TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO? · -Emivita più lunga rispetto rispetto alle altre 27...
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TERAPIA
ANTICOAGULANTE:
IN CHI E PER
QUANTO?Dott.ssa Alice Viano
Dott.ssa Paola Saracco
Università degli Studi di Torino
Azienda Ospedaliero-Universitaria
CITTA’ DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA DI TORINO- Presidio OIRM
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
PROBLEMA EMERGENTE
1. INTRODUZIONE
Gli eventi tromboembolici (ET) in età neonatale e
pediatrica
Gli eventi tromboembolici (ET) in età neonatale e
pediatrica
Registro Canadese, 1990
Registro Olandese,1997
TROMBOSI VENOSA TROMBOSI ARTERIOSA
Registro canadese e internazionale, 1990
Registro Tedesco,1992
Registro Inglese, 2001
Registro Italiano, 2007
1. Introduzione: REGISTRI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
1. Introduzione: INCIDENZA
0.51/10.000 nati vivi
24/10.000 neonati ricoverati in UTIN
5.3/10.000 ricoveri
0.07/10.000 bambini
0.14/10.000 bambini
Dramatic increase in venous thromboembolism in children’s hospitals in the United States
from 2001 to 2007 - Raffini L et al. - Pediatrics 2009
Incremento drammatico delle diagnosi di
trombosi pediatrica tra il 2001 e il 2007
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1. Introduzione: INCIDENZA
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1. Introduzione: FATTORI DI RISCHIO
Gli ET rappresentano una complicanza sempre più comune nei bambini ospedalizzati
e con multipli fattori di rischio (90% casi presenta 1 o più fattori di rischio)
Data from the Canadian Childhood Thrombophilia Registryin Andrew ‘s Thromboembolic complications
during infancy and childhood. B.C. Decker, 2000
1. Introduzione: FATTORI DI RISCHIO
Il CVC rappresenta il singolo fattore di rischio più comune
responsabile di >90% ET neonatali e >50% di quelli pediatrici
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Il Registro Italiano Trombosi Infantile nasce nel 2007 dal bisogno di condividere i problemi relativi alla diagnosi, alla terapia e alla ricerca delle
cause delle malattie da Trombosi nel neonato, nel bambino e nell'adolescente
E’ il primo Registro in Italia che recluta i casi di trombosi sintomatiche, cerebrali e sistemiche, con esordio in età neonatale e pediatrica al fine di :
valutare la rilevanza clinica del problema
definirne le caratteristiche epidemiologiche
promuovere la ricerca italiana sulla trombosi infantile
creare un network di medici che collabori a studi multicentrici
migliorare l'assistenza ai bambini affetti da trombosi anche attraverso lo sviluppo di protocolli diagnostici e terapeutici dedicati
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1. Introduzione: REGISTRO ITALIANO TROMBOSI INFANTILE
1. Introduzione: Registro Italiano Trombosi Infantili
A fine gennaio 2015 risultano 726 ET inseriti nel RITI
365 NEONATALI e 364 PEDIATRICI
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
Studio su incidenza ET PEDIATRICI singolo centro
(2007-2011)
1. Introduzione: Registro di Singolo Centro
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Incremento da 3.7 a 22.24/10000 ricoveri
TROMBOSI PEDIATRICHE
16,18 ogni 10000 ricoveri
CEREBRALI
7,53 ogni 10000 ricoveri
SISTEMICHE
8,64 ogni 10000 ricoveri
Gli eventi tromboembolici
in età neonatale e
pediatrica: PROFILASSI E
TERAPIA
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Gli ET in età neonatale e pediatrica presentano fisiologia, epidemiologia,
risposta farmacologica e consequenze a lungo termine diverse rispetto a quelli
dell’adulto
Quasi tutti i farmaci utilizzati sono off-label gran parte delle raccomandazioni
sono estrapolate dall’adulto
GESTIONE:
- ematologi pediatrici esperti in trombosi;
- combinata neonatologo/pediatra e ematologo dell’adulto che si
confronta con ematologo pediatrico.
TERAPIA ANTITROMBOTICA
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2. TERAPIA ANTITROMBOTICA IN ETA’ NEONATALE E PEDIATRICA
2. TERAPIA ANTITROMBOTICA IN ETA’ NEONATALE E PEDIATRICA
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
2. TERAPIA ANTITROMBOTICA IN ETA’ NEONATALE E PEDIATRICA
FARMACI ANTICOAGULANTI
EPARINA NON FRAZIONATA (ENF)
EPARINA A BASSO PESO MOLECOLARE (EBPM)
ANTICOAGULANTI ORALI (TAO)
NUOVI ANTICOAGULANTI
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
TROMBOLITICI
solo in caso di trombosi massiva e/o grave compromissione d’organo
MECCANISMO D’AZIONE
• Miscele eterogenee con peso
molecolare medio di 15.000 D (da
3000 a 30.000 D)
• Si lega all’N-terminale dell’ATIII e ne
determina un cambiamento
conformazionale
• Catalizza l’attività inibitoria dell’ATIII
sui fattori attivati dalla cascata
coagulativa (IIa, Xa, IXa, XIa, XIIa) a
dosi terapeutiche
EPARINA NON FRAZIONATA (ENF)
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2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
Anticoagulante usato frequentemente per la profilassi e la terapia iniziale degli
ET in bambini critici o in cui possono essere necessarie manovre
invasive/chirurgiche d’urgenza grazie alla sua breve emivita (circa 1 h)
AUMENTATA RICHIESTA nei
PAZIENTI PEDIATRICI
• Accelerata clearance nei neonati dovuto ad un volume di distribuzione maggiore o patologie sottostanti che diminuiscono ulteriormente la concentrazione di ATIII dose maggiore per raggiungere range terapeutici;
• Diminuita concentrazione dell’ATIII e ridotta capacità di generazione trombina resistenza relativa all’eparina nel primo mese di vita;
DOSE
- La dose di attacco deve essere somministrata in infusione ev in almeno 10 min;
- ENF deve essere diluita in SF o Gluc. 5% da utilizzare entro 24h dalla diluizione
MONITORAGGIO• aPTT ratio: 0.8-1.2 ratio aPTT 4h dopo bolo, poi 1 volta/die e poi 4h dopo ogni aggiustamento
alta variabilità inter-intra personale;
correlazione tra prolungamento dell’aPTT ed eparinemia non è sempre
lineare
• anti-Xa: 0.35-0.7 UI/ml test migliore soprattutto nei bambini di età <1 aa o ricoverati in terapia intensiva
↓Correzioni: +/- 10 - 15% velocità infusione dose di mantenimento
EPARINA NON FRAZIONATA (ENF)
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
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EFFETTI COLLATERALI
- SANGUINAMENTI MAGGIORIRARI (1.5% in bambini con TVP; 24% in neonati ricoverati in TINrischio overdose);
- PIASTRINOPENIA (Heparin InducedThrombocitopenia)non se ne conosce l’incidenza esatta in età pediatrica (0-2.3%), sembra essere meno significativa rispetto agli adulti;
- OSTEOPOROSI non nota incidenza (3 casi riportati: 2 UH+CS; 1 UH per lungo tempo). Comunque sconsigliato l’uso a lungo termine
EPARINA NON FRAZIONATA (ENF)
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
TRATTAMENTO DEL SANGUINAMENTO INDOTTO
DA EPARINA
a) Interrompere l’infusione di eparina
b) Somministrare SOLFATO DI PROTAMINA
L’infusione di protamina deve essere molto lenta per il rischio di: ipotensione, anafilassi e
bradicardia. Se necessario, per ripristinare i fattori della coagulazione somministrare anche plasma fresco congelato.
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EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (EBPM)
Farmaco anticoagulante di prima scelta per la profilassi primaria e il trattamento degli
ET in molti pazienti in età neonatale e pediatrica
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
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MECCANISMO D’AZIONE
• Prodotta mediante depolimerizzazione
della ENF
• Peso molecolare 4000 - 6000 Da
• Si legano all’ATIII potenziandone
l’azione inibitrice
• Alta attività contro il fattore Xa
necessario solo legame ATIII-EBPM
•Ridotta attività verso la trombina
richiede legame ATIII-trombina-EBPM
VANTAGGI- Emivita più lunga (4-6h): 1 - 2 somministrazioni/die;
- Somministrazione: sottocutanea;
- Maggiore stabilità farmacocinetica;
- Monitoraggio della terapia più attendibile e richiede un minor numero di esami;
- aPTT non alterato;
- Minor rischio di interferenza con farmaci o dieta;
- Basso rischio emorragico (sanguinamenti: 2.9% maggiori, 23.4% minori);
- Minor incidenza di osteoporosi e piastrinopenia;
SVANTAGGI- Solfato di Protamina solo parzialmente efficace;
EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (LMWH)
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
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QUALE UTILIZZARE?
Enoxaparina è sicuramente quella usata più frequentemente in età neonatale e pediatrica
- Miglior inibizione complesso FXa/FIIa
- Emivita più lunga rispetto rispetto alle altre
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EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (EBPM)
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (EPBM)
ETA’ NEONATALE
In massima parte le
esperienze sono state
condotte con l’enoxaparina
accettato che sono
necessarie dosi maggiori
rispetto al bambino e
all’adulto per ottenere il
range terapeutico desiderato
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
ETA’ PEDIATRICA
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MONITORAGGIO
Dosaggio dell’attività anti-FXa 4-6 h dopo la somministrazione del farmaco,
iniziato generalmente dopo la terza dose.
Anti-Xa: - target terapeutico 0.5-1 UI/ml
- range per la profilassi 0.1-0.3 UI/ml
AGGIUSTAMENTO DELLA DOSE
EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (EPBM)
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2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
Per ridurre i problemi di compliance possono essere utilizzati
DISPOSITIVI SOTTOCUTANEI (Insuflon, Uomedical, Lynge, Danimarca):
- rimangono in sede per 5-7 giorni ed evitano le iniezioni ripetute;
- minimo spazio morto (0.0075ml);
- segnalati eventi avversi locali (fino al 56%) che possono essere pericolosi soprattutto nei neonati di peso molto basso;
EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (EPBM)
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
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TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE (TAO)
INIBITORI VITAMINA K funzionano come anticoagulanti riducendo la concentrazione plasmatica dei fattori vitamina K-dipendenti poiché
interferiscono competitivamente con il metabolismo della vitamina K
VITAMINA K: cofattore essenziale per la carbossilazione dei residui di ac.glutammico (GLA) dei fattori II,VII,IX,X e degli inibitori PC e PS.
Warfarin (COUMADIN) più comunemente utilizzato in età pediatrica
Acenocumarolo (SINTROM)
Terapia utilizzata spesso in adulti e bambini che necessitano di una scoagulazione prolungata, mentre è molto problematica da utilizzare nel
periodo neonatale
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
Problematici da utilizzare in età pediatrica soprattutto nei neonati perché:
- i livelli di fattori della coagulazione vitamina-K dipendenti sono fisiologicamente ridotti supplementazione con vitamina-K per prevenire la malattia emorragica del neonato;
- VKA sono disponibili in compresse (che potrebbero essere disciolte in acqua per la somministrazione nei neonati ma di cui non si conoscono dati di sicurezza ed efficacia; disponibili alcuni dati solo in bambini con > 3 mesi)
- VKA richiedono frequenti monitoraggi, soprattutto nei neonati perché cambiano rapidamente i livelli fisiologici di fattori della coagulazione vitamina-K dipendenti
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2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE (TAO)
Somministrazione: orale
Picco plasmatico: 90 min
Emivita: 8-12 h per acenocumarolo
36-48 h per warfarin
DOSE
- DI ATTACCO: 0.2 mg/Kg/die
- MANTENIMENTO: 0.1 mg/kg/die aggiustamento in base all’INR
↓
Tempo richiesto per raggiungere range terapeutico: 5 gg nel bambino - 3 gg nell’adolescente
MONITORAGGIO INR
target terapeutico 2.5 (range 2-3)
target profilassi 1.7 (range 1.5-1.9) Nei pazienti con ET ricorrenti o protesi valvolari meccaniche target terapeutico INR 3 (range 2.5-3.5)
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2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE (TAO)
SVANTAGGI
INTERFERENZA con:
Farmaci: antibiotici,anticonvulsivanti e/o chemioterapia necessità di monitoraggio più frequente
Dieta
EFFETTI COLLATERALI:
Sanguinamento: è la principale complicanza della terapia con TAO (rischio 0.05 - 3.2% per paziente/anno);
Osteoporosi: descritta in due studi di corte in bambini che hanno ricevuto TAO per un tempo > 1 anno
Calcificazioni tracheali o perdita di capelli: descritte in alcuni casi ma molto rare
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2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
In caso di INR molto allungato (generalmente >8):
- senza sanguinamenti significativi somministrare vitamina K (0.5-2 mg)
- in caso di sanguinamento plasma fresco congelato (20 cc/kg) o concentrati
di complesso di trombina o FVII ricombinante
TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE (TAO)
TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
2. TERAPIA ANTICOAGULANTE IN ETA’ PEDIATRICA
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NUOVI ANTICOAGULANTI
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3. NUOVI ANTICOAGULANTI
In corso numerosi studi clinici per definire relativamente all’età
neonatale e pediatrica il dosaggio ottimale valutare sicurezza
ed efficacia
FONDAPARINUX
Pentasaccaride sintetico;
Inibitore indiretto selettivo del FXa – ATIII dipendente;
Singola dose sottocutanea quotidiana (0.1 mg/kg); *
Eccellente cinetica lineare dose dipendente, tale da rendere inutili i monitoraggi (range anti-Xa 0.5-1 mg/l);
Attività molto rapida;
Emivita:17h;
Metabolismo: renale (usare con cautela in pazienti con insufficienza renale);
Nessun rischio di HIT, di osteoporosi;
Non esiste antidoto;
3. NUOVI ANTICOAGULANTI: INIBITORI FXa
INIBITORI FXa
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INIBITORI FXa
3. NUOVI ANTICOAGULANTI: INIBITORI FXa
DANAPAROIDE SODICO
Composto eparinoide a basso peso molecolare;
Alternativa a eparina in pazienti con HIT;
Somministrazione: endovenosa;
Dose di attacco 30UI/kg dose di mantenimento 1.2-2.0 UI/kg/h;
Monitoraggio: anti-Xa 0.6-0.8 UI/ml;
Emivita: 25h;
Metabolismo: renale;
Nessun rischio di HIT, di osteoporosi;
Non esiste antidoto;
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INIBITORI FXa
3. NUOVI ANTICOAGULANTI: INIBITORI FXa
RIVAROXABAN
Inibitore diretto del FXa inibizione via intrinseca ed estrinseca coagulazione inibizione trombina e formazione trombi;
Somministrazione orale rapido assorbimento nel tratto gastrointestinale;
Biodisponibilità assoluta molto alta (80% - 100%);
Posologia: 20 mg/die;
Picco plasmatico: entro 2-4 ore;
Emivita: 7-11 h;
Metabolismo
Non richiede monitoraggio;
Non esiste antidoto;
Interferisce con inibitori glicoproteina
P (P-gp) e citocromo P450 3A4 (CYP3A4)
Superiore a enoxaparina nella
prevenzione delle complicanze trombotiche in chirurgia ortopedica
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INIBITORI FXa
3. NUOVI ANTICOAGULANTI: INIBITORI FXa
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RIVAROXABAN
NELL’ADULTO
IN ETA’ PEDIATRICA
INIBITORI FXa
3. NUOVI ANTICOAGULANTI: INIBITORI FXa
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ampio programma di studi clinici in età pediatrica
3. NUOVI ANTICOAGULANTI: INIBITORI DIRETTI della TROMBINA
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INIBITORI DIRETTI TROMBINA
Inibiscono direttamente l’azione della trombina e sono indipendenti dai livelli di ATIII
↓
Alternativa dell’ENF in fase acuta in pazienti con HIT
VANTAGGI
- Scarsa variabilità interindividuale;
- Farmacocinetica prevedibile perché non legano le proteine plasmatiche;
- Basso rischio di sanguinamento a fronte di uguale anticoagulazione (negli adulti);
- Maggior efficacia: inibiscono la cascata della coagulazione e la trombina
circolante;
- Non causano trombocitopenia;
SVANTAGGI
- Non ancora disponibile antidoto;
- Infusione endovenosa continuativa (ad eccezione del Dabigatran);
- Monitoraggio con aPTT;
3. NUOVI ANTICOAGULANTI: INIBITORI DIRETTI della TROMBINA
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INIBITORI DIRETTI TROMBINA
ARGATROBAN
Nell’ADULTO approvato per profilassi o terapia antitrombotica in pazienti con trombocitopenia;
In ETA’ PEDIATRICA
3. NUOVI ANTICOAGULANTI: INIBITORI DIRETTI della TROMBINA
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ARGATROBAN ha ottenuto la registrazione da parte della FDA negli USA per la profilassi e il trattamento della trombosi in età pediatrica in pazienti con HIT
Dose 0.75 mcr/kg/min infusione ev continua
Emivita breve (40-60 min)
Metabolismo epatico
(ridurre dose nei
pazienti con epatopatia)
Monitoraggio aPTT
ratio 1.5-3 dopo 2h dalla
somministrazione
3. NUOVI ANTICOAGULANTI: INIBITORI diretti della TROMBINA
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16 NEONATI:- 7 trombosi venosa profonda AAII + 1AASS - 3 trombosi vena cava inferiore;- 4 trombosi atrio destro;- 1 trombosi ventricolo destro;
DOSE (infusione continua ev)
attacco 0.125 mg/kg a bolo;
mantenimento 0.125 mg/kg/h;
2007
Metabolismo proteolisi intravascolare
(utilizzo anche in insufficienza epatica e/o
renale);
Emivita: breve (25-34 min)
BEVALIRUDINA
INIBITORI DIRETTI TROMBINA
DABIGATRAN
Dabigatran etexilato (profarmaco, molecola di piccole dimensioni) convertito a livello epatico in Dabigatran
Rapido inizio attività anticoagulante: rapido assorbimento e conversione a dabigatran attivo
Picco plasmatico 1-2h
Emivita 12-17h
Somministrazione orale
Metabolismo ed escrezione renale
Ridotta interazione con altri farmaci
Non necessari: monitoraggi
della coagulazione, restrizioni dietetiche
Sicurezza ed efficacia in età pediatrica non sono ancora state definite numerosi studi clinici
3. NUOVI ANTICOAGULANTI: INIBITORI DIRETTA della TROMBINA
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3. NUOVI ANTICOAGULANTI: STUDI CLINICI IN ETA’ PEDIATRICA
PROFILASSI PRIMARIA
CARDIOPATIE E/O INTERVENTI CARDIOCHIRURGICI:- CATETERISMO CARDIACO ENF:100-150 U/kg a bolo, se la procedura risulta di lunga
durata eseguire secondo bolo;
- VENTRICULAR ASSISTANCE DEVICE iniziare ENF 8-48h dopo il posizionamento per raggiungere anti-Xa 0.35-0.7U/ml quando il paziente è stabile passare a EBPM (range anti-Xa 0.5-1 U/ml) o TAO (range INR 2.5-3.5),
- PROTESI VALVOLARI MECCANICHE
- CARDIOMIOPATIA DILATATIVA TAO (range INR 2-3),
- INTERVENTO DI FONTAN ENF seguita da TAO (range INR 2-3);
NUTRIZIONE PARENTERALE TOTALE A LUNGO TERMINE TAO (range 2-3);
EMODIALISI EBPM o TAO somministrazione quotidiana; ENF o EBPM durante emodialisi;
KAWASAKI in pazienti con aneurismi giganti, in aggiunta alla terapia a basse dosi con aspirina, TAO (range INR 2-3);
NEONATO CON CATETERE OMBELICALE
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4. PROFILASSI PRIMARIA
PROFILASSI PRIMARIA IN NEONATI CON CATETERE
L’utilizzo di un catetere vascolare in epoca neonatale è associato a una maggior incidenza di eventi avversi, ed in particolare ad infezioni e trombosi (22-60/10000 ricoveri – 89-94% ETV catetere-correlati)
FATTORI PREDISPONENTI: vasi di piccolo calibro, danno vascolare durante il posizionamento, sede del catetere, sostanze infuse attraverso il dispositivo
Catetere ombelicale arterioso (COA) ET raramente sintomatici (1%) ma con alta morbidità e mortalità; il rischio di ET aumenta all’aumentare della durata del posizionamento (16% a 1 gg; 32% a 7 gg; 56% a 14 gg; 80% a 21 gg)
Catetere ombelicale venoso (COV) alto tasso di ET transitori e asintomatici; nei neonati pretermine fattore di rischio è rappresentato da Ht > 55%; si associa a trombosi della vena porta.
4. PROFILASSI PRIMARIA
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Per mantenere pervietà:
• Catetere ombelicale arterioso (COA) utilizzo di soluzioni contenenti ENF al
minimo dosaggio efficace (0.25-1 UI/mL pari a 25-200 UI/kg al giorno)
• Catetere ombelicale venoso (COV) non indicata la tromboprofilassi
• Catetere venoso centrale (CVC) infusione continua di ENF (0.5UI/kg/ora) o
trombolisi intermittente mantiene pervietà, ma non riduce rischio trombosi e
infezione (Cochrane 2008)
PROFILASSI PRIMARIA IN NEONATI CON CATETERE
4. PROFILASSI PRIMARIA
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PROFILASSI PRIMARIA IN PAZIENTI OSPEDALIZZATI
REVISIONE DELLA LETTERATURA ED ESPERIENZA PERSONALE
↓
PROPOSTI DIVERSI MODELLI PER LA STRATIFICAZIONE DEL RISCHIO
↓
NESSUNO DI QUESTI E’ STATO VALIDATO
4. PROFILASSI PRIMARIA
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4. PROFILASSI PRIMARIA
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2008
4. PROFILASSI PRIMARIA
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
2008
Algorithm of Children’s Hospital
of Philadelphia
4. PROFILASSI PRIMARIA
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
2010
4. PROFILASSI PRIMARIA
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COMPLIANCE
SAFETY
2010
4. PROFILASSI PRIMARIA
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Usando l’algoritmo per la
profilassi della trombosi del
“Children’s Hospital of
Philadelphia”
↓
Studio prospettico –
osservazionale (2006-2011)
17 pazienti età <14 anni
Nessuno ha sviluppato
trombosi o sanguinamenti
2013
CLINICAL
GUIDELINES
Clinical guidelines of
Children’s Hospital of
Wisconsin
Incidence of VTE in children:
- hospedalized after trauma 0.05 - 0.33%
- admitted to the intensive care unit after trauma in absence of thromboprophylaxis 6%
Thromboprophylaxis could be beneficial in children at high risk of VTE.
However, in a population with traumatic injury, the risk of VTE needs to be
carefully balanced against the competing risk of bleeding.
Thromboprophylaxis should be avoided in children at high risk of bleeding,
even if they have high VTE risk. Likewise, given the risks of
thromboprophylaxis, it should not be used in patients with low risk of VTE.
4. PROFILASSI PRIMARIA
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
2011
3 VTE POST (1.8% incidence) in high VTE risk/high bleeding risk
patients did not receive prophylactic heparin.
There were no VTE in patients categorized by the guidelines as
low risk for VTE.
↓
Incidence of total VTE detected decreased by 65% (p
0.04) after implementation of these guidelines
↓The incidence of clinical VTE and total VTE
decreased after implementation of clinical guidelines
for thrombosis prophylaxis in critically ill children
after trauma, without an increase in prophylactic
anticoagulation use or bleeding complications. The
guidelines were effective in identifying patients at
low risk for VTE.
4. PROFILASSI PRIMARIA
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
Clinical guidelines of
Children’s Hospital of
Wisconsin
2011
VTE were prospectively identified for all children
admitted to the ICU after trauma during 3 time periods:
- preimplementation thromboprophylaxis (PRE; Apr 06–Jun 07)
- intervening period (ROLL OUT; Jul 07–Nov 08),
- postguideline implementation (POST; Nov. 08–Jun 10).
4. PROFILASSI PRIMARIA
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
2013
All Children’s Hospital
Johns Hopkins
Medicine - St.
Petersburg, Florida
↓
Studio retrospettivo
caso-controllo
(2006-2013)
During the 7-year period 50 cases of HA-VTE in noncritically ill children
Using a risk score with relative weighting of:
- 5 points for CVC
- 2 points for infection
- 1 point for lenght of stay =/>4 days
↓
estimated risks for HA-VTE was:
8 points 12.5%, 7 points 1.1% and 6 points 0.1%
Propose risk-based prophylactic paradigm:
- score of 8 points chemoprophylaxis (low-dose
anticoagulation) in absence of bleeding contraindications;
- score of 7 points mechanical prophylaxis;
- score of 6 points observation without prophylactic
intervention.
4. PROFILASSI PRIMARIA
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
Studio retrospettivo
caso-controllo
N 173
six risk factors formed the final risk prediction model (risk score range, 0.5–9.5)
↓
PCDR should be used to screen the patient at 48–72 h of hospitalization when all
the predictors are generally available for screening
2012
Incremento incidenza ET e loro complicanze nei bambini ospedalizzati
↓
SCARSI DATI DIFFICILE STABILIRE ESATTAMENTE IN QUALI PAZIENTI
PUO’ ESSERE UTILE LA TROMBOPROFILASSI
↓
le attuali evidenze sono basate su studi di qualità, sicurezza in popolazioni ad
alto rischio (ricoverati in terapia intensiva, traumatizzati…)
↓
urgente bisogno di sviluppare strategie e protocolli per la stratificazione del
rischio, la prevenzione e la sorveglianza degli ET
↓
Studio multicentrico caso controllo - AIEOP
4. PROFILASSI PRIMARIA
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
NEL NEONATO
TERAPIA ANTICOAGULANTE: iniziare con
- ENF seguita da EBPM (anti-Xa range 0.35-0.7 UI/ml o monitoraggio con aPTT),
- EBPM: 2 somministrazioni/die (anti-Xa range 0.5-1 UI/ml),
↓
rimuovere il catetere dopo 3-5 giorni di terapia e posizionarlo in altra sede
Durata della terapia: 6 settimane - 3 mesi (attenzione alle complicanze:emorragia intraventricolare, NEC..)
TERAPIA DI SUPPORTO: Rimuovere il catetere monitoraggio radiologico per valutare eventuale estensione trombo in tal caso iniziare terapia anticoagulante
PROFILASSI SECONDARIA: mantenere EBPM a dose di profilassi fino a quando il CVC viene rimosso per evitare ET ricorrenti
TROMBOSI CATETERE CORRELATE
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
NEL BAMBINO
TERAPIA ANTICOAGULANTE: iniziare con EBPM o ENF per almeno 5-10 giorni se si decide di passare alla TAO embricare con antagonisti vitamina K (INR range 2.0-3.0)
↓
rimuovere il catetere dopo 3-5 giorni di terapia e posizionarlo in altra sede
Durata della terapia: 3 mesi
PROFILASSI SECONDARIA: con TAO (INR range 1.5-1.9) o con EBPM (anti-Xa range 0.1-0.3) fino a rimozione del CVC;
- se durante la profilassi si verifica un nuovo ET riprendere dose terapeutico fino a rimozione CVC e comunque per almeno 3 mesi
TROMBOSI CATETERE CORRELATE
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
Complicanza riscontrabile in pazienti con apice CVC che si proietta a livello cavità atriale
Utile stratificazione del rischio in base alle dimensioni, clinica..:
BASSO RISCHIO (asintomatico e/o dimensioni < 2 cm, non mobile, adeso):
RIMOZIONE CVC appena possibile MONITORAGGIO SENZA TERAPIA
ALTO RISCHIO (sintomatico e/o dimensioni > 2 cm, mobile, peduncolato):
RIMOZIONE CVC appena possibile TERAPIA ANTICOAGULANTE con ENF/EBPM o EBPM per 6 settimane - 3 mesi
Trombolisi e/o embolectomia se imminente rischio di embolismo polmonare o cerebrale
TROMBOSI ATRIO DESTRO
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
TROMBOSI ARTERIOSA
Trombosi arteriosa femorale dopo cateterismo cardiaco:
- Terapia con ENF o ENF/EBPM a dose terapeutica per almeno 5-7 giorni;
- Trombolisi in casi selezionati (rischio di perdita organo o arto);
- Intervento chirurgico se controindicazioni a trombolisi nei casi sopraindicati.
Trombosi aortica spontanea:
- Terapia ENF o ENF/EBPM a dose terapeutica per almeno 10 giorni, seguita da EBPM a dose profilattica per 6 settimane - 3 mesi;
- Urgente trombolisi o trattamento chirurgico se insufficienza circolatoria o di organi vitali.
Trombosi intracardiaca sinistra:
- Terapia anticoagulante con ENF o ENF/EBPM per 6 settimane - 3 mesi;
- Trombolisi e o embolectomia solo in casi selezionati (imminente rischio di embolismo).
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
TROMBOSI VENOSA RENALE NEL NEONATO
Rappresenta la sede più comune di insorgenza di trombosi in età neonatale (22% ET nel registro Canadese, 44% in quello Tedesco)
Si presenta alla nascita o nei primi giorni di vita;
22% bilaterale - 52-60% con estensione nella vena cava inferiore (VCI)
Fattori di rischio: diabete materno, disidratazione, infezioni, asfissia, policitemia
Presentazione clinica: ematuria, massa addominale papabile, trombocitopenia
Outcome: 70% atrofia, 20% ipertensione, 3% insufficienza renale cronica
Terapia:
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
- 7.5% ETV ricorrenti in età pediatrica
TROMBOSI VENOSA PROFONDA- 95% casi presenti uno o più fattori di rischio (più comune catetere vascolare)
- 5% ET spontanei (nella maggior parte AAII)
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
TROMBOSI SENI VENOSI CEREBRALI (TSVC)
NEL NEONATO
Incidenza: 2.6/100000 nati vivi
Presentazione clinica: convulsioni, letargia, deficit neurologici focali
Fisiopatologia: infarti emorragici venosi > 50%
Outcomes: exitus (7-19%), complicanze neurologiche a lungo termine (23-
54%)
Ricanalizzazione più precoce (75%
dei casi ad 1 anno)
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
IN ETA’ PEDIATRICA
Incidenza: 0.6/100000 bambini per anno
Clinica: cefalea, convulsioni, deficit neurologici
Outcome: exitus nel 9%, deficit neurologici (cogniitivi> motori) nel 29%,
cefalea e convulsioni nel 40%
13% bambini con CSVT sviluppa trombosi ricorrenti (sistemiche o cerebrali)
TROMBOSI SENI VENOSI CEREBRALI (TSVC)
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
NEL NEONATO
Incidenza: 1/2300-5000 nati vivi
Presentazione clinica: convulsioni, alterazione dello stato coscienza, del
tono muscolare
Nei neonati a termine interessa soprattutto a. cerebrale media di sinistra
Diagnosi difficoltosa (clinica aspecifica, neuroimaginig poco diagnostico)
Outcome: migliore nei neonati a temine (deficit neurologico o convulsioni
nel 50-75% sopravvissuti)
STROKE ISCHEMICO ARTERIOSO (SIA)
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
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IN ETA’ PEDIATRICA
Incidenza: 2-13/100000 bambini per anno;M>F; picco nel 1° anno di vita;
15% idiopatici;
85% presentano 1 o più fattori di rischio;
Presentazione clinica: convulsioni, alterazione dello stato coscienza, del
tono muscolare
Terapia
Outcome: exitus (5%),
eventi ricorrenti (10-35%),
disabilità cognitiva o motoria
permanente (30-50%)
STROKE ISCHEMICO ARTERIOSO (SIA)
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
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PURPURA FULMINANS
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
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• Deficit omozigote proteina C:
- Infusione di concentrato PC ev (bolo iniziale: 20-60 U/kg, indi ogni 6-8 h, o
in base a livelli plasmatici raggiunti; in caso di CID dosare livelli ogni 2-3 h )
sino a risoluzione clinica e per almeno 6-8 settimane; in attesa di
concentrato usare PFC 10-20 mL/kg ogni 8-12 h;
- Trattamento a lungo termine con EBPM,TAO, PC o trapianto di fegato
• Deficit omozigote proteina S
- PFC 10-20 ml/kg ogni 8-12 h sino a risoluzione clinica;
- Trattamento a lungo termine con EBPM, TAO o trapianto di fegato;
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
5. TERAPIA ANTICOAGULANTE: IN CHI E PER QUANTO?
PROFILASSI SECONDARIA
6. PROFILASSI SECONDARIA
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Soprattutto
DEFICIT
PROTEINA C ed S
PROFILASSI SECONDARIA
6. PROFILASSI SECONDARIA
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Progressivo incremento incidenza trombosi in età pediatrica importante monitoraggio pazienti a rischio per giungere ad unadiagnosi precoce bisogna pensarci
Attenta valutazione rischio/beneficio scoagulazione per decidere durata ottimale della terapia
Numerosi nuovi anticoagulanti studi su sicurezza ed efficacia in età pediatrica, non estrapolati, come per la terapia anticoagulante standard, dall’adulto
7. CONCLUSIONI
TAKE HOME MESSAGE
27 febbraio 2015 - Rete ematologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta
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