Tiso_INVESTIRE IN SALUTE_elisir disalute2013

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alimentari inconsapevoli. Abbiamo cinque (o più) occasioni al giorno (1.825 e più occasioni ogni anno) per decidere se realizzare le po- tenzialità dei nostri geni oppure no. Se investire o disinvestire in salute. Definiamo la salute Ma cos’è esattamente la salute? Già nel 1948, l’OMS aveva defi- nito la salute come “Uno stato di completo benessere fisico, men- tale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o F orse non tutti sanno che i nostri geni sono predisposti per farci vivere fino a 120 anni. C’è chi azzarda addirittura 140! È un bonus che ci viene offerto alla nascita, una sorta di “libretto di garanzia” che ci viene rilasciato quando veniamo al mondo. In realtà, la durata media della vita nei Paesi occidentali, quelli con la maggiore aspettativa, si aggira intorno agli ottanta anni: un po’ di meno per gli uomini e un po’ di più per le donne. Perché questa discrepanza tra potenziali- tà genetica e realtà dei fatti? Uno dei motivi che non ci consente di usufruire appieno di questo “bonus” è legato allo stile di vita spesso irresponsabile e alle scelte cibo & salute gennaio/febbraio 2013 14 Abbiamo almeno cinque occasioni al giorno per realizzare le buone potenzialità dei nostri geni Investire in salute Dott. Domenico Tiso Medico Responsabile Ambulatorio di Nutrizione e Benessere Clinica Villa Maria di Rimini Presidente ASAS (Associazione per la Salute correlata all’Alimentazione e agli Stili di vita) Se impareremo a tutelare la nostra salute, riusciremo a sfruttare il potenziale genetico offertoci alla nascita

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alimentari inconsapevoli. Abbiamo cinque (o più) occasioni al giorno (1.825 e più occasioni ogni anno) per decidere se realizzare le po-tenzialità dei nostri geni oppure no. Se investire o disinvestire in salute.

Definiamo la saluteMa cos’è esattamente la salute? Già nel 1948, l’OMS aveva defi-nito la salute come “Uno stato di

completo benessere fisico, men-tale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o

Forse non tutti sanno che i nostri geni sono predisposti per farci vivere fino a 120

anni. C’è chi azzarda addirittura 140! È un bonus che ci viene offerto alla nascita, una sorta di “libretto di garanzia” che ci viene rilasciato quando veniamo al mondo. In realtà, la durata media della vita nei Paesi occidentali,

quelli con la maggiore aspettativa, si aggira intorno agli ottanta anni: un po’ di meno per gli uomini e un po’ di più per le donne. Perché questa discrepanza tra potenziali-tà genetica e realtà dei fatti? Uno dei motivi che non ci consente di usufruire appieno di questo “bonus” è legato allo stile di vita spesso irresponsabile e alle scelte

cibo & salute

gennaio/febbraio 201314

Abbiamo almeno cinque occasioni al giorno per realizzare le buone potenzialità dei nostri geni

Investire in salute

Dott. Domenico TisoMedico Responsabile Ambulatorio di Nutrizione e BenessereClinica Villa Maria di Rimini Presidente ASAS (Associazione per la Salute correlata all’Alimentazione e agli Stili di vita)

Se impareremo a tutelare la nostra salute, riusciremo a sfruttare il potenziale genetico offertoci alla nascita

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metro. Pensiamo quindi all’effetto che faranno 100 grammi di spa-ghetti in un piatto di 25 centimetri oppure in un piatto di 35 cen-timetri. Nel primo sembreranno molti, troppi alla vista; nel secondo appariranno come una porzione inadatta a sfamarci. L’inganno dei sensi, la vista in questo caso, ci fornirà percezioni differenti secon-do le dimensioni del contenitore:

piatto piccolo: porzione appa-rentemente grande - percezione visiva di sazietà - basta mangia-re;piatto grande: porzione appa-rentemente piccola - percezione

di infermità." Ma procediamo oltre. Ad esempio, esistono differenze tra preservare la salute, prevenire le malattie e curare le malattie? Riflettiamoci! La semantica può venirci in aiuto. Se parliamo di prevenzione e cura, siamo por-tati automaticamente a pensare alle malattie. Parliamo, dunque, di prevenzione delle malattie e cura delle malattie. Diversamente, se parliamo di preservazione e tutela, ci riferiamo automaticamente alla salute. Non è curioso? Avevamo

mai riflettuto su questa sfuma-tura? Ebbene, si tratta di una sfumatura non di poco conto. Se impareremo a tutelare la nostra salute, riusciremo a percorrere più a lungo la strada della vita. Sarà più probabile sfruttare appieno il potenziale genetico offertoci alla nascita. E ciò dipende, in gran parte, da noi.

Le scelte alimentariL’alimentazione, ad esempio, gioca un ruolo importantissimo in questo percorso. Le scelte alimen-

tari hanno un peso significativo sulla nostra aspettativa di vita. Ma come scegliamo i cibi e le bevan-de che consumiamo quotidiana-mente? Le informazioni in nostro possesso bastano a indirizzare correttamente i nostri acquisti, la preparazione dei nostri piatti, il modo di mangiare, il tempo dedi-cato a queste attività? Purtroppo non sempre, perché le apprendia-mo distrattamente, parzialmente, scegliendo quelle più convenienti al nostro modo di essere, spesso da fonti di parte. La fretta che ci attanaglia, ci lascia poco tempo per pensare, ragionare, essere cri-tici e coscienti. La spesa, fatta per lo più una volta a settimana, nel fine settimana libero dagli impegni di lavoro, è un atto deleterio per la nostra salute. Perché ci porta a comprare, soprattutto, prodotti a lunga conservazione, raffinati e ipersaporiti. Prodotti ricchi di calo-rie e vuoti di nutrienti utili alla salu-te delle nostre cellule. In sostanza, le informazioni propongono pro-messe allettanti e noi compria-mo emozioni eccitanti. Il prodotto, inteso come cibo o bevande, si svuota del significato primario e diventa un “conforto” per affron-tare la quotidianità sempre più stressante. Ecco dunque che la qualità diventa secondaria, come la freschezza dei cibi, e diamo maggiore peso alla quantità aiutati dalla certificazione della “lunga conservazione”.

Attenzione alle dimensioni del piattoAl giorno d’oggi, in cui regna l’abbondanza, anche i piatti sono aumentati di dimensioni. Quelli delle nostre nonne avevano un diametro di 20-25 centimetri; i nostri, quelli che usiamo quotidia-namente a casa o al ristorante, misurano 30-35 centimetri di dia-

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Le scelte alimentari hanno un peso significativo sulla nostra aspettativa di vita

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suggeriva: “se volete delle vendite veramente cospicue, servitevi dei bambini come aiuto-commessi”. Eravamo nel 1957.

Verso la consapevolezzaAbbiamo bisogno di riappropriarci della coscienza critica, del buon senso, del tempo. Sì, perché chi ha tempo mangia meglio di chi percepisce di non averne. La consapevolezza è il motore per cambiare il nostro comporta-mento e mettere in discussione le abitudini errate ed inveterate. Ciò non è facilmente attuabile perché il cambio di abitudini ci sposterà da una zona di “con-

fort” ad una di “disconfort”. E ciò è faticoso, almeno all’inizio. Ma possiamo rendere più age-vole questo passaggio lavorando sui momenti quotidiani già “in agenda”. Non abbiamo bisogno di inserire altri impegni, soprat-tutto se ci “manca” il tempo. Usiamo meglio gli appuntamenti già “programmati”: la colazione, lo spuntino mattutino, il pranzo, la merenda, la cena. E cominciamo a “non saltarli”: è già un decisivo e grande passo verso la salute. Sono 5 momenti al giorno, 1.825 in un anno, circa 20.000 in 10 anni. Quante occasioni, già programma-te, per investire in salute!

visiva di fame inappagata - man-giamo ancora.

Quindi, i piatti grandi ci inducono a mangiare di più? Sembra di sì. E noi, per natura, tendiamo a riempire i nostri recipienti senza tener conto della loro misura. E poiché fin da bambini siamo stati abituati a consu-mare tutta la porzione che abbiamo nel piatto, è probabile che ancora oggi la mangeremo tutta. In definiti-va, la vergogna della maleducazio-ne può procurarci danni alla salute. Ecco perché sarebbe buona abitu-dine porre attenzione al diametro dei piatti: meglio quelli di una volta, se desideriamo ritornare al nostro peso-forma senza sacrifici e con gusto.

La frettaMa i sensi sono ingannati anche da altri fattori, come la fretta. La percezione cronica della mancan-za di tempo può peggiorare l’ir-responsabilità delle nostre scelte alimentari. Ci sembra di non avere mai tempo, eppure il tempo lo abbiamo ma lo dissipiamo. Ogni giorno, secondo l’ISTAT, dedichia-mo più di 4-5 ore al tempo libero, e buona parte di questo lo spen-diamo davanti alla televisione. In Italia, il sesso maschile trascorre quasi due ore al giorno davanti alla televisione, mentre le donne 1 ora e mezza. La pubblicità gioca un ruolo di primo piano nel riempi-mento del nostro tempo libero.

I bambiniI bambini rappresentano un target molto interessante per il marke-ting, in quanto una delle priorità del marketing, è proprio quella di “allenarli” a diventare degli otti-mi consumatori. Già nel lontano 1957 la rivista Advertising Age sottolineava che i bambini sono alleati ideali per convincere gli adulti all’acquisto di prodotti. E

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CONSIGLI UTILI

Ecco alcuni suggerimenti semplici ed efficaci da mettere in pratica nei 5 momenti dedicati ai pasti:

La verdura prima dei pasti ha questi effetti benefici:

-Per approfondire: [email protected]

www.formainforma.org

La consapevolezza è il motore per cambiare il nostro comportamento e mettere in discussione le abitudini errate