Tesina Maturita Yurri Vecchio - Eroi & Libertà

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Tesina di maturità A.A. 2008/09 Eroi & Libertà Dedicato alla sua nonnina preferita, unica al mondo Yuri Vecchio 19/05/2010

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Uomini che muoiono per un ideale, la libertà e diventano eroi.

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Tesina di maturità A.A. 2008/09

Eroi & Libertà Dedicato alla sua nonnina preferita, unica al mondo

Yuri Vecchio

19/05/2010

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Eroi & Libertà

"Morire per un ideale"

Ho deciso di trattare questo argomento, perchè i miei interessi sono molto affini alle tematiche sociali che mettono davanti agli occhi degli uomini fatti e avvenimenti che contribuiscono a modificare positivamente questo mondo,e anche perchè durante il percorso di studi sono rimasto molto colpito dal coraggio di tanta gente comune, di padri di famiglia, disposti all'estremo sacrificio per un ideale: la Libertà.

Credo sia diritto fondamentale dell'uomo essere libero: libero di dire la propria opinione, libero di dire di no, libero di scegliere.Nonostante nel corso dei secoli questo ideale si sia progressivamente affermato, da sempre gli uomini hanno combattuto e stanno ancora lottando, per dichiararsi liberi ed esserlo realmente. Al suono di questa parola nascono sentimenti di felicità, di gioia, ma anche di ribellione e di sofferenza che scrittori, filosofi e pittori hanno espresso nelle loro opere.

Sono gli eroi della libertà, i personaggi che con il loro coraggio hanno dato un contributo speciale al cambiamento della storia, o hanno vissuto vite eccezionali, tali da essere incorniciate nel corso di tutti i tempi. Nelle pieghe della storia questi e tanti altri personaggi, notissimi o sconosciuti, hanno operato per la pace e la libertà come moltissimi stanno facendo anche oggi. Gli eroi della libertà stanno combattendo ancora. Proprio per questo il loro nome sarà ricordato nei secoli, sarà come una macchia indelebile che non si cancellerà mai dalle menti di tutti quelli che sono LIBERI grazie al loro sacrificio. Paolo Borsellino: "Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante

altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell'aldilà. Ma l'importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento...

Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno." L'eroe, nell'era moderna, è il protagonista di uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune. Una persona può diventare un eroe anche semplicemente andando incontro ad una fine

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valorosa che glorifichi la sua esistenza attraverso la sua ultima azione (esempi odierni sono ad esempio il sacrificare la propria vita per salvarne un'altra, compiere un gesto per l'onore della patria o per proteggere la propria famiglia, e così via). L'eroe è un mortale e perciò si distingue dagli dei avendo un'arma in più per aumentare l'importanza del suo eccezionale gesto: la propria morte. Fin dai tempi più antichi gli uomini hanno sempre tentato di affermare il loro diritto alla libertà, con esiti buoni o cattivi, dipende dai vari casi. Si sono verificate situazioni eroiche che hanno avuto per protagonisti dei veri e propri “eroi”, che si sono battuti e sono “morti per un ideale”. Nella letteratura latina un autore che fra gli altri ha espresso meglio questa storica eroicità è Lucano, nella figura di Catone. La sua figura è esaltata nell’unica opera di Lucano giunta sino a noi, la "Pharsalia" , in forma epico-storica cominciata dopo il 60 e rimasta interrotta. Scopo del poeta è quello di mettere al centro del suo lavoro non una tematica che sconfinasse nel divino o nel favoloso,ma un argomento storico,quello della perdita della libertà ,e un'esigenza attuale,cioè che "la libertà fosse salvaguardata". Per essa Lucano si fece coinvolgere nella congiura contro Nerone.Però,allo stato attuale,essa era stata perduta.Infatti,egli vede la perdita della libertà come il prezzo gigantesco che Roma aveva dovuto pagare per la conquista della pax Augustea .Il titolo fu voluto da Lucano; egli stesso si rivolge a Giulio Cesare con queste parole: “ I posteri leggeranno i miei versi e le tue imprese; la nostra Pharsalaia vivrà e mai in alcuna epoca saremo condannati alle tenebre”. Tuttavia si tramanda un altro titolo: “ Bellum Civile ”. L’argomento dell’opera, rigorosamente storico, è la guerra civile tra Cesare e Pompeo, culminata nella decisiva battaglia di Farsalo il 9 agosto del 49 a.C. Lucano nella protasi dell’opera anticipa il contenuto, dicendo che avrebbe narrato “guerre più civili”, per marcare l’atrocità delle guerre e il cambiamento di regime. Lucano cerca di trovare una giustificazione alle guerre civili, dicendo che avrebbero portato al trono un princeps che avrebbe riportato la libertà. Per Lucano la responsabilità è di Cesare e Pompeo, scontratisi perchè ambivano al potere personale. Inizialmente Cesare è l’eroe positivo e Pompeo quello negativo; ma mentre le figure di Pompeo e Cesare cambiano durante il corso dell’opera, su tutti emerge la figura di Catone, l’uomo che è l’incarnazione della virtus degli Stoici.La sua opera si trasforma nell’indignata denuncia della guerra fratricida, del sovvertimento di tutti i valori morali, dall’avvento del regno dell’ingiustizia. Dinnanzi alla tradizione del poema epico quindi Lucano si colloca in posizione polemica. Nella Pharsalia, i riferimenti all’Eneide sono continui ma in termini di contrapposizione. Mentre Virgilio aveva cantato la nobile origine di Roma e dal mitico passato aveva considerato la sua prestigiose storia futura, Lucano mette in evidenza le brutture delle guerre civili e ad esse attribuisce tutte le responsabilità del naufragio della repubblica. Nell’Eneide Enea è l’eroe positivo, che rappresenta tutti i valori in cui Virgilio crede, Nel Bellum Civile di eroi positivi veri e propi non si può parlare, anche se

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Lucano mostra una certa preferenza inizialmente per Cesare; Pompeo è manovrato dal Senato, ma la sua figura durante l’opera viene rivalutata in contrapposizione a quella malvagia di Cesare. Infatti i personaggi finiscono col perdere i loro contorni reali, storici, diventano semplicemente dei simboli: Pompeo rappresenta il martire, Cesare il male, Cesare viene usato dal Fato (rappresentato come crudele e nemico poichè aveva agito non a favore ma contro Roma condannandola alla schiavitù).Catone Uticense,invece, è il vero protagonista del poema di Lucano, colui che realmente interpreta in profondità gli ideali ed i valori di Roma, che combatte indifeso per la libertà nel più grande rispetto di quella virus stoica che rappresenta il più forte richiamo del pensiero di Lucano. Catone, dunque, è il più fulgido simbolo della libera repubblica, una guida ideale per quanti avversano le scelte autoritarie e liberticide del principato. La figura di Catone fu considerata nel mondo romano un vero e proprio esempio archetipico di virtus e soprattutto egli fu avvertito come un campione di quella libertas a cui il civis Romanus non avrebbe voluto rinunciare.Con questo alone l’immagine di Catone passò nel Medioevo fino a Dante, che lo colloca come custode dell’Antipurgatorio, nel II° canto. E infatti non mancano nel poema dantesco alcuni riferimenti testuali molto evidenti al poema di Lucano. Un episodio saliente della personalità di Catone è quello in cui Bruto lo invita a non partecipare alla guerra, Catone risponde di no, perché sentiva nel suo animo che doveva prendervi parte. Ecco il concetto di “morire per un ideale” : questo grande uomo ama talmente la libertà, è tanto consapevole del dovere, che, pur essendo sicuro della sconfitta, decide lo stesso di partecipare alla guerra in nome di essa.

"...Combattere per la libertà a volte vuol dire essere pronti a morire per essa..." "....Roma è un'ideale e gli ideali non si possono distruggere...vivono immortali nelle

menti e nei cuori di tutti..." I concetti di eroe e libertà, hanno continuato a sopravvivere nei secoli fino ad arrivare all'epoca Romantica dove hanno trovato la loro massima espressione nelle opere di molti poeti,pittori,filosofi,ecc... L’eroe romantico è un uomo fuori dalla società e dalle sue convenzioni a cui si contrappone fieramente, che sente intensamente le passioni e ha un senso vivissimo dell’avventura in cui trovano soddisfazione il suo desiderio di libertà e il suo sfrenato individualismo. L’eroe romantico può essere il ribelle solitario che, orgoglioso della sua superiorità spirituale e della sua forza, sprezzante della mediocrità, si erge a sfidare ogni autorità, ogni legge, ogni convenzione, ogni limite, per affermare la sua libertà e la sua individualità d’eccezione. Uno degli autori romantici che meglio interpretò questi ideali fu sicuramente Alessandro Manzoni,il quale seguiva sempre con passione le vicende poliche italiane e faceva il

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possibile per spronare il popolo a ribellarsi alla dominazione straniera e a combattere per la libertà del proprio paese.Le sue poesie civili nascono "a caldo",appena si apre uno spiraglio di speranza,per incoraggiare un movimento,sostenerlo,propagandarne l'azione.Fu così per "Marzo 1821",scritta in occasione dei moti carbonari piemontesi del 1821, quando l'atteggiamento riformistico e liberale del giovane Carlo Alberto, erede al trono piemontese e Reggente in attesa dell'arrivo del Re Carlo Felice di Savoia, che sembrava stesse per varcare il Ticino ed entrare con le armi in Lombardia per aiutare i patrioti a liberare il Lombardo-Veneto dall'oppressivo dominio austriaco, aveva acceso le speranze dei liberali e di coloro che aspiravano all'unificazione dei vari stati italiani sotto un'unica bandiera. Ma le speranze vennero ben presto vanificate sia dal non-intervento di Carlo Felice che dalla polizia austriaca, che procedette a una dura repressione. L'entusiasmo di quei giorni venne quindi subito stroncato dagli eventi, ma l'ode rispecchiò profondamente uno spirito che non verrà mai soffocato e che ha rappresentato uno degli elementi politici e culturali fondamentali dell'Ottocento, elemento che, dopo circa trent’anni di discussioni e approfondimenti, che toccarono non solo le sfere della politica e del diritto, ma anche quella della religione, a partire dal 1848 in poi, comincerà a trovare una sua qualche realizzazione, non appena i sentimenti liberali si diffonderanno nelle classi sociali medio-basse e diventeranno popolari, non appartenenti più a una ristretta élite. Alla base dell'ode si trovano, quindi motivi storici e politici e di esaltazione della libertà dallo straniero insieme a una presenza di Dio, viva e puntuale nelle vicende umane, una presenza che aiuta l'uomo a combattere non solo per il personale riscatto dal peccato, ma anche in senso più universale a combattere per il riscatto della patria dallo straniero, portando gli uomini verso la creazione di un mondo in cui ci sia veramente un maggiore rispetto dell'uomo per gli altri uomini, superando la barriera dell'egoismo personale e dell'interesse politico di una classe sociale che pensa solo e innanzitutto a mantenere il proprio potere. L'ode è un appello alla libertà di tutti i popoli, che va al di là della polemica contro i princìpi (soprattutto quello di legittimità) sanciti dal Congresso di Vienna, princìpi che non tenevano conto delle nuove aspirazioni dei popoli e della nuova situazione europea, venutasi a creare sia con la Rivoluzione francese (sul piano ideologico e politico) che con la Rivoluzione industriale (sul piano economico); l'ode è un appello, infine, contro ogni forma di violenza, ad abbandonare la via del male per seguire quella del diritto dei popoli, rivolto proprio a quei popoli e a quei governi che solo qualche anno prima l'avevano sbandierato per liberarsi dall'oppressione napoleonica. Per questo diventa fondamentale un concetto in questo appello: Dio protegge gli uomini oppressi, e come aveva già protetto a suo tempo i Tedeschi (accomunati agli Austriaci) così avrebbe protetto gli Italiani; ed è proprio il concetto della protezione degli oppressi che troverà la sua grandiosa e definitiva sistemazione ideologica ed artistica ne “I Promessi Sposi”. Il Poeta dedicò l'ode a Teodoro Koerner, patriota e poeta romantico tedesco, autore di drammi e canti patriottici contro l'oppressione napoleonica, morto combattendo nel 1813 nella battaglia di Lipsia.In questa poesia il Manzoni esprime il

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proprio ideale nazionale unitario esortando gli italiani a insorgere contro l'oppressione in nome di un Dio che è amore ma anche giustizia. Il diritto alla libertà diviene così un dovere, un momento della lotta per l'affermazione del bene contro il male. Il Manzoni, che nelle Tragedie esecra la guerra, non esita qui a invocare il Dio degli eserciti, a incitare gli Italiani a combattere in nome della giustizia e della libertà.

"...Soffermati sull’arida sponda vòlti i guardi al varcato Ticino,tutti assorti nel novo destino,certi in cor dell’antica virtù,han giurato: non fia che quest’onda scorra più tra

due rive straniere;non fia loco ove sorgan barriere tra l’Italia e l’Italia, mai più!. L’han giurato: altri forti a quel giuro rispondean da fraterne contrade,affilando nell’ombra le spade che or levate scintillano al sol.Già le destre hanno strette le

destre;già le sacre parole son porte;o compagni sul letto di morte,o fratelli su libero suol....

...Cara Italia! dovunque il dolente grido uscì del tuo lungo servaggio;dove ancor dell’umano lignaggio ogni speme deserta non è:dove già libertade è fiorita.Dove ancor nel segreto matura,dove ha lacrime un’alta sventura,non c’è cor chenon batta per te....

stretti intorno ai tuoi santi colori,forti, armati dei propri dolori,i tuoi figli son sorti a pugnar..." (A.Manzoni,Marzo 1821)

Dal Medioevo in poi,in Italia,si era andata formando un'idea sempre più forte di identità nazionale,ma l'unità politica della penisola non era mai stata raggiunta. All'inizio dell'Ottocento,grazie anche al Romanticismo,queste idee divennero sempre più forti e presenti.In questi anni,però,il dissenso politico era limitato e fu così che il principale strumento di lotta politica fu costituito dalle società segrete.La più importante società segreta italiana fu "la Carboneria",il cui obbiettivo principale era la Libertà dello stato.Merito di queste organizzazioni fu quello di tenere vivi gli ideali della rivoluzione,ideali che poterono essere realizzati solo con il coinvolgimento del popolo.Negli anni 1820-21 un'ondata rivoluzionaria si estese in tutta Europa.In Spagna Ferdinando VII fu costretto a ripristinare la Constituzione,e fu questo il punto d'inizio per tutti gli altri moti,l'esempio che incoraggiò alla Rivoluzione.Di fronte all'ondata rivoluzionaria,la Santa Alleanza (Russia Prussia e Austria) ,secondo il principio d'intervento,al fine di mantenere l'equilibrio,inviò i proprio eserciti a combattere gli insorti,reprimendo le rivolte.Uno dei pochi successi dei moti in questi anni fu ottenere l'indipendenza della Grecia dalla Turchia,grazie anche al sacrificio di molti poeti-soldati che si immolarono per la libertà.Solo la Gran Bretagna rispose a questi problemi con delle riforme:fu consentita l'organizzazione degli operai in sindacati,e una riforma elettorale aumentò il numero degli elettori,senza però arrivare ancora al suffraggio universale.Nel Luglio 1830 Carlo X diventò re di Francia,e cercò di restaurare l'assolutismo tentando un colpo di stato.Il popolo parigino insorse,e la borghesia per evitare degenerazioni della rivolta offrì la corona a Luigi Filippo D'Orleans,e dovendo

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accettare la limitazione costituzionale del proprio potere.Il congresso di Vienna aveva unito Belgio e Olanda nel Regno dei Paesi Bassi,non tenendo conto delle due diverse realtà politiche e religiose presenti nei due stati.Nel 1830 in Belgio scoppiò una rivolta e l'Olanda chiese aiuto alle grandi potenze,ma Francia e Gran Bretagna si rifiutarono di intervenire,riconoscendo l'indipendenza del Belgio.Nel centro Italia,(Emilia Toscana e Stato Pontificio),una rivolta nel 1831 creò un governo provvisorio delle provincie unite.La Francia ormai contrario ad interventi fuori dai propri confini,rifiutò di sostenere l'operazione ,e le truppe austriache repressero la rivolta.A partire dalla seconda metà degli anni quaranta,i moti rivoluzionari dovuti alla grande crisi politica,sociale ed economica,coinvolsero anche le classi medio-basse,iniziando ad avere i primi risultati positivi.A partire dal 1848 si ebbe un'ondata rivoluzionaria senza precedenti che coinvolse tutte le grandi potenze europee.In Italia,per esempio,il 12 Gennaio 1848,più precisamente nel Regno Delle Due Sicilie,il rifiuto da parte di Ferdinando II di attuare qualsiasi riforma che portasse all’indipendenza scatenò una vastissima rivolta popolare.Il Sovrano spaventato proclamò l'autonomia della Sicilia e concesse la Costituzione.Seguirono a questa le Costituzioni del Gran Ducato di Toscana,del Regno di Sardegna e dello Stato Pontificio.Anche Venezia e Milano insorsero e il 23 Marzo 1848 Carlo Alberto di Savoia dichiarò guerra all'Austria forte dell'aiuto di Pio IX,Leopoldo di Toscana e Ferdinando di Napoli che inviarono truppe in aiuto di Carlo Alberto.La guerra assunse caratteri sempre più forti,dopo le sconfitte di Goito e Pastrengo gli austriaci guidati da Radensky si asserragliarono nella "zona del quadrilatero"(Mantova,Peschiera,Legnano e Verona).Sotto la minaccia di uno scisma da parte dell'Austria,Pio IX si ritirò dal conflitto,seguito da Leopoldo II e Ferdinando II.Pur rimasto solo,Carlo Alberto,vinse a Curtatone e Montanara,Goito e Peschiera;così Milano,Parma,Modena e Venezia furono ammesse al Regno di Sardegna.Gli Austriaci,però,persero la battaglia ma non la guerra,e così inflissero una dura sconfitta alle truppe piemontesi a Custoza e con l'armistizio di Salasco di chiuse la prima fase delle guerra.I Patriotti non accettarono la sconfitta e una nuova ondata di protesta percorse tutta la penisola:nello Stato Pontificio,fuggito Pio IX,venne costituita la "Repubblica Romana" guidata da Mazzini,Armellini e Saffi.In Toscana fuggito Leopoldo II Guerrazzi,Montanelli e Mazzoni costituirono un triumvirato con l'obiettivo di istaurare la Repubblica .Carlo Alberto decise allora di riprendere il conflitto con l'Austria,ma il suo esercito fu pesantemente sconfitto a Novara.Il sovrano sabaudo abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II e con l'armistizio di Vignale del 24 Marzo 1849,il Regno di Sardegna tornò ai confini precedenti:finiva così la prima guerra d'indipendenza.In seguito le repubbliche istaurate in Italia caddero,e Venezia si arrese agli Austriaci.

"Le idee diventano una forza quando si impadroniscono delle masse." Tutte queste numerose guerre per l'indipendenza e per la libertà furono grande fonte

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d'inspirazione per molti artisti,che utilizzarono le loro opere come fonte di propaganda nazionale,e come mezzo per far rivivere il sentimento di libertà a tutte quelle persone che se lo furono visto negare. Eugène Delacroix si inspirò all'insurrezione parigina del 1830 per realizzare uno dei suoi più importanti dipinti,"La Libertà che guida il popolo",al fine di ricordare ed esaltare la lotta per la libertà dei parigini.L'opera presenta molti riferimenti formali a “La zattera della Medusa” di Gericault,specie nella composizione piramidale,nella disposizione dei due uomini in primo piano riversi,fino al particolare realistico e,allo stesso tempo,macabro del calzino sfilato del caduto di sinistra.

Alla perfezione anatomica che conferisce importanza a ciascuno dei personaggi sulla zattera però,si è sostituita la massa indistinta del popolo,senza connotazioni fisionomiche particolari.Ciascuno poteva,in tal modo,rivedersi o immaginarsi fra la gente che aveva combattuto per il bene del proprio paese.Delacroix ha unito,in maniera un pò populista,le varie classi sociali nella lotta comune:ci sono il popolano,il militare e il borghese (l'uomo

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con il cilindro,probabile autoritratto del pittore).Il fumo degli incendi e degli spari e la polvere sollevata dagli insorti lasciano immaginare l'esistenza di un qualcosa anche lì dove ci è impedito di vedere (altra gente,altre situazioni,atti d'eroismo).Le torri gemelle della Cattedrale di Notre-Dame,sulla destra,stanno a suggerire la collocazione geografica dell'avvenimento.Sulle barricate una donna con il berretto frìgio e a seno scoperto,la Libertà,stringendo sulla destra il tricolore e impugnando con la sinistra un fucile,incita il popolo a seguirla.Essa viene verso di noi suguita dalla gran massa degli insorti:è un modo per invitarci a partecipare;è come se noi stessi,parte del popolo in armi,in posizione avanzata,abbandonando per un attimo la nostra corsa,ci fossimo voltati indietro per guardare e riprendere vigore e slancio spronati dalla consapevolezza di avere compagna la Libertà.C'è da sottolineare che Delacroix propone il primo tentativo di nudo femminile in abiti contemporanei.Solitamente i nudi venivano accettati dal pubblico e dalla critica solo perchè filtrati attraverso rappresentazioni mitologiche o della storia antica (nel 1794 Antoine-Jean Gros aveva dato le fattezze di una fanciulal con un seno scoperto-abbigliata però alla maniera greca-alla personificazione della Repubblica).La materia,però,era troppo delicata e Delacroix superò il problema attribuendo alla fanciulla la funzione allegorica della libertà.I colori scuri sono resi più vivaci da quelli brillanti della bandiera della Francia repubblicana,colori che si ripetono negli abiti della figura ai piedi della Libertà.

Anche in campo filosofico l'idea di Libertà universale influenzò profondamente molti pensatori;è questo il caso di Johann Gottlieb Fichte.

Per Fichte,infatti,il fine dell’agire dell’Io può essere solo la realizzazione della propria libertà: essendo l’Io assoluto, non può contrastare la propria natura incondizionata nella tensione infinita al proprio fine. Fine dell’agire è quindi la libertà che, nello stesso tempo, è condizione dell’agire: legge e libertà sono "un unico e identico pensiero". Se la libertà è fine e condizione dell’agire, l’imperativo categorico che esprime l’azione morale è "Io devo agire liberamente per diventare libero". La libertà è quindi responsabilità e coerenza: ogni azione, dal momento che si pone nel divenire dell’Io, ha conseguenze sullo stesso divenire e dal momento che la legge morale è un prodotto del nostro pensiero, è necessaria l’adesione della coscienza all’azione; "Agisci secondo coscienza" è pertanto la formula che riassume il senso dell’agire morale.L’esame della libertà dell’uomo non sarebbe completo se non si allargasse anche al problema politico: la libertà dell’individuo non può essere realizzata senza considerare la libertà degli altri; si impone pertanto l’esame del rapporto individuo-stato, l’organismo che associa una molteplicità di uomini liberi e che può fondarsi solo sulla libera accettazione dei vincoli

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sociali da parte dei singoli. La sua natura è perciò essenzialmente contrattualistica. Scopo dello stato è assicurare l’esercizio della libertà a tutti i suoi componenti attraverso la legge. Il diritto è diverso dalla morale, questa riguarda il mondo interiore dell’individuo, quello il mondo esterno, l’insieme delle relazioni fra gli uomini. Dal momento che diritto e morale operano in due campi diversi il diritto non può esser dedotto dalla morale anche se non può andare contro di essa, violerebbe la natura stessa dell’uomo.Lo stato ha il compito fondamentale di educare alla libertà e in questo un ruolo fondamentale hanno gli intellettuali, educare alla libertà è la Missione del dotto.La libertà dell’uomo non è obiettivo al quale si perviene una volta per tutte, si realizza concretamente nelle istituzioni di un popolo. Perché un popolo sia libero è necessario che non dipenda da altri, che sia autosufficiente, che sia Stato commerciale chiuso; esso dovrà pertanto programmare la produzione delle risorse secondo un criterio di ragione, in maniera che tutti possano vivere press’a poco ugualmente bene".La storia, nella sua evoluzione, diventa la registrazione di questo cammino verso la libertà, e va interpretata cercando in essa il continuo affermarsi della ragione nelle varie epoche.

Nella storia della letteratura inglese molti furono coloro che dedicarono la propria vita alla libertà,"A life for freedom".Alcuni di essi sacrificarono la propria vita in nome di questo ideale come il poeta George Gordon Byron,per esempio,simbolo del ribelle e dell'eroe romantico,il quale decise di partecipare alla guerra per l'indipendenza della Grecia dalla Turchi.Fu proprio grazie al suo sacrificio,ed al sacrificio di moltissimi altri valorosi combattenti che la Grecia si poté finalmente dichiarare libera da ogni oppressione. Continuando a sfogliare la pagine della storia arriviamo a P.Shelley,che con il suo "Prometeo Liberato" volle rielaborare il significato della tragedia di Eschilo,per renderlo conforme alle idee romantiche e per trasformarlo in un mezzo di propagazione per le idee di indipendenza e libertà,"l'unico modo per detronizzare il tiranno è il suo rovesciamento". Ma ci fu pure chi,come Charles Dickens,volle parlare di una libertà riguardante non più lo stato in generale,ma chi viveva all'interno di esso.Per anni molti uomini combatterono per la libertà del proprio stato,dimenticandosi a volte,di tutte quelle persone,che costituiscono "l'ultima ruota del carro",che nonostante tutte le ingiustizie subite,nonostante una vita fatta di stenti e sacrifici,ogni giorno alzano il loro sguardo verso il cielo,sperando in una vita migliore,sperando nella Libertà. Ed è proprio questo sentimento a tenerli in vita,lottare quotidianamente per raggiungere un obiettivo desiderato per tutta la vita.Il poeta inglese volle rendere note a tutti queste tristi realtà,dove a bambini ancora piccoli e incapaci di reagire viene negato il diritto naturale della libertà.Con "Oliver Twist" ,Dickens,vuole denunciare queste ingiustizie,raccontando quello che giornalmente deve subire un povero orfano.

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Charles Dickens, the greatest “entertainer” of his time,was born in Portsmouth in 1812.He had an unhappy childhood,but these days of sufferings were to inspire much of the content of his novels.Dickens created caricatures ,trying arouse the reader’s interest by describing the characters,habits and language of the middle and lower classes in modern London.This didactic stance was very effective,since the result was that the more educated,the wealthier classes throughout England acquired a knowledge of their poorer neighbours of which many were previously almost ignorant.In his novels reassured the public that, in the end, justice would triumph: the virtuous were always rewarded and the wicked were always punished.The most striking figures in his novels are the children, he often present young children at the mercy of a cruel adult world.An example is his Oliver Twist, the story of a foundling who goes through different painful adventures.Oliver been orphan to the birth and abandoned in an orphanage he grows between the overbearance and the egoism of his masters.The situation of the orphanages (the workhouseses) in England it was really very bad to that times: besides the lack of safety measures and hygiene, the masters were cruel. The children, in fact, had even the terror to ask a piece of bread in more to table, and they had to suffer the hunger in silence. They didn't have any liberty.It is really the application from Oliver to have some food in more it determines his expulsion from the orphanage. The child comes so catapulted in the street life, that he doesn't know.Its natural naivety puts him in the troubles, because he is engaged by a group of young thieves that exploit him. Oliver, however, understands his mistake, he will find again inserted in this situation without being able to go out from there.After so many bad lucks and injustices Oliver reaches a dimension of almost normal life that every little boy should have.After a few times however, the wicked ex friends abduct the boy while it is bringing him in the city. They want to use once more of him to get a lavish ransom. After new vicissitudes, among which the discovery to have nearby a stepbrother and an aunt, The wicked characters that for all of his brief life have afflicted him they will be all insureds to the justice and they will suffer the correct sentence. Among his works we remember also The Old Curiosity Shop, Barnaby Rudge, David

Copperfield, Hard Times.

Il termine "Eroe" può essere associato non solo a persone che danno lo loro vita per un'idea quale la libertà,ma anche a coloro che combattono per la realizzazione di qualcosa che hanno sempre sostenuto,di una propria idea personale,di un proprio studio con l’unico fine di migliorare il mondo in cui vivono: lo scienziato inglese Michael Faraday,dedicò la propria vita alla scienza,e studiando come autodidatta arrivò a scoperte senzazionali.

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Faraday elaborò un suo originalissimo metodo di ricerca nel quale, da una parte, viene bandito l'uso di ogni strumento matematico quale criterio rigoroso di deduzione, a partire da assunzioni generali, di leggi sottoponibili al controllo sperimentale, dall'altra, è l'attività di laboratorio, sorretta da un’eccezionale abilità nel riprodurre la moltitudine di situazioni concrete entro le quali può essere esaminato un dato fenomeno, a guidare direttamente la scelta tra le varie ipotesi teoriche che su di esso possono essere fatte. Faraday analizzò, nel 1821, l’azione scoperta da Oersted, che vedeva un “conflitto elettrico” agire attorno all’asse del filo. Servendosi di un apparato che consente di far ruotare in modo continuo sia un filo percorso da corrente attorno a un polo magnetico sia un polo attorno al filo, egli sostenne che il magnete e gli effetti magnetici vanno considerati indipendenti e mise a punto l'idea che lo spazio è solcato da linee di forza magnetiche curve.L'esperienza di Faraday consiste nel far passare tra i poli di una magnete un filo rigido collegato a una batteria e a un interruttore.Il filo è tenuto sospeso mediante un'intelaiatura isolante,che ne equilibra il peso e gli dà libertà di muoversi i verticale.Quando si chiude il circuito,il filo immerso nel campo magnetico subisce una forza che lo spinge verso il basso.Si può misurare l'intensità della forza attaccando dei pesetti all'intelaiatura,in modo da riportarla alla posizione iniziale.Il campo magnetico è quindi in grado di esercitare delle forze non soltanto sui magneti ma anche sui conduttori percorsi da correnti elettriche.

Nel 1833,il fisico inglese,ricavò sperimentalmente due teorie legate alle reazioni elettrolitiche,grazie alle quali fu possibile prevedere di volta in volta la quantità di elettricità necessaria a produrre per via elettrolitica una certa massa di sostanza.Infatti,le reazioni chimiche causate dal passaggio della corrente elettrica in una soluzione elettrolitica avvengono a spese dell'energia elettrica fornita dal generatore.Per produrre,per esempio,27 g di alluminio,sufficienti per una lattina da bibite,è necessario far circolare la corrente elettrica per un tempo di 80 ore se la sua intensità è di 1 A.

La "prima legge di Faraday",afferma che le masse delle sostanze che si liberano agli elettrodi sono direttamente proporzionali alle quantità di carica che hanno attraversato la soluzione.Se,per esempio,si triplica la quantità di carica che attraversa la soluzione,triplica anche la massa della sostanza che si deposita presso un determinato elettrodo.(M=Ma/Naze x Q-->Ma=massa di una mole;Na=numero di Avogadro;Q=carica)

La "seconda legge di Faraday" afferma,invece,che una eguale quantità di carica,attraversando soluzioni elettrolitiche diverse,libera agli elettrodi masse di sostanze che sono direttamente proporzionali ai rispettivi equivalenti chimici;(M=Q/Na

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x Ma/z).Ogni volta che 100 elettroni sono sottratti oppure ceduti a un elettrodo,si liberano presso l'elettrodo stesso 100 atomi della sostanza,se la loro carica vale uno.Ma se la loro valenza è uguale a due,si liberano 50 atomi soltanto;ogni atomo porta con se una massa che è proporzionale al suo peso atomico.Quindi la massa che si deposita all'elettrodo è tanto più grande quanto maggiore è il rapporto tra peso atomico e valenza.

L'opera di Faraday è raccolta nelle “Experimental researches in electricity” e nel “Diary” che costituiscono una delle testimonianze più vive del lavoro dello scienziato. Leggendo quelle pagine è possibile ancora oggi seguire Faraday nel suo laboratorio mentre interroga la natura e seguendo il filo dei suoi ragionamenti, in esse scrupolosamente annotati, si vedono allargarsi i confini della conoscenza con una meravigliosa sintesi di pensiero teorico e di attività pratica.

Le scoperte di Faraday si dimostrarono di vitale importanza per lo sviluppo dell'intero sistema fisico negli anni successivi.E tale fu la fama raggiunta dal fisico inglese che gli fu addirittura dedicato un cratere sulla Luna.Questo unico e piccolo satellite della Terra venne visto sempre come una meta irragiungibile e proprio per questa impossibilità da parte dell'uomo di raggiungerla,in molti cuori suscitò un grande desiderio di libertà

"Quando si è oppressi,schiacciati,alziamo gli occhi al cielo e nella Luna troveremo la Libertà..."

Meta che solo grazie al continuo evolversi del nostro mondo e della nostra tecnologia fu potuta raggiungere per la prima volta nella storia dell'umanità il 20 Luglio 1969.ll primo astronauta a camminare sulla superficie lunare fu Neil Armstrong, comandante dell'Apollo 11.L'equipaggio dell'Apollo 11 lasciò una targa di acciaio inossidabile, per commemorare lo sbarco e lasciare informazioni sulla visita ad ogni altro essere, umano o meno, che la trovi. Sulla targa c'è scritto:

"Here men from the Planet Earth first set foot upon the moon, July 1969, A.D.

We came in peace for all mankind."

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La Luna, satellite della Terra, è un corpo praticamente sferico di 3.476 Km di diametro. Il globo lunare è leggermente ellittico, con una differenza di 4 Km. fra raggio polare e raggio equatoriale.La luna si muove su un'orbita ellittica con eccentricità pari a 0,0549 ed una distanza media di 384.001 Km, la vediamo sotto un angolo di 29' 23" all'apogeo e di 33' 20" al perigeo.

Il nostro satellite ruota contemporaneamente attorno alla Terra e sul suo asse. Questa rivoluzione sincrona fa sì che noi vediamo sempre la stessa faccia, mentre sulla Luna giorno e notte si succedono su ogni punto della sua superficie.La presenza lunare determina il verificarsi del fenomeno delle maree. La Terra, sottoposta all'attrazione lunare, tende a deformarsi in un'ellisse in direzione della Luna e in quella ad essa opposta.

Risentono di questo effetto soprattutto i mari, che tendono così ad alzarsi. La Terra, con la sua rotazione attorno al suo asse, fa in modo che ciò interessi tutte le coste.

Il fenomeno più appariscente della Luna è certamente quello delle fasi. Queste si spiegano con il fatto che la Luna non brilla di luce propria, ma riflette quella del Sole; le fasi stesse evolvono seconda del posto che il satellite occupa nelle sue diverse posizioni lungo l' orbita descritta intorno alla Terra.

Quando si verifica la "Luna Nuova", ed essa si trova in congiunzione fra noi e il Sole, ci mostra la sua faccia scura ed è invisibile.

Man mano che i giorni passano il satellite si allontana sempre di più dal Sole e diventa una falce crescente.

A 7,4 giorni si osserva il "Primo Quarto": è illuminata a metà, e si trova in Quadratura Orientale, dista 90ø dal Sole verso est e passa in meridiano circa 6 ore dopo di esso.L'illuminazione del disco aumenta, via via fino a che, dopo 14,8 giorni, si verifica la "Luna Piena"; si presenta con tutto il disco illuminato ed è in opposizione.

Si può dire che sorge quando tramonta il Sole e tramonta quando esso sorge.

Successivamente la frazione illuminata va gradualmente diminuendo.

A 22,1 giorni notiamo ancora metà Luna illuminata: è l' "Ultimo Quarto" e dista 90° gradi dal Sole verso ovest; si dice che è in Quadratura Occidentale e passa in meridiano circa 6 ore prima di esso. Continuando il percorso dell'orbita la Luna mostra una falce che decresce sempre più man mano che si riavvicina al sole fino a che, a 29,5 giorni, si presenta un'altra Luna Nuova: il ciclo ricomincia.tempo impiegato per un ciclo di fasi

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completo è di 29,5 giorni, mentre bastano 27,3 giorni per una rivoluzione completa attorno alla Terra.

La differenza si giustifica col fatto che la Luna orbira intorno alla Terra e contemporaneamente la Terra intorno al Sole, pertanto aumenta il suo percorso orbitale e ne consegue un ritardo di 2,2 giorni per trovarsi nella posizione iniziale e riprendere un nuovo ciclo di fasi.l fenomeno è detto "librazione". Tale fenomeno apparente è dimostrato in quanto la Luna, nel punto più vicina a noi, si sposta più velocemente lungo l'orbita mantenendo costante il suo moto rotatorio.

Notiamo così una "Rotazione apparente" della parte sinistra dell'astro verso di noi e ci permette, in tal modo, di osservare una porzione di superficie lunare oltre il limite medio del bordo orientale.Al contrario quando essa è sita alla massima distanza da noi si sposta più lentamente lungo l'orbita rendendo visibile la parte di superficie oltre il limite medio del bordo occidentale. Inoltre, per effetto dell' inclinazione del suo asse, si osserva alternativamente un lembo maggiore intorno al Polo Nord e al Polo Sud.

La superficie lunare è ricoperta da uno strato di polvere e detriti rocciosi denominato "regolite" dello spessore di circa 60 km. Questo strato ricopre un mantello solido di circa 1.000 km che avvolge un nucleo di consistenza viscosa alla temperatura di circa 1300°C.

Il campo magnetico della Luna è di circa 1.000 volte più debole di quello terrestre.

L'energia sismica lunare è praticamente nulla: i terremoti lunari sono al massimo del secondo grado della Scala Richter (inavvertibili dall'uomo).Si tratta di un astro praticamente inerte dove gli avvenimenti geologici sono estremamente rari. Analisi eseguite su campioni di roccia hanno escluso la presenza di acqua e di microrganismi, anche se recenti ricerche hanno avvalorato l'ipotesi che ci sia l'acqua in alcuni crateri il cui interno è sempre in ombra dal Sole. Le misurazioni effettuate alla fine degli anni '90 del secolo scorso da parte della sonda Luna Prospector parevano confermare queste supposizioni, permettendo ardite ipotesi di colonnizzazione impensabili solamente pochi anni prima, ma successive analisi con radiotelescopi sembrano smentire definitivamente tale supposizione.Sulla superficie della Luna possiamo distinguere zone chiare e zone scure chiamate convenzionalmente "continenti" e "mari". Osservati al telescopio i continenti sono delle regioni montuose accidentate butterate da crateri di tutte le dimensioni; mentre i mari sono vaste distese di lava solidificata. Le zone scure meno vaste sono denominate anche: laghi, baie e paludi.Altre importanti caratteristiche del suolo lunare sono i crateri.

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Le montagne lunari, più rare dei crateri, si estendono spesso ai bordi dei mari e questi possono essere considerati come dei giganteschi crateri. Su di esse non si osservano gli aspetti che si vedono sulla Terra come le valli profonde o le erosioni provocate dagli agenti atmosferici.

Come per la genesi dell'Universo e del Sistema Solare,anche sull'origine e sull'evoluzione della Luna sono state avanzate numerose ipotesi e sono state formulate diverse teorie.Le principali ipotesi finora prospettate,e più o meno sviluppate,si possono raggruppare schematicamente in quattro gruppi principali: fissione,cattura,accrescimento,impatto.

L'idea che la Luna si sia <<staccata>> dalla Terra fu avanzata da George Darwin.Nella sua versione originaria,questa ipotesi della fissione presupponeva che un tempo la Terra si trovasse allo stato fuso e ruotasse su se stessa molto velocemente,compiendo un intero giro in circa 4 ore.In tali condizioni essa avrebbe potuto scindersi in due corpi a causa di ripetuti e alternati rigonfiamenti prodotti dall'azione gravitazionale del Sole sulla massa fusa terrestre;queste "maree" si sarebbero succedute ogni 2 ore e sarebbero andate via via aumentando di ampiezza,cioè avrebbero prodotto dilatazioni e contrazioni sempre maggiori per un fenomeno di "risonanza",ossia per il buon accordo fra il periodo di oscillazione della Terra e quello delle sollecitazioni impresse dal Sole.Le maree terrestri sarebbero aumentate di altezza ad ogni rotazione,per i ripetuti effetti dell'attrazione solare,che si andavano sommando l'uno all'altro rinforzandosi progressivamente,fino a che una grossa "goccia" di materiale fuso si sarebbe staccata dalla Terra e avrebbe formato la Luna.Una versione più moderna della teoria della fissione sostiene che l'origine dell'instabilità rotazionale della Terra,responsabile del distacco della Luna,non sarebbe stata nelle maree,ma nel processo di formazione del nucleo terrestre.Cossichè,quando il materiale più pesante si concentrò verso il centro della Terra,questa aumento la propria velocità di rotazione,fino a compiere un intero giro in meno di 2,6 ore.In tal modo la Terra primordiale sarebbe diventata instabile ed avrebbe modificato la propria forma da quella di sferoide schiacciato a quella di una "pera";finchè il collo della pera si sarebbe rotto,producendo la formazione della Luna primitiva.

Secondo l'ipotesi della cattura,un tempo la Luna era un corpo indipendente che si muoveva liberamente nell'ambito del Sistema Solare;ad un certo momento essa sarebbe giunta tanto vicino la Terra da esserne attratta e messa in rotazione su un'orbita ellittica,secondo le leggi di Keplero.Cioè sarebbe successo alla Luna ciò che accade ad

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una sonda spaziale che si avvicina oltre un certo limite ad un corpo celeste e ne diviene un satellite artificiale.La Luna,però,al contrario delle sonde spaziali,non possiede razzi frenanti;di conseguenza,approssimandosi al nostro pianeta,essa avrebbe dovuto diminuire la propria velocità.Secondo i sostenitori delle teoria della cattura l'effetto frenante,che avrebbe evitato lo scontro con la Terra,sarebbe da individuare nella dissipazione di energia dovuta all'attrito delle maree terrestri e lunari oppure al fatto che la Luna avvicinandosi alla Terra avrebbe subito numerose collisioni con materiale già orbitante attorno al nostro pianeta.

Per i sostenitori delle ipotesi dell'accrescimento la Luna si sarebbe formata dalla riunione di materiali diversi che un tempo erano in orbita attorno al nostro pianeta.Ciò non esclude un eventuale fenomeno di cattura.Infatti,la Luna potrebbe essersi formata per accrescimento da materiali localizzati fuori dal campo gravitazionale terrestre,e potrebbe essere stata catturata dalla Terra in un secondo momento.

Il quarto gruppo di ipotesi collega la nascita della Luna con un evento catastrofico,ossia alla violentissima collisione che sarebbe avvenuta tra la Terra ancora in formazione e uno o più corpi di grosse dimensioni ("planetesimali") la cui orbita incrociava quella terrestre.In questo gruppo può essere inserita l'ipotesi dell'impatto gigante.Circa 4,5 miliardi di anni fa un planetesimale dalle dimensioni di Marte sarebbe entrato in collisione con la Terra alla velocità di circa 5 km/s.I due corpi dovevano già avere un nucleo metallico avvolta da un mantello di materiale meno denso.La gigantesca collisione disintegrò il corpo impattante e una parte del mantello della Terra,lanciando in orbita nello spazio una nube di gas e detriti.Il denso nucleo metallico del corpo impattante si associò alla Terra,mentre gran parte del materiale finito in orbita si riaggregò in un nuovo corpo di grandi dimensioni:la Luna.

Alla conclusione di questo impegnativo percorso la riflessione da fare è che la Libertà è un bene che a nessuno deve essere negato,perchè essa costituisce l'essenza della vita di ogni essere umano.Nel momento in cui ci viene negata la libertà è come se la nostra vita finisse,poichè non avrebbe più senso e un fine a cui tendere;è proprio da lì che,però,si deve ripartire per cercare di riconquistarla,sacrificando anche se stessi se necessario.Perchè il sacrificio dell'uomo si caratterizza come gesto valoroso,una rivolta contro il potere degenerato di chi usa la violenza come unico mezzo di controllo,come un desiderio di sostituirsi ad esso per cercare di rendere tutto migliore.

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"...Spiace agli Dei chi violento irrompe Nel Tartaro.

Non fora Tanto valor nè molli eterni petti...."