Tredici rose rosse - genovacreativa.it · e gli spara sulle gambe un lungo getto di pipì. Mentana...

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Tredici rose rosse Francesco Vico

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Tredici rose rosse

Francesco Vico

Tredici rose rosse

Francesco Vico

Gennaio 2012

01 - Tredici rose rosseTredici rose rossené una di più né una di menoposate sul mio comodino.Merda, devo esser statoproprio ubriaco, ieri, per prenderne tante.Pure l'elastico ci ha lasciato, il pachistano,chissà quanto ho speso."Tombe de memoire", così li chiamavaun'amica francese, dicevache son meccanismi subconsciper cancellare le marce che faiquando ci apri troppo col bere.Che poi mi spiegasse 'ste coseun mattino col sole già altodopo che ci eravamo svegliatinudi nel letto abbracciatiè un dettaglio del tutto secondario.Stamattina sono solo nella stanzaa parte le tredici rosee questo martello che mi picchia nella testa.Fare il punto: sono a casae questa è cosa buona. Non presento

graffi o contusioni né su gambe né su braccia.Naso od occhi tumefatti non mi sembra,poi più tardi ricontrollo nello specchio.Forza, in piedi: c'è bisognodi una doccia, di un caffè e di un'aspirina,i ricordi torneranno.Ma ste rose???Intanto sarà megliose le metto dentro a un vaso...

02 - AvvertenzeLa ringraziamo per aver sceltoFrancesco Vico (Marchio Registrato),con la presente la invitiamo a rispettarealcune semplici precauzioni d'utilizzo.Francesco Vico® può inquinarei mari i laghi i fiumi e anche le prove,non disperdere nell'ambiente dopo l'uso.Non ingerire né inalarenon bruciare né forarenon piegare.Il prodotto può subire gravi dannise sottoposto a urti violentio forti pressioni. Non rimuovere la pellicola protettivadel Vostro Francesco Vico, ciò può causarel'annullamento della garanzia.Sono stati riportati rari casidi ipersensibilità al prodottoo ad alcune componenti.In caso di uso prolungatopuò provocare noia, assuefazione o irritazione.In tal caso sospenda immantinentel'uso del Suo Francesco Vico

per evitare di danneggiare entrambi.Non utilizzare in atmosfere potenzialmente esplosiveo ovunque l'uso sia vietatodagli appositi cartelli indicatori.Lavare con acqua e sapone:non usare prodotti abrasivi.Nonostante non siano emersedai test effettuaticontroindicazioni all'utilizzo in immersionesi sconsiglia vivamentedi utilizzare il prodotto sott'acqua.Per quanto non espressamente sopra riportatosi consiglia di attenersi scrupolosamenteal "Manuale d'uso di Francesco Vico", di prossima pubblicazionee di usare un po' di buonsensoche non è mica un giocattolo!

03 - Mentalità imprenditorialeE' la classica ragazzacon la classica mentalità imprenditoriale:l'ho incontrata quando aveva appena apertouna casa editrice digitaledi quelle che pubblicano certi raccontidi certe giovani scrittricie pure di altra gente, basta che i raccontisiano pieni di sesso e parolacce.

L'ho conosciuta un giorno, quandole ho mandato un mio raccontocon poco sesso ma tante parolaccee l'avrebbe anche accettato, se non fosseche intanto aveva chiuso con i librie si era messa a fare corsidi meditazione zen, altra passioneha detto lei, assieme alla scrittura.

Poi, siccomela storia dello zennon era che le andasse tanto beneper un periodo ha dato lezioni

di massaggi ai genitoridi neonati stressati.

La sua ultima invenzione è statala lettura dei tarocchi via videochiamatacon annesso spogliarello.Con questo per un po' ha tirato avantifino a che non ha scoperto che ai clientidei tarocchi non gli fregava un cazzoe intanto si era presa una mezza polmonitea furia di ballare mezza nudain mezzo alla sua stanza davanti al suo computer.

Negli ultimi tre mesi l'ho un po' persa di vistama sicuro avrà trovato altre trovateper tirare ancora avanti un altro poco:che so io, babysitter per cricetio istruttrice di origami,l'inventiva non le manca,quel che manca sono le tette: troppo pocheper fare fatturatofacendo spogliarelli.

04 - Ho sognato Capezzone che pisciava su MentanaHo sognato Capezzoneintervistato alla televisionecon i capelli tagliati di frescoed il sorriso come da ictusche era ospite di Mentanaa non so che trasmissioneseduti sui due latidi un tavolo modernocon le luci e tutto il restoe Mentana a un certo puntogli pone una domandacon la voce da fighetta petulantee lui in tutta rispostasi tira giù la zip di sotto al tavoloe gli spara sulle gambe un lungo getto di pipì.Mentana sul momento non capisce che succedepoi sente l'odore, si alza in piedisi guarda i pantalonie comincia ad urlargli contro"ma che cazzo stai facendo?"Capezzone nel frattempo si è sgrullatoanche lui si è alzato

ha richiuso la cernierae lo guarda un po' stupito"non ci posso fare nientealle volte mi succede""ma che cazzo stai dicendo?""ogni tanto mi succedenon ne posso fare a meno""ma perché mi pisci addossomentre stiamo registrando?""te l'ho detto, non lo so"Mentana gli urla contro qualcos'altronell'aria c'è un odorerancido di pisciocome quando uno ha la febbree sta prendendo medicine."fuori di qui, non farti più vedere"e Capezzone passa la porta a vetriche dà su un grande prato verdee corre via, libero alla fine,la giacca che gli sbattecontro al corpo magro.

Cosa possa voler dire questo sogno non lo so,forse non vuol dire proprio niente,forse è colpa del bollitoche ho mangiato ierisera,accendo la tv e in tv c'è Capezzonecon i capelli tagliati di frescoed il sorriso come da ictuse ce l'ha con qualchedunoma si vede dalla facciache vorrebbe andare viache ha paura della genteche sta lì a fargli domandee allora penso "forseè che sto sognando ancora".

05 Esterno giorno, pioggia–

Bacio sulle labbra la ragazza mentre salesull'ultima carrozza del treno regionale.Più in fondo una signora con l'ombrelloguarda male: certe sceneche si vedono nei cinesarebbe sempre meglio farle fare a degli attori.La pioggia nel frattempo sta sbiadendo i cartellonicon gli attori - quelli veri -che ti dicono cos'è che puoi comprare.La ragazza si è seduta al finestrino, la salutocon la mano, pure questo si è già vistoin qualche film, e quel "ti amo"che le dico a mezza vocementre il treno sta partendo e la signorasta pensando se chiamare la Polférè il centro esattodella mia sceneggiatura personale.

06 - Milano, tempo di saldiIncontro attraversando GalleriaVittorio Emanuele ragazze filiformiin abiti curati, sguardo persoalle vetrine come fossero bambiniche appannano un acquario con il fiato.Ma con la differenzache sono loro i pescidi splendidi colori.Rinchiuse nelle calze autoreggenti,aspiranti principesseintrappolate in torri tacchi a spillocon troppi principi a cercare di baciarle.Coi colli dei giubbini spessi, in pelo,a tenere fuori il freddo, se gli riesce,e sorrisi come sbuffi d'incantesimi mancati.Più tardi le ritrovo, appoggiate a un tavolino,belle come porcellane mentre prendono un caffècon quell'aria tra il confuso e l'imbronciatoperché ce l'hanno, l'impressioneche non vada proprio tuttotutto bene, nonostantequella borsa presa in saldo

che sta tanto tanto bene col vestito aperto dietro.Nonostante la sfuggevole bellezzadel tramonto appena tristenella foto tra le offerte dell'agenzia di viaggi.

07 - Latte

D'accordo, se tutto va beneda qui a cento annisaremo già belli che morti.Nessuno può farci un bel niente.Quello però che io non capiscoè questo accanirsi per stringere i tempi,questa baldoria esplosiva,l'allegra e spensierata distruzione che portiamocon tutte le risorse ed i mezzi che possiamoall'ambiente naturale.Nel frigo mi è rimasto un cartonedi latte a metà, domani va a male:ma mica mi metto a pisciarmici dentro!

08 - Alla fine del viaggio

Adesso anche tu sei arrivatosu quella spiaggia dove mareehan lasciato un sottile strato di addii.C'è qualcosa di offensivo, di sbagliatonella morte di un ventennenella morte in generaledi organico e di osceno.Le ragazze con gli occhi a farfallaoggi si son fatte bellesoltanto per te. Tornerannotra poco, alla fine del freddo,a scoprire le gambe e a sorridere ancora.E anche noi torneremo ad offrirgli da beree a portarle per mano per farci l'amoresull'erba che odora di buono.Per dimenticare, almeno due ore,la Stronza posata su un ramoche se la ride volgaredi tutto e di noi.

09 - Quello di cui parliamo meno

Privatidelle cosecon cui litighi.Prenditi un paio di inverni per pensareo per leggere poesia.

Va tutto bene,si muore tutti uguale.

10 - Nuvole

Chissà dove vanno, le nuvole,coi loro curiosi disegni animaliin quali altri posti oggi portano pioggia.Domanda oziosa: ho i piatti da lavaree poi c'è da andare a lavorare.Le nuvole no, non lo timbrano il cartellino,e sembra quasi, vedendole andaredi corsa, che prendano in giro.

11 - Ninna nanna per non dormire

Dormi mio cucciolo, la sera è bellalassù nel cielo splende una stella.Stella cadente, si gonfia l'ondanon sarà mica che invece è una bomba?

12 - Tredici rose rosse (reprise)Questa mattinala vita è una lama troppo affilataper passarci sopra le dita.Meglio rivolgerla altrove, mai contro se stessi.Sveglio nel letto a pensarefin dalle noveche certe mattine c'han proprio le spine,mi alzo che è tardi, preparo il caffèe scendo a buttare la spazzatura.Mettendoci cura a schivare gli spigoliad evitare le parti appuntiteattento a dove mettere i piedie a destra e a sinistra per attraversare.Certe mattine preferireirestarmene a letto al sicuro,scavarmi una tana tra le lenzuolae aspettare che passi.Ma è meglio provarci, almenoquel tanto che bastaa restare in allenamento(se poi sia una cosa buona o cattivaquesto lo riesce a capire

forse soltantoil gatto tigrato del mio vicinomezzo appisolato sullo zerbinoche si guarda attorno con compiaciutasoddisfazioneper qualche motivo che sa solo lui).

13 - Il punto sulle donneDonne con gli occhi appuntiti, come aghi ipodermiciche ti s'infilano sotto la pelle, farmaci omeopaticio medicinali sintetici. Elastichenei loro toppini alla moda o nell'intimo comodosenza cuciture, donne morbide e lisceche ti ci puoi specchiare, che ci vedi il mondo attraverso.Donne lunghe gambe calze velate, viene vogliadi inseguirle fino a finire il fiato, profumate, facilida decifrare come certe parole crociate, donne quasi magicheincantate incantabili a volte irraggiungibili, fragiliin maschere di trucco, certi giorni instabili, instancabili,giocose e giostrabili, raggi di luna, mantidi,distribuite quasi uniformemente sul pianeta, con picchi in qualche

discotecae nell'ipermercato al sabato. Donne teneresorelle di Venere, con ombrelli lucidi, si ritrovanoin gruppi di tre, anche quattro, a parlare di uomini.Donne lanciate sul filo degli anni, donne in bilicosu tacchi su ciglia su mani di acrobati, donne vicinea formare lunghe catene di donne che legano il cuore.Donne api, formiche, un po' oche, bestie al macello, fenicotteri rosa,in abito da sposa o in divisa, scontente, scorrette,

scherzose ed ansiose, donne gelose di donne perfette,al mattino in strade nebbiose, in uffici che mandano fax a altre donneche aspettano un fax e si danno l'ombretto. Donne in carriera,in corriera, maestose, noiose, che saldano il conto in bottega alla fine

del mese,mamme, in certi frangenti pericolose.Persone, cose, animali,nomi di uragani, città, malattie,droghe, mani, poesie, costellazioni,nazioni, montagne, stazioni di treni.

Questo sono le donne, eppureper quella creatura piccola che mi dorme a fiancoe si agita un poco, sognando sogni che sa solo lei,di trovare un nome non sono capace.

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