TERREMOTI/ Per la Protezione civile nelle zone più ... rischio sismico per il... · terremoto...

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I l 75% delle strutture sanitarie situate in zone sismiche a maggior rischio (1 e 2) presenta «carenze molto gra- vi»: se esposte a un terremoto “molto violento e molto raro” potrebbero subire danni gravi, ma sen- za crollo della co- struzione. Tra que- ste c’è n’è un 35% con il massimo indi- ce di rischio possibi- le. In soldoni: sono fortemente consi- gliati interventi per la messa in sicurez- za di almeno 175 strutture. Il dato - ufficialissimo, ma da prendere con le pinze della statistica - è contenuto nella documentazione consegnata merco- ledì scorso dal responsabile della Protezio- ne civile, Guido Bertolaso, alla Commis- sione d’Inchiesta del Senato sul Ssn guida- ta da Ignazio Marino, nel seguito dell’au- dizione sull’adeguatezza sismica degli ospedali italiani, sol- lecitata dopo il terre- moto in Abruzzo. La richiesta di un supplemento di informazioni avan- zata dai senatori non è rimasta ineva- sa: Bertolaso ha prodotto i risultati di 200 verifiche completate su altrettanti edifici ospedalieri nel mese di giugno. Un campione statisticamente valido ri- spetto a quell’universo di 500 strutture sanitarie presenti in zone ad alta gravità sismica distribuite lungo l’arco appennini- co nel centro-sud Italia e concentrate so- prattutto in Campania, Basilicata, Cala- bria e Sicilia già individuate dalla Prote- zione civile come strategiche e in gran parte bisognose di adeguamenti. «La selezione dei casi da sottoporre a verifica ha riguardato probabilmente gli edifici a maggior rischio: il campione è forse leggermente sbilanciato verso le si- tuazioni peggiori», ha avvertito Bertolaso. Ma l’avviso non serve a smorzare la serie- tà dei dati riferiti dalle Regioni su anno di realizzazione, tipologia costruttiva, grado di sismicità dell’area di costruzione, livel- lo di adeguatezza rispetto a eventi telluri- ci. Intanto l’età: come è noto molte struttu- re pubbliche di ricovero e cura sono vetu- ste. Nel campione sotto esame il 16% degli edifici è stato progettato e costruito prima del 1934; nel 61% dei casi i cantieri sono rimasti aperti da 4 a 8 anni. Solo l’8% delle costruzioni - successivo al 1983 - può essere definito “moderno”. Il 62% degli edifici è in cemento armato, il 23% in muratura e spesso sono le prime a risultare più a rischio. Dalle carte della Protezione civile emerge che 70 dei 200 ospedali sotto la lente presentano un valore massimo del- l’indicatore di rischio per lo “stato limite di collasso” (identificato per valori inferio- ri a 0.2): sono quelli che riporterebbero danni decisamente gravi per sisma di pari importanza. Cambiando scenario la situazione non migliora: degli stessi 200 ospedali nel mirino, almeno 50 (25%) uscirebbero as- sai a mal partito dal faccia a faccia con un terremoto “severo e raro”, non riuscendo a soddisfare i parametri dello “stato limite di danno severo”, che pronostica un com- portamento sotto sisma caratterizzato da danni significativi ma generalmente ripa- rabili. Merita d’essere riferito - a tale pro- posito - che la maggior inadeguatezza si riscontra nel 60% delle opere in cemento armato e nel 30% di quelle in muratura a conferma del fatto che le norme in mate- ria di costruzioni sono state disattese o quanto meno mal applicate. L’oroscopo delle performance si fa più accettabile solo per l’indicatore di rischio per il “danno limitato”, con cui si valuta un comportamento sotto sisma caratteriz- zato da danni leggeri e velocemente ripa- Le strutture “strategiche” Alto rischio sismico per il 75% Zona sismica Dea II livello Dea I livello Pronto soccorso Zona 1 9 14 28 Zona 2 70 87 136 Totale 79 101 164 TERREMOTI/ Per la Protezione civile nelle zone più pericolose circa 375 strutture su 500 Comune Comune Denominaz.ne Edificio/Opera Denominaz.ne Edificio/Opera Anno progr. Anno progr. Anno fine lav. Anno fine lav. Materiale Materiale Zona sism. Zona sism. αu1 αu1 αu2 αu2 αe αe CAMPANIA Napoli Osp.le Annunziata via Egizi- ca 1˚ corpo 1889 AF 2 0,138 1,698 Napoli Osp.le Annunziata via Egizi- ca 2˚ corpo 1889 AF 2 0,224 1,112 Napoli Osp.le Annunziata via Egizi- ca 2˚ corpo 1889 AF 2 0,268 1,352 TOSCANA Borgo S. Lorenzo Pres. Osp.ro del Mugello 1968 1980 A 2 Barga Ospedale - Padiglione A 1974 1975 D 2 1 1 Barga Ospedale - Padiglione F 1982 1984 G 2 0,37 1 Barga Ospedale - Padiglione G1 1974 1975 D 2 1 1 Barga Ospedale - Padiglione G2 1982 1984 D 2 1 1 Barga Ospedale - Padiglione B 1968 1973 A 2 0,68 Barga Ospedale - Padiglione B 1972 1974 A 2 0,6 PIEMONTE Cumiana Casa riposo Fam. Bianchi A 2 0,385 0,862 Pomaretto Osp. Valdese - Corpo 1 A 2 0,586 0,272 Pomaretto Osp. Valdese - Corpo 2 2 0,215 0,07 Pomaretto Osp. Valdese - Corpo 3 2 0,045 0,031 Pomaretto Osp. Valdese - Corpo 4 2 0,009 0,005 Pomaretto Osp. Valdese - Corpo 5 2 0,678 0,232 Torre Pellice Osp. Valdese (fabb. Dec- ker) A 2 0,203 1,17 Torre Pellice Osp. Valdese (fabb. “nucleo storico”) 2 0,364 0,458 SICILIA Palermo Pad. vecchio B 1900 1910 D 2 0,214 0,74 Ragusa Osped.le Maria Paternò Arezzo (Ala Dialisi) 1950 2 0,053 0,12 1,25 Ragusa Osp. civile (Corpo centr.) 1928 1933 D 2 0,16 1,58 Ragusa Osp. civile (Corpo sinistro) 1958 1963 A 2 0,166 0,247 0,983 Ragusa Osp. civile (Corpo centr.) 1920 1930 D 2 0,24 0,92 Ragusa Osped.le M. Paternò Arez- zo (Palazzo S. Angelo) 1975 1981 A 2 0,007 0,017 0,042 Ragusa Osp. Maria Paternò Arezzo (Ala Medicina) 1964 1965 A 2 0,16 0,16 0,6 Vizzini Poliambulatorio di Vizzini 1980 1990 A 2 2,553 2,89 0,977 Messina Padiglione 4 - Microbiolo- gia, Centro prelievi 1911 1913 F 1 0,059 0,089 0,316 Messina Padiglione 6 - Astanteria, Chir. vascolare 1911 1913 F 1 0,002 0,007 Messina Padiglione 9 - Anatomia Patologica, Laboratorio 1911 1913 AF 1 0,001 0 Messina Padiglione 3 - Cardiologia, Utic, Degenze 1911 1913 F 1 0,022 0,228 Messina Padiglione 5 - Centro Sangue, 118 1911 1913 F 1 0 0,005 0,015 Messina Padiglione 11 - Neurologia, Geriatria 1961 1963 A 1 0,01 0,011 0,043 Messina Padiglione 16 - Psichiatria 1961 1963 F 1 0,048 0,09 Messina Padiglione 20 1911 1913 F 1 0,102 0,115 0,479 Caltagiro- ne Presidio ospedaliero S. Pietro 1924 1935 D 2 0,23 0,775 Caltagiro- ne Presidio ospedaliero Gravina 1962 A 2 0,036 0,056 0,127 Gela Osp. V. Emanuele Gela 1960 1969 A 2 0,012 0,012 0,007 Adrano Pol. di Adrano 1967 1979 A 1 0,152 0,036 0,003 Mirabella Imbaccari Pol. di Mirabella Imbaccari 1986 1993 A 2 0,996 1,455 1,522 S. Michele di Ganzaria Pol. di S. Michele di Ganzaria A 2 0,993 1,177 1,142 Partinico Osp. civile di Partinico 1968 1976 A 2 0,048 0,26 Palermo G. Filippo Ingrassia - edif. De Luca - Geriatria presso Presidio Osp. Pietro Pisani 1960 1960 A 2 0,014 0,022 0,055 Palermo Pres. osp. Enrico Albanese 1965 1970 A 2 0,396 0,617 1,409 Palermo Pres. osp. Enrico Albanese 1910 1920 ADE 2 0,289 1,23 Palermo Pres. osp. Enrico Albanese 1910 1920 AD 2 0,25 1,075 Paternò Pres. osp. SS. Salvatore - Pediatria di Paternò 1969 1971 A 2 0,067 0,167 Paternò Pol. di Paternò A 2 0,044 0,067 0,167 Adrano Ex Presid. osp. di Adrano 1800 1800 F 1 0,059 0,059 0,128 Palermo Presidio osp. Aiuto mater- no - Npi 1960 1960 A 2 0,06 0,091 0,381 Messina Pad. 1 - Medicina, Farm. 1911 1913 F 1 0 0 0 Palermo Presidio ospedaliero Aiuto mat. - Radiologia - Uf- fici 1960 1960 D 2 0,442 1,523 Messina Ex Pres. osped. Mandalari (palazzina. nn. 6-7-10-15-21-24-25) 1930 1930 F 1 0 0 Palermo Pol. L. Biondo presso il Pres. ospedaliero Pietro Pisani 1960 1975 A 2 0,074 0,049 0,309 Messina Pad. 2 Casermaggio, Cuci- to, Ortopedia 1911 1913 F 1 0,001 0,001 Messina Pad. 15 - Odontostomatolo- gia 1910 1913 F 1 0,194 0,292 0,646 Gela Osp. Vittorio Emanuele Gela - edificio 1 1960 1993 A 2 0,31 0,41 0,64 FRIULI VENEZIA GIULIA Aviano Centro di rif. Oncologico - Ed. centrali tecnologiche 1974 1976 A 2 0,3 PUGLIA Foggia Maternità - Ped. (corpo A) 1966 1980 A 2 0 0 0 Foggia Matern. - Ped. (corpo A1) 1966 1980 A 2 0 0 0 Foggia Matern. - Ped. (corpo BC) 1966 1980 A 2 0 0 0 Foggia Matern. - Ped. (corpo DE) 1966 1980 A 2 0 0 0 Foggia Matern. - Ped. (corpo F) 1966 1980 A 2 0 0 0 Foggia Matern. - Ped. (corpo GH) 1966 1980 A 2 3,77 4,38 4,79 Foggia Matern. - Ped. (corpo I) 1966 1980 A 2 0 0 0 Foggia Matern. - Ped. (corpo L) 1966 1980 A 2 0 0 0 Foggia Monoblocco (corpo A2) 1969 A 2 0,03 0,03 0,2 Foggia Monoblocco (corpo B) 1969 A 2 0,12 0,04 0,3 Foggia Monoblocco (corpo D-E-F) 1969 A 2 0,2 0,2 0,11 Foggia Monoblocco (corpo G) 1969 A 2 0,4 0,6 0,42 Foggia Pres. d’Avanzo (corpo 1 e 3) 1928 1935 F 2 0,6 0,06 0,002 Foggia Pres. d’Avanzo (corpo 2) 1928 1935 F 2 0,23 0,23 0,61 Foggia Pres. d’Avanzo (corpo 4) 1928 1935 F 2 0,04 0,04 0,16 Foggia Malattie infettive (ala sud) 1970 1976 A 2 0,287 0,334 0,688 Foggia Malattie infett. (ala nord) 1970 1976 A 2 0,403 0,477 0,981 Foggia Med. legale - area tecnica 1973 1978 A 2 0,041 0,061 0,254 Foggia Uff. Direzione 1974 1977 A 2 0,052 0,078 0,324 Foggia Uff. Dir.ne - porticato ingr. 1974 1977 A 2 0,34 0,44 1,24 Foggia Palazzina Poliambulatori 1976 1984 A 2 0,012 0,001 0,002 Foggia Chiesa 1977 1983 A 2 0,05 0,067 0,503 Foggia Palazzina Univ. - Psichiatr. 1976 1983 A 2 0,005 0,006 0,023 Foggia Centr. Termica Maternità 1972 1978 A 2 0,245 0,368 0,741 Foggia Cen. Termica 1950 1969 D 2 0,133 0,2 0,402 Foggia Pal.na Officine 1980 1983 D 2 0,15 0,225 0,277 TOSCANA Carrara Monoblocco - Corpo A-C 1957 1966 A 2 0,3 1 Carrara Monoblocco - Corpo B 1957 1966 A 2 0,2 2 Carrara Monoblocco - Corpo D 1957 1966 A 2 0,3 1,8 Carrara Monoblocco - Corpo E 1957 1966 A 2 0,2 2 Carrara Pad. ex casa suore D 2 Carrara Lab. analisi (F) 1935 D 2 0,128 0,061 Carrara Pad. oftal. (D) 1935 D 2 0,092 0,017 Carrara Pad. Emod. (I) 1985 F 2 0,068 0,129 Carrara Pad. Emod. (I) 1985 B 2 1,36 0,18 Condizioni di massima criticità per 175 edifici - Verifiche complete Le 200 strutture per cui sono 2 21-27 luglio 2009 P RIMO P IANO

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I l 75% delle strutture sanitarie situatein zone sismiche a maggior rischio(1 e 2) presenta «carenze molto gra-

vi»: se esposte a un terremoto “moltoviolento e molto raro” potrebbero subiredanni gravi, ma sen-za crollo della co-struzione. Tra que-ste c’è n’è un 35%con il massimo indi-ce di rischio possibi-le. In soldoni: sonofortemente consi-gliati interventi perla messa in sicurez-za di almeno 175 strutture.

Il dato - ufficialissimo, ma da prenderecon le pinze della statistica - è contenutonella documentazione consegnata merco-

ledì scorso dal responsabile della Protezio-ne civile, Guido Bertolaso, alla Commis-sione d’Inchiesta del Senato sul Ssn guida-ta da Ignazio Marino, nel seguito dell’au-dizione sull’adeguatezza sismica degli

ospedali italiani, sol-lecitata dopo il terre-moto in Abruzzo.

La richiesta diun supplemento diinformazioni avan-zata dai senatorinon è rimasta ineva-sa: Bertolaso haprodotto i risultati

di 200 verifiche completate su altrettantiedifici ospedalieri nel mese di giugno.

Un campione statisticamente valido ri-spetto a quell’universo di 500 strutture

sanitarie presenti in zone ad alta gravitàsismica distribuite lungo l’arco appennini-co nel centro-sud Italia e concentrate so-prattutto in Campania, Basilicata, Cala-bria e Sicilia già individuate dalla Prote-zione civile come strategiche e in granparte bisognose di adeguamenti.

«La selezione dei casi da sottoporre averifica ha riguardato probabilmente gliedifici a maggior rischio: il campione èforse leggermente sbilanciato verso le si-tuazioni peggiori», ha avvertito Bertolaso.Ma l’avviso non serve a smorzare la serie-tà dei dati riferiti dalle Regioni su anno direalizzazione, tipologia costruttiva, gradodi sismicità dell’area di costruzione, livel-lo di adeguatezza rispetto a eventi telluri-ci. Intanto l’età: come è noto molte struttu-re pubbliche di ricovero e cura sono vetu-

ste. Nel campione sotto esame il 16%degli edifici è stato progettato e costruitoprima del 1934; nel 61% dei casi i cantierisono rimasti aperti da 4 a 8 anni. Solol’8% delle costruzioni - successivo al1983 - può essere definito “moderno”. Il62% degli edifici è in cemento armato, il23% in muratura e spesso sono le prime arisultare più a rischio.

Dalle carte della Protezione civileemerge che 70 dei 200 ospedali sotto lalente presentano un valore massimo del-l’indicatore di rischio per lo “stato limitedi collasso” (identificato per valori inferio-ri a 0.2): sono quelli che riporterebberodanni decisamente gravi per sisma di pariimportanza.

Cambiando scenario la situazione nonmigliora: degli stessi 200 ospedali nel

mirino, almeno 50 (25%) uscirebbero as-sai a mal partito dal faccia a faccia con unterremoto “severo e raro”, non riuscendoa soddisfare i parametri dello “stato limitedi danno severo”, che pronostica un com-portamento sotto sisma caratterizzato dadanni significativi ma generalmente ripa-rabili. Merita d’essere riferito - a tale pro-posito - che la maggior inadeguatezza siriscontra nel 60% delle opere in cementoarmato e nel 30% di quelle in muratura aconferma del fatto che le norme in mate-ria di costruzioni sono state disattese oquanto meno mal applicate.

L’oroscopo delle performance si fa piùaccettabile solo per l’indicatore di rischioper il “danno limitato”, con cui si valutaun comportamento sotto sisma caratteriz-zato da danni leggeri e velocemente ripa-

Le strutture “strategiche”

Alto rischio sismico per il 75%

Zonasismica

Dea IIlivello

Dea Ilivello

Prontosoccorso

Zona 1 9 14 28

Zona 2 70 87 136

Totale 79 101 164

TERREMOTI/ Per la Protezione civile nelle zone più pericolose circa 375 strutture su 500

ComuneComune Denominaz.neEdificio/Opera

Denominaz.neEdificio/Opera

Annoprogr.

Annoprogr.

Annofine lav.

Annofine lav. MaterialeMateriale Zona

sism.Zonasism. αu1αu1 αu2αu2 αeαe

CAMPANIA

Napoli Osp.le Annunziata via Egizi-ca 1˚ corpo 1889 AF 2 0,138 1,698

Napoli Osp.le Annunziata via Egizi-ca 2˚ corpo 1889 AF 2 0,224 1,112

Napoli Osp.le Annunziata via Egizi-ca 2˚ corpo 1889 AF 2 0,268 1,352

TOSCANA

Borgo S.Lorenzo Pres. Osp.ro del Mugello 1968 1980 A 2

Barga Ospedale - Padiglione A 1974 1975 D 2 1 1Barga Ospedale - Padiglione F 1982 1984 G 2 0,37 1Barga Ospedale - Padiglione G1 1974 1975 D 2 1 1Barga Ospedale - Padiglione G2 1982 1984 D 2 1 1Barga Ospedale - Padiglione B 1968 1973 A 2 0,68Barga Ospedale - Padiglione B 1972 1974 A 2 0,6

PIEMONTE

Cumiana Casa riposo Fam. Bianchi A 2 0,385 0,862Pomaretto Osp. Valdese - Corpo 1 A 2 0,586 0,272Pomaretto Osp. Valdese - Corpo 2 2 0,215 0,07Pomaretto Osp. Valdese - Corpo 3 2 0,045 0,031Pomaretto Osp. Valdese - Corpo 4 2 0,009 0,005Pomaretto Osp. Valdese - Corpo 5 2 0,678 0,232TorrePellice

Osp. Valdese (fabb. Dec-ker) A 2 0,203 1,17

TorrePellice

Osp. Valdese (fabb.“nucleo storico”) 2 0,364 0,458

SICILIA

Palermo Pad. vecchio B 1900 1910 D 2 0,214 0,74

Ragusa Osped.le Maria PaternòArezzo (Ala Dialisi) 1950 2 0,053 0,12 1,25

Ragusa Osp. civile (Corpo centr.) 1928 1933 D 2 0,16 1,58Ragusa Osp. civile (Corpo sinistro) 1958 1963 A 2 0,166 0,247 0,983Ragusa Osp. civile (Corpo centr.) 1920 1930 D 2 0,24 0,92

Ragusa Osped.le M. Paternò Arez-zo (Palazzo S. Angelo) 1975 1981 A 2 0,007 0,017 0,042

Ragusa Osp. Maria Paternò Arezzo(Ala Medicina) 1964 1965 A 2 0,16 0,16 0,6

Vizzini Poliambulatorio di Vizzini 1980 1990 A 2 2,553 2,89 0,977

Messina Padiglione 4 - Microbiolo-gia, Centro prelievi 1911 1913 F 1 0,059 0,089 0,316

Messina Padiglione 6 - Astanteria,Chir. vascolare 1911 1913 F 1 0,002 0,007

Messina Padiglione 9 - AnatomiaPatologica, Laboratorio 1911 1913 AF 1 0,001 0

Messina Padiglione 3 - Cardiologia,Utic, Degenze 1911 1913 F 1 0,022 0,228

Messina Padiglione 5 - CentroSangue, 118 1911 1913 F 1 0 0,005 0,015

Messina Padiglione 11 - Neurologia,Geriatria 1961 1963 A 1 0,01 0,011 0,043

Messina Padiglione 16 - Psichiatria 1961 1963 F 1 0,048 0,09Messina Padiglione 20 1911 1913 F 1 0,102 0,115 0,479Caltagiro-ne

Presidio ospedalieroS. Pietro 1924 1935 D 2 0,23 0,775

Caltagiro-ne

Presidio ospedalieroGravina 1962 A 2 0,036 0,056 0,127

Gela Osp. V. Emanuele Gela 1960 1969 A 2 0,012 0,012 0,007Adrano Pol. di Adrano 1967 1979 A 1 0,152 0,036 0,003MirabellaImbaccari Pol. di Mirabella Imbaccari 1986 1993 A 2 0,996 1,455 1,522

S. Micheledi Ganzaria

Pol. di S. Michele diGanzaria A 2 0,993 1,177 1,142

Partinico Osp. civile di Partinico 1968 1976 A 2 0,048 0,26

PalermoG. Filippo Ingrassia - edif.De Luca - Geriatria pressoPresidio Osp. Pietro Pisani

1960 1960 A 2 0,014 0,022 0,055

Palermo Pres. osp. Enrico Albanese 1965 1970 A 2 0,396 0,617 1,409Palermo Pres. osp. Enrico Albanese 1910 1920 ADE 2 0,289 1,23Palermo Pres. osp. Enrico Albanese 1910 1920 AD 2 0,25 1,075

Paternò Pres. osp. SS. Salvatore -Pediatria di Paternò 1969 1971 A 2 0,067 0,167

Paternò Pol. di Paternò A 2 0,044 0,067 0,167Adrano Ex Presid. osp. di Adrano 1800 1800 F 1 0,059 0,059 0,128

Palermo Presidio osp. Aiuto mater-no - Npi 1960 1960 A 2 0,06 0,091 0,381

Messina Pad. 1 - Medicina, Farm. 1911 1913 F 1 0 0 0

PalermoPresidio ospedalieroAiuto mat. - Radiologia - Uf-fici

1960 1960 D 2 0,442 1,523

MessinaEx Pres. osped. Mandalari(palazzina. nn.6-7-10-15-21-24-25)

1930 1930 F 1 0 0

PalermoPol. L. Biondo presso ilPres. ospedaliero PietroPisani

1960 1975 A 2 0,074 0,049 0,309

Messina Pad. 2 Casermaggio, Cuci-to, Ortopedia 1911 1913 F 1 0,001 0,001

Messina Pad. 15 - Odontostomatolo-gia 1910 1913 F 1 0,194 0,292 0,646

Gela Osp. Vittorio EmanueleGela - edificio 1 1960 1993 A 2 0,31 0,41 0,64

FRIULI VENEZIA GIULIA

Aviano Centro di rif. Oncologico -Ed. centrali tecnologiche 1974 1976 A 2 0,3

PUGLIA

Foggia Maternità - Ped. (corpo A) 1966 1980 A 2 0 0 0Foggia Matern. - Ped. (corpo A1) 1966 1980 A 2 0 0 0Foggia Matern. - Ped. (corpo BC) 1966 1980 A 2 0 0 0Foggia Matern. - Ped. (corpo DE) 1966 1980 A 2 0 0 0Foggia Matern. - Ped. (corpo F) 1966 1980 A 2 0 0 0Foggia Matern. - Ped. (corpo GH) 1966 1980 A 2 3,77 4,38 4,79Foggia Matern. - Ped. (corpo I) 1966 1980 A 2 0 0 0Foggia Matern. - Ped. (corpo L) 1966 1980 A 2 0 0 0Foggia Monoblocco (corpo A2) 1969 A 2 0,03 0,03 0,2Foggia Monoblocco (corpo B) 1969 A 2 0,12 0,04 0,3Foggia Monoblocco (corpo D-E-F) 1969 A 2 0,2 0,2 0,11Foggia Monoblocco (corpo G) 1969 A 2 0,4 0,6 0,42Foggia Pres. d’Avanzo (corpo 1 e 3) 1928 1935 F 2 0,6 0,06 0,002Foggia Pres. d’Avanzo (corpo 2) 1928 1935 F 2 0,23 0,23 0,61Foggia Pres. d’Avanzo (corpo 4) 1928 1935 F 2 0,04 0,04 0,16Foggia Malattie infettive (ala sud) 1970 1976 A 2 0,287 0,334 0,688Foggia Malattie infett. (ala nord) 1970 1976 A 2 0,403 0,477 0,981Foggia Med. legale - area tecnica 1973 1978 A 2 0,041 0,061 0,254Foggia Uff. Direzione 1974 1977 A 2 0,052 0,078 0,324Foggia Uff. Dir.ne - porticato ingr. 1974 1977 A 2 0,34 0,44 1,24Foggia Palazzina Poliambulatori 1976 1984 A 2 0,012 0,001 0,002Foggia Chiesa 1977 1983 A 2 0,05 0,067 0,503Foggia Palazzina Univ. - Psichiatr. 1976 1983 A 2 0,005 0,006 0,023Foggia Centr. Termica Maternità 1972 1978 A 2 0,245 0,368 0,741Foggia Cen. Termica 1950 1969 D 2 0,133 0,2 0,402Foggia Pal.na Officine 1980 1983 D 2 0,15 0,225 0,277

TOSCANA

Carrara Monoblocco - Corpo A-C 1957 1966 A 2 0,3 1Carrara Monoblocco - Corpo B 1957 1966 A 2 0,2 2Carrara Monoblocco - Corpo D 1957 1966 A 2 0,3 1,8Carrara Monoblocco - Corpo E 1957 1966 A 2 0,2 2Carrara Pad. ex casa suore D 2Carrara Lab. analisi (F) 1935 D 2 0,128 0,061Carrara Pad. oftal. (D) 1935 D 2 0,092 0,017Carrara Pad. Emod. (I) 1985 F 2 0,068 0,129Carrara Pad. Emod. (I) 1985 B 2 1,36 0,18

Condizioni di massima criticità per 175 edifici - Verifiche complete

Le 200 strutture per cui sono

2 21-27 luglio 2009PRIMO PIANO

rabili: il 30% è a posto; il 50% se la cava.Domanda inevitabile: che fare? Interve-

nire su tutti gli edifici di uso sanitariocomporterebbe spese enormi; l’obiettivodi selezionare un numero limitato di presi-di strategici su cui con-centrare l’adeguamento«non è insormontabile»,dice Bertolaso.

Tra questi, figuranoovviamente le strutturedotate di Dea di I e IIlivello, i centri di altaspecialità (es. trapianti)e quelli dove sono erogate prestazionirare e complesse: secondo Bertolaso do-vrebbe esser loro concesso uno statusparticolare rispetto alle norme tecniche,prolungandone a 100 anni la vita nomina-

le, con un evidente aumento delle perfor-mance a fronte dell’inevitabile crescitadei costi.

Servirebbero insomma interventi im-mediati da attivare per legge a valere su

una quota parte dei fi-nanziamenti previsti nelDl Abruzzo, dopo unaattenta valutazione divulnerabilità condivisacon le Regioni. E soprat-tutto prevedendo la par-tecipazione dei tecnicidella protezione civile

nella fase di valutazione del progetto edesecuzione dei lavori.

Sara Todaro© RIPRODUZIONE RISERVATA

degli ospedaliGli indicatori

A Cemento armatoB AcciaioC Acciaio-calcestruzzoD MuraturaE Legno

F Misto (muratura e cementoarmato)

GPrefabbricati in cemento ar-mato o cemento armato pre-compresso)

potrebbero subire danni gravi dalle scosse

Investire subitosui presìdi strategici

Comune ComuneDenominaz.neEdificio/Opera

Denominaz.neEdificio/Opera

Annoprogr.

Annoprogr.

Annofine lav.

Annofine lav.Materiale MaterialeZona

sism.Zonasism.αu1 αu1αu2 αu2αe αe

Carrara Pad. Neur. (H) 1935 D 2 0,166 0,317Carrara Pad. Neur. (H) 1989 A 2 0,272 1,719Carrara Pad. Otor. (G) 1935 D 2 0,592 0,893Carrara Centrale termica (Q) 1992 A 2 0,42 0,345Carrara Centrale termica (U) 1992 A 2 0,663 0,493Carrara Farmacia (M) 1975 A 2 0,398 0,224Carrara Civ. Carr. - C1 1902 D 2 0,271 0,432Carrara Civ. Carr. - C2 1975 A 2 0,163 0,093Carrara Civ. Carr. - C3 1975 A 2 0,638 0,425Massa Monoblocco Edificio A 1959 A 2 0,192 0,457Massa Monoblocco Edificio B 1966 A 2 0,192 0,457Massa Monoblocco Edificio C 1969 A 2 0,192 0,457Massa Vecchio osped. D 2 0 0,003Massa Pad. Bechini D 2 0,007 0,053Massa Pad. Lombardo D 2 0,015 0,11Massa Magazzino-Farmacia 1979 1983 2 0,205 0,281

EMILIA ROMAGNA

Forlì Pad. osped. Vallisneri 1933 1939 A 2 0,053 0,272 0,33

Cesena Ospedale Maurizio BufaliniBlocco B 1953 1960 A 2 0,4

Cesena Ospedale Maurizio BufaliniBlocco C 1953 1960 A 2 0,5

Cesena Ospedale Maurizio BufaliniBlocco D 1953 1960 A 2 0,35

Cesena Ospedale Maurizio BufaliniBlocco F 1953 1960 A 2 0,5

Cesena Ospedale Maurizio BufaliniBlocco G 1953 1960 A 2 0,24

Cesena Ospedale Maurizio BufaliniBlocco G 1953 1960 A 2 0,24

Cesena Ospedale Maurizio BufaliniBlocco I 1953 1960 A 2 0,6

Cesena Ospedale Maurizio BufaliniBlocco L 1953 1960 A 2 0,4

Cesena Ospedale Maurizio BufaliniBlocco M 1953 1960 A 2 0,3

Cesena Ospedale Maurizio BufaliniBlocco N 1953 1960 A 2 0,3

Faenza Parte storica degenze e am-bulatori 1750 1763 D 2 0,426 1,762

Faenza Parte storica banca e ambu-latori 1950 F 2 0,426 1,762

Faenza San Giuliano 1960 1963 A 2 0,52 0,7 0,54Faenza San Giuliano 1960 1963 A 2 0,52 0,7 0,54

Faenza Parte storica degenze e am-bulatori 1763 F 2 0,245 1,288

Faenza Parte storica degenze e am-bulatori 1763 F 2 0,161 0,714

Faenza Parte storica degenze e am-bulatori 1763 D 2 0,161 0,714

Faenza Laboratorio analisi 1974 1976 A 2 0,45 0,57 0,45Faenza Laboratorio analisi 1974 D 2 0,466 1,833Faenza Laboratorio analisi 1763 D 2 0,466 1,833

Faenza Parte storica degenze e am-bulatori 1763 D 2 0,247 0,906

Faenza Ambul.ri uffici e degenze 1970 A 2 0,51 0,79 0,75

Faenza Collegamento verticalescalone 1763 D 2 0,161 0,615

Faenza Degenze e ambulatori 1763 D 2 0,324 0,887Faenza Collegam.to orizzontale 1951 D 2 1,164 2,884Faenza Uffici e ambulatori 1763 D 2 0,381 1,165Faenza - 1965 A 2 0,85 1,09 0,8Faenza Uffici servizi degenze 1891 D 2 0,394 0,219

Faenza Collegamento verticalescaloncino 1891 D 2 0,136 0,672

Faenza Pronto soccorso D 2 0,336 1,657

Faenza Blocco Ovest 1977 1983 A 2 0,61 0,77 0,4Faenza Blocco Ovest 1977 1983 A 2 0,53 0,67 0,36Riccione Pad. Deg.ze Osp. Riccione 1982 1985 A 2 0,149 0,108 0,44Riccione Pad. Deg.ze Osp. Riccione 1982 1985 A 2 0,139 0,06 0,052Rimini Corpo Nord Osp. Infermi 1970 1973 A 2 0,02 0,143 0,429

VENETO

Belluno Corpo A - Blocco 1 1972 1980 A 2 0 0 2,81Belluno Corpo A - Blocco 2 1972 1980 A 2 0 0 1,33Belluno Corpo A - Blocco 3 1972 1980 A 2 0 0 1,64Belluno Corpo A - Blocco 4 1972 1980 A 2 0 0 0,98Belluno Corpo A - Blocco 5 1972 1980 A 2 0 0 2,73Belluno Corpo A - Blocco 6 1972 1980 A 2 0 0 2,73Belluno Corpo A - Blocco 7 1972 1980 A 2 0 0 0,98Belluno Corpo B - Blocco 1 1938 1945 D 2 0 0Belluno Corpo B - Blocco 2 1950 1952 D 2 0,042 0,24Belluno Corpo B - Blocco 3 1989 1990 A 2 0,053 0,243 0,512Belluno Corpo C - Blocco 1 1959 1962 A 2 0 0 1,48Belluno Corpo C - Blocco 2 1959 1962 A 2 0 0 1,42Belluno Corpo C - Blocco 3 1959 1962 A 2 0 0 1,48Belluno Corpo D - Blocco 1 1974 1977 A 2 0 0 2,41Belluno Corpo D - Blocco 2 1974 1977 A 2 0 0 2,61Belluno Corpo D - Blocco 3 1960 1962 A 2 0 0 1,33Belluno Corpo D - Blocco 4 1960 1962 A 2 0 0 1,47Belluno Corpo D - Blocco 5 1960 1965 A 2 0 0 2,22Belluno Corpo D - Blocco 6 2002 A 2 0,483 2,048 5,28Belluno Corpo E - Blocco 1a 1960 1970 A 2 0 0 1,65Belluno Corpo E - Blocco 1b 1960 1970 A 2 0 0 1,65Belluno Corpo E - Blocco 2 1975 1980 A 2 0 0 6,12Belluno Corpo E - Blocco 3 1975 1980 A 2 0 0 5,53Belluno Corpo F - Blocco 1 1990 2000 A 2 0 0 0,8Belluno Corpo F - Blocco 2 1990 2000 A 2 0 0 1,91

Belluno Centrale termica -corpo piccolo 1990 1996 A 2 0 0 2,8

Belluno Centrale termica -corpo grande 1990 1996 A 2 0 0 2,8

Belluno Magazzino Economato 1989 1994 A 2 0,341 1,332 1,84Belluno Portineria - corpo basso 1990 A 2 0,029 0,32 4,29Belluno Portineria - corpo princ. 1990 A 2 0 0 0Belluno S. Gervasio (comunità) D 2 0,01 0,104Belluno S. Gervasio (ex casa suore) D 2 0,313 0,125Belluno S. Gervasio (lavanderia) A 2 0,422 0,818 0,36Belluno S. Gervasio (deposito) D 2 0 0,08Belluno Deposito bombole 1980 1980 A 2 2,667 4 9Belluno Hospice - casa tua 2 1999 2001 A 2 0 0 2,51Feltre Pad. Gaggia - Lante - Corpo 1 1935 1938 D 2 0 0Feltre Pad. Gaggia - Lante - Corpo 2 1935 1938 D 2 0 0Feltre Pad. Gaggia - Lante - Corpo 3 1935 1938 D 2 0 0Feltre Pad. Gaggia - Lante - Corpo 4 1935 1938 D 2 0 0Feltre Pad. Gaggia - Lante - Corpo 5 1935 1938 D 2 0 0Feltre Padiglione Gaggia 1932 1935 D 2 0 0

Feltre Palazzina Fusaro “ex casasuora” 1973 1976 AD 2 0 0

Feltre Pad. Dalla Palma - ala nord 1969 1975 A 2 0 0 0Feltre Pad. Dalla Palma - ala est 1969 1975 A 2 0 0 0,15Feltre Pad. Dalla Palma - ala ovest 1969 1975 A 2 0 0 0,15Feltre Corpo di collegamento 1972 1978 A 2 0,04 0,188 8,62Feltre Magazzino Economale 1973 1975 B 2 0,277 0,722 3,8Feltre Pad. Guarnieri - Corpo 1 1966 1968 A 2 0 0 7,536Feltre Pad. Guarnieri - Corpo 2 1966 1968 A 2 0,109 0,473 2,848Feltre Pad. Guarnieri - Corpo 3 1966 1968 A 2 0,002 0,147 2,648Feltre Hospice 1959 1960 D 2 0 0,36Feltre Centrale termica 1969 A 2 0,075 0,336 1,14Feltre Pal. veterinaria ex farm. D 2 0,041 0,232Feltre Servizi necrosc. - Corpo 1 A 2 0 0 2,408Feltre Servizi necrosc. - Corpo 2 D 2 0,083 1,464

αu1 Indice di collasso 1(collasso)

αu2 Indice di collasso 2(danno severo)

αe Indice di inagibilità(danno lieve)

Il parametro αu (livello 1 collasso elivello 2 danno severo) è consideratoun indicatore del rischio di collasso, ilparametro αe un indicatore del ri-schio di inagibilità dell’opera: valoriprossimi o superiori all’unità caratte-rizzano casi in cui il livello di rischio èprossimo a quello richiesto dalle nor-me; valori bassi, prossimi a zero, carat-terizzano casi a elevato rischio

La distribuizione degli indici di rischio

di adeguatezza su 200 presìdi

state completate le verifiche

I materiali

21-27 luglio 2009 3PRIMO PIANO

TERREMOTI/ I progetti di riduzione di rischio sismico verificati solo a campione

Così i controlli nelle RegioniIn media si analizza il 10% delle richieste, in Campania crollo al 3%

Le normative localiS i piange dopo - è ovvio- ma prima, spesso, sifa poco o nulla. Nono-

stante il puntuale aggiorna-mento della normativa tecni-ca per le costruzioni in zonasismica, nelle Regioni a mag-gior rischio i controlli si effet-tuano ancora a campione, ingenere sul 10% dei progettidepositati, tranne l’esempioeclatante della Campania chemanda a verifica appena il3% delle richieste.

Il dato - contenuto nell’ag-giornamento fornito da Gui-do Bertolaso alla Commissio-ne d’Inchiesta del Senato - do-cumenta che solo Emilia Ro-magna e Sicilia praticano con-trolli a tappeto prevedendo laverifica nel 100% dei casi.

Le due Regioni sono di fat-to le uniche ad aver recepitol’orientamento della Consultache nel 2006 aveva stroncatola procedura semplificata adot-tata dalla Regione Toscana ba-sata proprio sui controlli acampione sul 10% dei proget-ti.

«Il legislatore - aveva fattosapere la Consulta - è palese-mente orientato a esigere unavigilanza assidua sulle costru-

zioni riguardo al rischio sismi-co, attesa la rilevanza del be-ne protetto che trascende an-che l’ambito della disciplinadel territorio per attingere avalori di tutela dell’incolumi-tà pubblica».

In armonia col dettato del-la Consulta la normativa vi-gente - aggiornata con il Tusull’edilizia del 2008 - preve-de che tutte le costruzioni, ri-parazioni e sopraelevazioni ef-fettuate in zone sismiche sonosoggette a un preavviso scrit-to allo sportello unico comu-nale che lo trasmette all’uffi-cio tecnico della Regione. Perle zone sismiche oltre al titoloabilitativo all’intervento edili-zio occorre l’autorizzazioneregionale esplicita per l’iniziolavori.

I criteri più severi sono for-se quelli adottati dall’EmiliaRomagna che con la legge ap-provata nel 2008 ha impostoil nulla osta preventivo per lacostruzione di qualsiasi nuo-vo edificio.

Le norme entreranno in vi-gore a metà novembre.

S.Tod.© RIPRODUZIONE RISERVATA

TOSCANA

La normativa è stata aggiornata nel 2005 prevedendo controllipreventivi nella zona 2 e a campione (10% dei progetti presenta-ti) nella zona 3. Successivamente è stata però ampliata la zonaa bassa sismicità declassando un centinaio di Comuni.

SICILIA

Dopo il sisma in Abruzzo la Regione ha avviato una campagnadi verifiche direttamente sui cantieri: ora il Genio civile diPalermo prevede il “sopralluogo necessario” al rilascio del certi-ficato di conformità. La misura innova totalmente la legge del2003 sul rischio sismico che consentiva l’avvio dei lavori a frontedella semplice presentazione del progetto e della relazionegeologica rilasciata dal Genio.

CAMPANIA

In Calabria, una delle regioni italiane a più elevata pericolositàsismica, il controllo del Genio civile è espletato con il sorteggiodi un campione rappresentativo del 5% di tutte le pratichepresentate. Una legge del 1998 ha affidato al Dipartimentoregionale dei lavori pubblici il controllo sulle realizzazioni incorso d’opera e sulle opere ultimate: è prevista l’autorizzazionepreventiva solo per opere di rilevante interesse pubblico; neglialtri casi, per l’avvio dei lavori basta la dichiarazione di inizio diattività, fatto salvo il successivo controllo a campione.

CAMPANIA

La regione Campania attua tramite il Genio civile i controlli acampione (3%) sulle opere e sulle costruzioni in zone sismiche.Tale controllo viene effettuato sul 3% dei progetti depositati.Inoltre sono previste almeno due visite in corso d’opera suicampioni estratti durante l’avanzamento dei lavori. Per le so-praelevazioni il controllo è sempre del 3%, ma avviene solo sullaprogettazione e non sulla realizzazione. Per le opere di interes-se pubblico il controllo riguarda la totalità delle opere.

UMBRIA

L’attività di vigilanza è delegata alle Province: le verifiche sonoeseguite a campione per non meno del 20% degli interventi.

MARCHE

I controlli sono effettuati a campione. I campioni vengonosorteggiati pubblicamente in ragione del 10% del numero delledenunce pervenute nel mese precedente. Nei 6 comuni in zona1 (tutti nella provincia di Macerata) interessati dal terremotodel ’97, viene invece garantito il 30% di controlli.

ABRUZZO

Il servizio del Genio civile esercita un’attività di controllo siste-matica sul rispetto delle norme per le costruzioni in zonasismica: la verifica è effettuata mensilmente su un campioneestratto a sorte pari al 10% del numero delle pratiche deposita-te il mese prima. Il controllo è obbligatorio per tutte le opere dirilevante interesse pubblico.

FRIULI VENEZIA GIULIA

La competenza sulle verifiche è attribuita alla Regione: la docu-mentazione dei calcoli sismici è valutata da una apposita com-missione della direzione provinciale dei Lavori pubblici; la verifi-ca è indispensabile per l’avvio dei lavori nelle strutture pubbli-che; i controlli negli immobili privati sono a campione (5%).Inoltre tutti i progetti debbono avere un “collaudatore in corsod’opera” che prima dell’inizio dei lavori, all’atto del depositodel progetto, dichiara di aver verificato i calcoli.

EMILIA ROMAGNA

La normativa è stata innovata in modo decisivo nel 2008. Lefunzioni in materia sismica restano ai Comuni: tutte le nuovecostruzioni non potranno essere avviate senza nulla osta pre-ventivo rilasciato dalla struttura tecnica competente. Le verifi-che si fanno sulla totalità dei progetti presentati.

LOMBARDIA

Il controllo sulle costruzioni in zone sismiche spetta alle Provin-ce. Nel 2003 la Regione ha avviato un piano quinquennale diverifiche in due fasi sulle opere strategiche e sensibili. In attesadelle nuove norme tecniche a valenza nazionale la progettazio-ne antisismica è imposta solo nei 41 Comuni della zona 2.

4 21-27 luglio 2009PRIMO PIANO

TERREMOTI/ Il Welfare calcola il fabbisogno per la messa a norma degli ospedali

La sicurezza vale 30 miliardi

S ervono almeno 30 miliardi permettere in sicurezza (aspetti si-smici, impiantistica, antincen-

dio, 626/1994) gli ospedali e le struttureaccreditate con il Ssn. Di questi circa 6sono stati aggiunti nell’ultimo triennioagli importi destinati al programma diinvestimenti in edilizia e tecnologie (ar-ticolo 20, legge 67/1988) e si arrivacosì a 24 miliardi che secondo il mini-stero del Welfare sono necessari ad assi-curare la completa sicurezza delle strut-ture ospedaliere.

Praticamente un “raddoppio” delprogramma di edilizia sanitaria chefinora di miliardi ne ha finanziati 23.Il calcolo è stato effettuato subitodopo il sisma abbruzzese e nel docu-mento di sintesi si considera che nelcosto di costruzione gli aspetti struttu-rali da destinare al solo consolida-mento “urgente” incidono per il 15per cento: circa 3,5 miliardi che do-vrebbero essere spesi da subito quin-di e che garantirebbero l’adeguamen-to di circa un quarto del patrimonioospedaliero esistente.

Il fabbisogno è stato calcolato attua-lizzando i dati già raccolti tra il 2001 eil 2002, proprio in occasione delle nuo-ve norme antisismiche.

All’epoca fu calcolato che il fabbiso-gno finanziario per ottenere e mantene-re i requisiti per l’accreditamento e l’au-torizzazione al funzionamento fosse dicirca 26 miliardi in dieci anni.

Per il calcolo sono state utilizzate tremetodologie che hanno prodotto glistessi effetti.

Il fabbisogno per il settore ospedalie-ro, fu calcolato su 239.300 posti lettopubblici con l’obiettivo di ottenere:

a) 20% dei posti letto (47.860) dasostituire perché a elevato degrado;

b) 30% dei posti letto (71.790) dasottoporre a un intervento di sostituzio-ne integrale perché con carenze struttu-rali;

c) il rimanente 50% dei posti letto,da mantenere in efficienza (119.650)poiché ritenuti normalmente adeguati.

Il fabbisogno per il settore territoria-le che comprende residenze sanitarie,strutture per la disabilità, distretti, po-liambulatori ecc. è stato stimato utiliz-zando una serie di parametri, tutt’oracongrui, secondo il ministero, anche seprobabilmente superati dall’evoluzionenegli ultimi anni dei servizi territoriali.

Così, attualizzando il fabbisogno, ilministero stima che i posti letto al2009/2010 siano ridotti del 10% e cheil costo di costruzione si sia incrementa-to del 25 per cento: 30 miliardi in sinte-si perché la rete dei ricoveri sia efficien-te e sicura con un sistema integratoospedale-territorio che ottimizzi l’eroga-zione dei livelli essenziali di assistenzae l’utilizzo delle risorse.

Secondo il ministero poi, le risorsenecessarie alla riqualificazione funzio-nale e la messa a norma di piccoliospedali (di solito anche “vetusti”) pos-sono essere destinate a «nuovi presidisostitutivi di maggiori dimensioni, cherispettino tutte le norme di sicurezzavigenti (incluse quelle antisismiche equelle a tutela dei lavoratori) e consenta-no minori costi di esercizio, grazie auna più efficiente gestione delle risorseumane, delle dotazioni tecnologiche, de-gli approvvigionamenti di energia e be-ni materiali».

Tuttavia, sottolinea il Welfare, an-che se necessario, lo Stato non puòerogare l’intero fabbisogno ed è «indi-spensabile che una parte significativavenga sostenuta dalle Regioni e dalle

capacità di autofinanziamento delleaziende sanitarie ospedaliere ed enti an-che attraverso, previa verifica di conve-nienza economica, progetti di partena-riato pubblico-privato (project finan-cing-leasing immobiliare-società misteecc.)».

E poi, ricorda il documento, dei fon-di del programma di edilizia sanitariaancora 1,5 miliardi sono da spendere epotrebbero quindi prendere la stradadelle ristrutturazioni.

La vulnerabilità sismica. L’analisidel Welfare non si ferma ai costi, maanalizza anche i parametri per determi-nare la vulnerabilità sismica di un edifi-cio. Che dipende da tre fattori: sistemacostruttivo; epoca di realizzazione equalità della progettazione; storia delfabbricato (esecuzione delle opere, sta-

to di manutenzione ed eventuali inter-venti successivi).

I sistemi costruttivi utilizzati in Italiaper l’edilizia sanitaria sono sostanzial-mente due, la muratura (prevalentemen-te in edifici storici) e le strutture intelaia-te in cemento armato. Gli edifici storiciin muratura (opere nella stragrandemaggioranza dei casi antecedenti il1940) sono i meno adatti a sopportarele azioni orizzontali e danno risposteagli eventi sismici che dipendono dallostato di conservazione e dagli interventiedilizi succeduti nel tempo, oltre chedalla pericolosità sismica del sito.

Per quanto riguarda gli edifici in ce-mento armato invece (v. grafico) valel’epoca di costruzione e comunque trail 1940 e il 1974 sono adatti solo aresistere ad azioni verticali. Per quelli

successivi le necessità di intervento di-pendono dalla qualità della progettazio-ne e dell’esecuzione dell’opera. Solodopo il 1996 sono stati introdotti criteriper limitare anche il danneggiamentodelle parti non strutturali e degli impian-ti e dal 2003 si è valutata non solo lacapacità di evitare crolli, perdite di equi-librio e dissesti gravi, ma anche di ga-rantire le prestazioni previste per nonsubire interruzioni d’uso.

Per quanto riguarda gli interventi su-gli edifici esistenti, dal 1996 sono statidefiniti l’adeguamento e il migliora-mento (Dm 16 gennaio 1996). L’ade-guamento modifica il comportamentoglobale dell’edificio, per resistere adazioni sismiche definite ed è prescrittosolo per un numero limitato di circo-stanze, riconducibili in sostanza a cam-

bi di destinazione, ad aumenti di volu-metria, a modifiche sistematiche dell’or-ganismo edilizio. Il miglioramento con-sente di aumentare il grado di sicurez-za, senza modificare il comportamentoglobale e riguarda singoli elementi strut-turali sui quali si debba intervenire pernecessità di rinnovo o sostituzione.

Le iniziative del ministero. Il mini-stero della Salute, per fornire alle Regio-ni indicazioni programmatiche e proget-tuali per garantire la funzionalità degliospedali nel corso di emergenze sismi-che, ha promosso l’elaborazione di“raccomandazioni” attraverso la costitu-zione (Dm 22 dicembre 2000), di ungruppo di lavoro formato da rappresen-tanti dei soggetti istituzionali interessa-ti. Queste (novembre 2002) sono stateconcepite per valutare la graduazionedegli interventi in relazione al ruolo chel’ospedale svolge nel territorio e in rela-zione alle previsioni di sviluppo o tra-sformazione degli edifici. Nelle“raccomandazioni” sono stati individua-ti, per gli edifici nuovi e per gli edificiesistenti, obiettivi di prestazione per li-mitare il rischio diretto per gli occupan-ti dell’ospedale dal danno prodotto daun sisma assai poco probabile e a garan-tire che, in caso di eventi sismici piùprobabili, l’ospedale oltre a non esserefonte di rischio per gli occupanti, siaanche in grado di offrire assistenza allapopolazione. La definizione degli obiet-tivi di sicurezza è avvenuta attraversola quantificazione delle probabilità de-gli eventi sismici di riferimento e delleprestazioni attese. La valutazione com-plessiva del mantenimento e dell’even-tuale adeguamento di un ospedale esi-stente in zona classificata sismica è sta-ta quindi rapportata al suo comporta-mento in caso di sisma e al suo statocomplessivo, per valutare la sicurezza ela convenienza economica degli inter-venti, anche in relazione alla program-mazione della rete ospedaliera.

Finanziamento delle verifiche tec-niche per ridurre il rischio sismico.Con l’ordinanza del presidente del Con-siglio dei ministri n. 3376 del 17 settem-bre 2004, il Governo ha stanziato 65milioni in due annualità perché le am-ministrazioni dello Stato provvedesseroalle verifiche tecniche da eseguire inconformità a quanto richiesto dalle di-sposizioni attuative dell’Opcm3274/2003. Le verifiche previste per gliedifici di diretta competenza ministeria-le, sono state estese anche al patrimo-nio ospedaliero, d’accordo con le Re-gioni. Nella valutazione delle richiesteregionali pervenute (8 Regioni hannorisposto: Piemonte, Veneto, Emilia Ro-magna, Toscana, Marche, Molise, Cam-pania, Sicilia), il ministero ha individua-to come criteri di priorità:

- l’ubicazione degli ospedali in Co-muni in zone a elevata pericolosità si-smica;

- gli ospedali investiti di un ruolorilevante nella rete regionale dell’emer-genza (sedi di Dea o di Ps) e nella retedell’assistenza sanitaria regionale (alme-no 120 posti letto);

- le strutture che ospitano un numeroelevato di persone esposte.

Dopo le verifiche, con Dpcm del 6agosto 2005, sono stati stanziati circa3,5 milioni per gli interventi ritenutinecessari sulla base dei criteri. Duranteil 2007 e il 2008, inoltre, sono statierogati contributi finanziari per oltre 2milioni.

P.D.B.© RIPRODUZIONE RISERVATA

RegioneAnno di costruzione Ospedali

nonrilevati

TotaleospedaliPrima

del 1800Dal 1802al 1900

Dal 1901al 1940

Dal 1941al 1970

Dal 1971al 1990

Dal 1991a oggi

Piemonte 16 5 20 10 4 2 1 58V. d’Aosta 0 1 0 0 0 0 0 1Lombardia * 1 7 16 10 5 0 34 73Pa BolzanoPa Trento 0 0 2 9 3 0 0 14Veneto 0 0 4 20 22 33 0 79Friuli V.G. 0 1 1 9 7 2 0 20Liguria 2 2 15 3 4 1 0 27Emilia R. 6 7 19 9 2 1 0 44Toscana 9 5 9 3 11 3 1 41Umbria 5 1 2 3 0 0 0 11Marche 7 3 12 11 4 1 0 38Lazio 11 1 14 27 14 7 6 80Abruzzo 0 0 0 1 13 9 0 23Molise 0 0 0 1 2 4 0 7Campania 12 4 8 23 10 3 5 65Puglia 5 11 11 32 9 0 0 68Basilicata 0 0 0 9 4 0 0 13Calabria 0 0 6 22 9 0 0 37Sicilia 0 2 15 20 26 7 0 70Sardegna 0 1 4 21 6 1 0 33Italia 74 51 158 243 155 74 47 802

9% 6% 20% 30% 19% 9% 6% 100%(*) La Regione Lombardia non ha inviato informazioni per gli Irccs e gli ospedali classificati

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