Tesi di laurea Evoluzione delle tecniche di radioterapia stereotassica extra-cranica
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Transcript of Tesi di laurea Evoluzione delle tecniche di radioterapia stereotassica extra-cranica
UNIVERSITA' DI PISA
DIPARTIMENTO DI RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE
NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DI RADIOLOGIA MEDICA
PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA
Relatore:
DR. F.MATTEUCCI
Candidato:
PAOLO GRAZIANI
Anno Accademico 2012/2013
EVOLUZIONE TECNICA DEI SISTEMI DI
RADIOTERAPIA STEREOTASSICA EXTRA-CRANICA
NELL'U.O. RADIOTERAPIA DI PISA
Descrivere le metodiche di radioterapia
stereotassica body adottate nell'A.O.U.P.
Esaminare le più recenti tecniche di controllo
dell'organ-motion, in particolare per le lesioni
polmonari.
Definire l'evoluzione del ruolo del T.S.R.M.
nell'esecuzione dei trattamenti stereotassici.
Obiettivi
Definizione
La radioterapia stereotassica
extra-cranica (SBRT):
Eroga una dose elevata, ablativa,
altamente conformata, con alto
gradiente di dose verso i tessuti sani;
E' focalizzata su un target di dimensioni
contenute, precisamente individuato;
E' applicata in 1 (radiochirurgia)
o 2-5 sedute (radioterapia).
Linac Primus
Installato nel 1999.
Primi trattamenti SBRT nel 2005.
Dotato di collimatore terziario
micromultileaf esterno, munito di 24
coppie di lamelle da 3,3 mm.
Caratterizzato dal sistema di verifica portale
EPID che produce immagini radiografiche
utilizzando il fascio di MV dell'acceleratore.
Consente di conformare precisamente il fascio
ma comporta ingombro e possibili collisioni
con il sistema di localizzazione stereotassico.
Body frame
Per i trattamenti di SBRT, oltre ai dispositivi di
immobilizzazione, era utilizzato un localizzatore
3D, definito Body Frame.
Il posizionamento del target, individuato mediante
le coordinate stereotassiche, rilevate in seduta TC,
era accuratamente riprodotto in ogni applicazione.
La fase di riposizionamento del paziente comportava
alcune complessità tecniche, per ottenere il perfetto
allineamento del localizzatore al sistema e del paziente
all'interno del localizzatore.
Terminato il set-up, la corretta individuazione del
target era verificata mediante il confronto fra DRR
e immagini portali acquisite mediante il sistema EPID.
DHX - RapidArc
Installato nel 2008.
Dotato nativamente della tecnologia IMRT, che
consente di irradiare con precisione anche volumi di
forma irregolare.
La pianificazione della terapia è basata sull'inverse
planning, ovvero definita a partire dai limiti di dose
individuati per ciascun organo.
Il collimatore Millennium Multileaf è inserito nel
gantry, risolvendo i problemi di ingombro esterno.
Il sistema RapidArc, basato sulla tecnica
VMAT, modulando l'irradiazione del
paziente su base volumetrica in un arco
di 360°, riduce la durata della seduta a
pochi minuti.
IGRT
La tecnica IGRT (Image Guided
Radiation Therapy) :
In fase di pianificazione, si avvale
di diverse metodiche di imaging, come
la PET, per definire precisamente il
target.
In fase di trattamento, adotta soluzioni
di On-Board Imaging, per consentire
una accurata verifica del
posizionamento del paziente prima di
ogni seduta.
Cone Beam CT
Il sistema OBI del DHX è costituito dalla
Cone Beam CT.
Un tubo radiogeno a KV e un flat-panel,
posizionati ortogonalmente rispetto al
gantry, ruotano attorno al paziente
generando e ricostruendo immagini
volumetriche.
Le sezioni assiali generate dalla CBCT
sono confrontate dal medico, prima di
ogni seduta, con le sezioni assiali della
TC di centraggio.
L'operazione di matching consente di
correggere in tempo reale, dalla consolle,
il set-up del paziente.
True Beam
Installato nel 2011 presso la Casa
di cura S.Rossore.
Caratterizzato da numerose innovazioni
sia nell'elettronica che nella meccanica.
Dotato di collimatore HD con lamelle da
2,5 mm, che consente la massima
definizione del fascio.
Importante innovazione è l'opzione FFF :
eliminando il cono compensatore, è possibile
modificare il profilo del fascio, ottenendo vantaggi
nella distribuzione della dose e un significativo
aumento del dose rate ( fino a 2400 UM/min ).
Radioterapia 4D
L'organ motion rappresenta un fattore critico per
la SBRT, in particolare nel trattamento di lesioni
polmonari.
L'Internal Margin (IM) è inserito nel PTV da trattare,
per tener conto degli spostamenti della lesione
prodotti dal movimento degli organi interni.
Obiettivo della radioterapia 4D è ottenere una idonea
sincronizzazione dell'irradiazione con i fisiologici
movimenti d'organo.
Adottando tecniche di tracking o gating, è possibile
ridurre al minimo l'IM, conseguendo livelli di dose più
efficaci.
Gating con RPM
Attivo da pochi mesi, il sistema RPM
(Real Time Position Management) consente
di eseguire il gating respiratorio, riducendo
l'IM.
Il sistema di gating è composto da un
dispositivo con markers riflettenti,
posizionato sul paziente, e da una
telecamera a infrarossi, che registra i
movimenti.
In centraggio, la definizione del PTV è
operata su una precisa fase della
respirazione.
In terapia, l'irradiazione avverrà
esclusivamente durante quella fase.
Utile solo per significativi spostamenti
del target.
Il T.S.R.M.
Il tecnico di radiologia è l'esecutore del
trattamento di SBRT.
Accoglie e identifica il paziente
Acquisisce le immagini per la pianificazione
Esegue e verifica il posizionamento
Gestisce dalla consolle il trattamento
Il ruolo del TSRM in radioterapia ha
manifestato una significativa evoluzione.
L'elevata precisione richiesta dai trattamenti SBRT
comporta, per il tecnico:
Competenza nella gestione di strumenti
tecnologici e informatici più complessi.
Professionalità e attenzione nella relazione
col paziente, per favorirne la compliance.
L'evoluzione degli strumenti e delle metodiche per l'esecuzione dei trattamenti di
SBRT ha permesso:
Un progressivo miglioramento dell'indice terapeutico.
La riduzione dei margini (Set-up, IM) e la possibilità di operare una dose-escalation,
senza aumentare la tossicità.
Il conseguimento, anche mediante l'utilizzo del gating respiratorio, di una dose
biologica equivalente (BED) di 105 Gy o superiore.
La possibilità di ottenere, in casi selezionati, un tasso di controllo locale a 3 anni
superiore al 90%.
In alcune patologie, come i tumori NSCLC stadio I non operabili, la SBRT costituisce
una efficace opzione terapeutica, che richiede elevata professionalità da parte di
tutti gli operatori coinvolti.
Conclusioni