TOMPROF BREVE STORIA DELLA CUCINA E DEL TURISMO

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Tabella a doppia entrata inerente all'evoluzione della cucina e del turismo nel periodo compreso fra l'impero romano ed il secondo dopoguerra.

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TURISMO E CUCINA FRA IMPERO ROMANO E SECONDO DOPOGUERRA

TURISMO CUCINA

IMPERO ROMAN

O

Grande sviluppo del turismo termale.Pellegrinaggi (dalla nascita del cristianesimo in poi); taverne e locande si trovano lungo le numerose vie di comunicazione costruite dai romani per spostarsi all’interno dell’impero; le locande sono l’unica formula “ricettiva” esistente, ma ve ne sono sia di “lussuose” sia d'infima categoria; con l’affermarsi del cristianesimo e dei pellegrinaggi, sorgono anche locande per il soggiorno gratuito dei pellegrini.

Alimentazione basata su FRUMENTO VITE e OLIVO; largo uso di spezie; banchetti “a buffet” sontuosi che duravano giorni; APICIO è una delle figure più importanti del periodo e del quale rimangono alcune ricette (garum); con le INVA-SIONI BARBARICHE che decretarono la fine dell’impero romano, si diffuse anche l’uso più fre-quente di alimenti tipici di quelle popolazioni nor- diche quali CARNE, FORMAGGIO (consumati invece dai romani con moderazione) e BIRRA.

MEDIO EVO

Con la caduta dell’impero romano si riducono gli spostamenti delle persone poiché viaggiare diventa più pericoloso; rimane prevalentemente il pellegrinaggio come forma di “turismo”; i conventi diventano anche luoghi di sosta per i pellegrini e centro di scambi culturali.

Continua l’usanza dei banchetti di corte caratterizzati dal “servizio di credenza (piatti freddi) seguito dal servizio di cucina (pietanze calde); La disponibilità di cibo era sinonimo di potere e ricchezza, quindi l’essere grassi era considerato un privilegio ed uno “status-symbol”. Sconosciuta è la forchetta, raro è l’uso della tovaglia, per bere si usava la coppa in comune (una ogni due commensali)

RINASCI-MENTO14001600

Permane ancora il turismo religioso; fra i regnanti e gli aristocratici si diffonde la pratica della “villeggiatura” (periodi di permanenza in ville di caccia o di soggiorno estivo, nelle quali è d’abitudine invitare anche numerosi ospiti); fra 1500 e 1600 nasce l’usanza del grand-tour che vede borghesi e aristocratici viaggiare per l’Europa, ed in particolare in Italia alla riscoperta della storia e della cultura europea e latina.

Si sviluppa una cucina di corte particolarmente scenica e spettacolare; nei banchetti si alternano ancora servizi di “credenza” e di “cucina”; nelle famiglie del ceto medio prende spazio la “cucina borghese” basata su ricette stagionali e prodotti locali; resta invece immutata la cucina contadina, sempre uguale a se stessa da secoli ed estremamente povera e frugale.

1600 e 1700

E’ ancora largamente diffuso il turismo termale: a Scarborough in Inghilterra dal 1627 è apprezzato il bagno nelle acque termali salmastre; tale usanza darà il via ai bagni nelle fredde acque dei mari del nord, ritenuti salubri e corroboranti, cui fece seguito (dal 1730 in poi) la nascita delle prime forme di TURISMO BALNEARE inglese.

In seguito all’aumento della popolazione e delle carestie si diffonde il consumo dei prodotti importati dalle Americhe; la cucina contadina è sempre più caratterizzata da zuppe e farinate per evitare il monopolio di mulini e forni; dopo la rivoluzione francese i cuochi, il primo fu Bouvillier, aprono i primi veri ristoranti.

1800

Prosegue l’usanza del grand-tour mentre il turismo balneare prende piede nelle città costiere affacciate sui mari freddi del nord e sull’Atlantico; solo verso la fine dell’800, ma soprattutto agli inizi del ‘900, inizia il turismo balneare sul Mediterraneo (in principio per motivi di salute) grazie anche alla bonifica delle paludi costiere che eliminò la malaria.

Nell’800 la cucina francese si afferma in tutta Europa e nel mondo grazie anche agl’insegnamenti di Carême; si affermano il servizio alla russa, l’uso del MENU e la cucina espressa; si sviluppano l’industria dell’olio di semi e dello zucchero, si scoprono la pastorizzazione e l’appertizzazione

1800 e 1900

Si afferma il TURISMO BALNEARE SUL MEDITERRANEO, nasce il turismo alpino e, fra la fine del 700 e la seconda metà dell’800, sono conquistate vette importanti come il Monte Bianco e il Cervino; St. Moritz diventa un importante luogo di vacanza.

La cucina francese raggiunge il suo apice grazie a figure come August Escoffier; è pratica dedicare piatti o guarnizioni a grandi personaggi (Rossini, Colbert, Richelieu ecc). Nel 1891 PELLEGRINO ARTUSI pubblica il suo libro che diventa il primo libro di cucina Italiana; le uniche forme di ristorazione commerciale sono i ristoranti dei grandi alberghi internazionali e le osterie.

SECONDO DOPO-GUERRA

L’industrializzazione provoca un cambiamento radicale della società italiana è dà il via al cosiddetto “boom economico”: nasce il turismo di massa e, dalle poche formule ricettive e ristorative esistenti rimaste immutate per secoli, si sviluppano tutte quelle che oggi conosciamo.

La cucina italiana si “nazionalizza” e ad essa si affiancano, la cucina veloce “industriale”, la cucina etnica e, dagli anni ’70, la “nouvelle cuisine”; dal 1950 in poi nasce la “ristorazione collettiva” legata all’industrializzazione ed alla crescente necessità di consumare pasti fuori casa per motivi di lavoro.