Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA

    DIPARTIMENTO DI

    FILOSOFIA, PEDAGOGIA E PSICOLOGIA

    DOTTORATO DI RICERCA IN

    FILOSOFIA

    CICLO XXIII

    TITOLO DELLA TESI DI DOTTORATO

    VERITÀ E CONOSCENZA NEL PENSIERO DI NICCOLÒ CUSANO

    S.S.D. M-FIL06 STORIA DELLA FILOSOFIA

    Coordinatore: Pro. FERDINANDO MARCOL!NGO

     

    T"tor: Pro. ENRICO PER!##I

     

    Dottorando: Dott.$$a TATIANA RAGNO

     

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    INDICE

    IntroduzioneI. La figura e l’opera di Niccolò Cusano p. 5

     II. Il «teutonicus» Cusano e gli umanisti italiani: concordanze e differenze 11

    I. « Rara quidem, et si monstra sint, nos movere solent » 4

    Capitolo primo

    L’IN!""IN#I$IL% &'%CI(I)N% *%LL! +%'I",  

    1.1 Cenni preliminari: «nulla proportio finiti ad infinitum» 451.- L’infinit di/ina 40

    1. La nozione di « praecisio»: Cusano e lo (tudio di &ado/a 2

    1.4 La conoscenza del massimo assoluto 3

    Capitolo secondo

    (!&%'% *I  N)N (!&%'% -.1 !lcune intonazioni della docta ignorantia 62

    -.1.1 Cusano e i «veteres sapientes» 63-.1.-  Cusano7 *ionigi e (coto %riugena 0

    -.1. Cusano7 !gostino e $ona/entura 1-

    -.1.4 Cusano e il Liber XXIV philosophorum 10

      -.- Il massimo sapere umano 112

      -. 8na conoscenza esoterica9 1--

    Capitolo terzo

    L’I&I%#) (I$)LIC) *%LL! !"%!"IC!  N%LL! C)N)(C%N;! *%LL! +%'I",  .1 La /erit «in speculo et aenigmate» 1-2

      .- La natura dei « signa mathematicalia» 11

      . I &latonici e la matematica 14

    ..1 &roclo e il Commentario al primo libro degli Elementi di Euclide   13

      .4 La logica del transcensus 144

    .4.1 uadratura del cerc=io 153

    Capitolo >uarto

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    L’!""I+I", ?C'%!"I+!’ *%LL!  ME!   4.1 La mente come «mensura omnium rerum» 13-

      4.- ente umana e mente di/ina: >uale rapporto9 135

      4. L’uomo >uasi «alius deus» 161

     4..1 La mappa del mondo: l’«homo cosmographus» 104  4.4. La mente come numero e la matematica -

    Conclusione -15

    $i@liografia --4

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    INTRODUZIONE

    I. La figura e l’opera di Niccolò Cusano

     Niccolò Cusano fu un uomo straordinariamente aperto alle istanze del suo tempo. Il

    figlio del battelliere tedesco Johann Kryffts, nato a Cues (oggi Bernastel!Kues", un

     piccolo #illaggio sulla ri#e della $osella nei pressi di %re#iri, nell&agosto del ')' e morto

    a %odi nell&agosto del '*, oltre che un grande ecclesiastico, un principe della Chiesa, fu

    al tempo stesso un giurista (nel '+, all&et- di #entidue anni, consegu all&/ni#ersit- di

    0ado#a il titolo di doctor decretorum", un dotto raccoglitore di codici antichi amico degli

    umanisti italiani, un abile diplomatico (basti ricordare che al concilio di Basilea gli #enne

    affidato il difficile compito di trattare un accordo con gli hussiti, 1uestione che lo

    impegner- per tutta la #ita2 o il ruolo decisi#o s#olto dal Nostro nella legazione papale

    in#iata a Costantinopoli, con l&intento di preparare la strada alla riunificazione delle due

    chiese scismatiche2 o ancora, il #iaggio in 3ermania in 1ualit- di legato pontificio e la

    nomina a 4icario generale per la diocesi di 5oma in assenza di 0io II", ma soprattutto un

    instancabile ricercatore della #erit- che, come ci raccontano i suoi contemporanei, anche al

    termine di una giornata di #iaggio lunga e faticosa, non manca#a mai, prima di coricarsi,

    da studioso profondo e infaticabile 1ual era, di appuntare manu propria  alcune difficili

    1uestioni di teologia, che gli sarebbero ser#ite per l&elaborazione delle sue opere '. $a i

    suoi scritti non si limitano al diritto, alla filosofia, alla teologia6 il Cardinale si cimentò

    ' Cos lo ricorda l&amico e segretario 3io#anni 7ndrea de Bussi nel suo celebre elogio del Cusano. Cfr. $.

    $I38I9 (a cura di", Giovanni Andrea Bussi. Prefazioni alle edizioni di Swen!em e Pannartz prototipografi

    romani, $ilano, Il 0olifilo ':;

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    anche nella matematica e nelle scienze naturali, a testimonianza della #astit- degli interessi

    teorici e pratici che lo anima#ano.

    Aueste le parole dell&umanista 3io#anni 7ndrea de Bussi, segretario del Cardinale

    dal '@< al '*, nel suo elogio del Cusano contenuto nell& "pistola dedicatoria

    (indirizzata a 0io II" premessa all&edizione degli #pera di 8ucio 7puleio (+

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     possedute dal Cardinale6 conosce#a a memoria la storia antica, medie#ale e

    contemporanea2 si distingue#a per essere un esperto conoscitore della storia ecclesiastica e

    delle origini del cristianesimo, di cui conosce#a a memoria i singoli capitoli, ma non

    ignora#a la letteratura laica di poeti e oratori2 inoltre, prosegue il Bussi, nel campo della

    matematica il Cardinale era il primo del suo tempo (giudizio 1uest&ultimo che non era però

    condi#iso dai matematici contemporanei del Cusano, i 1uali, come si sa, si espressero in

    modo piuttosto negati#o intorno ai suoi scritti matematici, criticandone in particolare la

    matematica enigmatica e simbolica". ancora, conosce#a alla perfezione il diritto ci#ile e

    1uello canonico2 fu un acutissimo disputator   della filosofia aristotelica, un sommo

    interprete e maestro della teologia cristiana, un sapientissimo custode dei misteri celesti.

    $a Cusano grandeggiò soprattutto per essere il piD profondo conoscitore di 0latone e dei

    0itagorici.

    8&ampio ritratto del Cusano fornitoci dal Bussi (su cui a#remo modo di tornare nel

     prossimo paragrafo", pur nei toni elogiati#i, ma sinceri, dell&amico e segretario,

    rappresenta, assieme al piD rapido schizzo tracciato dal libraio fiorentino 4espasiano da

    Bisticci nelle sue &ite di uomini illustri del '& secolo, un&importante testimonianza di

    come i contemporanei umanisti italiani guardassero al Cardinale tedesco.

    7##icinarsi alla figura e all&opera di Cusano non E cosa facile, e 1uesto non tanto, o

     perlomeno non solo, per i sei secoli e piD di storia che da 8ui ci separano. 8a difficolt- che

    si incontra E do#uta soprattutto alla singolarit- del suo pensiero, cos caparbiamente

    autonomo da riuscire a sottrarsi ad ogni facile schematizzazione. 8e categorie di ampia

    gittata, le astratte etichette epocali di Fmedioe#oG e Fmodernit-G, con#enzionalmente

    impiegate come strumenti di periodizzazione della storia della cultura europea, ci dicono

     pressochH nulla circa la posizione occupata dal Cusano nella storia della filosofia. il suo

      7spetto 1uesto poco noto e spesso trascurato, ma che tro#a conferma nei numerosi scritti astrologici

    conser#ati nella biblioteca del Cusano.

    ;

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    stesso pensiero, nell&unit- di 1uiete e mo#imento, a mostrarci la scarsa utilit- euristica di

    certe categorizzazioni storiografiche che hanno #isto in 1uesto Cardinale tedesco del 4

    secolo ora Fl&ultimo dei medie#aliG ora Fil primo dei moderniG. 8a sua opera, cos ricca e

    complessa da sfuggire ad ogni dicotomia, testimonia l&insufficienza e l&inadeguatezza di

    tali concetti, rendendo piD che mai perspicua la labilit- del confine tradizionalmente posto

    a separazione delle di#erse epoche storiche.

    Cusano E e rimane una =figura medioe#o!rinascimentale?, o meglio, un uomo del

    Auattrocento che, guardando attra#erso 1uello che lui stesso definisce il suo %erllus, ossia

    la teoria della coincidenza, seppe scrutare i segni del novum in lontananza2 con le sue

    inno#azioni teoretiche seppe, per cos dire, =spalancare la porta della modernit- senza però

    riuscire a oltrepassarne la soglia?@, in 1uanto =figura!limite?*, 1uasi 3iano bifronte legato

    al passato e al contempo #olto #erso l&a##enire.

    Il pensiero cusaniano rappresenta senza dubbio un episodio chia#e nel passaggio dal

    medioe#o all&et- moderna;2 collocandosi sul finire di un pensiero, 1uello medie#ale, che

    a#e#a raggiunto la sua compiutezza e #olge#a ormai al tramonto, Cusano a##erti#a i

    sintomi dell&incipiente cambiamento6 nella sua mente balugina#ano res novae et inauditae.

    8o stesso accento profondamente religioso, dal 1uale non si può certo prescindere, che

    echeggia nelle pagine dei suoi scritti, reca i toni di una religiosit- nuo#a6 Cusano guarda al

     J. 90KINL, Nic!olas of Cusa on wisdom and (nowledge, %he 7rthur J. Banning 0ress, $inneapolis '::*, p.

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    mondo e all&uomo con luminosa fiducia, il suo sguardo E ormai lontano dal contemptus

    mundi che a#e#a ispirato la religiosit- medie#ale. 0ur non perdendo mai di #ista il limite

    congetturale del nostro conoscere, anzi proprio in forza di 1uesta consape#olezza, Cusano

    non mancher- di esaltare, dall&inizio alla fine della sua opera, la fecondit- della mente

    umana, viva imago dei, nelle sue sconfinate possibilit- pratiche e teoretiche. Lulla scena

    del mondo in cui Cusano si tro#ò a #i#ere si affaccia#a un Fnuo#o modo di pensareG.

    7 ragione il Cusano può essere considerato, come taluni #anno sostenendo, il

    =maggior filosofo europeo del 4 secolo?

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    Cusanus01enaissance !  a#r- il suo coronamento, negli anni #enti del secolo scorso, con

    l&annuncio, da parte dell&7ccademia delle Lcienze di eidelberg, del grandioso piano

    dell&edizione critica degli #pera omnia per i tipi dell&editore Meli> $einer, ancora in

    corso".

    innegabile che il Nostro abbia s#olto un ruolo essenziale e fondamentale in 1uella

    complessa circolazione di idee che condusse al sorgere della coscienza moderna, ma la sua

    epistemologia non anticipa la ri#oluzione copernicana antiana, come ebbe a sostenere

    Cassirer. 8a critica della conoscenza elaborata dal Cusano si limita ad annunciare, in

    maniera preliminare e originale, temi che condurranno a tale ri#oluzione, ma solo dopo

    essere stati s#iluppati e radicalizzati in ben altri contesti da coloro che gli succedettero '+.

    8&illustre interprete, proiettando sul Cusano problemi filosoficamente rile#anti della

    modernit-, rintraccia#a nella sua filosofia un precorrimento della filosofia trascendentale di

    Kant2 ma Cusano E ben lontano dal filosofo di KOnigsberg6 egli cerca e si cerca in un

    contesto radicalmente altro rispetto a 1uello in cui si muo#e Kant. 8&eredit- che il Nostro

    raccoglie e fa sua, rielaborandola in maniera nuo#a ed originale, affonda le radici nel

    neoplatonismo medie#ale di impronta cristiana6 lo 0seudo!ionigi, 7gostino, i maestri

    della scuola di Chartres, 7lberto $agno, chart sono le fonti alle 1uali attinge.

     Nel saggio  $ndividuo e cosmo nella filosofia del 1inascimento, apparso per la prima

    #olta nel ':+; nella collana =Ltudien der Bibliothe Parburg?, 1uasi interamente dedicato

    alla centralit- e all&originalit- dell&opera cusaniana, Cassirer, dopo a#er ripercorso le tre

    tappe fondamentali della formazione di Cusano (dall&assimilazione della spiritualit- della

    devotio moderna a e#enter, o#e Cusano a#rebbe fre1uentato la scuola dei FMratelli della

    #ita comuneG fondata da 3erard 3roote, legata alla tradizione della mistica tedesca Q

    notizia sulla 1uale sono stati a#anzati forti dubbi Q all&influenza esercitata dalla scuola

    della teologia scolastica all&uni#ersit- di eidelberg, o#e Cusano segue la Fnuo#a #iaG di

    $arsilio di Inghen e della scuola occamista, fino ad arri#are agli impulsi rice#uti negli anni'+ Cfr. J. 90KINL, Nic!olas of Cusa on wisdom and (nowledge, cit., p.

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    trascorsi all&uni#ersit- di 0ado#a, che Cusano fre1uenta dal ''; al '+"', #a

    s#iluppando la tesi dell&influenza del pensiero cusaniano sulla #ita spirituale italiana del

    Auattrocento, oltre alla sua indiscutibile presenza nell&opera di 3iordano Bruno.

    3arin criticò la tesi storiografica sostenuta da Cassirer nel suo  $ndividuo e cosmo

    nella filosofia del 1inascimento, secondo cui l&influenza di Cusano sull&umanesimo

    italiano sarebbe stata decisi#a2 per 3arin, come a#remo modo di #edere meglio nel

     prossimo paragrafo, Cusano rimane estraneo alle istanze caratteristiche dell&umanesimo

    italiano, in 1uanto legato alla tradizione platonica dei secoli II!I4, al platonismo

    medie#ale (di#erso da 1uello dei platonici fiorentini come Micino" o#e #anno rintracciati i

     punti di partenza della sua speculazione'.

    0rendendo a prestito una celebre e fortunata metafora medie#ale, si potrebbe dire

    che, come un nano sulle spalle di giganti Cusano ha saputo attingere a piD alte #edute. $a

    in che termini e in che misura E 1uanto rimane ancora da chiarire. 0er 1uesto, nella nostra

    indagine, sar- importante rintracciare i rimandi a fonti antiche e medie#ali, ponendo in

    luce, al contempo, l&originale formulazione che di essi Cusano ha fornito. necessario

    disfarsi della categoria anacronistica del FprecursoreG, se si desidera effetti#amente

    comprendere il pensiero del Cusano in 1uello che fu e che rimane il suo tempo'@.

    II. $l 2teutonicus3 Cusano e gli umanisti italiani- concordanze e differenze

    Cusano trascorse buona parte della sua esistenza immerso nella cultura italiana del

    4 secolo.  Nel Auattrocento l&Italia pullula di personalit- geniali con le 1uali Cusano

    ' Cfr. . C7LLI55 ,  $ndividuo e cosmo nella filosofia del 1inascimento, trad. it. di M. Mederici, 8a Nuo#a

    Italia, Mirenze ':;@ (titolo originale6 $ndividuum und 4osmos in der P!ilosop!ie der 1enaissance, %eubner,

    8ipsia ':+;", pp. @

    sul Cusano, Ni(olaus von 4ues. Gesc!ic!te einer "ntwic(lung , Mranfurt a. $. '::< e nel piD agile Niccolò

    Cusano nel suo tempo, a cura di %. Ca#allo, %L, 0isa +))@, in cui lo studioso, prescindendo da facili

    schematizzazioni storiografiche, legge il pensiero cusaniano nel suo farsi storico, e#idenziandone

    l&appartenenza al suo tempo, ai processi storico!culturali del 4 secolo.

    ''

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    entra in contatto, innescando cos una feconda circolazione di idee e un ampio scambio di

    interessi6 il Nostro fre1uenta#a la cerchia degli umanisti italiani e a#e#a stretto con molti di

    loro profondi legami d&amicizia. Lecondo Cassirer, fu proprio in Italia che a##enne la

    decisi#a trasformazione spirituale del Cusano6 =solo a contatto con l&antichit- e col

    rinno#arsi di essa nell&Italia del Auattrocento, egli di#enne #eramente se stesso?'*.

    Auattro tappe rile#anti, nella biografia intellettuale del Cusano';, ci testimoniano

    dell&importanza che i ripetuti soggiorni nel nostro 0aese ebbero sulla #ita e sulla

    formazione del Cardinale6 dal ''; al '+ tro#iamo Cusano studente all&/ni#ersit- di

    0ado#a (l&anno successi#o compir- il suo primo #iaggio a 5oma"2 la sua partecipazione al

    concilio di Merrara!Mirenze ('

    stesso anno, per un soggiorno nelle $arche, ospite di Niccolò 4, durante il 1uale il Nostro,

    approfittando del periodo di 1uiete, si dedica alla stesura dei  +ialog!i dell’$diota2 il

    cosiddetto Fperiodo romanoG dal '@< al '*, anno della sua morte6 dall&ottobre del '@<

    il Cusano E a 5oma come cardinale di curia e in #este di #icario generale dello Ltato

    0ontificio in assenza di 0io II2 a 5oma, presso la corte pontificia, trascorreranno gli ultimi

    anni di #ita del Cardinale (se si eccettua un fallimentare tentati#o di far ritorno a

    Bressanone nei primi mesi del '*)".

    $a osser#iamo ora piD da #icino la temperie storico!culturale in cui il Cusano giunse

    ad elaborare la sua nuo#a #isione del mondo e dell&uomo. Auesto ci consentir- di

    lumeggiare, per cos dire, le concordanze e le differenze, o##ero gli aspetti dell&umanesimo

    che il Cardinale fece propri e 1uelli, in#ece, rispetto ai 1uali rimase e si sent per lo piD

    '* . C7LLI55 , $ndividuo e cosmo nella filosofia del 1inascimento, cit., p. *'.';

     I piD importanti studi biografici sul Cusano rimangono 1uelli condotti da . 47NL%NB53, Le cardinal

     Nicolas de Cues 56789067:7; - L’action < la pens=e, 0aris ':+) (ristampa $iner#a, Mranfurt am $ein ':*"

    e la preziosa miniera degli Acta Cusana- >uellen zur Le%ensgesc!ic!te des Ni(olaus von 4ues curati da .

    $/%N che integrano e correggono la biografia del 4ansteenberghe. atata, ma in parte ancora utilizzabile

    la biografia sul Cusano di 0. 5 9%%7, $l Cardinale Nicolò di Cusa. La &ita ed il Pensiero, Bocca, $ilano ':+.

    '+

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    estraneo, nel tentati#o di precisare in che misura e in 1uali termini il teutonicus Cusano

     possa o meno essere considerato un =umanista?.

    Cusano, come gi- abbiamo accennato, muo#e i suoi primi passi sullo scenario

    italiano come studente all&/ni#ersit- di 0ado#a, all&epoca uno dei maggiori centri della

    cultura europea. opo a#er fre1uentato per un anno l&/ni#ersit- di eidelberg, nel '';

    Cusano si iscrisse a 0ado#a per fre1uentare i corsi di diritto canonico e i#i, nel '+,

    consegu il titolo di doctor decretorum.

    Mu durante 1uesti anni gio#anili di studio in Italia che Cusano entrò per la prima #olta in

    contatto con il mo#imento umanistico. 7 0ado#a il Nostro intreccia le sue prime ma

    decisi#e amicizie con gli umanisti italiani6 E 1ui che conobbe l&amico e compagno di studi

    3iuliano Cesarini, il futuro cardinale a cui il Cusano dedicher- i suoi primi due capola#ori,

    il  +e docta ignorantia e il +e coniecturis. Non solo la formazione giuridica, ma anche

    1uella scientifica del Nostro #a fatta risalire agli anni del suo soggiorno a 0ado#a, do#e

    #erosimilmente ebbe modo di ascoltare le lezioni del matematico e astronomo 0rosdocimo

    de& Beldomandi2 fu alla sua scuola che il Cusano incontrò 0aolo dal 0ozzo %oscanelli

    (Mirenze ':; Q i#i '

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    cui il Cusano propone all&amico matematico un nuo#o metodo di 1uadratura. I matematici

    FspecialistiG dell&epoca, compreso il %oscanelli (portatore nel dialogo in 1uestione di

    un&obiezione alle argomentazioni matematiche a#anzate dal Cardinale", si mostreranno

     piuttosto critici nei confronti della matematica cusaniana'

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    re#olutionis circulus pro>imo compleri spectaretur, resumimus non tantum

    gra#es sententiosos autores, #erum et elo1uio et stilo et forma litterarum anti1ua

    #idemus omnes delectari, ma>ime 1uidem Italos, 1ui non satiantur disertissimo,

    ut natura 8atini sunt, huius generis litterali elo1uio, sed primorum #estigia

     petentes 3raecis litteris ma>imum etiam studium impendunt. Nos #ero

    7lemanni, etiamsi non longe aliis ingenio minores e> discrepanti stellarum situ

    essemus effecti, tamen in ipso sua#issimo elo1uii usu aliis plerum1ue non

    nostro cedimus #itio, cum non nisi labore ma>imo tam1uam resistenti naturae

    #im facientes 8atinum recte fari #alemus. Non admirentur ita1ue nationes

    ceterae, si infrascripta testimonia certorum inauditorum legerint. 9riginalia

    enim multa longo ab usu perdita per #eterum coenobiorum armaria non sine

    magna diligentia collegi+).

     Nella Prefazione di 1uella che può essere considerata la sua prima grande opera, in

    cui Cusano, muo#endo dall&ideale della concordia, discute della necessit- di riforma che

    in#esti#a tanto la Chiesa 1uanto l&Impero, tro#iamo descritto il precipuo ambiente culturale

    da cui il libro prende#a le mosse. 4ediamo, esordisce il Nostro, che fortissimo E oggi il

    desiderio di scoprire e di conoscere ciò che gli antichi a#e#ano realizzato, tanto nelle arti

    liberali 1uanto in 1uelle meccaniche.  Il Cusano si dimostra consape#ole di #i#ere in una

    nuo#a epoca, la stagione dell&/manesimo!5inascimento, caratterizzata da una rinascita

    della cultura antica che in#estir- l&intera #ita spirituale europea. 9ggi, continua Cusano,

    #ediamo il diletto di molti nell&imitare l&elo1uio, lo stile e la forma letteraria degli autori

    antichi, in particolare degli Italiani, i 1uali, seguendo le orme dei loro antichi predecessori

    latini, si dedicano con il massimo studio anche alle lettere greche.

    Lin dagli anni gio#anili come studente a 0ado#a, Cusano a#e#a potuto percepire il

    #ento carico di no#it- che soffia#a in Italia2 egli nutrir- per tutta la #ita un sentimento di

     profonda stima e sconfinata ammirazione nei confronti di 1uel mondo latino con cui era

    +)  +e concordantia cat!olica, Praefatio V +.

    '@

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    entrato in stretto contatto e intrattene#a profondi legami. $a il Nostro, in cuor suo,  si

    senti#a tedesco e sape#a bene che a 1uel mondo non si sarebbe mai potuto pienamente

    assimilare6 =Noi %edeschi in#ece, sebbene la posizione discordante delle stelle non ci

    abbia resi di molto inferiori agli altri per ingegno, nel soa#issimo uso di 1uell&elo1uio

    generalmente cediamo il passo agli altri, non per una nostra colpa, ma perchH non siamo

    capaci di parlare correttamente in latino, se non a costo di un&immensa fatica, 1uasi

    facendo #iolenza ad una natura riottosa?.

    Cusano, in 1uanto tedesco, sa di mancare della le#it- di forma e di stile di cui sono capaci

    gli italiani e si augura che il suo stile FbarbaroG non distolga 1ualcuno dalla lettura6 =Non

    retrahat, rogo, 1uem1uam a legendo incultus stilus? ( +e concordantia cat!olica. Praefatio

    V +".

     Ne tro#iamo conferma anche nella lettera prefatoria alla  +otta ignoranza?  o#e

    ri#olgendosi al suo mentore, il Cardinal 3iuliano Cesarini, dedicatario dell&opera, il Nostro

     parla di se stesso come di un FbarbaroG, un Germanus che sottopone alla gentilezza di un

    latino, profondo conoscitore di tutti gli scrittori antichi non solo latini ma anche greci, e

    1uindi al giudizio della cultura umanistica, un nuo#o modo di fare teologia, la docta

    ignorantia.

    Aueste asserzioni del Cusano sembrano smentire 1uasi in anticipo il giudizio

    espresso dal suo segretario 3io#anni 7ndrea de Bussi che, nel suo ritratto del Cardinale,

    non esita a elogiarne l&elo1uenza, dote Q dice Q assai rara in un tedesco, che lo face#a 1uasi

    un latino+'.

    %utta#ia, dal canto suo, Cusano sa di contribuire alla no#it- dei tempi con la sua ricerca di

    manoscritti6 =Non mera#igliamoci dun1ue delle altre nazioni, se raccolgono testimonianze

    scritte di taluni autori mai prima uditi. 7nch&io infatti ho raccolto, con grande diligenza,

    negli archi#i degli antichi con#enti, molti originali che da lungo tempo erano andati

     perduti?.+' Cfr. il precedente paragrafo, p. '.

    '*

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    7 parlare 1ui E il Cusano cacciatore di manoscritti e ricercatore di fonti. Come E

    noto, il Nostro esplora#a con grandissimo zelo gli archi#i dei #ecchi monasteri6 sulle tracce

    degli umanisti italiani, il reverensis, come lo chiama#ano, anda#a alla ricerca di

    manoscritti nelle antiche biblioteche della 5enania, riportando in superficie testimonianze

    mai prima prese in considerazione. 3li riusc la scoperta di un codice di 0lauto, che il

     Nostro donò al cardinale 9rsini, appassionato ricercatore di codici, di cui il gio#ane

    Cusano era all&epoca segretario, mentre l&annuncio della sensazionale scoperta del +e re

     pu%lica di Cicerone do#ette essere smentito, si tratta#a in realt- del Somnium Scipionis con

    il commentario di $acrobio.

    8a scoperta da parte di Cusano di un codice contenente ben dodici commedie

     plautine prima sconosciute  riscosse una forte eco6 il Nostro iniziò a godere di un&alta

    considerazione presso gli umanisti italiani, che riposero grandi aspettati#e in 1uel cercatore

    Germanus di manoscritti, #edendo in lui un corrispondente, un interlocutore al ser#izio

    degli ideali umanistici.

    Cusano raccoglie e fa suo il grido degli umanisti di ritorno alle fonti (ad fontes". $a

    1uesto non far- di lui un umanista di #ocazione6 come #edremo, il credo umanistico

    incontrer- nell&animo teutonicus del Cusano dei limiti.

    /n ruolo di primo piano nell&assimilazione della tradizione antica #enne s#olto dai

    concili che contrassegnarono la prima met- del 4 secolo, a cui Cusano stesso atti#amente

     partecipò. Il concilio di Basilea, iniziato nel '' e formalmente mai concluso, e il concilio

    di Merrara!Mirenze ('

    ';

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    8&apice dell&incontro greci!latini fu senz&altro il concilio di Merrara!Mirenze,

     preparato dal #iaggio a Costantinopoli da parte di una legazione papale. Nell&agosto del

    '; un&ambasceria occidentale, di cui face#a parte anche Cusano che s#olse un ruolo di

     primo piano nelle trattati#e, part alla #olta di Costantinopoli e i#i giunse nel settembre

    dello stesso anno, conseguendo l&esito sperato6 l&in#io di una rappresentanza d&eccezione al

    concilio che si sarebbe s#olto di l a bre#e con lo scopo di riunificare le due chiese

    d&9riente e d&9ccidente. ella rappresentanza, sbarcata a 4enezia l&< febbraio del '<

    dopo una na#igazione lunga e difficile, face#ano parte l&imperatore 3io#anni 4III

    0aleologo, 3iuseppe II patriarca di Costantinopoli, il Bessarione, metropolita di Nicea,

    3iorgio 3emisto 0letone, capo del rinno#amento platonico a $istra, e il grammatico

    3io#anni 7rgiropulo, accompagnati da parecchie centinaia di 3reci.

    Mu per mare, durante la tra#ersata da Costantinopoli, di ritorno da 1uesto #iaggio

    decisi#o in compagnia dei grandi sapienti d&oriente, che il Cusano, come lui stesso

    racconta, rice#ette per illuminazione di#ina l&intuizione della docta ignorantia, ossia la

    consape#olezza che la piD alta conoscenza di io cui  possiamo aspirare E il sapere di non

    sapere, che non consiste nel silenzio dinnanzi a ciò che ci trascende, ma in un&esperienza di

     pensiero in cui vediamo  la coincidenza di affermazioni tra loro opposte.  Cusano dice

    espressamente di a#er rice#uto dall&alto 1uesta sua dottrina, per dono superiore del 0adre

    dei 8umi, che lo ha reso cos capace di abbracciare incompre!ensi%ilia

    incompre!ensi%iliter , le cose incomprensibili in modo incomprensibile, ma di essersi poi

    messo a#idamente a leggere gli scritti dei dotti, ritro#ando#i la sua stessa ri#elazione

    #ariamente raffigurata+. 0roprio la consape#olezza della no#it- di ciò che #a dicendo

    consente a Cusano un nuo#o accesso al passato.

    + Cfr. +octa ignorantia III, V +*. Cfr. Apologia doctae ignorantiae V ';. Cfr. CL75 C7%W, =XLu di una

    stessa barca&. Nicola Cusano e 3iorgio 3emisto 0letone?, in Bruniana e Campanelliana, III (+));R'", pp.

    !@@.

    '

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    Il Nostro da Costantinopoli portò con sH un gran numero di trattati neoplatonici e

    subito si adoperò per tro#are dei traduttori. $a Cusano non a#e#a i caratteri dell&umanista.

    7 differenza dei suoi amici umanisti, non sent l&esigenza, l&impellente bisogno di

    conoscere il greco per percorrere e a#anzare lungo le strade del pensiero platonico. 0er

    elaborare i suoi scritti Cusano si accontentò delle traduzioni latine, attingendo ben poco

    agli originali greci, alle cui fonti gli amici italiani non cessa#ano in#ece di abbe#erarsi. /n

    atteggiamento, dun1ue, molto lontano da 1uello tenuto, ad esempio, da 0etrarca che di

    fronte agli esemplari greci si senti#a come un sordo che non pote#a udirne il dolce suono, e

    abbraccia#a un codice di 9mero rammaricandosi per non essere in grado di capirlo+

    .

     Nonostante la sua amicizia con gli umanisti, i numerosi manoscritti greci di cui era in

     possesso, nonostante a#esse presso parte alla legazione in#iata a Costantinopoli e, in

    seguito, al concilio di Merrara!Mirenze, la padronanza della lingua greca da parte del

    Cusano fu piuttosto modesta e pare debba essere ricondotta solo agli ultimi anni.

    Il rapporto del Cusano con la lingua greca fu studiato da $artin onecer, il 1uale

    nel suo contributo  Ni(olaus von Cues und die griec!isc!e Sprac!e  pubblicato nel ':<

    ri#elò, a dispetto di 1uanto era andata sostenendo la storiografia tradizionale

    (4ansteenberghe, nella sua biografia del Cardinale, ma anche Cassirer parlano di un

    Cusano conoscitore del greco fin dagli anni del suo soggiorno a 0ado#a" le limitate

    conoscenze di greco del Cusano, elo1uentemente descritte da una frase pronunciata

    dall&umanista Mrancesco 0izzolpasso, arci#esco#o di $ilano, con il 1uale Cusano era in

    corrispondenza6 vir siuidem aliuando introductus linguae graecae? ceterum alias

    eruditissimus+@.

    + Cfr. P. B5LCIN,  )edioevo greco0latino. +a Girolamo a Niccolò Cusano, a cura di . 8i#rea, 8iguori,

     Napoli ':

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    $a sul rapporto di Cusano con il greco ci dicono 1ualcosa gli stessi scritti del

    Cardinale. Lignificati#o, a riguardo, un passo del dialogo +e genesi, che il Nostro compose

    nel ';6

    $ihi apta satis configuratio ad mundum scriptus liber #idetur, cuius et lingua et

    characteres ignorantur, 1uasi 7lmano 3raecus 1uidam 0latonis liber

     praesentaretur, in 1uo 0lato intellectus sui #ires descripserit. 0osset enim attente

    figuris incumbens 7lmanus e> differentia et concordantia characterum conicere

    ali1ua elementa et e> combinationibus #ariis #ocales, sed 1uiditatem ipsam in

    toto #el in parte ne1uam1uam, nisi re#eletur eidem+*. 

    Cusano, alla sollecitazione del suo interlocutore, un certo Corrado, a proposito della

    corrispondenza tra mondo!libro, risponde6 =il libro scritto mi sembra una raffigurazione

    abbastanza confacente al mondo, libro di cui si ignorano la lingua e i caratteri, come se ad

    un tedesco si presentasse un libro di 0latone scritto in greco, nel 1uale 0latone ci ha

    comunicato per iscritto la potenza del suo intelletto. Il tedesco, guardando con attenzione

    alle forme dei caratteri, dalla loro differenza e concordanza potrebbe congetturare alcuni

    elementi e, dalle loro #arie combinazioni, le #ocali2 ma nH in tutto nH in parte potrebbe

    rica#arne la 1uiddit-, a meno che non gli #enga ri#elata?+;.

    In 1ueste parole del Cardinale pare di poter leggere un&allusione alla sue scarse

    conoscenze del greco, che gli a#rebbero impedito l&accesso ai testi degli antichi, se le

     preziose traduzioni degli amici umanisti non gliene a#essero ri#elato il contenuto.

    7mmissione, 1uella del Cusano i#i  contenuta, che sembra sconfessare le lodi di grecista

    tessute dal noto libraio fiorentino 4espasiano da Bisticci nel suo ritratto del Cardinale+

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    Lecondo gli studi piD recenti, Cusano forse arri#ò a una discreta padronanza della

    lingua greca solo in tarda et-6 le correzioni apportate dal Nostro alla #ersione latina del

     Parmenide, che lui stesso a#e#a commissionato al %rapezunzio, mostrerebbero che il

    Cardinale negli ultimi anni, trascorsi presso la curia romana, a#e#a raggiunto una buona

    conoscenza del greco+:. Indicati#a a riguardo potrebbe essere anche la considerazione che

    tro#iamo nello scritto  +e possest , composto nel '*), o#e, 1uasi a testimoniare una

    maggiore familiarit- con la lingua greca, Cusano, per bocca dell&abate 3io#anni 7ndrea

    de& Bussi, afferma6 =N enim non consonat ipsi , 1uasi N sit N, sed ipsi I ut sit IN, ut

     sciunt illi? ui Graecarum litterarum peritiam !a%ent ?)

    .

    7 Cues, nella Biblioteca del Cusano, sono conser#ati due Lalterii bilingui (greco!

    latino" di cui il Cardinale si do#e#a essere ser#ito come utile ausilio per introdursi allo

    studio del greco'. Il Nostro, a differenza degli umanisti, non disprezza#a i sussidi

    medie#ali per iniziarsi al #ocabolario greco. 8&umanesimo, in#ece, come E noto, si

    distanziò nettamente dal medioe#o. Non E un caso che il concetto di =medioe#o? nasca e si

    s#iluppi a partire dal 4 secolo. 8a nozione di media tempestas fa per la prima #olta il suo

    ingresso proprio nel ritratto intellettuale del Cusano che il Bussi ci fornisce nella sua

     prefazione all&edizione dell&opera di 7puleio. nella sua descrizione dell&amico Cardinale

    come e@emplum dell&uomo nuo#o che il Bussi introduce la seguente periodizzazione6

    8a #ersione elettronica dell&opera E disponibile all&indirizzo6 http6RRimagohistoriae.signum.sns.it  (Biblioteca

    degli storici italiani dell&/manesimo e del 5inascimento".+: Lulla 1uestione si rimanda al recente contributo di J. $9NM7L7NI, =Nicholas of Cusa, the Byzantines and the

    3ree language?, in $. %/5N5  (hrsg.#on", Nicolaus Cusanus zwisc!en +eutsc!land und $talien, 7ademie

    4erlag, Berlin +))+, pp. +'@! +@+.)  +e possest V @. Il corsi#o E mio. Il Cardinale si riferisce 1ui all&itacismo dei Xnuo#i greci&, ossia alla

     pronuncia bizantina del greco che assegna#a alla lettera \ il #alore del suono i.' Cfr. P. B5LCIN, )edieovo greco0latino, cit., p. +;.

    +'

    http://imagohistoriae.signum.sns.it/http://imagohistoriae.signum.sns.it/http://imagohistoriae.signum.sns.it/

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    4ir ipse, 1uod rarum est in 3ermanis, supra opinionem elo1uens et latinus,

    historias idem omnes, non priscas modo, sed mediae tempestatis, tum #eteres,

    tum recentiores us1ue ad nostra tempora, memoria retinebat+.

    0eriodizzazione, 1uella di sopra utilizzata, che il Bussi riprende #erso la fine a proposito di

    1uel 0latone =1uem prisci omnes, 1uem #eteres, 1uem mediae tempestatis !omines, 1uem

    nostrae aetatis ma>imi, 1uem 3raeci, 1uem barbari, 1uem cristiani omnes eruditissimi,

    oracoli #ice colant, obser#ent et praedicent?.

    8&espressione E stata considerata dagli storici la prima testimonianza della no#it- dei

    tempi, della consape#olezza di #i#ere in un&epoca nuo#a, caratterizzata da un clima di

    rinno#ata fecondit- intellettuale, basato sul ritorno e sulla riscoperta degli antichi.

    7 differenza degli amici italiani, Cusano =non sca#ò alcun fossato tra antichit-,

    medioe#o e presente?. Il Nostro, da parte sua, seppe collegare le no#it- umanistiche con

    un&alta considerazione per i predecessori medie#ali. Il suo pensiero affonda le radici nel

     platonismo dei secoli II!I46 per Cusano gli autori medie#ali rappresentano degli

    interlocutori diretti con i 1uali poter discutere. Nella sua biblioteca, come a#remo modo di

    #edere meglio in seguito, accanto alle traduzioni umanistiche, si tro#ano conser#ate tutte le

    traduzioni platoniche conosciute al $edioe#o che gli umanisti non esitarono a bollare

    come FbarbareG e a sostituire con nuo#e traduzioni, piD in linea con i canoni estetici e il

    gusto retorico dell&epoca. %radurre in elegante latino, in bella forma 1uesto era il credo

    degli umanisti italiani, i 1uali coniarono persino un nuo#o #ocabolo per esprimere la no#it-

    del loro tradurre6 traducere@.

    Il Cardinale a#rebbe potuto di#entare un filologo, ma i suoi interessi erano di ben

    altra natura. 0ur #i#endo in pieno clima umanistico, Cusano E del tutto a#ulso

    +  $. $I38I9, (a cura di", Giovanni Andrea Bussi. Prefazioni alle edizioni di Swen!em e Pannartz

     prototipografi romani, cit., p. ';. Il corsi#o E mio. I#i, p. '

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    dall&eleganza nel dire e dal parlare elo1uente tipico degli amici umanisti, su cui non manca

    talora di ironizzare, con#into che 1uando il linguaggio E piuttosto umile il senso riesca ad

    emergere in maniera e#identissima e senza incorrere in e1ui#oci, e lo si possa cos

    afferrare piD facilmente, sebbene con minor trasporto6 =7pertus enim abs1ue fuco

    clarissimus sensus humiliori elo1uio, et si non a#idius, facilius tamen capitur? ( +e

    concordantia cattolica. Praefatio V +".

    7 1uesto riguardo, significati#a appare, pur nella finzione letteraria, l&apertura del

    dialogo +e sapientia, il primo dell&importante trilogia dell& $diota. 3li interlocutori sono

    l&idiota, l&illetterato intagliatore di cucchiai e l&oratore, il dotto letterato2 il dialogo si

    immagina ambientato a 5oma, nell&anno giubilare ('@)". 5icordiamo che nell&estate

    dell&anno '@) Cusano si tro#a in Italia (nel gennaio dello stesso anno era #enuto a 5oma

     per l&imposizione del cappello cardinalizio col titolo di L. 0ietro in 4incoli"2 la corte

     pontificia, a causa del sopraggiungere della peste, a#e#a lasciato 5oma e si era trasferita

    nelle $arche. el cenacolo umanistico che si raccoglie#a a 5oma intorno a papa Niccolò

    4 face#ano parte, tra gli altri, il cardinale Niccolò 7lbergati, l&umanista 3iannozzo

    $anetti (autore #erso la met- del secolo dello scritto +e dignitate et e@cellentia !ominis",

    il libraio fiorentino 4espasiano da Bisticci (al 1uale dobbiamo un laconico, ma

    significati#o ritratto del Cusano", l&umanista e storico lombardo 0ier Candido ecembrio,

    8orenzo 4alla, 0oggio Bracciolini, il grande architetto 8eon Battista 7lberti, di cui il

    Cusano possede#a nella sua biblioteca gli  "lementa picturae  e con il 1uale il Nostro

     potrebbe essere entrato in contatto grazie ad amici comuni, in particolare 0aolo dal 0ozzo

    %oscanelli e 3io#anni 7ndrea de Bussi* (operante a 5oma, accolito di Niccolò 4, intorno

    all&anno '@'". 

    durante 1uesto soggiorno nelle $arche, ospite del papa Niccolò 4, l&amico

    umanista %ommaso 0arentucelli, che il Nostro si dedicò, approfittando di una pausa di

    * 0er i possibili rapporti tra il Cusano e 8eon Battista 7lberti cfr. l&appendice di 3. L 7N%IN889, =Niccolò

    Cusano e 8eon Battista 7lberti6 pensieri sul bello e sull&arte?, contenuta nel #olume  Leon Battista Al%erti-

    una visione estetica del mondo e della vita, Lansoni, Mirenze ':*+, pp. +*@!+:*.

    +

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    1uiete prima di partire per la legazione in 3ermania, alla stesura dell&importante trilogia

    dell&idiota, che di#enta ora l&archetipo del #ero filosofo, un nuo#o Locrate che #a

    insegnando la facilit- delle cose difficili. Il primo dei due dialoghi intitolati +e sapientia fu

    composto a 5ieti il '@ luglio, il secondo il ; e l&< agosto a Mabriano2 il  +e mente fu

    ultimato il + agosto '@) nel monastero di 4allo Castro presso Mabriano2 il  +e staticis

    e@perimentis, infine, fu completato a Mabriano il ' settembre.

    Il primo dei dialoghi Sulla sapienza #ede l&incontro dell&idiota con l&orator 6 l&idiota,

    uomo semplice e po#ero, incontra nel Moro romano, la piazza del mercato di 5oma

    (secondo Mlasch potrebbe essere Campo dei Miori" un oratore ricchissimo. Auest&ultimo,

     preso dal suo lectitare innumera%iles li%ros, non si accorge che la #erit- non si tro#a nei

    libri, ma grida nelle piazze. Il Nostro contrappone la dotta ignoranza dell&idiota,

    l&illetterato intagliatore di cucchiai per il 1uale i libri non sono i #eri depositari della

    sapienza, alla sapienza dell&orator , nei cui tratti possiamo ra##isare la figura del colto

    umanista 1uattrocentesco addottrinatosi sui libri;. 8&umilt- dell&idiota si scontra con la

    superbia dell&oratore, che crede di poter tro#are la sapienza nello studio delle lettere, negli

    oratoria volumina, e cos si affatica inutilmente nell&assidua lettura di innumere#oli libri.

    8&idiota, alter ego del Cusano, #uole liberare l&oratore dal giogo dell&autorit- che,

    ingannandolo, lo costringe a nutrirsi soltanto del cibo che gli #iene somministrato,

    facendogli credere che il cibo della sapienza sia custodito nei libri dei sapienti. $a la

    sapienza, sentenzia l&idiota, non si tro#a in nessuno di 1uegli elegantissimi #olumi ( in

    ornatissimis volumini%us" che l&oratore si affatica tanto a leggere6 essa grida nelle piazze,

    all&aperto, affinchH tutti possano udirne il clamore

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    Lecondo l&opinione espressa da 3arin, l&umanesimo italiano nelle sue istanze

    caratteristiche rimase sostanzialmente estraneo al Cusano:. 7 differenza degli umanisti, i

    1uali #ede#ano nella lingua greca un re1uisito indispensabile nella #ia del ritorno agli

    antichi, al Cardinale non interessa#a poter leggere, poter accedere direttamente ai tesori del

     pensiero classico. Il suo interesse nei confronti dei classici E di tipo speculati#o e negli

    amici umanisti il Cusano #ede#a degli =esperti?) in grado di fornirgli, per cos dire, Fgli

    arnesi del mestiereG, o##ero le traduzioni dei testi di cui a#e#a bisogno. 0ro#a di ciò sia il

    fatto che, persino negli ultimi anni, il Nostro si ri#olge ad altri per la traduzione delle

    opere, in particolare 1uelle dei prediletti filosofi platonici, di cui, all&occasione, necessita#a

     per elaborare il suo pensiero e gli scritti in cui 1uesto prende#a forma.

    8a scarsa conoscenza del greco, tutta#ia, non imped a Cusano di s#olgere un ruolo

    di primaria importanza come rinno#atore del platonismo. I rapporti del Cusano con il

    mondo umanistico italiano si intrecciano, infatti, con la rinascita platonica 1uattrocentesca,

    di cui Cusano fu uno dei piD luminosi interpreti. 8a matrice platonico!neoplatonica del suo

     pensiero emerge chiaramente dagli scritti del Cardinale, ma gli stessi suoi contemporanei

    ne ricordano la #ocazione platonica6 =degnissimo uomo, grandissimo filosofo e teologo, e

     grande platonista?, 1ueste le parole usate da 4espasiano da Bisticci nel suo ritratto del

    Cardinale2 ancora 3io#anni 7ndrea de& Bussi, nel suo elogio del Cusano, ricordandone gli

    interessi filosofici, lo ritrae come il lettore piD profondo di 0latone e dei 0itagorici (=at

    0latonis nostri et 0ythagoraeorum dogmatum ita cupidus at1ue studiosus ut nemo magis illi

    scientiae putaretur intendisse?". 8o stesso $arsilio Micino, in una lettera del '+ giugno

    '

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    cui Cusano #enga espressamente richiamato da Micino, che, pur storpiandone il nome,

    mostra di conoscere il Cardinale tedesco come uno dei continuatori del  platonismo.

    8a ricezione da parte del Cusano delle fonti platoniche, che di#engono ora

    accessibili, passa attra#erso le traduzioni degli amici umanisti, translationes che, so#ente,

    a#e#a lui stesso commissionato. Il Cusano mise assieme una #era e propria FBiblioteca

    0latonicaG che intensamente studiò e annotò6 possede#a non solo tutte le traduzioni

     platoniche conosciute al $edioe#o, il imeo tradotto da Calcidio, il )enone e il edone da

    nrico 7ristippo, il Parmenide con il commentario di 0roclo nella traduzione di 3uglielmo

    di $oerbee (ben tre esemplari" e ancora la #ersione medie#ale del $oerbee

    dell& "lementatio t!eologica di 0roclo2 ma pote#a anche disporre delle nuo#e traduzioni

    umanistiche di 0latone6 il  edone, l& Apologia, i l Critone, il  edro  e le  "pistole nella

    #ersione del Bruni, la  1epu%%lica  nella traduzione di 0ier Candido ecembrio, di cui

    Cusano possede#a ben due codici, le  Leggi  e il Parmenide  nella #ersione compiuta dal

    %rapezunzio, e ancora  la nuo#a traduzione umanistica della !eologia Platonis di 0roclo

    approntata da 0ietro Balbo pisano+.

    8a sua conoscenza di 0latone passa#a attra#erso la mediazione dei neoplatonici,

    1uali 0roclo e lo 0seudo ionigi. i ionigi 7reopagita, senz&altro la fonte piD importante

    e costante del pensiero cusaniano, Cusano ac1uistò persino un manoscritto greco delle

    opere2 tutta#ia non la#orò con 1uesto codice, ma con le traduzioni latine, inizialmente con

    1uelle medie#ali (pote#a leggere l&opera di ionigi nei #ari commenti da lui posseduti6 i

    commentari di /go di Lan 4ittore, 5oberto 3rossatesta, %ommaso d&71uino e, soprattutto,

    il commentario agli scritti di ionigi di 7lberto $agno" e, in seguito, soprattutto con la

    nuo#a traduzione umanistica del Corpus +onisianum che l&amico 7mbrogio %ra#ersari,

    generale dell&ordine di Camaldoli, a#e#a compiuto nel '* (in occasione del Concilio di

    Merrara!Mirenze che si sarebbe s#olto di l a 1ualche anno",  translatio  di cui Cusano,

    + Cfr. i#i pp. )!'.

    +*

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    tramite il %oscanelli, rice#ette in dono un esemplare da 0apa Niccolò 4, come egli stesso

    #a dicendo in una pagina dell& Apologia.

    Il frate camaldolese, traduttore di padri greci, pur con 1ualche riluttanza, nel '

    approntò anche la traduzione latina delle &ite dei filosofi di iogene 8aerzio. 8a lettura

    dell&opera, che offri#a al Cusano una #eduta d&insieme sulla filosofia antica, a##enne

     piuttosto tardi, su un codice che il Nostro rice#ette dal Bussi nel '*+, il 1uale l&a#e#a

    copiato sull&esemplare posseduto dal Balbo. 8o studio del  +e vitis p!ilosop!orum  di

    iogene 8aerzio precedette la stesura dello scritto cusaniano  +e venatione sapientiae

    ('*+!'*", come apprendiamo nel prologo dell&opera.

    %ra le preziose #ersioni dei testi platonici che Cusano rice#ette dagli umanisti

    italiani, due opere su tutte, in particolare, #anno segnalate, dal momento che il Cusano

    stesso si adoperò per ottenerne la traduzione6 il  Parmenide di 0latone  e la !eologia

     Platonica di 0roclo. 8o stesso Bussi, #erso la fine del suo ritratto, che gi- abbiamo a#uto

    modo di considerare, descri#endo il Cusano come lo studioso piD profondo di 0latone e dei

    0itagorici, porta a conferma del suo giudizio i due scritti in 1uestione6

    7t 0latonis nostri et 0ythagoraeorum dogmatum ita cupidus at1ue studiosus ut

    nemo magis illi scientiae putaretur intendisse. Auod e1uidem duobus e>emplis

     bre#iter et #erissime confirmabo. 0roclum habebat 0latonicum mendosissime

    scriptum, acri tamen ingenio adeo ei rei intelligendae assiduus institerat ut etiam

    e> mediis librariorum mendis solidam rerum eliceret #eritatem. Auod ea ratione

     perspectum est 1uia deinde, oblato illi forte fortuna #ero 1uodam e>emplari, ita

    in#entus est 0roclus ipse scripsisse #eluti Nicolaus ingenio suo fuerat

    coniectatus. 0armenidem 0latonis magna #eluti ardens siti de 3raeco in

    8atinum fecit con#erti, item 0latonis %heologiam a 0roclo, 1uem modo

    +;

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    nomina#imus, scriptam. is ille libris, #eluti thesauris suis et propriis, ma>ime

    recreabatur ut nulli alii rei tantopere #igilaret.

    %ra le opere della tradizione platonica possedute dal Cardinale, il Bussi anno#era 1ui

    le due piD importanti, o##ero il  Parmenide di 0latone (a proposito del 1uale il Bussi

    ricorda il la#oro di emendazione compiuto dal Cusano sul pessimo esemplare a sua

    disposizione, correzioni, ci dice, che furono, in seguito, confermate" e la !eologia

     Platonica di 0roclo, testi di cui Cusano stesso dispose con trepida attesa la traduzione dal

    greco al latino.

    Il Cusano ebbe tra le mani la #ersione latina completa del  Parmenide, di cui a#e#a

    incaricato l&aristotelico 3iorgio di %rebisonda, il %rapezunzio (uno dei dotti bizantini piD

    antiplatonici della diaspora greca, la cui Comparatio Platonis et Aristotelis a#e#a inasprito

    i toni di 1uella lunga contro#ersia tra platonici e aristotelici che #ede#a polemicamente

    contrapposti i sostenitori della Fsuperiorit-G dell&uno o dell&altro dei due grandi filosofi

    greci

    ", nel '@:. 0rima di 1uesta data, che consegna per la prima #olta all&9ccidentelatino l&intero dialogo platonico@, si pote#a accedere al Parmenide soltanto in una #ersione

     parziale, 1uella contenuta nel Commento di 0roclo (che si arresta#a alla prima ipotesi",

      $. $I38I9, (a cura di", Giovanni Andrea Bussi. Prefazioni alle edizioni di Swen!em e Pannartz

     prototipografi romani, cit., p. ';. 8a famosa Fdisputa tra platonici e aristoteliciG era stata a##iata dal dotto bizantino 3iorgio 3emisto

    0letone, autore di uno scritto polemico  +e differentiis Aristoteles et Platonis  (scritto in Italia nel ':,

    durante la partecipazione del 0letone al Concilio di Mirenze" in cui esaminando le differenze tra le filosofie di0latone e di 7ristotele mostra#a la superiorit- del filosofo dell&7ccademia a scapito del filosofo del 8iceo.

    8o scritto del 0letone pro#ocò l&ira del suo connazionale aristotelico 3iorgio da %rebisonda, detto il

    %rapezunzio, che in difesa di 7ristotele, contro 0latone, compose lo scritto Comparatio Platonis et

     Aristotelis, o##ero un confronto sulle filosofie di 0latone ed 7ristotele. Auest&ultimo suscitò, a sua #olta, la

    reazione del cardinal Bessarione che, in risposta all&in#etti#a del %rapezunzio, compose un&opera dal titolo

     $n calumniatorem Platonis. Cusano era senz&altro a conoscenza delle accese discussioni che anima#ano in

    1uel tempo gli animi dei dotti intorno al rapporto tra 0latone e 7ristotele6 il silenzio che mantenne sul nome

    del traduttore dell&opera che a#e#a a lungo desiderata ne E un irrefutabile indizio.@ 8a traduzione latina del Parmenide compiuta da 3iorgio di %rebisonda, nota per essere la prima #ersione

    completa del dialogo platonico, conser#ata nel codice *+)' della Biblioteca 3uarnacci di 4olterra, E stata

     pubblicata in edizione critica da I. 5 /9CC9 nel #olume $l Platone latino. $l Parmenide- Giorgio di re%isonda

    e il cardinale Cusano, 9lschi, Mirenze +)).

    +

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    tradotto da 3uglielmo di $oerbee tra il '+zerpte des FNicolaus

    %re#erensisF in Codicillus Ltra^burg

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    studiosi a ritenere che l&influenza degli scritti di 0roclo sul Cusano sia stata in passato

    sopra##alutata.

    8a lettura dei due testi da parte del Cusano E chiaramente ra##isabile nell&ultimo

    gruppo di opere, 1uelle composte dal Cardinale tra il '*) e il '*, anno della sua morte.

    8&influenza del Commento  procliano al  Parmenide  risulta 1uanto mai e#idente nella

     predica u uis es, conosciuta anche con il titolo  +e principio, che il Cusano portò a

    compimento a 5oma il : giugno del '@:2 l&opera E indirizzata dal Cardinale ad un certo

    0ietro, molto probabilmente lo stesso 0ietro Balbo che incontriamo anche nel dialogo  +e

    non aliud 1uale esperto conoscitore di 0roclo nonchH traduttore della !eologia Platonica.

    8a conoscenza dell&intero dialogo platonico, ossia dei passi successi#i a '+a do#e si

    arresta#a la #ersione parziale del Parmenide di cui il Nostro dispone#a fino ad allora, si

    mostra nel tetralogo  +irectio speculantis seu de non aliud ('*'!'*+", in cui Cusano

    distingue per la prima #olta i giudizi tratti dal dialogo platonico da 1uelli desunti dal

    commento di 0roclo

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    I personaggi che animano la scena di 1uesto Fcollo1uio romanoG sono tutti, ciascuno

    a suo modo, dei protagonisti della loro epoca. Non dobbiamo dimenticare che 1uesti sono

    gli ultimi anni di #ita del Cardinale, che si tro#a#a a 5oma. al '@< era stato nominato da

    0io II 4icario generale dello Ltato 0ontificio cum potestate legati in ur%e et patrimonio, la

    seconda autorit- dopo il pontefice2 per tutto il '@: #estir- la carica di legatus ur%is in

    assenza del papa. 7 5oma, presso la corte pontificia, trascorrer- gli ultimi anni della sua

    esistenza, se si eccettua un fallimentare tentati#o di far ritorno a Bressanone, nei primi

    mesi del '*), da cui do#ette subito fuggire per l&inasprirsi del contrasto con Ligismondo

    d&7ustria, duca del %irolo.

    Cusano decise di rimanere a 5oma, sebbene le sue speranze in una riforma della

    Chiesa fossero ormai s#anite. 7 testimoniare la sua rassegnazione e sfiducia, la dura critica

    che egli ri#olge a 0io II6

    FLi #erum potes audire6 nihil mihi placet, 1uod in hac curia geritur. Corrupta

    sunt omnia. Nemo suo satis officio facit2 nec tibi nec cardinalibus cclesiae

    cura est. Auae obser#antia canonum Auae re#erentia legum Auae diligentia

    di#ini cultus 7mbitioni et a#aritiae omnes student. Li alin1uando in consistorio

    de reformatione facio #erba, irrideor. Mrustra hic sum. Indulge, ut abeam_ Non

     possum ferre hos mores_ Auies iam seni necessaria est. Ibo in solitudinem, et

    1uando reipublicae non possum #i#ere, #i#am mihiG. Auibus dictis

    illachrimatus est@)

    .

    @)  Cfr. K. M87LC,  Ni(olaus von 4ues. Gesc!ic!te einer "ntwic(lung , cit., p. @@  (tr. it. pp. *!*" e

     Niccolò Cusano nel suo tempo, cit., pp. *;!*

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    %ra coloro che, in 1uesti anni, intrattennero importanti e dure#oli relazioni con il

    Cardinale sono senz&altro da anno#erare le figure di 3io#anni 7ndrea de& Bussi@' e 0ietro

    Balbo pisano, entrambi scolari di 4ittorino da Meltre.

    8&incontro del Bussi con il Cusano si colloca nell&anno '@

    conser#a ancora oggi nella Biblioteca cusaniana di Bernastel!Kues.

    +

    http://www.treccani.it/Portale/sito/catalogo/biografia_italiana/dizionario_biografico_degli_italiani/http://www.treccani.it/Portale/sito/catalogo/biografia_italiana/dizionario_biografico_degli_italiani/

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    trasposizione letteraria di un possibile collo1uio che il Cardinale a#rebbe a#uto a 5oma

    con i suoi amici umanisti, ognuno dei 1uali dotato di una specifica formazione filosofica. 

    Lebbene senta di essere ormai giunto alla =sera della sua #ita? (per dirla con Mlasch",

    Cusano E ancora alla ricerca di una formula, di un nome adeguato ad indicare io. 8a

    nuo#a scoperta, il nuo#o concetto che il Cusano ci presenta in 1uest&opera E che io E

     praecisius il Non!7ltro6 Non aliud di#enta ora il nuo#o nome di io.

    8&incipit del dialogo E affidato a 3io#anni 7ndrea de Bussi ( Andreas &igevius", il

    1uale #a fornendo una bre#e presentazione degli interessi che animano i 1uattro

    interlocutori6

    %u nosti nos tres, 1ui studio dediti tecum collo1ui admittimur, in altis #ersari6

    ego enim in 0armenide 0roculi1ue commentariis, 0etrus #ero in theologia

    0latonis eiusdem 0roculi, 1uam de 3reca 8atinam facit, Merdinandus autem

    7ristotelis perlustrat ingenium2 tu #ero, cum #acat, in 7reopagita ionysio

    theologo #ersaris. 3auderemus audire, an ne ad illa, 1uae per iam dictos

    tractantur, compendiosior tibi clarior1ue occurrat modus@.

    =Lai bene che noi tre, ammessi a 1uesto tuo collo1uio, dedicandoci tutti allo studio,

    siamo soliti intrattenerci su argomenti profondi6 io sul  Parmenide e sul commento di

    0roclo al Parmenide, 0ietro sulla eologia di Platone dello stesso 0roclo che ha tradotto

    dal greco in latino2 Merdinando ha studiato il pensiero di 7ristotele2 e tu, in 1uanto

    manca#a ed era necessario, ti sei soffermato sul teologo ionigi 7reopagita. Ci piacerebbe,

    ora, sapere se hai un modo piD chiaro e sintetico di esprimere le idee di 1uesti filosofi?@.

    Merdinando, data la sua formazione, inter#iene nel dialogo come porta#oce della

     posizione aristotelica2 0ietro Balbo in 1ualit- di lettore nonchH traduttore del pensiero di

    0roclo e 7ndrea de Bussi come studioso di 0latone, in particolare del  Parmenide e del

    @  +e non aliud cap. I.@ %rad. it. a cura di 3. M5ICI 4LC94INI in #pere filosofic!e, /%%, %orino ':;+, p. ;:'.

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    commento al Parmenide di 0roclo@@. Il Bussi attribuisce allo stesso Cusano il merito di a#er

     pro#ocato una s#olta nel campo dei suoi interessi, che erano per lo piD di tipo

    grammaticale (il Bussi era noto come copista e trascrittore di manoscritti", a##icinandolo e

    a##iandolo allo studio della filosofia platonica, in particolare del Parmenide e del relati#o

    Commentario di 0roclo. Come sappiamo, Cusano pote#a ora disporre non piD solo della

    traduzione medie#ale di 3uglielmo di $oerbee, ma anche della recente traduzione che

    egli stesso a#e#a commissionato al %rapezunzio.

    Il Cardinale, da parte sua, inter#iene nel dialogo come profondo lettore e conoscitore

    di ionigi. Ler#endosi della traduzione del novissimus interpres, l&amico 7mbrogio

    %ra#ersari, Cusano introduce i suoi interlocutori alla dottrina del grande teologo6 il capitolo

    I4 del +e non aliud abbonda di citazioni dionisiane. $a 1uale fu la posizione adottata da

    Cusano nei confronti dell&7reopagita

    3i- da tempo si anda#ano a#anzando forti dubbi sull&autenticit- degli scritti del

    ma@imus t!eologus6 8orenzo 4alla, nella sua Collatio in Novum estamentum, ultimata nel

    ', sostene#a, tra le #arie argomentazioni, che il titolo F7reopagitaG non indicasse un

    filosofo, bens un uomo di legge e osser#a#a che gli stessi padri della Chiesa mostra#ano di

    non conoscerlo, dal momento che nessuno di 1uesti cita#a mai il presunto discepolo di

    0aolo. Le il cardinal Bessarione, con il Cusano, difese l&autenticit- degli scritti dionisiani,

    l&umanista 0ietro Balbo nutri#a in#ece dei dubbi a riguardo, alimentati anche dall&amico

    %eodoro 3aza@*.

    @@  ue sono i riferimenti che possiamo rin#enire nel testo, il primo per bocca dello stesso Bussi6 =$i

    mera#iglierei, certo, che 1uel che #edi prima e al di sopra di ogni altro, non sia un altro, 1uando l&altro

    sembra opposto al non!altro, se 0latone stesso non lo dicesse nel  Parmenide, e il suo commentatore 0roclo

    non sciogliesse 1uesto dubbio? (=1uidem mirarer, 1uonam modo ipsum, 1uod tu #ides ante et supra omne

    aliud, non sit aliud, cum aliud ipsi non aliud #ideatur opponi, nisi pene idem 0lato 1uo1ue diceret in

    0armenide et commentator 0roculus hoc dubium enodaret?2  +e non aliud cap. II"2 l&altro, in#ece, per

     bocca del Cardinale6 =%u hai letto nei commentari al Parmenide che io E chiamato bene e uno insieme?

    (=8egisti tu 1uidem in 0armenidis commentariis eum bonum dici similiter et unum?2 i#i, cap. III".@* Lulla posizione del Cusano nei riguardi della figura dell&7reopagita cfr. K. M87LC,  Ni(olaus von 4ues.

    Gesc!ic!te einer "ntwic(lung , cit., pp. @;)!@;+.

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     Nell&opera Sul Non altro la discussione con il Balbi, che a#e#a appena ultimato la

    sua traduzione della !eologia Platonis, non può, dun1ue, che iniziare dalla

    considerazione circa il rapporto ionigi!0roclo6

    7udi#i te, pater, cum Merdinando multa et mihi 1uidem gratissima contulisse,

    sed ma>ime e> ionysii ma>imi theologi libellis recitata sum admiratus. Cum

    enim 0roculum illum 0latonicum in libro de 0latonis di#ini theologia de 3raeco

    #erterem his diebus in 8atinum, ea ipsa 1uasi eodem 1uo1ue e>pressionis tenore

    ac modo repperi, 1uam ob rem de 0latonica etiam te audire theologia ali1uid

    cupio@;.

    Il Balbo non nascose le sue perplessit- al Cardinale6 traducendo l&opera di 0roclo era

    rimasto sorpreso dinnanzi alle e#identi affinit-, non solo contenutistiche ma anche letterali,

    tra i due pensatori. Nel dialogo, o#e il Balbi E uno degli interlocutori, Cusano lascia

    trasparire i dubbi dell&amico umanista che, ri#olgendosi a lui, dice6 =%i ho sentito, padre,

    riferire, insieme a Merdinando, molte dottrine che ho apprezzato moltissimo, ma sono

    rimasto ammirato, soprattutto, dalle citazioni dei libri di ionigi, il teologo massimo.

    Liccome ho tradotto in 1uesti giorni, dal greco in latino, il libro sulla eologia di Platone il

    di#ino, del famoso platonico 0roclo, ho tro#ato 1uesta dottrine espresse 1uasi nel

    medesimo tenore e modo, per cui desidero ascoltare 1ualcosa da te sulla eologia

     platonica?.

    Cusano, a sostegno della sua con#inzione che ionigi fosse un autore del I secolo, il

    greco con#ertito alla fede cristiana dal discorso all&7reopago di 0aolo, e 1uindi

    storicamente precedente a 0roclo, non fornisce alcun argomento, limitandosi a rispondere6

    @;  +e non aliud cap. .

    @

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    0roculum tuum, 0etre, ionysio 7reopagita tempore posteriorem fuisse certum

    est. 7n autem ionysii scripta #iderit, est incertum@

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    Il Cusano si mostrò sempre aperto di fronte alle no#it-, ben disposto nei confronti di

    tutte 1uelle in#enzioni tecniche con cui la vis creativa della mente umana cerca di supplire

    alle deficienze, alle mancanze della natura. Lignificati#o, in proposito, un passo del

    Compendium in cui Cusano illustra le scoperte fatte dall&uomo nel campo delle di#erse

    artes6

    Auae omnia consideranti ea, 1uae in mechanicis et liberalibus artibus at1ue

    moralibus scientiis per hominem reperta sunt, patescunt. Nam solus homo

    repperit, 1ualiter defectum lucis ardenti candela suppleat, ut #ideat, et

    deficientem #isum beryllis iu#et et arte perspecti#a errorem circa #isum

    corrigat, cruditatem cibi decoctione gustui aptet, foetores fumis odoriferis

     pellat, frigori #estibus et igne at1ue domo, tarditati #ecturis et na#ibus,

    defensioni armis, memoriae scriptura arte1ue memorandi succurrat*)

    .

    Mu Cusano, ci dice il Bussi, a rendergli manifesta l&importanza della nuo#a arte della

    stampa, che il Cardinale a#e#a #isto nascere in 3ermania e che auspica#a #enisse presto

     portata anche in Italia. urante gli anni come legato papale in 3ermania, Cusano si

    trattenne a lungo a $agonza, do#e ebbe senz&altro modo di conoscere l&atti#it- di

    3utenberg, che proprio a ca#allo tra '@) e il '@@ anda#a realizzando la sua edizione

    della Bibbia a + linee, il primo libro stampato con caratteri mobili, pubblicato nel '@*.

    Cusano fu tra i primi ad intuire la portata ri#oluzionaria del nuo#o mezzo di trasmissione

    della cultura, la nuo#a arte della stampa che il Bussi, nella dedica a 0aolo II della prima

    edizione a stampa delle "pistole di Lan 3erolamo, celebra con tali parole6

    igne honoranda saeculis1ue omnibus magnifacienda profecto 3ermania est,

    utilitatum in#entri> ma>imarum. oc est 1uod semper gloriosa illa et caelo

    *) Compendium, cap. 4I V '

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    digna anima Nicolai Cusensis, cardinalis Lancti 0etri ad 4incula, peroptabat, ut

    haec sancta ars, 1uae oriri tunc #idebatur in 3ermania, 5omam duduceretur *'. 

    parso a Mlasch di poter scorgere un&allusione all&importanza del libro, e 1uindi,

    indirettamente, all&in#enzione della stampa, al termine del I4 libro dell& $diota, il  +e

     staticis e@perimentis, o#e l&oratore, ri#olgendosi all&idiota, che ha appena terminato di

    esporgli l&utilit- degli esperimenti condotti con la bilancia e la necessit- di un unico

    #olume che raccolga i risultati delle di#erse misurazioni, conclude auspicando che un tale

    libro dei pesi possa essere al piD presto realizzato6

    Latis nunc e>planasti causas, cur rerum pondera optas per stateram capi et

    seriatim et multipliciter conscribi. Inde1ue #idetur librum illum utilissimum

    futurum ac apud magnos sollicitandum esse, ut in di#ersis pro#inciis

    consignentur et comportentur in unum, ut ad multa nobis abscondita facilius

     perducamur. go1ue non cassabo undi1ue ut fiat promo#ere*+. 

    8&idiota, l&illetterato intagliatore di cucchiai, desidera che i risultati delle

    misurazioni, dopo essere stati raccolti in un grande libro dei pesi, #engano resi noti e

    accessibili a tutti. /n tale scambio di informazioni su scala so#raregionale sarebbe stato

     possibile solo attra#erso un nuo#o strumento di diffusione del sapere*, come 1uello

    rappresentato dalla nuo#a arte della stampa.

    Mu proprio il suo segretario e amico 3io#anni 7ndrea de& Bussi a realizzare l&intento

    del Cardinale, che a#e#a espresso il desiderio che l&in#enzione del 3utenberg #enisse

    introdotta al piD presto anche nel nostro 0aese, di#enendo il primo in Italia a dirigere una

    *'  $. $I38I9, (a cura di", Giovanni Andrea Bussi. Prefazioni alle edizioni di Swen!em e Pannartz

     prototipografi romani, cit., p. . Il corsi#o E mio.*+  +e staticis e@perimentis VV '

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    casa editrice6 dal '*< il Bussi, che era noto per il suo la#oro di raccolta ed emendazione di

    codici, si distinse come curatore delle editiones principes delle opere di molti autori latini

     per conto di due stampatori tedeschi, i chierici Conrad L`eynheym e 7rnold 0annartz, che

    a#e#ano trasferito la loro tipografia da Lubiaco a 5oma.

    8a prima edizione a stampa degli scritti del Cusano #enne pubblicata a Ltrasburgo

    dall&editore!stampatore $artin Mlach nel '

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    1uesta ci#ilt- e ne assimila in parte lo spirito, intrecciando un fitto e continuato dialogo con

    la cerchia degli umanisti italiani. Con molti di loro, come abbiamo #isto, fu in relazione

    soprattutto per le traduzioni dal greco. Il reverensis, infatti, pur contribuendo atti#amente

    alla ricerca di manoscritti, non ri#est tanto il ruolo di protagonista nella translatio studii

    che si comp lungo tutto il 4 secolo, 1uanto piuttosto 1uello dell&ammirato spettatore e

    del committente desideroso di usufruire al piD presto dei preziosi frutti, ossia i lumi della

    sapienza antica, che tale mo#imento, ad un tempo politico e spirituale, seppe trasmettere

    all&9ccidente latino. 3li umanisti con il loro la#oro di traduzione, che anda#a #ia #ia

    dischiudendo i tesori dell&antichit- greca, offrirono al Nostro fecondi momenti e spunti di

    riflessione di cui egli seppe originalmente ser#irsi nell&elaborazione del suo pensiero.

    0ienamente inserito nella sua epoca, Cusano seppe cogliere gli annunci del Fnuo#oG

    che sopraggiunge#a, ergendosi a brillante interprete del suo tempo.

    III. = 1ara uidem? et si monstra sint? nos movere solent ?

    8a speculazione cusaniana, cos  su%tilis et mira%ilis, al contempo affascina e

    disorienta il lettore, il cui sguardo indugia sulle paradossali affermazioni di 1uesto

    Cardinale del 4 secolo, Ftedesco di nascita ma non di costumiG. Lin dalla sua prima

    grande opera di carattere speculati#o, che il Cardinale portò a compimento nel febbraio del

    '), 1uel trattato sulla +otta ignoranza al 1uale sarebbe per sempre rimasta ancorata la

    sua fama presso il pubblico piD #asto, egli andò presentando il suo la#oro come una no#it-,

    che a#rebbe do#uto le#are negli animi dei lettori curiosit- e stupore*@.

    Il tema della Fno#it-G attra#ersa l&intera opera cusaniana. Cusano stesso ad

    a##ertirci di andare annunciando cose mai prima udite  (=Mortassis admirabuntur, 1ui ista

     prius inaudita legerint, post1uam ea #era esse docta ignorantia ostendit?**", che, se

    *@ Cfr. la dedica al Cesarini premessa al +e docta ignorantia e, ancora, l&epistula auctoris posta a conclusione

    dell&opera.**  +e docta ignorantia II, cap. I V '@*, o#e il Cusano #a esponendo le sue nuo#e #edute, la sua Fnuo#a

    cosmologiaG.

    )

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    opportunamente interrogate, potranno dischiudere nuo#i e inattesi ambiti di riflessione.

    8&originalit- del suo pensiero si esplica, soprattutto, sul piano metodologico!conosciti#o6

    Cusano imposta i problemi in modo nuo#o, inaugurando Funa nuo#a maniera di pensareG*;.

    8a coincidentia oppositorum #iene ad indicare una nuo#a #ia di ricerca rispetto alla #ia

    tradizionale6 sulla base dell&assunto che io ine#itabilmente si sottrae al sapere discorsi#o

    e dimostrati#o della ratio, Cusano non si preoccupa di dimostrare l&esistenza di io

    attra#erso le consuete pro#e offerte dagli autori precedenti, allontanandosi cos dai di#ersi

    indirizzi scolastici che pretende#ano di costruire una scienza razionale e positi#a di io,

     per mezzo degli strumenti offerti dalla logica e dalla metafisica aristoteliche. I problemi

    della teologia #engono ora indagati a partire da una nuo#a concezione del sapere, che

    comporta, come #edremo, una nuo#a #alutazione dell&uomo e della sua collocazione nel

    cosmo.

    8&itinerario speculati#o compiuto dal Nostro si configura come una venatio

     sapientiae*

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    8&intera opera cusaniana potrebbe essere letta come una manuductio,

    un&introduzione alla #erit-, che si articola in differenti tappe, differenti costellazioni di

     pensiero, tutte #olte a mostrare 1uella #erit- da tutti da sempre cercata e mai da nessuno

    tro#ata. 8a venatio sapientiae, ossia la caccia alla sapienza  intrapresa dal Nostro

    cacciatore!filosofo, si s#olge in un territorio estremamente #asto e per lo piD inesplorato

    (anche semplicemente scorrendo i titoli della produzione cusaniana si ha un&idea dei

    FcampiG in cui Cusano ha condotto la sua inuisitio", tanto che può accadere di smarrirne

    la #isione d&insieme. 0er 1uesto, a##erte il Cusano, solo chi si sforzer- di rimasticare e

    ruminare a lungo i suoi discorsi sapr- trarne un certo sostentamento, anche se inizialmente

    essi non potranno che apparirgli rozzi e addirittura urtanti per la loro no#it-6

    Aui enim hic ali1uid spiritalis alimoniae diligentiore masticatione at1ue crebra

    ruminatione elicere studuerit, ac1uiret consolatoriam refectionem, etiam si

     primo ista cruda at1ue no#itate sua offensi#a potius #ideantur *:.

    Il Nostro E ben conscio dell&originalit- e dell&arditezza del suo pensiero, del carattere

    inusitato delle sue asserzioni, ma sa anche che =rara 1uidem, et si monstra sint, nos mo#ere

    solent?;). 8o stupore, l&admiratio, rappresenta sin da 0latone e 7ristotele l&inizio di ogni

    filosofare, la scintilla che accende il nostro desiderio di sapere, finalizzato alla con1uista

    della #erit-6 =solo chi pro#a un senso di dubbio e di mera#iglia riconosce di non sapere?;'. 

     Nelle prossime pagine ci proponiamo di ripercorrere, attra#erso un la#oro di attenta

    analisi testuale, l&intricata trama del discorso cusaniano sulla conoscenza, interrogandone i

    *:  +e coniecturis I, Prologus V .;) 8&affermazione cusaniana sembra 1uasi ricalcare le analoghe parole pronunciate da chart nel 0rologo

    generale allpus tripartitum6 =[ l&animo E piace#olmente stimolato dalle cose nuo#e e rare piD che da

    1uelle usuali?. $IL%5  CK75%, Prologi. "@positio Li%ri Genesi, 8P I2 trad. it. di $arco 4annini in $eister

    chart, Commento alla Genesi, $arietti, 3eno#a ':

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    nodi problematici ed e#idenziandone, al contempo, le mirabili FscoperteG, che il Nostro E

    andato dispiegando nel corso del suo itinerario speculati#o. 8e inno#azioni teoretiche

    introdotte costringono Cusano ad una ricerca continua, ad un la#oro indefinito di

    riformulazione, ma anche ripensamento del materiale speculati#o che E andato impiegando

    nella costruzione del suo progetto filosofico6 la  facilitas difficilium, gioiosamente

    acclamata dall&idiota cusaniano, si raggiunge solo al termine di un&imper#ia salita.

    8a linea della ricerca #uol essere, insieme, storica e filosofica6 nell&indi#iduare i

     presupposti teorici a partire dai 1uali il Cusano #a formulando la sua filosofia della

    conoscenza, cercheremo di rintracciare i rimandi Q espliciti e talora impliciti Q a fonti

    antiche e medie#ali, non con la pretesa di approfondire il rapporto tra il Cardinal da Cusa e

    gli antecedenti storici che sorreggono il suo pensiero, ma allo scopo di fornire una traccia

    delle molteplici e s#ariate direzioni #erso cui si E ri#olto lo sguardo del Cusano. Laranno

     proprio le sue meditazioni e ricerche in antiuorum scriptis a condurlo, come #edremo,

    #erso nuo#e e inedite concezioni.

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    Capitolo primo

    L’INATTINGIBILE PRECISIONE DELLA VERITÀ

    «È dunque evidente che, per quanto riguarda il vero, noi non sappiamo altro se non

    che esso è incomprensibile nella sua realtà in maniera precisa; che la verità è come la

    necessità più assoluta, che non può essere né di più né di meno di ciò che è, e il nostro

    intelletto è come la possibilità»  De docta ignorantia !, cap" !!!#$"

    $"$ Cenni preliminari: «omnis inquisitio comparativa est»

    %&inquisitio  cusaniana si sviluppa intorno al problema dell&accesso della mente

    umana, 'inita e condi(ionata, alla verità in'inita e assoluta, l&)no*+io" ella sua prima

    grande opera 'iloso'ica, il  De docta ignorantia, muovendo dalla celebre asser(ione

    aristotelica secondo cui tutti gli uomini desiderano per natura di conoscere omnes homines

    natura scire desiderant #, il Cardinale de'inisce la conoscen(a della verità come

    l&aspira(ione naturale dell&uomo, il suo 'ine più proprio" -l pari delle altre creature, anche

    l&uomo ha in sé una 'inalità intrinseca che desidera raggiungere.  in che modo l&intelletto

    umano partecipa dell&unità indivisibile della verità/

    0utti coloro che ricercano 1 scrive Cusano nel primo capitolo della Dotta ignoranza

     1 giudicano le cose incerte comparandole con un presupposto che sia certo; ogni ricerca haun carattere comparativo ed impiega il me((o della propor(ione.

    $ «2atet igitur de vero nos non aliud scire quam quod ipsum praecise ut est scimus incomprehensibile veritate

    se habente ut absolutissima necessitate, quae nec plus aut minus esse potest quam est, et nostro intellectu ut

     possibilitate»"

    0r" it" a cura di 3" 4antinello in !CC5%6 C)4-5, La dotta ignoranza. Le congetture, 7usconi, 8ilano $9::,

     p"

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    5mnes autem investigantes in comparatione praesuppositi certi

     proportionabiliter incertum iudicant" Comparativa igitur est omnis inquisitio

    medio proportionis utens 

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    sconosciuto, ignoto. «2ropter quod in'initum ut in'initum, cum omnem proportionem

    au'ugiat, ignotum est»>"

    8a la mancan(a di propor(ione tra conoscen(a e verità non si veri'ica solo in

    rapporto alle cose divine in rebus divinis#" %a propor(ione, osserva Cusano, esprime

    convenien(a e ad un tempo alterità tra i termini del discorso, che quindi non potranno mai

     pienamente corrispondersi" Come apprenderemo meglio  in seguito, è il principio di non

    contraddi(ione a regolare e 'issare il discorrere oppositivo della ratio, che si muove da un

    termine a quo ad un termine ad quem. «+iscursus est necessario terminatus inter terminos

    a quo et ad quem, et illa adversa sibi dicimus contradictoria" )nde rationi discurrenti

    termini oppositi et disiuncti»F" 2oiché 'ra gli opposti sussiste sempre un di più e un di

    meno, non è possibile raggiungere il punto in cui due opposti  coincidano con precisione.

    niente è mai cosG simile da non poter essere in'initamente ancora più simile; di

    conseguen(a, le nostre conoscen(e, che ammettono sempre un più e un meno, non

     potranno essere mai del tutto esatte, precise, non potranno mai raggiungere la verità in sé.

    l&indivisibile unità della verità, che si sottrae al magis vel minus, non può essere colta se

    non dalla verità stessa; in tutte le cose al di qua dell&in'inito, in'atti, la misura e la cosa

    misurata, per quanto si avvicinino ad essere eguali, di''eriranno sempre secondo il più e il

    meno"

    -nche nell&ambito del 'inito in rebus corporalibus#, constata Cusano, non ci è

     possibile raggiungere la precisione, ovvero una propor(ione per'etta tra il noto e l&ignoto,

    tra misura e misurato, perché possono darsi propor(ioni sempre più precise. «2raecisio

    >  Ibidem.F  Apologia doctae ignorantiae B $>" C'r" Doct. ign. !, cap" !!!" -naloghe considera(ioni verranno svolte da Cusano nel H!!! capitolo del  De

    theologicis complementis. «Ieritas igitur, quae est ipsa rerum mensura, non est comprehensibilis nisi per se

    ipsam, et hoc videtur in coincidentia mensurae et mensurati" !n omnibus enim citra in'initum di''erunt

    mensura et mensuratum secundum plus et minus, in deo vero coincidunt»"

    =

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    vero combinationum in rebus corporalibus ac adaptatio congrua noti ad ignotum humanam

    rationem supergreditur»:" 

    -ggirandosi nel 'inito, l&uomo non può 'ar altro che stabilire propor(ioni,

    individuare somiglian(e e di''eren(e tra le cose, in un&in'inità di media(ioni, secondo quel

     più e quel meno di approssima(ione che determina la mancan(a di esatte((a  praecisio# e,

    quindi, il carattere di in'inita per'ettibilità del nostro conoscere. la rela(ione dell&uomo con

    la verità consiste in un rapporto di in'inita ricerca"

    8uovendo dalla immisurabile spropor(ione meta'isica tra 'inito e in'inito, Cusano

    viene a teori((are un&insuperabile disgiun(ione epistemologica tra piano umano e piano

    divino. il punto di vista del sapere umano non potrà mai arrivare a coincidere con quello

    della verità" +ato il carattere di propor(ionalità del suo conoscere, l&uomo, il cui 'ine non

     può essere vano, può attingere  la verità solo negativamente, nella docta ignorantia,

    nell&acquisita consapevole((a di quell&ignoran(a che gli è propria. la nostra naturale

    aspira(ione al sapere si acquieta nel non sapere, o meglio, in quel sapere di non sapere in

    cui consiste l&incomprensibile precisione della verità. «radicem doctae ignorantiae in

    inapprehensibili veritatis praecisione statim mani'estans»9"

    !l dettato cusaniano è attraversato in ogni sua piega dalla consapevole((a della

    distan(a che separa la verit dalla nostra conoscen(a di essa la conoscen(a che l&uomo ha

    non solo di +io, ma anche del mondo non è mai diretta. l&uomo conosce soltanto la sua

    idea di +io e del mondo#$J, ma la tensione tra in'inito e 'inito, assoluto ed umano, non

    s'ocia in un esito scettico" !l principio dell&irraggiungibilità della precisione rappresenta per

    :  Doct. ign. !, cap" ! B ="9 !vi, cap" !! B :"$J 4i veda a riguardo 2" 85KK!00*L-004,  !icolaus Cusanus. A "i"teenth#centur$ vision o" man, Mrill, %eiden

    $9:

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    Cusano la radice pro'onda di ogni nostra ricerca.  la nostra indagine intorno al vero trova

    nell&ine''abilità della verità stessa la sua inesauribile 'onte"

    $"#, pp" @9*

    >="$

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    essendovi propor(ione alcuna tra il 'inito e l&in'inito, il principio divino, che tutti 1 a''erma

    il ostro nel De pace "idei $=>@# 1 ricercano nei vari riti e nominano con nomi diversi,

    come è in sé rimane a tutti ignoto e ine''abile. nessuno di quei nomi e di quei riti può

    arrivare a coglierne l&in'inita poten(a$="

    %&assunto nulla proportio "initi ad in"initum non necessita di dimostra(ione alcuna.

    Cusano lo presenta come e* se mani"estum, come qualcosa di cui nessuno può dubitare.

    «proportionem vero inter in'initum et 'initum cadere non posse, nemo dubitat»$>" 

    %a 'ormula(ione di questo principio, ricorrente negli autori medievali, non è nuova

    di Cusano ma risale ad -ristotele, il quale nel De caelo$F

     impiegava la tesi che tra 'inito e

    in'inito non sussiste propor(ione alcuna, al 'ine di dimostrare l&impossibilità dell&esisten(a

    dell&in'inito in atto. per -ristotele l&in'inito nel suo essere in atto non si dà mai, esiste solo

    l&in'inito in poten(a, inconoscibile e indeterminabile, dal momento che per sua natura non

     può essere né percorso né misurato" Come ha osservato Merti$, l&assunto aristotelico viene

    impiegato dal Cusano in senso esattamente opposto. la no(ione di in'inito in atto, che era

    stata esclusa dallo 4tagirita, viene applicata da Cusano a +io, inteso come il massimo,

    ossia ciò di cui nulla può essere maggiore quo maius esse nequit #, che coincide ad un

    tempo con il minimo, ossia ciò di cui nulla può essere minore quo minus esse non potest #;

    quel principio primo che è in atto tutto ciò che può essere cum sit omne id quod esse

     potest #$: e che viene compreso in maniera incomprensibile solo nella dotta ignoran(a" 4e

    $=

     C'r" ivi B >. «0u ergo, qui es dator vitae et esse, es ille qui in diversis ritibus di''erenter quaeri videris et indiversis nominibus nominaris, quoniam uti es manes omnibus incognitus et ine''abilis" on enim qui in'inita

    virtus es, aliquod eorum es quae creasti, nec potest creatura in'initatis tuae conceptum comprehendere, cum

    'initi ad in'initum nulla sit proportio" 0u autem, omnipotens +eus, potes te qui omni menti invisibilis es,

    modo quo capi queas, cui vis visibilem ostendere»"$>  Doct. ign. !!, cap" !! B $J

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    l&in'inito, contrariamente al 'inito, che, non mancando di nulla, è per'etto ed intero YZ[\]^_

    `] [^_#, viene considerato dallo 4tagirita come quello al di 'uori del quale resta sempre

    qualcosa$9, ciò che non ha compimento perché sotto il rispetto dell&addi(ione e della

    divisione o di entrambe  non presenta mai un termine che arresti il processo, e, quindi,

    come il luogo del  pi, e del meno, per Cusano, invece, la precisione, il limite, la

    compiute((a stanno dalla parte dell&in'inito, che è là dove non vi è nec maius nec minus"

    Cusano nomina +io, realtà massima e assoluta, con il termine negativo di in'inito,

    in quanto esso rappresenta l&unico nome adeguato al massimo assoluto. al 8assimo, che è

    «terminus omnium et per nullum terminabilis»

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    si esset albedo subsistens, eA hoc ipso quod non esset in alio, di''erret ab omni

    albedine eAistente in subiecto

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    7espondeo dicendum quod in'initum dicitur dupliciter" )no modo privative; et

    sic dicitur in'initum quod natum est habere 'inem et non habet. tale autem

    in'initum non invenitur nisi in quantitatibus" -lio modo dicitur in'initum

    negative, id est quod non habet 'inem" !n'initum primo modo acceptum +eo

    convenire non potest, tum quia +eus est absque quantitate, tum quia omnis

     privatio imper'ectionem designat, quae longe a +eo est" !n'initum autem dictum

    negative convenit +eo quantum ad omnia quae in ipso sunt" ?uia nec ipse

    aliquo 'initur, nec eius essentia, nec sapientia, nec potentia, nec bonitas; unde

    omnia in ipso sunt in'inita"

    %&in'inito, a''erma l&-quinate, può dirsi in due modi. in'inito privativo si dice di ciò che

     per natura dovrebbe avere una 'ine e invece non ce l&ha; tale in'inito, che non si trova se

    non nelle quantità, è un in'inito di ordine materiale

  • 8/15/2019 Tesi - Verita e Conoscenza Nel Pensiero Di Nicolo Cusano

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    4olum igitur absolute maAimum est negative in'initum; quare solum illud est id,

    quod esse potest omni potentia" )niversum ve