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RTI Cles Srl - Gourè Srl - LaSER Srl SERVIZIO DI VALUTAZIONE INDIPENDENTE DEL PROGRAMMA OPERATIVO 2007/2013 FONDO SOCIALE EUROPEO – OBIETTIVO “COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE” REGIONE LIGURIA Terzo Rapporto tematico Ricerca, Innovazione e Alta formazione Roma, maggio 2014

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SERVIZIO DI VALUTAZIONE INDIPENDENTE DEL

PROGRAMMA OPERATIVO 2007/2013

FONDO SOCIALE EUROPEO – OBIETTIVO

“COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE”

REGIONE LIGURIA

Terzo Rapporto tematico

Ricerca, Innovazione e Alta formazione

Roma, maggio 2014

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INDICE

INTRODUZIONE ............................................................................................................................................. 1

SINTESI DEI RISULTATI EMERSI DALL’ANALISI ....................................................................................... 4

SEZIONE 1 – STRATEGIE REGIONALI E INTERVENTI IMPLEMENTATI NEL POR FSE 2007/13 ........... 9

1. Ricerca e alta innovazione in Liguria: la strategia regionale e il sistema di governance ............................ 9 1.1. La legge regionale 2/2007 e i programmi triennali ........................................................................... 9 1.2 La governance del sistema regionale di ricerca ........................................................................................... 13

2. Gli interventi a sostegno dell’alta formazione e dell’innovazione nella programmazione FSE ligure ..... 17 2.1 Master .................................................................................................................................................................. 18

2.1.1 Procedure attuative ............................................................................................................. 18 2.1.2 Realizzazioni fisiche ............................................................................................................................. 18

2.2 Dottorati di ricerca........................................................................................................................................... 20 2.2.1 Procedure attuative .............................................................................................................................. 20 2.2.2 Realizzazioni fisiche ............................................................................................................................ 22

2.3 Assegni di ricerca ........................................................................................................................... 24 2.3.1 Procedure attuative .............................................................................................................................. 24 2.3.2 Realizzazioni fisiche ............................................................................................................................ 25

2.4 Voucher per l’alta formazione ........................................................................................................................33 2.4.1 Premessa ..................................................................................................................................................33 2.4.2 Procedure attuative ...............................................................................................................................33 2.4.3 Realizzazioni fisiche ............................................................................................................................ 39

SEZIONE 2 – VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI .................................................................................. 42

3. La valutazione della coerenza esterna ..................................................................................................... 42 3.1 I contesti di riferimento della programmazione FSE ............................................................................... 42

3.1.1 Il contesto socio economico ............................................................................................................... 43 3.1.2 Contesto istituzionale ......................................................................................................................... 49

3.2 La rilevanza degli interventi .......................................................................................................... 56

4. L’impegno FSE regionale a sostegno dell’innovazione nel panorama italiano ......................................... 60 4.1 Le diverse tipologie di azione implementate ................................................................................. 60

5. L’integrazione delle politiche per la ricerca e l’innovazione in Liguria ................................................... 64

6. Realizzazioni fisiche complessive e tassi di copertura ............................................................................ 66

7. L’efficacia occupazionale degli interventi ................................................................................................ 67

8. L’impatto complessivo degli interventi ................................................................................................... 72

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INTRODUZIONE

Nell’ambito del Servizio di valutazione indipendente del Programma Operativo 2007/13 Fondo Sociale Europeo - Obiettivo Competitività regionale e Occupazione della Regione Liguria - sono stati richiesti al RTI aggiudicatario - Cles S.r.l., Laser S.r.l., Gourè S.r.l. - tre rapporti tematici, rispettivamente dedicati: agli esiti occupazionali degli interventi formativi (rapporto consegnato nel 2012 e curato dal

Cles); all’invecchiamento attivo (rapporto consegnato nel 2013 e curato dalla società Laser); all’alta formazione e all’innovazione, che costituisce il focus dell’analisi riportata di seguito,

realizzata dalla società Gouré. Il lavoro svolto per la redazione del terzo rapporto tematico è stato impostato, come nel caso dei rapporti precedenti, in modo da rispondere alle domande valutative dell’AdG. Ciò ha portato a concentrare l’analisi sulle tipologie di intervento di alta formazione cofinanziate dal POR FSE 2007/13 in attuazione sia degli obiettivi operativi previsti nell’ambito degli Assi IV e V del POR (box 1) che delle disposizioni della L.R. 2/2007 e s.m.i. (Promozione, sviluppo, valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione) che individua proprio nel connubio alta formazione/innovazione e ricerca uno dei cardini su cui impostare le politiche di sviluppo regionale.

Box 1 - Regione Liguria: Obiettivi operativi degli Assi IV e V del POR FSE 2007/13

ASSE IV Sviluppare le filiere formative di eccellenza regionali attraverso il consolidamento dei Poli

formativi; Sostenere e sviluppare il sistema integrato di orientamento per tutti i tipi di utenza; Sostegno all’elaborazione e sviluppo di sistemi per l'incremento della partecipazione a percorsi

formativi per l’accrescimento delle competenze in ambito tecnico scientifico; Innalzare la qualità del capitale umano e rafforzare la competitività attraverso la conoscenza; Sviluppare sistemi per la definizione di percorsi formativi di eccellenza collegati ai temi

strategici dell’innovazione e del trasferimento tecnologico; Sostenere la creazione di reti tra Università, Organismi Formativi, Centri di Ricerca, Centri

Tecnologici e Imprese volte a favorire la traduzione dei risultati della RST in innovazioni implementabili nei sistemi produttivi.

ASSE V Promozione di reti ed accordi tra diverse Regioni per la realizzazione di progetti che perseguono

obiettivi comuni in materia di formazione e istruzione, politiche attive del lavoro, inclusione sociale;

Favorire forme di cooperazione, confronto, messa in valore delle esperienze fra le Regioni dell’Unione;

Facilitare la mobilità geografica dei lavoratori e l’integrazione dei mercati transfrontalieri del lavoro.

Premesso quanto sopra si evidenzia che:

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1. la L.R. 2/2007 e s.m.i. definisce alta formazione “la formazione post laurea finalizzata allo sviluppo di percorsi professionali innovativi in linea con il mercato del lavoro” (art. 8);

2. operativamente, le indicazioni normative della L.R. 2 si sono tradotte, nell’implementazione del POR FSE 2007/13, nel cofinanziamento delle seguenti linee di attività: voucher per l’alta formazione; dottorati di ricerca; assegni di ricerca; master.

Nell’analisi, sono state esaminate le procedure attuative utilizzate per l’implementazione degli interventi di alta formazione sopra richiamati, nonché le realizzazioni fisiche a questi associate. E’ stata effettuata, inoltre, una prima valutazione di efficacia delle diverse linee di attività. Considerata l’impostazione strategica del programma FSE regionale e le evidenti interconnessioni esistenti tra “competenze” e attività di ricerca e innovazione, peraltro sancite, oltre che dalla normativa regionale, anche dalla Strategia Europa 2020 e dal PNR, dal QSN 2007/131, l’efficacia degli interventi è stata valutata tenendo naturalmente conto degli effetti occupazionali prodotti, ma facendo anche riferimento all’obiettivo di incrementare le capacità innovative del sistema produttivo locale e all’obiettivo strategico assunto alla base dei programmi triennali attuativi della L.R. 2/07: rafforzare il sistema regionale della ricerca e valorizzare le esperienze e le competenze presenti sul territorio, supportando lo sviluppo di reti collaborative tra i diversi attori dello stesso sistema. E’ necessario premettere che, a livello metodologico: 1. il lavoro svolto si inserisce in un ambito di ricerca in parte già esplorato attraverso altre

indagini condotte a livello locale (ad esempio: dall’Osservatorio Ricerca e Innovazione e dall’Agenzia Liguria Lavoro che hanno analizzato gli esiti occupazionali dei Master e dall’Agenzia Liguria Lavoro che cura sistematicamente l’analisi dell’efficacia occupazionale degli interventi formativi cofinanziati dal POR FSE) e che sarà oggetto di ulteriori analisi (è il caso, ad esempio, della valutazione, attualmente in fase di avvio, sull’efficacia occupazionale dei dottorati);

2. gli interventi di alta formazione cofinanziati dal POR FSE 2007/13 evidenziano, ad oggi, differenti livelli di attuazione fisica in quanto su alcune linee di intervento esistono già progetti conclusi (Master, voucher per l’alta formazione e Dottorati) mentre su altre linee (Assegni di ricerca) i progetti sono ancora in corso.

Considerata la mole di informazioni desumibili da analisi e ricerche già realizzate, lo studio è stato condotto, in parte, con gli strumenti propri della metavalutazione, cioè attraverso la rielaborazione e la sistematizzazione delle informazioni e dei dati già disponibili. Tale base informativa è stata però integrata con la raccolta e l’analisi dei documenti attuativi e dei dati di realizzazione fisica associati alle tipologie di intervento considerate, nonché con la realizzazione di interviste ad hoc ad alcuni testimoni privilegiati, finalizzate a raccogliere informazioni di tipo qualitativo per la valutazione degli effetti prodotti dagli interventi cofinanziati sugli obiettivi esplicitati in fase di programmazione attuativa.

Nel dettaglio, il lavoro è stato quindi articolato nelle seguenti fasi:

1 Il Quadro Strategico Nazionale (QSN) individua, infatti, tra i macro-obiettivi una finalità specificamente rivolta allo sviluppo

di “circuiti della conoscenza”, cui si associano due priorità: “il miglioramento e la valorizzazione delle risorse umane” (Priorità 1) e “la promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività” (Priorità 2).

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analisi degli indirizzi strategici assunti, a livello regionale, nell’implementazione degli interventi di alta formazione e delle modalità attuative utilizzate per la loro attivazione (sezione 1);

valutazione degli interventi (sezione 2), realizzata attraverso l’analisi: della coerenza esterna degli interventi; delle tipologie di intervento attivate in Liguria rispetto a quelle implementate in Italia, a

sostegno dell’innovazione, nell’ambito dei POR FSE; del livello di integrazione garantito, a livello locale, nell’implementazione delle politiche per

l’innovazione; delle realizzazioni fisiche complessivamente raggiunte con gli interventi di alta formazione; dell’impatto occupazionale associabile alle stesse linee di attività; dell’impatto complessivo degli interventi sui vari obiettivi programmati (potenziamento

della struttura di governance del sistema regionale della ricerca, potenziamento della capacità innovativa del sistema produttivo locale).

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SINTESI DEI RISULTATI EMERSI DALL’ANALISI

E’ necessario ribadire che l’analisi che segue costituisce un primo parziale tentativo di valutazione di efficacia degli interventi di alta formazione che l’AdG potrà completare una volta ultimati gli interventi ancora in corso e quando saranno rese disponibili le valutazioni placement programmate sui diversi filoni di attività considerati in questa sede. Ciò premesso, va comunque sottolineato che le considerazioni che emergono dalla valutazione effettuata sono complessivamente positive e che vanno evidenziate solo alcune criticità marginali di cui però è necessario tenere conto soprattutto in funzione della nuova programmazione FSE. I risultati principali dell’analisi condotta sono schematicamente riassunti di seguito. La strategia regionale a sostegno dell’innovazione La Liguria ha individuato da anni nella capacità di innovare un’imprescindibile leva strategica per lo sviluppo del sistema produttivo e per l’innalzamento dei livelli occupazionali. Il riferimento normativo che formalizza il ruolo assegnato all’innovazione e a cui si sono rifatti anche gli interventi FSE analizzati in questa sede è costituito dalla L.R. 2 del 16 gennaio 2007 “Promozione, sviluppo, valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione” (parzialmente modificata e integrata con diverse norme successive2) che ha delineato un quadro organico di riferimento per gli obiettivi da perseguire e per gli strumenti di policy da attivare, nonché anticipato alcune delle scelte strategiche sancite con Europa 2020 riconoscendo la rilevanza dell’innovazione anche in ambiti non esclusivamente industriali e superando, così, l’impostazione strategica assunta, a livello comunitario, con la precedente strategia di Lisbona (che ha rappresentato il quadro concettuale di riferimento per la definizione dei POR 2007/13).

I programmi attuativi della L.R. 2/2007

Dal 2007 ad oggi, sono stati approvati due Programmi triennali attuativi della L.R. 2 che hanno entrambi esplicitato, tra le altre finalità, l’obiettivo di potenziare la struttura di governance del sistema regionale della ricerca e dell’innovazione, nonché quello di ampliare la disponibilità locale di risorse umane adeguatamente qualificate in modo da costruire i presupposti per supportare sia l’attività di ricerca che le capacità innovative del tessuto produttivo locale. Le priorità settoriali di intervento individuate dal Programma 2008/11 hanno portato a definire 8 piattaforme tecnologiche su cui indirizzare le politiche a supporto dell’innovazione: nuove tecnologie per l’ambiente e la protezione civile; ambient intelligent e automazione intelligente; energia; scienze della vita, biotecnologie e applicazioni sicure; automazione, supervisione, sicurezza nei trasporti e nella logistica; tecnologie del mare e ambiente marino; nuove tecnologie per la sanità; infrastrutture a banda larga e nuove applicazioni nelle telecomunicazioni e informatizzazione

diffusa.

Il Programma 2012/14 individua, invece, quali aree tematiche prioritarie di intervento, gli ambiti di specializzazione dei Poli di Innovazione e dei Distretti Tecnologici presenti in regione, nonché le tematiche attinenti le cosiddette tecnologie abilitanti (es: tecnologie genetiche, dei materiali, per le

2 L.R. 14/2007; L.R. 10/2008; L.R.2/2009; L.R. 38/2011; L.R. 22/2012 e L.R. 35/2013.

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neuroscienze, per l’informazione, per l’ambiente). Stabilisce, inoltre, che l’obiettivo regionale di sviluppare le competenze per l’innovazione venga perseguito anche in funzione di finalità connesse all’incremento dell’occupabilità dei giovani. La strategia regionale di Smart Specialisation Nel 2013, anche al fine di soddisfare le condizionalità ex ante previste per la nuova programmazione dei Fondi strutturali, la Regione ha definito una proposta di Strategia di Smart Specialisation che individua i macrosettori di specializzazione intelligente per il contesto regionale (tecnologie del mare; salute e scienze della vita; sicurezza e qualità della vita nel territorio) in una logica di continuità con gli investimenti in R&S finanziati in attuazione dei Programmi triennali attuativi della L.R. 2/07. Programmazione attuativa degli interventi Le procedure definite per l’implementazione degli interventi a supporto dell’alta formazione cofinanziati dal FSE 2007/13 denotano la capacità dell’AdG di adattare le regole, abbastanza rigide, che governano la gestione dei Fondi alle priorità strategiche regionali. Il previsto coinvolgimento dell’Università, dei Poli e dei Distretti tecnologici nella programmazione/gestione dei Master, dei Dottorati e degli Assegni di ricerca ha, infatti, determinato l’utilizzo di procedure attuative complesse che però hanno consentito di rafforzare i legami tra i diversi attori del sistema regionale della ricerca e dell’innovazione. Meno efficace, sotto questo profilo, si è rivelata la partecipazione al progetto interregionale del Catalogo dell’alta formazione. In questo caso, infatti, l’imprescindibile necessità di rifarsi a procedure attuative comuni ha ridotto la capacità dell’intervento di impattare sugli obiettivi di governance assunti dalla Liguria nell’implementazione degli altri filoni di attività. Realizzazioni fisiche Gli interventi finanziati nell’ambito del POR FSE hanno assorbito impegni per circa 23 milioni di euro e consentito: di raggiungere 1.094 destinatari, di attivare 387 percorsi formativi (Master, Dottorati, Assegni di ricerca e progetti formativi ammessi al Catalogo interregionale dell’alta formazione) e di realizzare 817 progetti3. Coerenza esterna degli interventi rispetto al contesto istituzionale Gli interventi attivati sono congruenti con le strategie delineate a livello regionale. Il 67% dell’offerta di alta formazione ammessa al cofinanziamento del FSE (260 progetti su 387 percorsi) è, infatti, correlata alle piattaforme individuate nei Programmi triennali attuativi della L.R. 2/2007 e s.m.i. L’attuazione del POR FSE ha quindi risposto, come è corretto che sia, non solo alle disposizioni regolamentari, ma anche ai documenti di indirizzo definiti a livello regionale diventando, così, uno strumento a servizio di politiche “proprie”, anziché “esogene”. Oltre che al contesto istituzionale regionale, gli interventi attivati risultano congruenti con gli indirizzi nel frattempo assunti, in materia di ricerca e innovazione, sia a livello nazionale che comunitario. La coerenza esterna con gli indirizzi definiti a livello comunitario deriva, in particolare, dalla capacità che la Giunta regionale ha mostrato di anticipare, già in occasione del primo Programma triennale attuativo della L.R. 2/07, priorità di intervento, ad esempio sull’innovazione in materia ambientale e in campo energetico, che non erano proprie della Strategia di Lisbona e che sono state successivamente individuate come strategiche solo nell’ambito della Strategia Europa 2020 e in

3 Si precisa che il numero dei progetti realizzati è superiore al numero dei percorsi perché nel sistema di monitoraggio FSE

ogni voucher assegnato equivale a un progetto.

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occasione della definizione delle priorità di intervento di Horizon 2014/20. Questa “capacità di anticipazione” e gli indirizzi forniti in sede di programmazione attuativa hanno determinato un elevato tasso di coerenza tra gli interventi finanziati e gli obiettivi di Europea 2020. Nello specifico, si rileva, infatti, che il 13,4% degli interventi è coerente con le finalità di due delle Iniziative faro lanciate nell’ambito della stessa Strategia e che quasi il 60% dei progetti (cioè 231 su 387) è coerente con le priorità di Horizon 2020. Coerenza esterna degli interventi rispetto al contesto socio-economico Si rileva un elevato livello di coerenza esterna degli interventi anche rispetto alle esigenze del tessuto produttivo locale. Tale coerenza è testimoniata dal fatto che: l’impegno regionale a sostegno delle scienze della vita e delle biotecnologie è allineato alle

caratteristiche demografiche della popolazione residente (e, in particolare, con l’elevato indice di vecchiaia che si registra a livello regionale);

la quota di interventi a sostegno di nuove tecnologie per la cantieristica e per l’ambiente marino è congruente con l’importanza economica che, a livello locale, riveste l’economia del mare (si ricorda, in proposito che secondo gli ultimi dati disponibili, i porti liguri movimentano il 17% delle merci che transitano in Italia);

la quota di interventi finanziati su tematiche connesse all’ICT e ai trasporti è congruente con gli elevati indici di concentrazione dell’occupazione manifatturiera regionale nei comparti delle telecomunicazioni e della “costruzione di altri mezzi di trasporto”.

Rilevanza delle politiche per l’alta formazione rispetto a specifici target Gli interventi attivati hanno consentito di raggiungere un tasso di copertura dei disoccupati altamente scolarizzati mediamente presenti in Liguria nel periodo interessato dalla loro implementazione pari al 12% e quindi di assoluto rilievo. Impatto occupazionale degli interventi Sull’alta formazione si registrano tassi di inserimento occupazionali lordi nettamente superiori a quelli associati alle altre tipologie di intervento cofinanziate nell’ambito del POR FSE 2007/13. Va detto che ciò dipende, in parte, dal fatto che i destinatari appartengono a profili forti (in particolare, perché altamente scolarizzati). Tuttavia, l’impatto marginale degli interventi di alta formazione è comunque positivo e il tasso di inserimento occupazionale netto è molto elevato (44%). Tutti gli intervistati associano, inoltre, impatti occupazionali potenzialmente molto significati anche agli Assegni di ricerca erogati per la realizzazione di interventi ancora in corso di realizzazione. Elementi cui prestare attenzione nel corso della futura programmazione A fronte degli elementi positivi richiamati sopra, vanno evidenziate alcune criticità che, se rimosse, potrebbero consentire di incrementare ulteriormente l’efficacia delle azioni implementate. In particolare, appare utile richiamare l’attenzione sul fatto che: 1. nell’implementazione delle politiche FSE e FESR in materia di alta formazione, ricerca e

innovazione, sono state assunte procedure attuative solo parzialmente congruenti. Ad esempio, per l’attuazione delle misure 1.2.2. e 1.2.3 del POR FESR, entrambe destinate al finanziamento di progetti di innovazione da parte delle imprese locali, il coinvolgimento dell’Università, dei Distretti tecnologici e dei Poli non è stato perseguito attraverso la previsione di un criterio di ammissibilità (come nel caso del POR FSE), ma solo attraverso la previsione di punteggi specifici in sede di selezione delle domande di finanziamento. Nonostante, quindi, le realizzazioni fisiche raggiunte attraverso l’attuazione delle azioni considerate siano comunque

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congruenti con quelle del POR FSE (perché la maggior parte delle imprese ammesse appartengono agli stessi settori merceologici interessati dall’alta formazione finanziata all’interno del POR FSE) e nonostante il finanziamento accordato dal POR FESR ai Poli, l’adozione di procedure attuative più allineate avrebbe forse consentito di incrementare l’impatto dei PO regionali finanziati dai Fondi strutturali sull’obiettivo di consolidare la struttura di governance del sistema regionale della ricerca e dell’innovazione, assunto tra le finalità prioritarie di entrambi i Programmi triennali attuativi della L.R. 2/07 finora emanati;

2. contestualmente, e in apparente contraddizione con quanto appena affermato, i finanziamenti FSE dovrebbero essere maggiormente rivolti, in futuro, al potenziamento della “domanda” di innovazione da parte delle imprese e andrebbero, almeno in parte ridotti quelli finalizzati a potenziare l’offerta. L’impostazione finora adottata va infatti giudicata positivamente per quanto già richiamato in merito alla coerenza degli interventi rispetto all’obiettivo assunto a livello regionale del potenziamento della governance del sistema regionale della ricerca. L’analisi comparata condotta dall’Isfol sulle tipologie di intervento attivate in Italia dalle AdG FSE mette inoltre in evidenza il fatto che la quota di risorse FSE stanziate, in Liguria, per interventi a supporto della ricerca e dell’innovazione è sensibilmente superiore a quella corrispondente delle regioni del centro nord e seconda solo a quella della regione Umbria. La rielaborazione dei dati riferiti alle strategie a supporto dell’innovazione adottate dalle singole AdG FSE fa tuttavia emergere una gamma molto ampia di possibili interventi e induce a suggerire la necessità di valutare attentamente, una volta potenziata la governance del sistema, l’ipotesi di indirizzare gli interventi anche verso il supporto dell’inserimento permanente in azienda di persone in grado di sostenerne con continuità i processi innovativi (ad esempio, attraverso una linea di intervento che preveda l’erogazione di aiuti all’assunzione di laureati o incentivi all’assunzione degli assegnisti al termine del loro progetto di ricerca, ecc.). E’ presumibile, infatti, che tale linea di policy, mediamente meno costosa dell’alta formazione, oltre a favorire la capacità innovativa locale, possa anche consentire di amplificare i risultati occupazionali ottenuti con gli interventi di alta formazione rispetto al target dei disoccupati altamente scolarizzati e di limitare la cosiddetta “fuga di cervelli” (in linea, peraltro, con una delle finalità esplicitate nella COM(2012) 394, relativa al rafforzamento del partenariato per la costruzione di uno spazio europeo della ricerca);

3. considerati gli elevati tassi di disoccupazione giovanili (pari, nel 2013, al 28,6%, nella classe di età 18-29 anni, e al 14,3%, nella classe 25-34 anni) e dato il livello di scolarizzazione della forza lavoro alla ricerca di un impiego, va potenziato il ruolo dell’alta formazione come strumento di politica attiva da utilizzare per favorire l’inserimento occupazionale dei giovani (come del resto previsto dai Programmi triennali attuativi della L.R. 2/07). Va comunque precisato, al riguardo, che le opzioni assunte a livello regionale non si discostavano molto da questa indicazione e che i risultati raggiunti, non del tutto soddisfacenti in termini di tassi di copertura dei giovani disoccupati, sono prevalentemente da imputare alle caratteristiche dei soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto del Catalogo interregionale per l’alta formazione. Nell’ambito di tale progetto, si registra, infatti, un tasso di partecipazione sia da parte di giovani che di disoccupati nettamente inferiore a quello rilevato per le altre tipologie di intervento;

4. le considerazioni appena evidenziate in merito ai tassi di copertura dei giovani disoccupati, nonché le criticità che l’analisi ha evidenziato con riferimento alla concentrazione tematica degli interventi “a catalogo” comportano la necessità di richiamare l’attenzione dell’AdG sull’opportunità di continuare a partecipare al progetto interregionale del Catalogo per l’alta formazione. Va, infatti, sottolineato che, nonostante le criticità evidenziate, l’elevato numero di domande di finanziamento pervenute denota un grande interesse per i voucher da parte dell’utenza potenziale. Andrebbe quindi valutata l’opportunità di replicare interventi a

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sostegno della formazione individuale nell’ambito, però, di strategie di intervento meno “compromesse” dalla necessità di mediarne le procedure attuative con altre AdG;

5. dalle interviste effettuate, sono emerse alcune criticità, di facile superamento, in merito alle modalità di realizzazione degli Assegni di ricerca. In particolare, gli intervistati rilevano che: a) sarebbero preferibili progetti di durata inferiore (1 anno, anziché 2), eventualmente replicabili, al fine di evitare gli elevati tassi di rinuncia registrati in itinere e dovuti al fatto che l’assegno di ricerca non può soddisfare le aspirazioni occupazionali dei destinatari e che questi ultimi rinunciano all’assegno nel caso venga loro proposto un impiego; b) sarebbe necessario assicurare maggiore continuità, nel tempo, alle relative linee di finanziamento anche al fine di permettere ai soggetti gestori una migliore e più ponderata attività di matching tra assegnisti e imprese ospitanti;

6. considerati gli indicatori di risultato richiesti dal Reg. CE 1304/2013 per la nuova programmazione e dato il crescente ruolo assegnato alla formazione on the job, sia nell’alta formazione che in altre linee di policy regionali, è necessario richiamare l’attenzione sulla necessità di dotarsi anche di un sistema di rilevazione degli esiti occupazionali di tipologie di intervento diverse dalla formazione “tradizionale”. Nello specifico, il primo strumento di analisi di cui dotarsi potrebbe essere costituito dall’impostazione delle procedure necessarie per l’incrocio dei dati “allievi” contenuti in FP2000 con quelli delle comunicazioni obbligatorie (che permetterebbe, a costi pressoché nulli, di rilevare almeno il numero di destinatari che ha trovato un impiego alla dipendenze a seguito della partecipazione ad interventi cofinanziati dal FSE). E’ evidente, in ogni caso, che l’estensione dell’attività di monitoraggio degli esiti non può prescindere dal corretto e completo caricamento in FP 2000 dei dati relativi a tutti i destinatari raggiunti, dalla conseguente necessità di rendere assolutamente obbligatoria, per tutti gli enti coinvolti nella gestione delle risorse FSE, l’implementazione del sistema informativo e dalla necessità di aggiornare il sistema informativo in modo da rendere meno problematico il monitoraggio di interventi che non si configurino come azioni formative di tipo tradizionale.

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SEZIONE 1 – STRATEGIE REGIONALI E INTERVENTI IMPLEMENTATI NEL POR FSE 2007/13

1. Ricerca e alta innovazione in Liguria: la strategia regionale e il sistema di governance

1.1 La legge regionale 2/2007 e i programmi triennali

La centralità da assegnare, nell’ambito delle politiche di sviluppo regionali, al sostegno della ricerca e dell’innovazione è stata sancita, in Liguria, con la promulgazione della L.R. 2 del 16 gennaio 2007 “Promozione, sviluppo, valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione” (parzialmente modificata e integrata con diverse normative regionali successive) che ha delineato un quadro organico di riferimento per gli obiettivi da perseguire e per gli strumenti di policy da attivare, nonché anticipato alcune delle scelte strategiche sancite con Europa 2020 riconoscendo la rilevanza anche dell’innovazione in ambiti non esclusivamente industriali e superando, così, l’impostazione strategica assunta, a livello comunitario, con la precedente strategia di Lisbona. La L.R. 2/2007 e s.m.i. prevede, in dettaglio, che le azioni regionali siano indirizzate: al rafforzamento del sistema regionale della ricerca e alla valorizzazione delle esperienze e delle

competenze presenti sul territorio attraverso il supporto allo sviluppo della collaborazione tra l’Università, i centri di ricerca e i Distretti tecnologici;

a favorire la competitività del tessuto produttivo locale intensificando i rapporti tra mondo della ricerca e imprese;

a sostenere le attività di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico presso le piccole e medie imprese e lo sviluppo di iniziative in settori strategici quali quelli dell’energia, dell’ambiente, dei trasporti e della sanità;

a promuovere l’alta formazione (e l’istruzione secondaria superiore) per qualificare risorse umane da impegnare nei processi di innovazione.

L’art. 5 della L.R. 2/2007 e s.m.i. prevede che le finalità esplicitate nella normativa regionale siano perseguite attraverso la predisposizione di Programmi triennali di sviluppo e sostegno all’Università, alla ricerca e all’innovazione, che definiscano gli indirizzi strategici e gli obiettivi operativi di medio termine per il loro conseguimento, nonché i settori di interesse prioritario. In attuazione di tale disposizione, dalla data di promulgazione della L.R. 2/2007 ad oggi, sono stati approvati due Programmi triennali di sviluppo e sostegno all’Università, alla Ricerca, all’Innovazione e al Trasferimento tecnologico: il primo, con deliberazione consiliare n. 35 del 23 luglio 2008 (box 2) e il secondo con deliberazione consiliare n. 15 del 7/8/2012.

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Box 2 – Obiettivi e Azioni del Programma Triennale 2008/11 Obiettivi strategici

Azioni

Sviluppare le

risorse umane e l’offerta di

ricerca

Sostenere l’alta formazione (master, dottorati, voucher, assegni di ricerca)

Supportare la visibilità e l’accesso alle strutture didattiche e della ricerca

Sostenere i progetti di ricerca, le reti e le connessioni Università‐Imprese

Sostegno ai Poli di innovazione e ai Distretti tecnologici

Potenziare la domanda delle imprese e delle

istituzioni

Sostegno alla ricerca industriale

Sostegno allo sviluppo precompetitivo

Sostegno a start up e a spin off

Sviluppare e rafforzare la Governance

Strumenti per la governance: strumenti, procedure e competenze per la governance del sistema Promuovere e sostenere la costituzione di reti e consorzi per sviluppare le attività interregionali e transnazionali

Sostenere la diffusione della cultura scientifica

Come desumibile dal box sopra riportato, il primo Programma si prefiggeva obiettivi collegati al potenziamento della struttura di governance del sistema regionale della ricerca e dell’innovazione, all’ampliamento della disponibilità locale di risorse umane adeguatamente qualificate e quindi in grado di supportare sia l’attività di ricerca che le capacità innovative del tessuto produttivo locale, al rafforzamento delle capacità innovative e competitive delle imprese. Esplicitava, inoltre, la necessità di sostenere soprattutto la capacità innovativa delle imprese appartenenti ai settori trainanti dell’economia ligure (logistica, TIC, turismo, agricoltura specializzata e servizi alle imprese e alle persone), nonché quella di perseguire finalità collegate alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo di nuove specializzazioni produttive o settori di attività. Le priorità settoriali di intervento individuate dal Programma 2008/11 hanno portato a definire 8 piattaforme tecnologiche su cui indirizzare le politiche a supporto dell’innovazione e che hanno successivamente portato alla creazione e al consolidamento dei Poli tecnologici e dei Distretti industriali (box 3): nuove tecnologie per l’ambiente e la protezione civile; ambient intelligent e automazione intelligente; energia; scienze della vita, biotecnologie e applicazioni sicure; automazione, supervisione, sicurezza nei trasporti e nella logistica; tecnologie del mare e ambiente marino; nuove tecnologie per la sanità; infrastrutture a banda larga e nuove applicazioni nelle telecomunicazioni e informatizzazione

diffusa.

Box 3 - Poli di innovazione e Distretti tecnologici Piattaforme tecnologiche Poli di innovazione e Distretti tecnologici Scienze della vita Polo Si4life

Polo Tecnobionet Polo Politecmed

Energia Polo Energia Sostenibile Polo Ticass

Tecnologie marine Distretto Ligure delle Tecnologie Marine - DLTM Sicurezza nei trasporti e nella logistica Polo TRANSIT

Distretto SIIT Automazione intelligente Polo SOSIA

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L’obiettivo perseguito con il secondo programma, invece, è quello di consolidare e valorizzare i risultati conseguiti nel triennio precedente e di esplorare nuovi ambiti di ricerca e innovazione che incrocino i bisogni industriali e consentano di far emergere nicchie di eccellenza in grado di valorizzare specifiche vocazioni del territorio. L’obiettivo del consolidamento dei risultati conseguiti e degli strumenti attivati con il Programma triennale 2008/11 risponde, nell’ottica assunta dalla Regione, alla finalità di: massimizzare gli investimenti, valutare l'impatto delle iniziative, sviluppare una

programmazione dinamica, rivolta all’Europa e allineata con la strategia Europa 2020 attraverso il potenziamento della struttura di governance del sistema regionale di innovazione e ricerca;

concentrare le risorse disponibili su pochi progetti ad alto valore aggiunto, per lo sviluppo di prodotti, processi e servizi con mercati internazionali, ad elevato contenuto tecnologico e in grado di coinvolgere intere filiere produttive (PMI - grandi imprese – Centri di ricerca);

rafforzare la rete dei Poli e dei Distretti tecnologici, perseguendo, appunto, strategie di filiera che consentano di evitare la frammentazione delle risorse e di inserire strutturalmente i Poli e i Distretti tecnologici nella pianificazione degli interventi regionali;

sostenere lo sviluppo di un sistema economico regionale intelligente, sostenibile e inclusivo, in linea con quanto indicato dalla strategia comunitaria Europa 2020;

costruire una strategia basata su obiettivi specifici tra loro complementari, in grado di garantire un intervento pubblico organico e integrato.

La strategia definita sulla base di queste premesse ha portato ad individuare, per il Programma Triennale di sviluppo e sostegno all’Università, alla Ricerca e all’Innovazione 2012/14 gli obiettivi esplicitati nel box 4. Box 4 - Programma Triennale di sviluppo e sostegno all’Università, alla Ricerca e all’Innovazione 2012/14

OBIETTIVO GENERALE

Sostenere la transizione verso un sistema economico regionale basato sulla conoscenza al fine di migliorare

competitività, occupazione e qualità della vita

Obiettivi strategici

Obiettivi specifici

1. Consolidare e rafforzare il sistema regionale della ricerca

a. Valorizzare gli investimenti sostenuti nel precedente periodo di programmazione

b. Ampliare e rafforzare i rapporti di collaborazione, scambio di conoscenza, diffusione dei risultati della ricerca, trasferimento tecnologico tra gli attori del sistema regionale

c. Sostenere lo sviluppo dell'attività dei Distretti tecnologici e dei Poli di innovazione

2. Far fronte alle grandi sfide per rafforzare la competitività del sistema economico e produttivo e favorire la crescita sostenibile

a. Innovare e internazionalizzare il sistema produttivo ligure, con riferimento soprattutto alle PMI

b. Individuare e perseguire modalità specifiche per lo sviluppo e il rafforzamento competitivo delle PMI

c. Promuovere la sostenibilità ambientale ed energetica

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d. Sviluppare le scienze della vita e le loro applicazioni e. Potenziare le infrastrutture di telecomunicazione e l'informatizzazione diffusa f. Stimolare l'automazione, il controllo e la sicurezza di imprese, sistemi e

territori g. Promuovere lo sviluppo delle tecnologie per la salute, la sicurezza e lo sviluppo

sociale delle persone h. Sviluppare processi e strumenti per la mobilità sostenibile

3. Sostenere e potenziare la qualità del capitale umano

a. Sostenere la formazione in ambito scientifico, tecnologico e gestionale b. Favorire la creazione di reti tra sistema regionale della ricerca,

dell'innovazione, dell'alta formazione e il sistema produttivo c. Sostenere gli scambi, la cooperazione e il partenariato nel settore dell'alta

formazione, in particolare a livello internazionale d. Favorire la collaborazione tra Università e ITS e. Sviluppare le competenze trasversali dei giovani f. Sostenere l'alta formazione presso i centri internazionali d'eccellenza

incentivando il rientro nel mercato del lavoro regionale.

4. Promuovere e sostenere le attività innovative delle imprese

a. Sostenere la ricerca industriale e lo sviluppo precompetitivo b. Sostenere il trasferimento tecnologico c. Favorire l'internazionalizzazione del sistema innovativo d. Promuovere la partecipazione di PMI alle iniziative del programma

5. Promuovere e sostenere la collaborazione tra il sistema della ricerca e il sistema produttivo

a. Sviluppo di progetti esplorativi aventi ricadute industriali e/o sulla qualità della vita dei cittadini liguri

b. Incentivare la ricerca congiunta di imprese/Atenei/centri di ricerca c. Favorire la cooperazione tra imprese, soprattutto in una logica di filiera d. Stimolare e incentivare forme di collaborazione da parte di PMI

6. Rafforzare la governance del sistema regionale della ricerca

a. Potenziare gli strumenti per il monitoraggio e la valutazione delle iniziative, anche al fine di potenziare il coordinamento del sistema regionale della ricerca

b. Potenziare attività di monitoraggio e osservazione del contesto e favorire lo sviluppo di nuove aree di intervento ed il "riorientamento" di quelle esistenti per massimizzare l'impatto sul territorio

c. Favorire la diffusione della cultura scientifica

L’obiettivo generale e gli obiettivi sia strategici che specifici del Programma triennale 2012/14 devono essere perseguiti, secondo quanto esplicitato nel documento di programmazione, nel rispetto di tre imperativi: 1) favorire la concentrazione dei finanziamenti; 2) sviluppare le competenze per l'innovazione, con l'obiettivo di accrescere la competitività del

tessuto produttivo e garantire l'occupabilità dei giovani attraverso una strategia complessiva e integrata a sostegno della ricerca, dell'innovazione e dell'occupabilità;

3) rafforzare la regia regionale del sistema con l’obiettivo di definire un modello di governance in grado di garantire la pianificazione, il monitoraggio e la valutazione di impatto delle azioni regionali.

Gli interventi da attivare devono prioritariamente riferirsi alle aree tematiche di specializzazione dei Poli di Innovazione e dei Distretti Tecnologici presenti in regione, nonché alle tematiche attinenti le cosiddette tecnologie abilitanti (es: tecnologie genetiche, dei materiali, per le neuroscienze, per l’informazione, per l’ambiente). Come desumibile dalle finalità esplicitate, sia il dettato normativo sia i due Programmi triennali finora approvati non si limitano ad individuare gli strumenti con cui favorire l’innovazione o il

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trasferimento tecnologico e puntavano, invece, a un obiettivo più ambizioso, che si identifica nella costruzione di un “sistema regionale di ricerca”, da perseguire attraverso due leve strategiche: la definizione di una struttura di governance in grado di garantire la collaborazione di tutti gli

attori implicati e l’efficacia delle politiche; il supporto pubblico ad interventi di alta formazione, indispensabili per assicurare alle attività

di ricerca, al trasferimento tecnologico e ai processi di innovazione la disponibilità di risorse umane adeguatamente formate.

Va sottolineato, infine, che, nel corso del 2013, anche in ottemperanza a quanto richiesto dalle condizionalità ex ante riferite alla nuova programmazione, la Regione ha definito una proposta di Strategia di Smart Specialisation che punta a razionalizzare e semplificare il sistema dei Poli di innovazione e dei Distretti tecnologici per evitare sovrapposizioni di competenze, favorire ulteriormente la specializzazione delle singole strutture, “migliorare l’attività di governance a livello intermedio” e consolidare le relazioni tra gli attori istituzionali del sistema della ricerca e il mondo delle imprese. La Strategia regionale di Smart Specialisation individua tre macrosettori di specializzazione intelligente per il contesto regionale: tecnologie del mare; salute e scienze della vita; sicurezza e qualità della vita nel territorio.

1.2 La governance del sistema regionale di ricerca

La L.R. 2/2007 e s.m.i. definisce, come già anticipato, la struttura di governance del sistema regionale della ricerca, dell’innovazione e dell’alta formazione. In particolare: l’art. 3, comma 2, attribuisce alla Regione il ruolo di coordinamento del sistema; il comma 1 dello stesso articolo 3, individua i soggetti che costituiscono parte attiva del sistema

regionale (box 5); l’art. 10 stabilisce che la Regione si avvalga, per il coordinamento delle attività di alta

formazione, del Comitato regionale di coordinamento delle attività universitarie di cui all'art. 3 del DPR 27 gennaio 1998 n. 25;

l’art. 11 istituisce l’Osservatorio regionale sul sistema della ricerca, dell’innovazione e dell’alta formazione e assegna allo stesso Osservatorio il compito di acquisire informazioni e dati sulle attività di ricerca, innovazione e alta formazione a supporto dell’operatività del Comitato regionale di Coordinamento e del Centro regionale per la ricerca e l’innovazione;

l’art. 16 assegna alla FI.L.S.E. spa (Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico) la gestione del fondo di rotazione istituito per il finanziamento delle attività di ricerca e innovazione, stabilendo che le modalità di gestione del fondo siano disciplinate in apposite convenzioni approvate dalla Giunta regionale, sentite le parti sociali (art. 17);

gli articoli 30, 31 e 32 dispongono, rispettivamente, l’adesione della Regione al Centro Biotecnologie Avanzate, la partecipazione regionale alla Società consortile per la gestione del distretto tecnologico nel settore dei sistemi intelligenti integrati – SIIT s.c.p.a e l’adesione della Regione, in qualità di socio fondatore, all’Associazione Amici dell’Università di Scienze Gastronomiche.

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Box 5 - I soggetti del sistema regionale della ricerca, dell’innovazione e dell’alta formazione (art. 3 L.R. 2/2007, come modificato dalla L.R. 14/2007, dalla L.R. 38/2011 e dalla L.R. 35/2013) 1) l’Università di Genova, attraverso le sue strutture e articolazioni anche nelle sedi decentrate sul

territorio delle province liguri; 2) il Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.), attraverso la sua attività regionale; 3) l’Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (E.N.E.A), attraverso la sua attività regionale; 4) l’Istituto Italiano di Tecnologia (I.I.T.); 5) la sezione ligure dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (I.N.F.N.); 6) il Centro per gli Studi di Tecnica Navale S.p.A. (CETENA); 7) l’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo; 8) il Distretto agricolo florovivaistico del Ponente Ligure; 9) l’Istituto Italiano della Saldatura; 10) il Distretto Tecnologico dei Sistemi Intelligenti Integrati; 11) il Distretto Ligure delle Tecnologie Marine; 12) l’Istituto Superiore di Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (I.S.I.C.T.); 13) l’Ente IRCCS AOU San Martino – IST – Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro; 14) l’Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro (I.S.T.) e l’Istituto G. Gaslini; 15) l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (I.N.G.V.); 16) il Conservatorio di musica "Niccolò Paganini" di Genova; 17) l’Accademia Ligustica di Belle Arti; 18) l’Accademia Linguistica di Belle Arti; 19) la Fondazione Centro Internazionale di Monitoraggio Ambientale (CIMA); 18) i parchi scientifici e tecnologici e gli incubatori d’impresa, i consorzi, le società consortili e le imprese

che operano nel campo della ricerca con particolare riferimento ai Poli di Ricerca e Innovazione; 19) i soggetti pubblici e privati che abbiano come finalità l’attuazione di programmi per l’alta formazione,

per la ricerca umanistica, scientifica e tecnologica, per l’innovazione e il trasferimento tecnologico al sistema produttivo operanti nei settori di primaria importanza, tra i quali la sanità, l’industria, il turismo, l’agricoltura, l’ambiente, l’energia, la logistica e i trasporti;

20) i soggetti, pubblici e privati, che abbiano come finalità il finanziamento della ricerca umanistica, scientifica e tecnologica, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico al sistema produttivo.

La legge regionale disciplina quindi un complesso sistema di governance che punta a valorizzare le competenze delle numerose strutture di ricerca presenti in ambito locale, nate sia in virtù di scelte localizzative di strutture nazionali (è il caso, ad esempio, dell’IIT – Istituto Italiano di Tecnologia a Morego) che, soprattutto, grazie alle politiche di supporto alla ricerca e all’innovazione attuate a livello locale. Considerato il ruolo che queste stesse strutture hanno giocato nella realizzazione degli interventi di alta formazione, che costituiscono il focus della presente analisi, si riportano di seguito descrizioni sintetiche degli ambiti di attività di ciascuna di esse. Il Distretto ligure delle tecnologie marine (DLTM) è una società consortile costituita ai sensi di quanto disposto dalla DGR n. 432 del 9 aprile 2009 in attuazione della L.R. 33/2002 (Interventi da realizzarsi nell’ambito dei sistemi produttivi locali e dei distretti industriali), che individuava nella costituzione dei Distretti tecnologici uno degli strumenti da attivare per promuovere lo sviluppo locale, nonché in attuazione dell’Intesa siglata il 28 giugno 2005 tra la Regione e il Comune e la Provincia di La Spezia che prevedeva l’attuazione di un piano strategico per lo sviluppo locale e, al suo interno, anche la costituzione di un Distretto tecnologico per la nautica e del successivo Protocollo d’Intesa Regione-Miur del 18 aprile 2008. Al DLTM aderiscono:

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il Consorzio Tecnomar Liguria (che raggruppa 12 grandi imprese, tra cui la Fincantieri e Finmeccanica, e 111 PMI);

l’Università di Genova; 3 Enti di ricerca (l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il CNR, l’Enea); la CCIAA; l’Autorità portuale di La Spezia; la F.I.L.SE.

I settori di intervento sono quelli: della cantieristica navale (militare e civile); della nautica da diporto e mega yachts; dell’offshore petrolifero ed energetico; dei sistemi navali e portuali; della strumentazione e delle apparecchiature meccaniche/fluidodinamiche nonché degli

impianti per applicazione navale e subacquea; della logistica intelligente e della sicurezza; dei materiali per applicazioni marine.

Il SIIT è il primo distretto tecnologico costituito in Liguria (anche se la sede è stata inaugurata e i laboratori e le attrezzature sono state installate solo nel 2010). La sua costituzione risale, infatti, al 2005 ed è stata determinata dalla stipula di un Protocollo d’Intesa, siglato il 27 settembre 2004, tra la Regione, il Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca finalizzato alla realizzazione di un sistema integrato tra grandi, piccole e medie imprese, l’Università di Genova, le istituzioni pubbliche, di ricerca e finanziarie per lo sviluppo di attività di ricerca industriale. Al distretto attualmente aderiscono: la Regione Liguria; il Consorzio SIIT PMI (che raggruppa 17 grandi imprese e 94 PMI); l’Università di Genova; il CNR; la F.I.L.SE; la Camera di Commercio di Genova e quella di La Spezia; 2 Istituti bancari; la Confindustria di Genova; il DIXET (Distretto dell’elettronica e delle tecnologie avanzate, costituito a Genova nel 2001).

Gli ambiti di attività riguardano: l’erogazione di servizi e prodotti riferiti ai trasporti e alla logistica finalizzati a facilitare la

cooperazione e l’interoperabilità tra gli operatori dei vari domini applicativi (marittimo, terrestre e aereo);

l’elaborazione di soluzioni innovative per applicazioni di sicurezza fisica e informatica; lo sviluppo di applicazioni nel settore dell'automazione estesa a scenari complessi; l’elaborazione di soluzioni innovative per applicazioni in ausilio alla diagnosi e al trattamento

terapeutico; l’elaborazione di soluzioni innovative per la definizione di applicazioni funzionali allo sviluppo

di modelli organizzativi evoluti; l’energia (sistemi di monitoraggio, sorveglianza e diagnostica; sistemi di supporto

all'interazione operatore/processo, modellistica e simulazione di processo).

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Il Parco Tecnologico Val Bormida, società in house della Regione tramite FI.L.S.E. spa, è stato istituito nel 2009 a seguito delle intese stabilite nell’Accordo di Programma finalizzato all’attuazione degli interventi di rilancio della Valle Bormida, siglato dalla Regione Liguria, dal Ministero dello Sviluppo Economico, dalla Provincia di Savona, dal Comune di Cairo Montenotte, da Ferrania Technologies S.p.A. ed opera nei settori delle energie rinnovabili, del risparmio e dell’efficienza energetica, della chimica e dell’ambiente.

Poli di Innovazione. Ai sensi del Decreto n. 87 del 27/3/2008 del Mise, i Poli di innovazione sono definiti come “raggruppamenti di imprese indipendenti, start-up innovatrici, piccole, medie e grandi imprese, nonché organismi di ricerca, attivi in un particolare settore o ambito territoriale e destinati a stimolare l'attività innovativa incoraggiando l'interazione intensiva, l'uso in comune di installazioni e lo scambio di conoscenze ed esperienze, nonché contribuendo in maniera effettiva al trasferimento di tecnologie, alla messa in rete e alla diffusione delle informazioni tra le imprese che costituiscono il Polo”. Richiamandosi a tale definizione, la Regione Liguria ha emanato un bando, finanziato con risorse FESR, per la costituzione di Poli di ricerca e innovazione che operassero al fine di favorire la realizzazione di progetti di ricerca industriale ad elevato impatto economico, il trasferimento di tecnologie e la messa in rete delle conoscenze, nelle seguenti aree tematiche: 1. Automazione supervisione, Sicurezza nei trasporti e nella logistica; 2. Energia in Liguria; 3. Automazione intelligente; 4. Tecnologie del Mare e ambiente marino; 5. Scienze della vita, biotecnologie e applicazioni sicure. Il bando per la costituzione, l’ampliamento e l’animazione dei Poli di Ricerca si è chiuso a ottobre 2010 e con la DGR n. 533 del 20 maggio 2011, sono stati individuati 8 Poli (box 6). Box 6 - Poli di Ricerca e Innovazione

Denominazione Polo

Soggetto gestore

Composizione Ambito di attività

TICASS Consorzio

TICASS

GI: 5 PMI: 20

Organismi di ricerca: 3

Tecnologie Innovative per il Controllo Ambientale e lo sviluppo sostenibile

Energia sostenibile

IPS SpA – Insediamenti

Produttivi Savonesi

GI: 13 PMI: 20

Organismi di ricerca: 4

Energia da fonti rinnovabili, distribuzione dell’energia (smart grid)

TRANSIT SIIT spa

GI: 4 PMI: 3

Organismi di ricerca: 1

Tecnologie e Ricerca Avanzata Network Sicurezza Intermodalità nei Trasporti

SOSIA Selex Sistemi Integrati SpA

GI: 4 PMI: 3

Organismi di ricerca: 2

Automazione intelligente

SI4Life Consorzio

SI4Life

GI: 1 PMI: 10

Organismi di ricerca: 2

Tecnologie per il miglioramento della qualità della vita di anziani e disabili

TECNOBIONET CBA - Centro Biotecnologie

Avanzate

GI: 4 PMI: 7

Organismi di ricerca: 8

Attività in ambito biotecnologico e biomedico

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Denominazione Polo

Soggetto gestore

Composizione Ambito di attività

POLITECMED Camelot

Biomedical Systems srl

GI: 1 PMI: 6

Organismi di ricerca: 2

Tecnologie e soluzioni biomedicali

2. Gli interventi a sostegno dell’alta formazione e dell’innovazione nella programmazione FSE ligure

Come già ricordato, la L.R. 2/2007 e s.m.i. definisce alta formazione “la formazione post laurea finalizzata allo sviluppo di percorsi professionali innovativi in linea con il mercato del lavoro” (art. 8). Per sostenere lo sviluppo dell’alta formazione, ai sensi di quanto disposto dalla stessa L.R. 2/07, la Regione sostiene: la valorizzazione e lo sviluppo dell’Università di Genova e degli istituti di ricerca e di alta

formazione che operano nel territorio regionale; l’attivazione di percorsi di alta formazione da parte dell’Università di Genova e degli istituti

competenti; il raccordo tra l’Università e il mondo produttivo; gli investimenti per lo sviluppo della didattica frontale e a distanza; ecc.

Operativamente, gli interventi attuativi delle finalità indicate dalla normativa regionale possono concretizzarsi: nel sostegno ai corsi di master universitari di I e II livello, di specializzazione e di dottorati di

ricerca, anche mediante l’istituzione di borse di studio; nell’istituzione di assegni di ricerca e forme di sostegno di attività post – dottorali; nel finanziamento di interventi integrativi per l’adeguamento delle strutture universitarie e

delle istituzioni di ricerca e delle loro articolazioni sul territorio, nonché per progetti finalizzati;

nella promozione di azioni di sostegno per giovani ricercatori e per il reclutamento di studiosi, italiani e stranieri, di chiara fama;

nella partecipazione ad accordi di programma ed altre iniziative co‐finanziate dall’Unione Europea o da altri soggetti pubblici e privati.

Nello specifico, le risorse FSE della programmazione 2007/13 sono state finora utilizzate per cofinanziare quattro distinte tipologie di interventi rivolti alle persone: 1) i master; 2) i dottorati di ricerca; 3) gli assegni di ricerca; 4) i voucher per l’alta formazione.

Nei paragrafi che seguono sono descritte le procedure attuative utilizzate per l’implementazione delle diverse tipologie di intervento considerate e sono riportati i dati di realizzazione fisica associati alle diverse linee di attività.

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2.1 Master

2.1.1 Procedure attuative

Con la DGR n. 949 del 2008 (sulla base di quanto disposto dal Programma triennale di sviluppo e sostegno all’Università, alla Ricerca e all’Innovazione, approvato dal Consiglio nel 2008), la Regione Liguria ha programmato di destinare 2,5 milioni della dotazione dell’Asse IV del POR FSE alla realizzazione di Master universitari di I e II livello, in attuazione delle finalità operative i/4 (innalzare la qualità del capitale umano e rafforzare la competitività attraverso la conoscenza) e l/5 (sviluppare sistemi per la definizione di percorsi formativi di eccellenza collegati ai temi strategici dell’innovazione e del trasferimento tecnologico) dello stesso Asse. I Master dovevano essere attivati nelle aree tematiche riportate nel box 7 (poi replicate, ad eccezione dell’ultima, anche nell’avviso per le borse di dottorato di cui alla DGR 553/2009). Box 7 – Aree tematiche Master di cui alla DGR n. 949/2008 A. trasporti e logistica; portualità e intermodalità; aspetti tecnologici, organizzativi, gestionali e istituzionali nel

funzionamento dei sistemi aziendali e del sistema territoriale ligure; sistema di sicurezza nel campo dei trasporti; B. innovazione, tecnologia e management per i settori produttivi emergenti, per i settori tradizionali in

trasformazione, per il sistema delle PMI, per le realtà distrettuali; C. turismo, attività del settore turistico alberghiero, sistemi territoriali turistici; valorizzazione dei beni artistici,

culturali e ambientali; problemi di management e di marketing, aziendali e territoriali; D. internazionalizzazione delle imprese e inserimento delle filiere produttive regionali nei processi di globalizzazione; E. produzione, distribuzione, consumo di energia; sviluppo di nuove fonti e innovazione delle fonti tradizionali, anche

con riferimento alle tecnologie degli impianti nucleari; F. automazione, informatizzazione, intelligenza artificiale per l’innovazione della produzione, dei servizi pubblici e

privati, della PA e per il miglioramento della vita individuale e collettiva; G. innovazione nel settore delle Telecomunicazioni; nuove infrastrutture; impianti sui processi di comunicazione e

sulle prospettive di evoluzione e di governo della società dell’informazione; superamento del digital-divide; e-government; e-democracy; e-health; ecc.;

H. ambiente e ambiente marino; tecnologia, management; diritto e protezione civile nella valorizzazione e nella tutela delle risorse regionali;

I. biotecnologie e loro applicazioni; innovazioni di processo e di prodotto; impianti per la produzione, il consumo e per la qualità della vita individuale e collettiva;

J. criticità della società globalizzata ed impatto nel contesto regionale; conflitti, mediazione e integrazione, cooperazione e pace; problemi e soluzioni nelle dimensioni istituzionali, sociali, organizzative e gestionali.

Le proposte progettuali, dovevano essere rivolte a giovani o adulti, occupati o inoccupati, in possesso di laurea triennale o specialistica, e potevano essere presentate da: 1. centri, dipartimenti e facoltà universitarie accreditati per la formazione superiore; 2. organismi formativi accreditati per la formazione superiore; 3. Enti pubblici, Università, Enti di ricerca o imprese con esperienza almeno triennale nella

formazione superiore. Era però prevista la presenza obbligatoria, tra i soggetti proponenti, di almeno un soggetto di quelli elencati al precedente punto 1 e di imprese.

2.1.2 Realizzazioni fisiche

L’avviso attuativo delle disposizioni della DGR n. 949 è stato emanato con il Decreto 2820 del 10 ottobre 2008 che ha stabilito che le attività ammissibili fossero quelle destinate a interventi di formazione integrata che prevedessero percorsi di accompagnamento al lavoro attraverso borse di

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studio per attività di specializzazione, collocazione temporanea presso imprese locali, mobilità geografica assistita attraverso lo svolgimento di esperienze formative o professionali all’estero. In sede di avviso si è stabilito, inoltre, che i destinatari ammissibili fossero, per ciascun percorso attivato, 20/25 giovani o adulti inoccupati o occupati in possesso di laurea triennale, nel caso dei Master di I livello, o di laurea specialistica o vecchio ordinamento, nel caso dei Master di II livello. In esito all’avviso4, sono pervenute 12 proposte progettuali (10 presentate dall’Università degli Studi di Genova, una dallo IAL Liguria e una dalla Fondazione Ansaldo Gruppo Finmeccanica, tab. 1) che prevedevano, complessivamente, il coinvolgimento di circa 250 destinatari, tutte ammissibili e tutte finanziate attraverso un incremento dello stanziamento originariamente programmato (per un impegno di spesa complessivo pari a 3.024.115,00 euro). Tabella 1. Master ammessi a finanziamento Livello Titolo Proponenti

I livello Eccellenze ambientali e marine: gestione, tutela e fruizione sostenibile

Università degli Studi di Genova; PerForm; Facoltà di Scienze M.N.F.; Costa Edutainment Spa; Area Marina Protetta di Portofino; OLPA

srl; Hydrolab-HydroCat

I livello Esperto mediatore linguistico di marketing e normativa di impresa nel mercato globale

IAL Liguria; Università degli Studi di Genova; Facoltà di Lingue e Letterature straniere;

Aeroporto di Genova spa; ARISTEA International spa

I livello Innovazione tecnologica e sviluppo prodotti per la generazione di energia

Università degli Studi di Genova; PerForm; Facoltà di Ingegneria; Ansaldo Energia spa

II livello Project management turistico-culturale. Strategie e strumenti innovativi per la valorizzazione turistica delle risorse storico-culturali e ambientali

Università degli Studi di Genova; PerForm; Facoltà di Architettura; Facoltà di Economia;

Facoltà di Lettere e Filosofia; Facoltà di Lingue e Letteratura straniera; Facoltà di Scienze

M.N.F.; Costa Edutainment Spa; SOGEA Formazione

Continua srl; Centro Ligure Produttività

II livello Applicazioni tecnologiche per la gestione della qualità e sicurezza dei prodotti alimentari tipici territoriali e delle risorse marine

Università degli Studi di Genova; PerForm; Facoltà di Scienze M.N.F.; CTQSA; Istituto

Zooprofilattico sperimentale Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta; ARPAL; CBA; Azienda Rossi snc/II Genovese; Azienda Agrituristica

Dalpian il Sottobosco; Azienda Agraria Anfossi; Azienda Albino Chiesa srl; Azienda

Aqua srl; Coldiretti

II livello Oceanic Engineering Università degli Studi di Genova; PerForm; Facoltà di Ingegneria; Consorzio Hydrocat;

GAS srl; CISITA Formazione superiore; CNR

4 Cfr. DGR n. 283/2009.

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Livello Titolo Proponenti

II livello

Management of chemicals: sicurezza ed impatto ambientale delle sostanze classificate dal punto di vista chimico. Approccio integrato alla normativa CE 1907/06 - REACH

Università degli Studi di Genova; PerForm; Facoltà di Scienze M.F.N.; Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale; Centro di

Ricerca per l'Ecocompatibilità, la Sicurezza e l'Innovazione delle Sostanze Chimiche

(CRESIS); FACI spa; Industria Ambiente srl

II livello Sustainability, safety and security in traportation systemes and infrastructures

Università degli Studi di Genova; PerForm; Facoltà di Ingegneria; Fondazione Ansaldo (gruppo Finmeccanica); Ansaldo STS spa; ElsagDatamat spa (gruppo Finmeccanica);

Aitek spa; D'Apollonia spa

II livello Scienze e tecnologie degli impianti nucleari

Università degli Studi di Genova; PerForm; Facoltà di Ingegneria; Facoltà di Scienze

M.F.N.; Ansaldo Nucleare (gruppo Finmeccanica);

D'Apollonia spa; Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare

(CIRTEN); Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; Fondazione Ansaldo (gruppo

Finmeccanica)

II livello ICTetS. ICT e sicurezza per l'innovazione dei contesti produttivi e lo sviluppo di nuovi mercati

Università degli Studi di Genova; PerForm; Facoltà di Ingegneria; Fondazione Ansaldo

(gruppo Finmeccanica); Selex Communications;

Selex Sistemi Integrati; ElsagDatamat spa (gruppo Finmeccanica); CNR; ISICT; Sviluppo

Italia

II livello Esperto in gestione e trasformazione dei conflitti della società globalizzata

Università degli Studi di Genova; PerForm; Facoltà di Scienze della Formazione; Facoltà di Giurisprudenza; Consorzio sociale Agorà

II livello International Business Leadership

Fondazione Ansaldo (gruppo Finmeccanica); Università degli Studi di Genova; PerForm;

Facoltà di Economia; Ansaldo STS spa; Oto Melara spa; SIIT; CNR

I destinatari che hanno completato il percorso, equamente distribuiti per genere, sono complessivamente 228, pari ad oltre il 91% di quelli previsti a progetto e ammessi.

2.2 Dottorati di ricerca

2.2.1 Procedure attuative

In attuazione delle finalità perseguite dall’Asse IV (obiettivi specifici i/4 - “Innalzare la qualità del capitale umano e rafforzare la competitività attraverso la conoscenza” - ed l/5 - “Sviluppare sistemi per la definizione di percorsi formativi di eccellenza collegati ai temi strategici dell’innovazione e

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del trasferimento tecnologico”) del POR FSE, la Regione ha emanato due avvisi per l’erogazione di Borse triennali di dottorato. Con il primo avviso, approvato con la DGR n. 553/2009, sono stati stanziati 3 milioni di euro, per il finanziamento di 40 borse che potevano essere attivate nelle aree tematiche elencate nel box 8 e dovevano obbligatoriamente prevedere una permanenza minima di tre mesi dei destinatari all’estero. Box 8 – Aree tematiche di riferimento – 1°avviso borse di dottorato – DGR 553/2009 A. Trasporti e logistica; portualità e intermodalità; aspetti tecnologici, organizzativi, gestionali e istituzionali nel

funzionamento dei sistemi aziendali e del sistema territoriale ligure; sistema di sicurezza nel campo dei trasporti; B. innovazione, tecnologia e management per i settori produttivi emergenti, per i settori tradizionali in

trasformazione, per il sistema delle PMI, per le realtà distrettuali; C. turismo, attività del settore turistico alberghiero, sistemi territoriali turistici; valorizzazione dei beni artistici,

culturali e ambientali; problemi di management e di marketing, aziendali e territoriali; D. internazionalizzazione delle imprese e inserimento delle filiere produttive regionali nei processi di

globalizzazione; E. produzione, distribuzione, consumo di energia; sviluppo di nuove fonti e innovazione delle fonti tradizionali,

anche con riferimento alle tecnologie degli impianti nucleari; F. automazione, informatizzazione, intelligenza artificiale per l’innovazione della produzione, dei servizi pubblici e

privati, della PA e per il miglioramento della vita individuale e collettiva; G. innovazione nel settore delle Telecomunicazioni; nuove infrastrutture; impianti sui processi di comunicazione e

sulle prospettive di evoluzione e di governo della società dell’informazione; superamento del digital-divide; e-government; e-democracy; e-health; ecc.;

H. ambiente e ambiente marino; tecnologia, management; diritto e protezione civile nella valorizzazione e nella tutela delle risorse regionali;

I. biotecnologie e loro applicazioni; innovazioni di processo e di prodotto; impianti per la produzione, il consumo e per la qualità della vita individuale e collettiva;

J. tecniche, metodi e strumenti per rafforzare la governance e la valutazione del sistema regionale della formazione e della ricerca; analisi di efficacia dei processi formativi, di alta formazione e ricerca e del loro impatto sullo sviluppo regionale.

Il bando fissava un contributo massimo, per ciascuna borsa, pari a 75mila euro, 10,5 dei quali destinati al cofinanziamento delle attività legate all’erogazione della borsa, e l’attribuzione di priorità, in sede di selezione dei progetti da ammettere a finanziamento, alle proposte che prevedessero un collegamento con reti tra università, centri tecnologici pubblici o privati e imprese. Va precisato che le domande di ammissione a finanziamento dovevano essere presentate direttamente dalle Università e che questo costituisce, già di per sé, un elemento di rilievo di cui tenere conto nella valutazione di efficacia degli interventi rispetto alle finalità perseguite sia nell’ambito del POR che con la L.R. 2/2007 in quanto assegna al finanziamento di borse di dottorato anche un ruolo servente rispetto all’obiettivo di consolidare i soggetti su cui si incardina il sistema regionale di alta formazione, innovazione e ricerca e le connessioni a rete tra gli stessi soggetti. Tale finalità, implicitamente perseguita con l’avviso del 2009, diventa peraltro ancora più evidente in occasione del secondo avviso, emanato con la DGR n. 1477/2010. Il secondo avviso, infatti, su cui la Regione ha stanziato 1.225.500,00 euro per il finanziamento di 19 borse di dottorato, è stato emanato in attuazione di quanto previsto dall’Accordo di Programma Quadro “Distretto Tecnologico per i Sistemi Intelligenti Integrati”5, e dalla DGR 432/2009 di approvazione delle linee guida per la costituzione del Distretto Ligure per le Tecnologie marine e ha disposto che le proposte progettuali fossero sempre presentate da Università e fossero però finalizzate a potenziare profili

5 L’APQ è stato sottoscritto in data 28 settembre 2005 e successivamente modificato con le DGR 1000/2007 e 1038/2008.

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professionali da inserire nello sviluppo delle attività di ricerca industriale realizzate dai due Distretti citati. Ha disposto, inoltre, che la formazione dei dottorandi prevedesse non solo un periodo di stage formativo all’estero (già previsto anche nel primo avviso), ma anche la collocazione temporanea in azienda dei destinatari. Le aree tematiche di riferimento previste nell’ambito del secondo avviso sono quelle riportate nel box 9. Box 9 - Aree tematiche di riferimento – avviso DGR 1477/2010

Aree tematiche - Distretto Tecnologico per i Sistemi

Intelligenti Integrati

a1) Infomobilità

a2) Sicurezza

a3) Automazione

a4) Salute

a5) Organizzazioni complesse

a6) Energia

Aree tematiche - Distretto Ligure delle Tecnologie

Marine

b1) Sistemi di misura e soluzioni per il monitoraggio dell'ambiente marino

b2) Progettazione CFD di macchine fluidodinamiche, di propulsori navali e di carene non convenzionali

b3) Sistemi di controllo remoto di flotte di veicoli autonomi e del posizionamento dinamico delle unità navali

b4) Condition based maintenance

b5) Evoluzione strutturale e dei materiali nautici in ottica ambientale

2.2.2 Realizzazioni fisiche

In esito all’avviso approvato nel 2009, sono pervenute 53 domande, tutte presentate dall’Università di Genova, 40 delle quali ammissibili e finanziate (tab. 2)6. Tabella 2. Dottorati di ricerca – Progetti finanziati a seguito del primo avviso

Area Progetti

A Studio e attuazione di soluzioni logistiche per migliorare la messa in sicurezza dei servizi e delle infrastrutture di trasporto a livello interregionale e transfrontaliero

A Studio e sviluppo di sistemi per la sicurezza negli impianti intermodali da segnali video

A Metodologie e strumenti di supporto per analisi di scenari in reti logistiche e di trasporto

A Sviluppo di strumenti e metodologie per la valutazione dell'impatto ambientale e dei consumi energetici di veicoli stradali leggeri e pesanti con riferimento all'utilizzazione nell'ambito territoriale ligure

B Simulazione Impianti in Stato di transizione/riorganizzazione Integrando flussi, processi e strutture Organizzative (SISIFO)

B Metodologie e strumenti per la gestione e la manutenzione di sistemi complessi

B Tecniche automatizzate di giunzione, utilizzabili per assemblare materiali dissimili

B Il contributo del venture capital all'innovazione tecnologica

6 L’ammissione a finanziamento è avvenuta con DGR n. 956/2009.

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Area Progetti

C Studio e conservazione di opere in metallo del patrimonio storico-artistico, archeologico e culturale della Liguria

C Analisi dell'impatto economico e territoriale dei turismi in Liguria

C Valorizzazione e tutela dei beni artistici, culturali e ambientali, intesi quali componenti essenziali dei sistemi territoriali turistici, con particolare attenzione ai temi della sicurezza e della protezione

C Formazione, mediazione, lavoro: nuove prospettive per l'utenza nel settore turistico

D Potenzialità e rischi per le esportazioni e gli investimenti esteri delle imprese liguri verso i paesi del sud del Mediterraneo

D Imprese e operatori verso il mercato europeo dell'energia elettrica: tecnologie basate su agenti interagenti per supportare il processo di eruopeizzazione del settore

D L'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese nel Diritto dell'Unione europea: tecniche e strategie di conclusione di nuovi accordi commerciali

E Produzione di idrogeno da impatto idroelettrico di grandissima potenza (14.000 MW) e studio di sistemi di accumulo e utilizzo sostenibile in Sudamerica ed Europa

E Micro cogenerazione da fonti rinnovabili (solare) mediante produzione integrata di energia elettrica e termica con impiego di tecniche innovative di refrigerazione di pannelli solari fotovoltaici

E Valorizzazione energetica di biomassa

E Materiali Funzionali Nanostrutturati per applicazioni Fotovoltaiche Avanzate

F COGSPACE: COGnitive Symbiosis for Proactive, Assistive and Cooperative Environments

F Progetto, sviluppo e validazione sperimentale di sistemi elettronici sensoriali tattili, basati su dispositivi POSFET (i.e. Piezoeletric polymer Oxide Semiconductor FET) per piattaforme robotiche autonome e distribuite

F Simulatore 3D del porto di Genova

F Studio e sviluppo di sistemi di ausilio per ipovedenti basati su video camera a basso costo

G Studio e sviluppo di sistemi cognitivi per le comunicazioni wireless

G Greening the Network (GreenNet)

G Liguria eScience (LeS) - Integrazione semantica delle informazioni biomediche a scopo di ricerca di base e traslazionale e per la clinica

G Dispositivi fotonici integrati non lineari per sistemi di comunicazione ottica

H Predicibilità spazio-temporale di eventi idrometereologici esterni nell'area ligure mediante l'utilizzo di architetture computazionali ad alte prestazioni, tecnologie Grid, modelli idrometereologici e osservazioni da sensore remoto

H Controllo e riduzione delle emissioni acustiche interne ed esterne alle unità navali

H Sostenibilità ambientale dei porti e porticcioli turistici della Liguria secondo i principi della Gestione Integrata della Fascia Costiera

H Modifiche superficiali di materiali tecnologicamente interessanti per la costruzione di manufatti da destinare ad applicazioni chimicamente aggressive come l'acqua di mare

I Studio dei processi di biomineralizzazione in invertebrati marini e realizzazione di biomateriali modello per la biomedicina e le nanotecnologie

I Ruolo di microRNA nel controllo dei processi di glicosilazione e della funzione dei glicoconiugati

I Acido abscissico: un nuovo ormone umano pro-infiammatorio. Studio degli effetti funzionali, sviluppo di un test di screening per la selezione di antagonisti farmacologici dell'ABA e sintesi di antagonisti dell'ABA

I Studio degli effetti del trattamento cronico con nicotina su alcuni meccanismi neruochimici e sistemi recettoriali nel SNC di ratto e di topi normali e transgenici

I Applicazione della genomica integrata alla classificazione molecolare del melanoma uveale

I Sviluppo di liposomi funzionalizzati con VHH terapia oncologica

J La valutazione della ricerca

J La valutazione degli apprendimenti e le indagini a scala nazionale e internazionale

J Metodi e strumenti per la definizione delle competenze degli insegnanti nel settore ICT: le tecnologie sociali per lo sviluppo degli standard nazionali verso il sistema europeo delle competenze (EQF)

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In esito al secondo avviso, sono state invece finanziate 9 borse di dottorato (5 per il potenziamento di profili da inserire nel Distretto Tecnologico SII e 4 per i profili da inserire nel Distretto Ligure per le Tecnologie Marine), tutte presentate dall’Università di Genova (box 10). Box 10 – Progetti di dottorato ammessi – avviso DGR 1477/2010

DISTRETTO TECNOLOGICO PER I SISTEMI INTELLIGENTI INTEGRATI

ARGONAUTS- Advanced Rescuing through Global Ontologies, Navigation, Assisted decision-making, and UbiquiTous Sensing Studio, sviluppo e sperimentazione di nuove tecniche di controllo di attuatori elettrici ed elettronici per applicazioni nei settori dell'automazione e dell'energia

Modellamento, simulazione, gestione e controllo di squadre di sistemi marini robotizzati

Suscettometro Magnetic Iron Detector (MID) per misurare il sovraccarico di ferro epatico

Verso un sistema intelligente di trasporto intermodale

DISTRETTO LIGURE PER LE TECNOLOGIE MARINE

Lacunarità ed intermittenza nella struttura dei campi di precipitazione e ruolo dell'incertezza delle misure pluviometriche: applicazione alla calibrazione di strumenti pluviometrici non captatori

La progettazione fluidodinamica di compressori a viti tramite CFD

Monitoraggio ambiente marino: automatizzazione gestione indici ambientali

Monitoraggio real time in ambiente marino e costiero

2.3 Assegni di ricerca

2.3.1 Procedure attuative

Nel 2011, la Regione ha avviato una sperimentazione per l’erogazione di assegni di ricerca che ha portato all’emanazione di due avvisi. Entrambi gli avvisi sono stati emanati nell’ambito dell’obiettivo specifico l) del POR FSE (Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione) e, in particolare, nell’ambito dell’obiettivo operativo n. 6 (Sostenere la creazione di reti tra università, organismi formativi, centri di ricerca, centri tecnologici e imprese volte a favorire la traduzione dei risultati della RST in innovazioni implementabili nei sistemi produttivi). Entrambi, inoltre, si proponevano di: sviluppare le risorse umane e l’offerta di ricerca: sostenere l’offerta regionale di Alta

Formazione e ricerca a partire da quella espressa dall’Università e dal mondo della ricerca pubblica;

potenziare la domanda delle imprese e delle istituzioni: sostenere la domanda di ricerca e innovazione espressa dal sistema economico, sociale e istituzionale e il rafforzamento delle attività di trasferimento tecnologico e di diffusione dell’innovazione per conseguire in modo congiunto obiettivi di competitività, di equità e di coesione sociale;

sviluppare e rafforzare la governance, nella prospettiva della costruzione del sistema regionale della ricerca.

L’avviso approvato con la DGR 1282/2011 si prefiggeva, nello specifico, anche l’obiettivo di potenziare le strutture su cui è impostata la strategia regionale finalizzata a favorire il collegamento tra la ricerca universitaria e il mondo delle imprese. Pertanto, le attività di ricerca ammissibili, in questo caso, erano esclusivamente quelle collegate agli ambiti di attività: dei Poli di ricerca e Innovazione (per 2 milioni di euro);

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del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine (per 4 milioni di euro); del Distretto Tecnologico per i Sistemi Intelligenti Integrati.

Ciascun assegno (di durata, al massimo, biennale) poteva essere attivato solo nell’ambito di progetti presentati dall’Università o dagli altri soggetti di cui all’art. 3 della L.R. 2/2007 e s.m.i. il soggetto gestore dei Poli e dei due Distretti coinvolti aveva il compito di: garantire un’ampia diffusione tra le imprese aderenti delle opportunità offerte dall’avviso; individuare le imprese da coinvolgere nella realizzazione del progetto; collaborare con il soggetto proponente all’attuazione del progetto per favorire la realizzazione

di attività di ricerca utili allo sviluppo del Polo/Distretto tecnologico e delle imprese aderenti, nonché la trasferibilità dei contenuti e degli esiti della ricerca a fini di innovazione e di competitività.

Le modalità attuative previste erano quindi modalità complesse che prevedevano il coinvolgimento di più soggetti: il soggetto proponente; il soggetto gestore dei Poli e dei Distretti; le imprese e i destinatari degli assegni di ricerca. L’avviso approvato con la DGR n. 1283/2011, non prevedeva, al contrario, alcun vincolo rispetto agli ambiti di ricerca ed era finalizzato all’erogazione di assegni per attività di ricerca da svolgere presso le imprese locali. Anche in questo caso, tuttavia, gli assegni erano di durata massima biennale e potevano essere attivati solo nell’ambito di progetti presentati dall’Università o dai soggetti esplicitati nell’art. 3 della L.R. 2/2007 e s.m.i. Identici a quelli previsti dalla DGR 1282 erano, inoltre, sia l’importo degli assegni che la tipologia di destinatari ammissibili (laureati, dottori di ricerca o dottorandi non titolari di borsa di studio).

2.3.2 Realizzazioni fisiche

Sul primo avviso, l’elevato numero di proposte progettuali presentate ha di fatto esaurito già alla prima delle tre scadenze previste per la presentazione delle domande tutte le risorse stanziate e determinato l’annullamento delle successive scadenze fissate per la presentazione delle domande7. Si sottolinea, in proposito, che, sull’avviso, sono state presentate 150 proposte progettuali, 116 delle quali ammissibili che sono state tutte finanziate (incrementando di 2,2 milioni di euro lo stanziamento di 7 milioni inizialmente previsto8) e che hanno complessivamente consentito l’attivazione di 181 assegni (graf. 1 e tab. 3-5).

Grafico 1. Assegni di ricerca finanziati – avviso 2011 (poli e distretti)

7 Cfr. DGR n. 307/2012.

8 DGR n. 767/2012.

70 78

29

0

20

40

60

80

100

Assegni - Poli di ricerca einnovazione

Assegni - Distretto Liguredelle Tecnologie Marine

Assegni - DistrettoTecnologico per i Sistemi

Intelligenti Integrati

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Tabella 3. Progetti ammessi a finanziamento (poli di ricerca – DGR n. 767 del 22/06/2012)

Progetti ammessi - Poli di ricerca Poli/Distretti

Monitoraggio a distanza per la salute, la sicurezza, la qualità della vita e l'indipendenza assistita degli anziani fragili, dei malati cronici e dei disabili

Polo Si4Life

Nuovi prodotti per l’edilizia finalizzati alla protezione dagli inquinanti ambientali e all'isolamento dell'involucro abitativo

Polo TICASS Energia Ambiente

WAY4YOU – Tecnologie e metodologie per lo sviluppo, il deployment e la gestione di applicazioni per il supporto della mobilità urbana multi -/ c-modale nel contesto evolutivo delle architetture e infrastrutture per servizi in rete

Polo TRANSIT

Sviluppo di un cavo di diboruro di magnesio adatto per l'applicazione in un sistema SMES cryogen free

Polo Energia Sostenibile

Metodi di quantificazione nella diagnostica per immagini con mezzi di contrasto con particolare enfasi alle tecniche ecografiche

Polo POLITECMED

Metodi e tecniche per lo sviluppo di sistemi innovativi di modellizzazione ed analisi di dati biomedicali per il supporto per la diagnosi assistita

Polo POLITECMED

Strumenti e protocolli di valutazione del danno e di recupero funzionale dell'arto superiore in pazienti neurologici

Polo Si4Life

SIPLUS – Sistemi per la pianificazione della logistica urbana sostenibile Polo TRANSIT

Sviluppo di prototipi industrializzabili di inchiostri conduttivi e semiconduttivi per applicazioni elettroniche ed energetiche

Polo Energia Sostenibile

Gestione e controllo di reti elettriche intelligenti – smart grids - in presenza di generazione distribuita anche rinnovabile, di accumuli e di carichi modulabili

Polo Energia Sostenibile

Tecniche di visualizzazione avanzata di immagini e dati 3D in ambito biomedicale Polo POLITECMED

Sviluppo di inibitori di SIRT6 ad attività antinffiammatoria Polo

TECNOBIONET Produzione di cellule staminali adulte riprogrammate (iPSC) come strumento di ricerca traslazionale

Polo TECNOBIONET

Sintesi ecocompatibile e orientata alla diversità di derivati dell'idrossitiroloso a potenziale attività tumorale

Polo TICASS Energia Ambiente

Sviluppo di prodotti biotecnologici innovativi per la riparazione di deficit cartilaginei Polo

TECNOBIONET

Ottimizzazione energetica della climatizzazione di aree urbane mediante trigenerazione Polo TICASS Energia

Ambiente Acido abscissico: un nuovo ormone umano ad azione pro-insulinica e pro-infiammatoria. Studio degli effetti funzionali, sviluppo di un test di dosaggio in liquidi biologici umani e sviluppo di agonisti/antagonisti farmacologici di ABA per studi pre clinici

Polo TECNOBIONET

Localizzazione integrata indoor - outdoor in ambito industriale Polo SOSIA

SPOT_LESs (Studio di Processi per il trasferimento tecnologico nelle disabilità e scienze della vita)

Polo Si4Life

Realizzazione di setacci molecolari basati su tecniche di litografia soffice Polo

TECNOBIONET

Individuazione e caratterizzazione di nuove mutazioni genetiche nelle neoplasie solide umane e sviluppo di kit diagnostici per la loro rivelazione

Polo TECNOBIONET

Integrazione PET / MRI con applicazioni all’ematologia Polo

TECNOBIONET

Strumenti di gestione ottimale per un impianto a fonte tradizionale in una rete elettrica con cospicua presenza di generatori a fonti rinnovabili

Polo Energia Sostenibile

Studio e sperimentazione di metodi eco tossicologici secondo la procedura delle buone pratiche di laboratorio in relazione al regolamento CE 1907/2006 (REACH)

Polo TICASS Energia Ambiente

KINEYE (KINestheticEYE) Polo Si4Life

Il bilancio dell’intangibile applicato al polo di ricerca ed innovazione sulle tecnologie del mare e dell'ambiente marino

Polo DLTM

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Progetti ammessi - Poli di ricerca Poli/Distretti Simulazione ed ottimizzazione di sistemi energetici e componenti elettrici per la gestione di reti intelligenti

Polo Energia Sostenibile

Sistemi per il miglioramento dell’accessibilità di utenti non vedenti alla produzione grafica a mano libera e ai contenuti grafici disponibili da internet-integrazione di periferiche atipiche in sistemi assistivi multisensoriali

Polo Si4Life

Sistemi di fotometria e visione per sistemi robotici ed automatici Polo SOSIA

Accoppiamento di metodi microbiologici e chimici per la sintesi efficiente e selettiva di principi attivi farmaceutici e/o di analoghi e trasferimento dei risultati al comparto industriale

Polo TECNOBIONET

SUSTENIA "Modelli decisionali tecnologie hardware e software per la valutazione della sostenibilità dei sistemi energetici e di sistemi microgrid a scala regionale"

Polo Energia Sostenibile

INCONTRA – metodi innovativi di gestione ed elaborazione dell'informazione e della conoscenza in sistemi di cooperazione tra operatori trasportistici e logistici

Polo TRANSIT

Substrati nano strutturati funzionalizzati per applicazioni fotovoltaiche e fotoniche Polo Energia Sostenibile

Biotecnologie applicate alle piante aromatiche per la produzione controllata di biomassa vegetale

Polo TECNOBIONET

Termodecomposizione molecolare di effluenti gassosi Polo TICASS Energia

Ambiente

Tecniche di Machine learning applicate alla segmentazione interattiva di immagini biomedicali Polo POLITECMED

Sensori nanostrutturati di gas Polo SOSIA

Piattaforma “seriuos game” multimediale e multisensoriale di supporto all'apprendimento finalizzato all'acquisizione di autonomia nella vita sociale di persone con disabilità cognitive

Polo Si4Life

Progettazione e implementazione di sistema hardware e software embedded per infomobilità Polo TRANSIT

Metodi intelligenti per la generazione automatica di regole a supporto della diagnosi medica Polo POLITECMED

Implementazione di una piattaforma integrata per la governance del territorio: un caso di studio per le reti di sottosuolo

Polo TICASS Energia Ambiente

Elaborazione di una procedura di sintesi di un nuovo tracciante positrono-emittente per l'isoforma oncofetale della fibronettina nel tessuto neoplastico

Polo TECNOBIONET

Studio della captazione, riduzione e riutilizzo dell'anidride carbonica Polo TICASS Energia

Ambiente

ISMPP (Integrated security management & planning of port operation) Polo SOSIA

Ottimizzazione della risoluzione spaziale in tomografia a emissione di positroni per l'analisi di parametri fisiologici nel piccolo animale

Polo TECNOBIONET

Squadre di veicoli autonomi eterogenei cooperanti Polo SOSIA

Ricerca di nuovi biomarcatori molecolari prognostici nel tumore della prostata Polo

TECNOBIONET

Studio del processo di fitodepurazione in un aggregato urbano imperiese Polo TICASS Energia

Ambiente

Sviluppo di un dispositivo per l’uso diagnostico basato su sensori in grado di rilevare la presenza di sostanze volatili in micro quantità di campioni di liquidi biologici

Polo TECNOBIONET

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Tabella 4. Progetti ammessi a finanziamento (DLTM – DGR n. 767 del 22/06/2012)

Progetti di ricerca DLTM

MIGRAS tecnologie per la misura gravimetrica assoluta quale riferimento per misure relative off shore

Bio – Mobile – Ball: sistema biodegradabile automatizzato per lo studio dei rifiuti in corsi d'acqua dolce e nelle zone marine costiere (progetto BIMBa)

ISMAS Interpretazione di segnali magnetici per l’archeologia subacquea

Misure tramite sonoboa e metodi di elaborazione dei rilievi di rumore subacqueo irradiato da unità navali per il controllo della segnatura e dell'inquinamento acustico marino

Regramare aggiornamento di un sistema gravimetrico da fondo mare

Studio delle proprietà bioelettrochimiche del biofilm come base scientifica per la differenziazione tecnologica di biosensori per l'industria navale e il monitoraggio dell'ambiente marino La gestione sostenibile degli scarichi meteorici nelle aree portuali e nelle aree densamente antropizzate della fascia costiera

Prodotti ed applicazioni innovativi per l’abbattimento di rumore aereo e strutturale a bordo di unità navali e nautiche

Sviluppo di soluzioni per l’individuazione di falle su tubazioni ed installazioni sommerse

Studio delle riparazioni in composito su strutture navali metalliche

BACKCOST interpretazione dei dati di backscattering acustico in ambito costiero con l'ausilio di appositi strumenti informatici

Giunti incollati e processi ottimizzati di stuccatura per il miglioramento della finitura superficiale di scafi ad elevato valore aggiunto

Nuovo modello di gestione operativa per la valorizzazione dell’asset nave

Progettazione di imbarcazioni per pattugliamento senza equipaggio

Modelli di circolazione marina e tecniche di analisi di immagini tele-rilevate per monitoraggio dell'inquinamento delle acque marine Monitoraggio acustico e strutturale del bulbo sonar di una moderna fregata, correlazione con la condotta della nave e fenomeni ambientali

Sistema integrato per il controllo e la stabilizzazione automatica dei moti della nave (COSA) Sviluppo di metodologie per la previsione delle prestazioni dei compositi avanzati in relazione alla costruzione di prodotti complessi per la nautica Studio e sviluppo di metodi e modelli per l’estensione di uno strumento integrato di supporto alla progettazione navale e alla valutazione operativa di unità combattenti di superficie Analisi fluidodinamica non stazionaria con mesh dinamica dell’assieme cilindro-valvola di compressori alternativi per mezzo di un software commerciale (ANSYS CFX) e confronto dei risultati con software open-source (openfoam e/o Code-Saturn)

Sviluppo di modelli di simulazione numerica per lo studio della resistenza al moto e del comportamento dinamico di carene plananti o semi-dislocanti per applicazione su barche da diporto

ICT per il mare: definizione di servizi di interoperabilità dei sistemi ICT armatore-port community

Standardizzazione dell’architettura di monitoraggio e controllo del sistema automazione nave in accordo ai requisiti safety return to port e safety management system

Analisi di aspetti EMC / EMI (compatibilità ed interferenza elettromagnetica) e RCS (sezione trasversale radar) nella progettazione dell'albero integrato per navi Metodi di analisi numerica computazionale applicati a sistemi di adduzione acqua di mare alle stazioni di pompaggio (WATERINTAKE)

Sviluppo di metodologie per l’ottimizzazione del progetto di propulsori navali Tecnologie e metodologie per il monitoraggio delle aree umide e di acque basse in ambito costiero

Validazione di una metodologia per la caratterizzazione idroacustica dell'elica navale

Processi di qualità e miglioramento delle attività connesse con la realizzazione di mega yacht MHYWAQ-MCA-Modelling HYdrodynamics and Water Quality in Marine Coastal Areas (Modellizzazione idrodinamica e di Qualità dell'Acqua in Aree Marine Costiere) Elaborazione, trasmissione e fusione dei segnali per la sicurezza in scenari marittimi

Sea–nergia: prevedere e coordinare l’energia rinnovabile off – shore

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Progetti di ricerca DLTM

Piattaforme galleggianti attrezzabili, polivalenti e di design in materiale composito per uso portuale/marine e per colture di mitili ed ittiche AlgaMeter: realizzazione di un sistema integrato di monitoraggio delle fioriture dell'alga tossica Ostrepsis ovata nella baia di Camogli

Metodologia innovativa finalizzata all’integrazione della procedura probabilistica per la stabilità in falla nel progetto preliminare di navi passeggeri, con particolare attenzione al settore dei mega yacht

Calibrazione di modelli CFD per pompe centrifughe multistadio (Multistage pump)

Interconnessione di dati in tempo reale e archiviati dell’ambiente marino con infrastrutture informatiche europee Modelli di simulazione distribuita a supporto della sicurezza dell’ambiente marino

Ottimizzazione dei processi produttivi / industriali in ambito nautico - navale

Progettazione e simulazione di impianti combinati gas – vapore per il recupero energetico in ambito navale

Tecnologie ICT avanzate per il supporto della sicurezza della nautica da diporto

Laboratori in rete – progetto di ricerca per l’analisi delle problematiche d'interoperabilità e collegamento di simulatori in architettura distribuita destinati al training Studio e sviluppo di protocolli di comunicazione per rete di georeferenziazione e comunicazione subacquea

3D stereo- monitor – Studio e sviluppo di un sistema per la ricostruzione ed elaborazione di modelli tridimensionali da immagini stereoscopiche con applicazioni in ambito di monitoraggio marino Sviluppo di modelli dinamici di manovrabilità e propulsione di unità navali da integrarsi all'interno di simulazioni di unità navali durante lo svolgimento dei principali compiti operativi COPISS Complex Piracy Scenario Simulation – Realizzazione di un modello di simulazione distribuita per lo studio del fenomeno della pirateria navale

Definizione processo di allestimento esterno per mega yacht

Tabella 5. Progetti ammessi a finanziamento (SIIT – DGR n. 767 del 22/06/2012)

Progetti di ricerca SIIT

Cyber security Lab

PrediTraff – Progetto e realizzazione di un sistema di predizione del traffico

TERMAR – Progetto e realizzazione di un Virtual information system per terminal marittimi

Gestione della Qualità del Servizio nelle Reti LTE (Long Term Evolution)

Studio e sviluppo moduli di Video analisi per la sorveglianza cognitiva ROBOTICA@SIIT Sviluppo di tecnologie abilitanti, sistemi, competenze e servizi di Robotica avanzata (per operazioni di monitoraggio ed intervento applicabili alla sicurezza di infrastrutture critiche, al supporto al lavoro in ambienti ostili, all'ambiente naturale, alla salute e alla qualità della vita) Grid@SIIT: sviluppo di competenze e servizi per l’utilizzo di tecnologie grid e cloud nelle attività progettuali del SIIT. Aspetti di elaborazione parallela e studio di applicazioni industriali avanzate Informazioni tecniche di intelligence ottenute da comunicazioni estranee Sicurezza – Riservatezza – Affidabilità delle Wireless Communication a fronte di ostacoli ambientali e di minacce intenzionali

Sistema modulare di allerta pericolo

Tecniche e strumenti innovativi di raccolta, elaborazione e trattamento di dati remoti a supporto dei processi manutentivi di rotabili ferroviari

Identificazione, studio e sviluppo di tecnologie per la realizzazione di sistemi integrati di comando e di controllo digitali per velivoli business e ad usi di sicurezza nazionale

Grid@SIIT: sviluppo di competenze e servizi per l’utilizzo di tecnologie grid e cloud nelle attività progettuali del SIIT

ECO – BOOST

Modelli e strumenti per l’efficienza energetica

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Progetti di ricerca SIIT

POLYGRID: ottimizzazione di grid poligenerative (elettriche, chimiche, termiche) in presenza di fonti rinnovabili non controllabili Utilizzo di un sistema di video analisi per la gestione della sicurezza di impianti ferroviari-metropolitani: ottimizzazione della configurazione e metodologia di test

ENERGY Management in contesti di Virtual Power Utility

Idrogeno da fonte rinnovabile come vettore energetico nel trasporto navale e nella generazione distribuita: aspetti tecnici, economici e di sicurezza (SIIT12) Tecniche di intelligenza artificiale per l’estrazione di conoscenza da dati ottenuti con sistemi di monitoraggio ambientale

Successo analogo ha riscosso l’avviso successivo. Sull’avviso di cui alla DGR 1283, infatti, sono state presentate 110 proposte, 84 delle quali ammissibili e finanziate, per un numero totale di 95 assegni di ricerca (tab. 6) e per un impegno di spesa complessivo di 4.778.479,06 euro9 (a fronte dei 3 milioni di euro stanziati nell’avviso che sono stati incrementati per finanziare tutte le domande ammissibili). Tabella 6. Progetti ammessi a finanziamento sul bando “generalista” (DGR n. 975 del 3/8/2012)

Progetti di ricerca

Studio e sviluppo di strumentazione basata su componentistica elettronica di consumo

Valutazione della attività fotocatalitica del biossido di titanio per l'abbattimento di inquinanti organici e biologici

Smart grid: la gestione intelligente del patrimonio storico monumentale

Applicazioni di analisi di bench marking nel settore idrico come strumento strategico di gestione e come base per la regolazione attraverso yardstick competition Nuove tecnologie interattive: applicazioni per la valutazione e lo sviluppo delle abilità cognitive e sociali in pazienti con disturbo dello spettro autistico

Potenzialità applicative dei nuovi superconduttori a base di ferro

Studio di un sistema di anticollisione specializzato per piattaforme avioniche civili Valutazione in vitro dello scenario di rischio per la salute umana per esposizione a ceneri e miscele derivate da smaltimento di alcune categorie di rifiuti: allestimento di test in vitro in accordo con le linee guida europee

L’impresa dal territorio all’Europa: crescita e sviluppo nel nuovo orizzonte giuridico transfrontaliero Sviluppo di un protocollo di monitoraggio del Biofouling come strumento di ottimizzazione dei trattamenti antifouling in impianti industriali e caratterizzazione delle performance di efficacia ed eco compatibilità di nuovi biocidi sperimentali

Sviluppo di un nano-array proteico per l’analisi di marcatori biologici

Studio di sistemi di manipolazione avanzata a dinamica incerta in ambiente non o poco strutturato

MiraMar- Metodologie innovative di rilevamento e analisi per monitoraggi marini e costieri

Computer assisted diagnosis (CAD) reumatologico

Valorizzazione del patrimonio artistico e culturale e modelli di comunicazione multimediale: mediazione e accessibilità dei contenuti culturali della ricerca e studio di una applicazione specifica per smart-phone e tablet

Riqualificazione del sistema edificio/ impianto per ottenere costruzioni sostenibili a consumo quasi 0

Open real time for scada

Quantificazione dell’attività di malattia e progressione del danno strutturale mediante ecografia articolare nei pazienti affetti da artrite idiopatica giovanile

Scintilla – scenari innovativi di teleformazione per l’inclusione lavorativa in Liguria

9 DGR n. 975/2012.

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Progetti di ricerca Verso un ecosistema digitale di servizi al cittadino e all’impresa: tecnologie open data e utilizzo intelligente di sorgenti dati multiple

Valutazione, sperimentazione e utilizzo di tecnologie Data Grid ed elaborazione parallela nel contesto applicativo delle piccole e micro imprese su piattaforme private "cloud on premise"

Crescita e caratterizzazione dei difetti in Film micro- e nano strutturati Sviluppo di una procedura di monitoraggio continuo della deformazione sismica per la prevenzione e la mitigazione del rischio sismico Integrazione di flussi di dati geo-referenziati, multi-risoluzione e tempovarianti da sorgenti eterogenee Definizione di un modello di riconoscimento, integrazione e validazione delle competenze acquisite in percorsi professionali formativi Estensione della trasformata di Hough e applicazioni all’imaging del sistema ematopoietico

Protesi auricolare ad ultrasuoni orientata alla persona

Risorse industriali culturali: estrazione e raccolta dei contenuti per accessibilità Studio e realizzazione di tecniche e moduli software di DATA Mining, basati su PMML per applicazioni di business intelligent

Studio e sviluppo di algoritmi innovativi per l’analisi acustica e vibrazionale su tecnologia FPGA Serious game per la fruizione di contenuti e l’apprendimento delle tematiche educative culturali e ambientali in strutture museali di tipo edutainment

La tutela degli investimenti esteri diretti tra diritto internazionale e diritto dell'Unione europea: il caso del trasporto marittimo Differenziazione tecnologica e validazione sperimentale di un innovativo sistema ad ultrasuoni per il trattamento delle acque in nuovi scenari applicativi Modellazione lagrangiana del trasporto di massa in ambiente marino e costiero: strumenti per la gestione della qualità delle acque del Mar Ligure Progettazione, sviluppo e sperimentazione di applicazioni digitali e di metodi didattici di uso delle stesse per l'integrazione scolastica di studenti discalculici Sviluppo di una metodica per lo screening in vitro ad elevata resa di farmaci attivi sul metabolismo neuronale

Ottimizzazione di modelli spettrali di terza generazione per lo studio della generazione del moto ondoso all'interno del bacino del Mediterraneo e relativo downscaling sul Mar Ligure

Sviluppo di modelli e strumenti di caratterizzazione delle proprietà meccaniche ed emodinamiche del fegato Applicazione di metodi avanzati di intelligenza artificiale alla classificazione di mutazioni genetiche in progetti di sequenziamento massivo La creazione di valore nelle aziende di produzione e distribuzione di energia elettrica e gas. Un modello per la valutazione economico finanziaria e di sostenibilità sociale ed ambientale Reattori nucleari di quarta generazione raffreddati a piombo simulazioni termofluidodinamiche 3D delle condizioni di funzionamento normali e incidentali Tecniche innovative per la diagnostica ed il restauro di opere policrome su supporto metallico e lapideo appartenenti al patrimonio storico artistico e culturale della Liguria

Analisi socio economica degli infortuni e indicazione di policy

Metodologie e strumentazione per il monitoraggio on line della reattività di apparati per la trasmutazione e lo smaltimento di scorie radioattive Sviluppo di procedure biotecnologiche per la produzione di zuccheri rari di interesse farmaceutico, cosmetico e nutraceutico Sviluppo di protocolli di analisi relativi alla speciazione di nano particelle atmosferiche attraverso tecniche di microscopia elettronica

La tutela dei diritti delle persone con disabilità tra non discriminazione e uguaglianza sostanziale

Sistemi integrati per l’analisi statistica della sicurezza in contesti urbani liguri Definizione di un frame work per la valutazione dell’impatto socio – economico della città digitale

Progetto ed ottimizzazione di un traghetto “full-green” studio idrodinamico di carena Swath non convenzionale, mediante tecniche CFD ed integrazione di un sistema di propulsione elettroibrido finalizzato all'abbattimento dell'impatto ambientale e costiero

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Progetti di ricerca

Analisi del movimento come strumento di valutazione quantitativa della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla: valutazione della riproducibilità e della sensibilità al cambiamento, costruzione di una normativa e sviluppo di nuovi protocolli di acquisizione del sistema "GAS"

Biotecnologie per gestione integrata del rischio legionella per impianti idrici e aeraulici

Nanoparticelle e salute umana sviluppo di modelli in vitro per valutarne l'eventuale tossicità

Archeologia ambientale e sue applicazioni per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali Sviluppo industriale e standardizzazione di una detection unit per l'individuazione di sorgenti sonore biologiche ed artificiali in ambiente marino

Testing automatico per applicazioni embedded Sistemi robotizzati di mappatura fine campo per magneti superconduttori utilizzati in macchine medicali e per la produzione sostenibile di energia

Sviluppo di tecniche innovative per il monitoraggio di contaminanti emergenti nelle acque destinate al consumo umano

Sviluppo di un sistema integrato di microscopia ottica, microscopia a forma atomica (AFM) e di elettrofisiologia per applicazioni di cardio e neuro-farmacologia in vitro Depurazione delle emissioni gassose provenienti da stoccaggio di prodotti petroliferi e interventi per il reimpiego dei residui

Geometria tropicale ed algebra max-plus

Fotovoltaico a KM 0

Relazione tra proprietà degli acciai e loro storia termica e meccanica. Calibrazione dei parametri di processo per l'ottimizzazione del comportamento in esercizio e del risparmio energetico Aneurismi aortici addominali (AAA): studio multidisciplinare sul possibile rischio e sede di rottura, aspetti fluidodinamici, meccanici e istopatologici Archivio digitale del patrimonio artistico di Emanuele Luzzati: il teatro

Sviluppo di metodi analitici rapidi e a basso costo per il controllo di autenticità e la tutela dei prodotti agroalimentari liguri (olive taggiasche in salamoia, basilico DOP, aglio di Vessalico) Valutazione morfofunzionale dell’insufficienza respiratoria acuta mediante sviluppo di metodiche di analisi quantitativa ecografica

Atteggiamenti, emozioni e apprendimento nella scuola plurale: il contatto come nuova opportunità di analisi e crescita

Filiera produttiva di miniturbine eoliche e miniparchi eolici ad alta efficienza per venti medio-bassi

Rete multimediale e sinergica per la cultura del 900 nel territorio ligure Top Stop – thermoeconomic optimisation of storage systems for smart polygeneration grids (ottimizzazione termo economica di sistema di accumulo per reti energetiche e poligenerative)

Caratterizzazione dielettrica di miscele di GAS sostitutive del gas esafloruro di zolfo (SF6) nell'isolamento elettrico di componenti e apparecchiature per alta tensione

Utilizzo dei sottoprodotti del settore olivicolo-oleario: proprietà biologiche e biomolecole per l'industria Alfa- lattoalbumina (Serplus) utilizzo nella dieta di pazienti con epilessia farmacoresistente di un integratore alimentare con azione serotoninergica Monitoraggio neuro-sonologico nella fase acuta dell’ictus ischemico

Attività apoptogenica e antiprofeliferativa di fosfoderivati (bifosfonati e ciclodifosfazani) modificati: sviluppo di nuove terapie tumorali

La tutela giuridica delle banche dati nelle piccole medie imprese (PMI) Realizzazione di una piattaforma per la visualizzazione 3D in tempo reale in ambiente marino di dati biotici ed oceanografici su device mobili Studio di formulati polimerici a base acquosa caricati con materiali elettroceramici per la realizzazione di Wafer ceramici per celle a combustibile ad alta temperatura

Sviluppo di formulazioni farmaceutiche innovative per drug delivery localizzato

Individuazione di parametri clinicamente significativi per l’applicazione diagnostica e prognostica della pedana stabilometrica statica nello screening dei disturbi dell'equilibrio

Creazione di impresa, stimolo all’imprenditorialità e allo sviluppo economico territoriale

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Progetti di ricerca

Ricerca delle precoci alterazioni delle piccole vie aeree e del polmone dei fumatori mediante la tecnica delle oscillazioni forzate Tecnology enhanced learning frame work “E-laparo 4D” per la simulazione di interventi in laparoscopia

2.4 Voucher per l’alta formazione

2.4.1 Premessa

Nel 2010 (con deliberazione della Giunta regionale n. 627 del 4 giugno), la Regione Liguria ha aderito al Protocollo d’Intesa per l’attuazione del progetto interregionale “Verso un sistema integrato di alta formazione” che coinvolge, oltre al Veneto, Regione capofila, la Basilicata, la Campania, l’Emilia‐Romagna, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, le Marche, il Molise, il Piemonte, la Puglia, la Sardegna, la Sicilia, l’Umbria e la Valle d’Aosta. E’ stata così avviata, la partecipazione regionale all’iniziativa del Catalogo Interregionale dell’Alta Formazione, finalizzata a consentire la partecipazione a percorsi di alta formazione attraverso la fruizione di voucher, previa condivisione di regole comuni per il riconoscimento degli stessi voucher, l’unificazione dei dispositivi esistenti e l’individuazione di adeguati standard di qualità. L’intervento è stato attivato nell’ambito dell’Asse V – Interregionalità e Transnazionalità del POR FSE 2007/13, obiettivo specifico m, obiettivo operativo m.1 (Promuovere reti ed accordi tra diverse Regioni per la realizzazione di progetti che perseguono obiettivi comuni in materia di formazione e istruzione, politiche attive del lavoro, inclusione sociale).

2.4.2 Procedure attuative

Nel 2011, con la DGR n. 44610 (box 11), la Regione ha approvato il primo avviso regionale per l’ammissione di organismi e offerte formative nel catalogo interregionale dell’alta formazione (nonché quello per l’erogazione di voucher formativi ai destinatari richiedenti interessati ad accedere ai percorsi di alta formazione inseriti nel catalogo). Box 11 - Avviso regionale offerte e organismi formativi – catalogo interregionale alta formazione DGR 446/11 Enti ammessi: Organismi formativi accreditati, ai sensi del vigente dispositivo regionale di accreditamento, per la macrotipologia “formazione superiore e Università, statali e non, con sede in Liguria Percorsi ammessi: Master universitari; Master non universitari presentati in partenariato con le Università (della durata minima di 800 ore, di cui 500 dedicate ad attività formative d’aula); Percorsi di specializzazione (minimo 160 e massimo 300 ore) Aree tematiche: Direzione e management; Amministrazione, finanza e controllo; Comunicazione; Gestione e sviluppo delle risorse umane; Logistica; Manutenzione; Marketing e commerciale; Progettazione tecnica; Innovazione, Ricerca e Sviluppo; Programmazione e controllo della produzione; Informatica e ICT; Lingue, Qualità; Sicurezza. Destinatari: laureati; diplomati occupati (compresi soggetti in CIGO, CIGS e mobilità) Periodo dell’attività formativa: ottobre 2011 – aprile 2012. Stanziamento previsto per la successiva erogazione di voucher: 1,5 milioni di euro. Importo del voucher: 6.000,00 euro Cofinanziamento privato: almeno il 20% del costo del corso.

10 Integrata con la DGR 697/2011 per prendere atto dell’inclusione della Campania tra le Regioni aderenti al progetto

interregionale e riconoscere, di conseguenza, la relativa estensione del catalogo.

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L’attività istruttoria sulle proposte formative e sulle candidature pervenute si è conclusa con l’approvazione (DD 1686 del 2011) di 57 corsi di specializzazione e 12 master universitari e con l’inserimento a catalogo di 26 organismi formativi (tab. 7). Tabella 7. Proposte formative ed enti ammessi al catalogo dell’alta formazione – Liguria 2011

Offerte formative Organismo di formazione

1 Assistenti di direzione Facoltà di Lingua e Letteratura straniera

2 E-Tutor: docente facilitatore dell'apprendimento in aula attraverso la Lavagna Interattiva Multimediale

Facoltà di Lingua e Letteratura straniera

3 Gestione, amministrazione e sviluppo delle risorse umane Sogea S.C. a r.l.

4 La gestione del rischio in azienda Sogea S.C. a r.l.

5 Analisi di bilancio e tecniche di auditing Sogea S.C. a r.l.

6 Programmazione Java per il Web Euro.Forma

7 Esperto nell'organizzazione di impresa per la gestione di progetti e di appalti nel campo dell'edilizia

Euro.Forma

8 Business Maritime English & Port Opertive Euro.Forma

9 Esperto della progettazione di edifici ecosostenibili e bio-compatibili

Euro.Forma

10 Responsabilità sociale di impresa: strategie, strumenti e benefici Centro Ligure per la produttività

11 Corso di specializzazione in igiene, qualità e sicurezza degli alimenti

Ial Liguria

12 Specialista nella redazione e nella gestione del Documento di Valutazione dei Rischi e nel Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti

Aesseffe Agenzia Servizi Formativi

13 Corso di specializzazione in progettazione, gestione e valutazione di progetti europei

Bic Liguria Spa

14 Pianificazione e controllo di progetti su commessa

Fondazione Ansaldo (gruppo Finmeccanica)

15 Il disability manager Fo.C.U.S.

16 Comunicazione aziendale efficace Fo.C.U.S.

17 Il responsabile amministrativo e finanziario Fo.C.U.S.

18 Esperto in coaching per lo sviluppo e la gestione delle risorse umane

Fo.C.U.S.

19 Progettista applicazioni mobile su piattaforme Android, iOS e Windows Phone 7

Fo.C.U.S.

20 Net specialist developer F.Ire. Scrl

21 Corso di specializzazione in comunicazione interculturale e gestione dei processi migratori

Endopaf Liguria

22 Corso di specializzazione in analisi, valutazione e progettazione sociale

Endopaf Liguria

23 Specialista in Security management: sicurezza del dato

Centro prov.le di formazione "Giulio Pastore"

24 Air diving supervisor Hydrolab-Hydrocat

25 Operatore tecnico iperbarico Hydrolab-Hydrocat

26 Lingua inglese ad indirizzo marini-marittimo-subacqueo Hydrolab-Hydrocat

27 Tecnico addetto al pilotaggio di veicoli subacquei a controllo remoto

Hydrolab-Hydrocat

28 Tecnico addetto ai controlli non distruttivi Hydrolab-Hydrocat

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Offerte formative Organismo di formazione

29 Corso di specializzazione per l'utilizzo del supercalcolatore e applicativi specialistici relativi alla fluidodinamica e al calcolo strutturale

Cisita formazione superiore

30 Corso di specializzazione in gestione e sviluppo delle risorse umane

Cisita formazione superiore

31 Sistema azienda Cisita formazione superiore

32 Corso di specializzazione in program manager per il service della nautica da diporto

Cisita formazione superiore

33 Imprenditoria sociale innovativa

Universitas Genuensis Ente di Formazione

34 Scuola 2020: innovazione e sviluppo delle capacità manageriali e didattiche

Università degli Studi di Genova

35 Assicurazioni marittime e dei trasporti Università degli Studi di Genova

36 Valutazione delle politiche e dei programmi di sviluppo sociale Università degli Studi di Genova

37 Creazione di impresa Università degli Studi di Genova

38 Gestione delle risorse umane, persone, processi e organizzazione Università degli Studi di Genova

39 Corso di specializzazione in lingua tedesca, livello B2 C.F.T.A. Elio Moretti soc. cons. coop.

40 Corso di specializzazione in lingua inglese, livello B2 C.F.T.A. Elio Moretti soc. cons. coop.

41 Management delle spedizioni internazionali

Accademia italiana della marina mercantile

42 Maritime management and Transport Consorzio Assitech

43 Data protection and business continuity Consorzio Assitech

44 Energie rinnovabili: aspetti tecnologici ed economico-giuridici

Spes scpa - Società di promozione degli Enti savonesi per l'Università

45 Programmazione e sviluppo sito e software di e-commerce avanzato

Is.For.Coop

46 Gestione dell'impresa edile Istituto superiore statale "V. Cardarelli"

47 Esperto nella gestione della Sicurezza sul lavoro Forma

48 Specializzazione in lingua inglese, livello B2 Forma

49 Esperto dei sistemi di gestione di basi di dati, data warehousing e data mining

Forma

50 Esperto nella sicurezza delle reti e dei sistemi di elaborazione Forma

51 Specializzazione in lingua inglese, livello C1 Forma

52 Progettazione e realizzazione di impianti di energie rinnovabili Former

53 Project management e finanziamenti comunitari Former

54 Responsabile ufficio stampa Former

55 Esperto in logistica e trasporti Scuola nazionale trasporti e logistica

56 Esperto in programmazione e controllo della produzione Scuola nazionale trasporti e logistica

57 Esperto in gestione e sviluppo della sicurezza sul lavoro Scuola nazionale trasporti e logistica

1 M.U. di I livello in "Assicurazioni marittime e dei trasporti" Università degli Studi di Genova

2 M.U. di II livello in "Gestione delle risorse umane. Persone, processi e organizzazione"

Università degli Studi di Genova

3 M.U. di II livello in "Monitoraggio e controllo ambientale" Università degli Studi di Genova

4 M.U. di II livello in "Energia sostenibile: tecnologie, processi e automazione"

Università degli Studi di Genova

5 M.U. di I livello in "Management e imprenditorialità" Università degli Studi di Genova

6 M.U. di I livello in "Giurista d'impresa" Università degli Studi di Genova

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Offerte formative Organismo di formazione

7 M.U. di II livello in "Scienze e tecnologie degli impianti nucleari" Università degli Studi di Genova

8 M.U. di I livello in "Territorio, Eventi e Cultura. Progettazione, produzione, gestione di eventi culturali per le strutture dello spettacolo e del museo diffuse sul territorio"

Università degli Studi di Genova

9 M.U. di I livello in "Sustainable cruise vassel and superyacht interior design"

Università degli Studi di Genova

10 M.U. di I livello in "Innovazione della pubblica amministrazione" Università degli Studi di Genova

11 M.U. di II livello in "Management culturale e promozione internazionale delle eccellenze del territorio"

Università degli Studi di Genova

12 M.U. di II livello in "Industrial plants, engineering and technologies"

Università degli Studi di Genova

Fonte: DD 1686/2011

Nel 2012, è stata avviata una nuova procedura di selezione degli organismi e delle offerte formative da inserire nel catalogo che però, sulla base di quanto deciso dal Comitato Tecnico del progetto interregionale, è stata sdoppiata in un avviso regionale, finalizzato alla selezione degli organismi, e in un avviso, predisposto e gestito dalla Regione Veneto, per la selezione delle offerte formative. L’avviso della Regione Liguria per la selezione degli Organismi è stato approvato con la DGR n. 598/2012 e, rispetto a quello dell’anno precedente, ha previsto l’ammissibilità anche delle Fondazioni (con Università nella propria compagine sociale e l’attività formativa tra i propri fini), mantenendo sostanzialmente inalterate le altre disposizioni come pure l’ammontare delle risorse stanziate per la successiva erogazione dei voucher. La procedura si è conclusa con l’individuazione dei 33 organismi ammessi di cui al Decreto 2150 del 26 giugno 2012 e con l’approvazione, da parte della Regione Veneto, di 57 offerte formative (DGR n. 595 del 2012 – Regione Veneto, tab. 8). Tabella 8. Proposte formative ed enti ammessi al catalogo dell’alta formazione – Liguria 2012

Offerte formative Organismo di formazione

1 Go mobile - dal pc ai dispositivi mobili: architetture e tecniche di sviluppo web

Scuola edile di Imperia

2 Web, marketing e turismo Spes

3 La manutenzione programmata degli impianti e dell'involucro degli edifici

Scuola edile genovese

4 Metodologie della valutazione per la VAE (Validazione degli apprendimenti esperienziali)

Fondazione Ansaldo (gruppo Finmeccanica)

5 Gestione strategica delle risorse umane: le relazioni sindacali e l'outplacement

Euro.Form

6 Internazionalizzazione degli studi professionali: marketing, nuovi modelli e strategie per la professione di architetto

Aesseffe Agenzia Servizi Formativi s.c.p.a.

7 Social media marketing - le dinamiche della rete e del mobile E.A.F.R.A.

8 Programmatore Android Elea FP scarl

9 Esperto di energie rinnovabili Former Formazione e Consulenza

10 Self Career Management - Metodologie e strumenti per l'inserimento professionale dei laureati di eccellenza

Perform - Centro universitario per la formazione permanente

11 Specializzazione per tecnico turismo cinofilo (Dog Partner) C.F.T.A. Elio Moretti soc. cons. coop.

12 Esperto in progettazione e gestione di attività assistite con la mediazione degli animali

Is.For.Coop.

13 Tecnico specialista nella gestione dell'edilizia ecosostenibile F.Ire. S.c.r.l.

14 Impiantistica da fonti rinnovabili ed efficienza energetica Fo.C.U.S.

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Offerte formative Organismo di formazione

15 La sicurezza sul lavoro e l'igiene ambientale nei cantieri mobili e temporanei

Euro.Form

16 Maritime Management & Transport Consorzio Assitech

17 M.U. di I livello in "Management delle attività e dei centri sportivi" Università degli Studi di Genova

18 Strumenti di innovazione organizzativa: sicurezza, corporate social responsability, stress lavoro-correlato e benessere

Centro ligure per la produttività

19 Project Management e finanziamenti comunitari Is.For.Coop.

20 Responsabile ufficio stampa Former Formazione e Consulenza

21 Project Manager Certified Specialist F.Ire. S.c.r.l.

22 Marketing museale: strumenti per la valorizzazione e la promozione dell'istituto di cultura

Fo.C.U.S.

23 Ready for excellence - guest service Ente di Formazione Circolo Parasio

24 Specialization in the English Language, Level B2, in the Tourism sector

Forma

25 Mediazione al lavoro, cultura aziendale e disabilità: modelli e competenze professionali

Endofap Liguria

26 Depurazione delle acque: processi a membrana, dimensionamento e gestione degli impianti (innovative membrane technologies for waste & drinking water treatment)

Perform - Centro universitario per la formazione permanente

27 M.U. di II livello in "Programmazione e valutazione delle politiche sociali"

Università degli Studi di Genova

28 Net Developer F.C.L.

29 M.U. di II livello in "Management of Chemicals - Sicurezza ed impatto ambientale delle sostanze classificate dal punto di vista chimico: approccio integrato alla normativa CE 1907/06 - REACH"

Università degli Studi di Genova

30 Consulente specializzato nella gestione finanziaria della piccola impresa

Iscot Liguria

31 Specialization in business English, level B2 Forma

32 Gestione, amministrazione e sviluppo delle risorse umane Sogea s.c. a r.l.

33 M.U. di II livello in "Trasferimento tecnologico, imprenditorialità e innovazione nei settori high tech" a.a. 2012/13

Università degli Studi di Genova

34 Corso di perfezionamento in etica sportiva Ecipa Genova

35 Specializzazione per tecnico della degustazione vini C.F.T.A. Elio Moretti soc. cons. coop.

36 Esperto della progettazione e sviluppo di disegni in 3D e produzione delle pubblicazioni tecniche a standard s1000d

F.C.L.

37 Reporter audiovisivo e documentarista digitale Spes s.c.p.a.

38 M.U. di I livello in "Giurista d'impresa", X edizione Università degli Studi di Genova

39 M.U. di I livello in "Assicurazioni marittime e dei trasporti", II edizione

Università degli Studi di Genova

40 Corso di specializzazione "Esperto di Accounting e Control nelle PMI"

Futura - Centro formativo Confartigianato Savona

41 Partenariato pubblico privato e finanza di progetto Sogea s.c. a r.l.

42 Direttore di produzione, pianificazione e controllo del processo produttivo dell'impresa audiovisiva

Centro ligure per la produttività

43 M.U. di II livello in "Impiantistica industriale - MIPET - Master Industrial Plant Engineering & Technologies", IV edizione

Università degli Studi di Genova

44 M.U. di I livello in "Innovazione nella pubblica amministrazione" Università degli Studi di Genova

45 M.U. di I livello in "Attività di montaggio e avviamento di impianti per la produzione di energia elettrica"

Università degli Studi di Genova

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Offerte formative Organismo di formazione

46 Specialista in Security Management Centro provinciale di formazione

professionale "G. Pastore"

47 Strategie di marketing e comunicazione per la promozione del territorio e delle produzioni agro - alimentari tipiche

Aesseffe Agenzia Servizi Formativi s.c.p.a.

48 Esperto in progettazione di interventi educativi assistiti con la mediazione del cane

Centro provinciale di formazione professionale "G. Pastore"

49 Specializzazione in "Etica delle professioni sanitarie e d'aiuto" Scuola edile genovese

50 L'impresa dello spettacolo e il prodotto cultura: corso di formazione e perfezionamento manageriale per professionisti dello spettacolo

CE.S.CO.T. Genova

51 Il consulente della gestione responsabile di impresa Ente di Formazione Circolo Parasio

52 Tecniche innovative di costruzione rapida per l'industria: dal modello CAD 3D al prodotto finale

Futura - Centro formativo Confartigianato Savona

53 Esperto in gestione e sviluppo della sicurezza sul lavoro in ambito logistico e portuale

Scuola nazionale di trasporti e logistica

54 Processi interculturali e comunicazione: strategie, modelli e forme di inclusione

Endofap Liguria

55 Strumenti per la progettazione e la simulazione avanzata nei settori navale e nautico

Cisita formazione superiore

56 Operatore tecnico addetto alla gestione di impianti iperbarici per lavorazioni a basso e alto fondale (chamber operator - assistent live support technician)

Hydrolab Hydrocat

57 Tecnico addetto alla gestione e al pilotaggio di veicoli subacquei robotizzati a controllo remoto (Rov Pilot Technicians)

Hydrolab Hydrocat

Fonte: DGR 595/2012 Regione Veneto (capofila del progetto interregionale)

Va detto che l’esperienza realizzata con l’avviso del 2011 ha indotto le Regioni aderenti al progetto interregionale ad introdurre nell’avviso unico del 2012 relativo alla selezione delle attività formative alcune novità di rilievo: è stata introdotta la presenza obbligatoria di un partenariato di progetto in grado di garantire il

coinvolgimento attivo di imprese “coerenti con l’area settoriale di riferimento dei percorsi formativi”. In particolare, l’avviso prevedeva che almeno un’impresa fosse coinvolta nella progettazione del corso; almeno un’impresa dovesse garantire ad ospitare i destinatari dei voucher per attività di stage e almeno un’impresa partecipasse con propri testimonial/esperti all’attività di docenza;

è stato previsto l’avvio di una sperimentazione per attivare, attraverso i voucher a catalogo, percorsi di alta formazione in apprendistato (ai sensi di quanto disposto dal T.U. di cui al D.Lgs 167/2011);

è stata resa obbligatoria l’attività di stage (precedentemente solo facoltativa), da realizzare sotto forma di work project nel caso di destinatari occupati;

è stato previsto che i voucher erogati sui Master cofinanziati dal Ministero del Lavoro avessero natura aziendale;

sono stati introdotti, tra gli interventi ammissibili, i Master accreditati dall’Associazione Italiana per la Formazione Manageriale (ASFOR);

è stato richiesto agli enti proponenti di presentare le proprie offerte formative articolandole, oltre che per aree tematiche, per aree di lavoro (insieme dei compiti e ruoli ad alto contenuto specialistico e professionale che, nell’ambito delle specifiche aree tematiche trasversali, sono

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dedicati alla realizzazione di servizi o processi definiti) e per gruppi di competenze11, avviando così un processo di effettiva integrazione dell’offerta formativa regionale e di messa in trasparenza dei contenuti formativi dei percorsi;

sono state parzialmente modificate le aree settoriali di riferimento delle attività formative (box 12).

Nessuna modifica è stata invece introdotta, rispetto all’avviso del 2011, relativamente ai destinatari ammissibili (laureati del vecchio e nuovo ordinamento o diplomati, purché occupati). Box 12 - Aree settoriali di riferimento delle attività formative ammissibili

I Avviso - 2011 II Avviso (avviso comune) - 2012

Energia, gas e acqua Energia;

Trasporto e magazzinaggio Mobilità;

Nuove tecnologie della vita;

Agro-alimentare;

Costruzioni Edilizia e Costruzioni;

Servizi alle imprese;

Attività dei servizi di alloggio e ristorazione Turismo;

Cultura e spettacolo;

Servizi di informazione e comunicazione Tecnologia dell’informazione e della comunicazione;

Attività manifatturiere Attività manifatturiere

Agricoltura, silvicoltura e pesca

Industrie estrattive

Commercio

Attività finanziarie e assicurative

Attività immobiliari

Attività scientifiche e tecniche

Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese

Pubblica amministrazione

Istruzione

Attività artistiche, sportive e di intrattenimento

Organizzazioni e organismi internazionali

Altre attività di servizio

2.4.3 Realizzazioni fisiche

Come anticipato, il primo avviso per l’erogazione di voucher formativi da spendere sul catalogo interregionale è stato approvato con la DGR 446/2011. A seguito dell’avviso, sono state presentate 578 richieste di voucher, 386 delle quali da parte di occupati. I voucher ammessi sono stati complessivamente 460 (317 dei quali richiesti da occupati). Tutti i voucher richiesti sono stati finanziati, incrementando, allo scopo, lo stanziamento programmato nell’avviso (DGR n. 1153/2011).

11 Si veda, in proposito, la “Guida metodologica ad uso degli organismi di formazione per la classificazione

dell’offerta formativa” che disciplina 307 distinti gruppi di competenze (www.altaformazioneinrete.it).

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A causa degli elevati tassi di rinuncia rilevati in itinere, tuttavia, i voucher effettivamente avviati sul primo avviso sono pari a 256 unità. Sul secondo avviso, anch’esso finanziato nell’ambito dell’Asse V (cfr. DD 3755 del 31/10/2012 che rettifica il precedente DD 3593/12), invece, sono state presentate 865 richieste (355 delle quali da parte di occupati). Le richieste ritenute ammissibili sono state 693 (275 delle quali presentate da occupati). I voucher inizialmente approvati (DD 3755) sono stati 308 (108 dei quali presentati da occupati). Causa le revoche e le rinunce che si sono verificate in itinere, la prima graduatoria è stata però più volte modificata e sono state effettuati diversi scorrimenti (DD 4694/2012, DD 338/2013, DD 771/2013 e DD 1198/2013, DGR n. 458 del 23/04/2013) che hanno determinato il finanziamento finale di tutti i voucher ammessi e un numero effettivo di voucher avviati pari a 285. Va poi sottolineato che, a luglio 2013, risultavano completati i percorsi formativi associati a 256 voucher assegnati a seguito del primo avviso e a 126 voucher assegnati sul secondo avviso. L’universo dei destinatari “conclusi” è quindi costituito, secondo gli ultimi dati disponibili, da 382 soggetti che si distribuiscono per genere, condizione occupazionale e titolo di studio come esplicitato nei grafici 2-4.

Grafico 2. Distribuzione destinatari conclusi per

condizione occupazionale

Grafico 3. Distribuzione destinatari conclusi per

genere

Fonte: Elaborazione dati forniti dalla Regione Liguria

Fonte: Elaborazione dati forniti dalla Regione Liguria

41%

59%

Disoccupati o inoccupati

Occupati o percettori di ammortizzatori sociali

37%

63%

Maschi Femmine

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Grafico 4. Distribuzione destinatari conclusi per titolo di studio

Fonte: Elaborazione dati forniti dalla Regione Liguria

11%

26%

50%

13%

Diploma di scuola secondaria di II grado

Laurea triennale nuovo ordinamento

Laurea vecchio ordinamento

Specializzazione post laurea

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SEZIONE 2 – VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI

L’analisi che segue costituisce un primo parziale tentativo di valutazione di efficacia degli interventi di alta formazione che l’AdG potrà completare una volta ultimati gli interventi ancora in corso e quando saranno rese disponibili le valutazioni placement programmate sui diversi filoni di attività considerati in questa sede. A livello metodologico, l’analisi è stata impostata sulla rielaborazione dei dati desumibili da alcune ricerche già concluse12, sui dati attuativi raccolti ed analizzati nei paragrafi precedenti e sui risultati emersi dalle interviste effettuate ad alcuni testimoni privilegiati, identificati con il supporto dell’amministrazione regionale. Il lavoro effettuato consente di: valutare la rilevanza degli interventi rispetto al contesto di riferimento; valutare la gamma degli interventi messi in atto, nell’ambito del POR FSE, rispetto alle diverse

tipologie di intervento attivate, a sostegno dell’innovazione, a livello nazionale; verificare i livelli di integrazione garantiti tra le diverse linee di intervento programmate a

sostegno dell’innovazione a livello locale; valutare la rilevanza delle realizzazioni fisiche raggiunte; esprimere giudizi in merito alla possibilità che gli interventi di alta formazione concorrano a

ridurre gli attuali tassi di disoccupazione regionali, in particolare giovanili; esprimere giudizi sugli effetti che gli stessi interventi e, in particolare, le modalità attuative

previste per la loro implementazione, hanno prodotto sugli obiettivi programmati ex ante, in particolare, sul consolidamento del sistema regionale dell’innovazione e della ricerca e sull’intensificazione dei rapporti a rete tra il sistema regionale (Università, Poli e Distretti tecnologici) e le imprese ed evidenziare i punti di forza e le criticità individuate dai testimoni interpellati;

segnalare, soprattutto, in funzione di un’eventuale replica degli interventi nella nuova programmazione i correttivi da apportare per incrementarne l’efficacia.

3. La valutazione della coerenza esterna

3.1 I contesti di riferimento della programmazione FSE

Come anticipato in premessa, uno degli strumenti utilizzati per la valutazione di efficacia degli interventi di alta formazione cofinanziati dal FSE è quello dell’analisi della loro coerenza esterna rispetto sia al contesto socio economico che al contesto istituzionale di riferimento. Di seguito si riporta, pertanto, l’analisi delle caratteristiche e delle dinamiche del contesto socio economico ligure e degli indirizzi assunti sia a livello comunitario che nazionale in tema di innovazione e ricerca, funzionali alla successiva verifica della rilevanza degli interventi che, in linea con quanto assunto dalla Commissione europea (cfr. Working Document n. 5), va intesa come adeguatezza dell’approccio strategico e delle attività implementate rispetto ai cambiamenti socio-politici in atto e come capacità delle stesse attività di produrre effetti su tali cambiamenti.

12 Si vedano, nello specifico: la valutazione condotta su 11 dei 12 Master finanziati, condotta dall’Osservatorio Ricerca e

Innovazione e dall’Agenzia Liguria Lavoro e il rapporto tematico predisposto dal RTI Cles-Gouré-Laser sull’efficacia occupazionale netta degli interventi cofinanziati dal FSE tra il 2007 e il 2011, dal quale possono essere desunti i tassi di inserimento occupazionale lordi e netti per tipologia di intervento cui i destinatari hanno partecipato.

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3.1.1 Il contesto socio economico

Sia nei due Programmi triennali attuativi della L.R. 2/07 finora emanati che nel documento regionale sulla Smart Specialisation, redatto in ottemperanza a quanto richiesto dalle condizionalità ex ante previste per la programmazione 2014/20 dei Fondi strutturali, sono esplicitate attente analisi del contesto socio-economico ligure. I dati e le considerazioni riportate di seguito rappresentano quindi solo un aggiornamento dell’analisi del contesto regionale contenuta nei documenti citati. Popolazione Alla data del 1° gennaio 2013, la popolazione residente in Liguria era pari a 1.565.127 unità, con un indice di vecchiaia pari al 238,2%, in aumento rispetto all’anno precedente (236,2%), e sempre nettamente al di sopra sia del valore medio nazionale che di quelli delle altre ripartizioni territoriali italiane (nord, centro e sud). Specializzazioni produttive locali e innovazione Il sistema produttivo ligure si caratterizza per elevati livelli di terziarizzazione. Nel 2013 (ultimo dato al momento disponibile), il terziario assorbe più del 78% dell’occupazione totale soprattutto a causa dell’alta concentrazione di addetti nei comparti del commercio, del trasporto e magazzinaggio, dei servizi alle imprese e delle attività legate al turismo. Con riferimento all’industria manifatturiera, i dati riferiti al 2011, desunti dall’ultimo censimento ISTAT, consentono la costruzione di un indice di concentrazione (addetti liguri/addetti nazionali per comparto manifatturiero) che evidenzia una quota di dipendenti liguri sul corrispondente totale nazionale sensibilmente superiore al 2% (peso occupazionale dell’industria ligure sul totale nazionale, tab. 9) nei comparti della siderurgia, della raffinazione di prodotti derivanti dal petrolio, della costruzione di mezzi di trasporto e delle apparecchiature per le telecomunicazioni13. Tabella 9. Settori di specializzazione dell’industria manifatturiera ligure (dati 2011)

Dipendenti

Liguria

Quota su dipendenti

Italia

attività manifatturiere 66.689 2,0%

industrie alimentari 6.085 2,0%

industria delle bevande 96 0,3%

industria del tabacco ..

industrie tessili 238 0,2%

confezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia

333 0,2%

fabbricazione di articoli in pelle e simili 21 0,0%

industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili), fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio

595 0,6%

fabbricazione di carta e di prodotti di carta 770 1,1%

stampa e riproduzione di supporti registrati 882 1,2%

fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 652 4,3%

13

L’indice costruito conferma quindi anche per il 2011 i risultati dell’indicatore QL (quoziente di localizzazione) utilizzato nel documento sulla Smart Specialisation e con dati riferiti al 2007 e facendo riferimento alle singole realtà provinciali.

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Dipendenti

Liguria

Quota su dipendenti

Italia

di cui: fabbricazione di prodotti di cokeria 232 85,6%

fabbricazione di prodotti chimici 1.846 1,7%

fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici 407 0,7%

fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 1.885 1,1%

fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 1.665 1,0%

di cui: fabbricazione di prodotti refrattari 355 14,4%

metallurgia 15.946 13,1%

di cui: siderurgia 14.976 36,1%

fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) 6.634 1,5%

di cui: fabbricazione di armi e munizioni 1.441 21,7%

fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi

7.957 7,5%

di cui: fabbricazione di apparecchiature per le telecomunicazioni 6.126 23,2%

fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche

3.296 2,1%

di cui: fabbricazione di altre apparecchiature elettriche 1.996 6,6%

fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 6.300 1,5%

fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 1.039 0,6%

fabbricazione di altri mezzi di trasporto 3.642 4,4%

di cui:

costruzione di navi e imbarcazioni 1.439 6,1%

costruzione di locomotive e di materiale rotabile ferro-tranviario 763 7,8%

fabbricazione di aeromobili, di veicoli spaziali e dei relativi dispositivi 1.370 4,3%

fabbricazione di mobili 426 0,4%

altre industrie manifatturiere 1.006 1,2%

di cui: fabbricazione di articoli sportivi 478 9,7%

Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat 2011

Secondo un’ormai classica ripartizione dei comparti merceologici per fonti e natura delle opportunità tecnologiche e dell’innovazione, dell'intensità dell’attività di R&S e della tipologia di flussi, i comparti produttivi di specializzazione dell’industria manifatturiera regionale appartengono per lo più al raggruppamento dei settori “scale intensive” che si caratterizzano per la predominanza, al loro interno, di imprese di dimensioni medio/grandi che utilizzano l’innovazione soprattutto per ridurre i costi di produzione e introdurre nuovi prodotti, utilizzano quale principale fonte esterna di innovazione le relazioni con i propri fornitori e, quale principale fonte interna, l’attività in R&S (schema 1).

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Schema 1 – Tassonomia di Pavitt14

Settori Dimensione

imprese Obiettivi

dell’innovazione Fonte esterna

di innovazione Fonte interna

di innovazione Barriere

all’entrata

Supplier dominated Medio/piccola Riduzione dei

costi

Innovazioni incorporate negli input

Economie di apprendimento

Basse

Scale intensive Medio/grande

Riduzione dei costi e

innovazione di prodotto

Relazioni con i fornitori

R&S Medie

Specialised suppliers Piccola Innovazioni di

prodotto Relazioni con gli

acquirenti Economie di

apprendimento Medie

Science based Piccola/grande Innovazioni di prodotto o di

processo

Relazioni con centri di ricerca

ed università R&S Medio/alte

In aggiunta a quanto sopra, si ricorda che sulle capacità innovative di un sistema produttivo, influiscono anche, in linea con quanto peraltro assunto anche nell’Innovation Union Scoreboard, la spesa pubblica a sostegno dell’innovazione e la disponibilità di risorse umane adeguatamente qualificate (considerate, appunto, nello IUS, tra le variabili “enablers”, cioè tra i prerequisiti che giustificano le performance innovative di un contesto). Dall’analisi comparata di queste variabili (spesa in R&S delle imprese pubbliche e private; spesa pubblica in R&S e disponibilità di risorse umane adeguatamente qualificate; ecc.) emerge, per la Liguria, un quadro che mostra alcune criticità, tanto che nel Regional Innovation Scoreboard 2012, la Liguria figura, nonostante la sua specializzazione produttiva, tra le regioni definite “a moderata innovazione”15 e mostra, per alcuni degli indicatori considerati, un deterioramento della propria posizione competitiva rispetto al 2007, anno in cui, sempre secondo il Regional Innovation Scoreboard figurava, invece, nel gruppo delle regioni “inseguitrici” (tab. 10). Tabella 10. Indicatori Regional Innovation Scoreboard 2012 – numeri indice*

Population with tertiary

education Public R&D Expenditures Business R&D Expenditures

2007 2009 2011 2007 2009 2011 2007 2009 2011

Liguria 0,34 0,4 0,4 0,42 0,36 0,36 0,45 0,46 0,47

Italia 0,3 0,32 0,33 0,38 0,4 0,4 0,31 0,33 0,34

Non R&D innovation

Expenditures SME innovating in house

Innovative SMEs collaborating with others

2007 2009 2011 2007 2009 2011 2007 2009 2011

Liguria 0,46 0,45 0,48 0,65 0,28 0,24 0,16 0,18 0,14

Italia 0,43 0,42 0,56 0,51 0,45 0,47 0,16 0,18 0,22

14

Cfr. Keith Pavitt, in Research Policy, 1984. 15

Il Ris identifica quattro diversi gruppi di regioni: 1) innovation leader; 2) innovation follower; 3) moderate innovator e 4) modest innovator.

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Public-private

co-publications EPO patents

Technological innovators (product/process)

2007 2009 2011 2007 2009 2011 2007 2009 2011

Liguria 0,36 0,36 0,36 0,45 0,45 0,48 0,55 0,51 0,3

Italia 0,29 0,29 0,29 0,39 0,39 0,41 0,42 0,4 0,46

Non technological innovators (marketing or organisational)

Employment in high-tech maifacturing & knowledge

intensive services

Sales of new-to market and new-to firm products

2007 2009 2011 2007 2009 2011 2007 2009 2011

Liguria 0,47 0,48 0,38 0,61 0,66 0,6 0,51 0,43 0,64

Italia 0,45 0,47 0,46 0,52 0,54 0,53 0,45 0,38 0,47

Fonte: Regional Innovation Scoreboard 2012 (*) I numeri indice variano tra 1 (regione più performante) e 0 (regione meno performante)

Con riferimento al contesto italiano, dai dati disponibili si ricava, invece, un’incidenza sul PIL della spesa delle imprese in attività di R&S quasi sempre superiore, per tutti gli anni 2000, sia alla media nazionale che alla corrispondente media CR0 (graf. 5); un’incidenza della spesa pubblica in R&S sul PIL mediamente superiore alla media CRO e nazionale, ma anche fortemente discontinua nel tempo e tendenzialmente decrescente (graf. 6); una disponibilità di laureati in discipline tecnico-scientifiche (per 1.000 abitanti) che, dal 2006, è scesa al di sotto del corrispondente valore medio CRO (graf. 7), una quota di occupati impegnati in attività formative che si riallinea alla media CRO solo nel 2011 (graf. 8) e una quota di addetti in attività di R&S quasi costantemente al di sotto di quella media delle regioni del centro nord Italia (graf. 9).

Grafico 5. Incidenza della spesa delle imprese pubbliche e private in attività di R&S sul PIL

Grafico 6. Incidenza della spesa pubblica in R&S sul PIL

Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat

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Liguria CRO Italia

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1997

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2005

2007

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2011

Liguria CRO Italia

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Grafico 7. Laureati in discipline tecnico-scientifiche per 1.000 abitanti

Grafico 8. Occupati che partecipano ad attività formative e di istruzione

Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat

Grafico 9. Addetti alle attività di R&S per 1.000 abitanti

Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat

Ne deriva che la specializzazione produttiva del sistema industriale regionale, nonostante la presenza di imprese fortemente orientate alla realizzazione di attività autonome di ricerca e sviluppo, non è sufficiente, da sola, a trainare le performance innovative locali, in particolare a fronte di processi di accelerazione nell’attività di R&S delle altre regioni del centro nord Italia. Esiste inoltre il rischio, almeno per alcune variabili, di un processo di progressivo deterioramento, in termini comparativi, dei vantaggi competitivi che la Liguria poteva vantare a inizio programmazione, probabilmente a causa sia della riduzione della spesa pubblica in R&S (che nel 2011 è inferiore, in valore assoluto, di oltre 40 milioni di euro rispetto a quella di 15 prima) che al progressivo decremento della quota di imprese regionali che ha introdotto innovazioni di prodotto o di processo (graf. 10).

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Grafico 10. Quota di imprese che ha introdotto innovazioni di prodotto o di processo sul totale delle imprese

Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat

Un quadro tendenzialmente critico emerge anche sul fronte della dotazione regionale dei prerequisiti necessari all’introduzione di innovazioni di tipo organizzativo. Infatti, nonostante la variabilità dei dati ufficiali faccia emergere qualche dubbio in merito alla loro piena significatività, dall’analisi delle informazioni disponibili, sembra emergere un utilizzo delle tecnologie informatiche, da parte delle imprese liguri, tendenzialmente inferiore a quello medio CRO (graf. 11 e 12).

Grafico 11. % imprese con più di 10 addetti che dispongono di un pc

Grafico 12. % imprese con più di 10 addetti che dispongono di un sito web

Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat

Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat

Ai fattori di criticità richiamati sopra si contrappongono, però, trend che evidenziano la presenza di alcuni elementi di forza nell’industria manifatturiera regionale e concorrono a sollecitare la necessità di supportarne adeguatamente le capacità competitive. Dal 1995 al 2012, cioè per tutto il periodo per cui al momento sono disponibili dati comparabili, l’industria manifatturiera ligure ha fatto sempre registrare, infatti, una produttività del lavoro e una capacità di competere sui mercati

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a domanda mondiale dinamica16 nettamente superiori a quelle medie delle altre regioni del centro nord (graf. 13 e 14).

Grafico 13. Produttività del lavoro nell’industria manifatturiera

Grafico 14. % esportazioni in settori a domanda mondiale dinamica

Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat

Fonte: Elaborazioni Cles-Gouré-Laser, dati Istat

Il sostegno pubblico all’introduzione di innovazioni nell’ambito dei comparti manifatturieri che determinano tali performance può quindi costituire un imprescindibile strumento di politica anticiclica e/o di supporto allo sviluppo locale.

3.1.2 Contesto istituzionale

Il Livello comunitario Come noto, la strategia Europa 2020 (che si articola in 5 obiettivi e prevede l’attivazione di 7 “iniziative faro”, box 13) individua nella crescita intelligente, cioè nello sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione una delle priorità da perseguire per promuovere la crescita e incrementare gli attuali livelli occupazionali. Box 13 - Componenti della strategia Europa 2020 Obiettivi 1. portare al 75% il tasso di occupazione delle donne e degli uomini di età compresa tra 20 e 64 anni; 2. innalzare al 3% del PIL i livelli d’investimento pubblico e privato nella ricerca e lo sviluppo; 3. ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 (l’UE si è impegnata a passare entro il

2020 a una riduzione del 30%) e portare al 20% la quota delle fonti di energia rinnovabili nel consumo finale di energia;

4. migliorare i livelli d’istruzione riducendo la dispersione scolastica al di sotto del 10%, aumentando la percentuale delle persone tra i 30 e i 34 anni che hanno completato l’istruzione terziaria o equivalente almeno al 40%;

5. promuovere l’inclusione sociale, in particolare attraverso la riduzione della povertà, mirando a liberare almeno 20

16 L’Istat definisce “mercati a domanda mondiale dinamica” i mercati delle sostanze e prodotti chimici; degli articoli

farmaceutici, chimico-medicinali e botanici; dei computer, degli apparecchi elettronici e ottici; degli apparecchi elettrici; dei

mezzi di trasporto; delle attività professionali, scientifiche e tecniche; delle attività artistiche, di intrattenimento e

divertimento.

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milioni di persone dal rischio di povertà e di esclusione.

Iniziative faro 1. L’unione dell’innovazione: migliorare le condizioni generali e l’accesso ai finanziamenti per la ricerca e l’innovazione, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita e l’occupazione17. 2. Youth on the move: migliorare l’efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. 3. Un’agenda europea del digitale: accelerare la diffusione di internet ad alta velocità e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese. 4. Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse: contribuire a scindere la crescita economica dall’uso delle risorse, favorire il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, incrementare l’uso delle fonti rinnovabili, modernizzare il settore dei trasporti e promuovere l’efficienza energetica. 5. Una politica industriale per l’era della globalizzazione: migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le PMI, e favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale. 6. Un’agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro: modernizzare i mercati del lavoro e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l’arco della vita al fine di aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e conciliare meglio l’offerta e la domanda di manodopera, anche tramite la mobilità dei lavoratori. 7. Piattaforma europea contro la povertà: garantire coesione sociale e territoriale affinché i benefici della crescita e i posti di lavoro siano equamente distribuiti e le persone vittime di povertà e esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipare attivamente alla società.

Nel 2010, a seguito della ratifica della Strategia Europa 2020, sono stati definiti gli Orientamenti integrati di Europa 202018 che sostituiscono sia gli Orientamenti Integrati per la Crescita e l’Occupazione 2005-0819, definiti nell’ambito della Strategia di Lisbona e presi a riferimento per la costruzione dei programmi 2007-13, che gli Orientamenti Integrati per la Crescita e l’Occupazione 2008-1020. Gli Orientamenti integrati di Europa 2020 delineano il quadro di attuazione della nuova strategia e forniscono indicazioni puntuali in merito agli indirizzi da perseguire con i Programmi Nazionali di Riforma21 (box 14).

17 Si ricorda che, a partire dal 2012, nell'iniziativa faro "Unione dell'innovazione" della strategia Europa 2020 sono stati attivati i

Partenariati Europei per l’Innovazione (PEI). L’obiettivo dei PEI è quello di affrontare le debolezze, le strozzature e gli ostacoli nel sistema europeo di ricerca e innovazione che impediscono o rallentano lo sviluppo di buone idee e il loro sbocco sul mercato. Ogni partenariato è guidato da un gruppo direttivo presieduto dal Commissario o dai Commissari europei responsabili del settore o delle aree interessate. A questi si aggiungono i rappresentanti degli Stati membri (ministri), i membri del Parlamento, industriali, ricercatori, la società civile e altre parti interessate. I partenariati europei per l'innovazione determinano ciò che è necessario per superare le strozzature — che si tratti di un ulteriore sviluppo delle tecnologie, di una migliore regolamentazione del mercato, di stimolare la domanda — e per intensificare la collaborazione tra settore pubblico e privato. I PEI non sostituiscono i programmi di finanziamento o i processi normativi, ma forniscono una piattaforma comune di cooperazione.

18 Cfr. COM(2010) 193.

19 Cfr. COM(2005) 141.

20 Cfr. COM(2007) 803.

21 Ogni anno ad aprile i paesi dell'UE sono tenuti a presentare due relazioni per illustrare quanto stanno facendo per avvicinarsi agli obiettivi nazionali della strategia Europa 2020: il Programma di Stabilità e Convergenza, che viene presentato prima dell'approvazione del bilancio per l'esercizio successivo e contiene indicazioni utili sulle finanze pubbliche e la politica di bilancio; Il Programma Nazionale di Riforma (PNR) che viene presentato congiuntamente al programma di stabilità e convergenza e contiene gli elementi necessari per verificare i progressi realizzati per raggiungere gli obiettivi nazionali di crescita intelligente, sostenibile e solidale della strategia EU 2020.

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Box 14 - Orientamenti integrati di Europa 2020 Indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione

Orientamento 1: garantire la qualità e la sostenibilità delle finanze pubbliche Orientamento 2: ovviare agli squilibri macroeconomici Orientamento 3: ridurre gli squilibri nell’area dell’euro

Orientamento 4: ottimizzare il sostegno alla R&S e all’innovazione, rafforzare la conoscenza e sfruttare il potenziale dell’economia digitale

Orientamento 5: migliorare l’efficienza sotto il profilo delle risorse e ridurre le emissioni di gas a effetto serra

Orientamento 6: migliorare il clima per le imprese e i consumatori e modernizzare la base industriale Orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione

Orientamento 7: aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e ridurre la disoccupazione strutturale

Orientamento 8: disporre di una forza lavoro qualificata conforme alle esigenze del mercato del lavoro, promuovendo la qualità del lavoro e la formazione continua

Orientamento 9: migliorare l’efficacia dei sistemi d’istruzione e formazione a tutti i livelli e aumentare la partecipazione all’insegnamento superiore

Orientamento 10: promuovere l’inclusione sociale e lottare contro la povertà

Le linee di policy indicate dalla strategia europea per il 2020 confermano la centralità già assegnata alle politiche per l’innovazione nell’ambito della Strategia di Lisbona (che aveva anch’essa fissato un obiettivo di spesa in R&S pari al 3% del PIL) e nell’ambito dell’Iniziativa i2010 che aveva individuato orientamenti strategici di massima per promuovere la società dell’informazione: 1) favorire la convergenza digitale all’interno del mercato unico europeo; 2) incrementare gli investimenti in ricerca e innovazione ed estendere l’utilizzo delle tecnologie

informatiche e telematiche; 3) ampliare l’utilizzo delle TIC nell’erogazione dei servizi pubblici22. Tuttavia, come desumibile dagli obiettivi fissati nell’ambito dell’iniziativa faro “Unione dell’Innovazione” (box 15), l’approccio adottato con Europa 2020 si differenzia da quello precedente perché finalizzato a promuovere l’innovazione anche in ambiti diversi da quelli più propriamente industriali (cambiamento climatico, efficienza energetica, sicurezza alimentare, salute e invecchiamento demografico) e perché individua, tra gli obiettivi da perseguire, non solo quello relativo all’incremento degli investimenti in R&S, ma anche quello di favorire lo sviluppo delle conoscenze, promuovere la costituzione di imprese innovative, accrescere la coesione sociale e territoriale, favorire la costruzione di partenariati per l’innovazione, ecc. Box 15 - Obiettivi da raggiungere nell’ambito dell’iniziativa faro “Unione dell’Innovazione” Investire il 3 % del prodotto interno lordo dell’UE in materia di ricerca e sviluppo. Sviluppare le conoscenze e le competenze (i sistemi di istruzione e formazione devono essere modernizzati, in particolare al fine di incoraggiare l’istruzione scientifica, i programmi universitari interdisciplinari e le competenze informatiche. Inoltre, entro la fine del 2014, deve essere realizzato lo Spazio europeo della ricerca, promuovendo la mobilità e la cooperazione dei ricercatori. L’UE e gli Stati membri devono lavorare insieme alla costruzione di infrastrutture europee di ricerca prioritarie, nonché in materia di cooperazione scientifica e tecnologica internazionale).

22 Cfr. COM(2006) 215.

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Promuovere le imprese innovative (le imprese innovative devono avere un migliore accesso ai mercati e ai finanziamenti. Pertanto, devono essere loro offerte diverse fonti di finanziamento, in particolare tramite la creazione di un fondo europeo di venture capital. Inoltre, le loro attività transnazionali non devono essere frenate da ostacoli fiscali. L’attività delle imprese nel mercato interno deve essere agevolata, in particolare grazie all’istituzione di un brevetto europeo, di un sistema unificato di soluzione delle controversie, ma anche migliorando l’interoperabilità dei prodotti e dei sistemi innovativi); Favorire la creatività (l’Unione dell’innovazione promuove le iniziative congiunte di ricerca e il trasferimento di tecnologie tra gli Stati membri. I diritti di proprietà intellettuale e il libero accesso ai risultati della ricerca pubblica dovrebbero parimenti servire a promuovere la creatività); Accrescere la coesione sociale e territoriale (i finanziamenti attuali e futuri dei fondi strutturali devono essere impiegati al servizio dell’innovazione. In particolare, devono essere utilizzati per finanziare sistemi nazionali d’innovazione, strategie di specializzazione intelligente, progetti transnazionali e d’innovazione sociale); Impostare partenariati per l’innovazione (l’Unione per l’innovazione favorisce un nuovo approccio basato sui partenariati di operatori regionali, nazionali ed europei implicati nell’intera catena delle attività di ricerca e sviluppo. Questi partenariati riguardano le aree in cui l’intervento del governo è chiaramente giustificato e la cooperazione degli operatori è più efficace. La Commissione ritiene essenziali una serie di condizioni interdipendenti per la riuscita dei partenariati. Essi devono: concentrarsi su una problematica europea comune, con la definizione di obiettivi chiari e misurabili; mobilitare le parti interessate per un lungo periodo; essere più efficaci essendo condotti a livello europeo; essere basati sui risultati in funzione di obiettivi mirati; ricevere un sostegno finanziario sufficiente); Aumentare l’effetto della cooperazione esterna (l’UE deve diventare un polo d’attrazione per gli universitari, i ricercatori e i cittadini di paesi terzi altamente qualificati. Inoltre, la politica europea delle relazioni esterne deve incoraggiare la cooperazione scientifica e le strategie internazionali di ricerca).

Nel 2011, in linea con il nuovo approccio all’innovazione definito nel 2010, è stato approvato un Piano d’azione per l’ecoinnovazione23 che individua 7 distinte tipologie di azione (perfettamente allineate con gli obiettivi dell’iniziativa faro dedicata all’innovazione) e i traguardi da raggiungere rispetto a ciascuna di esse (Azione 1: politiche e normative in materia ambientale per promuovere l’ecoinnovazione; Azione 2: progetti dimostrativi e partenariati per l’ecoinnovazione; Azione 3: norme e obiettivi di prestazione per beni, processi e servizi fondamentali, al fine di ridurne l’impronta ecologica; Azione 4: finanziamenti e servizi di sostegno alle PMI; Azione 5: cooperazione internazionale; Azione 6: nuove competenze e occupazione; Azione 7: partenariati europei per l’innovazione)24. Sempre nel 2011, inoltre: è stato pubblicato il Libro verde Trasformare le sfide in opportunità: verso un quadro strategico comune

per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione dell’Unione europea che ha avviato il dibattito pubblico sui principali temi da tenere presenti per i futuri programmi di finanziamento dell’UE in materia di ricerca e di innovazione;

sono state ribadite: a) la centralità dell’innovazione quale strumento imprescindibile per il potenziamento della competitività; b) la rilevanza del contributo che le politiche nazionali e regionali in materia di eco-innovazione possono fornire al raggiungimento degli obiettivi della Strategia Europa 202025; c) la necessità di “ridurre la frammentazione dei sistemi di aiuto all’innovazione, facilitare la commercializzazione di soluzioni innovative, migliorare le prospettive commerciali dei progetti di ricerca” (COM (2011) 642 - Comunicazione della Commissione al Parlamento sulla politica industriale26);

è stata presentata una proposta di Regolamento per il nuovo programma dedicato alla ricerca e al trasferimento tecnologico per il periodo 2014-2020, denominato Horizon 202027 il cui elemento distintivo consiste nel fatto di riportare sotto un unico ambito di programmazione ed

23 Cfr. COM(2011) 899. 24 Si veda anche la COM(2012) 60 – L’innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l’Europa. 25

Cfr. COM(2011) 17. 26

Cfr. COM(2011) 642. 27 Cfr. COM(2011)808 definitivo e COM(2011) 809 Konc.

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attuazione le iniziative precedentemente afferenti a tre distinti contenitori: il VII Programma Quadro per la ricerca, il Programma Quadro per l’Innovazione e la Competitività (CIP), l’Istituto Europeo d’Innovazione e Tecnologia (EIT).

Si sottolinea, a quest’ultimo proposito, che Horizon 2020, rappresenta, nella strategia della Commissione Europea per la R&S e l’innovazione, lo strumento principale attraverso cui realizzare gli obiettivi indicati nella già citata iniziativa faro “Unione dell’innovazione”, in coerenza con le Conclusioni del Consiglio europeo del 4 febbraio 2011 e la risoluzione del parlamento Europeo del 12 maggio 2011 sull’Unione dell’innovazione. Si sottolinea, inoltre, che il nuovo programma è articolato in tre assi prioritari: 1) Scienza di eccellenza, nel cui ambito si concentreranno i finanziamenti per la ricerca di

frontiera così come condotta, promossa e gestita dal Consiglio Europeo della ricerca, finalizzata (per quella di tipo collaborativo) a sostenere le tecnologie emergenti e future (iniziative FET), nonché per le azioni di mobilità per la formazione e la carriera (azioni Marie-Skladowska-Curie);

2) Leadership industriale che recupera l’esperienza del programma quadro CIP ed è finalizzato a consolidare l’impegno nei confronti delle cosiddette tecnologie abilitanti28 e industriali; rafforzare il capitale di rischio; sostenere i processi di innovazione delle PMI;

3) Sfide della società che, nell’affrontare le priorità strategiche di EU 2020, propone un approccio incentrato sulla multidisciplinarietà, incluse quindi anche le scienze sociali e umanistiche, e sulla possibilità di coprire attività che spaziano dalla ricerca alla commercializzazione. I finanziamenti si concentreranno sulle seguenti aree tematiche: sanità; cambiamenti demografici e benessere; sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina e marittima e bioeconomia; energia da fonti sicure, pulita ed efficiente; trasporti intelligenti, ecologici ed integrati; azioni per il clima; efficienza sotto il profilo delle risorse e materie prime; società inclusive, innovative e sicure.

Infine, si ricorda che: coerentemente con quanto finora esplicitato, la Politica di Coesione 2014/20 individua

nell'innovazione e nella ricerca il pilastro dello sviluppo regionale. A tal fine, tra le condizionalità ex ante della nuova programmazione è stata inserita quella relativa alla redazione di una Strategia di Smart Specialisation (specializzazione intelligente) che si applica a due degli obiettivi tematici individuati dall’art. 9 del regolamento generale, ovvero al “rafforzamento delle ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione” e al “rafforzamento dell’accesso, uso e della qualità dell’ICT” e al primo tema “Fostering knowledge transfer and innovation in agriculture, forestry and rural areas” del FEASR;

la Guida RIS3 (Strategia per la ricerca e l’innovazione per la Smart Specialisation) definisce l'innovazione come il risultato sia di investimenti in R&S sia dell'incremento della produttività legato al design, alla creatività, ai cambiamenti organizzativi ed ad alto impatto sociale.

28 Con tecnologie abilitanti si identificano quelle tecnologie dotate di valenza abilitante nei confronti delle attività umane del

futuro quali: nanotecnologie, spazio, tecnologie genetiche, tecnologie dell’energia, tecnologie dei materiali, tecnologie per le neuroscienza, tecnologie dell’informazione, tecnologie per l’ambiente, tecnologie dei sensori per grandezze fisiche chimiche e biologiche. Si rimarca che l’attenzione prioritaria per lo sviluppo di queste tecnologie è presente anche a livello nazionale nel Piano Nazionale per la Ricerca 2011-2013.

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Il livello nazionale In attuazione degli obiettivi fissati dalla Strategia Europa 2020, il Programma Nazionale di Ricerca 2011-2013 persegue espliciti principi guida (box 16) e propone interventi di medio-lungo periodo finalizzati a sostenere progetti di ricerca knowledge driven orientata ad ambiti di eccellenza e allo sviluppo di tecnologie abilitanti e interventi di medio periodo finalizzati al trasferimento tecnologico, allo sviluppo di settori industriali innovativi, alla creazione di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico. Propone, inoltre, l’attivazione di un sistema organico di governance condivisa che passa per la razionalizzazione, il potenziamento e il sostegno a strumenti per la competitività dei sistemi territoriali, quali i distretti ad alta tecnologia, le piattaforme tecnologiche, i Poli di eccellenza, nella consapevolezza che “in un’economia basata sulla conoscenza, la chiave di volta per garantire la crescita del sistema della ricerca diventa l’interazione costante e profonda tra imprese, Università e istituzioni di governo”. Box 16 – Principi guida del PNR 2011-13 E’ indispensabile assicurare il miglior coordinamento interistituzionale tra Amministrazioni centrali e regionali,

anche al fine di garantire un’efficiente interazione tra competenze e funzioni. I principi di precauzione e di responsabilità della Ricerca ai fini della “sostenibilità”, nei confronti delle tematiche

sociali, ambientali, economiche, sono assunti come concetti fondanti del PNR, e vengono applicati in modo trasversale alla totalità delle tematiche di ricerca.

Il capitale umano ha un ruolo prioritario ed è oggetto di attenzione focalizzata. L’azione costante di sostegno alla formazione e valorizzazione del capitale umano di eccellenza è centrale al PNR.

Le innovazioni normative del sistema universitario e degli Enti Pubblici di Ricerca sono fondamentali del processo di implementazione del PNR e della messa in atto delle sue azioni.

Accanto agli interventi dedicati esclusivamente all’avanzamento del sapere, la ricerca, sia fondamentale che industriale, e orientata ad applicazioni economiche e sociali, nel breve-medio o nel medio-lungo periodo, nel rispetto delle tematiche della “sostenibilità”.

Il Programma favorisce azioni per facilitare l’avvio di programmi coordinati tra Istituzioni di ricerca, Università e imprese finalizzati allo sviluppo dei temi della Programmazione Congiunta Europea integrati nella rete delle grandi Infrastrutture di Ricerca. Attraverso queste azioni l’Italia contribuisce alla crescita dello Spazio Europeo della Ricerca e favorisce l’inserimento delle attività di Ricerca nazionali in un quadro di collaborazioni internazionali. A livello internazionale, vengono definite le priorità settoriali e i Paesi con cui cooperare in materia di R&S, indirizzando risorse adeguate a tali collaborazioni. Le attività di Ricerca nazionali saranno caratterizzate da dimensioni e moduli assimilabili a quelli internazionali, tali da favorirle nell’inserimento in network di eccellenza, anche al fine di una migliore utilizzazione dei fondi comunitari.

Il Programma recepisce le indicazioni della Comunicazione “Innovation Union” predisponendo gli interventi di risposta alle azioni chiave della predetta comunicazione che interessano in modo diretto il Sistema della Ricerca già a partire dal 2010.

Il raccordo tra il Sistema della Ricerca e quello delle imprese è una necessità strategica che deve contribuire ad orientare gli interventi nazionali e locali. Analogamente, occorre promuovere e rafforzare la cooperazione tra Amministrazioni centrali, regionali ed Enti territoriali.

Prevedere la diversificazione degli strumenti, anche attraverso l’utilizzo della leva fiscale, a sostegno della Ricerca per l’innovazione delle imprese industriali, svolta sia internamente sia in collaborazione con il mondo della Ricerca pubblica.

Le aggregazioni di Istituzioni dedicate alla Ricerca, presenti a livello territoriale, vengono sostenute nella misura in cui sono in grado di confrontarsi a livello internazionale e di essere attrattive delle migliori competenze esterne.

Le priorità del PNR vengono aggiornate anche in base a un sistema di raccolta dati e analisi delle competenze in R&S del sistema pubblico e privato.

Il PNR prevede l’introduzione di metodologie di valutazione e finanziamento delle azioni di sostegno alle attività di ricerca, realizzate secondo le migliori pratiche esistenti a livello internazionale, ispirate ad una logica di massima semplificazione amministrativa, che tenga in conto i parametri di innovazione per la Ricerca individuati dalla UE e riproposti nella comunicazione “Innovation Union”.

I principi elencati avranno ruoli prioritari e specifici anche con riferimento all’utilizzo delle risorse comunitarie assegnate alle aree del Mezzogiorno e alle collaborazioni Nord-Sud per infrastrutture di servizio alla ricerca.

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Lo sviluppo del capitale umano dedicato alla ricerca, che, come esplicitato nei principi guida, è centrale al PNR, viene perseguito mediante interventi finalizzati all’attrazione dei talenti, alla qualificazione di nuove competenze nel settore della ricerca scientifica e tecnologica, alla formazione (come ad esempio lo sviluppo delle scuole internazionali di dottorato).

In linea con quanto indicato da Europa 2020, le aree tematiche prioritarie d’intervento individuate dal PNR riguardano non solo l’ambito più prettamente industriale ma anche l’ambiente, la salute, le scienze della vita, l’energia, il sistema agroalimentare, le nanoscienze e i nuovi materiali, l’ICT, la progettazione molecolare, la mobilità sostenibile e i trasporti, i beni culturali, le scienze socioeconomiche e umanistiche, ecc.. In materia di innovazione per il settore industriale, il PNR non evidenzia orientamenti strategici nuovi rispetto a quelli indicati in “Industria 2015” per lo sviluppo della competitività. Si ricorda, al riguardo, che la finalità di “Industria 2015” è quello di coordinare l’azione di grandi imprese pubbliche e private, di distretti industriali e tecnologici, e, in generale, del mondo della ricerca e dell’innovazione attraverso partnership finalizzate alla realizzazione di iniziative industriali di medio lungo termine per il rafforzamento della competitività industriale. Si ricorda, inoltre, che il sistema proposto si basa su due leve: a. meccanismi di sostegno generalizzati anche di carattere automatico per favorire la ricerca, la

riduzione dei costi d’impresa, la promozione degli investimenti, la crescita dimensionale e il riequilibrio territoriale;

b. meccanismi ah hoc per singoli obiettivi strategici (progetti di innovazione industriale) su aree a relativo forte impatto quali: l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, le scienze della vita; le nuove tecnologie del made in Italy, le tecnologie innovative per i beni culturali.

Infine, va sottolineato che, per perseguire le finalità esplicitate in materia di innovazione dalla Strategia Europa 2020, ed escludendo dal novero delle attività implementate quelle dedicate esclusivamente alle Regioni Convergenza, l’Italia ha, tra l’altro: istituito il Fondo per la Crescita Sostenibile, finalizzato alla promozione dei progetti di R&S e

innovazione, anche attraverso centri di ricerca unificati, in stretto collegamento con le linee guida dettate dal nuovo programma quadro di ricerca e innovazione Horizon 2020; al rafforzamento della struttura produttiva; alla promozione dell’internazionalizzazione delle imprese italiane;

varato il programma “Futuro in Ricerca 2013” finalizzato a favorire il ricambio generazionale negli atenei e negli enti pubblici di ricerca attraverso il finanziamento di progetti di ricerca presentati da giovani ricercatori;

emanato (luglio 2012) un bando per le città intelligenti con il quale sono stati stanziati 170 milioni (più 485,5 milioni di credito agevolato) per la realizzazione di progetti di ricerca nell’ambito: della sicurezza e del territorio; dell’invecchiamento della società; delle tecnologie del welfare e dell’inclusione; della domotica; della giustizia; della scuola; del waste management; delle tecnologie del mare; della salute; dei trasporti e della mobilità terrestre; della logistica – ultimo miglio; delle smart grids; dell’architettura sostenibile e dei materiali; del cultural heritage; della gestione delle risorse idriche; delle cloud computing technologies per lo smart government;

stanziato, sempre in linea con i principi generali di Horizon 2020, 408 milioni di euro per la nascita di “cluster hi-tech” (aggregati nazionali “in settori d’interesse strategico per l’industria nazionale, quali: chimica verde; aerospazio; sistemi di trasporto; domotica; scienze della vita; agrifood; tecnologie per le smart communities; energie rinnovabili; fabbrica intelligente”) che hanno consentito di finanziare 30 progetti per una spesa complessiva di 344,7 milioni e un valore complessivo di investimenti di 1,1 miliardi di euro;

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definito il Documento strategico “Horizon 2020 Italia” che individua, sostanzialmente, 4 proposte di intervento: 1) favorire l’incontro tra la domanda di ricerca e innovazione espressa dai cittadini e l’offerta da parte di imprese e Università; 2) definire un metodo di programmazione in grado di garantire efficienza ed efficacia degli investimenti in R&S; 3) aumentare l’attrattività del sistema per favorire una maggiore mobilità dei ricercatori; 4) intercettare quote crescenti di risorse europee;

creato il portale web del MIUR “Research Italy”, gestito dal CINECA con l’obiettivo di fotografare, supportare e promuovere la ricerca italiana d’eccellenza;

varato, nel 2013, il programma di reclutamento di giovani ricercatori “Rita Levi Montalcini”, per il rientro di giovani studiosi impegnati in attività di ricerca all’estero;

creato un Fondo, con la Legge di stabilità 2013, per finanziare attraverso il credito di imposta attività di ricerca realizzate dalle imprese e previsto agevolazioni nel Pacchetto Sviluppo29, anche queste sotto forma di credito di imposta30 per importi pari al 35% del costo aziendale, per l’assunzione di personale altamente qualificato.

3.2 La rilevanza degli interventi

I dati evidenziati nella prima sezione del presente rapporto consentono di raggruppare i progetti di alta formazione ammessi al cofinanziamento del POR FSE facendo riferimento alle piattaforme tecnologiche indicate come prioritarie nell’ambito dei Programmi triennali attuativi della L.R. 2/07: nuove tecnologie per l’ambiente e la protezione civile; ambient intelligent e automazione intelligente; energia; scienze della vita, biotecnologie e applicazioni sicure; automazione, supervisione, sicurezza nei trasporti e nella logistica; tecnologie del mare e ambiente marino; nuove tecnologie per la sanità; ICT, infrastrutture a banda larga e nuove applicazioni nelle telecomunicazioni e

informatizzazione diffusa. Al fine di analizzare la coerenza esterna della programmazione attuativa regionale degli interventi di alta formazione, sono stati quindi ricondotti alle suddette piattaforme tecnologiche i progetti ammessi a seguito degli avvisi regionali sui Master, sui Dottorati e sugli Assegni di ricerca, nonché le offerte formative ammesse al catalogo interregionale dell’alta formazione (tab. 11).

29 D.L. 83/2012. 30

Il credito di imposta riconosciuto è pari al 35% del costo aziendale della nuova assunzione.

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Tabella 11. Progetti di alta formazione finanziati sul POR FSE 2007-13 per area tematica

Linee di intervento regionali

Progetto Interregionale

(percorsi formativi) Totale

Master Dottorati Assegni

di ricerca Voucher 1° bando

Voucher 2° bando

Nuove tecnologie per l’ambiente e la protezione civile

2 4 24 2 3 35

Ambient intelligent e automazione intelligente

2 3 1 1 7

Energia 1 5 17 4 3 30

Scienze della vita, biotecnologie e applicazioni sicure

2 8 60 1 1 72

Automazione, supervisione, sicurezza nei trasporti e nella logistica

1 5 10 2 2 20

Tecnologie del mare e ambiente marino 1 7 55 7 4 74

Infrastrutture a banda larga/telecomunicazioni 1 2 8 7 4 22

Totale offerta formativa piattaforme tecnologiche 6 33 177 24 18 260

Altro 4 17 23 45 38 127

Totale 12 50 200 69 56 387

Come desumibile dalla tabella, il 67% dell’offerta di alta formazione ammessa (260 progetti su 387) è correlata ad una delle piattaforme individuate nei Programmi triennali attuativi della L.R. 2/2007. Si rileva, pertanto, un buon livello di coerenza esterna tra la programmazione attuativa FSE e le strategie di policy assunte a livello regionale. Gli interventi ammessi al cofinanziamento del FSE risultano inoltre rilevanti rispetto agli ultimi indirizzi comunitari in materia di innovazione perché coerenti con le strategie perseguite sia da Europa 2020 che da Horizon 2020 (che, come detto, assegnano un ruolo primario anche agli ambiti di innovazione collegati al cambiamento climatico, all’efficienza energetica, alla salute, all’efficientamento dei trasporti, ecc., cfr. schema 2), nonché rilevanti rispetto alle strategie declinate nel PNR che declina a livello nazionale gli indirizzi delle strategie Europa 2020. Si noti, in proposito, che l’iniziativa faro lanciata all’interno di Europa 2020 relativa all’innovazione (Unione per l’Innovazione) sancisce solo obiettivi di metodo: migliorare le condizioni di accesso ai finanziamenti per la ricerca; sviluppare conoscenze e competenze; promuovere le imprese innovative; favorire la creatività; ecc, mentre dalle altre iniziative faro lanciate si desume la priorità assegnata allo sviluppo del digitale (Iniziativa faro: Un’agenda europea del digitale) e all’incremento dell’uso di energia da fonti rinnovabili (Iniziativa faro: Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse). Contestualmente il terzo asse di Horizon 2020 esplicita la necessità di concentrare i finanziamenti sulle seguenti aree tematiche: scienze della vita e biotecnologie (sanità, cambiamenti demografici e benessere, sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ecc.); ricerca marina e marittima e bioeconomia; energia da fonti sicure, pulita ed efficiente; trasporti intelligenti, ecologici ed integrati; azioni per il clima; società inclusive, innovative e sicure.

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Schema 2 – Progetti di alta formazione per area tematica

Aree tematiche di riferimento dei progetti di alta formazione finanziati nell’ambito del POR FSE 2007/13

Europa 2020 Horizon 2020

Agenda digitale

Risorse da fonti rinno- vabili

Scienze della vita e

biotec-nologie

Ricerca marina e

marit-tima

Ener-gia

Tra-sporti

Azioni per il clima

Società inclusive, innova-

tive e sicure

Nuove tecnologie per l’ambiente e la protezione civile 35 Ambient intelligent e automazione intelligente

Energia 30 30 Scienze della vita, biotecnologie e applicazioni sicure 72

Automazione, supervisione, sicurezza nei trasporti e nella logistica 20

Tecnologie del mare e ambiente marino 74 Infrastrutture a banda larga/telecomunicazioni 22

Dato quanto sopra, la stragrande maggioranza degli interventi finanziati è coerente con gli obiettivi di Europea 2020 e il 13,4% degli interventi risulta coerente con le finalità di due Iniziative faro. Quasi il 60% degli interventi (cioè 231 progetti su 387) è invece coerente con le priorità di Horizon 2020. Va peraltro sottolineato, al riguardo, che il livello di coerenza esistente tra la tipologia di offerta formativa ammessa a finanziamento a livello regionale e gli indirizzi declinati nella strategia Europa 2020, in Horizon 2020 e nel PNR sono solo parzialmente desumibili dai dati rielaborati in questa sede in quanto le ipotesi assunte per l’analisi hanno determinato la necessità di includere nella categoria “altro” anche interventi finalizzati, ad esempio, a promuovere innovazioni nell’ambito del sociale, esplicitamente perseguite sia a livello comunitario che a livello nazionale (è il caso, ad esempio, di un Master di II livello per la formazione di esperti in gestione e trasformazione dei conflitti della società globalizzata; di un assegno di ricerca finalizzato alla definizione di un frame work per la valutazione dell’impatto socio – economico della città digitale; dei percorsi formativi ammessi al catalogo interregionale dell’alta formazione che prevedevano la formazione di esperti in responsabilità sociale di impresa, nella comunicazione interculturale e nella gestione dei processi migratori, nella gestione della disabilità; ecc.). La rilevanza degli interventi ammessi a finanziamento rispetto al contesto socio-economico va invece valutata tenendo essenzialmente conto del fatto che: l’impegno regionale a sostegno delle scienze della vita e delle biotecnologie è coerente con le

caratteristiche demografiche della popolazione residente (e, in particolare, con l’elevato indice di vecchiaia che si registra a livello regionale);

la quota di interventi a sostegno di nuove tecnologie per la cantieristica e per l’ambiente marino è coerente con l’importanza economica che, a livello locale, riveste l’economia del mare (si ricorda, in proposito che secondo gli ultimi dati disponibili, i porti liguri movimentano il 17% delle merci che transitano in Italia);

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la quota di interventi finanziati su tematiche relative all’ICT e ai trasporti è coerente con gli elevati indici di concentrazione dell’occupazione manifatturiera regionale nei comparti delle telecomunicazioni e della costruzione di altri mezzi di trasporto.

Anche rispetto a tale ambito di indagine va peraltro rilevato che, nella categoria “altro”, figurano interventi finalizzati a promuovere innovazioni, per lo più di tipo organizzativo, anche in altri comparti di interesse per l’economia regionale, quali, ad esempio, quello del turismo. Dalla valutazione della coerenza esterna emergono quindi giudizi positivi in merito alla rilevanza degli interventi finanziati e/o ammessi a finanziamento, peraltro confermati dalle interviste effettuate ad alcuni testimoni privilegiati (cfr. infra). Elementi meno positivi emergono solo dalla valutazione di coerenza esterna disaggregata per blocchi di intervento: “interventi regionali” da un lato, e interventi cofinanziati nell’ambito del progetto interregionale, dall’altro. A questo riguardo, va infatti sottolineato che, in generale, le finalità formative perseguite dagli interventi di alta formazione ammessi al catalogo interregionale appaiono meno collegate a tematiche direttamente connesse all’innovazione perché, ad esempio, tra i progetti ammessi a finanziamento figurano anche interventi per la formazione linguistica o la gestione amministrativa delle imprese. Gli interventi ammessi al catalogo interregionale dell’alta formazione mostrano, inoltre, un livello di coerenza esterna rispetto alle piattaforme tecnologiche individuate come prioritarie a livello regionale nettamente inferiore a quello degli interventi direttamente gestiti a livello regionale (si veda, in proposito, il grafico 15 dove sono riportate le quote per aree tematiche dei progetti finanziati a valere su bandi regionali e di quelli ammessi a finanziamento a valere sui bandi attuativi del progetto interregionale relativo al catalogo dell’alta formazione e dal quale si desume, nel caso dei progetti formativi a catalogo, una quota di progetti afferenti a tematiche “altre” rispetto a quelle individuate come prioritarie a livello regionale nettamente superiore alla corrispondente quota dei progetti attuativi di linee di intervento regionali).

Grafico 15. Progetti per area tematica

00%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Am

bien

te

Au

tom

azio

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En

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Bio

tecno

logie

Tra

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rti e logistica

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ICT

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Altro

Progetti finanziati su linee di intervento regionali

Progetti ammessi a finanziamento nell'ambito del

progetto interregionale

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Evidentemente, infatti, la necessità di trovare una mediazione tra le scelte strategiche di più AdG ha ridotto la possibilità di individuare, anche nell’attuazione del progetto interregionale, aree tematiche ammissibili più congruenti con le strategie di innovazione delineate dai documenti di programmazione regionali.

4. L’impegno FSE regionale a sostegno dell’innovazione nel panorama italiano

4.1 Le diverse tipologie di azione implementate

L’Isfol ha recentemente condotto una ricerca su “L’impegno dei POR FSE 2007/13 per l’innovazione”31, realizzata, attraverso l’analisi documentale dei bandi emanati, in attuazione dei POR FSE, da tutte le AdG regionali italiane nel periodo compreso tra il 2008 e il 2012 e riclassificando gli interventi implementati sulla base delle diverse tipologie di azione previste nell’ambito delle Priorità 1 e 2 del QSN 2007/13 (“il miglioramento e la valorizzazione delle risorse umane” e “la promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività”) associate al macro-obiettivo riferito allo sviluppo dei “circuiti della conoscenza”: rafforzamento del capitale umano di eccellenza; sviluppo delle relazioni tra le istituzioni di ricerca e il mondo produttivo nell’ottica del

networking; promozione e rafforzamento dei poli di eccellenza; sostegno all’inserimento lavorativo nel sistema produttivo di ricercatori e tecnici o altre figure

altamente specializzate, ecc. I risultati che emergono dall’analisi sono stati rielaborati in questa sede al fine di offrire una sintetica panoramica interregionale: a) dell’ammontare di risorse FSE stanziate, tra il 2008 e il 2012, a supporto di politiche finalizzate a favorire l’innovazione e b) delle diverse tipologie di intervento attivate allo stesso scopo. In merito al sostegno finanziario del FSE alle politiche per l’innovazione, va innanzitutto sottolineato che gli stanziamenti appostati sugli avvisi e sui bandi esaminati ammontano, complessivamente ad oltre 902 milioni di euro, pari al 6,9% della dotazione finanziaria di tutti i PO regionali italiani. Il dato medio italiano nasconde, tuttavia, una differenza abbastanza significativa tra le aree Obiettivo Convergenza e le aree CRO. Nelle prime, infatti, la quota di risorse FSE destinate a politiche per l’innovazione corrispondente è all’8,8% della dotazione complessiva, mentre, nell’area Competitività si attesta su valori nettamente più bassi (5,4%). Un dato significativo, che va opportunamente evidenziato ai fini della presente valutazione, è quindi costituito dal fatto (graf. 16) che la quota di risorse FSE stanziate, in Liguria, per interventi a supporto della ricerca e dell’innovazione è sensibilmente superiore a quella corrispondente delle regioni del centro nord e seconda solo a quella della regione Umbria (dove, però, il supporto all’innovazione è stato probabilmente determinato anche dal fatto che il sistema produttivo locale è uno di quelli che ha maggiormente risentito della crisi in atto).

31 Il rapporto, ultimato nel 2013, e condotto da Francesco Gagliardi e da Francesco Pirone, si inserisce nell’ambito della linea di

attività 2 del Tematica 3 del Progetto “Governance qualità dei sistemi e strumenti per la valutazione” relativo ai Piani di Attività FSE 2011-2012 CONV-CRO dell’ISFOL.

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Grafico 16. Quota % di risorse FSE destinate a politiche per l’innovazione (2008-12)

Fonte: Elaborazione dati Rapporto Isfol, op. cit.

Ulteriori spunti di riflessione emergono dall’analisi delle diverse tipologie di intervento attivate per sostenere l’innovazione nei diversi contesti regionali. Nello schema che segue sono riportate, in riga, le AdG dei POR FSE e, in colonna, le diverse tipologie di intervento censite. Le caselle di incrocio ombreggiate corrispondono alle tipologie di intervento attivate dalle singole Regioni.

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10

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Schema 3 - Tipologia di interventi attivati nell’ambito dei POR FSE 2007/13 a sostegno dell’innovazione

Assegni

di ricerca Voucher Dottorati Master

Incentivi alla

creazione di impresa

Stage o tirocini

Borse di

studio Mobilità

Borse post-doc

Incentivi alle imprese

Incentivi all'occ.

Formazione per

occupati

Creazione di

reti

Progetti integrati

FSE/ FESR

Abruzzo

Basilicata

Prov. Bolzano

Calabria

Campania

Emilia-Romagna

Friuli V.G.

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Prov. Trento

Umbria

Valle d'Aosta

Veneto Fonte: Elaborazione dati rapporto Isfol, op. cit.

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Dalla sintetica rappresentazione delle attività implementate che lo schema offre, emerge che: solo poche AdG (Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria)

hanno implementato anche linee di intervento finalizzate all’erogazione diretta di incentivi alle imprese per l’innovazione e incentivi alla creazione di impresa più o meno direttamente collegate alla finalità di sostenere lo start up di imprese innovative (Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Sicilia e Veneto);

solo in 6 casi (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria) sono stati anche previsti incentivi all’assunzione di personale altamente qualificato da parte delle imprese locali;

solo 5 AdG (Basilicata, Calabria, Lazio, Puglia e Valle d’Aosta) hanno operativamente sperimentato, per sostenere le performance innovative locali, forme di integrazione tra FSE e FESR nell’ambito di progetti specifici.

Ne deriva che la Regione Liguria, soprattutto nel corso del nuovo ciclo di programmazione, potrebbe ampliare le proprie modalità di intervento a sostegno dell’innovazione, prevedendo anche interventi a sostegno della domanda o aiuti all’assunzione di personale qualificato perché questo consentirebbe, probabilmente, di dare maggiore stabilità ai risultati finora raggiunti, sia in termini occupazionali che di definitiva acquisizione, da parte delle imprese coinvolte nella realizzazione dei progetti, di competenze spendibili nei processi di innovazione. Va tuttavia anche sottolineato che la rappresentazione grafica fornita non riesce a mettere adeguatamente in evidenza i casi in cui le modalità operative utilizzate per l’attivazione degli interventi consentono di perseguire contemporaneamente più finalità. Nel caso della Regione Liguria, in particolare, va sottolineato che nonostante nel POR FSE non siano stati finanziati interventi a sostegno della creazione di reti, tutte le azioni di alta formazione implementate, proprio a causa delle modalità attuative previste (con l’unica eccezione del primo avviso per i voucher per l’alta formazione), erano implicitamente finalizzate anche a rafforzare i legami esistenti tra i diversi attori regionali attivi nell’ambito della ricerca e dell’innovazione (Università, Poli, Distretti e imprese). Infine, è importante richiamare l’attenzione sul fatto che nell’analisi condotta dall’Isfol vengono definiti “integrati” i progetti che prevedano la realizzazione di azioni complementari, cofinanziate dal FESR e dal FSE, con o senza il ricorso alla clausola di flessibilità di cui all’art. 34 del Reg. CE 1083/06. L’integrazione così definita costituiva un indubbio ambito di interesse per l’analisi, finalizzata a ricostruire una mappatura delle diverse esperienze attuative realizzate in Italia a sostegno della ricerca e dell’innovazione nell’ambito della programmazione FSE. Dall’ampio dibattito, che peraltro si è riacceso in occasione dell’avvio della programmazione 2014/20, sulle possibili forme che l’integrazione tra i Fondi strutturali può assumere emerge però con evidenza il fatto che le maggiori sinergie si esplicano nei casi in cui, pur a fronte di una formale separazione dei programmi e dei progetti cofinanziati dal FESR e dal FSE, si implementano linee attuative dei diversi programmi che rispondono ad una strategia di intervento comune. Pertanto, nel paragrafo che segue, le informazioni desumibili dall’indagine Isfol sono state integrate, con riferimento alla Regione Liguria, attraverso un esame più di dettaglio delle linee di intervento attivate a sostegno della ricerca e dell’innovazione con le diverse risorse disponibili a livello locale.

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5. L’integrazione delle politiche per la ricerca e l’innovazione in Liguria Nel capitolo 2 sono stati descritti gli interventi di alta formazione a sostegno della ricerca e dell’innovazione finanziati nell’ambito del POR FSE 2007/13. In questa sede, preme sottolineare che, proprio per la centralità assegnata dalla strategia regionale all’innovazione, su tale dimensione impattano molteplici altre linee di intervento attivate a livello regionale anche con altre linee di finanziamento e finalizzate, ad esempio: al sostegno ai progetti di ricerca, come nel caso dell’iniziativa “Progetta!2” che si è

concretizzata nella costituzione di uno strumento finanziario a fondo perduto per la copertura dei costi sostenuti da imprese locali per la predisposizione di progetti con cui partecipare a bandi europei;

al sostegno alla costituzione, all’ampliamento e all’animazione dei Poli di innovazione, attraverso il cofinanziamento della misura 1.1.2 del POR FESR (per 3,5 milioni di euro);

al sostegno della ricerca industriale (garantito attraverso l’implementazione dell’azione 1.2.2 “Ricerca industriale e sviluppo sperimentale” del POR FESR, sulla quale sono stati emanati 4 bandi per un stanziamento complessivo di circa 30 milioni di euro);

al sostegno dello sviluppo precompetitivo (assicurato attraverso l’implementazione dell’azione 1.2.3 “Innovazione” del POR FESR, sulla quale sono stati stanziati 56 milioni di euro per il finanziamento di progetti presentati da piccole e medie imprese relativi all’introduzione di innovazioni di prodotto e di processo);

al sostegno all’acquisizione di servizi specialistici propedeutici all’introduzione di innovazioni in azienda (per il quale sono stati stanziati circa 3,5 milioni di euro nell’ambito della misura 1.2.5 del POR FESR);

al sostegno delle start up e degli spin off (garantito attraverso il Fondo regionale per il sostegno alla ricerca istituito presso la Finanziaria Ligure per lo sviluppo economico – FI.L.S.E.);

al sostegno della costituzione di reti e consorzi per sviluppare le attività interregionali e transregionali (progetto “Alcotra innovazione”32);

al sostegno allo sviluppo della cultura scientifica (si pensi al Festival della Scienza di Genova, la cui prima edizione risale al 2003);

al sostegno a progetti di ricerca e innovazione “di grande impatto sull’assetto economico-tecnologico-sociale e finalizzati a creare grandi aree di cooperazione innovativa e di ricerca nel tessuto delle PMI”, garantito attraverso il bando attuativo del Progetto 4 “programma triennale per la ricerca e l’innovazione: progetti integrati ad alta tecnologia” della linea “Ricerca e Innovazione” del PAR FAS 2007/13; ecc.

Dall’analisi delle procedure attuative utilizzate per l’implementazione degli interventi e delle loro realizzazioni fisiche, strumentale alla valutazione del livello di integrazione garantito a livello locale tra le politiche a sostegno dell’innovazione, emergono indicazioni contrastanti. Con riferimento al livello di integrazione FSE-FESR, si ricava, ad esempio, una convergenza di finalità rispetto all’obiettivo di potenziare la governance del sistema regionale dell’innovazione e della ricerca (si pensi alle modalità attuative degli interventi di alta formazione, nel caso del POR

32 Il progetto “Alcotra Innovazione” (2010/2013) coinvolge la Regione Liguria in un partenariato con la Regione Piemonte, la

Provincia di Torino, la Regione Autonoma Valle d’Aosta, la Regione Rhône‐Alpes e la Regione Provence‐Alpes‐Côte d'Azur ed è finalizzato a migliorare la capacità innovativa dei sistemi produttivi transfrontalieri, favorendo la collaborazione tra imprese, centri di ricerca, università e istituzioni attraverso progetti sperimentali basati sull’approccio del living lab, negli ambiti tematici di interesse comune: Intelligent mobility, e‐health, creative industries, smart energies.

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FSE) e ai finanziamenti erogati per la costituzione e il potenziamento dei Poli (misura 1.1.2), nel caso del POR FESR. Sulla base degli ultimi dati al momento disponibili, si ricava, inoltre, che molte delle imprese finanziate nell’ambito dell’Asse I del POR FESR appartengono a settori merceologici riconducibili alle priorità settoriali di intervento individuate nei Programmi attuativi della L.R. 2/07 e nella programmazione FSE (schema 4). Schema 4 – Aree tematiche di riferimento degli interventi a sostegno dell’innovazione e della ricerca

Aree tematiche prioritarie – interventi FSE

Settori di appartenenza imprese beneficiarie della misura 1.2.2 del POR FESR

Energia Auto-mazione Teleco- munica-

zioni

Ambien-te

Biotec-nologie e salute

Tecnolgie del mare e ambiente

marino Trasporti e logistica Energia Automazione intelligente Telecomunicazioni Nuove tecnologie per l’ambiente Scienze della vita e biotecnologie Tecnologie del mare e ambiente marino Nuove tecnologie per la sanità

Al riguardo, va però rilevato che la distribuzione delle imprese beneficiarie dei finanziamenti accordati nell’ambito dell’Asse I del POR FESR non deriva dall’esplicitazione di priorità settoriali di intervento negli avvisi emanati ed è, al contrario, esclusivamente dovuta alla concentrazione settoriale delle domande di finanziamento presentate e ammesse. I livelli di coerenza FSE-FESR avrebbero potuto, pertanto, essere ancora maggiori nel caso la Regione avesse adottato strategie di intervento che prevedessero, anche nel caso del FESR, priorità settoriali di intervento allineate agli obiettivi esplicitati nei Programmi triennali attuativi della normativa regionale sull’innovazione e la ricerca. Va sottolineato, inoltre, che il fatto che i progetti di ricerca fossero presentati da imprese locali in collaborazione con gli attori del sistema regionale della ricerca (in particolare, Poli e Distretti) costituiva, peraltro solo nel caso di alcuni avvisi FESR, un criterio di premialità e non, come invece nella maggior parte degli interventi cofinanziati dal FSE, un requisito di ammissibilità. Ne deriva che l’obiettivo di potenziare il sistema regionale della ricerca, fissato in entrambi i Programmi triennali attuativi della L.R. 2/07, sarebbe stato perseguito con maggiore efficacia nel caso in cui fossero state omologate a quelle del FSE le procedure attuative del FESR. Tale scelta sarebbe peraltro risultata coerente con quella adottata anche nel PAR FAS, nell’ambito del quale è stato finanziato il Progetto 4 “Programma triennale per la ricerca e l’innovazione: progetti integrati ad alta tecnologia” che ha portato all’ammissione a finanziamento di 21 progetti, per un impegno complessivo di spesa pari ad oltre 14 milioni di euro. Il bando attuativo del Progetto 4 prevedeva, infatti, che i progetti fossero presentati da ATS composte da imprese aderenti ai Poli e almeno un organismo di ricerca e che i progetti riguardassero una delle piattaforme tecnologiche definite nel Programma triennale attuativo della L.R. 2/07 (automazione, supervisione e sicurezza nei trasporti e nella logistica; energia; automazione intelligente; tecnologie del mare e ambiente marino; scienze della vita e biotecnologie).

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6. Realizzazioni fisiche complessive e tassi di copertura Come desumibile dai dati di dettaglio riportati nella sezione 1 del presente rapporto e al netto delle rinunce registrate in itinere, le attività di alta formazione finanziate nell’ambito della programmazione FSE 2007/13 hanno determinato impegni per oltre 23 milioni di euro e consentito di raggiungere, nel complesso, 1.094 destinatari (tab. 12). Tabella 12. Attuazione finanziaria e fisica degli interventi di alta formazione

Linea di intervento Risorse impegnate Progetti ammessi a

finanziamento Destinatari avviati

Master 3.024.115,00 12 228

Dottorati - Università 3.000.000,00 40 40

Dottorati – Poli e Distretti 645.000,00 10 9

Assegni – 1° bando 9.200.000,00 116 181

Assegni – 2° avviso 4.778.479,06 84 95

Voucher – 1° avviso 1.051.673,44 264* 256

Voucher – 2° avviso 1.395.400,00 291* 285

Totale 23.094.667,50 817 1.094

*Voucher ammessi

Il 63,3% dei destinatari “avviati” (pari, in valore assoluto, a 693 unità) è costituito da soggetti non occupati al momento dell’avvio delle attività e in possesso, almeno, di un diploma di laurea (si ricorda che i soggetti in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore figuravano tra i destinatari ammissibili solo nel caso dei voucher destinati ad occupati). Il 44,9% dei destinatari “avviati” (pari, in valore assoluto, a 491 unità) è invece costituito da giovani. Si precisa, però, al riguardo, che considerata l’età media in cui i laureati avviano le ricerca attiva di un lavoro (mediamente più alta dei giovani meno scolarizzati), nell’analisi, sono stati definiti “giovani” i soggetti al di sotto dei 34 anni di età. Da quanto sopra deriva, considerato che nel periodo interessato dall’implementazione dei progetti in esame il numero medio di disoccupati laureati presenti in regione si attesta sulle 5.500 unità (graf. 17), un tasso di copertura dei disoccupati altamente scolarizzati (laurea o post laurea) superiore al 12%.

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Grafico 17. Disoccupati in possesso di un diploma di laurea o post laurea - Liguria

Fonte: dati Istat

I dati ISTAT disponibili non forniscono la consistenza numerica dei disoccupati appartenenti alla classe di età 25-34 anni. L’incrocio dei dati disponibili, per la stessa classe di età, in merito alla popolazione residente, agli inattivi e ai tassi di disoccupazione consente, tuttavia, di stimare, per il periodo 2010-2012, una consistenza media dell’universo dei disoccupati 25-34 anni pari, a livello regionale, a circa 12.000 unità e, conseguentemente, un tasso di copertura di tale target da parte delle attività di alta formazione pari al 4%. Dai tassi di copertura così quantificati emerge che le modalità attuative utilizzate per l’implementazione delle politiche regionali a sostegno dell’alta formazione hanno consentito di incidere significativamente sul target dei giovani disoccupati altamente scolarizzati, ma appaiono potenzialmente meno efficaci rispetto alla più vasta problematica della disoccupazione giovanile complessivamente considerata. Risultati migliori si sarebbero ottenuti, sotto questo profilo, non aprendo i Master agli occupati e circoscrivendo maggiormente il target dei destinatari dei voucher sul catalogo interregionale dell’alta formazione (si ricorda, infatti, che su tale tipologia di intervento gli under 34 raggiunti costituiscono una quota inferiore al 30% dei destinatari totali).

7. L’efficacia occupazionale degli interventi Le considerazioni riportate in questa sede in merito all’efficacia occupazionale degli interventi di alta formazione si basano sull’analisi dei risultati emersi da indagini condotte su singole linee di intervento (è il caso di una specifica analisi valutativa condotta dall’Osservatorio Ricerca e Innovazione e dall’Agenzia Liguria Lavoro su 11 dei 12 Master finanziati) e sui risultati evidenziati nel primo rapporto tematico prodotto nell’ambito del servizio di valutazione indipendente del POR FSE 2007/13. Dall’analisi placement effettuata dall’Osservatorio Ricerca e Innovazione e dall’Agenzia Liguria sui Master33 (box 17) finanziati a livello regionale a seguito dell’avviso emanato con la DGR n. 949 del 2008 emerge che: la partecipazione agli interventi è stata per lo più determinata, in particolare nel caso degli

uomini, da obiettivi professionali ben definiti (32,8% nel caso degli uomini e 26,8% nel caso delle donne) o, comunque, dalla volontà di inserirsi nel mondo del lavoro (34,4% nel caso degli

33 Il Master “Scienze e tecnologie degli impianti nucleari” (soggetto gestore PERFORM), non è stato preso in considerazione in

quanto terminato nel 2011 e la metodologia di analisi utilizzata per la valutazione (condotta a fine 2011/inizio 2012) prevedeva la realizzazione di interviste ai destinatari a 12 mesi circa di distanza dalla conclusione delle attività formative.

5272,0

3849,0

7195,0

-

1000,0

2000,0

3000,0

4000,0

5000,0

6000,0

7000,0

8000,0

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

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uomini e 29,3% nel caso delle donne) e solo tra i destinatari di genere femminile si rileva una quota non trascurabile di soggetti che ha scelto di partecipare agli interventi senza perseguire una strategia di inserimento occupazionale già delineata;

i destinatari hanno espresso giudizi positivi sulle competenze acquisite durante gli interventi; sull’utilità a fini occupazionali dei contatti che la partecipazione agli interventi ha reso possibili; sulla coerenza tra l’attività formativa d’aula e gli stage e sulla rispondenza di questi ultimi alle loro aspettative iniziali;

solo il 4,2% dei destinatari inoccupati all’avvio e che poi ha trovato lavoro ritiene le competenze acquisite durante gli interventi insufficienti rispetto alle capacità richieste dal successivo incarico lavorativo;

il tasso di inserimento occupazionale rilevato per i destinatari inoccupati all’inizio delle attività è dell’82,8% e i risultati occupazionali associati ai singoli percorsi (fatto salvo il Master “Esperto in gestione e trasformazione dei conflitti nella società globalizzata” e, soprattutto, il Master “Esperto mediatore linguistico di marketing e normativa di impresa nel mercato globale”) sono abbastanza omogenei (tab. 13). Va notato, inoltre, che il 47% degli intervistati ha trovato lavoro nella stessa azienda in cui ha svolto lo stage e che il 35% dei destinatari che ha trovato lavoro alla fine del corso ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Box 17 – Master valutati dall’Osservatorio Ricerca e Innovazione e dall’Agenzia Liguria Lavoro International Business Leadership (ATI Fondazione Ansaldo) Oceanic Engineering (Perform) Esperto in gestione e trasformazione dei conflitti nella società globalizzata. Percorsi e tecniche innovative per la

prevenzione, la mediazione, l'inclusione e la cooperazione internazionale (Perform) Eccellenze ambientali marine: gestione, tutela e fruizione sostenibile (Perform) Management of Chemicals. Sicurezza ed impatto ambientale delle sostanze classificate dal punto di vista chimico:

approccio integrato alla normativa CE 1907/06 – REACH (Perform) Project management turistico-culturale. Strategie e strumenti innovativi per la valorizzazione turistica delle

risorse storico-culturali e ambientali (Perform) Sustainability, safety and security in transportation systems and infrastructures (Perform) ICT&S. ICT e sicurezza, per l'innovazione dei contesti produttivi e lo sviluppo di nuovi mercati (Perform) Applicazioni tecnologiche per la gestione della qualità e sicurezza alimentare dei prodotti tipici territoriali e del

mare (Perform) Esperto mediatore linguistico di marketing e normativa di impresa nel mercato globale (ATS IAL Liguria) Innovazione tecnologica e sviluppo prodotti per la generazione di energia (Perform)

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Tabella 13. Indicatori di realizzazione e di risultato riferiti ai Master

Master e soggetti gestori

Allievi iscritti Allievi che hanno

completato il percorso

Tasso di inserimento disoccupati

Totale di cui

occupati Totale

di cui donne

§ International Business Leadership (ATI Fondazione Ansaldo)

20 18 19 4 100,0%

§ Oceanic Engineering (Perform) 20 8 16 4 87,5%

§ Esperto in gestione e trasformazione dei conflitti nella società globalizzata. Percorsi e tecniche innovative per la prevenzione, la mediazione, l'inclusione e la cooperazione internazionale (Perform)

20 7 16 14 66,7%

§ Eccellenze ambientali marine: gestione, tutela e fruizione sostenibile (Perform)

20 4 19 11 86,7%

§ Management of Chemicals. Sicurezza ed impatto ambientale delle sostanze classificate dal punto di vista chimico: approccio integrato alla normativa CE 1907/06 – REACH (Perform)

20 9 20 11 100,0%

§ Project management turistico-culturale. Strategie e strumenti innovativi per la valorizzazione turistica delle risorse storico-culturali e ambientali (Perform)

20 3 19 14 87,5%

§ Sustainability, safety and security in transportation systems and infrastructures (Perform)

25 11 24 8 87,5%

§ ICT&S. ICT e sicurezza, per l'innovazione dei contesti produttivi e lo sviluppo di nuovi mercati (Perform)

19 3 16 2 84,6%

§ Applicazioni tecnologiche per la gestione della qualità e sicurezza alimentare dei prodotti tipici territoriali e del mare (Perform)

20 5 20 14 76,9%

§ Innovazione tecnologica e sviluppo prodotti per la generazione di energia (Perform)

24 23 23 5 inap.

§ Esperto mediatore linguistico di marketing e normativa di impresa nel mercato globale (ATS IAL Liguria)

25 2 19 16 25,0%

Totale 233 93 211 103 82,8%

Scienze e tecnologie degli impianti nucleari 18 n.d. 17 5 n.d.

Fonte: analisi valutativa condotta dall’Osservatorio Ricerca e Innovazione e dall’Agenzia Liguria Lavoro

Dagli elementi evidenziati emergono considerazioni positive sull’efficacia dei Master attivati e, in particolare, sull’efficacia della scelta di far affiancare alle attività formative d’aula esperienze professionali in azienda. L’unica criticità emersa dall’indagine, di cui tenere conto nelle future programmazioni di interventi analoghi, è costituita dal fatto che il giudizio espresso dagli intervistati sul livello di coerenza tra le competenze acquisite nel percorso formativo e quelle richieste nel loro successivo incarico lavorativo è meno positivo di quello espresso in merito a tutte le altre variabili indagate a causa di un rapporto teoria/pratica che ancora non soddisfa pienamente le aspettative dei destinatari e delle imprese. Si suggerisce, pertanto, in linea con quanto peraltro evidenziato anche nel rapporto dell’Osservatorio e dell’Agenzia Liguria Lavoro, di:

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richiedere ai soggetti gestori un maggior coinvolgimento, nelle attività formative d’aula, di esperti di settore;

prevedere un maggior coinvolgimento delle imprese in fase sia progettuale che attuativa per garantire un collegamento ancora maggiore tra formazione e mondo del lavoro.

La valutazione, comunque positiva, che emerge dall’indagine placement condotta sui Master è confermata, a livello generale (cioè con riferimento a tutte le attività di alta formazione cofinanziate), dai tassi di inserimento occupazionale associati alle attività FSE concluse nel 2009 e nel 2010, raccolti dall’Agenzia Liguria Lavoro ed elaborati in occasione del primo rapporto tematico prodotto nell’ambito della valutazione indipendente del POR FSE 2007/13. Nel primo rapporto tematico consegnato, è stato infatti messo in evidenza che, sulle attività concluse nel 2009 e nel 2010, a 12 mesi dalla chiusura degli interventi, si sono registrati tassi di inserimento occupazionale lordi rispettivamente pari al 59,6% e al 58,6%. Nello stesso rapporto è stato però segnalato: che i livelli di maggiore efficacia occupazionale rispetto ai destinatari disoccupati sono

associati proprio agli interventi di alta formazione (tab. 14) e che il profilo tipo dei destinatari che hanno maggiormente beneficiato degli interventi cofinanziati dal POR FSE è costituito da soggetti di genere femminile, di età compresa tra i 26 e i 30 anni, in possesso di un diploma di laurea e che ha partecipato ad un intervento di alta formazione (tab. 15, graf. 18);

Tabella 14. Tasso di inserimento occupazionale lordo per tipologia di corso (V.%)

Tipologia di corso 2009 2010

alta formazione 77,1 81,2

formazione all'interno dell'obbligo formativo 36,1 41,5

formazione post-obbligo formativo 68,0 65,6

percorsi integrati inserimento lavorativo 67,8 66,7

work experience 41,4 -

Totale 59,6 58,6 Fonte: I Rapporto Tematico Cles-Gouré-Laser

Tabella 15. Tassi di inserimento occupazionale lordo per classe di età

Classe d'età 2009 2010

<18 31,8 37,9

18-20 57,8 57,1

21-25 72,8 67,1

26-30 74,6 73,6

31-35 71,0 66,9

36-40 65,4 67,0

41-45 66,7 67,6

46-50 59,5 52,9

>50 68,0 52,9

Totale 59,6 58,6 Fonte: I Rapporto Tematico Cles-Gouré-Laser

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Grafico 18. Tassi di inserimento occupazionale lordi per titolo di studio dei destinatari in ingresso

Fonte: I Rapporto Tematico Cles-Gouré-Laser

che l’alta formazione risulta la tipologia di intervento più efficace sotto il profilo occupazionale

anche nel caso dei destinatari che risultavano già occupati al momento dell’avvio delle attività formative, perché, agli interventi di alta formazione, si associa uno dei tassi più elevati di permanenza nel mercato del lavoro rilevati tra il 2009 e il 2010 (94,8%).

Si ricorda, inoltre, che, nel rapporto tematico, i dati placement raccolti dall’Agenzia Liguria Lavoro sono stati anche utilizzati per la stima di un di regressione logistica che, per l’i-esima unità osservata, mette in relazione la variabile di risposta dicotomica Yi (1 se ha trovato lavoro, 0 se non lo ha trovato) con le caratteristiche soggettive dell’individuo e il tipo di intervento cui ha partecipato. Dalla stima effettuata, risulta che la partecipazione ad un intervento di alta formazione aumenta di oltre il 26%, rispetto a quanto rilevato in media per le altre tipologie di intervento formativo, la probabilità di inserimento occupazionale entro un anno dalla conclusione dell’attività formativa. Naturalmente, il risultato evidenziato è dovuto anche alle caratteristiche soggettive (in particolare, alla giovane età e all’elevato titolo di studio) dei destinatari raggiunti e, pertanto, il contributo marginale degli interventi di alta formazione, calcolato misurando la differenza tra le probabilità di impiego e i tassi di inserimento occupazionale, risulta inferiore a quello degli interventi di formazione post-obbligo e dei percorsi integrati di inserimento lavorativo (tab. 16). In altre parole, il contributo che il tipo di azione formativa fornisce al successivo inserimento occupazionale dei destinatari è maggiore nel caso di interventi rivolti ad individui che, in ingresso, risultano meno scolarizzati. Come desumibile dai dati riportati di seguito, tuttavia, il contributo marginale dell’alta formazione è comunque positivo.

67

46

76

66

50

67

46

75

65

42

00 10 20 30 40 50 60 70 80 90

Nessun titolo o licenza elementare

Licenza media

Laurea breve, laurea o dottorato

Diploma 4-5 anni

Diploma 2-3 anni

2010

2009

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Tabella 16. Confronto tra la probabilità di occupazione e i tassi di inserimento lordi – media corsi conclusi nel 2009 e 2010 (valori %)

Probabilità di occupazione

Tasso di inserimento lordo

Differenza

Maschi 61,4 58,3 3,1

Femmine 57,9 60,0 -2,1

Alta formazione 84,3 80,3 4,0

Formazione post-obbligo formativo 74,1 67,2 6,8

Percorsi integrati di inserimento lavorativo 74,6 67,2 7,4

Fonte: I Rapporto Tematico Cles-Gouré-Laser

Va ricordato, infine, che nel primo rapporto tematico sono stati stimati anche i tassi di inserimento occupazionale netti e che, nel caso dell’alta formazione la probabilità netta di trovare un’occupazione alla fine del percorso è pari al 44% (contro valori pari al 35%, nel caso dei percorsi integrati per l’inserimento lavorativo e al 30%, nel caso della formazione post-obbligo). In aggiunta a quanto sopra, si sottolinea che, in occasione del presente rapporto, si è tentato un aggiornamento dei dati finora commentati attraverso l’analisi dei tassi di inserimento calcolati dall’Agenzia Liguria Lavoro sulle attività cofinanziate dal FSE concluse nel 2011. I dati disponibili coincidono, tuttavia, con quelli già illustrati riferiti ai Master, unici percorsi di alta formazione conclusi nel 2011 e inseriti nell’universo delle attività formative su cui l’Agenzia conduce, al momento, la propria rilevazione placement.

8. L’impatto complessivo degli interventi Dalle interviste realizzate ad alcuni testimoni privilegiati, rappresentanti delle strutture direttamente coinvolte nella programmazione e nella realizzazione degli interventi esaminati in questo rapporto, è emerso un giudizio unanimemente positivo in merito all’efficacia delle procedure utilizzate nell’implementazione dei Master, dei Dottorati e degli Assegni di ricerca rispetto all’obiettivo di consolidare i rapporti tra gli organismi di ricerca (OR – Università, Distretti e Poli) presenti sul territorio regionale e le imprese. La maggior parte degli interventi è stata, infatti, realizzata con imprese che già “gravitavano” intorno agli stessi OR. Tuttavia, la possibilità di attivare progetti di alta formazione ha consentito, in alcuni casi, non solo di strutturare meglio le attività di ricerca di interesse delle imprese che già avevano rapporti con gli OR, ma anche di coinvolgere nella realizzazione degli interventi imprese “nuove”. Questi risultati vanno imputati, a detta degli intervistati, sia alle modalità attuative utilizzate che prevedevano, come già ricordato nei paragrafi precedenti, il coinvolgimento diretto, già in fase di presentazione dei progetti, di più attori (OR e imprese), sia alle attività autonomamente messe in campo dagli OR in fase di programmazione e gestione degli interventi. Va segnalato, ad esempio, che: in alcuni casi gli interventi sono stati “clusterizzati” attraverso la costituzione di gruppi di

lavoro che hanno aggregato gli assegnisti di ricerca per ambiti tematici (in particolare, sull’ambiente e l’automazione) e che hanno consentito di capitalizzare, a vantaggio di tutte le imprese coinvolte e delle attività degli OR, i risultati raggiunti con i diversi progetti di ricerca;

la realizzazione degli interventi è stata preceduta da workshop o eventi di animazione cui hanno partecipato anche imprese non precedentemente e non stabilmente impegnate sugli ambiti di

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ricerca di riferimento dei progetti e che poi si sono invece attivate per la realizzazione degli stessi. Il rappresentante del DLTM, ad esempio, sottolinea che sono molte le imprese che, interessate dalle finalità del bando degli Assegni di Ricerca, hanno partecipato agli incontri preliminari organizzati dal Distretto per informare i potenziali interessati e contribuire alla strutturazione delle partnership di progetto e che molte delle imprese intervenute hanno successivamente dimostrato un concreto interesse a partecipare ai progetti, formulandone la proposta e formalizzando l’adesione a DLTM, anche per il tramite del Consorzio Tecnomar;

nel caso dei Distretti e dei Poli, le imprese coinvolte nella realizzazione dei progetti non sono soltanto le PMI ospitanti, ma anche le imprese socie a vario titolo interessate alle tematiche di riferimento dei singoli interventi o dei “cluster” di intervento.

Tutti gli intervistati associano anche agli interventi effetti positivi in termini di incremento delle capacità innovative delle imprese coinvolte. Alcuni sostengono, inoltre, che l’impatto dei progetti potrebbe aumentare ulteriormente grazie agli incontri programmati a conclusione degli interventi per rendere pubblici i risultati raggiunti e che si ritiene possano contribuire a supportare l’azione degli OR rivolta al trasferimento tecnologico. Tutti gli OR intervistati sostengono, inoltre, che: la tipologia di interventi messi a bando ha consentito di coinvolgere anche imprese di piccola

dimensione occupazionale; molti dei progetti approvati presentano un elevato grato di innovatività, proprio grazie al

supporto della componente accademica e degli enti di ricerca, permettendo così anche alle PMI di avvalersi di un genere di collaborazione altrimenti difficile da instaurare.

Unanimemente positivo è, infine, il giudizio espresso dagli intervistati sull’efficacia occupazionale degli interventi, in particolare, degli Assegni di ricerca e dei Master (I bando regionale). Gli OR hanno segnalato, al riguardo, che gli effetti positivi prodotti dai Master e dagli Assegni di ricerca, sia sulla capacità innovativa delle imprese che in termini occupazionali, vanno principalmente imputati al fatto che la programmazione dei progetti e la selezione degli allievi sono state effettuate in stretta collaborazione con le imprese e che questo ha garantito: la presenza di un forte interesse, da parte dell’impresa ospitante, per l’area tematica di

riferimento del progetto; la possibilità, per le imprese coinvolte, di ospitare allievi con competenze e caratteristiche

soggettive allineate ai propri criteri di selezione del personale. Gli intervistati hanno segnalato, inoltre, che: lo svolgimento delle attività di ricerca direttamente presso le imprese agevola l’instaurazione di

un rapporto diretto tra destinatari e imprese che sta determinando, secondo quanto emerge dall’attività di tutoraggio in corso sui progetti, la dichiarazione di disponibilità da parte delle imprese che ospitano gli assegnisti ad assumerli, al termine del loro percorso di ricerca;

gli incontri programmati a conclusione dei progetti potrebbero amplificare anche gli esiti occupazionali dei progetti garantendo visibilità ai risultati raggiunti dai diversi destinatari attraverso la realizzazione dei loro progetti di ricerca.

In sintesi, dalle interviste realizzate, emergono quindi giudizi positivi in merito all’impatto, effettivo o potenziale, degli interventi su tutti gli obiettivi programmati: consolidamento dei rapporti tra OR e imprese; incremento delle capacità innovative delle imprese e tassi di inserimento occupazionale dei destinatari. Nel corso delle interviste sono tuttavia emerse anche considerazioni in merito alle tipologie di intervento messe a bando, all’efficacia relativa delle diverse tipologie di progetto e agli adempimenti

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richiesti ai soggetti attuatori di cui è utile tenere conto, soprattutto in vista della nuova programmazione. A questo riguardo, va innanzitutto segnalato che gli intervistati attribuiscono ai voucher per l’alta formazione attivati nell’ambito del progetto interregionale livelli di efficacia nettamente inferiori a quelli associati ai Master attivati con il bando regionale del 2009, ai dottorati e agli Assegni di ricerca. L’Università di Genova ha segnalato, nello specifico, che, nel caso dei voucher per l’alta formazione: 1) non è stato possibile instaurare con le imprese alcuna forma di collaborazione sul fronte della selezione dei destinatari; 2) la selezione dei soggetti cui assegnare i voucher è stata effettuata sulla base di criteri (ad esempio il reddito Isee) che non hanno consentito di valorizzare le capacità e le competenze dei destinatari e questo riduce l’impatto occupazionale potenziale degli interventi; 3) era previsto l’obbligo di attivare i percorsi anche con solo 4 voucheristi e ciò ha comportato l’impossibilità di coprire le spese necessarie a garantire l’effettiva qualità degli interventi; 5) le aree tematiche di riferimento dell’alta formazione (soprattutto nel caso del primo bando voucher) non erano sufficientemente delimitate; 6) la possibilità che i voucher venissero spesi anche fuori regione e la mancata conoscenza delle attività formative programmate al di fuori dell’ambito regionale non hanno consentito una corretta programmazione delle azioni da implementare. Va segnalato, inoltre, che dalle interviste sono emerse posizioni contrastanti in merito alla replicabilità del bando riferito ai Dottorati, almeno fino a quando non sarà normata a livello nazionale la figura del dottorato a “indirizzo industriale”. Secondo l’Università, infatti, allo stato attuale, un corso di dottorato prevede un livello di formazione scientifica (e di ore di formazione d’aula) non allineata alle competenze effettivamente richieste e alle esigenze dalle imprese. Tutti gli intervistati hanno anche richiamato l’attenzione sulla necessità di ribandire, causa il livello di successo che associano all’iniziativa, gli Assegni di ricerca. Sarebbe tuttavia importante, garantire continuità all’intervento, ad esempio prevedendo bandi annuali, e uno stanziamento più graduale di risorse. L’ammontare di risorse complessivamente stanziato sull’unica scadenza attiva del bando “generalista” e di quello destinato ai Poli e ai Distretti (cumulativamente pari a circa 14 milioni di euro) ha infatti comportato la necessità di selezionare tanti destinatari in un periodo di tempo eccessivamente concentrato e probabilmente ridotto l’impatto locale dell’intervento (perché sono stati selezionati anche assegnisti residenti fuori regione e perché in un lasso di tempo maggiore sarebbe stato possibile una programmazione ancora più attenta degli interventi). Un’ulteriore criticità segnalata con riferimento agli Assegni di ricerca riguarda la durata degli stessi. In merito, gli intervistati hanno infatti sottolineato che prevedere una durata di due anni comporta il rischio di consistenti tassi di rinuncia, dovuti, per lo più, al fatto che è elevata la possibilità che in quell’arco temporale gli assegnisti ricevano offerte di lavoro evidentemente concorrenziali rispetto all’assegno di ricerca. Sarebbe quindi preferibile, considerata anche l’impossibilità di attivare altri assegni con le economie derivanti dalle rinunce, prevedere durate più brevi (1 anno), nonché l’eventuale possibilità di rinnovare l’assegno per un ulteriore anno di attività. Da quanto emerso dalle interviste risulta, infine, che sarebbe auspicabile: prevedere anche aiuti all’assunzione alle imprese che hanno ospitato gli assegnisti e che li

assumono alla fine del progetto di ricerca perché questo agevolerebbe la stabilizzazione dei destinatari anche all’interno delle imprese di minore dimensione che, pur apprezzando i risultati del progetto realizzato, non possono permettersi l’assunzione di nuovo personale;

ridurre l’impegno richiesto ai soggetti gestori per le attività di monitoraggio (ad esempio prevedendo la redazione di relazioni annuali anziché semestrali, autorizzando l’utilizzo della firma elettronica sui documenti che devono essere sottoscritti da più partner, prevedendo una tempistica per la presentazione delle relazioni di monitoraggio che non coincida con i periodi di maggiore attività delle imprese o con periodi di ferie).