Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED.
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d’areamediterranea
CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]
Il futuro in un segnoAnno IV numero 20 - 03 Giugno 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino
REFERENDUM QUESTI SCONOSCIUTI
Il Garante per le Comunicazioni ha giudicato larga-
mente insufficiente l'informazione finora fornita agli
utenti del servizio pubblico. In particolare, l'«ordine
conformativo adottato oggi dall'Agcom prevede «da
domani», sabato, la diffusione giornaliera dei messaggi
autogestiti su tutte le tre reti generaliste assicurando, a
rotazione, la collocazione nella fascia di maggior
ascolto; la diffusione di tribune elettorali su tutte le tre
reti, assicurando a rotazione, almeno su una rete al
giorno, la trasmissione nella fascia di maggior ascolto;
garantire una rilevante presenza dei temi oggetto dei
referendum nei telegiornali e nelle trasmissioni infor-
mative di maggior ascolto di tutte e tre le reti. La com-
missione Servizi e prodotti dell'Agcom tornerà a riunirsi
martedì per verificare l'ottemperanza all'ordine: in caso
contrario scatteranno le sanzioni. La decisione è stata
presa dopo che l'Agcom ha esaminato la programma-
zione prevista dalla Concessionaria pubblica per il pe-
riodo della campagna referendaria. Secondo l'Autorità
la Rai non era «idonea a garantire l'effettivo rispetto del
regolamento della Commissione parlamentare di vigi-
lanza». L'Autorità ha, inoltre, rivolto «alle emittenti tele-
visive nazionali private l'invito ad assicurare la più ampia
informazione sui referendum» e sollecitato i Comitati
regionali delle comunicazioni (Corecom) a completare
entro lunedì tutti gli adempimenti necessari per la tra-
smissione dei messaggi autogestiti gratuiti sulle emit-
tenti locali.
03 GIUGNO 20112
Con gli onori al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da parte di uno squadrone di corazzieri a cavallo e il passaggio delle Frecce
Tricolori su via dei Fori Imperiali, si è conclusa la parata militare della Festa della Repubblica alla quale quest'anno hanno assistito oltre 40 capi
di Stato e più di 80 delegazioni straniere. Napolitano, accompagnato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal capo di stato maggiore della
Difesa, Biagio Abrate, ha lasciato il palco delle autorità a bordo della Flaminia presidenziale scoperta tra gli applausi della folla.
NAPOLITANO, IMMAGINE VIVA E DINAMICA PAESE - "Nell'anno in cui celebriamo il centocinquantesimo dell'unità d'Italia, la speciale
caratterizzazione storico-rievocativa conferita all'evento ha presentato, attraverso lo sfilare impeccabile di bandiere, reparti e mezzi d'epoca ed
attuali, un'immagine viva e dinamica del nostro Paese, della sua storia passata e recente e del ruolo rilevante che esso svolge nell'ambito della
comunità e delle organizzazioni internazionali". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al Ministro della
Difesa, Ignazio La Russa, al rientro al Quirinale. Il capo dello Stato si è compiaciuto "per il perfetto svolgimento della manifestazione" sottolineando
di essere orgoglioso e soddisfatto.
'A lanciare l'allarme sul c
eppo di E.Coli che può provocare
la mortale sindrome emoli
tico-uremica (Seu) è stata
l'Orga-
nizzazione mondiale della S
anità, specificando che la
variante
individuata negli ultimi tes
t di laboratorio ha geni c
he la ren-
dono "resistente ad alcun
e classi di antibiotici" e
che finora
non era mai stata "individu
ata prima in un focolaio di
infezione".
CALCIO SCOMMESSE: CI RISIAMO
Spunta nome De Rossi in intercettazioni. Per investigatori esisterebbe
un 'secondo livello' che si occupava della serie 'A', forse coinvolta la
criminalità organizzata.Un "secondo livello" che si occupava della serie
A, composto da personaggi che ruotano attorno al mo
ndo del calcio ben
più famosi e 'pesanti' rispetto a quelli finiti in carce
re e nel quale non è
escluso vi possa essere il coinvolgimento della crim
inalità organizzata:
investigatori ed inquirenti che hanno scoperchiato l'e
nnesimo scandalo del
pallone, hanno ben chiaro dove potrebbe portarli l'i
ndagine sulle scom-
messe che ha già consentito di appurare quanto i ca
mpionati di B e Lega
Pro siano stati falsati. Ma al momento non hanno le prove. Bloccato il
meccanismo, dunque, l'obiettivo è ora quello di ricos
truire con precisione
cosa è accaduto in questi sei mesi e, soprattutto, in
quelli precedenti la
denuncia dell'ad della Cremonese Sandro Turotti, che ha dato il via al-
l'indagine. Perché, è la convinzione di chi indaga, il sistema era
ben
collaudato e funzionava da tempo. Ci sono situazioni, scrive no
n a caso il
Gip Guido Salvini nell'ordinanza con cui ha disposto l'arresto per
16 tra
calciatori, ex calciatori, titolari di agenzie di scomm
esse e scommetti-
tori, "che pongono dubbi e implicano verifiche". Vi è, in sostanza, "l'esi-
genza di ricostruire quali altre partire siano state
truccate" da un
"meccanismo oliato" alla perfezione. Più di una risposta, inquiren
ti e in-
vestigatori, sperano di averla dagli interrogatori d
i garanzia dei sette
finiti in carcere, che inizieranno nei prossimi giorni.
FILE TOP SECRET(Gli appunti del direttore)
Un batter
io sconosc
iuto
Antonio Savino
Appuntamenti personali
Ore 11:00 Barbara D’Urso
Spazio adesso al partito-sindaco. Prefe-renza al solista e non all'ensamble, alla
fuga solitaria e non al gruppone che tira lavolata. Si cerca di annientare il modello "adpersonam" berlusconiano in tutte le salse, main realtà si procede sulla stessa direzione. Giu-liano Pisapia- scontato alla vigilia- ha liquidato senza troppi sforziil quinquennio della Moratti (Cavaliere in persona e Lega in pista).Clamoroso, quanto inspiegabile,in termini di scarto almeno, l'anni-chilimento di Gianni Lettieri di fronte a Luigi De Magistris. L'ex pm,in buona sostanza, aveva già fatto bottino pieno alla vigilia arrivandoda solo al ballottaggio contro l'intero stato maggiore del Pdl con intesta il numero uno di Confindustria campana. Lecito, a questo punto,che il recalcitrante dipietrista si spari la posa in famiglia. Gatte dapelare, adesso, ne avrà più di qualcuna. Intanto, la cabina di regia
per Palazzo San Giacomo. A seguire, loscambio di cortesia ai terzopolisti (sicuroche Udc e il futurista Bocchino fossero
fino a poco fa sulla stessa lunghezzad'onda del titolare di Why �ot?). Infine,l'alto tasso di aspettativa dello tsunami na-
poletano che ha creduto in Gigi "the conqueror". Le amministrative2011 rimettono in riga tutti (inutili i trionfalismi di facciata di Bersani,Bindi e dello spolverato Prodi). La Lega,per la prima volta, esce conle ossa rotte. Tranne Varese,Vercelli e Rovigo (sempre in quota cen-trodestra, così come le sudiste Reggio Calabria, Cosenza ed Iglesias),si è inceppata dappertutto. Ora è il momento di raccogliere i cocci ese davvero con il Cavaliere il patto d'acciaio durerà sine die. Perchè,finito un ciclo, le carte si rimescolano sempre
�icola Melfi
SineLineaRICICLI
L’Italia chiede fiducia
verso una maggiore sicurezza e mag-
giori garanzie relative alla gestione della
privacy.
Agevolare l’uso delle tecnologie infor-
matiche, informando e formando in ma-
niera opportuna i cittadini, comporterà
innumerevoli vantaggi da diversi punti
di vista, tanto per i privati che per le
Amministrazioni.
Sulla base di uno studio compiuto dal-
l’Istituto di ricerca sull’impresa e lo svi-
luppo di Torino, è stata effettuata una
stima relativa all’inquinamento prodotto
dall’utilizzo dei documenti cartacei
negli uffici pubblici e ai possibili bene-
fici ambientali legati alla dematerializ-
zazione.
Attualmente in Italia si utilizzano 1,2
Partel’e-government
milioni di tonnellate di carta
ogni anno, con un consumo pro
capite pari a ben 80 kg. Tali cifre
equivalgono all’abbattimento di
più di 20 milioni di alberi e al-
l’emissione di circa 4 milioni di
tonnellate di anidride carbonica,
che non sono compensati dai
programmi di rimboschimento
messi in atto dall’industria car-
taria.
La dematerializzazione e l’im-
piego di documenti elettronici
all’interno delle Amministra-
zioni potrebbe ridurre l’impiego
di carta di un quantitativo che
oscilla tra il 13 e il 21%, contri-
buendo ad avvicinarci agli
obiettivi individuati dal proto-
collo di Kyoto per ridurre l’in-
quinamento e il riscaldamento
globale.
Oggi si parla tanto di e-
government, ma forse
non tutti conoscono
esattamente il significato di
questo esotico neologismo.
Il termine e-government – o
meglio amministrazione digi-
tale –sta ad indicare il processo
di informatizzazione della Pub-
blica Amministrazione, che in-
troduce l’uso delle tecnologie
dell’informazione e della comu-
nicazione nelle attività delle
Amministrazioni e nei loro rap-
porti con i cittadini.
Il Codice dell’Amministrazione
Digitale, entrato in vigore nel
2005, disciplina il passaggio dal
vecchio documento cartaceo al
nuovo documento digitale, indi-
viduando diritti e doveri della
varie categorie di utenti.
Il processo di dematerializza-
zione, come definito dallo
stesso Codice, nonostante i nu-
merosi vantaggi in termini di
tempo e di costi, pone non
pochi problemi, legati tanto
all’utilizzo dei nuovi strumenti
di informazione e comunica-
zione, quanto alla diffidenza, da
parte di una corposa fetta di po-
polazione, di fronte ad un docu-
mento “immateriale”.
Poiché tali questioni interes-
sano l’intero territorio europeo,
lo scorso 27 maggio il Consi-
glio ha adottato una conclu-
sione sul piano d’azione
relativo all’e-government per il
periodo 2011-2015.
Lo scopo del Consiglio è prin-
cipalmente quello di promuo-
vere l’uso delle tecnologie a
livello sia locale che comunita-
rio, così da rendere cittadini ed
imprese sempre più indipen-
denti e autosufficienti, ed esten-
dere il loro campo d’azione a
tutto il territorio dell’UE. Si in-
tende, cioè, accorciare ancora di
più le distanze tra i 27 Stati
membri, abbattendo i limiti co-
stituiti dai confini nazionali, in
tutti i settori della vita quoti-
diana, dallo studio al lavoro, dal
commercio alle prestazioni sa-
nitarie e ai servizi sociali.
Ad essere avvantaggiate dal
Giusi Santopietro
3
Direttore Responsabile
A�TO�IO SAVI�O
Direttore Politico
SARO ZAPPACOSTA
Redattori
Agnese AlbiniLuca Arlotto
Danilo ChiaradiaLaura CutullèSerena Danese
Michela Di PalmaFabrizio Fiorini
Simona MarganellaLoredana Romanelli
Giusi Santopietro
Impaginazione &Grafica
Francesco Pietro Falotico
Stampa
Martano Editrice Modugno (BA)
Reg. Trib. Potenza �°375del 24 04 2008
Concessionaria Pubblicitaria
METIS srl
Contatti
[email protected]. 0971 22715
d’areamediterranea
03 GIUGNO 2011
piano europeo saranno anche le per-
sone a rischio di emarginazione e
quelle affetta da disabilità, le quali
avranno la possibilità di interagire in
maniera autonoma e rapida con la
Pubblica Amministrazione e di go-
dere di un gran numero di servizi.
L’obiettivo dell’UE per il 2015 è
quello di accrescere l’utilizzo delle
tecnologie informatiche da parte dei
cittadini del 50%, e da parte delle im-
prese dell’80%.
Tra le attività e le iniziative che si ri-
chiedono singolarmente ad ognuno
dei 27 Stati membri, la sensibilizza-
zione ed il rafforzamento della fidu-
cia da parte dei cittadini verso l’uso
delle nuove tecnologie, anche attra-
E’ di pochi giorni fa la conclusione adottata dal Consiglio europeo per agevolare l’utilizzo
delle tecnologie informatiche da parte di privati, imprese e Pubbliche Amministrazioni
E’ oradi cambiare
Le bacchettate di Giuliano Ferrara:Primarie generali per designarePresidente e coordinatori regionali
Dice Giuliano Ferrara:
non c’è un minuto da
perdere. Berlusconi è
all’ultima spiaggia. Chi lo
nega è un suo avversario na-
scosto o un improvvido. E per
salvare il Pdl, non basta met-
tere pannicelli caldi sul suo
corpo malato. Per l’Elefan-
tino rosso, inoltre, non basta
annunciare la volontà di ri-
partire con un programma di
fine legislatura e un macchi-
noso congresso. C’è bisogno
di una nuova luce strategica
che dia a Silvio una nuova le-
gittimazione, una nuova de-
lega politica senza ambiguità,
conquistata con una sana pro-
spettiva di rivoluzione demo-
cratica nella forma politica:
Primarie Generali per desi-
gnare Presidente e coordina-
tori regionali.
Primarie, dunque, una scelta
importante per la verifica ri-
gorosa del rapporto tra la
classe dirigente di questo par-
tito anomalo e il suo popolo,
nonché basamento su cui di-
verrebbe possibile la ricostru-
zione della credibilità di
Berlusconi, del suo partito e
4 03 GIUGNO 2011
del suo governo. Mai come in que-
sto momento, ci sentiamo vicini a
Giuliano Ferrara, al suo Foglio e
alla sua proposta di regolamento per
le primarie, che pubblichiamo inte-
gralmente al lato, ravvedendo in
esso, l’unica ancora di salvezza per
il Popolo della Libertà.
Sa.Za.
Cercasi disperatamente
il Pdl lucano�..
Dopo la batosta dei ballottaggio nelle grandi città, anche noi Lucani non ci facciamo mancare niente anzi esageriamo.Al primo turno
elettorale il PDL Lucano a Lauria arriva terzo con un 13,78 e un solo seggio, a Melfi e Pisticci fuori dai ballottaggi con il risultato ri-
spettivamente: il totale lista 17,59( PDL 9,09 ) con 2 seggi e lista 5,43 (PDL 5,08 ) nessun seggio! Perdere Melfi dopo 14 anni e
Pisticci dopo 5 anni è un tsunami di portata biblica! Faccio presente che in tutta la Basilicata il Partito e’ latitante, nelle scorse Ammi-
nistrative non siamo stati messi in condizione di Vincere! Mi spiego: iniziamo dalle amministrative di due anni fa; si candida alla
poltrona di Sindaco di Potenza l’ On. Giuseppe Molinari, ultimo segretario della DC, Parlamentare dell’Ulivo, grazie al matrimonio
con i Democratici di Sinistra partorisce il centrosinistra in Basilicata che ancora governa in Regione e in tante realta’ locali. Dopo le
elezioni non ha mai aderito al PDL, ma addirittura si fa‘ in Consiglio un gruppo di minoranza dove lui e‘ capogruppo! Alla Provincia
di Potenza un altro ex PD di nome Avv. Aurelio Pace (questo ottimo elemento l’unico che ha aderito al PDL ). Adesso passiamo alla
Regione Basilicata dove e’ stato ignorato l’accordo fatto da Berlusconi con Cristiano Magdi Allam, disegnato come Presidente.Viene
Candidato ( dopo lotte di gelosia ed invidia ) On.Nicola Pagliuca, ottimo elemento, ma gia’ candidato di Forza Italia alla Presidenza
della Regione Basilicata nel 2000 perde con il 35,1% (contro il 63,1% del centrosinistra ), si ha un’altra batosta dove Pagliuca si as-
sesta al 27,9%, mentre il candidato del centrosinistra trionfa con il 60,8%. Fatti i conti il Partito ne esce con le ossa rotte!, mi spiego
: Regionali 2000 - il centrodestra prende il 35,1% ( dove Forza Italia al 13,2%,AN 6,0% ) - 2010 Regionali il centrodestra prende il
27,9% ( PDL il 19,4%!! ). Non si capisce perche’ alle Politiche del 2008 alla Camera in Basilicata il PDL prende il 36,8% , al Senato
in Basilicata 36,5%, mentre alle Amministrative del 2009 al Comune di Potenza il PDL prende il 12,6% invece alla Provincia di
Potenza il centrodestra prende il 34,8% ( il PDL 18,5%! ).Nel Materano alla Provincia il centrodestra prende il 29,0% ( il PDL prende
21,3% ), al Comune di Matera il centrodestra spezzato, prende il 14,57% e’ fuori dal ballottaggio ( il PDL prende 12,39%! ). Dopo
questo “ Trionfo”, i dirigenti del PDL Lucano che fanno? I dirigenti seri si dimettono!�.
AAA CERCASI DISPERATAMENTE IL PDL LUCANO
Proposta di regolamento per l’ele-
zione del presidente del Popolo
della libertà e dei coordinatori regio-
nali
1) Sabato 1 ottobre e domenica 2
ottobre 2011 si svolgeranno in tutto
il territorio nazionale elezioni pri-
marie convocate dal Popolo della li-
bertà, aperte a tutti gli elettori delle
sue liste, per eleggere il presidente
del partito e i coordinatori regionali.
2)Hanno diritto di voto tutti gli elet-
tori che sottoscrivono una formale
adesione al programma del partito,
dichiarano di esserne sostenitori e
versano un contributo di almeno
cinque euro al presidente di seggio
elettorale autorizzato dalla tesoreria
del Pdl.
3) Sono candidabili alla presidenza
del Pdl coloro che hanno una rico-
noscibile esperienza di lavoro poli-
tico nel partito, anche di governo e
amministrativa, e raccolgono un mi-
nimo di diecimila firme di sotto-
scrittori distribuite in due terzi
almeno delle regioni (comprese
quelle a statuto speciale).
4) Sono candidabili alla funzione di
coordinatore regionale coloro che
hanno una esperienza di la-
voro nel partito regionale e
raccolgono almeno tremila
firme di sottoscrittori nella
circoscrizione regionale inte-
ressata.
5) L’Ufficio di presidenza del
Pdl coordina lo svolgimento
regolare delle elezioni prima-
rie, nominando un commis-
sario straordinario incaricato.
6) Le domande per le candi-
dature devono essere sotto-
poste all’Ufficio di
presidenza, nelle forme stabi-
lite dal commissario e corre-
date delle firme necessarie,
entro e non oltre il 31 luglio
2011.
7) Le candidature sono am-
messe o respinte, insindaca-
bilmente, dall’Ufficio di
presidenza del Pdl.
8) Entro il 3 ottobre 2011
l’Ufficio di presidenza co-
munica i risultati delle pri-
marie e insedia gli eletti.
La proposta di regolamento
minato segretario unico Ange-
lino Alfano, prima che costui
provveda a spazzare la Lucania
di chi ha rovinato il partito, sa-
rebbe onorevole che i tre di-
struttori del Pdl lucano
dimostrassero di possedere la
stessa dignità di Sandro Bondi.
Anche perché, se dovesse an-
dare in porto il disegno strate-
gico di cui si parla in queste
ultime ore di mettere in vita il
principio delle primarie dopo
averne approvato il regola-
mento, che prevede l’esercizio
del voto primario per i candidati
alla Presidenza del Pdl e alla
funzione del coordinatore regio-
nale, difficilmente per questa
ultima carica, i “tre del Male
Assoluto” della destra lucana –
Viceconte, taddei e Latronico-
avrebbero possibilità di essere
votati, visto e considerato che
tutto l’elettorato di destra (e non
solo di destra) nutre per costoro
sfiducia e disistima. Politica-
mente parlando, naturalmente.
Un sussultodi dignità
Una logica, grande e sto-
rica considerazione da
fare sull’esito della con-
sultazione elettorale scaturita
dai ballottaggi, in Italia come in
Basilicata è la seguente: il po-
polo non è più il tradizionale
“popolo bue”, ma è diventato
una realtà sociale, lucida,
fredda, calcolatrice, che sa
quello che vuole, sa come e
dove trovarlo, sa punire chi ha
sbagliato, sa premiare chi lo me-
rita. Non accetta più imbonitori
di sorta, odia i falsi e gli ipocriti,
rimane distante da chi è pronto
a rinnegare le promesse fatte, le
promesse che non saranno man-
tenute. Nuova storica realtà,
dunque. Vediamo brevemente
cosa è successo.
In Italia una catastrofe per il
centrodestra, vale a dire Pdl e
Lega. Letizia Moratti è caduta a
Milano e Gianni Lettieri a Na-
poli è letteralmente crollato. Se
però contiamo i voti raccolti dai
singoli partiti, ci accorgiamo che
in molte cittàil Pd si è azzop-
pato; il Terzo Polo ha fatto flop;
il Fli non ha dato segni di vita e
l’Idv tranne nel capoluogo cam-
pano, con Luigi De Magistris, non ha
guadagnato consensi. I soli a sfondare
sono stati i rappresentanti dell’antipoli-
tica, personaggi fuori dagli ambienti
convenzionali. Napoli docet. Alle falde
del Vesuvio, un ex magistrato ha stra-
vinto, liberando Napoli dalla mala po-
litica e dai trasversalismi, spezzando la
collusione tra politica e camorra, libe-
randola –almeno in apparenza- da un
certo modo di fare politica. Segno che
il vento è cambiato e se spirano venti
di estrema sinistra e perché a destra non
c’è niente di nuovo che offra all’eletto-
rato una via di fuga dalla contrapposi-
zione berlusconiani-antiberlusconiani.
A destra, infatti, la gente è delusa. Ber-
lusconi è stato una speranza, o addirit-
tura una certezza per quanti vogliono la
rivoluzione liberale, un’Italia moderna,
il crollo della dittatura burocratica,
dello statalismo, della sfera pubblica,
dei poteri forti, delle corporazioni, della
magistratura , dei sindacati, ovvia la do-
manda: l’esercito berlusconiano può
ancora credere in Silvio? Tra due anni
lo sapremo. Come sapremo se il vento
di estrema sinistra diventerà realtà op-
pure il partito Democraticoavrà la forza
di imporre la moderazione, e dare tran-
quillità all’elettorato moderato. Tutto
ciò a livello nazionale.
A livello locale la situazione è ancora
più drammatica rispetto a Milano e Na-
poli. Il Popolo della Libertà è comple-
tamente scomparso in due grossi
Comuni in cui nella precedente legisla-
tura era presente il simbolo con un pro-
prio sindaco e una giunta di
centrodestra. Oggi al Comune di Pi-
sticci il Pdl non ha neppure un consi-
gliere –incredibile, ma vero- mentre a
Melfi ne ha appena due. Un caso più
unico che raro che dimostra in quale
stato di abbandonoè finito in questi ul-
timi anniil partito di Berlusconi di Ba-
silicata. Con quale risultato lo abbiamo
visto, a cui c’è da aggiungere che chi
ancora sente nel proprio animo di es-
sere di destra e non vuoloe rassegnarsi
a scomparire, si augura una semplice
soluzione: sperare che Viceconte, Tad-
dei e Latronico avvertano un sussulto di
dignità e si dimettano dalle cariche che
rivestono nel partito, comprendendo fi-
nalmente che le doppie cariche son o
solo un danno, perché improduttivo e
negativo per loro stessi e il Pdl. A
Roma, uno dei tre coordinatori che reg-
gono il traballante partito di maggio-
ranza, Sandro Bondi, dinanzi ai risultati
negativi si era dimesso dimostrando di
possedere dignità politica e onestà in-
tellettuale; e poiché già è stato già no-
503 GIUGNO 2011
La base del Pdl chiede la testa
di Viceconte, Taddei e Latronico
Saro Zappacosta
Da oggi si riparte condivido in pieno
l’affermazione dell’on. Alfano nuovo
segretario politico del Popolo della Li-
bertà, cui vanno i miei migliori auguri di buon lavoro. La tornata elettorale
delle amministrative si è chiusa, con una netta sconfitta del nostro par-
tito, sia nei maggiori centri italiani e sia in Basilicata. Il momento della ri-
flessione sulle varie cause che hanno determinato questo risultato credo
non sia giusto affidarlo ad un semplice ed estemporaneo comunicato
stampa, la sede opportuna ed unica rimangono gli organismi politici del
partito ai vari livelli. Ritorno però a rimarcare ancora una volta e con
maggiore determinazione, in perfetta sintonia con il segretario politico
nazionale, che ora anche in Basilicata è giunto il momento delle scelte
e delle decisioni. E’ arrivato il tempo di non aver più indugi e cominciare
a costruire il Popolo della Libertà. Uso il verbo costruire perchè dopo l’in-
tuizione del Presidente del Consiglio che lanciò la prospettiva di un par-
tito a vocazione maggioritaria, che potesse inglobare e sintetizzare tutte
le varie anime del centrodestra, l’esperimento si è bloccato per vari mo-
tivi, tra cui anche la crisi che ha investito la compagine governativa alla
fine dell’anno scorso. Il Pdl è rimasto una geniale intuizione, ma fondato
su una “fusione a freddo” che ha impedito la nascita di un partito unitario,
costruito sulla base degli iscritti e radicato sul territorio. Da tempo so-
stengo a più riprese che era urgente e etico lavorare affinché dessimo
una struttura al Pdl fondata essenzialmente su due pilastri: il radica-
mento territoriale invece dell’attuale organizzazione a macchia di gia-
guaro e il coinvolgimento maggiore e reale dei nostri iscritti. Inoltre,
dobbiamo trasferire ai lucani una chiara visione politica, va bene il me-
morandum sul petrolio quale strumento concreto per creare anche da
noi quello sviluppo tanto atteso, ma a tutto ciò aggiungere la nostra idea
di sviluppo dell’impresa e del lavoro, la nostra idea di sanità e dello stato
sociale, cosa vogliamo per l’agricoltura
e per il turismo. Dobbiamo far capire ai
lucani, con atti concreti e con un’oppo-
sizione una volta per tutte concreta e determina, a tutti i livelli dal singolo
comune, alle province ed alla regione, che noi rappresentiamo l’alterna-
tiva a questo centrosinistra lucano che oggi appare imbattibile e che è
l’unica causa dei problemi irrisolti della Basilicata. Ne sono sempre mag-
giormente convinto, anzi aggiungo che ora è vitale operare e lavorare
per questa prospettiva. Alla dirigenza regionale e provinciale chiedo il
coraggio delle scelte e l’impegno di adoperarsi per Pdl aperto, innovativo
e inclusivo di nuove energie, ai nostri militanti uno scatto di orgoglio e
senso di appartenenza ai valori della Libertà, del liberalismo politico e
sociale e della passione civile, mettendo da parte anche gli errori del
passato che ci sono stati e farne preziosa esperienza per non ripeterli
in futuro. Per questo mi rivolgo sopratutto ai simpatizzanti, ai militanti,
agli amici che culturalmente ci sono vicini, ai giovani che credono nei
valori della meritocrazia e della libertà degli individui a sostenere quello
che è il nostro progetto comune ed al quale abbiamo dedicato tempo,
passione, fatica e sentimenti. Invito in questo momento di cambiamenti
politici e sociali a rimanere ancora più fermi nei nostri ideali di un cen-
trodestra moderno ed europeo ed invito a costruire assieme il Popolo
della Libertà in Basilicata, tutti assieme dal primo dirigente all’ultimo
iscritto in ordine di tempo. Sono sempre ottimista, ma di quell’ottimismo
fondato sulla passione, sulle energie e valori condivisi, che ci hanno per-
messo di stare assieme in un grande partito nazionale e che ci può per-
mettere di farlo diventare ancora più grande, forte e reale alternativo ai
massimalismi delle sinistre e dei doroteismi lucani.
Gianni Rosa
Costruire il Pdl
Un segno di civiltà e buon senso
Il MOIGE – Movimento
Italiano Genitori, ha più
volte ed in più occasioni,
chiesto alle Istituzioni di aiu-
tare i genitori a realizzare
l’equazione contemporanea
di economizzazione/ottimiz-
zazione dei tempi, mediante
- tra le varie proposte - la rea-
lizzazione del progetto
MOIGE STRISCE ROSA
che si concretizza: nella rea-
lizzazione di Nursery e Ba-
byparking in esercizi
commerciali convenzionati
dove la mamma o il papà
possano cambiare il panno-
lino o scaldare la pappa al
proprio bambino o semplice-
mente farlo giocare mentre
fanno compere o mangiano
la pizza; nella realizzazione
di posti auto riservati alle
mamme in attesa o con bam-
bini molto piccoli, pur consa-
pevoli che il codice della
strada non prevede i par-
cheggi rosa e che il mancato
rispetto delle strisce da parte
dei cittadini non è sanziona-
bile, essendo le strisce rosa
un segno di buon senso e ci-
viltà.
Il miglioramento del settore
dei trasporti in termini di
qualità ed accessibilità dei
servizi per le mamme in at-
tesa o con bambini piccoli, è
inserita nel POR Basilicata
2007/2013, ma ad oggi detto
miglioramento resta a livelli
programmatici e solo esercizi
commerciali privati, (come
l’Auchan di Tito) hanno tinto
di rosa l’asfalto dei loro par-
cheggi, manifestando così un
grado di sensibilità molto
elevato nell’agevolare le
mamme in attesa e le neo
mamme.
MOIGE:
Strisce rosa anche a Potenza
03 GIUGNO 20116
molte vittime sono uscite allo scoperto
denunciando i loro carnefici. Non per-
sone qualunque, ma uomini di culto, de-
voti alla limpidezza dello spirito e del
corpo. Si grida allo scandalo e si denun-
cia il ruolo della Chiesa, criticata di aver
mal gestito l’ incarico di supervisore.
Scoperti dei loro crimini, molti preti pe-
dofili sono stati trasferiti e non ri-
mossi immediatamente dall’inca-
rico. Il Vaticano e il Papa hanno
condiviso il dolore dei fedeli,
promettendo di fare tutto il pos-
sibile affinché abusi e maltratta-
menti non accadessero più.
Bisogna punire i colpevoli che
hanno infangato l’onore della
Chiesa e fornire tutto il sostegno
possibile alle vittime, queste le
parole pronunciate da Benedetto
XVI in occasione della giornata
mondiale della gioventù a Sid-
ney. Il pontefice ha voluto incon-
trare alcune delle donne
molestate da questi “sporchi” uo-
mini per fornire loro il supporto
spirituale , necessario a guarire
quel male che ha lacerato loro il
corpo e l’animo. Non basteranno
anni per cancellare dalla mente
un dramma così lacerante e cer-
tamente non saranno sufficienti
secoli per castigare dei vigliacchi
senza cuore!
Chiesa sotto accusa
Paura ed orrore dilagano tra
i fedeli, schifati dai com-
portamenti osceni di preti
senza vergogna. Neanche in
Chiesa è possibile trovare conso-
lazione e sincero conforto. Uo-
mini di fede, porta voci della
volontà del Signore si sono tra-
sformati in mostri orripilanti ca-
paci delle peggio cose. Menti
malate in grado di fare violenza e
di approfittare del corpo di bam-
bini innocenti, vittime di atten-
zioni morbose e malate. Questo è
quanto accade oggi! Increduli ed
incapaci di ipotizzare la malafede
di uomini di Chiesa, a molte per-
sone è capitato di doversi ricre-
dere sul ruolo non sempre pulito
di questi individui privi di alcuna
dignità. Devoti alla rinuncia e al
sacrificio, approfittano di chi non
può rifiutarli e di chi si fida senza
capire. La Chiesa Cattolica si
macchia di un crimine orrendo da
cui è difficile ripulirsi senza la-
sciare traccia. Per anni, hanno
abusato delle loro vittime, protetti
dall’involucro di falsa purezza
degli abiti che coprivano il loro
corpo impuro. Impaurite e attanagliate
dalla vergogna, tante donne e bambini
sono rimasti nel silenzio per paura di non
essere creduti. Autoritari e determinati,
gli abusanti hanno intimidito in ogni
modo le loro prede, assicurandosi che
dalla loro bocca non uscisse mai nulla.
Esasperate da una pressione così forte
Agnese Albini
03 GIUGNO 20118
Disdegno e vergogna, questo il gridodel popolo cattolico
Anche i sogni diventano realtà�.In Germania, in uno stabilimento
che produce macchinari è possibile lavorare quanto a lungo si
vuole e con tutte le ferie desiderate. Una novità che ha piacevolmente
allietato gli operai della fabbrica Trumpf, guidata dalla signora Nicola
Leibinger-Kammueller. Un esperimento senza precedenti che farà
tanto discutere e che forse sarà di ispirazione per altri imprenditori, a
capo di grandi aziende. L’innovazione, pensata dalla titolare consente
ai dipendenti di scegliere un orario di lavoro compreso tra le 15 e le
40 ore settimanali, e gestirli con assoluta flessibilità. Ogni 2 anni si
procede alla modifica dei turni, per meglio assecondare le fasi pro-
duttive dell’impianto e per conciliare le esigenze di vita degli addetti.
Gli operai potranno inoltre accumulare fino a 1000 euro di lavoro sup-
plementare, da apportare su un conto ferie. Le ore raccolte possono
essere sfruttate come ferie, come ore di permesso o di formazione.
Tale accumulo consente ai dipendenti di godere di lunghissimi pe-
riodi di ferie: da sei settimane fino a sei mesi. Ancora più eclatante la
possibilità di prendersi un anno di stacco o addirittura di lavorare per
metà anno a stipendio dimezzato godendo a pieno del tempo libero
a disposizione. Esperti del mondo del lavoro hanno elaborato tutte
le possibili conseguenze del rivoluzionario piano, tenendo in consi-
derazioni tutti i pro e i contro del progetto. Dispendio economico e
poca concentrazione i possibili effetti collaterali da scongiurare. La
Kammueller è fermamente convinta della buona riuscita del progetto
ed è certa di incrementare la produttività. Dipendenti motivati e clima
disteso e collaborativo quelli i risultati sperati. La Triumpf è un
azienda leader nella produzione di macchine laser ad altissima pre-
cisione. In tutto il mondo conta circa 8000 dipendenti, 4000 dei quali
sono impiegati proprio presso la sede tedesca. In Italia funzionerebbe
un esperimento così innovativo? Difficile fare previsioni, ma possibile
immaginare la gioia degli operai. Cassa integrazione e pochi spicci
in tasca, questa la situazione attuale. Un po’di meritato relax ed un
gruzzoletto consistente donerebbero sonni tranquilli ai faticatori di
casa nostra, abituati a sgobbare per 8 ore al giorno. Che l’utopia di-
venti realtà? Sperare non costa nulla! Agn.Alb.
LAVORARE�CHE PASSIONE!FABBRICA IN GERMANIA: “LAVORO FAI DA TE” E FERIE ILLIMITATE PER I DIPENDENTI
assistenza e per la maggior parte nonsono autosufficienti. Immaginate chemolte strutture ospedaliere possono es-sere riconvertite in centri qualificati peranziani, supportati da un qualificato per-sonale medico e paramedico e con l’as-sistenza continua 24 ore su 24 e 7 giornisu 7. Questi centri avrebbero attrattoanche anziani di Regioni limitrofe e fun-zionare in modo da assorbire molti gio-vani con un lavoro sicuro e duraturo. Nonparliamo poi del turismo, un’altra piagache la Regione Basilicata non riesce acolmare, infatti vengono spesi fior di mi-lioni di euro per la promozione, ma conrisultati quasi mediocri.Lo dicevamo già qualche settimana fa,con i fondi FESR-POR del 2007-2013, siè avviato il programma per il turismo, itanto pubblicizzati PIOT. Ma pensate ve-ramente che in questo modo il turismo inBasilicata avrà un futuro più ricco di tu-risti ed i tanto predicati benefici per gliimprenditori? Io ho dei dubbi, il tempo cidarà la risposta!!Conti alla mano, le truffe saranno tante,molti sono gli esempi del passato. Unmetodo classico è quello della finta cer-tificazione d'investimenti privati neces-sari per poter accedere ai fondi diBruxelles. In Calabria, per esempio,qualche settimana fa, è stata scoperta unatruffa da 25 milioni di euro: soldi incas-sati da una società che sosteneva di avereingenti capitali arrivati da soci esteri, mache in realtà era una scatola vuota. Infattierano state create ben 11 società nel set-tore della produzione di carta che formal-
mente operavano in mezzomondo, dalla Spagna a Dubai,ma che a loro volta erano altrescatole vuote. Con la cessione diquote di queste società tra lorostesse erano stati creati capitalifittizi per cofinanziare i progetti.Un altro meccanismo tra i piùdiffusi per truffare Bruxelles èquello della falsa attestazione dispese con fatture taroccate per di-mostrare di aver acquistato im-pianti o macchinari (copione giàvisto con la Legge 219).Il problema più crudele delletruffe: perché appunto a esseretruffata non è solo l'Ue, che dif-ficilmente riesce poi a recuperarei fondi, sono gli operai ed i di-pendenti che pagano lo scotto diquesto sistema assurdo, rima-nendo senza lavoro e poi ritro-varsi con un pugno di mosche.C’è bisogno di una seria sele-zione del mondo imprenditoriale:il danno sociale fatto da finti ma-nager e finti imprenditori è incal-colabile. Oggi le aziendeabbandonate, di molte zone indu-striali, sono mega costruzioni dicemento, alcune sono rimastescheletri vuoti che si deterioranonel tempo. Molte aziende hannoincassato milioni di euro di con-tributi per avviare le produzionicui erano destinate e senza la mi-nima assunzione di operai.Il motivo di questa escalation ditruffe? In Italia ci s'inventa im-prenditori pur di accaparrarsi ilfinanziamento pubblico, vistocome un fine e non come unmezzo per sviluppare la propriaattività. Poi c'è un problema le-gato alla politica ed alla burocra-zia italiana che disperde i fondiin mille rivoli e rende più diffi-cile i controlli, secondo alcunidati con la vecchia programma-zione 2000-2006, in Italia, sonostati finanziati ben 280 mila atti-vità con un importo medio dicirca 100 mila euro, il che signi-fica “fare assistenza e non pun-tare allo sviluppo. Ma è questo ilmodo di far crescere il Mezzo-giorno?
Aziende scomparse nel nulla
Il Nord soffre più del Sud èquesto è uno dei tanti sloganelettorali usati nelle ammini-
strative, di maggio scorso, dallaLega Nord. Il Sud ha tante catte-drali nel deserto, sperpero di soldiche pagano i contribuenti delNord, e tante altre romanzine delgenere.…! E’ vero al Sud ci sonotante fabbriche fantasma, ma chiha beneficiato di tanta ricchezza?Rispondiamo noi “OVVIA-MENTE GLI IMPRENDITORIDEL NORD”!!Hanno adottato il sistema dellefinte fatturazioni per otteneresoldi, hanno creato società con ilmetodo delle scatole cinesi e il ri-sultato è questo. I colpevoli siamonoi del Sud che abbiamo sperpe-rato !! Oltre il danno anche labeffa. È così che gli industriali delNord (oggi la maggior parte am-ministratori e dirigenti della LegaNord) hanno scalato - fino a rag-giungere un non poco invidiabileprimo posto - le classifiche dellefrodi a spese dello Stato Italiano.Basta leggere gli ultimi dati delleirregolarità fiscali e si nota subitoquali sono le Regioni, i cui con-tribuenti, sono i più evasori fiscalid’Italia.Immaginate che dal terremoto del1980, con la famosa legge 219 c’èstata la corsa di imprenditori delNord (truffatori) ad accaparrarsiuna fetta della torta che è stata di-visiva alla faccia dei meridionalie della gente che avrebbe potutoavere una opportunità di lavoro.Ma per tutte queste truffe, quanteSocietà o industriali sono state de-nunciate per frode ai danni delloStato Italiano e del popolo delMezzogiorno? Pochi o quasi nes-suno. Immaginate che anche i ci-nesi hanno approfittato di unaoccasione così affabile!!Basta fare un giro in Basilicata,nelle zone del cratere, dove hannospeso fior di miliardi di vecchielire per creare delle estese zoneindustriali con il risultato di tantosperpero e con il maggior numerodi disoccupati. Questo è quelloche abbiamo oggi in Basilicata ein altre zone del Sud. La nostra diffamazione, da partedei leghisti, è frutto di un buon ri-
sultato ottenuto dagli affari e dalla poli-tica nordista che continua a farla da pa-drona nel Governo centrale di questaItalia. Un’Italia che si vuol far vedereforte e dinamica, ma che in sostanza ècome si dice in gergo “TUTTO FUMO ENIENTE ARROSTO”!! E poi i leghistifanno anche le vittime, e la cosa più as-surda è che il centro-destra del Mezzo-giorno avvalla i loro progetti, li approva,a discapito di noi poveri TERRONI !!Immaginate che le attività di questegrandi aziende italiane erano altamentespecializzate nella produzione di prodottiavanzati, dovevano occupare tanti gio-vani che non avevano un reddito, dove-vano portare il lavoro in casa deiMeridionali per non farli andare via, mail risultato è sotto gli occhi di tutti. Inquesti ultimi anni con l’accentuarsi dellacrisi e con un Governo centrale che hafatto poco o nulla per il Mezzogiorno, siè continuato ad emigrare, a far partiregiovani eccellenze per altri Paesi esteri,impoverendo ancora di più il Sud e diconseguenza l’Italia.Ma molte colpe le hanno anche gli am-ministratori locali, non hanno saputo co-gliere le opportunità che negli annipassati (anni dalle vacche grasse) si po-tevano costruire prima di tutte le infra-strutture (strade, porti, aeroporti,ferrovie, ect) e poi, in particolare in Ba-silicata, con il petrolio si dovevano prin-cipalmente riqualificare i piccoli comunie attivare dei centri di assistenza per an-ziani. Basti pensare che tanti sono gli an-ziani nei nostri paesi che hanno poca
TrenoRocky
03 GIUGNO 2011 9
Basta fare un giro nelle aree industriali della Basilicata
per sentirsi più grandi, forse per omolo-
garsi alla massa. Come ogni buona
strada, anche questa non è in discesa. Al-
cune industrie come la Philip Morris
hanno accettato favorevolmente questa
trovata, non pensando solo agli interessi
privati ma anche alla salute dei propri ac-
quirenti. Altri invece hanno reagito nega-
tivamente, minacciando denunce e
ripercussioni legali gravi, nel caso in cui
venga messa in atto la suddetta iniziativa.
Ne andrebbe di mezzo il loro nome, poi-
ché l’immagine andrebbe ad occupare
larga parte del pacchetto di siga-
rette. Non avrebbero più pubbli-
cità e potrebbero esserci
ritorsioni economiche sulle loro
aziende. Un altro fattore che
rema contro l’iniziativa ameri-
cana è la scarsa disponibilità di
fondi che servirebbero per far
stampare accuratamente tutte le
foto choc. Pochi sono coloro
pronti a intervenire economica-
mente per un causa giusta come
questa, la quale è mal vista an-
cora da molti. Il problema del
fumo, in definitiva, continuerà ad
affliggere il mondo ancora per
molto. In quanto non si cono-
scono con precisione i motivi per
cui si intraprende questa strada
sbagliata; ma di certo sono note
le cause per cui è necessario
smettere! Si spera quindi che
questa idea terroristica venga
presto messa in atto e arrivi
anche in Italia così da ridurre un
numero sempre più alto di fuma-
tori.
Immagini shockper non fumare
Le frasi spaventose, gli av-
vertimenti, le temibili con-
seguenze scritte sui
pacchetti di sigarette non hanno
sortito nessun effetto. I fumatori
costituiscono attualmente una nu-
merosissima parte della popola-
zione e aumentano sempre più.
L’America, allora, ha deciso di at-
tuare una tecnica più dura ma pro-
babilmente più efficace. Le parole
sugli agognati pacchetti saranno
accompagnate da immagini choc;
cadaveri, malati terminali, tumori
causati dal fumo, mamme che fu-
mano di fronte a piccoli bambini.
Questa idea è nata grazie alla Fda
(Food and drug amministration),
ente americano che si occupa
della salute dei cittadini, control-
lando tutti i prodotti che arrivano
sul mercato. Le foto scelte come
più idonee saranno ben 36 e diffi-
cilmente passeranno inosservate.
Il cambiamento estetico dei pac-
chetti avverrà effettivamente
nell’ottobre del 2012, e secondo
la direttrice della Fda, porterà a
grandi miglioramenti. Il fumo, in
America e non solo, è una delle principali
cause di morte, e la lotta anti-fumo ge-
nera molte speranze e aspettative. Agli
occhi di un fumatore potrebbe apparire
un gesto terroristico, e nessuno ha smen-
tito questa ipotesi. Si vuol far leva sulla
paura, per correggere un comportamento
sbagliato, che si insinua nell’essere
umano già in giovane età. Secondo son-
daggi che sono stati portati avanti negli
States, ogni giorno almeno 1000 ragazzi
diventano fumatori regolari e molti altri
provano l’ebbrezza del primo tiro, forse
Serena Danese
03 GIUGNO 2011
10
L’idea è quella di sostituirei messaggi antifumo con fotodi malati terminali
Abbiamo finalmente abbandonato sciarpe giubbini
e maglioni. Il nostro corpo sembra ascoltare il ri-
chiamo del mare e delle spiagge roventi. Prima di tra-
scorrere giornate “en plein air” è bene essere
avveduti. Prendiamoci cura del nostro fisico: una pre-
mura che passa, certo, attraverso creme ed altri simili
rimedi, ma che inizia soprattutto dall’alimentazione.
Allora staniamo qualche falso mito e ascoltiamo qual-
che utile consiglio della Dott.ssa Raffaella Sodo, Die-
tista, per comprendere come stare al sole senza
rischi.
Il sole è fonte di pericolo per la nostra pelle. Vero
o falso?
Falso. Sicuramente rappresenta una fonte di “stress”per il nostro organismo ed è necessario difendersidalle radiazioni solari con protezioni cosmetiche ade-guate. È anche vero e giusto ricordare che la nostrasupernana bianca svolge numerose azioni beneficheper la salute, ad esempio stimolando la produzionedi vitamina D, indispensabile per fissare il calcio nelleossa, ma anche di ormoni importanti per il benessere,sia fisico che psichico. Il nostro corpo reagisce alleradiazioni solari abbronzandosi grazie a un pigmentobruno, la melanina, prodotta dai melanociti, cellulepresenti nel tessuto cutaneo. Più melanina c’è, più sidiventa scuri. Ci si abbronza di più e più in fretta durante le ore
calde.
Vero o falso?
Falso. Ad esempio, chi si espone nelle ore centralidella giornata avrà una colorazione rossastra più in-tensa, dovuta però non alla produzione di melanina,che è bruna, ma dall’ustione provocata dai raggi delsole. C’è da aggiungere che a prescindere dall’esposizionela produzione di melanina è geneticamente predeter-minata. Chi ha una carnagione molto chiara avràsempre un risultato diverso rispetto a chi è olivastro. L’abbronzatura passa prima per le nostre tavole.
Vero o falso?
Vero.La tintarella va difesa non soltanto mantenendola pelle elastica e ben nutrita, ma anche con una giu-sta dieta a tavola. Per tutta l’estate, largo ai cibi ricchidi betacarotene. Questo prezioso alleato per la pro-duzione della melanina si trova in tutta la frutta e laverdura giallo - arancio.Ecco alcuni degli alimenti che favoriscono e prolun-gano l’abbronzatura: - zucca, carote, peperoni, spi-naci, pesche, albicocche: tutti ricchi del preziosobetacarotene, la provitamina A che agisce come an-tiossidante, e che, con la luce del sole, mantiene lapigmentazione dorata della pelle.L’olio di oliva è particolarmente benefico per la
nostra cute. Vero o falso?
Gli oli vegetali, in particolare quello d’oliva, sono par-ticolarmente utili, perché permettono l’assorbimentodel betacarotene e contribuiscono a rinnovare l’epi-dermide; attenzione, però, a consumarli solo a crudo:se fritti perdono tutti i loro benefici, e diventano invece
dannosi.La vitamina A possiede un’azione antiossidante
contro i radicali liberi. Vero o falso?
Vero. E può essere consigliata un'integrazione qual-che settimana prima di recarsi al mare. Non bisognanaturalmente eccedere ed è meglio preferire l'assun-zione di carotenoidi, perché è più difficile andare in-contro al rischio di sovradosaggio, che oltretuttopotrebbe dare alla pelle un colore giallastro, seppurereversibile con la sospensione dell'assunzione.I carotenoidi stimolano la produzione di melanine.
Vero o falso?
La frutta e la verdura in genere non stimola la produ-zione di melanina. La melanina è una proteina cheviene codificata dai geni del DNA delle cellule dell'epi-dermide quando sono stimolati dalle radiazioni ultra-violette del sole.La frutta e la verdura, specie quelle ricche di carote-noidi, aiutano a rendere più scura la pelle e a proteg-gerla poiché una volta assorbiti dall'intestino, siaccumulano prevalentemente nel grasso sottocuta-neo facendo apparire la pelle più scura.Dunque, belli si ma con intelligenza.
Momenti bui in terra di luce
Ore di agonia, trascorsequalche giorno fa, per
la famiglia di un nostro con-terraneo impegnato nellamissione per la ricostru-zione a Herat, in Afghani-stan occidentale, che harischiato di spegnersi acausa di un attentato riven-dicato dai talebani controla base italiana. Appena ap-presa la notizia la famigliasi è chiusa in silenzio, manon sono mancate manife-stazioni di grande solida-rietà e affetto da parte dimolte persone. L’ufficiale
Gennaro Masino, 30 anni eoriginario di Paterno versain condizioni più gravi ri-spetto agli altri 4 feriti, gra-vemente ferito all’addomeha subito un intervento chi-rurgico. Dopo una fase diiniziale ripresa è stato resonoto dal ministro della Di-fesa La Russa, che il capi-tano versa ancora in gravicondizioni: la prognosi è ri-servata e si teme per la suavita. Rientro in Italia pro-grammato per gli altri feriti.Un duro attacco: l’obiettivo,raggiunto, era quello di col-pire più punti strategici con-temporaneamente. Accantoad esso, altri due sono statiscenari dello stessoschema terroristico: quattroi morti e ventiquattro feriti.Il caporale lucano era par-tito il 31 marzo scorso allavolta dell’Afghanistan perun periodo di ferma di seimesi.
Prendersi cura del proprio corpo
11
03 GIUGNO 2011
Luca Arlotto
Simona Marganella
Parola agli esperti
Il sognodi fare il turcoFabrizio Fiorini
Vestirsi senza vergogna
Era tanto tempo che so-
gnavo di dare il mio con-
tributo alla festa Patronale
di S.Gerardo. Io Livornese di na-
scita ma ormai Potentino al
100%, arrivato a Potenza nel
1980, né subivo subito il fascino
e l’armonia della festa e un po’
per vergogna non mi sono mai
impegnato per iscrivermi alla “
Storica Parata dei Turchi”. Cosi’
ogni volta che arrivava il 29 Mag-
gio, dentro di me si scatenava la
molla di partecipare e con gli
amici che mi spronavano a iscri-
vermi, ma mi ripeto la vergogna
mi frenava. Poi quest’anno leg-
gendo sul sito del comune di Po-
tenza, dove si invitava la
popolazione a partecipare iscri-
vendosi alla Storica parata, la vo-
glia prende il sopravvento sulla
vergogna e decido di iscrivermi e
fare le selezioni al Teatro Stabile,
mi sono presentato e subito mi
domandano: “che ruolo vuoi
fare?” Non ci penso nemmeno un
secondo e emozionato urlo: “il
turco!”, la prima volta che sfilo
penso che sia il ruolo adatto a me
dicendomi tanto sarò truccato
tutto nero, sarò “il Moro” il pri-
gionero con catene ( ironia della
sorte, vengo dalla città dei 4 mori
incatenati sotto Ferdinando I, Livorno)
Ritirati gli abiti, mi preparo con gioia per
l’evento tanto sognato, nella testa mi
frulla di tutto: “ sarò all’ altezza?, come
mi devo comportare?” insomma un mix
di gioia e incertezza. Alle 15 del 29 Mag-
gio mi presento allo stadio Viviani, già
vestito e pronto per essere truccato è una
emozione incredibile, trovo degli amici ,
faccio dei nuovi amici e allora mi sciolgo
e mi sento piu’ sicuro.Sono le 19,30 si
parte! Ho il cuore in gola, tra ali di gente
festante mi accingo a sfilare per la prima
volta con animo di un bambino che ha
coronato il suo sogno. Tutto questo per
S.Gerardo, per la mia città.
03 GIUGNO 2011
12
Ancora una volta gli abitanti del quartiere di
Parco Aurora – e non solo – fanno sentire la
propria protesta.
Questa volta ad essere contestato è un inconveniente,
tanto scomodo quanto pericoloso, che interessa l’in-
crocio della rotatoria di via di Giura.
Proprio nel punto in cui i veicoli provenienti da Parco
Aurora dovrebbero fermarsi per dare precedenza a
quelli che giungono dal rione Verderuolo, la vegeta-
zione è talmente rigogliosa che copre del tutto la vi-
suale degli automobilisti, costringendoli ad avanzare
troppo o a compiere una manovra azzardata.
Si confida nel buonsenso di chi dovrebbe provvedere
alla manutenzione delle aiuole, e, come sempre, si at-
tende con fiducia che giunga una risposta concreta.
Giu.San.
Quando il “verde” è di troppo
Arte “made in china” Francesco De Luca
Le opere di tre interessanti artisti esposte
alla Sala San Tommaso di Venezia
Nell’ambito di questa edi-
zione della Biennale di Ve-
nezia, curata da Bice
Curiger, che sotto l’onnicompren-
sivo titolo “Illuminazioni” propone
un denso programma, il cui percorso
tradizionalmente si snoda tra i padi-
glioni dei Giardini e l’Arsenale, che
polarizzano la maggiore attenzione
dei visitatori, vanno registrati ben
trentasette “Eventi collaterali”, a cui
l’intera città lagunare si apre per di-
ventare un contenitore unico al
mondo, con i suoi spazi e i suoi edi-
fici, di eventi espositivi che, anche
se più defilati, non sono meno inte-
ressanti; anzi, anche per questo mo-
tivo, si offrono alla fruizione di un
pubblico più attento, che, con l’oc-
casione, ha modo anche di “sco-
prire” luoghi più affascinanti e
spesso veri “gioielli” della città. E’ il
caso di questa interessante mostra
(intitolata, forse con un intento “pro-
vocatorio” nei confronti del tema
della Biennale, “Menlong-Oscu-
rità”), promossa dal Nanjing Sifang
Museum ed allestita nella Sala San
Tommaso in campo SS. Giovanni e
Paolo, in un’ambientazione che
evoca il passato glorioso della storia
e dell’arte veneziana. Il titolo, non
certo casuale, riprende quello di una
breve poesia del 1979 del poeta
“oscuro” Gu Cheng, appartenente a
quel gruppo di letterati che verso la
fine degli anni Settanta proclama-
vano una sorta di rottura con la poli-
tica cinese per cui l’arte era servita a
lungo esclusivamente come stru-
mento di propaganda. Dopo un ven-
tennio segnato dal dibattito politico
e dalla guerriglia sociale, l’arte ci-
nese perde in parte questi contenuti
per collocarsi in un contesto più glo-
bale e commerciale, riscoprendo le
ragioni e le pulsioni della “persona”
e dell’individuo, soffocate da quelle
della “collettività”, in un nuovo ed
originale approccio con la creazione
artistica che sveli finalmente il “pri-
vato” quando il privato era sempre
stato proibito, appellandosi addirit-
tura ad un concetto astratto e stori-
camente più occidentale, ai valori
cioè dello “spirito”. In un avvolgente
allestimento, che pone le loro opere
a confronto, in una sorta di serrato
dialogo tra personalità comunque
ben distinte (e diverse tra loro), Jia
Aili, Qiu Anxiong e Qiu Xiaofei in-
trecciano i loro discorsi in una comunica-
zione complessa, che si offre a letture e de-
cifrazioni che si affidano alla sensibilità di
ciascun visitatore, il quale saprà arricchire
ulteriormente la mostra di significati e di sti-
moli emotivi. Sui finestroni della sala San
Tommaso sono stati allestiti i video di Qiu
Anxiong: volti in bianco e nero di persone
che si susseguono e si dissolvono in quelli
di altre come ad indicare un senso di smar-
rimento e di perdita di identità. L’artista, nato
nel 1972 a Chengdu, capitale della provincia
di Sichuan nel sud-ovest della Cina (vive a
Shanghai) lavora con film, animazione e di-
segno, spesso combinando queste discipline
per creare installazioni multimediali, ha svi-
luppato uno stile originale che attinge alla
pittura tradizionale cinese, usando inchiostro
e pennello, per raccontare il trascorrere di un
tempo, sia reale che inventato, creando im-
magini, chiaramente delineate in una affa-
scinante cornice narrativa, che
rappresentano l’inquietudine e l’assurdità di
un uomo schiacciato dal degrado ambientale
e dalla disgregazione sociale. Qiu Xiaofei
(nato nel 1977 a Haerbin nel nord-est della
Cina) punta invece sull’autobiografismo
mettendo a nudo una parte intima e privata
della sua vita e della sua famiglia. In una
cassa enorme ricrea quella che era la sua
stanza da bambino e vi posiziona in fondo
due televisori: in uno viene proiettato un
video della madre realmente afflitta da schi-
zofrenia, mentre nell’altro schermo l’artista,
travestito con gli abiti materni, recita gli at-
teggiamenti folli della sua malattia. La sua
pratica artistica, che comprende pittura, pit-
tura-scultura tridimensionale e installazioni,
è rivolta in gran parte ad indagare il rapporto
tra memoria e storia, la natura soggettiva del
vissuto e soprattutto dell’infanzia, il tema
stesso della percezione, ma vi affiora tutta la
complessità e difficoltà di tradurre in pittura
ricordi lontani ed immagini imma-
ginate. I suoi dipinti e le sue scul-
ture hanno però un approccio
ironico nei confronti del passato,
che ne risulta a volte stravolto,
come a dire che la percezione di
cose lontane non è che l’illusione di
farle rivivere; mentre nelle sue in-
stallazioni più recenti premono temi
più ampi, come l’indagine sul po-
tere, sul condizionamento dei media
e sulla complessità sociale, rivissuti
in maniera surrealistica. Jia Aili (Pe-
chino, 1979) propone una pittura
piuttosto cupa; le sue tele offrono
scenari surreali, proiezione di una
dimensione onirica, densi delle
paure e delle inquietudini che afflig-
gono l’uomo contemporaneo, che
appare vulnerabile, incerto di fronte
ad un futuro che ha sempre più i co-
lori del “menglong”, cioè di una
oscurità in cui è impossibile orien-
tarsi, in cui però sembra cogliersi
l’auspicio che Gu Cheng, espri-
meva nei suoi versi (“La notte nera
mi ha dato occhi neri, ma li uso per
cercare la luce”). Nel suo lavoro Jia
Aili utilizza una tavolozza dei colori
tenui e la pennellata veloce, rievo-
cando le emozioni e lo stato di “di-
sorientamento” da lui fortemente
sentito in una società in via di svi-
luppo; la sua carica emotiva e il suo
intenso lavoro riflettono sulla pro-
pria avventura esistenziale la man-
canza di certezze sia sul fronte
individuale che collettivo. Attra-
verso lo scenario offerto dai suoi di-
pinti, egli racconta con ricchezza di
sfumature stati d’animo stretta-
mente privati che a suo avviso do-
vrebbero essere comprensibili a
tutti; Jia Aili vuole far condividere
ai destinatari delle sue opere l’ango-
scia e l’isolamento che avvolge il
suo mondo dipinto. La sua rifles-
sione artistica è, dunque, più in ge-
nerale, sulla “condizione umana”,
in quanto tale. Anche se la natura
mutevole della vita quotidiana nel
suo paese, e la sua esperienza indi-
viduale in questa società in rapida
modernizzazione non possono che
acuire in lui la consapevolezza e
l’urgenza di essere comunque pie-
namente partecipe del proprio am-
biente.
1403 GIUGNO 2011
Menglong Jia Aili The Wasteland 2007
Menglong Qiu Anxiong Temptation of The Land
Menglong short guideimage Qiu Xiaofei ThreeThousand Feet
controllare direttamente lo
stato del contenuto, ma che è
combinata a una forte impene-
trabilità da parte delle radia-
zioni ultraviolette, le più
pericolose per gli alimenti".
Assovetro, associazione fa-
cente parte di Confindustria,
punta al riciclaggio ormai da
anni, decidendo in ultimo di in-
novare il settore investendo in
un impianto di riciclaggio del
vetro in provincia di Frosinone.
Potrebbe arrivare a trattare
200mila tonnellate di vetro
all’anno, frutto del recupero e
del riutilizzo. Nel 2012 entrerà
in produzione. In concerto con
l’Istituto Superiore di Sanità
(ISS), l’Assovetro ha redatto
una guida per la corretta fabbri-
cazione, a tutela del consuma-
tore finale, e la tracciabilità dei
contenitori. Il controllo della
filiera produttiva è reso ancora
più semplice dal fatto che le
vetrerie rappresentano un caso
quasi unico di imprese che,
nella stessa unità, fabbricano
sia il materiale che il prodotto
finito, per di più, in alcuni
casdi, già etichettato e pronto
per essere messo sul mercato.
Il 2010 è stato molto positivo
per il vetro, con una produ-
zione pari a più di 3 milioni e
650mila tonnellate (+5,43% ri-
spetto al 2009). Tra i settori che
più si sono rinnovati nell’uti-
lizzo del vetro ci sono l’indu-
stria farmaceutica e quella
cosmetica: rispetto al 2009 si è
registrato un incremento della
produzione pari all’11,8%. Il
vetro dunque rappresenta un
punto di svolta per il consuma-
tore, per il produttore, per
l’ambiente. Fa bene chi evita la
plastica, fa bene il consumatore
che sceglie, davanti allo scaf-
fale, con coscienza e non con
pigrizia.
Il vetro, trasparente in tutti i sensi
L’Italia è il paese europeo chericicla di più uno dei materialimaggiormente eco sostenibili.
Un buon primato tutto
italiano lascia sperare
quanti, da sempre, si
battono per l’ambiente: il nostro
paese è il primo in Europa per
recupero di vetro. Materiale si-
curo, affidabile, ecologicamente
correttissimo, riutilizzabile al-
l’infinito, pulito e naturale.
Ideale per la conservazione di
cibi e bevande, ma anche per
medicinali e cosmesi. L’Asso-
vetro, associazione nazionale
degli industriali del vetro, di-
chiara, in seguito ad uno studio
condotto sulle preferenze degli
italiani, che sei cittadini su dieci
lo usano, lo preferiscono e, c’è
di più, invitano le associazioni
a diffondere notizie e informa-
zioni al fine di caldeggiare l’uti-
lizzo di questo materiale
educato. In Sites Consulting,
società indipendente, ha con-
dotto la ricerca in 17 paesi eu-
ropei e ne ha diffuso i risultati.
Il 74% dei consumatori europei
preferisce il vetro come mate-
riale da imballaggio per cibi e
bevande per diverse ragioni, tra
cui la conservazione del gusto
(54%), la salute e la sicurezza
(48%) e il rispetto dell'ambiente
(43%). Il vetro si aggiudica, a
pieno titolo e tra gli osanna di
ambientalisti e produttori, il
materiale in assoluto più rici-
clato: raggiunge quota 80% in
Europa e addirittura 86,3 in Ita-
lia. Lo studio compara anche il
mercato della domanda e quello
dell’offerta. La distinzione va
fatta tra alcuni prodotti: per
l’acqua, il 39% dei consumatori
preferirebbe la bottiglia di vetro
(basti pensare che alcuni paesi,
vedi la Germania, utilizzano da
anni il sistema del vuoto a ren-
dere a domicilio, ormai entrato
appieno nell’ottica del consumo
sostenibile), il 40% vorrebbe in
vetro i succhi di frutta mentre
per le bevande analcoliche la
percentuale è del 37%, per il
latte del 39% e per lo yogurt del
35%. La grande distribuzione
cozza non poco contro la richie-
sta crescente di contenitori in
vetro: per le aziende produttrici
la plastica è materiale assai più
comodo del vetro, in quanto in-
1503 GIUGNO 2011
frangibile e maneggevole. Ci pensa la
ricerca a sfatare alcuni miti, come
quello che vede il vetro materiale ec-
cessivamente “friabile” rispetto alla
plastica. Luciano Piergiovanni, profes-
sore del Dipartimento di Scienze e tec-
nologie alimentari dell'Università di
Milano, sostiene l’uso del vetro, a di-
scapito di quei materiali altamente in-
quinanti e solo in parte più resistenti:
"Il vetro ha la stessa densità dell'allu-
minio, classificato come metallo leg-
gero. Negli ultimi 30-40 anni il peso
dei contenitori in vetro è diminuito di
molte decine di grammi ed è stato al
tempo stesso irrobustito. Il vetro si
rompe ancora, certo, ma fragilità non
vuol dire debolezza: la rottura, infatti,
avviene sotto carichi molto alti". Il
vetro possiede tre caratteristiche che lo
rendono sicuro, se si pensa al mercato
delicato di alimenti e farmaci: "L'iner-
zia fisica, ossia l'assoluta barriera che
il vetro oppone al passaggio di gas o
vapori e l'impossibilità di fenomeni di
'migrazione' di sostanze nell'alimento;
l'inerzia chimica, ossia l'assenza di
reazioni chimiche nel contatto tra con-
tenitore e contenuto; infine la traspa-
renza alla luce visibile, che permette di
Michela Di Palma
d’areamediterranea
Sinora nessun caso di infezione da
E. Coli relativo al focolaio in Ger-
mania ' stato registrato nel nostro
Paese. In Italia si può mangiare come
sempre verdura e frutta cruda dopo averla
lavata accuratamente e ''solo chi deve re-
carsi nel Nord della Germania eviti di
mangiare frutta e verdura cruda e non
beva acqua di rubinetto". Lo afferma in
una nota il ministro della Salute Fazio
che fa il punto della situazione grazie al
contributo dell'Istituto superiore di sanità
che ha contribuito a identificare le carat-
teristiche del ceppo responsabile del fo-
colaio epidemico in Germania. "La
situazione è sotto controllo - afferma
Fazio - non deve generare allarmismi e
non deve modificare le nostre abitudini
alimentari, a cominciare dal consumo di
verdura e frutta cruda dopo averla lavata.
Abbiamo allertato le Regioni, le strutture
sanitarie e gli uffici sanitari alle frontiere,
responsabili dei controlli sulle importa-
zioni alimentari". Fazio ha ricordato che
in Italia c'é "un efficiente sistema di sor-
veglianza, in grado di segnalare e curare
tempestivamente eventuali casi. Sinora
non è giunta alcuna segnalazione di infe-
zione da parte di questo ceppo di batterio
E.coli, né nella popolazione italiana resi-
dente, né in turisti provenienti dalla Ger-
mania". "Poiché la quasi totalità dei casi
di infezione è circoscritta alla zona di
Amburgo, consiglio solo ai cittadini ita-
liani che debbono proprio recarsi nel
Nord della Germania di non consumare
in loco verdura e frutta crude e di non
bere acqua di rubinetto, finché la causa
dell'epidemia non sarà stata accertata.
CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]
Un batterio da paura
Anno IV numero 20 - 03 GIUGNO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino
Queste particolari precauzioni non sono ne-
cessarie per la popolazione italiana, per la
quale sono sufficienti le normali norme igie-
niche già ampiamente pubblicizzate: lavare
le mani, la frutta e la verdura prima di man-
giarla". Lunedì prossimo affronteremo il
caso nel vertice dei Ministri della Salute eu-
ropei già previsto a Lussemburgo e merco-
ledì terremo una riunione con gli assessori
regionali alla Sanità".
La Russia ha posto diverse condizioni per
togliere il divieto all'importazione di verdure
fresche dall'Unione europea a causa dell'epi-
demia mortale dovuta al batterio killer E.
Coli. Con un comunicato, l'agenzia russa di
difesa dei consumatori chiede che "le strut-
ture competenti" in Germania o nell'Unione
Europea confermino le cause dell'epidemia
oltre a stabilire come quest'ultima si è pro-
pagata e attraverso quali alimenti. Mosca
chiede inoltre agli europei di provare che la
situazione è sotto controllo e di pubblicare
una lista delle misure prese per bloccare la
diffusione dell'epidemia che ha provocato la
morte di 18 persone in Europa, di cui 17
nella sola Germania.
Monta la psicosi in Europa per il batterio kil-
ler. Per l'Oms è "una variante nuova, estre-
mamente contagiosa e tossica" il ceppo di
Escherichia Coli identificato come 0104:H4
che si è scatenato ad Amburgo e che finora
ha ucciso 18 persone, di cui 17 in Germania
ed una in Svezia, e rischia di provocare
nuove tensioni commerciali in Europa. La
Russia ha deciso di bloccare l'import di frutta
e verdura. Spagna e Portogallo, accusate in-
giustamente di essere la causa dell'epidemia,
vogliono chiedere il rimborso per i danni su-
biti dai loro agricoltori. A lanciare l'allarme
sul ceppo di E.Coli che può provocare la mor-
tale sindrome emolitico-uremica (Seu) è stata
l'Organizzazione mondiale della Sanità, spe-
cificando che la variante individuata negli ul-
timi test di laboratorio ha geni che la rendono
"resistente ad alcune classi di antibiotici" e che
finora non era mai stata "individuata prima in
un focolaio di infezione".
La scoperta è stata fatta da scienziati cinesi del
Genomics Institute di Pechino che hanno ef-
fettuato esami da campioni provenienti dalla
Germania. Un dato che da solo dimostra come
quello del batterio-killer sia caso che preoc-
cupa le autorità sanitarie di tutto il mondo. Le
persone contagiate in Europa al 31 maggio per
l'Oms sono ufficialmente 1.614 (di cui 1534
in Germania e 470 hanno sviluppato la Seu),
ma secondo altre fonti sanitarie tedesche il to-
tale sarebbe già a quota 2.000. La preoccupa-
zione monta, l'Oms ha registrato casi ormai in
una decina di paesi, ed il consumo di ortaggi
crolla, anche se le autorità nazionali - com-
prese quelle italiane - lanciano messaggi ras-
sicuranti. Secondo la Commissione europea,
per bocca della responsabile della Direzione
generale della Sanità, Paola Testori Coggi, ad
essere "preoccupante" è "la situazione nella
zona nord della Germania, non per tutta l'Eu-
ropa". La certezza finora è che tutte le vittime
dell'epidemia sono passate per Amburgo. Il fo-
colaio del contagio sarebbe quindi circoscritto.
Ma mentre da una parte è chiaro che all' ori-
gine del problema non ci sono i cetrioli spa-
gnoli, inizialmente messi sotto accusa dalle
autorità tedesche e già ufficialmente 'scagio-
nati' ieri, dall'altra è chiaro pure che la fonte
dell'infezione non è stata ancora identificata.
Nell'incertezza, l'agenzia per la protezione dei
consumatori di Mosca ha deciso di bloccare
tutte le importazioni di frutta e ver-
dura dai paesi dell'Unione europea in
Russia. La decisione è stata immedia-
tamente giudicata "sproporzionata"
dalla Commissione europea. Bruxel-
les ha chiesto spiegazioni ufficiali per
una scelta che può provocare seri
danni economici. "Non c'é particolare
pericolo sulla frutta e sui legumi che
vengono dalla Unione europea" ha
detto Frederic Vincent, portavoce del
Commissario europeo per la salute
John Dalli, rilevando come l'Ue sia il
primo fornitore di frutta e verdura per
la Russia, ma anche come questa sia
il primo mercato per l'export orto-
frutticolo europeo, un mercato che
vale fra i 3 ed i 4 miliardi di euro al-
l'anno. E proprio per limitare i danni
al settore agricolo, il premier spa-
gnolo Zapatero ha definito "errore
clamoroso" le affrettate dichiarazioni
delle autorità tedesche nei primi
giorni dell'epidemia. Zapatero ha
anche annunciato che chiederà i
danni, senza però precisare se Madrid
esigerà la compensazione al governo
tedesco o all'Unione europea, a sua
volta accusata di essere stata lenta
nella reazione. Sulla sua scia si è
messo il ministro portoghese del-
l'Agricoltura, Antonio Serrano: "La
Spagna è il paese più colpito, ma
anche il Portogallo è stato molto dan-
neggiato".
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