Tesi di laurea triennale: modello di elaborazione
-
Upload
silvia-pozzi -
Category
Education
-
view
551 -
download
5
Transcript of Tesi di laurea triennale: modello di elaborazione
Come raccogliere il materiale, progettarla e scriverla
Silvia Pozzi
• Scelta dell’argomento e del titolo della tesi
• Ricerca del materiale
• Stesura di una scaletta
• Elaborazione del testo
I PASSAGGI FONDAMENTALI
LA SCELTA DELL’ARGOMENTO
“Più si restringe il campo, meglio si lavora e più si va sul sicuro”
U. Eco, Come si fa una tesi di laurea
• Scegliere un preciso argomento tra quelli studiati.
• Individuare il fulcro della tesi, cioè una domanda alla quale
rispondere attraverso l’elaborato.
• Concordare il titolo dell’elaborato con il relatore.
Deve essere breve e preciso, può contenere un sottotitolo in grado di
specificare il taglio della tesi.
LA RICERCA DEL MATERIALE
Per l’eventuale ricerca in biblioteca:
sul sito www.aib.it cataloghi informatici delle biblioteche italiane
Argomento
Già trattato dal programma del corso
Rivedere il materiale del corso
Selezionare il materiale utile e prendere spunto per nuove fonti
Inerente al corso, ma non trattato dal docente
Farsi aiutare dal docente ad individuare una letteratura di
base
Cercare autonomamente del materiale (internet, letture
personali)
LA SCALETTA
• Cos’è?
È un indice schematico della struttura della tesi, suddivisa per sezioni,
capitoli e sottocapitoli.
E’ importante indicare le fonti bibliografiche per ogni singola parte.
• Perché va fatta?
È lo scheletro dell’elaborato, permette di tenere sotto controllo
costante lo sviluppo della tesi.
SCALETTA: La struttura della tesi
• TITOLO
• INDICE
• INTRODUZIONE
• TRATTAZIONE: solitamente divisa in tre capitoli
• CONCLUSIONE
• APPENDICE (facoltativa)
• BIBLIOGRAFIA
ELABORAZIONE DEL TESTO
1. Stesura dei capitoli
2. Introduzione
3. Conclusione
4. Appendice
5. Indice
6. Bibliografia
1. Stesura dei capitoli
È la stesura del corpo principale dell’elaborato, durante la quale verrà
trattato l’argomento della tesi attraverso le fonti e le informazioni
raccolte.
• Contenuto: dare più spazio alle informazioni più rilevanti per la tesi.
• Formato: le indicazioni variano a seconda del relatore, della facoltà
e dell’ateneo.
In ogni caso il carattere deve essere chiaro e leggibile, deve esserci
un margine di pagina sufficiente ed è indispensabile numerare le
pagine.
1. Stesura dei capitoli
• Stile: il testo deve essere chiaro, scorrevole, con periodi non troppo
corti ma nemmeno troppo lunghi.
• Citazioni: sono importanti ma non è il caso di abusarne. È
indispensabile segnalare le fonti nelle note (a piè pagina o al fondo
della tesi) indicandole con un numero di riferimento in apice.
• Note: esistono vari metodi per segnalare le note, la cui scelta
dipende dal relatore. Un esempio di nota a piè pagina può essere:
1 L. Russo, La nascita dell’estetica di Freud, Bologna, Il Mulino, 1983, pp. 183-242.
1. Stesura dei capitoli
• Immagini: possono essere inserite all’interno del corpo del testo o
nell’appendice. Ognuna richiede una didascalia descrittiva ed
eventualmente un numero di riferimento.
André Masson, Metamorfosi di Gradiva, 1939, olio su tela,
collezione Nellens, Knokke, Belgio.
2. Introduzione
Ogni relatore indica con precisione la modalità di stesura
dell’introduzione, ma in generale dovrebbe rispettare alcuni parametri:
• Deve essere scritta DOPO la stesura del corpo centrale
dell’elaborato e non prima.
• Deve descrivere e introdurre brevemente l’argomento, spiegando per
quale motivo si è scelto tale argomento per la propria tesi.
• Può contenere una panoramica sull’approccio con le fonti e sulla
scelta di queste ultime.
3. Conclusione
• Deve riprendere in sintesi la tesi (come l’introduzione), ma a
differenza di questa deve trarre delle conclusioni e rispondere alla
domanda che ci si è posti all’inizio del lavoro.
• Può contenere delle osservazioni personali, a patto che siano ben
collegate al testo ed alle fonti citate.
4. Appendice
Non è indispensabile e serve a specificare l’argomento di ricerca. Può
includere ad esempio immagini, tabelle o dettagli metodici non
essenziali per la comprensione del testo.
5. Indice
• Può essere collocato sia all’inizio sia alla fine della tesi.
• Deve riportare fedelmente i numeri di pagina delle varie sezioni, in
modo da poterle ritrovare facilmente.
6. Bibliografia
AGAMBEN 2004 AGAMBEN G., Ninphae, in «Aut-Aut», No. 321-322,
maggio-agosto 2004 (Aby Warburg. La dialettica
dell'immagine), pp. 53-67.
BORA, et altri 2003 BORA G., FIACCADORI G., NEGRI A., NOVA A., I
luoghi dell’arte. Storia opere percorsi (2003), VI voll.,
Bruno Mondadori, Milano, 2007, vol. 6.
CHADWICK 1970 CHADWICK W., Masson’s Gradiva: The
Metamorphosis of a Surrealist Myth, The Art Bulletin,
Vol. 52, No. 4 (Dec., 1970), pp. 415-422.
• Deve contenere tutte le indicazioni riguardanti i libri, i saggi e le riviste
consultate. Nel caso ci siano dei siti è utile separarli in un’apposita sitografia.
• L’ordine di disposizione dei vari testi è arbitrario, anche se i più usati sono
quelli alfabetico e cronologico.
Esempio di disposizione alfabetica:
Un case study di estetica freudiana.
Silvia Pozzi
Gradiva: parentele letterarie ed iconografiche
• Psicoanalisi freudiana
• Racconto Jenseniano
• Surrealismo
• La Gradiva oggi
• Aby Warburg
• La caduta del panneggio
IL SURREALISMO: Duchamp
IL SURREALISMO: Masson
IL SURREALISMO: Dalì
IL SURREALISMO: Dalì
LA GRADIVA OGGI: Pulp Fiction
LA GRADIVA OGGI: The Beatles
LA GRADIVA OGGI: Isadora Duncan
PARENTELE INDIRETTE: Warburg
PARENTELE INDIRETTE: Warburg
La caduta del panneggio: Botticelli
La caduta del panneggio: Bellini
La caduta del panneggio: Piero di Cosimo
La caduta del panneggio: Tiziano
La caduta del panneggio: McQueen e Lotar