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  • IL NUOVO CHE AVANZA

    Tony Williamsuna straordinaria evoluzione linguistica

    di Maurizio Celani

    presentazione di Rodolfo Dini

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    Tesi di Laurea

    TONy WILLIAMsUNA sTRAORDINARIA

    EVOLUZIONE LINgUIsTICA

    diMaurizio Celani

    Conservatorio G.B. PergolesiRelatore prof. Giuseppe Berlen

    Audioteca Provinciale

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    sommario

    Presentazione 7

    Prefazione 11

    CAPITOLO 1 Biografia 13I primi anni 13New York 15Un'evoluzione incompiuta 19

    CAPITOLO 2 Influenze 25Lo stile 28Laccompagnamento e la modulazione 30Il drumsolo-Solo su Seven Steps To Heaven 39Young At Heart 42You And The Night And The Music 43On Green Dolphy Street 44

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    CAPITOLO 3Miles Davis e Tony Williams 45My Funny Valentine (album) 49Stella By Starlight 51All Of You 57

    CAPITOLO 4Conclusioni 64

    Discografia completa 67Bibliografia/Sitografia/Legenda 74

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    Presentazione

    diRodolfo Dini

    Con questo ciclo abbiamo pensato di introdurre, nel nostro pic-colo, una novit che spero prosegua anche se non sar promossa dall'Audioteca: valorizzare, nelle forme pi diverse le competenze che maturano nel Conservatorio a partire, appunto, dalla presenta-zione della tesi, della sintesi di un percorso di studi, discutendone i contenuti, sia pure in una dimensione molto sintetica e raccolta.

    In questi giorni ho iniziato a leggere un'ormai celebre intervista a Luciano Gallino sull'impresa responsabile di Adriano Olivetti. Quando gli domandano come aveva fatto l'ingegnere a costruire un'azienda tra le pi avanzate del mondo e che produceva benessere, sicurezza e bellezza per chi vi lavorava, Gallino risponde: Vi era riuscito applicando a vasto raggio il suo solito metodo di ricerca e sollecitazione dei talenti. Selezionando giovani promettenti, mo-bilitandone le doti creative con l'offerta della pi completa libert di ricerca e possibilit illimitate di crescita professionale.

    Anche per questa ragione ho pensato di lavorare alla pubbli-cazione di questi lavori a partire dall'eBook cos da far circolare sul web questi interessanti testi. Nel caso specifico, l'idea ha preso corpo innanzitutto perch i laureati, nella loro ricerca, hanno trovato materiali vari e informazioni utili nell'antro qui accanto, dove ho messo a disposizione il mio patrimonio documentario.

    L'occasione si dimostrata particolarmente stimolante per il

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    Tony Williams - Una straordinaria evoluzione linguistica

    fascino dei temi e dei personaggi affrontati: tre grandi della storia del jazz, tre figure che nonostante la loro originale creativit, anzi proprio per la loro singolarit vivono ancora in una sorte di cono d'ombra, troppo appartato, troppo lontano dalle mode. E proprio per questo meritano di essere valorizzati, conosciuti, apprezzati.

    Il lavoro di Maurizio Celani, da questo punto di vista, davve-ro straordinario e, aggiungerei, molto singolare. Non mi riferisco soltanto all'ampiezza, alla profondit, alla qualit dell'analisi, ma anche al fatto - almeno cos risulta dalle informazioni che ho avuto - che si tratta della prima tesi nella'ambito del Conservatorio che si occupa della batteria nel jazz, impersonata da un geniale, onnivoro protagonista che ne ha cambiato il ruolo.

    Una ragione di ci credo dipenda anche dal fatto che, mentre tutti gli altri strumenti utilizzati dal jazz fin dalle origini provengono dalla tradizione europea (tromba, trombone, clarino, saxofono, etc.), la batteria nasce proprio con il jazz. Non altro che l'assemblaggio di vari elementi - grancassa, rullante, piatti - necessario per passare dalla banda marciante al piccolo gruppo che si esibisce nei locali notturni o, magari, nell'aula Montanari come avverr nel finale con il quartetto diretto da Maurizio.

    E da qui si proiettata - come ci dimostreranno Maurizio e il suo quartetto nel finale - fino alla post-modernit assumendo ruoli sempre pi significativi.

    Per dirla molto sinteticamente, il primo passaggio avviene quando il centro della scansione si sposta dalla cassa sul piatto sospeso e sul charleston, ottenendo una diversa pi ricca dinamica: vedi Jo Jones nell'orchestra di Count Basie.

    Poi arriva Max Roach, che ho avuto la fortuna e l'onore di incon-trare all'Hotel Garden di Porto San Giorgio dove abbiamo pranzato assieme ad un ritmo incredibile, e la batteria diventa uno strumento senza limiti, come titola un suo celebre album caratterizzato da tre brani in completa solitudine.

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    Presentazione

    E infine scoppia la sttraordinaria evoluzione linguistica di Tony Williams: scompaiono le gerarchie tra i vari strumenti, il flauto percuote, la batteria canta scrive Marcello Piras analizzando Out To Lunch di Eric Dolphy.

    Nel terzo capitolo della tesi Celani ci parla del ruolo di Tony nel pi celebrato quintetto di Miles Davis che inaugura una nuova fase nella storia del jazz. I temi di partenza vengono sempre pi asciugati e mossi ubiquamente nello spazio melodico, gli accordi ridotti ad armonia complementare. I ruoli, apparentemente, sono quelli del periodo bop, ma Davis spinge i suoi musicisti a ripensarli attraverso l'esercizio dell'ambiguit, della sottrazione, dei vuoti. Ma - come scrive Stefano Zenni - la vera rivoluzione dei ruoli incardinata intorno al talento, precocissimo ed onnivoro di Tony Williams.

    Per comprendere come il batterista trasfigura l'accompagnamento inventando nuove forme ritmiche, non rimane che fare riferimento a quel dettagliato ed approfondito capitolo. Buona lettura.

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    Prefazione

    Con il termine evoluzione si intende il progressivo ed ininterrotto accumularsi di modificazioni successive, fino a manifestare, in un arco di tempo, significativi cambiamenti.

    Nellambito batteristico, Tony Williams stato un personaggio fondamentale per levoluzione di questo strumento. Unevoluzione incompiuta, data la morte allet di cinquantuno anni. Con in suo nuovo modo di suonare, riuscito a cambiare radicalmente il ruolo della batteria nellambito della musica jazz.

    riuscito in quel breve lasso di esistenza a elaborare un linguaggio che si affrancava con decisione dai modelli e dagli stili imperanti, indirizzando il destino della batteria verso una nuova strada.

    anche riuscito a creare un vocabolario nuovo e stimolante, dal quale legioni di batteristi hanno attinto, negli ultimi anni, in-numerevoli idee: alcuni copiando, altri rinnovando il patrimonio lessicale fino a rendere le idee di Tony Williams la base di partenza per elaborare stilemi nuovi e originali. Lo scopo di questo mio progetto quello di analizzare uno dei pi importanti batteristi di tutti i tempi, che riuscito a rivoluzionare il modo di suonare la batteria.

    In questo lavoro ho cercato di focalizzare lestetica, lo stile, laccompagnamento, e tutto ci che considero fondamentale per il giusto inquadramento di Williams, in riferimento al periodo con Miles Davis.

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    Tony Williams - Una straordinaria evoluzione linguistica

    Nel primo capitolo parler della sua esperienza biografica. Nel secondo focalizzer tutte le caratteristiche, nellambito dellac-compagnamento, del fraseggio e dellaspetto solistico, che hanno reso immortale il batterista.

    Nel terzo capitolo parler di Tony, nello specifico, del primo quintetto con Miles Davis, analizzando due standard, Stella By Starlight e All Of You, dal disco My Funny Valentine, met-tendo in risalto le innovazioni che il gruppo apporta alla forma canzone, facendo attenzione al ruolo di Williams.

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    Capitolo 1 Biografia

    I primi anniTony Williams nasce a Chicago il 12 dicembre 1945, in una fami-glia dove si ascoltava molta musica: il padre, musicista dilettante, suonava il sax tenore ed era appassionato di jazz; la madre, invece, ascoltava musica classica. Due influenze importanti per il piccolo Tony che, sin da bambino, avrebbe avuto modo di sviluppare linnata tendenza ad essere un musicista. Trasferitosi a Boston in tenera et, Tony cominci ad interessarsi presto alla batteria, suonando nel complessino del padre che si esibiva nei week-end e dove il bambino batterista, che quasi scompariva dietro a piatti e tamburi, raccoglieva la tenerezza, e le mance, del pubblico incuriosito. Lanno successivo inizi a prendere lezioni da Alan Dawson.

    Figura 1: Tony Williams

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    Capitolo 1

    Straordinaria figura di didatta e insegnante, Dawson ha prati-camente sacrificato una luminosa carriera per concentrarsi sullin-segnamento, incidendo pochi dischi ma influenzando una nutrita schiera di strumentisti. Elegante e razionale, in possesso di una tecnica scintillante, Dawson, come si evince dallascolto dei dischi incisi con Dave Brubeck (celeberrimo un suo solo in Take Five), un costruttore di linee melodiche di lucida bellezza, in grado di creare un continuum ritmico che si fonda su una plastica articola-zione e su una pulsazione quasi sempre implicita e suggerita.

    Tale insegnamento rester ben presente nello stile di Williams il quale, intanto, si appassionava al jazz, cominciando a studiare, e riprodurre, lo stile di Art Blakey, Philly Joe Jones e, soprattutto, Max Roach. Le prime esperienze giunsero ben presto, con la pia-nista Toshiko Akiyoshi, che si stava specializzando alla Berklee, con lorganista Johnny Hammond Smith, e soprattutto, a fianco di Sam Rivers. Con il sassofonista, in possesso di una tecnica al sax tenore irraggiungibile, Tony intraprese unesperienza che andava al di l della semplice collaborazione: il Boston Improvisational Ensemble, di fatto, era quasi un gruppo di studio attraverso il quale venivano esplorate sperimentazioni audaci, sul versante della rivoluzione del free jazz che Ornette Coleman aveva portato a compimento nel 1960