi sul mercato

- Stato di conservazione e manutenzione dei beni

- Eventuale obsolescenza dei materiali tecnologicamente superati

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MACCHINARI ED ATTREZZATURE DI PRODUZIONELa Società LIZZINI opera nel settore della produzione di macchine rettificatrici; si tratta di

macchinari utensili utilizzati per la finitura di pezzi metallici che sono in grado di ottenere una

notevole precisione dimensionale e geometrica e di lavorare anche su materiali molto duri come gli

acciai temprati per utensili. Queste macchine consentono di ottenere tolleranze dimensionali

estremamente ristrette e una ottima finitura superficiale.

Il procedimento di rettifica consiste nell'asportare materiale mediante mole abrasive su pezzi già

lavorati precedentemente (ad esempio torniti o fresati) oppure su pezzi che hanno subito

deformazioni a seguito di trattamenti termici, con lo scopo di portarli a dimensioni finali di assoluta

precisione.

L’azienda occupa due capannoni attigui di larghezze diverse, fra loro collegati da un portone

automatizzato; nel capannone più grande sono ubicate alcune isole di lavoro dedicate

all’assemblaggio dei macchinari ordinati su commessa, un‘officina elettrica ed una sala metrologica

per il controllo dimensionale dei pezzi; una parte del secondo capannone è occupata dal magazzino,

mentre la parte restante è dedicata alla produzione di componenti meccanici a disegno, che verranno

utilizzati nella realizzazione e nell’assemblaggio dei lavori su commessa.

I macchinari e le attrezzature di produzione vengono elencati nelle pagine seguenti.

· FRESATRICE MANDELLI MOD. POSITIVE: si tratta di una macchina utensile monomontante

dedicata alle operazioni di fresatura, con dimensioni del banco di lavoro di 2900x800x2500 mm

(xyz). E’ una macchina datata, risalente al 1974, successivamente migliorata a seguito di

operazioni di upgrading, tra cui ricordiamo in principalità l’inserimento di un sistema a

controllo numerico, con visualizzatore di quote su tre assi e PLC di processo. Il movimento del

montante avviene per scorrimento su lardoni nitrurati e lubrificati in automatico. Il mandrino è

dotato di testa a 90° con possibilità di rotazione attorno ad un asse inclinato a 45°, dotato di

divisore centesimale. La macchina è provvista di coni per attacco utensili ISO 50.

Il valore assegnato al macchinario è di : € 28.000,00

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· TRAPANO RADIALE INDEMA MOD. FR 65/2000 MATR. 2069 C4: Dotato di braccio con corsa fino

a 2000 mm e idoneo per punte a forare fino a 75 mm; monta un basamento in ghisa delle

dimensioni 750x1000 mm, provvisto di profili scanalati a coda di rondine.

Il valore assegnato al macchinario è di : € 4.500,00

· ALESATRICE BERGONZI MOD. CREUSAMATIC 100 MATR. 0554 1727: è una macchina utensile

che viene utilizzata per l’alesatura di fori fino a 100 mm. E’ dotata di tavola girevole a 4

posizioni, con dimensioni 1000x1250 mm; la corsa del mandrino lungo gli assi x, y, z è di

1200x1000x1200 mm; monta coni ISO 50; la macchina è dotata di parco utensili a giostra

separato, visibile nella fotografia allegata, nonché di una squadra a 90° in carpenteria saldata,

avente dimensioni di 1750x600; la macchina è provvista di un PLC per il controllo numerico

ECS.

Il valore assegnato al macchinario, comprensivo di tavola girevole, è di : € 23.000,00

Si precisa che il macchinario è in leasing, e pertanto non verrà conteggiato nel computo

complessivo.

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• RETTIFICA PER ESTERNI LIZZINI MOD. RIL 80 M2: si tratta di un macchinario che viene

utilizzato per la rettifica di esterni. La macchina, datata 1970, è idonea a lavorare pezzi fino a

lunghezza l = 800 mm (distanza massima contropunte) utilizzando mole con diametro massimo

di 450 mm, ed è dotata di portapezzo orientabile manualmente.

Il valore assegnato al macchinario è di : € 12.000,00

· RETTIFICA PER INTERNI LIZZINI MOD. RIL 80 M2: come la precedente; anche in questo caso si

tratta di una macchina utensile che viene utilizzata per la rettifica di componenti; l’unica

differenza è che in questo caso la macchina effettua le lavorazioni su superfici interne. La

macchina è dotata di modulo a sfacciare, lunetta portaalberi e di un parco mole per i vari usi.

Il valore assegnato al macchinario è di : € 13.000,00

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· RETTIFICA FAVRETTO TANGENZIALE MOD. MD 300: si tratta di una macchina rettificatrice di

tipo tangenziale del 1997. Le caratteristiche principali sono:

- dimensioni del banco di lavoro 3000x900 mm idonea per pezzi lunghi fino a 750 mm

- bilanciatore automatico della mola

- PLC per il controllo numerico Siemens.

Il valore assegnato al macchinario è di : € 40.000,00

· AFFILATRICE LIZZINI: si tratta di una macchina utilizzata per ristabilire le capacità taglienti

degli spigoli di utensili usurati oppure per creare tali capacità mediante rettifica di piani e di

scanalature. Nello specifico si tratta di un’affilatrice speciale con testa inclinata a 45° per

rettificare code di rondine.

Il valore assegnato al macchinario è di : € 12.000,00

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· RETTIFICA FAVRETTO TANGENZIALE MOD. TC 300: si tratta di una macchina rettificatrice di tipo

tangenziale del 1974. Le dimensioni del banco di lavoro con piano magnetico sono 3000x500

mm.

Il valore assegnato al macchinario è di : € 17.500,00

Le voci sopradescritte rappresentano i macchinari principali del reparto di produzione della LIZZINI

e vengono riassunte nella tabella seguente:

TABELLA MACCHINARI PRINCIPALITABELLA MACCHINARI PRINCIPALITABELLA MACCHINARI PRINCIPALIn° descrizione valore

1 FRESATRICE MANDELLI € 28.000,00

2 TRAPANO INVEMA € 4.500,00

3 ALESATRICE BRAGONZI In leasing

4 RETTIFICA per esterni LIZZINI € 12.000,00

5 RETTIFICA per interni LIZZINI € 13.000,00

6 RETTIFICA TANGENZIALE FAVRETTO € 40.000,00

7 AFFILATRICE LIZZINI € 12.000,00

8 RETTIFICA TANGENZIALE FAVRETTO € 17.500,00

TOT € 127.000,00

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Oltre alle postazioni sopra citate sono presenti in azienda altri macchinari necessari alla produzione

ed al montaggio:

REPARTO PRODUZIONEREPARTO PRODUZIONEREPARTO PRODUZIONEFresatrice SAIMP mod. TVA-1,

anno 1977,

€ 1.000,00Tornio orizzontale ANSELMI mod.

MonoFap 210 EA con contropunta

l = 1000 per pezzi di diametro

massimo 400 mm

€ 1.000,00Attrezzatura per il controllo degli

allineamenti degli organi macchina

€ 2.000,00

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Affilatrice LIZZINI mod. n°3

€ 4.500,00Sega a nastro

€ 200,00Banco di bilanciatura statica per

mole

€ 50,00Nastratrice EXPORT

€ 50,00

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Mola a colonna doppio albero

€ 50,004 pompe manuali per olio

€ 50,00Banco di collaudo in acciaio

elettrosaldato 900x1600

€ 400,005 carrelli porta utensili BETA + 2

cassettiere BETA € 400,00

Saldatrice ARTIKA 212 ad elettrodo€ 100,00

4 bidoni aspiratutto SOCAF piccoli€ 200,00

5 banchi con morsa€ 100,00

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2 bidoni aspiratutto SOCAF grandi

€ 250,00Scopatrice elettrica SOCAF +

l a v a p a v i m e n t i S O C A F +

i d r o p u l i t r i c e K A R C H E R +

aspiratore RUPES .

€ 800,00

REPARTO MONTAGGIOREPARTO MONTAGGIOREPARTO MONTAGGIOTrapano radiale INDEMA FRB

1000 con punta da 45 mm

€ 2.300,00Tagliatubo elettrica + pressa

terminali tubi con centralina

idraulica

€ 550,00

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Banco di collaudo in ghisa da

2000x1000 mm + 2 banchi di

collaudo in acciaio elettrosaldato da

1550x900 mm

€ 1.000,00Carrello pesante in struttura

elettrosaldata con ruote in Vulcolan

per il trasporto dei macchinari

€ 2.000,00Sono presenti anche due macchine

di significato storico, una rettifica

LIZZINI mod. R123, anno 1957, ed

un’affilatrice LIZZINI mod.

Velocetta, anno 1947; entrambe

sono fuori uso. € 0,00

N e i r e p a r t i s o n o p r e s e n t i

attrezzature varie da banco quali

morse, levigatrici, avvitatori, trapani

magnetici, pinze per saldatura; ci

sono inoltre cassettiere per attrezzi,

banchi di collaudo con pianali in

ferro di varie dimensioni, lavagne

per i disegni di progetto, armadi

doppi e singoli, tavoli da lavoro

posizionati vicino ai macchinari di

pertinenza. € 2.000,00

TOTALE ALTRI MACCHINARITOTALE ALTRI MACCHINARI € 19.000,00

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MACCHINARI E STRUMENTI DI MISURA Nel capannone più grande si trova un reparto dedicato alle misurazioni ed al controllo dei vari pezzi

da installare sulle macchine.

Altimetro digitale MAHR Digital

Cx1 con banco di riscontro in

granito 1200x800x160 mm

€ 1.200,00

Macchina per il controllo numerico

DEA mod. Iota 0101 manuale con

piano in granito 1800x1000, dotata

di PLC, programmi e stampante.€ 5.000,00

Ingranditore di profili OFFICINE

GALILEO

€ 1.000,00

Durometro ROCKWELL € 500,00

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Rotondimetro a 3 assi TAYLOR-

H O B S O N m o d . Ta y l o r 2 5 2

completo di piano in granito,

computer con software di gestione e

stampante€ 2.000,00

Rugosimetro TAYLOR-HOBSON

mod. Taylorsurf 40 completo di

unità di controllo e di stampa dei

dati € 2.500,00

Fornetto ad induzione mod. FAG

AWG 3.5 per il montaggio dei

cuscinetti€ 300,00

Strumenti di precisione quali

calibri, alesametri, anelli per

calibratura tamponi, tamponi lisci e

filettati, anelli filettati ed altro

materiale vario per collaudo

dimensionale.

€ 2.300,00

Serie di utensili di vari tipi e misure

contenuti nelle cassettiere di

reparto, alcuni nuovi ed alcuni usati.€ 500,00

TOTALE ALTRI MACCHINARITOTALE ALTRI MACCHINARI € 15.300,00

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MEZZI DI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO1. MULETTI ELEVATORI

n° 1 muletto elevatore a forche

elettrico BOIFAVA + caricabatteria

€ 3.000,00

n° 1 muletto elevatore a forche

elettrico STILL R 20-16, da 16 q.li

+ caricabatteria

€ 3.500,00

n°6 TRANSPALLET manuali € 900,00

Tosaerba meccanico € 300,00

TOTALE ALTRI MACCHINARITOTALE ALTRI MACCHINARI € 7.700,00

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2. AUTOMEZZI

- FIAT PUNTO, targata BW901NB, a gasolio, immatricolata nel 2001 € 1.000,00

- FIAT PUNTO, targata CJ893BN, a gasolio, immatricolata nel 2003 € 2.000,00

- PEUGEOT 307, targata CJ474BJ, a gasolio, immatricolata nel 2003 € 2.500,00

- FORD TRANSIT, targato CT947WC, a gasolio, immatricolato nel 2005 € 6.000,00

- PEUGEOT 307, targata CY951CK, a gasolio, immatricolata nel 2005 € 4.000,00

- FORD FIESTA, targata DR839MZ, a gasolio, immatricolata nel xxxx € 4.500,00

TOT € 20.000,00

- MERCEDES C200, targata DH855CH, a gasolio, immatricolata nel 2007

La vettura è in leasing *** € 16.000,00

- MERCEDES R320, targata DJ729HY, a gasolio, immatricolata nel 2007, telaio n°

WDC2510221A056609 - La vettura è in leasing *** € 1.000,00

Gli autoveicoli contrassegnati con *** sono in leasing e quindi non vengono conteggiati nel totale.

Si precisa inoltre che la Mercedes R320 si trova presso la Concessionaria Agricar, in quanto è stata

fortemente danneggiata da un alluvione lo scorso anno; il veicolo risulta inutilizzabile ed il valore

assegnatole si riferisce pertanto al solo valore di rottame.

3. CARRIPONTE E GRU A BANDIERA

· n°1 gru a ponte bitrave VINATI da

10 ton, campata da 28 m, anno 2005,

dotata di alimentazione elettrica e di

vie di corsa in ferro; con pulsantiera

per comando da terra. Il bene è in

leasing ***

€ 30.000,00

In leasing

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· n°1 gru a ponte bitrave VINATI da

10 ton, campata da 20 m, anno 2005,

dotata di alimentazione elettrica e di

vie di corsa in ferro; con pulsantiera

per comando da terra. Il bene è in

leasing ***

€ 25.000,00

In leasing

· n°1 gru a bandiera GIS da 500 Kg,

anno 1991.

€ 1.000,00

· n°2 gru a bandiera MARTE da 500

Kg, anno 1995.

€ 2.000,00

· n°2 gru a bandiera GIS da 500 Kg.

€ 2.000,00

TOTALE ALTRI MACCHINARITOTALE ALTRI MACCHINARI € 5.000,00

I carroponte contrassegnati con *** sono in leasing e quindi non vengono conteggiati nel totale

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CONSIDERAZIONI SULLA NORMATIVA DI SICUREZZA PER I MACCHINARI

In data 24/07/1996 è entrato in vigore il D.P.R. 459/96 il quale recepisce una direttiva europea in

tema di sicurezza dei macchinari (89/392/CEE e 98/37/CE), laddove viene definito come macchina

“un insieme di pezzi e di organi, di cui uno almeno mobile, collegati tra loro, anche mediante

attuatori, con circuiti di comando e di potenza o altri sistemi di collegamento, connessi solidamente

per una applicazione ben determinata, segnatamente per la trasformazione, il trattamento, lo

spostamento o il condizionamento di materiali”.

Dopo l’entrata in vigore di tale normativa, non è più possibile produrre ex novo o sottoporre ad

interventi di manutenzione straordinaria, commercializzare, noleggiare o concedere in uso o

locazione finanziaria, nell’ambito dei territori della Comunità Europea, macchinari che non

soddisfino alle condizioni di sicurezza intrinseca previsti dal decreto sopra citato.

La conformità alla normativa deve essere attestata mediante il rilascio di un “certificato di

conformità CE” e mediante l’apposizione di una targhetta riportante il marchio CE.

Tra l’altro, devono essere rispettate una serie di prescrizioni e devono essere inseriti nel

macchinario una serie di dispositivi, che garantiscano il funzionamento del macchinario in

condizioni di sicurezza, sia per gli operai addetti, sia per personale comunque presente

nell’ambiente di lavoro e nelle vicinanze del macchinario.

Deve essere predisposto un “fascicolo tecnico” contenente:

- un disegno complessivo della macchina e degli schemi dei circuiti di comando;

- disegni dettagliati e completi, eventualmente accompagnati da note di calcolo, risultati di

prove, ecc., che consentono la verifica della conformità della macchina ai requisiti essenziali di

sicurezza e sanitari;

- l'elenco dei requisiti essenziali del presente allegato V al D.P.R. 459/96, delle norme e delle

altre specifiche tecniche applicate alla progettazione della macchina;

- la descrizione delle soluzioni adottate per prevenire i rischi presentati dalla macchina;

- se lo si desidera, qualsiasi soluzione tecnica o certificato ottenuti da un organismo o laboratorio

competente;

- se si dichiara la conformità ad una norma armonizzata che lo prevede, qualsiasi relazione

tecnica che fornisca i risultati delle prove svolte, a sua scelta, da lui stesso o da un organismo o

laboratorio competente;

- un esemplare delle istruzioni per l’uso della macchina e ogni altro elemento utile al fine di

risalire al processo logico-progettuale seguito dal costruttore;

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Inoltre deve essere predisposto un manuale d’uso e manutenzione dove sono indicate tutte le

procedure che devono essere seguite durante le diverse fasi di istallazione, di montaggio, di

esercizio e di manutenzione del macchinario, nonché gli interventi e le cadenze temporali che

devono essere rispettate per effettuare una corretta manutenzione programmata e preventiva, ai fini

di poter garantire il funzionamento in condizioni di sicurezza nel tempo.

Ovviamente ciò si applica unicamente ai macchinari fabbricati o commercializzati o comunque

entrati in esercizio successivamente di entrata in vigore del D.P.R. 459/96 .

L’articolo 11 del citato decreto prevede una norma transitoria che si applica ai macchinari già in

esercizio alla data di entrata in vigore del decreto per i quali è previsto che, in caso di vendita, il

venditore certifichi sotto la propria responsabilità che il macchinario compravenduto soddisfa le

prescrizioni di sicurezza previgenti.

A prescindere dalla sicurezza intrinseca dei macchinari ed impianti, è fatto obbligo al datore di

lavoro di ottemperare ad una serie di normative e prescrizioni tali da rendere sicuro l’ambiente di

lavoro, in rispetto della legislazione vigente (legge 626/94) e successive integrazioni e

modificazioni. Quindi indipendentemente dalla sicurezza del macchinario, è l’utilizzatore/datore di

lavoro che deve preoccuparsi di inserire la macchina e/o l’impianto nel proprio ciclo produttivo

intervenendo ad implementare tutti quei dispositivi e quei meccanismi che consentano di rendere

sicuro il macchinario nel suo insieme e di interfacciarsi in condizioni di sicurezza con gli altri

impianti e macchinari presenti nell’ambiente di lavoro.

Nel caso specifico di un fallimento, risulta spesso impossibile per il Curatore produrre i certificati di

conformità, i manuali d’uso e manutenzione ed il fascicolo tecnico relativi ai macchinari esistenti

nell’azienda fallita; pertanto la vendita deve ritenersi effettuata considerando lo stato di fatto dei

macchinari ”come visti e piaciuti”, trattandosi di beni di cui non si garantisce la funzionalità,

l’efficienza.,l’efficacia, l’operatività, lo stato di manutenzione e conservazione, né la capacità di

rispettare le prerogative tecnologiche per cui erano stati concepiti, né tanto meno le condizioni di

sicurezza intrinseche degli stessi, poiché il Curatore, nella sua qualità di liquidatore, vende i beni

acquisiti alla massa fallimentare (qui sopra descritti nella presente relazione) come “componenti

sciolti non operativi”, che l'acquirente provvederà ad inserire eventualmente nel proprio ciclo

produttivo, dopo averli assemblati, ricondizionati e dopo averli sottoposti agli opportuni processi di

revamping o upgrading e averli ricondotti al rispetto delle normative di sicurezza necessarie per

poterli mettere in esercizio.

A quanto sopra fanno eccezione i macchinari di cui si allega la certificazione.

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SCAFFALATURE ED IMPIANTI DI MAGAZZINONel capannone sia all’interno che all’esterno sono presenti scaffalature di diverse dimensioni in

carpenteria metallica a più ripiani per una lunghezza di circa 25 m ed un’altezza di 2,5 m, dotate di

piani di appoggio e modulari. Si tratta di scaffalature pesanti in grado di contenere stampi, pezzi

grezzi e materiale vario. Alle scaffalature, nel loro stato attuale, escluso lo smontaggio, viene

assegnato un valore complessivo di € 4.000,00

Nel reparto magazzino è presente un impianto per l’immagazzinamento di materiali in verticale; si

tratta del modello Modula Lift P500 della ditta SYSTEM LOGISTICS; è una struttura costituita da

profili portanti e carterature modulari in acciaio, i cassetti di metallo

hanno larghezza di 4.100 mm e sono di due tipologie aventi

profondità diversa, 654 e 857 mm; vengono prelevati e depositati in

baie di picking per mezzo di un elevatore automatico, il tutto è

gestito completamente da un sistema integrato hardware a cui si

accede tramite video touch screen.

La portata di ogni singolo cassetto è di 500 Kg.

Il sistema è predisposto per controllare in qualsiasi momento le

quantità, le rimanenze e i prodotti presenti all’interno dei cassetti,

garantendo una costante tracciabilità dei prodotti. Tutti i movimenti

e i prelievi sono registrati in un file di log e ricostruibili in qualsiasi

momento, per un totale controllo del magazzino e dei prodotti

gestiti.

All’impianto MODULA P500 si è assegnato un valore di € 35.000,00Si precisa che l’impianto è in leasing, e pertanto non verrà conteggiato nel computo globale.

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MAGAZZINOPer quanto concerne la valutazione del magazzino si è voluto procedere suddividendo i prodotti tra

quelli che possano essere facilmente commerciabili (quali motori, riduttori, guarnizioni, viteria,

etc.) e quelli che sono stati prodotti a disegno, poiché sono attinenti all’attività specifica della

LIZZINI, i quali troveranno più difficilmente una collocazione sul mercato qualora non venisse

proseguita la attività aziendale.

Complessivamente hanno un valore contabile (valutato al LIFO) di € 463.956,14 così suddiviso :

• materiale elettrico € 99.168,01

• materiale idraulico € 19.627,47

• materiale per trasmissioni € 19.857,96

• minuteria € 16.621,01

• utensileria € 23.422,87

• particolari finiti a disegno € 266.298,28

• materiali grezzi € 5.815,67

• materiale vario € 13.144,87

tot € 463.956,14

Gli importi indicati corrispondono alla sommatoria delle fatture di acquisto al netto di IVA.

Come si può notare, esistono a magazzino materiali vari da commercio per un valore storico di

acquisto di circa € 180.000,00. Questi materiali mantengono un valore abbastanza elevato,

trattandosi di componenti da commercio che possono più facilmente essere ricollocati sul mercato,

pur con le limitazioni nascenti dall’attuale situazione aziendale e dalla frammentarietà del

contenuto, che è suddiviso in molte voci merceologiche, ognuna delle quali è costituita da poche

unità. Si ritiene di assegnare un valore complessivo di € 55.000,00

pari a circa il 30 % del valore di carico.

Gli altri materiali, per un valore complessivo di circa € 285.000,00 sono rappresentati invece da

oggetti specifici di produzione, legati strettamente alla particolare attività aziendale ed alla gamma

di modelli prodotta prima del fallimento. Si ritiene che detti materiali abbiano un valore solamente

nell’ipotesi di continuità dell’attività aziendale, e di mantenimento della medesima gamma di

modelli, mentre, in caso contrario, detti beni perderebbero gran parte del loro valore commerciale,

che si ridurrebbe di fatto al solo valore di rottame. Non si può infatti ipotizzare di mantenere in

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carico tale corposo magazzino solo per alimentare un’attività di ricambistica ed assistenza post-

vendita.

Pertanto si è ritenuto opportuno penalizzare in modo consistente tale posta di bilancio, assegnando

un valore complessivo di: € 25.000,00

corrispondente a poco meno del 10% del valore di carico.

Appare evidente che questa voce potrà rappresentare un vantaggio intrinseco molto consistente per

chi volesse rilavare l’azienda ed il suo marchio per continuarne l’attività.

Complessivamente dunque al magazzino viene assegnato un valore di € 80.000,00

In ipotesi di continuità aziendale il magazzino assumerebbe un valore sicuramente più elevato

poiché, dopo aver dedotto i materiali certamente obsoleti, relativi a vecchi modelli ormai fuori

produzione, i quali sono caratterizzati da un bassissimo indice di giro (alimentano solo un modesto

mercato di ricambistica), residuerebbe un consistente parco di materiali e componenti tutt’ora

utilizzabile per la future commesse. Tra l’altro dobbiamo tenere presente che, per far fronte alle

necessità di completamento delle commesse in corso, sono necessari € 582.989,00 di materiali e

componenti, di cui una parte esistente a magazzino.

E’ evidente che, come minimo, dovremo assegnare al magazzino il valore di quei particolari

destinati ad essere utilizzati per il completamento delle commesse in corso, oltre al valore di

realizzo, già precedentemente computato in € 80.000,00, per i materiali residui.

Quindi, in ipotesi di continuità aziendale al magazzino dovrà essere assegnato un valore di circa

€ 150.000,00

Il magazzino comprende anche altre voci rappresentate da materiali che sono già stati prelevati sulle

commesse in corso e che pertanto non esistono più fisicamente a magazzino, ma esistono solo

contabilmente, poiché la società mantiene in carico al magazzino le diverse voci prelevate fino a

quando la commessa non sia stata ultimata e validata dal collaudo. L’importo di tali voci è di circa

€ 228.000,00 e corrisponde di fatto agli anticipi ricevuti a fronte delle diverse commesse in corso.

Questa parte del magazzino non viene contabilizzata nella valutazione del magazzino, ma nei lavori

in corso, che verranno considerati nel capitolo seguente.

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LAVORI IN CORSO Esistono in azienda n° 5 commesse in corso di approntamento, le quali sono illustrate nell’elenco

allegato. Ivi sono indicati: il nominativo del Cliente, il modello ordinato, il valore del contratto, gli

anticipi già ricevuti, i costi di produzione già sostenuti (comprensivi di materiale, componenti ed

ore di manodopera), nonché i costi da sostenere a saldo lavori

Come si può notare il totale dei ricavi (ipotizzando di onorare gli impegni assunti e di continuare

l’attività) è di € 1.286.000,00 al netto degli anticipi ricevuti. Per contro il totale dei costi ancora da

sostenere, relativi alla manodopera (€ 193.798,00), ai materiali ed alle lavorazioni esterne

(€ 746.183,00), è di € 939.981,00 .

Si realizzerebbe così un valore aggiunto su commessa di € 346.019,00.

Da tale importo devono essere dedotti i costi fissi aziendali, pari a circa € 23.000/mese, per un

periodo di 5 mesi necessari a portare a compimento le commesse, e così per complessivi

€ 115.000,00 .

Dedotte infine le provvigioni per € 10.000,00 residuerebbe un margine operativo di € 221.019,00.

Ovviamente tale importo non è immediatamente esigibile e prevede la continuità dell’attività di

impresa, che non è consentita al Curatore, nonché l’assenso dei Committenti; pertanto tale risultato

economico rappresenta una mera possibilità, che si potrà concretizzare solo in ipotesi di cessione a

terzi dell’attività societaria,e da cui l’assuntore dovrà dedurre i propri costi fissi di ammortamento,

di finanza e di struttura.

Tutto ciò premesso e considerato, ritengo di assegnare ai “LAVORI IN CORSO” un valore di circa

€ 70.000,00

Tale importo assume significato in ipotesi di continuità aziendale, mentre in caso contrario, ai lavori

in corso non verrebbe assegnato alcun valore.

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MOBILIA ED ARREDI D’UFFICIOI macchinari, la mobilia e gli arredi d’ufficio vengono indicati in apposito elenco allegato in calce

alla presente relazione, cui si rimanda per un’analisi più dettagliata .

La zona uffici è ubicata nella parte anteriore del capannone principale e si sviluppa su due piani; al

piano terra si trovano l’ingresso principale con il centralino, l’ufficio tecnico, una sala riunioni e

due uffici; al piano primo trovano posto quattro uffici e una sala riunioni. Sono inoltre presenti 2

bagni per il personale comprensivi di lavabo, portasapone liquido, specchio, portasciugamani di

carta. All’interno dell’area di produzione esistono altri tre locali, realizzati in struttura prefabbricata,

adibiti anch’essi ad uffici mentre in fondo al secondo corpo di fabbrica sono presenti, al piano

primo, due locali adibiti a spogliatoio, dotati di armadietti singoli e docce, un locale più grande con

la mensa, in cui si trova una cucina attrezzata con frigoriferi a scompartimenti singoli per i vari

dipendenti, lavastoviglie industriale e forno a microonde, ed un locale archivio.

Tutti i locali e gli uffici sono dotati di attrezzature, mobilia e computer come descritto nell’allegato

alla presente relazione.

Il valore totale che si assegna alla mobilia, gli arredi d’ufficio, agli spogliatoi e alla mensa è di

€ 17.000,00

Dall’elenco della mobilia si è scorporata la valutazione del sistema di pareti componibili che

suddividono i vari uffici, in quanto sono state comprate in leasing.

Si tratta di strutture modulari composte da montanti verticali in acciaio zincato e giunti orizzontali

in metallo; il modulo cieco è composto da due pannelli in truciolare, rivestiti con sostanze

antigraffio e lavabili mentre il modulo vetrato finito è composto da due lastre in cristallo,

complanari alle pannellature cieche, bloccate da un telaio in alluminio anodizzato argento.

L'intera struttura è stata concepita per accogliere qualsiasi tipo di cablaggio elettrico, telefonico, etc.

L'accesso ai vari ambienti viene garantito da porte con ante in cristallo.

Le pareti si sviluppano per una lunghezza di circa 60 m complessive e per un’altezza di circa 3 m.

Alle pareti divisorie, sia cieche che vetrate viene assegnato un valore complessivo di

€ 30.000,00Tale importo non include l’eventuale costo di smontaggio, qualora si decida di esitare a terzi le

pareti mobili prefabbricate sopra menzionate; inoltre, trattandosi di beni in leasing, l’importo non

viene conteggiato nel computo totale.

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IMPIANTI

In azienda sono presenti alcuni impianti tecnologici fissi, i quali sono pertinenziali alla linea di

produzione aziendale. Tra questi figurano:

IMPIANTO DI VERNICIATURA: si tratta di un

impianto di verniciatura costruito dal Gruppo

SAIMA MECCANICA SPA. L’impianto è

completo di due cabine con filtri a soffitto di cui

una utilizzata come cabina di verniciatura e l’altra

è utilizzata come forno di polimerizzazione della

vernice (saltuariamente anche come deposito). E’

dotata di 2 carri di sospensione pezzi a movimento

manuale; pistola a spruzzo, quadro elettrico di

comando, caldaia (posta nel locale compressori).

La cabina di verniciatura è in piena proprietà,

mentre il forno è in leasing.

L’impianto si trova in stato di conservazione e

manutenzione mediocre.

VALORE ASSEGNATO: € 900,00 + € 900,00 IMPIANTO ARIA COMPRESSA: è costituito da un

compressore INGERSOLL RAND (mod.

UP5-18-8.5, anno 2005), da un essiccatore d’aria

HITEMA e da un essiccatore DRY ENERGY

MTA, completo di scarico condensa e serbatoio di

accumulo da 500 l; nella valutazione non è

compresa la rete di distribuzione dell’aria

compressa, perché ritenuta pertinenziale

all’immobile

VALORE ASSEGNATO: € 4.600,00

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ANTINCENDIO: sono presenti in capannone n° 9

estintori portatili a polvere da 6 Kg con il

certificato di revisione valido (scadenza 2021).

Nel reparto di verniciatura è presente un estintore

ed un estintore a carrello da 50 Kg, entrambi con la

revisione scaduta.

VALORE ASSEGNATO: € 500,00

Il valore assegnato complessivamente a questi impianti è di € 6.000,00

Inoltre in azienda sono presenti altri impianti tecnologici fissi, i quali dovrebbero essere considerati

pertinenziali all’immobile, perché svolgono funzioni fondamentali ed imprescindibili rispetto alla

natura industriale del fabbricato. Si ritiene che detti impianti, già acquistati dall’Azienda ed istallati

nei capannoni industriali, siano stati venduti unitamente al capannone alla società di leasing HYPO

ALPE ADRIA BANK SPA a fronte di contratto stipulato in data 04/03/2008 dal notaio Chiara Grazioli n°

rep. 15472 / racc. 4635; pertanto essi non appartengono più alla società LIZZINI; poiché il contratto

di compravendita non è chiaro e non indica specificatamente quali impianti siano stati ceduti

unitamente al capannone e quali no, vengono qui elencati e valutati singolarmente, affinché il

Curatore ed il Giudice Delegato abbiano un’indicazione del loro valore di possibile realizzo, quale

elemento utile ai fini di un’eventuale transazione con la banca acquirente.

RETE DISTRIBUZIONE ARIA COMPRESSA : è

rappresentata da una serie di tubazioni in acciaio

zincato, fissate a parete, complete di valvolame e

calaggi ai diversi punti di utenza; sono esclusi i

compressori e i dryers che sono stati valutati

precedentemente € 1.500,00

RETE DI DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA POTABILE ED

INDUSTRIALE: è rappresentata da una serie di

tubazioni in acciaio zincato, fissate a parete,

complete di valvolame,fino a raggiungere i diversi

punti di utenza, inclusi bagni e servizi. € 1.000,00

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RETE TELEFONICA ED INTERNET ED AUDIOVISIVO: la

voce include il centralino telefonico , le linee ed i

terminali nei diversi punti di utenza degli uffici e

dei reparti € 1.000,00

IMPIANTO ALLARME: è presente in tutto il

capannone, sia nella parte uffici che nella zona

dedicata alla produzione; l’impianto è dotato di

sistemi antintrusione, comprensivo di dispositivi

magnetici applicati alle porte e di sensori ad

infrarossi. Viene valutato € 750,00

IMPIANTO ELETTRICO: l’impianto è di ottima fattura

e qualità, con un locale dedicato al server per il

f unz ionamen to con t inuo de i compu te r ;

quest’ultimo è un SERVER GESTIONALE IBM S400

con un valore singolo di € 1.000,00

In reparto esistono diversi quadri elettrici per il

sezionamento e la distribuzione alle unità

produttive ed agli uffici.

Il capannone è dotato di impianto d’illuminazione e

di forza motrice realizzato mediante l’impiego di

sistema a canalette in acciaio zincato.

Nel capannone principale sono presenti 4 isole per

le diverse commesse dotate tutte di colonnine per le

prese di corrente.

Viene valutato € 4.000,00E’ compreso anche l’impianto videocitofonico e

l’apertura elettrica del cancello.

Viene valutato € 400,00

TOT € 9.250,00

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IMPIANTO GEOTERMICOUn discorso a parte riguarda l’impianto geotermico.

Si tratta di un impianto di recente costruzione che è utilizzato per il riscaldamento ed il

raffrescamento degli uffici e dei reparti di produzione. Esso è composto da:

· sonda geotermica inserita in profondità per scambiare calore con il terreno

· pompa di calore geotermica installata in centrale termica

· compressore istallato nella centrale termica

· scambiatore di calore istallato nella centrale termica

· serbatoio di accumulo per l’acqua calda/fredda

· sistema di distribuzione del calore a “bassa temperatura” all’interno degli ambienti (impianti

a pavimento negli uffici e bocchettoni d’aria nei capannoni)

· sistema di tubazioni principali di distribuzione, comprensive di valvolame, raccordi, pompe

di circolazione, accumulatori, etc.

La sonda geotermica che permette lo scambio di calore con il terreno consta di 2 moduli, ciascuno

dei quali formato da una coppia di tubi in polietilene uniti a formare un circuito chiuso all’interno

del quale circola una miscela di acqua e anticongelante atossico. I tubi sono collegati alla pompa.

Durante le stagioni fredde il terreno mantiene per sua natura una temperatura generalmente

superiore a quella esterna; il fluido glicolato, scendendo in profondità attraverso le sonde, sottrae

energia termica al terreno e, tornato in superficie ad una temperatura superiore, provoca

l’evaporazione del refrigerante che circola nel sistema della pompa di calore. Uscito

dall’evaporatore il fluido gassoso, viene aspirato nel compressore, il quale viene azionato da un

motore elettrico che fornisce energia meccanica utilizzata al fine di comprimere il fluido,

determinandone così un aumento di pressione e conseguentemente di temperatura. Il fluido grazie

ad uno scambiatore o condensatore cede calore all'aria o all'acqua utilizzata per il riscaldamento.

Medesima situazione ma inversa provvede al condizionamento estivo. In questo caso il ciclo viene

invertito ed il sistema cede al terreno il calore estratto dall’ambiente interno dei capannoni e degli

uffici, rinfrescandoli. In questo caso però non si può scegliere se usare un vettore ad aria o acqua ma

si deve utilizzare l'aria.

Il sistema di distribuzione è costituito dai terminali di riscaldamento/raffrescamento costituiti dai

pannelli radianti a pavimento per la zona uffici ed i ventilconvettori per il capannone.

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Il serbatoio di accumulo per l’acqua risulta indispensabile per immagazzinare calore e quindi per

erogare acqua calda per usi sanitari, quando questa viene richiesta.

Serbatoio di accumulo Pompa di calore e scambiatore

L’impianto, di recente fabbricazione, ha comportato un esborso di € 160.000,00. Viene ritenuto

pertinenziale all’immobile cui è asservito, poiché alcune parti, come la sonda nel terreno e i pannelli

radianti sotto pavimento, sono difficilmente amovibili; le altre parti dell’impianto, contenute in

apposito locale separato e autonomo, possono invece essere facilmente rimosse e vendute sul

mercato. Ovviamente devono essere effettuate due valutazioni distinte.

Nel caso in cui venga considerato pertinenziale all’immobile, esso viene valutato € 90.000,00,

mentre nel caso in cui si volesse procedere alla vendita separata, non potrà essere realizzato un

importo superiore ad € 40.000,00

Il Curatore unitamente al Giudice Delegato valuteranno se l’impianto geotermico rientri tra i beni

acquisiti alla massa fallimentare, come da me ipotizzato, oppure debba essere ritenuto incluso tra i

beni venduti con l’atto di cessione dell’immobile precedentemente menzionato.

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STAMPI E MODELLI

L’Azienda è dotata di stampi e modelli per componenti specifici di produzione, i quali rivestono

un’importanza e appetibilità considerevole nell’ipotesi in cui venga continuata l’attività aziendale

mantenendo i modelli attualmente in produzione. In caso contrario detti beni assumerebbero un

valore praticamente nullo. Si tratta di una serie di stampi per realizzare le fusioni dei seguenti

particolari: tavola porta pezzo; gruppo contropunta; attrezzatura portamola; oltre ad una serie di

stampi per la realizzazione di guide in polizene + una serie di stampi per i basamenti in granito

minerale. Alcuni di questi stampi non sono presenti in azienda, ma si trovano presso fornitori esterni

in conto lavorazione. Questi beni sono praticamente nuovi, essendo riferiti alle rettifiche di ultima

generazione ed hanno avuto un costo di realizzazione pari a € 389.356,00.

Viene loro assegnato un valore complessivo di € 110.000,00

Modelli in legno per particolari di rettificatrice

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Modelli in legno per guide di rettificatrici

Modello per basamento in granito minerale

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Modello in legno per contropunte

* * *

BENI IN LEASINGIn allegato si unisce l’elenco dei beni in leasing.

* * *

KNOW HOW ED AVVIAMENTOLa Soc. LIZZINI opera nel campo delle macchine rettificatrici fin dal 1950 (la prima macchina

realizzata è una affilatrice per i settori ottico e meccanico del 1945), ed il suo marchio è conosciuto

in Italia ed all’estero come sinonimo di qualità, affidabilità e competenza.

Attualmente la sua produzione comprende macchine rettificatrici universali (modelli MIKRA

CNC, POWER CNC, EXCELL CNC), rettificatrici da produzione per esterni (modelli EKEO

CNC e MineralEKO CNC) e rettificatrici flessibili per interni (modello POLAR CNC).

I settori merceologici più serviti sono quelli della meccanica di precisione, delle macchine utensili

ed accessori, dell’oleodinamica, delle attrezzature e stampi, delle trasmissioni, pompe e motori

elettici.

Sul server IBM presente nel locale software si trovano istallati i progetti dei vari modelli in

produzione, nonché informazioni relative alle commesse in corso di lavorazione e di quelle già

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completate e vendute. Si tratta di una serie di dati riguardanti i disegni esecutivi, i calcoli di

progettazione, le distinte base, gli schizzi di utilizzo e di montaggio, i diagrammi unifilari elettrici, i

GANTT, i manuali d’uso e manutenzione, gli archivi storici e le anagrafiche di clienti e fornitori, i

software specifici per l’operazione di rettifica.

Il valore di queste informazioni acquista particolare importanza nel momento in cui l’Azienda

dovesse essere rilevata da una Società che operi nello stesso settore, per cui i dati tecnici presenti

nel data base del computer possano essere utilizzati per proseguire l’attività e la produzione

aziendale.

La congiuntura economica sfavorevole degli ultimi anni ha costretto la Società a rivedere le sue

previsioni di crescita, ma il suo marchio ha comunque mantenuto un prestigio elevato nel panorama

delle macchine utensili italiane ed internazionali.

Normalmente il valore del know-how e dell’avviamento aziendale vengono valutati facendo

riferimento al fatturato totale annuo che la società è in grado di sostenere, sia con riferimento alla

produzione di macchinario nuovo di primo impianto, sia con riferimento alla ricambistica ed

all’assistenza post vendita garantita alla propria Clientela. Nel caso specifico il fatturato aziendale

medio degli ultimi 5 anni si era attestato attorno ad un valore non particolarmente elevato (circa

€ 3.200.000,00), a conferma del fatto che la società LIZZINI opera ed operava in una nicchia molto

ristretta di mercato, lungi dalle grandi masse di produzione industriale, per attestarsi a copertura di

un settore di nicchia, caratterizzato da grande precisione di lavoro ed elevata affidabilità. L’azienda

operava con soli venti addetti, compresi operai, impiegati e dirigenti ed era in grado di sostenere la

produzione di circa 12 rettifiche ogni anno, corrispondenti ad un output di una rettifica al mese, con

un tempo di attraversamento di poco più di tre mesi. Considerando la dimensione dei capannoni

industriali nei quali opera la società LIZZINI e considerata l’elevata qualità ed appetibilità tecnica dei

suoi prodotti, si ha la netta sensazione che l’azienda sarebbe in grado di garantire una produzione

ben più alta dell’attuale, qualora fosse sostenuta da un’adeguata penetrazione commerciale nel

settore; tale convincimento è avallato dal fatto che ormai da tempo la società ha rinunciato ad una

verticalizzazione della linea produttiva, decentrando molte lavorazioni presso subfornitori esterni e

limitando il proprio contributo al “core business” aziendale, rappresentato dalla progettazione,

dall’assemblaggio e dall’assistenza post vendita. Appare evidente che tale organizzazione è

estremamente flessibile e consente di ridurre drasticamente i costi in caso di crisi del mercato, e

consente al tempo stesso di riprendere rapidamente (ed eventualmente incrementare) la produzione

in caso di forte richiesta proveniente dal mercato.

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In allegato si unisce un’ipotesi di bilancio preventivo, redatta dai Responsabili Societari, basata

sulle attuali disponibilità aziendali, senza incrementare il giro di affari, ma ipotizzando di mantenere

una produzione annua abbastanza contenuta, rispettivamente di 10 – 12 e 14 rettifiche all’anno.

Ritengo di poter sostanzialmente condividere tale impostazione, nonché i valori delle diverse poste

di bilancio, che consentono di ipotizzare un MOL del 18%..

Date queste premesse, e tenendo altresì conto del fatto che ci troviamo oggi in presenza di una

società fallita, per cui il valore dell’avviamento deve essere necessariamente ridotto rispetto ai

parametri normalmente utilizzati nel settore, si ritiene di assegnare al know-how aziendale ed

all’avviamento un valore di

€ 600.000,00

* * *

RIASSUMENDOVALORE DI REALIZZO

MACCHINARI PRINCIPALI € 127.000,00ALTRI MACCHINARI ED ATTREZZATURE DI PRODUZIONE € 19.000,00MACCHINARI E STRUMENTI DI MISURA PER IL CONTROLLO QUALITÀ € 15.300,00MULETTI € 7.700,00AUTOMEZZI € 20.000,00GRU A BANDIERA € 5.000,00MAGAZZINO E SCAFFALATURE € 4.000,00MOBILIA ED ARREDI D’UFFICIO E STRUTTURE INTERNE € 17.000,00IMPIANTI FISSI (VERNICIATURA, ARIA COMPRESSA, ANTINCENDIO) € 6.000,00MODELLI E STAMPI € 110.000,00MAGAZZINO € 150.000,00LAVORI IN CORSO SU COMMESSA € 70.000,00KNOW HOW E AVVIAMENTO € 600.000,00

TOT € 1.151.000,00

In fede

Ing. Renzo Dusi

Brescia 15 dicembre2010