Trasporti, infrastrutture e Pmi Indagine sulle piccole e ... Carnazza.pdf · Direzione generale per...
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L’innovazione come fattore di crescita: il legame tra brevettazione e migliori performance delle PMI,
il caso italiano
L’ESPERIENZA ITALIANARoma, 21 settembre 2018
PAOLO CARNAZZAMinistero dello sviluppo economicoDirezione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese
FINALITÀ E PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA RICERCA
Nel maggio 2015 il Ministero dello sviluppo economico ha svolto
un’Indagine su un campione rappresentativo di 1.000 PMI eccellenti.
La scelta di focalizzare l’indagine su tale nucleo di imprese è legata
alle strategie di politica industriale del Governo di questi ultimi anni
volta a favorire l’ecosistema delle imprese innovative.
La finalità della ricerca sul campo è di approfondire le strategie di
investimenti e di innovazione delle PMI eccellenti.
L’Indagine cerca inoltre di mettere a confronto la performance delle
imprese che hanno brevettato e le imprese che non hanno
brevettato.
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L’universo delle PMI eccellenti, definito attraverso una serie di
parametri indicati ex ante (vedi slide successiva), è formato da circa
61.000 imprese. La numerosità del campione è pari a 1.000 casi.
Le informazioni sono state acquisite con il metodo delle interviste
telefoniche (Sistema CATI) dalla società Format Research.
Il campionamento adottato è stato un campionamento di tipo
«stratificato» proporzionale (per macro settore produttivo, dimensione
e area territoriale).
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FINALITÀ E PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA RICERCA
L’universo delle PMI eccellenti ha riguardato:
imprese con un fatturato compreso tra i 2,5 mln di euro e i 50mln di euro e con 10-249 addetti;
imprese operanti nei settori manifatturiero, costruzioni,commercio e servizi (alle imprese e alle persone).
Sono stati considerati i seguenti criteri:
(A) imprese che nel triennio 2012-2014 hanno effettuato attivitàdi ricerca e sviluppo;
(B) imprese che annoverano nel proprio organico almeno tredirigenti o quadri (discreto livello di managerialità);
(C) imprese che nel biennio 2014-2015 hanno effettuatoinvestimenti destinati all’innovazione.
Ai fini dell’Indagine, sono state estratte e intervistate solamente le imprese che risultavano possederealmeno due tra i tre criteri suindicati.
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ANALISI DELLE PMI ECCELLENTI
Distribuzione delle imprese per classi di addetti (Valori %)
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ANALISI DELLE PMI ECCELLENTI
35,9
41,4
22,7
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
10-19 20-49 50-249
Titolo di studio del titolare (Valori %)
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ANALISI DELLE PMI ECCELLENTI
13,1
51,2
7,8
24,6
3,3
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
Scuola media Scuola mediasuperiore
Laurea breve Laureamagistrale
Master/Dottorato
o Dall’indagine è emersa una soddisfacente performancecongiunturale sia sul fronte del fatturato che dell’occupazione intermini consuntivi e previsionali. Circa il 26% delle PMI eccellentidichiara di non essere mai stato in crisi o di esserne già uscito.
o Rilevante è stato, inoltre, l’impegno da parte della maggioranzadel campione intervistato sul fronte degli investimenti (80%),prevalentemente di carattere innovativo (intorno al 95%): questodato è rilevante perché emerge dopo diversi anni di «sciopero»degli investimenti.
o Gli investimenti risultano finanziati prevalentemente attraversoautofinanziamento (secondo il 65,5% del campione) e un elevatoindebitamento - soprattutto di medio/lungo periodo - con ilsistema bancario, indice di una programmazione e di una visionaziendale di più ampio respiro; modestissimo, invece (quasi nullo,pari allo 0,2%), appare il ricorso agli strumenti di finanzainnovativa (ad esempio, mini bond).
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SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI
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SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI
o Modesta incidenza delle risorse pubbliche nel finanziamentodegli investimenti e dell’attività di innovazione.
Imprese che hanno ricevuto un supporto pubblico per le proprie
attività di innovazione (Valori%)
11,3
6,4
13,0
16,1
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
Totale 10-19 20-49 50-249
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SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI
Principali ostacoli all’attività di innovazione (Valori%)
7,7
7,7
12,1
14,4
15,0
15,4
17,0
19,1
21,1
22,0
22,3
44,6
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0
Altro (specificare)
Difficoltà di individuare partners
Carenza informazioni sulla tecnologia
Carenza di informazioni
Carenza di informazioni sui mercati
Carenza della domanda
Carenza di personale qualificato
Rischio economico
Carenza di risorse finanziarie
Elevati costi d’accesso ai nuovi mercati
Difficoltà di accesso al credito
Elevati oneri amministrativi
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SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI
o La maggioranza delle imprese (56%) segnala di avere svoltoattività all’estero.
o Limitata è risultata l’attenzione delle PMI eccellenti alladigitalizzazione con particolare riguardo all’utilizzo dei datiaziendali (Big Data).
o Le imprese che cooperano per svolgere innovazionerappresentano il 20,4% del totale delle imprese intervistate.
o Modesto il grado di conoscenza delle più recenti misure di politicaindustriale.
o La dimensione ha un impatto rilevante sull’attività brevettuale: lamaggioranza delle imprese «brevettuali» si colloca nella fasciadimensionale 50-249, seguita da quella 20-49 e 10-19.
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IMPRESE BREVETTUALI E IMPRESE NON BREVETTUALI: PERFORMANCE A CONFRONTO
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Imprese che hanno
brevettato
Imprese che non hanno brevettato
Totale imprese
Quota % di imprese che ha realizzato nell’annocorrente un aumento di fatturato 43,1 29,7 30,9
Quota % di imprese che prevede per l’anno successivoun aumento di fatturato 45,1 24,2 26,0
Quota % imprese che ha attuato nell’anno corrente unaumento dell’occupazione 22,0 19,5 19,7
Quota % imprese che prevede per l’anno successivo unaumento dell’occupazione 17,3 14,0 14,3
Quota % di imprese che non è mai stata in crisi 24,4 26,3 26,1
Quota % imprese che ha realizzato spese in R&Ssuperiore al 3% del fatturato 28,4 24,7 25,2
Numero di persone (in media) dedicato all’attività diR&S (tempo pieno o quasi) 4,6 2,1 2,4
Quota % di imprese che investe in formazione delproprio personale nel settore della R&S 64,1 56,9 57,8
Imprese che hanno
brevettato
Imprese che non hanno brevettato
Totale imprese
Quota % imprese che prevede per l’annosuccessivo un aumento degli investimenti
94,1 82,7 83,7
Quota % investimenti sul fatturato 9,9 7,8 8,0
Quota % di investimenti innovativi sul totaleinvestimenti
97,4 89,0 96,7
Quota % di imprese che ha ricevuto unsupporto pubblico per l’attività di innovazione
22,0 10,3 11,3
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IMPRESE BREVETTUALI E IMPRESE NON BREVETTUALI: PERFORMANCE A CONFRONTO
Imprese che hanno
brevettato
Imprese che non hanno brevettato
Totale imprese
Quota % di imprese che ha svolto attivitàall’estero nel triennio
82,5 53,8 56,3
Quota fatturato export su totale fatturato neltriennio
46,4 33,2 34,8
Quota % di imprese che nel triennio haindirizzato le esportazioni verso nuovi mercati
46,5 37,2 38,3
di cui: Area Ue 42,3 60,8 57,9
di cui: Area extra Ue 100,0 78,7 82,0
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IMPRESE BREVETTUALI E IMPRESE NON BREVETTUALI: PERFORMANCE A CONFRONTO
o Recenti studi evidenziano la positiva correlazione tra le aziende
brevettuali e le relative performance.
o Da una ricerca condotta nel 2015 (Office for Harmonization in the
internal market, Intellectual property rights and firm performance
in Europe: an economic analysis, June 2015) è emerso che le
imprese brevettuali sono caratterizzate da una migliore
performance rispetto alle imprese non brevettuali in termini di
produttività del lavoro, occupazione, livelli salariali. La ricerca ha
riguardato un campione rappresentativo di imprese europee.
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IMPRESE BREVETTUALI E IMPRESE NON BREVETTUALI: PERFORMANCE A CONFRONTO
o Uno studio condotto da Banca d’Italia (D. Pianeselli, Upwind
sailors. Financial profile of innovative and non-innovative Italian
firms during the double-dip recession, Banca d’Italia, Temi di
discussione, di prossima pubblicazione), descrive la produzione di
brevetti da parte delle imprese italiane nel quinquennio 2008-
2012 e la pone in relazione con la loro struttura finanziaria e con
altre caratteristiche di impresa.
o Il lavoro mostra che lo sviluppo di brevetti riguarda soprattutto il
comparto manifatturiero (in cui vengono prodotti quattro
brevetti su cinque) e specificamente i settori a media-alta
intensità tecnologica (chimico, produzione di macchinari, veicoli a
motore e componenti elettrici).
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IMPRESE BREVETTUALI E IMPRESE NON BREVETTUALI: PERFORMANCE A CONFRONTO
o Nella manifattura l’attività brevettuale è quantitativamente
trascurabile per le piccole imprese e molto concentrata per quelle
medie e grandi (tra queste ultime, poco più di una su sette ha
registrato almeno un brevetto nel quinquennio 2008-2012), a
conferma di quanto emerso dall’Indagine sulle 1.000 PMI
eccellenti.
o Un terzo del totale dei brevetti del comparto è inoltre detenuto
da un numero estremamente ridotto di “grandi innovatori”, che
rappresentano lo 0,1% del totale delle aziende e registrano
mediamente più di sei brevetti l’anno.
o Le imprese brevettuali sono caratterizzate da una crescita del
fatturato in media più elevata e flussi di cassa maggiori e
relativamente stabili, che ne rafforzano la capacità di ricorrere
all’autofinanziamento.16
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IMPRESE BREVETTUALI E IMPRESE NON BREVETTUALI: PERFORMANCE A CONFRONTO
o Sono inoltre caratterizzate da una ridotta leva finanziaria (circa la
metà rispetto ai non innovatori), attribuibile anche a una struttura
patrimoniale più ampia.
o Infine, durante la fase recessiva, le imprese brevettuali hanno
visto una riduzione della crescita del proprio fatturato più
contenuta rispetto a quelle non brevettuali e hanno realizzato
progetti innovativi.
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IMPRESE BREVETTUALI E IMPRESE NON BREVETTUALI: PERFORMANCE A CONFRONTO
o Nella primavera del 2016 il MISE, insieme a ISTAT, ha realizzato
un’Indagine su un campione di poco meno di 2.250 startup innovative.
o L’Indagine conferma l’importanza delle dimensioni riguardo all’attività
brevettuale: sono, infatti, le startup di micro e piccole dimensioni a
evidenziare un’attività brevettuale sensibilmente minore rispetto alle
neo imprese di medie e grandi dimensioni.
o Inoltre, sono sempre le startup più piccole a segnalare di non sapere
quali strategie devono adottare per la protezione delle proprie
innovazioni (33,3% tra le piccole rispetto al 17,2% delle startup di medie
dimensioni).
o Da qui l’importanza di una massiccia politica informativa che, da più
anni, vede il MISE coinvolto direttamente su questa specifica tematica
come su altre importanti misure di politica industriale (in particolar modo
startup innovative, Impresa 4.0).
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INDAGINE AD HOC SULLE STARTUP INNOVATIVE