Tirfermi,arischioverduraebenzina Ambulanti ......2012/01/25  · Eugenio Tassini Caporedattore...

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Q uesta è una storia italiana. Tutto ha inizio con la vo- lontà del centro- destra fiorentino di ricorda- re le vittime degli eccidi co- munisti delle foibe. Un rito che da qualche tempo si ri- pete con annessa serie di sterili polemiche solita- mente innescate dalla ri- chiamata sinistra di centri sociali e collettivi in nome del proprio democratico di- ritto di manifestare per im- pedire agli altri di fare al- trettanto. Un grande classi- co dell’antifascismo mili- tante e paranoide in grado di dare mirabili prove di sé, come il grottesco caso della cena di Storace a Ca- lenzano di cui ha parlato ie- ri su questo giornale Rober- to Corsi. Stavolta però la solita po- lemica è stata anticipata da una disputa tutta interna al centrodestra, diviso tra co- loro che s’intestano la curio- sa etichetta di «destra iden- titaria» e quelli che più semplicemente farebbero a meno di tanto folclore mili- tante. Pomo della discordia proprio il corteo per le vitti- me delle foibe che si terrà il 4 febbraio e che per la de- stra identitaria, alla faccia dei non identitari, pare pre- sentarsi come l’ennesima occasione per trovare una facile zuffa. E’ vero che in questo Pae- se la destra, e la cultura che ha espresso, è stata a lungo vittima di un segre- gazionismo vigliacco. A si- nistra bastava qualche col- lezione di banalità gradite all’ovvio diffuso per fare carriera universitaria, gior- nalistica e politica (e non di rado tutte e tre insieme). A destra si guardava man- giando pane e astio. Oggi che i tempi son cambiati il senso di rivalsa non lascia posto a quello della misu- ra. Ed ecco che, ad esem- pio, la giunta Alemanno a Roma si è presto messa ad imitare i propri predecesso- ri in quanto a familismo e clientelismo. Ed ecco an- che che si finisce col sem- brare vittime senza speran- za di quel segregazionismo che tiene avvinti anche do- po la sua fine. Vittime per introiezione indotta di un minoritarismo che porta a prediligere la bagarre alla ricerca del consenso. La ri- vendicazione dell’identità, piuttosto che la condivisio- ne delle ragioni. La zuffa però si poteva evitare sul dibattito che in- vece non si terrà. Almeno non nei locali dell’Universi- tà di Firenze che ha deciso di non ospitarlo. Il conve- gno, dal titolo «Il massacro delle foibe. Ricordare oggi per non dimenticare mai», era stato richiesto dalla li- sta «Studenti per le Liber- tà» e avrebbe dovuto vede- re la presenza di Renato Fa- rina, della professoressa Carla Sodini e di Miryam Andreatini Sfilli dell’asso- ciazione nazionale «Vene- zia Giulia e Dalmazia». Il suo svolgimento non è sta- to autorizzato dai presidi di Scienze Politiche, Econo- mia e Giurisprudenza «per non generare possibili ten- sioni all’interno dell’Ate- neo». «Una decisione diffi- cile» hanno aggiunto i tre presidi di cui è facile com- prendere l’animo orientato alla cautela. Una compren- sione che però si ferma al momento in cui si conside- ra che da un’istituzione im- portante come l’Università arriva il messaggio per cui in nome della quiete si pre- ferisce soprassedere al pro- prio compito di garantire e anzi favorire il dibattito e il confronto su temi anche delicati. Non è confortante imma- ginare che il quieto vivere venga prima della respon- sabilità di un’istituzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il sasso di Dante Ruspe nel campo rom All’alba via le baracche Evasori traditi dalla Porsche Scoperti in 21 Sorpresa Irpet, più occupati E ripresa lenta Quaracchi Amauri c’è. E la samba è tutta viola A Firenze almeno fino a giugno Test del freddo in Nazionale Nel giorno che fa caldo LE FOIBE, L’ATENEO E IL DIBATTITO VIETATO Il segreto di Montanelli? Un perfetto vocabolario SE S CHETTINO ERA F RANCESCA Economia Il primo passo di Renzi per il nuovo stadio: a Novoli, con Cittadella A PAGINA 13 Massa Maltrattamenti ripetuti: «Volevo educarlo». Arrestato, ma per una notte sola di TOMMASO CIUFFOLETTI Indro al Viesseux A PAGINA 7 VIVERE QUIETI (A BOCCA CHIUSA) A PAGINA 6 Passanese A PAGINA 2 Leoni A PAGINA 9 Testai A PAGINA 7 Il naufragio Scatta subito l’operazione ambientale «Così salverò il Giglio» Ecco il piano per svuotare la Concordia dai veleni Mazzate al figlio di tre anni: già libero Contratto firmato, a titolo definitivo: niente prestito dalla Juve Burocrazia di STEFANO GUARNIERI* di Staino Tecnici pronti a svuotare i serbatoi della nave all’isola del Giglio. Si potrebbe co- minciare già domani. A PAGINA 5 Gaggioli di EDOARDO SEMMOLA IL FISCO IL LAVORO Tir fermi, a rischio verdura e benzina Ambulanti, governo contro la Toscana Schiaffi e cinghiate al figlio. L’altra sera, un rumeno a Mas- sa ha inflitto l’ennesima puni- zione al figlio di 3 anni che ave- va lasciato fuori casa con la madre, a causa di un litigio. L’uomo è stato bloccato dai ca- rabinieri, chiamati dalla mo- glie, ed è finito in manette. Ma Il giudice per le indagini preli- minari ha confermato il fermo e ha rimesso in libertà l’opera- io con l’obbligo di tenersi al- meno a 200 metri di distanza dalla moglie e del figlio. A PAGINA 9 Marotta Amauri saluta i tifosi da una finestra della sede della Fiorentina (foto Benvenuti/Sestini) Alla fine Amauri è un giocatore della Fiorentina; avrà il numero 11, quello di Gilardino, e lo stesso compito: guidare l’attacco viola. Una lunga giornata, poi l’annuncio ufficiale sul sito internet del- la società: la Fiorentina ha «acquisito a titolo definitivo le prestazioni sportive dell’attaccante». A PAGINA 10 Poesio C aro direttore, la tragedia della Con- cordia ci fa riflettere sull’im- portanza dei comportamenti nell’ambito della sicurezza. In mare come in strada. CONTINUA A PAGINA 12 Liberalizzazioni: blocchi, gomme tagliate a Livorno. Commercio: alla Consulta il rinnovo delle licenze deciso dalla Regione I tir contro le liberalizzazioni bloccano Car- rara. Tensioni (ad un mezzo sono state taglia- te le gomme) a Livorno. Le merci «fresche» e la benzina sono a rischio. Sul commercio, il governo ricorre contro la Regione. ALLE PAGINE 2 E 3 www.corrierefiorentino.it MERCOLEDÌ 25 GENNAIO 2012 ANNO V - N. 23 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Lungarno delle Grazie, 22 - 50122 - Firenze - Tel 055 - 24825 - Fax 055 - 2482510 - Email: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente Codice cliente: 211742

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Page 1: Tirfermi,arischioverduraebenzina Ambulanti ......2012/01/25  · Eugenio Tassini Caporedattore centrale: Francesco Matteini Editoriale Fiorentina s.r.l. Presidente: Sergio Giunti Amministratore

Q uesta è una storiaitaliana. Tutto hainizio con la vo-lontà del centro-

destra fiorentino di ricorda-re le vittime degli eccidi co-munisti delle foibe. Un ritoche da qualche tempo si ri-pete con annessa serie disterili polemiche solita-mente innescate dalla ri-chiamata sinistra di centrisociali e collettivi in nomedel proprio democratico di-ritto di manifestare per im-pedire agli altri di fare al-trettanto. Un grande classi-co dell’antifascismo mili-tante e paranoide in gradodi dare mirabili prove disé, come il grottesco casodella cena di Storace a Ca-lenzano di cui ha parlato ie-ri su questo giornale Rober-to Corsi.

Stavolta però la solita po-lemica è stata anticipata dauna disputa tutta interna alcentrodestra, diviso tra co-loro che s’intestano la curio-sa etichetta di «destra iden-titaria» e quelli che piùsemplicemente farebbero ameno di tanto folclore mili-tante. Pomo della discordiaproprio il corteo per le vitti-me delle foibe che si terrà il4 febbraio e che per la de-stra identitaria, alla facciadei non identitari, pare pre-sentarsi come l’ennesimaoccasione per trovare unafacile zuffa.

E’ vero che in questo Pae-se la destra, e la culturache ha espresso, è stata alungo vittima di un segre-gazionismo vigliacco. A si-nistra bastava qualche col-lezione di banalità graditeall’ovvio diffuso per farecarriera universitaria, gior-nalistica e politica (e nondi rado tutte e tre insieme).A destra si guardava man-giando pane e astio. Oggiche i tempi son cambiati ilsenso di rivalsa non lasciaposto a quello della misu-ra. Ed ecco che, ad esem-pio, la giunta Alemanno a

Roma si è presto messa adimitare i propri predecesso-ri in quanto a familismo eclientelismo. Ed ecco an-che che si finisce col sem-brare vittime senza speran-za di quel segregazionismoche tiene avvinti anche do-po la sua fine. Vittime perintroiezione indotta di unminoritarismo che porta aprediligere la bagarre allaricerca del consenso. La ri-vendicazione dell’identità,piuttosto che la condivisio-ne delle ragioni.

La zuffa però si potevaevitare sul dibattito che in-vece non si terrà. Almenonon nei locali dell’Universi-tà di Firenze che ha decisodi non ospitarlo. Il conve-gno, dal titolo «Il massacrodelle foibe. Ricordare oggiper non dimenticare mai»,era stato richiesto dalla li-sta «Studenti per le Liber-tà» e avrebbe dovuto vede-re la presenza di Renato Fa-rina, della professoressaCarla Sodini e di MiryamAndreatini Sfilli dell’asso-ciazione nazionale «Vene-zia Giulia e Dalmazia». Ilsuo svolgimento non è sta-to autorizzato dai presididi Scienze Politiche, Econo-mia e Giurisprudenza «pernon generare possibili ten-sioni all’interno dell’Ate-neo». «Una decisione diffi-cile» hanno aggiunto i trepresidi di cui è facile com-prendere l’animo orientatoalla cautela. Una compren-sione che però si ferma almomento in cui si conside-ra che da un’istituzione im-portante come l’Universitàarriva il messaggio per cuiin nome della quiete si pre-ferisce soprassedere al pro-prio compito di garantire eanzi favorire il dibattito e ilconfronto su temi anchedelicati.

Non è confortante imma-ginare che il quieto viverevenga prima della respon-sabilità di un’istituzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sasso di Dante

Ruspe nel campo romAll’alba via le baracche

Evasori traditidalla PorscheScoperti in 21

Sorpresa Irpet,più occupatiE ripresa lenta

Quaracchi

Amauri c’è. E la samba è tutta violaA Firenze almeno fino a giugno

Test del freddoin NazionaleNel giornoche fa caldo

LE FOIBE, L’ATENEO E IL DIBATTITO VIETATO

Il segretodi Montanelli?Un perfettovocabolario

SE SCHETTINO

ERA FRANCESCA

Economia

Il primo passo di Renziper il nuovo stadio:a Novoli, con Cittadella

A PAGINA 13

Massa Maltrattamenti ripetuti: «Volevo educarlo». Arrestato, ma per una notte sola

di TOMMASO CIUFFOLETTI

Indro al Viesseux

A PAGINA 7

VIVERE QUIETI(A BOCCA CHIUSA)

A PAGINA 6 Passanese

A PAGINA 2 Leoni

A PAGINA 9 Testai

A PAGINA 7

Il naufragio Scatta subito l’operazione ambientale

«Così salverò il Giglio»Ecco il piano per svuotarela Concordia dai veleni

Mazzate al figlio di tre anni: già libero

Contratto firmato, a titolo definitivo: niente prestito dalla Juve

Burocrazia

di STEFANO GUARNIERI*

di Staino

Tecnici pronti a svuotare iserbatoi della nave all’isoladel Giglio. Si potrebbe co-minciare già domani.

A PAGINA 5 Gaggioli

di EDOARDO SEMMOLA

IL FISCO

IL LAVORO

Tir fermi, a rischio verdura e benzinaAmbulanti, governo contro la Toscana

Schiaffi e cinghiate al figlio.L’altra sera, un rumeno a Mas-sa ha inflitto l’ennesima puni-zione al figlio di 3 anni che ave-va lasciato fuori casa con lamadre, a causa di un litigio.L’uomo è stato bloccato dai ca-rabinieri, chiamati dalla mo-glie, ed è finito in manette. MaIl giudice per le indagini preli-minari ha confermato il fermoe ha rimesso in libertà l’opera-io con l’obbligo di tenersi al-meno a 200 metri di distanzadalla moglie e del figlio.

A PAGINA 9 Marotta

Amauri saluta i tifosi da una finestra della sede della Fiorentina (foto Benvenuti/Sestini)

Alla fine Amauri è un giocatore dellaFiorentina; avrà il numero 11, quello diGilardino, e lo stesso compito: guidarel’attacco viola. Una lunga giornata, poil’annuncio ufficiale sul sito internet del-la società: la Fiorentina ha «acquisito atitolo definitivo le prestazioni sportivedell’attaccante».

A PAGINA 10 Poesio

C aro direttore,la tragedia della Con-

cordia ci fa riflettere sull’im-portanza dei comportamentinell’ambito della sicurezza.In mare come in strada.

CONTINUA A PAGINA 12

Liberalizzazioni: blocchi, gomme tagliate a Livorno. Commercio: alla Consulta il rinnovo delle licenze deciso dalla Regione

I tir contro le liberalizzazioni bloccano Car-rara. Tensioni (ad un mezzo sono state taglia-te le gomme) a Livorno. Le merci «fresche» ela benzina sono a rischio. Sul commercio, ilgoverno ricorre contro la Regione.

ALLE PAGINE 2 E 3

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12 Mercoledì 25 Gennaio 2012 Corriere FiorentinoFI

In Toscana ogni mese avvieneuna tragedia simile a quella acca-duta nelle acque del Giglio: in me-dia sulle nostre strade muoionocirca 22 persone. Ma siccome i de-cessi non avvengono contempora-neamente non fanno notizia.

Avere mezzi sicuri, vie larghe,una buona segnaletica e tantatecnologia aiuta. E’ il nostro com-portamento però la causa princi-pale degli incidenti. Quando sianalizzano i casi più gravi, emer-ge puntualmente che nella stra-grande maggioranza la causa stanel «comportamento dell’uomo».Non inteso come genere umano,ma proprio come sesso: maschio.

Secondo gli studi fatti dallamia associazione sui sinistri mor-tali a Firenze, negli scorsi diecianni più dell’80 per cento degliscontri è stato causato da guida-tori maschi (età dai 30 ai 50, nonparticolarmente giovani). Credoche le statistiche nazionali non si-

ano molto diverse. I comporta-menti che portano a mancanzadi sicurezza sono quelli tipici del-lo stereotipo machista: guidareun mezzo all’estremo per dimo-strare la propria capacità, far ve-dere che si reggono alcool e dro-ga, competere sempre con gli al-tri per esibire la propria virilità.Dalle prime risultanze sembrache anche il comandante Schetti-no avesse molti di questi compor-tamenti. Che possiamo fare, allo-ra?

Non è un caso che i Paesi incui c’è maggior sicurezza (sul la-voro, sulla strada e in mare) sia-no quelli del Nord Europa, dovele donne ricoprono più di frequen-te ruoli di leadership. Questo haun doppio effetto benefico. In pri-mo luogo bilancia naturalmenteil machismo introducendo dina-miche diverse nei gruppi di co-mando. Poi crea dei modelli dileadership nei quali i giovani sipossono identificare evitandol’equazione macho-leader.

Credo inoltre che già adesso

nel nostro Paese le donne dovreb-bero prendere più coraggio nel«fermare» i comportamenti sba-gliati degli uomini (figli, fratelli,mariti o padri) esercitando la lo-ro influenza e rendendoli consa-pevoli che quel modo di agire sba-gliato (ad esempio quello di met-tersi alla guida dopo aver bevu-to) può creare solo distruzione. Ecosì immagino che se Schettinosi fosse chiamato Francesca laConcordia starebbe ancora viag-giando tranquillamente nel Medi-terraneo.

Un pensiero va infine al co-mandante De Falco, che ha dimo-strato quanto le generalizzazioninon valgano (e che quindi la mialogica funziona, ma per i grandinumeri). Anche se ci fosse statolui al comando della nave la tra-gedia non sarebbe successa. E’un’ulteriore dimostrazione chesiamo un Paese con incredibilivalli (Schettino) e notevoli picchi(De Falco). Le civiltà cresconoquando si riesce ad alzare la me-dia. Con più donne nei posti di co-mando anche qui diventerà piùfacile.

Stefano GuarnieriPresidente dell’Associazione

Lorenzo Guarnieri Onlus

Vite vissute

È di nazionalità arbëreshë e nasce a Greci, cittadina ita-liana abitata da comunità albanesi. Presto perde i ge-nitori: il babbo Ferdinando muore in guerra quando

ha quattro anni, la mamma Giovanna 8 anni dopo. A Firen-ze arriva alla «Cesare Alfieri» nel 1930, dopo il diplomaclassico al «Torquato Tasso» di Salerno. Lavora studiando,ma è l’Università il primo obiettivo. Una cattedra dopo l’al-tra: da Storia dei trattati e politica internazionale a Storiaed istituzioni dei paesi afro-asiatici alla Sapienza, a Dirittointernazionale a Bologna poi a Firenze e all’Accademia didiritto internazionale all’Aja. Alla Pontificia Università Gre-goriana fonda il Seminario permanente sull’etica nelle rela-zioni internazionali. Europeista della prima ora, dirigerà«Studi politici internazionali». Deputato dal ’53 al ’72 poisenatore per altri quattro anni. La DC è la sua casa, faràscalpore dimettendosi pochi giorno dopo la nomina a sot-tosegretario alla giustizia del secondo governo Leone.

[email protected]

Giuseppe Vedovato (13.1.1912-13.1.2012)

L’accademico in politicache rifiutò la poltrona

LA CONSOLAZIONEDEGLI ESULI

Lungarno

di Manuela KalivaciSalutami Toscana

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«D irimpetto, l’incon-tro s’inrossa perl’aurora, e se t’affa-

ci alla finestra e guardi a sini-stra, Fiesole è chiara come uncristallo ambrato». «Collinadell’Incontro per la finestra tiveggo tutta rosata». Commuo-ve il doppio esilio di Scipio Sla-taper e di Gabriele D’Annunzio:per il primo, dal 1908 al 1913,lontano da Trieste; per il secon-do dal 1897 al 1910, lontano daPescara. Per l’uno e l’altro lacollina dell’Incontro fu la solaconsolatrice, in un inizio forsedella stessa giornata, con glistessi colori rosati, guardatacon la medesima tenerezza dafinestre probabilmente non lon-tane. Si incontrarono? Si parla-rono? Nella Fiorenza ancoramaterialmente piccina, ma an-cora intellettualmente immen-sa, non dovette essere difficile.Forse alla Marucelliana doveSlataper (quello della prima ci-tazione) scriveva la sua tesi dilaurea, su Ibsen, da discutere,nel 1912, nella Facoltà di Lette-re dell’Istituto di Studi Superio-

ri: forse negli ambienti de La Vo-ce di Prezzolini dove d’Annun-zio aveva, nella folla di ammira-tori interessati, molti giovaniattenti dei quali, negli anni del-l’altro esilio di Gardone — piùtriste e solitario — ricordò sola-mente lui con parole del Librosegreto appannate dalla lonta-nanza: «Il cielo è di un azzurrocinereo come gli occhi di ScipioSlataper». Il colore degli occhi,della malinconia: per Slataperattutita dai conterranei studen-ti di Lettere a Firenze (Carlo eGiani Stuparich, Carletto Ulci-grai, Carlo Michelstaedter) edalle fughe verso il Secchieta, ilSaltino e Vallombrosache, d’in-verno, gli sembravano il «suo»Carso; per D’Annunzio consola-ta dalla Versilia, dal Casenti-no, da Fiesole, da Settignanodel grande libro di Alcyone. Eper noi pochi sopravvissuti? Ri-mane una frase di Scipio«Ogni volta che torno a Firenzemi prende la smania del lavorodi cultura». Che sembra avan-zata dalle rovine di un secolo.

Sempre vostro

Le lettere vanno inviate a:Corriere Fiorentino, Lungarno delle Grazie 22, 50122 Firenze - e-mail: [email protected] - Fax: 055 2482510

Non verranno pubblicate lettere superiori alle 700 battute

LA CARICA DEI TAXINELL’ITALIA RIMASTA FERMA

Costa Concordia,video e immagini

Cosa fare per evitare corsesu per le scale alla ricerca diuna pompa per gonfiare la bi-ci? La risposta è nascosta inun muro in via Fabroni

SE AL COMANDOCI FOSSE STATA UNA DONNA

di LUIGI TESTAFERRATA

Gonfio la bici...dentro il muro

Modernizzazione

Al via i lavori per il recuperodel carburante dai serbatoi del-la Costa Concordia.Guarda tutti i video e le immagi-ni di quello che accade al Giglio

Stoffe a metraggio che celanostorie in una teca di legno cheinvece dei libri, raccoglie tessu-ti del Sud dell’India. Alla Mel-book Store

Sicurezza

La libreriaè tessile

Precisazione

L’editoriale di Alessandro Pe-tretto sulla liberalizzazione delcommercio, pubblicato ieri, è sta-to scritto anche da Enrico Conti.Per un errore la doppia firma èsaltata. Ci scusiamo con i lettorie, soprattutto, con l’interessato.

La doppia firma

C aro direttore,sento il dovere di interveni-

re nel dibattito sulle liberalizzazio-ni, e in particolar modo sulla que-stione dei taxi, essendomene occu-pato già 10 anni fa quando propo-si in Consiglio comunale una di-versa regolamentazione del servi-zio, che se fosse stata attuataavrebbe permesso a Firenze di es-sere, oggi, un bel pezzo avanti. E,invece, il risultato di quella batta-glia furono pesanti minacce: fui in-vestigato da tre agenzie, subii unattentato incendiario nell’andro-ne di casa e quando venne appro-

vata la mia proposta in Consigliofui costretto a lasciare Palazzo Vec-chio scortato.

I tassisti non sono certamentel’origine di tutti i mali del Paesema è proprio per l’importante ruo-lo che svolgono quotidianamentenelle città che divengono nell’im-maginario un simbolo dell’Italiadelle corporazioni. Quanto alla for-ma della protesta, è legittimo tute-lare i propri interessi ma solo se losi fa rispettando la legge. Quantoal merito, è plausibile che in unacittà come Firenze, ad eccezionedelle 60 licenze (gialle) peraltroancora non definite, il numero deitaxi sia fermo a 30 anni fa? Quan-to è cambiata Firenze in questi ul-timi anni? Già nel 1995 uno stu-dio dell’Irpet affermava che il fab-bisogno di taxi in città foose, allo-ra, pari a 156 unità.

Le responsabilità dello statusquo sono per il 50% dei tassisti, ar-roccati nella tutela di interessi di-venuti anacronistici ed ormai indi-fendibili; per l’altro 50%, sono ri-conducibili alla cattiva politica

che si è sempre piegata alla logicadel consenso, sia nell’ambito delcentrodestra che del centrosini-stra. Io mi auguro che la riformadel governo vada avanti e che siala nuova Autority a decidere il nu-mero delle licenze con parere nonvincolante da parte dei Comuni,così da sottrarre la materia al con-dizionamento elettorale.

E poi: ci siamo domandati quan-do dichiarano al fisco i tassisti? Daricerche pubblicate ultimamenterisulterebbe in media dichiarazio-ni per circa 12-13 mila euro an-nui. Perché allora non introducia-mo lo scontrino anche per questacategoria? Non sarebbe più corret-to nei confronti di tutti?

Altra cosa sono le liberalizzazio-ni tout court: è chiaro che l’ele-mento che frena il sistema econo-mico italiano è la mancanza diuna vera concorrenza nei vari set-tori. Se si riuscirà ad intervenirein modo serio su tutti credo chel’Italia avrà finalmente imboccatola strada giusta della modernizza-zione, arrivando a una vera «rivo-luzione» che libererà risorse emaggiori opportunità per tutti.

Giovanni FittanteConsigliere Comunale Idv

Firenze

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