testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse,...

54
ATTILIO REGOLO Dramma per musica. testi di Pietro Metastasio musiche di Johann Adolph Hasse Prima esecuzione: 12 gennaio 1750, Dresda. www.librettidopera.it 1 / 54

Transcript of testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse,...

Page 1: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

ATTILIO REGOLO

Dramma per musica.

testi di

Pietro Metastasiomusiche di

Johann Adolph Hasse

Prima esecuzione: 12 gennaio 1750, Dresda.

www.librettidopera.it 1 / 54

Page 2: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Informazioni Attilio Regolo

Cara lettrice, caro lettore, il sito internet www.librettidopera.it è dedicato ai librettid'opera in lingua italiana. Non c'è un intento filologico, troppo complesso per essere

trattato con le mie risorse: vi è invece un intento divulgativo, la volontà di farconoscere i vari aspetti di una parte della nostra cultura.

Motivazioni per scrivere note di ringraziamento non mancano. Contributi esuggerimenti sono giunti da ogni dove, vien da dire «dagli Appennini alle Ande».

Tutto questo aiuto mi ha dato e mi sta dando entusiasmo per continuare a migliorare eampliare gli orizzonti di quest'impresa. Ringrazio quindi:

chi mi ha dato consigli su grafica e impostazione del sito, chi ha svolto le operazionidi aggiornamento sul portale, tutti coloro che mettono a disposizione testi e materialiche riguardano la lirica, chi ha donato tempo, chi mi ha prestato hardware, chi mette a

disposizione software di qualità a prezzi più che contenuti.Infine ringrazio la mia famiglia, per il tempo rubatole e dedicato a questa

attività.

I titoli vengono scelti in base a una serie di criteri: disponibilità del materiale, datadella prima rappresentazione, autori di testi e musiche, importanza del testo nella

storia della lirica, difficoltà di reperimento.A questo punto viene ampliata la varietà del materiale, e la sua affidabilità, tramite

acquisti, ricerche in biblioteca, su internet, donazione di materiali da parte diappassionati. Il materiale raccolto viene analizzato e messo a confronto: viene

eseguita una trascrizione in formato elettronico.Quindi viene eseguita una revisione del testo tramite rilettura, e con un sistema

automatico di rilevazione sia delle anomalie strutturali, sia della validità dei lemmi.Vengono integrati se disponibili i numeri musicali, e individuati i brani più

significativi secondo la critica.Viene quindi eseguita una conversione in formato stampabile, che state leggendo.

Grazie ancora.

Dario Zanotti

Libretto n. 194, prima stesura per www.librettidopera.it: settembre 2009.Ultimo aggiornamento: 25/12/2015.

In particolare per questo titolo si ringrazia laBiblioteca nazionale «Braidense» di Milano

per la gentile collaborazione.

2 / 54 www.librettidopera.it

Page 3: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Personaggi

P E R S O N A G G I

REGOLO .......... CONTRALTO

MANLIO, console .......... TENORE

ATTILIA, figliuola di Regolo .......... SOPRANO

PUBLIO, figliuolo di Regolo .......... SOPRANO

BARCE, nobile africana schiava di Publio .......... SOPRANO

LICINIO, tribuno della plebe, amante d'Attilia .......... BASSO

AMILCARE, ambasciatore di Cartagine,amante di Barce .......... SOPRANO

Coro di Romani.Comparse di Senatori, Patrizi romani o Clienti, Littori con Manlio; Paggi mori con

Attilia; Popolo romano con Licinio; Africani con Amilcare.

La scena si finge fuori di Roma, ne' contorni del tempio di Bellona.

www.librettidopera.it 3 / 54

Page 4: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Argomento Attilio Regolo

Argomento

Fra i nomi più gloriosi de' quali andò superba la romana repubblica ha, per consensodi tutta l'antichità,  occupato sempre distinto luogo il nome d'Attilio Regolo, poichénon   sacrificò   solo  a  pro  della  patria   il   sangue,   i   sudori   e   le   cure   sue,  ma   sepperivolgere a vantaggio della medesima fin le proprie disavventure.Carico già d'anni e di merito trovossi egli sventuratamente prigioniero in Cartagine,quando quella città atterrita dalla fortuna dell'emula Roma si vide costretta, per mezzod'ambasciatori, a procurar pace da quella o il cambio almeno de' prigionieri. La libertàche sarebbe ridondata ad Attilio Regolo dalla esecuzione di tai proposte fe' crederlo a'cartaginesi  opportuno  strumento  per  conseguirla;  onde   insieme  con  l'ambasciatoreafricano lo inviarono a Roma, avendolo prima obbligato  a giurar solennemente direndersi   alle   sue   catene,   quando   nulla   ottenesse.  All'inaspettato   arrivo   di  Regoloproruppero  in   tanti   trasporti  di   tenera allegrezza   i   romani,   in quanti  di  mestizia  edesolazione  eran  già   cinque   anni   innanzi   trascorsi   all'infausto  annuncio  della   suaschiavitù.  E per la libertà  di sì  grande eroe sarebbe certamente paruta loro leggeraqualunque   gravissima   condizione.   Ma   Regolo   invece   di   valersi   a   suo   privatovantaggio del credito e dell'amore ch'egli  avea fra'  suoi cittadini,   l'impiegò   tutto  adissuader loro d'accettar le nemiche insidiose proposte; e lieto d'avergli persuasi, fra lelagrime de' figli, fra le preghiere de' congiunti, fra le istanze degli amici, del senato edel  popolo   tutto,  che  affollati  d'intorno a   lui   si  affannavano  per   trattenerlo,   tornòreligiosamente all'indubitata morte che in Africa l'attendeva, lasciando alla posteritàun così portentoso esempio di fedeltà e di costanza.Appiano, Zonara, Cicerone, Orazio ed altri.

4 / 54 www.librettidopera.it

Page 5: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo

A T T O   P R I M O

[Sinfonia]

Scena primaAtrio nel palazzo suburbano del console Manlio. Spaziosa scala che

introduce a' suoi appartamenti.Attilia, Licinio dalla scala, Littori e Popolo.

Recitativo

LICINIO Sei tu mia bella Attilia! Oh dèi! Confusafra la plebe e i littoridi Regolo la figliaqui trovar non credei.

ATTILIA Su queste sogliech'esca il console attendo. Io voglio almenofarlo arrossir. Più di riguardi ormainon è tempo o Licinio. In lacci avvoltogeme in Africa il padre; un lustro è scorso;nessun s'affanna a liberarlo; io solapiango in Roma e rammento i casi sui.Se taccio anch'io chi parlerà per lui?

LICINIO Non dir così, saresti ingiusta. E dove,dov'è chi non sospiridi Regolo il ritorno e che non credaun acquisto leggier l'Africa doma,se ha da costar tal cittadino a Roma!Di me non parlo; è padre tuo; t'adoro;lui duce appresi a trattar l'armi; e quantodegno d'un cor romanoin me traluce ei m'inspirò.

ATTILIA Finoraperò non veggo...

LICINIO E che potei privatofinor per lui? D'ambiziosa curaardor non fu che a procurar m'indussela tribunizia potestà; cercaid'avvalorar con questal'istanze mie. Del popol tutto a nometribuno or chiederò...

www.librettidopera.it 5 / 54

Page 6: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto primo Attilio Regolo

ATTILIA Serbisi questoviolento rimedio al caso estremo;non risvegliam tumultifra 'l popolo e 'l senato. È troppo il saidella suprema autorità gelosociascun di loro. Or questo, or quel n'abusa;e quel che chiede l'un l'altro ricusa.V'è più placida via. So che a momentida Cartagine in Romaun orator s'attende. Ad ascoltarlogià s'adunano i padridi Bellona nel tempio; ivi proporredi Regolo il riscattoil console potria.

LICINIO Manlio! Ah rammentache del tuo genitore emulo anticofu da' prim'anni; in lui fidarsi è vano;è Manlio un suo rival.

ATTILIA Manlio è un romano;né armar vorrà la nimistà privatacol pubblico poter. Lascia ch'io parli,udiam che dir saprà.

LICINIO Parlagli almenoparlagli altrove; e non soffrir che mistaqui fral volgo ti trovi.

ATTILIA Anzi vogl'ioche appunto in questo statomi vegga, si confonda,che in pubblico m'ascolti e mi risponda.

LICINIO Ei vien.

ATTILIA Parti.

LICINIO Ah né pured'uno sguardo mi degni!

ATTILIA In quest'istanteio son figlia, o Licinio, e non amante.

6 / 54 www.librettidopera.it

Page 7: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo

[N. 1 ­ Aria Licinio]

LICINIO

Tu sei figlia e lodo anch'ioil pensier del genitore;ma ricordati ben mioqualche volta ancor di me.

Non offendi o mia speranzala virtù del tuo bel core,rammentando la costanzadi chi vive sol per te.

(parte)

Scena secondaAttilia, Manlio dalla scala, Littori e Popolo.

Recitativo

ATTILIA Manlio per pochi istantit'arresta e m'odi.

MANLIO E questo loco Attiliaparti degno di te?

ATTILIA No 'l fu sin tantoche un padre invitto in libertà vantai;per la figlia or d'un servo è degno assai.

MANLIO A che vieni?Recitativo accompagnato

ATTILIA A che vengo? Ah sino a quandocon stupor della terra,con vergogna di Roma in vil servaggioRegolo ha da languir? Scorrono i giorni,gli anni giungono a' lustri e non si pensach'ei vive in servitù. Qual suo delittomeritò da' Romaniquesto barbaro oblio? Forse l'amoreonde i figli e sé stessoalla patria pospose? Il grande, il giusto,l'incorrotto suo cor? L'illustre forsesua povertà ne' sommi gradi? Ah comechi quest'aure respirapuò Regolo obliar! Qual parte in Romanon vi parla di lui! Le vie? Per quelleei passò trionfante. Il Foro? A noiprovide leggi ivi dettò. Le muraove accorre il senato? I suoi consiglilà fabbricar più volte

Continua nella pagina seguente.

www.librettidopera.it 7 / 54

Page 8: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto primo Attilio Regolo

ATTILIA la pubblica salvezza. Entra ne' tempi,ascendi o Manlio il Campidoglio e dimmichi gli adornò di tanteinsegne pellegrinepuniche, siciliane e tarentine.

Questi, questi littorich'or precedono a te, questa che cingiporpora consolar Regolo ancoraebbe altre volte intorno. Ed or si lasciamorir fra' ceppi? Ed or non ha per luiche i pianti miei ma senza pro versati?

Oh padre! Oh Roma! Oh cittadini ingrati!Recitativo

MANLIO Giusto Attilia è il tuo duol ma non è giustal'accusa tua. Di Regolo la sorteanche a noi fa pietà. Sappiam di luiqual faccia empio governola barbara Cartago...

Recitativo accompagnato

ATTILIA Eh che Cartagola barbara non è. Cartago opprimeun nemico crudel; Roma abbandonaun fido cittadin. Quella rammentaquant'ei già l'oltraggiò; questa si scordaquant'ei sudò per lei; vendica l'unai suoi rossori in lui; l'altra il punisceperché d'allor le circondò la chioma;la barbara or qual è? Cartago o Roma?

Recitativo

MANLIO Ma che far si dovrebbe?

ATTILIA Offra il senatoper lui cambio o riscattoall'africano ambasciator.

MANLIO Tu parliAttilia come figlia; a me convienecome console oprar; se tal richiestasia gloriosa a Romafa d'uopo esaminar. Chi a le catenela destra accostumò...

ATTILIA Donde apprendesticosì rigidi sensi?

MANLIO Io n'ho sugli occhii domestici esempi.

ATTILIA Eh di' che al padresempre avverso tu fosti.

8 / 54 www.librettidopera.it

Page 9: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo

MANLIO È colpa mias'ei vincer si lasciò? Se fra' nemicirimase prigionier?

ATTILIA Pria d'esser vintoei v'insegnò più volte...

MANLIO Attilia ormaiil senato è raccolto; a me non licequi trattenermi. Agli altri padri inspiramassime meno austere. Il mio rigoreforse puoi render vano,ch'io son console in Roma e non sovrano.

[N. 2 ­ Aria Manlio]MANLIO

Mi crederai crudele,dirai che fiero io sia;ma giudice fedelesempre il dolor non è.

M'affliggono i tuoi piantima non è colpa miase quel che giova a tantisolo è dannoso a te.

(parte)

Scena terzaAttilia, poi Barce.

Recitativo

ATTILIA Nulla dunque mi restada' consoli a sperar; questo è nemico;assente è l'altro. Al popolar soccorsorivolgersi convien. Padre infelice!Da che incerte vicendela libertà, la vita tua dipende.

BARCE

(con fretta)Attilia, Attilia.

ATTILIA Onde l'affanno?

BARCE È giuntol'africano orator.

ATTILIA Tanto trasportola novella non merta.

BARCE Altra ne recoben più grande.

ATTILIA E qual è?

www.librettidopera.it 9 / 54

Page 10: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto primo Attilio Regolo

BARCE Regolo è seco.

ATTILIA Il padre!

BARCE Il padre.

ATTILIA Ah Barcet'ingannasti o m'inganni?

BARCE Io no 'l mirai.Ma ognun...

ATTILIA Publio...(vedendolo venire)

Scena quartaPublio e detti.

PUBLIO Germana...son fuor di me... Regolo è in Roma.

ATTILIA Oh dioche assalto di piacer! Guidami a lui.Dov'è? Corriam...

PUBLIO Non è ancor tempo. Insiemecon l'orator nemico attende adessoche l'ammetta il senato.

ATTILIA Ove il vedesti?

PUBLIO Sai che questor degg'iogli stranieri oratorid'ospizio provveder; sento che giungel'orator di Cartago; ad incontrarlom'affretto al porto; un africano io credovedermi in faccia e il genitor mi vedo.

ATTILIA Che disse? Che dicesti?

PUBLIO Ei su la ripaera già quand'io giunsi e 'l Campidoglio,ch'indi in parte si scuopre,stava fisso a mirar. Nel ravvisarlocorsi gridando: «Ah, caro padre» e vollila sua destra baciar. M'udì, si volse,ritrasse il piede; e in quel sembiante austerocon cui già fe' tremar l'Africa doma:«Non son padri» mi disse «i servi in Roma».Io replicar volea; ma se raccoltofosse il senato e dovechiedendo m'interruppe. Udillo e senza

Continua nella pagina seguente.

10 / 54 www.librettidopera.it

Page 11: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo

PUBLIO parlar là volse i passi. Ad avvertirneil console io volai. Dov'è? Non veggoqui d'intorno i littori...

BARCE Ei di Bellonaal tempio s'inviò.

ATTILIA Servo ritornadunque Regolo a noi?

PUBLIO Sì; ma di paceso che reca proposte, e che da luidipende il suo destin.

ATTILIA Chi sa se Romaquelle proposte accetterà.

PUBLIO Se vedicome Roma l'accoglie,tal dubbio non avrai. Di gioia insanison tutti Attilia. Al popolo che accorresono anguste le vie. L'un l'altro affretta,questo a quello l'addita. Oh con quai nomichiamar l'intesi! E a quantimolle osservai per tenerezza il ciglio!Che spettacolo Attilia al cor d'un figlio!

ATTILIA Ah Licinio dov'è? Di lui si cerchi;imperfetta sarianon divisa con lui la gioia mia.

[N. 3 ­ Aria Attilia]ATTILIA

Goda con me s'io godol'oggetto di mia fé,come penò con me,quand'io penai.

Provi felice il nodoin cui l'avvolse amor;assai tremò finor,sofferse assai.

(parte)

Scena quintaPublio e Barce.

Recitativo

PUBLIO Addio Barce vezzosa.

BARCE Odi. Non saidell'orator cartaginese il nome?

www.librettidopera.it 11 / 54

Page 12: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto primo Attilio Regolo

PUBLIO Sì; Amilcare s'appella.

BARCE È forse il figliod'Annone?

PUBLIO Appunto.

BARCE (Ah l'idol mio!)

PUBLIO Tu cangicolor! Perché? Fosse costui cagionedel tuo rigor con me?

BARCE Signor, trovaital pietà di mia sortein Attilia ed in te, che non m'avvidifinor di mie catene; e troppo ingratasarei se t'ingannassi. A te sinceratutto il cor scoprirò. Sappi...

PUBLIO T'accheta.Mi prevedo funestala tua sincerità. Fra le dolcezzedi questo dì non mescoliam veleno.Se d'altri sei, vuò dubitarne almeno.

[N. 4 ­ Aria Publio]PUBLIO

Se più felice oggettooccupa il tuo pensiero,taci; non dirmi il vero;lasciami nell'error.

È pena che avvelenaun barbaro sospetto;ma una certezza è penache opprime affatto un cor.

(parte)

Scena sestaBarce sola.

RecitativoBARCE

Dunque è ver che a momentiil mio ben rivedrò! L'unico, il primoonde m'accesi! Ah che farai cor miod'Amilcare all'aspetto,se al nome sol così mi balzi in petto.

12 / 54 www.librettidopera.it

Page 13: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo

[N. 5 ­ Aria Barce]BARCE

Sol può dir che sia contentochi penò gran tempo invano,dal suo ben chi fu lontanoe lo torna a riveder.

Si fan dolci in quel momentoe le lagrime e i sospiri;le memorie de' martirisi convertono in piacer.

(parte)

Scena settimaParte interna del tempio di Bellona; sedili per i Senatori romani e per

gli Oratori stranieri. Littori che custodiscono diversi ingressi del tempio,da' quali veduta del Campidoglio e del Tevere.

Manlio, Publio e Senatori, indi Regolo ed Amilcare. Littori checustodiscono l'ingresso; séguito d'Africani e Popolo fuori del tempio.

Recitativo

MANLIO Venga Regolo e vengal'africano orator.

(a Publio)

Dunque i nemicibraman la pace?

PUBLIO O de' cattivi almenovogliono il cambio. A Regolo han commessod'ottenerlo da voi. Se nulla ottiene,a pagar col suo sangueil rifiuto di Roma egli a Cartagoè costretto a tornar. Giurollo e videpria di partir del minacciato scempioi funesti apparecchi. Ah non sia veroche a sì barbare peneun tanto cittadin...

MANLIO T'accheta, ei viene.

[Sinfonia]

(il console, Publio e tutti i senatori vanno a sedere e rimane vuoto accanto al console il luogo altre volteoccupato da Regolo. Passano Regolo ed Amilcare fra' littori che tornano subito a chiudersi. Regolo entrato a

pena nel tempio s'arresta pensando)Recitativo accompagnato

AMILCARE Regolo a che t'arresti? È forse nuovoper te questo soggiorno?

www.librettidopera.it 13 / 54

Page 14: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto primo Attilio Regolo

REGOLO Penso qual ne partii, qual vi ritorno.Recitativo

AMILCARE

(al console)Di Cartago il senatobramoso di depor l'armi temuteal senato di Roma invia salute.E se Roma desiaanche pace da lui, pace gl'invia.

MANLIO Siedi ed esponi.(Amilcare siede)

MANLIO

E tu l'antica sedeRegolo vieni ad occupar.

REGOLO Ma questichi sono?

MANLIO I padri.

REGOLO E tu chi sei?

MANLIO Conosciil console sì poco?

REGOLO E fral console e i padri un servo ha loco?

MANLIO No; ma Roma si scordail rigor di sue leggiper te cui dée cento conquiste e cento.

REGOLO Se Roma se ne scorda, io gliel rammento.

MANLIO (Più rigida virtù chi vide mai!)

PUBLIO (sorge)

Né Publio sederà.

REGOLO Publio che fai?

PUBLIO Compisco il mio dover. Sorger degg'iodove il padre non siede.

REGOLO Ah tanto in Romason cambiati i costumi! Il rammentarsifra le pubbliche cured'un privato dover, pria che tragittoin Africa io facessi, era delitto.

PUBLIO Ma...

REGOLO Siedi Publio e ad occupar quel locopiù degnamente attendi.

PUBLIO Il mio rispettoinnanzi al padre è naturale istinto.

REGOLO Il tuo padre morì quando fu vinto.

MANLIO Parli Amilcare ormai.(Publio siede)

14 / 54 www.librettidopera.it

Page 15: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo

AMILCARE Cartago elesseRegolo a farvi noto il suo desio.Ciò ch'ei dirà dice Cartago ed io.

MANLIO Dunque Regolo parli.

AMILCARE

(piano a Regolo)Or ti rammenta

che se nulla otterrai,giurasti...

REGOLO Io compirò quanto giurai.(pensa)

MANLIO (Di lui si tratta. Oh comeparlar saprà.)

PUBLIO (Numi di Roma ah voiinspirate eloquenza a' labbri suoi.)

REGOLO La nemica Cartagoa patto che sia suo quanto or possiedepace, o padri coscritti, a voi richiede.Se pace non si vuol, brama che almenode' vostri e suoi prigionitermini un cambio il doloroso esiglio.Ricusar l'una e l'altro è il mio consiglio.

AMILCARE (Come!)

PUBLIO (Ohimè!)

MANLIO (Son di sasso!)

REGOLO Io della pacei danni a dimostrar non m'affatico;se tanto la desia, teme il nemico.

MANLIO Ma il cambio?

REGOLO Il cambio ascondefrode per voi più perigliosa assai.

AMILCARE Regolo?

REGOLO

(ad Amilcare)Io compirò quanto giurai.

PUBLIO (Numi! Si perde il padre.)

www.librettidopera.it 15 / 54

Page 16: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto primo Attilio Regolo

REGOLO Il cambio offertomille danni ravvolgema l'esempio è il peggior. L'onor di Roma,il valor, la costanza,la virtù militar, padri, è finita,se ha speme il vil di libertà, di vita.Qual pro che torni a Romachi a Roma porterà l'orme sul tergodella sferza servil? Chi l'armi ancoradi sangue ostil digiunevivo depose e per timor di mortedel vincitor lo schernosoffrir si elesse? Oh vituperio eterno!

MANLIO Sia pur dannoso il cambio,a compensarne i dannibasta Regolo sol.

REGOLO Manlio t'inganni;Regolo è pur mortal. Sento ancor iol'ingiurie dell'etade. Utile a Romagià poco esser potrei. Molto a Cartagoben lo saria la gioventù feroceche per me rendereste. Ah sì gran falloda voi non si commetta. Ebbe il migliorede' miei giorni la patria; abbia il nemicol'inutil resto. Il vil trionfo ottengadi vedermi spirar; ma vegga insiemeche ne trionfa invano,che di Regoli abbonda il suol romano.

MANLIO (Oh inudita costanza!)

PUBLIO (Oh coraggio funesto!)

AMILCARE (Che nuovo a me strano linguaggio è questo!)

MANLIO L'util non già dell'opre nostre oggettoma l'onesto esser dée; né onesto a Romal'esser ingrata a un cittadin saria.

REGOLO Vuol Roma essermi grata? Ecco la via.Questi barbari, o padri,m'han creduto sì vil che per timoreio venissi a tradirvi.

16 / 54 www.librettidopera.it

Page 17: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo

Recitativo accompagnatoREGOLO

Ah questo oltraggiod'ogni strazio sofferto è più inumano.

Vendicatemi, o padri, io fui romano.Armatevi, correte

a sveller da' lor tempil'aquile prigioniere. Infin che oppressal'emula sia non deponete il brando.

Fate ch'io là tornandolegga il terror dell'ire vostre in frontea' carnefici miei, che lieto io moranell'osservar fra' miei respiri estremicome al nome di Roma Africa tremi.

Recitativo

AMILCARE (La meraviglia agghiacciagli sdegni miei.)

PUBLIO (Nessun risponde! Oh dio!Mi trema il cor.)

MANLIO Domandapiù maturo consigliodubbio sì grande. A respirar dal nostrogiusto stupor spazio bisogna. In breveil voler del senatotu Amilcare saprai. Noi padri andiamol'assistenza de' numipria di tutto a implorar.

(s'alza e seco tutti)

REGOLO V'è dubbio ancora?

MANLIO Sì Regolo. Io non veggose periglio maggioreè il non piegar del tuo consiglio al peso,o se maggior periglioè il perder chi sa dar sì gran consiglio.

[N. 6 ­ Aria Manlio]MANLIO

Tu sprezzator di mortedai per la patria il sangue;ma il figlio suo più forteperde la patria in te.

Se te domandi esangue,molto da lei domandi;d'anime così grandiprodigo il ciel non è.

(parte il console seguito dal senato e da' littori e resta libero il passaggio nel tempio)

www.librettidopera.it 17 / 54

Page 18: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto primo Attilio Regolo

Scena ottavaRegolo, Publio, Amilcare, indi Attilia, Licinio e Popolo.

Recitativo

AMILCARE In questa guisa adempieRegolo le promesse?

REGOLO Io vi promisidi ritornar; l'eseguirò.

AMILCARE Ma...

ATTILIA

(con impazienza)Padre!

LICINIO

(come sopra)Signor!

ATTILIA E LICINIO Su questa mano...(vogliono baciargli la mano)

REGOLO Scostatevi. Io non sono,lode agli dèi, libero ancora.

ATTILIA Il cambiodunque si ricusò?

REGOLO Publio, ne guidaal soggiorno prescrittoad Amilcare e a me.

PUBLIO Né tu verraia' patri lari? Al tuo ricetto antico?

REGOLO Non entra in Roma un messagger nemico.

LICINIO Questa troppo severalegge non è per te.

REGOLO Saria tirannase non fosse per tutti.

ATTILIA Io voglio almenoseguirti ovunque andrai.

REGOLO No; chiede il tempoAttilia altro pensier che molli affettidi figlia e genitor.

ATTILIA Da quel che fosti,padre, ah perché così diverso adesso?

REGOLO La mia sorte è diversa; io son l'istesso.

18 / 54 www.librettidopera.it

Page 19: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo

[N. 7 ­ Aria Regolo]REGOLO

Non perdo la calmafra' ceppi o gli allori;non va sino all'almala mia servitù.

Combatte i rigoridi sorte incostantein vario sembiantel'istessa virtù.

(parte seguito da Publio, Licinio e popolo)

Scena nonaAttilia sospesa, Amilcare partendo, Barce che sopraggiunge.

Recitativo

BARCE Amilcare!

AMILCARE (ritornando indietro)

Ah mia Barce!Ah di nuovo io ti perdo! Il cambio offertoRegolo dissuade.

BARCE E ATTILIA Oh stelle!

AMILCARE Addio.Publio seguir degg'io. Mia vita oh quantoquanto ho da dirti!

BARCE E nulla dici intanto.

[N. 8 ­ Aria Amilcare]

AMILCARE

Ah se ancor mia tu sei,come trovar sì pocosai negli sguardi mieiquel ch'io non posso dir.

Io, che nel tuo bel focosempre fedel m'accendo,mille segreti intendocara da un tuo sospir.

(parte)

www.librettidopera.it 19 / 54

Page 20: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto primo Attilio Regolo

Scena decimaAttilia e Barce.

Recitativo

ATTILIA Chi creduto l'avrebbe! Il padre istessocongiura a' danni suoi.

BARCE Già che il senatonon decise finor, molto ti restaAttilia onde sperar. Corri, t'adopra,parla pria che di nuovosi raccolgano i padri. Adesso è il tempodi porre in uso e l'eloquenza e l'arte.Or l'amor de' congiunti,or la fé degli amici, or de' Romanigiova implorar l'aita in ogni loco.

ATTILIA Tutto farò ma quel ch'io spero è poco.

[N. 9 ­ Aria Attilia]ATTILIA

Mi parea del porto in senochiara l'onda, il ciel sereno;ma tempesta più funestami respinge in mezzo al mar.

M'avvilisco, m'abbandono;e son degna di perdono,se pensando a chi la destaincomincio a disperar.

(parte)

Scena undicesimaBarce sola.

RecitativoBARCE

Che barbaro destinosarebbe il mio, se Amilcare dovessepur di nuovo a Cartagosenza me ritornar! Solo in pensarlomi sento... Ah no; speriam più tosto. Avremosempre tempo a penar. Non è prudenzama follia de' mortalil'arte crudel di presagirsi i mali.

20 / 54 www.librettidopera.it

Page 21: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo

[N. 10 ­ Aria Barce]BARCE

Sempre è maggior del verol'idea d'una sventuraal credulo pensierodipinta dal timor.

Chi stolto il mal figuraaffretta il proprio affanno;ed assicura un dannoquando è dubbioso ancor.

(parte)

www.librettidopera.it 21 / 54

Page 22: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto secondo Attilio Regolo

A T T O   S E C O N D O

Scena primaLogge a vista di Roma nel palazzo suburbano destinato agli

Ambasciatori cartaginesi.Regolo e Publio.

Recitativo

REGOLO Publio? Tu qui! Si trattadella gloria di Roma,dell'onor mio, del pubblico riposoe in senato non sei?

PUBLIO Raccolto ancorasignor non è.

REGOLO Va', non tardar; sostienifra i padri il voto mio. Mostrati degnodell'origine tua.

PUBLIO Come! E m'imponiche a fabbricar m'adopriio stesso il danno tuo?

REGOLO Non è mio dannoquel che giova alla patria.

PUBLIO Ah di te stessosignore abbi pietà.

REGOLO Publio tu stimidunque un furore il mio? Credi ch'io solofra ciò che vive odi me stesso? Oh quantot'inganni. Al par d'ogn'altrobramo il mio ben, fuggo il mio mal. Ma questotrovo sol nella colpa; e quello io trovonella sola virtù. Colpa sarebbedella patria col dannoricuperar la libertà smarrita;onde è mio mal la libertà, la vita.Virtù col proprio sangueè della patria assicurar la sorte;onde è mio ben la servitù, la morte.

PUBLIO Pur la patria non è...

22 / 54 www.librettidopera.it

Page 23: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto secondo

REGOLO La patria è un tuttodi cui siam parti. Al cittadino è falloconsiderar sé stessoseparato da lei. L'utile o il danno,ch'ei conoscer dée solo, è ciò che giovao nuoce alla sua patria a cui di tuttoè debitor. Quando i sudori e il sanguesparge per lei, nulla del proprio ei dona;rende sol ciò che n'ebbe. Ella il produsse,l'educò, lo nutrì; con le sue leggidagl'insulti domestici il difende,dagli esterni con l'armi; ella gli prestanome, grado ed onor; ne premia il merto;ne vendica le offese; e madre amantea fabbricar s'affannala sua felicità, per quanto liceal destin de' mortali esser felice.Han tanti doni, è vero,il peso lor. Chi ne ricusa il pesorinunci al beneficio. A far si vadad'inospite forestemendico abitatore; e là d'irsuteferine spoglie avvolto, e là di pochemisere ghiande e d'un covil contentoviva libero e solo a suo talento.

PUBLIO Adoro i detti tuoi. L'alma convincima il cor non persuadi. Ad ubbidirtila natura ripugna. Alfin son figlio,non lo posso obbliar.

REGOLO Scusa infeliceper chi nacque romano. Erano padriBruto, Manlio, Virginio...

PUBLIO È ver; ma questatroppo eroica costanzasol fra' padri restò. Figlio non vantaRoma finor che a procurar giungessedel genitor lo scempio.

REGOLO Dunque aspira all'onor del primo esempio.Va'.

PUBLIO Deh...

REGOLO Non più. Della mia sorte attendola notizia da te.

PUBLIO Troppo pretendi,troppo, o signor.

www.librettidopera.it 23 / 54

Page 24: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto secondo Attilio Regolo

REGOLO Mi vuoi straniero o padre?Se stranier, non posporrel'util di Roma al mio; se padre, il cennorispetta e parti.

PUBLIO Ah se mirar potessii moti del cor mio, rigido menoforse con me saresti.

REGOLO Or dal tuo coreprove io vuò di costanza e non d'amore.

[N. 11 ­ Aria Publio]

PUBLIO

Ah se provar mi vuoichiedimi o padre il sangue;e tutto a' piedi tuoipadre lo verserò.

Ma che un tuo figlio istessodebba volerti oppresso?Gran genitor perdonatanta virtù non ho.

(parte)

Scena secondaRegolo, poi Manlio.

Recitativo

REGOLO Il gran punto s'appressa ed io paventoche vacillino i padri. Ah voi di Romadeità protettrici a lor più degnisensi inspirate...

MANLIO A custodir l'ingressorimangano i littori; e alcun non osiqui penetrar.

REGOLO (Manlio! A che viene!)

MANLIO Ah lasciache al sen ti stringa invitto eroe.

REGOLO Che tenti!Un console...

24 / 54 www.librettidopera.it

Page 25: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto secondo

MANLIO Io no 'l sonoRegolo adesso. Un uom son io che adorala tua virtù, la tua costanza. Un grandeemulo tuo che a dichiarar si vienevinto da te, che confessando ingiustol'avverso genio anticochiede l'onor di diventarti amico.

REGOLO Dell'alme generosesolito stil. Più le abbattute piantenon urta il vento, o le solleva. Io deggiocosì nobile acquistoalla mia servitù.

MANLIO Sì questa appienoqual tu sei mi scoperse; e mai sì grandecom'or fra' ceppi io non ti vidi. A Romavincitor de' nemicispesso tornasti; or vincitor ritornidi te, della fortuna. I lauri tuoimossero invidia in me; le tue catenedestan rispetto. Alloraun eroe, lo confesso,Regolo mi parea, ma un nume adesso.

REGOLO Basta, basta, signor. La più severamisurata virtù tentan le lodiin un labbro sì degno. Io ti son gratoche d'illustrar con l'amor tuo ti piacciagli ultimi giorni miei.

MANLIO Gli ultimi giorni?Conservarti io pretendolungamente alla patria; e affinché siain tuo favor l'offerto cambio ammessotutto in uso porrò.

REGOLO

(turbandosi)Così cominci

Manlio ad essermi amico? E che farestise ancor m'odiassi? In questa guisa il fruttodel mio rossor tu mi defraudi. A Romaio non venni a mostrar le mie cateneper destarla a pietà; venni a salvarladal rischio d'un'offertache accettar non si dée. Se non puoi darmialtri pegni d'amor, torna ad odiarmi.

MANLIO Ma il ricusato cambioprodurria la tua morte.

www.librettidopera.it 25 / 54

Page 26: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto secondo Attilio Regolo

REGOLO E questo nomesì terribil risuonanell'orecchie di Manlio! Io non imparooggi che son mortale. Altro il nemiconon mi torrà che quel che tormi in brevedée la natura; e volontario donosarà così quel che saria fra poconecessario tributo. Il mondo apprendach'io vissi sol per la mia patria; e quandoviver più non potei,resi almen la mia morte utile a lei.

MANLIO Oh detti! Oh sensi! Oh fortunato suoloche tai figli produci! E chi potrebbenon amarti signor!

REGOLO Se amar mi vuoi,amami da romano. Eccoti i pattidella nostra amistà. Facciamo entrambiun sacrificio a Roma, io della vita,tu dell'amico. È ben ragion che costidella patria il vantaggioqualche pena anche a te. Va'; ma promettiche de' consigli miei tu nel senatoti farai difensore. A questa leggesola di Manlio io l'amicizia accetto.Che rispondi signor?

MANLIO (pensa prima di rispondere)

Sì; lo prometto.

REGOLO Or de' propizi numiin Manlio amico io riconosco un dono.

MANLIO Ah perché fra que' ceppi anch'io non sono!

REGOLO Non perdiamo i momenti. Ormai raccoltiforse saranno i padri. Alla tua fededella patria il decoro,la mia pace abbandono e l'onor mio.

MANLIO Addio gloria del Tebro.

REGOLO Amico addio.(abbracciandosi)

26 / 54 www.librettidopera.it

Page 27: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto secondo

[N. 12 ­ Aria Manlio]

MANLIO

Oh qual fiamma di gloria, d'onorescorrer sento per tutte le venealma grande parlando con te.

No; non vive sì timido coreche in udirti con quelle catenenon cambiasse la sorte d'un re.

(parte)

Scena terzaRegolo e Licinio.

Recitativo

REGOLO A respirar comincio; i miei disegniil fausto ciel seconda.

LICINIO

(molto lieto)Alfin ritorno

con più contento a rivederti.

REGOLO E dondetanta gioia o Licinio?

LICINIO Ho il cor ripienodi felici speranze. Infin ad oraper te sudai.

REGOLO Per me!

LICINIO Sì. Mi credestiforse ingrato così ch'io mi scordassigli obblighi miei nel maggior uopo? Ah tuttomi rammento signor. Tu sol mi fostiduce, maestro e padre. I primi passimossi te condottieroper le strade d'onor; tu mi rendesti...

REGOLO

(impaziente)Alfine in mio favor di', che facesti?

LICINIO Difesi la tua vitae la tua libertà.

REGOLO

(turbato)Come!

LICINIO All'ingressodel tempio ove il senato or si raccoglieattesi i padri; e ad uno ad un gli trassinel desio di salvarti.

REGOLO (O dèi che sento!)E tu...

www.librettidopera.it 27 / 54

Page 28: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto secondo Attilio Regolo

LICINIO Solo io non fui. Non si defraudila lode al merto. Io feci assai ma feceAttilia più di me.

REGOLO Chi?

LICINIO Attilia. In Romafiglia non v'è d'un genitor più amante.Come parlò! Che disse!Quanti affetti destò! Come composeil dolor col decoro! In quanti modirimproveri mischiò, preghiere e lodi.

REGOLO E i padri?

LICINIO E chi resisteagli assalti d'Attilia! Eccola; osservacome ride in quel voltola novella speranza.

Scena quartaAttilia e detti.

ATTILIA Amato padre,pure una volta...

REGOLO

(serio e torbido)E ardisci

ancor venirmi innanzi? Ah non contaite fin ad or fra' miei nemici.

ATTILIA Io padre!Io tua nemica!

REGOLO

(come sopra)E tal non è chi folle

s'oppone a' miei consigli?

ATTILIA Ah di giovartidunque il desio d'inimicizia è prova?

REGOLO

(con isdegno)Che sai tu quel che nuoce o quel che giova?Delle pubbliche curechi a parte ti chiamò? Della mia sortechi ti fe' protettrice? Onde...

LICINIO Ah signoretroppo...

REGOLO

(come sopra)Parla Licinio! Assai tacendo

meglio si difendea; pareva almenopentimento il silenzio. Eterni dèi!Una figlia!... Un roman!

ATTILIA Perché son figlia...

28 / 54 www.librettidopera.it

Page 29: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto secondo

LICINIO Perché roman son io, credei che oppormial tuo fato inumano...

[N. 13 ­ Aria Regolo]

REGOLO

(a Licinio)

Taci; non è romanochi una viltà consiglia.

(ad Attilia)

Taci; non è mia figliachi più virtù non ha.

Or sì de' lacci il pesoper vostra colpa io sento;or sì la mia rammentoperduta libertà.

(parte)

Scena quintaAttilia e Licinio.

Recitativo

ATTILIA Ma di', credi o Licinioche mai di me nascessepiù sfortunata donna? Amare un padre,affannarsi a suo pro, mostrar per luidi tenera pietade il cor trafittosaria merito ad altri; è a me delitto.

LICINIO No; consolati Attilia e non pentirtidell'opera pietosa. Altro richiedeil dover nostro ed altrodi Regolo il dover; se gloria è a luidella vita il disprezzo, a noi sarebbeempietà non salvarlo. Alfin vedraiche grato ei ci sarà. Non ti spaventilo sdegno suo; spesso l'infermo accusadi crudel, d'inumanaquella medica man che lo risana.

ATTILIA Que' rimproveri acerbimi trafiggono il cor; non ho costanzaper soffrir l'ire sue.

LICINIO Ma di', vorrestipria d'un tal genitor vederti priva?

ATTILIA Ah questo no; mi sia sdegnato e viva.

www.librettidopera.it 29 / 54

Page 30: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto secondo Attilio Regolo

LICINIO Vivrà; cessi quel pianto;tornatevi di nuovobegli occhi a serenar. Se veggo, oh dio,mestizia in voi, perdo coraggio anch'io.

[N. 14 ­ Aria Licinio]LICINIO

Da voi cari lumidipende il mio stato;voi siete i miei numi,voi siete il mio fato;a vostro talentomi sento cangiar.

Ardir m'inspiratese lieti splendete;se torbidi sietemi fate tremar.

(parte)

Scena sestaAttilia sola.

RecitativoATTILIA

Ah che purtroppo è ver; non han misuradella cieca fortunai favori e gli sdegni. O de' suoi doniè prodiga all'eccessoo affligge un cor fin che no 'l vegga oppresso.Or l'infelice oggettoson io dell'ire sue. Mi veggo intornodi nembi il ciel ripieno;e chi sa quanti strali avranno in seno.

[N. 15 ­ Aria Attilia]ATTILIA

Se più fulmini vi sonoecco il petto avversi dèi;me ferite, io vi perdono;ma salvate il genitor.

Un'immagine di voiin quell'alma rispettate;un esempio a noi lasciatedi costanza e di valor.

(parte)

30 / 54 www.librettidopera.it

Page 31: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto secondo

Scena settimaGalleria nel palazzo medesimo.

Regolo solo.

Recitativo accompagnatoREGOLO

Tu palpiti o mio cor! Qual nuovo è questomoto incognito a te? Sfidasti arditole tempeste del mar, l'ire di Marte,d'Africa i mostri orrendied or tremando il tuo destino attendi!

Ah n'hai ragion. Mai non si vide ancorain periglio sì grandela gloria mia. Ma questa gloria, o dèi,non è dell'alme nostreun affetto tiranno? Al par d'ogn'altrodomar non si dovrebbe? Ah no. De' viliquesto è il linguaggio. Inutilmente nacquechi sol vive a sé stesso; e sol da questonobile affetto ad obbliar s'imparasé per altrui. Quanto ha di ben la terraalla gloria si dée. Vendica questal'umanità dal vergognoso statoin cui saria senza il desio d'onore;toglie il senso al dolore,lo spavento a' perigli,alla morte il terror. Dilata i regni,le città custodisce; alletta, adunaseguaci alla virtù; cangia in soavii feroci costumie rende l'uomo imitator de' numi.

RecitativoREGOLO

Per questa... Ohimè! Publio ritorna e parmiche timido s'avanzi. E ben che rechi?Ha deciso il senato?Qual è la sorte mia?

Scena ottavaPublio e detto.

PUBLIO Signor... (Che penaper un figlio è mai questa!)

REGOLO E taci?

www.librettidopera.it 31 / 54

Page 32: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto secondo Attilio Regolo

PUBLIO Oh dèi!Esser muto vorrei.

REGOLO Parla.

PUBLIO Ogni offertail senato ricusa.

REGOLO Ah dunque ha vintoil fortunato alfin genio romano.Grazie agli dèi. Non ho vissuto invano.Amilcare si cerchi. Altro non restache far su queste arene;la grand'opra compii, partir conviene.

PUBLIO Padre infelice!

REGOLO Ed infelice appellichi poté fin che vissealla patria giovar?

PUBLIO La patria adoro,piango i tuoi lacci.

REGOLO È servitù la vita,ciascuno ha i lacci suoi. Chi pianger vuolepianger, Publio, dovriala sorte di chi nasce e non la mia.

PUBLIO Di quei barbari o padrel'empio furor ti priverà di vita.

REGOLO E la mia servitù sarà finita.Addio. Non mi seguir.

PUBLIO Da me ricusigli ultimi ancor pietosi uffici?

REGOLO Io voglioaltro da te. Mentre a partir m'affretto,a trattener rimantila sconsolata Attilia. Il suo dolorefunesterebbe il mio trionfo. Assaitenera fu per me. Se forse eccedecompatiscila o Publio. Alfin da leiuna viril costanzapretender non si può. Tu la consiglia,d'inspirarle procuracon l'esempio fortezza;la reggi, la consola e seco adempiogni ufficio di padre. A te la figlia,te confido a te stesso; e spero... Ah veggoche indebolir ti vuoi. Maggior costanzain te credei. L'avrò creduto invano?Publio ah no; sei mio figlio e sei romano.

32 / 54 www.librettidopera.it

Page 33: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto secondo

[N. 16 ­ Aria Regolo]REGOLO

Non tradir la bella spemeche di te donasti a noi;sul cammin de' grandi eroiincomincia a comparir.

Fa' ch'io lasci un degno erededegli affetti del mio core,che di te senza rossoreio mi possa sovvenir.

(parte)

Scena nonaPublio, poi Attilia e Barce, indi Licinio ed Amilcare, l'un dopo l'altro e

da diverse parti.

Recitativo

PUBLIO Ah sì; Publio coraggio. Il passo è fortema vincersi convien. Lo chiede il sanguech'hai nelle vene. Il grand'esempio il chiedeche sugli occhi ti sta. Cedesti a' primiimpeti di natura; or meglio eleggi,il padre imita e l'error tuo correggi.

ATTILIA

(con ispavento)Ed è vero o german?

BARCE

(come sopra)Publio ed è vero?

PUBLIO Sì. Decise il senato,Regolo partirà.

ATTILIA Come!

BARCE Che dici?

ATTILIA Dunque ognun mi tradì?

BARCE Dunque...

PUBLIO Or non giova...

BARCE (vedendolo da lontano)

Amilcare pietà.

ATTILIA (come sopra)

Licinio aiuto.

AMILCARE

(a Barce)Più speranza non v'è.

LICINIO

(ad Attilia)Tutto è perduto.

www.librettidopera.it 33 / 54

Page 34: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto secondo Attilio Regolo

ATTILIA Dov'è Regolo? Io voglioalmen seco partir.

PUBLIO Ferma; l'eccessodel tuo dolor l'offenderebbe.

ATTILIA E speriimpedirmi così?

PUBLIO Spero che Attiliatorni alfine in sé stessa e si rammentiche a lei non è permesso...

ATTILIA Sol che son figlia io mi rammento adesso.Lasciami.

PUBLIO Non sperarlo.

ATTILIA Ah parte intantoil genitor.

BARCE Non dubitar ch'ei partafin che Amilcare è qui.

ATTILIA Chi mi consiglia,chi mi soccorre? Amilcare!

AMILCARE Io mi perdofra l'ira e lo stupor.

ATTILIA Licinio?

LICINIO Ancoradal colpo inaspettatorespirar non poss'io.

ATTILIA Publio?

PUBLIO Ah germanapiù valor, più costanza. Il fato avversocome si soffra il genitor ci addita.Non è degno di lui chi non l'imita.

ATTILIA E tu parli così! Tu che dovrestii miei trasporti accompagnar gemendo!Io non t'intendo o Publio.

AMILCARE Ed io l'intendo.Barce è la fiamma sua. Barce non partese Regolo non resta. Ecco la veracagion del suo coraggio.

PUBLIO (Questo pensar di me! Stelle che oltraggio!)

AMILCARE Forse affinché il senatonon accettasse il cambio, ei pose in opratutta l'arte e l'ingegno.

PUBLIO Il dubbio inver d'un africano è degno.

34 / 54 www.librettidopera.it

Page 35: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto secondo

AMILCARE E pur...

PUBLIO Taci; e m'ascolta.Sai che l'arbitro io sonodella sorte di Barce?

AMILCARE Il so; l'ottennegià dal senato in donola madre tua; questa cedendo al fato,signor di lei tu rimanesti.

PUBLIO Or odiqual uso io fo del mio dominio. AmaiBarce più della vitama non quanto l'onor. So che un tuo paricreder no 'l può; ma toglierò ben iodi sì vili sospettiogni pretesto alla calunnia altrui.Barce, libera sei; parti con lui.

BARCE Numi! Ed è ver?

AMILCARE D'una virtù sì rara...

PUBLIO Come s'ama fra noi, barbaro, impara.(parte)

Scena decimaLicinio, Attilia, Barce ed Amilcare.

ATTILIA (a Licinio che non l'ode)

Vedi il crudel come mi lascia?

BARCE (ad Amilcare come sopra)

Udisticome Publio parlò?

ATTILIA

(a Licinio)Tu non rispondi!

BARCE

(ad Amilcare)Tu non m'odi idol mio!

AMILCARE Addio Barce; m'attendi.(risoluto partendo)

LICINIO (come sopra)

Attilia addio.

ATTILIA E BARCE Dove?

LICINIO

(ad Attilia)A salvarti il padre.

AMILCARE

(a Barce)Regolo a conservar.

www.librettidopera.it 35 / 54

Page 36: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto secondo Attilio Regolo

ATTILIA

(a Licinio)Ma per qual via?

BARCE

(ad Amilcare)Ma come?

LICINIO

(ad Attilia)A' mali estremi

diasi estremo rimedio.

AMILCARE

(a Barce)Abbia rivali

nella virtù questo romano orgoglio.

ATTILIA

(a Licinio)Esser teco vogl'io.

BARCE

(ad Amilcare)Seguirti io voglio.

LICINIO

(ad Attilia)No; per te tremerei.

AMILCARE

(a Barce)No; rimaner tu déi.

BARCE

(ad Amilcare)Né vuoi spiegarti?

ATTILIA

(a Licinio)Né vuoi ch'io sappia almen...

LICINIO

(ad Attilia)Tutto fra poco

saprai.

AMILCARE

(a Barce)Fidati a me.

LICINIO Regolo in Romasi trattenga o si mora.

(parte)

AMILCARE Faccia pompa d'eroi l'Africa ancora.(s'incammina e poi si rivolge)

[N. 17 ­ Aria Amilcare]AMILCARE

Se minore è in noi l'orgoglio,la virtù non è minore;né per noi la via d'onoreè un incognito sentier.

Lungi ancor dal Campidogliovi son alme a queste uguali;pur del resto de' mortalihan gli dèi qualche pensier.

(parte)

36 / 54 www.librettidopera.it

Page 37: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto secondo

Scena undicesimaAttilia e Barce.

Recitativo

ATTILIA Barce!

BARCE Attilia!

ATTILIA Che dici?

BARCE Che possiamo sperar?

ATTILIA No 'l so. Tumulticerto a destar corre Licinio; e questiesser ponno funestialla patria ed a lui, senza che il padreperciò si salvi.

BARCE Amilcare sorpresodal grand'atto di Publio, e punto insiemeda' rimproveri suoi, men generosoesser non vuol di lui. Chi sa che tenta?E a qual rischio s'espone!

ATTILIA Il mio Liciniodeh secondate oh dèi!

BARCE Lo sposo mionumi assistete!

ATTILIA Io non ho fibra in senoche non mi tremi.

BARCE Attilianon dobbiamo avvilirci. Alfin più chiaroè adesso il ciel di quel che fu; si vedepur di speranza un raggio.

ATTILIA Ah Barce, è ver; ma non mi dà coraggio.

[N. 18 ­ Aria Attilia]ATTILIA

Non è la mia speranzaluce di ciel sereno;di torbido balenoè languido splendor.

Splendor che in lontananzanel comparir si cela,che il rischio, oh dio, mi svelama non lo fa minor.

(parte)

www.librettidopera.it 37 / 54

Page 38: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto secondo Attilio Regolo

Scena dodicesimaBarce sola.

RecitativoBARCE

Rassicurar procurol'alma d'Attilia oppressa,ardir vo consigliando e tremo io stessa.Ebbi assai più coraggioquando meno sperai; la tema incertasolo allor m'affliggea d'un mal futuro;or di perder pavento un ben sicuro.

[N. 19 ­ Aria Barce]BARCE

S'espone a perdersinel mare infidochi l'onde instabilisolcando va.

Ma quel sommergersivicino al lidoè troppo barbarafatalità.

(parte)

38 / 54 www.librettidopera.it

Page 39: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto terzo

A T T O   T E R Z O

Scena primaSala terrena corrispondente a' giardini.Regolo, Guardie africane e poi Manlio.

Recitativo

REGOLO Ma che si fa? Non seppeforse ancor del senatoAmilcare il voler? Dov'è? Si trovi;partir convien. Qui che sperar per lui,per me non v'è più che bramar. Diventacolpa ad entrambi or la dimora.

REGOLO

Ah vieni,vieni amico al mio seno. Era in perigliosenza te la mia gloria; i ceppi mieiper te conservo; a te si deve il fruttodella mia schiavitù.

MANLIO Sì; ma tu parti.Sì; ma noi ti perdiam.

REGOLO Mi perderestes'io non partissi.

MANLIO Ah! Perché mai sì tardiincomincio ad amarti? Altri finora,Regolo, non avestipegni dell'amor mio, se non funesti.

REGOLO Pretenderne maggiorida un vero amico io non potea; ma purese il generoso Manlio altri vuol darne,altri ne chiederò.

MANLIO Parla.

REGOLO Compitoogni dover di cittadino, alfinemi sovvien che son padre. Io lascio in Romadue figli, il sai, Publio ed Attilia; e questison del mio cor, dopo la patria, il primo,il più tenero affetto. In lor traluceindole non volgar; ma sono ancorapiante immature e di cultor prudenteabbisognano entrambi. Il ciel non volleche l'opera io compissi. Ah tu ne prendi

Continua nella pagina seguente.

www.librettidopera.it 39 / 54

Page 40: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto terzo Attilio Regolo

REGOLO per me pietosa cura;tu di lor con usurala perdita compensa; al tuo bel coredebbano e a' tuoi consiglila gloria il padre e l'assistenza i figli.

MANLIO Sì te 'l prometto. I preziosi germicustodirò geloso. Avranno un padre,se non degno così, tenero almenoal par di te. Della virtù romanaio lor le tracce additerò. Né moltosudor mi costerà. Basta a quell'alme,di bel desio già per natura accese,l'istoria udir delle paterne imprese.

REGOLO Or sì più non mi resta...

Scena secondaPublio e detti.

PUBLIO Manlio! Padre!

REGOLO Che avvenne?

PUBLIO Roma tutta è in tumulto. Il popol freme;non si vuol che tu parta.

REGOLO E sarà veroche un vergognoso cambiopossa Roma bramar?

PUBLIO No; cambio o paceRoma non vuol; vuol che tu resti.

REGOLO Io! Come?E la promessa? E il giuramento?

PUBLIO Ognunogrida che fé non dessia perfidi serbar.

REGOLO Dunque un delittoscusa è dell'altro. E chi sarà più reose l'esempio è discolpa?

PUBLIO Or si radunadegli auguri il collegio. Ivi decisoil gran dubbio esser deve.

40 / 54 www.librettidopera.it

Page 41: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto terzo

REGOLO Uopo di questooracolo io non ho. So che promisi;voglio partir. Poteadella pace o del cambioRoma deliberar. Del mio ritornoa me tocca il pensier. Pubblico quello,questo è privato affar. Non son qual fui;né Roma ha dritto alcun sui servi altrui.

PUBLIO Degli auguri il decretos'attenda almen.

REGOLO No; se l'attendo, approvola loro autorità.

(agli africani)

Custodi al porto.(a Manlio partendo)

Amico addio.

MANLIO No Regolo; se vaifra la plebe commossa, a viva forzapuò trattenerti; e tu, se ciò succede,tutta Roma fai rea di poca fede.

REGOLO Dunque mancar degg'io?...

MANLIO No; andrai; ma lasciache quest'impeto io vadaprima a calmar. Ne sederà l'ardorela consolare autorità.

REGOLO RimangoManlio su la tua fé. Ma...

MANLIO Basta; intendo.La tua gloria desio;e conosco il tuo cor. Fidati al mio.

[N. 20 ­ Aria Manlio]MANLIO

Fidati pur; rammentoche nacqui anch'io romano.Al par di te mi sentofiamme di gloria in sen.

Mi niega, è ver, la sortele illustri tue ritorte;ma se le bramo invano,so meritarle almen.

(parte)

www.librettidopera.it 41 / 54

Page 42: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto terzo Attilio Regolo

Scena terzaRegolo e Publio.

Recitativo

REGOLO E tanto or costa in Roma,tanto or si suda a conservar la fede!Dunque... Ah Publio! E tu resti? E sì tranquillotutto lasci all'amicod'assistermi l'onor? Corri; procuratu ancor la mia partenza. Esser vorreidi sì gran beneficiodebitore ad un figlio.

PUBLIO Ah padre amatoubbidirò; ma...

REGOLO Che? Sospiri! Un segnoquel sospiro saria d'animo oppresso!

[N. 21 ­ Aria Publio]

PUBLIO

Sì, lo confesso,morir mi sento.Ma questo istessocrudel tormentoè il più bel meritodel mio valor.

Qual sacrificiopadre farei,se fosse il vinceregli affetti mieiopra sì facileper questo cor?

(parte)

Scena quartaRegolo ed Amilcare.

Recitativo

AMILCARE Regolo alfin...

REGOLO Senza che parli intendogià le querele tue. Non ti sgomentiil moto popolar; Regolo in Romavivo non resterà.

42 / 54 www.librettidopera.it

Page 43: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto terzo

AMILCARE Non so di qualimoti mi vai parlando. Io querelarmiteco non voglio. A sostenerti io venniche solo al Tebro in rivanon nascono gli eroi,che vi sono alme grandi anche fra noi.

REGOLO Sia. Non è questo il tempodi inutili contese. I tuoi raccogli;t'appresta alla partenza.

AMILCARE No. Pria m'odi; e rispondi.

REGOLO (Oh sofferenza!)

AMILCARE È gloria l'esser grato?

REGOLO L'esser grato è dover. Ma già sì pocoquesto dover s'adempie,ch'oggi è gloria il compirlo.

AMILCARE E se il compirlocostasse un gran periglio?

REGOLO Ha il merto allorad'un'illustre virtù.

AMILCARE Dunque non puoiquesto merto negarmi. Odi. Mi rendedel proprio onor gelosola mia Barce il tuo figlio; e pur l'adora;io generoso ancoravengo il padre a salvargli; e pur m'espongodi Cartago al furor.

REGOLO Tu! Vuoi salvarmi!

AMILCARE Io.

REGOLO Come!

AMILCARE A te lasciandoagio a fuggir. Questi custodi ad arteallontanar farò. Tu cauto in Romacelati sol fintantoche, senza te con simulato sdegno,quindi l'ancore io sciolga.

REGOLO (Barbaro!)

AMILCARE E ben che dici?Ti sorprende l'offerta.

REGOLO Assai.

AMILCARE L'avrestiaspettata da me?

REGOLO No.

www.librettidopera.it 43 / 54

Page 44: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto terzo Attilio Regolo

AMILCARE Pur la sortenon ho d'esser roman.

REGOLO Si vede.

AMILCARE

(agli africani)Andate

custodi...

REGOLO

(a' medesimi)Alcun non parta.

AMILCARE Perché?

REGOLO Grato io ti sonodel buon voler; ma verrò teco.

AMILCARE E sprezzila mia pietà?

REGOLO No; ti compiango. Ignoriche sia virtù. Mostrar virtù pretendi;e me, la patria tua, te stesso offendi.

AMILCARE Io!

REGOLO Sì. Come disponidella mia libertà? Servo son iodi Cartago o di te?

AMILCARE Non è tuo pesol'esaminar se il beneficio...

REGOLO È grandeil beneficio inver! Rendermi reo,profugo, mentitor...

AMILCARE Ma qui si trattadel viver tuo. Sai che supplizi atrociCartago t'apprestò? Sai quale scempiolà si farà di te?

REGOLO Ma tu conosciAmilcare i Romani?Sai che vivon d'onor? Che questo soloè sprone all'opre lor, misura, oggetto?Senza cangiar d'aspettoqui s'impara a morir. Qui si deridepur che gloria produca ogni tormento;e la sola viltà qui fa spavento.

AMILCARE Magnifiche parolebelle ad udir. Ma inopportuno è mecoquel fastoso linguaggio. Io so che a tuttila vita è cara, e che tu stesso...

44 / 54 www.librettidopera.it

Page 45: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto terzo

REGOLO Ah troppodi mia pazienza abusi. I legni appresta,raduna i tuoi seguaci;compisci il tuo dover, barbaro, e taci.

[N. 22 ­ Aria Amilcare]

AMILCARE

Fa' pur l'intrepido;m'insulta audace;chiama pur barbarala mia pietà.

Sul Tebro Amilcaret'ascolta e tace;ma presto in Africarisponderà.

(parte)

Scena quintaRegolo, poi Attilia.

Recitativo

REGOLO E Publio non ritorna!E Manlio... Ohimè! Che rechi mai sì lieta,sì frettolosa Attilia?

ATTILIA Il nostro fatogià dipende da te; già cambio o pacefida a' consigli tuoiRoma non vuol; ma rimaner tu puoi.

REGOLO Sì; col rossor...

ATTILIA No; su tal punto il sacrosenato pronunciò. L'arbitro seidi partir, di restar. Giurasti in ceppi;né obbligar può sé stessochi libero non è.

REGOLO Libero è semprechi sa morir. La sua viltà confessachi l'altrui forza accusa.Io giurai perché volli;voglio partir perché giurai.

www.librettidopera.it 45 / 54

Page 46: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto terzo Attilio Regolo

Scena sestaPublio e detti.

PUBLIO Ma invanosignor lo speri.

REGOLO E chi potrà vietarlo?

PUBLIO Tutto il popolo o padre. È affatto ormaiincapace di fren. Per impedirtiil passaggio alle navi, ognun s'affrettaprecipitando al porto; e son di Romagià l'altre vie deserte.

REGOLO E Manlio?

PUBLIO È il soloche ardisca opporsi ancoraal voto universal. Prega; minaccia,ma tutto inutilmente. Alcun non l'ode,non l'ubbidisce alcun. Cresce a momentila furia popolar. Già su le destreai pallidi littoritreman le scuri; e non ritrova ormaiin tumulto sì fieroesecutori il consolare impero.

REGOLO Attilia addio. Publio mi siegui.(in atto di partir)

ATTILIA E dove?

REGOLO A soccorrer l'amico. Il suo delittoa rinfacciare a Roma. A conservarmil'onor di mie catene.A partire, o a spirar su queste arene.

(partendo)

ATTILIA Ah padre, ah no. Se tu mi lasci...(piangendo)

REGOLO

(serio ma senzasdegno)

Attilia!Molto al nome di figlia,al sesso ed all'età finor donai.Basta; si pianse assai. Per involarmid'un gran trionfo il vanto,non congiuri con Roma anche il tuo pianto.

ATTILIA (come sopra)

Ah tal pena è per me...

46 / 54 www.librettidopera.it

Page 47: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto terzo

REGOLO Per te gran penaè il perdermi lo so. Ma tanto costal'onor d'esser romana.

ATTILIA Ogn'altra provason pronta...

REGOLO E qual? Co' tuoi consigli andraiforse fra i padri a regolar di Romain senato il destin? Con l'elmo in fronteforse i nemici a debellar pugnandofra l'armi suderai? Qualche disastrose a soffrir per la patria atta non seisenza viltà, di', che farai per lei?

ATTILIA È ver. Ma tal costanza...

REGOLO È difficil virtù. Ma Attilia alfineè mia figlia e l'avrà.

(partendo)

ATTILIA Sì quanto io possagran genitor t'imiterò. Ma... oh dio!Tu mi lasci sdegnato;io perdei l'amor tuo.

REGOLO No figlia io t'amo;io sdegnato non son. Prendine in pegnoquesto amplesso da me. Ma questo amplessocostanza, onor, non debolezza inspiri.

ATTILIA Ah sei padre, mi lasci; e non sospiri!

[N. 23 ­ Aria Regolo]

REGOLO

Io son padre e no 'l sarei,se lasciassi a' figli mieiun esempio di viltà.

Come ogn'altro ho core in petto;ma vassallo è in me l'affetto;ma tiranno in voi si fa.

(parte con Publio)

www.librettidopera.it 47 / 54

Page 48: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto terzo Attilio Regolo

Scena settimaAttilia, poi Barce.

Recitativo

ATTILIA Su costanza o mio cor. Deboli affettisgombrate da quest'alma; inariditeormai su queste ciglialagrime imbelli. Assai si pianse; assaisi palpitò. La mia virtù natiasorga al paterno sdegno;ed Attilia non siail ramo sol di sì gran pianta indegno.

BARCE Attilia è dunque ver? Dunque a dispettodel popol, del senato,degli auguri, di noi, del mondo interoRegolo vuol partir?

ATTILIA

(con fermezza)Sì.

BARCE Ma che insanofuror?...

ATTILIA

(come sopra)Più di rispetto

Barce agli eroi.

BARCE Come! Del padre approvil'ostinato pensier?

ATTILIA Del padre adorola costante virtù.

BARCE Virtù che a' ceppi,che all'ire altrui, che a vergognosa mortecertamente dovrà...

ATTILIA (s'intenerisce di nuovo)

Taci. Quei ceppi,quell'ire, quel morir del padre miosaran trionfi.

BARCE E tu n'esulti?

ATTILIA (Oh dio!)(piange)

BARCE Capir non so...

ATTILIA Non può capir chi nacquein barbaro terren per sua sventuracome al paterno vantogoda una figlia.

BARCE E perché piangi intanto?

48 / 54 www.librettidopera.it

Page 49: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto terzo

[N. 24 ­ Aria Attilia]

ATTILIA

Vuol tornar la calma in seno,quando in lagrime si sciogliequel dolor che la turbò.

Come torna il ciel serenoquel vapor che i rai gli toglie,quando in pioggia si cangiò.

(parte)

Scena ottavaBarce sola.

RecitativoBARCE

Che strane idee questa produce in Romaavidità di lode! Invidia i ceppiManlio del suo rival! Regolo aborrela pubblica pietà! La figlia esultanello scempio del padre! E Publio... Ah questoè caso inver che ogni credenza eccede.E Publio ebbro d'onor m'ama, e mi cede!

[N. 25 ­ Aria Barce]BARCE

Ceder l'amato oggettoné spargere un sospirosarà virtù; l'ammiro;ma non la curo in me.

Di gloria un'ombra vanain Roma è il solo affetto;ma l'alma mia romana,lode agli dèi, non è.

(parte)

www.librettidopera.it 49 / 54

Page 50: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto terzo Attilio Regolo

Scena nonaPortici magnifici su le rive del Tevere; navi pronte nel fiume per

l'imbarco di Regolo. Ponte che conduce alla più vicina di quelle. Popolonumeroso che impedisce il passaggio alle navi. Africani su le medesime.

Littori col Console.Manlio e Licinio.

Recitativo

LICINIO No. Che Regolo partaRoma non vuole.

MANLIO Ed il senato? Ed ionon siam parte di Roma?

LICINIO Il popol tuttoè la maggior.

MANLIO Non la più sana.

LICINIO Almenola men crudel. Noi conservar vogliamopieni di gratitudine e d'amorea Regolo la vita.

MANLIO E noi l'onore.

LICINIO L'onor...

MANLIO Basta; io non vennia garrir teco.

(al popolo)

Olà; libero il varcolasci ciascuno.

LICINIO

(al medesimo)Olà; nessun si parta.

MANLIO Io l'impongo.

LICINIO Io lo vieto.

MANLIO Osa Licinioal console d'opporsi?

LICINIO Osa al tribunod'opporsi Manlio?

MANLIO Or si vedrà. Littorisgombrate il passo.

(i littori innalzando le scuri tentano avanzarsi)

LICINIO Il passodifendete o romani.

(al popolo che si mette in difesa)

50 / 54 www.librettidopera.it

Page 51: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto terzo

MANLIO Oh dèi! Con l'armisi resiste al mio cenno! In questa guisala maestà...

LICINIO La maestà di Romanel popolo risiede; e tu l'oltraggicontrastando con lui.

MANLIO

(al popolo)Dunque o quiriti...

POPOLO Regolo resti.

MANLIO Udite.Lasciate che l'inganno io manifesti.

POPOLO Resti Regolo.

MANLIO Ah voi...

POPOLO Regolo resti.

Scena ultimaRegolo e seco tutti.

Recitativo accompagnato

REGOLO Regolo resti! Ed io l'ascolto? Ed iocreder deggio a me stesso? Una perfidiasi vuol? Si vuole in Roma?

Si vuol da me? Quai popoli or producequesto terren? Sì vergognosi votichi formò? Chi nutrilli?

Dove sono i nepotide' Bruti, de' Fabrizi e de' Camilli?

Regolo resti! Ah per qual colpa e quandomeritai l'odio vostro?

Recitativo

LICINIO È il nostro amoresignor quel che pretendefranger le tue catene.

REGOLO E senza questeRegolo che sarà? Queste mi fannode' posteri l'esempio,il rossor de' nemici,lo splendor della patria; e più non sono,se di queste mi privo,che uno schiavo spergiuro e fuggitivo.

LICINIO A' perfidi giurasti;giurasti in ceppi; e gli auguri...

www.librettidopera.it 51 / 54

Page 52: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Atto terzo Attilio Regolo

REGOLO Eh lasciamoall'arabo ed al moroquesti d'infedeltà pretesti indegni.Roma a' mortali a serbar fede insegni.

LICINIO Ma che sarà di Romase perde il padre suo?

REGOLO Roma rammentiche il suo padre è mortal, che alfin vacillaanch'ei sotto l'acciar, che sente alfineanch'ei le vene inaridir, che ormainon può versar per leiné sangue né sudor, che non gli restache finir da romano. Ah n'apre il cielouna splendida via; de' giorni mieiposso l'annoso stametroncar con lode; e mi volete infame!

Recitativo accompagnato

REGOLO No; possibil non è. De' miei romaniconosco il cor. Da Regolo diversopensar non può chi respirò nascendol'aure del Campidoglio. Ognun di voiso che nel cor m'applaude;so che m'invidia, e che fra' moti ancoradi quel che l'ingannò tenero eccesso,fa voti al ciel di poter far l'istesso.

Ah non più debolezza. A terra, a terraquell'armi inopportune; al mio trionfopiù non tardate il corsoo amici, o figli, o cittadini. Amicofavor da voi dimando;esorto cittadin; padre comando.

Recitativo

ATTILIA (Oh dio! Ciascun già l'ubbidisce!)

PUBLIO (Oh dio!Ecco ogni destra inerme!)

LICINIO Ecco sgombro il sentier.

REGOLO Grazie vi rendopropizi dèi. Libero è il passo. AscendiAmilcare alle navi. Anch'io non tardo,già sieguo i passi tui.

AMILCARE (Alfin comincio ad invidiar costui.)(sale su la nave)

52 / 54 www.librettidopera.it

Page 53: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto terzo

Recitativo accompagnato

REGOLO Romani addio. Siano i congedi estremidegni di noi. Lode agli dèi vi lascioe vi lascio romani. Ah conservateillibato il gran nome; e voi saretegli arbitri della terra; e il mondo interoroman diventerà. Numi custodidi quest'almo terren, dèe protettricidella stirpe d'Enea confido a voiquesto popol d'eroi; sian vostra curaquesto suol, questi tetti e queste mura.

Fate che sempre in essela costanza, la fé, la gloria alberghi,la giustizia, il valore. E se giammaiminaccia al Campidoglioalcun astro maligno influssi rei,ecco Regolo o dèi; Regolo solosia la vittima vostra e si consumitutta l'ira del ciel sul capo mio;ma Roma illesa... Ah qui si piange! Addio.

[Coro di romani]

CORO DI ROMANI

Onor di questa sponda,padre di Roma addio;degli anni e dell'oblionoi trionfiam per te.

Ma troppo costa il vanto;Roma ti perde intanto;ed ogni età fecondadi Regoli non è.

www.librettidopera.it 53 / 54

Page 54: testi di Pietro Metastasio Johann Adolph Hasse · 2015. 12. 25. · P. Metastasio / J. A. Hasse, 1750 Atto primo [N. 1 Aria Licinio] LICINIO Tu sei figlia e lodo anch'io il pensier

Indice Attilio Regolo

I N D I C E

Personaggi...............................................3

Argomento..............................................4

Atto primo...............................................5[Sinfonia]...........................................5Scena prima........................................5[N. 1 ­ Aria Licinio]...........................7Scena seconda....................................7[N. 2 ­ Aria Manlio]...........................9Scena terza.........................................9Scena quarta.....................................10[N. 3 ­ Aria Attilia]..........................11Scena quinta.....................................11[N. 4 ­ Aria Publio]..........................12Scena sesta.......................................12[N. 5 ­ Aria Barce]...........................13Scena settima....................................13[Sinfonia].........................................13[N. 6 ­ Aria Manlio].........................17Scena ottava.....................................18[N. 7 ­ Aria Regolo].........................19Scena nona.......................................19[N. 8 ­ Aria Amilcare]......................19Scena decima....................................20[N. 9 ­ Aria Attilia]..........................20Scena undicesima.............................20[N. 10 ­ Aria Barce].........................21

Atto secondo.........................................22Scena prima......................................22[N. 11 ­ Aria Publio]........................24Scena seconda..................................24[N. 12 ­ Aria Manlio].......................27Scena terza.......................................27Scena quarta.....................................28

[N. 13 ­ Aria Regolo].......................29Scena quinta.....................................29[N. 14 ­ Aria Licinio].......................30Scena sesta.......................................30[N. 15 ­ Aria Attilia]........................30Scena settima....................................31Scena ottava.....................................31[N. 16 ­ Aria Regolo].......................33Scena nona.......................................33Scena decima....................................35[N. 17 ­ Aria Amilcare]....................36Scena undicesima.............................37[N. 18 ­ Aria Attilia]........................37Scena dodicesima.............................38[N. 19 ­ Aria Barce].........................38

Atto terzo..............................................39Scena prima......................................39Scena seconda..................................40[N. 20 ­ Aria Manlio].......................41Scena terza.......................................42[N. 21 ­ Aria Publio]........................42Scena quarta.....................................42[N. 22 ­ Aria Amilcare]....................45Scena quinta.....................................45Scena sesta.......................................46[N. 23 ­ Aria Regolo].......................47Scena settima....................................48[N. 24 ­ Aria Attilia]........................49Scena ottava.....................................49[N. 25 ­ Aria Barce].........................49Scena nona.......................................50Scena ultima.....................................51[Coro di romani]...............................53

54 / 54 www.librettidopera.it