Teste Relazione Cd - Regione Molise · • Circolare Ministero Ambiente 23/2/90, n....
Transcript of Teste Relazione Cd - Regione Molise · • Circolare Ministero Ambiente 23/2/90, n....
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 1_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Compatibilità ambientale degli interventi nelle aree soggette
a rischio idrogeologico della regione Molise
INDICE
1 PREMESSA........................................................................................................................ 2
2 ESAME DEL QUADRO NORMATIVO COMUNITARIO E NAZIONALE .............................. 5
2.1 La situazione attuale........................................................................................................ 5
3 LA LEGGE REGIONALE DEL MOLISE N°21 DEL 4/03/2000 ............................................. 9
3.1 Ecosistemi Molisani ....................................................................................................... 12
3.1.1 Parchi Nazionali:..................................................................................................... 12
3.1.2 Riserve statali naturali ............................................................................................ 13
3.1.3 Aree protette........................................................................................................... 15
4 RISCHIO DA ALLUVIONI – INTERVENTI STRUTTURALI ............................................... 19
4.1 Tipologie di intervento per il rischio idraulico.................................................................. 20
4.1.1 Interventi per la laminazione delle piene................................................................. 20
4.1.2 Interventi sulla capacità di smaltimento .................................................................. 26
4.2 DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA ...... 28
4.2.1 Criteri ed obbiettivi per la definizione degli interventi .............................................. 29
4.2.2 Interventi per il bacino campione ............................................................................ 30
4.2.3 Interventi nelle altre aree ........................................................................................ 33
5 RISCHIO DA FRANA – ELENCO DELLE TIPOLOGIE DI INTERVENTO ......................... 39
6 RAPPORTO TRA PIANO DEGLI INTERVENTI, NORMATIVA ED AMBIENTE ................ 43
7 ANALISI DELLA COMPATIBILITÀ AMBIENTALE DEGLI INTERVENTI ........................... 46
7.1 TORRENTE CALLORA ................................................................................................. 51
7.2 TORRENTE IL RIO ....................................................................................................... 54
7.3 FIUME BIFERNO .......................................................................................................... 57
7.4 FIUME TRIGNO ............................................................................................................ 79
7.5 TORRENTE SINARCA.................................................................................................. 85
8 CONCLUSIONI ................................................................................................................. 92
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 2_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
1 PREMESSA
Lo studio del Rischio Idrogeologico realizzato sul territorio della Regione Molise ha prodotto una
divisione del territorio in esame in una serie di aree a differente grado di rischio idrogeologico,
secondo quanto indicato dalla normativa vigente.
Scopo dello studio non è stato solo riconoscere e cartografare gli eventi e le aree a rischio da
alluvione e frana secondo una metodologia scientificamente validata, ma anche proporre la
fattibilità economico-ambientale, in un complesso quadro normativo regionale, nazionale e
comunitario, di tutte quelle azioni progettuali (Piano degli Interventi), finalizzate alla
attenuazione del rischio stesso, ed anche più in generale, al risanamento territoriale ed
ambientale.
In particolare l’RTI nella redazione dello Studio di Fattibilità, ha individuato delle aree, in cui
potessero essere descritte preliminarmente le varie tipologie di interventi necessari alla
mitigazione od eliminazione del rischio, sia per quanto riguarda le alluvioni che le frane,
mantenendosi per quest’ultime ad un livello tipologico degli interventi possibili, rimanendo
comunque al di fuori degli scopi del presente Studio una indagine estesa a tutto il territorio
regionale, per il quale sono stati censiti quasi 9000 eventi.
A tal fine la presente relazione costituisce una necessaria e preliminare, verifica ambientale del
Piano degli Interventi di prevenzione e/o mitigazione e/o eliminazione del rischio e più in
generale di risanamento territoriale, che sono stati previsti nelle aree soggette a rischio
idrogeologico.
In particolare questo documento ha come scopo quello di analizzare a largo spettro la
Compatibilità Ambientale del Piano degli Interventi, dove con questo termine viene indicata la
coerenza delle azioni progettuali proposte per la riduzione/mitigazione del rischio (interventi
strutturali), con le esigenze di miglioramento, rispetto e tutela ambientale e paesaggistica
(azioni di individuazione e mitigazione degli impatti temporanei o permanenti, monitoraggio).
Tale momento di verifica progettuale, data la peculiarità degli interventi previsti e le inevitabili
informazioni tecnico-dimensionali sulle opere ancora ad un livello molto preliminare, è dunque
mirato:
• al riconoscimento delle interazioni tra le opere previste nel Piano degli Interventi e le
componenti ambientali
• ad una sommaria valutazione dei possibili effetti di queste interazioni sui possibili o probabili
ricettori eventualmente presente nelle aree di intervento od in prossimità di esse
• alla indicazione di misure di mitigazione degli impatti presunti
• alla indicazione di eventuali azioni di monitoraggio da porre in essere prima, durante e dopo
la costruzione dell’opera,
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 3_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
il tutto alla luce della normativa vigente, nazionale e regionale, in materia di Valutazione di
Impatto Ambientale.
Dunque scopo del documento non è la redazione dello Studio dell’Impatto Ambientale delle
singole opere, anche perché ciò non sarebbe possibile senza l’attivazione delle procedure
previste dalla legge regionale ed in assenza delle necessarie informazioni progettuali sulle
singole opere, ma più specificatamente la presente relazione vuole mettere in luce quelle che
sono le probabili relazioni tra gli interventi proposti, i benefici dal punto di vista della
mitigazione/riduzione del rischio, le possibili interazioni con le componenti ambientali e
l’applicabilità del Piano degli Interventi nel quadro della normativa vigente.
In nessun caso quanto contenuto in questo documento vuole sostituire il giudizio dell’Autorità
competente in materia di Valutazione di Impatto Ambientale, ma semplicemente essere un
valido supporto agli indirizzi ambientali delle azioni programmatiche e progettuali dell’Autorità
proponente, tese principalmente alla mitigazione od eliminazione delle situazioni di rischio
idrogeologico.
In particolare il Quadro normativo di riferimento con cui si è realizzato l’analisi della di
compatibilità ambientale, e che sarà sviluppato con maggiore dettaglio nel capitolo 2, è il
seguente:
• Dir CEE n° 85/377 del 27 giugno 1985 “La valutazione ambientale di determinati progetti
pubblici e privati”
• L. n°349 del luglio 1986 “Istituzione del Ministero dell’Ambiente e norme in materia di danno
ambientale”
• DPR n°306 del 19 giugno 1987 “Regolamento per l’organizzazione del Ministero
dell’Ambiente”
• DPCM n°377 del 10 agosto 1988 e successive integrazioni e modificazioni
“Regolamentazione delle pronunce di Compatibilità Ambientale di cui all’art.6 della L.
n°349/86, recante istituzione del ministero dell’Ambiente e norme in materia di danno
ambientale”
• DPCM 27 dicembre 1988 e successive integrazioni e modificazioni “Norme tecniche per la
redazione degli studi di Impatto Ambientale e la formulazione del giudizio di Compatibilità
Ambientale di cui all’art. 6 della L.349/86, adottate ai sensi dell’art.3 del DPR n°377 del 10
agosto 1988”
• Circolare Ministero dell’Ambiente 11 agosto 1989 “Pubblicità degli Atti riguardanti la
richiesta di pronuncia di Compatibilità Ambientale di cui all’art.6 della L. n°349/86; modalità
dell’annuncio sui quotidiani.”
• L.R. n°24 del 1/12/1989 “Disciplina dei piani territoriali paesistico-ambientali”
• Circolare Ministero Ambiente 23/2/90, n. 1092/VIA/A.0013.1
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 4_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• Circolare Ministero Ambiente 21/6/91, n.3093/1.20
• L. n° 61 del 21 gennaio 1994 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 4
dicembre 1993 n°496, recante disposizioni urgenti sulla riorganizzazione dei controlli
ambientali ed istituzione dell’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente”
• L. n°146 del 22 febbraio 1994 “ Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti
dall’appartenenza dell’Italia alla Comunità Europea; legge comunitaria.”
• L. n°477 del 26 ottobre 1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”
• Circolare Ministero Ambiente 15/02/96
• DPR 12 aprile 1996 “Atto di indirizzo e coordinamento per l’attuazione dell’art.40 comma 1
della L. n°146 del 22 febbraio 1994, concernente disposizioni in materia di valutazione di
Impatto Ambientale”
• Circolare Ministero dell’Ambiente n°15326 del 8 ottobre 1996 “Principi e criteri di massima
della valutazione di Impatto Ambientale”
• Dir CEE n° 97/11 del 3 marzo 1997 “Modificazioni alla direttiva 85/377/1985 concernente la
valutazione di impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati”
• DPR 11 febbraio 1998 “disposizioni integrative al DPCM n°377 del 10 agosto 1988, in
materia di disciplina delle pronunce di Compatibilità Ambientale, di cui alla L. n°349 del 8
luglio 1986”
• DLGS 31 marzo 1998 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle
Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del capo Ι della L. n°59 del 15 marzo 1997”
• DPCM 3 settembre 1999 “Atto di indirizzo e coordinamento che modifica il precedente atto
di indirizzo e coordinamento (12/04/96)”
• DPCM 1 Settembre 2000 “Modificazioni ed integrazioni del DPCM 3 settembre 1999 per
l’attuazione dell’art.40, primo comma, della legge 22 febbraio n°146, in materia di
Valutazione di impatto ambientale”
• L.R. del Molise n°21 del 4/03/2000 “Disciplina della procedura di Impatto Ambientale”
• D.M. 3 aprile 2000 “Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione
speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE”
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 5_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
2 ESAME DEL QUADRO NORMATIVO COMUNITARIO ENAZIONALE
2.1 La situazione attuale
La Valutazione di Impatto Ambientale, è una procedura di controllo ambientale introdotta dalla
direttiva comunitaria CEE 85/377, modificata ed integrata dalla direttiva CEE 97/11, quale
strumento essenziale della politica ambientale di ogni stato membro dell’Unione, che ha dovuto
recepirla nei propri ordinamenti legislativi.
La Direttiva comunitaria così come modificata, ha fissato alcuni elementi che sono alla base
delle normative successivamente emanate, sia a livello comunitario che nazionale e regionale,
tali elementi possono essere riassunti come segue:
• i progetti che possono avere un effetto rilevante sull’ambiente devono essere sottoposti
a valutazione d’impatto ambientale prima del rilascio dell’autorizzazione; tali progetti,
suddivisi in 21 categorie, sono elencati all’interno dell’allegato Ι così come sostituito ed
ampliato dalla direttiva CEE/97/11;
• i progetti che non hanno un rilevante effetto sull’ambiente sono sottoposti o meno alla
valutazione di impatto ambientale attraverso l’utilizzo di criteri dimensionali (soglie) e/o
discrezionali (valutazioni caso per caso), adottati da ciascuno stato membro dell’Unione,
tenendo conto delle indicazioni dell’allegato ΙΙΙ;
• attraverso la valutazione di impatto ambientale debbono essere identificati, descritti e
valutati gli effetti ambientali dell’opera in progetto;
• l’iter procedurale deve prevedere un adeguato processo di informazione e di
consultazione del pubblico, pertanto gli stati membri devono adottare quelle misure atte
a garantire che il Committente fornisca le informazioni così come specificate nell’allegato
ΙV;
• il processo di informazione deve essere esteso a tutte le istituzioni interessate
• le decisioni prese debbono essere messe a disposizione del pubblico e delle autorità
interessate.
L’opera da realizzare diviene in questo modo oggetto di un approfondito studio rispetto agli
impatti specifici sull’ambiente, diretti ed indiretti, ed alle diverse possibili soluzioni realizzative
(alternative di progetto), per definire la soluzione progettuale e localizzativa, ritenuta più
compatibile con l’ambiente, nonché le possibili misure di mitigazione e compensazione
ambientale.
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 6_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Tale procedura quindi prevede che la realizzazione di progetti di opere od interventi sul territorio
sia subordinata ad un giudizio e quindi ad un pronunciamento sulla valutazione preventiva degli
effetti indotti sull’ambiente (compatibilità ambientale).
La direttiva 85/377 come modificata dalla 97/11, fa un lungo elenco di opere i cui progetti sono
da sottoporre a VIA, riportando nell'allegato Ι le opere per le quali la VIA è obbligatoria in tutta la
Comunità, mentre nell'allegato ΙΙ sono elencati quei progetti per i quali gli stati membri devono
stabilire delle soglie di applicabilità della procedura di valutazione.
La direttiva CEE 337/85 infatti è stata modificata con la CEE 97/11, che sostanzialmente amplia
gli elenchi dei progetti da sottoporre a VIA; le opere comprese nell'allegato Ι passano da 9 a 20,
mentre relativamente alle opere previste dall'allegato ΙΙ la nuova direttiva introduce una
selezione preliminare; viene cioè lasciata libertà agli Stati membri, di optare o per un criterio
automatico basato su soglie dimensionali oltre le quali scatta la procedura, o ad un esame caso
per caso dei singoli progetti.
Inoltre vengono aggiunti i due allegati ΙΙΙ e ΙV contenenti rispettivamente i criteri di selezione
riguardanti le caratteristiche dei progetti, la loro localizzazione, le caratteristiche dell’impatto
potenziale, nonché le informazioni da allegare nella descrizione del progetto articolo 5
paragrafo 1 della direttiva.
La procedura di V.I.A. ed il conseguente giudizio di compatibilità ambientale sono state
introdotte in Italia dalla legge istitutiva del Ministero dell’Ambiente, la n°349 del 1986, ed
applicata secondo le modalità previste dai decreti attuativi, i DPCM n°377 del 10 agosto 1988
(come modificato dai DPR 460/91, 27/4/92 e 11/2/98) e 27 dicembre 1988 (come modificato dal
DPR 354/96 e 348/99), in attesa (ancora) del recepimento delle due direttive nel nostro
ordinamento legislativo con apposita legge quadro.
Nel DPCM 377/88 e successive modificazioni ed integrazioni, recante "Regolamento delle
pronunce di compatibilità ambientale di cui all'art. 6 della legge 349/86, sull’istituzione del
Ministero dell'Ambiente e norme in materia di danno ambientale", vengono sottoposti a VIA solo
i progetti di cui all'allegato Ι della direttiva (non ancora modificata dalla 97/11) CEE/337/85,
mentre non si fa cenno alcuno ai progetti di cui all'allegato ΙΙ.
Le norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione dei
giudizi di compatibilità sono specificate nel DPCM 27/12/88, successivamente modificato ed
integrato (per talune categorie di opere) dai DPR 354/96 e 2 settembre 1999, n° 348.
Dopo numerosi richiami da parte della Comunità europea per l'incompleta applicazione della
direttiva CEE/85/337, lo Stato italiano ha emanato il DPR 12/04/1996, recante: "Atto di indirizzo
e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della Legge 22 febbraio 1994, n. 146
(legge comunitaria), concernente disposizioni in materia di valutazione d'impatto ambientale".
Con questo DPR viene conferito alle regioni ed alle provincie autonome il compito di attuare la
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 7_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
direttiva 337/85/CEE per tutte quelle categorie di opere, elencate in due allegati, A e B, non
comprese nella normativa statale, ma previste dalla direttiva comunitaria (allegato ΙΙ dir
CEE/85/337 come modificata dalla CEE/97/11). Le opere dell'allegato A sono sottoposte a VIA
regionale obbligatoria (se queste sono localizzate in un parco, ai sensi della Legge 394/91, la
soglia dimensionale è dimezzata); le opere dell'allegato B sono sottoposte a VIA regionale
obbligatoria, con soglie dimezzate, solo se ricadono anche parzialmente nelle aree a parco, al
di fuori dei parchi sono sottoposte da parte dell’autorità competente ad una fase di verifica per
stabilire se le caratteristiche progettuali richiedono o meno la realizzazione della procedura di
impatto ambientale.
Recentemente con il DLGS n°112 31/03/1998, ma soprattutto con il DPCM 3/09/1999 sono
state introdotte altre importanti novità procedurali, a completamento della delega (legge
Bassanini) alle Regioni per la definizione ed adozione di una procedura di valutazione (legge
regionale), sempre nel rispetto delle norme comunitarie e nazionali (DPR 12//04/1996),
assegnando a loro il compito sostanzialmente di effettuare la valutazione di impatto ambientale
per certe categorie di opere.
In particolare Il 27 dicembre 1999 è entrato in vigore il DPCM di cui sopra in tema di VIA
Regionale, che ha introdotto nuove opere (e ne modifica altre) da sottoporre alla procedura
valutativa locale; il provvedimento modifica gli allegati A e B del DPR 12 aprile 1996
introducendo 12 nuove categorie di opere.
Infine recentemente con il DPCM 1 settembre 2000 viene di nuovo modificato l’elenco delle
opere di cui al DPR 12 aprile 1996.
A questi atti normativi che possiamo definire principali e che definiscono il quadro attualmente
vigente in Italia, si aggiungono una serie di provvedimenti minori, soprattutto circolari
ministeriali, che di volta in volta hanno contribuito a chiarire aspetti specifici delle norme non
ancora ben definiti.
Tra quelle di maggiore importanza ricordiamo:
• Circolare del Ministero dell’Ambiente 11 agosto 1989, “pubblicità degli atti riguardanti la
richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale di cui all'art.6 della l. 8 luglio 1986”
modalità dell'annuncio sui quotidiani;
• Circolare del Ministero dell'ambiente 30 marzo 1990, “assoggettabilità alla procedura di
impatto ambientale dei progetti riguardanti i porti di seconda categoria classi II, III, e
IV, ed in particolare, i "porti turistici". Art.6 comma 2, della legge 8 luglio 1986, n. 349 e
DPCM 10 agosto 1988, n. 377
• Circolare del Ministero dell'Ambiente 1 dicembre 1992, “assoggettabilità alla procedura di
impatto ambientale dei progetti riguardanti le vie rapide di comunicazione. Art.6
comma 2, della legge 8 luglio 1986, n. 349 e successivi DPCM attuativi”;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 8_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• DPR 27 aprile 1992, regolamentazione delle procedure di compatibilità ambientale e norme
tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di
compatibilità per gli elettrodotti aerei esterni;
• DPR 18 aprile 1994, regolamento recante norme per disciplinare la valutazione dell'impatto
ambientale relativa alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e
gassosi;
• Legge n. 640, ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla valutazione di impatto
ambientale in contesto transfrontaliero;
• Circolare del Ministero dell’Ambiente 7 ottobre 1996, “procedure di valutazione di impatto
ambientale”;
• Circolare del Ministero dell’Ambiente 8 ottobre 1996, “principi e criteri di massima della
valutazione di impatto ambientale”;
• DPR 3 luglio 1998, termini e modalità dello svolgimento dalla procedura di valutazione di
impatto ambientale per gli interporti di rilevanza nazionale;
• DPR 11 febbraio 1988page15.html, disposizioni integrative del DPCM 377/88 in materia
di disciplina delle procedure di compatibilità ambientale di cui alla Legge 8 luglio 1986, n.
349, art.6.
Si ricorda inoltre, che la Camera dei Deputati sta lavorando sull' AC 5100 (approvato dal Senato
il 6 giugno 1998): la legge quadro sulla VIA che, recependo la direttiva 97/11 regolerà ex novo
l'intero sistema.
Lo schema seguente riassume la situazione allo stato attuale:
PROGETTI DI OPERE
SOGGETTE A V.I.A.
Opere di impatto rilevante
Allegato I Dir CEE 85/337
modificata da Dir CEE 97/11
Opere di medio impatto
Allegato II Dir CEE 85/337
modificata da Dir CEE 97/11
COMPETENZE
MINISTERO
COMPETENZE
REGIONI
NORME TECNICHE
DPCM 10/08/1988 e
Proposte con DPCM
12/04/96
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 9_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
In particolare lo stato italiano con il DPR 12 aprile 1996 (Atto di indirizzo e di coordinamento)
stabilisce che il recepimento dell’Allegato ΙΙ della Direttiva comunitaria sia affidato alle Regioni e
Province Autonome, che adottano in merito una propria legge, le linee generali di attuazione,
alle quali le leggi regionali debbono attenersi.
Successivamente con il decreto legislativo n°112 del 31 marzo 1998 “Conferimento di funzioni e
compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli enti locali, in attuazione della legge n°59
del 15/3/1997” al Capo ΙΙΙ art. 71 commi 1,2 e 3 viene stabilito che sono di competenza statale
in materia di Valutazione di Impatto Ambientale le seguenti categorie di opere:
• Le opere ed impianti il cui impatto ambientale investe più regioni
• Le opere ed infrastrutture di rilievo nazionale ed internazionale
• Gli impianti industriali di particolare e rilevante impatto
• Opere la cui autorizzazione è di competenza statale
3 LA LEGGE REGIONALE DEL MOLISE N°21 DEL 4/03/2000
La Regione Molise, in attuazione del passaggio di competenze in materia di VIA dallo Stato alle
Regioni, ha recentemente emanato la legge n° 21 del 4 marzo 2000 “Disciplina della procedura
di impatto ambientale”, dove vengono dettati criteri e procedure per le categorie di opere da
sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale.
La legge ha come finalità di
1) assicurare che vengano perseguiti i sottoelencati obbiettivi nell’ambito dei processi
decisionali di opere ed interventi sul territorio regionale, e cioè:
• la valorizzazione del territorio e l’uso plurimo delle risorse in condizioni di sviluppo
ambientale sostenibile
• la tutela della salute ed il miglioramento della qualità della vita umana
• la conservazione dell’Habitat naturale, inteso come la sede in cui gli esseri viventi
sviluppano il loro ciclo vitale
• il mantenimento della varietà delle specie e della capacità di autosostentamento
dell’ecosistema
• la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali relativi a significative trasformazioni
territoriali
2) individuare e valutare, attraverso le procedure di VIA i possibili effetti diretti od indiretti
sull’uomo, sulla fauna, flora, sul suolo e sottosuolo, sulle acque superficiali e sotterranee,
sull’aria, sul paesaggio e sui beni ambientali e socio-economico-culturali della Regione Molise.
Per fare ciò la legge prevede una Istruttoria, consistente in un esame critico, ed interdisciplinare
dei progetti e degli studi inerenti trasformazioni o realizzazioni di opere sul territorio, da parte di
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 10_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
una apposita Commissione (Comitato Tecnico VIA ex art. 5), in contraddittorio con il proponente
l’opera.
Tale istruttoria, che si sviluppa attraverso accertamenti di ufficio, verifiche e sopralluoghi e/o
richiesta di studi integrativi, ha lo scopo di:
• accertare l’idoneità e la completezza della documentazione
• verificare la conformità del progetto con gli strumenti urbanistici e con i vincoli esistenti
• verificare la rispondenza di quanto dichiarato nella documentazione (stato dei luoghi, stato
ambientale, vincoli etc.)
• verifica della correttezza scientifica e metodologica adottata per lo Studio di Impatto
ambientale
• individuare e descrivere in modo complessivo l’impatto del progetto sull’ambiente
• verificare la congruenza delle misure di mitigazione adottate
• formulare il giudizio di compatibilità ambientale entro 120 giorni dalla data di convocazione,
rilasciato poi dalla Giunta Regionale.
Gli studi ed i progetti delle opere che sono soggetti a tale istruttoria sono riportati in due allegati
al testo di legge (A e B) e seguono sostanzialmente due procedure istruttorie differenziate:
1) Progetti dell’allegato A e quelli dell’allegato B ricadenti, anche parzialmente, in aree naturali
protette – saranno soggetti obbligatoriamente alla procedura di VIA completa come descritta
nell’articolo 7 della presente legge, ed in particolare il committente o l’Autorità proponente
dovrà far pervenire in duplice copia all’Assessorato all’ambiente della Regione una istanza
corredata dai seguenti elaborati in duplice copia, a) progetto definitivo dell’opera b) studio di
impatto ambientale (SIA) come da articolo 12 ed allegato C della normativa regionale.
Tali progetti vanno alla procedura di Valutazione di Impatto ambientale secondo quanto stabilito
dall’articolo 7 della presente normativa regionale, ed il proponente l’opera può eventualmente
chiedere di accedere ad una fase preliminare (scoping) per stabilire concordemente con
l’Autorità giudicante i contenuti dello Studio di Impatto Ambientale.
2) Progetti di cui all’allegato B ma non ricadenti in area naturale protetta – saranno soggetti, su
richiesta del commitente o dell’Autorità proponente ad una fase di screening, per valutare
preliminarmente se l’opera necessita o meno della valutazione di impatto ambientale,
secondo le modalità di cui all’articolo 9 della presente normativa, e consistenti in, a) una
relazione descrittiva del progetto (parametri dimensionali), sulla sua localizzazione (uso del
suolo in fase realizzativa e di utilizzo), rapporti con le normative ambientali, elenco
autorizzazioni necessarie per il progetto b) una relazione sui possibili effetti ambientali
(interazioni con le componenti, possibili ricettori, eventuale monitoraggio) come indicato in
allegato C alla presente legge.
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 11_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
In quest’ultimo caso l’Autorità competente (Comitato Tecnico VIA) sulla base degli elementi di
valutazione indicati in allegato D alla presente norma, si pronuncia entro il termine di 60 giorni e
decide se :
• assoggettare comunque l’opera alla procedura di VIA completa (art.7)
• escludere l’opera dalla procedura di VIA a condizione che vengano realizzate le prescrizioni
che la Commissione ritiene opportune.
I progetti per i quali alla fine della fase di screening viene deciso l’assoggettamento alla
procedura di VIA completa, viene previsto un avvio accelerato della fase di scoping, ossia di
quella fase (facoltativa) di contraddittorio tra proponente ed amministrazione, per definire le
informazioni che devono essere fornite per lo studio di impatto ambientale (SIA) previsto dalla
procedura VIA ex art. 7.
Per accedere a tale fase il proponente deve, come da art. 10 della normativa regionale,
presentare un documento in cui siano sinteticamente descritti:
• tipo di progetto
• caratteristiche e motivazioni dell’opera
• la relazione con gli strumenti di pianificazione e programmazione esistenti
• la indicazione e la descrizione delle aree interessate, delle risorse e dei vincoli
• le eventuali alternative
• metodologie di studio ed analisi per la previsione degli impatti
• la previsione degli impatti
• possibili sistemi di mitigazione degli impatti
• eventuale normativa specifica di riferimento
• l’elenco degli atti autorizzativi necessari al progetto
• gli obbiettivi del monitoraggio
• programma di diffusione delle informazioni al pubblico.
Va inoltre sottolineato che all’articolo 4 della normativa viene dichiarata l’esclusione dalle
procedure di Valutazione di Impatto Ambientale, gli interventi disposti in via d’urgenza, ai sensi
delle norme vigenti, per salvaguardare l’incolumità delle persone da un pericolo imminente,
ovvero per le aree ove sia stato dichiarato lo stato di emergenza ai sensi dell’art. 5 della legge
24 febbraio 1992 n°225.
Pertanto riassumendo la normativa regionale dispone:
• fase di SCREENING: fase preliminare con la quale l'autorità competente valuta se l'opera,
compresa nell'allegato B della leggere regionale, non ricadente in area naturale protetta,
deve essere assoggettata o meno alla procedura completa di V.I.A.; per accedere a tale
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 12_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
procedura il proponente l’opera deve presentare regolare istanza all’Assessorato
all’Ambiente della Regione Molise
• fase di SCOPING: fase preliminare, richiesta dal proponente l’opera anche
successivamente alla fase di screening, per definire, attraverso un confronto con l’autorità
competente, le informazioni che devono essere fornite con lo Studio di Impatto Ambientale
(SIA)
• procedura di V.I.A. completa: procedura applicata obbligatoriamente per le opere comprese
nell'allegato A o nell'allegato B ricadenti, anche parzialmente, in aree naturali protette.
Infine di seguito vengono riportate le voci afferenti agli allegati A e B alla legge regionale n°21
del 4/03/2000 che risultano riferirsi alla tipologia di opere previste dal Piano degli Interventi.
ALLEGATO A) art. 3 comma 2 – Elenco Tipologie Progettuali
Lettera r) Dighe ed altri impianti destinati a trattenere o regolare o accumulare le acque in modo
durevole, ai fini non energetici, di altezza superiore a 10 metri e/o capacità superiore a 100.000
mc
Nota: anche se non esplicitamente citate nella definizione, è pratica comune considerare le
casse d’espansione in tale tipologia di opere, soprattutto se il volume sotteso supera di molto il
limite imposto dalla legge, e pertanto prevedere una procedura di valutazione di impatto
ambientale preceduta da una necessaria fase di scoping per la calibrazione dello Studio di
Impatto Ambientale.
ALLEGATO B) art.3 commi 3 e 4 -- Elenco Tipologie Progettuali
punto 7 lettera g) strade extraurbane secondarie
punto 7 lettera n) opere costiere destinate a combattere l’erosione e lavori marittimi volti a
modificare la costa, mediante la costruzione di dighe, moli ed altri lavori di difesa del mare;
punto 7 lettera o) opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, canalizzazione ed
interventi di bonifica ed altri simili destinati ad incidere sul regime delle acque, compresi quelli di
estrazione di materiali litoidi dal demanio fluviale e lacuale;
3.1 Ecosistemi Molisani
Di seguito si riporta l’elenco delle aree tutelate o di qualche interesse paesaggistico in Molise,
esse sono così suddivise:
3.1.1 Parchi Nazionali:
Parco Nazionale d’Abruzzo
Gestore: Ente Parco Nazionale d'Abruzzo
Sede: Viale Santa Lucia - 67032 Pescasseroli (AQ)
Tel.: 0863/910715
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 13_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Fax: 0863/912132
E-mail: [email protected]
Superficie parco molisano: 4400 ha
Superficie totale parco: 43.900 ha + 60.000 ha di protezione esterna
Province: L'Aquila, Frosinone, Isernia
Istituzione parco :1951
3.1.2 Riserve statali naturali
3.1.2.1 Riserva di Collemelluccio
Superficie riserva: 347 ha
Provincia: Isernia
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 14_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Istituzione: 1971
Collemeluccio – Istituita con decreti del Ministero dell’Agricoltura e Foreste 11 settembre 1971
(Riserva Orientata), 13 luglio 1977 (Riserva Biogenetica) e 23 dicembre 1977 (Riserva M.A.B.).
È nell'Alto Molise, ad un’altitudine di 800-1066 metri s.l.m. con una estensione di 363 ha.
L’ambiente fisico è quello tipico collinare-montano delle zone interne dell’Appennino centro-
meridionale. La vegetazione è costituita da un bosco di abete bianco associato a cerro nella
zona medio bassa ed a faggio alle quote più elevate. Abitano o frequentano la riserva molti
animali selvatici, tra cui il cinghiale, la lepre, lo scoiattolo, il ghiro, il tasso, la donnola. Fra gli
uccelli nidificano la poiana, il barbagianni, la civetta, il colombaccio. Per quanto riguarda i rettili
è presente la vipera comune e fra gli invertebrati il gambero di fiume.
3.1.2.2 Riserva Statale di Montedimezzo
Superficie riserva: 291 ha
Provincia: Isernia
Istituzione: 1971
Montedimezzo – Istituita con decreti del Ministero dell’Agricoltura e Foreste 11 settembre 1971,
29 marzo 1972 (ampliamento) e 23 dicembre 1977 (Riserva M.A.B., insieme alla riserva di
Collemeluccio). È anch’essa nell'Alto Molise ad un’altitudine di 903-1284 metri s.l.m. con una
estensione di 291 ha. L’ambiente fisico è quello tipico dell’Appennino centro-meridionale, in cui
le precipitazioni nevose sono concentrate nei mesi di gennaio-febbraio e le piogge sono
abbastanza frequenti. La vegetazione è costituita in prevalenza da faggio e cerro, che
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 15_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
predominano l’una sull’altra a seconda della pendenza, dell’altitudine e del substrato
pedologico. La fauna è rappresentata da volpe, tasso, gatto selvatico, cinghiale.
3.1.2.3 Riserva statale Pesche
Superficie riserva: 552 ha
Provincia: Isernia
Istituzione 1982
Pesche – Istituita con decreti del Ministero dell’Agricoltura e Foreste 14 aprile 1982 e 30
settembre 1983 (ampliamento). Si trova in provincia di Isernia, nell’Alto bacino idrografico del
torrente Sordo, affluente sinistro del Volturno, a monte ed ai lati del centro abitato dell’omonimo
comune di Pesche, ad un’altitudine di 508-1138 metri s.l.m. con una estensione di 552 ha. Oltre
alle riserve naturali di cui sopra sono stati censiti con il progetto “Bioitaly” circa 200 siti di cui 95
trasmessi al Ministero perché di importanza Nazionale.
3.1.3 Aree protette
3.1.3.1 Oasi di Boscocasale (Cascalenda)
Superficie oasi: 105 ha
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 16_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Provincia: Campobasso
Istituzione: 1993
Il Molise ha inoltre 37 siti di importanza comunitari (SIC) (Superficie 64.667 ha) Direttiva
92/43/CEE “Habitat” recepita in Italia dal DPR 357/1997 proposti per l’inclusione della rete
Natura 2000, più due zone di protezione speciale (ZPS) Direttiva 79/409/CEE “Uccelli selvatici”
alle quali devono aggiungersi un certo numero di Important Birds Areas (IBA) oggetto di
procedura di infrazione nelle ZPS.
I SIC e le ZPS sono state individuati con DM del Ministero dell'Ambiente 3 aprile 2000, n. 65, e
sono indicati nelle tabelle delle pagine seguenti:
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 17_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
SITI D'IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e /409/CEE(DM 3 aprile 2000 n° 65 – Allegato B)
CodiceNatura2000
SITO TipoSup.(ha)
IT7221115 Pineta di Isernia B 70IT7221129 Gola di Chiauci B 150IT7222105 Pesco della Carta B 1IT7222106 Toppo Fornelli B 6IT7222108 Calanchi Succida - Tappino B 148IT7222110 S. Maria delle Grazie B 60IT7222127 F. Trigno (Confluenza Verrino - Castellelce) BIT7238213 Isola della Fonte della Luna B 925IT7238215 Abeti Soprani - M. Campo - M. Castelbarone - Sorgenti del Verde B 3020IT7238217 Bosco Vallazzuna B 270IT7282121 Gruppo della Meta - Catena delle Mainarde B 3400IT7282124 Bosco M. di Mezzo - M. Miglio - Pennataro - M. Capraro - M.
CavallerizzoI 3600
IT7282128 Pantano Zittola - Feudo Valcocchiara B 1180IT7282128 Fiume Volturno dalle sorgenti al Fiume Cavaliere B 850IT7282134 Bosco di Collemeluccio - Selvapiana - Castiglione - La Cocozza I 6090IT7282135 Montagnola Molisana B 4000IT7282139 Fiume Trigno località Cannavine B 1100IT7282140 Morgia di Bagnoli B 70IT7282171 Monte Corno - Monte Sammucro B 4000IT7282212 Colle Gessaro B 850IT7282213 Calanchi di Montenero B 100IT7282214 Calanchi Pisciarello - Macchia Manes B 670IT7282215 Calanchi Lamaturo B 380IT7282216 Foce Biferno - Litorale di Campomarino B 775IT7282217 Foce Saccione - Bonifica Ramitelli B 960IT7282237 Fiume Biferno (confluenza Cigno - alla foce esclusa) BIT7282238 Torrente Rivo B 580IT7282242 Morgia di Pietracupa - Morgia di Pietravalle B 100IT7282244 Calanchi Vallacchione di Lucito B 92IT7282248 Boschi di Pesco dei Corvo B 400IT7282248 Lago di Occhito B 2300IT7282248 Lago di Guardialfiera - M. Peloso B 3490IT7282256 Calanchi di Civitacampomarano B 520IT7282260 Calanchi di Castropignano e Limosano B 150IT7282281 Morgia dell’Eremita B 290IT7282262 Morge Ternosa e S. Michele B 70IT7282287 La Gallinola - M. Miletto - Monti del Matese B 24000
ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) designate ai sensi della direttiva 79/409/CEE(DM 3 aprile 2000 n° 65 – Allegato A)
CodiceNatura2000
SITOData di designazione
(anno/mese)Superficie (ha)
IT7221131 Bosco di Collemeluccio 1988/10 500IT7221132 Monte di Mezzo 1988/10 313
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 18_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Le IBA individuate ai sensi della direttiva n° 79/409/CEE e n° 97/49/CEE sono le seguenti:
Codice SITOIBA 81 Montagne e Colline tra Capracotta e Rosello
IBA 83
Fiume Biferno e colline circostanti tra Ponte Morgia Schiavone e la strada LarinoGuglionesi, che corrispondono ai seguenti SIC:- IT7282216 Foce Biferno Litorale di Campomarino;
- IT7282237 Fiume Biferno (Confluenza Cigno);
- IT7282247 Valle Biferno da confluenza Torrente Quirino al lago
Guardialfiera T. Rio.
In regione sono inoltre state individuate 12 zone umide, a seguito della convenzione di Ramsar,
relativa alle zone umide di importanza internazionale come habitat degli uccelli acquatici, che
può ritenersi il più importante accordo internazionale sottoscritto dall'Italia in materia di aree
protette (D.P.R. 13 marzo 1976, n.448).
Nelle zone umide designate è possibile svolgere attività a carattere produttivo, purché non
venga arrecato alcun danno alle caratteristiche ecologiche, e non venga modificatolo stato dei
luoghi.
Si riporta di seguito il relativo elenco:
Elenco delle zone umide regionali secondo la classificazione ufficiale (Cod. IWRB):
CB010 Litorale S.Salvo - Termoli
CB020 Litorale Termoli - Torrente Saccione
CB030 F.Trigno dalla foce a Montemitro
CB040 Laghetti di Petacciato-Montenero di Bisaccia
CB060 F. Biferno dalla foce al Lago di Guardialfiera
CB06C Lago di Guardialfiera
CB070 Bonifica di Ramitelli
CB080 Laghetti di S.Martino in Pensilis-Ururi-Rotello - Torrente Cigno
CB090 Lago di Occhito
IS010 Pantani di Montenero Val Cocchiara
IS020 Lago di Castel S.Vincenzo - Sorgenti Capo Volturno
IS030 Alto corso del F. Volturno dal F.Cavaliere a Ponte del Re
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 19_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
4 RISCHIO DA ALLUVIONI – INTERVENTI STRUTTURALI
In questo capitolo verranno esaminati gli interventi che l’RTI, ha elaborato in un Piano organico,
a valle dello studio sul rischio da esondazione fluviale sui principali tratti dei corsi d’acqua
molisani, scelti in accordo con la Regione.
Su tali tratti infatti, oltre alla verifica dell’esondabilità delle aree con la metodologia descritta in
altri documenti del presente studio, sono state analizzate quelle opere ritenute necessarie alla
prevenzione e/o mitigazione e/o eliminazione del rischio in particolari aree o tratti di corsi
d’acqua.
La definizione degli interventi a lungo e breve termine è stata condotta con un approccio di
massima sull’intero territorio regionale in relazione alla specificità delle diverse aree dedotta
sulla base della documentazione esistente mentre si procederà ad un approfondimento per
quanto riguarda sia le aree oggetto dello specifico studio idraulico per la perimetrazione delle
aree a diversa pericolosità idraulica (tra le quali è compresa l’area del bacino campione).
Per quanto attiene le aree oggetto di specifico studio idraulico nelle fasi precedenti sono state
definite le aree soggette a diversa probabilità di esondazione e sono stati identificati gli elementi
a rischio.
Come sintesi delle due attività si è pervenuti alla definizione delle aree a rischio come
sovrapposizione tra la carta della probabilità di esondazione (pericolosità) e la carta degli
elementi a rischio (infrastrutture, centri urbani, previsioni edificatorie, etc.).
A partire da questo quadro conoscitivo sul rischio idraulico possono essere identificate le
strategie di intervento sia di tipo strutturale che non strutturale (vincoli sulla destinazione d’uso
delle aree stesse e/o norme di edificabilità) in modo da conseguire un’omogenea riduzione del
rischio sull’intero territorio regionale.
Nella presente analisi si farà riferimento nello specifico agli interventi di tipo strutturale finalizzati
alla riduzione del tempo di ritorno delle inondazioni. Saranno presi in esame sia le possibilità di
laminazione delle piene e quindi di riduzione della portata che i possibili interventi per
aumentare la capacità di smaltimento del corso d’acqua.
La valutazione della tipologia degli interventi strutturali sarà definita in funzione di una
preliminare valutazione della fattibilità tecnica. In particolare, come accennato in precedenza, si
definiranno, in relazione alle diverse problematiche specifiche, dove si ritiene applicabile l’una o
l’altra linea di intervento.
In relazione agli interventi tesi alla laminazione delle piene sarà importante valutare le
volumetrie in gioco e la possibilità di intervenire in certe aree del bacino per potenziare le
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 20_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
naturali capacità di laminazione del corso d’acqua procedendo a una valutazione semplificata
sull’effetto degli interventi di laminazione.
Per quanto riguarda gli interventi tesi a un aumento della capacità di smaltimento o quelli tesi al
contenimento delle piene (argini) si procederà a una valutazione di massima dei volumi sottratti
alla laminazione e dell’eventuale aumento di portata a valle.
Le analisi prima brevemente descritte forniranno un quadro che una volta individuati gli
obbiettivi, ovvero le aree soggette a un rischio idraulico non sostenibile, definirà gli indirizzi e le
proposte operative fornendo una valutazione di massima della efficacia e della fattibilità di
ciascun intervento.
Sulla base degli indirizzi progettuali forniti nell’ambito del presente lavoro si potrà poi procedere
alla stesura di progetti di fattibilità e alla redazioni di analisi costi/ benefici finalizzate alla
identificazione di un numero limitato di scenari progettuali da verificare idraulicamente a livello
di bacino.
Per ciascun intervento si fornirà una valutazione della priorità facendo riferimento al tempo di
ritorno dell’evento per il quale l’intervento è necessario e una valutazione dei costi su base
parametrica.
La finalità ultima degli interventi è la messa in sicurezza per un tempo di ritorno di 200 anni, la
priorità degli interventi è stata definita sulla base dei tempi di ritorno di 30 e 200 anni.
In generale gli interventi catalogati Tr30 sono quelli che dovrebbero essere realizzati in una
prima fase in quanto finalizzati alla messa in sicurezza con tempo di ritorno 30 anni in modo
analogo quelli catalogati Tr200 sono interventi di seconda fase e sono finalizzati alla messa in
sicurezza con tempo di ritorno 200 anni.
Per quanto riguarda i tratti fluviali che non è stato oggetto di specifico studio idraulico si farà
riferimento alle informazioni reperite presso la Regione Molise distinguendo le seguenti
problematiche:
- aree soggette a esondazione;
- aree a rischio di fenomeni di dissesto con conseguenze dirette sul reticolo idrografico o
comunque tali da indurre possibili situazioni di pericolo.
4.1 Tipologie di intervento per il rischio idraulico
4.1.1 Interventi per la laminazione delle piene
Gli interventi per la laminazione delle piene ai fini della riduzione del rischio idraulico possono
fondamentalmente essere distinti in due tipologie:
• scolmatori di piena che deviano una parte della portata verso altri corpi idrici (laghi, mare,
ecc.);
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 21_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• serbatoi di laminazione e casse di espansione.
Nel primo caso le acque scolmate vengono allontanate definitivamente dal corso d’acqua
originario. Nel secondo caso le acque sono trattenute momentaneamente in invasi o casse di
espansione e defluiranno nel corso d’acqua originario con tempi e modalità diverse a seconda
del tipo di intervento.
4.1.1.1 Scolmatori di piena
L’opera di sfioro è in genere costituita da una soglia realizzata a livello delle arginature del
corso d’acqua. L’opera di sfioro può essere a soglia fissa oppure regolata da paratoie il cui
funzionamento può essere automatico o manuale.
A titolo di esempio si riporta nella figura 1 la foto dello scolmatore d’Arno in prossimità di
Pontedera. L’opera di sfioro dello scolmatore d’Arno è costituito da 4 soglie sfioranti della
larghezza di 15m regolate da paratoie a ventola ad apertura automatica in funzione del livello
idrometrico a monte. L’opera è dimensionata per 1400mc/s di cui 900mc/s provenienti dall’Arno
e 500mc/s provenienti dal canale dell’Usciana. Lo scopo principale del canale scolmatore è
quello di proteggere la città di Pisa.
Nella foto di figura 1 sulla destra si possono osservare le soglie sfioranti e sulla sinistra le luci di
uscita della botte di attraversamento del canale dell’Usciana.
Figura 1 – Vista dello scolmatore d’Arno a Pontedera
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 22_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
4.1.1.2 Serbatoi di laminazione
I serbatoi di laminazione hanno le caratteristiche di vere e proprie dighe di ritenuta.
Generalmente questi sono finalizzati a scopi molteplici in quanto il loro costo di
realizzazione risulta elevato e comporta un notevole impatto ambientale.
Figura 2 – Sfioratore della diga di Occhito sul F. Fortore
L’azione di laminazione viene svolta mantenendo un volume a disposizione dell’invaso di parte
dell’onda di piena in transito. Infatti la naturale capacità di laminazione dovuta all’innalzamento
del livello al disopra delle soglie degli scarichi di superficie risulta spesso di poca entità a causa
della modesta estensione della superficie del lago.
L’uso plurimo degli invasi risulta spesso di difficile applicazione in quanto si tratta di conciliare
una esigenza produttiva (idroelettrica, irrigazione, approvvigionamento idropotabile) che si
massimizza quanto più il serbatoio è pieno con una esigenza di protezione che invece
necessariamente impone di mantenere una certa parte del volume ai fini della laminazione.
In figura 2 a titolo di esempio si riporta la foto dello scarico di superficie della diga di Occhito sul
fiume Fortore che sottende un invaso a scopo plurimo.
4.1.1.3 Casse d’espansione con sbarramento trasversale
Le casse di espansione con sbarramento trasversale (o in linea) vengono realizzate con la
creazione di un restringimento di sezione (bocca tarata) che provoca un rigurgito della corrente
e l’invaso delle acque di piena.
Tali opere sono costituite dalle seguenti parti fondamentali:
• opera di restringimento (briglia, traversa);
• opera trasversale di contenimento.
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 23_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Le opere di restringimento che provocano il rigurgito della corrente possono essere realizzate
con diverse tipologie. In genere si ricorre a luci verticali a fessura che interessano tutta l’altezza
della struttura o a luci di varie forme poste nella parte bassa della stessa. Indipendentemente
dalla tipologia il funzionamento prevede il rigurgito della corrente con l’aumento del battente a
monte dell’opera trasversale.
Figura 3 – Bocca tarata con luce di fondo rettangolare
A titolo di esempio nella figura 3 si riporta la foto da monte dello sfioratore e della luce di fondo
di una piccola bocca tarata realizzata su un affluente del fiume Ombrone Pistoiese. L’opera è
costituita da una parte centrale in calcestruzzo con sfioratore e luce di fondo e da una
arginatura trasversale in terra.
I diversi tipo di opera presentano peraltro diverse efficienze. In generale si può affermare che la
tipologia con luci presenti una efficienza maggiore rispetto alla tipologia con fessura verticale.
L’opera di restringimento può essere realizzata con vari materiali come calcestruzzo, scogliere,
gabbionate, ecc. Le suddette opere in genere non sono dotate di organi di regolazione il che
garantisce in efficienza di funzionamento anche in condizioni di emergenza.
L’opera trasversale di sbarramento è caratterizzata da altezze non troppo elevate in quanto in
questo caso, a differenza che per gli invasi di laminazione, gli invasi sottesi presentano
generalmente una vasta superficie. L’opera trasversale è in genere realizzata in materiali sciolti
che comportano un minore impatto ambientale.
4.1.1.4 Casse d’espansione laterali
Le casse di espansione laterali (o in derivazione) prevedono invece l’accumulo di parte del
volume di piena in aree poste lateralmente al corso d’acqua. Le aree laterali al corso d’acqua
possono essere distinte in due categorie:
• aree golenali inondate durante gli eventi di piena;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 24_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• aree esterne alle arginature maestre.
Nel primo caso si tratta di aree golenali che durante gli eventi di piena sono normalmente
invase delle acque. In genere queste non sono protette da arginature o se lo sono si tratta di
arginature in froldo di ridotte dimensioni. In questo caso la trasformazione da aree golenali a
casse di espansione prevede al realizzazione di un’arginatura lungo il corso d’acqua che
impedisca alle stesse aree di essere allagate durante gli eventi caratterizzati da una portata
inferiore a una certa soglia. Per portate superiori tali aree vengono invase dalle acque che vi
affluiscono attraverso delle soglie sfioranti disposte in senso longitudinale rispetto al corso
d’acqua. La diversa modalità di inondazione di tali aree, prima e dopo al realizzazione della
cassa, comporta un aumento della efficienza di laminazione delle piene per tali aree dovuto al
fatto che la cassa si riempie per portate più elevate e quindi “taglia” l’onda di piena nella parte
alta ove i volumi sono minori.
Nella figura 5 si riporta un esempio di localizzazione di due cassa di espansione in derivazione
così come previste dal Piano di Bacino del Fiume Arno nell’area del Casentino nei pressi di
Poppi.
Nel secondo caso si tratta di aree sottratte alla dinamica d’alveo in quanto protette da
arginature che vengono allagate attraverso la realizzazione di una soglia sfiorante sulle
arginature esistenti. In questo caso il guadagno in termini di capacità di laminazione è totale.
Tali aree in genere sono destinate, prima della loro trasformazione in casse di espansione, ad
uso agricolo o in alcuni casi sono sede di attività estrattive. Nel secondo caso la trasformazione
in cassa di espansione può essere coniugato con un progetto di recupero ambientale dell’area
stessa destinandola a usi compatibili con la possibilità di inondazione.
Nel caso in cui il perimetro della cassa non costituisca un naturale contenimento per le acque
può risultare necessario procedere alla realizzazione di un argine esterno di contenimento.
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 25_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Figura 5 – Esempio di collocazione di casse di espansione in derivazione
Tali opere sono pertanto costituite dalle seguenti parti fondamentali:
• opera di sfioro;
• arginature lato fiume e ove necessario lato campagna;
• organo di scarico.
Per quanto attiene agli organi di scarico delle casse di espansione questi sono realizzati con
opere funzionanti a battente in genere regolate da organi di manovra. I volumi derivati dall’alveo
vi ritornano pertanto con tempi che sono più lunghi di quelli relativi al transito dell’onda di piena.
In alcuni casi alla cassa di espansione laterale si associa anche un opera di restringimento
nell’alveo che ha la funzione di provocare un rigurgito della corrente e consentire battenti
maggiori o comunque più regolari sulla soglia di sfioro laterale.
4.1.1.5 Ricostruzione di aree di espansione naturale
La ricostituzione di aree di espansione naturale consiste in sostanza con la rimozione di un
tratto di arginatura o il suo eventuale arretramento. In tal modo porzioni di terreno a suo tempo
sottratte alla dinamica d’alveo possono essere ridefinite come aree di pertinenza fluviale.
Tale tipo di intervento ha una spiccata connotazione naturalistica in quanto si minimizzano le
opere da realizzare e si restituiscono al fiume delle aree di laminazione che saranno invase
dalle acque di piena in modo “naturale” ovvero senza l’ausilio di soglie sfioranti.
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 26_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Peraltro un tale tipo di intervento è possibile solo dove la disponibilità di terreno ai margini del
fiume sia tale da non richiedere l’uso di tipologie con una maggiore efficienza di laminazione.
Altro intervento che sta al margine tra una cassa di espansione in golena del tipo illustrato nel
paragrafo precedente è quello che prevede la realizzazione di pennelli trasversali che
contribuiscono a diminuire se non ad annullare la velocità dell’acqua nelle golene in modo da
aumentare le capacità di laminazione.
4.1.2 Interventi sulla capacità di smaltimento
Gli interventi atti ad aumentare la capacità di smaltimento di un corso d’acqua possono essere
cosi suddivisi:
• interventi sulla sezione utile al deflusso;
• interventi sulla pendenza del corso d’acqua;
• interventi sulla scabrezza della sezione.
Tra gli interventi per aumentare la sezione utile al deflusso ricordiamo la ricalibratura delle
sezioni e la realizzazione di arginature.
Gli interventi tesi a modificare la pendenza del corso d’acqua sono in genere collegati al
controllo del trasporto solido e della capacità erosiva del corso d’acqua nei confronti delle
sponde o di particolari infrastrutture (ponti, protezioni di sponda, ecc.). Pertanto tali interventi
più che essere finalizzati ad un aumento della capacità di smaltimento ne costituiscono in
genere una diminuzione anche in considerazione dei potenziali fenomeni di sovralluvionamento
che possono essere indotti dalla realizzazione dei opere trasversali quali briglie, traverse, soglie
di fondo.
Tra interventi tesi a modificare la scabrezza della sezione si possono ricordare la normale
manutenzione della vegetazione di ripa tesa a controllare la crescita di alberi e cespugli e gli
interventi di rivestimento della sezione del corso d’acqua.
4.1.2.1 Risagomatura delle sezioni
La risagomatura delle sezioni consiste nella modifica della forma della sezione finalizzata ad
aumentarne la capacità di smaltimento. La risagomatura comporta di norma la movimentazione
del materiale d’alveo che può essere risistemato o meno nell’ambito del corso d’acqua stesso.
La risagonatura delle sezioni comporta di fatto la sottrazione alla dinamica del corso d’acqua di
una certa quantità di sedimenti e quindi oltre che da un punto di vista idraulico tale tipo di
intervento deve essere valutato anche in considerazione degli effetti che si possono indurre a
valle.
In particolare l’asportazione di materiale comporta un aumento della pendenza a monte del
punto di asportazione (erosione regressiva) e una diminuzione della stessa a valle. Il corso
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 27_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
d’acqua di fatto tende a compensare e in alcuni casi ad annullare gli effetti dell’intervento
aumentando la sua capacità di trasporto a monte e riducendola a valle. Questo può comportare
una carenza di materiale nelle sezioni a valle dell’intervento di ricalibratura con effetti ad
esempio sulla dinamica costiera.
Nella parte a monte il fenomeno dell’erosione regressiva può invece portare allo scalzamento
delle opere trasversali e longitudinali costringendo spesso ad ulteriori interventi tesi a
stabilizzare il profilo longitudinale del corso d’acqua.
Pertanto gli interventi di ricalibratura dovrebbero essere finalizzati al raggiungimento di uno
stato di regime del corso d’acqua ovvero un assetto planimetrico e altimetrico che il corso
d’acqua sia in grado di mantenere nel tempo senza necessità di ricorrere periodicamente a
interventi correttivi.
4.1.2.2 Arginature
Le arginature possono essere realizzate qualora sia necessario proteggere alcune aree in cui il
rischio idraulico non sia compatibile con le attività che vi si svolgono. La realizzazione di
arginature va comunque attentamente valutata poichè tali interventi possono aumentare il
rischio di esondazione a valle in quanto sottraggono aree alla laminazione delle piene. Lo
stesso dicasi per gli adeguamenti delle sommità arginali.
Tali interventi vanno pertanto valutati nel contesto dell’intero bacino idrografico in cui vengono
realizzati al fine di valutare l’effettiva influenza sulle portate di piena a valle.
La realizzazione di argini inoltre può comportare difficoltà di scolo per quelle aree lato
campagna che si vengono a trovare a una quota inferiore della sommità arginale. In questo
caso la realizzazione dell’argine richiede contestualmente la realizzazione di adeguati organi di
regolazione per impedire il rigurgito delle acque nei cavi scolanti esterni all’argine.
4.1.2.3 Briglie, soglie di fondo e traverse
La realizzazione di briglie, soglie di fondo e traverse comporta di fatto una diminuzione della
pendenza del corso d’acqua.
Per quanto riguarda briglie e soglie di fondo queste sono in genere realizzate per stabilizzare il
fondo dell’alveo e fornire al corso d’acqua un assetto longitudinale più stabile. In sostanza la
diminuzione della pendenza indotta dalla realizzazione di tali opere comporta una diminuzione
della capacità di trasporto del materiale litoide al fine di compensare fenomeni di erosione del
fondo e delle sponde.
Le traverse sono invece realizzate in genere per scopi industriali, irrigui o idropotabili. Il loro
effetto sul corso d’acqua risulta peraltro simile a quello delle briglie in quanto anche in questo
caso si ha una diminuzione della capacità di trasporto con conseguente accumulo di materiale a
monte della traversa. Inoltre le traverse indicono a monte dei rigurgiti della corrente che
possono non essere compatibili con i contenimenti del corso d’acqua stesso.
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 28_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
In definitiva questi interventi trasversali sul corso d’acqua provocano una riduzione della
capacità di smaltimento e vanno pertanto utilizzati, ove questo sia necessario, con la dovuta
cautela procedendo comunque allo studio dell’assetto morfologico dell’alveo legato alla
produzione e alla movimentazione del materiale solido all’interno del bacino.
4.1.2.4 Manutenzioni dell’alveo
Le manutenzioni dell’alveo dei corsi d’acqua sono in genere finalizzate al controllo della
vegetazione che cresce di norma lungo le sponde e in alcuni casi anche all’interno dell’alveo
stesso.
Il corso d’acqua è infatti in grado di mantenere una certa parte dell’alveo sgombra dalla
vegetazione. Tale parte è quella che viene interessata dalle acque per tempi di ritorno modesti.
La portata che modella il corso d’acqua e ne mantiene attiva, anche dal punto di vista del
trasporto solido, una certa parte è detta “portata dominante”. La portata dominante in genere
può essere assimilata alla portata con tempo di ritorno due anni.
La parte di alveo che può essere interessata solo dalle piene con tempi di ritorno maggiori è
sede naturale della crescita di vegetazione sia arborea che arbustiva. Tale vegetazione può
comportare due tipi di problemi:
• aumento della scabrezza del canale e conseguente aumento dei livelli idrometrici a parità di
portata;
• alimentazione del volume di materiale flottante che in occasione degli eventi di piena può
andare a ostruire anche parzialmente le luci dei ponti lungo il corso d’acqua.
Il taglio della vegetazione in alveo e sulle ripe deve pertanto essere finalizzato alla risoluzione
dei due problemi prima esposti ove questi si manifestino. In genere per quanto riguarda la
vegetazione di ripa si procede al cosiddetto “taglio selettivo” ovvero vengono tagliate solo le
piante che possono provocare ostruzione al deflusso delle acque mentre si mantengono quelle
poste nella parte alta della sponda che possono contribuire alla sua stabilizzazione.
4.2 DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA
La definizione degli interventi strutturali per la messa in sicurezza nei tratti fluviali oggetto di
studio idraulico è stata condotta in relazione alle specificità del tratto in esame e delle aree da
difendere (argini, riprofilature, opere di laminazione).
I tratti oggetto di studio idraulico sono i seguenti:
- T. Callora a monte della confluenza con il T. Rio;
- T. Rio tra la confluenza del T. Callora e la confluenza nel F. Biferno;
- F. Biferno dalle sorgenti al P.te del Comune;
- F. Biferno dal P.te del Comune a Covatta;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 29_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
- F. Biferno dalla diga del Liscione alla foce;
- T. Cigno a monte della confluenza con il F. Biferno
- F. Trigno alla confluenza;
- F. Sinarca alla confluenza.
Per quanto riguarda le aree che non sono oggetto di studio idraulico sarà valutata l’estensione
soggetta a intervento e distinguendo interventi relativi alle aree inondabili e interventi relativi alla
sistemazione del reticolo minore.
4.2.1 Criteri ed obbiettivi per la definizione degli interventi
Gli interventi per la riduzione del rischio possono avere il duplice obiettivo di:
- ridurre la portata al colmo e quindi le corrispondenti altezze idriche;
- incrementare la capacità di smaltimento e contenimento dell'alveo nei tratti critici.
L'individuazione degli interventi è stata pertanto orientata da un lato al reperimento di aree di
laminazione per l'abbattimento dei colmi e dei volumi di piena e, dall'altro, alla riprofilatura dei
tratti insufficienti e all’adeguamento delle strutture arginali in prossimità dei centri abitati.
Si è scelto di programmare gli interventi nel senso di ridurre progressivamente la pericolosità
dei corsi d’acqua, eliminando cioè dapprima le situazioni che originano un’alta probabilità di
inondazione e poi quelle che danno luogo a fenomeni inondativi di minor frequenza.
Pertanto sono state previste due fasi temporali consecutive di intervento:
• nella prima vengono realizzate le opere necessarie alla messa in sicurezza da eventi con
tempo di ritorno trentennale (Tr30); gli interventi di questa fase sono classificati come
interventi a breve termine, in quanto di maggior urgenza;
• nella seconda si eseguono le opere per la messa in sicurezza da eventi con tempo di ritorno
duecentennale (Tr200); detti interventi sono classificati pertanto come interventi a lungo
termine.
Naturalmente gli interventi a breve termine possono apportare benefici anche nei confronti delle
piene ducecentennali; anzi, molti di essi (ad es. gli interventi a breve termine sui ponti) sono
progettati in modo da essere definitivi, cioè pienamente validi anche nei confronti delle piene
duecentennali
Prima di elencare gli interventi per ciascun corso d'acqua occorre premettere le seguenti
considerazioni:
- l'individuazione degli interventi si basa sull'analisi idrologico-idraulica svolta in precedenza,
mediante la quale sono state definite e quantificate le condizioni critiche;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 30_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
- l'analisi risente, ovviamente, della qualità e quantità dei dati disponibili utilizzati che, per
l'intero bacino, non possono che fornire indicazioni correlate alla scala spazio-temporale
caratteristica dei dati stessi;
- è pertanto possibile che, ad un dettaglio maggiore, le caratteristiche degli interventi possano
differire in maniera più o meno sensibile in funzione del grado di approssimazione che
necessariamente si basa sul livello conoscitivo di partenza. E' altresì possibile che, sempre
per gli stessi motivi, situazioni critiche non siano state evidenziate nell'indagine qui
effettuata.
- in situazioni di elevato rischio idraulico per i centri urbani, sono stati previsti sia interventi di
riprofilatura dell’alveo che di adeguamento e/o realizzazione dei rilevati arginali, al fine di
garantire la messa in sicurezza idraulica e un limitato impatto ambientale;
- tali interventi sono stati quantificati assumendo un franco di sicurezza di almeno un metro
nei confronti della portata con tempo di ritorno 30 anni, prendendo come livello di piena di
riferimento quello relativo allo stato attuale del corso d’acqua, ed un franco al limite nullo nei
confronti della piena duecentennale;
- sono stati considerati oggetto di interventi a breve termine gli attraversamenti per i quali
risulta un franco minore di un metro nei confronti della piena trentennale, e oggetto di
interventi a lungo termine quelli che in condizione di piena duecentennale venivano
sormontati o davano luogo ad un eccessivo rigurgito dei livelli a monte.
4.2.2 Interventi per il bacino campione
Di seguito si elencano le principali problematiche e gli interventi proposti per ciascun corso
d’acqua suddivisi tra quelli a breve (Tr=30 anni) e a lungo termine (Tr=200 anni)
4.2.2.1 TORRENTE CALLORA
Tr = 200 anni
1. Franco di soli 30 cm in sinistra in corrispondenza della sezione di monte della briglia
CA0006
• Intervento: nessuno
2. Franco di soli 20 cm per una lunghezza di circa 200 m a cavallo della sezione CA0020 in
destra
• Intervento: nessuno
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 31_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
3. Esondazione in destra con battente di circa 50 cm per una lunghezza di circa 300 m a
cavallo della sezione CA0023
• Intervento: laminazione tramite cassa di espansione di volume 150.000 mc
4. Franco di soli 40 cm per una lunghezza di circa 100 m a cavallo della sezione CA0032 in
sinistra
• Intervento: nessuno
Tr = 30 anni
1. Franco di soli 70 cm per una lunghezza di circa 100 m a cavallo della sezione CA0020 in
destra e franco assente per una lunghezza di circa 200 m a cavallo della sezione CA0023 in
destra
• Intervento: contenimento tramite realizzazione di rilevati arginali di altezza media 2 m,
lunghezza 500 m
4.2.2.2 TORRENTE IL RIO
Tr = 200 anni
1. Franco di soli 10-40 cm tra le sezioni RI1001 e RI1003, per una lunghezza di circa 1000 m
sia in destra che in sinistra
• Intervento: nessuno
2. Ponte tubo RI1005 parzialmente sormontato
• Intervento: adeguamento sezione mediante rialzamento quota tubo di circa 1.5 m
3. Esondazione diffusa tra le sezioni RI1007 e RI1013 per una lunghezza di circa 1650 m
• Intervento: contenimento fino alla RI1008 tramite sopraelevazione rilevati arginali esistenti di
1 m per circa 1100 m in sinistra e laminazione a valle tramite casse di espansione in sinistra
(200.000 mc) e in destra (600.000 mc)
Tr = 30 anni
1. Esondazione in destra per 200 m a cavallo della sezione RI1007 e franco ridotto in sinistra
di circa 40 cm
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 32_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• Intervento: contenimento tramite sopraelevazione rilevati arginali esistenti in destra di 2 m
per una lunghezza di circa 500 m
4.2.2.3 FIUME BIFERNO
Tr = 200 anni
1. Esondazioni fra la sezione BI4007 e BI4010: in quest’ultima è presente un ponte e più a
valle una passerella in corrispondenza della stazione idrometrica di Ponte della Fiumara. In
particolare il primo attraversamento (BI4010) sembra creare condizioni di rigurgito fino alla
BI4007
• Intervento: adeguamento sezione ponte BI4010 già previsto a breve termine
2. A valle del ponte suddetto, esondazioni tra le sezioni BI4011 e BI4015 per circa 1600 m con
situazioni al limite del contenimento tra la BI4015 e la BI4017
• Intervento: contenimento tramite realizzazione di rilevati arginali già prevista a breve termine
3. Fra la BI1008 e la BI1009 ai limiti del contenimento, mentre fra la BI1009 e la BI1019
esondazioni in destra e sinistra causate dal rigurgito del Ponte del Comune.
• Intervento: rifacimento ponte BI1019 già previsto a breve termine
4. Immediatamente a valle del ponte, per circa 150 m, sezione insufficiente e esondazione che
non appare interessare aree occupate da insediamenti ed infrastrutture
• Intervento: nessuno
Tr = 30 anni
1. Esondazione in prossimità della BI4007 per effetto del rigurgito causato dal ponte BI4010
che ha una sezione sottodimensionata
• Intervento: adeguamento sezione ponte BI4010
2. Esondazioni tra le sezioni BI4011 e BI4014 per una lunghezza di circa 600 m
• Intervento: contenimento tramite realizzazione arginature di h media sul p.c. di 1.5 m (vedi
Tr=200 anni) con tracciato tale da realizzare aree golenali
3. Limite del contenimento o franco nullo tra le sezioni BI1009 e BI1019 per una lunghezza di
circa 600 m a causa del rigurgito del Ponte del Comune
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 33_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• Intervento: rifacimento Ponte del Comune BI1019
4.2.3 Interventi nelle altre aree
4.2.3.1 Fiume Biferno
Tr 200 anni
4. Sormonto del Ponte dei Tre Archi BI2001
• Intervento: rifacimento ponte già previsto a breve termine
5. Il Ponte Vetecale BI2021 risulta in pressione
• Intervento: nessuno
6. Fra la BI2005 e la BI2019 le quote idrometriche risultano maggiori dei contenimenti rilevati
con presumibili inondazioni delle aree adiacenti che apparentemente non risultano
interessate da infrastrutture o insediamenti urbani
• Intervento: nessuno
7. Fra la BI6011 e la BI6016 le quote idrometriche risultano mediamente superiori di circa 2.5
m alle quote dei piani golenali in destra previsti dal progetto esecutivo di sistemazione della
frana di Covatta
• Intervento: nessuno
8. Per il tratto a valle della Diga del Liscione si osserva naturalmente un aumento diffuso dei
livelli idrometrici in alveo con aggravio delle problematiche già evidenziate per l’evento
trentennale, che per brevità non elenchiamo nuovamente. In generale, molti dei ponti per i
quali già per l’evento trentennale il franco era insufficiente presentano ora un deflusso in
pressione e si osserva un diffuso sormonto arginale sia in destra che in sinistra, con
inondazione della zona della Stazione F.S. di Guglionesi e della Bonifica di Termoli.
• Interventi: oltre a quelli già previsti a breve termine e che non citiamo per brevità, si prevede
di migliorare l’effetto naturale di laminazione delle piene realizzando altre casse di
espansione in derivazione in aree non interessate da insediamenti a monte delle zone
suddette, per una capacità di invaso di circa 4.000.000 mc (CS_BIFERNO_1,
CS_BIFERNO_2, CS_BIFERNO_3, CS_BIFERNO_4 e CS_BIFERNO_9), e di eseguire
limitati interventi di contenimento (sopraelevazione arginale AR_BIFERNO_8) , mantenendo
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 34_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
comunque le attuali condizioni di esondabilità in quelle aree disabitate ove i danni sono
minimi.
Tr = 30 anni
5. Sormonto del Ponte dei Tre Archi BI2001
• Intervento: rifacimento ponte
6. Fra la BI6011 e la BI6016 le quote idrometriche risultano mediamente superiori di circa 1 m
alle quote dei piani golenali in destra previsti dal progetto esecutivo di sistemazione della
frana di Covatta
• Intervento: nessuno
7. Esondazioni sporadiche sia in destra che sinistra a valle della diga di Ponte Liscione fino
alla sezione BI3040, che comunque non appaiono interessare aree occupate da
infrastrutture o insediamenti.
• Intervento: nessuno
8. Esondazioni diffuse e di notevole ampiezza tra la sezione BI3040 e il Viadotto Tanassi
BI3048, in parte imputabili al rigurgito indotto a monte da quest’ultimo; risultano interessate
le infrastrutture viarie Strada di Scorrimento Veloce n°1 della Valle del Biferno e la S.P. della
Diga del Liscione.
• Intervento: rifacimento del Viadotto Tanassi (PO_BI3048) e sopraelevazione di 3-4 m dei
rilevati stradali degli assi viari interessati; nell’occasione si prevede di realizzare quattro
casse d’espansione destinate alla laminazione delle piene (CS_BIFERNO_5,
CS_BIFERNO_6, CS_BIFERNO_7 e CS_BIFERNO_8) per una complessiva capacità di
invaso di circa 6.000.000 mc
9. Possibilità di rigurgito dal varco arginale in corrispondenza della foce del Fosso di Colle
Ruta, nei pressi dello svincolo per Guglionesi, con conseguenti esondazioni
• Intervento: chiusura del varco con realizzazione di portella a chiusura automatica
sull’attraversamento arginale del Fosso di Colle Ruta (IP_BIFERNO_4).
10. Sormonto del ponte tubo BI3050
• Intervento: rialzamento del ponte tubo (IP_BIFERNO_11) di 2 m
11. Possibilità di esondazione in sinistra nei pressi di Masseria Cotecchia, ove il rilevato
arginale è assente, con danni ad abitazioni;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 35_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• Intervento: realizzazione di rilevato arginale di altezza 4 m per una lunghezza di 250 m
(AR_BIFERNO_2)
12. Esondazioni per rigurgito a sinistra dal varco arginale esistente poco a valle di Masseria
Cotecchia, dalla foce del Fosso della Boccuccia, da altro varco presso Masseria Romano e
dalla foce del Fosso della Conca.
• Intervento: chiusura dei varchi in modo da eliminare le soluzioni di continuità del rilevato
arginale sinistro e realizzazione di portelle a chiusura automatica in corrispondenza degli
attraversamenti arginali dei fossi (IP_BIFERNO_1, IP_BIFERNO_2, IP_BIFERNO_5,
IP_BIFERNO_6, AR_BIFERNO_3).
13. Esondazioni in destra e sinistra nel tratto meandriforme a monte del ponte BI3066; in
particolare, in sinistra è assente il rilevato arginale tra la sezione BI3063 e i livelli idrometrici
valutati in alveo possono comportare una diffusione delle acque esondate verso la zona
della stazione ferroviaria Guglionesi-Portocannone, in cui sono presenti infrastrutture viarie
importanti e insediamenti industriali; in destra le esondazioni interessano solo aree coltivate
a frutteto.
• Intervento: realizzazione di rilevato arginale in sinistra di altezza 4 m e sviluppo 1000 m
(AR_BIFERNO_5).
14. Franco insufficiente per il ponte tubo BI3065b
• Intervento: rialzamento del ponte tubo (IP_BIFERNO_11) di 2 m
15. Franco insufficiente per il ponte della S.S. 87 individuato dalla sezione BI3066
• Intervento: rifacimento del ponte (PO_BI3066).
16. Esondazioni in destra e sinistra nel tratto tra il ponte BI3066 e il ponte di Altopantano
BI3071; in particolare, in sinistra è assente il rilevato arginale e i livelli idrometrici valutati in
alveo possono comportare una diffusione delle acque esondate verso la zona dello Svincolo
del Biferno ad Altopantano; in destra le esondazioni interessano solo aree coltivate.
• Intervento: realizzazione di rilevato arginale in sinistra di altezza 3 m e sviluppo 1000 m
(AR_BIFERNO_5) e realizzazione di portella a chiusura automatica in corrispondenza della
foce del fosso che sbocca in sinistra subito a monte del ponte di Altopantano
(IP_BIFERNO_7).
17. Franco insufficiente per il ponte di Altopantano BI3071.
• Intervento: rifacimento del ponte (PO_BI3071).
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 36_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
18. Possibilità di rigurgito dal varco arginale in corrispondenza della foce del Canale di Bonifica
n°3, con conseguenti inondazioni dirette della zona industriale di Termoli.
• Intervento: chiusura del varco con realizzazione di portella a chiusura automatica
sull’attraversamento arginale del fosso (IP_BIFERNO_8).
19. Franco assente in sinistra a cavallo della sezione BI3080 ed esondazioni in destra tra il
ponte BI3071 e il viadotto BI3085; le esondazioni in destra non interessano aree occupate
da insediamenti o infrastrutture
• Intervento: sopraelevazione di 1 m del rilevato arginale in sinistra per una lunghezza di 600
m (AR_BIFERNO_6) e realizzazione di portella a chiusura automatica in corrispondenza
della foce del fosso che sbocca in sinistra subito a monte del ponte di Altopantano
(IP_BIFERNO_7).
20. Esondazioni in sinistra nel tratto in corrispondenza del viadotto della Autostrada A14; queste
interessano la zona industriale di Termoli.
• Intervento: sopraelevazione del rilevato arginale in sinistra di 1.5 m e sviluppo 1300 m
(AR_BIFERNO_7).
21. Franco insufficiente per il ponte della S.S. Adriatica BI3090 e per quello della Ferrovia
Pescara-Foggia BI3092.
• Intervento: rifacimento dei due ponti (PO_BI3090 e PO_BI3092).
22. Possibilità di rigurgito dal varco arginale in corrispondenza della foce del Canale di Bonifica
Acque Interne, con conseguenti inondazioni dirette della zona residenziale retrostante.
• Intervento: chiusura del varco con realizzazione di portella a chiusura automatica
sull’attraversamento arginale del fosso (IP_BIFERNO_9).
4.2.3.2 Fiume Trigno
Tr = 30 anni
1. Dalla sezione TR0001 di Ponte Trigno alla sezione TR0019 si verificano sporadiche
esondazioni sia in destra che in sinistra con allagamenti di modesta ampiezza delle aree
limitrofe che apparentemente non risultano interessate da infrastrutture o insediamenti
urbani
• Intervento: nessuno
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 37_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
2. A monte del ponte TR0020 in sx, le quote idrometriche sono tali da causare un esteso
rigurgito del Canale della S.I.V. acque reflue e della Controfossa in sinistra del F. Trigno,
con conseguente inondazione delle aree adiacenti nelle quali sono presenti alcuni
insediamenti agricoli e un impianto di depurazione acque.
• Intervento: realizzazione di rilevato arginale per una lunghezza di 60 m e altezza 4 m, con
portelle antirigurgito sui canali intercettati dal rilevato (AR_TRIGNO_1 e IP_TRIGNO_1)
3. Tra il ponte TR0020 e la sezione TR0021 esondazioni in destra che possono diffondersi
nella piana litoranea tra F. Trigno e T. Mergola.
• Intervento: contenimento tramite realizzazione di nuovi rilevati arginali e sopraelevazione di
quello esistente, con altezza media di 2 m e per una lunghezza complessiva di 300 m in
destra (AR_TRIGNO_2).
4. Tra il ponte TR0020 e la sezione TR0021 esondazioni in sinistra
• Intervento: contenimento tramite sopraelevazione del rilevato arginale con altezza media 2
m, per una lunghezza complessiva di 300 m in sinistra (AR_TRIGNO_3).
Tr = 200 anni
1. Esondazioni diffuse in dx tra la sezione TR0001 e la TR0010, per una lunghezza di circa
2600 m, che interessano aree non interessate da insediamenti né da infrastrutture
• Intervento: nessuno
2. Esondazioni diffuse in sx tra la sezione TR0009 e la TR0016, per una lunghezza di circa
1800 m, che interessano aree coltivate a frutteto con insediamenti agricoli ed abitazioni
• Intervento: laminazione tramite realizzazione di cassa d’espansione di volume 1.400.000 mc
(CS_TRIGNO_1).
3. Esondazioni diffuse in dx tra la sezione TR0014 e la TR0022.
• Intervento: laminazione tramite realizzazione di cassa d’espansione di volume 250.000 mc
(CS_TRIGNO_2).
4. Franco assente e locali esondazioni tra il ponte TR0021 e la foce, sia in destra e in sinistra.
• Intervento: sopraelevazione degli argini in destra e sinistra per l’altezza di 1 m e la
lunghezza complessiva di 1750 m (AR_TRIGNO_4).
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 38_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
4.2.3.3 Torrente Sinarca
Tr = 30 anni
1. Tra le sezioni SI0001 e SI0010 esondazioni in destra e sinistra interessanti aree di limitata
ampiezza e prive di insediamenti o infrastrutture, causate in parte dal rigurgito dei ponti
SI0005 e SI0010; quest’ultimo, in particolare, presenta un deflusso in pressione
• Intervento: rifacimento del ponte SI0010
2. Tra le sezioni SI0010 e SI0019 esondazioni in destra e sinistra causate in parte dal rigurgito
del ponte SI0019 che presenta un deflusso in pressione; in particolare, le esondazioni in
sinistra possono minacciare la S.P. Fondovalle Sinarca e l’Inceneritore di Termoli.
• Intervento: rifacimento del ponte SI0019 e risagomatura dell’alveo per una lunghezza di
circa 1800 m (RI_SINARCA_1).
3. Tra le sezioni SI0019 e SI0025 situazione ai limiti del contenimento con sporadici sormonti
arginali in destra e sinistra che possono interessare insediamenti agricoli e il Mattatoio di
Termoli, e possibilità di rigurgito attraverso le foci del Vallone Cardone e del Fosso
Diavolaccio.
• Intervento: locali sopraelevazioni degli argini sia in destra che in sinistra mediamente di 1 m
per uno sviluppo complessivo di 1400 m (AR_SINARCA_1 e AR_SINARCA_2) nonché
realizzazione di portelle a chiusura automatica sui fossi (IP_SINARCA_1 e IP_SINARCA_2);
un aumento del franco può essere ottenuto laminando la piena tramite una cassa di
espansione di circa 600.000 mc da realizzarai con uno sbarramento trasversale a luce
tarata a monte del tratto studiato, in località Bivio Vallone Cupo (CS_SINARCA_1).
Tr = 200 anni
1. Deflusso in pressione nel ponte SI0005
• Intervento: rifacimento del ponte SI0005
2. Esondazioni diffuse lungo tutto il tratto tra la sezione SI0001 e il ponte SI0025
• Intervento: oltre a quelli già proposti a breve termine, si prevede la laminazione della piena
con una ulteriore cassa di espansione, di capacità 2.000.000 mc da realizzarsi tramite uno
sbarramento trasversale a luce tarata (CS_SINARCA_2) in località Madonna del Viandante.
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 39_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
5 RISCHIO DA FRANA – ELENCO DELLE TIPOLOGIE DIINTERVENTO
Per quanto riguarda gli interventi relativi alla sistemazione delle aree in frana dove maggiore è il
rischio per cose e persone (aree R3 ed R4), stante le già numerose ed esistenti opere relative a
situazioni note, come detto in premessa sono stati individuati una serie tipologica di interventi
usualmente effettuati sui corpi in frana, che ben coprono lo spettro delle possibilità delle azioni
progettuali attuabili in situazioni di questo tipo.
Va sottolineato infine che la scelta dell’intervento può derivare solo da un’accurata serie di
indagini geognostiche progettata per il tipo ed estensione del fenomeno franoso indagato, a
meno di trovarsi di fronte a situazioni che richiedono un intervento tempestivo.
In particolare tali interventi possono essere riassunti come segue:
♦ Tirantature – interventi generalmente effettuati su materiali lapidei soggetti a crollo e/o
ribaltamento e/o scivolamento traslativo, e finalizzati a stabilizzare il potenziale volume di
roccia instabile attraverso l’ancoraggio della parte terminale del tirante, solitamente
effettuato attraverso espansione a mezzo pressione e/o iniezioni di resine inorganiche, o
malte particolari, con una porzione del materiale non interessato dal potenziale movimento
di massa e successiva messa in opera di piastre di ripartizione con dadi di tesatura;
l’intervento mira ad attraversare il sistema dei piani di discontinuità, a resistenza
praticamente nulla, che generalmente suddivide l’ammasso in blocchi più o meno grandi ed
instabili, e lungo i quali può avvenire il distacco e/o lo scivolamento del materiale,
trasferendo gli sforzi alla porzione non fratturata;
consolidamento parete rocciosa attraverso esecuzione di fori 110 mm su ponteggio mobile ed
inserimento barre acciaio armonico dwyidag e iniezione di malta tixotropica
♦ Geotessili – sono materiali utilizzati per incrementare la resistenza al taglio dei terreni (terre
rinforzate), costituiti da veli costituiti da fibre pretagliate di spessore variabile tra alcuni
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 40_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
decimi di millimetro e qualche centimetro ed assemblate secondo differenti processi per i
diversi usi, che nel caso della sistemazione di corpi di frana hanno la caratteristica di
resistere a trazione e permettere il drenaggio delle acque;
♦ Drenaggi – interventi mirati a diminuire le pressioni neutre generate dall’acqua attraverso il
drenaggio (allontanamento) delle acque sotterranee (falda) e di infiltrazione meteorica da
ammassi terrosi potenzialmente instabili o in frana, il cui effetto è di aumentare di
conseguenza le pressioni effettive all’interno della massa e quindi la resistenza al taglio
sviluppabile lungo la potenziale od esistente superficie di scivolamento; tali interventi sono
realizzati attraverso il posizionamento nella massa di tubazioni drenanti generalmente in
posizione orizzontale e collegate o meno a sistemi di raccolta e/o allontamento delle acque,
ma anche attraverso la costruzione di trincee, setti o gallerie drenanti ed in alcuni casi
attraverso la messa in opera di pozzi drenanti; recentemente sono state sperimentate con
successo su terreni argillosi tecniche di drenaggio delle acque interstiziali tramite elettro-
osmosi;
esempi di drenaggi di aree in frana
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 41_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
♦ Gabbionature - interventi mirati al contenimento delle spinte di masse di terreno o roccia in
frana od instabili al punto di poter evolvere in movimento franoso, attraverso l’utilizzo di
opere di contenimento a comportamento deformabile, costituite dalla sovrapposizione di
elementi scatolari costituiti da gabbie di ferro zincato a forma di parallelepipedo, riempite
con materiale lapideo di pezzatura grossolana, che si oppongono alla spinta del terreno
attraverso il loro peso; generalmente vengono utilizzate al piede dei corpi di frana,
soprattutto in prossimità di corsi d’acqua per evitare pericolosi scalzamenti al piede del
corpo frana, ma anche per realizzare modellamenti di versanti instabili od in frana tramite
gradonature opportunamente dimensionate;
♦ Opere di sostegno – interventi mirati al contenimento delle spinte di masse di terreno o
roccia in frana o instabili al punto di poter evolvere in movimento franoso, attraverso l’utilizzo
di opere generalmente a comportamento rigido che si oppongono e contrastano la spinta,
attraverso il solo peso della struttura (muri a gravità) ma anche in alcuni casi con la
flessibilità della struttura (paratie) e con l’attrito sviluppato al piede dell’opera, ed anche
attraverso la presenza abbinata di sistemi di ancoraggio o fondazioni su pali che
trasferiscono gli sforzi tangenziali a strutture non coinvolte dal movimento franoso; fra questi
interventi si comprendono anche gli aumenti di sovraccarico al piede di frana, attraverso cui
si ottiene inoltre un aumento degli sforzi normali lungo la superficie di scorrimento;
♦ Paratie di micropali – opere di trasferimento degli sforzi tangenziali a volumi di roccia non
interessate dal movimento tramite pali di piccolo diametro (100-200 mm) trivellati fino ad
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 42_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
arrivare ad un substrato roccioso non interessato dal movimento franoso e sovente
accoppiati ad un sistema di ancoraggi per la trasmissione degli sforzi tangenziali;
Sistemazione di movimento franoso con paratia di micropali
♦ sagomatura dei versanti – questi interventi solitamente vengono eseguiti per ridurre le forze
agenti che tendono all’instabilità del pendio, a favore di quelle che invece vi si oppongono;
tali interventi vengono eseguiti mediante asportazione di materiale dalla parte sommitale del
versante in frana, aggiunta di sovraccarico nella zona del piede di frana e realizzazione di
raccolta ed allontanamento delle acque dilavanti;
Esempio di sagomatura di un versante
♦ iniezioni - sono interventi mirati al consolidamento della massa di terreno in frana attraverso
l’immissione ad alta pressione di miscele cementizie o di resine organiche o leganti idraulici
microfini a basso impatto ambientale, che hanno lo scopo di migliorare sensibilmente le
caratteristiche meccaniche del terreno, sostituendo la parte liquido-gassosa tra le particelle
del terreno; in questo tipo di interventi possono essere compresi anche quelle iniezioni ad
alta pressione che mirano alla disgregazione ed alla miscelazione con malte del terreno in
situ (trattamento di jet-grouting).
♦ variazioni del tracciato stradale – questi interventi, o meglio soluzioni progettuali, sebbene
non direttamente interessanti il corpo franoso possono scaturire dopo un esame
approfondito delle problematiche poste dalla situazione esistente in situ, e nel territorio della
regione molisana sovente le infrastrutture viarie risultano interessate e dissestate da
movimenti franosi più o meno importanti, e perciò non sono da scartare a priori; l’impatto
ambientale di questi interventi dipende sostanzialmente dalla grandezza dell’intervento
stesso, che può avere effetti sull’uso del suolo ma anche, in maniera temporanea, sul flusso
veicolare e sugli spostamenti di quest’ultimo su tracciati alternativi, con conseguenti aumenti
di inquinamenti acustico ed atmosferico su assi viari prima meno trafficati.
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 43_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
6 RAPPORTO TRA PIANO DEGLI INTERVENTI, NORMATIVAED AMBIENTE
In questo capitolo verranno sinteticamente analizzati quelli che sono i rapporti tra il Piano degli
Interventi e le sue eventuali conseguenze ambientali, soprattutto dal punto di vista dell’esame
della loro compatibilità, alla luce di quanto espresso dalla normativa nazionale e regionale.
La compatibilità ambientale degli interventi deve essere intesa come adeguatezza delle
soluzioni progettuali dell’intervento, sotto il profilo dell’inserimento paesaggistico e dell’intensità
delle interazioni, temporanee e/o permanenti, con le componenti ambientali, in rapporto ai
benefici, alla necessità di attuare l’intervento medesimo ed allo stato dei luoghi prima
dell’intervento.
In particolare dall’esame di quanto elencato nei capitoli seguenti ed in base ai contenuti del
Piano degli Interventi, va sottolineato come emerga una preponderanza dell’impatto territoriale
degli interventi verosimilmente necessari per la sistemazione di aree in frana, sia per
estensione che per numero di elementi a rischio coinvolti dalle dinamiche da versante, ossia da
quei fenomeni di modellamento morfologico legati ai movimenti di masse; mentre appaiono
meno estesi ed impattanti territorialmente (per la regione molisana), gli interventi legati alla
mitigazione del rischio derivante dalle alluvioni, che sostanzialmente si articolano in una serie di
interventi, anche importanti, però abbastanza delimitati lungo le aste fluviali studiate.
Tale considerazione porterebbe ad ipotizzare un maggiore impatto ambientale degli interventi
legati alla stabilizzazione dei fenomeni franosi, a volte anche di grande estensione territoriale, al
contrario, la tipologia di interventi richiesta sovente per la stabilizzazione di movimenti franosi,
risulta sostanzialmente di minore impatto ambientale rispetto a quella utilizzata per la
eliminazione e/o mitigazione del rischio da alluvione, e tali interventi infatti non risultano
compresi negli allegati alla normativa regionale e/o nazionale e comunitaria, a meno di
situazioni estremamente particolari di cui però in questa fase non è possibile la individuazione.
La realizzazione di arginature, anche di modesta altezza, ma per lunghi tratti, o la realizzazione
di casse di espansione o di laminazione, la risagomatura di alvei, il rifacimento o l’adeguamento
di strutture di attraversamento, sono relativamente più impattanti dal punto di vista ambientale e
paesaggistico, rispetto alla realizzazione delle opere di stabilizzazione delle masse franose
come tirantature, geogriglie, drenaggi, gabbionature, iniezioni.
Nel presente documento pertanto saranno riportate delle schede sintetiche relativamente agli
interventi individuati per quanto attiene la difesa dal rischio idraulico, mentre per ciò che
concerne il fenomeno frane, stante la impossibilità di procedere ad una dettagliata analisi della
situazione a livello regionale, visto l’elevato numero di eventi censiti, si riporteranno
esclusivamente quelle che sono, ad oggi, le tipologie di intervento maggiormente utilizzate in
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 44_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
questo campo, lasciando ad una successiva e necessaria fase di approfondimento conoscitivo
la decisione della tipologia di intervento.
Nella pagina seguente viene riportato uno schema sintetico riassuntivo dei rapporti tra
l’elaborazione da parte dell’RTI per conto della Regione Molise, del Piano degli Interventi e la
procedura di VIA prevista dalla normativa regionale molisana.
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 45_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Rapporti tra Piano degli Interventi e procedura di Valutazione di Impatto ambientale
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 46_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Lo schema della pagine illustra il percorso di analisi utilizzato per una prima sommaria
valutazione delle interazioni tra le categorie di opere proposte e le componenti ambientali e
paesaggistiche.
Infatti va ricordato che solo dall’esame della progettazione, anche preliminare, degli interventi,
sarà possibile effettuare, per quelli la cui tipologia obbliga alla realizzazione dello Studio di
impatto Ambientale, le opportune valutazioni.
In questo documento saranno comunque indicate le possibili interazioni con le componenti
ambientali, anche sulla base delle esperienze, maturate dall’RTI in altre parti del territorio
nazionale per altre tipologie di opere.
Stante la validità e la necessità di alcune di esse, resta comunque compito della Regione o
degli organi preposti alla gestione del rischio idrogeologico (Autorità di Bacino) proporre e dare
attuazione agli interventi stessi.
Di seguito al fine di arrivare alla valutazione della compatibilità ambientale verranno esaminate:
• le tipologie di opere previste dagli interventi e le possibili interazioni ambientali, permanenti
o temporanee
• la necessità di realizzazione dell’opera
• il monitoraggio ante, in corso e post opera.
7 ANALISI DELLA COMPATIBILITÀ AMBIENTALE DEGLIINTERVENTI
La valutazione della compatibilità ambientale, parte dalla analisi delle possibili interazioni che
l’opera da realizzare ha con le diverse componenti ambientali, sia in fase di realizzazione (a
cantieri aperti), sia in fase di esercizio.
Esistono infatti impatti temporanei legati alla sola fase di cantierizzazione, come ad esempio:
• l’aumento dell’inquinamento atmosferico causato dai mezzi di trasporto
• lo sversamento accidentale in alveo di sostanze inquinanti da parte del cantiere allestito per
la realizzazione dell’opera (ad esempio il rifacimento di attraversamenti o l’adeguamento di
sezioni o la realizzazione delle casse d’espansione)
• l’aumento dell’inquinamento acustico, legato ai mezzi di trasporto funzionali al cantiere per
lo svolgimento di tutte le attività realizzative
• e impatti permanenti legati invece alla presenza duratura dell’opera medesima, come ad
esempio:
• l’interazione tra circolazione idrica sotterranea e le pile di un viadotto e più in generale le
opere fondazionali
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 47_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• le modifiche paesaggistiche che comportano ad esempio la creazione o sopraelevazione
delle arginature
• la realizzazione delle nove opere di attraversamento, o l’adeguamento di quelle esistenti
• la variazione del tracciato di strade interessate da movimenti franosi (si pensi alla Bifernina)
• le variazioni nell’utilizzo del suolo come per esempio la realizzazione delle opere per la
regolazione delle acque di piena (casse d’espansione, aree golenali etc.).
L’intensità o l’importanza dell’impatto è funzione dello stato della componente ambientale
interessata, della tipologia di impatto (inquinamento chimico, biologico, acustico, paesaggistico
etc.), dell’eventuale variazione nell’utilizzo della componente ambientale (suolo, acque
sotterranee o superficiali etc.) e non ultimo della presenza di ricettori (persone, corpi idrici,
animali etc.) e/o beneficiari.
Nelle pagine seguenti verranno riportate sinteticamente per ogni tipologia di opera prevista dal
Piano degli Interventi (schema della pagina seguente), delle valutazioni generali riguardanti gli
aspetti da prendere in considerazione per la presentazione di una istanza sia essa per la fase di
screening, sia per la fase di scoping, ma anche per quelle opere che richiedono comunque la
procedura di VIA completa.
Va sottolineato che essendo questa una fase molto preliminare, che non prevede ancora analisi
di tipo progettuale neanche a livello di progetto preliminare, è possibile solo fare supposizioni
verosimili, basate sull’esperienza di chi scrive, circa le modalità realizzative dell’opera e gli
aspetti progettuali che interferiranno con l’ambiente circostante, pertanto anche le
considerazioni che seguono sono puramente indicative e in alcun modo vincolanti per l’Autorità
proponente, che nell’eventualità di una fase progettuale potrà seguire o meno le indicazioni
contenute in tale documento.
Per ciò che concerne le frane, dall’esame delle tipologie degli interventi emerge chiaramente
come nessuna delle tipologie elencate ricade esplicitamente all’interno delle voci degli allegati a
e B alla legge regionale n° 21 del 4 marzo 2001, a meno che essa non venga effettuata:
• in un alveo fluviale o torrentizio come ad esempio per gli interventi di contenimento al piede
di frana onde evitare sbarramenti di corsi d’acqua
• l’intervento sia di tale estensione da realizzare impatti al momento non ipotizzabili, e
pertanto in tali casi è prevedibile la sola procedura di screening
• l’intervento proposto sia quello di una variazione, anche importante del tracciato stradale.
Pertanto sulla base dei dati fin qui a disposizione, le successive schede siìntetiche di analisi
della compatibilità ambientale riguardano solo esplicitamente il Piano degli Interventi previsto
per il rischio Idraulico, rimandando per quanto attiene le frane ad una necessaria ulteriore fase
di approfondimento tecnico-conoscitivo delle singole situazioni.
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 48_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
SCHEMA RIASSUNTIVO DELLE OPERE DEL PIANO INTERVENTI PER IL RISCHIO
IDRAULICO
CORSO D’ACQUA TEMPO DI RITORNO
TR 30 ANNI TR 200 ANNI
Briglia CA0006 – nessun
intervento
Sezione CA0020 nessun
intervento
Sezione CA0023 laminazione con
cassa d’espansione di 150.000 mc
TORRENTE
CALLORA
Sezione CA0020 e CA0023 rilevati
arginali di altezza media 2 metri e
lunghezza 500 metri
Sezione CA0032 nessun
intervento
Sezioni tra RI1001/RI1003 nessun
intervento
Ponte tubo RI1005 adeguamento
sezione tramite rialzo quota tubo
TORRENTE RIO
Sezione RI1007 sopraelevazione
rilevati arginali esistenti per un
altezza media di 2 metri ed una
lunghezza di circa 500 metri
Sezioni comprese tra RI1007 e
RI1013, sopraelevazione argini
esistenti + laminazione con 2
casse espansione 200.000 mc e
600.000 mc
Sezione BI4007, adeguamento
sezione ponte BI4010
Sezioni BI4007 e BI4010,
adeguamento sezione del ponte
BI4010
Sezioni tra BI4011 e BI4014,
realizzazione arginature di altezza
media 1.5 metri
Sezioni BI4011 e BI4015
realizzazione rilevati arginali di
altezza media 1.5 metri e
lunghezza 1100 metri, con aree
golenali
Sezioni BI1009 e BI1019,
rifacimento ponte BI1019
Sezioni BI1008 e BI1009,
rifacimento ponte BI1019
FIUME BIFERNO
Sormonto Ponte BI2001,
rifacimento pontePonte BI2001, rifacimento ponte
INTERVENTI
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 49_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Esondazioni diffuse tra sezioni
BI3040 e Viadotto Tanassi BI3048,
rifacimento viadotto + argini +
casse
d’espansione
Sezione BI2021, nessun
intervento
Sormonto ponte tubo BI3050,
rialzamento del ponte tubo
Sezioni tra BI2005 e BI2019
nessun intervento
Rigurgito varco arginale F.ss Colle
Ruta, chiusura varco con portella
automatica
Sezioni tra BI6011 e BI 6016
nessun intervento
Esondazione in sx Masseria
Cotecchia, realizzazione rilevato
arginale
Esondazioni per rigurgito in sx
varco arginale a valle M.
Cotecchia, chiusura varchi con
portelle
Esondazioni in dx e sx a monte del
Ponte BI3066, realizzazione
rilevato arginale
Franco insufficiente per il Ponte
tubo, rialzamento ponte tubo
Franco insufficiente per il ponte
della S.S.87 BI3065b, rifacimento
Ponte
Esondazioni in dx e sx nel tratto
tra Ponte BI3066 e Ponte BI3071,
realizzazione rilevato arginale e
portella chiusura automatica
FIUME BIFERNO
Franco insufficiente per il Ponte
BI3071, rifacimento Ponte
INT
ER
VE
NT
I
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 50_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Rigurgito da varco arginale foce
canale bonifica n°3, chiusura
varco con portella automatica
Franco assente in sx sezione
BI3085, sopraelevazione rilevato
arginale + portella chiusura
automatica
Esondazione in sx viadotto
autostrada A14 zona industriale
Termoli, sopraelevazione rilevato
arginale
Franco insufficiente per il Ponte
SS Adriatica BI3090 e Pescara-
Foggia BI3092, rifacimento Ponti
Rigurgito varco arginale foce
canale Bonifica Acque interne,
realizzazione portella di chiusura
automatica
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 51_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
CORSO
D’ACQUATEMPO DI RITORNO
TR 30 ANNI TR 200 ANNI
Tra SI0001 e SI0010 esondazioni
in dx e sx, rifacimento Ponte
SI0010
Deflusso in pressione nel Ponte
SI0005, rifacimento Ponte
Tra sezioni SI0010 e SI0019
esondazioni in dx e sx, rifacimento
Ponte SI0019 e risagomatura
alveoTORRENTE
SINARCATra sezioni SI0019 e SI0025
sormonti arginali in dx e sx, locali
sopraelevazioni e realizzazione
portelle chiusura + eventuale
cassa d’espansione 600.000 mc
con sbarramento trasversale
Esondazioni diffuse tra sezione
SI0001 e Ponte SI00025, cassa
d’espansione di 2.000.000 mc con
sbarramento trasversale a luce
tarata
A monte Ponte TR0020 in sx
esteso rigurgito canale SIV,
realizzazione rilevato arginale con
portelle antirigurgito
Esondazioni diffuse tra sezione
TR0009 e TR0016, realizzazione
cassa d’espansione del volume di
1.400.000 mc
Tra Ponte TR0020 e sezione
TR0021 esondazioni in dx,
contenimento tramite rilevati
arginali e sopraelevazione di
quello esistente
Esondazioni diffuse in dx tra
sezione TR0014 e TR0022,
realizzazione cassa d’espansione
del volume di 250.000 mc
FIUME
TRIGNO
Tra Ponte TR0020 e sezione
TR0021 esondazioni in sx,
contenimento tramite
sopraelevazione rilevati arginali
esistenti
Franco assente e locali
esondazioni tra Ponte TR0021 e
foce sia in dx che in sx,
sopraelevazione rilevati esistenti in
dx e sx
INT
ER
VE
NT
I
7.1 TORRENTE CALLORA
Priorità A) Tr 30 anni
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 52_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Rischio: Franco di soli 70 cm per una lunghezza di circa 100 metri a cavallo della sezione
CA0020 in destra e franco assente per una lunghezza di circa 200 metri a cavallo della sezione
CA0023 in destra;
Intervento: contenimento tramite sopraelevazione di rilevati arginali per un altezza media di 2
metri ed una lunghezza di circa 500 metri;
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle arginature, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere.
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 53_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• se necessario (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico;
Priorità B) Tr 200 anni
Rischio: Esondazione in destra con battente di circa 50 cm per una lunghezza di circa 300 m a
cavallo della sezione CA0023;
Intervento: laminazione tramite cassa di espansione di volume 150.000 mc;
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con l’allagamento temporaneo di aree
anche estese (golenali od esterne all’argine maestro), e con la realizzazione di un cantiere per
la realizzazione delle opere di sbarramento ed arginatura, con conseguente aumento del traffico
veicolare anche di automezzi pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e
paesaggistici, legati alla realizzazione del volume di invaso utilizzabile in caso di piena;
Tipologia progettuale: lettera r) allegato A della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: scoping
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
variazione dell’uso del suolo nell’area di invaso, solitamente perdita di terreno agricolo;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento e regolazione delle acque determinato
dall’opera in caso di esondazione, e possibili effetti temporanei sulla qualità delle acque
generati da non corrette attività di scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• ricerca di aree degradate (cave abbandonate) da utilizzare per la realizzazione di casse
d’espansione laterali
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 54_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere.
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico in prossimità delle aree di cantiere;
7.2 TORRENTE IL RIO
Priorità A) – Tr 30 anni
Rischio: Esondazione in destra per 200 m a cavallo della sezione RI1007 e franco ridotto in
sinistra di circa 40 cm;
Intervento: contenimento tramite sopraelevazione rilevati arginali esistenti in destra di 2 m per
una lunghezza di circa 500 m
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle arginature, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 55_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità B) Tr 200 anni
Rischio: Ponte tubo RI1005 parzialmente sormontato
Intervento: adeguamento sezione mediante rialzamento quota tubo di circa 1.5 m
Impatti attesi: impatti temporanei legati alla realizzazione del cantiere necessario alla
realizzazione dell’opera dati dall’aumento del traffico veicolare e dai mezzi di lavoro e alla
temporanea variazione del flusso d’acqua corrente;
Tipologia progettuale: lettera o allegato B
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 56_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• nessuna in particolare
AZIONI DI MONITORAGGIO
• nessuna in particolare attesa la breve durata dell’intervento;
Priorità B) Tr 200 anni
Rischio: Esondazione diffusa tra le sezioni RI1007 e RI1013 per una lunghezza di circa 1650 m
Intervento: contenimento fino alla RI1008 tramite sopraelevazione rilevati arginali esistenti di 1
m per circa 1100 m in sinistra e laminazione a valle tramite casse di espansione in sinistra
(200.000 mc) e in destra (600.000 mc)
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con l’allagamento temporaneo di aree
anche estese (golenali od esterne all’argine maestro), e con la realizzazione di un cantiere per
la realizzazione delle opere di sbarramento ed arginatura, con conseguente aumento del traffico
veicolare anche di automezzi pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e
paesaggistici, legati alla realizzazione del volume di invaso utilizzabile in caso di piena;
Tipologia progettuale: lettera r) allegato A e lettera o) allegato B L.R. 21 del 4/03/2000
Procedura: scoping
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
variazione permanente di uso del suolo legata alla realizzazione delle casse, solitamente
perdita di suolo agricolo;
acque sotterranee: possibile interazione tra scavo e falda superficiale e ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, possibile infiltrazione di liquidi
inquinanti (olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto di contenimento voluto sulle acque di piena;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 57_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• ricerca di aree degradate (cave abbandonate) da utilizzare per la realizzazione di casse
d’espansione laterali
• collettamento e raccolta acque di piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
7.3 FIUME BIFERNO
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Esondazione in prossimità della BI4007 per effetto del rigurgito causato dal ponte
BI4010 con sezione sottodimensionata;
Intervento: adeguamento sezione ponte BI4010
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione dell’adeguamento della sezione del Ponte, con conseguente
aumento del traffico veicolare anche di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti
solo dal punto di vista paesaggistico;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n°21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche le permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 58_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
• se necessario prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Esondazioni tra le sezioni BI4011 e BI4014 per una lunghezza di circa 600 m e
tracciato tale da creare aree golenali
Intervento: contenimento tramite realizzazione arginature di h media sul p.c. di 1.5 m
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle arginature, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e di
uso del suolo;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto e
variazione uso del suolo per realizzazione aree golenali;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche le permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 59_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Limite del contenimento o franco nullo tra le sezioni BI1009 e BI1019 per una
lunghezza di circa 600 m
Intervento: rifacimento Ponte del Comune BI1019
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione del Ponte, con conseguente aumento del traffico veicolare anche
di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e
possibile interazione tra opere fondazionali e circolazione idrica sotterranea;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: possibili interazioni tra circolazione idrica sotterranea (se esistente) e le
opere fondazionali della struttura di attraversamento, possibile, ove l’assetto litostratigrafico e le
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 60_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti (olii, carburanti)
sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• limitazione massima nell’utilizzo di miscele cementizie a bassa viscosità
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
• se necessario, per la presenza di falda superficiale e di pozzi di estrazione a scopo
idropotabile, prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere attraverso piezometri installati all’uopo;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Sormonto del Ponte dei Tre Archi BI2001
Intervento: rifacimento ponte
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione del Ponte, con conseguente aumento del traffico veicolare anche
di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e
possibile interazione tra opere fondazionali e circolazione idrica sotterranea;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: possibili interazioni tra circolazione idrica sotterranea (se esistente) e
opere fondazionali della struttura di attraversamento, possibile, ove l’assetto litostratigrafico e le
condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti (olii, carburanti)
sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 61_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• limitazione massima nell’utilizzo di miscele cementizie a bassa viscosità
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
• se necessario, per la presenza di falda superficiale e di pozzi di estrazione a scopo
idropotabile, prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere attraverso piezometri installati all’uopo;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Esondazioni diffuse e di notevole ampiezza tra la sezione BI3040 e il Viadotto Tanassi
BI3048, in parte imputabili al rigurgito indotto a monte da quest’ultimo; risultano interessate le
infrastrutture viarie Strada di Scorrimento Veloce n°1 della Valle del Biferno e la S.P. della Diga
del Liscione.
Intervento: rifacimento del Viadotto Tanassi (PO_BI3048) e sopraelevazione di 3-4 m dei
rilevati stradali degli assi viari interessati; nell’occasione si prevede di realizzare quattro casse
d’espansione destinate alla laminazione delle piene (CS_BIFERNO_5, CS_BIFERNO_6,
CS_BIFERNO_7 e CS_BIFERNO_8) per una complessiva capacità di invaso di circa 6.000.000
mc
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei legati all’impianto di un cantiere necessario alla
realizzazione delle casse d’espansione e della sopraelevazione dei rilevati stradali, con
aumento traffico veicolare mezzi pesanti e deviazione traffico normale causa di probabile
aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico soprattutto da polveri; impatti permanenti
legati alla variazione d’uso del suolo sottratto per la realizzazione delle casse d’espansione e
mitigabili impatti paesaggistici;
Tipologia progettuale: lettera r) allegato A della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: scoping
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 62_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
variazione permanente di uso del suolo legata alla realizzazione delle casse, solitamente
perdita di suolo agricolo;
acque sotterranee: possibile interazione tra scavo e falda superficiale e ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto di contenimento voluto sulle acque di piena;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• ricerca di aree degradate (cave abbandonate) da utilizzare per la realizzazione di casse
d’espansione laterali
• collettamento e raccolta acque di piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Possibilità di rigurgito dal varco arginale in corrispondenza della foce del Fosso di
Colle Ruta, nei pressi dello svincolo per Guglionesi, con conseguenti esondazioni;
Intervento: chiusura del varco con realizzazione di portella a chiusura automatica
sull’attraversamento arginale del Fosso di Colle Ruta (IP_BIFERNO_4);
Impatti attesi: voluto contenimento e deflusso delle acque
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: nessuno;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 63_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
suolo: nessuno;
acque sotterranee: nessuno;
acque superficiali: effetto di contenimento e regolazione voluto sulle acque di piena;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Sormonto del ponte tubo BI3050
Intervento: rialzamento del ponte tubo (IP_BIFERNO_11) di 2 m
Impatti attesi: impatti temporanei legati alla realizzazione del cantiere necessario alla
realizzazione dell’opera dati dall’aumento del traffico veicolare e dai mezzi di lavoro e alla
temporanea variazione del flusso d’acqua corrente;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• nessuna in particolare
AZIONI DI MONITORAGGIO
• nessuna in particolare attesa la breve durata dell’intervento;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Possibilità di esondazione in sinistra nei pressi di Masseria Cotecchia, ove il rilevato
arginale è assente, con danni ad abitazioni;
Intervento: realizzazione di rilevato arginale di altezza 4 m per una lunghezza di 250 m
(AR_BIFERNO_2)
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 64_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle opere di sbarramento ed arginatura, con conseguente aumento del traffico
veicolare anche di automezzi pesanti; impatti ambientali permanenti, di variazione uso del suolo
e paesaggistici, legati alla creazione del rilevato arginale;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle arginature, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti; impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e di
utilizzo del suolo;
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque di piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 65_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Esondazioni per rigurgito a sinistra dal varco arginale esistente poco a valle di
Masseria Cotecchia, dalla foce del Fosso della Boccuccia, da altro varco presso Masseria
Romano e dalla foce del Fosso della Conca;
Intervento: chiusura dei varchi in modo da eliminare le soluzioni di continuità del rilevato
arginale sinistro e realizzazione di portelle a chiusura automatica in corrispondenza degli
attraversamenti arginali dei fossi (IP_BIFERNO_1, IP_BIFERNO_2, IP_BIFERNO_5,
IP_BIFERNO_6, AR_BIFERNO_3);
Impatti attesi: voluto contenimento e deflusso delle acque
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: nessuno;
suolo: nessuno;
acque sotterranee: nessuno;
acque superficiali: effetto di contenimento e regolazione voluto sulle acque di piena;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Esondazioni in destra e sinistra nel tratto meandriforme a monte del ponte BI3066; in
particolare, in sinistra è assente il rilevato arginale tra la sezione BI3063 e i livelli idrometrici
valutati in alveo possono comportare una diffusione delle acque esondate verso la zona della
stazione ferroviaria Guglionesi-Portocannone, in cui sono presenti infrastrutture viarie importanti
e insediamenti industriali; in destra le esondazioni interessano solo aree coltivate a frutteto.
Intervento: realizzazione di rilevato arginale in sinistra di altezza 4 m e sviluppo 1000 m
(AR_BIFERNO_5).
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle opere di sbarramento ed arginatura, con conseguente aumento del traffico
veicolare anche di automezzi pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e
paesaggistici, legati alla creazione del rilevato arginale e dell’area esondabile;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21\ del 4/03/2000
Procedura: screening
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle arginature, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti; impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e di
utilizzo del suolo;
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 66_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Franco insufficiente per il ponte tubo BI3065b
Intervento: rialzamento del ponte tubo (IP_BIFERNO_11) di 2 m
Impatti attesi: impatti temporanei legati alla realizzazione del cantiere necessario alla
realizzazione dell’opera dati dall’aumento del traffico veicolare e dai mezzi di lavoro e alla
temporanea variazione del flusso d’acqua corrente;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/0./2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 67_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche le permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• nessuna in particolare
AZIONI DI MONITORAGGIO
• nessuna in particolare attesa la breve durata dell’intervento;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Franco insufficiente per il ponte della S.S. 87 individuato dalla sezione BI3066;
Intervento: rifacimento del ponte (PO_BI3066);
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione del Ponte, con conseguente aumento del traffico veicolare anche
di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e
possibile interazione tra opere fondazionali e circolazione idrica sotterranea;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: possibili interazioni tra circolazione idrica sotterranea (se esistente) e
opere fondazionali della struttura di attraversamento, possibile, ove l’assetto litostratigrafico e le
condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti (olii, carburanti)
sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 68_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
Ø utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
Ø limitazione massima nell’utilizzo di miscele cementizie a bassa viscosità
Ø collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
Ø misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
Ø se necessario, per la presenza di falda superficiale e di pozzi di estrazione a scopo
idropotabile, prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere attraverso piezometri installati all’uopo;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Esondazioni in destra e sinistra nel tratto tra il ponte BI3066 e il ponte di Altopantano
BI3071; in particolare, in sinistra è assente il rilevato arginale e i livelli idrometrici valutati in
alveo possono comportare una diffusione delle acque esondate verso la zona dello Svincolo del
Biferno ad Altopantano; in destra le esondazioni interessano solo aree coltivate;
Intervento: realizzazione di rilevato arginale in sinistra di altezza 3 m e sviluppo 1000 m
(AR_BIFERNO_5) e realizzazione di portella a chiusura automatica in corrispondenza della
foce del fosso che sbocca in sinistra subito a monte del ponte di Altopantano (IP_BIFERNO_7);
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle opere di sbarramento ed arginatura, con conseguente aumento del traffico
veicolare anche di automezzi pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e
paesaggistici, legati alla creazione del rilevato arginale;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle arginature, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti; impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista dell’utilizzo del suolo e
paesaggistico;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 69_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Ø misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
Ø se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Franco insufficiente per il ponte di Altopantano BI3071;
Intervento: rifacimento del ponte (PO_BI3071);
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione del Ponte, con conseguente aumento del traffico veicolare anche
di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e
possibile interazione tra opere fondazionali e circolazione idrica sotterranea;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: possibili interazioni tra circolazione idrica sotterranea (se esistente) e
opere fondazionali della struttura di attraversamento, possibile, ove l’assetto litostratigrafico e le
condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti (olii, carburanti)
sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• limitazione massima nell’utilizzo di miscele cementizie a bassa viscosità
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 70_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• se necessario, per la presenza di falda superficiale e di pozzi di estrazione a scopo
idropotabile, prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere attraverso piezometri installati all’uopo;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Possibilità di rigurgito dal varco arginale in corrispondenza della foce del Canale di
Bonifica n°3, con conseguenti inondazioni dirette della zona industriale di Termoli.
Intervento: chiusura del varco con realizzazione di portella a chiusura automatica
sull’attraversamento arginale del fosso (IP_BIFERNO_8).
Impatti attesi: voluto contenimento e deflusso delle acque
tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: nessuno;
suolo: nessuno;
acque sotterranee: nessuno;
acque superficiali: effetto di contenimento e regolazione voluto sulle acque di piena;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Franco assente in sinistra a cavallo della sezione BI3080 ed esondazioni in destra tra
il ponte BI3071 e il viadotto BI3085; le esondazioni in destra non interessano aree occupate da
insediamenti o infrastrutture
Intervento: sopraelevazione di 1 m del rilevato arginale in sinistra per una lunghezza di 600 m
(AR_BIFERNO_6) e realizzazione di portella a chiusura automatica in corrispondenza della
foce del fosso che sbocca in sinistra subito a monte del ponte di Altopantano (IP_BIFERNO_7).
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle arginature, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico;
Tipologia progettuale: lettera o allegato B
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 71_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Esondazioni in sinistra nel tratto in corrispondenza del viadotto della Autostrada A14;
queste interessano la zona industriale di Termoli;
Intervento: sopraelevazione del rilevato arginale in sinistra di 1.5 m e sviluppo 1300 m
(AR_BIFERNO_7);
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle arginature, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 72_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Franco insufficiente per il ponte della S.S. Adriatica BI3090 e per quello della Ferrovia
Pescara-Foggia BI3092;
Intervento: rifacimento dei due ponti (PO_BI3090 e PO_BI3092);
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione delle due strutture di attraversamento, con conseguente aumento
del traffico veicolare anche di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal
punto di vista paesaggistico e possibile interazione tra opere fondazionali e circolazione idrica
sotterranea;
Tipologia progettuale: lettera o allegato B
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 73_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: possibili interazioni tra circolazione idrica sotterranea (se esistente) e
opere fondazionali della struttura di attraversamento, possibile, ove l’assetto litostratigrafico e le
condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti (olii, carburanti)
sversati accidentalmente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• limitazione massima nell’utilizzo di miscele cementizie a bassa viscosità
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
• se necessario, per la presenza di falda superficiale e di pozzi di estrazione a scopo
idropotabile, prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere attraverso piezometri installati all’uopo;
Priorità A) Tr 30 anni
Rischio: Possibilità di rigurgito dal varco arginale in corrispondenza della foce del Canale di
Bonifica Acque Interne, con conseguenti inondazioni dirette della zona residenziale retrostante.
Intervento: chiusura del varco con realizzazione di portella a chiusura automatica
sull’attraversamento arginale del fosso (IP_BIFERNO_9)
Impatti attesi: voluto contenimento e deflusso delle acque
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: nessuno;
suolo: nessuno;
acque sotterranee: nessuno;
acque superficiali: effetto di contenimento e regolazione voluto sulle acque di piena;
Priorità B) Tr 200 anni
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 74_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Rischio: Esondazioni fra la sezione BI4007 e BI4010: in quest’ultima è presente un ponte e più
a valle una passerella in corrispondenza della stazione idrometrica di Ponte della Fiumara. In
particolare il primo attraversamento (BI4010) sembra creare condizioni di rigurgito fino alla
BI4007
Intervento: adeguamento sezione ponte BI4010
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione dell’adeguamento della sezione del Ponte, con conseguente
aumento del traffico veicolare anche di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti
solo dal punto di vista paesaggistico;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche le permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• nessuna in particolare
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
• se necessario prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere;
Priorità B) Tr 200 anni
Rischio: A valle del ponte suddetto, esondazioni tra le sezioni BI4011 e BI4015 per circa 1600
m con situazioni al limite del contenimento tra la BI4015 e la BI4017
Intervento: contenimento tramite realizzazione di rilevati arginali h media 1.5 m lunghezza
1100 m in destra e sinistra
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 75_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle opere di arginatura, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e paesaggistici, legati alla
creazione del rilevato arginale;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento, e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità B) Tr 200 anni
Rischio: Fra la BI1008 e la BI1009 ai limiti del contenimento, mentre fra la BI1009 e la BI1019
esondazioni in destra e sinistra causate dal rigurgito del Ponte del Comune.
Intervento: rifacimento ponte BI1019
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 76_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione del Ponte, con conseguente aumento del traffico veicolare anche
di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e
possibile interazione tra opere fondazionali e circolazione idrica sotterranea;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: possibili interazioni tra circolazione idrica sotterranea (se esistente) e
opere fondazionali della struttura di attraversamento, possibile, ove l’assetto litostratigrafico e le
condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti (olii, carburanti)
sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• limitazione massima nell’utilizzo di miscele cementizie a bassa viscosità
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
• se necessario, per la presenza di falda superficiale e di pozzi di estrazione a scopo
idropotabile, prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere attraverso piezometri installati all’uopo;
Priorità B) Tr 200 anni
Rischio: Sormonto del Ponte dei Tre Archi BI2001
Intervento: rifacimento ponte
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione del Ponte, con conseguente aumento del traffico veicolare anche
di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e
possibile interazione tra opere fondazionali e circolazione idrica sotterranea;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 77_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: possibili interazioni tra circolazione idrica sotterranea (se esistente) e
opere fondazionali della struttura di attraversamento, possibile, ove l’assetto litostratigrafico e le
condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti (olii, carburanti)
sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• limitazione massima nell’utilizzo di miscele cementizie a bassa viscosità
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
• se necessario, per la presenza di falda superficiale e di pozzi di estrazione a scopo
idropotabile, prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere attraverso piezometri installati all’uopo;
Priorità B) Tr 200 anni
Rischio: Per il tratto a valle della Diga del Liscione si osserva naturalmente un aumento diffuso
dei livelli idrometrici in alveo con aggravio delle problematiche già evidenziate per l’evento
trentennale, che per brevità non elenchiamo nuovamente. In generale, molti dei ponti per i quali
già per l’evento trentennale il franco era insufficiente presentano ora un deflusso in pressione e
si osserva un diffuso sormonto arginale sia in destra che in sinistra, con inondazione della zona
della Stazione F.S. di Guglionesi e della Bonifica di Termoli.
Interventi: oltre a quelli già previsti a breve termine e che non citiamo per brevità, si prevede di
migliorare l’effetto naturale di laminazione delle piene realizzando altre casse di espansione in
derivazione in aree non interessate da insediamenti a monte delle zone suddette, per una
capacità di invaso di circa 4.000.000 mc (CS_BIFERNO_1, CS_BIFERNO_2, CS_BIFERNO_3,
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 78_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
CS_BIFERNO_4 e CS_BIFERNO_9), e di eseguire limitati interventi di contenimento
(sopraelevazione arginale AR_BIFERNO_8) , mantenendo comunque le attuali condizioni di
esondabilità in quelle aree disabitate ove i danni sono minimi.
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei legati all’impianto di un cantiere necessario alla
realizzazione delle casse d’espansione e della sopraelevazione dei rilevati stradali, con
aumento traffico veicolare mezzi pesanti e deviazione traffico normale causa di probabile
aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico soprattutto da polveri; impatti permanenti
legati alla variazione d’uso del suolo sottratto per la realizzazione delle casse d’espansione e
mitigabili impatti paesaggistici;
Tipologia progettuale: lettera r) allegato A della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: scoping
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
variazione permanente di uso del suolo legata alla realizzazione delle casse, solitamente
perdita di suolo agricolo;
acque sotterranee: possibile interazione tra scavo e falda superficiale ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto di contenimento voluto sulle acque di piena;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• ricerca di aree degradate (cave abbandonate) da utilizzare per la realizzazione di casse
d’espansione laterali
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 79_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
7.4 FIUME TRIGNO
Priorità A) – Tr 30 anni
Rischio: A monte del ponte TR0020 in sx, le quote idrometriche sono tali da causare un esteso
rigurgito del Canale della S.I.V. acque reflue e della Controfossa in sinistra del F. Trigno, con
conseguente inondazione delle aree adiacenti nelle quali sono presenti alcuni insediamenti
agricoli e un impianto di depurazione acque.
Intervento: realizzazione di rilevato arginale per una lunghezza di 60 m e altezza 4 m, con
portelle antirigurgito sui canali intercettati dal rilevato (AR_TRIGNO_1 e IP_TRIGNO_1)
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle opere di arginatura, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e paesaggistici, legati alla
creazione del rilevato arginale;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 80_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
AZIONI DI MONITORAGGIO
• nessuna in particolare
Priorità A) –Tr 30 anni
Rischio: Tra il ponte TR0020 e la sezione TR0021 esondazioni in destra che possono
diffondersi nella piana litoranea tra F. Trigno e T. Mergola.
Intervento: contenimento tramite realizzazione di nuovi rilevati arginali e sopraelevazione di
quello esistente, con altezza media di 2 m e per una lunghezza complessiva di 300 m in destra
(AR_TRIGNO_2).
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle opere di sbarramento ed arginatura, con conseguente aumento del traffico
veicolare anche di automezzi pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e
paesaggistici, legati alla creazione del rilevato arginale e dell’area esondabile;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle arginature, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti; impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista dell’utilizzo del suolo e
paesaggistico;
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 81_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità A) – Tr 30 anni
Rischio: Tra il ponte TR0020 e la sezione TR0021 esondazioni in sinistra
Intervento: contenimento tramite sopraelevazione del rilevato arginale con altezza media 2 m,
per una lunghezza complessiva di 300 m in sinistra (AR_TRIGNO_3).
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle opere di sopraelevazione arginatura, con conseguente aumento del traffico
veicolare anche di automezzi pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e
paesaggistici, legati alla creazione del rilevato arginale;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle arginature, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti; impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista dell’utilizzo del suolo e
paesaggistico;
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 82_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità B) Tr – 200 anni
Rischio: Esondazioni diffuse in sx tra la sezione TR0009 e la TR0016, per una lunghezza di
circa 1800 m, che interessano aree coltivate a frutteto con insediamenti agricoli ed abitazioni
Intervento: laminazione tramite realizzazione di cassa d’espansione di volume 1.400.000 mc
(CS_TRIGNO_1).
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con l’allagamento temporaneo di aree
anche estese (golenali od esterne all’argine maestro), e con la realizzazione di un cantiere per
la realizzazione delle opere di sbarramento ed arginatura, con conseguente aumento del traffico
veicolare anche di automezzi pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e
paesaggistici, legati alla realizzazione del volume di invaso utilizzabile in caso di piena;
Tipologia progettuale: lettera r) allegato A e lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: scoping
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
variazione permanente di uso del suolo legata alla realizzazione delle casse, solitamente
perdita di suolo agricolo;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 83_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
acque sotterranee: possibile interazione tra scavo e falda superficiale e ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto di contenimento voluto sulle acque di piena;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• ricerca di aree degradate (cave abbandonate) da utilizzare per la realizzazione di casse
d’espansione laterali
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità B) – Tr 200 anni
Rischio: Esondazioni diffuse in dx tra la sezione TR0014 e la TR0022.
Intervento: laminazione tramite realizzazione di cassa d’espansione di volume 250.000 mc
(CS_TRIGNO_2).
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con l’allagamento temporaneo di aree
anche estese, e con la realizzazione di un cantiere per la realizzazione delle opere di
sbarramento ed arginatura, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di automezzi
pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e paesaggistici, legati alla
realizzazione del volume di invaso utilizzabile in caso di piena;
Tipologia progettuale: lettera r) allegato A e lettera o) allegato B della legge n° 21 del
4/03/2000
Procedura: scoping
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 84_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
variazione permanente di uso del suolo legata alla realizzazione delle casse, solitamente
perdita di suolo agricolo;
acque sotterranee: possibile interazione tra scavo e falda superficiale e ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto di contenimento voluto sulle acque di piena;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• ricerca di aree degradate (cave abbandonate) da utilizzare per la realizzazione di casse
d’espansione laterali
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità B) – Tr 200 anni
Rischio: Franco assente e locali esondazioni tra il ponte TR0021 e la foce, sia in destra e in
sinistra.
Intervento: sopraelevazione degli argini in destra e sinistra per l’altezza di 1 m e la lunghezza
complessiva di 1750 m (AR_TRIGNO_4).
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei con la realizzazione di un cantiere per la
realizzazione delle opere di arginatura, con conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti e; impatti ambientali permanenti, di uso del suolo e paesaggistici, legati alla
creazione del rilevato arginale;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n°21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 85_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
7.5 TORRENTE SINARCA
Priorità A) - Tr 30 anni
Rischio: Tra le sezioni SI0001 e SI0010 esondazioni in destra e sinistra interessanti aree di
limitata ampiezza e prive di insediamenti o infrastrutture, causate in parte dal rigurgito dei ponti
SI0005 e SI0010; quest’ultimo, in particolare, presenta un deflusso in pressione
Intervento: rifacimento del ponte SI0010
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione del Ponte, con conseguente aumento del traffico veicolare anche
di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e
possibile interazione tra opere fondazionali e circolazione idrica sotterranea;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 86_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: possibili interazioni tra circolazione idrica sotterranea (se esistente) e
opere fondazionali della struttura di attraversamento, possibile, ove l’assetto litostratigrafico e le
condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti (olii, carburanti)
sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• limitazione massima nell’utilizzo di miscele cementizie a bassa viscosità
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
se necessario, per la presenza di falda superficiale e di pozzi di estrazione a scopo idropotabile,
prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in prossimità delle aree di
cantiere attraverso piezometri installati all’uopo;
Priorità A) – Tr 30 anni
Rischio: Tra le sezioni SI0010 e SI0019 esondazioni in destra e sinistra causate in parte dal
rigurgito del ponte SI0019 che presenta un deflusso in pressione; in particolare, le esondazioni
in sinistra possono minacciare la S.P. Fondovalle Sinarca e l’Inceneritore di Termoli;
Intervento: rifacimento del ponte SI0019 e risagomatura dell’alveo per una lunghezza di circa
1800 m (RI_SINARCA_1);
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione del Ponte, (conseguente aumento del traffico veicolare anche di
automezzi pesanti) e con il flusso delle acque superficiali durante la risagomatura dell’alveo;
bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e possibile interazione
tra opere fondazionali e circolazione idrica sotterranea;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 87_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: possibili interazioni tra circolazione idrica sotterranea (se esistente) e
opere fondazionali della struttura di attraversamento, possibile, ove l’assetto litostratigrafico e le
condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti (olii, carburanti)
sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• limitazione massima nell’utilizzo di miscele cementizie a bassa viscosità
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
• se necessario, per la presenza di falda superficiale e di pozzi di estrazione a scopo
idropotabile, prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere attraverso piezometri installati all’uopo;
Priorità A) – Tr 30 anni
Rischio: Tra le sezioni SI0019 e SI0025 situazione ai limiti del contenimento con sporadici
sormonti arginali in destra e sinistra che possono interessare insediamenti agricoli e il Mattatoio
di Termoli, e possibilità di rigurgito attraverso le foci del Vallone Cardone e del Fosso
Diavolaccio;
Intervento: locali sopraelevazioni degli argini sia in destra che in sinistra mediamente di 1 m
per uno sviluppo complessivo di 1400 m (AR_SINARCA_1 e AR_SINARCA_2) nonché
realizzazione di portelle a chiusura automatica sui fossi (IP_SINARCA_1 e IP_SINARCA_2); un
aumento del franco può essere ottenuto laminando la piena tramite una cassa di espansione di
circa 600.000 mc da realizzarsi con uno sbarramento trasversale a luce tarata a monte del
tratto studiato, in località Bivio Vallone Cupo (CS_SINARCA_1);
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei legati all’impianto di un cantiere necessario alla
realizzazione della cassa d’espansione e della sopraelevazione dei rilevati arginali, con
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 88_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
aumento traffico veicolare mezzi pesanti e deviazione traffico normale causa di probabile
aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico soprattutto da polveri; impatti permanenti
legati alla variazione d’uso del suolo sottratto per la realizzazione delle cassa d’espansione e
mitigabili impatti paesaggistici;
Tipologia progettuale: lettera r) allegato A della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: scoping
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
variazione permanente di uso del suolo legata alla realizzazione della cassa, solitamente
perdita di suolo agricolo;
acque sotterranee: possibile interazione tra scavo e falda superficiale;
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere e di quelli per il trasporto dei materiali terrosi per la
realizzazione delle arginature;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: nessun effetto causato dalla presenza dell’opera, possibile, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto (voluto) di contenimento determinato dall’opera in caso di
esondazione, e possibili effetti sulla qualità delle acque generati da non corrette attività di
scarico acque reflue e/o acque lavaggio piazzali del cantiere;
acque superficiali: effetto di contenimento voluto sulle acque di piena;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
• ricerca di aree degradate (cave abbandonate) da utilizzare per la realizzazione di cassa
d’espansione
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 89_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
AZIONI DI MONITORAGGIO
Ø misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
Ø se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Priorità B) – Tr 200 anni
Rischio: Deflusso in pressione nel ponte SI0005
Intervento: rifacimento del ponte SI0005
Impatti attesi: impatti attesi: impatti ambientali temporanei connessi con la realizzazione di un
cantiere per la realizzazione del Ponte, con conseguente aumento del traffico veicolare anche
di automezzi pesanti; bassi impatti ambientali permanenti solo dal punto di vista paesaggistico e
possibile interazione tra opere fondazionali e circolazione idrica sotterranea;
Tipologia progettuale: lettera o) allegato B della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: screening
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
acque sotterranee: possibili interazioni tra circolazione idrica sotterranea (se esistente) e
opere fondazionali della struttura di attraversamento, possibile, ove l’assetto litostratigrafico e le
condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti (olii, carburanti)
sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: temporanee variazioni del flusso superficiale legate alla realizzazione
dell’intervento di adeguamento e possibili sversamenti accidentali in alveo di olii e/o carburanti;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• limitazione massima nell’utilizzo di miscele cementizie a bassa viscosità
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
AZIONI DI MONITORAGGIO
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 90_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle eventuali abitazioni più vicine al cantiere
prima e durante la realizzazione dell’opera;
• se necessario, per la presenza di falda superficiale e di pozzi di estrazione a scopo
idropotabile, prelievo ed analisi campioni d’acqua a valle del flusso idrodinamico in
prossimità delle aree di cantiere attraverso piezometri installati all’uopo;
Priorità B) – Tr 200 anni
Rischio: Esondazioni diffuse lungo tutto il tratto tra la sezione SI0001 e il ponte SI0025
Intervento: oltre a quelli già proposti a breve termine, si prevede la laminazione della piena con
una ulteriore cassa di espansione, di capacità 2.000.000 mc da realizzarsi tramite uno
sbarramento trasversale a luce tarata (CS_SINARCA_2) in località Madonna del Viandante;
Impatti attesi: impatti ambientali temporanei legati all’impianto di un cantiere necessario alla
realizzazione della cassa d’espansione e della sopraelevazione dei rilevati arginali, con
aumento traffico veicolare mezzi pesanti e deviazione traffico normale causa di probabile
aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico soprattutto da polveri; impatti permanenti
legati alla variazione d’uso del suolo sottratto per la realizzazione delle cassa d’espansione e
mitigabili impatti paesaggistici;
Tipologia progettuale: lettera r) allegato A della L.R. n° 21 del 4/03/2000
Procedura: scoping
EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI
aria: probabile aumento temporaneo dell’inquinamento acustico ed atmosferico (gas +
particolato) nelle aree in prossimità del cantiere legato alla movimentazione ed alle emissioni
degli scarichi degli automezzi del cantiere;
suolo: occupazione temporanea di suolo legata alla realizzazione dell’area del cantiere per la
movimentazione di materiali e mezzi e possibile inquinamento legato a limitati sversamenti
accidentali di liquidi inquinanti stoccati in cantiere o provenienti dai mezzi di trasporto;
variazione permanente di uso del suolo legata alla realizzazione della cassa, solitamente
perdita di suolo agricolo;
acque sotterranee: possibile interazione tra scavo e falda superficiale e, ove l’assetto
litostratigrafico e le condizioni idrogeologiche lo permettano, l’infiltrazione di liquidi inquinanti
(olii, carburanti) sversati accidentalemente nell’area di cantiere;
acque superficiali: effetto di contenimento voluto sulle acque di piena;
AZIONI DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
• utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la sopraelevazione delle arginature
• utilizzo di pannelli per la riduzione dell’impatto visivo e dei rumori all’interno del cantiere
• copertura degli accumuli terrosi onde limitare l’immissione di particelle in atmosfera
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 91_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
• ricerca di aree degradate (cave abbandonate) da utilizzare per la realizzazione di cassa
d’espansione
• collettamento e raccolta acque piazzale cantiere
azioni di monitoraggio
• misurazione del fondo acustico in prossimità delle abitazioni più vicine al cantiere prima e
durante la realizzazione delle arginature
• se necessario, (falda superficiale sfruttata a scopo idropotabile) prelievo ed analisi campioni
d’acqua da pozzi a valle del flusso idrodinamico e/o da eventuali fori di sondaggio attrezzati
a piezometri in prossimità delle aree di cantiere;
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 92_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis
8 CONCLUSIONI
Da una prima analisi delle tipologie di opere previste nel Piano degli Interventi in rapporto con le
normative vigenti in materia di Impatto Ambientale così come regolamentate dalla normativa
regionale n° 21 del 4 Marzo 2000, è possibile concludere quanto segue:
1) gli impatti ambientali permanenti di maggiore rilievo sono previsti per le opere finalizzate alla
mitigazione o riduzione del rischio idraulico, ed in particolare con la sottrazione e/o
variazione di uso del suolo connesso con la realizzazione di casse di
espansione/laminazione, sia laterali che trasversali, di volumetria a volte importante, nonché
per le aree golenali;
2) gli impatti di tipo paesaggistico, legati alla reralizzazione e/o sopraelevazione di rilevati
arginali, stante le oramai diffuse tecniche di ingegneria naturalistica, sono verosimilmente di
lieve entità, o addirittura possono risultare di miglioramento dello stato luoghi;
3) gli impatti legati all’interazione tra opere fondazionali degli attraversamenti e sottosuolo e/o
circolazione idrica sotterranea, sono generalmente di modesta entità ed estremamente
localizzati, a meno di particolari situazioni dei terreni di appoggio dei rilevati arginali che
obbligano, su lunghe tratte, al trasferimento dei carichi in profondità dando luogo a
interruzioni o deviazioni della circolazione idrica sotterranea, potenzialmente dannose per
opere di captazione (pozzi);
4) per ciò che concerne gli impatti temporanei delle fasi di cantierizzazione tali impatti,
solitamente mitigabili attraverso tecniche consolidate di gestione dei cantieri, potranno
essere temporaneamente significativi solo dal punto di vista atmosferico ed acustico, e solo
in presenza di ricettori sensibili;
5) non si prevedono stoccaggi nei cantieri di materiali particolarmente inquinanti o pericolosi
per la salute umana, tali da necessitare particolari cautele oltre quelle previste dalle
normative attuali in materia.
Infine tutte le valutazioni ambientali dovranno necessariamente discendere da un esame
sufficientemente approfondito sullo stato dei luoghi prima della realizzazione delle opere stesse,
che ricordiamo sono comunque da realizzarsi ai fin i della prevenzione del rischio idrogeologico
nella Regione Molise.