Tesi L'Utilizzo Del Bia All'Interno Di Un Centro Fitness. ISEF Firenze Michele Cipriani

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ISTITUTO SUPERIORE PAREGGIATO DI EDUCAZIONE FISICA FIRENZE TECNICA GENERALE DELL’EDUCAZIONE FISICA L’UTILIZZO DEL BIA PER LA VALUTAZIONE DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA ALL’INTERNO DI UN CENTRO FITNESS Relatore: Prof. FIORENZA PAOLO firma del professore: ______________________ TESI DI DIPLOMA DI EDUCAZIONE FISICA

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Tesi di LaureaI.S.E.F. Firenze 2002

Transcript of Tesi L'Utilizzo Del Bia All'Interno Di Un Centro Fitness. ISEF Firenze Michele Cipriani

Tesi

ISTITUTO SUPERIORE PAREGGIATO DI EDUCAZIONE FISICA

FIRENZE

TECNICA GENERALE DELLEDUCAZIONE FISICA

LUTILIZZO DEL BIA PER LA VALUTAZIONE DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA ALLINTERNO DI UN CENTRO FITNESS

Relatore: Prof. FIORENZA PAOLOfirma del professore: ______________________

TESI DI DIPLOMA DI

EDUCAZIONE FISICA

di Cipriani MicheleAnno Accademico 01/02

SOMMARIO

INDICE DELLE FIGURE

2

RINGRAZIAMENTI

3

INTRODUZIONE

4

1 LANALISI DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA

6

1.1 LANALISI BICOMPARTIMENTALE

11

1.2 LANALISI TRICOMPARTIMENTALE

12

2 GLI STRUMENTI E GLI ESAMI

15

2.1 IL PLICOMETRO E LA PLICOMETRIA

15

2.1.1 LO STRUMENTO

2.1.2 LESAME

2.1.3 I DATI

2.1.4 I LIMITI DELLA PLICOMETRIA

2.2 IL BIOIMPEDENZIOMETRO E

LA BIOIMPEDENZIOMETRIA

22

2.2.1 LO STRUMENTO

2.2.2 LESAME

2.2.3 I DATI (e loro interpretazione)

2.2.4 I LIMITI DELLA BIA

3 CONSIDERAZIONI SULLUTILIZZO DEL BIA ALLINTERNO

DI UN CENTRO WELLNESS/FITNESS

41

3.1 TUTTI ABBIAMO BISOGNO DI UN TEST BIA

41

3.2 COSA STIMA UNA BIA?

43

3.2.1 PROCEDURA CORRETTA DELLESAME

3.3 UTILITA DELLANALISI ALLINTERNO DI

UN CENTRO WELLNESS/FITNESS

45

4. CONCLUSIONI

46

INDICE DELLE FIGURE

NumeroPagina

1. IL PLICOMETRO13

2. Posizione dita per plica14

3. La plica15

4. Posizione del Plicometro15

5. IL BIA23

6. Posizione elettrodi (BIA)25

7. Posizione soggetto (BIA)26

8. IL BIAVECTOR29

9. I settori del BIAVECTOR31

10. IL BIAGRAM32

11. BIAVECTOR Steady State37

12 BIAVECTOR Migration38

RINGRAZIAMENTI

Desidero ringraziare, il KLAB Wellness Center, per avermi messo a disposizione lo strumento e per la collaborazione donatami.

introduzione

Le motivazioni che spingono le persone a frequentare un centro wellness/fitness sono molte: la salute, negli ultimi anni lobesit diventata un tema di salute pubblica mondiale, per le sue correlazioni con gravi patologie quali diabete, ipertensione e problemi cardiovascolari. Inoltre gli standard culturali e sociali odierni cimpongono modelli di bellezza e benessere associati a corpi asciutti e tonici.

Essere in soprappeso o non corrispondere a determinati modelli, in questa societ, presenta gravi ripercussioni emotive e psicologiche, oltre che mediche. Il controllo del peso diventa, quindi, per motivi di salute e di ordine sociale, unassoluta necessit e, purtroppo, anche unossessione. Ecco il perch molte persone decidono di dedicare almeno un'ora della propria giornata all'attivit in un centro wellness/fitness.E provato che per ottenere delle modificazioni a carico del nostro organismo, dimagrimento, ipertrofia, benessere generale, ci debba essere linterazione di pi fattori: unadeguata attivit fisica e un corretto regime alimentare e un giusto rapporto tra attivit lavorativa e riposo. Non sempre la presenza di questi fattori porta al raggiungimento dei risultati sperati, spesso per allenamenti inadeguati, spesso per la prescrizione di regimi alimentari scorretti.

Perch allora in presenza di metodiche efficaci e con il supporto di professionisti di entrambi i settori si pu incorrere ugualmente nel fallimento? La risposta pu risiedere nel fatto che non ci si dota di adeguate tecniche per valutare la composizione corporea, lasciando ai soggetti, come strumenti di verifica dei propri progressi, le bilance o ancora peggio la vestibilit degli abiti.

Il peso corporeo non pu essere il solo dato utile per indicare ci che si modifica allinterno di un organismo sottoposto ad allenamento e dieta. Ecco perch, la valutazione della composizione corporea, diventata un esame del quale, allinterno di un centro wellness/fitness, non si pu fare a meno.

1. LANALISI DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA

Il peso del corpo la risultante di molte componenti, quali: lacqua, le ossa, i muscoli, gli organi e il grasso. Quindi prima di procedere con una qualsiasi attivit fisica ed eventuale modifica delle abitudini alimentari, sarebbe opportuno analizzare in che proporzione queste componenti influiscono sul proprio peso.

Per esempio in un qualsiasi programma di controllo del peso, diventa indispensabile effettuare in partenza unanalisi della composizione corporea in modo da poter discriminare leccesso di adipe, dalleccesso ponderale, correlato, questultimo, anche ad altri fattori quali, lipertrofia muscolare, la ritenzione idrica o la costituzione scheletrica. Questa valutazione importante non soltanto in fase iniziale, ma anche successivamente, per capire, in presenza o meno di variazioni di peso, come cambiata la composizione corporea.

Risulta evidente come la conoscenza oggettiva della composizione corporea rappresenti uno strumento essenziale nella stesura di un valido programma di controllo del peso.

Una delle metodiche ancora molto utilizzata lutilizzo degli Indici Ponderali come il BMI (BODY MASS INDEX). Il BMI efficace come indice di morbilit nei confronti di malattie cardiovascolari, osteoarticolari, di dislipidemie, del diabete mellito e non pu essere considerato un valido aiuto, nella creazione di un programma di controllo del peso poich non in grado di discriminare l'eccesso ponderale attribuibile alla massa grassa da quello attribuibile alla massa magra del soggetto comprensiva quindi delle parti magre. Eliminate quindi, tutte le metodiche di valutazione della composizione corporea che utilizzano gli Indici Ponderali, opportuno distinguere i metodi di analisi della composizione corporea legati ai fluidi da quelli legati ai solidi.

Il seguente elenco riporta alcune tecniche di analisi pi diffuse:

SOLIDI CORPOREI

NIR (Near Infrared Interreactance): misura la rifrazione nella Massa Grassa di un fascio di luce coerente emessa al vicino infrarosso.

PLICOMETRIA: ricava lo spessore (pliche) del tessuto adiposo in alcuni punti ben definiti del corpo, per poi stimare con equazioni empiriche il contenuto di Massa Grassa

ANTROPOMETRIA: vengono prese misure della circonferenza su alcune parti del corpo, lo scopo sempre la stima della Massa Grassa.

ULTRASUONI: ricavano lo spessore del tessuto adiposo, come nella psicometria; con l'ultrasonografia si ottiene la mappa di distribuzione del grasso.

DENSITOMETRIA: ottiene la densit in grammi per centimetro cubo del corpo studiato e attraverso formule empiriche si ricava la Massa Grassa. Esistono diverse tecniche densitometriche, la pi diffusa l'idrodensitometria.

ASSORBIMETRIA: attraverso l'emissione di raggi ad alta energia (fotoni, raggi X), viene disegnata una mappa di distribuzione e superficie dei diversi tessuti corporei ottenuta in funzione di una maggiore o minore attenuazione (assorbimento) del segnale, legata alla loro densit.

FLUIDI CORPOREI

ISOTOPI: vengono iniettati nel corpo dei radioisotopi e se ne osserva la diluizione nei fluidi corporei. Con tecniche isotopiche multiple possibile ottenere spazi extra cellulari, intracellulari o totali.

ATTIVAZIONI NEUTRONICHE: concettualmente assimilabili alle tecniche isotopiche, hanno il vantaggio di usare marcanti neutri. E' possibile ottenere in vivo il contenuto di calcio, sodio, cloro, fosforo e azoto.

TOBEC (total body electrical conductivity): attraverso un solenoide nel quale posto il soggetto da esaminare, viene generata una radiofrequenza a 5MHz con la quale possibile misurare la conduttivit totale, che proporzionale alla quantit dei fluidi corporei.

BIA (bioelectrical impedance analysis): concettualmente simile al TOBEC, viene misurato il reciproco della conduttivit (resistenza) iniettando nel corpo una microcorrente a 50 KHz attraverso elettrodi di superficie. La resistenza corporea inversamente proporzionale alla quantit dei fluidi corporei.

SODIO22 e POTASSIO40: all'interno di una stanza ben schermata e attraverso un sistema di rilevazione e conteggio dei raggi gamma, si rilevano le rispettive quantit.

Le tecniche sopraelencate, se usate isolatamente, sono riferite al modello bicompartimentale, ad eccezione della BIA e di alcuni tipi di ASSORBIMETRIA, che invece si rifanno al modello tricompartimentale.

Nel Modello Bicompartimentale il corpo umano viene schematicamente diviso in:

MASSA GRASSA (FM) e MASSA MAGRA (LBM)

Nelluomo definito normale circa l80% del suo peso rappresentato dalla MASSA MAGRA (LBM), che contiene a sua volta circa il 73% dei fluidi corporei totali.

Considerato che negli esseri viventi sono possibili solo analisi di composizione corporea indirette, preferibile usare il termine di LBM quando si parla di Massa Magra, piuttosto che quello di FFM, poich questa si ottiene dopo estrazione dei grassi con solventi, mediante ANALISI DIRETTA, mentre la LBM la parte magra di un organismo vivente ottenuta mediante ANALISI INDIRETTA.

Nel Modello Tricompartimentale la MASSA MAGRA (LBM) viene, a sua volta suddivisa in:

MASSA EXTRACELLULARE (ECM) comprensiva di: il collagene, i legamenti, i fluidi extracellulari (circa il 40% dellacqua totale) e lo scheletro, poco conduttivo, con un basso contenuto di acqua e cellule.

MASSA CELLULARE (BCM) comprensiva di: linsieme delle cellule contenute negli organi interni, sangue, muscoli ecc. (circa il 60% dellacqua totale).

Questa distinzione importante perch la stima esatta dellacqua diventa, un dato fondamentale nellanalisi della composizione corporea. Essa il maggior componente dellorganismo, soggetta a notevoli variazioni, inoltre costituisce la base per stimare altri parametri.

Le metodiche appartenenti al modello tricompartimentale, valutano, secondo un approccio di tipo qualitativo, "la correttezza delle proporzioni fra gli spazi intra ed extra cellulari", mentre quelle appartenenti al modello bicompartimentale valutano, secondo un approccio di tipo quantitativo, se i chili di massa grassa, sono o no in eccesso.

Le variazioni di peso possono avvenire in tempi brevi (ore) medi (giorni) o lunghi (settimane). Nel primo caso, sappiamo che se un soggetto perdesse peso in poche ore, il solo compartimento in grado di variare cos rapidamente l'Acqua Extra Cellulare. Nell'arco di poche ore variazioni in altri compartimenti sono impensabili.

Quando viceversa le variazioni avvengono in pochi giorni verosimile che siano a carico dellacqua totale e quindi anche della massa magra. Uno stato catabolico grave pu portare alla conversione in zuccheri (glucogenesi da proteine interne) fino ad un chilo di massa magra al giorno. La massa grassa infine soggetta a variazioni registrabili in settimane.

Se la qualit della massa magra non normale, non opportuno trattare la massa grassa. Per valutare lo stato di nutrizione occorre quindi un esame qualitativo sensibile e specifico ai due parametri fondamentali della nutrizione: l'idratazione e la presenza di una massa proteica sufficiente.1.1 LANALISI BICOMPARTIMENTALE

La maggior parte delle metodiche di determinazione della composizione corporea si basano sul modello che considera il corpo umano costituito da due compartimenti:

Massa grassa (FM): costituita da tutti i lipidi corporei distribuiti nel tessuto sottocutaneo e viscerale.

e

Massa magra (LBM): costituita dalle masse muscolari, dallosso e dai tessuti inter- ed intra-parenchimali non adiposi.

La normalit, in questi casi, riferita alla percentuale di Massa Grassa con indici variabili per sesso ed et, e la Massa Magra (LBM) ipotizzata come un compartimento relativamente costante con un rapporto fisso didratazione del 73%.

Lo studio su base bicompartimentale, a causa della rigidit del concetto d'idratazione nellapproccio "Massa Grassa + Massa Magra", non sensibile alle variazioni dei fluidi e alla nutrizione, per il solo fatto di dipendere dalla stima della Massa Grassa. per nei fluidi che si registrano le variazioni pi rapide e facili, lo stato didratazione teorico in realt un parametro instabile.

Le uniche variazioni stimabili sono quelle attribuibili interamente alla Massa Grassa, mentre possiamo solo ipotizzare variazioni di Massa Magra. Risulta evidente, che unanalisi quantitativa e bicompartimentale non permette, attraverso percentuali circa ideali di Massa Grassa, di discriminare se un soggetto solo grasso oppure anche edematoso, disidratato, scompensato o malnutrito.

Laltro errore di attribuire le variazioni di peso corporeo interamente alla Massa Grassa, assumendo che quando un individuo aumenta di peso ingrassa e viceversa, senza considerare che tali variazioni possono avvenire a scapito della Massa Grassa, ma anche della Massa Muscolare o dei fluidi. Le variazioni dovute allidratazione e alla malnutrizione pi che modificare le quantit, inducono subdole variazioni della Massa Magra, non rilevabili da una tecnica legata ai soli due compartimenti.

1.2 LANALISI TRICOMPARTIMENTALE

Il modello tricompartimentale, basato sulla concezione che il peso corporeo si possa scomporre in tre compartimenti:

Massa Grassa (FM): esprime tutto il grasso corporeo che va dal grasso essenziale al tessuto adiposo.

Massa Cellulare (BCM): secondo Moore e collaboratori " la massa cellulare una pura cultura di cellule viventi. E' quel componente della composizione corporea che contiene il tessuto ricco di potassio, che scambia l'ossigeno, che ossida il glucosio. In qualsiasi considerazione antropometrica sulla conversione di nutrienti in energia, sulla domanda di ossigeno e sulla produzione di biossido di carbonio, la Massa Cellulare base di riferimento".

Tessuti Extra cellulari o Massa Extracellulare (ECM): secondo Moore et al. i tessuti extra cellulari o Massa Extra Cellulare "includono il plasma, i fluidi interstiziali, l'acqua transcellulare (fluido cerebrospinale, fluidi articolari), i tendini, il derma, il collagene, l'elastina e lo scheletro."

Nel soggetto normale circa il 60% del peso corporeo costituito dai fluidi, lAcqua (TBW), quindi il maggior elemento del corpo umano ed il luogo nel quale si svolgono tutti i processi vitali. La sua variabilit tra individui, in termini di composizione corporea, legata principalmente a due fattori:.

let: la progressiva perdita di Massa Cellulare dovuta allinvecchiamento, determina una diminuzione di Acqua Totale e unespansione sempre pi marcata del comparto extracellulare.

Al sesso: le femmine hanno una minor Massa Muscolare e una maggior Massa Grassa, quindi meno Acqua Totale

La sua distribuzione, tra i compartimenti INTRACELLULARI (ICW) ed EXTRACELLULARI (ECW) un dato essenziale. Il fluido interstiziale o Acqua Extra Cellulare (ECW), rappresenta, infatti, il compartimento volumetricamente pi rilevante della Massa Extra Cellulare (ECM), che, sommata alla Massa Cellulare (BCM) ci fornisce il peso della Massa Magra (LBM):

LBM=BCM+ECM

Nellanalisi tricompartimentale, la normalit data da pi fattori: una determinata percentuale di Acqua Extracellulare (ECW), una quantit minima di Massa Cellulare (BCM) e infine, un determinato rapporto tra Massa Extracellulare e Massa Cellulare (ECM/BCM).

Lanalisi quindi sensibile alle variazioni didratazione e nutrizione, quindi di Massa Magra e indirettamente di Massa Grassa poich ci permette dindividuare, in caso di variazioni di peso o meno, quale compartimento stia subendo modificazioni ed ipotizzare un perch. Calcolare teoricamente il contenuto minimo di BCM ci permette di distinguere la malnutrizione dalliperidratazione.

Il metodo di riferimento per la stima della massa cellulare il conteggio del potassio totale (TBK). Una valida alternativa data dell'analisi BIA.

2. GLI STRUMENTI E GLI ESAMI

Delle tecniche precedentemente trattate due, sono caratterizzate dallessere, ad oggi le pi usate allinterno di un centro fitness; per la loro poca invasivit, per la facilit duso, la ripetibilit e il basso costo.

In questo capitolo tratter brevemente della tecnica bicompartimentale ed in maniera pi approfondita, della tecnica tricompartimentale

2.1 IL PLICOMETRO e LA PLICOMETRIA

Il plicometro un calibro a compasso accuratamente tarato, creato da Tanner e Whitehouse nel 1955 che consente tramite la plicometria di valutare lo stato adiposo di un soggetto grazie alla misurazione dello spessore delle pliche cutanee.

2.1.1 LO STRUMENTO

I plicometri sono essenzialmente costituiti da una molla calibrata la cui estensione o compressione determina lo spostamento di un indice su una scala circolare o lineare proporzionalmente allo spostamento delle branche del calibro che esercitano una pressione costante sulla plica cutanea. Lo strumento serve per rilevare i millimetri di spessore delle varie pliche. La tecnica della misurazione deve essere accurata per evitare errori di rilevamento.

Specifiche tecniche internazionaliPressione esercitata: 10 gr. * mm/2

Superficie di presa: 6 / 11mm.

2.1.2 LESAME

La metodica della plicometria, di facile esecuzione durante lesame obiettivo e di basso costo permette di misurare lo spessore delle pliche cutanee in vari distretti del corpo per valutare con metodo la percentuale di grasso sottocutaneo. Le pliche da misurare sono sette, ma per praticit il numero ridotto a tre, con una differenza secondo il sesso:

Soggetto Maschile: Pettorale, Addominale, Quadricipitale

Soggetto Femminile: Tricipitale, Sovrailiaca, Quadricipitale

Nell'eseguire le misurazioni delle pliche, il pollice e l'indice devono essere posti sulla pelle ad una distanza di otto centimetri l'uno dall'altro, su una linea perpendicolare all'asse lungo della plica da misurare. Maggiore lo strato di grasso, pi grande sar la distanza fra le due dita.

La quantit di tessuto deve essere afferrata fermamente, quindi delicatamente sollevata dal corpo due o tre volte, senza stirarla, solamente per l'estensione necessaria affinch non sia afferrato alcun muscolo.

Senza rilasciare la plica si posiziona il plicometro sul pannicolo e si lascia quindi chiudere lo strumento, passati 2-3 secondi si procede alla lettura.

Per ogni soggetto devono essere eseguite due o tre misurazioni per ogni plica e la variazione non deve superare 1 o 2 mm. Si assume come valido il valore dato dalla loro media. Tra una misurazione e laltra (nello stesso punto) devono trascorrere almeno 15 secondi per consentire al sito di tornare normale. Se si ottenete un valore incongruente in un punto, si prosegue con la misurazione in un altro per poi fare ritorno a quello risultato difficoltoso.

La larghezza della pelle compresa tra le dita un fattore importante e varier, comunque, a seconda della parte del corpo misurata: dove lo strato adiposo sottocutaneo pi spesso dovr essere "pizzicato" un frammento di pelle pi grande rispetto a dove c' poco tessuto adiposo.

altro fattore da segnalare: La profondit cui viene posto il plicometro sulla plica. Quando il plicometro viene posto alla base, la misura risultante troppo larga. la posizione pi appropriata all'incirca a met tra la cresta e la base, dove le superfici sono circa parallele. Le superfici di contatto del plicometro dovrebbero essere parallele e lo strumento applicato perpendicolarmente alla plica afferrata.

2.1.3 I DATI

Lesercitazione evidenzia come sia possibile calcolare la composizione corporea (massa magra e m. grassa) usando lequazione dalla plicometria (Jackson, Pollock 1978) che pu essere applicata alla generalit della popolazione. Questequazione derivata dalla correlazione fra la densit corporea, cos come viene determinata attraverso la rilevazione nella vasca idrostatica e la misurazione di alcune pliche cutanee collocate in diverse regioni corporee.

VARIABILI CONSIDERATE

1.Genere. maschi o femmine

In individui che hanno la stessa et e la stessa somma delle tre pliche, le femmine hanno una percentuale di grasso maggiore dei maschi

2.Peso: peso del soggetto in Kg. (da 20 a 150 Kg.)

La percentuale di grasso in percentuale del peso corporeo che non viene considerato direttamente nella equazione.

3. Et. dei soggetti espressi in anni (da 17 a 70 anni).

In soggetti che hanno Lo stesso genere e la stessa somma delle pliche, quelli pi anziani presentano una densit corporea minore e quindi una percentuale di grasso maggiore rispetto ai pi giovani.

4 Somma delle pliche misurate in millimetri.

N.B. misurando le. pliche assolutamente importante al fine di ottenere un risultato valido che la tecnica utilizzata sia corretta e precisa.

La procedura prevede per prima cosa il calcolo della densit corporea attraverso unequazione (J.&P.) diversa per maschi e femmine; successivamente tale valore, espresso in gr/cc, attraverso unaltra equazione, detta formula di Siri, consente la valutazione della percentuale di grasso corporeo.

Le formule per predire la densit corporea (BD) sono:

Femmine. BD = 1.0994921 - 0.0009929(A) + 0.0000023(B) - 0.0001392(C)

A = somma delle tre pliche. - B = il quadrato di A - C = et in anni

Maschi BD = 1.1093800 - 0.0008267(D) + 0.0000016(E) - 0.0002574(F)

D = somma delle tre pliche. E = il quadrato di A - F = et in anni

Ottenuto il valore relativo alla densit corporea, immettendolo nella formula di Siri arriveremo a determinare la percentuale di grasso corporeo:

% di grasso = 495/BD-450.

2.1.4 limiti della plicometriaI limiti principali della plicometria nella determinazione del grasso corporeo sono quindi: limprecisione del rilievo, dovuta alla pratica, alla soggettivit dellesame, la scarsa riproducibilit nel tempo della misura, limpossibilit di valutare la massa adiposa viscerale, spesso preponderante nel determinare leccesso ponderale e, infine, la riduzione della tensione delle molle nel tempo, con conseguente perdita di affidabilit.E' importante misurare le pliche cutanee accuratamente, Anche dopo una pratica estesa, possibile commettere errori dovuti al lieve malposizionamento del plicometro o ad una difettosa lettura del disco. Troppi esaminatori posizionano il plicometro prima di determinare la plica da misurare.

I tecnici adeguatamente preparati per rilevare in modo corretto le pliche corporee devono essere in grado di misurare con un elevato grado di ripetibilit (r = >.90) e con un errore standard nelle misurazioni sufficientemente basso (Se