TERMODINAMICA STATISTICA Se il fine della Chimica Fisica ... · Termodinamica Classica consente di...
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Università “La Sapienza”
TERMODINAMICA STATISTICA
Se il fine della Chimica Fisica può essere definito come quello della spiegazione delle cause del
comportamento chimico allora i suoi fondamenti sono:
TERMODINAMICA: in particolare, lo studio delle relazioni fra energia, nelle sue varie forme e le
modificazioni chimiche e l’equilibrio chimico
CINETICA: lo studio delle velocità delle reazioni chimiche e dei loro meccanismi molecolari
MECCANICA QUANTISTICA: lo studio del moto delle particelle costituenti gli atomi e le molecole
MECCANICA STATISTICA: lo studio delle relazioni con le quali il comportamento macroscopico delle varie
sostanze può essere correlato alle proprietà molecolari dei costituenti
In linea di principio la conoscenza delle proprietà fisiche a livello molecolare ( microscopico ) consente
di valutare le proprietà macroscopiche di sistemi sia in equilibrio che in non equilibrio
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• E’ relativamente consueto definire Termodinamica Statistica quella parte della Meccanica Statistica
che, applicata a sistemi all’equilibrio, consente di mettere in relazione le proprietà molecolari con le
variabili di stato termodinamiche
Termodinamica Classica
consente di prevedere il comportamento allo equilibrio di più sostanze una volta che siano note le loro
singole proprietà
comunque le proprietà di ciascuna sostanza devono essere misurate
Termodinamica Statistica
Consente di prevedere il comportamento “chimico” ( nel senso termodinamico ) conoscendo “come è
fatta” una sostanza
per sottolineare il concetto si può dire che è possibile prevedere il comportamento di una ipotetica
sostanza ( molecola ) per la quale si conosca ogni proprietà microscopica ma di cui si disponga, in
pratica, in quantità insufficienti ad eseguire misure macroscopiche
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INOLTRE
Di alcune proprietà termodinamiche come calori specifici, energie libere, ecc., si possono eseguire misure,
il più delle volte, in campi ristretti di T e P.
Viceversa, entro certi limiti, la Term. Statistica ne consente la valutazione alle P e T che si desiderano
IN SINTESI
La Termodinamica Statistica affronta il problema delle relazioni fra gli stati di moto ( i possibili livelli
energetici ) atomici e molecolari di una qualche sostanza e le proprietà termodinamiche di quantità
macroscopiche di questa
Apparentemente il problema, trattandosi di quantità di materia con numero di atomi e molecole
dell’ordine di NA = 6·1023 , sembra impossibile da affrontare
Anche senza pensare alla risoluzione delle equazioni del moto di un sistema a così tanti corpi, la sola
elencazione delle coordinate è un problema
E’ semplicemente al di là delle nostre capacità il controllo di 1023 variabili
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• In realtà è la stessa complessità del problema che ci fornisce la chiave della soluzione
• non seguiremo i dettagli del moto dei singoli corpi costituenti il nostro sistema
• In effetti a livello macroscopico ciò che si osserva sono delle medie delle caratteristiche del sistema
( per esempio: Pressione di un gas come media degli innumerevoli urti delle singole particelle costituenti )
• L’enorme numero di particelle che dobbiamo prendere in considerazione rende assai poco probabile
delle variazioni significative delle medie
(per esempio: per un gas le fluttuazioni di pressione sono molto piccole rispetto alla pressione stessa )
• Poichè ci proponiamo di prevedere lo stato termodinamico di un sistema nota la natura delle particelle
costituenti ( assunte ora, per semplicità, tutte uguali ) e delle foze agenti su di esse dobbiamo risolvere,
in sequenza, alcuni problemi
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• Previsione del tipo e numero degli stati di moto possibili Problema risolto, quando possibile, dalla
Meccanica Quantistica
• Determinazione della distribuzione delle particelle fra gli stati di moto consentiti
• Calcolo delle proprietà termodinamiche
Particelle Indipendenti e Distinguibili
• Consideriamo un sistema di N particelle assai debolmente interagenti e di energia totale E fissata
epopolazion possibile una
possibili energie le
n
n
nnnnn ....
.....
3210
3210
CONFIGURAZIONE
• In generale vi sono molti modi di soddisfare le condizioni di N ed E fissate
7
consideriamo, per esempio, 7 particelle in 8 livelli energetici con energia totale
54320
.....43210 s
E = U – U0
N.B. L’energia è sempre definita a meno di una costante. Useremo sempre come zero della scala
il valore della E minima ( stato Fondamentale )
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configurazione W W/Wtot
0 2 3 4 5 6 7
1 - 7 - - - - - - 1 0.00058
2 6 - - - - - - 1 7 0.00408
3 5 1 - - - - 1 - 42 0.02447
4 5 - 1 - - 1 - - 42 0.02447
5 5 - - 1 1 - - - 42 0.02447
6 4 1 1 - 1 - - - 210 0.12240
7 4 1 - 2 - - - - 105 0.06119
8 4 2 - - - 1 - - 105 0.06119
9 4 - 2 1 - - - - 105 0.06119
10 3 1 3 - - - - - 140 0.07973
11 3 2 1 1 - - - - 420 0.24470
12 3 3 - - 1 - - - 140 0.07973
13 2 3 2 - - - - - 210 0.12240
14 2 4 - 1 - - - - 105 0.06119
15 1 5 1 - - - - - 42 0.02447
Notiamo che:
• Il numero di modi nei quali si può realizzare una configurazione ( PESO della Configurazione ) è fornito
dalle relazioni
i
ini
ii
ii
gn
NW
n
N
nn
NW
!
!
!
!
!...!
!
21Se riferito agli stati quantici ( agli stati di moto )
Se riferito ai livelli energetici
W va da un minimo di 1!! NN
ad un massimo di !1! NiNi
tutte le particelle nel medesimo livello
tutte su livelli diversi
Il peso W “misura” il disordine della Configurazione
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• Alla configurazione 11 compete un peso nettamente maggiore
0
100
200
300
400
500
0 2 4 6 8 10 12 14 16
W
configurazione
• Abbiamo implicitamente considerato che ogni stato di moto ( stato quantico ) ha la medesima
probabilità di realizzarsi
Principio della EQUIPROBABILITA’ A PRIORI
▬ Stiamo usando particelle distinguibili
▬ Non abbiamo posto restrizioni al numero di particelle che possono essere assegnate al medesimo
livello energetico
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Insieme ( Ensemble, Assembly ) Micro-canonico
• Qual’è l’immagine fisica dell’esempio precedente?
Le particelle hanno accesso agli 8 stati energetici
In un determinato periodo di tempo si scambiano le energie ( soltanto nelle collisioni e conservando
la E totale )
ognuna delle configurazioni viste è una specifica distribuzione istantanea delle particelle fra gli stati
energetici accessibili
• Se ora volessimo calcolare una qualche proprietà F del sistema sarebbe intuitivo fare una media
“pesata” dei valori che questa assume, nel tempo, per ciascuna possibile configurazione
J
JJ
W
WFF
Stiamo, di nuovo, assumendo che ciascun modo di realizzare delle configurazioni ( ciascun microstato )
sia “visitato” con uguale probabilità
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Se anzichè con 7 particelle si avesse a che fare con un numero di particelle dell’ordine di 1023 fare una
simile media temporale implicherebbe, anche solo concettualmente, specificarne le variabili dinamiche
Questo compito, sostanzialmente impossibile, può essere evitato con una invenzione dovuta a GIBBS
MEDIA su di un ENSEMBLE
• L’idea è quella di immaginare un gran numero di repliche del nostro sistema ( in questo caso con N,
V ed E costanti )
N, E, V N, E, V
N, E, V ENSEMBLE
Pareti RIGIDE ed
ADIABATICHE
• La media viene ora fatta sui valori osservati per la proprietà F su tutti i sistemi dell’ensemble
F insieme di sistemi
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• L’ipotesi ERGODICA è quella di assumere che le due medie ( sul tempo e sull’insieme ) siano uguali
Si assume che se un sistema passa il 2% del tempo in un particolare stato dinamico una “fotografia”
di un gran numero di sistemi ( lo Ensemble, l’Insieme ) ne mostrerà il 2% in quello stato
• L’ipotesi ergodica, per quanto possa apparire ragionevole, è considerata non banale e molto ne è
stato scritto al riguardo
Possiamo considerarla uno dei postulati fondanti della Termodinamica Statistica
• L’insieme che abbiamo visto è chiamato INSIEME MICROCANONICO
Configurazione Dominante
• Se il numero di particelle è grande ( anzichè 7 come nell’esempio ) ci aspettiamo che il grafico mostri
un picco più pronunciato per il quale è utile avere un metodo di ricerca
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• Dobbiamo cercare il massimo di W al variare della configurazione ( cioè degli ni )
W è un numero molto grande e nella sua espressione vi sono produttorie
è preferibile usare la quantità lnW
• Per grandi numeri si usa una approssimazione per N! o ln N! =
NNN
NNNN
ln
ln2
1ln
2
1ln
Formula di Stirling
N
x
x
N
NNNN
1
ln
ln...............2ln1ln
12...........21ln!ln
!ln N somma di tutti i rettangoli 21!ln AAN
NA
NNN
NNN
xxxdxxANN
ln2
1
1ln
11ln1ln
lnln
2
111
NNNN
AAN
ln211ln
!ln 21
NNNN ln!ln
N=106 P12.8 106 7.9
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i i
iiiii nnngnNW lnln!lnlndifferenziando ( su tutti gli ni )
per esempio:
2
12211
22
22111
1
2211
lnlnln
lnlnlnln
iii dngdngdng
dnn
gngndn
n
gngn
iiii
i i i iii
iiiiii
dnng
dndnn
ndnndngWd
lnln
1lnlnln
Wln 0ln Wd• Il massimo di si ottiene per MA
0ln
ii i
i dnn
g i vari dni non sono indipendenti
• Le variazioni degli ni sono soggette ai vincoli di
i iiii
iii
ii
dndn
nEnN
EN
00
.
costcost
Per includere queste condizioni nella ricerca del massimo si usa il metodo dei
MOLTIPLICATORI di LAGRANGE
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Metodo dei Moltiplicatori di Lagrange
• Illustriamolo con un esempio:
- montagna di equazione 22exp yxZ
• Punto più alto?
0,00202
022ln
ln 22
punto
yx
dyydxxZd
yxZ
• Punto più alto lungo il cammino ?4 yx
metodo “classico”
2
2084
ln
16824ln
4
222
y
xx
dx
Zd
xxxxZ
xy
metodo dei Moltiplicatori
eq. senza condizioni 022ln dyydxxZdeq. delle condizioni 0 dydx
Posso sommare due quantità pari a 0
2,24
4con e22
0202
022
_________________
0
022
yx
yxyx
yx
dyydxx
ydxd
dyydxx
questa eq.
INCLUDE le condizioni
imposte
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• La nostra nuova equazione è allora
iii
ii
i
iii
i
i
eegn
n
g
dnn
g
ln
0ln
k
1
Determinazione di
iii
i
ii
i
ii
i
ii
ii
egq
Nn
eg
Ne
Negeeeg
Nn
q Funzione di ripartizione
( Molecolare )
quantici staticon
energetici livellicon
ii
i
ii
ii
eq
egq
• Abbiamo trovato una particolare configurazione
Distribuzione di Maxwell Boltzmann
cui compete il W max
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• Questa configurazione non è soltanto la più probabile ma lo è in modo soverchiante
ln W
configurazioni
Boltzmann
• In effetti si dimostra che è un massimo e che
per una mole di particelle
una configurazione diversa per 1 parte su 1010 ha “peso” 10434 volte minore
43410max
W
W
Di fatto si ha che maxWWWJ
J
Funzione di Ripartizione
• Significato Probabilistico
E’ quello che abbiamo visto
Nq
egn
NPn
ii
i
ii
0 Pi 1
↑
Probabilità che vi siano particelle nel livello iesimo
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Funzione Intensiva nella quale sono contenute le informazioni microscopiche del sistema in studio
Zustandsumme ↔ Somma sugli stati
0'
01'1
'2
'1
210
...........1
........
ii
eeq
eeeq
k1è una serie che converge tanto più rapidamente quanto più grandi sono gli intervalli di energia fra i
livelli ( rispetto a )
in termini pratici si può interrompere la serie quando 0
11q
i
m
mq
) volte ..(.11
• se è grande ( rispetto a KT ) se molti ( per esempio m ) sono entro KT
La entità di q ( della Somma sugli stati ) ci fa vedere quanto facilmente le particelle si distribuiscono
( ripartiscono ) sugli stati quantici disponibili
Riflette la accessibilità agli stati quantici delle particelle considerate
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Nq
en
i
i
con 00
000
n
N
n
Nq
q
Nn A
è una misura del numero di particelle che:NON sono nello stato fondamentale
( sono in grado di “sfuggire” dal fondamentale )
Se il numero di stati accessibili per particella è piccolo poche particelle saranno in stati
eccitati ANq
Se è grande le particelle saranno molto distribuite sugli stati energetici del sistema ANq
• Pittoricamente
1
i singoli fattori di q
....1'2
'1
eeq
n livello
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Funzione di ripartizione Traslazionale
• Trattiamo particelle di massa m ( non interagenti ) libere di muoversi in un contenitore di lati a, b e c
CIOE’
un sistema modello di un gas ideale ( per es. monoatomico senza struttura interna )
• Abbiamo visto che la meccanica quantistica ci porge
2
2
2
2
2
22
,,8 c
n
b
n
a
n
m
hE zyx
znynxn
QUINDI
2
2
2
2
2
22
8exp
c
n
b
n
a
n
m
hq zyx
znynxn
questa fattorizzazione è un risultato generale che vale
ogni qualvolta tot =1+2+….
con 1,2….indipendenti
la q si fattorizza
n
nAeq2
zyx qqqq
dove 2
2
8 am
hA
A è piccolo infatti
1
1 2 3 4 5 6 7 …... i termini della sommatoria diminuiscono così lentamente che la sommatoria stessa può essere
sostituita con un integrale
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19
21
0
2
1
2
2
1
Andeeq nAnA
NB
a
ah
m
h
amq
21
21
21
212 28
2
1
lunghezza d’onda termica
V
h
mcba
h
mqtot 233
23
233
2322
3
Vqtot
mole103.5VK 4.2 T(
10 4q A 4 eebolliziondi punto al
10 2.8q A 0.7 ordinarie
4-_
24
26
3
3
2
5.2.
100
,
m
H
cmV
PTH
e
Energia Interna
Nq
egn
nE
ii
i
iii
è pressoché l’unica
configurazione che conta
i
iii eg
q
NE
poichè ii
i eed
d
i
ii
ii
i
egd
d
q
Neg
d
d
q
NE
VVd
qdN
d
qd
q
N
ln
VVd
qdN
d
qd
q
NEUU
ln0
Nota la q si può valutare la
Energia Interna
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Identificazione di
• Per un gas ideale la teoria cinetica dei gas ci fornisce
U-U0 = 3/2 R T per mole
U-U0 = 3/2 kT per molecola
• Gli stati traslazionali sono estremamente numerosi e, il che è lo stesso, vicini in energia
ALLORA
E’ lecito usare il limite classico ed eguagliare
d
qd
q
NERTUU A con
2
30
23
3
2325
3
232
2
32
V
h
mqV
h
m
d
qdtot
V
2
3
2
3 25
23
k
NkN A
A
1
2
3
2
3
Il risultato è generale
anche se ricavato per
uno specifico sistema
in conclusione
Funzione di Distribuzione di Maxwell-Boltzmann
kiii eg
q
Nn
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L’ entropia “Statistica”
Il legame con la Entropia è nella relazione di Botzmann
WkS ln
iistati
ii nfUnUEUU
EUU
,00
0
QL
LQud
0id
a V = cost
a V = cost gli stati quantici non vengono
variati dal conferimento di calore al
sistema
i
iii
ii nddnUd
QL
i
ii ndQUd
1
kSdTQrev
i
iiii ndk
ndSd
ma abbiamo cercato il massimo di lnW con N ed E cost.
000ln iii ndndWd
0ln
i
in
W
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ii
n
Wln
iii
i i
ndkndn
WkSd
ln
WdkSd ln
dà credito alla relazione S = k ln W che si può “ricavare” ragionando come segue:
S W
S è additiva W é moltiplicativa
SA SB WA WB
Stot=SA+SB Wtot=WA·WB
la connessione deve essere logaritmica
cost WkS ln
WkSS ln0
0 ( dal III principio ) per adattarsi alle
unità di misura di S
Qualche osservazione su Calore e Lavoro
i
iii
ii dnLndQ
Q L
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N.B. ▬ Se il processo è irreversibile cambiano sia ni che i
MA
i valori di ni possono essere determinati soltanto in una trasf. rev.
gli “ni” della distribuzione di Boltzmann
si applicano a stati di equilibrio
Se il processo consiste in una serie di stati di equilibrio lo stato del sistema, in ogni stadio,
è fornito dalla distribuzione più probabile
Funzione di Ripartizione Canonica
( Dalla Molecola alla Mole )
• Dalla q molecolare potremmo calcolare la energia media per molecola
V
q
N
EE
ln
PERALTRO
fare questo è lecito soltanto se le molecole sono Indipendenti ( non o debolmente interagenti )
Si tratta di una condizione abbastanza restrittiva
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• usiamo il concetto di
INSIEME CANONICO
N, V, T N, V, T
N, V, T
N, V, T ▬ T è uguale per tutti
▬ Q può essere scambiato
▬ la E complessiva è costante
N.B. La energia di ciascun sistema può variare
• Anche in questo caso possiamo parlare di configurazioni ( distribuzioni dei Sistemi fra le energie possibili )
321
321 ....
nnn
EEE Energie dei sistemi
numero di sistemi che hanno una certa E
ogni E è la somma:
) particelle ( molecole
) quantici ( molecolari stati
..3,2,1
......,,
54321
cba
E ccaba
• Il ragionamento ed il calcolo della configurazione più probabile procedono come per l’insieme
MICROCANONICO
i
SISTi
ENSENS
n
NW
!
!
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ENS
SISTiE
SISTi N
Q
en
Configurazione dominante
pi
frazione di Sistemi dello
Ensemble che hanno Energia Ei
Funzione di Ripartizione CANONICA
i
iEeQ
ENS
ENS
imN
EEE
iiiENS
Sisti
Sisti
ENS
ENS
EpN
En
N
EUU 0
VV
i
iEi
eE
ln1
Notiamo:
le due espressioni
1 V
qNE
ln2
V
QE
ln
per quanto simili differiscono per il termine N
La includendo N implica che vi sia una relazione di scala fra la proprietà di due sistemi di
dimensione diversa
1
ciò può essere vero soltanto se le particelle sono effettivamente indipendenti
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• La 2 non include il fattore N perchè le N particelle sono già state considerate tutte insieme nella sua
formulazione
Il collegamento fra q e Q
• Se le particelle sono indipendenti dovremmo poter usare sia q che Q
......54321 ccabaiE
ii
EQ exp
i significa a, b, a, c, c…..
.......321exp iiii
• In ognuno degli stati i del sistema ogni particella ( 1, 2, 3…) sarà in uno solo dei J possibili stati
quantici ( molecolari ) ( a, b, c….)
ALLORA
possiamo “estrarre” i fattori relativi a ciascuna particella
21
J
J
quanticistati
J eeQ
• Se tutte le molecole sono uguali e le possiamo distinguere
NqQ
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Commenti sugli Insiemi
• Abbiamo introdotto ed usato un ensemble CANONICO che consente alla Energia di ogni sistema di variare
Quanto è ampia la possibile fluttuazione?
• Si dimostra che
21 NOEm
E
In realtà la funzione di distribuzione della probabilità dell’energia è una funzione estremamente stretta
intorno al valor medio Em
per N grande un solo valore di E è importante
Anche se, in un insieme canonico, un sistema può, in linea di principio, assumere qualsiasi valore
dell’energia tuttavia l’energia dell’insieme è distribuita così uniformemente in tutto l’insieme stesso
che vi è quasi la certezza di trovare tutti i sistemi con valore di energia pari alla energia media
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• si può affermare che al limite di un sistema grande ed in equilibrio un insieme canonico degenera
ad un insieme microcanonico
• vi sono altri “Ensemble” ( Insiemi )
,,V
,, NP
Gran Canonico
Isobaro Isotermo
sempre al limite di sistemi grandi ed in equilibrio si può usare l’ensemble che si vuole ( quello più
comodo )
Distinguibilità ed Indistinguibilità
• Due particelle sono distinguibili se
sono diverse
sono identificabili per la loro posizione
QUINDI
GAS Particelle INDISTINGUIBILI
LIQUIDI ?
SOLIDI Particelle DISTINGUIBILI
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NqQ• La relazione vale se possiamo “etichettare” ( cioè distinguere ) le particelle
Sarà da usare per : ▬ Solidi
▬ Moti interni
Nq• Se le N particelle occupano N stati quantici distinti (se è grande) permutarle fra di loro non
“conta”
Due “sub” configurazioni come queste
12
21
ba
ba
sono la stessa cosa
NqQ !N deve essere diviso per le permutazioni
!N
N
che sarà da usare per: ▬ traslazione ▬ GAS
il contributo che conferisce
INDISTINGUIBILITA’
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Statistiche Quantistiche
• Sino ad ora non ci siamo preoccupati della natura quantistica delle particelle
CIOE’
dei requisiti di simmetria ed antisimmetria
• Tenendone conto il conteggio degli stati cambia:
FERMI – DIRAC
in ig• Soggette al principio di escusione
particelle in stati
!
!1.......1
ii
iiiii
ng
gnggg
i iii
i
nng
gW
!!
! per la indistinguibilità
BOSE – EINSTEIN
• Non soggette al principio di esclusione
cose""
oggettioggetti
separatori g1-2scatole i
114
44
12
ii
ii
i
gn
nn
g
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31
i ii
ii
gn
gnW
!1!
!1 per la indistinguibilità
PERALTRO
in sistemi “diluiti”
gi >> ni
!1!
!121
ii
iiiiiiiiBE
gn
gnngngngW !i
ini
BEn
gW
!!
!11
!!
!
iii
iiiiii
iii
iFD
ngn
ngnggg
ngn
gW
!i
ini
FDn
gW
kiii eg
q
Nn
N
qe
N
q
n
g ki
i
i
se q/N è grande lo è anche gi/ni
QUINDI
• Le statistiche quantiche ( al limite classico ) convergono a quella già vista per particelle distinguibili
INFATTI
abbiamo cercato il massimo di !
!i
ini
n
gNW
( ma N ! non interviene nella determinazione del massimo )
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• Le specifiche distribuzioni più probabili ( senza approssimazioni di limite classico ) sono
BOSE –EINSTEIN
1
ki
ii
e
gn
FERMI – DIRAC
1
ki
ii
e
gn
per 1 trascurabile rispetto ad
Boltzmann
Nqe
kiii
kiii
egq
Nn
eegn
Funzioni Termodinamiche Funzioni di Ripartizione
Entropia
WkS ln ( usare W o Wmax è equivalente )
i i
ini
n
gW
! i i
ini
n
gNW
!!
i
i
i
ii
i i
iii nkn
gnknkgnkS ln!lnln
TkN
q
n
gN
q
egn i
i
iki
ii
lnln NkNNkIdemNkTk
nk
N
qnkS
i
ii
ii lnln
T
UUqNkSNk
T
UU
N
qNkS o
lnln 0
GAS SOLIDI
Università “La Sapienza”
Dipartimento di Chimica
33
▬ se si vuole usare la Q
per i gas !N
N
QNN
qN
QNNNqN
lnln
lnlnln
T
UUQkS 0ln
▬ tornando alla q molecolare e per N = NA = NAVOGADRO
T
UUqRSR
T
UU
N
qRS
A
00 lnln
Energia Interna
• Abbiamo visto che VV
QUU
qNUU
lnln00
Qln
Q = qN
Q = qN/N!
per particelle indipendenti ( sia GAS che SOLIDI )
non dipende dalla forma di Q = f (q )
QUINDI
VVVT
qTkN
T
qkN
qNUU
ln
1
lnln 20
VT
qTRUU
ln20
VT
QTkUU
ln20
per una mole più in generale
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Dipartimento di Chimica
34
Calore Specifico
VVV
VT
q
T
R
T
qTR
TT
Uc
2
2
2
2
1
lnln
2
22 lnln
2T
qT
T
qTR
2
22 lnln
2T
QT
T
QTkcV
oppure
Funzione A ( Energia libera di Hemholtz ) ( lavoro massimo )
STUUAASTUA 00
QTkAATRUN
qTRUA
A
lnln 0
TRN
qTRA
A
ln
per un gas ( 1 mole )
“Ponte” di Massieu
Pressione
TTV
qTR
V
AP
ln
TV
QTkP
ln
Energia libera G ( Energia libera di Gibbs )
AN
qRTRTAG
PVAG
ln
) mole 1 ( ideale gas un per
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Dipartimento di Chimica
35
Entalpia
VpUH 00 UH TRUH TT
TRT
qTRH
V
T
ln2
per 1 mole di gas ideale
Fef ( Free Energy Functions )
T
HGT00
0
per un gas ideale
RT
UU
N
qRSS
AT
0ln
T
UTRU
N
qR
A
0lnT
HH
N
qR T
A
0ln
Peraltro
000
000
0000
0
TTTTT S
T
HH
T
HSTH
T
HG
QUINDI
A
T
N
qR
T
HGfef
000
0
ln
Delle funzioni termodinamiche di uso comune è quella più direttamente correlata alla funzione di
ripartizione ( molecolare )
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Dipartimento di Chimica
36
• Di fatto i calcoli più comuni sono fatti per i gas ideali
Si usa esclusivamente la q molecolare
• Rimane vero che le relazioni più generali collegano le funzioni termodinamiche alla Q canonica
VT
QTkUU
ln20
TV
QTkP
ln
VV
VT
QTk
T
QTkc
2
22 lnln
2V
T
QTkQkS
lnln
TVV
QVTk
T
QTkHH
lnln20
TV
QVTkQTkGG
lnln0
• Ora siamo in grado di applicare i concetti e le relazioni viste a casi semplici ( gas ideali cristalli )
per i quali, inoltre, disponiamo di adatti modelli quantomeccanici