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Terre rinforzate progettare con geogriglie a bassa deformazione seic

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Terre rinforzateprogettare con geogriglie

a bassa deformazione

seic

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La tecnologia non tiene lontano l’uomo dai grandi problemi della natura, ma lo costringe a studiarli più approfonditamente

Antoine De Saint-Exupéry

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Enkagrid® PROTerre rinforzate

progettare con geogriglie a bassa deformazione

La sensibilità crescente verso l’ambiente e la

possibilità di realizzare opere con costi e tempi

di esecuzione contenuti hanno contribuito

alla grande diffusione delle terre rinforzate

spesso in alternativa al tradizionale cemento

armato. Le conoscenze tecniche acquisite

associate all’elevata qualità dei materiali

disponibili consentono oggi di poter utilizzare

tale tecnologia in molti campi dell’ingegneria

civile, ambientale e geotecnica. La divisione

seic geotecnica della HARPO spa, presente

in questo mercato da più di trent’anni, offre

materiali di altissima qualità tecnica ed un

servizio di assistenza qualificato a Progettisti,

Enti ed Imprese interessate ad utilizzare i

nostri sistemi.

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Pendenza β = 33°

Pendenza β = 65°

Rinforzo

Fig. 1a: Rilevato tradizionale

Fig. 1b: Rilevato rinforzato

Il principio della terra rinforzataLa pendenza di un rilevato tradizionale in terra è condizionata dalle caratteristiche geomeccaniche del terreno utilizzato. In particolare nel caso di un terreno granulare asciutto la pendenza massima β che il rilevato può raggiungere è pari all’angolo di attrito ϕ’ del terreno stesso. Per la realizzazione di pendii più ripidi o al fine di garantire un margine di sicurezza più ampio, si inseriscono degli elementi di rinforzo creando così una terra rinforzata.

Concetti Generali

Il concetto della terra rinforzata può essere brevemente spiegato partendo dalle caratteristiche meccaniche dei materiali che la compongono, il terreno ed il rinforzo.Il terreno è un materiale da costruzione contraddistinto generalmente da buone caratteristiche di resistenza alla compressione e taglio ma da resistenze alla trazione virtualmente nulle. Per sopperire a tale mancanza, all’interno del terreno vengono inseriti dei rinforzi al fine di creare un sistema anisotropo con resistenza a compressione, taglio e trazione.

Nel caso delle terre rinforzate tale meccanismo può essere descritto ipotizzando per semplicità un terreno asciutto dotato di solo attrito.

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Caso AW

FN

FT

Caso B

Frinf

β

Frinf

Frinf cos β

F rinf sin

β

Caso B) Scarpata con rinforziFstab = FN tg ϕ' + Frinf cos β tg ϕ' + Frinf sin β =

= FN tg ϕ' + Frinf (cos β tg ϕ' + sin β)

dove Frinf = resistenza a trazione di progetto del rinforzo

Caso A) Scarpata senza rinforziFstab = W cos β tg ϕ' = FN tg ϕ'

dove Fstab = forza stabilizzanteW = peso singola striscia di terrenoβ = pendenza scarpataϕ' = angolo di attrito efficaceFN = componente di W normale alla superficie di scivolamentoFT = componente di W tangenziale alla superficie di scivolamento

Enkagrid® PRO terre rinforzate

Considerando una potenziale superficie di scivolamento lungo la scarpata del caso A, la stabilità di ogni singola striscia di terreno può essere valutata considerando il rapporto tra la forza stabilizzante Fstab = W cos β tg ϕ’ = FNtg ϕ’ e la forza instabilizzante FT = W sen β. Qualora non vengano soddisfatte le condizioni di equilibrio, all’interno del terreno possono essere inseriti degli elementi di rinforzo di resistenza Frinf (caso B). La presenza del rinforzo all’interno del terreno incrementa la forza stabilizzante per ogni singola striscia di un valore Frinf (cos β tg ϕ’ + sin β).

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Opera di sostegno di controripa e sottoscarpa

Ampliamento sede stradale

Ripristino di un pendio franato

Mascheramento strutture in c.a.

Rilevato stradale con riduzione d’ingombro

delle scarpate

Barriera antirumore

La tecnica delle terre rinforzate offre soluzioni ottimali in molti campi di applicazione.

Principali campi di applicazione

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Eliminazione spinte a tergo di un muro esistente

Mascheramento opere di consolidamento portale galleria

Vallo paramassi

Argine discarica

RSU

Ripristino sponde franate

Argine fluviale

Enkagrid® PRO terre rinforzate

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1 ora 1 giorno 1 anno5

4

3

2

1

Def

orm

azio

ne (%

)

1 2 3 4 5 6 7Tempo

Creep al 20% del carico di rottura

PETPP

PE

1 ora 1 giorno 1 anno

1 2 3 4 5 6 7Tempo

Creep al 60% del carico di rottura

30

Def

orm

azio

ne (%

)

PET

PP

PE

PA20

10

100

90

80

70

60

50

40

30

20

10

00 2 4 6 8 10 12 14

% d

ella

Res

iste

nza

Ulti

ma

UTS

Deformazione (%)

Enkagrid® PRO brevealtri PET breveHDPE breveEnkagrid® PRO 120 annialtri PET 114 anniHDPE 114 anni

Confrontodeformazione a

breve e lungo termine tra

alcune geogriglie di rinforzo

Nel mercato mondiale dei rinforzi sintetici vengono utilizzati diversi tipi di polimero fra i quali i più diffusi sono il polipropilene (PP), il polietilene ad alta densità (HDPE) e il poliestere (PET). Tra i tre polimeri, quello che offre le migliori caratteristiche di resistenza meccanica è indubbiamente il poliestere, seguito dal polipropilene e per ultimo dal polietilene. Tale aspetto, riconosciuto dalla Comunità Scientifica mondiale, può essere esemplificato nei due grafici di fig. 2, in cui si evidenzia il comportamento deformativo dei diversi materiali sottoposti a carico costante (creep) rispettivamente al 20% (a) ed al 60% (b) del carico di rottura. Dai grafici si può osservare ad esempio come il poliestere mantenga un comportamento lineare anche per percentuali di carico ben superiori al polietilene, mentre quest’ultimo per carichi del 60% subisce delle deformazioni molto marcate.

Il comportamento meccanico di alcuni polimeri

Un altro confronto utile per comprendere la differenza tra i diversi rinforzi e polimeri riguarda la deformazione a breve e lungo termine. Geogriglie con proprietà meccaniche accettabili nel breve termine possono subire deformazioni anche marcate nel tempo. Il comportamento di uno specifico rinforzo risulta fondamentale per valutare gli effetti del suo utilizzo sull’opera in terra; in base alla sua durata di progetto,

questa analisi assume particolare importanza ad esempio nelle opere strategiche che richiedono una vita utile di almeno 100 anni. Anche in questo caso si osserva come in generale il poliestere presenta valori di modulo elevati ed in particolare l’Enkagrid® PRO ha un comportamento nettamente superiore agli altri materiali esaminati come evidenziato nel grafico di fig. 3.

Fig. 2: deformazione a carico costante di alcuni polimeri (estratto da “Design with Geosynthetics” di Robert Koerner)

Fig. 3 (Grafico elaborato sulla base delle Certificazioni di singoli prodotti)

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Esaminati i punti principali che condizionano il comportamento a breve e lungo termine di un geosintetico di rinforzo, è possibile calcolare la sua resistenza e la sua deformazione per la vita utile della terra rinforzata mediante l’inserimento di specifici fattori di riduzione. Al fine di garantire la validità, tali fattori di riduzione vengono certificati da Enti riconosciuti (es. BBA, SKZ, ecc.) sulla base di opportuni test di laboratorio. Progettando con l’ Enkagrid® PRO è possibile avvalersi di diversi certificati fra i quali il più restrittivo è il BBA (British Board of Agreement), Ente Certificatore Inglese.

In base alla resistenza ultima tult (UTS) di una specifica geogriglia ed alle condizioni di progetto, è possibile calcolare la massima resistenza di progetto tdes di un determinato rinforzo utilizzando i suoi specifici fattori di sicurezza parziali:

tdes = Pc /[(fm) ⋅ (fd) ⋅ (fe)]dove:

(Pc): resistenza del rinforzo tult ridotta per effetti di creep in base alla vita utile dell’opera e dimensionata in base alle curve isocrone (vedi fig. 4);(fm): fattore di riduzione parziale per incertezza di produzione ed estrapolazione dati: può essere considerato come fattore di sicurezza globale;(fd): fattore di riduzione parziale dovuto al danneggiamento meccanico del geosintetico in fase di posa da parte del terreno compattato;(fe): fattore di riduzione parziale per il chimismo del terreno.

Nota Bene: nella verifica di alcune tipologie di griglie, causa le modalità costruttive che nei giunti possono presentare un punto di debolezza, la normativa americana prevede l’inserimento di un ulteriore fattore di sicurezza definito come Fattore di Sicurezza delle Giunzioni. Nei normali rinforzi, ove l’elemento è continuo ed omogeneo come l’Enkagrid® PRO tale verifica non è prevista e non ha significato tecnico.

Da quanto sopra riportato e dalla tabella 1 si può infine osservare che:

la definizione di un rinforzo esclusivamente attraverso la sua Resistenza Ultima (UTS) non rappresenta la resistenza realmente disponibile nel tempo;

rinforzi con resistenze ultime elevate possono avere, per caratteristiche polimeriche e strutturali, valori di resistenza in esercizio significativamente inferiori a rinforzi con valori di UTS più bassi.

definita una vita utile di progetto ed una deformazione massima ammissibile, la scelta del rinforzo più idoneo deve basarsi sulla sua specifica resistenza di progetto tdes e sull’entità della sua deformazione.

Enkagrid® PRO terre rinforzate

Tabella 1: un esempio di confronto nel calcolo della tensione ammissibile tra geogriglie di rinforzo per una terra rinforzata con vita utile di 100 anni utilizzando una ghiaia sabbiosa.

Tipologia Geogriglia

ResistenzaUltima UTS

(kN/m)Deformazione a

rottura (%)

Fattori di riduzione per le stesse condizioni di progetto Tensione

di progetto tdes (kN/m)Pc fm fd fe

Estrusa in HDPE 60 13 0.41 x UTS 1.0 1.0 1.0 24.60Tessuta in PET 60 13 0.60 x UTS 1.2 1.1 1.0 27.27Enkagrid PRO 60 6 0.68 x UTS 1.1 1.05 1.0 35.32

Esaminando poi la deformazione si osserva che rispetto all’Enkagrid® PRO le altre geogriglie hanno una deformazione più che doppia.

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Gli elementi costituenti una terra rinforzataLa realizzazione di una terra rinforzata prevede principalmente l’utilizzo dei seguenti materiali:

il terreno;il rinforzo;l’elemento antierosivo;il drenaggio;la vegetazione.

•••••

Coltre vegetazionale

Geogriglia

Geostuoia antierosione

Terreno vegetale

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13Enkagrid® PRO terre rinforzate

Terreno di riempimento

Geocompositodrenante

Tubo microfessurato

Terreno di base

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Enkagrid® PROTerre RinforzateIl terrenoUna terra rinforzata può essere realizzata con gran parte dei terreni presenti in natura; le caratteristiche del riempimento utilizzato condizionano la scelta dei rinforzi sia in termini di resistenza che di geometria. Per tale motivo generalmente si utilizzano terreni prevalentemente granulari, ben gradati al fine di ottenere una adeguata compattazione e caratterizzati da buoni valori di attrito e permeabilità. Nella zona frontale, al fine di favorire la crescita della vegetazione, si posa generalmente uno strato di terreno ricco in componente umica (terreno vegetale).

La buona resistenza meccanica e chimica dell’Enkagrid® PRO consente il suo utilizzo anche in condizioni estreme quali ad esempio nella realizzazione di rilevati con pietrame o con terreni trattati a calce, come confermato dalle ricerche e dalle certificazioni COLBOND. Studi eseguiti per applicazioni fluviali ed in discarica hanno inoltre evidenziato che utilizzando l’Enkagrid® nella realizzazione di argini in argilla, la presenza della geogriglia non inficia la funzione di barriera pseudo-impermeabile (non costituendo via preferenziale per l’infiltrazione dell’acqua al suo interno).

La geogriglia di rinforzoLa scelta ed il dimensionamento del rinforzo costituiscono uno dei punti essenziali nella progettazione di una terra rinforzata. Per l’esecuzione di tutte le verifiche è indispensabile conoscere il comportamento del rinforzo a breve ed a lungo termine sia in termini di resistenza che di deformazione. E’ necessario inoltre conoscere l’interazione rinforzo/terreno ed il potenziale danneggiamento meccanico e chimico legati alle condizioni in fase di posa ed ambientali di esercizio.

L’Enkagrid® PRO è una geogriglia monoassiale in nastri estrusi di poliestere (PET) ad elevato modulo elastico, disponibile con resistenze comprese tra 40 e 180 kN/m. L’Enkagrid® viene diffusamente impiegato nel rinforzo di scarpate, pendii, muri di sostegno, rilevati ed in tutte le applicazioni ove venga richiesto l’inserimento di rinforzi ad elevate prestazioni. I nastri dell’Enkagrid® PRO vengono saldati tra loro mediante tecnologia laser e trattati in modo specifico per proteggerli dalla degradazione dei raggi U.V..

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100

90

80

70

60

50

40

30

20

10

00 1 2 3 4 5 6 7

% d

ella

Res

iste

nza

Ulti

ma

UTS

Deformazione (%)

Dato estrapolato

Tensione ammissibile pari al 60% di UTS

Deformazione massima totale < 6%

Deformazione massima di progetto fase post costruttiva < 1%

Tensione ultima

1 mese

1 anno10 anni120 anni

Caratteristiche a breve termine La geogriglia Enkagrid® PRO viene fornita in un’ampia gamma di resistenze in grado di soddisfare il dimensionamento di opere in terra rinforzata per altezze anche superiori ai 20 m. La sua rigidezza consente di ottenere elevati valori di resistenza anche a basse deformazioni.

Caratteristiche a lungo termineLe caratteristiche meccaniche a breve termine di un rinforzo costituiscono un punto di partenza essenziale per il suo dimensionamento. Per conoscere però quale sarà il suo comportamento nel medio/lungo termine è essenziale avere a disposizione le sue specifiche “curve isocrone”. Tali curve consentono di individuare con chiarezza il comportamento nel tempo di una specifica geogriglia e quindi comprendere il suo livello qualitativo e la sua affidabilità. Esaminando il grafico di fig. 4 si può osservare come l’Enkagrid® PRO presenti una bassa deformazione complessiva ed una bassissima deformazione post costruttiva.

Tab. 2

Fig. 4: Curve isocrone Enkagrid® PRO:esempio di valutazione della deformazione totale ed in fase post costruttiva

Unità PRO 40 PRO 60 PRO 90 PRO 120 PRO 180Resistenza a trazione* kN/m 44 70 105 127 199Resistenza a trazione* * kN/m 40 64 98 120 190Resistenza al 2% dell’allungamento* kN/m 17 26 42 48 72

Resistenza al 5% dell’allungamento* kN/m 33 51 81 87 140

Allungamento a rottura* % 6 6 6 6 6* valore medio** valore al 95% di confidenza

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Resistenza richiesta nel terreno

Resistenzadisponibile nel rinforzo

Condizioni di equilibrio

Deformazione (%)

Res

iste

nza

richi

esta

dis

poni

bile

Resistenzaal taglio τ

τ di picco

τ residua

ε %1 ε %2 ε %3

Resistenza a trazione R

TERRENOcurva sforzi - deformazioni

R ammissibile

RINFORZOcurva sforzi - deformazioni

R a rottura

Deformazionepercentuale

Deformazionepercentuale

Rin

forz

o 3

Rin

forz

o 2

Rin

forz

o 1

Il Concetto della Compatibilità Deformativa e degli Stati LimiteL’interazione rinforzo-terreno presuppone che il rinforzo ed il terreno contribuiscano simultaneamente con le relative resistenze di progetto. Tale condizione si manifesta quando entrambi raggiungendo una medesima deformazione, collaborano assieme per la stabilità del volume di terra rinforzata (Fig. 5).

L’utilizzo di un rinforzo ad elevata deformazione richiederà una deformazione elevata anche del terreno che si troverà in condizioni di resistenza residua, mentre un rinforzo a deformazione limitata consentirà di sfruttare al meglio le caratteristiche del terreno stesso evitando una sua “rottura” (Fig. 6).

Fig. 5

Fig. 6: Compatibilità deformativa terreno/rinforzo

Sulla base di tali concetti, risulta importante poter valutare le potenziali deformazioni della struttura in fase costruttiva e post costruttiva. Pertanto è logico prevedere a parità di resistenza che rinforzi a maggior deformazione (10-13%) creeranno delle deformazioni nel terreno ben superiori rispetto all’utilizzo di rinforzi con deformazione marcatamente inferiore come l’Enkagrid® PRO (6%). A tal riguardo è stato eseguito uno studio dall’Università degli Studi di Genova da cui è emerso in modo evidente che la rigidezza di un rinforzo condiziona le deformazioni del corpo in terra rinforzata anche in modo significativo (Fig. 7).

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1

0,8

0,6

0,4

0,2

00% 2% 4% 6% 8% 10%

1

0,8

0,6

0,4

0,2

00,0% 0,2% 0,4% 0,6% 0,8% 1,0%

GW-H4 - #1GW-H6 - #1GW-H8 - #1

GW-H4 - #1GW-H6 - #1GW-H8 - #1GW-H4 - #2GW-H6 - #2GW-H8 - #2

HTEG

UX/H UX/H

Y/H

DEFORMAZIONE ELEVATAperdita dello stato di servizio

DEFORMAZIONE LIMITATAmantenimento dello stato di servizio

Fig. 7: deformazioni orizzontali per una terra rinforzata; a sinistra con una geogriglia tipo Enkagrid® PRO (EG) a bassa deformazione ed a destra con una geogriglia in PET di pari resistenza a trazione ma con deformazione a rottura superiore al 12 % (HT).

La conoscenza della deformazione del rinforzo sia a breve che a lungo termine consente di valutare quali potranno essere gli effetti sull’opera in terra rinforzata. L’analisi è quindi fondamentale per poter dimensionare un’opera allo Stato Limite Ultimo (condizione di collasso della struttura) ed allo Stato Limite di Servizio (condizione di perdita di funzionalità).

Enkagrid® PRO terre rinforzate

Fig.8: verifica allo Stato Limite di Servizio (SLS) per due geogriglie a diversa deformazione

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I Sistemi Antierosione e la VegetazioneNella progettazione e realizzazione di una terra rinforzata non si deve dimenticare che spesso uno degli scopi principali è quello di poter realizzare un’opera vegetata, rientrante tra le tecniche di ingegneria naturalistica. Per tale aspetto è preferibile affidarsi a tecnici del settore (botanici, agronomi, forestali o altri) in grado di individuare in base alle caratteristiche del sito (quota, esposizione solare, clima, vegetazione autoctona) le specie da utilizzare (semi e piante) ed il periodo più adatto per l’intervento.Per proteggere il paramento frontale dall’azione erosiva degli agenti atmosferici è buona prassi costruttiva prevedere un elemento antierosivo. Si consiglia inoltre di associare un’idonea semina sul fronte da eseguirsi mediante idrosemina oppure a spaglio.Nei casi in cui si preveda una copertura vegetazionale del fronte, si propone l’utilizzo della geostuoia in poliammide Enkamat®. Ricerche eseguite su lavori realizzati più di 23 anni fa, hanno evidenziato come rispetto alle geostuoie in polipropilene sensibili alle oscillazioni termiche stagionali ed al fuoco, la geostuoia Enkamat® grazie all’utilizzo della poliammide PA6 ed al processo produttivo, mantenga nel tempo la sua funzione antierosiva anche in condizioni climatiche critiche e sotto l’azione di incendi di sterpaglia.Qualora le condizioni meteo-climatiche, l’esposizione solare, le pendenze del fronte e la tipologia delle specie adottate consentano una buona e rapida copertura vegetazionale, l’elemento antierosivo potrà essere di tipo biodegradabile come ad esempio la biorete Geojuta® o stuoie vegetali tipo Strawmat®.

Il DrenaggioLa progettazione di una terra rinforzata richiede una corretta valutazione sull’eventuale utilizzo di un sistema drenante a tergo. Tralasciando gli aspetti fondazionali, l’utilizzo di terreni altamente drenanti o la previsione di assenza di acqua nel corpo rinforzato (ad esempio nel caso dei rilevati a doppia faccia), non richiede generalmente la realizzazione di un sistema drenante. Quando non ci troviamo nelle condizioni descritte, è buona norma prevedere a tergo dell’opera un sistema drenante realizzabile mediante la posa del geocomposito drenante Enkadrain® associato al tubo microfessurato Greendrain. Il modello di Enkadrain® e di Greendrain vengono scelti in base alle caratteristiche geomeccaniche e di permeabilità dei terreni ed alle geometrie dell’opera.

Geojuta®

Strawmat®

Enkamat®

Enkadrain®

Greendrain

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Enkagrid® PRO terre rinforzate

Pendenze e vegetazioneIl paramento di una terra rinforzata può essere realizzato con qualsiasi pendenza sino alla verticalità (90°). Per favorire però la crescita della coltre vegetazionale sul fronte, si consiglia di non superare i 60-65° al fine di consentire alla pioggia di bagnare adeguatamente la scarpata. Tale indicazione dev’essere valutata in base alle condizioni meteo-climatiche del sito.

Qualche informazione in più

Geometrie e curveLe terre rinforzate possono essere realizzate con geometrie molte diverse. L’estrema adattabilità di questa tecnica consente infatti di realizzare forme curvilinee a spezzate o angoli marcati secondo le esigenze tecniche e paesaggistiche richieste.

Sfridi e sormontiPoiché sul mercato le geogriglie vengono fornite in rotoli di larghezza generalmente compresa tra 1 e 5m, la posa del rinforzo richiede un sormonto con il successivo mediamente di 25-35 cm. Tale accortezza è finalizzata a garantire la continuità laterale dei rinforzi anche nel caso di cedimenti differenziali o movimenti inattesi nella struttura. Rispetto altre geogriglia di larghezza inferiore, l’utilizzo dell’ Enkagrid® PRO fornito in rotoli di larghezza 5 m, consente di ridurre i tempi di posa ed i costi dovuti ai sormonti.

Resistenza al fuocoIl potenziale rischio di danneggiamento delle terre rinforzate può essere analizzato separatamente tra la parte strutturale (stabilità del corpo terra rinforzata) e la parte non strutturale del paramento frontale. La stabilità strutturale del rilevato, costituita dai rinforzi presenti all’interno del corpo rinforzato, viene mantenuta anche in caso di incendi estesi in quanto, in assenza di ossigeno all’interno del terreno, la fiamma non può propagarsi. Nella zona frontale, la quale non determina la stabilità del corpo rilevato, l’utilizzo della geostuoia Enkamat® realizzata in materiale autoestinguente (PA6) e l’uso dell’eventuale cassero metallico garantiscono la stabilità del fronte in attesa della ricrescita della coltre vegetazionale.

Resistenza dei giuntiPer il calcolo della tensione ammissibile alcune geogriglie di rinforzo presenti sul mercato riportano il valore della resistenza dei giunti. La presenza di tale valore tra le caratteristiche tecniche di questi materiali è legata alla loro specifica struttura che per modalità costruttiva presenta nei giunti un punto di debolezza sulla resistenza a trazione. Nei normali rinforzi, ove l’elemento è continuo ed omogeneo come l’Enkagrid® PRO tale verifica non è prevista e non ha significato tecnico, così come del resto riportato nel certificato BBA per il loro dimensionamento.

Resistenza dei rinforzi trasversaliPer la realizzazione delle terre rinforzate, si utilizzano geogriglie monoassiali, cioè con un’unica direzione come elemento di rinforzo disposta ortogonalmente al fronte (bandella nera). La bandella trasversale (trasparente) ha la funzione sia di elemento distanziatore e sia di incrementare l’interazione rinforzo/terreno per i meccanismi di sfilamento e scivolamento. Per le scarpate in terra rinforzata risulta pertanto evidente che le caratteristiche di resistenza da richiedere riguardano esclusivamente la direzione del rinforzo, mentre nelle applicazioni bidirezionali (es. rinforzo delle pavimentazioni) le caratteristiche meccaniche devono essere fornite su entrambe le direzioni.

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Rete elettrosaldata # = 15x15 cm; ø = 8 mm

Tirantino del frontale della rete

0,75 m

0,75

m

0,40 m

Rete elettrosaldata ø = 8 mm maglia 15x15 mcm

Tirantino Ø 8 mm

Picchetto di fissaggio Ø 10 mm

p.s.: schema tipo per singolo strato di spessore 60 cm inclinato 63.43° rispetto all’orizzontale. Le dimensioni sono indicative e possono variare in base allo spessore dei singoli strati.

Fermo provvisorio delle tavole

Tavole di abete

Snodi per variazione

inclinazionefronte

Tubi innocenti o profilati

0,70 m

0,70 m

1,50 m

1,00 m

p.s.: le dimensioni sono indicative e possono variare in base allo spessore dei singoli strati.

La realizzazione di una terra rinforzata può essere semplificata nelle seguenti fasi:

regolarizzazione del terreno in sito e preparazione del piano di posa;posa del sistema drenante;realizzazione della terra rinforzata;realizzazione delle opere a verde.

La realizzazione di un idoneo piano di posa, stabile e sub-orizzontale, costituisce la base per una corretta realizzazione. Per la fase di regolarizzazione del terreno, eseguibile mediante le usuali macchine movimento terra, sarà opportuno valutare l’idoneità del terreno di fondazione prevedendo eventuali opere di drenaggio o di bonifica (ad esempio realizzando uno strato in ghiaia avvolto con idoneo geotessile). Si dovrà inoltre verificare che la scarpata provvisoria a tergo si mantenga stabile per il tempo di realizzazione della terra rinforzata (tempo di autosostentamento). Qualora le caratteristiche meccaniche del terreno non dessero sufficienti garanzie si potrà procedere mediante scavo a conci, eseguendo una nuova riprofilatura o con interventi di stabilizzazione provvisoria.Definito il fronte del terreno a tergo, su questo potrà essere posato il sistema drenante Enkadrain®, ed il tubo collettore alla base Greeendrain.Si passa quindi alla realizzazione dei singoli strati rinforzati, generalmente con spessori variabili tra 50 e 70 cm. Poiché generalmente il fronte della terra rinforzata ha una pendenza superiore a quella di natural declivio del terreno, si rende necessaria la posa di un cassero per contenere il terreno durante la compattazione. Per la realizzazione del cassero la seicgeotecnica propone due soluzioni alternative:

••••

Le Fasi Realizzative

cassero a perdere: cassero realizzato in rete elettrosaldata e mantenuto nella struttura della terra rinforzata;

cassero removibile:cassero utilizzato per la realizzazione dello strato e successivamente sfilato ed utilizzato per gli strati sovrastanti.

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Geostuoia

Fermo metallico

CasseroStaffa di fissaggio

Geogriglia

Terreno vegetaleTerreno di riempimento

Lunghezza del risvolto = 2.0 m

Passo 1posizionamento dei casseri, della geogriglia e della goeostuoia

Passo 2compattazione del primo livello di riporto (spessore = 25 ÷ 30 cm)

Passo 3riempimento del materiale fino al completamento dello strato

Passo 4risvolto della geostuoia e della geogriglia

Passo 5riempimento finale e completamento del primo strato

Passo 6posizionamento in sommità e prosecuzione del ciclo

Passo 1posizionamento dei casseri, della geogriglia e della goeostuoia

Passo 2compattazione del primo livello di riporto (spessore = 25 ÷ 30 cm)

Passo 3riempimento del materiale fino al completamento dello strato

Passo 4risvolto della geostuoia e della geogriglia

Passo 5riempimento finale e completamento del primo strato

Passo 6sfilamento del cassero, posizionamento in sommità e prosecuzione del ciclo

Geostuoia

Cassero Geogriglia

Terreno vegetaleTerreno di riempimento

Lunghezza del risvolto = 2.0 m

Le due modalità operative possono essere riassunte negli schemi a seguire.

Enkagrid® PRO terre rinforzate

Schema per la realizzazione di una terra rinforzata con cassero a perdere

Schema per la realizzazione di una terra rinforzata con cassero rimovibile

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Corpo terra rinforzata

Terreno compattato

Terreno naturale

Roccia alterata

Bed rock

Cordolo in c.a. tirantato su

micropali

Muro in c.a. tirantato su micropali

Muro cellulare

0 10 m

40°

Tubi microfessurati di drenaggio

Dettaglio del fronteEnkagrid® PRO 90Geostuoia Enkamat® 7010

Terreno vegetale

Terreno compattato

Rete elettrosaldata

L’Assistenza TecnicaLo Staff Tecnico della divisione seic geotecnica è costituito da Ingegneri e Geologi qualificati nelle problematiche relative alla progettazione e realizzazione delle Terre Rinforzate e nell’utilizzo dei geosintetici in campo geotecnico. La nostra esperienza pluridecennale nell’affrontare situazioni anche complesse e l’utilizzo di strumenti all’avanguardia è a Vostra completa disposizione per assisterVi nelle fasi progettuali ed accompagnarVi sino alla realizzazione.

Gli Strumenti

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SoftwarePer il dimensionamento delle opere in terra rinforzata tradizionali la divisione seic geotecnica utilizza usualmente il programma di calcolo Enkaslope, realizzato dal Prof. Dov Leshchinsky dell’Università del Delaware su incarico della COLBOND per l’utilizzo specifico della geogriglia Enkagrid® PRO. Il programma segue i principi di dimensionamento previsti nella guida “Design Procedure for Geosynthetics Steep Slopes” realizzato per conto dell’US Army Corps of Engineers.

Il software è a Vostra disposizione così come la nostra assistenza per la comprensione del suo utilizzo. La divisione seic geotecnicaorganizza inoltre a richiesta su tutto il territorio nazionale dei Corsi di Progettazione delle Opere in Terra Rinforzata per Enti, Progettisti ed Imprese.

Ricerca e SviluppoLa continua evoluzione della conoscenza del comportamento dei geosintetici nel terreno e lo sviluppo di nuove applicazioni sono alla base di un servizio di elevata qualità. Credendo fermamente in questo principio, la COLBOND e la HARPO spa destinano una parte dei loro profitti alla Ricerca e Sviluppo al fine di fornire al Cliente finale un Prodotto di elevata qualità e prestazione. I risultati delle nostre ricerche vengono poi pubblicati e presentati nei principali convegni nazionali ed internazionali del settore.

Enkagrid® PRO terre rinforzate

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Le CertificazioniPer garantire al Progettista ed all’Impresa la massima affidabilità tecnica delle geogriglie COLBOND, l’Enkagrid® PRO è dotato di una serie di certificazioni riconosciute a livello europeo e mondiale.

I Test di LaboratorioL’elevato standard qualitativo dell’Enkagrid® PRO viene garantito da un continuo controllo sulle geogriglie prodotte dalla COLBOND, azienda leader a livello mondiale nel settore dei geosintetici. I test vengono eseguiti sia nei Laboratori di Ricerca COLBOND situati presso lo stabilimento di Arnhem (Olanda) sia nei Laboratori di Ricerca Indipendenti fra i quali il tBU (Germania), il L.I.R.I.G.M. (Francia) e il TRI (Stati Uniti).

Affidabilità ed Esperienza

Esempio di prova a trazione presso i laboratori COLBOND in Arnhem

Test sullo Scivolamento Diretto dell’Enkagrid® PRO presso i laboratori tBU

Test di sfilamento dell’Enkagrid® PROpresso i laboratori tBU

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Alla natura si comanda solo ubbidendole

Francis Bacon

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